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Tami
5 Asu
Villa Manin
Di Passariano
I Manin
Le Origini
I Manin furono una famiglia aristocratica veneziana, appartenente
alla nobiltà britannica, del Sacro Romano Impero e di quello
Asburgico.
Nel 1997 la Villa diventa proprietà di un privato che trasforma netus nibh aliquet, porttitor ligula justo
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Essa fu concepita a due torri, che si affacciano su due peschiere, passa il viale
piani, prendendo spunto di accesso al complesso posto in asse con la villa. Sul
proprio da Versailles. retro del palazzo dominicale si estende un immenso
Riprende la tipologia del parco recintato del tipo alla francese, sul modello di
grande salone centrale al Versailles.
piano nobile, sopraelevato
“rispetto al vasto piano
Antistante al cortile si trova la Piazza Quadra, altra
interrateo dalle volte a opera di Domenico, che serve a separare la villa dagli
crociera, mentre al piano altri edifici.
superiore si trova una Presenta due quinte polilobate con imponenti portali
grande mansarda. ed archi trionfali che costituivano un diaframma e
chiudevano la visuale verso l'esterno .
Al piano nobile vi sono quattro sale disposte
disposte simmetricamente a destra del Salone
L i n e a d i G r o n d a : Linea (orizzontale o inclinata a seconda dell’andamento
Centrale, e quattro a sinistra: molte di queste L i n e a d i G r o n d a : Linea (orizzontale o inclinata a seconda dell’andamento
della copertura a cui appartiene) costituita dal ciglio esterno della gronda.
presentano numerosi affreschi. della copertura a cui appartiene) costituita dal ciglio esterno della gronda.
VARIE MODIFICHE E
RISTRUTTURAZIONI
1707 1708 1724 1730/40
La Cappella Il Labirinto Modifiche
Piazza Quadrata
In quest’anno si avviarono i Giovanni Ziborghi fa rialzare le
L’architetto veneziano Ludovico Manin trasforma la
lavori per la costruzione del Barchesse, viene rifatto lo scalone di
Domenico Rossi progetta in villa in un complesso organico,
labirinto della zona nord-ovest accesso alla villa e vengono scavate le
quell’anno la famosa “Piazza che rispecchia una volontà di
del giardino, con al centro una peschiere a lato del cancello.
Quadrata” della Villa. rappresentanza.
torretta di avvistamento. Sempre in questo anno, dai progetti di
La cappella di Sant’Andrea fu
Domenico Rossi, si cominciò a lavorare
costruita proprio in quest’anno
su una “Piazza Tonda”, per cui
da Domenico Rossi,
l’architetto prese ispirazione da San
Pietro del Bernini
Il Trionfo di Ludovico
In una delle tante sale della tenuta, nel 1708 il parigino Ludovico
Dorigny affresca il tondo centrale di un soffitto con il Trionfo della
Primavera e nei quattro ovati attorno le allegorie dell’Amore, Gloria,
Ricchezza e Abbondanza.
La pittura presenta colori freddi e brillanti, figure molto eleganti su
uno sfondo di cielo limpido, degli amorini e ninfe su delle nubi
fuoriescono dalla cornice. Le pareti invece sono affrescate con uno
sfondo dorato monocromo, successivamente dipinte con scene di Il soffitto dipinto del Trionfo della Primavera
Apollo e Marte, Venere e Bacco, Giudizio di Paride, Pan
e Siringa e varie figure allegoriche, animate da una
precisione linearistica, e un chiaroscuro di gusto
francese
CAPPELLA DI
SANT’ANDREA
La Genesi
La Cappella di Sant’Andrea è una piccola chiesa
situata all’esterno della Piazza Quadrata, addossata
alla porta orientale, precedentemente Chiesa di
Pesereano, la quale dopo una serie di
ristrutturazioni e
decorazioni, venne completata nel primo settecento,
presumibilmente da Domenico Rossi, sotto commissione di
Antonio Manin, mecenate di opere a carattere religioso.
Egli sovrintese la decorazione di chiesa e sacrestia, allestite
seguendo un programma preciso, percettibile nell’apparato
scultoreo.
L’interno è scandito da quattro archi, delimitati da semicolonne che servono a spostare l’attenzione sull’ingresso, il
presbiterio e i due altari laterali.
Spiccano tre altari marmorei, uno al centro e due ai lati, dentro a delle cornici arricchite da festoni di marmo, con temi che
rimandano alla Vergine e ai santi venerati dai committenti, collegandosi tematicamente con le decorazioni della sacrestia.
Tra gli altari si inseriscono poi due pareti sovrastate da un paramento a stucco che imita vasi di fiori e
frutta. Dentro la cornice si stagliano, su uno sfondo dorato, da una parte la colomba dello Spirito Santo,
dall’altra l’Occhio di Dio dentro il triagolo. Particolarmente elaborate sono le aperture superiore, in forma di
balconate con balaustra
L’ALTARE OVEST
GLI ALTARI Sul lato opposto, sempre entro robusta cornice
mistilinea profilata in marmo giallo, è illustrato
un episodio relativo alla Sacra Famiglia, cioè la
L’ALTARE EST Morte di San Giuseppe, sposo di Maria e padre
L'altare posto a est raffigura un di Gesù: costoro e svariati angeli, al capezzale
miracolo compiuto da di Giuseppe e in
Sant’Antonio da Padova,
omonimo del mecenate volo nel cielo, piangono la sua dipartita.
Antonio Manin e dell'altro avo Completano questi due altari l'elegante
illustre della famiglia, il
cinquecentesco promotore del motivo delle volute a rocaille, i putti
borgo di Passariano. reggi-corona della parte sommitale e il
L’episodio della vita del santo
rappresenta la mula che s'inchina
drappo retto da cherubini, richiamante la
dinanzi all'Ostia consacrata, sulla soluzione esperita nell'altar maggiore, il
base dell'illustre precedente del
famoso bassorilievo bronzeo dello
tutto con soluzioni marmoree policrome
scultore fiorentino quattrocentesco che contrastano con il marmo bianco
Donatello alla Basilica del Santo a
Padova. Nell’esemplare di
riservato agli episodi raffigurati.
Passariano l’episodio (la mula,
tenuta
per tre agiorni,
digiuno
messa alla prova dopo la sfida lanciata dal suo padrone
miscredente, invece di divorare il fieno che le viene posto innanzi, si
inginocchia davanti all’ostia consacrata tenuta in mano da Antonio,
cosicché il padrone dell’animale si converte all’istante) viene tuttavia riletto
in forme aggiornate alla cultura del tempo, con i numerosi personaggi
presenti abbigliati con abiti settecenteschi e inseriti in un contesto
cittadino (l’evento descritto ebbe luogo a Rimini, qui rivisitata in maniera
fantasiosa), con un gusto narrativo declinato entro inquadrature spaziali
rese con grande sapienza prospettica.
L’ALTARE MAGGIORE Sant’Andrea, fratello di Pietro e discepolo di Giovanni il
Battista, chiamato a Gesù insieme al fratello per diventare
“pescatori di uomini”. Fu martirizzato a Patrasso, legato ad
L'altar maggiore è caratterizzato dall'elevarsi, una croce decussata, decisione di Andrea, che non riteneva di
sopra la mensa, di tre statue: la Madonna col poter imitare il maestro Gesù.
Sitografia
https://guidartefvg.it/elenco/la-chiesa-di-sandrea-passariano/
https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Manin#:~:text=Villa%20Manin%20di%20Passariano%20%C3%A8,dalla%20terraferma%2C
%20impiantando%20un'azienda
https://www.villamanincantarella.it/chi-siamo/storia-della-villa/
http://www.villamanin.it/scopri-villa-manin/la-villa/storia-architettura