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Endiadi verbali e forme

idiomatiche ad esse correlate


Lambdin 48
• Il termine endiadi viene del greco: {en - dia, -
duoi/n
• Si tratta di una figura stilistica la quale esprime
un’unica unità di senso [= {en, mezzo di [= dia,
due [ = duoi/n concetti.
• Di solito, sono concetti grammaticalmente costruiti
in modo indipendente, spesso mostrano la stessa
forma.
• Nel significato, uno di essi appare subordinato in
modo avverbiale all’altro.
• L’endiadi può essere costruita con sostantivi,
aggettivi, verbi, ecc.
• Gn 3,16
%nEërohe(w> %nEåAbC.[i ‘hB,r>a;
hB'Ûr>h;
lett. moltiplicherò grandemente le tue
sofferenze e le tue gravidanze (sost. + sost.) =
endiadi: moltiplicherò grandemente le
sofferenze delle tue gravidanze

• Cfr. anche Rut 1,9: `hn"yK,(b.Tiw: !


l"ßAq hn"aF,îTiw:
lett. alzarono la loro voce e piansero (vb. ogg.
+ vb.) = endiadi: piansero a gran voce
Endiadi verbale
Nella costruzione ‫ַו ָּ֫יׁשָב ַוּי ֵ ְב ְּך‬
i due verbi sono semplicemente coordinati, avendo
entrambi la forma richiesta dalla sequenza narrativa in
cui essi ricorrono,
ma per quel che concerne il significato, il primo verbo
serve a qualificare il secondo ed è preferibile tradurlo
con un avverbio o un sintagma avverbiale: ed egli
pianse ancora.
Questo fenomeno è conosciuto come endiadi verbale.
In ebraico i verbi più frequentemente usati in
questo modo sono:
)‫שָׁב (שׁוב‬ fare qualcosa di nuovo, ancora

)‫הוֹסִיף (יסף‬ fare qualcosa di nuovo, ancora

)‫הוֹאִיל (יאל‬ essere disposto, fare qualcosa volentieri,


volontariamente; essere contento di fare; l’imperativo
è pressoché equivalente a “per favore”
)‫מהַר (מהר‬ ִ fare qualcosa velocemente

‫השְׁכ ִּים‬
ִ fare qualcosa al mattino presto

)‫(שׁכם‬
)‫הִרְ בָּה (רבה‬ fare qualcosa molto o spesso
‫ו ַּ֫י ֹסֶף ַאב ְָרהָם ַוּיִּקַח ִאּׁשָה‬
E Abramo prese un’altra moglie. (Gn 25,1)

‫לּו הֹואַ֫ לְנּו ַו ֵּ֫נׁשֶב ְּב ֵ֫עבֶר ַהּי ְַרּדֵ ן‬


Ci fossimo accontentati di restare al di là del
Giordano! (Gs 7,7)

‫ַו ָּ֫יׁשָב ַו ָּ֫ילֶן ׁשָם‬


Ed egli passò di nuovo la notte lì. (Gdc 19,7)
‫ְהֹורדְ ּתֶ ם אֶת־ָאבִי ֵ֫הּנָה‬
ַ ‫ּו ִמה ְַרּתֶ ם ו‬
Affrettatevi a portare mio padre quaggiù. (Gn
45,13)

‫ׁש ַּכמְּתֶ ם ַו ֲה ַלכְּתֶ ם לְדַ ְר ְּככֶם‬


ְ ‫ְו ִה‬
E di mattina presto ve ne andrete per la vostra
via. (Gn 19,2)
I due verbi possono presentarsi senza essere
legati da alcuna congiunzione (costruzione
asindetica); tale costruzione è frequente con
l’imperativo, rara con forme narrative
ָ ‫ָששׁ֫וּבָה אֶרְ עֶה צ ֹאנ ְך‬
ׁ ‫א‬ Pascolerò ancora il tuo
gregge. (Gn 30,31)
La maggior parte di questi stessi verbi può anche
ricorrere con un infinito complementare che li
segue, di solito preceduto da ‫ ְל‬:
‫ּכִי י ָׁשּוב יהוה לָׂשּוׂש ָע ֶ֫ליָך‬
Perché il Signore gioirà ancora per te. (Dt 30,9)

‫ׁשבֶת אֶת־ ָהאִיׁש‬


ֶ ֫ ‫וַּי֫ ֹואֶל מׁשֶה ָל‬
E Mosè acconsentì di stare con l’uomo. (Es 2,21)
‫ַוי ְ ַמהֵר ַלעֲׂשֹות א ֹתֹו‬
Ed egli lo preparò in fretta. (Gn 18,7)

‫ַמהֲרּו ָל ֶ֫לכֶת‬
Andate in fretta. (2Sam 15,14)
I due verbi dell’endiadi possono svolgere
insieme una funzione complementare dopo un
altro verbo:

‫לשׁוּב‬
ָ ...‫ ל ֹא יוּכ ַל‬Egli non potrà prenderla
di nuovo. (Dt 24,4)
ּ ‫ְת‬
‫ה‬ ָ ּ ‫קח‬ ַ ‫ל‬ְ
Il verbo ‫( קָם‬e ‫ ) ָהלְַך‬è a volte impiegato in una
costruzione in cui una traduzione letterale è
inopportuna o impossibile. ‫ ַו ָּ֫יקָם‬usato così
sembra dare una leggera enfasi al fatto che una
certa attività è sul punto di cominciare, “allora,
subito”; l’imperativo spesso corrisponde a “su!”.
‫ קוּם־נ ָא שְׁבָה‬- Su, siediti… (non “alzati e siediti”!)
(Gn 27,19)
ּ ‫ קוּםעֲשֵׂה־ ָל ֫לָנו‬- Su, facci un dio che… (Es 32,1)
‫אֱלֹהִים‬
Da preparare per la prossima volta
• Rut 1

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