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PITTURA

METAFISICA
Nel 1917, a Ferrara, c’è l’incontro di G. DE
CHIRICO,
A. SAVINIO (fratello di Carrà) e G. MORANDI

NASCE LA PITTURA METAFISICA


Oltre la fisica _ Dopo le cose fisiche
Gli artisti indagano, tramite l’intuizione e il
ragionamento, la realtà di cui non abbiamo
esperienza diretta.
Nasce in opposizione al Futurismo
Italiano e all’esperienze francesi:
dall’Impressionismo al Divisionismo.

La METAFISICA vi si oppone
usando
 Spazi rigidamente geometrici
 Prospettiva schematica
 Colore nitido e omogeneo
 Segno netto
 Solida volumetria
 Forte richiamo all’ordine
GIORGIO
DE CHIRICO
1888 - 1978

Giorgio de Chirico in una


fotografia di Carl Van Vechten (5
dicembre 1936)
 Giorgio de Chirico nasce in Tessaglia
nel 1888 – padre ingegnere
ferroviario italiano trasferito in
Grecia
 I sui primi studi li compie nella «culla
della civiltà occidentale»
 Nel 1906 si trasferisce a Milano, poi
a Firenze con la madre e il fratello
Andrea
 Nel 1910 è a Monaco dove studia la
filosofia di Nietzsche e di
Schopenhauer che saranno alla
base delle concezioni artistiche
nella sua pittura
 Nel 1911 è a Parigi ed espone al
Salon d’Automne
 Nel 1913 espone al Salon des
Indépendants
 Nel 1917 incontra Carrà
 NASCE UFFICIALMENTE LA PITTURA
METAFISICA
 Partecipa attivamente alla vita della
rivista «Valori Plastici»
 Nel 1924 è di nuovo a Parigi
 Nel 1932 si trasferisce a Firenze
 Dopo un breve soggiorno a New York è
a Roma dove morirà nel 1978 all’età di
De Chirico parla del Futurismo che
con le sue «baldorie» aveva fatto
morire la pittura italiana
«fatti di materia e di mestiere»
Dice di se stesso
«Per conto mio sono tranquillo, e mi
fregio di tre parole che voglio siano il
suggello d’ogni mia opera: Pictor
classicus sum».
Cioè ritiene di essere sempre stato
un classico in linea con la tradizione
pittorica italiana basata sul
DISEGNO FORMA VOLUME
1911. Olio su tela, 55x71. Milano,
L’ENIGMA Collezione privata

DELL’ORA

Un porticato sovrastato da una loggia occupa


l’intero spazio della tela. Nell’ombra del
porticato una figura umana in nero attende.
Fuori dal porticato, in piena luce, una
figura umana in bianco attende.
In basso i raggi del sole sfiorano appena una
vasca con uno zampillo d’acqua.
In alto un orologio divide verticalmente in due
Il porticato ricorda architetture fiorentine
dallo «Spedale degli Innocenti»
al «Corridoio
Vasariano»
Dalle aperture del portico e del loggiato traspare un
cielo limpido
Le due figure immobili e l’orologio che indica l’ora
stabiliscono con l’osservatore un rapporto di attesa
Attesa di un evento sconosciuto
ENIGMATICO
Anche il tempo si è fermato e aspetta nel
silenzio di una piazza quasi disabitata
LE MUSE INQUIETANTI
MANIFESTO DELLA
PITTURA METAFISICA

Nel mezzo di una


piazza si protende
un palco formato da
tavole di legno di un
colore simile a
quello del Castello
Estense di Ferrara
imponente in
1917. Olio su tela, 97x66. Milano, collezione Mattiol
La prospettiva cui rimandano le connessioni
delle assi è solo apparente: vi sono due punti di
fuga.
Sulla sinistra
due alte ciminiere:
non buttano fumo
non danno segni di
vita
Sul palco,
distribuite in
modo armonico,
prendono posto
delle statue-
manichino, con
grosse teste
ovoidali,
appoggiate su

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