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Un progetto di

DIFFERENZE SOCIALI PER I FATTORI DI RISCHIO PER


LA SALUTE
Emanuela Bologna
Emanuele Scafato

www.osservatoriosullasalute.it 15 dicembre 2017


Stili di vita, fattori di rischio e condizioni di salute
E’ noto che lo stato di salute di una persona è il risultato dell’interazione di molteplici fattori che si
sperimentano in modi e tempi diversi durante il corso della vita (Life course approach).

Corso della vita Effetti cumulativi


Vantaggi e svantaggi tendono a concentrarsi trasversalmente e ad accumularsi longitudinalmente
(Costa e Spadea 2004)

Tra i fattori che determinano l’insorgenza di patologie croniche


alcuni sono di tipo genetico, per definizione quindi non
modificabili, altri sono comportamentali (tabagismo, consumo
dannoso di bevande alcoliche, eccesso di peso, inattività fisica,
cattiva alimentazione) quindi modificabili attraverso la
promozione di stili di vita salutari, che a loro volta hanno una
rilevante interazione con aspetti socioeconomici e ambientali,
anch’essi rimuovibili.

I determinanti della salute (Dahlgren, Whitehead, 1991)


Fattori di rischio e differenze sociali
La diversa stratificazione sociale può influenzare una disuguale esposizione ai fattori di
rischio in modo da generare disuguaglianze sociali nella salute.
Le condizioni socio-economiche agiscono sullo stato di salute degli individui anche a distanza
di tempo. Esiste un’associazione tra condizioni socioeconomiche nell’infanzia e mortalità
nell’età adulta (D. Kuh et al. BMJ 2002)
Global action plan for the prevention and control of non-communicable diseases 2013-2020
(Who, May 2013) : Il piano d'azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili
2013-2020 dell’Organizzazione Mondiale della Salute (WHO) si è posto tra i vari obiettivi anche quello di
migliorare la salute per tutti, riducendo le disuguaglianze nella salute.

In Italia da circa un decennio la strategia europea “Guadagnare salute” è stata avviata per
promuovere una sana alimentazione, la pratica regolare di attività fisica, il controllo dell’eccesso
di peso, la lotta al fumo e al consumo dannoso di alcol, attribuendo un ruolo fondamentale al
lavoro interistituzionale per la sensibilizzazione dei cittadini a migliorare gli stili di vita
Diventa fondamentale il monitoraggio degli stili di vita per individuare i gruppi di
popolazione più a rischio.
Analisi dei fattori di rischio per la salute: indicatori utilizzati
Fumo* (14 anni e più) 19,8% Prevalenza di fumatori (Current smokers) : persone che fumano tutti i
giorni oppure occasionalmente.
Eccesso di peso* (18 anni e più) Obesità: BMI>=30
Sovrappeso: 25,0<=BMI<30
45,9% (35,5% in sovrappeso
10,4% obesi) Body Mass Index (BMI): rapporto tra peso corporeo espresso in chilogrammi e il
quadrato della statura espresso in metri.

Eccesso di peso dei minori:


(6-17 anni) * (24,7%) - dati autoriferiti Soglie: valori percentili di BMI, aggiustati per sesso e mese di vita, che
corrispondono ad un BMI ≥25.0 e ≥30.0 kg/m2, a 18 anni di età (come
(8-9 anni) ** (30,6%) - dati misurati raccomandato dall’IOTF).
Stili alimentari (6-17 anni) Prevalenza di bambini e ragazzi di 6-17 anni che consumano 4 o più
porzioni di frutta e verdura al giorno.
Sedentarietà* Prevalenza di persone che non praticano sport e nessuna attività fisica
nel tempo libero.
(3 anni e più) 39,2%
Consumo di alcol a rischio* Consumo abituale eccedentario:
- Più di 2 UA al giorno per gli uomini adulti;
(11 anni e più) - Più di 1 UA al giorno per le donne adulte;
15,9% (10,4% Consumo abituale ecc. - Più di 1 UA al giorno per gli anziani di 65 anni e più;
7,3% Binge drinking) - il consumo di almeno una bevanda alcolica nell’anno per i < di18 anni;
Binge drinking (6,3%)
Consumo di oltre 6 UA in un’unica occasione
* Fontedeidati:IndagineAspettidellavitaquotidiana2016
**Fonte deidati:OKKIO alla salute2016
Obesità e sovrappeso tra gli adulti: Trend
50,0
45,0
40,0 10,2 9,9 9,9 10,3 10,3 10,0 10,4 10,3 10,3 9,8 10,4
9,0 9,9
8,5 8,5
35,0
30,0
25,0
20,0
33,9 33,6 33,8 34,7 35,0 35,6 35,5 36,1 35,6 35,8 35,6 35,5 36,1 35,3 35,5
15,0
10,0
5,0
0,0
2001 2002 2003 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Sovrappeso Obesi
Fonte: ISTAT, Indagine Multiscopo Aspetti della vita quotidiana - Anni 2001-2016

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal 1980 ad oggi l’obesità nel mondo è più che
raddoppiata, gli adulti in sovrappeso raggiungono il 39% e gli obesi sono il 13%.
Eccesso di peso tra i bambini (8-9 anni) - dati misurati
Dal 2007 la Regione
Europea dell’OMS ha
lanciato l’iniziativa Childhood
Obesity Surveillance
Initiative (COSI) per
monitorare l’andamento
dell’eccesso di peso e di
fattori associati, tra cui la
sedentarietà, nei bambini dai
6 ai 9 anni dei Paesi europei.

L’Italia partecipa a questa


iniziativa con il Sistema di
Sorveglianza OKkio alla
SALUTE sotto il
coordinamento dall’Istituto
Superiore di Sanità, che ogni
2 anni, misura e raccoglie
informazioni su un campione
di bambini di 8-9 anni.
Eccesso di peso tra i minori di 6-17 anni – dati autoriferiti
Bambini e ragazzi di 6-17 anni in eccesso di peso per sesso e classe di età - Anni 2010-2011 e 2015-2016

CLASSI DI ETÀ
Maschi Femmine Totale
SESSO
2010-2011 2015-2016 2010-2011 2015-2016 2010-2011 2015-2016
6-10 37,2 34,6 35,8 33,8 36,5 34,2
11-13 28,2 29,7 20,1 16,1 24,4 23,0
14-17 21,7 20,3 11 8,0 16,4 14,3
Totale 29,7 28,6 23,5 20,5 26,7 24,7
Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Media 2015 - 2016

Anche l’Istat rileva tramite l’indagine Aspetti della vita quotidiana condotta annualmente i dati relativi
all’eccesso di peso dei minori, disponibili a partire dal 2010 in poi.
In Italia, i bambini e gli adolescenti in eccesso di peso sono il 24,7% della popolazione di 6-17 anni (media
2015-2016). Rispetto al biennio 2010-2011 si osserva una lieve tendenza alla diminuzione del fenomeno.
Eccesso di peso e differenze territoriali
Adulti di 18 anni e più Bambini e ragazzi di 6-17 anni

Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Media 2015 - 2016


Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anno 2016
IMC: quanto pesano le disuguaglianze sociali-culturali?

100
90
80
70
60
50 obesità
40 sovrappeso
30
20 normopeso
10 sottopeso
0
Laurea DiplomaObbligo Laurea DiplomaObbligo Laurea DiplomaObbligo Laurea DiplomaObbligo
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
25-64 anni 65 anni e più
Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anno 2016
… Anche in termini economici…
100,0
90,0
12,1 12,7 11,8 10,2 10,4 12,7 12,1 10,1 9,2 7,5 12,5 12,4 10,9 9,7 9,0 L’indagine Europea sulla
80,0 24,1 22,6 salute nel 2014 ha messo
27,7 27,4 27,2 34,1 32,8
70,0 35,4 34,3 33,9 in evidenza un analogo
44,9 43,0 42,0 44,4 42,3
60,0
andamento rispetto al
50,0
40,0 reddito, anche se con un
30,0 gradiente minore:
20,0
diminuisce la quota di
10,0
0,0 persone obese o in
eccesso di peso passando
Primo quintile

Secondo quintile

Terzo quintile

Quarto quintile

Quinto quintile

Primo quintile

Secondo quintile

Terzo quintile

Quarto quintile

Quinto quintile

Primo quintile

Secondo quintile

Terzo quintile

Quarto quintile

Quinto quintile
dal livello di reddito più
basso (primo quintile
47,8%) a quello più alto
Maschi femmine Totale (quinto quintile 41,8%)
Obesità Sovrappeso Normopeso Sottopeso

FONTE: ISTAT, INDAGINE EUROPEA SULLA SALUTE – ANNO 2014


… E nel tempo?...
Rimangono abbastanza stabili le diseguaglianze per l’obesità…

2005 2016
16,0
14,4
14,0 13,2

12,0 10,7 11,1

10,0 9,1

8,0 6,5
6,0 5,0 5,3

4,0
2,0
0,0
Dottorato di Diploma superiore Obbligo Totale
ricerca o laurea
Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anni 2005 e 2016

Obesità in aumento un po’ per tutti, ma meno per i laureati, specialmente donne.
Eccesso di peso e gruppo sociale di appartenenza*
Persone in eccesso di peso per gruppo sociale di appartenenza -Anni 2008 e 2016 (valori percentuali)

FONTE: ISTAT, ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA - ANNI 2008 E 2016

(*) Si fa riferimento alla classificazione per gruppi sociali adottata dall’ISTAT in occasione del Rapporto annuale 2017.

Le quote più basse di eccesso di peso si osservano tra le persone che vivono nelle famiglie della «Classe
dirigente» (34,9%), mentre le più alte nelle «famiglie degli operai in pensione» i cui componenti sono
mediamente più anziani e con più bassi titoli di studio.
Sedentarietà: Trend
50
46,1
44,5
45
42,8
43,4
40,3
40 39,8 38,3
39,2

35 33,5 34,8
34,2 34,7

30

25

20
2001 2002 2003 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Maschi Femmine Totale

Fonte: ISTAT, Indagine Multiscopo Aspetti della vita quotidiana - Anni 2001-2016

L’Italia è tra i paesi europei con la quota più alta di persone che non svolgono attività
fisica. Tra le donne il fenomeno è più accentuato.
PERSONE DI 5 ANNI E PIU’ CHE PRATICANO SPORT PER SESSO, CLASSE DI ETA’ E ANNO DI NASCITA.

Nati tra il 1926 e il 1945 Nati tra il 1946 e il 1955 Nati tra il 1956 e il 1965
Nati tra il 1966 e il 1980 Nati tra il 1981e il 1995 Nati a partire dal 1996
80,0

70,0

60,0

50,0

40,0

30,0
19,8
20,0 15,6
15,4
9,3
10,0 12,7
5,4
0,0
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69

10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
5-9

5-9
Maschi Femmine
FONTE: ISTAT, ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA

Fonte: Istat, Indagine ‘’Tempo libero e cultura’’ - Anno -1995’, Indagine ‘’I cittadini e il tempo libero’’- Anni 2000, 2006, 2015
Sport, Sedentarietà e Territorio – Anno 2016

Sport Attività Fisica Sedentari

FONTE: ISTAT, ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA - ANNO 2016


Sport, sedentarietà e differenze socio-culturali

Sedentari Qualche attività fisica Sport


100
90 16,8
27,9 24,9 29,1
80 33,6 38,3 40,8 47,4
47,8 52,5
70 57,1
70,4
60
50
40
30
20
10
0
Laurea Diploma Obbligo Laurea Diploma Obbligo Laurea Diploma Obbligo Laurea Diploma Obbligo
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
25-64 anni 65 anni e più
Sedentarietà e gruppo sociale di appartenenza*
Persone sedentarie per gruppo sociale di appartenenza - Anni 2008 e 2016 (valori percentuali
Quote più elevate di
sedentari si osservano tra gli
appartenenti alle «famiglie di
operai in pensione» e al
gruppo «anziane sole e
giovani disoccupati»
(rispettivamente 52,9% e
51,9%). Anche gli
appartenenti alle «famiglie a
basso reddito con stranieri»
o di «soli italiani», su cui
pesano le cattive condizioni
economiche, si
caratterizzano per elevata
FONTE: ISTAT, RAPPORTO ANNUALE 2017
sedentarietà(rispettivamente
46,1% e 42,%).
Le persone sedentarie sono, invece il 19,2% della «classe dirigente» e il 25,5%
delle «famiglie di impiegati», gruppi relativamente giovani e a più alto reddito.

(*) Si fa riferimento alla classificazione per gruppi sociali adottata dall’ISTAT in occasione del Rapporto annuale 2017.
… Anche in termini economici
Persone di 15 anni e più che dedicano almeno 150 minuti a settimana all’attività fisico-sportiva nel tempo libero per sesso e classe di età. Differenze primo e
quinto quintile in alcuni paesi europei

Totale primo quinto di reddito ultimo quinto di reddito


70.0

60.0

50.0

40.0

30.0

20.0

10.0

0.0
Danimarca Finlandia Svezia Germania Regno Unito Spagna UE28 Francia Portogallo Italia Grecia

L’Indagine Europea sulla salute ha messo in evidenza il ruolo delle disponibilità economiche nel favorire
l’accessibilità ad una adeguata attività fisica. In molti paesi europei, tra cui l’Italia, le disuguaglianze di
reddito si associano a differenze significative nei livelli di attività.
FONTE: ISTAT, INDAGINE EUROPEA SULLA SALUTE – ANNO 2014
E nel tempo...
Dottorato di ricerca o 22,0
laurea 23,1

30,7
Diploma superiore
32,5
Aumenti più marcati
Obbligo
52,9
tra chi ha un titolo di
56,6
studio più basso

38,6
Buone/ottime 36,8

51,7
Scarse/insufficienti
52,3

2005 2016
FONTE: ISTAT, ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA - ANNI 2005 E 2016

Sedentarietà in aumento per tutti tranne per chi ha risorse economiche più elevate.
Abitudine al fumo: Trend
Fumatori di 14 anni e più
35,0
31,0

30,0 28,3

25,0 23,7 24,8


22,0

20,0 19,8
16,9 16,2

15,0 15,1

10,0

5,0

0,0
2001 2002 2003 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Maschi Femmine Totale

Fonte Indagine Multiscopo Aspetti della vita quotidiana 2001-2016


Fumatori e differenze territoriali
Fumatori – Anno 2010 Fumatori – Anno 2016

Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anni 2010 e 2016


Trend delle disuguaglianze sociali nell’abitudine al fumo
Abitudine al fumo e credenziali in termini di titolo di studio
40

35

30

Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anno 2016


25

20
35,6
15
28,0
10 20,9 20,3 19,2
15,4 16,8 15,4
5 12,3 11,4 11,7
5,8
0
Laurea

Diploma

Obbligo

Laurea

Diploma

Obbligo

Laurea

Diploma

Obbligo

Laurea

Diploma

Obbligo
MASCHI FEMMINE MASCHI FEMMINE
25-64 anni 65 anni e più

Uomini: 25-64 anni: più fumatori tra chi ha uno status meno elevato;
65 anni e più: tendenze opposte.
Donne: 25-64 anni: Livelli più elevati tra le diplomate rispetto a laureate e obbligo scolastico;
65 anni e più: stesso livello tra diplomate e laureate e meno tra i titoli più bassi.
…Cosa è successo negli ultimi 10 anni..
2005 2016
30,0

24,6 24,3
25,0 23,3
22,6 22,3
21,8
21,0
20,2
20,0
19,4 19,3
18,2
17,4

15,0

10,0

5,0

0,0
Dottorato di Diploma superiore Obbligo Buone/ottime Scarse/insufficienti Totale
ricerca o laurea

Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anni 2005 e 2016

Diminuzione generalizzata, ma la prevalenza di fumatori diminuisce maggiormente tra le


persone con buone risorse economiche
Abitudine al fumo e gruppo sociale di appartenenza*
Fumatoripergrupposocialedi appartenenza-Anni2008e 2016(valoripercentuali)
Nei gruppi a più elevato
reddito e con persona di
riferimento ad alto titolo di
studio si osserva una più
bassa incidenza di
fumatori: il 17,1% nella
classe dirigente, il 17,7%
tra le «pensioni d’argento»;
tuttavia, sono i membri
delle «famiglie degli operai
in pensione» a registrare la
minore incidenza di
fumatori, con il 14,7%.
FONTE: ISTAT, RAPPORTO ANNUALE 2017

Il comportamento maggiormente a rischio rispetto al fumo è nelle «famiglie dei giovani


blue-collar». Ma, mentre gli uomini del gruppo seguono la tendenza generale e mostrano
un’incidenza di fumatori in diminuzione, dal 38,4% nel 2008 al 35,3% nel 2016, le donne
mostrano invece un aumento della propensione al fumo: dal 23,4% nel 2008 al 25,1% nel
2016.
(*) Si fa riferimento alla classificazione per gruppi sociali adottata dall’ISTAT in occasione del Rapporto annuale 2017.
Per capita consumption
Italia vs EU

15
Consumatori Popolazione
14
13.0
13
12.0 11.8
12 11.5
Litri pro-capite (età 15+)

11.3 11.1 11.1


11 10.3
10.2 10.2
10 9.3
9.0
9 8.7
8.4 8.4
8.0
8 7.5 7.6
7.3 7.4
7.0 7.0
7

5
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Prevalenza (%) e trend di consumatori fuori pasto per genere e classi di età (2016)
100

90
Maschio Femmina
80

70

60 54.4 53.9
50
41.0 41.3 40.5
40 30.0
30.5 31.5
30
19.0 19.6 18.7
20 16.2

10
8.3
3.8 4.8
2.1
0 50
100
11 - 15 16 - 17 18 - 24 25 - 44 45 - 64 65 - 74 75+ Anno 2016
Età ≥ 11 anni 45
40.5
40 38.5 38.1 38.9
37.6 36.7 37.2
36.4 36.6 36.5
35

30
%
25

20

17.7 18.7
15 16.5
15.3 16.0 15.6 15.8
14.5 14.8 14.2
10

5
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Maschio Femmina

Fonte: Elaborazioni ONA-ISS e WHO CC Research on Alcohol su dati dell’Indagine ISTAT Multiscopo sulle famiglie
Prevalenza (%) e trend di consumatori a rischio (criterio ISS) per genere e classi di età (2016)
100

90
Maschio Femmina
80

70

60
49.3
50
40.0
38.6
40
33.3
30
22.8 23.2
20.6
20 16.9
11.4 12.2
8.5 8.1 8.0 9.8 9.1
10 7.1

0 100
35
11 - 15 16 - 17 18 - 24 25 - 44 45 - 64 65 - 74 75+ Anno 2016
Età ≥ 11 anni 30.6 Maschio Femmina
30 28.7 28.1 28.2
26.6

25 24.0 23.4 22.7 23.0 23.2

20
%
15

12.6
10 11.1 11.4 11.3
10.5
9.7 9.0 9.1
8.8 8.2
5

0
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Fonte: Elaborazioni ONA-ISS e WHO CC Research on Alcohol su dati dell’Indagine ISTAT Multiscopo sulle famiglie
Prevalenza (%) e trend di consumatori binge drinking per genere e classe di età (Anno 2016)
100
35

30
Maschio Femmina

25
21.8
20
17.2

15
10.8 11.7 11.2
9.6
10 7.5
5.8 5.0
5 3.7
2.8 2.4
1.3 0.7 0.8 0.5
0
11 - 15 16 - 17 18 - 24 25 - 44 45 - 64 65 - 74 75+ Anno 2016 20
100
Età ≥ 11 anni

16
14.2 13.9
13.1 13.4
12.1 12.4 12.2
11.8
12 11.1 10.8 11.2
10.4 10.0
%

4
3.3 3.5 3.7
2.9 3.0 3.1 3.1 3.2 3.1 3.1
2.8 2.5 2.5
0
2003 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Maschio Femmina

Fonte: Elaborazioni ONA-ISS e WHO CC Research on Alcohol su dati dell’Indagine ISTAT Multiscopo sulle famiglie
CONSUMATORI GIORNALIERI
Unita’ Alcoliche (1 UA=12 gr) consumate e LIVELLO DI RISCHIO -
ANNO 2016

Low risk :
PREVENIRE

Medium risk:
INTERCETTARE

High risk:
TRATTARE
660.000 CONSUMATORI DANNOSI "HIGH RISK”
ITALIA – Anno 2016
90.0

80.0
74.9 75.3 74.8
Dei circa 8,6 milioni di
74.1
consumatori a rischio di
70.0 età superiore agli 11 anni è
possibile stimare in circa:
60.0 55.7
55.4
54.1
51.1 - 430.000 i consumatori
50.0 giornalieri “dannosi” di
39.9
oltre 5 bicchieri di
38.5
40.0 36.7 37.1 bevande alcoliche

30.0 - 230.000 le
20.7
consumatrici
20.0
20.0 19.4 20.2
In need for treatment giornaliere “dannose”
di oltre tre bicchieri di
10.0 bevande alcoliche
9.0
7.8 7.4 7.2
5.2 5.1 5.3 5.0
0.0
2013 2014 2015 2016 2013 2014 2015 2016
Uomini Donne

Low risk level [M=1-2 UA; F=1 UA] Medium Risk level [M=3-5 UA; F=2-3 UA] High Risk Level [M>=6 UA; F>=4 UA]

“ In need for treatment”


Consumo di alcol a rischio: il territorio
Persone di 11 anni e più per consumatori a rischio nel consumo di bevande alcoliche e abitudine al binge drinking per
REGIONE.
Anno 2016 (percentuale su 100 persone di 11 anni e più)
Consumatori a rischio
Binge drinking
Consumo a rischio

FONTE: ISTAT, ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA - ANNO 2016


Consumo di alcol a rischio e status socio-economico
Dottorato di ricerca o laurea Diploma superiore Licenza media Licenza elementare

27,2
Rispetto al titolo di studio,
comportamenti differenziati per
Binge drinkers e Consumatori a
16,3
rischio :
13,4
12,0 12,4
10,7
9,0

5,7 5,0 5,8 6,3


4,8
5,8 Binge drinking: più alto tra i titoli
3,9
2,8
0,6
di studio alti;
Consumatori a rischio:
Maschi Femmine Maschi Femmine
Consumo a rischio
Consumo abituale eccedentario Binge drinking
Binge drinking Maschi, più alto tra i titoli di
studio bassi;
Ottime
25,0 Adeguate
Scarse Femmine, meno marcato.
Hanno abitudine al 20,0
20,8
Assolutamente insufficienti

binge drinking 15,0 13,3 13,5

soprattutto le 10,0
9,6
7,0
Persone con risorse 5,0
4,6
3,6 3,8

economiche ottime o 0,0

adeguate Maschi Femmine


Binge drinking

Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anno 2016


Consumo di alcol a rischio e gruppo sociale di appartenenza*
Indicatorisulconsumodi alcolpergrupposocialedi appartenenza –Anni2008e 2016

Gli individui appartenenti al gruppo


delle pensioni d’argento e della classe
dirigente si caratterizzano per consumi
elevati anche di tipo meno tradizionale
come il consumo fuori pasto o il binge
drinking, che spesso coincide con
aperitivi, happy hour o dopocena.

Binge drinking Livelli bassi nelle graduatorie dei


14,0 consumi si trovano per gli appartenenti
12,0 al gruppo anziane sole e giovani
10,0
disoccupati e dei gruppi di famiglie a
8,0

6,0
basso reddito.
2016
4,0 2008
2,0
0,0
Famiglie a Famiglie a Le famiglie Famiglie Le famiglie di I giovani blue- Anziane sole e Pensioni La classe
basso reddito basso reddito degli operai in tradizionali impiegati collar giovani d’argento dirigente
con stranieri di soli italiani pensione della provincia disoccupati
italiana

Fonte: Istat, RAPPORTO ANNUALE 2017

(*) Si fa riferimento alla classificazione per gruppi sociali adottata dall’ISTAT in occasione del Rapporto annuale 2017.
Determinanti alla base deiDiseguaglianze
fattori di rischio per la salute
sociali e differenze di genere negli stili di vita

Alcol – consumo a
Fumatore Eccesso di peso Sedentari
POPOLAZIONE ADULTA rischio
(25 anni e più) (25 anni e più) (25 anni e più)
(25 anni e più)
Titolo di studio
Laurea 1 1 1 1
Diploma 1,386 (1,270-1,512) 1,422 (1,322-1,529) 1,599 (1,477-1,731) 0,950 (0,863-1,047)
Scuola dell'obbligo 1,505 (1,376-1,646) 2,086 (1,938 -2,245) 3,356 (3,100-3,633) 0,901 (0,815-0,996)
Giudizio sulle risorse
economiche familiari
Ottime o adeguate 1 1 1 1
Scarse o insufficienti 1,302 (1,229-1,380) 1,173 (1,121-1,228) 1,485 (1,413-1,561) 0,930 (0,870-0,989)
Sesso
Maschi 1 1 1 1
Femmine 0,536 (0,506-0,566) 0,401 (0,383 -0,420) 1,421 (1354-1,490) 0,276 (0,258- 0,295)
Classe di età
65 e più 1 1 1 1
45-64 2,827 (2,604-3,070) 0,790 (0,745-0,837) 0,531 (0,501-0,564) 0,491 (0,454- 0,531)
25-44 3,426 (3,145-3,731) 0,419 (0,393 - 0,446) 0,445 (0,417-0,475) 0,582 (0,537-0,631)
CONTROLLATO PER: RIPARTIZIONE TERRITORIALE E DIMENSIONE DEL COMUNE DI RESIDENZA (Modelli di regressione logistica OR e I.C. 95%)

Il rischio aumenta tra le persone di status sociale più basso. Solo per l’alcol non si registra questa associazione.
Le donne hanno comportamenti più salutari tranne che per l’attività fisica.
FONTE: ISTAT, ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA - ANNO 2016
Persone di 18 anni e più per stili di vita a rischio, genere e titolo di studio in Italia e nell’Unione Europea-
2014
Fumo abituale Obesità (BMI>=30) Rispetto alla media UE, l’Italia
25 presenta:
30.0
25.0 23.8 20
20.0
19.7
15
15.9 16.1 15.7
- Una minore diffusione
23.1 15.8
15.0 18.3 10 dell’obesità (27° posto nella
10.0 13.8 10.8 11.3 10.3
5.0 5 graduatoria)
0.0 0 - Una minore diffusione del fumo
Totale

basso
basso

alto

Totale

alto

Totale

basso

alto
medio

medio

medio

basso

alto

basso

alto

basso

alto
Totale

Totale

Totale
medio

medio

medio
abituale (20° posto).
Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine

Ita UE Ita UE ..Sono meno diffusi anche


comportamenti che portano benefici
Almeno 150 minuti a settimana di attività fisica Almeno 5 porzioni al giorno di frutta o verdura
sullo stato di salute come:
50 25
40 34.5 20 17.4
- Pratica di attività fisica da
29.9
30 25.6 22.4 15 14.4
11.9 11.1
14.1 moderata a intensiva per almeno
17.3 9.6
20 12.8 10 150 minuti a settimana (20°
10 5
0 0
posto);
- Consumo di 5 o più porzioni di
basso

alto

basso

alto

basso

alto
Totale

Totale

Totale
medio

medio

medio

Totale

basso

alto

Totale

basso

alto

Totale

basso

alto
medio

medio

medio
Totale Maschi Femmine
frutta e verdura consumata
Totale Maschi Femmine
giornalmente (15° posto) (anche
Ita UE Ita UE
se è molto diffuso il consumo
Fonte: indagine europea sulla salute 2014
giornaliero di frutta e verdura con
meno porzioni (6° posto).

In Italia sono più ampie della media UE le disuguaglianze sociali per l’obesità (5° posto) e per la pratica dell’attività
fisica (8° posto), più basse invece per il consumo di frutta e verdura (18° posto) ed il fumo di tabacco (20° posto).
Combinazione dei rischi per la popolazione di 18 anni e piu’
100,0
6,4 9,5 9,6 8,3
90,0
80,0 22,3
28,6 29,0
70,0 39,6 8,3
60,0
39,1
23,3
50,0
40,1 39,4
40,0
39,1
Nessuno
30,0
20,0
32,2
10,0 21,8 23,3 29,0 Uno
11,7
0,0
18-44 anni 45-64 anni 65 e più Totale
Due
Nessuno Uno Due Tre o quattro

45,0 41,5
Tre o quattro
40,0 37,2
35,0 32,0
28,2
30,0 26,2 39,4
25,0
20,0 17,9

15,0 12,8

10,0 Sedentarietà ed eccesso di peso si associano frequentemente e,


4,1
5,0 insieme o singolarmente, rappresentano un rischio per oltre la metà
0,0
Nessuno Uno Due Tre o quattro
degli adulti.
Maschi Femmine Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anno 2016
Alcol e Fumo: fattori di rischio associati
Chi eccede nel consumo di alcol spesso ha anche l’abitudine al fumo:

tra i Maschi il 17,1% dei NON Fumatori Ha almeno 1


il 29,8% dei FUMATORI comportamento a
il 31,9% dei Forti FUMATORI rischio

tra le Femmine, tendenze analoghe ma più contenute

Anche considerando singolarmente Binge drinking e Consumo abituale eccedentario si osserva una
maggiore diffusione tra quanti fumano:
Binge drinking: Consumo abituale
eccedentario:
Fumatori Forti Fumatori Non Fumatori Fumatori Forti Fumatori Non
Fumatori
Maschi 19,0% 19,3% 7,7% 16,3% 21,0% 10,9%
Femmine 10,2% 12,0% 2,0% 9,9% 13,5% 4,8%
Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anno 2016
… E TRA I PIU’ GIOVANI?
Familiarità e fattori di rischio per la salute tra i più giovani
BAMBINI, RAGAZZI E GIOVANI FINO A 24 ANNI PER COMPORTAMENTI A RISCHIO SECONDO LA PRESENZA
DEGLI STESSI COMPORTAMENTI TRA I GENITORI

48,4
Sedentarietà 21,4
28,0
7,9
32,5
Eccesso di peso 20,1
25,2
15,4
35,7
Abitudine al fumo 20,8
26,2
12,1
34,5
Consumo di alcol a rischio 27,9
35,7
16,2

Sia la madre che il padre Solo il padre Solo la madre Nè il padre nè la madre

FONTE: ISTAT, ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA - ANNO 2016


Comportamenti non salutari e caratteristiche socioculturali familiari
Giovani fino a 24 anni per comportamenti non salutari e caratteristiche socioculturali familiari. Anno 2016

Titolo studio più alto tra i genitori Risorse economiche della famiglia
34,5 30,0
Sedentarietà 18,8
11,3 24,6
26,1 19,7 19,9
Eccesso di peso 20,5 16,8 17,8 18,0
15,4
17,5
18,7
Abitudine al fumo 15,7
13,6
17,8
Consumo di alcol a rischio 19,6 Sedentarietà Eccesso di peso Abitudine al fumo Consumo di alcol a
19,8 rischio

Scuola dell’obbligo Diploma scuola superiore Dottorato di ricerca o Laurea Ottime o adeguate Scarse o insufficienti

FONTE: ISTAT, ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA - ANNO 2016

I comportamenti non salutari sono più diffusi tra i giovani che vivono in
famiglie caratterizzate da un livello socio-economico più basso, fatta eccezione
per il consumo di alcol.
STILI ALIMENTARI SALUTARI E STATUS SOCIOCULTURALE
Bambini e ragazzi di 3-17 anni per consumo giornaliero di 4 o più porzioni di frutta e verdura e titolo di
studio della madre. Anni 2010-2016.
20,0

18,0

16,0

14,0

12,0

10,0

8,0

6,0

4,0

2,0

0,0

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016


Laurea Diploma scuola media superiore Scuola dell'obbligo
FONTE: ISTAT, ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA - ANNI 2010 - 2016
Determinanti per l’ECCESSO di PESO tra i GIOVANI di 6-24 anni
Entrambi i genitori in eccesso di peso

in eccesso di peso
Nessun genitore Solo il padre in eccesso di peso
vs

Solo la madre in eccesso di peso


scarse/in
suff

Risorse economiche Ottime-adeguate


vs

Scuola dell'obbligo
Laurea
vs

Diploma scuola media superiore

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3


Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anno 2016 (Modelli di regressione logistica OR e I.C. 95%)

Genitori in eccesso Disponibilità economiche Elevato titolo di studio dei


di peso della famiglia genitori
CONTROLLATO PER: SESSO, ETÀ, RIPARTIZIONE TERRITORIALE, DIMENSIONE DEL COMUNE DI RESIDENZA
Determinanti per la PRATICA SPORTIVA tra i GIOVANI di 3-24 anni
Entrambi i genitori sport continuo

Nessun genitore
sport continuo
Padre sport continuo
vs

Madre sport continuo


scarse/in
suff

Risorse economiche Ottime-adeguate


vs

Obbligo scolastico

Laurea
vs

Diploma scuola media superiore

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5


Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anno 2016 (Modelli di regressione logistica OR e I.C. 95%)

Pratica sportiva Disponibilità economiche Elevato titolo di studio dei


dei genitori della famiglia genitori
CONTROLLATO PER: SESSO, ETÀ, RIPARTIZIONE TERRITORIALE, DIMENSIONE DEL COMUNE DI RESIDENZA
Determinanti per l’Abitudine al FUMO tra i GIOVANI di 14-24 anni

Entrambi i genitori fumano

Nessun genitore
fumatore Solo il padre fuma
vs

Solo la madre fuma


scarse/in

(a)
suff

Risorse economiche Ottime-adeguate


vs

Scuola dell'obbligo
Laurea
vs

Diploma scuola media superiore

Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anno 2016


0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5

(a) Non significativo (Modelli di regressione logistica OR e I.C. 95%)

Abitudine al fumo dei genitori Elevato titolo di studio dei genitori


CONTROLLATO PER: SESSO, ETÀ, RIPARTIZIONE TERRITORIALE, DIMENSIONE DEL COMUNE DI RESIDENZA
Determinanti per il Binge drinking tra i giovani di 11-24 anni

4,115 (b)
Entrambi i genitori hanno un consumo a rischio versus Nessun Genitore

2,483 (b) Solo un genitore ha un consumo a rischio versus Nessun Genitore

1,123 (a) Risorse economiche Adeguate versus Scarse o insufficienti


2,336 (b)
Risorse economiche Ottime versus Scarse o insufficienti

1,464 (b) Laurea/Diploma versus Scuola dell'obbligo


5,961 (b)
18-24 anni versus 11-17 anni

2,01 (b) Maschi versus Femmine

0 1 2 3 4 5 6 7 8

(a) = non significativo. (b) Significativo al 95 per cento.


(Modelli di regressione logistica OR e I.C. 95%)
Fonte: Istat, aspetti della vita quotidiana - Anno 2016

Abitudine al consumo non Disponibilità economiche Elevato titolo di studio dei


moderato dei genitori della famiglia genitori
Per concludere..
Dalle analisi condotte si osserva che…
- Esistono differenze sociali nei fattori di rischio per la salute a svantaggio delle persone
con: - Basso titolo di studio;
- Risorse economiche scarse.
Fatta eccezione per il consumo di alcol per il quale tali differenze si invertono.
- Nel tempo le differenze sociali perdurano e non si riducono.
- Dal punto di vista territoriale, esistono forti differenze con un gradiente Nord-Sud per
quasi tutti i fattori di rischio per la salute.

Una disuguale esposizione ai E’ fondamentale quindi..


fattori di rischio può generare - il monitoraggio degli stili di vita per l’individuazione
disuguaglianze sociali nella dei gruppi di popolazione più a rischio.
salute. - Svolgere interventi mirati per target più esposti.
…Look after your health very carefully…

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!!

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