Sei sulla pagina 1di 9

Emigrazione degli

italiani allestero
Leonid Kolesnik
Nell'accezione comune un censimento indica acquisire
informazioni sul numero di abitanti e su diverse
caratteristiche della popolazione (come, ad esempio, il
numero di persone per nucleo familiare ed eventuali
beni posseduti da ciascuna di esse).

Il termine viene dal latino censere e significa valutare.


Le prime informazioni riguardo a indagini sulla
popolazione risalgono addirittura al 3800 a.C. dove i
Sumeri affrontavano vere e proprie indagini per
misurare la quantit di uomini e beni di cui si poteva
disporre. Le informazioni acquisite erano utili
soprattutto in caso di guerra o di carestie.
In Italia il primo censimento ufficiale (conosciuto come
censimento generale della popolazione e delle
abitazioni) risale solo al 1861, cio subito dopo l'unit
d'Italia. Da quel momento le tornate censuarie si sono
susseguite ogni dieci anni con le eccezioni del 1891, per
le difficolt finanziarie in cui versava il Paese, e del
1941, a causa della guerra. Un'altra eccezione il
censimento del 1936, svolto a soli cinque anni dal
precedente a seguito di una riforma legislativa del
1930 che ne aveva modificato la periodicit, subito
dopo riportata a cadenza decennale e rimasta invariata
fino a oggi (ultima rilevazione: 9 ottobre 2011). A
partire dalla sua fondazione, nel 1926, a occuparsi dei
censimenti l'Istituto nazionale di statistica (Istat).
L'Italia stata interessata dal fenomeno
dell'emigrazione soprattutto nei secoli
XIX e XX. Il fenomeno ha riguardato
dapprima il Settentrione (Piemonte,
Veneto e Friuli in particolare) e, dopo il
1880, anche il Mezzogiorno. In particolare,
dai porti del Mar Mediterraneo partirono
molte navi con migliaia di italiani diretti
nelle Americhe in cerca di un futuro
migliore.
Tra il 1860 e il 1885 sono state registrate pi
di 10 milioni di partenze dall'Italia. Nell'arco
di poco pi di un secolo un numero quasi
equivalente all'ammontare della popolazione
che vi era al momento della proclamazione del
Regno d'Italia (23 milioni nel primo
censimento italiano) si trasfer in quasi tutti
gli Stati del mondo occidentale e in parte del
Nordafrica.
Si tratt di un esodo che tocc tutte le
regioni italiane. Tra il 1876 e il 1900 interess
prevalentemente le regioni settentrionali, con
tre regioni che fornirono da sole pi del 47%
dell'intero contingente migratorio: il Veneto
(17,9%), il Friuli-Venezia Giulia (16,1%) ed il
Piemonte (13,5%).
La dimensione del fenomeno migratorio
italiano importantissima; nessun altro paese
europeo ha avuto un flusso costante di
emigranti per un periodo cos lungo. Tutte le
regioni italiane, nessuna esclusa, hanno
contribuito alla grande massa di italiani nel
mondo.
La grande emigrazione ha
avuto come punto
d'origine la diffusa
povert di vaste aree
dell'Italia e la voglia di
riscatto d'intere fasce
della popolazione, la cui
partenza signific per lo
Stato e la societ italiana
un forte alleggerimento
della "pressione
demografica".
Lemigrazione in America
La simbolica data d'inizio dell'emigrazione italiana nelle
Americhe pu essere considerata il 4 ottobre 1852, quando
venne fondata a Genova la Compagnia Transatlantica per la
navigazione a vapore con le Americhe, il cui principale
azionista era Vittorio Emanuele II di Savoia. Tale
compagnia commission ai cantieri navali di Blackwall i
grandi piroscafi gemelli Genova, varato il 12 aprile 1856, e
Torino, varato il successivo 21 maggio.
L'emigrazione nelle Americhe fu enorme nella seconda
met dell'Ottocento e nei primi decenni del Novecento. Le
nazioni dove pi si diressero gli emigranti italiani furono gli
Stati Uniti d'America, il Brasile e l'Argentina nel
Sudamerica. In questi tre Stati attualmente vi sono circa
64,15 milioni di discendenti di emigrati italiani.
Una quota importante di Italiani and in Uruguay, dove i
discendenti di Italiani nel 1976 erano 1.300.000 (oltre il
40% della popolazione del piccolo Stato).
Quote consistenti di emigranti italiani si diressero anche in
Venezuela e in Canada, ma vi furono anche nutrite colonie
di emigranti italiani in Cile, Colombia, Per, Messico,
Paraguay, Cuba e Costa Rica.
Lemigrazione europea
L'emigrazione europea della seconda met del XX secolo, invece,
aveva come destinazione soprattutto stati europei in crescita
come Francia (a partire dagli anni 1850), Svizzera, Belgio (a
partire dagli anni 1940) e Germania ed era considerata da molti,
al momento della partenza, come un'emigrazione temporanea -
spesso solo di alcuni mesi - nella quale lavorare e guadagnare per
costruire, poi, un migliore futuro in Italia. Questo fenomeno si
verific per soprattutto a partire dagli anni 1970, periodo in
cui molti italiani rimpatriarono.
Un importante fenomeno di aggregazione che si riscontra in
Europa come anche negli altri paesi e continenti meta dei flussi
migratori italiani quello dell'associazionismo di emigrazione. Il
Ministero degli Esteri calcola che sono presenti all'estero oltre
10.000 associazioni costituite dagli emigrati italiani nel corso di
oltre un secolo. Associazioni di mutuo soccorso, culturali, di
assistenza e di servizio, che hanno costituito un fondamentale
punto di riferimento per le collettivit emigrate nel difficile
percorso di integrazione nei paesi di arrivo.

Potrebbero piacerti anche