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FACOLTA DI INGEGNERIA

Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale e Meccanica

DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE E TECONOLOGIE AEROSPAZIALI


Indirizzo Ingegneristico XXVI ciclo

Relazione finale I anno


Dottorando Mozzillo Gennaro

I materiali compositi
La necessit di avere materiali sempre pi leggeri e resistenti ha portato al massiccio utilizzo di compositi, materiali costituiti da due o pi componenti con propriet fisiche e chimiche differenti che rimangono separati e distinti nella struttura finale.

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Problematiche nellutilizzo dei compositi


I compositi sono limitati sotto alcuni aspetti: Scarsa resistenza ai carichi concentrati. Sensibilit ai danni da impatto.

Caratterizzati da comportamento incerto in presenza di delaminazioni.


Comportamento a fatica.

La realizzazione di componenti con questo tipo di materiali spesso realizzata applicando alti coefficienti di sicurezza: ci riduce, se non annulla, il potenziale dei compositi.

Qualora si progetta un componente necessario predirne il comportamento fino al collasso strutturale, condizione che si verifica solitamente quando sono applicati carichi che generano uno stato di stress maggiore di quello accettabile. Cos come avviene con i materiali tradizionali, si possono verificare rotture anche per carichi ciclici la cui massima sollecitazione risulta lontana da quella massima accettabile, questo fenomeno conosciuto con il nome di fatica.

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Piramide delle prove


Per la produzione di strutture in composito, occorre seguire la piramide delle prove per la caratterizzazione ed in seguito la certificazione di nuovi componenti, questo approccio molto oneroso in termini di tempo e denaro.

Per ridurre il costo di questa procedura, obbligatoria per la certificazione di un componente, si possono utilizzare tool numerici, che riducono notevolmente il numero di test da effettuare nei livelli pi alti della piramide.
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Progressive Fatigue Damage Modelling


The finite element model is built Cycle fatigue

Progressive Fatigue Damage Modelling (PFDM) una tecnica che usa i dati sperimentali di lamine sottoposte a cicli di carico unidirezionali per predire il comportamento di laminati sottoposti a carichi multi direzionali. La tecnica costituita da diversi passaggi che la rendono facilmente implementabile in un programma basato sul metodo degli elementi finiti. Utilizzando regole di degradazione polinomiale per le propriet di resistenza e rigidezza e criteri di rottura validi per il fenomeno della fatica (failure criteria) possibile predire il comportamento di un laminato, qualunque sia la sequenza di laminazione e forma, poich alla base delle analisi vi sono gli stress interlaminari.

Cycle load Analysis Loop on elements Loop on layers Sudden material properties degradation rules (Failure fatigue criteria) Last layer?
other elem other layer

Last elem?

New materials with sudden degradation Load max?


Increasing the load

Gradual material properties degradation rules New materials with gradual degradation
Increasing the number of cycles

Last fatigue cycle?

Stop
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PFDM: Regole di degradazione


Allinterno della procedura sono utilizzate sia regole di degradazione improvvisa che graduali.

Sudden Degradation
2 3 4 + 2 4 2 , , + 2 , , , , 3 4 + , , 4 2 , , 2 2 3 4 + 4 2 , , + 2 , , 3 4 + , , 4 2 , , 2

= +

Gradual Degradation

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PFDM: Stiffness & Strenght

Il diagramma tipico della degradazione di un propriet di un particolare ply di un elemento mostrato in figura, a carattere di esempio. La rigidezza e la resistenza degradano gradualmente, ma se il risultato di criteri di rottura, opportunamente modificati per essere adattati alla fatica raggiungono il valore limite, si verifica una degradazione improvvisa delle propriet.

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ELEMENTS F CP

Modello numerico

Lintera procedura stata testata utilizzando il codice FEM Ansys 12.1 e confrontato con test sperimentali reperibili in letteratura. Il modello analizzato rappresentato da una lastra forata, con un pin al suo interno, caricata con una forza di trazione con carico variabile.

Y X
12 11

Il modello della lastra realizzato con SHELL281, elementi a otto nodi, con i quali stato possibile discretizzare il laminato delle prove, gli elementi di contatto tra pin e lastra con TARGE170 e CONTA175, relativi per un contatto linea a nodo. La procedura stata confrontata con tre test, con lo stesso modello FEM ma con tre differenti laminati.

PFDM lastra forata


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Test case n 1
Il primo test con il quale stato fatto un confronto una lastra forata con un laminato simmetrico con una sequenza di laminazione: [04/904]s. La quantit di informazioni ricavabili da una prova numerica di questo tipo supera enormemente quelle ottenibili da una prova sperimentale, ma necessario fare un confronto per validare il modello.

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PFDM: Output per la validazione


MN

UTION

(AVG)

21 122 39

A lato riportato landamento della resistenza residua a taglio, in funzione del numero di cicli. I valori sono stati adimensionalizzati per poter MX sovrapporre i due grafici. I punti marcati attraverso i quali .122 7.327 22.052 -7.398 illustrata la curva di -14.76 -.035329 14.689 tra forata andamento rappresentano il valore minimo della Sxy nei quali non si verificata rottura

In questa immagine illustrato lo stress di taglio nel piano ottenuto dallanalisi numerica, confrontato con i risultati proposti in letteratura per la lastra forata.

29.414

36.776

44.139

infine riportato i cicli a fatica che la struttura pu sopportare per un determinato valore del carico agente sulla stessa.

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PFDM: Output aggiuntivi 1


Valori della rigidezza a taglio al variare del numero di cicli a fatica.

Number of cycles = Nf

Element number = En

Influenza delle sollecitazioni per la rottura degli elementi per un determinato numero di cicli di fatica.
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Fissato lelemento possibile analizzare landamento delle sollecitazioni con lincremento del fenomeno della fatica.
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PFDM: Output aggiuntivi 2


Max diplacement on number of cycles
1
0.9 0.8 Dispalcment [mm] 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 1.E+00 1.E+01 1.E+02 1.E+03 1.E+04 1.E+05 1.E+06 1.E+07 1.E+08 5000 N 4500 N 4000 N 3500 N 3000 N 2500 N

Number of cycles

3000 cicli 5000 N 50000 cicli 4000 N

In alto diagrammato il comportamento a fatica della struttura al variare del carico di trazione: maggiore la forza minore sono i cicli a fatica che la struttura in grado di sopportare. A lato sono illustrati le differenti tipologie di rotture degli elementi, in particolare il colore blu corrisponde a un materiale integro ma degradato, il colore azzurro indicativo di una rottura catastrofica.
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Test case n 2
Il secondo test una lastra forata con un laminato simmetrico con una sequenza di laminazione: [(904/04)]s.
8000

7000

6000

5000

4000

3000

Non sono stati riportati tutti gli output come nel caso precedente, ma ci si concentrati su quello che potrebbe essere indicato come il risultato pi significativo, il collasso della struttura per i diversi carichi agenti. Anche in questo caso vi unottima congruenza tra i dati sperimentali e quelli numerici ricavati.
1E+03 1E+04 1E+05 1E+06 1E+07 1E+08

2000 1E+02

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Test case n 3
4000

3500

3000

2500

Il terzo test una lastra forata con un laminato simmetrico con una sequenza di laminazione: [454/-454]s. Vi una perfetta coincidenza tra le linee di tendenza, anche se i punti di collasso sono inseriti in un intervallo pi ampio.
1E+03 1E+04 1E+05 1E+06 1E+07 1E+08

2000 1E+02

Fenomeno riscontrabile anche nei dati sperimentali considerato. A lato un particolare delle rotture, non pi concentrate nella zona del pin.
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3000 N +45 3000 N -45


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Conclusioni
Stabilito che lambito di ricerca del dottorato sia concentrato del fenomeno della fatica per i materiali compositi.

stata effettuata un ampia ricerca sul fenomeno e sulle tecniche sviluppate. Ci si concentrati sulla Progressive Fatigue Damage Modelling poich una tecniche recenti ed possibile svilupparla ulteriormente. La PFDM stata implementata in un codice agli elementi finiti. La metodologia stata ampiamente validata. Sono stati analizzati diversi provini e sono stati paragonati i risultati individuando un buon accordo. Con gli output ricavati possibile conoscere approfonditamente il comportamento della struttura e la sua degradazione ciclo per ciclo. Attualmente non vi sono procedure che permettono di avere una storia temporale cosi precisa di un provino a fatica.

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Sviluppi futuri

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Sviluppi futuri
Layup:
Panels Skin: [+45/-45/0/90]3S Stringers Bot Rib: [+45/-45/03/90/03/-45/+45] Stringers Web: [+45/-45/03/90/03/-45/+45]s Stringers Top Rib: [+45/-45/03/90/03/-45/+45]s

Boundary conditions
Average Property Longitudinal Youngs modulus, E11 (GPa) - Tension Transverse Youngs modulus, E22 (GPa) - Tension In-plane shear modulus, G12 , G13 (GPa) In-plane shear modulus, G23 (GPa) Poissons ratio, n12 n13 Poissons ratio, n23 Critical ERR-Mode I, GIC [40mm] (Jm ) Critical ERR-Mode II, GIIC [60mm] (Jm ) Critical ERR-Mode III, GIIIC (Jm-2) Ply thickness (skin), t1 (mm) Ply thickness (web), t2 (mm) Ply thickness (cap), t3 (mm) Ply thickness (foot), t4 (mm)
-2 -2

HTA-6376C 140. 10.5 5.2 3.48 0.3 0.51 260 950 1200 0.13875 0.112 0.127 0.105

Panel Description Relazione finale I anno Gennaro Mozzillo

Material Properties 17

Attivit formative

Corsi: Space Liquid Propulsion tenuto da Prof. Vladimir G. Bazarov presso il Cira. Lunar Exploration tenuto dal Dr. Ren Laufer presso la Facolt di Ingegneria della Federico II. Inglese, corso di approfondimento della lingua inglese organizzato dalla Scuola di Dottorato della Facolt di Ingegneria della Seconda Universit degli Studi di Napoli. Microgravit tenuto dal Prof. Antonio Viviani. Termodinamica tenuto dal Prof. Antonio Viviani. Miscele Reagenti tenuto dal Prof. Antonio Viviani. Corso di ModeForntier Standard presso la sede Enginsoft fi Mesagne (BR). Corso di ModeForntier Avanzato presso la sede Enginsoft fi Mesagne (BR). Partecipazione al congresso CEAS2011 / AIDAA tenutosi a Venezia.

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Grazie per lattenzione

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