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TESTO UNIFICATO PROPOSTE DI LEGGE REG.GENNN.178 280 .

TITOLO RIFORMA DELLE COMUNIT MONTANE IN UNIONI MONTANE DEI COMUNI, RIORDINO ORDINAMENTALE, TER RITORIALE E FUNZIONALE

CAPO I PRINCIPI GENERALI DI RIORGANIZZAZIO NE ARTICOLO i Prindpi generali per lesercizio associato delle funzioni degli Enti locali La Regione, nel rispetto dei principi costituzio nali di sussidiariet, differenziazione e adeguatezza, persegue lobiettivo d proced ere al riassetto dei livelli di governo del sist ema delle Autonomie locali della Campania, indiv iduando negli enti territoriali i destinatari delle funzioni che non necessitano di unitario ese rcizio a livello regionale. 2. A tal fine la Regione disciplina le misure di riorganizzazione deflesercizio delle funzioni e dei servizi di competenza comunale, in attu azione dellarticolo 14, commi 28, 29, 30 e 31 del DL. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, in Legge 30 luglio 2010, n. 122 e dallarticolo 16 del DL. 13agosto 2011, n. 138, convertito in Legge n. 148 del 14settembre 2011.
3. La Regione promuove prioritariamente la costituzione di Unioni di Comuni e di Unio ni Montane per la gestione in forma associat a delle funzioni nonch la fusione tra Com uni, per le funzioni ad esse riconosciute.

ARTICOLO 2 Funzioni riservate alla Regione


1. Nelle materie di cui alla presente Legge sono riser vate aHa Regione, oftre alle funzioni general di programmazione, di coordinamento, di vigilanza e di controllo: a) le funzioni amministrative che richiedono lunitario eserc izio al livello regionale; b) gli atti di intesa e di concertazione con lo Stato e le altre Regioni nonch, per quanto di competenza, i rapporti cOfl le istituzioni comunitarie; e) le funzioni d coordinamento orientate allo svilupp o del sistema delle autonomie attraverso e intese sttuzionali previste dalla legge; d) il coordinamento dei sistemi informativi; e) radozione di misure sostitutive connesse alla verific a dellefficacia delle funzioni conferite e adozione in via sostitutiva degli atti ome ssi nellesercizio delle funzioni conferite.

ARTICOLO 3 Funzioni conferite agli enti locali


1. Tutte le funzioni amministrative non riservate alla Regione sono conferite al sistema delle autonornie locali e funzionali in attuazion e dei principi di sussidiariet, differenziazione, omogeneit ed autonomia organizza tiva previsti dalrart. 4 della Legge n. 59. del 15/03/1997 e ss,rnm,ii..

CAPO Il AMBITI 0TTIMALI DI ESERCIZIO DELLE FUNZION I ASSOCIATE

ARTICOLO 4 Disposizioni in ordine alla definizione degli ambiti ottim ali


Ai sensi deilart, 1 costituiscono ambito ottim ale per resercizio delle funzioni fondamentali seguenti ambiti territoriali omogene i: a) le Unioni dei Comuni Montani come definite dal successivo articolo 8; h) le Unioni di Comuni, costituite ai sensi delrart, 32 del D.Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000. e ssrnrn.ii; e) I Comuni capoluogo di provincia ovvero le Citt Metropolitane costituite ai sensi degli artt. 22 e 23 del DLgs. n. 267/2000 e ss.mm. e ii.; d) i Comuni con un numero di abitanti superiore a 100000 ai sensi delrart. 14, comma 30, della L, n, 122/2010. 2. La presente Legge determina, ai sensi delrart. 14, comma 31, della Legge n, 122/2010, i seguenti limiti demografici minimi per le Unioni di Comuni e per le associazioni comunali in convenzione cx art. 30 dei DLgs n. 267/2000 e ss.mm.ii.: a) per i Comuni fino a 1000 abitanti alla data delru ltimo dato ISTAT disponibile, il limite demografico minimo di almeno 3000 abitanti; h) per i Comuni tra 1001 e 5000 abitanti alla data dellultimo dato ISTAT disponibile, il imite demografico minimo di almeno il triplo della dimensione demografica del comune partecipante pi piccolo con un minimo di 5000 abitanti; e) i Comuni al di sopra dei 5000 abitanti sono hber i di partecipare o meno ad una forma associativa, salvo che la loro presenza non sia nece ssaria.

ARTiCOLO 5 Semplificazione del livelli Istituzionali sovracomunali 1. Ciascun Comune non pu partecipare a pi di una Unione di Comuni, nelle forme individuate al precedente art. 4, comma 1. Gli amb iti territoriali comprendono Comuni tra loro contermini. 2. I Comuni non obbligati allesercizio delle funz ioni fondamentali in forma associata di cui allart. 14, comma 28 dalla Legge n. 12212010 , pos funzioni amministrative locali mediante la costituzio sono provvedere allesercizio delle ne di una Unione dei Comuni ovvero in convenzione con una Unione dei Comuni limitrofa. 3. I Comuni che allentrata in vigore della pre sente legge, rientrino in una Comunit Montana ed in una Unione di Comuni che non coincida con la prima, possono conservare la propria partecipazione in una sola delle form e associative di cui alle lett. a) e b) dellart. 4 della presente Legge. 4. I Comuni di cui al comma 3 che decidano di nellUnione dei Comuni di appartenenza, laddove conservare la propria partecipazione nella stessa i Comuni montani siano numericamente prevalenti, determinano la class ificazione della stessa come Unione dei Comuni Montani di cui al successivo articolo 8. 5. I Comuni classificati non montani completamen te interclusi in una Unioni dei Comuni Montani o tra due Unioni dei Comuni Montani, funzioni fondamentali in convenzione con I Unione possono provvedere allesercizio delle dei Comuni Montani prescelta. 6. I soggetti di cui allart. 4 comma 1 possono indiv funzioni e servizi comunali di pi vasta area, med iduare forme di gestione associata di iante strutture di livello sovra comunale, in rappresentanza degli Enti che li compongono. 7. Fermo restando quanto disposto al comma 3, i Comuni possono individuare torme di gestione associata di funzioni e servizi comunali al sensi dellart. 30 del D.Lgs n. 26712000.

ARTICOLO 6 Programma di riordino territoriale


1. La Regione Campania, ai sensi dellart. 33 del Dlgs. n. 267/2000 e nel rispetto delle norme previste dallart. 14 della Legge n. 122/2010, e dallarticolo 16 della Legge n. 148/2011, con il procedimento di cui al succ essivo articolo 7, adotta il programma di riordino territoriale con il quale: a) effettua la ricognizione delle fusioni, delle Unio ni di Comuni, delle Unioni dei Comuni Montani, delle Associazioni comunali costituite mediante convenzione ai sensi dellart, 30 del D.Lgs. n. 267/2000,: b) definisce gli ambiti territoriali ottimali per lesercizio associato delle funzioni di cui allarticolo 4, comma 1 c) definisce gli ambiti territoriali ottirnali per lese rcizio associato delle funzioni comunali, con particolare riferimento alle funzioni fondamen tali come individuate dallart. 21, comma 3, della Legge n, 42 del 5 maggio 2009.

ARTICOLO 7 Procedimento per la formazione e raggiornamen to del Programma di riordino territoriale 1. I Comuni obbligati allesercizio delle funz ioni fondamentali in forma associata di cui allart. 14, comma 28 dalla Legge n. 122/2010 , entro trenta giorni dall approvazione della presente legge, indicano, con atto deliberativo adottato dagli organi competenti, lambito territoriale e la forma associativa che intendono utilizzare tra le seguenti: a) Unione di Comuni di cu allarticolo 32 del DLg s. n. 267/2000,; b) Convenzione per lesercizio coordinato di funzioni e servizi ai sensi dellart. 30 del DLgs. n. 267/2000.
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2.Trascorso inutilmente il predetto termine, la Regione agisce in via sostitutiva. 3. La Giunta regionale, esperita la concertazione con i Comuni interessati con le modalit di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo, approva la proposta di Programma di riord ino territoriale, previa acquisizione del parere del Consiglio delle Autonomie Locali, ovve ro della Conferenza Permanente Regione Auto nomie Locali in caso di mancata costituzione del predetto organismo. 4. li Consiglio delle Autonomie Locali, ai sens i dellail. 23, comma 3. dello Statuto della Regione Campania, tenuto ad esprimere il proprio parere entro venti giorni dal ricevimento della proposta del predetto Prog ramma. 5. La Giunta regionale ricevuta la comunic azione del parere, ovvero decorso inuti lmente il termine di cui al precedente comma, proc ede entro i successivi 30 giorni alla pprovazione definitiva del Programma di riordino territoral e, 6. lI Programma aggiornato con cade nza almeno triennale secondo i princ ipi e le rnodalt di cui al presente articolo, anch e sulla base delle proposte formulate dal Consiglio delle Autonomie Locali. 7 La Giunta presenta al Consiglio regio nale entro 131 marzo (i! ogni anno una relazione uilo stato di attuazione dei Programma,

CAPO (Il DISPOSIZIONI SULLE UNIONE DEI COMUNI MON TANI

ARTICOLO 8 Unioni dei Comuni Montani


1 Le Comunit Montane della Campania, esist enti alla data di entrata in vigore della presente legge, si trasformano in Unioni dei Com uni Montani, con Decreto del Presidente della Giunta Regionale su proposta dellAssessore Regionale ai Rapporti con il Sistema delle Autonomie Locali, sentito il Consiglio delle Autonomie Locali, ovvero della Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali in caso di mancata costituzione del predetto organismo.
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2. LUnione dei Comuni Aontani una Unio ne di Comuni, classificati montani o parzialmente montani ai sensi della vigente norm ativa, il cui comprensorio, coerente con i Sistemi Territonah di Sviluppo di cui alla Legg e Regionale n. 13 deI 13 ottobre 2008, pu rappresentare un ambito territoriale ottimale. 3. a) b) c) Gli organi delle Unioni dei Comuni Montani sono : il consiglio generale; la giunta: Il presidente dellunione dei comuni montani.

1 Relativamente alla composizione ed al funz ionamento degli organi di cui al comma 3), si applicano, per quanto compatibili, le disposizi oni di cui agli articoli da 9 a 13 della Legg e Regionale 30settembre 2008, n. 12. 5. Fermo restando quanto disposto dallart, 5, comma 3, non possono essere considerati Ambiti Territoriali Ottimali e Unioni dei comuni Montani nascenti dalla separazione di una preesistente Comunit Montana. 6. Ai componenti del Consiglio generale, al Presidente dellUnione dei Comuni Montani e agli assessori non corrisposta alcuna indennit n rimborso spese.
7. Le Unioni dei Comuni Montani hann o autonomia statutaria, amministrativa nel rispetto dei principi della prese nte legge.

regolamentare e

8. Lo statuto stabilisce le norme fondamen tali per lorganizzazione dellente in base ai criteri di funzionalit ed economicit di gestione. 9. Lo statuto stabilisce altresi i principi c ho egolano l funzionamento degli organi, te rispettive competenze nonch, specifica mente, te modalit di elezione dellorgano esecutivo. 10. Lo statuto disciplina le forme di collahom zkne fra te unioni montane, i comuni e gli altri onti operanti sui territorio e e modalit (Iella partecipazione popolare e dell accesso dei 1 lini lk nrormazoni ai orocedimenti immi i Fr tiv

11. Lo statuto dellunione contiene tra laltro: a) lindicazione e la provenienza delle risorse finanziarie per il funz ionamento dell Unione dei Comuni Montani e le altre norme di carattere finanziario; b) le modalit per la nomina del revisore dei conti. 12. Lo statuto determina altresi la sede e la denominazione dell Unione. 13. Lo statuto approvato dal consiglio generale dellunio ne montana con il voto favorevole dei due terzi dei componenti, se tale maggioranza non raggiunta la votazione ripetuta in successive sedute da tenersi entro trenta giorn i e lo statuto approvato se ottiene per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti il consiglio generale. Le disposizioni di cui al presente com ma si applicano anche alle modifiche statutarie. 14. Lo statuto, approvato con le modalit dl cui al comma 13, pubblicato sui Bollettino Ufficiale della Regione Campania. 15. Le Unioni dei Comuni Montani di cui al comma i rilevano la struttura e il patrimonio delle comunit montane e subentrano in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, fatte salve le disposizioni di cui al successivo comma 16. 16. Nellipotesi di cui allart. 5 comma 3 le Unioni dei Comuni Montani coinvolte, determinano le modalit di trasferimento delle risorse uma ne e materiali imputabili ai Comuni aderenti mediante deliberazione degli organi competen ti. 17. L Unioni dei Comuni Montani adotta uno o pi regolame nti relativi alla organizzazione ed al funzionamento degli organi, degli uffici, per resercizio delle diritti dl partecipazione e di accesso dei cittadini ai documen funzioni, per la tutela dei ti amministrativi, nonch gli altri regolamenti espressamente previsti da norme statali e regionali, in quanto compatibili con le funzioni dellente. 18. In materia di ordinamento contabile le Unioni dei Com uni Montani applicano le disposizioni contenute nella parte Il del D.Lgs. n. 26712000 e ss.mm.ii. 19. In materia di ordinamento degli uffici e del personale e di responsabilit dei funzionari si applicano, per quanto compatibili, i principi e le norme contenuti nel D.Lgs. n. 267/2000 e ss.mm.ii., e nel D.Lgs. deI 30 marzo 2001 n.165 e ss.mm.ii. ; 20. Non consentita la costituzione di uffici di supporto agli organi di direzione politica e la stipula di contratti di lavoro subordinato a tempo deter minate ai sensi dellarticolo 90 del D.Lgs. n. 26712000 e ss.mm.ii. 21. Non consentita la stipula di contratti di lavoro subordinato a tempo determinato ai sensi dellarticolo 110, commi 1 e 2, del D.Lgs. n. 267/ 2000 e ss.mm.ii.

ARTICOLO 9 Funzioni delle Unione dei Comuni Montani


Le Unioni dei Comuni Montani esercitano funzioni prop rie e funzioni delegate, comprese le funzioni comunali esercitate in forma asso ciata per conto dei comuni che e costituiscono. 2. Le funzioni delegate, oltre alle funzioni gestite in forma associata nel rispetto delle disposizioni di cui alla presente legge, riguardan o, tra laltro, quelle previste dalla LR. 7 maggio 1996, n. 11, nonch ogni altra funzione attribuita alle Comunit Montane dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale. 3. Per lesercizio delle funzioni d cui allarticolo 3 della L. R. n. 11 del 7 maggio 1996, la Giunta regionale corrisponde annualmente alle Unio ni dei comuni montani, il 10% delle risorse di cui alla lettera a), comma 2 dellarticolo 5 bis della L.R. 7 maggio 1996, n. 11, cos modificato dalla Legge Finanziaria della regio ne Campania art. 35.

CAPO IV INDIVIDUAZIONE DELLE FUNZIONI DELEGATE ARTICOLO 10 Funzioni fondamentali dei Comuni
1. Ai sensi dellart. 21, comma 3 della Legge n. 42/2009, sono considerate funzioni fondamentali dei Comuni: a) funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo; b) funzioni di polizia locale; c) funzioni di istruzione pubblica, ivi compresi i servizi per gli asili nido e quelli di assistenza scolastica e refezione, nonch ledilizia scolastica; d) funzioni nel campo della viabilit e dei trasporti; e) funzioni riguardanti la gestione del territorio e dellambiente, fatta eccezione per I servizio di edilizia residenziale pubblica e local e e piani di edilizia nonch per il servizio kirco integrato: f) funzioni del settore sociale.
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2. Ai sensi dellari. 14 comma 30 della Legg e n. 122/2010, le predette funzioni sono esercitate dai soggetti di cui allari. 4 ovvero dai restanti Comuni, ricompresi Iemografcamente tra i 5001 ed i 100.000 abitanti, mediante una delle modalit di cui :flart 6 comma 1 ett, a) e b).

Funzioni delegate
1. Ai sensi dellan. 4 del D.Lgs. n. 26712000 e ss. mm. e ii.; la Regi one delega le relative funzioni amministrative agli Enti locali riconosciuti come ambiti ottima li ai sensi dellart. 4 della presente legge. 2. lI Consiglio Regionale entro 120 giorni dallentra ta in vigore della presente legge individua con apposita legge, le funzioni e le attivit delegate, nonch le modalit dl trasferimento delle risorse economiche ed umane necessarie allesercizio delle coerenti con i principi di sussidiariet ed adeguatezza di cui alla normativa costi stesse, tuzionale, nazionale e regionale.

ARncao li

ARTICOLO 12 Gestione del Patdmonlo agro-forestale regionale


1. In materia di forestazione e bonifica montana per le Unioni dei Com le disposizioni gi vigenti per le Comunit Montane dl cui all articol uni Montani valgono o 24 commi 2)3) e 4) e dellarticolo 25 commi 2) e 3) della LR. n. 1212008. 2. 1 Comuni, per la gestione dei beni agro-forestali ad essi trasfer iti dalla Regione, si avvalgono dell Unione dei Comuni Montani dl cui fanno parte , ovvero dellUnione dei Comuni Montani limitrofa. 3. Le Unioni dei Comuni Montani esercitano la funzione di cui al comma precedente in modo unitario e complessivo sulla base dl specifici acco rdi stipulati con i comuni destinatari nel rispetto della normativa vigente e degli indiriz zi dettati dalla Giunta Regionale. 4. Per una maggiore razionalit ed efficacia della gestione del patrimonio agro-forestale pubblico, i Comuni possono affidare la gestione dl tutti i beni agro-forestali di loro propriet, diversi da quelli di cui al comma 1, alle Unioni dei Comuni Montani che la esercitano secondo le modalit indicate al comma 2. 5. Le Unioni dei Comuni Montani, per la realizzazione degli interventi previsti nei piani e programmi e per ogni altro intervento riconducibile alle mansioni previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro e dal contratto integrativ o regionale per i lavoratori addetti ai lavori dl sistemazione idraulico forestale e idrau lico-agraria, impiegano manodopera forestale nel rispetto della relativa disciplina contrattuale. 6. La disposizione di cui al comma 5 pu applicarsi allUnione di Comuni e ai Comuni nei casi di cui al comma 2 dellarticolo 5 della presente Legge.

Il riparto delle risorse finanziarie, nei limiti delle assegnazioni del bilancio region ale ii sensi della ila lettera a), comma 2 dellarticolo 5 bis della LR. n. 11/1996, COS Come modificato dallart. 35 della Finanziaria 2012: fra le Unioni dei Comuni Montani per le finalit di cui al presente articolo effettuato sulla base dei criteri di seguito indicat i: superficie dintervento: stato di dissesto idrogeologico; boscosit del territori; a numero degli addetti al settore forestale.

TITOLO li RISORSE UMANE E FINANZIARIE ALLE FORME ASSOCIATIVE CAPO I RISORSE FINANZIARIE ARTICOLO 13 Risorse
Agli Enti di cui alrart. 4, comma 1 spettano: a) gli introiti derivanti dalla gestione dei servizi; b) i proventi della gestione patrimoniale: c) i contributi per lesercizio associato delle funzioni proprie dei Comuni previst i dalla normativa vigente; d) diritti, canoni, tributi, tasse relative ai servizi delegati erogati ai sensi detlar t. 10 comma 2; e) risorse comunitarie, nazionali e regionali per lesercizio delle funzioni di cui agli articoli 9 e 10.

ARTICOLO 14 Risorse di parte corrente


Al finanziamento delle spese di funzionamento dei soggetti di cui alrart. 4 sono destinate, tra raltro, le seguenti risorse: a) trasferimenti ordinari regionali di cui allart. 19, comma 5, della LR. n. 16 del 7 dicembre 2010; h) contributo annuale delle risorse statali a sostegno dellassociazi onismo comunale nonch di quelle regionali ove previste dalla legge di bilancio; c) contributi dei Comuni partecipanti allUnione, la cui corresp onsione obbligatoria determinata in sede di statuto dellunione, e la cui misura determinata in sede di approvazione del bilancio di previsione; i) i proventi della gestione patrimoniale: e) parte delle tasse e tariffe, nella misura percen tuale determinata nella statuto dellunione, riscosse per i servizi pubblici comunali gestiti in forma associata; f) diritti di segreteria e introiti di natura extratributaria riscuot ibili, previa regolare disciplina, a fronte dei servizi erogati dallunione direttamente al cittadino: a) tutti i forni; regionali, statali e comunitari di parte corrente a qualsiasi titolo attribuiti per asercizio delle funzioni di cui ailart3 della presen te Legge.

ARtIcoLo 15 Disposizioni in materia dl affidamenti di lavori e di servizi


1. Regione, le Province o i Comuni non ricompresi nelle Unioni di Comuni, possono affidare alle stesse, mediante convenzione, la gestione di funzioni e di servizi omogenei o similari a quelli propri o conferiti dai Comuni che la costi tuiscono. 2. I Comuni che fanno parte di una Unione di Com uni possono affidare alla stessa, mediante specifica convenzione, la realizzazione di lavo ri e servizi in economia nel limite massimo di 200.000,00 euro, ai sensi dellan. 125, com ma 5, del D.Lgs n. 163 del 12 aprile 2006, e ss.mm.ii. 3. I lavori eseguibili in economia sono individuati nellamb ito al comma 6 dellan. 125 del D.Lgs. n. 16312006, e ss.mm.ii. delle categorie generali di cui 4. Le previsioni dl cui ai commi 2 e 3, trovano appl icazione anche per i Comuni non ricompresi in alcuna Unione di Comuni in riferimento ad una Unione limitrofa. 5. Gli interventi di manutenzione forestale, bonifica idrau lica ed agraria e sistemazione montana che non sono coniiqui dbili come opere edili zie in senso stretto, possono essere eseguiti in amministrazione diwtta senza limite di importo ai sensi dellan. 67 della L. R. n. 3/2007.

micao io criteri per rerogazione dl contributi finanziari agli Enti

locali

1. I programmi e i prowedimentl regionali di setto re enti locali stabiliscono, ai fini della loro concessio che prevedono contributi a favore dl ne, criteri preferenziali per gli interventi posti in essere in forma associata. 2. La Legge di cui allmt. 11 comma 2 disciplina le alle forme associative e iilla fusione tra i Comuni. modalit per lerogazione dei contributi

CAPO Il PERSONALE E BENI PATRIMONIALI

ARTICOLO 17 Patrimonio
1. Gli Enti di cui alart. 4, comma i lett. a) e b) hanno patrimonio proprio, acquisito a titolo originario o derivato, ovvero trasferito in forza di specifiche disposizioni dalla Region e o da altro ente pubblico. 2. La Regione, le Province e i Comuni possono conferire in uso ai suddetti Enti loro beni (Jemaniali o patrimoniali. al fine dellesercizio delle funzioni di propria competenza. 3. La Regione, le Province e i Comuni, previa convenzione che disciplini i rapporti con gli enti interessati, possono conferire mandato ai suddetti Enti per la gestione dei loro beni demaniali o patrimoniali.

ARTICOLO 18 Personale
1 La Regione, alfine di incentivare la gestione associata di funzoni proprie da parte delle Unioni dei Comuni Montani, per favorire larricchimento delle esperienze profess ionali di questi enti, nonch ai fin del contenimento della spesa pubblica complessiva, pu trasferire a titolo provvisorio proprio personale alle Unioni dei Comuni Montane. 2. Lattivazione delle procedure di cui al comma i subordinata alla definiz ione di specifico accordo con le rappresentanze sindacali. 3. Nel caso di trasferimento definitivo di funzioni agli Enti di cui alrart. 4 comma 1, la Regione pu procedere al trasferimento delle risorse finanziarie unitam ente al trasferimento del personale necessario allerogazione dei servizi o delle funzio ni conferite. 4. Le Unioni dei Comuni Montani acquisiscono il personale di ruolo a tempo indeterminato incardinato nelle Comunit Montane alle quali subentrano. 5. I contratti di lavoro subordinato a tempo determinato stipulati ai sensi dellar ticolo 90 del D.Lgs. n. 267/2000 e ss.mm.ii. sono risolti automaticamente alla data di insedia mento dei nuovi organi, Non consentita la costituzione di uffici di supporto agli organi di direzione politica. 6. Relativamente ai contratti di lavoro subordinato a tempo determinato stipulati dellart. 110, commi i e 2, del D.Lgs. n. 267/2000 e ss.mm.ii. in essere alla decadenza degli organi delle Comunit Montane alle quali le Unione dei Comuni subentrano, si applica quanto disposto ai commi 3 e 4 del medesimo articolo D Lgs. n. 267/2000 e ss.mmii. ai sensi data di Montani 110 del

T Le Unioni dei Comuni Montani subentrano nella titolarit giuridi ca dei contratti di lavoro a tempo determinato in essere alla data di entrata in vigore della presente legge. 8. Gli Enti Parchi operanti sul territorio di competenza delle Comunit Montane possono ,re I ersorale elle Comunita Montane non confiuite nelie Unioni lei C rur onan 1 condo e Drocedure aisposte dall art 33 del D Lgs a 165/2001 e ss mm w

ARTICOLO 19 Concessione del patrimonio regionale


1 La Regione a fine di favorire le forme asso ciative tra gli Enti locali pu, previa convenzione, mettere a disposizione, mediante concessione in uso gratuito, beni patrimoniuli regionali utili ai tini dellesercizio associato delle funzioni. 2. Sono a carico dellente ricevente o della associazione intercomunale gli oneri relativi alla gestione e alla manutenzione anche straordinaria dei beni patrimoniali regionali messi loro a disposizione.

ARTICOLO 20 Disposizioni transitorie


1. Fino allapprovazione delle statuto delle Unio ni dei Comuni Montani di cui allart. 4 rornma i lett.b). i) consiglio generale com posto dai sindaci dei comuni partecipanti o da oro delegati, scelti dai sindaci tra gli assessori e i cons iglieri dei rispettivi comuni. 2. Gli organi delle preesistenti Comunit Montane deca dono decorsi 90 giorni dallentrata n vigore della presente legge. 3. La prima seduta dei consigli generali delle Unio ni dei Comuni Montani convocata dal presidente della Comunit Montana alla quale lUn ione subentra; nella convocazione e indicata anche la sede nella quale si svolge la prima seduta. 4. Per le successive sedute del consiglio gene rale, sino alladeguamento dello statuto, a sede indicata di volta in volta nellatto di convocaz ione. 5. Nelle more dellapprovazione dello statuto, il Presidente dellUnione dei Comuni Montani eletto nella prima seduta del consiglio generale a maggioranza assoluta dei componenti. 6. Nella prima seduta, il consiglio generale, su proposta del presidente, elegge, a maggioranza assoluta dei propri componenti, a giunta nella composizione prevista dallarticolo Il, comma 2 della LR. n. 12/2008. 7. AIlart. 5, comma 3, della legge 11/96, al secondo periodo tra le parole il Piano Forestale Regionale e la parola rapprese nta aggiungere le parole approvato in coerenza con i Piani Forestali Pluriennali ed Ann uali adottati dagli Enti delegati e trasmessi alla Giunta. 8. Al comma 1, lettera o) dellart,5ter della legge 11/96, eliminato il periodo ricomp tra e parole i criteri fino alle parole presente legge.

ARTICOLO 21 Norme dl rinvio 1. Per quanto non espressamente previsto nella presente legge si rinvia alla normativa nazionale e regionale vigente. 2. A decorrere dalla data di entrata in vigore della prese Montane indicata nella normativa comunitaria, nazio nte legge, Lespressione Comunit nale e regionale da intendersi per Unione dei Comuni Montani. ARTICOLO 22

AbmI

E abrogata ogni norma incompatibile con la presente legge.

Entrate In vigore
1. La presente legge dichiarata urgente, a norm a entra in vigore il glomo successivo alla sua pubbdellarticolo 55 dello Statuto vigente ed licazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. 2. E fatto obbligo a chiunque spetti dl osservarla e di farla osservare come Legge della Regione Campania.

ARTICOLO 23

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