Sei sulla pagina 1di 2

QUASICRISTALLI

ANNA CHIARA LAI

Supponiamo di avere davanti a noi una distesa innita di cemento da pavimentare e la possibilit` di utilizzare un solo tipo di mattonella. Di che forma geometrica a potremmo sceglierla? In generale le possibilit` sono innite, ma se imponiamo che a la mattonella abbia la forma di un poligono regolare, le nostre scelte si riducono drasticamente. Infatti il quadrato, il triangolo e lesagono sono gli unici poligoni regolari in grado di tassellare un piano: la scelta di pentagoni, ottagoni o qualsiasi altro poligono lascerebbe inevitabilmente delle zone scoperte. Gli atomi, le molecole e gli ioni che compongono i cristalli (ad esempio il sale e la neve) sono soggetti a dei vincoli molto simili: la regolarit` e la ripetitivit` che a a osserviamo nelle strutture cristalline sono delle propriet` geometriche molto forti, a che solo poche congurazioni riescono a soddisfare. Per la precisione, le possibili congurazioni sono esattamente 230: questo minuzioso lavoro di classicazione ` e stato iniziato da Bravais nel 1850 (che per primo ha individuato 14 famiglie di strutture cristalline, dette reticoli di Bravais) e completato da Fedorov nel 1891. Per molto tempo, la comunit` scientica ` stata convinta che gli atomi avessero a e solo due scelte per formare la materia: o disporsi in maniera regolare nello spazio, e quindi obbedire alle regole di Bravais e Fedorov formando un cristallo, oppure disporsi in maniera del tutto caotica, formando i cosiddetti materiali amor (come il vetro). Gli studi di Daniel Schetman, che gli sono valsi il Nobel per la chimica nel 2011, hanno mostrato lesistenza di una terza opzione per la materia: gli atomi di alcuni materiali possono disporsi in una via di mezzo tra i cristalli e i materiali amor, formando i cosiddetti quasicristalli. La struttura di questi materiali, che di solito sono leghe metalliche, ` un reticolo con interessanti ed inedite propriet` e a geometriche. Ad esempio, alcuni quasicristalli hanno delle simmetrie pentagonali o dodecagonali che sono impossibili per i cristalli (per lo stesso motivo per cui non possiamo ricoprire il nostro pavimento con mattonelle a forma di pentagono o di dodecagono). La tassellazione di Penrose (vedi Figura) ` uno degli esempi pi` famosi di e u quasicristallo bidimensionale: le mattonelle che la compongono sono di due tipi e presenta una simmetria pentagonale.

Unaltra propriet` molto interessante dal punto di vista matematico e che distina gue i quasicristalli dai cristalli classici ` la seguente: se consideriamo una porzione e qualsiasi di una struttura cristallina e ci muoviamo in una certa direzione, troveremo innite copie della nostra sottostruttura ad intervalli regolari. Questa propriet` a ` detta periodicit`. Anche una qualsiasi porzione di quasicristallo si ripete innite e a volte, ma sempre in posizioni diverse ed imprevedibili: sappiamo che esistono innite copie in una qualsiasi sottostruttura, ma non sappiamo dove andarle a cercare. Fenomeni di questo tipo sono esempi del cosiddetto caos deterministico, ossia di sistemi in cui poche semplici regole generano strutture estremamente complesse e, in un certo senso, imprevedibili. Mettere ordine nel caos deterministico dei quasicristalli ` lobbiettivo di una parte e della ricerca matematica nel campo della scienza dei materiali: si cerca di stabilire delle regole per i quasicristalli analoghe a quelle di Bravais, nella speranza di caratterizzare tutte le possibili strutture quasicristalline e di stabilire dei procedimenti geometrici per la loro costruzione.

Riferimenti bibliografici
[1] J.G. Burke. Origins of the science of crystals. Berkeley and Los Angeles University of California Press, 1966. [2] L.X. He, X. Z. Li, Z. Zhang, K.H. Kuo. One-dimensional quasicrystals in rapidly solied allays. Physical Review Letters 61(9) 1116-1121, 1988. [3] D. Schechtman, I. Blech, D. Gratias, J.W. Cahn. Metallic Phase with long-range orientational order and no translational symmetry. Physical Review Letters 53 (20) 1951-1953, 1984. [4] C.J. Schneer. Crystal forms and structure. John Wiley & Sons Inc, 1977.

Potrebbero piacerti anche