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Commedia matematica

Ehi... Scusa... Aspetta, non andare oltre... S, dico a te, proprio a te che hai appena letto la scritta Commedia matematica qui sopra e hai fatto quellimpercettibile smorfia dubbiosa con la bocca. Lo so che hai la buona abitudine di saltare a pi pari le introduzioni, lo faccio anchio. Per questa volta fermati, lascia che, in due parole, ti dia unidea di cosa troverai nei prossimi appuntamenti con questa rubrica di Maddmaths! che qui inizia. Poi guarda, questintroduzione corta, gi da qui puoi vederne la fine: scorri gi, vedi che non va neanche nellaltra pagina. Intanto permettimi di darti del tu, anche se magari non ci conosciamo personalmente. pi comodo. Se sei qui, posso supporre che tu sia in qualche modo attratto dalla Commedia di Dante o dalla matematica, o magari da entrambe. Non perch tu sia necessariamente un professionista in uno dei due settori, anche solo per hobby. In ogni caso abbiamo qualcosa in comune, perci possiamo darci del tu. Io, di professione, faccio il matematico e, per diletto, ogni tanto leggo la Commedia. Non che labbia mai approfondita pi degli studi al liceo, beninteso, per da allora mi ha sempre affascinato. Cos, laver scoperto (di recente) che essa contiene parecchi riferimenti a concetti matematici molto precisi non ha fatto altro che segnare, se mai ve ne fosse stato bisogno, un punto in pi in suo favore. proprio di questo che vorrei parlarti. Perch non approfittare della bellezza della poesia di Dante per rispolverare qualche curiosit matematica fatta a mano? S, fatta a mano. Lascia stare, per una volta, i libri di matematica della scuola, con tutte quelle nozioni e dimostrazioni da imparare in bellordine, spesso senza capire esattamente che cosa stai facendo e perch. Sono sicuro che, se ci pensi un attimo, qualche flash ti viene alla mente: ad esempio, saprai senzaltro che la somma degli angoli interni di un qualunque triangolo sempre 180 gradi. O che qualunque triangolo inscritto in una semicirconferenza sempre rettangolo. O, ancora, che larea di un cerchio si calcola facendo raggio per raggio per tre e quattordici. Ti dice qualcosa tutto questo, vero? Ma perch le cose funzionano proprio cos? Questo, forse, non te lhanno mai detto per bene. Anzi, temo che spesso ti abbiano dato le regolette da imparare senza neppure provare a spiegarti cosa c sotto. Invece, il bello della matematica quando ti sporchi le mani per trovare le tue dimostrazioni, quelle che vengono in mente a te, senza affidarti per forza ad un libro dove o il tuo problema non c oppure c scritto che si fa cos punto. Un famoso matematico contemporaneo, Paul Halmos, disse, parlando della matematica: Non limitarti a leggerla; combattici! Poniti le tue domande, cerca i tuoi esempi, scopri le tue dimostrazioni. Quellipotesi necessaria? Il viceversa vero? Cosa succede nel caso speciale classico? Cosa nei casi degeneri? Dov che la dimostrazione usa le ipotesi? Ovvio, probabilmente non ti verrebbe in mente, cos da un momento allaltro, di chiederti perch in una semicirconferenza ogni triangolo inscritto per forza rettangolo. Ci vuole una ragione per farlo, uno stimolo per soffermarsi a pensarci. Perch non cogliere le occasioni che ci d Dante con le sue allusioni poetiche? Sei pronto a seguirlo (o ri-seguirlo, se un po lhai gi studiato, o magari lo stai studiando, a scuola) qua e l nel suo viaggio attraverso i mondi ultraterreni, alla ricerca dei suoi momenti matematici? Ribadisco: io sono un dilettante della Commedia, per cui non ho certo scoperto le cose con cui ci intratterremo. Devo ringraziare un graziosissimo libro di Bruno DAmore, Dante e la matematica, edito da Giunti, che me le ha fatte conoscere e che ti consiglio senzaltro di leggere. Cos come devo ringraziare unedizione scolastica della Commedia commentata in modo superlativo da Vittorio Sermonti, per me guida imprescindibile fin da quando sedevo ai banchi del liceo. Allora, incominciamo?

Andrea Tosin IAC-CNR a.tosin@iac.cnr.it

Commedia matematica 1: Potenze angeliche

Paradiso Canto XXVIII Potenze angeliche

Commedia matematica

Considerato che il Paradiso , come certo ben saprai, la terza e ultima delle cantiche della Commedia di Dante; e che il canto XXVIII del Paradiso non troppo lontano dallultimo, ovvero il XXXIII; puoi ben dirmi che sto incominciando dalla fine! Hai ragione, tuttavia un motivo c. Il nostro Maddmaths! ha deciso di dedicare la sua uscita di aprile al mese della consapevolezza matematica, che questanno ha per tema il diluvio di dati. Per questo ho pensato di trasgredire allordine naturale dei canti e andare a recuperare Dante proprio in un momento del suo viaggio ultraterreno in cui anchegli deve confrontarsi con numeri molto grandi. Siamo, dicevamo, nel canto XXVIII del Paradiso. Dante e Beatrice contemplano i cerchi di Dante, guidato da Beatrice, ha ormai raggiunto il angeli intorno al punto luminoso Primo Mobile, quella delle nove sfere celesti concentriche pi esterna e perci pi vicina allEmpireo, dove siede Dio. Lo sguardo del nostro amico pellegrino (ma s, vedrai che, se ancora non lo , Dante diventer anche tuo amico nel corso di questa Commedia matematica) attratto da un punto che irradia una luce fortissima, tanto che non se ne pu sostenere la vista (un punto vidi che raggiava lume / acuto s, che l viso chelli affoca / chiuder conviensi per lo forte acume;, Par. XXVIII, 16-18). Come imperniati su di esso, nove cerchi concentrici scintillanti di fuoco ruotano incessantemente, e pi sono vicini al punto-luce pi ruotano velocemente. Beatrice, notando il turbamento meravigliato sul volto di Dante (La donna mia, che mi vedea in cura / forte sospeso, disse: Da quel punto / depende il cielo e tutta la natura, Par. XXVIII, 40-42), ritiene di dovergli qualche spiegazione su quanto sta vedendo. Cos rivela che il punto-luce lirraggiamento dellamore e della potenza di Dio e che i cerchi infuocati che gli ruotano attorno sono i suoi angeli, i quali vorticano tanto pi rapidamente quanto pi gli sono vicini ( Mira quel cerchio che pi li congiunto; / e sappi che l suo muovere s tosto / per laffocato amore ondelli punto, Par. XXVIII, 43-45). Angeli, tantissimi angeli... Dante pare affascinato dalla moltitudine di quella visione. Certo, sicuramente anche dalla dotta spiegazione di Beatrice (cos feco, poi che mi provide / la donna mia del suo risponder chiaro, / e come stella in cielo il ver si vide, Par. XXVIII, 85-87), ma... quanti sono, davvero tanti... Un numero smisurato, ma il Poeta non si accontenta di tagliare corto dicendo che sono infiniti. No, sarebbe troppo comodo. Anche perch quelle scintille angeliche si vedono luccicare una per una; a colpo docchio si ha forse limpressione che, volendo, si potrebbero contare... E poi che le parole sue restaro, non altrimenti ferro disfavilla
Dopo che Beatrice ebbe finito di parlare, i cerchi scintillarono non

Andrea Tosin IAC-CNR a.tosin@iac.cnr.it

Commedia matematica 1: Potenze angeliche che bolle, come i cerchi sfavillaro. Lincendio suo seguiva ogne scintilla; ed eran tante, che l numero loro pi che l doppiar de li scacchi sinmilla. 90
diversamente da come scintilla un ferro ardente (che bolle). Ogni scintilla ruotava insieme (seguiva) con il suo cerchio infuocato (lincendio suo), ed erano cos tante che il loro numero aumenta di mille in mille (sinmilla) pi che il raddoppiarsi degli scacchi.

93

Allennesimo scintillare dei cerchi di fuoco, a Dante viene il paragone matematico giusto per renderci lidea del numero sterminato, eppure finito, di angeli che li compongono. Ma insomma, quanti sono? Il nocciolo della questione contenuto nel verso 93, in quel doppiar de li scacchi. Narra la leggenda che il gioco degli scacchi fu inventato in Persia da un tale Sissa Nassir, mago di corte, per divertire il suo sovrano. Il re di Persia grad a tal punto il gioco che si dichiar disposto a ricompensare Sissa Nassir anche con met del regno o dandogli in sposa sua figlia. Tuttavia, il mago avanz una richiesta a prima vista molto pi modesta: volle che gli fossero donati un po di chicchi di riso, un chicco per la prima casella della scacchiera, due chicchi per la seconda, quattro per la terza, e cos via, raddoppiando di casella in casella, fino alla sessantaquattresima. Insomma, quanti chicchi? Dobbiamo fare una somma: . Ti ricorda nulla? Ma s, le serie geometriche! E quanto fa questa somma? Beh, certo, cera la formula, solo che ora... Aspetta. Prima di cercare la formula (magica), proviamo a ragionarci un po. Lo sai anche tu che la matematica non ricordare formule a memoria, giusto? Allora, vediamo. Intanto diamo un nome a questa somma che dobbiamo calcolare, chiamiamola . come somma e perch stiamo sommando sessantaquattro addendi. Va gi meglio, no? Poi lasciamoci ispirare da tutte quelle potenze di e facciamo questo giochino: . Guarda che carino, in parentesi si ripete una struttura simile a quella che dobbiamo calcolare. ! Quindi ora sappiamo che , ma, certo, questo ci aiuta poco visto che non sappiamo quant , ne convengo. Per c anche un altro modo di legare tra loro ed : se conosciamo la somma dei primi addendi, per ottenere quella dei primi basta aggiungere il nuovo termine , perci . Due informazioni fanno un sistema:

e adesso il risultato a portata di mano, vero? S, dai, basta che ricavi dalla seconda equazione ( ), lo sostituisci nella prima ( ) e ottieni... . Hai capito quanti chicchi voleva Sissa Nassir? , un numero
Andrea Tosin IAC-CNR a.tosin@iac.cnr.it

Commedia matematica 1: Potenze angeliche talmente grande che non si riesce neppure a leggere! Per questo il sovrano, sentendosi preso in giro, condann il mago ad essere decapitato per alto tradimento. Dante, che evidentemente conosceva la leggenda di Sissa Nassir e, soprattutto, la potenza delle crescite esponenziali, ci dice che le scintille angeliche si inmillano, cio aumentano addirittura di mille in mille. Quindi il loro numero cresce molto pi velocemente di quello dei chicchi di riso sulla scacchiera:

Se vuoi provare a calcolarlo, puoi ragionare esattamente come abbiamo fatto prima. Scoprirai che, dopo sole inmillazioni, questo numero , a occhio e croce circa . Cio seguito da zeri:

. Come non essere rapiti in estasi di fronte a cotanto sfavillare?

Per saperne di pi
Ai matematici piace generalizzare, cio scoprire cosa c sotto a tanti casi particolari simili tra loro. In questo modo, essi si impossessano di un ragionamento una volta per tutte. Il calcolo dei chicchi di riso di Sissa Nassir e quello delle scintille angeliche di Dante seguono unidea comune, che si pu appunto generalizzare. Pi o meno, ci corrisponde a chiedersi: come faccio a calcolare una somma del tipo , in cui, anzich sommare termini che aumentano di due in due, o di mille in mille, ne sommo che aumentano di in ? Ripetiamo il ragionamento di prima: le regole di calcolo delle potenze valgono qualunque sia la base, non solo per o per , quindi .

Inoltre, chiaro che per passare da lulteriore termine , perci

ad

si pu anche, pi semplicemente, aggiungere . Raccogliamo le informazioni in un sistema:

e (ri)scopriamo finalmente la formula per la somma dei primi


Andrea Tosin IAC-CNR a.tosin@iac.cnr.it

termini di una progressione

Commedia matematica 1: Potenze angeliche geometrica di ragione (proprio quella che prima non ricordavi): . Vedi che non cera alcun bisogno di saperla a memoria?

Andrea Tosin IAC-CNR a.tosin@iac.cnr.it

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