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UNA MORTAL TRAGEDIA

Un racconto di

Federico Bruno Palmieri

1. Cosa Cosa diavolo era successo? Dove mi trovavo? Intorno a me era tutto sfocatoEra come dopo essere usciti da una doccia calda, come immersi in una nuvola di vapore, ma non capivo dove mi trovavo, e inoltre non ricordavo pi niente di quello che fosse successo prima, di come fossi arrivato in questo posto.

Di colpo un colore leggermente pi chiaro mi apparve in lontananza, nel buio che mi circondava. Per me era solo unombra, un alone lontano, ma provai ad avvicinarmici, nelloscurit pi totale che io avessi mai vissuto ero costretto a fidarmi del primo appiglio, oscuro a sua volta, ma meno del contesto. Mi avvicinai, ma la visuale rispetto a quella macchia non migliorava, diventava pi vicina ma non cambiava il suo aspetto. Nel frattempo loscurit intorno a me divent leggermente meno opprimente; avvicinandomi ancora la figura cominci a delinearsi: doveva trattarsi di una figura umana. Ne riconobbi gli arti superiori, le mani, un arto inferiore e dallaltro lato solo una gamba, era come se unombra la ricoprisse per met. 2

Ancora unaltra parte di corpo si rese visibile. Potevo vedere laddome, subito dopo il torace. Ecco la sua bocca. Gli ero molto vicino, circa due metri, e improvvisamente anche quella sorta di nebbia che lo rendeva un alone quasi scomparve. Le sue labbra si mossero ma erano muteo ero io che non potevo pi sentire? Provai a tendergli lorecchio, poi mi girai a guardare di nuovo quella bocca ancora senza un viso ma niente, non riuscivo a sentirlo. Di colpo quei movimenti si tradussero in un flebile sussurro: Non mi riconosci? Sono io No ioio non posso vederti in viso. Chi sei? Ti conosco? non capivo cosa stesse succedendo, e la cosa mi preoccupava leggermente. Di nuovo quel sussurro, appena poco pi forte, ribatt: Forse cos andr meglio Gli vidi abbassare la testa dopo essersi coperto il viso con le mani. Gli guardai i capelli ma quando pass le mani dal suo viso alla sua testa mi sembr come se la sua capigliatura fosse cambiata. Mi riconosci ora? Ora la voce era piena, e finalmente vidi il viso di quella creatura: mi sorrise. Era vero, avrei dovuto riconoscerlo. Non avrei mai creduto in vita mia di poter perdere tanto tempo a 3

riconoscere un mio caro amico, forse il mio migliore amico. Quello che si parava di fronte a me era proprio Michael. Michael amico mio! Vieni qui vecchio! fu una liberazione scoprire in quel misterioso alone una persona cara. Bene, cos va meglio. Fratello mio, devi venire con me, ho qualcosa di importante da mostrarti Raramente lo vidi cos freddo. Quasi il precedente sconforto torn ad investirmi. Doveva esserci qualcosa di veramente importante da farmi vedere cos non mi feci pregare, daltronde non lo avevo mai sentito prima dora cos convincente e serio, in anni di chiacchierate. La mia guida prosegu orientandosi perfettamente, nel bel mezzo di niente. Loscurit totale era ormai passata, ma continuavamo a vagare senza alcuna luce, circondati da una specie di nebbia che si teneva bassa. Non me la sentivo di proferir parola dopo quella solenne dichiarazione, quindi mi limitavo a seguire il mio amico in silenzio e a scrutarlo da dietro. Il suo incedere era cos grave ma allo stesso tempo sereno che riusc a conquistarsi un po della mia fiducia. E cos, eccoci. Comincia ora. Preparati amico mio, compagno 4

di pensieri. Non ebbi il tempo di chiedere delucidazioni riguardo le sue strane parole che proprio davanti a noi comparve unaltra figura; rimasi perplesso, cominciai di nuovo a preoccuparmi e il mio respiro si fece affannoso, mentre il cuore cambi marcia repentinamente. Questa volta la cosa davvero strana fu che il corpo apparve proprio dinnanzi a noi: notai subito che si trattava di una donna dalla forma del suo addome ed il suo bacino; anche in questo caso per il suo viso era in ombra, cos come met del suo torace. Notai inoltre i suoi indumenti: li avevo gi visti in altre occasioni, ma ora era come se la mia mente si rifiutasse di ricordare. Cominciai a fissare morbosamente quel corpo che cominci ad ammaliarmi sempre di pi: era una donna, ed anche una bella donna. Di colpo la mia mente si risvegli da quel letargo, riconoscendo subitaneamente quelle vesti: appartenevano a mia moglie, non cera dubbio. Facendo passi da gigante i miei occhi cancellarono quella sorta di cataratta che continuava ad inibirmi la vista, cos fui quasi sicuro che anche quel sinuoso corpo appartenesse alla donna che amo. 5

In quello stesso istante il mio accompagnatore sorrise ed anche lambiente si risvegli ai miei occhi, la nebbia scese a livello dei nostri piedi, i colori cupi intorno divennero di un grigio chiaro ed asettico, e in quello stesso istante potei ammirare il viso di quella che da cinque anni per me la pi bella creatura delluniverso: il viso conosciuto di mia moglie apparve una volta che quellombra che la copriva svan lentamente; potei vedere apparire le sue labbra che tanto bene conoscevo, il suo proporzionato naso, i suoi infiniti occhi riuscirono ancora una volta a farmi provare un brivido, ed i suoi morbidi capelli stamparono un sorriso incredulo sulle mie labbra, come se vedessi per la prima volta quel dipinto perfetto che in realt tanto mi caro. Di colpo quellinquietante luogo era diventato una riunione di tutte le persone a me pi care, e ci mi fece dimenticare il precedente timore. Amore mio, sei anche tu qui dunque! Questo mi rallegra ulteriormente Non finii di parlare che mia moglie mi sorrise in un modo strano, quasi sardonico. In effetti non mi ero nemmeno chiesto come avesse fatto ad apparire in quel modo davanti ai miei occhi increduli, ma il 6

piacere di vederla ed il fatto che probabilmente la sua bellezza avesse rischiarato il mondo che mi circondava mi fece dimenticare di simili problemi: i suoi zigomi delimitavano quel viso ma allo stesso tempo ne espandevano la bellezza tutto intorno, rendendo piacevole quellenigmatico posto. bene che tu sia felice amore mio. A quanto vedo non sei stato informato. Di cosa? Poi la mia mente si distolse dalla angelica visione di quella donna e il mio cervello si mosse proprio verso lambiente. Si, nessuno mi aveva ancora detto dove mi trovassi Intendi riguardo a dove ci troviamo? Beh in effetti me lo sono chiesto Quello credevo lavessi capito Ripresi a guardarmi intorno ma non cera niente a cui i miei occhi potessero aggrapparsi per scatenare un ricordo, a parte Michael e mia moglie. No, veramente non ci sono ancora arrivatoDovrei ricordarlo? Ci siamo gi stati insieme? Siamo nella tua testa. Cominciamo bene pensai. Non avrei mai potuto credere per che la strada verso la follia fosse cos intrisa di dolore. Allesterno mi limitai a guardare quella dea incredulo. 7

Cominciamo bene. Gi.

2. Cosa?? la prima timida parola che la mia testa spinse fuori dalla bocca. Sei uno psichiatra amore mio, ed anche molto bravo; spesso ti vanti di sapere entrare nella testa degli altri, ma credevi davvero di non poter entrare nella tua di testa? Mi deludi se cos! Il suo mesmerizzante sorriso fece capolino sulle sue labbra per espandersi al resto del viso e ancora leufonia di immagini e colori invase il luogo. Per un po riusc completamente ad incantarmi, ma la mia mente divenne pensierosa, e torn repentinamente sui suoi passi per focalizzarsi sulle parole precedenti al sorriso. Cosacosa vuoi dire? Non sto capendo. Stai scherzando? O sono forse in uno dei miei tanti sogni lucidi? cercavo ogni appiglio pi o meno logico, addirittura di governare la mia mente come nessuno prima avesse fatto. Perch ti ostini a non crederminon sto scherzando, e 8

volendo puoi pensare di trovarti in un sogno lucido, alcuni elementi di quei sogni in fondo li troverai, ma non legarti tanto a quella definizione Questo strano scherzo stava durando forse troppo? O dovevo crederci per davvero? Non era mai stata una brava attrice con me, ogni qualvolta cercasse di tirarmi uno scherzo era destinata ad affogarlo nelle risate perch si sentiva troppo scrutata dai miei occhi inquisitori; eppure questa volta, nonostante lamato sorriso, era fin troppo seria. Cercai allora un aiuto dalle parti del mio accompagnatore, uno sguardo che tradisse questa loro intenzione di scherzare, ma tutto ci che trovai fu il suo viso fermo, immobile, che mi fissava con degli occhi quasi morti. La mia testa divenne un punto interrogativo posto in fondo alle mille espressioni destasi che potevo ricavare dal viso di mia moglie. Mi guardai intorno ancora incredulo riguardo a cosa stesse accadendo: perch non potevo notare le pareti di quella immensa stanza? Non riuscivo a percepire nessun limite intorno a me, nessun soffitto visibile, solo un grigio pallore che mi attorniava ad una distanza non percepibile. Cercavo in ogni modo di far parlare quellangelo, di capire cosa mi stessero nascondendo per davvero quelle due figure tanto conosciute eppure ora cos misteriose. 9

Amore mio ti prego, sii chiara. Non sto capendo cosa mai stia succedendo. Perch siamo qui, in questo posto cos misterioso, cos oscuro. Come siamo arrivati qui. Lunica cosa da fare era cercare di ragionare. Lincidente. Non ricordi dellincidente allora Ancora un altro elemento, un altro tassello si aggiungeva al puzzle, ancora un altro pezzo con gli angoli smussati, che non riuscivo a far entrare da nessuna parte. Quale incidente? Di cosa stai parlando? Di tutto quello che mi diceva non riuscivo proprio a far quadrare niente, ero costretto ad essere accompagnato come un bambino alle prime armi verso una soluzione plausibile. Ma da quel momento non avrei voluto pi chiedere niente. Avrei preferito scomparire, sprofondare in un infinito baratro oscuro, non fatto di dolore come quello che mi aspettava. Dopo quella mia affermazione mia moglie mosse il braccio sinistro ad indicare il grigio vuoto che era dietro di lei: dimprovviso apparve una sorta di immenso schermo, una visione sesquipedale proprio davanti ai miei occhi, dai bordi arrotondati che gli conferivano una forma onirica. Cominci a formarsi qualcosa di sfocato allinterno di esso, che poi man mano riuscii a riconoscere. 10

Dopo qualche istante potevo chiaramente vedere limmagine che correva su quella grossa finestra nata dal vuoto: eravamo proprio io e mia moglie, nella nostra auto, ed io stavo guidando. Notai che tutto intorno a noi era notte. Quella visione mosse una strana sensazione in me, come se lombra di un ricordo fosse scivolata nei meandri della mia memoria. Continuai a guardare sempre pi avvinto. Poco dopo la visione si spost: da quella sorta di grande schermo cinematografico si poteva guardare la scena dagli occhi del passeggero, gli occhi di mia moglie. Potevo vedere me stesso attraverso quelle immagini e ci mi caus uno strano brivido; subito dopo la mia consorte gir il suo viso verso la strada, potevo cos vedere lambiente che mi circondava, e da quello che riuscii a capire stavamo probabilmente tornando a casa. Di colpo una luce forte abbagli lintero schermo, tanto che dovetti coprirmi il viso con un braccio. Tornando a guardare notai che quella luce era proiettata da due fari: sulla strada cera unauto che ci correva contro a forte velocit e non dava segni di rallentamento o di cambiamento di rotta alcuno. La mia passeggera mi guardava terrorizzata, in modo spasmodico; cercavo di evitare laltro veicolo ma quello in 11

ogni modo cercava di porsi davanti a me. La distanza che ci separava era ormai troppo poca, cercavo inutilmente di frenare quando di colpo la visuale si spost sui miei occhi. Quando ci accadde crollai allindietro come colpito da un fulmine in pieno viso. Quella parvenza di ricordo si trasform allimprovviso e con violenza in una vivida immagine. Lincidente. Ecco quello che intendeva. Ho dovuto riprendere una immagine dalla mia proiezione nella tua mente e te lho mostrata. A quanto pare servito a risvegliare quel ricordo, che appartiene anche a te Era vero. Ora lo ricordavo anche io. Quellincidente era vero. Cominciai a preoccuparmi. Ero forse morto? E lei, come stava lei soprattutto? Si, si, ora ricordo. Ma cosa successo? Dove sono ora Lincidente lultima cosa che abbiamo vissuto insieme. Te lho detto amore mio, ora siamo nella tua mente Continuava a ripetermi quella frase, continuava a ribadire quello che mi aveva detto. Dovevo per caso cominciare a crederci? Ti prego, proseguiamo un passo per voltacosa successo dopo lincidente a noi due 12

Mio dolce compagno, scusa se ho evitato di parlarne. Non mai facile annunciare determinate notizie, quindi utilizzer le parole pi semplici che riuscir a pronunciare, forse questo lunico modo per procurare meno dolore. Tu sei in coma, ora In coma? Eppure lei era l davanti a me. In coma? Eppure Michael era l con noi. Tutto era cos vivo ma tutto cos vuoto. Dovevo crederle? E cosa potevo fare altrimenti? Va bene. Per quanto sia difficile ti credo. Ma dimmi di te. Io voglio sapere cosa accaduto a te piccola mia, mi sto dannando per cercare di ricordare cosa accaduto in quellincidente ma purtroppo non riesco a farlo Ella esit per un attimo. Guard Michael che con un viso tristissimo le fece un blando si con un movimento della testa, quindi torn a guardarmi con lo sguardo leggermente pi triste di quello di un attimo prima. Io sono morta

Si continuava peggio. Si. Molto peggio.

3. Fino a quel momento avevo deciso di pendere dalle sue labbra, 13

dopo quella affermazione il rifiuto pervase il mio corpo rompendo ogni argine che cercava di ostacolarlo. Per quanto le volessi bene, non potevo credere a quello che mi stava dicendo. Con parole semplici aveva detto. Con parole semplici stava cancellando tutti i miei ricordi, tutto quello che mi pi caro. No. Questo non pu essere vero, ora non posso crederti. Questo non vero Stai calmo amore mio. Comprendo ampiamente il tuo rifiuto. Parla con me, sono qui per questo. Sono morta ma tu sei ancora vivo, per me questo importante. Parla con me Cominciai a guardarmi intorno, cercavo qualche segno, qualcosa che mi procurasse un risveglio istantaneo. Quelle affermazioni cominciarono a divenire addirittura asfissianti e non potevo fare altro che non crederci. Dentro di me sapevo che quella figura stava mentendo, che stavo solamente sognando. Dunque questa certezza mi permetteva di cancellare anche tutte quelle affermazioni che avevo accettato come vere poco prima. Mi mancava solo di trovare un modo per svegliarmi. Ti prego, non pensare queste cose. Ti dar una mano. Sono qui per questo. Ascoltami. Capisco il tuo rifiuto ma prova ad ascoltarmi 14

Come poteva ancora chiedermi di stare a sentire quello che mi stava dicendo? Come poteva credere che accettassi quello che sentivo da quella figura dinanzi a me come qualcosa di reale? No, questo non reale. E non nemmeno sogno. una sorta di via di mezzo tra i due Come era possibile ci: era come se quella figura rappresentante mia moglie fosse capace di ascoltare quello che pensavo. Posso farlo. Siamo nella tua mente, posso leggere i tuoi pensieri come fossero pagine di un libro aperto Ancora mi veniva data una notizia sconcertante, ma anche questa volta presentata come la pi logica delle conseguenze di questa a dir poco strana situazione. Come puoi pretendere che io creda a queste cose? Come puoi pretendere che io le ascolti solamente? Che io non aspetti il momento del mio risveglio per fissare di nuovo la tua bocca senza parole che respira di fianco a me, per aspettare che i tuoi occhi si aprano e mi illuminino il mattino? Quello reale, io lo so. Questo non lo . solo un brutto sogno Io non sto pretendendo, io capisco pienamente quello che provi. Ma ti prego di credermi. Questo non reale vero, ma pu essere pi reale di quello che tu intendi come realt. Nella 15

posizione in cui mi trovo posso far vibrare ogni tua emozione anche pi forte di prima, pi forte delle emozioni che tu provi in quella che chiami realt Mi incuriosiva questo suo modo di parlare, e smuoveva fortemente la mia mente. Riacquist cos la mia attenzione che ormai rigettava tutte queste strane ipotesi. Dimostramelo di colpo chiesi una dimostrazione. In fondo tutti noi abbiamo la nostra dose di scetticismo, ed in questo caso era pi che legittima. La vidi titubare per un attimo, poi cominci a camminare verso di me, leggera. Hai parlato della mia bocca. Forse un modo semplice per convincerti c. farti provare qualcosa di terreno che allo stesso tempo sempre impregnato di sogno, qualcosa a cui tutti agogniamo, che nella sua semplicit ci rende pi felici, e pu sollevarci ad uno stato estatico Non mi diede il tempo di proferire parola alcuna, blocc il mio sguardo fissandomi e fui subito suo complice senza alcun bisogno di pronunciarmi. Avvicin la sua testa alla mia, e ancora la sua bocca alla mia. Voleva baciarmi. Le nostre labbra si unirono e fummo, dopo poco, uniti anche con la mente.

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La sua lingua era come unonda che sfiorando con gentilezza le bianche scogliere dei suoi e dei miei denti quasi in collisione, si univa e si infrangeva, in un voluttuoso vortice, nel flusso contrario della mia lingua.

Quello era vero. Quello era pi che vero. Allora? anche lei visibilmente frastornata, riusc a dire solo quella parola. Io rimasi per un attimo come paralizzato. Aveva ragione. Era anche pi forte del reale: quel bacio scosse ogni muscolo del mio corpo, e il suo fremito rimase a lungo in me, ed era ancora in circolo quando riuscii a proferir parola. Io stato bellissimo stato vero. Anzi, molto di pi Queste mie parole la fecero sorridere sommessamente. Tornai in me: significava questo che tutto ci che stavo negando era di colpo tornato ad essere vero? Stavo davvero sbagliando io? Ritornai a pensarci, e il fremito che era tornato al suo posto, sotto pelle, si trasform in un brivido che percorse tutta la mia spina dorsale e percosse tutti i distretti del mio corpo; i miei occhi divennero gelidi e mia moglie li scrut triste ma comprensiva. So come ti senti. Per arrivare qui da te ho dovuto attraversare quello che stai provando ora, tutto nel giro di qualche secondo 17

Il ghiaccio che si era impossessato dei miei occhi si sciolse di colpo, investito dalla corrente della consapevolezza; allimprovviso riuscii a vedere tutto quello che avevo vissuto con quella donna, tutto quello che mi accingevo a perdere. Tutte quelle immagini sciamarono nella mia testa, e passarono davanti ai miei occhi, ma ad un certo punto investirono ed attraversarono anche mia moglie, che alz le spalle come per scrollarsi di dosso la brina di ricordi che era rimasta dopo il passaggio, come se una mano gelida le avesse accarezzato la schiena dal collo allosso sacro. Quel freddo le fece salire grosse lacrime agli occhi, prontamente ritirate, molto probabilmente per non sconvolgermi ulteriormente. Trattengo le lacrime per te ed anche per me. Sono qui per frenarle in fondo Il mio amico nel frattempo provava i nostri stessi sentimenti: il suo viso era sconvolto, e qualche istante prima si era lasciato andare in qualche lacrima nascosta e prontamente stroncata, ma i leggeri solchi sulle sue guance e i suoi sinceri occhi lucidi lo tradivano. Si avvicin a me anche lui ed appoggi il suo braccio sulla mia schiena, cingendomela. Il suo tocco mi don calore per un istante, ma la distruzione spirituale che circolava nel mio corpo 18

sfrutt quel calore solo per raggiungere un attimo di consapevolezza terrena, pi umana. Infine entrambe le sensazioni mi crollarono addosso ed uccisero per un attimo i miei occhi, che fissarono gli occhi della follia, in fondo al tunnel che mi aspettava. Dopo questo, mia moglie vers alcune delle lacrime soffocate poco prima.

Cos cominci il viaggio, pi reale del reale, ma irreale. Cos cominci il viaggio. In caduta.

4. Fiume della coscienza Il fiume della coscienza scorre sotto la montagna della sanit. calmo. Scorre placido. Ogni tanto si lascia sentire, prende il sopravvento su tutte le voci nella nostra mente. Spesso lo fa quando pensiamo a tante cose in una volta sola, la maggior parte delle volte si gonfia e straripa nei sogni. Di solito per c sempre qualcosa che lo argina nel fluire della vita. 19

Siamo noi a costruirgli il canale, a scavarne il letto, e se ce n bisogno ad innalzare qualche diga. La mia diga era lei. La passione. La passione insita nei meandri del nostro cervello; io avevo trovato la sua personificazione. Il mio amore trovava la sua perfetta interpretazione in quella creatura, e dunque anche tutta la mia passione poteva divenire reale e vivere e sfogarsi con lei. Lei ora era morta. Con lei la passione. La passione era la diga che tratteneva la coscienza. Ora con la morte della passione la mia coscienza fluiva e portava via tutto, corrodendo la montagna della sanit, trattenendomi in un sogno infinito per potersi esprimere al suo massimo, per far sentire il suo dolore in ogni angolo della mia mente. Io avevo portato fuori ed educato la mia passione, tutto grazie a lei. Ora un omicida con armi invisibili capaci di penetrare la purezza dellamore che provavo ha ucciso la passione. Non sar mai pi cos tanto aperto al mondo? O non sar mai pi, semplicemente? Mia moglie accenn un sorriso ed unaltra lacrima le scorse 20

sulla guancia. Poteva davvero sentire e vedere tutto ci che accadeva nella mia mente? Se si era dunque vero tutto ci? Lo avevo appena assaggiato. Era vero. E allo stesso tempo non lo era.

solo la follia che si impossessa di me. La follia dovuta alla disperazione.

5. La mortale tragedia. Questa era la mia mortale tragedia. No, non cera niente di divino in tutto ci, nessun Virgilio che mi trascinasse alla conoscenza, solo dolore che mi piombava addosso ed io che mi avvicinavo a grandi passi ad abbracciare la disperazione. Ogni istante era un passaggio ad un girone pi vicino alla mia follia. E la cosa pi folle era che tutto ci non stava accadendo per davvero. Alla fine del mio viaggio lunica cosa pi immediata che riuscissi a vedere era la solitudine, ed era anche quella che mi preoccupava di meno. Non avrei mai nemmeno potuto 21

immaginare che un incubo potesse intrappolarti cos a lungo, che un sogno potesse essere cos beffardo. E la mia mente, o meglio la mente della mia proiezione onirica, continuava a disperarsi sempre pi, rendendosi conto che non aveva intenzione di svegliarsi da quellincubo per entrare in una vita priva di mia moglie.

una delle cose pi ardue di questa terra abbandonare una persona, in particolare se essa ci cara, ma rimane difficile farlo con chiunque. Quando qualcuno viene a mancare con esso scompare un universo di cose che noi non conosceremo mai: pensieri, idee, atteggiamenti, sentimenti, paure. affascinante anche solo restare a fantasticare su queste cose. Forse per questo che la mia mente ha sempre avuto bisogno di cibarsi di quella altrui: ogni minimo cenno, il pi innocuo degli sguardi, cerco di catturare tutto quello che una persona ha da offrirmi, perch ci mi d indizi sulla strada da percorrere per poter entrare nella mente di chi mi sta davanti.

Ma per quanto continuassi a divagare, ovunque cercassi di vagare con la mente, la disperazione era sempre l a tirarmi con 22

veemenza per un braccio: lei era morta. E la cosa che mi faceva disperare era che io fossi costretto a parlarle sapendo che stavo per abbandonarla per sempre. Allora non farti trascinare dalla disperazione Non appena mia moglie mi esort con tale frase rimasi, nonostante tutto, basito a fissarla: dovevo darle ragione, poteva leggermi nella mente. Possibile che ti abbia colto di nuovo impreparato. bello vedere il tuo amato viso incredulo quando si parla di qualcosa inerente la mente. Ricorda quello che ti ho detto riguardo a dove ci troviamo, e ricorda che come se i tuoi pensieri mi ronzassero tutto intorno; quasi come se stessi camminando tra le righe del diario della tua vita, credimi La credevo. Certo, ora la credevo pienamente. Ma cera comunque molto di cui restare attoniti. Ella era dunque l ad alleviare il mio dolore perch frenava ogni mia caduta verso questa mia suddetta ed ovvia disperazione, ma allo stesso tempo era proprio questa situazione dallinevitabile futuro a spingermi verso quellinfinito pozzo. Allora per ora non pensare al futuro. Solo per questo attimo. Solo per me incalz lei lasciati andare per ora, abbiamo ancora molto di che discutere, amore mio 23

mi abbandonai a lei. Siccome in fondo al mio viaggio cera la parola dolore, per arrivarci dovevo essere accompagnato girone dopo girone dal mio Virgilio e ancor di pi dalla mia Beatrice, e non potevo bruciare assolutamente alcuna tappa.

Mi aveva chiesto di non pensare al futuro ora. Mi stava chiedendo forse di scendere nel baratro andando a ritroso? Camminare di spalle e guardare al mio passato? Come vuoi tu, se hai intenzione di parlare del passato sono qui per te, lo sai Parlami ancora dellincidente era da masochisti, lo so, ma dovevo ricordare, dovevo chiarire cosa successo di preciso, perch non ce lho fatta a frenare, perch? Mi guard con apprensione: no, non credere sia stata colpa tua. Stavamo tornando a casa, ricordi? Tutto intorno a noi si par di nuovo la scena: noi due che salivamo in auto, io che mettevo in moto. A quanto pare ricordavo. Michael si guard tutto intorno, a seguire ogni momento della scena, poi torn a guardarmi, rivolgendomi un sorriso appena accennato ed annuendo con la sua testa. Era un normalissimo viaggio di ritorno continu, 24

distogliendo i miei sguardi dalle distrazioni intorno stavamo tornando dalla festa, il matrimonio di Peter e July. Quanto eri felice per loro, quasi ti invidiavo io stesso che tu potessi essere tanto fiero per quei tuoi due amici Adesso cominciavo a ricordare tutto. Da quelle immagini proiettate su quella tela invisibile potevo notare anche il mio sorriso, potevo carpire il mio stato danimo e analizzarlo nuovamente. Continua dentro di me non lo desideravo, ma avevo il morboso bisogno di sapere tutto ora. Stava andando tutto bene per strada, finch non comparve quellauto. Ci si par davanti ricordi? Tu cercasti di evitarla in tutti i modi Le visioni divennero incalzanti, cominciarono a farmi male, un male allanima. Facesti tutto il possibile ma laltro fece tutto il possibile per ostacolartilui era ubriaco, eppure abbastanza cosciente da voler sfidare la morte, da voler giocare con le sue paure. Ricordi ora? Di colpo, lo schianto. Quel botto si ripet milioni di volte nei miei occhi, e ogni volta lo sentivo con la stessa intensit dello schianto vero, anzi ogni volta sempre pi forte. 25

I fari di quella macchina mi stavano investendo la testa, poi le gambe, poi spezzando le braccia, lacerando laddome, bruciandomi gli occhi, ora la mente, bruciando anche ogni mia speranza di stare vivendo qualcosa di irreale in quel momento. Rimasi attonito. Basito. Cominciai a piangere senza

accorgermene: non un solo muscolo facciale si mosse, le lacrime cominciarono a scendere di propria iniziativa, non potevo fare niente eppure ne ero consapevole, come se gli occhi freddi della morte avessero guardato nella mia anima, le sue mani mi avessero tirato fuori da me stesso per poi pormi dinanzi al mio corpo, a fissare la mia totale degradazione. No, non voglio che tu pianga lo disse come una madre preoccupata per suo figlio, e una nuova lacrima le sgorg dallocchio sinistro per solcare tutta la sua morbida guancia ora sono qui, non devi pensare pi a quellincidente. Il mio compito ora quello di non lasciarti perdere nei meandri della tua testa Non capivo cosa volesse intendere, ma solo perch in quel momento non avrei potuto intendere niente: era come se un assordante fischio monocorde fosse entrato da entrambe le orecchie e si fosse scontrato proprio l, al centro della mia testa, occupando tutti i miei neuroni, creando una sorta di crisi 26

epilettica totalmente priva di sintomi allesterno. Sentii appena la mano di Michael, che di nuovo pose il suo braccio intorno alle mie spalle, per sorreggermi da dietro. No, amore, non cos, ascoltami, seguimi, dammi la manosono qui per te.

difficile. Ora troppo difficile.

6. Non abbatterti. Non ora. Non cos. Dammi almeno la possibilit di parlarti. Di portarti allalba camminando insieme per tutta la notte, evitandoti il risveglio brusco che stai involontariamente cercando di evocare. Ora non riuscivo a seguirla. Forse lo faceva per incuriosirmi, per distogliermi dal freddo dolore che mi aveva avvolto pocanzi. Ma solo con quella frase non ci riusc pienamente poich non riuscii a capire dove volesse trasportarmi. Voglio portarti con me fino al tuo risveglio, per quanto possa durare questo tuo momento io sar qui. E quando dovremo lasciarci voglio portare via con me il tuo dolore, la disperazione che provi ora, che ti sto leggendo negli occhi. Ti 27

prego, ascoltami. Ora lei stessa mi stava chiedendo troppo. Era riuscita a sollevarmi un attimo da quella mia totale ed enormemente dolorosa apatia, in modo da potere almeno seguire le sue parole, che scivolavano dalle sue labbra, cos evanescenti, cos inebrianti. Eppure era ancora troppo presto per decidere di seguirla in questa lunga passeggiata attraverso i meandri della mia e della sua mente che mi stava proponendo. Ti prego ancora una volta, lasciati andare, dimentica tutto quello che stato e ascoltami. O almeno cerca di comprendere anche la mia situazione. Pensa bene al fatto che anche io, dopo questa esperienza, non potr pi viverti come una volta. E a me mancher tutto quello che una volta dividevamo -stava cercando ancora di convincermi, fino alla fine-, io e te. Pensa a quello che eri per me. A quel punto non mi rimase che abbandonarmi a lei, per evitare che quelle parole, dal timbro cos dolce, continuassero a colpirmi. Pensai. Anche se quel suo eri mi lacerava pelle, carne ed ossa, pensai. Io sono colui che sa trovare tutte le strade intraprese dalle tue lacrime sul tuo limpido viso, colui che per primo tesse le lodi 28

delle tue vittorie e che cura tutte le tue ferite, colui che sa tradurre la tua mente ed il tuo cuore, che ti sa amare in ogni cosa e che in te ogni cosa trova. Sguinzagliai per un istante il mio cervello, per poi tornare a trattenerlo subito, per evitare che causasse danni a me stessoe quindi a s stesso. Cos mi commuovi. Di nuovo. disse. Ancora leggeva nella mia mente come se le avessi aperto un libro proprio davanti agli occhi. Mi torn in mente la sua frase, ci che eri per me, e tutto quello che la mia mente disse subito dopo, e tutto dentro di me svan per lasciare nuovamente posto al dolore primordiale e al vuoto: di colpo pensai di stare per collabire su me stesso, o per implodere; e in realt (anche se quella in cui mi trovavo non era realt) stavo per cadere davvero, ma il caro Michael mi sorresse con eleganza eppure efficientemente. Il suo viso, impassibile e allo stesso tempo con una smorfia di preoccupazione ed un ghigno di comprensione, mi fece riprendere di nuovo, come se si fosse trattato di uninfusione di aceto puro. Mia moglie mi tese la mano: vedi: ce la fai a pensare ancora al bene che c e per sempre ci sar. Fai come se tutto questo 29

incubo non fosse mai successo. Io sono ancora qui al tuo fianco, tu puoi vedermi ora. Ora puoi ascoltarmi. E io posso ascoltare te. Dimmi, chiedimi, cosa vuoi che io ti dica, quale male vuoi che io estirpi dai tuoi carichi e cupi pensieri ora. Ti baster chiedermelo mio amore Dopo tutta quella tribolazione ora potevo vedere chiaro. Sapevo abbastanza bene cosa volevo in quellistante. Voglio che il mondo finisca perch il mio mondo finito, e solo a causa degli altri. I fari di quellauto erano rimasti stampati nei miei occhi, continuavano ad accecarmi, a fissarmi, freddi, caricandomi di colpe che mia moglie non voleva attribuirmi in nessun modo: se proprio non potevo e non dovevo caricarmi di quelle colpe, pure qualcuno doveva farlo. Solo quel maledetto uccisore di sogni ad occhi aperti doveva pagare. Non soffermarti su questi pensieri futili. Non otterresti niente dalla sua morte. La morte di un altro uomo non ti dar alcun appagamento. Non lasciarti guidare solo dalla rabbia in questo momento Stava ancora soffocando lunico sentimento che potevo provare in quella continua rivelazione. Probabilmente aveva ragione. Era proprio cos. Ci che era andato per sempre non sarebbe 30

tornato da me con la scomparsa di colui che me laveva portato via. Eppure in quellistante era la rabbia a soffocare la mia ragione, la morte ad oscurare la mia anima. Lascia da parte per ora questa rabbia e continua a ragionarci. Unaltra morte non potr farmi tornare. La scomparsa di un altro uomo non far resuscitare la mia anima. N assopir il tuo odio. Ti lascerebbe semplicemente solo pi di prima, e assorto in nuovi dubbi. Nonostante la mia iniziale riluttanza a collaborare, le sue parole cos calme, in contrasto con la situazione mentale (se potevo concedermi di fare tale discorso rivolgendolo ad una persona forse presente solo nei miei sogni oramai) in cui la bocca che le pronunciava si sarebbe dovuta trovare, avevano sedato il mio spropositato ardore. Ora volevo per davvero camminare con lei, volevo davvero vedere dove mi avrebbe condotto con quel discorso. Eppure una parte di me voleva ancora sentirsi scettica e continuava a farle domande, evitando per lo pi di rispondere a quelle che mi proponeva. Cosa credi che mi convenga fare dunque? Cosa pensi che possa alleviare il mio dolore? Io ho bisogno di te, ho bisogno di vederti ed ho bisogno di sfiorare il tuo viso per sapere che qui con me. Quando sar sveglio, quando andr via da questo 31

posto, ad occhi chiusi ti immaginer, i miei occhi disegneranno i tuoi lineamenti, creeranno un ritratto perfetto sotto le mie palpebre. Eppure quel ritratto vivr solo sotto le mie palpebre; se solo provassi ad allungare la mia mano per toccare la tua morbida gota, riuscirei ad accarezzare soltanto laria, evanescente eppure amara aria. Niente di pi. Mi sentivo materialista. Ai suoi occhi potevo sembrare tale, e questo mi rendeva ancora pi adirato nei miei stessi confronti. Eppure quella pelle di cui chiedevo a grande voce il bisogno, quel tocco che le mie mani cercavano gi, come drogate, tutti quei bisogni cos terreni erano per me la massima aspirazione mentale. In ogni sua parte, in ogni suo tocco, in ogni punto del suo viso, mia moglie racchiudeva lamore pi puro. In ogni mio momento con lei era racchiuso il pi sacro dei sentimenti. Non devi scusarti. Quelle sensazioni che descrivi nella tua testa ora e che non riesci ad esprimere a voce appartengono anche a me. Noi due le condividevamo. Ed io stessa le provavo quando ti accarezzavo, quando potevo baciarti, quando potevo soffermarmi ad esplorare il tuo sguardo. Non c davvero bisogno di scusarsi. Ed dunque, come immaginavo, per questo che avevi intenzione di estirpare la causa del tuo male dai tuoi pensieri semplicemente eliminando colui che avevi 32

additato come causa prima. Ricorda questo: nessuno merita di morire per scelta altrui. Eppure tu, tu che sei la mia stessa vita sei stata portata via. Quando hanno ucciso te hanno ucciso anche me. E tu meritavi dunque di morire? Io meritavo di morire quella notte? Come le rapide in un fiume, cos le mie emozioni, da una calma apparente, saltavano in alto, quasi a voler toccare il cielo per maledirlo. Il mio stato un incidente. Siamo pur sempre mortali. La fine arriva per tutti un giorno. Non questione di meriti in quel caso, tocca a tutti. Mentre a nessun uomo cosciente deve essere data la morte per decisione nata solo dallaltrui mente. Non so se sei daccordo con me. Aveva ancora ragione, questo sicuro. E aveva cancellato da me ogni punta della precedente rabbia. Questo che stai pensando mi rende piena di gioia. Ora ho intenzione di ampliare il nostro discorso. Voglio continuare a parlare di vita, come gi abbiamo fatto altre volte Di certo stava distogliendo la mia mente dalla morte cercando di parlare di vita. E ci stava pienamente riuscendo. Rimasi ad ascoltare senza proferir parola. Io non so se c un Dio. E da quel che so anche tu la pensi 33

cos. Ma pensa solo per un attimo se fosse vero che noi tutti siamo stati creati da ununica essenza. Io e te non crediamo nella religione, strumento umano nato per bont e cresciuto per interessi personali. Eppure ci doniamo il beneficio del dubbio per quel che riguarda lesistenza di un Dio. Ci eravamo gi persi altre volte in tali discussioni, e la base dalla quale le nostre menti partivano era la stessa. Eppure il parlarne arricchiva tanto le nostre argomentazioni: potevamo aggiungere idee, soffermarci sulle discordanze e magari cambiarle o perch no lasciarle cos comerano. Quelle discussioni erano state sempre appaganti, e forse anche per tale motivo mi stava proponendo proprio quellargomento di discussione. La stessa religione dice che Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza, e che questo Dio onnipotente, tutto sa, ogni cosa conosce. Ma se per un attimo cancellassimo quella idea di Dio per dargli una connotazione diversa a dove arriveremmo? Se poniamo che Dio stato capace di creare luniverso ed i suoi abitanti tutti dobbiamo di sicuro ammettere il suo immenso potere. Ma perch avrebbe creato tutti noi? Ci sar anche un motivo. Ecco dunque come io vedo quel Dio. Egli per me unessenza indecisa, insicura su quale sia il modo giusto 34

di esistere. Per questo ha creato luniverso. Per questo noi dovremmo essere a sua immagine e somiglianza. Insicuro sulle sue decisioni, insicuro riguardo alle sue origini, ha creato tutto per trovare una spiegazione alle sue domande. Ci ha dato il libero arbitrio per notare i mille modi di comportarsi possibili nelle migliaia di situazioni che possono presentarsi nella vita. Questa sua visione era interessante. Dimenticai le discussioni precedenti per un attimo, per focalizzare la mia attenzione su queste sue importanti teorie. La lasciai parlare ancora senza aprire bocca, ed avrei atteso finch lei stessa non mi avesse chiesto un parere. Egli dal suo alto scranno ci osserva come un ricercatore. Piccoli tasselli che completano la sua visione di esistenza e la ampliano con la vasta gamma di scelte dettate dalla libert primeva. Ci segue in ogni movimento e non desidera nemmeno per un istante di intervenire in quello che vede; eppure si felicita di seguire dallalto quei piccoli esseri che cominciano a chiedersi da dove provengono, e che quindi ipotizzano lesistenza di una creatura superiore al quale dedicano dei fastosi pensieri. Quella ignara riconoscenza lo diverte e non di pi, in quanto il suo studio mirato a conoscere s stesso e le 35

sue origini. Molto probabilmente quindi egli stesso deve essere

leggermente deluso dello sviluppo della nostra conoscenza, della piega che ha preso il sapere collegato allaccrescersi del nostro encefalo: ci aveva creati per rispondere alle proprie domande, ma noi stessi ci siamo posti quelle identiche domande, ed abbiamo inoltre aggiunto molti altri quesiti ai suoi dubbi, confondendolo. Qual la nostra origine, da dove veniamo e via di questo passo. Ma daltronde stato forse poco furbo da parte di Dio non renderci partecipi di questo suo studio? Dandoci la vita e dandoci quella base di libert ha dato ad ognuno di noi un pezzo della sua onnipotenza. Ognuno di noi ha dentro di s un po di divino. Per questo nessuno merita la morte. Si potrebbe mai uccidere qualcosa che in un certo senso appartiene anche a noi stessi, un pezzo di un ipotetico Dio? Cos io la vedo. Quel suo discorso mi interess tanto che ne fui totalmente rapito: la seguii fino alla fine quasi trattenendo il respiro, tanto che quando si ferm avevo il fiatone e gli occhi spalancati. Michael sorrise, e quel suo sorriso fece scappare un risolino che mi distolse da quel mio stato di totale ammirazione.

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Perch dovevo perderla. Perch

7. I momenti li ricordiamo per le loro particolarit: addirittura se vivessimo un momento poco piacevole ma alcuni determinati elementi lo rendessero singolare noi lo ricorderemmo anche con nostalgia; al contrario se vivessimo un momento piacevole ma gi accadutoci migliaia di volte potremmo addirittura non accorgercene di stare vivendo quel leggero piacere. Ebbene io stavo avendo una splendida conversazione con la donna della mia vita ed il mio migliore amico, e probabilmente nel luogo pi singolare immaginabile. Dunque sapevo gi che non avrei mai e poi mai potuto dimenticarlo. Era proprio questo che mi faceva star male. Osservando tutti gli elementi di quellistante (come altro potevo definirlo?) sapevo bene che almeno due di quelli, mia moglie ed il luogo, cio la mia stessa mente, non avrei mai potuto riaverli dopo la fine di questa discussione, mentre il terzo elemento, Michael, non sar la persona che in quella situazione mi era davanti e non potr mai sapere niente di tutto ci. 37

Sar quindi unico testimone di questa sorta di grande opera teatrale tratta da un avvenimento reale, che si stava tenendo in esclusiva nella mia mente e non avrebbe permesso replica alcuna allesterno, per gli altri comuni mortali? Ci mi allontanava ancora di pi dal riavere la mia sanit. E inoltre ci mi fece tornare di nuovo sui miei passi, sulle mie domande, sui miei dolori, nonostante il fascino delle argomentazioni espostemi pocanzi, le quali comunque non avrei dimenticato cos facilmente. Dunque per te Dio in ognuno di noi, Dio in ogni goccia del sangue che d vita su questo pianeta, e anche nel sangue che dar vita? Dunque ogni uomo un inconsapevole potenziale messia di onnipotenza. Forse per questo ogni uomo costretto a crescere attraverso le mille difficolt senza mai abbandonarsi, senza alcun perdono certo per ogni sbaglio. Forse le divergenze nascono perch quel frammento di Dio in ognuno di noi sempre diverso, e se se ne ritrovassero due simili in due persone diverse le mille sfumatura, le mille sfaccettature che il frammento divino possiede, riuscirebbero a differenziare comunque anche quelle due persone cos simili. Forse Il suo sguardo era diventato fiero. Non capii perch. 38

Hai visto giusto, sono proprio fiera di me e di te. Sono fiera di aver fatto nascere questi pensieri in te, e sono come al solito felice che la tua mente sia capace di vagare tanto lontano. Anche per questo ti amo Venni colpito di nuovo dal dolore. Quellamore che avrebbe dovuto rallegrarmi mi incupiva, invece di allontanare i miei demoni ne faceva nascere di nuovi, sempre pi spaventosi e orrendi. E se fosse cos? Se fosse vero che in ognuno di noi c Dio stesso, perch dunque gli uomini si uccidono tra loro? No, non solo per incidenti: la gente, sempre pi, sfocia nella brutalit. Perch? Perch una parte di Dio bramerebbe la morte di unaltra parte dellentit alla quale appartiene? Ed anche il suicidio: perch un frammento divino dovrebbe, nella sua onnipotenza, decidere di cancellarsi per sempre? Per quanto la mia domanda si rivolgesse ad atti quali omicidi e suicidi, il bisogno di una risposta nasceva proprio da quel maledetto incidente. Luomo nasce da una base libera. Quel libero arbitrio che alla base della vita di ognuno rende libero luomo di commettere quegli atti. Luomo non consapevole di essere quel frammento divino di cui stiamo parlando. 39

Intendimi, anche gli animali sono parte di questo immenso puzzle che lesistenza. Da essi Dio prende ispirazione per altre cose. Gli animali possiedono listinto disinibito che luomo non potr avere, e allo stesso tempo possiedono una ragione anche loro, per quanto meno sviluppata perch non nata per essere confrontata del tutto con gli altri esseri appartenenti alla loro stessa specie. Perch ti parlo degli animali? Perch listinto in quel caso rende quello che un omicidio qualcosa di diverso, e la mancanza delle leggi tipicamente umane non punisce quellatto. In questo senso gli animali seguono gli insegnamenti di questo ipotetico Dio meglio degli uomini; forse questa divinit sarebbe pi felice di studiare gli animali che gli uomini che hanno creato una societ troppo tendente al divino. Ci per non arriverebbe ancora del tutto a spiegare la mia domanda. O per lo meno non arrivava a spiegare la morte di mia moglie. In fondo al mio animo cercavo ancora di dare una spiegazione logica a qualcosa che slega la ragione dal piano dellesistenza per sempre. Si, so perch mi poni queste domande. Cercher comunque di darti una risposta. 40

Senza bisogno di fare riferimento alla religione, ponendo che unentit malvagia, rappresentante il male, debba esistere, anche essa dovrebbe provenire da questo ipotetico Dio del quale stiamo parlando. I comportamenti che potremmo considerare come negativi sarebbero dunque stati instillati in noi da questa nuova entit. Se dunque questaltro essere capace di scrivere cos chiaramente queste sue idee nella nostra mente accanto alla vasta gamma di risposte che siamo capaci di dare di default, deve per forza essere anche lui una creatura divina. Ma quale creatura di cui fino ad ora abbiamo discorso capace di muoverci a comportamenti simili, se non proprio il Dio che abbiamo disegnato passo dopo passo fino ad ora? Se non lui dovremmo ipotizzare lesistenza di un secondo Dio che focalizza il suo studio solo sui comportamenti negativi? Sarebbe una soluzione meno plausibile, in quanto se abbiamo posto che siamo stati creati da quellunica creatura, dovremmo essere oggetto di studio di quel solo Dio. Dunque quello stesso Dio che ci d la vita per osservarci, ci osserva anche mentre ci togliamo o togliamo ad altri quella vita, accetta e osserva attentamente anche quellevenienza senza intervenire. Se per noi quindi questo che il diavolo 41

(cos siamo soliti chiamarlo) fa, poich non credo che qualcuno in vita sia stato indotto da una entit malvagia a suicidarsi o ad uccidere, situazione per lo pi biblica questa, ebbene se questo che questa entit malvagia dovrebbe fare, siamo pronti dunque ad ammettere che lo stesso Dio dovrebbe per noi rappresentare anche una entit malvagia. Una sorta di sovrapposizione di Dio e diavolo. Daltronde anche la religione disegna la figura del diavolo come il male personificato, ma anche come una creatura divina che cade in disgrazia, ma che rimane signore di un luogo ultraterreno, ed dotato di straordinari poteri, quali la seduzione, la tentazione, e via di questo passo. Ma oltre a tutto ci, se il diavolo nato dalla visione religiosa non fa altro che accettare nel suo inferno determinati peccatori, significa che quegli uomini non hanno fatto nientaltro che mostrare al Dio-ricercatore una nuova materia di studio, per quanto sconcertante agli occhi di tutti, comunque una situazione nuova, che arricchisce losservazione divina. Ogni uomo dunque, in quel pezzetto divino che custodisce dentro di s, custodisce anche comportamenti che definiremmo malvagi. Ogni uomo a sua volta un dio ed un demone che infesta questa terra. E quel frammento di cui abbiamo parlato 42

fino ad ora la sua stessa mente, che decide come comportarsi, prende una decisione che dovrebbe solitamente essere diversa in ognuno di noi a seconda della situazione che ci si trova ad affrontare. Mi fermai a pensare su tutto quello che mi aveva detto. Dovevo davvero considerarmi soddisfatto di quella risposta, per quanto non rispondesse propriamente alla mia domanda iniziale. Pensavo a quanto mi stesse facendo riflettere mia moglie ora. Ero totalmente affascinato da questa situazione, ma allo stesso tempo ne ero ovviamente spaventato. Dunque dopo questa vita, subito dopo la morte, cosa dovrebbe aspettarci? Da questo tuo modo di vederla quelle banali visioni religiose andrebbero eliminate drasticamente. Gi. Io non so dove andremo a finire per davvero. Per ora io sono qui, io vivo nella tua mente, e non so dove andr a finire dopo. Seguendo questa mia filosofia, dopo il morire dovremmo riunirci a formare quellentit divina, per renderla partecipe della conoscenza che siamo stati capaci di acquisire grazie allapproccio con gli altri. Questo un altro nostro vantaggio: lentit divina nella sua interezza deve sentirsi molto sola, ed ogni qualvolta un pezzo divino che ha vissuto con pezzi che non conosceva precedentemente va a riunirsi al tutto, beh credo 43

che quel tutto debba sentire un forte brivido, ed in questa situazione molto probabilmente una lacrima di gioia deve apparirgli su di un ipotetico occhio. Ci guardammo e sorridemmo a questa idea cos fantasiosa. Nemmeno io so dove dovremmo andare a finire dopo la morte.

So solo che tu continuerai a vivere nella mia mente.

8. La mia testa era ormai divenuta un pallone carico di concetti stupefacenti, di paure che mi sopraffacevano, di dolore che non poteva andare via, era ormai un calderone ricco di emozioni ed idee, alcune contrastanti, altre sinergiche, altre ancora si sommavano, altre si eliminavano a vicenda. Mi ritrovavo nel bel mezzo di una crisi epilettica di pensieri, ed un movimento esterno poco cauto avrebbe potuto farmi scoppiare. Mia moglie riusc invece a mantenermi in quello stato, nonostante stesse giocando con ogni punto della mia mente. Si dimostr esperta nel muovere gli ingranaggi presenti nel mio cervello, alleviando il mio infinito dolore semplicemente facendomi pensare momentaneamente ad altro. 44

Eppure dopo che quel potente vento che aveva mosso nella mia testa cominci a calmarsi, di nuovo pensai e mi apparve limmagine di lei che sprofondava via dal piano dellesistenza, che si allontanava cieca e sorda dalle mie braccia, le quali urlavano a gran voce il bisogno che sentivano di quella donna. Tutti quegli splendidi pensieri ricaddero sul mio dolore, potenziandolo. Pensai ancora di pi a quanto mi sarebbe mancata nella vita di tutti i giorni, pensai che non avrei mai pi potuto approfondire quegli splendidi discorsi avuti nella mia mente, durante questo generoso coma che mi dava la possibilit di stare accanto alla donna che amo, per unultima volta. Un brivido mi scosse, mi alzai in piedi e scoppiai in lacrime. Voltai le spalle alla figura rappresentante mia moglie e mi allontanai, inizialmente correndo poi rallentai la corsa, cominciai a camminare, ma continuai a piangere.

Dottore venga presto, il paziente d segni di vita! Sta stranamente piangendo, lelettroencefalogramma indica

presenza di sporadiche onde beta contigue. Probabilmente sta sognando. Presto dottore ven..

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Michael mi raggiunse subito e mi trattenne per un braccio. Amico mio, perch scappi? Cosa ti succede? Perch ti lasci sopraffare dal dolore proprio ora? Sei arrivato cos lontano quasi del tutto indenne. Non mi sarei mai aspettato di vederti pienamente cosciente fino a questo punto. Ti sei dimostrato molto pi forte di quanto potessi arrivare a pensare io stesso, che ti conosco tanto bene, io stesso che vivo nella tua mente in continuazione. Non proferiva parola da tempo oramai, eppure appena riapr bocca le sue parole furono nuovamente enigmatiche, cos come quelle nebbiose parole che mi accolsero allinizio di questo viaggio attraverso tutto il dolore dellumanit. Chi sei tu in realt, che prendi le sembianze di una persona a me cara? Devo davvero continuare a chiamarti Michael, nome che corrisponde a quello che i miei stessi occhi suggeriscono alla mia mente, o devo chiamarti in qualche altro modo? Forse anche tu sei qui per annunciarmi qualche oscuro e maledetto presagio? In effetti la figura di quel mio caro amico non riuscivo a spiegarmela da quando mia moglie mi aveva posto davanti agli occhi la nostra tragedia. A parte i momenti in cui mi aveva 46

sostenuto, e la sua iniziale proposta di guidarmi attraverso quella primordiale nebbia calata sui miei pensieri, perch quel mio caro amico era presente, era l ad assistere alla mia caduta spirituale e mentale verso il baratro della pazzia? Io sono sempre stato qui, amico mio. Sobbalzai. I miei pensieri stavano diventando qualcosa di comune. Anche questaltra figura poteva leggermi nel pensiero? Io ho sempre seguito ogni tuo pensiero. Io ho sempre filtrato le tue idee. Setaccio tra le varie parti della tua mente, io sono stato sempre presente, in ogni momento della tua vita, anche se tu non te ne sei mai avveduto. Chi era in realt questa figura? Non si trattava di sicuro del vero Michael, e di questo ne ero certo fin dallinizio. Ma ora mi stava lui stesso assicurando che non si trattava nemmeno di una semplice proiezione onirica della persona che si stava raffigurando nei miei attuali sogni reali. Io sono unentit presente nella tua mente da sempre. Fin dalla tua nascita ho guidato la tua stessa crescita. Nascosto ad ogni tua intuizione diurna, io stesso guido la tua mente liberata durante la notte. Ed io stesso custodisco le immagini che crei nei tuoi sogni. Una figura simile alla mia presente in ogni 47

essere, silente, mi aggiro nei meandri della vostra mente, e custodisco anche quello che la figura che ti sta portando al risveglio ti ha presentato come frammento divino. Alcuni hanno ipotizzato una possibile mia esistenza, e quei pochi che lhanno fatto solitamente mi chiamano custode dei sogni. La mia entit benevola; tutte le creature come me, presenti in tutti gli umani ma anche in tutti quelli che voi chiamate animali, in modo cos superficiale, cercano di tenere, in qualche modo, un equilibrio nella mente di coloro di cui ci occupiamo. In alcuni casi abbiamo portato via la sanit dalla mente del nostro protetto, ma solo nel caso ce ne fosse stato un estremo bisogno. E perch, dunque, ti presenti a me nelle sembianze di una persona che mi tanto cara? La vostra volont manifesta allesterno, ma nella vostra mente purtroppo comandate ben poco, e senza la nostra presenza probabilmente i vostri pensieri si affastellerebbero cos tanto da portarvi al sovraccarico mentale ed eventualmente alla follia o ad una epilessia di proporzioni inenarrabili. In questo caso per tu stai vivendo unesperienza del tutto nuova. La tua vita per quellincidente momentaneamente cambiata. Il tuo approccio con il mondo esterno stato 48

momentaneamente bloccato. Tu stai vivendo unesperienza di vita a livello solo e soltanto della tua mente, quindi la tua volont del tutto concentrata verso i tuoi pensieri. Tu stesso ora sei capace di governarli, e questa tua situazione ti sta portando a rivivere quellincidente, cos grave, cos

fondamentale. Eppure non riesco a spiegare come sia potuta nascere una figura cos viva nella tua mente quanto quella di tua moglie. Mi si parata dimprovviso davanti. Ho pensato che la tua stessa volont lavesse ardentemente desiderata, per poterla rivedere, ma ella, dentro di te, pensa come un vivente, crea come se il suo encefalo fosse stato trapiantato nella tua scatola cranica, subito di fianco al tuo, tanto che capace di creare scompiglio nelle tue sinapsi, legge i tuoi pensieri e rievocando dolori recenti per non farti soffrire, stata per quasi capace di farti toccare la follia, purtroppo sottovalutando il dolore che anche una persona razionale pu provare, vivo come la fiamma. Ma perch proprio la figura di un mio amico? Tu stesso mi hai dato questa immagine. La tua volont ora comanda ogni tuo atto mentale, come purtroppo non succede negli uomini vigili. E dunque tu stesso mi hai dato le sembianze di una figura a te conosciuta in vita e presente gi 49

nella tua mente immagazzinata nella tua memoria, una figura insomma della quale tu stesso puoi fidarti. Nel caso di tua moglie, invece, ogni parte della tua mente avrebbe potuto sottoporsi ad ogni sforzo immaginabile e non, eppure non saresti mai riuscito a cambiare qualcosa in lei volontariamente. Come se lei stessa vivesse da sempre dentro di te, nascosta anche a me. Dunque ecco che mi venne svelato anche questaltro arcano. Un custode dei sogni. Sempre pi misteri mi si presentavano, eppure la mia mente era ancora concentrata su mia moglie e sulla nostra tragedia. Torna da lei ora. Non lasciarti sopraffare dal dolore. Lei lo sta cancellando da te. Nonostante io non possa prevedere i suoi pensieri n possa indirizzarli verso qualche argomento pi leggero o di mio gradimento, capisco perch sta agendo in questo modo. Lei ora ha una missione, lascia che venga compiuta fino alla fine. Il suo scopo non farti del male. Il suo scopo vivere sempre con te. Lo so perch in questa occasione ho compreso che anche lo scopo della tua stessa vita. Mi soffermai un attimo a meditare su quelle belle parole. Era strano che una figura che mi diceva di essere tanto insita nella mia mente, non conoscesse di gi tutto lamore che provavo 50

per quella donna. Ma a quanto pare quel sentimento pervadeva tanto la mia anima che era nascosto oramai anche in posti oscuri ad ogni mio pensiero. Anche il mio inconscio era innamorato di quella donna.

Scopo della tua stessa vita.

9. Solo una cosa merita la nostra totale dedizione fin dalla nascita: la nostra vita stessa. Nel corso di essa possiamo trovare altre cose che potrebbero meritarla. Io ho trovato la vita di unaltra persona. Senza pensarci ulteriormente, tornai sui miei passi. Vidi di nuovo la figura di mia moglie lontana, sorrisi. Mentre mi avvicinavo a lei cominciai a sentire una sorta di ronzio tutto intorno a me. Pi mi avvicinavo a quella figura talmente tanto amata e pi quel ronzio si faceva insistente. Quello strano suono cominci a rimbombare nella mia mente, e ad un certo punto cominci a diventare pi chiaro. Distinsi abbastanza chiaramente una specie di lamento intermittente, 51

ma pi mi avvicinavo a mia moglie pi quel suono diventava pi forte e pi chiaro, come se fosse generato proprio dalla figura della donna. Ancora pi avanti quel lamento si trasform in un ansimare, a volte di piacere a volte di un dolore viscerale, avanzai un altro po e potei distinguere anche dei pianti. Stava forse riunendo in un solo attimo tutti i nostri momenti belli e brutti, per farmeli provare di nuovo, per investirmi con un treno di emozioni capace forse di alleviare il mio male? La raggiunsi e quei lamenti rimbombavano ormai in tutti gli angoli di quella che era la mia testa, assordanti, quasi da far male, di certo fastidiosi. Per un attimo fui costretto a tapparmi le orecchie, poi le parlai. Cosa sono questi suoni? Stai rievocando per caso tutti i momenti passati insieme, tutti i momenti pi carichi di emozioni forse? No, non cos, ed normale che tu non riesca a ricordare di questi lamenti. Sorrise sincera, eppure una lacrima le scorse furtiva, precipitando dallocchio sinistro per accarezzare la guancia come se andasse di fretta. Cosa intendi dire? Di cosa si tratta dunque? E perch sono cos assordanti? 52

Non puoi ricordarti di questo momento che sto rievocando semplicemente perch non ti appartiene direttamente. un ricordo presente nella mia mente, ed ora qui te lo sto facendo rivivere, lo sto praticamente passando alla tua testa nella sua interezza. E dunque di cosa si tratta? cominciavo ad essere impaziente. Si tratta di quella sera. Si tratta di quella maledetta sera. Quella sera in cui tutto mor per un attimo. Quella sera in cui io stessa venni uccisa, e la notizia uccise di conseguenza anche te, eppure poi rinascemmo entrambi, insieme, pi forti di prima, pi uniti di prima. Molto probabilmente avevo inquadrato. Non ne ero

completamente sicuro, ma pensando stesse parlando proprio di quella situazione, la mia spina dorsale si irrigid, come fosse stata congelata. Ricordi. Quella sera in cui uscii da sola, bisogni impellenti. Gi, ricordavo quella sera. Tutto quadrava fino ad ora. Non presi lauto, preferivo andare a piedi, ed inoltre non cera bisogno di guidare per andare in un posto cos vicino. No, non prendesti lauto. Ma perch non lo facesti. Perch. Ed infatti mi sbrigai subito. Magari mi avessero trattenuta. Proprio quella sera sbrigai quegli affari subito. Ora non importa 53

che io rievochi quali affari, vero? Ora ricordi quella serata? Un dolore percosse tutto il mio corpo, che venne scosso come un ramo nella bufera. La sera di cui stava parlando era proprio quella che temevo pi di ogni altra. Tornai a casa ma prima di arrivarci qualcuno mi ferm. Erano due semplici giovani, mi avevano chiesto una informazione. Era tutto stato fatto solo per riuscire a bloccarmi. A portarmi in un luogo poco frequentato. Perch. Perch dovevo rivivere quel dolore. Perch dovevo rivivere il giorno in cui la mia mente mor per la prima volta, per giunta nel giorno in cui la mia mente stava morendo per la seconda volta, questa volta direttamente dallinterno. Quella sera sono sicura che la ricordi. Quella sera in cui venni violentata da quei due demoni, quelle due persone che vennero totalmente sopraffatte dalla loro parte malvagia di cui abbiamo parlato pocanzi. Quella sera. Ricordi. Quella sera. Il suo viso era ora attorniato da un alone di dolore assoluto, eppure il suo sorriso era ancora fermo l sulla sua bocca, mentre i suoi occhi continuavano a piovere tempeste di lacrime. I lamenti di mia moglie erano ormai divenuti assordanti. Quellinsieme di suoni ed immagini prese il mio dolore per il collo per portarlo con veemenza verso vette di 54

altezza inaudita ad altri umani, eppure io quelle vette avevo gi avuto il dispiacere di viverle: quella stessa sera, lontana nel tempo ed ora rievocata, ma anche quando poco prima mia moglie stessa mi aveva annunciato della sua morte. Perch stava portando alla vita di nuovo quellavvenimento. Perch vuoi farmi rivivere questo dolore? Vuoi punirmi per qualche cosa? Se per questo dimmelo, dillo ora, ed annulla tutto ci perch mi sento venir meno. Voglio che ascolti. Ascolta i miei lamenti. Oltre al dolore cosa senti? Non senti anche questi momenti di piacere? Non senti anche delle grida che non sono solo dolore? Ascolta attentamente. Cosa stava dicendo? Cosa voleva farmi sentire? La mia stessa mente si rifiutava di ascoltare ma non ci riusciva. Stava violentando anche il mio cervello, ma lei stessa piangeva sempre pi, come se stesse facendo del male a s stessa, eppure sorrideva. Tutto stava diventando irrealmente insano. No invece. Ascolta. Io quella notte ho provato dolore. Dolore per quello che mi veniva fatto. Dolore perch non volevo che mi venisse fatto. Dolore perch loro stessi continuavano a colpirmi affinch non cercassi di scappare. Eppure al dolore primordiale, a quel dolore fisico, per forza di cose collegato il 55

piacere. Per farmi del male quelle creature disumane erano costrette a stimolare anche punti che di solito causano piacere. Io quella notte ho anche provato piacere. Io quella notte ho salutato la nostra vecchia vita perch ero stata massacrata fin dentro ai miei ideali. Eppure quella notte sono trapassata in un bagno di sangue e di piacere. La vita scivolava via mentre il mio corpo univa tutto ci che luomo prova a pelle elevato a livelli violenti. Quella notte il dolore dava piacere ma il piacere dava dolore. Tutto si un prima di scoppiare in una morte mentale. Ero attonito. Ero distrutto. Cosa mi stava dicendo. Perch mi parlava di piacere e dolore. Perch. Cosa avevo fatto io per meritarmi questo. Fino a poco fa riconoscevo me stesso in questo sogno. Dopo queste dichiarazioni quel me stesso lo mettevo in dubbio anche io, lo sentivo andare via. Comprendimi. Tutto pu ricominciare. Non ricaverai solo dolore da ci. Io quella notte ho provato dolore ed anche piacere. Tu puoi fare tutto quello che ho fatto io quella notte, e puoi farlo ora. Torna in te. Come faicome puoi chiedermi ci. Tu hai provato dolore. Tu hai provato piacere. Balbettavo. Non capivo pi cosa stesse succedendo. Pensai a 56

quello che mi aveva detto, ma quei pensieri sciamavano nella mia testa correndo da una parte allaltra. Mi salt una sola parola in mente, una parola nata dallistinto e da una rabbia che io stesso non volevo ma che mi sopraffece.

Puttana.

10. Perch quella parola aveva prepotentemente violato il mio cervello, era entrata dentro di me per farsi pensare. Non ero pi capace di controllarmi, non sapevo nemmeno se lavevo solamente pensata o era anche scivolata via dalla mia bocca. In entrambi i casi sapevo che mia moglie laveva sentita. Ed io non volevo partorire quel pensiero. Non avrei mai pensato una cosa del genere, eppure in quel momento una insana rabbia si impadron di me, e mi port a scoppiare. La cosa che mi sconcert ancora di pi fu il sorriso di mia moglie, che finalmente riusc anche a fermare le lacrime che le avevano inondato il viso ed erano scese gi per il collo oramai. Comprendo tutto. So che non volevi dirlo. Hai ragione. 57

No amore mio, no. Non puoi capire. Io non avrei mai pensato una cosa del genere. Sai che io non la penso affatto. Non so perch successo tutto ci. Non so cosa sia accaduto. Comprendo pienamente la tua situazione. So bene che la tua permanenza qui durata troppo. Hai resistito anche troppo al dolore. Hai superato ogni soglia. umano perdere il controllo superato un certo livello di dolore. Tu ti sei dimostrato forte oltre ogni immaginazione. Anche per questo ti adoro. Sei rimasto ad ascoltare quello che avevo da dirti fino alla fine. Ora sai cosa volevo farti capire. Non dovrai pi pensare alla follia. Sai che io sar con te perch sei tu che lo vuoi. Quanto continuava a farmi male quella parola che venne partorita dalla mia mente contro la mia volont. La sua comprensione mi faceva sentire ancora pi colpevole. Forse era proprio come diceva lei, forse avevo superato il livello massimo di sopportazione, eppure un senso di colpa mi pervadeva in ogni punto. E faceva tanto, troppo male. Amore mio, io non sono qui. Quello che vedi ora il cenotafio che tu hai costruito in mio onore. Svegliati. Torna in te, non vivere nel passato, non puoi entrare con me in quella tomba. 58

Svegliati. Io sono morta, per te la vita continua. Tu non sei morto, no. Ci che stato ora pu essere solo un ricordo, un incontro non corporeo. Ma un giorno succeder anche a te. Un giorno questo e pochi altri tuoi ricordi saranno ricordi per qualcun altro, e tu solo un altro ricordo ancora, e forse anche un sogno. inevitabile. Tutti gli altri pensieri, tutti gli altri tuoi bei momenti, le tue soddisfazioni, le tue idee, i tuoi progetti, verr tutto distrutto con la distruzione del tuo mondo. Svegliati. inevitabile. Torna in te. Io ti aspetter. Svegliati, ora. Impotente, non mi rimaneva altro da fare che obbedirle; le mie lacrime non mi facevano pensare, ed ogni qualvolta cercavo di dire scusa, la mia bocca non era in grado di creare suoni. Seguire il suo consiglio, daltronde, era lunica cosa da fare per scappare da quel dolore, anzi per renderlo reale. Una luce accecante era comparsa dalla parte opposta rispetto alla figura di mia moglie. Per quanto fastidiosa possedeva 59

qualcosa di seducente. Vado, oraperch so che tu sarai qui, nella mia testa, per sempre. Sarai quia dormireed ogni volta che mi sveglier nel mondo dei sogni potr osservare in silenzio il tuo viso, il tuo corpo. Potr guardare i tuoi zigomi riposare, il tuo naso giocare con laria, la tua bocca silente beatificare le tue morbide guance, ed immaginare gli universi coperti dalle tue palpebre. E trattenere le lacrime pensando che solo grazie a te ci presente nella mia mente, ed ancora cos vivido davanti ai miei occhi. Ci incontreremo di nuovo, nei sogni. Si. Nei sogni. A presto. Furono le ultime parole che riuscii a dirle, e non fui nemmeno sicuro che le avesse sentite: quella luce forte mi trascinava verso di s, mentre lo svegliati di mia moglie rimbombava ancora tutto intorno. Guardai il mio amico infine, mi guardava fiero ma commosso, ora era lui che piangeva e sorrideva allo stesso tempo. Lo fissai sorridendo, anche se mi sembr di nuovo che la sua faccia fosse cambiata, ma pensai che da lontano non avrei mai potuto riconoscerlo Svegliati Avantisvegliati

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Si sta svegliando Svegliati Ci siamosta aprendo gli occhi Il tempo qui finito. Vivi ora. Vivoora. Dopo la morte. Vivo.

Dottore ha aperto gli occhi. Il paziente del letto 23 si svegliato finalmente!

La luce accecante di quella camera mi finiva proprio negli occhi. Staccai gli elettrodi che avevo addosso. Vidi una donna vestita di bianco uscire fuori di corsa. Doveva essere uninfermiera. Spostai i piedi al lato del letto. In quel momento entr un infermiere che mi guard sbalordito, probabilmente non avevano visto molte persone uscire cos decise da un coma, come se si trattasse di qualcosa di piacevole. Ma il mio non era un coma. Mia moglie mi aveva trattenuto l. Signore aspetti, come si sente?! Mi alzai, avviandomi verso la porta. 61

No aspetti! Non vuole parlare col dottore? Mi dispiace madobbiamo dirle che sua moglie Lo so. Andai via, mentre una lacrima scapp dallocchio destro senza nemmeno toccare il mio viso. Lo so. Mia moglielo so.

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