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1.

1
Misure in sito
1 Introduzione
La possibilit di misurare grandezze fisiche allinterno del volume di terreno che
interagisce con la struttura pu risultare di grande interesse per:
1. valutare lo stato tensionale efficace iniziale esistente prima dell inizio dei lavori
o le condizioni di stabilit di un versante naturale;
2. monitorare il comportamento dell opera durante le varie fasi costruttive ed
eventualmente provvedere alla modifica in corso dopera delle caratteristiche
della struttura (observational method);
3. monitorare il comportamento dell opera in condizioni di esercizio per verificarne
la funzionalit.
Un caso particolarmente importante di applicazione pratica delle tecniche di misura in
sito si riferisce al monitoraggio di versanti naturali o pendii artificiali soggetti a
movimenti franosi.
Le grandezze fisiche che possibile misurare in sito mediante l installazione di
opportuni strumenti di misura sono, nell'ordine:
a) Pressioni interstiziali;
b) Spostamenti (verticali ed orizzontali);
c) Pressioni totali agenti su una superficie.
2 Misure di pressione interstiziale
La misura in sito della pressione interstiziale riveste una importanza fondamentale nella
analisi della maggior parte dei problemi di ingegneria geotecnica. Gli strumenti e le
tecniche impiegate si differenziano tra loro a seconda delle caratteristiche del terreno nel
quale vengono installati. In particolare si distinguono:
1. piezometri a tubo aperto;
2. piezometri a cella porosa, tipo Casagrande;
3. celle piezometriche: i) di tipo pneumatico; ii) a corda vibrante; iii) a strain-
gauges.
Misure in sito
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2.1 Piezometri a tubo aperto
I piezometri a tubo aperto sono costituiti da una tubazione metallica o in PVC, dotata di
una sezione terminale forata e ricoperta generalmente da un filtro in geotessile, che
viene piazzata alla profondit desiderata mediante una perforazione di sondaggio. Per
garantire lisolamento idraulico della sezione di misura dagli altri strati attraversati dalla
perforazione, al di sotto ed al di sopra di tale sezione vengono piazzati due tamponi di
bentonite, di spessore pari a circa 0.6 m. Tale accorgimento pu essere evitato solo se la
falda si trova in condizioni idrostatiche su tutta la lunghezza della perforazione (vedi
fig. 1)
Figura 1
La misura si esegue lasciando che lacqua presente allinterno del tubo si metta in
equilibrio con quella presente allinterno del terreno e misurando con una sondina
(freatimetro) la profondit della superficie libera allinterno del tubo piezometrico, dopo
il raggiungimento delle condizioni di equilibrio. Poich allinterno del tubo lacqua si
trova in condizioni idrostatiche, si ha:
( )
w p p
u h y = (1)
dove:
p a a
h h y = = (2)
Si ha dunque:
Misure in sito
3
( ) ( )
w a p w p w
u y y z z = = (3)
Una valutazione quantitativa del tempo di risposta di un piezometro a tubo aperto (vale
a dire, del tempo che necessario attendere perch lacqua nel tubo piezometrico
raggiunga le condizioni di equilibrio) pu essere condotta nel modo seguente. Si faccia
riferimento allo schema riportato in fig. 2.
Figura 2
Nella figura, che si riferisce alla situazione esistente immediatamente dopo
linstallazione del tubo piezometrico nel foro, il livello dellacqua y nel piezometro
pi basso della quota piezometrica z a cui si trova lacqua nel terreno nel punto di
misura. La differenza di carico idraulico h z y = esistente tra terreno e piezometro
innesca un moto di filtrazione dal terreno verso il tubo. In tale moto di filtrazione, il
volume dacqua che entra nel tubo nellunit di tempo (portata), q , risulta proporzionale
alla differenza di carico idraulico ed alla permeabilit k del terreno in base alla
relazione:
q Fk h = (4)
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nella quale F un coefficiente dipendente dalla geometria della sezione filtrante, detto
coefficiente di ingresso, i cui valori sono tabellati, ad es. in Viggiani (1999). Il volume
dacqua che entra nel tubo piezometrico in un intervallo di tempo infinitesimo dt
pertanto pari a:
w
dV qdt F k hdt = = (5)
Lingresso nel tubo di tale volume dacqua provoca il sollevamento del livello del pelo
libero di una quantit dy pari a /
w
dy dV A = , dove A larea della sezione retta del
tubo. Dal momento che a tale variazione di altezza del pelo libero corrisponde una
variazione nella differenza di carico tra tubo e terreno ( ) ( 0) d h dy = < , si ha:
( )
w
q dt
dV
d h
A A
= = (6)
Sostituendo la eq. (5) nella (6) si ottiene infine:
( ) d h Fk
h
dt A

= (7)
La eq. (7) una equazione differenziale ordinaria che, con le condizioni iniziali
0
h h = per 0 t = fornisce la seguente espressione per la variazione temporale del
dislivello piezometrico ( ) h t :
0
exp
kF
h h t
A
1

=


( )
(8)
A tutti gli effetti pratici, il sistema pu essere considerato in equilibrio quando il
dislivello piezometrico h si ridotto al 5% del dislivello iniziale
0
h . Per
lequazione (8), lintervallo di tempo che deve trascorrere perch tale situazione si
verifichi, denominato
95
t , dato da:
( )
95 95
0
exp 0.05 ln 0.05
h kF A
t t
h A kF
1

= = =


( )

(9)
La quantit
95
t , detta anche tempo di risposta del piezometro, rappresenta il tempo di
attesa che necessario far trascorrere prima di poter provvedere alla lettura del livello
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piezometrico nel tubo. Dalla eq. (9) evidente che tale quantit cresce al diminuire della
permeabilit del terreno ed al crescere dellarea A della sezione del tubo. Landamento
del tempo di risposta in funzione della permeabilit del terreno per diversi tipi di
piezometro in commercio illustrato nella fig. 3.
Figura 3
Dal momento che il diametro tipico dei piezometri a tubo aperto relativamente grande
(50 mm), il raggiungimento delle condizioni di equilibrio richiede tempi di attesa
considerevoli anche in terreni a permeabilit non particolarmente bassa. Ad esempio,
dalla fig. 3 si deduce che in un terreno limo-sabbioso con k = 1.0e-7 m/s il tempo di
attesa per un piezometro a tubo aperto convenzionale stimabile in 1000 ore (circa 42
giorni). Per tale ragione essi vengono impiegati solamente in terreni a grana grossa,
quali sabbie e ghiaie.
2.2 Piezometri tipo Casagrande
I piezometri a cella porosa di tipo Casagrande sono tra i pi semplici e maggiormente
diffusi strumenti per la misura delle pressioni interstiziali, essendo impiegabili anche in
terreni a grana fine, di bassa permeabilit. Essi sono costituiti da una cella porosa
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cilindrica o tronco-conica, di diametro di 5-8 cm e altezza di 15-25 cm, la cui cavit
interna collegata da due tubicini rigidi di PVC, con diametro di 0.7-1.5 cm (fig. 4).
Figura 4
La cella porosa viene posizionata in corrispondenza del punto di misura mediante un
foro di sondaggio, ed isolata idraulicamente dai terreni attraversati mediante un tappo di
bentonite, mentre i tubicini in PVC vengono prolungati fino allestremit del foro, come
illustrato in fig. 5.
Lesecuzione della misura concettualmente simile a quanto gi visto per i piezometri a
tubo aperto. Si lascia risalire il livello dellacqua allinterno dei tubicini fino al
raggiungimento delle condizioni di equilibrio, quindi si misura laltezza di risalita
dellacqua nei tubi per mezzo di un freatimetro.
Dal momento che larea totale della sezione retta dei due tubicini decisamente
inferiore a quella di un piezometro a tubo aperto, i piezometri Casagrande presentano
tempi di risposta molto pi brevi, e risultano quindi impiegabili con successo nella
maggior parte delle applicazioni pratiche, in quasi tutti i terreni naturali.
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La presenza di due tubicini ha lo scopo di permettere la completa saturazione del
circuito idraulico allatto della installazione del piezometro. Infatti, se durante tale
operazione, per effetto di fenomeni di capillarit, dovesse rimanere intrappolata dellaria
allinterno dei tubicini - situazione che segnalata dalla misura di altezze di risalita
differenti nei due tubi possibile eliminarla eseguendo una operazione di lavaggio
del circuito. Tale operazione consiste nellimmettere acqua in uno dei tubicini ad una
pressione sufficiente da far si che lacqua fuoriesca in superficie dallaltro, e
mantenendo una circolazione continua dacqua nel sistema per alcuni minuti. Di norma,
tale operazione viene sempre eseguita dopo linstallazione del piezometro. La corretta
riuscita del lavaggio quindi verificata controllando che le altezze di risalita nei tubicini
siano uguali.
Figura 5
Misure in sito
8
2.3 Celle piezometriche
Bench i piezometri Casagrande abbiano un campo di applicabilit piuttosto vasto,
esistono delle particolari situazioni nelle quali richiesto un tempo di risposta molto
breve. In tali circostanze possibile far ricorso alle cosiddette celle piezometriche. In
generale, la celle piezometriche sono costituite da un cilindro metallico cavo di piccole
dimensioni, la cui cavit interna divisa in due sezioni, o camere, una delle quali
completamente saturata dacqua ed in comunicazione idraulica con lesterno tramite
un setto poroso in ceramica (camera idraulica). Le due camere sono separate da una da
una membrana metallica sottile.
Le celle piezometriche vengono installate nel terreno predisponendo il foro di
sondaggio come per i piezometri Casagrande. Al variare della pressione dellacqua nel
terreno, varia la pressione nella camera idraulica; la differenza di pressione esistente tra
le due camere produce quindi una deformazione della membrana. La misura di tale
deformazione viene impiegata per determinare indirettamente il valore della pressione
nel terreno, u .
Nelle celle piezometriche di tipo pneumatico, la seconda camera (camera pneumatica)
contiene un gas inerte (CO
2
), la cui pressione p pu essere controllata dalloperatore.
La pressione u nel terreno viene assunta pari alla pressione di gas p che deve essere
applicata alla camera pneumatica affinch la membrana ritorni nella posizione di
equilibrio.
Nelle celle piezometriche del tipo a corda vibrante o a strain-gauge la deformazione
della membrana viene convertita in un segnale elettrico che risulta ad essa
proporzionale. possibile quindi calibrare lo strumento in modo da far corrispondere un
determinato valore della pressione interstiziale a ciascuna lettura dello strumento.
Poich le deformazioni della membrana sono piccolissime, questi strumenti presentano
tempi di risposta estremamente ridotti (si veda la fig.3). I loro principali inconvenienti
sono per costituiti da:
a) costo elevato;
b) sensibilit alla temperatura della costante di calibrazione dello strumento;
c) tendenza al drift (vale a dire, alla variazione nel tempo della costante di
calibrazione dello strumento), quando le misure sono protratte per tempi molto
lunghi.
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3 Misure di spostamento verticale
Gli spostamenti verticali di punti posti sulla superficie del suolo o a modesta profondit
possono essere misurati mediante livellazione topografica di basi di misura solidali a
delle piastre metalliche appoggiate sul terreno (piastre assestimetriche). Se tali piastre
vengono successivamente ricoperte da materiale di riporto (es. per la costruzione di un
rilevato) possibile collegare ad esse delle aste che attraversano il riporto protette da
una tubazione di rivestimento, trasmettendo alla superficie del rilevato i movimenti
della piastra.
Gli spostamenti verticali di punti posti in profondit possono essere misurati mediante
strumenti detti assestimetri.
In base al principio di funzionamento, gli assestimetri possono essere suddivisi in:
1. assestimetri a barre (a assestimetri a base fissa);
2. assestimetri a sonda mobile.
3.1 Assestimetri a barre
Gli assestimetri a barre sono costituiti da una serie di barre metalliche (di acciaio
INVAR) installate allinterno di un foro di sondaggio, perforato fino a raggiungere il
punto di misura pi profondo. Le barre sono protette da una tubazione metallica
telescopica, che pu deformarsi in senso longitudinale senza influenzare i movimenti
verticali del terreno. Lestremit inferiore di ciascuna barra ancorata al terreno in
corrispondenza di un particolare punto di misura lungo la verticale, mentre lestremit
superiore fuoriesce dalla testa del foro. Uno schema indicativo dellinstallazione di un
assestimetro a 3 barre illustrato in fig. 6.
Essendo le barre inestensibili, i movimenti verticali di ciascuna barra saranno identici
agli spostamenti verticali del punto di misura a cui la barra ancorata. Una serie di
comparatori centesimali (misuratori di spostamento con la precisione di 0.01 mm), posti
tra la testa di ciascuna barra ed il terreno fornisce la misura degli spostamenti relativi:
0 i i
w w w = (10)
tra il punto di misura della i-esima barra (il cui spostamento assoluto pari a
i
w ) ed il
piano di campagna (il cui spostamento assoluto indicato con
0
w ). Se, mediante misure
topografiche possibile determinate in maniera indipendente lo spostamento verticale
Misure in sito
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del piano di campagna, dalle misure di spostamento relativo si ottengono
immediatamente gli spostamenti assoluti come:
0 i i
w w w = + (10)
Quando invece non si dispone di una misura affidabile degli abbassamenti del piano di
campagna, ma si avuta laccortezza di disporre lultima base di misura (base N) ad una
profondit tale da ritenere che gli spostamenti in tale punto siano nulli (ad es., se
lestensimetro raggiunge un substrato rigido), allora possibile determinare
labbassamento del piano di campagna come segue:
0 0
0
N N N
w w w w w = + = = (11)
Figura 6
3.2 Assestimetri a sonda mobile
Per quanto riguarda gli assestimetri a sonda mobile, esistono in commercio diversi
modelli con caratteristiche di precisione differenti. Il principio di funzionamento
tuttavia sempre lo stesso: una tubazione deformabile (tubo metallico telescopico o tubo
corrugato in PVC) fissata al terreno mediante miscele di cemento e bentonite
allinterno di un foro di sondaggio perforato fino a raggiungere il punto di misura pi
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profondo. Allinterno della tubazione sono presenti dei punti di misura, identificabili
meccanicamente od elettricamente (flange in rilievo, o anelli metallici), la cui posizione
corrente pu essere determinata con precisione per mezzo di una sonda calata allinterno
della tubazione dalla superficie. Nel caso di tubi con flange in rilievo, la sonda dotata
di alette metalliche in grado di rilevarne la posizione. Se invece si utilizzano anelli
metallici, la sonda dotata di un elettromagnete la cui induttanza viene modificata in
prossimit dellanello metallico.
Le misure di spostamento verticale mediante assestimetri a sonda mobile si eseguono
nel modo seguente. Innanzitutto, allinizio della campagna di misure si effettua una
cosiddetta misura di zero, consistente nel determinare la profondit di ciascun punto di
misura. Se lungo la verticale sono presenti N basi di misura, e si indica con
( )
0
k
z la
profondit della generica base (k) allistante 0 t = , la lunghezza del segmento
compreso tra la base (k) e quella immediatamente successiva, (k+1), data da:
( 1) ( 1) ( )
0 0 0
k k k
l z z
+ +
= (12)
Se si ripetono le misure ad un istante successivo, t, dopo che il terreno ha subito
deformazioni e spostamenti per effetto delle sollecitazioni applicate, indicando con
( ) k
t
z
la profondit della generica base di misura (k), si ha:
( 1) ( 1) ( ) k k k
t t t
l z z
+ +
= (13)
La differenza tra le due lunghezze
( 1) k
l
+
- lunghezze del segmento compreso tra la
generica base (k) e la base successiva (k+1) fornisce lo spostamento relativo tra le due
basi:
( 1) ( 1) ( ) ( 1) ( 1)
0
:
k k k k k
t t t t
w w w l l
+ + + +
= = (14)
Se si conosce lo spostamento del piano di campagna allistante t,
(0)
t
w (ad es., perch
misurato con rilievo topografico), si possono determinare gli spostamenti assoluti degli
altri punti lungo la verticale come segue:
Misure in sito
12
(1) (0) (1)
(2) (1) (2)
( 1) ( ) ( )
( 1) ( 2) ( 1)
( ) ( 1) ( )
...
...
t t t
t t t
k k k
t t t
N N N
t t t
N N N
t t t
w w w
w w w
w w w
w w w
w w w
+

= +
= +
= +
= +
= +
(15)
La misura degli spostamenti relativi fornisce anche il valore della deformazione
verticale media tra due basi di misura contigue, che pu essere calcolata come:
( )
( 1)
( 1)
( 1)
0
k
k
t
z
k t
w
l

+
+
+

= (14)
Se per non si dispone di misure affidabili per lo spostamento verticale del piano di
campagna, ma si disposta lultima base di misura in modo tale che il suo spostamento
possa essere considerato trascurabile (ad es., perch si trova allinterno di un substrato
rigido), allora la determinazione degli spostamenti assoluti procede come segue, dal
basso verso lalto:
( ) ( 1) ( ) ( 1) ( )
( 2) ( 1) ( 1)
( ) ( 1) ( 1)
(1) (2) (2)
(0) (1) (1)
0
...
...
N N N N N
t t t t t
N N N
t t t
k k k
t t t
t t t
t t t
w w w w w
w w w
w w w
w w w
w w w


+ +
= + = =
=
=
=
=
(15)
ottenendo, come misura finale, lo spostamento verticale del piano di campagna.
Ripetendo la misura ad istanti successivi si ottengono le variazioni nel tempo del profilo
degli spostamenti lungo la verticale.
4 Misure di spostamento orizzontale
Per la misura degli spostamenti orizzontali del terreno lungo un allineamento verticale
si utilizzano particolari strumenti denominati inclinometri. I campi di applicazione pi
Misure in sito
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comune per le misure inclinometriche sono: il monitoraggio dei versanti naturali o di
pendii artificiali (es. fianchi di dighe in terra) e la determinazione degli spostamenti
orizzontali di strutture di sostegno flessibili o di pali soggetti a forze orizzontali. In
particolare, nella applicazione al monitoraggio dei movimenti di versante, le misure
inclinometriche consentono di individuare: la cinematica del movimento, la presenza o
meno di superfici di scorrimento ben definite e la loro geometria, lo spostamento
assoluto di alcuni punti significativi del pendio, e la sua variazione nel tempo.
4.1 Descrizione dellattrezzatura
Un inclinometro costituito da:
1. un tubo di alluminio anodizzato o materiale plastico, detto tubo inclinometrico,
dotato di quattro scanalature longitudinali disposte lungo il perimetro a 90 luna
dallaltra (fig. . Tale tubo viene installato all interno di un foro di sondaggio
realizzato in corrispondenza della verticale che interessa monitorare, e vincolato al
terreno mediante una miscela cemento-bentonite in modo tale che esso possa
deformarsi seguendo i movimenti del terreno.
2. una sonda inclinometrica, costituita da un corpo cilindrico dotato di due coppie di
rotelline, che scorrendo all interno delle guide hanno la funzione di impedire che la
sonda ruoti attorno al proprio asse, mantenendo il suo asse allinterno del piano
verticale definito dalla coppia di guide. Allinterno della sonda inclinometrica
installato un trasduttore che consente di registrare in ogni istante linclinazione
dellasse dello strumento rispetto alla verticale.
Figura 7
Misure in sito
14
I trasduttori impiegati nella pratica sono di vario tipo, a seconda del costruttore della
sonda. Tra gli altri si ricordano:
accelerometri a bilancio di forze;
trasduttori piezometrici;
trasduttori a strain-gauges;
trasduttori induttivi a corda vibrante;
trasduttori elettrolitici.
Per l esecuzione delle misure, la sonda viene calata nel tubo inclinometrico lungo una
coppia di guide, fino a raggiungere il fondo del tubo. A questo punto si aspetta che lo
strumento raggiunga le condizioni di equilibrio termico con il fluido presente nel tubo
(ci essenziale per garantire la stabilit e laccuratezza della misura), quindi si procede
al recupero della sonda, arrestandone la risalita ad intervalli regolari L di 0.5-1.0 m per
rilevare linclinazione della sonda, coincidente con quella del tubo inclinometrico nel
punto di misura.
Una volta estratta la sonda, le misure vengono ripetute con le stesse modalit - sulla
stessa coppia di guide ruotando la sonda di 180. Esattamente le stesse procedure sono
quindi ripetute per le guide ortogonali. Per ciascuna coppia di guide e per ogni
profondit di misura
i
z si dispone pertanto delle seguenti misure:
a) ( ) ( ) ,
x i y i
z z
+ +
, con la direzione positiva della sonda disposta in modo da risultare
concorde con il verso positivo degli assi;
b) ( ) ( ) ,
x i y i
z z

con la direzione positiva della sonda disposta in modo da risultare
discorde con il verso positivo degli assi
Da tali misure possibile ottenere le seguenti grandezze derivate:
( ) ( ) ( ) { }
( ) ( ) ( ) { }
( ) ( ) ( ) { }
( ) ( ) ( ) { }
1 1
2 2
1 1
2 2
x i x i x i y i y i y i
x i x i x i y i y i y i
z z z z z z
z z z z z z


+ +
+ +
= + = +
= =
(16)
( )
x i
z e ( )
y i
z rappresentano le inclinazioni medie misurate alla generica profondit
i
z
lungo le guide x e y, e possono essere utilizzate per la determinazione degli spostamenti
( )
x i
u z ed ( )
y i
u z . Le differenze ( )
x i
z e ( )
y i
z forniscono invece una misura
Misure in sito
15
quantitativa delleventuale errore strumentale sistematico dovuto ad un cattivo
funzionamento dellapparecchiatura.
4.2 Interpretazione delle misure
Si supponga che, ad un determinato istante, il profilo deformato del tubo inclinometrico
sia quello indicato in fig. 8 (a titolo di esempio, la figura fa riferimento ad un versante
naturale interessato da un movimento franoso). Alla generica quota z si ha, ad es., lungo
la guida x:
{ }
tan ( )
x x
du dz z = (17)
Integrando tale relazione a partire dal piano di campagna, si ottiene:
( )
{ }
( )
0
tan ( ) 0
z
x x x
u z z dz u = +

(18)
dove ( ) 0
x
u rappresenta lo spostamento orizzontale nella direzione x in corrispondenza
del piano di campagna ( 0 x = ). Dal momento che la funzione ( )
x
z nota solo in un
numero discreto di punti (i singoli punti di misura), lintegrale precedente pu essere
calcolato solo in via approssimata, come sommatoria estesa al numero di punti di
misura compresi tra 0 e z:
( ) ( )
,
1
0 tan
k
x k x x i i
i
u z u z
=
=

(19)
Osservando che la quantit
k
z , differenza di quota tra due punti di misura successivi,
legata alla lunghezza L del passo di misura dalla relazione (fig. 9):
,
cos
i x i
z L = (20)
la eq. (19) si trasforma in:
( ) ( )
,
1
0 sin
k
x k x x i
i
u z u L
=
=

(21)
Normalmente, lo spostamento del piano di campagna pu essere determinato con
metodi topografici (sebbene tale misura possa avere un livello di accuratezza non
sufficiente a valutare spostamenti molto piccoli, dellordine del mm).
Misure in sito
16
Figura 8
Figura 9
Misure in sito
17
Se per tale informazione non disponibile, ed il tubo inclinometrico sufficientemente
lungo da raggiungere un substrato stabile per il quale possibile ritenere che non si
siano verificati movimenti orizzontali apprezzabili, linterpretazione delle misure pu
essere fatta nel modo seguente.
Se N il numero totale di punti di misura, si ha, per lultima base di misura:
, ,
1 1
( ) (0) sin 0 (0) sin
N N
x N x x i x x i
i i
u z u L u L
= =
= = =

(22)
nella quale lultima espressione fornisce lo spostamento orizzontale del piano di
campagna. Sostituendo la seconda eq. (22) nella (21) si ottiene quindi:
( )
, , ,
1 1 1
sin sin sin
N k N
x k x i x i x i
i i i k
u z L L L
= = = +
= =

(21)
In definitiva, per le due direzioni x e y si ha:
,
1
,
1
( ) sin
( ) sin
N
x i
x k
i k
N
y i
y k
i k
u z L
u z L

= +
= +
'
1
1
=
1
1
1
!
1
1
=
1
1
1
+

(1.36)
Talvolta, al posto delle due coordinate cartesiane, si preferisce rappresentare il vettore
spostamento in coordinate polari (fig. 10). Si ha allora:
( ) ( ) ( )
( )
( )
( )
2 2
1
tan
k x k y k
y k
k
x k
z u z u z
u z
z
u z


'
1
l l
1 = +
1 l l
1
1
!
l
1
l
1 =
1
l
1
l
l 1+
(1.37)
Per poter assegnare al vettore spostamento una orientazione nel piano orizzontale
rispetto al Nord geografico, infine sufficiente rilevare, mediante una bussola, langolo
formato da una delle due guide rispetto al N.
Misure in sito
18
Figura 7

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