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10. Il Disegno degli Oggetti

La spinta del terreno rappresentata nella figura precedente può essere di-
segnata indifferentemente nella tavola del disegno del piano inferiore o
di quello superiore modificando opportunamente le quote dei vari tratti
dell’oggetto disegnato.
 Nella figura seguente viene riportato un particolare caso di applicazione
della spinta del terreno. Le spinte del terreno contrassegnate con 1 e 2
sono state disegnate sulla tavola del disegno del piano superiore. Natu-
ralmente, per queste due spinte, l’altezza è quella che va dal piano del di-
segno al punto più basso dell’edificio. L’altezza della spinta 2, quindi, va
opportunamente ridotta in quanto essa interessa solo il piano superiore.

Per definire correttamente le spinte del terreno è


necessario che, sul piano superiore, vengano di-
segnate due differenti spinte (1 e 2).
Disegnando, infatti, un’unica spinta e modifican-
do l’altezza delle estremità del tratto di spinta
corrispondente alla spinta 2, verrebbero modifi-
cate anche le altezze delle estremità dei tratti a-
diacenti che, però, devono rimanere inalterate.

La spinta 3 viene disegnata sulla tavola del piano inferiore. In questo caso
sul terreno 3 occorre applicare il sovraccarico del terreno sovrastante per 
tener conto dell’effetto di quest’ultimo sulla spinta orizzontale sulla parete.

Spinta Piano Quota Altezza Note


Terreno Disegno Terreno Terreno
1 A 3 6

2 A 3 3
3 B 3 3  Applicazione sovraccarico del terreno sovrastante
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10. Il Disegno degli Oggetti

 
Un oggetto Spinta del Terreno trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla
parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventuali
elementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il terreno stesso.
I carichi verticali dovuti al peso del terreno vanno applicati con le modalità previ-
ste per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).

È da tener presente, inoltre, che, se occorre applicare una spinta del ter-
reno ad entrambe le facce di una stessa parete (ad es., nel caso della pare-
te di contenimento della rampa in figura), è necessario disegnare su essa
due differenti oggetti Spinta Terreno (1 e 2).

Disegno CORRETTO 
Applicando, infatti, ad entrambe le
facce di una parete la stessa spinta
(1) (v. figura seguente) si possono
ottenere risultati NON corretti. Disegno NON CORRETTO

Le modalità per la modifica e la cancellazione dei vari tratti dell’oggetto


Spinta Terreno sono le stesse previste per la modifica e la cancellazione
dell’oggetto Polilinea (v. § 10.14.1).

Le Proprietà della Spinta del Terreno


Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto Spinta Terreno (su pareti) pos-
sono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si atti-
va durante la fase del suo disegno (v. § 10.23) oppure quando esso risulta
selezionato.
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10. Il Disegno degli Oggetti

Le proprietà di un oggetto Spinta Terreno (su pareti) risultano raggruppate


nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
 Nella sezione Caratteristiche viene proposto il list box Terreno in cui
va scelta la tipologia del terreno che determina l’entità della spinta.

Geometria
 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto di
terreno selezionato. Il valore riportato in questo campo non è modifi-
cabile se non modificando graficamente il tratto di terreno.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il
tratto selezionato di terreno rispetto all’orizzontale nel piano del dise-
gno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se non
modificando graficamente il tratto di terreno.

PUNTO [1] e Punto [2]


 Nella sezioni PUNTO [1] e PUNTO [2] vengono proposte (in metri) le co-
ordinate X ed  Y delle estremità [1] e [2] del tratto di Spinta selezionato e
la Quota e l’ Altezza del terreno negli stessi punti.
La Quota e l’Altezza del terreno alle estremità del tratto selezionato pos-
sono essere modificate digitando i nuovi valori nei rispettivi campi e pi-
giando INVIO della tastiera per confermare.
Le coordinate X ed Y di un’estremità del tratto di
spinta selezionato possono essere modificate nel dia-
log a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-
rato dell’estremità del tratto di spinta selezionato nel disegno.

Ancora al Piano
 Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per 
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della Spinta del Ter-
reno selezionata al piano di appartenenza (piano del disegno):

SUPERIORE
 possibile :scegliere
nel list box
una che
dellesiseguenti
attiva posizionando
opzioni: il cursore nel rigo è

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NO: tra la faccia superiore del terreno ed il piano di appartenenza


 NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano,
la quota del terreno NON viene modificata;
Si: la faccia superiore del terreno risulta vincolata al piano di apparte-
nenza; pertanto, modificando la quota del piano, la faccia superiore
del terreno rimane ad esso solidale; cliccando sul bottoncino , propo-
sto a sinistra del list box quando in esso risulta selezionata l’opzione
SI, vengono proposti i campi:
Delta Punto [1]: in cui viene proposta la differenza tra la quota
dell’estremità [1] del tratto di terreno selezionato e la quota del pia-
no del disegno. Tale valore non è modificabile se non modificando
il tratto di terreno nel disegno.
Delta Punto [2]: in cui viene proposta la differenza tra la quota
dell’estremità [2] del tratto di terreno selezionato e la quota del pia-
no del disegno. Tale valore non è modificabile se non modificando
il tratto di terreno nel disegno.

Carichi e Forze
 Nella sezione Carichi e Forze è presente il campo Sovraccarico sul Terre-
no in cui è possibile specificare, in N/m 2, l’entità di un eventuale sovrac-
carico sul terreno.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.

La Spinta Idrostatica
La spinta idrostatica di un liquido (acqua) su una Parete si applica me-
diante il semplice disegno dell’oggetto Spinta Idrostatica (su pareti).
L’oggetto “Spinta Idrostatica (su pareti)” è una polilinea che, disegnata
in prossimità di una Parete (a distanza inferiore di 5 cm) applica a questa
una spinta di un liquido.
Ovviamente, la spinta sulla parete viene definita in funzione delle carat-
teristiche specificate nel toolbox delle proprietà della Spinta Idrostatica
disegnata.
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Per applicare una spinta idrostatica su una parete basta, pertanto, effet-
tuare le seguenti operazioni:
•  Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia scelta che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Spinta Idrostatica (su pareti) del toolbox per at-
tivare la modalità per il disegno della spinta idrostatica ed attivare il
relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.24.1).
•    Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.24.1) co-
muni a tutti i tratti di polilinea dell’oggetto Spinta Idrostatica da dise-
gnare; in particolare nel campo Quota livello della sezione Geometria 
va specificata
 per i vari tratti la quota del liquido che, ovviamente NON può variare
dell’oggetto.

Ovviamente, per definire correttamente l’oggetto da disegnare OCCORRE SPE-


CIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE.
Le proprietà dell’oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) di EdiLus-CA vengono de-
scritte nel § 10.24.1.
Se l’altezza del liquido non è costante per tutti i punti dell’oggetto, le proprietà
della sezione Geometria (v. § 10.24.1) possono essere specificate, per ogni pun-

to, durante il disegno (v. avanti).

•   Fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità della
 primo tratto ([1] - [2]) di polilinea.

Dovendo applicare la spinta alle pareti, i punti della sua polilinea devono coinci-
dere con punti delle pareti stesse.
Per disegnare agevolmente i punti della polilinea nella parte centrale di una pare-
te è opportuno che risulti attivo anche lo Snap Vicino (v. § 11.1.3).

•    Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geome-


tria\Punto [2] del toolbox delle proprietà specifi-
care (in metri) l’Altezza del liquido (v. § 10.24.1)
alle estremità del primo tratto di polilinea. Natu-
ralmente, dopo ogni inserimento, è necessario
confermare pigiando INVIO della tastiera.

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•   Tracciare il primo tratto di polilinea e, quando la sua seconda estremi-


tà risulta posizionata, fare click nella tavola per fissarla; questa opera-
zione propone la modalità per il disegno dell’eventuale tratto di polili-
nea successivo.

Se il verso della spinta idrostatica indicato dalle frecce riportate sul tratto disegna-
to o che si sta disegnando è opposto a quello desiderato basta pigiare il pulsante
sinistro del mouse nella tavola e, nel menu locale che si attiva, selezionare
l’opzione Inverti verso Spinta.
L’operazione descritta inverte il verso della spinta idrostatica sulla parete.
L’inversione del verso della spinta idrostatica selezionata può anche essere otte-
nuta pigiando F5 o F6 della tastiera. 

•   Se occorre disegnare ulteriori tratti di polilinea effettuare, per ognuno


di essi, le seguenti operazioni:
•  nella sezione Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà indica-
re (in metri) l’Altezza del liquido (v. § 10.24.1) nella seconda estre-
mità del tratto da disegnare (quota e altezza della prima estremità
sono state specificate per il tratto precedente) e confermare pigiando
INVIO della tastiera;

 
fare clickdel
stremità neltratto.
punto della tavola in cui va posizionata la seconda e-
Ultimato il disegno della polilinea fare click nella tavola con il pulsante
destro del mouse per attivare il menu locale dell’oggetto e, in questo, se-
lezionare l’opzione Termina per concludere il disegno.
Se la polilinea della Spinta Idrostatica deve risultare chiusa (il primo e
l’ultimo punto disegnati coincidono), dopo aver disegnato il penultimo
tratto, per ultimare il disegno basta selezionare l’opzione Chiudi Poligono 
del menu locale dell’oggetto.

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Nel disegnare una Spinta Idrostatica in una vasca, per ottenere anche l’effetto grafi-
co del liquido all’interno della vasca stessa, è necessario che la polilinea della Spin-
ta risulti chiusa mediante l’opzione Chiudi Poligono del suo menu locale.

Il disegno dell’oggetto Spinta Idrostatica può anche essere effettuato sen-


za specificare l’altezza del liquido per ogni tratto della polilinea.
L’altezza del liquido per ogni punto della polilinea, infatti, può anche es-
sere definita in maniera più chiara ed intuitiva in una vista 3D (v. § 12.6).

Per assegnare l’altezza del liquido in un punto della polilinea della Spinta
Idrostatica in una vista 3D basta:
•  Selezionare il tratto della Spinta
Idrostatica (v. § 10.1.2) da modi-
ficare. In una vista 3D il tratto
selezionato risulta contornato in
verde e, alla base e alla sommità
delle sue estremità, vengono
 proposte le maniglie (pallini
gialli) per modificarne grafica-
mente la quota e l’altezza.
Le estremità del tratto selezionato, inoltre, risultano identificate con i
numeri [1] e [2], in modo da leggere agevolmente, nel toolbox delle
 proprietà, i relativi valori della quota e dell’altezza.
•   Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolbox
delle proprietà specificare (in metri) la Quota e l’Altezza del liquido (v.
§ 10.24.1) alle estremità del tratto di polilinea.
Dopo l’inserimento di ogni valore, è necessario confermare pigiando
INVIO della tastiera.

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L’altezza del liquido può essere modificata per ogni estremità di ogni tratto di polili-
nea della Spinta Idrostatica.
Modificando, invece, la quota (QUOTA livello) di un tratto della spinta idrostatica
viene modificata, ovviamente, anche la quota di tutti i restanti tratti.

Le modifiche descritte possono anche essere effettuate graficamente


spostando opportunamente, verso l’alto o verso il basso, le maniglie
(pallini gialli) alla base ed alla sommità del tratto di spinta idrostatica
selezionato.
A modifica effettuata, i nuovi valori della quota e dell’altezza delle e-

stremitàPunto
sezioni del tratto
[1] e di spinta
Punto [2]vengono riportati
del toolbox negli opportuni campi delle
delle proprietà.
Ovviamente, la Spinta Idrostatica su una o più pareti va disegnata sulla
tavola di un unico piano, anche quando essa interessa più piani
dell’edificio (ad es., un piano interrato ed un piano seminterrato).
Con le modalità appena descritte, la spin-
ta idrostatica può essere estesa ad un
 piano superiore o inferiore a quello su
cui è stata disegnata.
La spinta idrostatica nell’esempio a lato
 può essere disegnata indifferentemente
nella tavola del disegno del piano infe-
riore o di quello superiore modificando-
ne opportunamente la quota.

Un oggetto Spinta Idrostatica trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla
parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventuali
elementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il liquido.
I carichi verticali dovuti al peso del liquido vanno applicati con le modalità previste
per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).

Le modalità per la modifica e la cancellazione dei vari tratti dell’oggetto


Spinta Idrostatica sono le stesse previste per la modifica e la cancellazio-
ne dell’oggetto Polilinea (v. § 10.14.1).

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Le Proprietà della Spinta Idrostatica


Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) 
(v. § 10.24) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Pro-
 prietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.24) oppure
quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2).
Le proprietà di un oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) risultano raggrup-
 pate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
 Nella sezione Caratteristiche vengono proposti i campi:
Liquido, in cui è possibile digitare il nome del liquido
Peso specifico, in cui va specificato, in N/m3, il perso specifico del liquido.

Geometria
 Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:

Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto di


Spinta Idrostatica selezionato. Il valore riportato in questo campo non
è modificabile se non modificando graficamente il tratto selezionato.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il
tratto di Spinta idrostatica selezionato rispetto all’orizzontale nel piano
del disegno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se
non modificando graficamente il tratto selezionato.
QUOTA livello liquido: in tale rigo viene riportata la quota del livello del

liquido (spinta)
confermando selezionato.
pigiando INVIO Modificando
della tastiera,ilsivalore
ottieneinlaquesto campo e
corrispondente
variazione di quota nel disegno.

PUNTO [1] e Punto [2]


 Nella sezioni PUNTO [1] e PUNTO [2] vengono proposte (in metri) le co-
ordinate X ed  Y delle estremità [1] e [2] del tratto di Spinta selezionato e
l’ Altezza del liquido negli stessi punti.

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10. Il Disegno degli Oggetti

L’Altezza del liquido alle estremità del tratto di spinta selezionato può
essere modificata digitando i nuovi valori nei rispettivi campi e pigiando
INVIO della tastiera per confermare.

Le coordinate
spinta X ed
selezionato Y di un’estremità
possono del tratto
essere modificate di
nel dia-
log a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-
rato dell’estremità del tratto di spinta selezionato nel disegno.

Ancora al Piano

 Nella
definire il tipoAncora
sezione al Piano vengono
di ancoraggio proposte
della faccia le seguenti
superiore proprietà
del liquido per 
(Spinta)
selezionato al piano di appartenenza (piano del disegno):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
 possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
NO: tra la faccia superiore del liquido ed il piano di appartenenza
 NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano,
la quota del liquido NON viene modificata;

Si: la faccia
nenza; superiore
pertanto, del liquido
modificando risulta
la quota delvincolata
piano, la al pianosuperiore
faccia di apparte-
del
liquido rimane ad esso solidale.

Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
Tra le consuete proprietà della sezione Aspetto è presente il check box
Animazione la cui selezione/deselezione consente di visualizza-
re/nascondere l’effetto di animazione del liquido nelle viste 3D.

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10. Il Disegno degli Oggetti

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11. Le Utilità del Disegno

Le Utilità del Disegno


Il presente capitolo descrive le utilità per il disegno degli Oggetti (v. cap.
10): potentissime funzionalità che rendono il lavoro del Tecnico estre-
mamente semplice, rapido e preciso.
Anche se non tutte le funzionalità descritte nel presente capitolo sono
indispensabili per operare con il programma, si consiglia di prenderne
visione per rendere il proprio lavoro estremamente più comodo e pro-
duttivo.

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11. Le Utilità del Disegno

Gli Snap
Un’utilissima funzionalità per il disegno degli Oggetti (pilastri, pareti,
travi, ecc.) di EdiLus-CA sono gli Snap.

Per rendere rapido ed agevole il disegno degli oggetti su ogni tavola gra-
fica del progetto (le tavole dei piani, quelle delle armature o degli elabo-
rati, ecc.) sono previsti i seguenti tipi di snap:
•   Snap alla Griglia (v. § 11.1.1),
•   Snap Angolare (v. § 11.1.2),
•   Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3).
Gli Snap del programma vengono illustrati nei paragrafi seguenti.

Snap alla Griglia


Lo Snap alla Griglia vincola, durante il disegno, il cursore e quindi i pun-
ti caratteristici dell’elemento disegnato (ad es. le estremità di una trave),
a rimanere sui punti di una griglia liberamente definita dall’Utente.
La personalizzazione della griglia e del comportamento del relativo Snap
si effettua nel box Snap alla Griglia e Snap Angolo del toolbox degli Snap
che si apre cliccando il bottone Snap della toolbar verticale sul bordo de-
stro della Finestra del Programma.

Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.

In alto nel box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” è presente il check box
Prevalenza Snap ad Oggetto.
La selezione di tale check richiede che vengano temporaneamente disabi-

litati lo snap alla griglia


ca un’interferenza con unoe losnap
snapadangolare
oggetto (v. § 11.1.3).
(v. § 11.1.2) quando si verifi-

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11. Le Utilità del Disegno

La sezione Snap griglia del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” pre-
senta i seguenti strumenti per la personalizzazione degli snap alla griglia:
•   Il check box Snap Griglia la cui selezione richiede di rendere attivo lo
snap alla griglia.

L’attivazione e la disattivazione dello Snap alla Griglia può anche essere effettua-
ta, senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/Disattiva
Snap a Griglia della toolbar (v. § 3.4).
Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap a Gri-
glia della toolbar risulta premuto.
Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/Disattiva
Snap a Griglia risulta NON premuto.
Lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato, in maniera automatica,
quando si cerca di disegnare utilizzando anche lo Snap Angolare (v. § 11.1.2).
Quando si utilizza lo Snap Angolare, infatti, lo Snap alla Griglia non consente di
definire con precisione le dimensioni dell’oggetto che si disegna.

•   Il campo Intervallo X di Snap in cui va specificato il valore, in metri,


del lato orizzontale della maglia della griglia.
•   Il campo Intervallo Y di Snap in cui va specificato il valore, in metri,
del lato verticale della maglia della griglia.

Per default, nei campi Intervallo X di Snap ed Intervallo Y di Snap viene pro-
posto il valore 0.01 m.
Pertanto, per default, in tutte le tavole di disegno del progetto risulta già definita
una griglia 1 x 1 cm.

•   Il check box Assoluta la cui selezione definisce la griglia a partire


dall’origine della tavola.
Se il check box “Assoluta” risulta NON selezionato, la griglia viene
generata a partire dal primo punto dell’elemento che si disegna.
In questo caso, il primo punto dell’elemento viene disegnato senza al-
cuno snap alla griglia e quindi può essere posizionato in un punto
qualsiasi della tavola.

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11. Le Utilità del Disegno

Si supponga di disegnare una trave (v. § 10.3.1).


Se l’opzione Assoluta risulta selezionata, lo Snap alla Griglia
vincola,
due puntientrambe le (rappresentata
della griglia estremità dellamediante
trave a posizionarsi
i puntini). su
Se, invece l’opzione Assoluta risulta NON selezionata, la pri-
ma estremità della trave non è soggetta ad alcuno snap e, per-
tanto, può essere disegnata in un qualsiasi punto della tavola.
La seconda estremità, invece, sarà vincolata alla griglia (rap-
presentata con il tratto continuo) che si genera a partire dalla
prima estremità.

Snap Angolare
Lo Snap Angolare vincola, durante il disegno, l’oggetto disegnato (ad es.
una trave) ad assumere solo inclinazioni rispetto all’orizzontale multiple
di un determinato angolo liberamente definito dall’Utente.

La personalizzazione dello Snap Angolare si effettua nell’omonima se-


zione del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” del toolbox degli Snap.
Al toolbox degli Snap si accede cliccando sul bottone Snap della toolbar 
verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.

Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.

La sezione Snap angolo del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo”
 presenta:
•   Il check box Snap Angolo la cui selezione richiede di rendere attivo lo
snap angolare.
•   Il campo Angolo che si abilita quando risulta selezionato il check box
Snap Angolo; in tale campo va specificato l’angolo di snap. Per de-
fault, nel campo Angolo viene proposto il valore 15°.

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11. Le Utilità del Disegno

 
L’attivazione e la disattivazione dello Snap Angolare può anche essere effettuata,
senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/Disattiva Snap
ad Angolo della toolbar (v. § 3.4).
Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap ad
Angolo risulta premuto.
Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/Disattiva
Snap ad Angolo risulta NON premuto.

Quando si disegna utilizzando lo Snap Angolare (ad es. una trave inclina-
ta), lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato per definire
con precisione le dimensioni dell’oggetto (la lunghezza della trave).

Snap ad Oggetto
Gli Snap ad Oggetto vincolano il punto sensibile (v. § 10.1.7)
dell’oggetto che si sta disegnando (ad es. il punto sensibile dell’estremità
di una trave) ad un determinato punto caratteristico di un altro oggetto
(ad es. ad uno spigolo o al un punto medio di un pilastro, ecc.).
Sono, inoltre, disponibili Snap ad Oggetto che vincolano l’oggetto dise-
gnato ad assumere una determinata direzione in funzione della direzione
di altri oggetti già disegnati.
Ovviamente uno Snap ad Oggetto si attiva solo quando il cursore è in un
determinato intorno del punto di snap dell’oggetto.
La scelta degli snap ad oggetto che si intende rendere attivi nelle tavole
del progetto di EdiLus-CA e delle opzioni che ne regolano il funziona-
mento si effettua nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap.
Il toolbox degli Snap si apre fermando il cursore sul bottone Snap della
toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.

Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.

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11. Le Utilità del Disegno

Il box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap presenta, in alto, la sezione
Modalità di snap ad oggetto con i check box per la scelta degli snap ad
oggetto che devono essere attivi nelle tavole del progetto.

I check box della sezione Modalità di snap ad oggetto sono:


Medio, la cui selezione attiva lo snap ai punti medi dei lati degli oggetti
disegnati (il lato di un pilastro, la faccia di una trave, ecc.).
Parallelo, la cui selezione attiva lo snap che consente di disegnare un og-
getto (ad es. una trave) parallelo ad uno già disegnato (v. § 11.1.3.2).
Perpendicolare, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap per il disegno
di un oggetto perpendicolare ad uno già disegnato (v. § 11.1.3.3).
Vicino, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap a qualsiasi punto del
contorno o dell’asse degli oggetti già disegnati.
Centro, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap al centro del pilastro e
degli archi di cerchio delle polilinee.
Nodo, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle estremità dei tratti
delle polilinee e di tutti gli oggetti che si disegnano mediante una poli-
linea (balconi, fori, ecc.).
Tangente, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap per disegnare un
oggetto tangente ad un arco di polilinea o ad un arco di qualsiasi og-
getto disegnato mediante polilinee.
Punto Finale, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle estremità
delle polilinee e di tutti gli oggetti che si disegnano mediante una poli-
linea (balconi, fori, ecc.).
Prolungamento, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap al prolunga-
mento degli oggetti già disegnati.
Intersezione, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle intersezioni
tra i vari lati ed assi degli oggetti disegnati ed i punti di intersezione
tra questi e quelli di altri oggetti; se risulta attivo lo snap Prolunga-
mento, lo snap intersezione comprende anche i punti di intersezione
tra i prolungamenti dei lati o degli assi dei vari oggetti disegnati.
Sopra i check box descritti sono presenti i bottoni:
Seleziona Tutto: seleziona automaticamente tutti i check box della se-
zione “Modalità di snap ad oggetto” precedentemente illustrati.
Deseleziona Tutto: deseleziona automaticamente tutti i check box della
sezione “Modalità di snap ad oggetto”.

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11. Le Utilità del Disegno

 
La selezione di tutti i check box della sezione “Modalità di snap ad oggetto” con la
relativa attivazione di tutti gli snap ad oggetto previsti può comportare confusione
e difficoltà nel disegno.
L’effetto di alcuni snap ad oggetto, inoltre, può essere compromesso dalla pre-
senza di altri snap che risultano prioritari rispetto ad essi.
Pertanto, si consiglia di lasciare attivi correntemente i soli Snap ad Oggetto di uso
più frequente e di attivare gli altri solo in caso di necessità.
In tal senso, gli Snap ad Oggetto abilitati per default alla creazione del documen-
to forniscono una buona configurazione di base per il disegno degli oggetti.

Oltre alla possibilità di richiedere o meno l’attivazione di determinati


Snap ad Oggetto, nella sezione Opzioni del box Snap ad oggetto è anche
 possibile regolarne il comportamento.
 Nella sezione Opzioni del box Snap ad Oggetti sono presenti i seguenti
strumenti:
•   Il check box Calamita, la cui selezione richiede che lo snap si attivi già
a partire da una certa distanza dal punto o dalla retta che lo rappresen-
ta. La distanza a partire dalla quale risulta attiva la calamita può essere
regolata (in pixel) nei campi sottostanti.

   pixel)
il campo Intornodi Calamita
dal punto (Pixel)
snap a partire in cui
dalla varisulta
quale specificata la “calamita”.
attiva la distanza (in

•   Il campo Intorno linee guida (Pixel) in cui va specificata la distanza (in


 pixel) da una linea guida o allineamento a partire dalla quale risulta at-
tiva la “calamita”.

I valori proposti nei campi descritti sono stati ottimizzati per consentire una certa
facilità ed una buona precisione nelle operazioni di disegno.

Gli Snap ad Oggetto sono prioritari rispetto agli Snap alla Griglia (v. §
11.1.1) e agli Snap Angolari (v. § 11.1.2).
Avvicinando, infatti, il cursore ad un punto di uno Snap ad Oggetto, il
 programma provvede, in maniera automatica, a disabilitare temporanea-
mente gli Snap alla Griglia e gli Snap Angolari.

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11. Le Utilità del Disegno

Le Opzioni degli Snap


 Nel box Opzioni del toolbox degli Snap è possibile richiedere ulteriori
 personalizzazioni degli Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3).
Dall’alto, nel box Opzioni vengono proposti:
•   Il list box Simbolo Snap, in cui è possibile scegliere il colore del sim-
 bolo che rappresenta il tipo di snap (ad es. intersezione, perpendicola-
re, ecc.) (v. figura).
•   Il check box Generatrici Snap, la cui sele-
zione richiede la visualizzazione delle gene-
ratrici di uno snap (v. figura) durante il di-
segno. Quando tale check box risulta sele-
zionato, nel list box adiacente è anche pos-
sibile scegliere il colore con cui devono es-
sere proposte le generatrici.
•   Il check box Piano Snap Z, la cui selezione richiede la visualizzazione,
durante il disegno, del piano di snap orizzontale che compare quando
si sposta verticalmente l’estremità di una trave in una vista 3D (v. §
10.3.7). Quando tale check box risulta selezionato, nel list box adia-
cente è anche possibile scegliere il colore con cui deve essere proposto
il piano di snap.
•   Il list box Punti Fissati in cui è possibile scegliere il colore dei punti
che si fissano temporaneamente come punti di snap (v. § 11.1.3.4).
•   La sezione Linee Guida in cui vengono proposti i list box per la scelta
dei colori delle linee guida (linee che segnalano gli allineamenti pos-
sibili durante il disegno) per i vari tipi di Snap ad Oggetto (Perpendi-
colare, Parallelo, ecc.).

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11. Le Utilità del Disegno

Come Disegnare un Oggetto Parallelo ad un Altro


Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola
attiva, un oggetto parallelo ad uno già disegnato vengono illustrate me-
diante un semplice esempio: il disegno di una trave parallela ad un’altra
trave già disegnata.
Per disegnare una trave parallela ad un’altra trave già disegnata basta ef-
fettuare le seguenti operazioni:
•   accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap 
(v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Parallelo;
•   disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia
della trave già disegnata a cui essa deve essere parallela;
•   quando la faccia della trave disegnata di-
venta rossa e in prossimità del cursore
appare la scritta Parallelo, pigiare F11 del-
la tastiera; una crocetta gialla sulla faccia
della trave indica la direzione che dovrà
assumere la trave che si sta disegnando;
•    procedendo nel disegno della trave,
quando questa risulta all’incirca paral-
lela all’altra trave, su essa appare una
linea guida a cui risulta calamitata (v.
avanti) la sua seconda estremità; conte-
stualmente, sulla trave già disegnata, la
crocetta gialla su trasforma in due
segmenti paralleli blu;


  cliccare nel punto in cui va fissata la seconda estremità della trave.

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11. Le Utilità del Disegno

Come Disegnare un Oggetto Perpendicolare ad


un Altro
Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola
attiva, un oggetto perpendicolare ad uno già disegnato vengono illustrate
mediante un semplice esempio: il disegno di una trave perpendicolare ad
un’altra trave già disegnata.

Per disegnare una trave perpendicolare ad un’altra trave già disegnata ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
•   accertarsi che, nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap (v. §
11.1.3.1), risulti selezionato il check box Perpendicolare;
•   disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia
della trave già disegnata a cui essa deve essere perpendicolare;
•   quando la trave che si sta disegnando è,
all’incirca, perpendicolare alla trave di-
segnata appare il simbolo della perpendi-
colarità in blu e la scritta Perpendicolare;
•   cliccare nel punto in cui va fissata la se-
conda estremità della trave.

Successivamente la trave disegnata può essere traslata (v. § 10.3.2) nella


 posizione desiderata della tavola.

Come Disegnare un Oggetto Tangente ad un Altro


Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola
attiva, un oggetto tangente ad uno già disegnato vengono illustrate me-
diante un semplice esempio: il disegno di una trave (v. § 10.3.1) tangente
ad un arco di cerchio di una polilinea (v. § 10.14).

Per disegnare una trave tangente ad arco di cerchio di una polilinea basta
effettuare le seguenti operazioni:

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11. Le Utilità del Disegno

1) Accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap 
(v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Tangente.
2) Disegnata la prima estremità della trave (v. § 10.3.1), portare il curso-
re in prossimità del punto di tangenza con l’arco di cerchio.
3) Quando la trave che si sta dise-
gnando è, all’incirca, tangente
all’arco disegnato appare il
simbolo della tangenza in blu e
la scritta Tangente.

A questo punto, se la trave non deve proseguire oltre il punto di tan-


genza basta cliccare la sua seconda estremità.
Se, invece la trave deve proseguire oltre il punto di tangenza, occorre
effettuare le seguenti operazioni:
•   Premere F11 della tastiera per fissare temporane-
amente un punto di snap (“punto fissato”) nel
 punto di tangenza; tale punto per default viene
segnalato da una crocetta gialla.
•   Prolungare la trave mante-
nendola all’incirca sul punto

di tangenzauna
il disegno fissato; durante
linea punteg-
giata segnala l’allineamento
della trave con la tangente
all’arco nel punto fissato.
•   Quando la trave risulta correttamente dimensionata cliccare per fis-
sare la sua seconda estremità.

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11. Le Utilità del Disegno

Le Griglie Guida
Le Griglie Guida sono entità che consentono di definire, sulla tavola di
un piano (v. § 6.5), griglie completamente personalizzabili dall’Utente.
Le maglie di tali griglie, oltre ad essere una utilissima traccia per il dise-
gno, definiscono anche dei potentissimi snap per la disposizione, in ma-
niera rapida e precisa degli oggetti (pilastri, travi, ecc.) sulla tavola.
Grazie agli Snap definiti dalle griglie guida è possibile inserire comoda-
mente, in un punto individuato dalle sue maglie, una qualsiasi entità (pi-

lastro trave,maglie.
dalle stesse ecc.) e di orientarla secondo uno degli allineamenti definiti

Se non si hanno a disposizione le planimetrie dell’edificio in formato


DXF o DWG le Griglie Guida sono lo strumento da utilizzare priorita-
riamente per rendere il disegno degli oggetti semplice e veloce.
EdiLus-CA mette a disposizione del Tec-
nico due differenti tipologie di griglie gui-
da: le Griglie Guida Rettangolari e le Griglie

Guida Radiali.
Le Griglie Guida Rettangolari sono griglie
costituite da maglie rettangolari definibili
liberamente dall’Utente sia nel numero
che nelle dimensioni (v. § 10.22).

Le Griglie Guida Radiali sono, invece, gri-


glie costituite da maglie costituite da seg-
menti di corona circolare anch’esse defi-
nibili liberamente sia nel numero che nelle
dimensioni (v. § 10.22).
Sia le griglie guida rettangolari che quelle
radiali possono essere liberamente ruotate
sulla tavola in modo da creare riferimenti
comunque inclinati.

Su una tavola, inoltre, è anche possibile combinare entrambi i tipi di gri-


glie guida in modo da creare riferimenti di forma qualsiasi.

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11. Le Utilità del Disegno

Durante il disegno è possibile creare ulteriori Griglie Guida da comporre


con le griglie già definite per avere ulteriori utili riferimenti per il dise-
gno di altri oggetti.
Ad esempio, per disegnare un balcone, è possibile creare una griglia gui-
da con un’unica maglia larga quanto il balcone da affiancare alla griglia
guida utilizzata per il disegno delle travi e dei pilastri.
Aggiunte di ulteriori Griglie Guida a quelle già definite risulta estrema-
mente utile anche per la definizione delle platee.
In questo caso affiancando ai pilastri (in background - v. § 11.6) una gri-
glia guida di una sola maglia (larga quanto la distanza tra i pilastri stessi
ed il bordo della platea) si ottiene immediatamente un utilissimo riferi-
mento per il disegno.
Effettuato il disegno di tutte le entità necessarie, le Griglie Guida inserite
 possono anche essere eliminate dalla tavola (v. § 10.1.5).
Le modalità operative per creare, modificare e cancellare entrambi i tipi
di griglie guida vengono illustrate negli opportuni paragrafi del cap. 10.

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11. Le Utilità del Disegno

Il PAN (Spostamento)
Per spostarsi nelle zone della tavola di disegno non visualizzate è possi-
 bile utilizzare, anche durante il disegno di un oggetto, le consuete barre
di scorrimento posizionate a destra ed in basso della finestra contenente
la tavola stessa.
Le tavole di disegno di EdiLus-CA sono anche di una potente funzionali-
tà di PAN che consente di spostare la vista in una zona della tavola na-
scosta in maniera estremamente rapida ed agevole.

Durante il disegno
di un’estremità di un
di una oggetto
trave) (ad
basta es. ilpremuto
tenere posizionamento di un
il pulsante pilastro
centrale o
o la
rotellina del mouse (se disponibili) ed effettuare gli spostamenti opportu-
ni nella tavola.
Lasciando il pulsante centrale o la rotellina del mouse viene ripristinata
la modalità per il disegno dell’oggetto che si stava inserendo nella tavola.

Gli Zoom
In tutte le tavole grafiche di EdiLus-CA (Piante, 3D, ecc.) potenti fun-
zioni di Zoom consentono di ingrandire e ridurre il disegno (o una sua
 parte), per poter operare in modo estremamente semplice e preciso.
Per attivare una delle funzioni di zoom di EdiLus-CA basta pi-

giare il bottone
 possibile Zoom
scegliere una della Toolbar opzioni:
delle seguenti che apre un menu in cui è
Zoom Window [F3]: ingrandisce la porzione di tavola racchiusa nel ret-
tangolo di selezione tracciato con il mouse. L’ingrandimento viene
effettuato estendendo il rettangolo di selezione tracciato alla parte vi-
sibile della Finestra della Tavola.
Zoom Esteso [F2]: visualizza, nella Finestra, tutta l’area della tavola
occupata dal disegno estendendola a tutta la parte visibile della Fine-
stra della Tavola.
Zoom Entità: effettua un ingrandimento delle entità (oggetti) seleziona-

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11. Le Utilità del Disegno

te (v. § 10.1.2) nella tavola. 


Zoom Precedente [SHIFT+F2]: ripropone la vista della tavola preceden-
te all’ultima operazione di zoom effettuata. Ovviamente tale opzione
 produce un effetto solo se sono state precedentemente effettuate altre
operazioni di zoom.
Zoom Successivo  [SHIFT+F3]: ripropone la vista della tavola successi-
va all’ultima operazione di zoom effettuata. Ovviamente tale opzione
 produce un effetto solo se, precedentemente, sono state effettuate ope-
razioni di “zoom precedente”.
Zoom Avanti [+ del tastierino numerico]: ingrandisce progressivamente il
disegno ad ogni selezione.

Zoom
segno Indietro [- del tastierino numerico]: riduce progressivamente il di-
ad ogni selezione.

Gli ingrandimenti e le riduzioni ottenibili selezionando le opzioni Zoom Avanti e


Zoom Indietro possono anche essere effettuati, in maniera più rapida ed intuitiva,
ruotando la rotellina del mouse.

Un’altra potentissima funzione di zoom è la Lente di Ingrandimento (v. §


11.4.1).
Gran parte delle funzionalità di zoom descritte sono anche disponibili nel
menu locale che si attiva cliccando con il pulsante destro del mouse nella
tavola di disegno in cui si sta operando.

La Lente di Ingrandimento
Durante il disegno di un oggetto è possibile usufruire di un potentissimo
strumento: la lente di ingrandimento.
Grazie alla lente di ingrandimento è possibile ottenere un forte ingrandi-
mento della zona immediatamente circostante il cursore per poter colle-
gare, con estrema precisione ed in maniera estremamente agevole,
l’oggetto che si sta disegnando con gli altri oggetti già disegnati.

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11. Le Utilità del Disegno

Tale strumento rende anche estremamente rapido il disegno in quanto non


costringe il tecnico a continui ingrandimenti e riduzioni (v. § 11.4) del di-
segno per poterne visualizzare i particolari nella maniera opportuna.

Per richiedere l’attivazione della lente di ingrandimento sulla zona della


tavola in cui è presente il cursore del mouse, basta premere semplice-
mente il pulsante F4 della tastiera.
In un quadrato a cavallo del cursore viene proposto l’ingrandimento della
zona della tavola in cui si sta operando.

Effettuate le operazioni necessarie, per disabilitare la lente di ingrandi-


mento basta premere nuovamente F4 della tastiera.

Copiare le Entità di un Piano su un Altro Piano


Per definire la pianta di un piano dell’edificio è possibile ricopiare, sulla
relativa tavola di disegno (v. § 6.6), gli oggetti di una o più tipologie (pi-
lastri, pareti, travi, tamponature, ecc.) già disegnati nella pianta di un al-
tro piano.

Per effettuare questa operazione basta:


•   aprire (v. § 6.5) e rendere attiva, nella Finestra del Programma, la ta-
vola del piano contenente gli oggetti da riportare sulla tavola di un al-
tro piano del progetto;
accedere al toolbox Copia cliccando sull’omonimo bottone della tool-
 bar verticale disposta lungo il bordo destro della Finestra del Pro-
gramma; nel toolbox la tavola attiva viene indicata come Sorgente;

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11. Le Utilità del Disegno

•   nella sezione Opzioni di Copia selezionare il radio button:


Tutte le entità, se si intende copiare tutte le entità (oggetti) disegnate
sulla tavola sorgente;
Solo entità selezionate, se si intende copiare le sole entità (oggetti) se-
lezionate nella tavola sorgente; ovviamente tale opzione risulta abi-
litata solo se nella tavola sorgente risultano selezionate delle entità
(v. §§ 10.1.2 e 10.1.3);
Tipologia di entità, se si intende copiare tutte le entità della tavola sor-
gente appartenenti alle tipologie indicate, nel riquadro sottostante,
mediante la selezione dei relativi check box; ovviamente nel riqua-
dro per la scelta delle tipologie di entità vengono proposti i soli
check relativi alle tipologie di entità disegnate sulla tavola sorgente;
•   nel riquadro Tavole di DESTINAZIONE selezionare i check box relativi
alle tavole su cui si intende riportare le entità copiate dalla tavola sor-
gente; ovviamente in tale riquadro vengono proposti i check di tutte le
tavole del progetto escluso quello della tavola sorgente;

Pigiando il bottone Seleziona tutto sotto il riquadro vengono selezionati i check


di tutte le tavole su cui è possibile riportare le entità.
Pigiando, invece, il bottone Deseleziona tutto viene rimossa la selezione da tutti
i check.

•    pigiare il bottone Applica del toolbox.

Ovviamente, qualsiasi entità si indichi di copiare dalla tavola sorgente, sulla tavo-
la del livello Fondazione vengono copiate solo le entità (travi, plinti e platee) che
in essa è possibile disegnare.

Ovviamente gli oggetti possono essere copiati, sulla stessa tavola e da


una tavola all’altra (anche di progetti differenti) mediante le classiche
operazioni di copia e incolla degli oggetti selezionati.
Le funzioni di copia ed incolla possono essere attivate pigiando gli appo-
siti bottoni della toolbar o le corrispondenti opzioni del menu Modifica (v.
§ 3.3.2).

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11. Le Utilità del Disegno

Visibilità sullo Sfondo di Oggetti Disegnati su


Altre Tavole (Background)
Per rendere estremamente agevole il disegno delle Entità di un piano (v.
cap. 10) è possibile richiedere di visualizzare, come sfondo della tavola,
entità (oggetti) già disegnate su altre tavole.
Ad esempio, come riferimenti per il disegno dell’impalcato di un piano, è
 possibile richiedere di visualizzare nella tavola, i pilastri disegnati in
un’altra tavola e le travi ed i solai disegnati in una ulteriore tavola.

 Nella tavola di un piano le entità di un altro piano visualizzate costitui-


scono una comodissima traccia per la semplice disposizione degli oggetti
necessari a definirne l’impalcato.
Inoltre, sugli oggetti visualizzati sulla tavola del disegno, è possibile ri-
chiedere l’attivazione degli snap (v. §§ 11.1 e segg.) in modo da rendere
ancora più comodo il disegno.
Per visualizzare, nella tavola del piano attiva, le entità disegnate su un al-
tro piano dell’edificio, basta effettuare le seguenti operazioni:
•   cliccare sul bottone Background della toolbar verticale disposta lungo
il bordo sinistro della Finestra del Programma per aprire l’omonimo
toolbox;
•   nella sezione Tavole da visualizzare del toolbox scegliere, mediante la
selezione dei relativi check box, le tavole di cui si intende visualizzare
delle entità;
•    per ognuna delle tavole scelte effettuare le seguenti operazioni:
•  
selezionare la tavola cliccando sul suo nome nella sezione Tavole;
•   nel list box Colore entità visibili scegliere il colore con cui devono
essere visualizzate le entità scelte (v. avanti) nella tavola attiva;
•   selezionare il check box Snap attivo se, sulle entità scelte (v. avanti),
devono risultare attivi gli snap (v. § 11.1.3).
•   nella sezione Tipologia di entità selezionare i check box relativi alle
entità della tavola selezionata che si intendono visualizzare nella ta-
vola attiva;

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11. Le Utilità del Disegno

 
Per selezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata ba-
sta pigiare il bottone Seleziona Tutto presente nel toolbox.
Per deselezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata
basta pigiare il bottone Deseleziona Tutto presente nel toolbox.

•    pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare e


riportare, come sfondo della tavola attiva, le entità scelte per le varie
tavole.
Effettuato il disegno, è possibile eliminare le entità inserite come sfondo
della tavola.

Per eliminare le entità di sfondo della tavola basta accedere nuovamente


al toolbox Background, deselezionare tutte le tavole nella sezione Tavole
e pigiare il bottone Applica.
Per segnalare che, sulla tavola attiva, risultano visualizzate in
Background delle entità disegnate su altre tavole, viene proposta
l’icona a lato a destra sulla barra di stato (barra inferiore della Finestra
del Programma).

La Visibilità degli Oggetti sulle Tavole e nelle


Viste 3D
 Nella tavola di un piano (v. § 6.6) e/o in una vista 3D (v. cap. 12) è pos-
sibile richiedere di visualizzare solo alcune tipologie di oggetti disegnati.

Per visualizzare nella tavola del piano o nella vista 3D attiva del progetto
solo alcune tipologie di oggetti disegnati basta effettuare le seguenti ope-
razioni:
•   Cliccare sul bottone Visibilità della toolbar verticale disposta lungo il
 bordo sinistro della Finestra del Programma; questa operazione apre
l’omonimo toolbox in cui viene riportato il nome della tavola o della
vista 3D attiva.


   Nella parte superiore del toolbox Visibilità selezionare uno dei se-
guenti radio button:

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11. Le Utilità del Disegno

Tutte le entità: se risulta attiva la tavola di un piano, richiede di visua-


lizzare tutte le entità in essa disegnate; se, invece, risulta attiva una
vista 3D, richiede di visualizzare tutte le entità disegnate nell’intero

 progetto.
Solo entità selezionate: richiede di visualizzare le sole entità seleziona-
te nella tavola del piano attiva oppure nella vista 3D attiva.
Solo entità non selezionate: richiede di visualizzare le sole entità che
 NON selezionate nella tavola del piano o nella vista 3D attiva. In
 pratica vengono nascoste le entità selezionate.

Se, con l’opzione Solo entità non selezionate, si richiede di nascondere le enti-
tà selezionate (v. avanti), dopo che precedentemente ne sono state nascoste al-
tre, vengono visualizzate le entità precedentemente nascoste.
Per nascondere altre entità, senza che vengano visualizzate quelle precedente-
mente nascoste, occorre tenere premuto SHIFT della tastiera mentre si effettua
la loro selezione.

Solo: se risulta attiva la tavola di un piano, richiede di visualizzare, in


essa, le sole tipologie di oggetti indicate nella sottostante sezione
Tipologia di entità (v. avanti); se, invece, risulta attiva una vista 3D,
richiede di visualizzare, in essa, le sole tavole indicate nella sezione
Tavole e, per le tavole scelte, le sole tipologie di oggetti indicate
nella sezione Tipologia di entità (v. avanti).
•    Nella sezione Tavole, abilitata solo se è selezionato il radio button
Solo ed è attiva una vista 3D, scegliere, mediante la selezione dei
relativi check box, le tavole (piani) che devono essere visualizzate
nella stessa vista.
•    Nella sezione Tipologia di entità scegliere, mediante la selezione dei
relativi check box, le tipologie di entità che devono essere visualizzate
nella tavola del piano o nella vista 3D attiva.

•   Pigiare il bottone Applica per confermare e visualizzare, nella tavola


del piano o nella vista 3D attiva, le sole entità scelte.

Il programma NON consente di disegnare, su una tavola, le tipologie di oggetti


che risultano NON visibili in essa.
Cercando di disegnare un oggetto di una tipologia resa NON visibile nella tavola,
un messaggio segnala l’impossibilità di effettuare l’operazione.

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11. Le Utilità del Disegno

Per segnalare che, sulla tavola attiva, risultano NON visibili una o più
  tipologie di entità, viene proposta l’icona a lato a destra sulla barra di
stato (barra inferiore della Finestra del Programma).

Inserimento di Disegni DWG o DXF nella Tavola


Per il disegno degli oggetti (v. cap. 10) nella tavola di un piano (v. § 6.6)
 può essere preso a riferimento un disegno in formato DWG o DXF già
realizzato con un qualsiasi CAD.
Ad esempio, per disegnare gli elementi strutturali nella tavola di un piano
è possibile utilizzare, come traccia, l’opportuna planimetria del progetto
architettonico.

Qualsiasi elemento (linea, punto, ecc.) del disegno DWG o DXF riporta-
to nella tavola è sensibile agli Snap (v. § 11.1.3) di EdiLus-CA.

La possibilità di “calamitare” gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) ai punti del

grafico
rende il DWG
disegnoo degli
DXF oggetti
e di allinearli ai suoisemplice
estremamente elementie(linee,
rapido.curve, ecc.)

Per le funzionalità descritte, il riferimento di disegno in formato DXF o


DWG (se disponibile) sulla tavola grafica è lo strumento primario da adot-
tare per rendere estremamente semplice e rapido il disegno degli oggetti.

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11. Le Utilità del Disegno

Ovviamente, ultimato il disegno degli oggetti necessari, il disegno in


formato DWG o DXF caricato può anche essere eliminato dalla tavola.
Le modalità per l’inserimento e la gestione di un disegno DXF/DWG
vengono riportate nei §§ 10.18 e 10.18.1.

Punti Guida e Linee Guida


 Nella tavole dei piani (piante) (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola di di-
segno (carpenterie, armature e tavole esecutive) del progetto di EdiLus-
CA è possibile inserire liberamente Punti Guida e Linee Guida.
L’oggetto Punto Guida e l’oggetto Linea Guida sono utilissimi riferimen-
to per il disegno. Essi infatti consentono di definire, nella tavola del dise-
gno, punti ed allineamenti di snap ad oggetto (v. § 11.1.3).
Inoltre, grazie alle potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. §
11.5), i Punti Guida e le Linee Guida disegnati sulla tavola di un piano
 possono essere riportati automaticamente su altri piani dell’edificio, defi-
nendo, veri e propri riferimenti “spaziali” per il disegno di quest’ultimo.
Le modalità per il disegno e la gestione dei Punti Guida e delle Linee
Guida vengono illustrate nei §§ 10.20 e 10.21.

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12. Le Viste 3D

Le Viste 3D
Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile richiedere il
numero desiderato di viste tridimensionali della struttura.
Ogni vista 3D può essere personalizzata variando liberamente il punto di
osservazione e richiedendo sulla struttura le informazioni desiderate (sol-
lecitazioni, spostamenti, ecc.).
Le viste 3D personalizzate vengono registrate in modo da archiviare, con
il progetto, anche delle tavole con informazioni significative sulla geo-
metria della struttura e sul suo comportamento.
La finestra in cui viene proposta la vista 3D dell’edificio non è un sem-
 plice strumento per la visualizzazione tridimensionale dell’edificio.
 Nella vista 3D, infatti, è anche possibile selezionare le entità disegnate e
modificarle o cancellare (v. § 12.8).
Inoltre, nella vista 3D è anche possibile richiedere la vista Strutturale (v.
§ 12.9) dell’edificio in cui è possibile modificare le proprietà dei nodi
applicando loro forze, cedimenti e/o vincoli.

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12. Le Viste 3D

Come Creare una Vista 3D dell’Edificio


Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile creare il
numero desiderato di viste tridimensionali della struttura.
Per il progetto attivo risulta già creata una vista 3D a cui si accede effet-
tuando le seguenti operazioni:
Esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto (se risulta chiuso). Questa operazione visualizza,
sul ramo che si di parte dal nodo Grafici, il nodo Viste 3D.

Esplodere anche il nodo Viste 3D. Questa operazione visualizza, il no-


do 3D della vista tridimensionale proposta per default dal programma.
Fare un doppio click sul nodo 3D. Questa operazione apre la finestra
Viste 3D (v. § 12.2) in cui viene proposta la vista tridimensionale
dell’edificio disegnato.
Tale vista può essere rinominata (v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e
salvata, in modo da essere archiviata nel progetto con la configurazione e
le informazioni ritenute significative dal Tecnico.

Oltre alla vista 3D proposta per default, nel progetto attivo è possibile
creare il numero desiderato di viste 3D.
Per creare una nuova vista 3D basta effettuare le seguenti operazioni:
Fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo Viste 3D o su un
qualsiasi nodo (vista) in esso contenuto; questa operazione seleziona il
nodo e apre un menu locale.
•    Nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi Vista.

Questa operazione crea un nuovo nodo sul ramo che si diparte dal nodo
“Viste 3D”. Il nuovo nodo viene collocato in coda ai nodi delle viste già
create e risulta denominato con il numero d’ordine di creazione seguito
dalla stringa “3D” (ad esempio “1 - 3D”).
Contestualmente alla creazione del nuovo nodo viene anche aperta la
nuova vista in un’altra finestra Viste 3D.
Ogni vista 3D, compresa quella proposta per default, può essere rinominata
(v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e salvata in modo da poterla archiviare

nel progetto con la configurazione e le informazioni ritenute significative.


Una vista 3D può anche essere cancellata dal progetto (v. § 12.7).
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12. Le Viste 3D

I paragrafi seguenti descrivono la finestra Viste 3D e le modalità operati-


ve per la gestione delle relative viste.

La Finestra Viste 3D
Una vista 3D creata (v. § 12.1) nel progetto può essere visualizzata e
modificata nella finestra Viste 3D.
La finestra Viste 3D viene proposta nella Finestra del programma quando
si crea una nuova vista 3D oppure quando si accede ad una vista già esi-
stente (v. § 12.1).
La finestra Viste 3D riporta, sulla barra del titolo, oltre al suo nome (Vi-
ste 3D), quello del progetto attivo e quello della vista 3D aperta.
Sotto la barra del titolo è presente una toolbar con i seguenti strumenti:
•   il list box in cui è possibile scegliere una delle seguenti modalità per la
visualizzazione dell’edificio nella finestra:

WireFrame: visualizza solo tutte le linee degli elementi della struttura;


Ombreggiato: visualizza gli elementi della struttura con la sola om-
 breggiatura;
Linee Nascoste: visualizza gli elementi della struttura con le sole linee
di contorno, nascondendo le linee delle facce degli oggetti in secon-
do piano rispetto ad altre;
Ombreggiato con Linee: rappresenta gli elementi della struttura con
l’ombreggiatura e le linee di contorno in primo piano rispetto ad altre;

Strutturale: propone la vista strutturale degli oggetti (v. § 12.9);


Solai: propone la vista 3D dei solai (v. § 12.10);
Forze e Momenti (utente): propone la vista 3D in cui è possibile visualiz-
zare e gestire le forze applicate alla struttura dall’Utente (v. § 12.11.1);
•   il list box in cui è possibile scegliere il tipo (pianta, prospetto o isome-
tria) e l’orientamento della vista.
Dopo tale list box, la toolbar della finestra presenta i seguenti bottoni:

Vista Strutturale: propone la vista strutturale dell’edificio (v. § 12.9);

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12. Le Viste 3D

Visualizza Concio: propone la vista dei conci della struttura; ovviamen-


te, tale bottone risulta abilitato solo quando, nella finestra Viste 3D
viene richiesta una vista strutturale;

Vincoli: visualizza i vincoli eventualmente presenti sui nodi della strut-


tura; ovviamente tale bottone risulta abilitato solo quando, nella fine-
stra Viste 3D, è stata richiesta la vista strutturale;
Cedimenti: visualizza i cedimenti eventualmente applicati ai nodi della
struttura; ovviamente tale bottone risulta abilitato solo quando, nella
finestra Viste 3D, è stata richiesta una vista strutturale;
Visualizza/Nasconde Tamponature: visualizza/nasconde le tamponature
nella vista 3D dell’edificio; ovviamente tale bottone NON risulta abili-
tato quando, nella finestra Viste 3D, viene richiesta una vista strutturale;
Visualizza/Nasconde Solai: visualizza/nasconde i solai nella vista 3D
  dell’edificio; ovviamente tale bottone NON risulta abilitato quando,
nella finestra Viste 3D, viene richiesta una vista strutturale;
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12. Le Viste 3D

Visualizza/Nasconde Spinta Terreno (su pareti): visualizza/nasconde,


  nella vista 3D, le Spinte del Terreno (v. § 10.23) disegnate; ovviamen-
te tale bottone NON risulta abilitato quando, nella finestra Viste 3D,

viene richiesta una vista strutturale;


Visualizza/Nasconde Spinta Idrostatica (su pareti): visualizza/nasconde,
nella vista 3D, le Spinte Idrostatiche (v. § 10.24) disegnate; ovviamen-
te tale bottone NON risulta abilitato quando, nella finestra Viste 3D,
viene richiesta una vista strutturale;
Reset Grafico dei Risultati: elimina dalla vista il diagramma dei risulta-
ti o la relativa mappatura a colori richiesta.
 Nella vista 3D, grazie alle funzionalità per la visibilità degli oggetti, è
 possibile scegliere di visualizzare, ai vari piani dell’edificio i soli ele-
menti strutturali indicati (v. § 11.7).
La finestra Viste 3D è dotata di un menu locale che si attiva cliccando
con il pulsante destro del mouse in un punto della sua tavola.
Tale menu, oltre alle opzioni del menu locale della tavola (pianta) di un
 piano (v. § 6.6), presenta le opzioni:
Visualizza Armatura: visualizza, dopo aver richiesto il calcolo delle Arma-
ture e delle carpenterie (v. § 13.5), la tavola dell’armatura (v. § 16.2)
dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) selezionato nella vista 3D;
Visualizza Telaio: visualizza, dopo il calcolo (v. cap. 13) il telaio a cui ap-
 partiene l’elemento (trave o parete) selezionato;
Visualizza in pianta: visualizza l’elemento selezionato nella tavola della
 pianta (v. § 6.6) in cui è stato disegnato;
Modalità vista: apre un menu con le stesse opzioni del primo list box della
toolbar della finestra Viste 3D.

Come Personalizzare una Vista 3D


Quando si crea una nuova vista 3D (v. § 12.1) nella finestra Viste 3D (v. §
12.2) viene proposta per default una vista isometrica dell’edificio.
L’orientamento di tale vista può essere modificata selezionando
l’opzione opportuna nel secondo list box da sinistra sulla toolbar della fi-
nestra “Viste 3D”.
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12. Le Viste 3D

L’orientamento riportato nelle opzioni del list box è quello ottenuto nell’ipotesi che
il Nord abbia la stessa direzione dell’asse  Y delle tavole del disegno dei piani
dell’edificio (v. § 6.6).
Se, per ragioni di comodità di disegno, non conviene disegnare le planimetrie
dell’edificio con l’orientamento effettivo, per la scelta dell’orientamento delle viste
3D e dei prospetti dell’edificio (nel list box della toolbar) va preso, come riferimen-
to, in luogo della direzione del Nord, quella dell’asse Y.

In ogni caso, quando nella finestra Viste 3D risulta visualizzata una iso-
metria, l’edificio può essere liberamente ruotato e/o traslato (v. avanti).

Oltre alle varie isometrie, nella finestra Viste 3D è anche possibile visua-
lizzare i vari prospetti della struttura dell’edificio.
Sia le viste isometriche che quelle prospetti-
che dell’edificio possono essere, inoltre, vi-
sualizzate nella modalità desiderata (solo line-
e, ombreggiate, ecc.) scegliendo l’opzione op-
 portuna nel primo list box da sinistra della to-
olbar della finestra Viste 3D (v. § 12.2).
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12. Le Viste 3D

Come ruotare l’edificio nella vista 3D


Per ruotare l’edificio nella finestra Vista 3D basta:

  cliccare,
siasi dellasenza rilasciare
tavola il pulsante
della finestra Vistedestro
3D; del mouse in un punto qual-
•   spostare opportunamente il mouse per ottenere le rotazioni desiderate;
•   quando la vista dell’edificio risulta essere quella desiderata rilasciare il
 pulsante del mouse.

Come traslare l’edificio nella vista 3D


Per centrare la vista attiva nella finestra Viste 3D oppure per visualizzare

 parti dell’edificio
è necessario nascoste
traslare la vistaquando
stessa. si effettuano ingrandimenti (v. § 11.4)
Per traslare liberamente la vista proposta nella finestra Viste 3D basta:
•   tenere premuta la rotellina (se disponibile) del mouse senza rilasciarla;
•   spostare il mouse per ottenere la traslazione desiderata della vista;
•   rilasciare la rotellina.
La traslazione della vista attiva può anche essere ottenuta utilizzando le

apposite barre diil scorrimento


senza rilasciare delladel
pulsante sinistro finestra
mouse,Viste 3Dpunto
in un oppure cliccando,
della tavola e
spostare il cursore oltre il bordo della finestra opposto a quello della di-
rezione in cui si intende traslare la vista.

Come visualizzare una parte della struttura


Per visualizzare, nella finestra Vista 3D, solo una determinata parte (ad
es. una pilastrata con relative travi e solai) basta:
•   selezionare (v. § 12.4) gli elementi strutturali (oggetti) da visualizzare;
•   cliccare sul bottone Visibilità della toolbar verticale sul bordo sinistro
della Finestra del Programma per aprire l’omonimo toolbox (v. § 11.7);
•   nel toolbox Visibilità selezionare il radio button Solo entità selezionate 
e pigiare il bottone Applica della sua toolbar.
Per visualizzare nuovamente l’intera struttura nella vista 3D attiva, basta
accedere nuovamente al toolbox Visibilità e, in questo, selezionare il radio
 button Tutte le entità e pigiare il bottone Applica.

Grazie alle altre funzionalità del toolbox Visibilità è anche possibile visua-
lizzare solo alcune tipologie di oggetti di determinati piani dell’edificio.

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12. Le Viste 3D

La scelta della modalità di visualizzazione


La vista dell’edificio attiva può essere ulteriormente personalizzata, sce-
gliendo, nel primo list box da sinistra della toolbar nella finestra Viste
3D, una delle seguenti modalità di visualizzazione:
WireFrame: visualizza unicamente tutte le linee degli elementi della strut-
tura come se questi fossero trasparenti;
Ombreggiato: visualizza gli elementi della struttura con la sola ombreg-
giatura e, quindi, senza linee di contorno;
Linee Nascoste: visualizza gli elementi della struttura con le sole linee di
contorno, nascondendo le linee delle facce in secondo piano rispetto
ad altre;
Ombreggiato con Linee: rappresenta gli elementi della struttura con
l’ombreggiatura e le linee di contorno in primo piano rispetto ad altre;
Strutturale: propone la vista strutturale degli oggetti (v. § 12.9);
Solai: propone la vista 3D dei solai (v. § 12.10).
Forze e Momenti (utente): propone la vista 3D in cui è possibile visualizza-
re e gestire le forze applicate alla struttura dall’Utente (v. § 12.11.1).

Come salvare una vista


Per salvare nel progetto tutte le modifiche apportate alla vista 3D atti-
va basta pigiare il bottone Salva della toolbar.
La vista 3D salvata viene archiviata nel progetto e può essere riaperta ed,
eventualmente, modificata e/o stampata in qualsiasi momento.

Come stampare una vista


Per avviare la stampa della vista attiva nella finestra Viste 3D basta
 pigiare il bottone Stampa della toolbar.
Scegliendo, nel dialog che si apre, le opzioni di stampa opportune e pigiando
il bottone STAMPA, viene proposta l’anteprima di stampa della vista 3D.
All’anteprima di stampa (con le opzioni di stampa di default) della
vista 3D attiva è anche possibile accedere pigiando l’omonimo botto-
ne della toolbar.
In qualsiasi momento è possibile accedere nuovamente (v. § 12.1) ad una
vista 3D del progetto per stamparla o per apportarvi le modifiche deside-
rate (v. § 12.3).

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12. Le Viste 3D

Come Selezionare gli Oggetti nella Vista 3D


 Nella finestra Viste 3D è prevista la possibilità di apportare modifiche al-
le proprietà degli oggetti disegnati e di modificare graficamente la quota
di alcuni oggetti (ad es. la quota delle estremità di una trave).
Per modificare un oggetto è necessario selezionarlo.
Per selezionare un oggetto basta cliccare su esso nella modalità Sele-
zione, attiva quando il bottone “Seleziona oggetti” della toolbar risulta
 premuto.

Estremamente interessante risulta la possibilità di modificare più oggetti


contemporaneamente. Ad esempio la modifica dell’altezza di tutti i pila-
stri di una trave per creare la linea di colmo di un tetto.
Per selezionare contemporaneamente più oggetti in una vista 3D basta:
accertarsi che risulti attiva la modalità Selezione (bottone “Seleziona
oggetti” della toolbar premuto);
•   tenere premuto SHIFT della tastiera e cliccare su ogni oggetto da sele-
zionare;
oppure

•   racchiudere, in un rettangolo di selezione (tracciato tenendo premuto il


 pulsante sinistro del mouse), almeno un punto di ogni oggetto da sele-
zionare.
Sempre tenendo premuto SHIFT, è anche possibile aggiungere, agli og-
getti selezionati, quelli racchiusi in un rettangolo di selezione.
Ovviamente, il rettangolo di selezione va tracciato a partire da un punto

in cui non solo


otterrebbe è presente
la suaalcun oggetto.
selezione, Cliccando
senza su un oggetto,
la possibilità infatti,nel
di proseguire si
tracciamento del rettangolo.
Tenendo premuti CTRL + SHIFT della tastiera, il triangolo di selezione
 può anche essere tracciato a partire da un punto in cui è presente un
oggetto.
Tutti gli oggetti selezionati nella vista 3D vengono proposti in rosso.
Le possibilità di selezione illustrate consentono persino di definire, nella
finestra Viste 3D, una vista della sola parte di struttura selezionata.

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12. Le Viste 3D

Per deselezionare tutti gli oggetti selezionati nella finestra Viste 3D


 basta pigiare il bottone Deseleziona Tutto della toolbar oppure cliccare
in un punto qualsiasi della sua tavola.
Per deselezionare un singolo oggetto basta tenere premuto SHIFT della ta-
stiera e, sempre nella modalità Selezione, cliccare nuovamente su esso.
 Nella finestra Vista 3D è anche possibile richiedere la selezione di alcune
tipologie di entità della struttura.
Per richiedere la selezione di alcune tipologie di entità della struttura basta:
selezionare tutte le entità visualizzate nella finestra Viste 3D; tale ope-
razione può essere effettuata pigiando il bottone Seleziona tutto della

toolbar oppure selezionando l’omonima opzione del menu Modifica;


•   cliccare sul bottone Filtro Selezione sulla toolbar verticale disposta
lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma per accedere
all’omonimo toolbox;
•   nel toolbox Filtro Selezione selezionare i check box relativi alle sole
entità che si intende lasciare selezionate;
•    pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per ottenere la sele-
zione delle sole entità appartenenti alle tipologie selezionate.

Pigiando il bottone Inverti Selezione della toolbar viene invertita la se-


lezione delle entità presenti nella vista 3D selezionando tutte le entità
non selezionate e deselezionando le entità selezionate.

Come Rinominare una Vista 3D


Per rinominare la vista (3D) proposta per default dal programma oppure
una qualsiasi vista 3D creata (v. § 12.1) dall’Utente basta effettuare le
seguenti operazioni:
fare click sul nodo della vista con il pulsante destro del mouse; questa
operazione seleziona il nodo e apre un menu locale;
•   nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina; questa operazione
rende editabile il nome a destra del nodo selezionato;

  digitare nel campo il nome che si intende assegnare alla vista 3D e pi-
giare INVIO per confermare.

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12. Le Viste 3D

Come Aprire una Vista 3D


Per aprire una vista 3D già creata (v. § 12.1) per il progetto attivo di Edi-
Lus-CA basta:
esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. §
3.2.1) del progetto (se risulta chiuso).
esplodere il nodo Viste 3D contenente tutte le viste 3D del progetto;

•   fare doppio click sul nodo della vista da aprire; questa operazione apre
la finestra Viste 3D nella Finestra del Programma o, se questa risulta
già aperta, la porta in primo piano rendendola attiva.

Come Eliminare una Vista 3D


Per eliminare dal progetto attivo, una vista 3D precedentemente creata
(v. § 12.1) basta effettuare le seguenti operazioni:
fare doppio click sul nodo Viste 3D del Navigatore (v. § 3.2.1) per e-
sploderlo e visualizzare tutte le viste 3D del progetto attivo.
fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della vista 3D da
eliminare per selezionarla ed accedere al menu locale del Navigatore.
•   nel menu locale selezionare l’opzione Elimina Vista.

Come Modificare gli Oggetti nella Vista 3D


 Nella finestra Viste 3D è anche possibile apportare modifiche ad una o
 più entità (oggetti) della struttura. In particolare è possibile:
•   modificare le proprietà (v. § 10.1.6) di una entità o più entità della
struttura;
•   modificare graficamente, la quota delle estremità di una trave.
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12. Le Viste 3D

Come modificare le proprietà di un gruppo di oggetti


In molti casi la modifica, nella vista 3D, di un gruppo di oggetti risulta
 particolarmente comoda e rapida.
La modifica di proprietà comuni ad alcuni elementi (pilastri, travi, ecc.)
a differenti piani dell’edificio, operazione onerosa da effettuare nelle
tavole dei rispettivi piani, risulta estremamente semplice e rapida nella
vista 3D.
Ad esempio, per modificare la sezione di un gruppo di pilastri a piani dif-
ferenti, basta:
•   tenere premuto SHIFT della tastiera;

  selezionare (v. § 12.4) i pilastri di un piano che occorre modificare
racchiudendoli in un rettangolo di selezione o cliccando su ognuno
di essi;
•   con le stesse modalità selezionare i pilastri da modificare degli altri
 piani;
•   modificare la sezione dei pilastri selezionati nel toolbox delle Proprie-
tà (v. § 10.1.6).

Come modificare le quote di un’estremità di una trave


In una vista 3D di un progetto è possibile modificare, in maniera estre-
mamente agevole la quota delle estremità di una trave.
Si supponga di voler in-
serire una trave che col-
lega i pilastri indicati
dalle freccette in figura.

Si
un supponga, inoltre,
pilastro abbia che
la stes-
sa altezza del piano del
disegno (v. cap. 6) e che
l’altro abbia una altezza
inferiore.

Disegnando la trave nella pianta del piano, le sue estremità vengono po-
sizionate alla quota del piano stesso (v. § 10.3).

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12. Le Viste 3D

In questo caso, operando nella tavola di disegno del piano, sarebbe parti-
colarmente difficile e laborioso cercare di far coincidere l’estremità della
trave con quella del pilastro più basso.
Operando, invece nella vista 3D, per collegare la trave con il pilastro più
 basso basta, invece, effettuare le seguenti operazioni:
•   selezionare la trave (v. § 12.4);
•   fare click sulla maniglia dell’estremità della trave da collegare con il
 pilastro; questa operazione sblocca l’estremità consentendo solo spo-
stamenti lungo la verticale;
•   spostare l’estremità della
trave in prossimità di
quella del pilastro; du-
rante gli spostamenti ri-
sultano attivi gli snap
anche spazialmente; per-

tanto, quando
della trave l’estremitàa
è prossima
quella del pilastro, una
griglia di colore blu se-
gnala la coincidenza;

•   cliccare nel punto segnalato per bloccare l’estremità della trave.


In una vista 3D è anche possibile disegnare, in maniera semplicissima, un
foro in una parete (v. § 10.6).

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12. Le Viste 3D

La Vista Strutturale
La vista strutturale è un utilissimo strumento per visualizzare la modella-
zione della struttura effettuata dal programma.
In tale vista, inoltre, è possibile applicare vincoli esterni e cedimenti ai
nodi della struttura (v. §§ 12.9.1.2 e 12.9.1.3).
Per richiedere la Vista Strutturale dell’edificio basta accedere ad una
vista 3D (v. § 12.1) e pigiare l’omonimo bottone della toolbar della
sua finestra.

 Nella vista le travi e i pilastri vengono rappresentate


come aste rispettivamente di colore fucsia e verde.
Un nodo viene, invece, rappresentato con un pallino blu a
cui risultano collegate, mediante dei braccetti rigidi rap-
 presentati da linee tratteggiate, le aste che vi concorrono.
Il pallino blu che rappresenta il nodo ha dimensioni mag-
giori dei cubetti che rappresentano le estremità delle aste.
Quando nella finestra Viste 3D risulta attiva una vista strutturale, sulla
  sua toolbar risulta abilitato il bottone Visualizza Concio.
Pigiando tale bottone i nodi della struttura vengono rap-
 presentati come i conci rigidi che raccordano le travi e i
 pilastri che vi concorrono.
Su ogni concio risulta comunque rappresentato il sim-
 bolo del nodo (pallino blu) e i cubetti delle estremità
delle aste che vi concorrono.

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12. Le Viste 3D

 
Si noti che le estremità iniziale e finale (v. § 21.2) di una trave risultano sempre
collegate ai nodi in cui concorrono mediante un braccetto rigido.
L’estremità finale (superiore) (v. § 21.3) di un pilastro, invece, risulta collegato al
nodo superiore mediante un braccetto rigido, mentre la sua estremità iniziale (in-
feriore) coincide con il nodo stesso.

Ovviamente, nella vista strutturale viene anche proposto il modello strut-


turale delle eventuali pareti, solette e platee.
Prima di richiedere il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2), per tali
strutture vengono rappresentati i soli nodi di estremità.

Dopo aver richiesto il calcolo del modello strutturale, invece tali elementi
vengono rappresentati con la suddivisione in Shell richiesta in fase di di-
segno (v. §§ 10.4.1, 10.5.1 e 10.13).

Come in qualsiasi altra vista 3D, anche nella vista strutturale è possibile
selezionare uno o più elementi della struttura per poterne modificare le
 proprietà (v. § 10.1.6).
In particolare, nella vista strutturale è possibile modificare sia i nodi (blu) di
estremità degli elementi strutturali che i sub nodi (arancione) di estremità
delle shell applicando loro vincoli (v. § 12.9.1.2) e cedimenti (v. § 12.9.1.3).

Eventuali modifiche alla struttura in prossimità di un nodo (ad es. l’inserimento di


una nuova trave) potrebbero richiedere la modifica del nodo stesso, con la possi-
bile perdita di vincoli, cedimenti e forze (v. § 12.11 e segg.) ad esso applicati.
Si consiglia, pertanto, di applicare vincoli e cedimenti ad un nodo solo dopo aver ulti-
mato il disegno della struttura e richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).
Dopo tale calcolo, non potendo più modificare la struttura, si avrà la certezza che
su tutti nodi risultino presenti tutti i vincoli ed i cedimenti applicati.

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12. Le Viste 3D

Per modificare un nodo basta effettuare le operazioni:


•   Selezionare il nodo (o il gruppo di nodi) da modificare; per seleziona-
re un nodo basta cliccare, nella modalità seleziona, sul pallino che lo
rappresenta. Per selezionare più nodi basta tenere premuto SHIFT della
tastiera e cliccare sul pallino di ogni nodo da selezionare; i pallini dei
nodi selezionati vengono proposti in rosso.
•   Modificare le opportune proprietà del nodo (o del gruppo di nodi) se-
lezionato nel toolbox delle Proprietà.
Pigiando il bottone Vincoli della toolbar della vista, vengono visualiz-
zati i vincoli eventualmente presenti sui nodi della struttura.
Pigiando, invece, il bottone Cedimenti della toolbar della vista,
vengono visualizzati i cedimenti eventualmente applicati ai nodi
della struttura.
Le proprietà di un nodo della struttura vengono descritte nel § 12.9.1.
Un sub nodo di una shell può anche essere spostato per modificarne libe-
ramente la forma (v. § 12.9.2.1).
 Nella vista strutturale è anche possibile prendere visione delle forze che
caricano:

  un nodo (blu) di estremità di un elemento strutturale (v. § 12.9.1.1);
•   una shell di una parete/soletta/platea (v. § 12.9.2) oppure un sub nodo
(arancione) di tale shell (v. § 12.9.1.1).

Forze, momenti e carichi aggiuntivi applicati dall’Utente su una parete, soletta o platea
(v. § 12.11 e segg.) vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle relative shell.
Tali forze, pertanto, possono essere visualizzate unicamente sui nodi ed i sub nodi
degli elementi interessati (v. § 12.9.1.1).

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12. Le Viste 3D

Le Proprietà dei Nodi


Le proprietà di un nodo della struttura possono essere visualizzate e modifi-
cate nella pagina Proprietà del toolbox delle Proprietà che si attiva quando
esso risulta selezionato nella vista strutturale (v. § 12.9) attiva del progetto.
Le proprietà di un nodo risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:

Caratteristiche
La sezione Caratteristiche delle Proprietà di un nodo presenta i righi:

Vincolo esterno: in tale rigo viene riportato il nome del vincolo even-
tualmente applicato al nodo selezionato. Se al nodo NON risulta ap-
 plicato alcun vincolo, nel rigo viene riportata la stringa Libero.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log Vincolo Esterno in cui l’Utente può liberamente definire
l’eventuale vincolo da applicare al nodo selezionato (v. § 12.9.1.2).
Per i nodi di fondazione (ad es. il nodo inferiore di un pilastro del
 primo livello) nel dialog Vincolo Esterno viene automaticamente defi-

nito un incastro come vincolo esterno.

I nodi di fondazione risultano vincolati da un incastro anche quando non risulta


disegnata alcuna fondazione (travi Winkler, ecc.).
È evidente, infatti, che, senza vincolare i nodi di fondazione il programma non po-
trebbe procedere al calcolo.

Cedimento: in tale rigo viene indicata, con la stringa SI, la presenza di un


eventuale cedimento assegnato dall’Utente al nodo selezionato.
Se al nodo NON risulta assegnato alcun cedimento, nel rigo viene
riportata la stringa NO.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log Cedimento in cui l’Utente può liberamente definire l’eventuale ce-
dimento da assegnare al nodo selezionato (v. § 12.9.1.3).
Entità, in cui viene riportato il numero di entità (travi, pilastri, ecc.) che
confluiscono nel nodo selezionato.

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