La spinta del terreno rappresentata nella figura precedente può essere di-
segnata indifferentemente nella tavola del disegno del piano inferiore o
di quello superiore modificando opportunamente le quote dei vari tratti
dell’oggetto disegnato.
Nella figura seguente viene riportato un particolare caso di applicazione
della spinta del terreno. Le spinte del terreno contrassegnate con 1 e 2
sono state disegnate sulla tavola del disegno del piano superiore. Natu-
ralmente, per queste due spinte, l’altezza è quella che va dal piano del di-
segno al punto più basso dell’edificio. L’altezza della spinta 2, quindi, va
opportunamente ridotta in quanto essa interessa solo il piano superiore.
La spinta 3 viene disegnata sulla tavola del piano inferiore. In questo caso
sul terreno 3 occorre applicare il sovraccarico del terreno sovrastante per
tener conto dell’effetto di quest’ultimo sulla spinta orizzontale sulla parete.
2 A 3 3
3 B 3 3 Applicazione sovraccarico del terreno sovrastante
296
Un oggetto Spinta del Terreno trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla
parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventuali
elementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il terreno stesso.
I carichi verticali dovuti al peso del terreno vanno applicati con le modalità previ-
ste per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).
È da tener presente, inoltre, che, se occorre applicare una spinta del ter-
reno ad entrambe le facce di una stessa parete (ad es., nel caso della pare-
te di contenimento della rampa in figura), è necessario disegnare su essa
due differenti oggetti Spinta Terreno (1 e 2).
Disegno CORRETTO
Applicando, infatti, ad entrambe le
facce di una parete la stessa spinta
(1) (v. figura seguente) si possono
ottenere risultati NON corretti. Disegno NON CORRETTO
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche viene proposto il list box Terreno in cui
va scelta la tipologia del terreno che determina l’entità della spinta.
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto di
terreno selezionato. Il valore riportato in questo campo non è modifi-
cabile se non modificando graficamente il tratto di terreno.
Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il
tratto selezionato di terreno rispetto all’orizzontale nel piano del dise-
gno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se non
modificando graficamente il tratto di terreno.
Ancora al Piano
Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per
definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della Spinta del Ter-
reno selezionata al piano di appartenenza (piano del disegno):
SUPERIORE
possibile :scegliere
nel list box
una che
dellesiseguenti
attiva posizionando
opzioni: il cursore nel rigo è
298
Carichi e Forze
Nella sezione Carichi e Forze è presente il campo Sovraccarico sul Terre-
no in cui è possibile specificare, in N/m 2, l’entità di un eventuale sovrac-
carico sul terreno.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
La Spinta Idrostatica
La spinta idrostatica di un liquido (acqua) su una Parete si applica me-
diante il semplice disegno dell’oggetto Spinta Idrostatica (su pareti).
L’oggetto “Spinta Idrostatica (su pareti)” è una polilinea che, disegnata
in prossimità di una Parete (a distanza inferiore di 5 cm) applica a questa
una spinta di un liquido.
Ovviamente, la spinta sulla parete viene definita in funzione delle carat-
teristiche specificate nel toolbox delle proprietà della Spinta Idrostatica
disegnata.
299
Per applicare una spinta idrostatica su una parete basta, pertanto, effet-
tuare le seguenti operazioni:
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa ope-
razione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipo-
logia scelta che è possibile disegnare.
Selezionare l’opzione Spinta Idrostatica (su pareti) del toolbox per at-
tivare la modalità per il disegno della spinta idrostatica ed attivare il
relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.24.1).
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.24.1) co-
muni a tutti i tratti di polilinea dell’oggetto Spinta Idrostatica da dise-
gnare; in particolare nel campo Quota livello della sezione Geometria
va specificata
per i vari tratti la quota del liquido che, ovviamente NON può variare
dell’oggetto.
• Fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità della
primo tratto ([1] - [2]) di polilinea.
Dovendo applicare la spinta alle pareti, i punti della sua polilinea devono coinci-
dere con punti delle pareti stesse.
Per disegnare agevolmente i punti della polilinea nella parte centrale di una pare-
te è opportuno che risulti attivo anche lo Snap Vicino (v. § 11.1.3).
300
Se il verso della spinta idrostatica indicato dalle frecce riportate sul tratto disegna-
to o che si sta disegnando è opposto a quello desiderato basta pigiare il pulsante
sinistro del mouse nella tavola e, nel menu locale che si attiva, selezionare
l’opzione Inverti verso Spinta.
L’operazione descritta inverte il verso della spinta idrostatica sulla parete.
L’inversione del verso della spinta idrostatica selezionata può anche essere otte-
nuta pigiando F5 o F6 della tastiera.
301
Nel disegnare una Spinta Idrostatica in una vasca, per ottenere anche l’effetto grafi-
co del liquido all’interno della vasca stessa, è necessario che la polilinea della Spin-
ta risulti chiusa mediante l’opzione Chiudi Poligono del suo menu locale.
Per assegnare l’altezza del liquido in un punto della polilinea della Spinta
Idrostatica in una vista 3D basta:
• Selezionare il tratto della Spinta
Idrostatica (v. § 10.1.2) da modi-
ficare. In una vista 3D il tratto
selezionato risulta contornato in
verde e, alla base e alla sommità
delle sue estremità, vengono
proposte le maniglie (pallini
gialli) per modificarne grafica-
mente la quota e l’altezza.
Le estremità del tratto selezionato, inoltre, risultano identificate con i
numeri [1] e [2], in modo da leggere agevolmente, nel toolbox delle
proprietà, i relativi valori della quota e dell’altezza.
• Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolbox
delle proprietà specificare (in metri) la Quota e l’Altezza del liquido (v.
§ 10.24.1) alle estremità del tratto di polilinea.
Dopo l’inserimento di ogni valore, è necessario confermare pigiando
INVIO della tastiera.
302
L’altezza del liquido può essere modificata per ogni estremità di ogni tratto di polili-
nea della Spinta Idrostatica.
Modificando, invece, la quota (QUOTA livello) di un tratto della spinta idrostatica
viene modificata, ovviamente, anche la quota di tutti i restanti tratti.
stremitàPunto
sezioni del tratto
[1] e di spinta
Punto [2]vengono riportati
del toolbox negli opportuni campi delle
delle proprietà.
Ovviamente, la Spinta Idrostatica su una o più pareti va disegnata sulla
tavola di un unico piano, anche quando essa interessa più piani
dell’edificio (ad es., un piano interrato ed un piano seminterrato).
Con le modalità appena descritte, la spin-
ta idrostatica può essere estesa ad un
piano superiore o inferiore a quello su
cui è stata disegnata.
La spinta idrostatica nell’esempio a lato
può essere disegnata indifferentemente
nella tavola del disegno del piano infe-
riore o di quello superiore modificando-
ne opportunamente la quota.
Un oggetto Spinta Idrostatica trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla
parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventuali
elementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il liquido.
I carichi verticali dovuti al peso del liquido vanno applicati con le modalità previste
per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).
303
Caratteristiche
Nella sezione Caratteristiche vengono proposti i campi:
Liquido, in cui è possibile digitare il nome del liquido
Peso specifico, in cui va specificato, in N/m3, il perso specifico del liquido.
Geometria
Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà:
liquido (spinta)
confermando selezionato.
pigiando INVIO Modificando
della tastiera,ilsivalore
ottieneinlaquesto campo e
corrispondente
variazione di quota nel disegno.
304
L’Altezza del liquido alle estremità del tratto di spinta selezionato può
essere modificata digitando i nuovi valori nei rispettivi campi e pigiando
INVIO della tastiera per confermare.
Le coordinate
spinta X ed
selezionato Y di un’estremità
possono del tratto
essere modificate di
nel dia-
log a cui si accede pigiando il bottone visibile nel
campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo.
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento deside-
rato dell’estremità del tratto di spinta selezionato nel disegno.
Ancora al Piano
Nella
definire il tipoAncora
sezione al Piano vengono
di ancoraggio proposte
della faccia le seguenti
superiore proprietà
del liquido per
(Spinta)
selezionato al piano di appartenenza (piano del disegno):
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è
possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
NO: tra la faccia superiore del liquido ed il piano di appartenenza
NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano,
la quota del liquido NON viene modificata;
Si: la faccia
nenza; superiore
pertanto, del liquido
modificando risulta
la quota delvincolata
piano, la al pianosuperiore
faccia di apparte-
del
liquido rimane ad esso solidale.
Aspetto
Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al §
10.1.6.
Tra le consuete proprietà della sezione Aspetto è presente il check box
Animazione la cui selezione/deselezione consente di visualizza-
re/nascondere l’effetto di animazione del liquido nelle viste 3D.
305
306
307
Gli Snap
Un’utilissima funzionalità per il disegno degli Oggetti (pilastri, pareti,
travi, ecc.) di EdiLus-CA sono gli Snap.
Per rendere rapido ed agevole il disegno degli oggetti su ogni tavola gra-
fica del progetto (le tavole dei piani, quelle delle armature o degli elabo-
rati, ecc.) sono previsti i seguenti tipi di snap:
• Snap alla Griglia (v. § 11.1.1),
• Snap Angolare (v. § 11.1.2),
• Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3).
Gli Snap del programma vengono illustrati nei paragrafi seguenti.
Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.
In alto nel box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” è presente il check box
Prevalenza Snap ad Oggetto.
La selezione di tale check richiede che vengano temporaneamente disabi-
308
La sezione Snap griglia del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” pre-
senta i seguenti strumenti per la personalizzazione degli snap alla griglia:
• Il check box Snap Griglia la cui selezione richiede di rendere attivo lo
snap alla griglia.
L’attivazione e la disattivazione dello Snap alla Griglia può anche essere effettua-
ta, senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/Disattiva
Snap a Griglia della toolbar (v. § 3.4).
Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap a Gri-
glia della toolbar risulta premuto.
Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/Disattiva
Snap a Griglia risulta NON premuto.
Lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato, in maniera automatica,
quando si cerca di disegnare utilizzando anche lo Snap Angolare (v. § 11.1.2).
Quando si utilizza lo Snap Angolare, infatti, lo Snap alla Griglia non consente di
definire con precisione le dimensioni dell’oggetto che si disegna.
Per default, nei campi Intervallo X di Snap ed Intervallo Y di Snap viene pro-
posto il valore 0.01 m.
Pertanto, per default, in tutte le tavole di disegno del progetto risulta già definita
una griglia 1 x 1 cm.
309
Snap Angolare
Lo Snap Angolare vincola, durante il disegno, l’oggetto disegnato (ad es.
una trave) ad assumere solo inclinazioni rispetto all’orizzontale multiple
di un determinato angolo liberamente definito dall’Utente.
Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.
La sezione Snap angolo del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo”
presenta:
• Il check box Snap Angolo la cui selezione richiede di rendere attivo lo
snap angolare.
• Il campo Angolo che si abilita quando risulta selezionato il check box
Snap Angolo; in tale campo va specificato l’angolo di snap. Per de-
fault, nel campo Angolo viene proposto il valore 15°.
310
L’attivazione e la disattivazione dello Snap Angolare può anche essere effettuata,
senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/Disattiva Snap
ad Angolo della toolbar (v. § 3.4).
Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap ad
Angolo risulta premuto.
Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/Disattiva
Snap ad Angolo risulta NON premuto.
Quando si disegna utilizzando lo Snap Angolare (ad es. una trave inclina-
ta), lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato per definire
con precisione le dimensioni dell’oggetto (la lunghezza della trave).
Snap ad Oggetto
Gli Snap ad Oggetto vincolano il punto sensibile (v. § 10.1.7)
dell’oggetto che si sta disegnando (ad es. il punto sensibile dell’estremità
di una trave) ad un determinato punto caratteristico di un altro oggetto
(ad es. ad uno spigolo o al un punto medio di un pilastro, ecc.).
Sono, inoltre, disponibili Snap ad Oggetto che vincolano l’oggetto dise-
gnato ad assumere una determinata direzione in funzione della direzione
di altri oggetti già disegnati.
Ovviamente uno Snap ad Oggetto si attiva solo quando il cursore è in un
determinato intorno del punto di snap dell’oggetto.
La scelta degli snap ad oggetto che si intende rendere attivi nelle tavole
del progetto di EdiLus-CA e delle opzioni che ne regolano il funziona-
mento si effettua nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap.
Il toolbox degli Snap si apre fermando il cursore sul bottone Snap della
toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma.
Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bot-
toncino a destra del suo titolo.
311
Il box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap presenta, in alto, la sezione
Modalità di snap ad oggetto con i check box per la scelta degli snap ad
oggetto che devono essere attivi nelle tavole del progetto.
312
La selezione di tutti i check box della sezione “Modalità di snap ad oggetto” con la
relativa attivazione di tutti gli snap ad oggetto previsti può comportare confusione
e difficoltà nel disegno.
L’effetto di alcuni snap ad oggetto, inoltre, può essere compromesso dalla pre-
senza di altri snap che risultano prioritari rispetto ad essi.
Pertanto, si consiglia di lasciare attivi correntemente i soli Snap ad Oggetto di uso
più frequente e di attivare gli altri solo in caso di necessità.
In tal senso, gli Snap ad Oggetto abilitati per default alla creazione del documen-
to forniscono una buona configurazione di base per il disegno degli oggetti.
pixel)
il campo Intornodi Calamita
dal punto (Pixel)
snap a partire in cui
dalla varisulta
quale specificata la “calamita”.
attiva la distanza (in
I valori proposti nei campi descritti sono stati ottimizzati per consentire una certa
facilità ed una buona precisione nelle operazioni di disegno.
Gli Snap ad Oggetto sono prioritari rispetto agli Snap alla Griglia (v. §
11.1.1) e agli Snap Angolari (v. § 11.1.2).
Avvicinando, infatti, il cursore ad un punto di uno Snap ad Oggetto, il
programma provvede, in maniera automatica, a disabilitare temporanea-
mente gli Snap alla Griglia e gli Snap Angolari.
313
314
•
cliccare nel punto in cui va fissata la seconda estremità della trave.
315
Per disegnare una trave perpendicolare ad un’altra trave già disegnata ba-
sta effettuare le seguenti operazioni:
• accertarsi che, nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap (v. §
11.1.3.1), risulti selezionato il check box Perpendicolare;
• disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia
della trave già disegnata a cui essa deve essere perpendicolare;
• quando la trave che si sta disegnando è,
all’incirca, perpendicolare alla trave di-
segnata appare il simbolo della perpendi-
colarità in blu e la scritta Perpendicolare;
• cliccare nel punto in cui va fissata la se-
conda estremità della trave.
Per disegnare una trave tangente ad arco di cerchio di una polilinea basta
effettuare le seguenti operazioni:
316
1) Accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap
(v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Tangente.
2) Disegnata la prima estremità della trave (v. § 10.3.1), portare il curso-
re in prossimità del punto di tangenza con l’arco di cerchio.
3) Quando la trave che si sta dise-
gnando è, all’incirca, tangente
all’arco disegnato appare il
simbolo della tangenza in blu e
la scritta Tangente.
di tangenzauna
il disegno fissato; durante
linea punteg-
giata segnala l’allineamento
della trave con la tangente
all’arco nel punto fissato.
• Quando la trave risulta correttamente dimensionata cliccare per fis-
sare la sua seconda estremità.
317
Le Griglie Guida
Le Griglie Guida sono entità che consentono di definire, sulla tavola di
un piano (v. § 6.5), griglie completamente personalizzabili dall’Utente.
Le maglie di tali griglie, oltre ad essere una utilissima traccia per il dise-
gno, definiscono anche dei potentissimi snap per la disposizione, in ma-
niera rapida e precisa degli oggetti (pilastri, travi, ecc.) sulla tavola.
Grazie agli Snap definiti dalle griglie guida è possibile inserire comoda-
mente, in un punto individuato dalle sue maglie, una qualsiasi entità (pi-
lastro trave,maglie.
dalle stesse ecc.) e di orientarla secondo uno degli allineamenti definiti
Guida Radiali.
Le Griglie Guida Rettangolari sono griglie
costituite da maglie rettangolari definibili
liberamente dall’Utente sia nel numero
che nelle dimensioni (v. § 10.22).
318
319
Il PAN (Spostamento)
Per spostarsi nelle zone della tavola di disegno non visualizzate è possi-
bile utilizzare, anche durante il disegno di un oggetto, le consuete barre
di scorrimento posizionate a destra ed in basso della finestra contenente
la tavola stessa.
Le tavole di disegno di EdiLus-CA sono anche di una potente funzionali-
tà di PAN che consente di spostare la vista in una zona della tavola na-
scosta in maniera estremamente rapida ed agevole.
Durante il disegno
di un’estremità di un
di una oggetto
trave) (ad
basta es. ilpremuto
tenere posizionamento di un
il pulsante pilastro
centrale o
o la
rotellina del mouse (se disponibili) ed effettuare gli spostamenti opportu-
ni nella tavola.
Lasciando il pulsante centrale o la rotellina del mouse viene ripristinata
la modalità per il disegno dell’oggetto che si stava inserendo nella tavola.
Gli Zoom
In tutte le tavole grafiche di EdiLus-CA (Piante, 3D, ecc.) potenti fun-
zioni di Zoom consentono di ingrandire e ridurre il disegno (o una sua
parte), per poter operare in modo estremamente semplice e preciso.
Per attivare una delle funzioni di zoom di EdiLus-CA basta pi-
giare il bottone
possibile Zoom
scegliere una della Toolbar opzioni:
delle seguenti che apre un menu in cui è
Zoom Window [F3]: ingrandisce la porzione di tavola racchiusa nel ret-
tangolo di selezione tracciato con il mouse. L’ingrandimento viene
effettuato estendendo il rettangolo di selezione tracciato alla parte vi-
sibile della Finestra della Tavola.
Zoom Esteso [F2]: visualizza, nella Finestra, tutta l’area della tavola
occupata dal disegno estendendola a tutta la parte visibile della Fine-
stra della Tavola.
Zoom Entità: effettua un ingrandimento delle entità (oggetti) seleziona-
320
Zoom
segno Indietro [- del tastierino numerico]: riduce progressivamente il di-
ad ogni selezione.
La Lente di Ingrandimento
Durante il disegno di un oggetto è possibile usufruire di un potentissimo
strumento: la lente di ingrandimento.
Grazie alla lente di ingrandimento è possibile ottenere un forte ingrandi-
mento della zona immediatamente circostante il cursore per poter colle-
gare, con estrema precisione ed in maniera estremamente agevole,
l’oggetto che si sta disegnando con gli altri oggetti già disegnati.
321
322
Ovviamente, qualsiasi entità si indichi di copiare dalla tavola sorgente, sulla tavo-
la del livello Fondazione vengono copiate solo le entità (travi, plinti e platee) che
in essa è possibile disegnare.
323
324
Per selezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata ba-
sta pigiare il bottone Seleziona Tutto presente nel toolbox.
Per deselezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata
basta pigiare il bottone Deseleziona Tutto presente nel toolbox.
Per visualizzare nella tavola del piano o nella vista 3D attiva del progetto
solo alcune tipologie di oggetti disegnati basta effettuare le seguenti ope-
razioni:
• Cliccare sul bottone Visibilità della toolbar verticale disposta lungo il
bordo sinistro della Finestra del Programma; questa operazione apre
l’omonimo toolbox in cui viene riportato il nome della tavola o della
vista 3D attiva.
•
Nella parte superiore del toolbox Visibilità selezionare uno dei se-
guenti radio button:
325
progetto.
Solo entità selezionate: richiede di visualizzare le sole entità seleziona-
te nella tavola del piano attiva oppure nella vista 3D attiva.
Solo entità non selezionate: richiede di visualizzare le sole entità che
NON selezionate nella tavola del piano o nella vista 3D attiva. In
pratica vengono nascoste le entità selezionate.
Se, con l’opzione Solo entità non selezionate, si richiede di nascondere le enti-
tà selezionate (v. avanti), dopo che precedentemente ne sono state nascoste al-
tre, vengono visualizzate le entità precedentemente nascoste.
Per nascondere altre entità, senza che vengano visualizzate quelle precedente-
mente nascoste, occorre tenere premuto SHIFT della tastiera mentre si effettua
la loro selezione.
326
Per segnalare che, sulla tavola attiva, risultano NON visibili una o più
tipologie di entità, viene proposta l’icona a lato a destra sulla barra di
stato (barra inferiore della Finestra del Programma).
Qualsiasi elemento (linea, punto, ecc.) del disegno DWG o DXF riporta-
to nella tavola è sensibile agli Snap (v. § 11.1.3) di EdiLus-CA.
grafico
rende il DWG
disegnoo degli
DXF oggetti
e di allinearli ai suoisemplice
estremamente elementie(linee,
rapido.curve, ecc.)
327
328
12. Le Viste 3D
Le Viste 3D
Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile richiedere il
numero desiderato di viste tridimensionali della struttura.
Ogni vista 3D può essere personalizzata variando liberamente il punto di
osservazione e richiedendo sulla struttura le informazioni desiderate (sol-
lecitazioni, spostamenti, ecc.).
Le viste 3D personalizzate vengono registrate in modo da archiviare, con
il progetto, anche delle tavole con informazioni significative sulla geo-
metria della struttura e sul suo comportamento.
La finestra in cui viene proposta la vista 3D dell’edificio non è un sem-
plice strumento per la visualizzazione tridimensionale dell’edificio.
Nella vista 3D, infatti, è anche possibile selezionare le entità disegnate e
modificarle o cancellare (v. § 12.8).
Inoltre, nella vista 3D è anche possibile richiedere la vista Strutturale (v.
§ 12.9) dell’edificio in cui è possibile modificare le proprietà dei nodi
applicando loro forze, cedimenti e/o vincoli.
329
12. Le Viste 3D
Oltre alla vista 3D proposta per default, nel progetto attivo è possibile
creare il numero desiderato di viste 3D.
Per creare una nuova vista 3D basta effettuare le seguenti operazioni:
Fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo Viste 3D o su un
qualsiasi nodo (vista) in esso contenuto; questa operazione seleziona il
nodo e apre un menu locale.
• Nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi Vista.
Questa operazione crea un nuovo nodo sul ramo che si diparte dal nodo
“Viste 3D”. Il nuovo nodo viene collocato in coda ai nodi delle viste già
create e risulta denominato con il numero d’ordine di creazione seguito
dalla stringa “3D” (ad esempio “1 - 3D”).
Contestualmente alla creazione del nuovo nodo viene anche aperta la
nuova vista in un’altra finestra Viste 3D.
Ogni vista 3D, compresa quella proposta per default, può essere rinominata
(v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e salvata in modo da poterla archiviare
12. Le Viste 3D
La Finestra Viste 3D
Una vista 3D creata (v. § 12.1) nel progetto può essere visualizzata e
modificata nella finestra Viste 3D.
La finestra Viste 3D viene proposta nella Finestra del programma quando
si crea una nuova vista 3D oppure quando si accede ad una vista già esi-
stente (v. § 12.1).
La finestra Viste 3D riporta, sulla barra del titolo, oltre al suo nome (Vi-
ste 3D), quello del progetto attivo e quello della vista 3D aperta.
Sotto la barra del titolo è presente una toolbar con i seguenti strumenti:
• il list box in cui è possibile scegliere una delle seguenti modalità per la
visualizzazione dell’edificio nella finestra:
331
12. Le Viste 3D
12. Le Viste 3D
12. Le Viste 3D
L’orientamento riportato nelle opzioni del list box è quello ottenuto nell’ipotesi che
il Nord abbia la stessa direzione dell’asse Y delle tavole del disegno dei piani
dell’edificio (v. § 6.6).
Se, per ragioni di comodità di disegno, non conviene disegnare le planimetrie
dell’edificio con l’orientamento effettivo, per la scelta dell’orientamento delle viste
3D e dei prospetti dell’edificio (nel list box della toolbar) va preso, come riferimen-
to, in luogo della direzione del Nord, quella dell’asse Y.
In ogni caso, quando nella finestra Viste 3D risulta visualizzata una iso-
metria, l’edificio può essere liberamente ruotato e/o traslato (v. avanti).
Oltre alle varie isometrie, nella finestra Viste 3D è anche possibile visua-
lizzare i vari prospetti della struttura dell’edificio.
Sia le viste isometriche che quelle prospetti-
che dell’edificio possono essere, inoltre, vi-
sualizzate nella modalità desiderata (solo line-
e, ombreggiate, ecc.) scegliendo l’opzione op-
portuna nel primo list box da sinistra della to-
olbar della finestra Viste 3D (v. § 12.2).
334
12. Le Viste 3D
cliccare,
siasi dellasenza rilasciare
tavola il pulsante
della finestra Vistedestro
3D; del mouse in un punto qual-
• spostare opportunamente il mouse per ottenere le rotazioni desiderate;
• quando la vista dell’edificio risulta essere quella desiderata rilasciare il
pulsante del mouse.
parti dell’edificio
è necessario nascoste
traslare la vistaquando
stessa. si effettuano ingrandimenti (v. § 11.4)
Per traslare liberamente la vista proposta nella finestra Viste 3D basta:
• tenere premuta la rotellina (se disponibile) del mouse senza rilasciarla;
• spostare il mouse per ottenere la traslazione desiderata della vista;
• rilasciare la rotellina.
La traslazione della vista attiva può anche essere ottenuta utilizzando le
Grazie alle altre funzionalità del toolbox Visibilità è anche possibile visua-
lizzare solo alcune tipologie di oggetti di determinati piani dell’edificio.
335
12. Le Viste 3D
336
12. Le Viste 3D
337
12. Le Viste 3D
338
12. Le Viste 3D
• fare doppio click sul nodo della vista da aprire; questa operazione apre
la finestra Viste 3D nella Finestra del Programma o, se questa risulta
già aperta, la porta in primo piano rendendola attiva.
12. Le Viste 3D
Si
un supponga, inoltre,
pilastro abbia che
la stes-
sa altezza del piano del
disegno (v. cap. 6) e che
l’altro abbia una altezza
inferiore.
Disegnando la trave nella pianta del piano, le sue estremità vengono po-
sizionate alla quota del piano stesso (v. § 10.3).
340
12. Le Viste 3D
In questo caso, operando nella tavola di disegno del piano, sarebbe parti-
colarmente difficile e laborioso cercare di far coincidere l’estremità della
trave con quella del pilastro più basso.
Operando, invece nella vista 3D, per collegare la trave con il pilastro più
basso basta, invece, effettuare le seguenti operazioni:
• selezionare la trave (v. § 12.4);
• fare click sulla maniglia dell’estremità della trave da collegare con il
pilastro; questa operazione sblocca l’estremità consentendo solo spo-
stamenti lungo la verticale;
• spostare l’estremità della
trave in prossimità di
quella del pilastro; du-
rante gli spostamenti ri-
sultano attivi gli snap
anche spazialmente; per-
tanto, quando
della trave l’estremitàa
è prossima
quella del pilastro, una
griglia di colore blu se-
gnala la coincidenza;
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12. Le Viste 3D
La Vista Strutturale
La vista strutturale è un utilissimo strumento per visualizzare la modella-
zione della struttura effettuata dal programma.
In tale vista, inoltre, è possibile applicare vincoli esterni e cedimenti ai
nodi della struttura (v. §§ 12.9.1.2 e 12.9.1.3).
Per richiedere la Vista Strutturale dell’edificio basta accedere ad una
vista 3D (v. § 12.1) e pigiare l’omonimo bottone della toolbar della
sua finestra.
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12. Le Viste 3D
Si noti che le estremità iniziale e finale (v. § 21.2) di una trave risultano sempre
collegate ai nodi in cui concorrono mediante un braccetto rigido.
L’estremità finale (superiore) (v. § 21.3) di un pilastro, invece, risulta collegato al
nodo superiore mediante un braccetto rigido, mentre la sua estremità iniziale (in-
feriore) coincide con il nodo stesso.
Dopo aver richiesto il calcolo del modello strutturale, invece tali elementi
vengono rappresentati con la suddivisione in Shell richiesta in fase di di-
segno (v. §§ 10.4.1, 10.5.1 e 10.13).
Come in qualsiasi altra vista 3D, anche nella vista strutturale è possibile
selezionare uno o più elementi della struttura per poterne modificare le
proprietà (v. § 10.1.6).
In particolare, nella vista strutturale è possibile modificare sia i nodi (blu) di
estremità degli elementi strutturali che i sub nodi (arancione) di estremità
delle shell applicando loro vincoli (v. § 12.9.1.2) e cedimenti (v. § 12.9.1.3).
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12. Le Viste 3D
Forze, momenti e carichi aggiuntivi applicati dall’Utente su una parete, soletta o platea
(v. § 12.11 e segg.) vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle relative shell.
Tali forze, pertanto, possono essere visualizzate unicamente sui nodi ed i sub nodi
degli elementi interessati (v. § 12.9.1.1).
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12. Le Viste 3D
Caratteristiche
La sezione Caratteristiche delle Proprietà di un nodo presenta i righi:
Vincolo esterno: in tale rigo viene riportato il nome del vincolo even-
tualmente applicato al nodo selezionato. Se al nodo NON risulta ap-
plicato alcun vincolo, nel rigo viene riportata la stringa Libero.
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dia-
log Vincolo Esterno in cui l’Utente può liberamente definire
l’eventuale vincolo da applicare al nodo selezionato (v. § 12.9.1.2).
Per i nodi di fondazione (ad es. il nodo inferiore di un pilastro del
primo livello) nel dialog Vincolo Esterno viene automaticamente defi-
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