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Organizzazione Mondiale del Commercio

Gli scopi dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC/WTO), nata nel 1995, consistono nel: - favorire gli accordi commerciali multilaterali, perseguirne gli obiettivi e fare da quadro di riferimento per l'attuazione, l'amministrazione e il funzionamento degli stessi; - amministrare l'intesa sulle norme e sulle procedure che disciplinano la risoluzione delle controversie; - cooperare con il Fondo Monetario Internazionale, con la Banca mondiale, e con le agenzie ad essa affiliate, per determinare e coordinare le politiche economiche a livello globale. Si tratta, quindi di un forum negoziale per la discussione sulla normativa del commercio internazionale e di un organismo arbitrale per la risoluzione delle dispute internazionali sul commercio. I paesi membri del Wto sono 154 (tra i grandi, la Russia stata ammessa soltanto nei giorni scorsi). Cina presente dal 2001.

LE DECISIONI Molte delle decisioni dell'OMC/WTO (come, ad esempio, l'adozione degli accordi o la loro revisione) sono prese secondo il meccanismo del consenso: una decisione pu essere presa anche senza l'unanimit, ma nessuno dei paesi membri deve considerarla talmente inaccettabile da obiettarla. Il vantaggio dell'adozione delle decisioni sulla base del consenso sta nel fatto che cos si incoraggiano gli sforzi tesi a proporre ed adottare decisioni che siano le pi largamente condivisibili e condivise. Gli svantaggi consistono, invece, nell'allungamento dei tempi e nel numero dei round negoziali necessari a raggiungere il consenso.

IL POTERE

Come organismo per la risoluzione delle dispute internazionali, il WTO non ha un effettivo e significativo potere: se un paese membro non si conforma ad una delle sue decisioni, l'organismo ha solo la possibilit di autorizzare "misure ritorsive" da parte del paese che si ritiene danneggiato, ma non pu adottarne di sue. E, quindi, i paesi ad economia pi sviluppata e solida possono di fatto ignorare i reclami dei paesi economicamente pi deboli: questi ultimi infatti non hanno i mezzi per porre in atto misure ritorsive realmente efficaci contro un paese molto pi forte, per obbligarlo a cambiare le proprie politiche. Inoltre, la complessit del diritto del WTO costituisce una sfida per i paesi in via di sviluppo e, in particolar modo, per i paesi in assoluto meno sviluppati i quali non hanno in genere le risorse per acquisire l'expertise in materia. Una carenza per ovviare alla quale, nel 2001, stato creato un "Centro consultivo sul diritto del WTO".

LA STRUTTURA

L'OMC/WTO organizzato in: - una Conferenza dei Ministri - composta da rappresentanti degli Stati membri - che si riunisce almeno una volta ogni due anni, svolge le funzioni dell'organismo e prende le decisioni relative a tutti gli aspetti previsti negli accordi commerciali multilaterali sottoscritti; - un Consiglio Generale - composto anch'esso dai rappresentanti degli Stati membri - il quale, negli intervalli tra una riunione e l'altra della Conferenza dei Ministri, esercita le funzioni proprie di quest'ultima. Il Consiglio Generale si riunisce, inoltre, per dirimere le controversie internazionali ed esaminare le politiche commerciali; C' poi tutta una serie di comitati specifici (il "comitato commercio e sviluppo", il "comitato restrizioni per motivi di bilancia dei pagamenti" e il "comitato bilancio, finanze e amministrazione"), per l'esercizio di specifiche funzioni attribuite loro dall'accordo istitutivo dell'OMC, dagli accordi commerciali multilaterali, ed eventualmente anche dal Consiglio Generale. C' infine un Segretariato, diretto da un Direttore Generale.

IL DIRETTORE GENERALE (Pascal Lamy) suo l'ufficio pi importante. responsabile della supervisione delle funzioni amministrative in seno all'organizzazione. Poich, per, le decisioni politiche sono prese dai rappresentanti degli Stati membri (tramite le Conferenze ministeriali e il Consiglio Generale), il suo potere dipende molto dal suo profilo personale. In effetti, se dispone di un importante capitale politico (come per esempio per l'attuale Direttore Generale, Pascal Lamy, francese, a capo del WTO dal 1 settembre 2005) pu giocare un ruolo molto attivo. Pu in effetti cercare di spingere gli Stati membri verso un accordo con pi mezzi: con la diplomazia informale; aumentando la pressione sui negoziatori attraverso, per esempio, l'utilizzo dei media; con la proposizione di un progetto di accordo. Con l'organizzazione delle conferenze ministeriali e degli incontri a Ginevra pu anche influenzare fortemente le negoziazioni: per esempio, fissando dei termini per produrre gli accordi pu influenzare il loro successo oppure decidendone il formato pu influenzare il livello di partecipazione dei vari membri.

Globalizzazione
Cos la globalizzazione? Le fasi storiche Determinanti globalizzazione

Che cos la globalizzazione?


Con globalizzazione ci si riferisce sia alla compressione del mondo sia allintensificarsi della concezione del mondo come un tuttuno (Robert Robertson, sociologo, uk ): the death of distance nelle telecomunicazioni (Frances Cairncross, economista, uk). Global interaction, rather than insulated isolation, has been the basis of economic progress in the world (Amartya Sen, economista indiano). La globalizzazione una cosa buona, ma non abbastanza (Jagdish Bhagwati, economista indiano).

Dal punto di vista economico la globalizzazione la tendenza delleconomia ad assumere una dimensione mondiale. Laccresciuta libert e capacit di individui e imprese di effettuare transazioni economiche con residenti di altri paesi Operare su scala globale: Crescente integrazione fra sistemi economici, aumento dellinterdipendenza dei mercati internazionali (mercati dei beni, servizi e fattori produttivi) Aumento del flusso di lavoratori e di conoscenze attraverso i confini Aumento dei flussi di informazione

Produzione e commercio mondiale 1950-2000

Grado di apertura internazionale 1950-2000

Le tre fasi della globalizzazione

I fase: 1870-1914
Comincia intorno al 1870 ed caratterizzata da una forte crescita dei flussi di capitale (linea verde), da una forte crescita dei flussi migratori (istogramma) e dal raddoppio del commercio internazionale (linea rossa) Viene sospinta da politiche di liberalizzazione commerciale e dallo sviluppo della tecnologia che riduce i costi di trasporto (trasporto su rotaia, trasporto transoceanico, telegrafo) I PVS (paesi in via di sviluppo) si specializzano nella produzione di beni primari che esportano nei paesi industrializzati in cambio di manufatti

Crollo della globalizzazione guerre mondiali Nonostante la crescita del progresso tecnologico e la diminuzione dei costi di trasporto, si verifica un ritorno al nazionalismo e al protezionismo. Le tre dimensioni della globalizzazione (commercio, flussi di capitali e migrazioni) ritornano ai livelli del 1870 Forte controllo dei movimenti internazionali di capitale

II fase: 1950-1980
Ritorno del commercio mondiale ai livelli della I fase: nel 1970 la quota delle esportazioni sul commercio mondiale torna ad eguagliare il picco raggiunto nel 1913 Mancato recupero in termini di flussi di capitale e movimenti migratori rispetto alla I fase Diminuzione del costo delle comunicazioni

III fase: 1980 - oggi


Il rapporto commercio/PIL aumenta a livelli mai raggiunti in precedenza Il commercio internazionale diventa il motore della globalizzazione Si assiste ad una radicale trasformazione della struttura del commercio internazionale Aumenta lintegrazione dei mercati internazionali dei capitali Progresso tecnologico: information technology e reti di telecomunicazione

Le determinanti della globalizzazione


Progresso tecnico, che riduce le barriere naturali tra i mercati (costi di trasporto e di comunicazione) e riduce i costi di transazione (morte della distanza) scienza Progresso sociale, che riduce le barriere culturali (e.g. barriere linguistiche e religiose) cultura Politiche di integrazione, che riducono (a livello regionale o multilaterale) le barriere politiche: Barriere di confine (dazi e restrizioni quantitative) Barriere interne (e.g. regole discriminatorie) politica Politiche della concorrenza, che riducono le barriere allentrata in certi mercati economia

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