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Fabio Filzi (Pisino 20 novembre 1884 Trento 12 luglio 1916) fu un avvocato irredentista italiano.

. Nativo di Pisino, inizi gli studi a Capodistria, proseguendoli poi a Rovereto. Nel 1904 assolse il servizio militare di leva a Salisburgo e fu congedato, in seguito ad uninchiesta, con la sigla P.U. (politicamente sospetto). Entusiasta irredentista, si impegn alacremente per sostenere la causa dellitalianit dei territori irredenti, arrivando a subire provvedimenti giudiziari in seguito ad un discorso in qualit di Presidente della Societ di studi trentini. Nel 1910 consegu la laurea in Giurisprudenza presso luniversit di Graz. Il 2 agosto 1914 part per Innsbruck come soldato semplice, ma in seguito a visite mediche per disturbi che si era volutamente procurato, fu dichiarato momentaneamente inabile e riusc a farsi ricoverare per qualche giorno presso lOspedale di Bolzano. Dimesso, ottenne una licenza di 10 giorni nel corso della quale organizz con alcuni amici (Bertolini, Gerosa e Farinati) la diserzione e la fuga verso lItalia. Lasci Rovereto la sera del 15 novembre. Il 16 giugno 1915 present domanda di arruolamento nellesercito italiano ed in ottobre fu nominato sottotenente presso il 6 Reggimento Alpini, nella compagnia comandata da Cesare Battisti. Il 10 Luglio 1916, Filzi e Battisti vennero catturati sul monte Corno, durante la battaglia per la sua conquista. Tra due ali di folla inferocita, vennero trasferiti entrambi tra insulti e sputi al carcere di Trento. Sottoposti al giudizio di una Corte Marziale furono giudicati colpevoli di alto tradimento e condannati a morte per impiccagione. La sentenza fu eseguita la sera del 12 luglio 1916 nella fossa del Castello del Buon Consiglio di Trento. Le spoglie di Fabio Filzi giacciono nel Sacrario Militare di Castel Dante, a Rovereto.

Francesco Baracca (Lugo, 9 maggio 1888 Nervesa della Battaglia, 19 giugno 1918) stato un asso dell'aviazione italiana e medaglia d'oro nella prima guerra mondiale. Si form alla Scuola Militare di Modena, corpo della Cavalleria, passando in aviazione nel 1912. Dopo lo scoppio della guerra, entr ripetutamente in azione nella seconda met del 1915. Il 7 aprile 1916 ottenne la sua prima vittoria, su un Aviatik biposto. Il suo primo abbattimento venne effettuato sopra il cielo di Gorizia: dopo vari minuti di ingaggio riusc a portarsi con una cabrata in coda al velivolo avversario che, ricevuti 45 colpi, non ebbe scampo e precipit. Baracca mostr ben presto quale fosse la sua concezione del duello aereo, infatti in quelloccasione atterr subito nei pressi dello schianto per sincerarsi delle condizioni del pilota nemico e congratularsi con lui per il combattimento. Questo gesto da parte di Baracca non fu isolato, in quanto egli sosteneva all'apparecchio che io miro, non all'uomo. L'ultimo abbattimento fu a Borgo Malanotte nei pressi di Tezze di Piave, mentre stavano arrivando le truppe austriache, tanto che le retroguardie italiane in ritirata segnalarono al pilota di non scendere a visionare l'aereo abbattuto, dato l'imminente arrivo del nemico. Il 19 giugno 1918 precipit con l'aereo in fiamme, nel corso di una missione di mitragliamento a bassa quota, sopra Colle Val dell'Acqua, sul Montello (tra Nervesa della Battaglia e Giavera del Montello). Fu abbattuto probabilmente da un colpo di fucile sparato da terra, mentre con il suo SPAD S.VII sorvolava le trincee austriache. Tuttavia persistono molti punti oscuri sulle cause della sua morte. Nei 63 combattimenti a cui prese parte, Baracca ottenne 34 vittorie. E sepolto a Lugo, sua citt natale.

Ettore Uicich Ettore Uicich (Pisino Piedimonte del Calvario 19 luglio 1915) . Nativo di Pisino, fu un fervente irredentista e sostenitore dellitalianit dellIstria. Il 27 luglio 1915 gli venne inviata la cartolina precetto con la quale veniva convocato alla fortezza di Punta Cristo a Pola per larruolamento nellesercito austro-ungarico. Tuttavia Ettore si era gi dileguato. Prima di lasciare la sua citt, sotterr come pegno di fede e di speranza una bandiera tricolore, da lui gelosamente custodita in un posto che gli sembrava sicuro, e cio sotto ad una pila per lolio collocata tra due case in una stradina secondaria dietro il corso di Pisino. Disse addio agli amici con i quali aveva condiviso tante battaglie , ed uno di essi dopo averlo salutato alla stazione, disse: Di lui parler la storia. Aveva ragione. Ettore Uicich arruolatosi volontario dopo la dichiarazione di guerra dellItalia cadde sul Monte Podgora il 19 luglio 1915, durante lomonima battaglia, guadagnandosi la medaglia dargento alla memoria. Dopo il suo sacrificio, gli amici rimasti a Pisino si accorsero che infiltrazioni dacqua stavano per danneggiare la preziosa bandiera, ed in una nebbiosa notte di ottobre del 1916 tre di essi scavarono sotto la pila e recuperarono la cassetta gi corrosa per lumidit. Eludendo la sorveglianza dei gendarmi, sostituirono la cassetta e la sotterrarono in un luogo sicuro. Quella bandiera doveva rivedere la luce e l8 Novembre 1918, allarrivo dei bersaglieri a Pisino, fu esposta sulla casa di Ettore Uicich, ammantata di tricolori. Ora custodita, prezioso cimelio, nel Museo del Risorgimento di Modena.

Nazario Sauro (Capodistria 20 settembre 1880 Pola 10 agosto 1916) fu un patriota e militare italiano. Esponente dell'irredentismo italiano, fu tenente di vascello della Regia Marina nel primo conflitto mondiale. Ottenuto il diploma di Capitano Marittimo, inizi molto giovane l'attivit di marinaio che lo port all'et di vent'anni al suo primo comando su di una nave mercantile. Dopo aver lavorato per diverse societ di navigazione, nel 1910 pass al servizio della compagnia di trasporti marittimi "Zuttiati" che collegava i porti fluviali di Portonogaro e Cervignano del Friuli con gli scali dell'Istria e della Dalmazia. Ci gli consent di percorrere tutto lAdriatico, impratichendosi particolarmente delle coste dalmate, delle rotte in stretti canali, sulle condizioni idrografiche e sulle vicissitudini meteorologiche di quel tratto di mare. Allo scoppio della prima guerra mondiale, il 2 Novembre 1914 Sauro lasci Capodistria ed il lavoro, ed in ferrovia raggiunse Venezia, dove insieme ad altri esuli sostenne lentrata in guerra dellItalia contro lAustria-Ungheria. A seguito del terremoto che colp la regione della Marsica il 14 gennaio 1915, Sauro fu tra i primi a partire per dare conforto e soccorso ai superstiti (una lapide a lui dedicata conservata presso il Comune di Avezzano). Con lentrata in guerra dellItalia, Sauro si arruol volontario nella Regia Marina, dove ottenne il grado di tenente di vascello di complemento (23 maggio 1915). Con lincarico di pilota si imbarc subito su unit siluranti di superficie e subacquee. In 14 mesi di attivit, comp oltre sessanta missioni. Il 30 luglio 1916 si imbarc a Venezia sul sommergibile Giacinto Pullino, al comando del tenente di vascello Ubaldo Degli Uberti, con il quale avrebbe dovuto effettuare un'incursione su Fiume, ma lunit, spostata improvvisamente dalla corrente, and ad incagliarsi sullo scoglio della Galiola, allimbocco del golfo del Quarnero. Risultati vani tutti i tentativi di disincaglio, distrutti i cifrari di bordo e le apparecchiature e predisposta per lautoaffondamento, lunit fu abbandonata dallequipaggio e Sauro, allontanatosi volontariamente da solo su un battellino, venne intercettato dal cacciatorpediniere austriaco Satellit e fatto prigioniero. Alla cattura, dichiar la falsa identit di Nicola Sambo. Segu il processo presso il tribunale della Marina austriaca di Pola con interrogatori, dibattimenti, confronti e riconoscimenti (tra i quali quello dei concittadini Giovanni Riccobon, Giovanni Schiavon e quello decisivo di suo cognato Luigi Steff, Maresciallo della Guardia di Finanza austriaca). Infine, il confronto drammatico con la madre che, pur di salvarlo dalla forca, neg di conoscerlo. La condanna alla pena di morte per alto tradimento, tramite impiccagione, fu eseguita nelle carceri militari di Pola il 10 agosto 1916.

Cesare Battisti (Trento 4 febbraio 1875 Trento 12 luglio 1916) stato un patriota, giornalista, geografo, politico socialista e irredentista italiano. Nativo di Trento, vi frequent il ginnasio, prima di spostarsi a Graz. Da qui and a Firenze dove si laure nel 1898 in lettere, e successivamente in geografia. Abbracci prestissimo gli ideali irredentisti, e alla testa del movimento socialista trentino lott per migliorare le condizioni di vita degli operai, per luniversit italiana di Trieste, per lautonomia del Trentino. Volendo difendere pacificamente e legalmente i diritti degli italiani, riesce a farsi eleggere deputato al Reichsrat, il Parlamento di Vienna nel 1911. Il 17 agosto 1914, appena due settimane dopo lo scoppio della guerra, abbandona il territorio austriaco e ripara in Italia. Inizia subito un impegno di propaganda a favore dellinterventismo contro l'Impero austro-ungarico, tenendo comizi nelle maggiori citt italiane e pubblicando articoli su giornali e riviste. Il 24 maggio 1915, l'Italia entra in guerra e Battisti si arruola volontario e viene inquadrato nel Battaglione Alpini Edolo, 50 Compagnia. Per il suo sprezzo del pericolo in azioni arrischiate riceve, nell'agosto del 1915, un encomio solenne. Viene successivamente, promosso ufficiale, al Battaglione Vicenza del 6 Reggimento Alpini, operante sul Monte Baldo nel 1915 e sul Pasubio nel 1916. Nel maggio 1916 si trova a Malga Campobrun, in attesa dell'inizio della famosa Strafexpedition (15 maggio - 15 giugno 1916), preparando la controffensiva italiana. Il 10 luglio il Battaglione Vicenza, formato dalle Compagnie 59, 60, 61 e da una Compagnia di marcia comandata da Battisti, riceve l'ordine di attaccare il Monte Corno di Vallarsa (1765 m) sulla destra del Leno in Vallarsa, occupato dalle forze austro-ungariche. Nelle operazioni, molti Alpini caddero sotto i colpi austriaci, mentre molti altri furono fatti prigionieri. Tra questi ultimi, il sottotenente Fabio Filzi e il tenente Cesare Battisti stesso che, dopo essere stati riconosciuti, furono tradotti e incarcerati a Trento. La mattina dell'11 luglio, Battisti venne trasportato attraverso la citt a bordo di un carretto, in catene e circondato da soldati. Durante il percorso, organizzato dalla polizia austriaca, numerosi gruppi di cittadini e milizie lo fecero bersaglio di insulti, sputi e frasi infamanti. Durante il processo non si abbass mai alle scuse, n rinneg il suo operato e ribad invece la sua piena fede all'Italia. Respinse l'accusa di tradimento a lui rivolta, basata sul fatto d'essere suddito asburgico passato alle fila nemiche e deputato del Reichsrat. Egli si consider invece soltanto soldato catturato in azione di guerra. L'esecuzione avvenne nel cortile interno del Castello del Buon Consiglio di Trento. Cesare Battisti affront il processo, la condanna e l'esecuzione con animo sereno e con grande fierezza, nonostante la misera esposizione durante il tragitto in citt, il fatto che fosse stato condotto alla forca vestito quasi di stracci e che non gli si permise di scrivere alla famiglia. Mor gridando in faccia ai carnefici: Viva Trento italiana! Viva l'Italia! E sepolto a Trento, nel Mausoleo di Cesare Battisti.

Damiano Chiesa (Rovereto, 24 maggio 1894 Trento, 19 maggio 1916) stato un irredentista e militare italiano. Nato a Rovereto, sin da piccolo si rifiut di ritenersi austriaco e di imparare il tedesco, nutrendo forti sentimenti irredentisti. Terminata la Imperial Regie Scuole della sua citt natale, si iscrisse al Politecnico di Torino, continuando successivamente gli studi presso la facolt di Ingegneria navale di Genova. Durante il tempo che trascorse in Italia fu un fervente irredentista, e realizz con un gruppo di compagni un giornale quindicinale, L'ora presente, che costituiva uno dei pi forti manifesti dell'irredentismo trentino a Torino. Allentrata in guerra dellItalia nel 1915, invece di arruolarsi, come era suo obbligo, all'interno dell'esercito austro-ungarico, Damiano Chiesa entr volontario, con il falso nome di Mario Angelotti nel Regio Esercito e, salutata per l'ultima volta la sua Rovereto, il 29 maggio part per il Fronte di Asiago, ove entr nel 6 Reggimento Artiglieria da Fortezza. Ben presto fu inviato come sottotenente del 9 Reggimento della stessa Arma sui monti roveretani, in particolare in una regione detta "Costa Violina", mentre la sua famiglia veniva deportata nel campo di internamento austriaco di Katzenau. Sul Monte Zugna guid i suoi soldati nella costruzione di una caverna per la protezione dei cannoni, fino ad un attacco sferrato dagli austriaci il 17 maggio 1916, durante il quale la caverna fu bloccata e Chiesa venne fatto prigioniero. Condotto nella casa-prigione di Aldeno, il 18 sfilava per Trento, condotto a forza al Castello del Buon Consiglio, allora presidio militare. Dopo un processo sommario, durante il quale continu a negare la propria nazionalit austriaca, fu condannato alla fucilazione per Alto Tradimento alla Casa d'Asburgo ed all'Impero austro-ungarico. Verso le 16 del giorno seguente sent la lettura dalla "Loggia dei Leoni" della condanna definitiva alla fucilazione. La sera del 19 maggio 1916 alle ore 19 Damiano Chiesa cadeva riverso, ormai cadavere, nel fossato del castello. Conferitagli la medaglia doro al valor militare alla memoria, alla fine della guerra Damiano Chiesa fu insignito anche del titolo di "Protomartire della Grande Guerra" insieme a Cesare Battisti e Fabio Filzi, agli onori dei Re d'Italia e del Governo Italiano e della laurea honoris causa del Politecnico torinese. soprattutto ricordato presso il Museo storico italiano della guerra a Rovereto, ove oltre i suoi effetti personali custodita la sua ultima lettera inviata alla famiglia. La sue spoglie sono conservate a Rovereto, presso l'Ossario di Castel Dante.

Guglielmo Oberdan, nato con il nome di Wilhelm Oberdank (Trieste, 1 febbraio 1858 Trieste, 20 dicembre 1882), stato un patriota ed esponente dell'irredentismo italiano. Wilhelm Oberdank era figlio illegittimo di
Josepha Maria Oberdank, una slovena di Gorizia, e del soldato veneto Valentino Falcier, arruolato nell'esercito austro-ungarico. Quando Falcier abbandon la donna, questa si spos con un altro uomo, che non riconobbe Wilhelm, il quale mantenne pertanto il cognome della madre. In giovent italianizz il proprio nome e cognome diventando Guglielmo Oberdan, al fine di rivendicare la propria italianit.

Trascorse i primi anni di vita a Trieste, una citt segnata a quel tempo dai contrasti fra i fedeli all'Austria e gli irredentisti. Si distinse nelle attivit scolastiche e nel 1877, grazie ad una borsa di studio del comune di Trieste, si iscrisse al Politecnico di Vienna. L'anno seguente per, avendo l'Austria proclamato la mobilitazione per occupare militarmente la Bosnia-Erzegovina come deciso nel Congresso di Berlino, ricevette la chiamata alle armi e dovette interrompere gli studi. Per non combattere agli ordini dell'Austria, decise subito di disertare e, aiutato da organizzazioni patriottiche italiane, abbandon Vienna per trasferirsi a Roma, dove pot iscriversi all'universit e proseguire gli studi in ingegneria. Sfortunatamente all'ultimo anno fu per costretto ad interromperli poich, a causa di alcune sue opinioni, il sussidio assegnatogli dallo Stato italiano gli venne revocato. La morte di Giuseppe Garibaldi, avvenuta nel 1882, ed il conseguente scoraggiamento degli esuli che avevano riposto in lui le loro speranze, spinse Oberdan ad organizzare un attentato, assieme ad altri irredentisti (tra cui l'istriano Donato Ragosa, con cui si era sempre mantenuto in contatto), contro l'imperatore Francesco Giuseppe in visita a Trieste in occasione dei 500 anni di dedizione della citt all'Austria (1382-1882). Prima che l'attentato potesse compiersi, venne arrestato a Ronchi, in seguito alla segnalazione di un messo comunale che not il suo ingresso clandestino in territorio austriaco nei pressi di Versa. Oberdan confess le sue intenzioni di attentare alla vita dell'imperatore Francesco Giuseppe, venne condannato a morte per diserzione e cospirazione e fu impiccato a Trieste il 20 dicembre 1882. Martire dell'irredentismo, gli stato dedicato un mausoleo che affianca il palazzo del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, sorto nello stesso posto (ora piazza Oberdan) dove all'epoca dei fatti si trovava la caserma in cui fu impiccato. A Treviglio (BG) gli stato intitolato un Istituto Tecnico Commerciale (I.T.C. G.Oberdan) e sempre a Trieste un liceo scientifico. Sono numerose le piazze, vie e istituti scolastici che in quasi tutte le citt italiane recano il nome di Guglielmo Oberdan. Oberdan ricordato ne La Leggenda del Piave (meglio conosciuta come La Canzone del Piave, insieme a Nazario Sauro e Cesare Battisti oltre che nell'Inno a Oberdan.

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