Sei sulla pagina 1di 6

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la seguente DECISIONE

sul ricorso in appello proposto dal Ministero dell Interno, in persona del Ministro p.t., e la Commissione esaminatrice del concorso interno per la promozione alla qualifica di Ispettore Superiore della Polizia di Stato, in persona del Presidente p.t., rappresentati e difesi dall Avvocatura Generale dello Stato, con domicilio per legge presso la sede della stessa in Roma, via dei Portoghesi, n. 12; contro FALVO Celestino, costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso dallavv.to Antonio Romano, con domicilio eletto in Roma, via E. Tazzoli, n. 6, presso l avv.to Luigi Condemi Morabito; per l'annullamento della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria, Sede di Catanzaro, Sez. I, n. 2560 del 27.12.2005; Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio di FALVO Celestino e le relative note difensive; Visti gli atti tutti della causa;

N.6102/2008 Reg.Dec. N. 4546 Reg.Ric. ANNO 2006

FF

N.R.G. 4546/2006

Nominato relatore per la pubblica udienza del 28 ottobre 2008 il Consigliere Polito Bruno Rosario; Udito per il Ministero ricorrente l Avvocato dello Stato Collabolletta; Ritenuto e considerato in fatto e in diritto quanto segue: FATTO e DIRITTO Con la sentenza di estremi indicati in epigrafe il T.A.R. per la Calabria accoglieva il ricorso proposto dal sig. FALVO Celestino avverso il provvedimento di cui al verbale n. 50 del 24.03.2004 della Commissione esaminatrice del concorso interno per titoli ed esami a 535 posti di ispettore superiore della Polizia di Stato indetto con bando pubblicato il 03.03.2003, di annullamento dell elaborato relativo alla prova scritta sull argomento Il concorso di reati sul rilievo che interi brani . . . risultano integralmente copiati dal testo V^ ed. Cedam di L. D Ambrosio capitolo VIII <Il concorso di reati> ed in particolare dal <Riepilogo> Avverso detta sentenza ha proposto appello il Ministero dell Interno ed ha dedotto: - l insindacabilit nel merito del giudizio discrezionale tecnico della commissione esaminatrice che, nella specie, si presenta logico, congruo e coerente con i criteri di massima di valutazione delle prove stabiliti dalla commissione; - la sussistenza dei presupposti inficianti l originalit dell elaborato in presenza dei quali l esclusione dal concorso si presenta come doverosa, indipendentemente dalla quantit e qualit delle parti oggetto di copiatura.

N.R.G. 4546/2006

Il sig. FALVO si costituito in giudizio ed ha contraddetto ai motivi di appello concludendo per la conferma della sentenza appellata. All udienza del 28 ottobre 2008 il ricorso stato trattenuto per la decisione. 2). Lappello fondato. 2.1). La comminatoria di esclusione del candidato da concorso per laccesso ad impiego nella pubblica amministrazione, alla stregua di quanto previsto dallart. 13, comma quarto, del d.P.R. 09.05.1994, n. 487, si collega ai limiti di consultazione di testi in sede di svolgimento dalle prove scritte, quali imposti dal bando di concorso e/o dalle indicazioni della stessa commissione esaminatrice, ed opera con effetto di automatismo nei casi in cui risulti che il concorrente abbia copiato in tutto o in parte lo svolgimento del tema. Si tratta di disposizione di chiaro contenuto e di immediata valenza precettiva indirizzata a garantire l originalit del prodotto intellettuale del candidato quale elemento rivelatore del grado di maturit e di preparazione richiesto per assolvere i compiti nel posto messo a concorso. La violazione della stessa sussiste nei casi in cui dalla prova scritta emerga: a). una riproduzione fedele del testo non ammesso a consultazione; b). un impostazione del tema, o di parte di esso, che costituisca un imitazione, con carattere pedissequo e fraudolento, del testo assunto a parametro confronto. Nella specie, come posto in rilievo da parte del Ministero appellante, ricorre l ipotesi sub a).

N.R.G. 4546/2006

Dalla comparazione dell elaborato del sig. FALVO con il testo indicato in verbale dalla commissione (Diritto penale per l attivit di polizia giudiziaria, L. D Ambrosio, V^ ed. Cedam capitolo VIII Il concorso di reati ed in particolare Riepilogo) emerge all evidenza come parte dello scritto sia una pedissequa trasposizione del contenuto del testo del predetto manuale, estesa financo alla punteggiatura. Si tratta, inoltre, di una parte dell elaborato che non affatto residuale e circoscritta rispetto all economia dell intera prova e che si configura all evidenza influente sul giudizio di merito che deve essere espresso dalla commissione e che, nel punteggio assegnato, si riflette sulla posizione in graduatoria in danno dei concorrenti che abbiano correttamente osservato la norma di concorso che preclude l ausilio di manuali ed altri testi. Diversamente da quanto ritenuto dal T.A.R. non si versa a fronte di un non corretto esercizio della sfera di discrezionalit tecnica di cui l Amministrazione dispone in sede di valutazione delle prove di esame. Il giudizio della Commissione muove invero dall oggettivo ed incontestabile riscontro della corrispondenza - per struttura, articolazione delle proposizioni e termini utilizzati - di una parte non marginale dell elaborato al testo assunto a termine di comparazione e pertanto, in relazione a dettato di cui all art. 13, comma quarto, del n. 487/1994 e dei criteri di massima stabiliti dalla commissione medesima, la misura espulsiva viene a configurarsi come dovuta a garanzia delle regolarit del concorso e delle stesse posizioni di interesse degli altri partecipanti di non vedersi postergati rispetto a chi non abbia redatto la prova con autonoma elaborazione e personale apporto intellettuale.

N.R.G. 4546/2006

N, infine, il plagio doveva estendersi all intero elaborato, poich la normativa concorsuale prende in considerazione anche il parziale non originale svolgimento della tematica assegnata, che pone la prova in condizione di inutilizzabilit ai fini della valutazione dell effettiva capacit e preparazione del candidato. Lappello va, quindi, accolto e, in effetto, va respinto il ricorso di primo grado. Le spese del giudizio possono essere compensate fra le parti. P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Sesta, accoglie lappello e, per leffetto, respinge il ricorso di primo grado. Spese compensate. Ordina che la presente decisione sia eseguita dall'Autorit amministrativa. Cos deciso in Roma dal Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale Sez. VI - nella Camera di Consiglio del 28 ottobre 2008 con l'intervento dei Signori: Claudio Varrone Luciano Barra Caracciolo Aldo Scola Roberto Chieppa Bruno Rosario Polito Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere est.

Presidente Claudio Varrone

N.R.G. 4546/2006

Consigliere Bruno Rosario Polito

Segretario Glauco Simonini

DEPOSITATA IN SEGRETERIA il..09/12/2008 (Art. 55, L.27/4/1982, n.186) Il Direttore della Sezione Maria Rita Oliva

CONSIGLIO DI STATO In Sede Giurisdizionale (Sezione Sesta) Add...................................copia conforme alla presente stata trasmessa al Ministero.............................................................................................. a norma dell'art. 87 del Regolamento di Procedura 17 agosto 1907 n.642 Il Direttore della Segreteria

Potrebbero piacerti anche