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Escluso dal concorso perch copia da Altalex TAR Puglia-Bari, sez. III, sentenza 04.02.2010 n 250 (Gesuele Bellini) In un pubblico concorso lesclusione di un candidato per riscontrato plagio non un atto riservato esclusivamente alla commissione desame ma pu essere disposta anche dal giudice, in virt del suo legittimo sindacato sulla discrezionalit tecnica, la cui attivit non sostituisce la valutazione della commissione ma diretta alla ricostruzione del fatto, per verificare la sussumibilit dello stesso nelle prescrizioni di legge. Cos ha affermato il TAR Puglia, Bari, sezione III, nella sentenza 4 febbraio 2010, n. 250. Il caso ha riguardato una procedura concorsuale in un ente locale, nel quale una candidata, collocatasi seconda in graduatoria, ha proposto ricorso per lannullamento delle relative delibere e verbali, dogliandosi, tra laltro, del fatto che la Commissione non aveva annullato una prova scritta del candidato collocatosi al primo posto della graduatoria di merito, il quale avrebbe copiato integralmente il suo elaborato da un articolo, a cura del dott. Aldo Cennicola, pubblicato sul sito www. altalex.com: il diritto di acceso dopo la legge 15/2005. Il TAR adito, nel richiamare conforme giurisprudenza (C.d.S. Sez. VI, 9 dicembre 2008, n. 6102) al riguardo ha precisato che sussiste il plagio, sanzionato con lesclusione del candidato in base allart. 13 comma 4, del D.P.R. 9 maggio 1994, n. 487, quando dalla prova scritta emerge una riproduzione fedele del testo che non ammesso a consultazione ovvero quando si in presenza di unimpostazione del tema o di parte di esso che costituisca unimitazione con carattere pedissequo e fraudolento del testo assunto a parametro confronto. Nel caso di specie, dal confronto dellelaborato scritto del vincitore con larticolo giuridico pubblicato sul sito www.altalex.com il Collegio non ha avuto dubbi che vi sia stato plagio, avendo riscontrato che le frasi, le parole usate e lo stesso articolarsi delle argomentazioni giuridiche sono in parte la pedissequa trascrizione delloriginale lavoro del dott. Aldo Cennicola, come pubblicato su Altalex, che difficilmente potrebbe ipotizzarsi in un residuato mnemonico. Premesse tali considerazioni, il Tar, sottolineando che al giudice non precluso di procedere alla ricostruzione del fatto (Tar Puglia Bari, n. 1289/2002; Tar Lecce n. 1825/2004), ha accolto il ricorso dichiarando lillegittimit, con conseguente annullamento, della graduatoria per mancata applicazione delle disposizioni concorsuali che vietano il plagio con esclusione del candidato interessato. (Altalex, 27 maggio 2010. Nota di Gesuele Bellini. Si ringrazia per la segnalazione Ottavio Carparelli)

N. 00250/2010 REG.SEN. N. 01882/2008 REG.RIC.

R E P U B B L I C A

I T A L I A N A

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente
SENTENZA
Sul ricorso numero di registro generale 1882 del 2008, proposto da: Sofia Ruggieri, rappresentata e difesa dall'avv. Antonella Iacobellis, con domicilio eletto presso Antonella Iacobellis in Bari, via Dante Alighieri, 193; contro Comune di Vieste in Persona del Sindaco P.T., rappresentato e difeso dall'avv. Domenico Antonio Gambatesa, con domicilio eletto presso Antonio Gambatesa in Bari, corso Cavour 208; nei confronti di Pasquale Ciliberti; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, DELIBERA di G.M. n. 210 del 9 ott. 2008 DI APPROVAZIONE ATTI CONCORSUALI PER PROGRESSIONE VERTICALE DI UNITA' SERVIZIO DI SEGRETERIA; del verbale della Commissione desame nella aparte in cui non prendeva atto dellavvenuta copiatura della prova scritta del candidato Ciliberti Pasquale con conseguente esclusione del medesimo; del verbale della Commissione n. 4 dell8 agosto 2008 di correzione delle prove scritte nella parte in cui non

venivano esclusi ma anzi ammessi a valutazione gli elaborati scritti del candidato Ciliberti anche nella parte in cui veniva attribuito allo stesso il punteggio rispettivamente di 23/30 2 25/30 n per la prima e seconda prova scritta; dei verbali della Commissione desame n. 4 e n. 5 di ammissione alla prova orale del sig. Ciliberti; del verbale della Commissione desame n. 5/2008 in cui veniva attribuito al Ciliberti il primo posto in graduatoria; Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Vieste in Persona del Sindaco P.T.; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 14 ottobre 2009 il dott. Vito Mangialardi e uditi per le parti i difensori gli avv.ti Antonella Iacobellis e Domenico Antonio Gambatesa.; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue: FATTO Con atto notificato e depositato rispettivamente in data 11 dic. 2008 ed il 18 dic. 2008 la ricorrente che ebbe a partecipare al concorso indetto dal Comune di Vieste per la progressione verticale per una unit di cat. D1 per il servizio di Segreteria Settore Primo e che nella relativa graduatoria finale si trova ad occupare il secondo posto; ha provveduto ad impugnare delibere e verbali di cui in epigrafe deducendo i seguenti motivi 1) Violazione e falsa applicazione del CCNL degli Enti Locali 1998-2001. Rappresenta a riguardo che per poter coprire il ruolo professionale di categoria D necessario il diploma di laurea nel mentre il contro interessato e primo in graduatoria in possesso del solo diploma di maturit classica. 2)Violazione e falsa applicazione dellart. 34 del

regolamento sullordinamento degli uffici e servizi approvato con delibera di G.M. n. 289 del 22.12.2006 e dellart. 13 del dpr 847/1994e s.m.i. Eccesso di potere: la Commissione non ha annullato la prima prova scritta del contro interessato Ciliberti ( Essa prova scritta riguardava il seguente argomento sorteggiato alla luce della riforma operata dalla legge n. 15/2005, illustri il candidato sul diritto di accesso agli atti amministrativi) perch integralmente copiata da un articolo pubblicato sul sito www. Altalex.com il diritto di acceso dopo la legge 15/2005 , articolo a cura del dott. Aldo Cennicola; Si costituita in giudizio lamministrazione comunale opponendosi allavverso gravame. Quanto al primo motivo In rito ne ha dedotto la irricevibilit ed inammissibilit e siccome la ricorrente che aveva espresso considerazioni circa la presunta illegittimit della clausola del bando nella parte in cui prevedeva per i candidati interni- il possesso di un titolo di studio inferiore di quello previsto per laccesso dallesterno, non aveva per provveduto ad impugnare in uno con latto applicativo finale gli atti in predicato, vale a dire la determina del Dirigente del secondo settore n. 144/2007 di indizione della progressione verticale e la determina n. 180 /2007 di ammissione o meno dei candidati alla procedura in parola. Nel merito poi ha contestato quanto ex adverso dedotto, facendo presente che per gli enti che non versavano in condizioni deficitarie cera la possibilit di prevedere come requisito di accesso per gli interni un titolo di studio inferiore a quello previsto per i candidati esterni, con conseguente valorizzazione di professionalit acquisite allinterno della

amministrazione. Sul secondo motivo, la difesa del Comune eccepisce la tardivit facendo riferimento alla data del del 26 sett. 2008 in cui, si afferma, il presidente della Commissione avrebbe affisso alla porta dellaula di concorso la graduatoria finale della procedura in parola, con la conclusione che gi da essa data la

ricorrente, ivi presente, aveva gi appreso il nominativo del vincitore,; la conseguenza sarebbe che il ricorso notificato il 11.12.2008 sarebbe

intempestivo. Nel merito fa argomenta che la sussistenza o meno del plagio effettuato da un candidato, si appartiene al giudizio esclusivo della

Commissione desame che di ordine tecnico discrezionale, ed essa commissione lunico soggetto abilitato allannullamento di una prova concorsuale per presunta copiatura . Si afferma poi che le parti del compito asseritamente copiate non corrispondono al testo integrale del documento ex adverso esibito e che diverso quanto ai contenuti, alla consistenza numerica delle pagine ed alliter argomentativo rispetto al testo dellelaborato del cndidato. Si fa poi riferimento ala esperienza trentennale lavorativa del vincitore nel corso della quale il tema dellaccesso ai documenti amministrativi rappresenta un dato di quotidiana esperienza. DIRITTO Il ricorso fondato e enei termini che seguono. Ritiene il Collegio di passare subito allesame del secondo motivo in cui si censura che il compito scritto del vincitore inerente la prima prova per cui era stato sorteggiato largomento alla luce della riforma operata dalla legge n. 15/2005, illustri il candidato sul diritto di accesso agli atti amministrativi sia stata integralmente copiata da un articolo pubblicato sul sito www.altalex. Com, noto sito internet dedicato ad avvocati e comunque ad esercenti attivit legali ed in cui vengono illustrati questioni giuridiche di particolare interesse. Larticolo in questione un pregevole lavoro del dott. Aldo Cennicola, magistrato in servizio presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, articolo recante la seguente

intestazione. il diritto di accesso dopo la legge 15/2005. Che vi sia stato plagio non par dubbio al Collegio; lo si riscontra confrontando lelaborato scritto del poi vincitore con larticolo giuridico del dott. Cennicola. Per esempio la

prima facciata e buona parte della seconda dellelaborato scritto del sig, Ciliberti <(lintero compito occupa circa undici facciate di un foglio uso bollo, che la interessata ricorrente venutane in possesso a seguito di esperita azione di accesso agli atti concorsuali, ha esibito in giudizio in allegato allatto introduttivo>, essa prima facciata e oltre met della seconda, si diceva, constano essere del seguente testuale tenore: La legge 11.2.2005 n. 15, innovando profondamente la legge generale sul procedimento amministrativo n. 241/1990) ha dettato una disciplina pi organica in materia di accesso ai documenti. Lart. 22 come novellato dalla legge n. 15/2005 alla lettera a) del comma 1 si preoccupa a differenza della normativa precedente, di definire il diritto di accesso come il diritto degli interessati di prendere di prendere visione e di estrarre copia dei documenti amministrativi. Il fondamento giuridico del diritto di accesso,va individuato nel principio di trasparenza dellattivit

amministrativa e pi a monte degli artt. 97 e 98 Cost. ove si enuncia il principio di buon andamento dei pubblici uffici. La stessa legge n. 15/2005 contiene in proposito unimportante enunciazione di principio, laddove innovando lart. 22 della legge n. 241/90, prevede che laccesso ai documenti attese le sue rilevanti finalit di pubblico interesse, costituisce un principio generale dellattivit amministrativa, finalizzato a favorire la partecipazione dei privati e ad assicurare limparzialit e trasparenza dellazione amministrativa,. Poich il diritto di accesso, prosegue la norma, attiene ai livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale il relativo fondamento pu essere rinvenuto anche nellart. 117 co.2. lettera m) della Costituzione espressamente richiamato dal nuovo art. 22

Orbene esse frasi e parole usate e lo stesso articolarsi delle argomentazioni giuridiche sono la pedissequa trascrizione della prima parte (premessa) delloriginale lavoro del dott. Aldo Cennicola come pubblicato su Altalex ed esibito agli atti di causa; a fronte della testualit della trasposizione nellatto concorsuale delle parole ed indicazioni di normativa e a livello di legge ordinaria e di ordine costituzionale, pare al Collegio francamente difficile ipotizzare un residuato mnemonico ovvero ancora una conseguenza del lavoro trentennale svolto dallinteressato nella amministrazione quale addetto alla particolare problematica; invero concetti giuridici di tale spessore nel modo in cui vengono poi riferiti da uno studioso o cultore della materia ben difficilmente e proprio per la loro complessit che possano essere riportate in maniera pedissequa a quanto scritto originariamente in dottrina; esperienza docet che se mnemonicamente si elaborano nozioni giuridiche apprese da apposite fonti dottrinarie, ben difficile che poi che il discente possa ritenere le singole parole fermandosi piuttosto e di norma il ricordo mnemonico alle nozioni apprese. Se avviene il contrario, logica vuole che vi sia stata copiatura del testo base che non doveva, invece, essere portato nellaula di esame e non deveva in detta sede essere consultato. La giurisprudenza (vedi decisione del CdS Sez. VI, 9 dice. 2008 n. 6102) ravvisa plagio che porta allesclusione del candidato alla luce di quanto previsto dalla5rt. 13 comma quarto del dPR 9 maggio 1994 n. 487- quando dalla prova scritta emerga una riproduzione fedele del testo non ammesso a consultazione, ovvero una impostazione del tema o di parte di esso che costituisca una imitazione con carattere pedissequo e fraudolento del testo assunto a parametro confronto.

Ci detto ed evidenziato, il Collegio deve ora affrontare leccezione di rito sollevate dallAmministrazione e quanto alla tardivit della particolare

impugnativa, dovendosi secondo la difesa del Comune ravvissarsi il dies a quo per la decorrenza dei termini decadenziali alla data del del 26 sett. del 2008, vale a dire al giorno in cui il Presidente della Commissione affisse alla porta dellaula di esame (in cui allevidenza cera la candidata ora ricorrente) la confezionata graduatoria concorsuale Alluopo il Collegio, richiamati concetti noti per cui chi eccepisce la tardivit di un ricorso tenuto a darne prova rigorosa, osserva che nella specie agli atti di causa v copia della nota a firma del presidente della commissione datata Vieste 26 settembre 2008 recante le risultanze del concorso che vedevano al primo posto il sig. Ciliberti Pasquale con punti 53,17 ed al secondo lattuale ricorrente Ruggieri Sofia con punti 50,78. Essa nota non porta alcuna indicazione che sia stata affissa allalbo ovvero alla porta dellaula di esame il giorno 26 sett. 2008 con la conseguenza che essa data non pu costituire il dies a quo per il decorso dei termini decadenziali di produzione del gravame, come invece si assume dalla difesa del Comune. Il Ccollegio deve ora affrontare la seconda eccezione sollevata sempre dalla difesa del Comune, vale a dire la considerazione che allesclusione di un candidato per riscontrato plagio possa procedere solo e soltanto la

commissione desame, senza che altri possa ad essa sostituirsi nel giudicare che vi sia stato plagio, decisione che si rapporta ad un giudizio, e di ordine discrezionale della sola Commissione. A riguardo va invece osservato in ordine ai poteri cognitori e decisori di questo giudice e la questione non di poco momento- che , ed in via generale, non precluso il sindacato sulla discrezionalit tecnica (CdS Ad Pl. N. 16/1989); va aggiunto quanto alla pretesa sollevata nel presente ricorso, che il Giudice adito

non chiamato a sostituire la propria valutazione in tema di plagio o meno a quella della Commissione desame, ma solo che esso proceda alla ricostruzione del fatto, per verificare la sussumibilit dello stesso nellart. 13, 4^ e 5^ comma del dPR 9 maggio 1994 n. 487 la cui applicabilit al caso di specie non viene contestata anche in relazione alla circostanza che il contenuto precettivo dellart. 13 stato oggetto di apposito avvertimento da parte della Commissione allinizio delle prove scritte, come avviene in tutti i concorsi pubblici. Orbene come detto nella narrativa dianzi riportata, risulta che le censure di parte ricorrente in ordine alla corrispondenza della prova scritta del candidato poi vincitore al contenuto del lavoro dottrinale del dott. Cennicola pubblicato sul sito Altalex e riguardante proprio largomento che era stato sorteggiato in sede di esame, hanno testuale fondamento. Ribadito quindi che non precluso a questo giudice di procedere alla ricostruzione del fatto (vedi Tar Puglia Bari, 9 marzo 2002 n. 1289 ed anche Tar Lecce n. 200401825), non pu che concludersi con laccoglimento del gravame ed esclusione pertanto del primo graduato per violazione della normativa concorsuale che vieta il plagio, il che comporta la illegittimit ( e conseguente annullamento) della confezionata graduatoria appunto per mancata

applicazione delle disposizione concorsuale che vieta il plagio con esclusione del candidato interessato. Spese di giudizio come da dispositivo. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, sede di Bari, Sezione III accoglie il ricorso in epigrafe e per leffetto annulla gli atti gravati Condanna lAmministrazione resistente (Comune di Vieste) alla rifusione delle spese di

giudizio a favore della ricorrente, spese che liquida in complessivi 3.000,00 (tremila). Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorit amministrativa. Cos deciso in Bari nella camera di consiglio del giorno 14 ottobre 2009 con l'intervento dei Magistrati: Amedeo Urbano, Presidente Vito Mangialardi, Consigliere, Estensore Rosalba Giansante, Referendario DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 04/02/2010 (Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186) IL SEGRETARIO http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Bari/Sezione %203/2008/200801882/Provvedimenti/201000250_01.XML

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