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LABORATORIO DI CHIMICA
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE
NORME DI SICUREZZA, PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI ED INFORTUNI, PRONTO SOCCORSO N EI LABORATORI CHIMICI
INDICE
PARTE 1
Norme di sicurezza e prevenzione degli incidenti ed infortuni nei laboratori chimici.. 1. Introduzione 2. Norme generali di sicurezza... 3. Norme elementari per la prevenzione degli incidenti e degli infortuni.................. 4. Attivit fuori orario 5. Trasporto di materiali 6. Lavori con impiego di composti infiammabili o solventi organici 7. Raffreddamento con acqua corrente.. 8. Esperimenti a pressione ridotta. 9. Bombole di gas compressi. 10. Esperimenti sotto pressione................... 11. Esperimenti a bassa temperatura 12. Sostanze che reagiscono con lacqua violentemente. 13. Sostanze ossidanti.. 14. Sostanze esplosive, infiammabili, ecc... 15. Sostanze nocive o inquinanti................. 16. Campi magnetici 17. Videoterminali.. 18. Mezzi di estinzione dincendio. 19. Modalit di raccolta, stoccaggio e selezione dei rifiuti tossico-nocivi. 20.Conclusioni Etichettatura delle sostanze chimiche.. Frasi di rischio e consigli di prudenza pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. Pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 04 04 04 05 06 06 07 07 08 08 09 09 10 10 10 12 13 13 13 14 15 16 18
PARTE 2
Nozioni elementari di pronto soccorso. Generalit.. 1.Ferite da taglio e ferite lacero-contuse... 2.Ferite agli occhi. 3.Ustioni da fiamme, sostanze incandescenti, ecc 4.Causticazione da sostanze chimiche.. 5.Ingestione di sostanze tossiche, liquide o solide... 6.Inalazione di gas tossici 7.Traumatismi.. 8.Folgorazione. Sintomi di intossicazione da sostanze chimiche e soccorsi durgenza.
- PARTE
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Norme legislative sulla sicurezza del lavoro.. Adempimenti in materia di prevenzione e sicurezza al momento dellarrivo in laboratorio di un nuovo lavoratore. Adempimenti al momento in cui un lavoratore lascia definitivamente Il laboratorio. Bibliografia.
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PARTE 1
NORME DI SICUREZZA E PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI ED INFORTUNI NEI LABORATORI CHIMICI
1. INTRODUZIONE
Nei laboratori chimici, dato il tipo particolare di operazioni che vi si eseguono e dato il tipo delle apparecchiature e delle sostanze che si adoperano, sempre da tenere presente il rischio di eventuali incidenti ed infortuni. Il problema della prevenzione di tali eventi presenta diversi aspetti: il primo di ordine strutturale riguarda la progettazione e la disposizione dei locali e ladozione dei fondamentali sistemi di sicurezza (uscite e scale di sicurezza, impianto elettrico, impianto antincendio, ecc.), il secondo, pi specifico per i laboratori chimici, riguarda tutte quelle dotazioni che rendono le strutture e i relativi locali adatti al tipo di lavoro che vi si deve svolgere e lultimo interessa direttamente tutto il personale (docenti, tecniciamministrativi, studenti, ecc.) che opera nel settore chimico. Chi opera in un laboratorio chimico deve tenere sempre presente la delicatezza del proprio compito, al fine di salvaguardare non solo la propria incolumit fisica, ma anche quella degli altri. E indispensabile perci conoscere nel modo migliore tutto ci che oggetto del proprio lavoro (operazioni da eseguire, apparecchiature da usare, ecc.), i pericoli che possono derivare da certe operazioni e le norme per evitarli. In particolare, quando si trattano prodotti chimici nuovi o si eseguono reazioni non ancora abbastanza conosciute, occorre abbondare nelle misure di sicurezza, considerando pericolosa qualsiasi sostanza di cui non si conoscono le caratteristiche e la tossicit.
lavorativa. Le porte devono permettere la visione allinterno del locale e di conseguenza la parte superiore in vetro trasparente non deve essere ricoperta con carta, posters, ecc.. Ogni locale se adibito a laboratorio sperimentale e occupato da pi di due persone o con superficie superiore a 20 mq. deve avere due porte. I cavedi dei servizi (acqua, gas, aria compressa, ecc.) non devono essere usati come deposito di materiale vario ma, devono restare completamente liberi per poter accedere alle saracinesche generali dei servizi ivi collocati. Il sottotetto non un deposito per materiale in disuso o per reagenti chimici e deve essere lasciato completamente libero per precise norme antincendio e per la manutenzione degli impianti ivi collocati. Le cassette di pronto soccorso devono essere segnalate e collocate in luogo ben in vista e devono contenere tutto quanto previsto dalle vigenti norme. Ogni locale deve risultare ben areato ed illuminato. Su ogni apparecchio telefonico devono essere indicati i numeri di emergenza (ambulanza, pronto soccorso, vigili del fuoco, pronto intervento servizi, servizio di vigilanza). Sulla porta di ogni laboratorio chimico didattico, di ricerca o di servizio deve essere indicato il nome del responsabile per la reperibilit (numero di telefono) in caso di necessit.
Quando si lavora con radiazioni UV, proteggersi gli occhi con gli appositi occhiali. Gli acidi versati si possono neutralizzare con bicarbonato di sodio (NaHCO3), gli alcali con acido cloridrico diluito (HCl 5%). Nel caso che le sostanze versate siano infiammabili (solventi e prodotti organici), spegnere immediatamente le fiamme libere e staccare il quadro elettrico di sezione. Non versare materiale infiammabile nei cestini porta-rifiuti. Non gettare mozziconi accesi nei cestini porta-rifiuti, ma spegnerli sempre con acqua. Non toccare con le mani bagnate gli apparecchi elettrici: E bene conoscere lubicazione dellinterruttore generale della corrente. Tenere lontano da possibili scintille tutto il materiale infiammabile. Segnalare al personale addetto ai servizi di analisi (analisi elementari, HPLC, spettroscopia IR, UV, NMR, ecc.) leventuale pericolosit o tossicit dei campioni da analizzare. Non pipettare mai con la bocca, ma utilizzare le apposite propipette. Segnalare al responsabile del laboratorio la mancanza di materiale di protezione. Non arrampicarsi sugli scaffali per raggiungere i ripiani alti. Non utilizzare sedie o sgabelli per raggiungere i ripiani alti. Utilizzare una scala di sicurezza correttamente posizionata, per accedere ai ripiani alti di scaffali e armadi. Si raccomanda infine di consultare il responsabile di laboratorio ogni qual volta sia necessario eseguire una operazione che richiede limpiego di composti infiammabili, gas compressi in bombole, composti che reagiscono violentemente con lacqua, sostanze ossidanti e esplosive, nocive o inquinanti e tutte le sostanze delle quali non si conosce la natura e gli eventuali pericoli di manipolazione.
5. TRASPORTO DI MATERIALI
I recipienti di vetro adoperati in particolare per il prelievo di solventi e di reagenti inorganici dal magazzino devono essere trasportati dentro secchi di plastica o di metallo muniti di manico. Quando si devono trasportare carichi di un certo peso, necessario utilizzare gli appositi carrelli. Il travaso dei fusti di solventi organici o di reagenti inorganici (acidi o basi) deve essere effettuato con le apposite pompe. Durante le operazioni di travaso, il personale addetto deve indossare la tuta o il camicie di protezione completi di stivali, guanti e occhiali. Le bombole di gas compressi devono essere munite, durante il trasporto, di cappellotto di protezione e devono essere trasportate su carrelli muniti di catene di fissaggio. I materiali pesanti liquidi o solidi devono essere trasportati ai vari piani delledificio mediante montacarichi. I montacarichi devono essere normalmente adibiti solo al trasporto di cose e non di persone. In ogni caso nessuno deve entrare nel montacarichi quando questo contiene materiali o prodotti chimici. Se ledificio privo di montacarichi, si pu utilizzare il normale ascensore, attenendosi a quanto detto sopra, specialmente per ci che riguarda lassenza di persone durante il trasporto di materiali (bombole o prodotti chimici).
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Scoppio. Per evitare gli scoppi, le bombole vanno tenute lontano dalle fonti di calore (raggi solari, ecc.) e non devono subire n urti n cadute. Durante limpiego le bombole devono essere saldamente ancorate alle pareti mediante catene. Le bombole di gas combustibili e quelle di ossigeno ed aria compressa devono essere munite di capsule di sicurezza, contro i ritorni di fiamma. Fughe. Le fughe possono dipendere o da difetti di funzionamento delle valvole o da connessioni difettose fra le valvole e le tubazioni di collegamento. Per le connessioni si raccomanda di usare sempre fascette stringi-tubo e di non ricorrere mai a legature con fili di ferro o simili.
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Si ricorda che nello stesso locale non vanno tenute bombole contenenti gas incompatibili fra loro, come ossigeno e idrogeno, ossigeno e ammoniaca, cloro e idrogeno, cloro e ammoniaca.
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d) Composti metallo-organici. Questi composti sono molti instabili e possono essere attaccati, in maniera anche esplosiva, dallossigeno e dallumidit. Ad esempio, alcuni composti trialchilici dellalluminio si incendiano spontaneamente allaria; altri non si incendiano spontaneamente ma, se qualche goccia cade inavvertitamente sulla pelle, la reazione con lumidit dei tessuti tanto esotermica da causare ustioni molto gravi. Questi composti perci devono essere usati in soluzioni idrocarburiche diluite, con opportuna protezione delle mani e del volto. Qualora si debbano usare i composti allo stato puro, bisogna adoperare solo piccole quantit. Inoltre sarebbe opportuno sostituire le apparecchiature di vetro con apparecchiature metalliche ed operare in atmosfera inerte (corrente di azoto). I composti metallo-carbonilici, come Ni(CO)4, Fe(CO)5, ecc., sono generalmente molto tossici, perci si raccomanda di usarli sotto cappa, in piccole quantit, e di distruggere immediatamente con ossidanti diluiti i residui delle lavorazioni. e) Idruro-alluminato di litio, LiAlH4. Nel corso di distillazioni di solventi di tipo etereo su LiAlH4 molto pericoloso che levaporazione proceda fino a secchezza perch ci provoca la decomposizione dellidruro con formazione di idrogeno. Tali distillazioni devono essere attentamente controllate ed eseguite in atmosfera inerte (azoto), facendo attenzione che lapparecchiatura abbia una valvola di sfogo per un eventuale sovrapressione. La distillazione di solventi, in presenza di LiAlH4, CaH2 ecc, deve essere eseguita sotto la diretta sorveglianza del responsabile del laboratorio. f) Idrogenazioni catalitiche. Nel caso di idrogenazioni catalitiche lapparecchiatura deve essere preventivamente disaerata mediante un gas inerte altrimenti si pu avere una combinazione esplosiva dellidrogeno con lossigeno dellaria. Si rammenta che catalizzatori di idrogenazione quali il nichel-Raney, il palladio su carbone, ecc., allo stato secco sono piroforici. Se usati in presenza di solventi organici, quali letanolo, il metanolo, lacido acetico, ecc., essi vanno preventivamente inumiditi oppure vanno impiegati in atmosfera inerte. g) Diazo-composti, idrazine, ecc.. I diazo-composti aromatici, le idrazine, le azidi e gli esteri dellacido azodicarbonico, devono essere considerati come dei potenziali esplosivi e quindi trattati secondo le norme di sicurezza al punto a). h) Perossidi organici. Ossidazioni con acqua ossigenata in presenza di acidi organici ( acetico, formico) portano alla formazione di perossiacidi, che esplodono facilmente. La elaborazione di miscele che possono contenere tali composti deve essere eseguita secondo le norme indicate al punto a) e preceduta da un trattamento con una soluzione di solfito o bisolfito di sodio (controllare mediante una cartina amido-iodurata la fine della reazione) al fine di eliminare i perossidi. Letere etilico, il diossano, il tetraidrofurano, ecc., composti di impiego frequente in laboratorio, reagiscono con lossigeno formando perossidi instabili che possono esplodere facilmente. Si raccomanda perci di conservare gli eteri suddetti in presenza di sostanze che inibiscono la formazione dei corrispondenti perossidi e precisamente: letere etilico con tracce di solfato ferroso; il diossano con tracce di solfato ferroso o di cloruro stannoso; il tetraidrofurano con tracce di idrochinone, letere diisopropilico con 100 p.p.m. di -naftolo.
i) Apertura di fiale contenenti sostanze basso-bollenti. Certe sostanze basso-bollenti vengono messe in commercio in fiale di vetro saldate alla fiamma. Esempi: CH3NH2 (t.eb. -6.7C); (CH3)2NH (t.eb. +7.4C); CH3Br (t.eb. +4.5C). Appena ricevute, queste fiale devono essere conservate in frigorifero fino al momento delluso. Per aprire le fiale occorre raffreddarle pochi gradi al di sotto della temperatura di ebollizione e quindi aprirle, previa incisione, con una limetta, usando guanti e occhiali di protezione. Se restano quantit non utilizzate non si deve tentare di richiudere le fiale con la fiamma: si deve invece versare il contenuto in un palloncino munito di rubinetto a due vie, che si conserva in frigorifero.
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Lazione nociva di tali sostanze si pu avere per ingestione, contatto cutaneo, inalazione. Per evitare lingestione di sostanze dannose occorre prendere le seguenti precauzioni: non fumare e non mangiare mai nei laboratori; non bere se non nei bicchieri appositi; lavarsi accuratamente le mani ed il viso al termine del lavoro; non pipettare mai liquidi mediante aspirazione con la bocca ma utilizzare, a tale scopo, le apposite tettarelle di gomma o pipette di sicurezza.
Il contatto cutaneo pu dare origine a irritazioni, a dermatiti o ad ustioni chimiche. Nel caso di sostanze quali lanilina, il fenolo, il tricloruro di arsenico, i sali di mercurio, di cromo e di metalli pesanti in genere, si pu avere un rapido assorbimento attraverso la pelle che pu essere praticamente eliminato indossando, durante il lavoro, guanti di gomma. Se si desidera conservare alle mani una maggiore capacit prensile e tattile si possono usare guanti speciali del tipo true-touch. E da ricordare che diverse sostanze organiche, tra cui principalmente le ammine aromatiche, sono cancerogene. Perci se si usano tali sostanze, necessario servirsi sempre dei guanti di gomma e lavarsi subito accuratamente dopo eventuali contatti sulla pelle. I cianuri alcalini devono essere maneggiati con molta attenzione e conservati in armadi chiusi a chiave. Avvelenamenti da mercurio si possono avere anche per inalazione in ambienti chiusi dove sia presente mercurio, soprattutto se disperso in gocce. Per recuperare il mercurio disperso su una superficie (per es. sul pavimento), si pu ricorrere allaspirazione mediante pipetta collegata attraverso una beuta da vuoto ad una pompa ad acqua. Le piccole quantit di mercurio non recuperabili in questo modo si possono cospargere con zolfo o con zinco e asportare dopo alcune ore. E comunque opportuno che le superfici di mercurio a contatto con laria siano coperte, se possibile, da uno strato sottile di olio di vaselina. Per inalazione di aria inquinata da gas, fumi, nebbia o polveri, si possono avere intossicazioni pi o meno gravi, nonch irritazione delle vie respiratorie e degli occhi. Quando si lavora con sostanze come cloro, bromo, anidride solforosa, formaldeide, ossido di carbonio, idrogeno solforato, acido cianidrico, benzene, ecc., occorre operare sotto cappa, tenendo chiusi, se possibile, gli sportelli e attivando la ventilazione del locale. Inoltre, nei casi in cui la concentrazione delle sostanze suddette pu raggiungere valori elevati, indispensabile avere a portata di mano un mezzo per la protezione delle vie respiratorie, come una maschera antigas dotata di filtri specifici. I locali nei quali sono installati apparecchi di ozonizzazione devono essere provvisti di opportuni apparecchi per il rapido ricambio dellaria. Le concentrazioni massime tollerabili delle varie sostanze nocive sono indicate in pubblicazioni specializzate (Vedi bibliografia). Tra le sostanze pi comuni, quelle che devono essere manipolate con particolare cautela a causa della loro tossicit, sono: Ammine aromatiche in generale, Benzene, Bromuro e ioduro di metile, Carbonil-metalli (ferro-cabonile, ecc.), Cloroformio e tetracloruro di carbonio, Clorometil-metil-etere e bis(clorometil)etere, Cloruro di vinile, Diazometano, Pagina 11
Dimetil-solfato, Idrazina e fenilidrazina, Ossido di etilene, Sali di metalli pesanti in generale, Solfuro di carbonio, Tetraidrofurano. Si raccomanda di non versare mai nei lavandini sostanze che possano reagire violentemente con lacqua (residui di sodio, di potassio, ecc.), acidi o basi concentrate, sostanze solide solubili, solventi organici, sostanze organiche o inorganiche in soluzioni concentrate. In generale poi si raccomanda di non versare nelle condutture di scarico nessuna sostanza che possa provocare inquinamento. I residui della lavorazioni devono essere opportunamente decomposti. Cos, ad esempio, i residui di reazioni con i cianuri debbono essere decomposti con permanganato o con soluzione alcalina di ipoclorito al 5%. Si raccomanda di non gettare nei bidoni della spazzatura sostanze che possano risultare pericolose o comunque dannose. Le sostanze pericolose e quelle che possono costituire esca per il fuoco, devono essere riposte in bidoni separati, opportunamente contrassegnati. I rottami di vetro vanno riposti in cassette o altri contenitori, adibiti esclusivamente a questo scopo. Leliminazione degli scarti di qualsiasi natura deve essere eseguita con molta attenzione, evitando in particolare di mescolare sostanze che possano reagire tra loro (Vedi punto 17). Ogni sostanza che anche allo stato di diluizione possa risultare tossica o pericolosa non deve essere versata nelle acque di scarico e neanche nei rifiuti, ma deve essere sottoposta ad opportune operazioni di bonifica, cio deve essere trasformata mediante opportune reazioni chimiche oppure deve essere distrutta. In ogni caso, i residui di sostanze radioattive non si gettano nei contenitori dei rifiuti normali, n nelle condutture di scarico, ma si debbono smaltire secondo le norme dei servizi di Fisica Sanitaria.
17. VIDEOTERMINALI
Si raccomanda a chi svolge la propria attivit prevalentemente tramite videoterminale (VDT) di interrompere il lavoro per circa 15 minuti ogni due ore consecutive per non affaticare lapparato visivo.
un gas che d origine alla schiuma e che fornisce la pressione occorrente per la fuoriuscita della schiuma stessa. Il gas si sviluppa in seguito alla reazione chimica tra due sostanze mantenute separate quando lestintore a riposo. d) Estintori a polvere. Contengono una polvere finissima e incombustibile (costituita generalmente da bicarbonato sodico), che viene espulsa da anidride carbonica o azoto compressi. e) Estintori ad Halon. Attualmente sono ancora presenti in molti laboratori estintori di questo tipo in via di sostituzione. Essi hanno un campo di utilizzo paragonabile a quello degli estintori a CO2.
Nella tabella seguente schematizzato il campo dimpiego dei vari tipi di estintori.
Idrico
Materiali comuni (carbone, carta, legno, tessuti) Liquidi infiammabili pi leggeri dellacqua e non miscibili con essa (benzina, petrolio, grassi, vernici, ecc.) Liquidi infiammabili pi leggeri dellacqua e miscibili con essa o pi pesanti anche non miscibili (alcool, acetone, clorobenzolo, dicloroetano, ecc.) Sostanze comburenti (nitrati, nitriti, clorati, ecc.) Sostanze che reagiscono pericolosamente con lacqua (carburo di calcio, sodio, potassio, litio, ecc.) Apparecchiature elettriche (interruttori-trasformatori, motori, ecc.) SI NO SI SI NO NO
CO2
NO SI SI NO SI SI
A schiuma
SI SI SI NO NO NO
A polvere
SI SI SI NO SI SI
TIPO A (rifiuti pericolosi, tossici e nocivi) Solventi clorurati e loro miscele. Raccolta nei fustini di colore bianco etichettati clorurati. Solventi non clorurati e loro miscele. Raccolta nei fustini di colore bianco etichettati non clorurati. Oli esausti (pompe da vuoto, altri apparecchi, ecc.). Raccolta nellapposito contenitore Oli esausti. Acque contenenti sali inorganici (esclusi metalli pesanti quali cromo, manganese, piombo, mercurio, ecc.). Raccolta nei fustini di colore bianco. 5. Silice, allumina, altri adsorbenti, sali inorganici (esclusi metalli pesanti - vedi sopra). Raccolta nei bidoni di colore nero. Per le soluzioni contenenti metalli pesanti (punto 4) o per residui solidi di metalli pesanti (punto 5) rivolgersi al referente operativo. 6. Vetro sporco (vetreria da laboratorio sporca, pipette, pezzi di vetro, ecc.). Raccolta nei fustini di colore nero. 7. Guanti in lattice, gomma ecc., carta da filtro e stracci inquinati da solventi o prodotti. Raccolta nellapposita scatola di cartone. 7bis. Siringhe (lago deve essere protetto con lapposito cappuccio) Raccolta nellapposito contenitore di colore giallo. 1. 2. 3. 4.
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Per i rifiuti ai punti 7 e 7bis lo smaltimento a carico delle singole strutture, pertanto i contenitori devono essere etichettati e denominati.
TIPO B (rifiuti assimilabili a quelli urbani) 8. 9. 10. 11. Carta, carta da lavamani, imballi cartacei, cartoni, ecc.. Raccolta nei cestini. Ritiro da parte Impresa di pulizia. Contenitori metallici (lamiera, alluminio, lattine, ecc.) lavati con acetone ed acqua. Raccolta nei cestini. Ritiro da parte Impresa di pulizia. Plastica (bottiglie acqua minerale, contenitori vari lavati con acetone ed acqua). Raccolta negli appositi cestelli di plastica. Ritiro da parte di Impresa di pulizia. Vetro pulito (vetreria da laboratorio pulita. pipette, bottiglie di vetro lavate con acetone ed acqua). Raccolta in scatole di cartone riciclate, etichettate vetro pulito e chiuse. Ritiro da parte Impresa di Pulizia.
TIPO C (reagenti obsoleti) Prendere contatto direttamente con il referente operativo, e tener presente che lo smaltimento a carico delle singole strutture.
20. CONCLUSIONI
Quanto finora riportato riguarda le pi comuni norme di sicurezza e prevenzione da osservare nei laboratori chimici e non certamente esaustivo dellargomento perch in ambito universitario si svolgono ricerche avanzate con limpiego di prodotti e metodologie innovative durante la cui messa a punto si possono verificare situazioni impreviste ed imprevedibili anche se sono state attuate tutte le ragionevoli misure di sicurezza. Si richiama in particolare lattenzione del singolo operatore alla pi accurata esecuzione di ogni operazione sperimentale. Per quanto riguarda lo svolgimento del lavoro di ricerca ogni responsabile del laboratorio deve formare ed informare i propri studenti in tesi, dottorandi, assegnisti e borsisti, sulluso di particolari apparecchiature, metodologie, reazioni e reagenti in funzione del tipo di ricerca svolto. Infine i responsabili di laboratorio devono organizzare lo smaltimento di particolari prodotti o reagenti obsoleti provenienti da reagentari, frigoriferi e laboratori, assistendo il personale del proprio laboratorio, prendendo contatto con il referente operativo e avvalendosi della propria esperienza o delle schede di sicurezza disponibili per ogni prodotto chimico. Le schede di sicurezza dei prodotti chimici presenti nei vari depositi del Dipartimento sono caricate su supporto informatico e disponibili tramite videoterminale collegandosi alla rete interna. Nelle pagine seguenti sono riportati i principali simboli utilizzati nei laboratori chimici e il significato delle pi comuni indicazioni di sicurezza (S) e di rischio ( R ) usate nella etichettatura dei composti chimici.
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COMBURENTI Sostanze e preparati che, a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica
INFIAMMABILI Sono definiti facilmente infiammabili: -Sostanze e preparati che, ha contatto con laria, a temperatura normale e senza ulteriore apporto di energia, possono infiammarsi; -Sostanze e preparati solidi che possono facilmente infiammarsi per la rapida azione di una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo lallontanamento della sorgente di accensione; -Sostanze e preparati gassosi che si infiammano a contatto con laria a pressione normale -Sostanze e preparati che a contatto con lacqua o laria umida sprigionano gas facilmente infiammabili in quantit pericolose. Sono definite invece infiammabili: -Sostanze e preparati liquidi il cui punto di scintilla compreso tra 21 e 25C TOSSICI Sostanze e preparati che per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi gravi, acuti o cronici, ed anche la morte
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NOCIVI Sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione e o penetrazione cutanea, possono comportare rischi di gravit limitata
CORROSIVI Sostanze e preparati che a contatto con i tessuti vivi, possono esercitare su di essi un azione distruttiva.
IRRITANTI Sostanze e preparati non corrosivi il cui contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle e le mucose, pu provocare una reazione infiammatoria.
PERICOLOSI PER LAMBIENTE E stata ultimamente introdotta una nuova simbologia riferita alla salvaguardia dellambiente, con la dicitura pericoloso per lambiente Sostanze e preparati dannosi per lambiente ma non per luomo (ecotossiche)
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FRASI DI RISCHIO
R1 Esplosivo allo stato secco. R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'iniezione. R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'iniezione. R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili. R 5 Pericolo di esplosione per riscaldamento. R 6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria. R 7 Pu provocare un incendio. R 8 Pu provocare l'accensione di materie combustibili. R 9 Esplosivo in miscela con materie combustibili. R 10 Infiammabile. R 11 Facilmente infiammabile. R 12 Estremamente infiammabile. R 14 Reagisce violentemente con l'acqua. R 15 A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili. R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti. R 17 Spontaneamente infiammabile all'aria. R 18 Durante l'uso pu formare con aria miscele esplosive/infiammabili. R 19 Pu formare perossidi esplosivi. R 20 Nocivo per inalazione. R 21 Nocivo a contatto con la pelle. R 22 Nocivo per ingestione. R 23 Tossico per inalazione. R 24 Tossico a contatto con la pelle. R 25 Tossico per ingestione. R 26 Molto tossico per inalazione. R 27 Molto tossico a contatto con la pelle. R 28 Molto tossico per ingestione. R 29 A contatto con l'acqua libera gas tossici. R 30 Pu divenire facilmente infiammabile durante l'uso. R 31 A contatto con acidi libera gas tossico. R 32 A contatto con acidi libera gas altamente tossico. R 33 Pericolo di effetti cumulativi. R 34 Provoca ustioni. R 35 Provoca gravi ustioni. R 36 Irritante per gli occhi. R 37 Irritante per le vie respiratorie. R 38 Irritante per la pelle. R 39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi. R 40 Possibilit di effetti cancerogeni - Prove insufficienti. R 41 Rischio di gravi lesioni oculari. R 42 Pu provocare sensibilizzazione per inalazione. R 43 Pu provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle. R 44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato. R 45 Pu provocare il cancro. R 46 Pu provocare alterazioni genetiche ereditarie. R 48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata. R 49 Pu provocare il cancro per inalazione. R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici. R 51 Tossico per gli organismi acquatici. R 52 Nocivo per gli organismi acquatici. R 53 Pu provocare a lungo termine effettivi negativi per l'ambiente acquatico. R 54 Tossico per la flora. R 55 Tossico per la fauna. R 56 Tossico per gli organismi del terreno. R 57 Tossico per le api. R 58 Pu provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente. R 59 Pericoloso per lo strato di ozono. R 60 Pu ridurre la fertilit. R 61 Pu danneggiare i bambini non ancora nati. R 62 Possibile rischio di ridotta fertilit. R 63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati. R 64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno. R 65 Pu causare danni polmonari se ingerito. R 66 Lesposizione ripetuta pu provocare secchezza e screpolatura della pelle. R 67 Linalazione dei vapori pu provocare sonnolenza e vertigini. R 68 Possibilit di effetti irreversibili.
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CONSIGLI DI PRUDENZA
S 1 Conservare sotto chiave. S 2 Conservare fuori della portata dei bambini. S 3 Conservare in luogo fresco. S 4 Conservare lontano da locali di abitazione. S 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante). S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante). S 7 Conservare il recipiente ben chiuso. S 8 Conservare al riparo dall'umidit. S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato. S 12 Non chiudere ermeticamente il recipiente. S 13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande. S 14 Conservare lontano da (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore). S 15 Conservare lontano dal calore. S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille Non fumare. S 17 Tenere lontano da sostanze combustibili. S 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela. S 20 Non mangiare n bere durante l'impiego. S 21 Non fumare durante l'impiego. S 22 Non respirare le polveri. S 23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosol [termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore]. S 24 Evitare il contatto con la pelle. S 25 Evitare il contatto con gli occhi. S 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare il medico. S 27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati. S 28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente (con prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante). S 29 Non gettare i residui nelle fognature. S 30 Non versare acqua sul prodotto. S 33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche. S 35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni. S 36 Usare indumenti protettivi adatti. S 37 Usare guanti adatti. S 38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto. S 39 Proteggersi gli occhi/la faccia. S 40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare... (da Precisare da parte del produttore). Pagina 18 S 41 In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi. S 42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto [termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore]. S 43 In caso di incendio usare... (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare acqua"). S 45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l'etichetta). S 46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta. S 47 Conservare a temperatura non superiore a... C (da precisare da parte del fabbricante). S 48 Mantenere umido con... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante). S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale. S 50 Non mescolare con... (da specificare da parte del fabbricante). S 51 Usare soltanto in luogo ben ventilato. S 52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati. S 53 Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso. S 56 Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali autorizzato. S 57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale. S 59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio. S 60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi. S 61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali schede informative in materia di sicurezza. S 62 Non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta. S 63 In caso di incidente per inalazione, allontanare linfortunato dalla zona contaminata e mantenerlo a riposo
R 39/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione. R 39/26/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle. R 39/26/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione. R 39/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione. R 39/26/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R40/20 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione. R 40/21 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili a contatto con la pelle. R 40/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per ingestione. R 40/20/21 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle. R 40/20/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione ed ingestione. R 40/21/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione. R 40/20/21/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R 42/43 Pu provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle. R 48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. R 48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata contatto con la pelle. R 48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione. R 48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle. R 48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione. R 48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione.
R 48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R 48/23 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. R 48/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle. R 48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione. R 48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle. R 48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione ed ingestione. R 48/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione. R 48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, pu provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, pu provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R 52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, pu provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. R 68/20 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili Per inalazione R 68/21 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili a contatto con la pelle. R 68/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per ingestione. R 68/20/21 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle. R 68/20/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione e ingestione. R 68/21/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione. R 68/20/21/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione
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PARTE 2
GENERALITA
I primi soccorsi ad una persona infortunata devono essere prestati con la massima sollecitudine e soprattutto devono essere appropriati al singolo caso (ricordare: Primum non nocere). A tale scopo sarebbe opportuno che il maggior numero possibile degli addetti al laboratorio sapesse prestare i soccorsi durgenza; inoltre necessario che le apposite cassette di pronto soccorso, opportunamente disposte nei vari laboratori, siano sempre fornite di tutto loccorrente. E anche utile che nei laboratori vengano esposti dei cartelli in cui siano chiaramente indicati i pericoli derivanti dalle sostanze trattate, le precauzioni da osservare e le norme di pronto soccorso da seguire in caso di infortunio. In caso di infortunio necessario avvisare immediatamente i responsabili del laboratorio e chiamare il medico o raggiungere lospedale, secondo la gravit dellincidente. In ogni caso ricordare che sempre meglio non curarsi da soli. Una delle prime regole del soccorso durgenza di non rimuovere linfortunato (a meno che non sia necessario salvarlo da altri pericoli), e tenerlo in condizioni confortevoli in attesa del medico. Gli infortuni che si possono avere in un laboratorio chimico sono generalmente i seguenti:
1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8)
ferite da taglio e ferite lacero-contuse; ferite agli occhi; ustioni da fiamme, sostanze incandescenti, radiazioni, ecc.; causticazioni da sostanze chimiche; ingestione di sostanze tossiche, liquide o solide; inalazioni di gas tossici; traumatismi; folgorazione.
Per ognuno di questi casi indichiamo qui di seguito i primi soccorsi da prestare allinfortunato, tenendo comunque presente che opportuno per infortuni leggeri ed obbligatorio per infortuni gravi fare riferimento a strutture sanitarie (pronto soccorso, ospedale), dove personale qualificato pu garantire unadeguata assistenza.
comunicare allospedale il tipo di lavaggio eseguito e la data di inizio del lavoro stesso; esporre un cartello informativo sulla porta del laboratorio; Pagina 22
7. TRAUMATISMI
I casi di traumatismi si osservano in verit pi negli stabilimenti che non nei laboratori; ad ogni modo, qui di seguito sono indicate le principali norme di pronto soccorso. Evitare di rimuovere linfortunato, dato che, oltre alle lesioni esterne, vi possono essere anche lesioni interne, che verrebbero aggravate da spostamenti inopportuni (fa eccezione naturalmente il caso in cui linfortunato si trovi in un ambiente inquinato o pericoloso). Non cercare di spogliare linfortunato, ma coprirlo bene e, se necessario trasportarlo allospedale con lautoambulanza o con lapposita barella. Per caricare il paziente sulla barella bene sollevarlo mediante un telo fatto scorrere cautamente sotto il corpo. Non somministrare bevande di nessun genere, che sarebbero inutili, anzi, in certi casi, dannose. Pagina 23
8. FOLGORAZIONE
In caso di folgorazione ricordarsi di aprire linterruttore elettrico prima di tentare di liberare linfortunato. Se ci non fosse possibile, prima di toccare linfortunato, calzare guanti o, alla peggio, indumenti o stracci asciutti, ed isolarsi da terra con stuoie, stracci, ecc.. Se linfortunato pu bere, somministrargli stimolanti. Se necessario, praticare la respirazione artificiale col metodo bocca a bocca. Se si nota sangue in bocca o al naso, limitarsi a spostare il ferito su un fianco per evitare il soffocamento, astenendosi da qualsiasi altro intervento, e chiamare il medico. Nel caso di incendio agli abiti, spegnere il fuoco con coperte antifiamma, e poi tenere linfortunato in posizione orizzontale e al caldo per prevenire lo shock.
SINTOMI DI DURGENZA
INTOSSICAZIONE
DA
SOSTANZE
CHIMICHE
SOCCORSI
Nella tabella che segue sono riportati i sintomi di intossicazione provocati dalle sostanze chimiche pi comuni; sono anche indicati i primi soccorsi da prestare allinfortunato in attesa del medico.
Soccorso durgenza
Sciacquare la bocca con acqua o con bicarbonato di sodio al 5% e somministrare molta acqua o latte. Tenere il paziente al caldo
Fare aspirare nitrito di amile. Somministrare 2 cucchiai di acqua ossigenata al 2% con molta acqua o un emetico. Se necessario dare ossigeno e praticare la respirazione artificiale. Se lacido cianidrico stato aspirato, sufficiente somministrare ossigeno e praticare la respirazione artificiale.
Somministrare una soluzione di bicarbonato di sodio e successivamente acqua calda. Tenere il paziente al caldo; se necessario praticare la respirazione artificiale.
Acido Fosforico Come per lacido acetico. Acido Nitrico Come per lacido acetico. Acido Ossalico Come per lacido acetico. Acido Solforico Come per lacido acetico.
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Soccorso durgenza
Somministrare un cucchiaio di carbone animale in un bicchiere dacqua, poi un emetico o acqua saponata. Somministrare un bicchiere di soluzione ammoniacale diluita allo 0.2% e successivamente latte.
Alcoli Nausea, vomito, depressione, irritabilit o sonnolenza. Bruciore alle labbra, dolori alla gola e allo stomaco, collasso. Anilina, composti nitrosi e amminici Laspirazione dei vapori e il contatto dei liquidi sulla pelle possono causare gravi conseguenze.
Somministrare acqua calda in quantit, successivamente un emetico e poi del caff. Somministrare limone, succo di frutta o acido acetico molto diluito e poi del latte. Tenere il paziente al caldo.
Somministrare acqua saponata, praticare la respirazione artificiale. Eventualmente somministrare ossigeno. Trasportare il paziente allaria aperta e tenerlo tranquillo. Non dare n alcolici, ne oli.
Antimonio (Sali di) Dolori al ventre, vomito con sangue, spasmi agli arti, collasso. Argento (Sali di) Vomito nerastro, collasso, coma.
Somministrare acqua salata in abbondanza. Nel caso particolare di avvelenamento da cianuro di argento, somministrare un cucchiaio di acqua ossigenata al 30% poi whisky o carbonato di ammonio. In tutti i casi dare poi un emetico (senape e acqua) e un bianco duovo o latte. Tenere il paziente al caldo.
Arsenico (Sali di) Dolori alla gola e allo stomaco, vomito, convulsioni, collasso. Arsina Difficolt di respirazione, vomito, crampi, collasso. Azoto (ossidi di) Soffocamento, tosse, vomito, polso debole, pallore e collasso. Leffetto ritardato: il collasso si pu avere solo il giorno seguente. Bario (Sali di) Vomito crampi allo stomaco, paralisi agli arti.
Se il benzolo stato ingerito, somministrare un emetico. Praticare la respirazione artificiale. Come stimolante dare t o caff caldo. Se lincidente causato dallaspirazione di vapori di benzolo, trasportare il paziente allaria aperta, evitando per che prenda freddo.
Bismuto (Sali di) Vomito, striscia azzurra sui denti, gonfiore alla lingua e alla gola. Bromo Dolori alla gola ed allo stomaco, vomito, respiro difficoltoso, collasso.
Somministrare come emetico senape e acqua e poi latte. Dare uno stimolante e tenere il paziente al caldo.
Se il bromo stato ingerito,sciacquare la bocca con una soluzione di carbonato di sodio al 3%, indi somministrare latte. Se aspirato seguire il trattamento usato per il fosgene.
Trasportare il paziente allaria aperta evitando che prenda freddo e praticare la respirazione artificiale o dare ossigeno. Riposo assoluto.
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Soccorso durgenza
Trasportare il paziente allaria aperta. Tenero al caldo e in riposo assoluto. Inalazione di ossigeno. Somministrare latte. Respirazione artificiale o ossigeno. Tenere il paziente al caldo ed in assoluto riposo. Come per il fenolo. Come per il cloroformio. Come per lossido di carbonio
Somministrare come emetico acqua saponata. Dar da bere molta acqua. Ripetere la somministrazione dellemetico varie volte. Indi citrato di sodio. Tenere il paziente al caldo e tranquillo. Non somministrare olii.
Somministrare carbonato dammonio, carbone animale, bianco duovo o latte. Tenere il paziente in riposo e al caldo
Fosforo Somministrare ripetutamente un emetico (senape e acqua). Tenere il paziente al caldo. Non somministrare oli, grassi o latte. Fosgene Senso di soffocamento, tosse, emicrania, collasso con effetto ritardato, cio anche dopo varie ore. Il fosgene pu derivare dalla decomposizione termica di idrocarburi clorurati quali il tetracloruro di carbonio o il tricloroetilene. Gas illuminante Come per lossido di carbonio. Idrogeno solforato Emicrania, vomito, pallore, perdita dei sensi. Mercurio (Sali di) Sapore metallico nella bocca, vomito, sete, collasso, diarrea.
Riposo assoluto, dato che anche il minimo sforzo pu causare collasso. Tenere il paziente al caldo. Si potr somministrare ossigeno, ma non si deve praticare la respirazione artificiale.
Somministrare ripetutamente come emetico della senape con molta acqua, poi latte ed uno stimolante. Tenere il paziente al caldo e tranquillo.
Piombo (Sali di) Emicrania, vomito, striscia scura sulle gengive, senso di soffocamento, paralisi. Potassio (idrossido di) Come per lammoniaca. Potassio (permanganato di) Nausea, vomito e collasso.
Somministrare un emetico, bianco duovo o latte e uno stimolante. Tenere il paziente al caldo e tranquillo.
Emetico di senape e acqua. Poi carbone animale, bianco duovo latte ed uno stimolante.
Somministrare bianco duovo o latte, molta acqua e mezzo grammo di ferro-cianuro potassico (non ferricianuro) sciolto nellacqua.
Sodio (idrossido di) Come per lammoniaca. Zinco (Sali di) Dolori allo stomaco, vomito con sangue, collasso.
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