4 PENISOLA
386 ■ 14 ottobre 2008
L’intervista • Piergiorgio Sagristani
“I miei uomini garantiscono l’amministrazione”
L’assessore
provinciale conferma
i rapporti ottimi con
Gian Michele
Orlando e spara a
zero contro Antonino
Castellano
Ha amministrato il comune
di Sant’Agnello per dieci
anni – visto che la legge non
permette più di due mandati
-, per poi lasciare il testimone
a Gian Michele Orlando. Il
nuovo sindaco gli ha confe-
rito l’incarico di assessore
all’Attuazione del Program-
ma. E lui, Piergiorgio Sagri-
stani, assessore provinciale
alla Solidarietà Sociale, ha
ricoperto il ruolo per circa
quattro mesi. Poi è giunta la
notizia delle dimissioni, con
tanto di comunicato ufficiale,
di dichiarazioni di stima. Da
parte e del primo cittadino e
dell’ex primo cittadino.
Qualcuno ha parlato di rot-
tura, di strategie, di maggio-
ranza da sovvertire. Ma
dov’è la verità? Abbiamo
provato a chiederlo proprio
a lui.
Assessore, lei ha affiancato
la giunta per traghettarla
in una fase di trasforma-
zione. Poi ha deciso di la-
sciare. Perché?
Mi permetta un po’ di cron-
istoria. In questi dieci anni
posso dire con orgoglio che
abbiamo totalmente trasfor-
mato Sant’Agnello, facendo-
la diventare riferimento per
tutta la penisola Sorrentina.
Abbiamo realizzare tante
opere e tante altre sono in
procinto di essere avviate .
Purtroppo la legge non ha
permesso la mia candidatura.
Su quali basi ha deciso di
entrare nell’esecutivo?
Inizialmente mi è stato chie-
sto di entrare a far parte della
nuova amministrazione e io
ho accettato, chiarendo che
sarebbe stato solo per un bre-
ve periodo, per proseguire
l’opera iniziata e per far ri-
partire in continuità la nuova
amministrazione.
Si è detto che lei sia andato
via prima del previsto. Co-
sa è successo?
Mi sono reso conto che la
mia forte presenza poteva
essere un limite, soprattutto
per la legittimazione del nuo-
vo sindaco, Siccome in poli-
tica non può essere come nel
calcio, dove in qualche caso
vi sono i co- presidenti, ho
deciso di lasciare prima del
concordato, garantendo al
sindaco e alla nuova ammi-
nistrazione, nella veste di
assessore provinciale e di
riferimento di tanti consiglie-
ri, un aiuto concreto per tutte
le problematiche del comune
e che riguardano gli enti su-
periori. In questo modo ras-
sicuro i cittadini di
Sant’Agnello, che ogni gior-
no me lo chiedono, che
dall’esterno sarò vigile affin-
ché si continui nella buona
amministrazione e si portino
avanti le grandi opere avviate
e in cantiere.
Quali sono?
Le case comunali, le coope-
rative edilizie, la nuova scuo-
la media, l’approdo turistico,
l’asilo nido, il rifacimento
del manto erboso del campo
di viale dei Pini, il restyling
delle piazze, la caserma della
finanza -per dotare
Sant’Agnello di una forza di
polizia – e gli impianti com-
plementari al turismo di via
Crawford.
Come sono i suoi rapporti
con Gian Michele Orlan-
do?
Certamente ottimi.
E con gli assessori e i con-
siglieri?
Per la maggior parte ottimi,
soprattutto se non confondo-
no la politica e
l’amministrare con le loro
attività e le loro professioni.
Lei è leader del Partito De-
mocratico in Penisola sorren-
tina. Alcuni assessori sono
iscritti al Pd. Si possono con-
siderare suoi uomini e quindi
un elemento di destabilizza-
zione per la giunta?
Al contrario, penso anzi che
la loro partecipazione al Par-
tito Democratico sia un ele-
mento di stabilità e di conti-
nuità del programma
amministrativo.
L’assessore Castellano ha
dichiarato che sarebbe sta-
to meglio che lei non fosse
mai entrato in giunta.
Su questo, per i motivi sopra
spiegati, penso che abbia ra-
gione. D’altro canto penso
anche che sarebbe stato me-
glio che Castellano non en-
trasse nella nostra lista. Ma
alla fine non me la sono sen-
tita di lsciarlo fuori. Sba-
gliando.
Ma è vero che – come ha
Anno 10_n.
detto Castellano – la situa-
zione ereditata economica
è grave?
Io credo che non sappia bene
di cosa parla. Sant’Agnello,
nonostante i tagli governati-
vi, gode di buona salute fi-
nanziaria, come dimostra il
conto consuntivo di giugno,
che si è chiuso con un avanzo
d’amministrazione di circa
800 mila euro. Lo sanno be-
ne il sindaco e tutti gli asses-
sori che, per la maggior par-
te, sono gli stessi che hanno
governato con me negli ulti-
mi dieci anni.
Dunque non ci sono diffi-
coltà, attualmente?
Le difficoltà sono dovute alle
nuove norme sul bilancio che
prevedono, mensilmente, la
possibilità di nuovi impegni
di spesa solo se c’è
l’accertamento di entrate. A
ciò si aggiunga che, lo scorso
anno, abbiamo deciso di sfo-
rare il patto di stabilità, non
per la spesa corrente, ma per
l’investimento, per poter re-
alizzare le opere in cantiere,
e con l’intenzione di rientrare
all’inizio dell’anno, con la
dismissione del terreno di
via Crwford. Ciò permette-
rebbe non solo di rientrare
nel patto di stabilità, ma an-
che di realizzare lavori in
ambito turistico e sportivo,
che saranno di grande bene-
ficio per tutta la cittadinanza.
Spero che la nuova ammini-
strazione, tutelando in primis
il pubblico interesse, non si
lasci sfuggire questa grande
opportunità. Ma ho ancora
qualcosa da dire su Castel-
lano.
Prego.
L’assessore Castellano non
riesce a capire le dinamiche
di bilancio perché negli ulti-
mi quattro anni è letteral-
mente scomparso dalla vita
politica e amministrativa di
Sant’Agnello. Poi, inspiega-
bilmente, da uomo coerente
di centro destra, è entrato in
una lista fatta da me, riferi-
mento del centro sinistra in
Penisola, e per la maggior
parte composta da uomini
iscritti al Pd. A volte la pol-
trona e la gestione del potere
contano molto di più della
coerenza politica. E, in fon-
do, lo giustifico, perché in
questi anni ha pensato ad
altro, dedicandosi totalmente
alle vicende sportive e alla
sua attività di fornitore di
materiale edile per la Peni-
sola Sorrentina. Comunque,
in tanti anni, ho imparato
una cosa.
Vuole parteciparcela?
Il buon politico, il buon am-
ministratore, come il buon
padre di famiglia, è colui che
si carica dei problemi, li af-
fronta e li risolve, e non quel-
lo che si piange addosso e
che, ingiustificatamente, per
nascondere i propri limiti,
dà la colpa agli altri per la
propria incapacità, creando
allarme sociale. Chi non ha
questi requisiti, è meglio che
lasci e stia a casa.
Fine prima parte