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Gli italiani sono religiosi? | CREDENTI DI PASQUA Una grande inchiesta di PANORAMA svolta per colloquio diretto con 19.160 persone i & sempre pen taliani sono un popolo di credenti, Te vupazioni di chi deauncia una ba invece sit ottimistiche dall'aumentata one della nostra societ’ 0 n ragione chi ricava polarita di Giovanni XXIII? Liltalia del benessere diventa pid materialist 0 invece, come avviene talvolta altrove, Vagiatezza e il tempo libero iscono una finascita dei problemi spiritual Teligiositl per noi & solo Vadesione a certe f lite. sieriori, 0 unalitentica olici in Italia > no ati portati al el Battesimo, in Italia, impeg: trascurabile 0,4 per cento) al r che li accompagnano per tutto il c,il matrimonio, la condotta Tapporti con i congiunti, wento che_accomp: fo la percentuale dei battesimale. Il sacra che obbedi autentico spirito religioso? B questo lo scopo della hiesta: stabilire attraverso delle indagini-campion RELIGIONE venue it grado di religiositA degli italiani d'ogni ceto © di ogni eth Cominciamo a stabilire quale ¢ Torganizeazione di cui la Chiesa dispone. I sacerdoti, fra secolari e regolari, sono circa 64.000, le chiese sono 70,000. La media europea (che 2 d'un sacerdote ogni 860 fedeli) non sempre & rispettata nelle 281 diocesi italiane. A Siena, c'8 un sacerdote ogni 400 fedeli, ma ‘2 Massa Marittima solo’ uno ogni 2.400. E i casi sono molt Da tempo, la Chiesa denuncia una crisi delle vocazioni sacer- dotali, un’ calo pauroso delle presenze nei seminari, Si parla ‘una perdita di oltre il 35 per cento, e percid di grosse preoc- ‘cupazioni per le future love occlesiastiche Lo Stato italiano aiuta il clero in molti modi, ma soprat tutto assegnando ai sacerdoti una congrua annua che varia da quasi 2 milioni per gli arcivescovi in sede metropolitana fino a 300.000 lire cirea per i canonici semplici. La legge che umenta queste congrue & stata approvata dalla Camera dei eputati nel gennaio scorso. ‘Non @ facile seguire il comportamento religioso degli italiani con dati statistici attendibil, Dopo quell'ndiscutibile cifra iniziale del 99,6 per cento di battezzati (che tuttavia non ha molto senso per un‘indagine sulle convinzioni religiose), <8 solo un altro momento, nella vita dellitaliano, in cui egli deve compiere, stavolta coscientemente, una scelta fra il ito religioso © quello civile: @ il momento del matrimonio. Ma anche qui le cifre sembrano dare ragione agli ottimisti: nel 1960, ultimo anno di cui s’hanno le statistiche, solo 6.171 coppie italiane si sono sposate davanti alle autorita laiche. E percid anche il matrimonio sembrerebbe indicare un'auten- tica obbedienza degli italiani alle leggi religiose, se non si ‘conoscessero le condizioni che rendonosquasi + automatico », pper chiunque non voglia rischiare d'andare contro corrente, IT rito.cattolico La Chiesa perfeziona la sua presenza nella vita dellindi- ‘viduo attraverso tutte le tappe pill importanti dell'evoluzione morale d'un uomo: subito dopo il Battesimo, nelle scuole ma- terne e negli asili, Ia Chiesa rileva dai genitori il compito dellistruzione ¢ dell'educazione morale dei bambini. Nella scuola, dalle lezioni di catechismo all insegnamento_religioso vero € proprio, molte ore di studio dei ragazzi italiani sono dedicate a problemi di culto. Con la Confessione, la Chiesa segue Tindividuo in tutto il resto della sua vita, cerca d'indi- izzarne la condotta e le tendenze, di reagire allinflusso d'altri ambienti e d'altre suggestioni: il lavoro, 'adolescenza, il diver- fimento, Findipendenza economica, la liberta sessuale, la cul- furs laica. C's un’orgenizzazione capillare anche per questo: Gifeol sporti, associazioni, oratori, sale cinematografiche ‘Come reagiscono gli italiani davanti a questa enorme auto- sith morale ‘cos! bene organizzata? Stando agli strumenti di ui dispone, dovrebbero essere il popolo pid religioso del rondo, e forse in apparenza lo sono davvero. Ma quanto Sono profonde le radiei del culto? Quanta l'ndifferenzs, le Pigrizia spirituale? ‘Lasciamo la prima risposta alle Curie. La religiosita & forte nelf'talia del sud e nelle isole, media nel nord, bassa fal centro; @ alta fra le donne, i vecchi, i bambini, molto bassa fra gli uomini giovani e di mezza eta. Meno della met italiani frequenta Ia Messa della domenica. Sono le Gitta ad abbassare la media: basta che in un Comune vi sia tina fabbrica perché la media delle frequenze in chiesa cali paurosamente. Fenomeni imponenti della nostra vita di que- Ei anni (come Temigrazione interna, l'abbandono delle cam- pagne, Vindustrilizzazione, il miracolo economico) hanno Fifless! molto negativi sullassiduitd religiosa ‘Si delinea dunque un confltto che potrebbe farsi dramma- tico, fra progresso sociale ¢ ortodossia religiosa? La Chiese tee corel riper non adatia i dogmi ai tempi auovi, me Pesta negl alteggiementi ¢ nei metodi. Nelle Curie sammette Thatta taizions non basta pi, andi & spesso dimpaccio, che i Gstemi pastoral devono, esere aggiornati, che Tapostolato ltevesore wollo con mezzi diversi. La societa dogg! € troppo itquets, pereorsa da brivdi di protesia, da tenfazion! nuove in idoniopie emit invadenti. E poi, lamentano sempre le Girie te bercentuale degli oservanti veri diminuisce in me Sle allarmante: Resta, € vero, un massiccio eercito di ere- ena, ma il foro esempio non basta a trascinare gli altri E Sempre’ pit delle Horo fle si staceano quelli che vanno ad IRgrpecate Ta massa degli soetici dichiaratl. Ma & venuto il ingmento di ascoltare cosa dicono gh italiani stess Caine & stata compiuta, come s delto, col metodo del canplonssottoponendo agli interrogati un Sono tate selezionate alcune delle pi important cit, pro Sines ¢rogiont italiane; dovunque, le persone alle quali & stato UES GE ropondere appartengono alle pid diverse categorie SUSE, tat li ambient, alle pid varie formazioni poliiche LA FESTA éel_Corpus Domini 2 Cabras in Sardegna. Folclore, devezione, tradizion\ hanno ui confini incert UNA PROCESSIONE > a Orvieto, ‘In Umbria, le donne, insleme ai vecchi fe al bambini, partecipano pitt degli uomini alla vita del cult. 1 dats forniti da questo vastissimo referendum religioso sono diffelli da elaborare, non solo perché si riferiscono a condi- Zioni di vita cos! diverse T'una dall'altra, ma anche perché il Questionario & servito soprattutto come pretesto per avviare Una discussione molto pit) sfumata e ricca di dettagli. Pochis- simi si sono sentiti soddisfatti dalle secche risposte che il Formulario esigeva; a quelle domande perentorie, hanno quasi sempre risposto in modo convenzionale, modificando poi il lo ro parere dicendo altro. Cominciamo domanda per domanda. I primo interrogativo era: « Crede in Dio? » Seguiamo le Tisposte da una localitt allaltra. Su 1.200 persone interrogate a Milano, tutte hanno risposto affermati Yamente, tranne ofto professionisti che si sono dichiarati ate ‘A Genova, solo due studenti di 21 anni e tre operai han det- to di non credere; a Torino, su 720 persone, solo quattro professionisti hanno dimostrato totale scetticismo. T dati della Romagna, per tradizione la regione italiane pitt anticlericale, sono eccezionali: su 680 donne, 113 non Exedono in Dio, ¢ lo stesso accade a 255 uomini su 1,000. Qui sli scettici appartengono a categorie diverse: contadini. professionisti, opersi, massie, commercianti, una. levatrice fre impiegate a Cesena, maestri elementari, studenti, Nessuno Gegli intervistati era iscritto al partito comunista, proprio per evitare risposte « politiche », Nel Veneto viceversa, su 2.100 persone che hanno risposto al questionario, unico scettico é 77 sexu RELIGIONE scyue tun impiegato ¢’Arzignano. A Roma, su 390 persone, ecco la percentuale dei non eredenti: 15 studenti, due professionisti, 6 impiegati, 12 operai, Il dato pid interessante riguarda T'etd Gi quelli-che hanno scritto «0» sotto la prima domanda: fono tutti fra | 20 i 35 anni: & noto che é proprio questo iT periodo pit critico della vita religiosa dell'italiano medio. Proseguiamo neif'analisi del'atcismo regione per regione. A Grosseto e in Maremma, nessuno dei_ 2.300 interpellati ha Fisposto apertamente di non credere in Dio} gli atei, se existo- ho, sono una minoranza e non hanno il coraggio di confessarlo pubblicamente, anche se in tutta la zona le pratiche religiose Jono pochissimo osservate © 'agnosticismo @ diffuso, Uguali onelusioni per quanto riguarda la prima domands rivolta 2 350 livornesi. A Napoli, Fatteggiamento davanti a questa Gomanda & reciso, un si netlo e quasi sorpreso, Su 220 vomini @ 100 donne interrogate, ecco chi ha dichiarato di non cre- ‘dere: un avvocato di 58 anni, un medico e un insegnante, sei operai, tre studenti, un tassista di 34 anni e un negoziante @140.'A Potenza, nessun no, lo stesso a Foggia; due soli scet- tici, un insegnante etn professionista, a Reggio Calabria, rnessuno a Catanzaro né a Cosenza. In Sicilia, 350 siracusani, dltretanti catanesi e messinesi, hanno dato ‘risultati diversi; nessun no a Siracusa, quindici a Catania, venti a Messina. T risultati di questa prima.domanda sono chiarissimi: pochi, prima di tutto, anche fra coloro che hanno tagliato quasi com- Pletamente i loro rapporti con la religione, hanno esplicita- Ineate il coraggio di dichisrarsi scettci, anche se poi si com- portano come tali. Perfino paesi e zone considerate tradizio- halmente un cove di eretici (come Ia Maremma) s'esprimono Con sorprendente cautela. T pochissimi che hanno il coraggio @ammettere quello che & poi dimostrato dal loro comporta- mento, appartengono tutti, © quasi tutti, ad una categoria precisa: sono uomini, quasi sempre fre i 20 e i 40 anni, spesso Appartenenti_alle classi intelletuali, ai_professionisti al nord ‘agli studenti al sud. Fa eccezione la Romagna, dove lo scet ticismo religioso sembra avere basi popolari profonde. Non basta: quasi dovunque, le percentuali non corrispondono alla reale situazione che i religiosi denunciano. L'indifferenza, a tordita in materia di culto dilagano, a detta dei parroci di mezza Italia, Le risposte a questa prima domanda starebbero ‘a dimostrare che si tratta d'un velo di pigrizia e d'agnostci smo, enon di autentica convinzione atea MOLTE MESSE POCHE COMUNIONI ee ore oe aa ee eee ee eerie ent 114 hanno detto d'andare a Messa «quasi » ogni domenica In Romagna, 432 persone su 1.680 vanno a Messa una o pid volte al mese, gli altri dimostrano una completa indiffe- Fenza, Perfino nel Veneto, tradizionale roccaforte cattolica, Tobbligo della Messa & sentito come un dovere scomodo, cui si cerca di sfuggire. 8 curioso osservare quanti, fra coloro che hhanno dichiarato di credere in Dio, entrano poi fra quelli che non vanno mai a Messa ‘Spostandosi verso sud, le cose non cambiano di molto, ‘meth degli italiani ammette di non santificare regolarmente fa domenica. In Toscana, la pratica religiosa & in marcato declino: pure nei ceti agricoli si ripete il fenomeno gid osser- ‘ato in quelli industrial, © cio che Massiduita @ estremamente bassa fra pli adolescenti ¢ i giovani, soprattutto nel periodo precedente al matrimonio. Tutti i dati raccolti nel sud, mentre avvertono dell'esistenza d'un crescente anticlericalismo, dimo- ftrano Tesistenza d'un fenomeno preciso: alte percentuali di frequenza nelle campagne, basse nelle cittd, ¢ tanto pit) basse {quanto pid & elevato o in ascesa il livello ceonomico. Sembra Proprio che lo sviluppo industriale e commerciale agisca come Un potente mezzo di distrazione dalle pratiche del culto, In Sicilia o in Calabria, dove il popolo & pill rispettoso delle gerarchie religiose, il distacco dalla parrocchia non @ tuttavia meno netto. In una cittd come Crotone, solo il 18 per cento degli abitanti yaa Messa In domenica. In tutta la regione, folle immense dietro i cortei delle processioni, penitent, of ferte in denaro; ma poi, toma T'ndifferenzs. Sono gli stessi sacerdoti ad ammettere che @ il fasto di certe cerimonie reli- fose ad attrarre i fedeli, che non provano invece il desiderio Gassistere al rito semplice e ricorrente della. Messa, ‘Ed eccoci alla terza domanda: « Fa la Comunione spesso © solo a Pasqua? » ‘Le risposte sono tutte contenute in una frase pronunciata da un parroco milanese: «La stragrande maggioranza di ¢o- BRISCOLA A NAPOLI: la Madonna non disturba, 79 seeve VICINO Al MORTI, in attesa di raggiungeri RELIGIONE seque loro che osservano i sacri preceti sono ragazzi oppure an- Sanit dail sul sacramento della Comumione sono ancora pit, sconfortant di quell sulla Messa. Bassssima , in ogni Buta e provincia del sud e del nord, ia percentuale’ quel he csservano regolarmente il precetto. Anche qui sono in festa Te donne, le conlugat, le pid. giovani o le pil anaane. Tres di mezzo © quella che fa registrar Il maggior numero Gi infrazion’ alla legge relgio La condizione forse pil interessante 2 quella degli immi- grat dal sud vero eit del trangolo industriae: anche Sif sone le maggioranzs, che al oro. passe origine Gmervavang regolarmente f preset, dopo qualche mese s'al- fontaneno dalla chiew, nutrono sempre pv sentiment anticle- ‘cai e dopo sei mesial massimo di vita a Milano o a Torino, non vanno’ pia Messe non fanno pila Comunione. Quat- frocento immnigrali meriionali dx not iterrogati in Piemonte Cin Lombardia hanao fornio tsposte analoghe, hanoo rac- Sonate dessersi gradualmente allontanati dal centri religiosi Gassstenza che ff hanno sltati‘nel_primi mesi, durante il ferioge difcle defambientazione e della ricerca del lavoro Pe’ Romagna, tuti quell che vanno a Messa, 432 su 1.680, flcono at ropltare i preceto.pasquale, ma la percentuale Gi°eht fa In Comonione pid spesso & addintura. irilevante Net Veneto, ei sono pact, specie nel veronese, dove la per- CSotoniedettoservanza al precetto& quail del ceno per cento ache gus pero dato plo interesante ® quello che registra darts dlaiobe ik movimento: dove ® naia dna fabbria (come 35" Arzignano oa. Valdagno), la tendenza_alTagnostismo Shmentat Nel Veneto accade in po! il contrario, per quello She iguarda ivceti, delle alte regioni italiane: qui sono Gorsident | professionisti e git industrial a rispeftare | pre- Fotis mentre"sono i contadin\ e gli operal pil trascurat THaere purrocche cttdine sono frequontate solo da vecchie 0 da bambint, Quasi dovungue, im tutta Malia, sono pid nue Sneroal color che osservano i preset pasquali che” coloro Teecvaone se Meas ogni domenica: ¢ questo dimostra un GhSetio ai" weovarst Comodamente in pace con Ia. propria ceteris senza dover sopportare oneri © Joverl oppo falc SES Sdadcnea setimanate, Ma dmontra anche una completa Sfroransa’ delle regole religiose. Impressionante @ il numero Wie persone che st sono. dichiarate difidenti nei confront Gel ucbramenio della Confessione, Coloro che hanno raccalto {Galt del questonario in tutta Titaia non hanno potuto fare 1 Seno al scgnare, quasi sd_ ogni pagiaa: chee. semivuote Zomuniont inttiminazione. Anche ‘ele cita, come Reggio Calabria, dove la pratic del prectto pasquale & quasi gene see Wartoc! sostengono che fx religisithesteriore non trova TUTTI SANNO LE PREGHIERE La quarta domanda era: «Ricorda le preghiere imparate nelfinfanzia? » Pochissimi, i pid solo per spirito polemico, sono quelli che hanno detto «aver completamente dimenticato le orazioni {mparate molti anni prima. A Roma, a Napoli, nel Veneto, in Calabria e in Sicilia, si atta d'una percentuale minima, 0 spesso addirittura inesistente. Qualche caso si verifica in_certi Ceti economicamente pill depressi, dove @ pitt diffuso Tana fabetismo 0 Tinfrazione all'obbligo dell'struzione elementare. Sono casi isolati, che non smentiscono una realtd che queste Tisposte hanno confermato: e cio’ quanto capillare e profonda Tie fin dai tempi dellinfanzia, Ia penetrazione delle idee, delle pratiche e delleducazione religiosa. Constatazione questa, che Pinde ancor pi sconfortante l'analisi della massiccia indiffe: ‘Con la quinta domanda il questionario scendeva. stun ‘campo pid vasto, in cui la religione diventa norma di. vita, abito morale. + Obbligherebbe i suoi figli ad osservare i pre- Cutt religios! © lascerebbe ad essi, una volta raggiunte Teta della ragione, la libera scelta? » ‘A Milano, molte donne hanno trovato, quest’obbligo + ne~ cesario e del tutto naturale »; ma Je pil! giovani, dopo aver Geito che lascerebbero ai figli la libera scelta, hanno talvolta faggiunto che spiegherebbero bene ai figli certe « incoerenze ¢ Storture » della religione quando diventa superstizione. Fra gli luomini, risposta quasi unanime: nessuno imporrebbe al figlio tuna scelta religiosa. A parte le risposte diverse (« Sa, tanto ci pensa mia moglie a mandarli in chiesa...»), & questa una Earatteristica comune a tutte Je risposte raccoite in Italia: gli Gomini sono inclini alla libera scelta, le donne -propendono per Teducazione religiosa imposta ai loro fgli Ma anche fra le donne, c@ una spaccatura, ¢ questa volta ‘nel senso della. generazione a cui esse appartengono: se si fentono pid vicine ai figli, si schierano con la libera scelta, fe appartengono ormai alleta delle madri, preferiscono Tob- bligo religioso. ‘A Genova, le due cifre sono divise in modo quasi eguale. ‘A Roma, quasi tutti hanno precisato che educherebbero i figli alla vita cattolica, ma una volta raggiunta la maggiore cli, li lascerebbero liberi di compiere una scelta: non un ob- bligo, quindi, ma un indirizzo verso la religione; a Grosseto, in Maremma ea Livorno la libera scelta @ stata votata in ‘modo quasi plebiscitario; a Napoli, lo stesso, ma chi ha rac- folto le risposte nota che quasi certamente, pid che d’una Yera conoscenza del problema, si tratta della naturale tolle- Tanza napoletana. Tuttavia, i napoletani hanno aggiunto sem- pre a questa risposta un‘importante precisazione verbale, simile 2 quella dei romani. E cio’ che a un certo punto della vita, dopo aver guidato i fig a rispettare i precetti, li lascerebbero eri di scegliersi la religione come la professione. Nel Veneto, ‘c® qualche dubbio sulla opportunitd della libera scelta, soprat- tutto nelle campagne; dubbi che si fanno ancora pid forti nel sud, e in misura direttamente proporzionale alla lontanan- 2a dai centri industri La sesta domanda era una domanda delicata, che esigeva ‘un notevole grado di sinceritt. da parte di chi’ si accingeva 4 rispondere: « Quando @ malato, 0 si trova in pericolo, si ricorda di Dio? » LE «@ PRIORESSE » cantano il rosario ‘come piangono i defunt ‘A Orgosol0, fa religione ® tragica come la morte I-BAMBINI di Castel Saraceno, tun piccolo paese della Basilicata, laccompagnano un coetaneo al cimitero, ‘Solo pochissimi hanno risposto di no, ¢ hanno fatto color che. estendosi dimostrati completamente scettici nelle altre Question, non hanno potuto dare una dimostrazione di vita Molte donne hanno espresso il timore dafirontare Ia vita senza aiuto divino, ¢ la grande maggioranza delle credenti ha detto di ricordarsi «sempre» di Dio, ¢ non solo in caso Gi pericolo. Fra le pi giovani, a Milano, alcune pit espicite hhanno detto di rivolgersi a Dio solo « quando sono nel guai ‘anche qui, professionisti_scettici, impiegati incerti, ceti pit) bassi decisamente pid religiosi, qualcuno ha citato gli esami dei figh come una delle circostanze in cul ci si ricorda di Dio. Molt, perd, non hanno specificato, nel rispondere « si > a questa domanda, se si tratta «solo» di quei momenti di pericolo o di malattia, oppure « anche » di quei momenti. A Genova, solo 11 su 170 hanno risposto dino, gli stessi c Serano’mostrati seettici in altre risposte, Nel’ Veneto ¢ nel fud, i «no» sono stati una frazione minima. LA PAURA DELL’AL DI LA Risultato quasi analogo ha fornito la settima domanda: «Ha paura di morire senza i conforti religios!? » "Andi, le eiffe dei « no » sono state ancora pil basse. Trenta, industriali su 30, a Milano, hanno risposto di temere il tra ppasso senza i sacrament, ¢ Cosi tutte le donne interrogate, con ochissime eccezioni, Invece, sei soli professionisti su 30 han- ho detto aver paura di morire senza viatico. La stessa ri- posta hanno dato il cento per cento dei commercianti ¢ degli fsercenti. Fra gli impiegati solo i meno giovani, e solo 43 ‘opersi su 250 delle officine metalmeccaniche milanesi, hanno Getto di non avere bisogno dei confortireligiosi, mentre i loro colleghi torinesi della Fiat, senza eccezioni, hanno detto tutti di volere i sacramenti in articulo morts. Scendendo verso sud, troviamo a Genova una scarsissima percentuale di «no, tutti operai, impiegati e studenti fra i 30 © 1 30 anni. A Roma, qualche perplessiti: alcune persone hhanno voluto precisare, aceanto alla loro domanda, che il BI serve RELIGIONE segue non aver paura di morire senza i conforti religiosi non significa ‘mancenza di rispetto per i sacramenti, ma la convinzione che sia suffciente presentarsi a Dio con la coscienza a posto ‘La percentuale dei «no» 2 stata alta in Maremma ea Grosseto, e dimostra il vecchio spirito anticlericale, testardo anche davanti alVidea della morte, di quella zona’ litoranca della Toscana. A Napoli, parecchi’ «no >, che invece scom- pptiono quasi completamente nel Veneto,” dove raggiungono ppena una percentuale del 3-4 per cento. Anche al sud, in Sicilia ¢ in Calabria, si torna a cifre bassissime. A Reggio, solo quattro professionisti ¢ un operaio; nei pacsi dellnterno, Sualche cifeacutiosa e inaspettta, derivante pid che. afro alle opinioni degli interpellati. La caratieristica comune a ‘queste Fisposte & che i « no » sono tutti maschili © quasi tutti Pronunciati da giovani fra i 20 ¢ i 35 anni. Su 1.050 persone ci capoluoghi di Catania, Siracusa e Messina, il totale dei «no & stato di 248. & una cifra alta, ma @ la distribuzione 4 presentarsi curiosa ¢ interessante: 45 professionisti su 90, 87’ marittimi su 108, 30 studenti su 180. Infine, ottava domanda del questionario, un problema delicato: « Pensa che tutte le religioni siano degne del massi- mmo rispetto ¢ della massima liberta di culto? » B il quesito che ha fornito forse il risultato pid’ inatteso i tutta Tinchiesta, In un Paese come il nostro, dove le mino- anze religiose hanno avuto in passato la vita difficile, gli italiani che hanno risposto al nostto questionario hanno dimo- strato di possedere uno sviluppatissimo spirito di tolleranza. ‘A Milano, quasi tutte le donne hanno risposto: < Ogni reli fione, se e'& Dio, & degna di rispetto >. E cosi i nostri 30 industrial, i 30 professionisti, i 30 commercianti, i 25 eser- enti, gi 80 impiegati, i 250 operai, i 100 studenti. A Torino, su 720 questionar, nemmeno un . A Roma, solo due sposte negative, fra gli impiegati. In Maremma e in Versilia, patrie di alcune’eresie celebri, plebiscito per il rispetto degli altri cult, «Il-napoletano non fa. distinzioni fra Teligione ¢ religione », questo @ il commento di chi ha raccolto le risposte 1 Napoli, dove tuttavia 22 donne e 29 uomini hanno affermato i non iollerare alii cult A che eta si va in chiesa IL DIAGRAMMA illustra i risultati delle altte categorie sociali. A Foggia, pochissimi casi diinsofferenza In Calabria, il problema 2 acuto, per la presenza di nume- rose minoranze religiose, dai valdesi ai battisti, dai pentecostali agli avventist, dagli « studenti della Bibbia > agli italo-alba- nesi, E infatti i dati sono contrastanti: «si» generale degli impiegati maschi di Reggio, «no > generale delle impiegate No» in blocco delle casalinghe di Santo Stefano d'Aspro- ‘monte, di Bagaladi e di Melito, molti «no» fra i braccianti delfentroterra; «si» di tutti gli altri. Le categorie si ripetono a Catanzaro, a Nicastro, a Petilia Policastro e a Cosenza, con una punta di 33 « no > su 87 dei braccianti di Castrovillari In Sicilia, i < no» sono pochissimi, eccezion fatta per i com= ‘metcianti e le studentesse di Messina. In complesso, un pano- rama di grande larghezza di vedute nei confronti del diritto altrui alla liberta di culto, LA CRISI DEI TRENT’ANNI Cerchiamo di tirare le somme di questa vasta indagine. Le conclusioni, trattandosi di materia tanto imponente e delicata, ‘non possono essere che sommarie, perché dovrebbero tener conto di una quantita di fattori storici, politici ed economici cche sfuggono alla nostra inchiesta. Tuttavia, si possono rica- are cerie considerazioni aderenti alla verita; innanzitutto, malgrado Tapparente fervore religioso del periodo pasquale il rinnovamento della Chiesa sotto il papato di Giovan- ni XXIHL, si pud dire che gli italiani non sono un popolo pro- fondamente religioso. In loro, la religione & spesso rispetto delle forme:pid che intima adesione alle verita del culto. In secondo luogo, la erescente industrializzazione e il feno- meno dell'urbanesimo contribuiscono a scristianizzare la nostra societl, Terzo, le donne sono pit religiose degli uomini, gli fanziani pid’ dei giovani, i poveri pit) dei ricchi Un'analoga distinzione non si pud invece fare fra nord © sud, anche se maggiore & lindiflerenza dove maggiore @ il Denessere economico e il tempo libero; si pud dire invece che esistono region! d'Italia tradizionalmente anticlericali ed ostili alla. penetrazione religiosa, dove ben poco ® cambiato nel pas- saggio da una generazione alfaltra ‘Un altro argomento riguarda Teta: esiste un periodo pre- iso, che coincide con gli anni fra i 20 e i 35, in cui la crisi Teligiosa & pid acuta, lo scetticismo maggiore, Uindiflerenza diffusa. Dopo questa, ¢ in misura crescente con il passare degli anni, T'italiano si riavvicina gradualmente alla pratica religiosa o se ne distacea, pit raramente, per sempre. ‘Ancora: la freddezza e Vincreduliti sono guggiori fra le persone non ancora arrivate al matrimonio, fra chi esercita profession intellettuali, fra chi vive in centri economicamente sviluppati. I contadini e le casalinghe sembrano essere le cate- ‘orie pill fedeli ai precetti liturgici, e questo tutto a scapito del loro spirito di tolleranza e della moderniti delle loro idee educative. La religione, specie nel sud, sembra essere ancora tun dovere pesante, un insieme di regole da osservare pet tenere lontano il timore della malattia o della morte, pitt che lun imperativo della coscienza. Nelle grandi cit c', diffuso, un desiderio di liberarsi dal senso di colpa e dallumiliazione che spesso s'accompagnano allidea della pratica religiosa: in qualche risposta, si coglie addirittura un'aria che non 2 esagerato definire di rinnova- mento, secondo le grandi direttrici tracciate da Giovanni XXIIL Aleuni confondono le regole del culto con imposizioni inna: turali, Per tutti, perd, scettici 0 eredenti, la religione & la cosa pid importante della vita, il problema’ con cui bisogna fare F conti, il rovello segreto che si cerca invano di evitare. Sono poco pil che indicazioni, suggerimenti di temi immensi, tut ancora da svolgere. Inchiesta di ETTORE ANDRE! e OSVALDO PAGANI

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