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Democrazia urbanistica addio ECOMOSTRI ALLA BOLOGNESE CEMENTO SULLE COLLINE. NORME DI FAVORE PER 1 COSTRUTTORI. ASILI PUBBLICI ARISCHIO. VIAGGIO NELL-EMILIA DEL NUOVO SACCO EDILIZIO oi PAOLO BIONDANI 1 edificio moderno, essenziale, con un dise- .gno geniale. Non il solito cubo di cemento di quegli anni, il easermone di periferia che of fende la vista e ostruisce il paesaggio, ma una struttura geometrica, aperta, circonda ta dal verde, lontana dal traffico e dallo ‘smog, meno alta degli alberi che le fanno ombra, con le mu- ra portanti a forma di triangoli che affondano nel terreno, un prato fiorito che sembra entrare nelle stanze. Dietro la siepe ci sono i bambini che giocano, ridono, ascoltano, im parano. II piano terra é tutto per loro, le pareti interne sono seorrevol per cambiar ricrere gi spazi secondo lene essita. Allingresso c’é una scritta colorata dalle loro mani: ‘Nido dinfancie Raia quarters Fosole. Bec arcrescar un bambino, ci vuole un intero villaggio». Roselle élasilo simbolo del quartiere simbolo della citt simbolo della buona urbanistiea italiana. A Bologna, ses- sant’anni fa, sono nate le prime regole per progettare citta vivibili earrestare la specu- lazione edilizia. Il concetto di s cioé Fobbligo per i costruttori di garantire ai cittadini una dovuta percentuale div de, servizi e spazi pubblici.@ stato concepi: SOE wD ndard, to qui, ai tempi mitici del sindaco Dozza e Paolo | dellassessore Campos Venuti, due cognomi | Biondani | che cittadini non dimenticano. IIComune LGianaiite | qi Bologna, quando in Italia non esistevano, 7B t2Bspreaso 6 novembre 2022 Sopra in basso: immagini dal rendering novembre 2022 EBapresso 79 Prima Pagina La facciata del'asilo Rocolle, nel quartere Fossolo, a Bologna > mento e asfalto uniarea verde ¢ si consegna la gestione del nuovo asilo a una societ’ privata. Il piano ha scatenato rumorose proteste di cittadini e comitati, lettere indignate didecine di urbanisti, contro-studi teenici per salvare 'edi- ficio esistente, ancora in buone condizioni nonostante an- ni di incuria politica, ristrutturandolo con poca spesa. Una mobilitazione cosi ampia da spingere la giunta a guida Pd aun parziale dietrofront. Il vecchio asilo non ver- 7 demolito, almeno per ora. Di soldi per ristrutturarlo, perd, non se ne vedono. Quindi si fara comunque un nuovo asilo. E il project financing? E il mezzo legale che permette i privatizzare la gestione di beni pubblici senza gare dap- alto: ¢il metodo applicato a diversi maxi-ospedali fabbri- ccati nella Lombardia di Formigoni e nel Veneto di Galan, due governatori di centro-destra poi condannati per corru- ione. Per il Roselle, la giuntanon ne parla piit, Ma in questi anni anche Bologna sié riempita di «progetti misti pubbli- co-privato», compresi altri «asli in project». La giunta in questi mesi ha minimizzato il caso, trattan- do le polemiche sullasilo Roselle come una piccola storia di quartiere. Ma é una piccola storia ignobile, che mette a nu- do le cause pitt prolonde della crisi di una sinistra che ha perso anima, anche a Bologna. «Consumo di logo» & il titolo di un libro di denuncia pubblicato nel 2017 dai mi liori urbanisti italiani, da Vezio De Luciaa Edoardo Salza- no, Piero Alemagna, Pierluigi Cervellati e molti altri, nel tentativo, fallito, di fermare la contro-riforma edilizia emi- liana: una legge regionale che, come hanno seritto quei ma- estri della pianificazione, decreta «la fine del governo pub- bilico del territorio» e «eonsegna ai privati il potere di deci- dere dove, come e quanto costruire». Per capire cosa sta succedendo a Bologna, dopo quella legge, basta fare il giro dei quartieri atorno al centro storico. 1 Fossolo, dove cé lasilo Roselle, é stato disegnato da ur- banisti pubblici. che mezzo secolo fa hanno applicato stan- 80 1epreaso 6 novembre 2022 Democrazia urbanistica addio dard pitt elevati dei Paesi scandinavi: 40 me- tri quadrati di verde per abitante, trasporti pubblici, parchi tra le case, siepi al posto delle recinzioni, scuole lontane dalle strade, Viali spaziosi e alberati. Era un quartiere po- polare, oggi é uno dei pit vivibili della citta. In tutte le altre zone, tra la tangenziale e il centro, oggic’é un nuovo boom del cemento. La giunta parla di «rigenerazione edilizian, slogan che lattivista rosso-verde Sergio Ca- serta ribattezza «degenerazione urbana». ‘«Ecco gli ecomostri», dice, mentre indica un ‘ammasso di grattacielie fabbricati di oltre dieci piani, alla Bolognina, senza un parco, senza una sola struttura pubblica: «=i caos urbanistico, non ¢'é un palazzo che si affacci nella stessa direzione delfaltro». «

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