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GLI ITALIANI SONO DEMOCRATIC? Vi rispondono sedicimila persone interrogate dai nostri inviati in ogni regione e in ogni ambiente sociale Un giovane laureato di Bari: « Mi sono classficato ciottesimo ad un coneorso per ventisette posti presso una azienda parastatale. Non m’hanno assunto, ma hanno #s- sunto un altro che sera classificato sessantatreesimo. E questa democrazia? >. Un possidente di Pavia: « Un mio amico & stato de- rubato del portafogli. & andato al commissariato per de- nunziare il furto, ma invece occuparsi del suo porta- fogli gli hanno fatto perdere due ore per indagare sulle sue generalitt. Alla fine hanno aperto un fascicolo col ‘suo nome, perd non hanno mai trovato il ladro. Non & certo un sistema democratico > Un avwocato bolognese: « Trovandomi presente allo scontro fra due auto, mi sono offerto di trasportare al- Yospedale con Ia mia machina uno dei ferii, Non Taves- si mai fatto. M’hanno trattato come se il feritore fossi stato io: interrogatori, verbali, indagini ¢ un sacco di seccature per molti giorni successivi. Se mi capita un'al- tra volta me 1a squaglio > Un impiegato di Rovigo: « Aspetto la pensione di guer- ra da 17 anni, Cosa vuole che pensi della democrazia? ». Un operaio di Villar Perosa: « Due 0 tre volte la set- timana una guardia dello stabilimento dove lavoro tro- va un pretesto per frugare nella mia borsa e controllare cche giornali lego. Molti compagni sono stati licenziati perché sorpresi a leggere giornali non graditi, Natural- mente con un pretesto. Questa ad ogni modo é la de- mocrazia’ che conosco >. Un commerciante di Salerno: « Ho fatto causa ad un tale che mi doveva dei soldi. La causa @ cominciata nel 1958, in settembre. Ho speso un mucchio di denaro in carte bollate e non sono ancora riuscito @ vedere la sentenza. Bella giustizia democratica... >. Un piazzista di Roma: «Ho venduto la mia “600” per comprarmi una “1300” usata. B bastato questo per- ‘ché mi raddoppiassero Timposta di famiglia, dicendomi che m'ero arriechito. Ho scoperto poi sui giornali che io, viaggiatore di commercio, pago di tasse quanto un ministro in carica, Se questa @ democrazia... » Il direttore di un giornale milanese: « Tre quarti del- le lettere che m’arrivano gionalmente sono anonime. Ci 37 segue sono lettori che non firmano nemmeno le lettere di elo- gio, per timore di compromettersi. Un caso frequente @ ‘quello di gente che chiede un'informazione e, senza dare il nome © Tindirizzo pregano di rispondere “a mezzo giornale”. Questo @ un indice significative della fiducia che gli italiani hanno nella democrazia » Tra mille © mille affermazioni, dichiarazioni, proteste, confessioni, queste, riprodotte quasi a caso, danno una idea delle reazioni che pud provocare negli italiani un’in- chiesta sulla democrazia, Ma che significa oggi questa parola che nei secoli ha avuto tante diverse definizioni? Abramo Lincoln ne ha dato, nel 1863, una celebre che vale ancora opgi: « Go- yerno del popolo, dal popolo, per il popolo >. La de- mocrazia perd non si risolve unicamente in particolari istituzioni o in una particolare forma di governo. Al li- ‘ello dell'uomo della strada, @ costume, forma di vita, Significa rispetto delle opinioni degli altri ed obbedienza alla legge, perché questa non 2 una norma imposta da un despota, ma discussa e decisa da rappresentanti po- polari, scelti con pubbliche votazioni. Auraverso i suoi inviati ed i suoi corrispondenti Pa- norama ha svolto un vasto sondaggio d'opinioni, per riassumere in alcune cifre percentuali cid che gli italia- ‘ui pensano, e praticano, della democrazia. Sette domande, raccolte in un questionario, sono state rivolte a 16.670 persone, da Milano a Palermo, nelle citt’ nelle campagne, nelle’strade, negli uffici, nelle fabbri- che: con Vinvito agli interrogati di indicare anche nome € cognome, sesso, eta, professione ¢ studi compiuti. La prima domanda: <2 vero che gli italiani sono troppo individualisti e non sopportano le autorita? >, vo- leva essere un’introduzione generale, un invito allauto- critica, che servisse @ precisare come gli italiani consi derano Ia loro predisposizione 0 no alla democrazia. 11 43,1 per conto degli intervistati hanno risposto si, @ vero 38. autorita? che siamo troppo individualisti. Il 51 per cento hanno detto no, che non & vero. Il 5,9 per cento se la sono ca- vata col « non so > La seconda domanda affrontava Ia pratica della demo- crazia, rifacendosi ad un caso molto comune, in cui il rispetto del prossimo, dei suoi diritti non codificati, & pil evidente: «Se c’e da fare la coda a uno sportello Lei si meite in filao tenta di scavalcare gli altri? ». TL 71,6 pet cento degli intervistati hanno risposto: « farei la coda >. Il 28,4 per cento: «non farei la coda >. Tra questi, un personaggio napoletano’ assai noto nella vita publica nazionale. S‘indignd e rispose: « Quando mai, jo, dovrei mettermi in coda? >. Ma, Iungo tutta la peni- sola, gli intervistatori hanno trovato uomini e donne, di ‘ogni ceto, che al solo accenno della « coda » ribatteva- no: «Cosa? Lei non sa chi sono io... >. Bisogna, inoltre, avvertire che tre persone su dieci fra i ben disposti per la coda, commentavano: « Se proprio non se ne pud fare a meno >. : La terza e Ia quarta domanda proponevano il tema fondamentale per qualsiasi convivenza democratica, ciot Ja liberta d'opinione e di discussione. Diceva infatti Ia terza: agli sportelli? vera attenzione quello che dicevano i nostri contraddittori? Va detto che circa la meta di quanti si sono professa- ti rispettosi del contraddittorio, alla prova dei fatti, ossia incitati dagli indagatori in accalorate discussioni, si sono rivelati del tipo opposto. Prendiamo un episodio tra i tanti occorsi ai nostri inviati. Due di essi, una sera a Ro- Vigo, s'intrattennero con un gruppo d’anziani notabili della cittd. Personeggi della vita publica cittadina, pro- fessionisti, uomini di cultura, di diverse tendenze politi- che. La discussione sul tema della democrazia si sno- dava con tono moderato, sereno, ma d'un tratto a qual- ccuno sfuggl un accenno a fatti personali e in breve s'ar- iv) agli eocessi. Voci alterate, frasi taglienti, urla, E proprio il personaggio dell'incarico pubblico pitt vistoso, tra i presenti, strepitd rivolto all'interlocutore che lo con- traddiceva: «Basta. Quando parlo io tu taci >. Non si tratta d'un caso isolato: di simili, ¢ anche pitt violenti, gli indagatori ne hanno registrati un po’ dovunque. Il quarto quesito incalza: « Il significato dell accettare © no, d'essere contraddetto, @ diverso a seconda del gene- re di discussione? ». Come die: Ci sono dei casi in cui si pud mon accettare il dibattito con una certa persona © in una certa circostanza? Il 42,7 per cento ha risposto che in certi casi accetterebbe Ia discussione; il 48,3 per cento, no; il 9 per cento @ stato evasivo. Le tasse erano l'argomento della quinta domanda. Gli intervistatori di Panorama hanno chiesto: « L’ufficio delle imposte dimentica di inviarle la cartella delle tasse, Lei la richiede spontaneamente? ». Si, hanno risposto 41,4 intervistati su cento. No, hanno risposto 50,5 su cento. Non saprei, se la sono cavata 8,1 su cento. Siamo nel campo delle ipotesi: i fisco italiano funzio- na, & ben difficile che la cartella delle tasse non arrivi Puntuale, Da noi la frode al fisco & considerata prova di furberia © d'abilitA: figuriamoci quando ff fisco si froda da sé dimenticando di inviarei la cartella! Eppure il 41,4 er cento degli intervistati ha ragione. I’ rapporti fra fisco ¢ cittadini sono uno dei criteri pitt evidenti per giu- dicare il buon funzionamento della democrazia, Lo di- ‘mostrano i paesi anglosassoni dove il sistema democratico si fonda, tra l'altro, sulla consapevolezza dei cittadini che Te tasse debbono essere pagate e sulla fermezza dei governi nel distribuirne il peso equamente tra loro. La sesta domanda riguardava invece il rapporto wa cittadino e-autorith. « Due persone hanno subito dei tor- ti: una si rivolge alle autorita per ottenere riparazione, Valira cerca di risolvere da sé la questione. E prejeribile la prima o la seconda maniera? >. 11 50,3 per cento si sono dichiarati per la prima; il 42 per cento per la se~ conda; il 7,7 per cento s'@ astenuto dal rispondere. Una cifra sola, nuda, basta a denunciare una situazio- ne sconcertante: il 42. per cento degli italiani, quando hha subito un torto, preferisce non rivolgersi all autorit La fiducia nella giustizia & poca: e il perché @ stato anche jn parte esaminato dal compianto Arturo Orvieto, nel numero di Panorama di dicembre. Ma occorre precisa- re che Ia maggioranza di coloro che preferiscono la ¢ giu- stizia personale », si riferivano a occasioni di poca impor- tanza: come litigi tra vicini di casa, 0 contrasti con debi tori insolventi. Pienamente d’accordo, asserivano, di ri volgersi alle autoritA negli eventuali casi gravi. D'altra parte, molte delle persone che sostenevano il ricorso ale a Legge in ogni caso, durante le discussioni con gli in- tervistatori si contraddicevano. Un esempio: nel Delta Padano un nostro inviato in- terpelld un gruppo di braccianti che trasportavano pie- tre per rafforzare un argine del’ Po. Tutti risposero con serenita alle domande del questionario, ma parlando del- la « giustizia personale » un giovanotto dichiard che in qualsiasi occasione preferiva « far da sé >. Un altro, sui quarant'anni, cercd di dimostrargli che sbagliava. < Se {i dovessi centomila lire e non. volessi dartele? » diceva il giovanotto, « Ti faccio chiamare dal commissario >. Il 39 seve primo s'accaniva a prospettare ipotesi, il secondo restava fermo sul ricorso alla legge. Infine il giovanotto fec «E se io © tua moglic ti facessimo becco? >. L’altro, sen- za csitazione: ¢ T'ammazzerei >, Infine la domanda che doveva saggiare la fiducia 0 la sfiducia degli intervistati nella democrazia, completa do in certo senso autocritica della domanda iniziale: «Lei crede che la democrazia possa eliminare certi di- jetti deglt italiani? ». Si sono dichiarati fiduciosi, cio’ per il si, il $7,7 per cento; pessimist, cio’ per il no, il 27 per cento; incert il 15,3 per cento. Una fiducia, come si ve- de, di misura. Quelle che abbiamo esposto sono le cifre. Ma quan- to esse rispecchiano la realtA? I sondaggi compiuti pre- Jevando tra individui di diversa eta, professione, estrazio- ne sociale, dei campioni d'opinione pubblica, cio’ ponen- do loro dei quesiti combinati in modo da’rivelare con ‘una certa approssimazione quello che Ia gente pensa di un dato problema o duna data situazione, sono usati correntemente nei pacsi d'antiche tradizioni democrati- che, ma si moltiplicano da alcuni anni, con vario succes- 0, anche in paesi, come il nostro, ove la democrazia ha una storia molto pitt breve. Neturalmente T'abitudine ad esprimere liberamente il proprio pensiero © a non temere conseguenze per Ia pro- ria indipendenza di giudizio & condizione essenziale per ché le indagini di opinione diano risultati sufficientemen- te prossimi al vero. In previsione di deformazioni, reti cenze, sofisticazioni della veriti, V'indagine di Panorama 2 stata condotta su un doppio binario. Mentre offrivano i questionari da’ compilare, gli inter- vistatori prendevano nota delle reazioni verbali degli in- terpellati, sia che accettassero, sia che rifiutassero. Lo sco- po era di porre accanto al quadro strettamente statistico, ‘ma viziato da possibili timori o reticenze, un quadro mo- tale e sociale colto dal vivo; metterli poi a confronto, 40 Lei accetta d'essere contraddetto? La principale conclusione, niente affatto nuova, ad in- agine compiuta & che in Italia non ci si fida, né in alto, 16 in basso, né tra i potenti, né tra gli umili: non ci si fida del governo, della polizia, del fisco, quindi non ei si fida della democrazia che dovrebbe essere alveo ed argi- ne ogni potere costituito, La difidenza, e, in proporzione minore, il disinteres- se per i grandi problemi della vita collettva, hanno reso Aiffcile il compito degli intervistatori. Questi venivano re- ‘golarmente presi per agenti del fisco, soprattutto dai com- mercianti, o per agenti di polizia, agenti provocatori, spie dei padroni o dei comunisti, secondo i casi ¢ le predispo- sizioni delVintervistato, Pochissimi hanno risposto senza farsi pregare, senza discutere il questionario, senza ind: gare sulle sue riposte ragioni. Lievidente innocuita dei Quesiti non bastava a tranquillizzarli. Del resto la richie- sta delle generalitA era stata inserita di proposito, poiché essa avrebbe costituito il pitt esatto metro della fiducia 0 del sospetto. Buona parte di coloro che si sono sottratti allindagine 1o hanno fatto dichiarando di non voler de- linare nome ¢ cognome. Molti hanno premesso che si sarebbero sottoscritti con falso nome. I pitt hanno pre~ teso di restare rigorosamente anonimi, « In democtazia » spiegd un operaio torinese della Fiat, « il voto & segreto. E noi diciamo le nostre opinioni solo segretamente > Secondo le localita e le categorie, & stato necessario awvicinare nella media un numero di persone da tre a ‘quattro volte superiore a quello di coloro che hanno poi redatto il questionario. Tl 60 per cento degli industriali ced operatori economici pregati di scrivere le loro risposte hanno accompagnato cortesemente alla porta gli intervi- statori. Ma anche i coraggiosi che hanno messo nero su bianco, non si sono stancati di premettere a voce il poco credito concesso alla democrazia, considerata pid che al- tro < un guaio », un impedimento al progresso economico € sociale. Cid non gli ha impedito di scrivere, nella mi- sura del 77,2 per cento, che secondo loro la democra- Lei, le imposte, le paga tutte? ia potra climinare i difetti degli italiani, e nella misura del 58 per cento che gli italiani sono senz’altro adatti alla democrazia Maggior fatica ancora @ costato metter insieme un ‘campione abbastanza vasto di commercianti ed esercenti (hanno isposto il 34,6 degli interpellati), dopo averli ‘coavinti che il questionario non era un trucco delluffi- cio delle imposte per sapere se avevano 0 no pagato le tasse, e dopo avergli concesso la garanzia dell'anonima- to, Malgrado questa precauzione, le proporzioni dei loro 1 € dei loro no testimoniano un radicato conformismo. La pit alta percentuale di risposte non conformiste, sui sette quesit, riguarda la prima domanda ed @ appena it 22,9 per cento, Il maggiore disinteresse & stato invece rilevato tra im- piegati, commessi, piazzisti, ¢ in particolare tra i banc: B stato necessario invitare fino a cingue persone, in que- ste categorie, per trovame una disposta a riempire il que- stionario, In generale il rifiuto di prendere in considera- zione Vindagine era esplicito, e veniva quasi sempre spie- gato con: « Non minteressa >. Politica, democrazia, par- tit, dibattiti d’opinione venivano sbrigativamente liqui- Gati, in certi casi, come « storie », « baggianate », persino come « pettegolezzi ». E Ia ritirata era sovente accompa- ‘gnata da quelle frasi tipiche del rituale qualunquista: « Io mioccupo solo del mio lavoro >; « To non m'impiccio de- aii affari altrui »; « Meno chiacchiere ¢ pid fatti >. Gi avvocati, i burocrati, i magistrati si sono partico- larmente soffermati sulla sesta domanda, quella che, pro- pone una scelta tra giustizia pubblica e giustizia privata. Oltre il 40 per cento si sono schierati per iscritto a fa- vore del farsi giustizia da sé, ma a voce la percentuale supera la meta. Un famoso legale di Milano, dopo aver confidato: « Piuttosto che affrontare un processo @ me- lio pagare di tasca propria >, ha scritto che, secondo lui, disognava in ogni caso rivolgersi alle autorita, Altrettanto hha fatto un avvocato di Napoli, che aveva premesso: . Pil esplicito un agricalto- re di Cannizzo: « Nella nostra isola si risolve tutto per vvia privata, Se uno subisce un furto e si rivolge ai cara~ binieri, passa per uno sbirro ed & rovinato >. it facile del previsto @ stata la partecipazione all'in- dagine degli studenti. Circa la meta degli avvicinati han- no risposto © in buona parte hanno persino indicato sul questionario le proprie’generalita. In totale 660 schede ortano indicazione « studente >. Va rilevata Popinione degli universitari, 11 54,9 per cento si sono detti convinti cche gli italiani siano troppo individualisti per sopportare Tautorit’ di Stato, Il 78,2 per cento hanno affermato che non sempre si deve accettare d'esser contraddetti. L'82,6 er cento hanno ammesso di credere pitt nella giustizia fatta da sé, che in quella ottenuta dalle autorita costitui- te, Il 60,8 per cento non crede che la democrazia possa climinare i difetti degli italiani. 11 91,5 per cento non richiederebbe la cartella delle tasse nel caso in cui Tufi- cio delle imposte si dimenticasse di mandargliela. Le ci- fre statistiche, in questo caso, concordano con le testimo- nianze orali raccolte dagli intervistatori. Nei giovani, so- Prattutto quelli che frequentano le universita, s rivelata meno diffidenza, ma certamente una dose notevole differenza, di sfiducia. Tipico il commento d'uno studen- te pavese: « Quando sento puzza, dovunque mi trovo, di 41 sere Politica giro i tacchi e vado nella direzione opposta ». Esattamente il contrario gli operai, Tra le categorie in- tervistate, quella operaia ha dimostrato maggior curiosita € pid spontaneamente ha aderito. Le risposte sono state tutte, © in alta percentuale, positive, se s'eccettua quella relativa al farsi giustizia da sé: infatti, dei 2.130 operai specializzati o manovali che hanno compilato il questio- nario, il 58,2 per cento preferirebbe non rivolgersi alle autorita per la riparazione dun torto subito. Tea gli operai la diffdenza comune « tutti gi italiani assume forme esasperate i sospetto. Le esperenze degli intervistatori sono. significative. Quando le intervste si svolgevano dentro le fabbriche, durante il riposo o nella ora di colazione, 0 nellimmediata.vicinanza dei canecl i, dove cio non erano ancora fuori della portata del Vecchio del padrone, la gran maggioranza degli oper evitava_ di lasciarsi avicinae.isolatamente, © cercava inveee Padesione colletiva, Bastava formare un erocchio un po’ mumeroso, dscutere qualche minuto sui probe. mi in questione, © tutti facevano a gara per avere una sched e far le loro crocete, Pretl'ad uno ad uno ine vece, si sottrievano, si schermivano. Li trateneva Tim: pressione essere sempre osservat, spat dalle guarde Gi fabbrica. Qualeuno,rifutatosi dentro la fabbric, rag. siungeva poi gli indagator per la strada, © al cal. ¢ Chiedeva desprimere la sua opinions, al cura da orec- chie indiserete. ‘Tra gli opera, anche i meno qualieat, @ stato notato in genre un buon grado di conoseenza del le cose police. Il 98,7 per cento, tutta, ha rfutato di dare le general. "« Son mica'mato > era, super sid, il commento alla richiesta i indicare nome e eo. gnome. Stando a molt di loro, mare avrebbe signif. cato il licenziamento oppure Io spostamento in un re- arto di lavoro pit gravoc. Le donne in genere hanno accolto con meno reticen- za degli vomini idea d'esprimere un paree sulla demo- 2 Lei si fida della giustizia? ccrazia. Per chi le avvicinava tutto era meno complicato. © dicevano di non capime niente o giravano i tacchi, 0 prendevano carta ¢ penna e rispondevano franche. Le differenze tra Puno € Taltro sesso sui tem proposti non risultano maiuscole. Le professioniste interpellate, a dif- ferenza: dei professionisti, credono in maggioranza che aii italiani siano troppo individualisti per essere demo- ctatici (64,4 per cento) e che non si debba richiedere la cartella delle tasse (69,3 per cento). Le insegnanti differscono dagli insegnanti anch'esse per via delle tas- se (percentuale 80 su cento), che pagherebbero solo su ri- chiesta delVuficio. Le impiegate, al contrario, sono per pagarle spontaneamente, e in cid non vanno d'accordo coi colleghi. Allo stesso modo differiscono le universita rie dagli universitari. Le braccianti sono in genere pid conformiste dei loro padi, mariti ¢ frateli, salvo su un Punto: quello della giustizia privata, che esse predi ligono nella misura del 75,8 per cento. Le casalinghe al 59,9 per cento giudicano gi italiani troppo individualist © non protesterebbero per il mancato avviso di paga- ‘mento fiscale (il 54,7 per cento). Le domestiche, uniche con i taxisti fra tutte le categorie considerate, nel 68,2 per cento si sono schierate contro il « fare la coda > Infine i retigidsi. Per’ metterne insieme 48, gli intervi- statori hanno dovuto rivolgersi ad oltre duecento. Con difidenti e fredde dichiarazioni d'esser estranci alla poli- tica, i sacerdoti non nascondevano Ia fermissima volonta i non compromettersi. Persino i gesuiti di piazza San Fedéle, a Milano, riconosciuti come « aperti » ¢ progres- sist, hanno cortesemente respinto ogni invito dicendosi < incompetenti >. Due monache, dopo aver ascoltato attentamente le spiegazioni dell'intervistatore che le ave- va fermate per la strada, sono scappate senza rispondere. Il sospetto che si trattasse di « estremisti » predominava su ogni altra considerazione. Un solo sacerdote ha scritto anche il suo nome ed ha Ma lei ci crede _ alla democrazia? voluto aggiungere qualche appunto alla crocetta sul que- stionario: il notissimo gesuita padre Virginio Rotondi. Ha voluto infatti precisare, a proposito del dovere di fa- re la coda: « Che direbbe la fila di coloro che attendo- 10, quando vedesse un prete che passa avanti, senza aver- ne diritto? >. A proposito del farsi giustizia da sé: « UL Vangelo insegna: prima cerca di risolvere tra te ¢ tuo fratello le questioni che dovessero nascere. Se non do- vesse ascoltarti, rivolgiti a chi detiene il potere. B pre- feribile dunque in tal caso questa seconda maniera >. E come conchisione: «La democrazia, quando fosse bene intesa e bene vissuta, potrebbe contribuire ad eli- minare certi difeti degli italiani, La sola democrazia non ud eliminarli tutti: pochi o molti che siano >. In genere, coloro che hanno postillato il questionario, rispondendo cosi oltre il richiesto, sono per lo pi perso- ne le cui idee sono note e facilmente intuibili: giornalisti, scritori. Paolo Monelli ha dichiarato che non chiedereb- be ta cartella delle tasse, se non gliela mandassero, ag- giungendo: « Poiché non so mai quando scadono i pa- gamenti, generalmente pago solo il giorno che vengono 4 casa a mettermi i mobili sotto sequestro >. Carlo Emi- lio Gadda ha cosi commentato Ja prima domanda: « Gli italiani non sopportano Tautorit, il governo, gli incaricati di polizia e di regolamento civile, per una causa natu- tale, fisiologica: il loro incoercibile narcisismo, il loro incoercibile egoismo: il totale difetto di una logica as- sociativa. C8 da aggiungere che il pid dei governi, nel corso della loro storia di popolo, si sono palesati inetti © infami: senza contare le dominazioni straniere, le oc- cupazioni militari straniere, e simili. Al narcisismo-egoi- smo ascrivo anche le loro ridicole manie municipalistiche, provinciali, regionali, quando sussistono in dimensione da clinica psichiattica », « Accetto la contraddizione » ha spiegato pit sotto « quando percepisco nel contraddittore una persona civile, onesta, intelligente. Potrd urlare a un sgaglioffo, a un farabutto, a un eretino. In genere chi vuole sopraflare T'interlocutore col tono della voce, ¢ non con ragioni addotte, uno zotico e miserando cialtrone. > Sempre stando a Gadda la giustizia fatta da sé @ da evitare «anche perché l'autoriti eventualmente ineffi- ciente diventa subito effcientissima nell'agire contro “esercizio arbitrario” delle ragioni private, reato che & facile identficare formalmente >. Contro il fisco si lancia anche il direttore d'orchestra Vincenzo Bellezza, rispondendo «no > alla quinta do- manda: « perché m’ capitato di tardare pochi giorni per un pagamento di tasse e di vedermi conteggiati gli interessi, mentre una volta che, per errore dell'uficio, rm’ stata fatta pagare una grossa somma che non dove- vo, questa, alla mia protesta, m’é stata resa, ma a rate senza interessi. Due pesi e due misure? » 1 casi personali non si contano, riassunti sul retro delle schede 0 esposti concitatamente agli intervistatori. E non c@ da rammaricarsene né da deplorare, perché il legame tra il cittadino ¢ quella importante astrazione che & ap- punto la democrazia stintreccia e si disfa ogni ora, ogni minuto, col succedersi di tanti casi personali. L'impor- tante ® che, nel suo complesso, il quadro della vita col- lettiva d'un paese non perda quei contorni di alta civilta ‘umana, che sono determinati da libere istituzioni e, con seguentemente, da libere discussioni. Luigi Einaudi di ceva che la democrazia 2 via lunga, ad andate e ritorni, piena di trabocchetti e di imboscate, faticosa ed incerta E tale perché non pud essere, in alcun caso e in nessun paese, diversa: ..perché gli uomini non si educano quando qualcuno si incarica di decidere per loro conto ed a loro nome quel che debbono fare © non fare, ma debbono educarsi da sé ¢ rendersi moralmente ca paci di prendere decisioni sotto la propria responsabilita. Imchiesta di UGO ZATTERIN e OSVALDO PAGANI 43

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