Sei sulla pagina 1di 17

La stabilizzazione dei rifiuti in Lombardia, attraverso il pareggio di bilancio tra gli aumenti tendenziali e le 11 azioni di prevenzione

Paolo degli Espinosa Coordinatore scientifico Gruppo A2A Milano 15 novembre 2011

Economia e produzione dei rifiuti

Nota: stato assunto uguale a 100 il valore della produzione dei rifiuti urbani, del PIL e dei consumi delle famiglie dellanno 2002. Fonte: ISPRA

SI EVIDENZIA UN INCREMENTO PI SOSTENUTO DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI RISPETTO AL PIL (3,9%) ED ALLA SPESA DELLE FAMIGLIE (4,7%).

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

PREVENZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI La dinamica reale in atto


Il disaccoppiamento o sganciamento tra la crescita economica e laumento della produzione dei rifiuti, proposto da anni a livello europeo, ancora da realizzare, sia a Brescia che in Europa. In effetti, in UE 15, la produzione dei rifiuti urbani a met degli anni '90 era intorno a 190 Mt, pari a 550 Kg/abitante anno, mentre la produzione del 1985 era di 300 Kg/abitante anno. Il significato di questo quasi raddoppio dei rifiuti urbani in 10 anni che lo sganciamento dall'economia non c' stato e che l'obiettivo del Quinto programma di azione della Comunit Europea, che prevedeva, per il 2000, la stabilizzazione dei rifiuti a livello del 1985, cio a 300 Kg/abitante anno, non stato conseguito. I rifiuti crescono oltre gli obiettivi. I paesi pi avanzati hanno, a met degli anni '90, 385 Kg/abitante anno. La situazione attuale, per, anche per effetto della crisi, di tendenziale stabilizzazione.
2004 567 513 538 2009 550 512 532

UE 15 UE 27 ITALIA

Esigenza generale: occorre una strumentazione, rispetto allobiettivo dello sganciamento, che sia adeguata anche per le situazioni di aumento delleconomia.

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

PRODUZIONE RIFIUTI TOTALI DI ALCUNI PAESI DELLUE, DAL 2004 AL 2009 (1.000T*)
2004 UE 27 FRANCIA GERMANIA ITALIA REGNO UNITO SPAGNA
60.000

2005 253.839 33.350 46.555 31.664 35.121 25.683

2006 257.729 33.879 46.426 32.511 34.479 26.209

2007 258.198 34.309 46.448 32.542 34.780 26.154

2008 258.902 34.773 48.367 32.467 33.424 25.317

2009 255.813 34.504 48.101 32.110 32.600 25.090

251.377 32.560 48.434 31.150 36.122 25.746

50.000

40.000 FRANCIA 30.000 GERMANIA ITALIA 20.000 REGNO UNITO SPAGNA

10.000

Fonte: ISPRA

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

PRODUZIONE PROCAPITE DI RIFIUTI URBANI (KG/ABITANTE*ANNO)

+ 4,7 %

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

SOCIO-ECONOMIC ASPECTS ON DECOUPLING INCOME AND WASTE PRODUCTION The Change of demand at the POS (Point of Sale)
Unsustainable system
Demand for products
Time

Income

Time

Resources
Mass

Emissions
Mass

Production
Time

Distribution

Consume

Disposal
Time

Brussels July 18 th 2003

POS
The role of local initiatives
Gerhard Vogel. Universit di Vienna This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

SOCIO-ECONOMIC ASPECTS ON DECOUPLING INCOME AND WASTE PRODUCTION

The Change of demand at the POS (Point of Sale)


sustainable system

Demand for eco prod.


Time

Demand imm. services


Time

Income

Time

Resources
Mass

Emissions
Mass

Production Distribution
Time

Consume

Disposal
Time

POS
Brussels July 18
th

2003

The role of local initiatives


Gerhard Vogel. Universit di Vienna This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

PREVENZIONE DEI RIFIUTI LOBIETTIVO DEL LABORATORIO BRESCIA


Le tendenze di aumento dei rifiuti, in base allesperienza, risultano collegate in modo circa proporzionale allaumento delleconomia (in qualche caso, per, quando ci sia invece una diminuzione delleconomia, la corrispondente diminuzione dei rifiuti pu verificarsi con angoli di inclinazione minori, quindi con un certo ritardo). STRUMENTAZIONE EFFICACE: per ogni ambito, Comune o Provincia, fino alla Regione, si propone di conseguire il pareggio di bilancio tra le seguenti due componenti, che devono diventare uguali, ma di segno contrario: Segno + le citate tendenze di aumento, agganciate ai prevedibili, possibili aumenti delleconomia , che dipendono da fattori non controllabili localmente Segno - risultati di prevenzione dei rifiuti conseguibili localmente grazie a 11 iniziative di prevenzione o ad una opportuna combinazione tra alcune di queste 11. Essendo le due componenti uguali, ma di segno contrario, si ottiene il pareggio di bilancio ovvero il bilancio zero con lo sganciamento (disaccoppiamento, decoupling) della quantit dei rifiuti prodotti dagli aumenti dei valori economici, con leffetto della stabilizzazione dei rifiuti. Ci costituisce un risultato strategico che, grazie alla continuit della prevenzione, pu considerarsi irreversibile, in quanto limpegno successivo alla stabilizzazione porter ad una graduale diminuzione dei rifiuti, quindi anche delle esigenze di trattamento. Si andr cos verso la dematerializzazione delleconomia, come richiesto dalle indicazioni europee.
This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

CONFRONTO DUE SCENARI DI GESTIONE DI RIFIUTI

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

CONTRIBUTO DI A2A GRUPPO PREVENZIONE RIFIUTI AL RUOLO DELLA REGIONE LOMBARDIA COME PREVISTO DAL D.Lgs 205/2010 ART. 108 - 1 BIS
Brescia ha contribuito, a suo tempo, in anticipo, alla definizione degli impegni di raccolta differenziata previsti poi dalla legge Ronchi. La Regione Lombardia ha ora tutte le condizioni per svolgere un analogo ruolo di anticipo, ad una scala pi alta, contribuendo anche alla formulazione del Piano Nazionale di Prevenzione Rifiuti. A questo scopo, lipotesi che qui si pu formulare, sulla base dellesperienza bresciana, che a tutti i Comuni e alle Province della Lombardia siano resi disponibili gli strumenti per conseguire il bilancio zero dei rifiuti, cio la parit tra gli aumenti, da una parte, e gli effetti della prevenzione, dallaltra, realizzando cos la stabilizzazione. Vi saranno risparmi sia di materiali che di spese per il trattamento dei rifiuti. Lipotesi di bilancio zero potr quindi essere diffusa largamente e diventare, nei tempi che saranno stabiliti, un obiettivo della Regione Lombardia, contribuendo anche alla definizione del Piano Nazionale.

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

10

COSTI PER TON DI INIZIATIVE PROTOTIPO DI PREVENZIONE


TOTALE QUANTITA' (TON) 287,50 47,50 240,00 COSTO PER TON (/TON) 523,13 2.829,47 66,67

RIEPILOGO COSTI/BENEFICI DELLE AZIONI DI PREVENZIONE DEI RIFIUTI (28/08/08) GDO (Azione: riunione con catene commerciali) * GDO1 vendita alla spina GDO2 prodotti poco imballati ** GDO3 recupero cibo invenduto * ACQUA ALLA SPINA ** CARTA ** Carta uffici (Azione: individuare Sindaco) ** Carta pubblicit ** ALIMENTAZIONE ** Farm delivery ** Filiera corta ** Compostaggio domestico (Azione: ginecologa + Primario) ** PANNOLINI RIUTILIZZABILI (Azione: individuare Sindaco) ** INGOMBRANTI TOTALE
* ** i mportante mol to i mportante

650,00 200,00 450,00 300,00 300,00 1.538

250,62 308,00 225,11 164,00 138,33 263

I costi delle stesse iniziative, una volta messe a punto e portate a regime, saranno certamente inferiori e diventeranno confrontabili con i costi di trattamento al termoutilizzatore.

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

11

SCHEMA ORGANIZZATIVO PER LE 11 AZIONI CON ALCUNI INDICATORI DI COSTO PER TONNELLATA EVITATA

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

12

SCHEMA ORGANIZZATIVO PER LE 11 AZIONI CON ALCUNI INDICATORI DI COSTO PER TONNELLATA EVITATA

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

13

ORGANIZZAZIONE PROPOSTA, A SEGUITO DEL PRESENTE CONVEGNO, PER IL PAREGGIO DI BILANCIO IN LOMBARDIA
Sulla base di diversi anni di esperienza, la tipologia organizzativa pi efficace per conseguire un massimo di risultato, a livello complessivo, sembra consistere nella raccolta e valorizzare, attraverso partecipazioni competenti e motivate, di tutte le disponibilit pi interessate, da parte sia delle Amministrazioni pubbliche che degli operatori. Si propone quindi che dai tre gruppi di lavoro previsti dal programma del Convegno tragga origine, successivamente, un Tavolo di Lavoro Regionale, permanente, in grado di selezionare e mettere a disposizione dellintera Regione Lombardia le migliori esperienze e soluzioni, a partire dallo schema di riferimento costituito dalle 11 iniziative del laboratorio Brescia. La caratteristica, dinteresse sicuramente regionale, probabilmente nazionale ed anche europeo, del laboratorio Brescia, consiste infatti nella capacit di integrazione di un elevato numero di esperienze tipologicamente diverse, tali da conseguire, nellinsieme, lobiettivo del pareggio di bilancio, sia nei singoli ambiti che nella Regione.

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

14

ORGANIZZAZIONE PROPOSTA
normale che, considerando le diverse iniziative siano presenti, da parte di altri Comuni o ambiti della Regione Lombardia, alcune esperienze e soluzioni con un maggior grado di eccellenza , per luna o laltra tipologia, rispetto a Brescia. Ci considerato, a partire dai lavori dei tre gruppi previsti per il presente Convegno, si potr costituire laccennato Tavolo Regionale di selezione dei migliori procedimenti, con quattro compiti principali, specificati nella slide successiva . Tutti i Comuni, gli ambiti territoriali e le Province, queste ultime con una responsabilit specifica, potranno partecipare e stare in rapporto attivo con il Tavolo Regionale, pervenendo, in tal modo, ciascuno per il proprio territorio, a due risultati: la selezione, sulla base delle proprie esigenze, esperienze e intenzioni, di un gruppo articolato di iniziative, tra le 11 disponibili, giudicate le pi adatte localmente ai fini della dinamica qui indicata come pareggio di bilancio lo scambio continuo e dinamico, dal Tavolo alle singole realt e viceversa, di un insieme di informazioni sulle decisioni, tipologie prescelte, eventuali difficolt e modalit di superamento, confronto dei procedimenti, delle tecnologie, delle comunicazioni e dei costi. Ne pu risultare una attivit in grado di corrispondere allimpegno qui proposto per la Lombardia, sia per il proprio territorio come anche ai fini nazionali.

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

15

I 3 COMPITI PRINCIPALI PROPOSTI PER IL TAVOLO REGIONALE


I. Ciascun soggetto territoriale provvede allintegrazione progettuale e realizzativa di varie tipologie di intervento, scelte tra le 11 disponibili un compito di progetto e realizzazione che potr essere sviluppato da qualsiasi area sufficientemente vasta, in particolare unarea provinciale. Si tratta, infatti, di scegliere e sommare, tipologia per tipologia, i quantitativi di prevenzione programmati/realizzati per quella tipologia, ottenendo cos il contributo complessivo di quella tipologia. Si tratta poi, per ogni tipologia, di sommare i contributi ottenuti su tutta larea dinteresse. Si tratta successivamente di sommare i contributi delle diverse tecnologie, ottenendo il contributo complessivo di prevenzione. Questo valore va confrontato, in accordo con la slide n. 7 con gli aumenti tendenziali dei rifiuti, circa proporzionali alleconomia. Quando le due componenti, una in diminuzione e una in aumento sono uguali si ha il bilancio zero, quindi la stabilizzazione.

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

16

I 3 COMPITI PRINCIPALI PROPOSTI PER IL TAVOLO REGIONALE


II. Il Tavolo Regionale provvede esperienze per ciascuna tipologia allindividuazione delle migliori soluzioni ed

Il Tavolo regionale deve fornire ad ogni ambito impegnato sul punto I, i dati di ingresso necessari. A questo scopo, per ogni tipologia, va selezionata la migliore soluzione sperimentata, con i relativi costi e aspetti di percorso.Tale selezione, sviluppata attraverso anche opportuni indicatori, fornisce i dati per il precedente compito I. In particolare, vanno sviluppati gli aspetti e gli indicatori economici. A questo riguardo, la stabilizzazione, in ogni ambito, della richiesta di trattamento dei rifiuti potr produrre un blocco o quasi della richiesta di nuovi impianti, non solo, ma (Roncari) anche una diminuzione dei costi di trattamento per ton, a causa della competizione al ribasso tra gli impianti.

III. Il Tavolo Regionale provvede alla diffusione dei dati, ad esempio con un bollettino annuale, realizzando una operativit in progress, con aggiornamenti continui A2A disponibile ad una ulteriore evoluzione dei positivi rapporti di collaborazione con la Regione.

This information was prepared by A2A and it is not to be relied on by any 3rd party without A2As prior written consent.

17

Potrebbero piacerti anche