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SOCIETA DELLE NAZIONI

Genova, 29 Giugno, 1931

COMMISSIONE DINCHIESTA SULLUNIONE DELLEUROPA

COMITATO PER LA DISOCCUPAZIONE

MEMORANDUM DA PARTE DELLUFFICIO INTERNAZIONALE DEL LAVORO

Origine del comitato La commissione per la disoccupazione, creata in collaborazione con lorgano direttivo dellUfficio Internazionale del Lavoro, come parte dellapparato della Commissione dinchiesta sullUnione dellEuropa, deve la sua esistenza ad una risoluzione adottata dallorgano direttivo nella sua cinquantunesima seduta del gennaio 1931. Questa seduta ha incaricato il direttore dellUfficio Internazionale del Lavoro di preparare per la cinquantaduesima sessione, un memorandum sulla possibilita di

presentare,

di

fronte

alla

Commissione

dInchiesta

sullunione

dellEuropa, le proposte per azioni concrete contro la disoccupazione in Europa. Nel corso della cinquantaduesima sessione nel aprile 1931, lorgano governativo ha autorizzato il direttore a presentare il memorandum che aveva preparato per la Commissione dInchiesta sullunione dellEuropa, e di aggiungere ad esso gli estratti del verbale dellorgano governativo contenenti le osservazioni formulate dai suoi membri sul tema del memorandum. Questultimo considerava in particolare le possibilita di collaborazione europea per la collocazione internazionale dei lavoratori, per lorganizzazione della migrazione, e per lesecuzione di lavori pubblici. La Commissione dInchiesta sullunione dellEuropa si e incontrata nel maggio 1931 e ha chiesto lautorizzazione del consiglio della Lega delle Nazioni per costituire un comitato per la disoccupazione come parte del proprio apparato, in collaborazione con lorgano direttivo dellUfficio Internazionale del Lavoro. Pochi giorni dopo il consiglio della Lega delle Nazioni, ha dato il suo consenso. Composizione del comitato La commissione dinchiesta sullunione dellEuropa ha nominato i seguenti paesi: Austria, Cecoslovacchia, Danimarca, Germania, Gran Bretagna e Jugoslavia. Lorgano governativo dellUfficio Internazionale del Lavoro ha nominato:

In qualita di membri del governo: i rappresentanti dItalia e Polonia In qualita di datori di lavoro: gli Egregi signori Olivetti e Vogel In qualita di lavoratori: gli Egregi signori Jouhaux e Schurch

La commissione comprende, pertanto, i rappresentanti dei governi di Austria, Cecoslovacchia, Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia e Jugoslavia; gli Egregi signori Olivetti e Vogel, membri dei datori di lavoro; e gli Egregi signori Jouhaux e Shurch, membri dei lavoratori. Il programma del comitato In conformita con quanto stabilito nelle proposte formulate dalla Commissione dInchiesta sullunione dellEuropa, i compiti del Comitato sono lo studio di:
1. problemi di disoccupazione e, in particolare, la possibilit di

sviluppare, immediatamente, la distribuzione internazionale del lavoro e della emigrazione di lavoratori in Europa
2. un progetto contenuto nel memorandum, presentato dall'Istituto

Internazionale di Agricoltura, che propone un migliore utilizzo di tutti i fattori della produzione. Lo sviluppo di quest'ultimo comporterebbe, secondo quanto previsto nel memorandum dell Istituto Internazionale di Agricoltura, uno studio sulla questione della disoccupazione dal punto di vista di un'organizzazione economica radicale, fondata su una comune utilizzazione, soprattutto, di terra, di materie prime,di lavoro e di capitale. Il programma del Comitato quindi attualmente molto ampio. Inoltre, i membri nominati al comitato si sono riservati il diritto di portare in questa commissione alcune questioni, che non sono ufficialmente trattati nel memorandum del direttore, cio pu essere accertato con riferimento al verbale dellorgano governativo dell'Ufficio internazionale del Lavoro

In materia di lavori pubblici ,(una questione che stata trattata in questo memorandum) la Commissione d'Inchiesta sull'unione dellEuropa ha deciso che sarebbe meglio gestita dal comitato costituito per esaminare il problema dei prestiti internazionali. Tuttavia, sembra opportuno che anche la Commissione di Disoccupazione studiasse la questione, per dare un giudizio sul valore dei vari programmi di opere pubbliche, che sono stati elaborati al fine di favorire il tasso di occupazione delle persone disoccupate nei vari paesi. La collocazione internazionale dei lavoratori europei, la pi ampia questione della migrazione di lavoro in Europa, e il problema delle opere pubbliche, saranno trattati in successione. La cooperazione europea per la collocazione internazionale dei lavoratori La base di tale cooperazione si trova ora manca testo. Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Ungheria, Stato Libero dIrlanda, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera, Jugoslavia. La convenzione prevede che ogni Stato che aderisce "deve istituire un sistema di uffici di collocamento pubblici e gratuiti, sotto il controllo di un autorit centrale", e anche che "le operazioni dei vari sistemi nazionali debbano essere coordinate dallUfficio internazionale del Lavoro, in accordo con i paesi interessati. Gli sforzi dell'ufficio per rendere questo coordinamento una realt, anche se non hanno ancora avuto alcun risultato tangibile, proseguiranno su scala mondiale come previsto dalla convenzione, con l'obiettivo di coordinare le agenzie di occupazione non solo europee, ma anche di
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altri paesi che hanno ratificato la convenzione. Questi, attualmente, sono: India, Giappone e Sud Africa. I passi da compiere, su scala europea, dovrebbero, pertanto, essere considerati solo il primo stadio di una pi ampia attivit. I seguenti sono gli Stati europei, membri dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, che non hanno ancora ratificato la Convenzione: Albania, Cecoslovacchia (dove un disegno di legge che consente la ratifica ora in esame al Parlamento), Lettonia (il cui governo ha raccomandato l'autorit nazionale competente di autorizzare la ratifica), Lituania, i Paesi Bassi (il cui Parlamento ha recentemente autorizzato il governo a ratificare) e Portogallo. A breve, dunque, quasi tutti gli stati europei, membri dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, saranno formalmente vincolati da un impegno di collaborazione nel coordinamento internazionale dei loro sistemi nazionali di collocamento. Tra gli Stati non membri che prendono parte ai lavori della Commissione d'inchiesta, l'U.R.S.S, possiede un sistema altamente organizzato di collocamento nazionale, mentre l'Islanda, anche se non in maniera cosi avanzata , ha almeno iniziato a rilasciare un resoconto periodico statistico del suo mercato del lavoro (legge del 7 maggio 1928). In Turchia, d'altra parte, non esiste ancora, secondo lUfficio Internazionale del Lavoro, alcuna traccia dellorganizzazione del mercato del lavoro. Sebbene non vincolati da nessuna convenzione internazionale, la partecipazione di questi paesi nella realizzazione del sistema di collocamento internazionale potrebbe essere di grande valore. Nel 1927 l'Ufficio internazionale del lavoro ha mosso il primo passo formale in direzione del coordinamento dei sistemi nazionali di collocamento, avvicinando gli Stati che avevano ratificato la convenzione riguardante la disoccupazione. L'ufficio ha richiesto a ciascuno degli stati
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di comunicargli ogni tre mesi una sintesi approssimativa sulla situazione del mercato del lavoro, come accertato dai sistemi nazionali di collocamento. Tale sintesi potrebbe, ha scritto l'Ufficio, limitarsi a una semplice indicazione, in primo luogo, delle industrie o delle occupazioni in cui ce una grave carenza di manodopera, che sarebbe auspicabile far conoscere all'estero: e, in secondo luogo, delle classi di lavoratori disoccupati, il cui collocamento allo stesso modo sarebbe vantaggioso per leconomia del paese. L'Ufficio, inoltre, ha annunciato l'intenzione di redigere ogni tre mesi una sintesi del mercato del lavoro internazionale, sulla base delle informazioni ricevute dagli stati. Tale sintesi verrebbe immediatamente trasferita ai membri della Organizzazione Internazionale del Lavoro che hanno ratificato la Convenzione. Tale bollettino periodico, che avrebbe dato informazioni sia della necessit di manodopera in alcuni paesi e sia delle classi di lavoratori disponibili in altri, sembrava in grado di facilitare alcuni tipi di collocamento internazionale, in particolare il reclutamento della manodopera in un paese per l'occupazione in un altro. Non ce stato nessun interesse di sostituire alcun accordo internazionale gia esistente in questa materia, ma piuttosto di favorire e perfezionare gli spostamenti dei lavoratori secondo le necessita dei paesi, grazie alle informazioni periodiche sulla situazione nel mercato del lavoro internazionale. Questa proposta dell'Ufficio ebbe poco successo. Solo lUfficio Federale del Lavoro svizzero la applico, comunicando all'Ufficio internazionale del Lavoro una regolare dichiarazione trimestrale sulloccupazione e sullesistenza di lavoratori, in Svizzera, desiderosi di ottenere un lavoro all'estero. Una copia della relazione fatta dall'Ufficio Federale del lavoro

sulla situazione al 1 agosto 1927 servir come un esempio. Si presentava cosi:

Dipartimento Federale dell'Economia Pubblica Ufficio del Lavoro LAVORATORI SVIZZERI PRONTI A EMIGRARE La tabella seguente non esatta: dovrebbe essere considerata come un'indicazione approssimativa delle possibilit attuali di reclutamento nei vari mestieri. Sono menzionati solo quei mestieri per i quali, si possono certamente trovare i candidati, ma anche negli altri mestieri si possono trovare i lavoratori disposti a emigrare, secondo le circostanze. Gruppo industriale Il mestiere e il numero approssimativo di lavoratori disposti Agricoltura e orticoltura a emigrare Le famiglie di lavoratori agricoli, 20; famiglie di pastori, 20; giardinieri, Alimentazione, bevande, tabacco Falegnami Lavoratori di metalli,ingegneria meccanica ed elettrica 10; Fornai, 15; fornai e pasticcieri, 10;pasticceri,10; macellai, 10; Carpentieri, 20; ebanisti,20; Meccanici, 100; fabbri,100,inscatolatori, 10; elettrauto, 20;elettricisti, 20; Commercio e Amministrazione assistenti meccanico, 200; I maschi: Dirigenti, 20; Impiegati di corrispondenza con lestero, 50;
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cassieri e contabili, 350; impiegati commerciali e bancari, 500; rappresentanti di commercio, 10; magazzinieri e ragionieri,ecc..,200; Le donne: stenografi, 30; impiegati d'ufficio, 50; altri dipendenti (commesse, ecc ..) 50; Industria alberghiera Manager, 20; personale di cucina, 10; camerieri, 20; facchini e portieri, Trasporti Libera professione 30; altro personale, 50; Conducenti di automobili, 50; Lo staff tecnico (1) Architetti, 20; ingegneri civili, 150; tecnici agricoli, 5; esperti forestali,5; ingegneri meccanici, 50; geometri, 4; ingegneri per miglioramenti agricoli, 5; ingegneri elettronici, 30; ingegneri chimici, 20; tecnici meccanici, 60; elettricisti, 80; tecnici di costruzione,80; tecnici di ingegneria civile,50; tecnici chimici, Igiene e medicina Educazione Servizi domestici 5; disegnatori, 20; Odontoiatri, 10; farmacisti, 10; Maestri e tutor, 20; maestre e insegnanti di sesso femminile, 10; Governanti e babysitter, 20;

(1) Sotto la categoria generale di meccanici, fabbri, ecc... sono inclusi vari specialisti, come montatori, attrezzisti, trapanatori ecc.

(2)Sotto il titolo generale di un mestiere sono compresi anche le sottocategorie , come costruttori ferroviari e stradali, installatori di sistemi idraulici, ecc In data 11 agosto 1927, l'Ufficio ha trasmesso queste informazioni ai Ministeri del Lavoro di tutti gli altri paesi che hanno ratificato la Convenzione sulla disoccupazione, aggiungendo il seguente commento: "In conformit con larticolo 2 della Convenzione,riguardante la disoccupazione, il quale prevede che lOrganizzazione Internazionale del Lavoro coordini le operazioni dei vari sistemi nazionali, in accordo con i paesi interessati, ho l'onore di comunicare, a voi, le informazioni, fornite all'Ufficio dal Governo Svizzero il 1 agosto 1927, riguardanti le classi dei lavoratori in Svizzera che hanno desiderio di trovare un'occupazione all'estero. "Se il vostro paese dovesse aver bisogno di manodopera in qualsiasi di queste categorie, mi permetto di suggerire che dovrebbe comunicare direttamente con l'Ufficio Federale del Lavoro di Berna, per il reclutamento e limpiego dei lavoratori in questione . Questa comunicazione non ha prodotto il trasferimento effettivo di lavoratori dalla Svizzera verso qualsiasi altro paese almeno per quanto sa l'Ufficio. Ciononostante, rapporti simili sono stati inviati ogni tre mesi, fino alla fine del 1928. In una lettera datata 16 gennaio 1929, il signor Pfister, direttore dell'Ufficio Federale del Lavoro, sottolineava che la Svizzera era apparentemente l'unico paese (1) che aveva fatto una relazione periodica di questo tipo all'Ufficio Internazionale del Lavoro e pertanto, chiese: "se c' qualche buona ragione per l'esistenza di questa isolata relazione e se pu avere un qualche valore per l'Ufficio Internazionale del Lavoro ".

1) eccetto per un isolato rapporto dallAustralia del 16 Gennaio, 1928

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