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LE SANZIONI

INTERNAZIONALI

Gennaio 2020

| LE SOMMARIO 1
SOMMARIO
1. PREMESSA E AMBITO DI APPLICAZIONE ........................................................ 6
2. IL SISTEMA DELLE SANZIONI INTERNAZIONALI ........................................ 7
2.1 LE SANZIONI INTERNAZIONALI .................................................................................... 7
2.2 LE TIPOLOGIE DI SANZIONI INTERNAZIONALI ............................................................. 7
2.3 LE PRINCIPALI RISOLUZIONI DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE
CONTRO IL TERRORISMO E IL SUO FINANZIAMENTO .................................................... 8
2.4 LE MISURE CONTRO LA PROLIFERAZIONE DELLE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA ..... 10
2.5 LE CARATTERISTICHE DEL FINANZIAMENTO DELLA PROLIFERAZIONE ...................... 11
2.6 LE MISURE RESTRITTIVE DELL’UNIONE EUROPEA ..................................................... 11
2.7 LE SANZIONI DEGLI STATI UNITI D’AMERICA ............................................................... 12

3. LA REPUBBLICA DI SAN MARINO E IL SISTEMA DELLE SANZIONI


INTERNAZIONALI ................................................................................................. 13
3.1 L’ATTUAZIONE DELLE RISOLUZIONI ONU A SAN MARINO ............................................ 13
3.2 LE LISTE DELLE NAZIONI UNITE ................................................................................ 14
3.3 LA LISTA NAZIONALE ................................................................................................... 14
3.4 RECEPIMENTO DELLE MISURE RESTRITTIVE E ADOZIONE DELLE MISURE DI
CONGELAMENTO ......................................................................................................... 15
3.5 MODIFICHE O AGGIORNAMENTI DELLE LISTE DELLE NAZIONI UNITE E DELLA LISTA
NAZIONALE ................................................................................................................. 16
3.6 DOVE E’ POSSIBILE CONSULTARE LE LISTE DELLE NAZIONI UNITE E LA LISTA
NAZIONALE ................................................................................................................. 18
3.7 LE MISURE RESTRITTIVE DELLE NAZIONI UNITE E LE MISURE DI CONGELAMENTO
NAZIONALI .................................................................................................................. 19
3.8 IN CHE COSA CONSISTE IL CONGELAMENTO DI BENI O FONDI .................................... 19
3.9 LE MODALITÀ E GLI EFFETTI DEL CONGELAMENTO DI BENI O FONDI ....................... 20
3.10 CUSTODIA, AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DEI BENI O DEI FONDI OGGETTO DI
CONGELAMENTO ......................................................................................................... 21
3.11 POSSIBILI ESENZIONI DALLE MISURE DI CONGELAMENTO .......................................... 21
3.12 CANCELLAZIONE DALLE LISTE DELLE NAZIONI UNITE E DALLA LISTA NAZIONALE PER
ERRATA O INGIUSTA ISCRIZIONE ................................................................................ 22
3.13 BENI O FONDI ERRONEAMENTE SOTTOPOSTI A MISURE DI CONGELAMENTO ............ 24
3.14 REVOCA DELLE MISURE DI CONGELAMENTO .............................................................. 24
3.15 TUTELA GIURISDIZIONALE CONTRO LE MISURE RESTRITTIVE.................................... 25

4. GLI ADEMPIMENTI DEI SOGGETTI DESIGNATI E DELLE PUBBLICHE


AMMINISTRAZIONI .............................................................................................. 25
4.1 DISPOSIZIONI RELATIVE AI SOGGETTI DESIGNATI ...................................................... 25
4.1 DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI .................................. 26

5. APPROFONDIMENTI ........................................................................................... 26

| SOMMARIO 2
5.1 I COMITATI PER LE SANZIONI DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE
................................................................................................................................... 26
5.2 I DOCUMENTI DEL GAFI .............................................................................................. 27

| SOMMARIO 3
INDICE DELLE FIGURE

Figura 1 - Procedure di designazione per l’inclusione di soggetti nelle liste delle Nazioni Unite (su
proposta di San Marino) e di applicazione delle misure restrittive ................................................................ 17

Figura 2 - Procedure di iscrizione di soggetti nella lista nazionale e di applicazione delle misure
restrittive ................................................................................................................................................................ 18

Figura 3 - Procedure di cancellazione di un soggetto dalle liste delle Nazioni Unite ................................. 23

Figura 4 - Procedure di cancellazione di un soggetto dalla lista nazionale ................................................... 24

| INDICE DELLE FIGURE 4


GLOSSARIO

AIF Agenzia di Informazione Finanziaria

CMR Comitato per le Misure Restrittive

CTC Counter-Terrorism Committee

FATF The Financial Action Task Force

GAFI Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale

ISIL (DA’ESH) Islamic State of Iraq and the Levant

OFAC Office of Foreign Assets Control

ONU Organizzazione delle Nazioni Unite

PESC Politica estera di sicurezza comune

SDN Specially designated nationals and blocked persons list

TFS Targeted Financial Sanctions

UE Unione Europea

UNSCR United Nation Security Council Resolution

| GLOSSARIO 5
LE SANZIONI INTERNAZIONALI

1. PREMESSA E AMBITO DI APPLICAZIONE


Nell’ambito del quadro normativo internazionale di prevenzione e contrasto del terrorismo, della
proliferazione delle armi di distruzione di massa e del loro finanziamento, le Nazioni Unite hanno
imposto, attraverso le risoluzioni del proprio Consiglio di Sicurezza, misure di prevenzione (cosiddette
“misure restrittive” o “sanzioni internazionali”) nei confronti di soggetti in qualunque modo collegati
ad una rete terroristica o in attività di proliferazione delle armi di distruzione di massa.

Le tipologie di “misure restrittive” adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite includono le
sanzioni economiche, l’embargo sulle armi, le restrizioni finanziarie, i divieti di viaggio, la cessazione
delle relazioni diplomatiche, sino ad azioni militari collettive.

Tra le sanzioni internazionali previste dalle risoluzioni delle Nazioni Unite, particolare rilievo riveste la
misura del congelamento di beni o fondi da applicarsi nei confronti di individui, gruppi o entità
designati dal Consiglio di Sicurezza o dai suoi Comitati per le Sanzioni, istituiti dalle risoluzioni
medesime. Le designazioni vengono da questi effettuate ove si ritenga che tali soggetti, sulla base di
criteri di volta in volta stabiliti dalle risoluzioni, siano collegati in qualunque modo al terrorismo o al suo
finanziamento, ovvero ad attività di proliferazione delle armi di distruzione di massa. L’imposizione di
una misura di congelamento risulta, dunque, di particolare importanza: infatti, impedire a tali soggetti di
utilizzare il sistema finanziario globale per promuovere le attività criminali è essenziale per la
repressione del terrorismo internazionale e della proliferazione delle armi di distruzione di massa.

Le designazioni effettuate dal Consiglio di Sicurezza o da un suo Comitato, predisposte sulla base delle
indicazioni fornite dai singoli Paesi (proposte di designazione), sono vincolanti – in quanto adottate in
base al Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite – ed obbligano gli Stati a procedere all’applicazione
delle misure restrittive nei confronti dei soggetti inseriti nelle suddette liste (c.d. “Liste delle Nazioni
Unite”).

Inoltre, l’obbligo di dare attuazione alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in
materia di prevenzione e contrasto al terrorismo, al suo finanziamento e alla proliferazione delle armi di
distruzione di massa, è, altresì, ribadito dalle Raccomandazioni 6 e 7 del GAFI (Gruppo di Azione
Finanziaria Internazionale).

Tali Raccomandazioni del GAFI hanno stabilito che i Paesi applichino Targeted Financial Sanctions (TFS)
ovvero sanzioni finanziarie mirate in conformità a quanto stabilito dalle risoluzioni del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite. Nello specifico, la Raccomandazione 7 richiede l’applicazione di sanzioni
finanziarie mirate relative alla proliferazione delle armi di distruzione di massa.

Con riguardo agli standard internazionali di riferimento, San Marino ha adottato la Legge 29 marzo
2019 n. 57 “Misure per prevenire, contrastare e reprimere il finanziamento del terrorismo, della
proliferazione delle armi di distruzione di massa e l’attività dei Paesi che minacciano la pace e la
sicurezza internazionale”, che ha aggiornato la normativa primaria di riferimento e definito gli aspetti
procedurali in materia.

| LE LE SANZIONI INTERNAZIONALI 6
Attraverso questa pubblicazione l’Agenzia di Informazione Finanziaria intende illustrare ai soggetti
designati – ed in generale a chiunque fosse interessato - i principali adempimenti e le modifiche
introdotte dalla Legge 29 marzo 2019 n. 57, fornendo altresì una panoramica dei contenuti delle
risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in materia di misure restrittive e delle modalità
di attuazione nella Repubblica di San Marino.

In particolare, il documento spiega le modalità di attuazione delle misure restrittive, per le quali la
suddetta legge ha istituito un organismo specifico, il Comitato per le Misure Restrittive, al fine di
garantire una maggior snellezza e velocità in termini procedurali.

2. IL SISTEMA DELLE SANZIONI INTERNAZIONALI


2.1 LE SANZIONI INTERNAZ IONALI
Le sanzioni internazionali sono misure restrittive, vale a dire restrizioni o divieti imposti dal diritto
pubblico internazionale.

La comunità internazionale può usare le sanzioni per intervenire sul comportamento di un paese o di
un regime, nei casi in cui quel paese o regime stia violando i diritti umani, facendo guerre o mettendo in
pericolo la pace e la sicurezza internazionali.

Le sanzioni internazionali mirano a determinare un cambiamento nella condotta di uno stato al fine di
ripristinarne la pace, la sicurezza e lo stato di diritto. Lo scopo delle sanzioni internazionali è spesso
quello di cambiare o limitare comportamenti indesiderati o scoraggiare altri Paesi dalla scelta di una
linea di condotta indesiderabile.

Le sanzioni internazionali sono imposte da un'organizzazione internazionale e sono applicabili nei


confronti di individui, gruppi o entità.

2.2 LE TIPOLOGIE DI SANZ IONI INTERNAZIONALI


Le sanzioni internazionali variano in base al paese e alla situazione. I principali tipi di sanzioni
includono:

restrizioni finanziarie – restrizioni relative a risorse e strumenti finanziari appartenenti,


posseduti, detenuti o controllati da un soggetto di diritto pubblico internazionale, una persona
fisica o giuridica o altri soggetti presenti nelle liste delle Nazioni Unite;
restrizioni civili - restrizioni relative a tutti i tipi di transazioni che riguardano risorse
economiche, nei casi in cui tali transazioni comportano un cambiamento di proprietà o lo scopo
di tali transazioni è rendere disponibili fondi in contanti o altri tipi di risorse economiche a
soggetti presenti nelle liste delle Nazioni Unite;
restrizioni all’ingresso – divieto di ingresso e di soggiorno, o di attraversamento in transito,
in determinati Paesi, di soggetti inclusi nelle liste delle Nazioni Unite;
restrizioni alla circolazione di beni strategici e di altri beni – divieto di vendita, fornitura,
trasferimento, esportazione di beni strategici o altri beni specificati nella legislazione in materia
di sanzioni o alienazione di tali beni o accesso ad essi;

LE MISURE RESTRITTIVE 7
restrizioni alla fornitura di servizi turistici - divieto di offrire servizi turistici per viaggiare
verso aree specifiche;
restrizioni alla fornitura di servizi relativi a specifiche sanzioni - divieto di offrire servizi
relativi a armi, munizioni, veicoli militari, ed altro o servizi relativi ad attrezzature e software per
il monitoraggio delle comunicazioni via Internet e telefoniche.

2.3 LE PRINCIPALI RIS OLU ZIONI DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE


NAZIONI UNITE CONTRO IL TERRORISMO E IL S UO
FINANZIAMENTO

Fino agli inizi degli anni ‘90, l’approccio di contrasto al terrorismo adottato dalle Nazioni Unite si è
basato unicamente su strategie rivolte agli Stati piuttosto che ai singoli individui. Con gli attentati del
1998 alle ambasciate americane di Nairobi e Dar es-Salaam, che mostrarono per la prima volta alla
comunità internazionale l’imprevedibilità e la violenza dei terroristi, la situazione ha determinato la
necessità di un cambiamento1.

I mutamenti del sistema internazionale, così come il nuovo carattere della guerra, hanno quindi spinto
le Nazioni Unite a ricercare ed attuare delle sanzioni nuove rispetto al passato, che non fossero più
rivolte agli Stati ma indirizzate agli individui che avessero commesso dei crimini internazionali: nasce
così il sistema delle targeted financial sanctions (sanzioni finanziarie mirate).

La prima risoluzione che inaugura la pratica delle targeted financial sanctions è la UNSCR 1267(1999),
adottata il 15 Ottobre del 1999. Essa si allontana di gran lunga dalle risoluzioni precedenti in tema
di lotta al terrorismo, non soltanto per quanto concerne le misure previste, ma perché, con
essa, le Nazioni Unite hanno voluto evidenziare, per la prima volta, all’intera comunità
internazionale, la reale pericolosità del terrorismo ed esortare gli Stati a ripensare a tale minaccia,
ponendo la lotta ai terroristi in prima linea all’interno delle loro agende di politica estera. La
Risoluzione 1267(1999) prevede l’imposizione di sanzioni finanziarie mirate, embargo delle
armi, congelamento dei fondi e restrizioni alla libertà di movimento nei confronti dei Talebani
in Afghanistan che garantiscono la protezione ad Osama Bin Laden e agli altri terroristi a lui vicini.

L’importanza della UNSCR 1267(1999) consiste anche nell’aver creato, in seno al Consiglio di
Sicurezza, un Comitato composto dai suoi quindici membri, che prende il nome di 1267 Committee2,
incaricato di individuare i nomi dei presunti terroristi da inserire o cancellare dalle liste, tramite i
processi di c.d. “listing” e “delisting” e di vigilare circa l’effettiva applicazione delle sanzioni internazionali
emanate.

1
S. Badame, “Azione del Consiglio di Sicurezza nella lotta al terrorismo internazionale, con particolare riferimento alle
sanzioni individuali”, Dipartimento di Scienze Politiche, Corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali, Libera
Università Internazionale degli Studi Sociali Luiss Guido Carli, Roma, Anno Accademico 2014/2015 .
2
Security Council Committee pursuant to resolutions 1267 (1999) 1989 (2011) and 2253 (2015) concerning ISIL (Da'esh)
Al-Qaida and associated individuals groups undertakings and entities -
https://www.un.org/securitycouncil/sanctions/1267.
LE MISURE RESTRITTIVE 8
Gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 a New York e a Washington, ad opera di Al Qaeda,
hanno indotto la comunità internazionale ad attribuire al terrorismo un carattere di assoluta priorità e
ad adottare di conseguenza una nuova strategia di contrasto di tale minaccia.

La prima reazione del Consiglio di Sicurezza, dopo gli attacchi, fu l’emanazione della Risoluzione
1368, adottata il 12 settembre del 2001, di cui una delle caratteristiche principali consiste nel
richiamo alla legittima difesa individuale e collettiva, in virtù della quale gli Stati sono autorizzati ad
agire, anche con misure implicanti l’uso della forza, contro Al-Qaeda e tutte le organizzazioni
terroristiche che mettono in atto azioni di natura terroristica.

Con la UNSCR 1373 (2010) del 28 settembre 2001, il Consiglio di Sicurezza ha successivamente
imposto agli Stati membri l’adozione di misure assai ampie e complesse, mettendo in campo una
strategia d’azione generale per la prevenzione e la repressione del terrorismo internazionale. In
particolare, agli Stati è imposto di prevedere, nei rispettivi ordinamenti, il reato di finanziamento degli
atti terroristici, di congelare beni o risorse economiche di persone coinvolte in attività terroristiche, di
vietare ai loro cittadini e a qualsiasi altra persona di finanziare o sostenere in qualsiasi forma persone
fisiche o giuridiche coinvolte in attività terroristiche. Il Consiglio ha inoltre istituito un Comitato
(“Counter-Terrorism Committee”3) con il compito di monitorare l’attuazione della risoluzione sulla base dei
rapporti presentati dagli Stati, relativi ai provvedimenti adottati in attuazione della stessa. Il Comitato ha
inoltre il compito, attraverso le informazioni provenienti in prevalenza da Stati e organizzazioni
regionali, di individuare le persone, i gruppi e le entità collegate ad Al Qaeda.

Il 12 novembre 2001, il Consiglio di Sicurezza, tramite un’altra Risoluzione, la numero 1377, ha


dichiarato che il terrorismo internazionale costituisce una seria minaccia per la pace internazionale e la
sicurezza nel 21° secolo e una sfida per tutti gli Stati e per tutta l'umanità, condannando tutti gli atti
terroristici come criminali e ingiustificabili.

Nel 2011, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la Risoluzione 1988, che ha
istituito il Comitato per le Sanzioni 19884 avente, fra l’altro, il compito di determinare e mantenere una
lista di individui, gruppi e entità associati ai Talebani. Il Comitato, nel predisporre la lista, riceve le
proposte di designazione provenienti dagli Stati, che sono tenuti a recepire tale lista, adottando il
congelamento e le altre misure restrittive (divieto di ingresso o di uscita dai loro territori, embarghi) nei
confronti degli individui o di entità inseriti nella stessa.

Attraverso le Risoluzioni 1988 (2011) e 1989 (2011) la lista predisposta dal Comitato del Consiglio di
Sicurezza ai sensi delle UNSCR 1267 (1999), 1989 (2011) e 2253 (2015) è stata scissa in due liste
separate: quella di Al-Qaeda e quella dei Talebani.

3
https://www.un.org/sc/ctc/.
4
Security Council Committee established pursuant to resolution 1988 (2011) -
https://www.un.org/securitycouncil/sanctions/1988.
LE MISURE RESTRITTIVE 9
Con la Risoluzione 2170 (2014) l’ISIL viene definito come “splinter group5 of Al-Qaeda” ed i nominativi
dei soggetti collegati a tale rete terroristica vengono così inclusi nella lista sanzioni contro Al-Qaeda, che
ora porta il nome di “Lista delle sanzioni contro l’ISIL (Da’esh) e Al-Qaeda”.

2.4 LE MISURE CONTRO LA PROLIFERAZIONE DELLE ARMI DI


DISTRUZIONE DI MASSA

Il sistema internazionale di prevenzione e di lotta al finanziamento del terrorismo ha previsto anche


l'applicazione di specifiche misure restrittive di congelamento dei fondi e dei beni detenuti da persone
fisiche e giuridiche, gruppi ed entità collegati specificatamente alla proliferazione delle armi di
distruzione di massa e al suo finanziamento.

In particolare, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha vietato il finanziamento delle attività
connesse ai programmi di proliferazione delle armi di distruzione di massa da parte di “attori non
statali” con la Risoluzione 1540(2004) (e le risoluzioni a questa successive) e ha poi adottato specifiche
misure restrittive nei confronti di quegli Stati individuati come a rischio, ovvero la Repubblica popolare
democratica di Corea, ai sensi della Risoluzione 1718(2006), e la Repubblica islamica dell'Iran, ai sensi
della Risoluzione 2231(2015) e successive risoluzioni.

A tal fine, la Repubblica di San Marino, in quanto stato membro delle Nazioni Unite, ha adeguato la
propria normativa con l’adozione della Legge 29 marzo 2019 n. 57, che ha introdotto, nel proprio
codice penale, i reati di proliferazione delle armi di distruzione di massa e di finanziamento della
proliferazione delle armi di distruzione di massa.

Art. 32
(Reato di proliferazione delle armi di distruzione di massa)
1. Dopo l’articolo 337 ter del codice penale, è inserito il seguente articolo:
“Articolo 337 quater
(Proliferazione delle armi di distruzione di massa)
1. Chiunque con qualsiasi mezzo, anche per interposta persona, promuove, organizza, dirige o compie atti quali la manifattura,
l’acquisizione, il possesso, lo sviluppo, l’esportazione, il transito, l’intermediazione, il trasporto, il trasferimento, lo stoccaggio o l’utilizzo
di armi nucleari, chimiche o biologiche, dei loro mezzi di conduzione e relativi materiali, inclusi tecnologie e beni a duplice uso utilizzati
per scopi non legittimi, in contrasto con l’ordinamento costituzionale, con le norme di diritto internazionale e gli Statuti delle
organizzazioni internazionali, è punito con la prigionia di sesto grado e con l’interdizione dai pubblici uffici e dai diritti politici di quarto
grado.”.

Art. 33
(Reato di finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa)
1. Dopo l’articolo 337 quater del codice penale, introdotto dall’articolo 32 della presente legge, è inserito il seguente articolo:
“Articolo 337 quinquies
(Finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa)
1. Chiunque con qualsiasi mezzo, anche per interposta persona, riceve, raccoglie, detiene, cede, trasferisce, occulta o rende disponibili
fondi o presta servizi finanziari, servizi connessi, assistenza anche finanziaria, consulenza o formazione destinati, in tutto o in parte, a
compiere uno o più atti di proliferazione delle armi di distruzione di massa, è punito con la prigionia di sesto grado e con l’interdizione
dai pubblici uffici e dai diritti politici di quarto grado.”.

5
Si tratterebbe di una “fazione” di Al-Qaeda.
LE MISURE RESTRITTIVE 10
2.5 LE CARATTERISTICHE DEL FINANZIAMENTO DE LLA
PROLIFERAZIONE

Sebbene vi siano sovrapposizioni o collegamenti con altri crimini finanziari, il finanziamento dei
programmi di proliferazione ha caratteristiche uniche e peculiari, tra cui in particolare, il fatto di essere
diretto da stati nazionali6.

Un altro aspetto saliente riguarda il fatto che i soggetti attivi nel campo della proliferazione non sono
solamente quelli ufficialmente individuati e “listati” dalle Nazioni Unite. Infatti, - in base alle risultanze
delle Nazioni Unite 7 e dei casi rappresentati dal GAFI/FATF - le attività legate alla proliferazione
riguardano una ampia rete di soggetti che coinvolgono società di comodo, agenti, mediatori e banche
corrispondenti e utilizzano - in alcuni casi - servizi finanziari complessi, quali trust o fondazioni.

Pertanto è quanto mai opportuno che i soggetto designati ai sensi della Legge 92/2008 non si limitino
alla mera verifica della presenza di tali individui/entità/gruppo tra i propri clienti dei soggetti presenti
nelle liste delle Nazioni Unite, dato che tale minaccia si estende ben oltre la possibile attività
(finanziarie) di tali soggetti. Come indicato nella Istruzione, Serie: Soggetti Finanziari, n. 007 del
22/11/2019, infatti, sia prima che sia instaurato un rapporto d’affari oppure eseguita una operazione
occasionale (anche tentata), sia nel corso del rapporto d’affari, i soggetti designati devono verificare che
il cliente e i soggetti a questi collegati (ad esempio, titolari effettivi, delegati, presentatori) o con questi in
relazione (ad esempio, gli ordinanti ed i beneficiari di trasferimenti di fondi), non risultino nelle liste
delle Nazioni Unite o nella lista nazionale. E’, inoltre, necessario che il soggetto designato svolga una
attività di verifica anche sulle transazioni che meritano specifici approfondimenti, ovvero quelle
transazioni che hanno riscontri positivi con indicatori (i.e. red flags8) collegati a tale minaccia.

2.6 LE MISURE RESTRI TTIVE DELL ’U NIONE E UROPEA


Le misure restrittive dell’Unione Europea 9 sono stabilite nelle decisioni del Consiglio Europeo in
materia di politica estera e di sicurezza comune (PESC), su proposta formulata dall'alto rappresentante
dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Le misure proposte sono quindi esaminate e
discusse dai pertinenti organi preparatori del Consiglio, che, successivamente, adotta la decisione
all’unanimità.

Se la decisione del Consiglio Europeo prevede il congelamento dei beni e/o altri tipi di sanzioni
economiche e/o finanziarie, tali misure devono essere attuate mediante un regolamento del Consiglio.

La decisione del Consiglio Europeo entra in vigore all'atto della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale
dell'Unione europea.

6
E. Dall, T. Keatinge and A. Berger, Guidance Paper - Countering Proliferation Finance: An Introductory Guide for
Financial Institutions, Royal United Services Institute for Defence and Security Studies (RUSI), April 2017, p. 11 e p. 18.
7
UNSC Panel of Experts sulla Corea del Nord:
https://www.un.org/securitycouncil/sanctions/1718/panel_experts/reports.
8
Come riferimento per la lista degli indicatori si rimanda alla Guida sul contrasto della proliferazione del GAFI:
http://www.fatf-gafi.org/media/fatf/documents/reports/Guidance-Countering-Proliferation-Financing.pdf.
9 https://ec.europa.eu/fpi/what-we-do/sanctions_en.
LE MISURE RESTRITTIVE 11
Tutte le misure restrittive in vigore sono costantemente riesaminate per garantire che continuino a
contribuire al conseguimento dell'obiettivo dichiarato.

Le decisioni del Consiglio Europeo che impongono misure restrittive autonome dell'Unione Europea si
applicano solitamente per un periodo di 12 mesi, mentre i corrispondenti regolamenti del Consiglio non
hanno scadenza.

Le persone e le entità inserite in elenco possono presentare al Consiglio Europeo, unitamente ai


documenti giustificativi, una domanda di riesame della decisione che le include nell'elenco.

Infine, le persone e le entità inserite in elenco hanno la possibilità di presentare ricorso contro la
decisione del Consiglio Europeo dinanzi al Tribunale dell'Unione Europea conformemente alle
condizioni stabilite all'articolo 263, quarto e sesto comma e all'articolo 275, secondo comma, del
trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

La base giuridica delle sanzioni dell'Unione Europea è l'articolo 29 del trattato sull'Unione Europea e
l'articolo 215 del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea.

Nell’ambito dei documenti dell’Unione Europea, tra le linee guida utili per capire meglio il sistema
sanzioni è possibile consultare:

a) Migliori pratiche dell'Unione Europea per l'effettiva attuazione di misure restrittive10.

b) Linee guida per l'attuazione e la valutazione di misure restrittive nel quadro della politica estera e
di sicurezza comune dell'Unione Europea11.

c) Nuovi elementi sulle nozioni di “proprietà e controllo” e “messa a disposizione di fondi o


risorse economiche”12.

2.7 LE SANZIONI DEGLI ST ATI UNITI D ’ AMERICA


Nell’ambito delle sanzioni che ogni Stato ha facoltà di adottare, meritano una speciale attenzione
quelle statunitensi, considerato il tipo di impatto che esse possono avere anche sugli altri Paesi.

Il sistema americano prevede sia sanzioni primarie che secondarie.

Le sanzioni primarie sono sanzioni che si applicano a cittadini e aziende americane, a cui è imposto il
divieto di commerciare e di utilizzare i conti di particolari individui del paese oggetto di sanzione. Le
sanzioni primarie vengono applicate direttamente perché il soggetto giuridico o una componente del
bene è legata alla giurisdizione statunitense.

Le sanzioni secondarie invece, sono sanzioni che possono essere imposte a società non statunitensi,
che intrattengano certe attività commerciali con Paesi oggetto di restrizioni. Le sanzioni secondarie
hanno una componente “extraterritoriale”: sono cioè diverse dalle sanzioni europee, che possono
essere applicate solo alle aziende e ai cittadini europei. La componente extraterritoriale, che si rivolge a

10
http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-7383-2015-REV-1/en/pdf.
11
http://register.consilium.europa.eu/doc/srv?l=EN&f=ST%209068%202013%20INIT.
12
http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-10254-2015-INIT/it/pdf.
LE MISURE RESTRITTIVE 12
soggetti non americani, prevede che qualsiasi società, ovunque abbia la sede, debba rispettare le
sanzioni americane quando vengono usati i dollari per compiere le transazioni e quando le stesse
aziende hanno succursali negli Stati Uniti o sono controllate da americani.

In altre parole, le sanzioni secondarie sono applicate nei confronti di aziende che mantengono
relazioni d’affari con i Paesi oggetto di sanzione. Non essendo però soggetti residenti, la giurisdizione
statunitense non può agire in modo diretto ma unicamente su beni localizzati negli Stati Uniti o nelle
attività e servizi che hanno come base gli Stati Uniti (ad esempio, il clearing sui dollari o il
mantenimento di conti in dollari sul territorio americano, restrizioni alle importazioni negli Stati Uniti
o rifiuto per i visti d’entrata negli Stati Uniti a dirigenti o azionisti di controllo, etc.).

L’Office of Foreign Assets Control (“OFAC”)13 del Dipartimento del Tesoro è l’autorità competente
che applica e amministra le sanzioni economiche commerciali che derivano dalle decisioni di politica
estera dell’Amministrazione, al fine di tutelare la sicurezza nazionale verso determinati Paesi, terroristi,
trafficanti di droga e/o soggetti coinvolti nel commercio di armi di distruzione di massa. L’OFAC
gestisce la Specially designated nationals and blocked persons list (“Sdn”)14.

3. LA REPUBBLICA DI SAN MARINO E IL SISTEMA DELLE


SANZIONI INTERNAZIONALI
3.1 L ’ ATTUAZIONE DELLE RIS OLUZIONI ONU A SAN M ARINO
Il GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale), con l’ultimo aggiornamento delle proprie
raccomandazioni (febbraio 2018), ha rivisto il quadro generale delle misure che i Paesi devono attuare al
fine di contrastare il riciclaggio, il terrorismo, la proliferazione delle armi di distruzione di massa e il
loro finanziamento.

A seguito della modifica e dell’ampliamento degli standard internazionali di riferimento, la Repubblica


di San Marino, come gli altri Paesi, ha aggiornato la propria normativa interna per garantire una
maggior conformità del sistema, sia a livello prescrittivo, sia a livello di effettività della norma.

In particolare, in materia di prevenzione, contrasto e repressione del finanziamento del terrorismo e


dell’attività dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale, si è reso necessario
provvedere alla revisione delle disposizioni normative vigenti con l’adozione della Legge del 29 marzo
2019, n. 57.

Tramite tale disposto normativo, San Marino ha ulteriormente perfezionato il proprio quadro
normativo di riferimento, con l’obiettivo di attuare ancor più tempestivamente le misure restrittive
disposte nei confronti di:

13
https://www.treasury.gov/about/organizational-structure/offices/pages/office-of-foreign-assets-control.aspx.
14
https://sanctionssearch.ofac.treas.gov/. Nell'ambito delle sue attività di controllo, OFAC pubblica un elenco di individui
e società detenuti o controllati da, o che agiscono per o per conto di, Paesi destinatari. Elenca anche individui, gruppi ed
entità, come terroristi e trafficanti di stupefacenti designati nell'ambito di programmi che non sono specifici per paese.
Collettivamente, tali individui e società sono chiamati "cittadini appositamente designati" o "SDN". I loro beni sono bloccati
e alle persone statunitensi è generalmente proibito trattarli.
LE MISURE RESTRITTIVE 13
a) qualsiasi individuo, gruppo o entità designato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o da
un suo Comitato, ai sensi del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite e, quindi, iscritto nelle
liste delle Nazioni Unite;

b) qualsiasi individuo o entità designato dal Comitato per le Misure Restrittive, ai sensi della
Risoluzione delle Nazioni Unite 1373 (2001) e, quindi, iscritto nella lista nazionale.

3.2 LE LISTE DELLE N AZIONI U NITE


Per liste delle Nazioni Unite devono intendersi gli elenchi di soggetti (individui, gruppi ed entità)
predisposti ed emendati periodicamente dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o da un suo
Comitato, ai quali devono essere applicate le misure restrittive previste dalle risoluzioni.

Nel predisporre tali elenchi, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o i suoi competenti Comitati si
basano sulle proposte di designazione avanzate dagli Stati. Infatti, le risoluzioni esortano gli Stati a
proporre la designazione di individui, gruppi o entità ai competenti organismi delle Nazioni Unite
qualora ritengano che questi siano in qualsiasi modo collegati al terrorismo, alla proliferazione delle
armi di distruzione di massa o al loro finanziamento.

In base alla Legge 29 marzo 2019 n. 57, il Comitato per le Misure Restrittive è l’organo sammarinese
competente a formulare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o ad un suo Comitato proposte
per includere individui, gruppi o entità nelle liste, qualora vi siano elementi di fatto che lo inducano a
ritenere che il nominativo in questione soddisfi i criteri stabiliti dalle rilevanti risoluzioni.

Le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite stabiliscono i criteri in base ai quali
ritenere che un soggetto sia collegato al terrorismo o ad attività di proliferazione delle armi di
distruzione di massa o al loro finanziamento.

Le misure restrittive adottate nel contesto dell'attuazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite non hanno una data limite: esse sono modificate o revocate senza indugio in
seguito a una decisione delle Nazioni Unite a tal fine.

A titolo meramente esemplificativo, ai sensi delle risoluzioni 1267 (1999), 2253 (2015) e successive
risoluzioni, gli atti e le attività che indicano che un individuo, gruppo o entità è associato all’ISIL e ad
Al-Qaeda includono:

a) la partecipazione al finanziamento, alla pianificazione, all'agevolazione, alla preparazione o alla


perpetrazione di atti o attività da parte, in connessione con, nel nome, per conto o in favore
dell’ISIL o Al-Qaida;

b) la vendita o il trasferimento di armi o materiali connessi, a favore dell’ISIL o Al-Qaida;

c) il reclutamento o qualsiasi altro supporto ad atti o ad attività di Al-Qaida, dell’ISIL, o di ogni loro
cellula, affiliato, ala scissionista o emanazione.

3.3 LA LISTA NAZIONALE


La Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1373(2001) ha ampliato la portata del
sistema delle liste di congelamento, estendendola ad ulteriori liste di soggetti (individui, gruppi ed entità)
LE MISURE RESTRITTIVE 14
sospettati di appartenere o sostenere organizzazioni terroristiche, gestite direttamente dagli Stati
membri.

Nella Repubblica di San Marino, la lista nazionale, contenente l’elenco di tali soggetti, è predisposta ed
emendata periodicamente dal Comitato per le Misure Restrittive.

Ai sensi dell’articolo 7 della Legge 29 marzo 2019 n. 57, un individuo, gruppo o entità è inserito nella
lista nazionale qualora il Comitato per le Misure Restrittive ritenga che:

a) abbia commesso o tentato di commettere atti terroristici o con finalità di terrorismo, ovvero abbia
partecipato o in qualsiasi modo facilitato la realizzazione di atti terroristici o con finalità di
terrorismo;

b) l’entità sia partecipata o controllata, direttamente o indirettamente, da qualsiasi individuo, gruppo


o entità di cui alla lettera a);

c) agisca in nome, per conto, o sotto direzione di qualsiasi individuo, gruppo o entità di cui alla
lettera a).

Al fine dell’individuazione dei soggetti da designare, il Comitato per le Misure Restrittive si serve di
ogni informazione fornitagli dalle Autorità Nazionali (Autorità di polizia, Ufficio Centrale Nazionale
Interpol, Agenzia di Informazione Finanziaria, Amministrazioni pubbliche, Autorità giudiziaria), ovvero
provenienti da omologhe autorità estere.

La lista nazionale predisposta dal Comitato per le Misure Restrittive è pubblicata su apposita sezione
del sito della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri. Ogni aggiornamento o modifica della predetta lista,
inclusa la cancellazione di un nominativo, viene pubblicata nel medesimo sito.

3.4 RECEPIMENTO DELLE MIS URE REST RITTIVE E AD OZIONE DELLE


MISURE DI CONGELAMEN TO

Il recepimento delle misure restrittive contenute nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza avviene
tramite delibera del Congresso di Stato, su proposta della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri.

Dal momento della loro pubblicazione ad valvas palatii all’albo del Palazzo Pubblico e nel sito internet
della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri15, le delibere si presumono conosciute da chiunque. Il sito
internet della Segreteria di Stato per gli Affari Interni16 permette di visualizzare, ricercare e scaricare tali
delibere.

Il congelamento è efficace dalla data di adozione della delibera del Congresso di Stato nonché, nel caso
di aggiornamento delle liste delle Nazioni Unite, dal momento in cui il Dipartimento Affari Esteri e
l’Agenzia di Informazione Finanziaria ricevono comunicazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite o di un suo competente Comitato.

Le delibere del Congresso di Stato sono comunicate al Tribunale, alle Forze di Polizia, all’Agenzia di
Informazione Finanziaria e al Dipartimento Affari Esteri (presso la Segreteria di Stato per gli Affari

15
http://www.esteri.sm.
16
http://www.interni.segreteria.sm/on-line/home/delibere-congresso-di-stato.html.
LE MISURE RESTRITTIVE 15
Esteri), nonché ad ogni altra autorità o Amministrazione pubblica a cui il Congresso di Stato ritenga
opportuna la loro comunicazione.

Le liste delle Nazioni Unite sono predisposte per elencare i nominativi dei soggetti cui applicare le
misure restrittive, stante il loro collegamento con il terrorismo, con la proliferazione delle armi di
distruzione di massa o il loro finanziamento.

All’iscrizione nella lista nazionale, consegue l’applicazione della misura del congelamento di beni o
fondi detenuti o controllati, interamente o parzialmente, direttamente o indirettamente, dagli individui,
gruppi o entità in essa iscritti.

Il congelamento di beni o fondi che segue l’iscrizione di un nominativo nella lista nazionale è sempre
disposto con delibera del Congresso di Stato, su indicazione del Comitato per le Misure Restrittive. Le
procedure di pubblicazione e diffusione di tali delibere è la medesima di quelle che prevedono
l’adozione di misure restrittive, in conformità alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite.

3.5 MODIFICHE O AGGIORNA MENTI DELLE LISTE DE LLE NAZIONI


UNITE E DELLA LISTA NAZIONALE

Le liste delle Nazioni Unite sono aggiornate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, o da un suo
competente Comitato, secondo procedure stabilite dal Consiglio stesso.

Gli aggiornamenti alle liste delle Nazioni Unite sono recepiti a San Marino mediante pubblicazione,
della lista aggiornata, in apposita sezione del sito internet della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri17.
Diversamente dalla adozione di una risoluzione delle Nazioni Unite, che necessita, per il recepimento,
di una delibera del Congresso di Stato, la pubblicazione degli aggiornamenti delle liste delle Nazioni
Unite ha, di per se’, valore ufficiale; pertanto, con essa, tali aggiornamenti si intendono immediatamente
recepiti. Il congelamento è efficace dalla data di adozione della delibera del Congresso di Stato nonché,
nel caso di aggiornamento delle liste delle Nazioni Unite, dal momento in cui il Dipartimento Affari
Esteri e l’Agenzia di Informazione Finanziaria ricevono comunicazione del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite o di un suo competente Comitato.

La lista nazionale, invece, è aggiornata dal Comitato per le Misure Restrittive con cadenza almeno
annuale tramite il suo riesame, volto a verificare la permanenza dei motivi che hanno determinato
l’iscrizione dei nominativi in essa presenti o, anche prima di tale scadenza, qualora riceva richieste di
cancellazione dalla lista. Ogni aggiornamento della lista nazionale è pubblicato su apposita sezione del
sito internet della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri.

Le liste sono modificate e/o aggiornate periodicamente, sia “in entrata” (c.d. listing) che “in uscita” (c.d.
delisting). Vale a dire che i soggetti (individui, gruppi o entità) vengono periodicamente inseriti negli
elenchi ma possono anche subire delle cancellazioni.

La designazione proposta dalla Repubblica di San Marino per l’inclusione di soggetti nelle liste delle
Nazioni Unite, gli aggiornamenti delle liste delle Nazioni Unite e la relativa diffusione e le modalità di

17
http://www.esteri.sm/on-line/home.html.
LE MISURE RESTRITTIVE 16
congelamento dei beni avvengono secondo le procedure definite nella Legge 29 marzo 2019 n. 57,
come riepilogato nello schema sottostante.

F IGURA 1 – PROCEDURE DI DESIGNA ZIONE PER L ’ INCLUSIONE DI SOGGET TI NELLE LISTE DELLE NAZIONI UNITE ( SU
PROPOSTA DI SAN MARINO ) E DI APPLICAZIONE DE LLE MISURE RESTRITTIVE

Parimenti, all’iscrizione nella lista nazionale consegue l’applicazione della misura del congelamento di
beni o fondi detenuti o controllati, interamente o parzialmente, direttamente o indirettamente, dagli
individui, gruppi o entità in essa iscritti.

Il congelamento di beni o fondi che segue l’iscrizione di un nominativo nella lista nazionale è sempre
disposto con delibera del Congresso di Stato, su indicazione del Comitato per le Misure Restrittive. Le
procedure di pubblicazione e diffusione di tali delibere è la medesima di quelle che prevedono
l’adozione di misure restrittive, in conformità alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite.

Le procedure di iscrizione di soggetti nella lista nazionale e di congelamento di beni o fondi avviene
secondo modalità definite nella Legge 29 marzo 2019 n. 57, come riepilogato nello schema sottostante.

LE MISURE RESTRITTIVE 17
F IGURA 2 – PROCEDURE DI ISCRIZIONE DI SOGGETTI NELL A LISTA NAZIONALE E DI APPLICAZIONE DELL E MISURE
RESTRITTIVE

3.6 DOVE E ’ POSSIBILE CONSULTARE LE LI STE DELLE NAZIO NI UNITE E


LA LISTA NAZIONALE

Le liste delle Nazioni Unite aggiornate sono reperibili sul sito internet del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite18.

Per rendere più agevole la loro consultazione, sul sito internet della Segreteria di Stato per gli Affari
Esteri 19 è presente un collegamento diretto con la lista consolidata, costantemente aggiornata dal
Consiglio di Sicurezza, che raggruppa tutti gli elenchi di persone fisiche e giuridiche oggetto delle
misure restrittive disposte dalle Nazioni Unite. Un collegamento diretto alla lista consolidata e alle liste
delle Nazioni Unite aggiornate è presente altresì sul sito internet dell’Agenzia di Informazione
Finanziaria20.

18
https://www.un.org/sc/suborg/en.
19
https://www.esteri.sm.
20
https://www.aif.sm.
LE MISURE RESTRITTIVE 18
La lista nazionale è anch’essa pubblicata su apposita sezione del sito internet della Segreteria di Stato
per gli Affari Esteri21.

3.7 LE MISURE RESTRITTIV E DELLE NAZIONI UNIT E E LE MISURE DI


CONGELAMENTO NAZIONA LI

Ai sensi dell’articolo 10 della Legge 29 marzo 2019 n. 57, le misure restrittive comprendono:

a) il congelamento di beni o fondi detenuti o controllati interamente o parzialmente, direttamente o


indirettamente, da individui, gruppi o entità inclusi nelle liste delle Nazioni Unite; dei beni o fondi
derivati o generati da fondi o altra utilità detenuti o controllati, direttamente o indirettamente, da
individui, gruppi o entità inclusi nelle liste delle Nazioni Unite, ed, altresì, dei beni o fondi di
individui, gruppi o entità che agiscono nell’interesse o sotto la direzione dei soggetti inclusi nelle
suddette liste;

b) le restrizioni di natura commerciale, incluse quelle all’importazione o all’esportazione e gli


embarghi sulle armi;

c) le restrizioni di natura finanziaria, incluse le restrizioni alla prestazione di servizi finanziari e di


assistenza finanziaria;

d) le restrizioni di altra natura, incluse le restrizioni all’assistenza tecnica, il divieto di volo, il divieto
di ingresso o di transito, le sanzioni diplomatiche, la sospensione della cooperazione e il boicottaggio
di manifestazioni sportive.

Con specifico riferimento al punto c), deve quindi intendersi vietata l’erogazione di servizi, quali, a
mero titolo di esempio, le gestioni patrimoniali o l’utilizzo di cassette di sicurezza, per i soggetti presenti
nelle liste delle Nazioni Unite.

La delibera del Congresso di Stato può introdurre ulteriori misure restrittive, prevedere l’estensione
temporale delle stesse, oppure specifiche disposizioni in relazione al contenuto delle risoluzioni adottate
dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

3.8 IN CHE COSA CONSISTE IL CONGELAMENTO D I BENI O FONDI


Il congelamento di beni o fondi è una delle misure restrittive applicabili nei confronti dei soggetti
inclusi nelle liste delle Nazioni Unite o nella lista nazionale. E’ definito dall’articolo 1, comma 1, lettera
e) della Legge 29 marzo 2019 n. 57 come “il divieto di movimentare, trasferire, modificare, disporre,
utilizzare o gestire fondi o risorse economiche, di accedere ad essi, così da modificarne l’entità,
l’importo, il valore, l’ubicazione, la titolarità di diritti, il possesso, la natura, la destinazione o provocarne
qualsiasi altro cambiamento che ne consenta l’uso, compresi, a titolo meramente esemplificativo, la
gestione di portafoglio, la vendita, la locazione, l’affitto o la costituzione di diritti reali di garanzia”.

21
http://www.esteri.sm/on-line/home/affari-esteri/dipartimento-affari-esteri/comitato-per-le-misure-restrittive/lista-
nazionale.html.

LE MISURE RESTRITTIVE 19
I “beni” o “fondi” sono definiti all’articolo 1, lettera c) della Legge 29 marzo 2019 n. 57, che li identifica
come beni di qualsiasi tipo, materiali o immateriali, tangibili o intangibili, mobili o immobili, in
qualunque modo acquisiti, compresi i mezzi di pagamento e di credito, qualsiasi documento o
strumento, anche elettronico o digitale, che sia idoneo a dimostrare un diritto su tali beni o a disporre di
essi; le risorse finanziarie e le risorse economiche, anche naturali, di qualsiasi tipo, materiali o
immateriali, tangibili o intangibili, mobili o immobili, in qualunque modo acquisite, ivi compresi gli
accessori, le pertinenze e i frutti, che possono essere utilizzate per ottenere fondi, beni o servizi, nonché
qualsiasi altra utilità specificata nell’Allegato Tecnico alla Legge 29 marzo 2019 n. 57.

Nell’Allegato Tecnico alla Legge 29 marzo 2019 n. 57 viene chiarito che, a titolo esemplificativo, sono
inclusi nella definizione di beni o fondi:

a) il denaro contante, gli assegni, le cambiali, i crediti pecuniari, gli ordini di pagamento e gli altri
mezzi di pagamento;

b) i depositi presso enti creditizi o enti finanziari oppure presso altri soggetti, i saldi sui conti, i
crediti, le obbligazioni di qualsiasi natura e i titoli negoziabili a livello pubblico e privato nonché gli
strumenti finanziari come definiti dalla Legge 17 novembre 2005 n. 165 e successive modifiche;

c) gli interessi, i dividendi o altri redditi ed incrementi di valore generati dalle attività;

d) il credito, il diritto di compensazione, le garanzie di qualsiasi tipo, le cauzioni e gli altri impegni
finanziari, le lettere di credito, le polizze di carico e gli altri titoli rappresentativi di merci;

e) i documenti da cui risulti una partecipazione in fondi o risorse economiche;

f) tutti gli altri strumenti di finanziamento delle esportazioni.

Per quanto riguarda le misure di congelamento di beni o fondi adottate dai pertinenti Comitati del
Consiglio di Sicurezza (Sanctions Committees) sui singoli Paesi, così come le relative esenzioni, si rimanda
al sito internet dell'Agenzia di Informazione Finanziaria, sul quale sono disponibili tutti i collegamenti
ipertestuali pertinenti22.

3.9 LE MODALITÀ E GLI EFF ETTI DEL CONGELAMENT O DI BENI O


FONDI

Il congelamento è immediatamente efficace dalla data di adozione della delibera congressuale e si


applica, senza alcun tipo di preavviso, al soggetto i cui beni o fondi sono colpiti da tale provvedimento.
Come già detto, infatti, le delibere del Congresso di Stato sono immediatamente pubblicate ad valvas
palatii all’albo di Palazzo Pubblico e nel sito internet della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e si
presumono conosciute da chiunque dal momento della loro pubblicazione.

Nel caso di aggiornamento delle liste delle Nazioni Unite, il congelamento è efficace dal momento in
cui il Dipartimento Affari Esteri e l’Agenzia di Informazione Finanziaria ricevono comunicazione del
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o di un suo competente Comitato.

22
https://www.aif.sm/site/home/misure-restrittive/comitati-e-liste-consolidate.html.
LE MISURE RESTRITTIVE 20
Il congelamento colpisce tutti i beni o fondi detenuti, gestiti o in qualunque modo controllati da
individui, gruppi o entità inclusi nelle liste delle Nazioni Unite o nella lista nazionale, dunque non solo
quelli che possono essere legati a un particolare atto terroristico o minaccia.

L’articolo 15 della Legge 29 marzo 2019 n. 57 stabilisce che i beni o fondi sottoposti a congelamento
non possono costituire oggetto di alcun atto di trasferimento, disposizione o utilizzo. È altresì vietato
mettere direttamente o indirettamente beni o fondi a disposizione dei soggetti inclusi nelle liste delle
Nazioni Unite o nella lista nazionale, o stanziarli a loro vantaggio. È nullo ogni atto posto in essere in
violazione di tali divieti. L’articolo 28 della medesima legge prevede specifiche sanzioni amministrative
pecuniarie in caso di violazione delle disposizioni di cui all’articolo 15.

3.10 CUSTODIA , AMMINISTRAZIONE E GE STIONE DEI BENI O DE I FONDI


OGGETTO DI C ONGELAMENTO

Per la disciplina della custodia, amministrazione e gestione dei beni o dei fondi oggetto di congelamento
si rimanda al Decreto Delegato del 31 ottobre 2008 n.137, come da successive modifiche, disponibile
sul sito internet dell’Agenzia di Informazione Finanziaria 23 alla sezione “normativa vigente” -
“legislazione”, ovvero sul sito internet del Consiglio Grande e Generale24 .

Relativamente ai provvedimenti di congelamento, tale Decreto dispone, in particolare, circa


l’amministrazione dei fondi e delle risorse sottoposti a congelamento, qualora si trovino nel territorio
della Repubblica e circa i compiti e i doveri dell’amministratore.

Sono altresì previste disposizioni con riguardo alla revoca o esenzione del congelamento e alla chiusura
dell’amministrazione, che viene disposta dal Commissario della Legge.

3.11 POSSIBILI ESENZIONI D ALLE MISURE DI CONGE LAMENTO


Qualora un soggetto sia stato colpito da misure di congelamento, al fine di soddisfare un bisogno o un
diritto fondamentale, può avanzare istanza scritta e motivata di esenzione dal congelamento al
Comitato per le Misure Restrittive.

La domanda di esenzione può essere avanzata al fine di effettuare il pagamento di spese primarie, quali
quelle alimentari, per medicinali, per l’abitazione, per l’assistenza medica e legale, per tasse, imposte,
premi assicurativi, bollette, spese di tenuta dei conti, ma anche per far fronte al pagamento di spese
straordinarie, seppure la concessione dell’esenzione, in quest’ultimo caso, soggiaccia a una procedura
differenziata.

Un ulteriore caso in cui è possibile richiedere esoneri, è disciplinato dall’articolo 8 del Regolamento del
Congresso di Stato n. 13 del 20 novembre 2019 relativo alla Legge 29 marzo 2019 n. 5725, per i soli
soggetti listati ai sensi della Risoluzione 2231 (2015).

23
https://www.aif.sm.
24
https://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/archivio-leggi-decreti-e-regolamenti.html.
25
http://www.esteri.sm/on-line/home/affari-esteri/dipartimento-affari-esteri/comitato-per-le-misure-restrittive.html.
LE MISURE RESTRITTIVE 21
Dall’istanza deve risultare in maniera inequivocabile il motivo in base al quale si avanza richiesta di
esenzione. In particolare, si deve documentare quale sia il bisogno o diritto fondamentale per il quale si
chiede l’esenzione, l’importo e la modalità di pagamento, nonché il nominativo o la denominazione
dell’eventuale soggetto beneficiario del pagamento, allegando alla richiesta ogni documento o
informazione a supporto.

Se un soggetto è iscritto nella lista nazionale, è al Comitato per le Misure Restrittive che compete la
valutazione sulla fondatezza dell’istanza e la decisione sulla concessione dell’esenzione, senza necessità
di ulteriori adempimenti.

Se un soggetto è incluso in una lista delle Nazioni Unite, invece, il Comitato per le Misure Restrittive
deve notificare l’istanza al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o al suo competente Comitato. Di
seguito, il Comitato potrà autorizzare l’esenzione solo qualora il Consiglio di Sicurezza (o un suo
Comitato, ove competente) non si sia espresso negativamente sulla richiesta. Nel caso in cui la richiesta
sia stata avanzata per il compimento di spese straordinarie, il Comitato deve ottenere il “via libera” dal
Consiglio di Sicurezza (o un suo Comitato, ove competente) consistente nell’approvazione espressa
dell’esenzione.

In aggiunta a quanto detto nel paragrafo sopra, nel caso in cui un soggetto sia stato iscritto in specifiche
liste delle Nazioni Unite, con particolare riferimento a quella del Comitato per le Sanzioni ISIL (Da'esh)
e Al-Qaida o quella del Comitato per le Sanzioni 1988 (Lista per le Sanzioni contro i Talebani), oltre alla
possibilità di potersi rivolgere al Comitato per le Misure Restrittive, esso ha la possibilità di richiedere
l’esenzione direttamente al c.d. Focal Point istituito presso il Segretariato Generale delle Nazioni Unite.

I modelli esemplificativi per presentare le istanze di esenzione, di cui sopra, sono disponibili in allegato
al Regolamento del Congresso di Stato n. 13 del 20 novembre 2019 relativo alla Legge 29 marzo 2019
n. 57. Gli aggiornamenti della modulistica sono pubblicati sul sito della Segreteria di Stato per gli Affari
Esteri.26

3.12 CANCELLAZIONE DALLE L ISTE DEL LE NAZIONI UNITE E DALLA


LISTA NAZIONALE PER ERRATA O INGIUSTA IS CRIZIONE

Qualora un soggetto, che sia stato colpito da misure di congelamento, ritenga che non sussistano motivi
tali da giustificarne la permanenza, inclusa l’ipotesi in cui l’inserimento sia avvenuto per errore
nell'identificazione, può avanzare istanza scritta al Comitato per le Misure Restrittive, contattando il
Dipartimento Affari Esteri (presso la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri). A sua volta il Comitato
per le Misure Restrittive invia la richiesta di cancellazione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
o ad un suo Comitato, ove competente. La decisione sostanziale in ordine alla cancellazione spetta,
dunque, a uno di questi ultimi.

All’istanza motivata deve essere allegato ogni documento o informazione in grado di supportarla.
Qualora la richiesta di cancellazione sia motivata dalla morte di un individuo o dall’estinzione di
un’entità (es. radiazione di una persona giuridica), gli eredi o i beneficiari legittimi devono altresì allegare

26
http://www.esteri.sm/on-line/home/affari-esteri/dipartimento-affari-esteri/comitato-per-le-misure-
restrittive/modulistica.html.
LE MISURE RESTRITTIVE 22
il certificato di morte o di cessazione dell’attività o altro documento ufficiale equivalente, nonché ogni
informazione che permetta l’identificazione di eventuali eredi o comproprietari dei beni colpiti da
congelamento.

In aggiunta alla possibilità di rivolgersi al Comitato per le Misure Restrittive, qualora il nominativo sia
presente nella lista del Comitato per le Sanzioni 1988 (Lista per le Sanzioni contro i Talebani) o in
quella del Comitato per le Sanzioni ISIL (Da'esh) e Al-Qaida, si può presentare istanza scritta e
motivata di cancellazione del nominativo direttamente al c.d. Focal Point istituito presso il Segretariato
Generale delle Nazioni Unite, nel primo caso; nel secondo caso, si può presentare istanza scritta e
motivata di cancellazione direttamente all’Ufficio dell’Ombudsperson, istituito presso il Segretario
Generale delle Nazioni Unite.

Se, invece, un soggetto ritiene che non vi siano più i presupposti che ne hanno determinato l’iscrizione
o di essere stato ingiustamente iscritto nella lista nazionale, può avanzare istanza scritta e motivata di
cancellazione al Comitato per le Misure Restrittive, indirizzandola al Dipartimento Affari Esteri (presso
la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri). La valutazione e decisione sulla richiesta di cancellazione
spetta al solo Comitato per le Misure Restrittive.

In caso di decesso di un individuo iscritto nella lista nazionale o, per le entità, qualora sia avvenuta la
cessazione della loro attività (es. radiazione di una persona giuridica), la richiesta può essere avanzata dai
loro eredi o beneficiari legittimi.

I modelli esemplificativi per presentare le richieste di cancellazione, di cui sopra, sono disponibili in
allegato al Regolamento del Congresso di Stato n. 13 del 20 novembre 2019 relativo alla Legge 29
marzo 2019 n. 57. Gli aggiornamenti della modulistica sono pubblicati sul sito della Segreteria di Stato
per gli Affari Esteri.27

F IGURA 3 – PROCEDURE DI CANCELLAZIONE DI UN SOGGETTO DALLE LISTE DELLE NAZIONI UNITE

27
Ibidem.

LE MISURE RESTRITTIVE 23
F IGURA 4 – PROCEDURE DI CANCELLAZIONE DI UN SOGGETTO DALLA LISTA NAZION ALE

3.13 BENI O FONDI E RRONEAMENTE SOTTOPOS TI A MISURE DI


CONGELAMENTO

Qualora i beni di un soggetto siano stati erroneamente sottoposti a una misura di congelamento per
omonimia con un individuo o entità incluso in una delle liste delle Nazioni Unite o nella lista nazionale,
lo stesso può chiedere al Comitato per le Misure Restrittive di essere immediatamente rimesso nella
piena disponibilità di tali beni o fondi, utilizzando il modello esemplificativo disponibile in allegato al
Regolamento del Congresso di Stato n. 13 del 20 novembre 2019 relativo alla Legge 29 marzo 2019 n.
57. Gli aggiornamenti della modulistica sono pubblicati sul sito della Segreteria di Stato per gli Affari
Esteri.

3.14 REVOCA DELLE MISURE D I CONGELAMENTO


Se la richiesta di cancellazione da una delle liste delle Nazioni Unite è accolta dal Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite o da un suo Comitato, l’ordine di congelamento si intende automaticamente
revocato. Infatti, così come il congelamento è immediata conseguenza dell’inserimento in una lista,
analogamente, la revoca del congelamento è diretta conseguenza della cancellazione dalla lista
medesima. Della cancellazione, della decisione con cui è stata disposta la cancellazione, come per ogni
altro caso di modifica delle liste delle Nazioni Unite recepite dalla Repubblica viene data pubblicità
mediante la pubblicazione sul sito internet della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, in apposita
sezione.28

28
http://www.esteri.sm/on-line/home/affari-esteri/dipartimento-affari-esteri/comitato-per-le-misure-restrittive/misure-
restrittive-consiglio-di-sicurezza-onu/articolo1012136.html.
LE MISURE RESTRITTIVE 24
Se la richiesta di cancellazione dalla lista nazionale è accolta dal Comitato per le Misure Restrittive, si
producono i medesimi effetti e il congelamento si intende automaticamente revocato. Della
cancellazione e della versione aggiornata della lista nazionale viene data pubblicità mediante la
pubblicazione sul sito internet della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, in apposita sezione.29

A seguito della revoca del congelamento, sia per cancellazione del nominativo dalla lista nazionale, che
per quella da una delle liste delle Nazioni Unite, i beni o fondi sono restituiti all’avente diritto e, qualora
si tratti di beni immobili o mobili registrati, la cancellazione della misura di congelamento è iscritta nei
pubblici registri.

Qualora la richiesta di cancellazione dalle liste non venisse accolta dal Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite o da un suo Comitato, il Comitato per le Misure Restrittive ne informa senza ritardo il
richiedente.

3.15 TUTELA GIURISDIZIONAL E CONTRO LE MISUR E RESTRITTIVE


Contro le misure restrittive disposte nei confronti di un soggetto con delibera congressuale e contro i
provvedimenti adottati dal Comitato per le Misure Restrittive, è possibile presentare, personalmente o
tramite legale, ricorso in opposizione (come indicato all’articolo 22 della Legge 29 marzo 2019 n. 57).

Contro i medesimi atti è ammesso anche ricorso giurisdizionale. Nel caso in cui il soggetto interessato
non abbia nominato un difensore di fiducia o ne sia rimasto privo, è assistito dal difensore d’ufficio
anche nei procedimenti dinanzi al giudice amministrativo.

4. GLI ADEMPIMENTI DEI SOGGETTI DESIGNATI E DELLE


PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
4.1 DISPOSIZIONI RELATIVE AI SOGGETTI DESIGNAT I

Per gli adempimenti previsti per i soggetti designati in materia di misure restrittive, si rimanda all’art. 24
della Legge 29 marzo 2019 n. 57 e, per gli aspetti regolamentari, a quanto previsto dalla Istruzione AIF,
Serie: Soggetti Finanziari, n. 007 del 22/11/201930.

Tale Istruzione prevede espressamente che i soggetti designati, sia prima che sia instaurato un rapporto
d’affari oppure eseguita una operazione occasionale (anche tentata), sia durante il corso del rapporto
d’affari, i soggetti designati verifichino che il cliente e i soggetti a questi collegati (ad esempio, titolari
effettivi, delegati, presentatori) o con questi in relazione (ad esempio, gli ordinanti ed i beneficiari di
trasferimenti di fondi), non risultino nelle liste delle Nazioni Unite o nella lista nazionale.

Nel caso in cui un soggetto designato accerti la presenza di soggetti inclusi nelle liste delle Nazioni
Unite o nella lista nazionale, questi, al più tardi entro 3 ore dall’avvenuto riscontro positivo, deve

29
http://www.esteri.sm/on-line/home/affari-esteri/dipartimento-affari-esteri/comitato-per-le-misure-restrittive/lista-
nazionale.html.
30
https://www.aif.sm/site/home/normativa-vigente/regolamentazione-post-iv-direttiva-d.l.-1392017.html.

LE MISURE RESTRITTIVE 25
comunicare all’AIF il nominativo e l’eventuale importo congelato. Inoltre, al più tardi entro 24 ore dal
riscontro, il soggetto designato deve, altresì, trasmettere all’AIF il Modulo di cui all’Allegato A della
sopra richiamata Istruzione.

4.1 DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE P UBBLICHE A MMINISTRAZIONI


Ai sensi dell’art. 23 della Legge 29 marzo 2019 n. 57, le Amministrazioni pubbliche che curano la tenuta
dei pubblici registri, ricevuta la comunicazione da parte dell’Agenzia di Informazione Finanziaria di una
delibera congressuale che dispone misure restrittive o degli aggiornamenti alle liste delle Nazioni Unite
o alla lista nazionale, se riscontra che nel registro sono iscritti beni riconducibili a un soggetto
destinatario delle misure, deve immediatamente iscrivere il congelamento del bene mobile o immobile
nel registro e darne immediata comunicazione all’Agenzia di Informazione Finanziaria.

In caso di congelamento di beni o fondi, le Amministrazioni pubbliche che curano la tenuta dei
pubblici registri devono rendere note le misure restrittive applicate, indicando i soggetti coinvolti,
l’ammontare e la natura dei fondi oggetto di congelamento e le operazioni, i rapporti, nonché ogni altro
dato o informazione disponibile riconducibile ai soggetti inclusi nelle liste delle Nazioni Unite o nella
lista nazionale.

5. APPROFONDIMENTI
5.1 I COMITATI PER LE S ANZIONI DEL C ONSIGLIO DI S ICUREZZA
DELLE N AZIONI U NITE

Sulle pagine internet degli specifici Comitati per le Sanzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite31 vengono regolarmente pubblicati tutti i documenti di interesse. Più in particolare, per quanto
attiene alle specifiche risoluzioni:

a) 1267(1999), 1989 (2011), 2253 (2015) e successive modifiche e/o integrazioni, si rimanda al sito
internet del Comitato ISIL (Da’esh) e Al-Qaeda32 per prendere visione di informazioni generali sui
lavori che lo stesso svolge, delle linee guida sulla procedura che esso segue nello svolgimento del suo
operato, oltre a informazioni di base sulle procedure di inserimento (c.d listing) e cancellazione (c.d
delisting) dalle liste, così come sul congelamento (c.d freezing) e sue richieste di esenzione. Il Comitato
ISIL (Da’esh) e Al-Qaeda pubblica inoltre dei rapporti annuali sulle attività poste in essere, oltre ai
rapporti che periodicamente (almeno una volta all’anno) indirizza al Consiglio di Sicurezza;

b) 1267(1999), 1988 (2011) e sue successive modifiche e/o integrazioni, si rimanda al sito internet
del Comitato 198833 per prendere visione di informazioni generali sui lavori che lo stesso svolge,
delle linee guida sulla procedura che esso segue nello svolgimento del suo operato, oltre a
informazioni di base sulle procedure di inserimento (c.d listing) e cancellazione (c.d delisting) dalle
liste, così come sul congelamento (c.d freezing) e sulle richieste di esenzione;

31
https://www.un.org/sc/suborg/en.
32
https://www.un.org/sc/suborg/en/sanctions/1267.
33
https://www.un.org/sc/suborg/en/sanctions/1988.
LE MISURE RESTRITTIVE 26
c) 1718 (2006) e successive risoluzioni, si rimanda al sito internet del Comitato 171834, al fine di
meglio comprendere le competenze allo stesso attribuite, le linee guida sulla procedura che esso
segue nello svolgimento del suo operato, oltre a informazioni di base sulle misure restrittive adottate
nei confronti della Repubblica Popolare Democratica di Corea;

d) 2231 (2015), si rimanda alla sezione del sito internet del Consiglio di Sicurezza ad essa dedicata35,
al fine di comprendere quale siano le sanzioni ancora vigenti nei confronti dell’Iran, i contenuti del
c.d. Joint Comprehensive Plan of Action, nonché le informazioni di base sulle procedure di
inserimento (c.d listing) e cancellazione (c.d delisting) dalle liste.

5.2 I DOCUMENTI DEL GAFI


Il GAFI ha sviluppato diverse iniziative finalizzate a supportare le giurisdizioni nel recepimento degli
standard internazionali in materia di prevenzione e contrasto del terrorismo e del suo finanziamento36,
in uno sforzo continuo teso verso la revisione e l’aggiornamento costante delle proprie strategie di
contrasto.

Tra i documenti del GAFI di interesse in materia, si segnalano le best practices (International best practices -
Targeted financial sanctions related to terrorism and terrorist financing37; The implementation of financial provisions of
united nations security council resolutions to counter the proliferation of weapons of mass destruction 38), che sono da
considerarsi delle linee guida di carattere generale per l'efficace attuazione di misure restrittive,
conformemente agli standard internazionali. Le best practices non sono giuridicamente vincolanti, esse
mirano tuttavia a individuare elementi chiave nell'attuazione di adeguati provvedimenti sanzionatori.

34
https://www.un.org/sc/suborg/en/sanctions/1718.
35
http://www.un.org/en/sc/2231/.
36
http://www.fatf-gafi.org/publications/fatfgeneral/documents/terroristfinancing.html.
37
https://www.fatf-gafi.org/media/fatf/documents/recommendations/BPP-Fin-Sanctions-TF-R6.pdf.
38
http://www.fatf-gafi.org/media/fatf/documents/recommendations/Guidance-UNSCRS-Prolif-WMD.pdf.
LE MISURE RESTRITTIVE 27
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
E. Dall, T. Keatinge and A. Berger, Guidance Paper - Countering Proliferation Finance: An
Introductory Guide for Financial Institutions, Royal United Services Institute for Defence and Security
Studies (RUSI), April 2017, p. 11 e p. 18

FATF (2013), International Best Practices - Targeted Financial Sanctions related to terrorism and
terrorist financing, FATF, Paris, France
www.fatf-
gafi.org/topics/methodsandtrends/documents/typologiesreportonproliferationfinancing.html

FATF (2018), Guidance on Counter Proliferation Financing - The Implementation of Financial


Provisions of United Nations Security Council Resolutions to Counter the Proliferation of Weapons of
Mass Destruction, FATF, Paris
www.fatf-gafi.org/publications/fatfrecommendations/documents/guidance-counter-proliferation-
financing.htm

https://www.un.org/sc/ctc/

https://ec.europa.eu/fpi/what-we-do/sanctions_en

http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-7383-2015-REV-1/en/pdf

http://register.consilium.europa.eu/doc/srv?l=EN&f=ST%209068%202013%20INIT

http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-10254-2015-INIT/it/pdf

https://www.treasury.gov/about/organizational-structure/offices/pages/office-of-foreign-assets-
control.aspx

https://sanctionssearch.ofac.treas.gov/

http://www.esteri.sm

http://www.interni.segreteria.sm/on-line/home/delibere-congresso-di-stato.html

http://www.aif.sm

https://www.consigliograndeegenerale.sm/on-line/home/archivio-leggi-decreti-e-regolamenti.html

https://www.un.org/sc/suborg/en

https://www.un.org/sc/suborg/en/sanctions/1267

https://www.un.org/sc/suborg/en/sanctions/1988

https://www.un.org/sc/suborg/en/sanctions/1718

http://www.un.org/en/sc/2231/

http://www.fatf-gafi.org/publications/fatfgeneral/documents/terroristfinancing.html

LE MISURE RESTRITTIVE 28
https://www.fatf-gafi.org/media/fatf/documents/recommendations/BPP-Fin-Sanctions-TF-R6.pdf

http://www.fatf-gafi.org/media/fatf/documents/recommendations/Guidance-UNSCRS-Prolif-
WMD.pdf

S. Badame, “Azione del Consiglio di Sicurezza nella lotta al terrorismo internazionale, con particolare
riferimento alle sanzioni individuali”, Dipartimento di Scienze Politiche, Corso di laurea magistrale in
Relazioni Internazionali, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Luiss Guido Carli, Roma,
Anno Accademico 2014/2015

UNSC Panel of Experts sulla Corea del Nord:


https://www.un.org/securitycouncil/sanctions/1718/panel_experts/reports

LE MISURE RESTRITTIVE 29

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