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Come fondatore ha consacrato le due Congregazioni maschile e femminili a Maria Immacolata dei
quali ha voluto che fosse riconosciuta come Padrona, Superiora e Madre. Come riconoscimento pratico
ha voluto che le chiavi dell’Istituto fossero poste ogni sera in un cestino ai piedi della Madonna , nella
stanza della superiora.
Tornando da un viaggio da Messina a Oria, vide la statua della Madonna che era stata messa
sull’altare, in segno della sua Sovranità come Regina e Madre. P. Annibale ammira le buone intenzioni
ma fa mettere la statua di Maria su un piedistallo molto più basso. La motivazione:: Io voglio vederla
come la mamma in mezzo ai suoi figlioletti. Se. I bambini non la vedono o fanno fatica a verle, non la
pregano.
28 Dicembre 1908 i bambini di mattina presto erano tutti attorno alla statua di Maria Immacolata, quando
un devastante terremoto ha distrutto la città di Messina, provocando circa 80000 morti. Il terribile
terremoto ha fatto crollare varie parti della casa e anche il dormitorio ma l’angolo dove i bambini stavano
pregando è rimasto intatto e tutti i bambini sono stati salvi.
C’è una maniera di presentare la figura di Maria che scoraggia invece di animare: esente dal peccato,
non per merito suo ma per privilegio, benedetta in tutto… Cos’ha in comune con noi? Noi possiamo
provare invidia ma non amore! Non è nostra compagna di viaggio: non ha dubbi, incertezze,
tentazioni…. Non è questa la figura che ci offrono i testi sacri. A volte tutto proviene da affetto ma non
dai testi sacri.
I Testi sacri parlano di un’altra cosa: Ragazza nata sui monti della Galilea, innamorata di Giuseppe
che ha progettato una famiglia, poi, madre e donna di fede che deve confrontarsi con la vita di ogni
giorno… Non è eccezionale ma Dio ha trovato in lei tanta disponibilità a realizzare il suo piano di
salvezza.
Dio elargisce i suoi doni per affidargli una missione da svolgere. I doni che ha ricevuto da Dio sono
stati messi a disposizione per gli altri.
NON ERI DIVERSA DA NOI, SORELLA MARIA. SEI BEATA PERCHE’ HAI CREDUTO E
SEI RIMASTA FEDELE
La prima lettura ci ha posto davanti il racconto dei nostri sciagurati progenitori Adamo ed Eva
Ma questa non è una cronaca ma una pagina di Teologia: il racconto vuole porsi una domanda:
perché esiste il male nel mondo? La soluzione sarebbe che noi siamo i discendenti di Adamo ed Eva-
costretti a sopportare le conseguenze…. Ma la risposta credo sia un’altra:
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Noi siamo gli Adamo ed Eva, posti di fronte alla responsabilità delle scelte che siamo chiamati a
fare nella vita. Allora, anche la verità contenuta nel dogma dell’Immacolata concezione richiede di
essere approfondita è compresa in modo nuovo
Dio aveva fatto bene ogni cosa, c’era armonia tra l’uomo e Dio, c’era armonia tra l’uomo e la natura,
c’era armonia tra uomo e donna. A questo punto entra in azione il serpente che convince l’uomo ad
infrangere i limiti della sua condizione di creatura. In tutto l’ A.T. questa figura non appare più… Solo al
tempo di Gesù, alcuni Giudei, influenzati da Ellenisti e Persiani, vedono nel serpente il diavolo.
Il serpente è il più astuto delle creature… è proprio l’uomo che colto dal delirio dell’ Onnipotenza,
si solleva contro Dio. Lui vuole decidere ciò che è bene e ciò che è male.
Il peccato causa la rottura di tutte le armonie. L’ uomo che si lascia sedurre dal serpente che è in lui
finisce fuori posto. Dio lo cerca ma lui non si trova al suo posto. Dio lo cerca. Dove sei andato a
finire? Cos’ hai fatto della tua vita?
Col peccato, si evita la presenza di Dio… considerato non più come un amico ma come un avversario
da evitare.
Dio non parla al serpente, perché il serpente è nell’uomo… La sua misericordia è grande e per questo
annunzia l’arrivo di una creatura che adempirà i suoi progetti, dando tutta la sua disponibilità….
La festa di oggi non è solo un invito contemplare l’Immacolata ma Dio ci vuole coinvolgere nella
sua luminosa storia. Nell’Inno Dio è chiamato Padre non di Abramo (riempito di tanti beni spirituali)
ma del Signore Nostro Gesù Cristo (che ci porta la salvezza ed ogni ricchezza di Grazia), una nuova
realtà per la nostra vita.
L’inno presenta il Progetto di Dio: ci ha scelti per essere santi e immacolati… non solo Maria ma
anche noi abbiamo questa vocazione alla santità. Non siamo fatti per la distruzione ma per la gioia e
tutto per la gloria di Dio. Dio ha ricolmato anche noi di tutti i suoi doni, come Maria…. Nostro compito è
di accoglierli e lasciarli fruttificare.
L’ Annunciazione, non un racconto ma una pagina di Teologia: Maria è in piena sintonia con Dio,
nella preghiera. Si dichiara pienamente disposta a fare la sua volontà. Poi la vediamo nella sua
ordinarietà: nostra sorella e compagna di viaggio….
A Nazareth, luogo insignificante, regione infedele, semipagana, lontana dalla religione pura della
Giudea. La sua Verginità, (la verginità in Israele era apprezzata prima del matrimonio, non dopo. (priva
di vita, senza futuro). Luca la vuole presentare come la Vergine di Sion, che divenne feconda perché
il suo sposo, il Signore la colma d’ amore. E’ il Signore che opera in lei meraviglie.
Per Dio non c’è condizione di morte che non possa essere colmata di vita: In Elisabetta, sterile e in
Maria Vergine… egli opera a Vita.
Come avverrà questo: Non chiede come sia possibile che questo accada, ma quale sarà il suo compito
perché si realizzi in lei il piano del SIGNORE’?
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Rallegrati.. la risposta di Maria… avvenga di me secondo la tua Parola…. la presenza di Dio non
può che portare gioia.
Questa è stata la sua esperienza, ma vale per tutti: senza preghiera non si sta in piedi e
non si sa dove andare. È importante, dunque, che ci sia un dialogo prolungato con il Signore
ogni giorno, e poi un’invocazione a Lui prima di ogni momento importante, di ogni incontro, di
ogni decisione.
Pregare, non certo per convincere Dio a mandare pastori, come se non si curasse del suo
popolo, ma per lasciarsi sempre più travolgere dalla visceralità del suo amore
paterno e materno: per imparare, pregando, a essere sensibili alle necessità dei suoi figli!
siate gli specialisti di Dio, non tanto come studiosi di tecniche, di statistiche e di teorie, per
quanto anche queste possano servire, quanto di quella sapienza che si matura facendo prima di
tutto i “calli alle ginocchia” e poi “alle mani”. Siate specialisti, cioè, nelle arti della
preghiera e della carità: mani giunte dinanzi a Dio e mani tese verso i fratelli. Mani giunte e
mani tese: così si diventa specialisti di Dio!
Grazie per le mani giunte: non incollate, no, perché poi devono andare a lavorare, ma
giunte. Continuate, per favore, a pregare per le vocazioni.
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TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA
- Questa devozione ci fa seguire l’ esempio di Cristo che è venuto su questa terra non
come uomo perfetto ma bisognoso di tutto, nel seno di Maria e poi sottomesso ai genitori
e alla fatica del lavoro per 30 anni…. E noi facciamo fatica a sottometterci a Maria, a
imitazione del suo Figlio?
- Questa devozione ci procura l’assistenza di Maria. Maria, che non si lascia vincere in
generosità, vedendo che uno si dona interamente a lei, per onorarla e servirla, si dà pure
interamente a lui: lo colma delle sue grazie, l’ adorna con i suoi meriti, lo sostiene con la
sua potenza. Gli comunica le sue virtù.. la sua umiltà, la sua fede, la sua purezza. Come
S. Giovanni Evangelista dice di sé stesso: Il discepolo la prese con se, nella sua casa”.
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nell’argento della vostra purezza, nelle acque della grazie celeste, dei vini dei vostri
meriti e virtù ad un sacco bucato, ad uno scrigno vecchio è spezzato, ad un maso guasto e
corrotto come voi; altrimenti sarete spogliati dei dati cioè dai demoni che cercano ispira
notte e giorno il tempo propizio per farlo. Queste reti con il cattivo odore dell’amore di
voi stessi della confidenza in noi e nella vostra volontà quanto di più puro Dio vi dona.
Come Rebecca fece con Giacobbe, ci riveste dei vestiti e degli ornamenti del suo FIGLIO
per presentarci al Padre ed avere le sue benedizioni.
AFFIDAMENTO A MARIA
Signore nostro Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, noi ci riconosciamo e ti adoriamo come
nostro principio il nostro ultimo fine.
Ti supplichiamo di rinnovare il nostro favore quel testamento da te fatto sulla croce, quando hai
dato altri del letto apostolo Giovanni il titolo di figlio della tua madre Maria.
O Gesù, fa che anche per noi tu possa dire alla tua madre Maria: donna, e con le tue figlie e
concedi la grazia di essere autentiche suoi figli per tutta la nostra vita.
Maria, vergine Immacolata, madre di Gesù e madre nostra, volendoci oggi porre sotto la tua
speciale protezione, ti riconosciamo per madre nostra in modo tutto particolare.
confidando unicamente nella tua bontà, rinnoviamo oggi l'atto di affidamento per consacrare a te
tutta la nostra vita. Ci mettiamo a tua disposizione per promuovere la gloria di Dio, il tuo conto è
la salvezza dei fratelli con tutti i mezzi proporzionati alle nostre capacità. Amen
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Amen.