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Modulo

Alfabetizzazione su
informazioni e dati

Learn everything, everywhere!


1Navigare, ricercare e filtrare dati, informazioni e i contenuti digitali 3
1.1. Internet e il web 3
1.1.1. Nascita di internet: ARPANET 3
1.1.2. Nascita del web 3
1.2. Connessione ad internet 4
1.2.1. Primo settaggio o connessione 4
1.2.2 Connessione Wi-Fi 6
1.2.3. Velocità di connessione 6
1.2.4 Connessione dati su reti mobili 8
1.2.5 Tecnologia e connessione 5G 9
1.3 Browser e navigazione 11
1.4 Google Chrome 13
1.4.1 Download e installazione 14
1.4.3 Indirizzo o URL 18
1.4.4 Protocollo SSL e TLS 19
1.4.5 Navigazione 20
1.4.6 Schede 21
1.4.7 Finestre 23
1.4.8 Aprire link in un’altra scheda o in un’altra finestra 25
1.4.9 Spostare e bloccare schede 26
1.5 Funzioni di Google Chrome 28
1.5.1 Cronologia 28
1.5.3 Configurazione 35
1.5.4 Impostazione della pagina iniziale 37

2 Motore di ricerca 39
2.1 Funzionamento 39
2.1.1 Scansione 40
2.1.2 Indicizzazione 40
2.1.3 Creazione della SERP 40
2.2 Tipologie: differenze e più utilizzati 40
2.2.1 Web directory 41
2.2.2 Search Engine 41
2.3 Query e keywords 42
2.3.1 Query di navigazione 43
2.3.3 Query transazionali 44
2.4 Google 44
2.4.1 Effettuare una ricerca 45
2.4.2 Strumenti di ricercar 48
2.4.3 Ricerca avanzata 49
2.4.4 SafeSearch 50
2.4.5 Altre tipologie di ricerche su Google 51
2.4.6 Ricerca per immagini 54

3 Valutare dati, informazioni e contenuti digitali 62


3.1 Regole per effettuare ricerche sicure 62
3.1.1 Valutare un sito web 62
3.1.2 Trucchi per individuare fake news 63
3.2 Diritti di proprietà e utilizzo dei contenuti 64
3.2.1 Copyright e copyleft 64
3.2.2 Marchio registrato 65
3.2.3 Creative Commons 65
3.2.4 Licenze d’uso dei software 67

4 Gestire dati, informazioni e contenuti digitali 68


4.2 File e cartelle 70
4.2.3 Scaricare file e archiviarli, stampare pagine web, salvare testi e immagini 78
4.3 Cloud storage 84
4.3.3 OneDrive 96
4.3.4 iCloud 96

1
1. Navigare, ricercare e filtrare dati, informazioni e i contenuti digitali
Cercare informazioni sul web è un’attività che la maggior parte delle persone svolge
quotidianamente. Per farlo, dobbiamo disporre di una connessione ad internet e di un
browser per accedere al web. Se stiamo cercando un’informazione in particolare,
utilizzeremo un motore di ricerca e accederemo a diversi siti.

Vediamo cos’è internet e come possiamo connetterci.

1.1. Internet e il web


Internet è una rete di telecomunicazioni ad accesso pubblico. Sostanzialmente mette
in comunicazione dispositivi, quali computer, server, tablet, ecc. di tutto il mondo,
attraverso una “lingua” comune, ciò che viene chiamato protocollo. I protocolli principali
di internet sono il TCP e l’IP.

TCP è il protocollo di trasporto che consente e rende affidabile la trasmissione di dati, divisi in
pacchetti, tra mittente e destinatario.

IP è il protocollo di interconnessione di reti, che serve per mettere in connessione reti


tecnologicamente diverse tra loro. Il suo compito principale è di indirizzare e instradare le
comunicazioni tra sottoreti che, invece, utilizzando un indirizzamento proprio a livello locale.

1.1.1. Nascita di internet: ARPANET


Il progetto che per primo ha messo in comunicazione computer fisicamente distanti tra
loro è stato il progetto ARPANET.

ARPANET, progetto finanziato nel 1969 dalla Advanced Research Projects Agency del
Ministero della Difesa statunitense, è riuscito a collegare e mettere in comunicazione 4
nodi: l’Università della California di Los Angeles, l’SRI di Stanford, l’Università della
California di Santa Barbara e l’Università dello Utah.
Internet, per come lo conosciamo oggi, è l’estensione della prima rete ARPANET.

2
1.1.2. Nascita del web
Se paragoniamo internet ad una rete autostradale, quindi all’infrastruttura sulla quale si
muovono le automobili, nella metafora le informazioni, allora il web è una stazione di
servizio, così come le email o i servizi di comunicazione VoIP (es. Skype).

Infatti, il World Wide Web, ovvero la “ragnatela globale”, è un servizio che permette di
navigare in internet e di usufruire di contenuti. Si basa sul protocollo HTTP (HyperText
Transfer Protocol) che permette di leggere o visualizzare i contenuti in maniera non
sequenziale, ma saltando da uno all’altro attraverso l’uso di link, collegamenti
ipertestuali (hyperlink). Il protocollo HTTP è stato sviluppato dal CERN di Ginevra nel
1989. Il primo sito web al mondo è stato pubblicato nel 1991 dal ricercatore britannico
Sir Tim Berners-Lee.

Per accedere alle pagine che contengono e organizzano i contenuti è necessario utilizzare
un software, o programma, detto web browser, più semplicemente browser.

1.2. Connessione ad internet


Prima di imparare ad utilizzare il browser e gli altri servizi di internet, vediamo come
avviene tecnicamente la connessione alla rete.

Normalmente, quando vogliamo accedere al web, apriamo il browser dal nostro pc o dallo
smartphone e ci troviamo già pronti per navigare.
I nostri dispositivi, dopo il primo settaggio, ovvero il momento in cui li impostiamo per
connetterli alla rete, ricordano le impostazioni date e ogni volta che colleghiamo il cavo di
rete o il Wi-Fi si connettono automaticamente a internet senza che noi facciamo nulla.

1.2.1. Primo settaggio o connessione


Impostiamo la connessione ad internet utilizzando un pc.
Ci servono:
- un pc
- un modem/router con i relativi cavi
- un abbonamento al servizio di connessione

3
Il computer, come tutti i dispositivi in grado di connettersi a internet, ha al suo interno un
adattatore di rete, detto NIC (Network Interface Card).
Ciò che devi fare è utilizzare un cavo Ethernet che deve unire il pc da una parte con il
modem/router dall’altra, attraverso le rispettive porte Ethernet.

Il compito del modem/router è di creare la connessione alla rete e gestire il traffico in entrata e in
uscita dei dispositivi collegati. In alcuni casi a svolgere questo compito sono due hardware distinti: il
router e il modem.

La connessione al modem/router:
può avvenire attraverso il cavo e si parla di rete cablata;
oppure può avvenire senza fili e si parla di rete Wi-Fi.

Affinché il modem/router si connetta ad internet è necessario aver sottoscritto un


abbonamento al servizio di connessione fornito da una delle aziende di
telecomunicazioni presenti nel nostro paese, per esempio Tim (Telecom), Vodafone o
Linkem.

Le aziende che forniscono il servizio di accesso ad internet si chiamano ISP, Internet


Service Provider.
Spesso gli ISP forniscono anche l’hardware con cui connettersi ad Internet, quale il
modem/router, che è già impostato per offrirti il servizio richiesto.

4
Al primo collegamento, viene richiesto di impostare i propri dati di accesso quali User ID
e Password, che saranno poi memorizzati dal sistema.

La connessione ad Internet si stabilisce quando il modem “fa una telefonata” all’ISP,


utilizzando il protocollo PPP (Point to Point Protocol).
Quando si avvia la comunicazione tra modem e ISP, avviene la verifica dei dati di login,
ovvero UserID e password che ci identificano come utente. Questo passaggio avviene in
maniera automatica, senza bisogno del nostro intervento.
Una volta verificati i dati di login, l’ISP assegna al modem e quindi al nostro dispositivo (o
ai nostri dispositivi se ne usiamo più di uno) un indirizzo IP.

1.2.2 Connessione Wi-Fi


Per connettersi a internet senza collegare il cavo di rete, cioè in modalità wireless (o Wi-
Fi), dal dispositivo devi cercare le reti disponibili e selezionare la propria rete, alla quale
accedere inserendo la password.

Sistema operativo Windows


1) Da Impostazioni, clicca su Reti e Internet e poi su Wi-Fi.
2) Clicca su Mostra reti disponibili e seleziona la rete alla quale puoi accedere.
3) Aggiungi l’opzione Connetti automaticamente e clicca Connetti.
4) Inserisci la password e clicca Avanti.
5) Clicca su Sì per impostare la rete come Privato o Casa; altrimenti clicca su No.

1.2.3. Velocità di connessione


La velocità di connessione dipende dalla rete cablata dell’ISP e dal modem utilizzato. In
Italia, la maggior parte degli utenti utilizza l’ADSL, cioè una connessione a banda larga
con una velocità dai 20 ai 100 Mbps in entrata (download) e dai 2 ai 6 Mbps in uscita
(upload).
Di velocità superiore è la fibra ottica, con la quale si può raggiungere una velocità di 1
Gbps in download e di 10 Mbps in upload.

La velocità in download è legata a quanto tempo impieghi per scaricare un file dal web,
qualsiasi tipo di file dati: immagini, video, applicazioni, documenti testuali ecc.
Meno tempo impieghi e più risulta veloce la tua connessione.

5
La velocità in upload è legata al caricamento sul web di file. Anche una semplice ricerca su
Google è un caricamento in upload.
Anche in questo caso, meno tempo impieghi e più è veloce la connessione.

Molto spesso, quando la linea internet risulta lenta, il problema è proprio nella velocità di
upload. Il tuo dispositivo ci impiega troppo tempo per inviare la richiesta del servizio che
vogliamo, per esempio l’accesso a Facebook.

Quando sottoscrivi un abbonamento a un ISP, verifica sempre prima la velocità in upload garantita. Può
fare la differenza.

Sei curioso di conoscere la velocità che raggiunge la tua connessione internet? Puoi farlo
gratuitamente lanciando uno speed test. Ci sono diversi siti che ti offrono questo servizio.
Uno di questi è https://www.speedtest.net/

Questa è la schermata principale.

6
La prima cosa che si nota è che ha rilevato il nome dell’ISP, in questo caso Vodafone.
Cliccando su VAI si avvia il test.

7
Prima rileva la velocità in download, poi quella in upload e, alla fine, fornisce il resoconto
con un id univoco.

L’unità di misura della velocità di connessione è bit per secondo: bps.


Kbps è kilobit per secondo, Mbps è megabit per secondo, Gbps è gigabit per secondo, e a
salire.

1.2.4 Connessione dati su reti mobili


Con un dispositivo mobile come lo smartphone possiamo connetterci ad internet
attraverso:
● il Wi-Fi, laddove disponibile, per esempio quando siamo in casa o in un Internet cafè;
● la connessione dati offerta dall’operatore telefonico.

Quando sottoscriviamo un contratto di rete mobile con un operatore, per esempio Wind
o Iliad, scegliamo anche il piano tariffario.

8
Con la diffusione degli smartphone, che richiedono la connessione ad internet per essere
sfruttati in tutte le loro potenzialità, si è diffusa anche la necessità di avere un piano
tariffario vantaggioso per la connessione dati.

● Si definisce traffico voce la trasmissione di voce a distanza e in tempo reale e l’invio


di SMS utilizzando onde radio attraverso ricetrasmettitori terrestri.

● Si definisce traffico dati la quantità di dati generata dalla navigazione su internet,


quando si accede a un’app, o si invia un'email, o un messaggio istantaneo, quale
WhatsApp o Telegram.

Un piano tariffario che consenta libertà di utilizzo dello smartphone è della tipologia
tutto-incluso (all-inclusive), per cui con un fisso mensile abbiamo a disposizione un certo
numero di Gigabyte per il traffico dati.

L’ampiezza di banda nelle reti mobili identifica la velocità di connessione, come per le reti
fisse.
Attualmente il 4G (quarta generazione) per la telefonia mobile è la massima velocità
possibile per la trasmissione dati messa a disposizione dagli operatori di telefonia
mobile.

1.2.5 Tecnologia e connessione 5G


In alcune parti del mondo si sta già utilizzando la tecnologia 5G.
Il 5G permette prestazioni e velocità molto superiori rispetto al 4G, facilitando l’utilizzo di
intelligenza artificiale, blockchain e IoT (Internet of Things). Questo rappresenta un salto
di paradigma in cui tutto sarà connesso, abbattendo barriere temporali e realizzando
opportunità fino ad ora non ipotizzabili.

Vediamo alcune caratteristiche e applicazioni della tecnologia 5G.

● Efficiente gestione di banda e connessioni: in ambienti densamente popolati,


laddove oggi poche centinaia di utenti connessi contemporaneamente potevano
affossare la linea, non ci saranno problemi di sovraccarico della banda.

9
● Alta velocità: consente di raggiungere facilmente oltre 50 Mbps in tutte le aree,
sia urbane che rurali; potenzialmente può arrivare a 10 Gbps.

● Mobilità ad alta velocità: la velocità nella connessione sarà disponibile anche per
i device mobili, non solo per la linea fissa di casa o dell’ufficio. Questo comporterà
un impatto anche su automobili, aerei o treni, grazie anche alla 3D connectivity, in
grado di tracciare lo spostamento di un punto di connessione nello spazio, in modo
da fornirgli servizi migliori durante gli spostamenti.

● Internet of Things: saranno sempre di più gli oggetti e i luoghi connessi, che quindi
acquisiranno “intelligenza” e potranno comunicare dati. Per esempio, i contenitori
delle medicine potranno mandare un avviso se si dimentica di prendere il farmaco,
la sveglia potrà suonare prima se rileva che ci sarà traffico sul percorso per andare
al lavoro.
● Real-time e bassissima latenza (tempo di risposta tra comando ed esecuzione): la
comunicazione sarà davvero istantanea. Abbattere le distanze temporali equivale
ad abbattere le distanze fisiche. Si potranno controllare le automobili da remoto, si
potrà raggiungere la frontiera del cosiddetto feedback tattile, per il quale sarà
possibile toccare oggetti situati a grandi distanze grazie ad appositi apparati.

● Disastri naturali: sia per la prevenzione che per la gestione di calamità naturali,
grazie all’alta efficienza delle componenti utili e i bassi consumi che la rete implica.

● E-health: cambierà il modo di monitorare e intervenire sui parametri fisici,


attraverso il monitoraggio a distanza, con la possibilità di tracciarne l’evoluzione
nel tempo e la possibilità di comunicare problemi in tempo reale con centraline
“intelligenti”.

● Broadcasting: i flussi video saranno semplificati e facilitati.

● Riduzione dei costi per le infrastrutture: questo permette che la rete 5G sia
adottata rapidamente a costi minimi.

● Efficienza energetica: bassi consumi energetici per gestire un altissimo traffico


dati.

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● Facilità di upgrade: sarà possibile realizzare evoluzioni della rete senza gravare sui
costi dell’intera infrastruttura.

● Semplicità, flessibilità e scalabilità: la rete deve essere semplice da progettare,


realizzare e gestire.

● Convergenza fisso-mobile: consentirà di gestire gli utenti allo stesso modo, senza
differenze legate alla tecnologia per la trasmissione dati.

● Esclusione del digital divide: il 5G raggiungerà facilmente tutte le aree del


pianeta, senza discriminazioni legate al ridotto vantaggio economico degli
investimenti in alcune aree, come avviene ora.

Una delle maggiori critiche rivolte alla tecnologia 5G riguarda i suoi effetti sulla salute.
Si teme che possa causare varie malattie, come i tumori per esempio, a causa delle
frequenze più elevate sulle quali viaggerà.
Leggiamo su altroconsumo:

“Il 5G viaggerà sì su frequenze più elevate rispetto a 2G, 3G e 4G (e questo è uno


degli elementi che spaventa), ma la rete di antenne, in realtà, utilizzerà segnali dotati
di potenza inferiore (spieghiamo in seguito perché). Inoltre, resta fermo il fatto che,
anche se a frequenze maggiori, la capacità di penetrazione di queste onde
nei tessuti umani rimane sempre molto bassa e limitata agli strati superficiali della
pelle, mancando anche l’energia necessaria per causare un danno al Dna. Con una
rete di questo genere, per la capillarità delle antenne del 5G, l’intensità dei segnali
necessari e le frequenze utilizzate, viene da pensare a un’esposizione limitata e
dagli effetti negativi paragonabili o addirittura inferiori a quelli derivanti dall’uso
di tecnologie precedenti”

11
1.3 Browser e navigazione
Il browser è il programma che ci serve per navigare sul web, ovvero per usufruire di
molti dei servizi che il web mette a disposizione.
Il verbo inglese to browse significa sfogliare, cioè sfogliare le pagine del web nelle quali
possiamo trovare le informazioni e i contenuti che cerchiamo.
Il browser, quindi, è lo strumento che ci consente di sfogliare virtualmente le pagine web,
di visualizzare contenuti e accedere a strumenti e siti web, come ad esempio il motore di
ricerca.

1.3.1 Tipologie di browser


Esistono diversi tipi di browser, vediamo i più diffusi.

Chrome: creato da Google, è il browser più Edge: creato da Microsoft, è già presente
utilizzato al mondo; i suoi punti di forza nel sistema operativo Windows 10 ed è il
sono la velocità, la sicurezza e la stabilità. È browser predefinito per il sistema
disponibile per tutti i sistemi operativi dei operativo mobile di Windows 10. Edge si
computer e come app per i dispositivi integra perfettamente con le piattaforme
mobili, quali smartphone e tablet, sia con online di Microsoft.
sistema operativo Android che iOS.

Firefox: sviluppato da Mozilla, Safari: creato da Apple, funziona sui


un’organizzazione senza scopo di lucro, è sistemi operativi di computer Apple
un browser open-source, cioè il suo codice (macOS) e dispositivi mobili Apple (iOS), e
sorgente (codice con cui è stato creato) è vi è già integrato. È stata creata una
libero e accessibile a qualsiasi altro

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programmatore che può modificarlo e versione anche per sistema operativo
migliorarlo. Esiste sia la versione per Windows.
computer che la versione app per mobile.

Opera: prodotto dalla software house Maxthon: di recente produzione rispetto


norvegese Opera Software, il browser è agli altri, sviluppato da Maxthon Asia, è un
disponibile per tutti i sistemi operativi dei browser che nel 2013 si è dimostrato il
computer e dei dispostivi mobili. La 10% più veloce di Chrome e Opera, quindi
licenza è freeware, cioè il suo utilizzo è il browser più veloce in assoluto. Fa
totalmente gratuito. Presenta delle utilizzo delle tecnologie di cloud
funzioni avanzate che lo rendono computing e permette la piena
particolarmente interessante per gli sincronizzazione su diversi dispositivi, è
utenti esperti e gli sviluppatori. sufficiente avere un account Maxthon
Passport. Disponibile per tutti i sistemi
operativi.

Prima di procedere con l’utilizzo e l’analisi del funzionamento di un browser, facciamo un


breve inciso sui concetti di client e server.

È utile per comprendere cosa c’è dietro la nostra navigazione sul web: cosa accade quando
cerco un sito web? Come mi arriva l’informazione e da dove?

13
Client-server
Il sistema client-server è un’architettura di rete nella quale un computer client, o
terminale, si connette a un server per ottenere un servizio.
I server gestiscono gli accessi alle risorse da parte di un certo numero di client.
Un esempio di client è il web browser che parla con il server attraverso il protocollo HTTP.
L’accesso ai dati e alla navigazione è fornito dal server.

1.4 Google Chrome


Scegliamo Chrome come browser, banalmente perché è il più diffuso a livello mondiale,
ma non solo. Scegliamo Chrome anche perché Google ha sviluppato e integrato nel suo
browser diversi servizi e strumenti che ci sono molto utili come utenti del web e come
cittadini digitali. Ne ha creato anche delle app, da scaricare sullo smartphone, con qualsiasi
sistema operativo.
Un esempio? Google Maps. Accedere a Maps da Chrome ne garantisce un’esperienza d’uso
immediata e semplice.

1.4.1 Download e installazione


Partiamo dunque da scaricare Google Chrome, dall’indirizzo
https://www.google.com/intl/it_it/chrome/

14
Tutto ciò che vedremo in Chrome sarà presente in maniera identica o simile negli altri web browser.
Impariamo la logica con cui sono stati pensati e sarà più semplice orientarci in ogni browser.

Clicca su Scarica Chrome. In maniera automatica viene scaricata la versione corretta per il
sistema operativo in uso.

Accetta i termini di servizio cliccando su Accetta e installa.

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A questo punto clicca su Esegui e attendi la conclusione del download e dell’installazione.

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Conclusa l’installazione, Google Chrome si aprirà automaticamente.

1.4.2 Interfaccia

Apriamo Chrome facendo doppio click sull’icona.

In Windows 10 l’icona si trova nel menu delle


applicazioni installate, cliccando su Start.

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La schermata iniziale è impostata all'indirizzo https://www.google.it/

Al centro della pagina, sotto la scritta Google, si nota un campo vuoto nel quale è possibile digitare
delle parole per una ricerca, ma questo lo vedremo meglio nella parte dedicata ai motori di ricerca.

18
In alto troviamo:

(1) la Barra degli indirizzi, dove digitare l’indirizzo della risorsa che cerchiamo;
(2) le Frecce di navigazione, avanti e indietro, per muoversi nelle pagine visitate durante la
navigazione;
(3) il comando Ricarica questa pagina: si utilizza quando si vuole inviare nuovamente il comando
per accedere ad una specifica pagina;
(4) l’icona Aggiungi ai preferiti, che serve per memorizzare l’indirizzo presente tra i preferiti in
modo da ricordarlo e raggiungerlo facilmente;
(5) l’icona di Utente corrente: avere un account Google offre molti vantaggi anche in
termini di navigazione;
(6) il comando Personalizza e controlla Google Chrome, per accedere alle impostazione e
personalizzare il browser.

19
1
2 3 4 5 6

Sopra la Barra degli indirizzi, puoi vedere le schede di navigazione: all’avvio di Chrome la
navigazione inizia in una scheda nuova, accanto c’è il pulsante + che consente di aprire
altre schede di navigazione senza chiudere o cambiare l’attuale.

1.4.3 Indirizzo o URL


URL (Uniform Resource Locator) è una sequenza di caratteri che identifica l’indirizzo
di una risorsa sul server. Gli indirizzi URL che iniziano con HTTP indicano risorse web.

Prendiamo ad esempio l’indirizzo

DOMINIO DI 1°
PROTOCOLLO https:/it.wikipedia.org LIVELLO

20
Il primo elemento è il protocollo, ormai abbiamo imparato a riconoscerlo.
È presente una S dopo HTTP. Sta a significare che oltre al protocollo HTTP, viene
impiegata la crittografia SSL per rendere più sicuro il sito attraverso l’autenticazione dei
dati trasmessi.

Dopo : e // inizia l’indirizzo vero e proprio composto da 3 domini.

.org è il dominio di primo livello: indica l’area geografica o la tipologia del sito.

Esistono 3 tipi di domini di primo livello:


nazionali: per esempio .it sta per Italia, .uk per United Kingdom, .eu per Europa.
generici: usati da particolari classi di organizzazioni, per esempio .com per organizzazioni
commerciali, .gov, .mil ed .edu per governo, forze armate ed enti educativi.
infrastrutturali: l’unico esistente è .arpa.

https:/it.wikipedia.org

DOMINIO DI 3° DOMINIO DI 2°
LIVELLO LIVELLO

wikipedia è il dominio di secondo livello: è il nome che identifica il sito web specifico, viene
registrato presso un ISP.
it è il dominio di terzo livello: è facoltativo e può indicare il contenuto specifico del sito,
per esempio un blog che appoggia sul sito principale, oppure serve per dividere il
contenuto del sito su diversi server.

21
1.4.4 Protocollo SSL e TLS
Perché sono importanti i protocolli SSL e TLS?
Secure Sockets Layer (SSL) e il suo successore Transport Layer Security (TLS) sono due
protocolli crittografici che hanno il compito di garantire una comunicazione sicura tra
sorgente e destinatario su reti TCP/IP, Internet. Per comunicazione sicura si intende che il
protocollo crittografico previene la manomissione dei dati, la falsificazione e
l’intercettazione nella comunicazione tra client e server.

Prendiamo il caso in cui un utente navighi sul web attraverso il browser. Quando il browser
vuole accedere a un sito, il protocollo prevede l’autenticazione del server su cui poggia il

sito: in questo modo è solo il server ad autenticarsi presso il client, cioè il client rimane
anonimo ma conosce l’identità del server. Come si verifica se il server è affidabile? Il
browser valida il certificato del server controllando che la sua firma digitale sia valida e
riconosciuta da una autorità di certificazione, ovvero un soggetto terzo abilitato ad
emettere certificati digitali tramite una procedura basata su standard internazionali
riconosciuti.
Il browser indica una connessione sicura mostrando l’icona del lucchetto vicino
all’indirizzo.

22
1.4.5 Navigazione
Navigare in rete vuol dire spostarsi tra le pagine web.
Se conosci già l’indirizzo del sito che vuoi raggiungere, scrivilo nella barra degli
indirizzi.

• Clicca nella barra degli indirizzi. Se è già presente un URL, cliccando verrà selezionato
e cancellato non appena digiterai l’indirizzo.
• Digita l’indirizzo tralasciando https://, viene messo in automatico, e premi invio dalla
tastiera.
• Quando stai digitando l’indirizzo, il browser ti aiuta suggerendoti il completamento

automatico dell’indirizzo, in base alle lettere digitate.

23
I pulsanti Avanti e Indietro ti consentono di spostarti sulla pagina visitata
precedentemente o su quella visitata successivamente. Per esempio, se da
www.google.it passo a www.wikipedia.it, Google diventa la pagina precedente:
quindi se clicco su Indietro, da Wikipedia torno a Google;
se poi clicco Avanti, da Google vado a Wikipedia.

Abbiamo visto che esiste anche il pulsante Ricarica questa pagina. È utile quando si vuole
aggiornare una pagina. Spesso accade che la richiesta di accedere a un sito non venga
soddisfatta immediatamente, perché magari c’è un calo di connessione e il caricamento
della pagina si blocca. Quindi, invece di scrivere nuovamente l’indirizzo, sarà sufficiente
cliccare sul pulsante Ricarica questa pagina.

Un esempio? Accedere a una pagina di YouTube per visualizzare un video specifico. Se la


connessione è momentaneamente lenta, il video ha difficoltà a caricarsi. L’indirizzo di
riferimento del video è molto lungo e complesso per digitarlo nuovamente. Ecco che
cliccare il pulsante Ricarica questa pagina diventa molto comodo!

Nota che mentre il browser cerca di accedere a una pagina, il pulsante Ricarica questa pagina cambia e
diventa una X, cioè il comando Interrompi il caricamento della pagina.

24
1.4.6 Schede
Abbiamo visto che quando si apre Google Chrome, la prima pagina viene visualizzata in
una scheda. I browser, per semplificare l’esperienza d’uso della navigazione, prevedono
che tu possa tenere aperte insieme più pagine in un’unica finestra.
Capita spesso che abbiamo la necessità di cercare informazioni su diversi argomenti
contemporaneamente. Oppure semplicemente perché pensiamo che una pagina possa
esserci utile anche più avanti e, nel frattempo che facciamo altro sul web, la teniamo
aperta per non dimenticarne l’indirizzo.

Quindi apriamo più schede, ci sono due modi:

● Clicca sul pulsante + accanto alla scheda già aperta.


● Clicca sul pulsante con 3 puntini verticali, il comando Personalizza e controlla
Google Chrome. Da qui scegli Nuova scheda.

Se preferisci utilizzare una combinazione di tasti da tastiera, con Windows 10 apri una Nuova scheda
con crtl+t, con Mac invece la combinazione è cmd+t.

25
Per chiudere una scheda, è sufficiente cliccare sulla X all’interno della scheda.

1.4.7 Finestre
Come si nota dal menu aperto (vedi figura), hai la possibilità anche di aprire una Nuova
finestra e una Nuova finestra di navigazione in incognito.
Se hai bisogno di confrontare dei dati oppure di tenere ben distinte le schede di
navigazione, diventa molto utile aprire più finestre invece che più schede.

La combinazione di tasti per aprire una Nuova finestra è:

• Ctrl + n per Windows 10


• Cmd + n per Mac.

Facciamo un esempio. Ipotizziamo di voler organizzare un viaggio a Disneyland Paris a


luglio. Dobbiamo prenotare l’hotel per il soggiorno. Cerchiamo la disponibilità e i prezzi
sia sul sito https://www.disneylandparis.com/it-it/hotel/ sia su booking.com.

26
Mettiamo le due ricerche a confronto.

Abbiamo fatto in modo di tenere le due finestre aperte una vicino all’altra,
ridimensionandole. Per ridimensionare una finestra e renderla più grande o più piccola,
è sufficiente posizionarsi con il mouse sul contorno, tenere cliccato e trascinare alla
dimensione desiderata. Per spostare la finestra poi, devi posizionare il mouse in alto,
sulla banda grigia accanto alla scheda aperta, tenere cliccato e trascinare.

Per chiudere una finestra, clicca sul pulsante rosso con la X presente nell’angolo della
finestra.

Esiste anche un’altra tipologia di finestra, la Finestra di navigazione in incognito.


La navigazione in incognito è una funzione resa disponibile da tutti i browser e consente
di navigare senza lasciare tracce. Cosa vuol dire non lasciare tracce?

● Gli indirizzi dei siti visitati non vengono salvati nella cronologia.

27
● Non vengono salvate informazioni quali i cookie, i suggerimenti per le ricerche o i
dati di riempimento automatico. I cookie servono ai siti web per memorizzare
informazioni su chi li visita in modo da riconoscerlo la prossima volta che torna sul
sito o in modo da fornire indicazioni sulle preferenze di ricerche della persona.

La finestra di navigazione in incognito diventa molto utile quando utilizzi un computer che
non è il tuo e non vuoi lasciare visibili o tracce delle tue attività svolte online, per esempio
quali siti hai visitato, se hai fatto il login alla casella di posta elettronica (chiudendo la
finestra spariscono contestualmente anche i tuoi dati di accesso), se devi fare delle
ricerche online riservate.

1.4.8 Aprire link in un’altra scheda o in un’altra finestra


Capita spesso, mentre navighiamo, di imbatterci in informazioni aggiuntive che nella
pagina web corrispondono a un link. Se vogliamo mantenere l’attuale pagina aperta e
contemporaneamente aprire il link in un’altra scheda o finestra, con tutti i vantaggi che
conosciamo, possiamo farlo facilmente.

28
• Posizionati con il puntatore del mouse sulla parola linkata (si dice così quando una
parola corrisponde a un link, si vede perché normalmente ha un colore e uno spessore
diverso dal resto del testo e, passandoci sopra, il puntatore del mouse cambia forma).
• Clicca con il tasto destro: apparirà un menu, detto menu contestuale.
• Scegli Apri in un’altra scheda oppure Apri in un’altra finestra.

1.4.9 Spostare e bloccare schede


Le schede aperte nella finestra del browser possono essere:

1. spostate all’interno della finestra,

29
2. spostate al di fuori della finestra,

3. bloccate.

Vediamo come.

1. Spostare una scheda all’interno della finestra.

• Posizionati sulla parte grigia della scheda, dove è indicato il nome della scheda stessa.

• Clicca col tasto sinistro e tieni premuto.

• Scorri verso destra o verso sinistra, in orizzontale.

• Raggiunta la posizione, rilascia la scheda.

4. Spostare una scheda al di fuori della finestra.

• Posizionati sulla parte grigia della scheda, dove è indicato il nome della scheda stessa.

• Clicca col tasto sinistro e tieni premuto.

• Trascina la scheda verso il basso, trasformandola in una finestra autonoma.

• Rilascia la scheda della nuova finestra formata.

5. Bloccare una scheda.

• Posizionati sulla parte grigia della scheda, dove è indicato il nome della scheda stessa.

• Clicca col tasto destro e si apre il menu contestuale.

• Clicca su Blocca.

30
Per sbloccarla segui lo stesso procedimento.

Le schede bloccate vengono caricate ogni volta che si apre il browser. Questo è molto utile quando si
consultano frequentemente alcuni siti: la loro apertura avverrà senza che siamo noi a doverci ricordare
di raggiungere la pagina del sito, ma il suo caricamento aggiornato sarà automatico.

1.5 Funzioni di Google Chrome


Google Chrome, come tutti i browser, ha delle funzioni che servono a facilitare la
navigazione, quali la cronologia e i preferiti.

1.5.1 Cronologia
È una funzione che ti consente di avere un elenco di tutti i siti visitati, divisi in un ordine
temporale.

Come puoi accedere alla Cronologia?


• Clicca sul comando Personalizza e controlla Google Chrome

31
• Posizionati col mouse su Cronologia: qui si vedono alcuni dei siti visitati più di recente
• Clicca su Cronologia.

A questo punto si apre la pagina dedicata a tutti i siti visitati divisi per giorno.

32
Per accedere a un sito visitato in precedenza, è sufficiente cliccarci sopra.

Trucchetto: puoi visualizzare più velocemente la cronologia cliccando a lungo col tasto sinistro sul pulsante
Indietro, vicino alla barra degli indirizzi.

33
Per cancellare i dati della Cronologia puoi:

1. Mettere la spunta agli indirizzi che vuoi cancellare e clicca Elimina, in alto.

34
2. Cliccare sul comando Cancella dati di navigazione, presente a sinistra.

A questo punto si apre la pagina Impostazioni e la finestra di dialogo Cancella dati di


navigazione.

• Il comando Base consente di: cancellare la cronologia e i completamenti automatici nella


barra degli indirizzi; essere disconnesso dalla maggior parte dei siti visitati e che hanno
memorizzato i cookie; liberare spazio nella cache di immagini e file memorizzati.

35
• Il comando Avanzate, oltre alle funzioni base, ti consente di scegliere se cancellare
anche le password che hai scelto di tenere memorizzate; i dati di riempimento
automatico (per esempio la compilazione automatica dei propri dati in caso di creazione

36
account); le impostazioni dei siti e i dati delle applicazioni alle quali hai l’accesso sempre
aperto.

1.5.2 Preferiti
Ognuno di noi ha dei siti che visita frequentemente, ai quali accede quotidianamente, o
siti da tenere in memoria per visitarli in determinati momenti. I browser consentono di
memorizzare gli indirizzi di siti o pagine web nei Preferiti. In Safari e Firefox si chiamano
Segnalibri.

37
Per salvare un indirizzo nei Preferiti, in Google Chrome, è sufficiente cliccare sull’icona
a forma di stella accanto all’indirizzo, sulla destra.

Si apre una finestra di dialogo Modifica preferito nella quale:

• dare il nome al preferito, di default appare il nome della pagina,


• scegliere la cartella dove salvare l’indirizzo,
• togliere l’indirizzo dai Preferiti col pulsante Rimuovi,
• attivare la sincronizzazione per visualizzare gli stessi preferiti su tutti i dispositivi sui
quali abbiamo fatto il login con il nostro account Google.

Le pagine salvate si visualizzano nella Barra dei Preferiti, al di sotto della Barra degli
indirizzi.

Per visualizzare tutto l’elenco dei Preferiti:


• clicca il comando Personalizza e controlla Google Chrome;
• seleziona Preferiti per aprire il menu per aggiungere la scheda ai preferiti, mostrare la
barra di preferiti, gestire i preferiti, importare preferiti e con le impostazioni;

38
• in ultimo ci sono gli indirizzi salvati.

Per accedere a un indirizzo preferito è sufficiente cliccarci sopra.


Gestione Preferiti

Dopo aver cliccato su Gestione Preferiti, si apre una pagina con tutti i preferiti salvati e le
cartelle.
A questo punto abbiamo diverse possibilità.

1. Spostare un segnalibro in un’altra cartella, trascinandolo all’interno della cartella


sulla sinistra.

39
Cliccare sul comando Altre azioni, cioè i 3 puntini verticali, accanto a ogni indirizzo, per
aprire il menu di controllo del preferito.

40
2. Cliccare sul comando Organizza, cioè i 3 puntini verticali accanto al Campo di ricerca

preferiti, per ordinare per nome i preferiti, aggiungerli, importarli ed esportarli.

1.5.3 Configurazione
Google Chrome può essere impostato come browser predefinito, il che significa che ogni
volta che clicchi un link si aprirà in maniera automatica con Chrome.

Vediamo come.

Con Windows 10

1. Fai clic sul menu Start del computer.

2. Fai clic su Impostazioni .

Apri le applicazioni predefinite:

3. Versione originale: fai clic su Sistema App predefinite.

Nella sezione Browser web in fondo, fai clic sul browser corrente, che in genere è
Microsoft Edge.

4. Fai clic su Google Chrome nella finestra Scegli un'app.

Con Mac

1) Apri Chrome sul computer.


2) Fai clic su Altro in alto a destra.
3) Fai clic su Impostazioni.
4) Fai clic su Imposta Google Chrome come browser predefinito nella sezione Browser
predefinito.
5) Se non vedi il pulsante significa che Google Chrome è già il tuo browser predefinito.

41
Dal menu Personalizza e controlla Google Chrome > Impostazioni si può:

• Modificare dimensioni di testo, immagini e video (zoom)


• Attivare e disattivare notifiche
• Modificare le lingue di Chrome e tradurre pagine web
• Utilizzare videocamera e microfono
• Modificare le autorizzazioni sui siti
• Ripristinare le impostazioni predefinite
• Attivare le impostazioni di accessibilità
• Modificare lo stile dei sottotitoli dei video

1.5.4 Impostazione della pagina iniziale


La pagina iniziale è quella che si apre automaticamente all’avvio del browser.

42
Per modificarla, da Impostazioni, seleziona Apri una pagina specifica o un insieme di
pagine e poi Aggiungi una nuova pagina.

43
All’interno digita l’URL della pagina che vuoi visualizzare all’apertura di Chrome.

2 Motore di ricerca
Un motore di ricerca è un sistema automatico che consente di effettuare una ricerca sul
web, usando una o più parole chiave.
Il motore di ricerca, in inglese search engine, ti consente di inserire, nel campo di ricerca, il
contenuto che stai cercando. In maniera automatica e molto rapida, cercherà sul web le
pagine che contengono il contenuto che stai cercando.
Considerato che sul web sono presenti più di 10 miliardi di pagine, senza un motore di
ricerca sarebbe impossibile fare una ricerca.
In che modo opera un motore di ricerca?

44
2.1 Funzionamento

Un motore di ricerca opera attraverso tre processi principali:


1. Scansione
2. Indicizzazione
3. Creazione della SERP (pagina dei risultati)

2.1.1 Scansione
In inglese crawling, è la scansione del web. Avviene attraverso dei software chiamati
crawler o spider. Lo spider, nella scansione, si sofferma su alcune parti specifiche che
compongono il codice della pagina:

• il <title> della pagina;


• la meta description, che definisce la descrizione sintetica del contenuto;
• gli alt text delle immagini, ossia l'attributo del tag <img> che contiene parole chiave
descrittive dell'immagine;
• le parti in grassetto o corsivo del testo e dei link.

Lo spider sta così andando alla ricerca delle parole chiave più ricorrenti e rilevanti, che
saranno poi fondamentali nel processo di indicizzazione, e sta costruendo un enorme
database dove inserisce i documenti considerati utili e validi.

2.1.2 Indicizzazione
L’indicizzazione, in inglese indexing, è il processo algoritmico che mette ordine tra tutti
i documenti segnalati e messi nel database durante la fase di scansione.
Le pagine vengono classificate per parole chiave, categorie, tematiche e in base a diversi
altri parametri creando una vera e propria biblioteca.
La ricerca da parte dell'utente non avviene quindi in tutto il web, ma direttamente nel
database che il motore di ricerca ha precedentemente creato, con i dati perfettamente
ordinati.
Grazie a questo meccanismo è possibile avere in tempi rapidissimi la pagina di risposta con
i contenuti ricercati.

45
2.1.3 Creazione della SERP
In inglese ranking, è il momento in cui il motore di ricerca, secondo degli algoritmi,
preleva i documenti che maggiormente rispondono alla query di ricerca e li classifica in
una pagina di risposta.
La pagina con la classifica dei risultati è chiamata SERP, Search Engine Results Page: i
contenuti migliori sono in alto, nei primi risultati.

2.2 Tipologie: differenze e più utilizzati


I primi strumenti di ricerca informazioni in rete nascono negli anni '90.
Le ricerche si basavano su due modalità e quindi su due strumenti: le web directory e i
search engine.
2.2.1 Web directory
Sono siti web in cui le risorse sono catalogate per argomento e, quando viene lanciata
una ricerca, restituiscono le home page dei siti che contengono l'argomento ricercato, non
la singola pagina.
Hanno riscosso molto successo a metà degli anni '90, per decadere ai primi anni del
Duemila. Infatti, grazie al numero crescente di siti web, l'organizzazione in categorie e
sottocategorie non è più un modo efficace per gestire le informazioni.

2.2.2 Search Engine


Abbiamo già visto il processo che permette al motore di ricerca di restituire i risultati.
Soffermiamoci ora sui motori di ricerca più diffusi, elencati a partire dal più utilizzato:

1. Google 74,38%

2. Baidu 11,91%

3. Bing 7,92%

46
4. Yahoo! 3,45%

5. Yandex 1,24%

6. Altri 4,55%

Google, nato nel 1998, è in assoluto il motore di ricerca più utilizzato al mondo con un
miliardo e mezzo di visitatori unici al mese. Domina anche il mercato mobile/tablet.
È il motore di ricerca che scegliamo per illustrare come fare una ricerca.

Baidu è il motore di ricerca cinese ed è il search engine di riferimento per il mercato cinese,
dove Google non è molto utilizzato.

Bing, sviluppato da Microsoft, ha un'utenza per la maggior parte appartenente al mercato


statunitense. Offre caratteristiche interessanti, per esempio con la ricerca video, che
risulta più accurata che in altri motori di ricerca.

Yahoo! è un motore di ricerca storico, molto utilizzato negli anni '90 come web directory,
chiusa nel 2015 e trasformata in un motore di ricerca con algoritmo.

Yandex è il motore di ricerca russo, nato nel 1997, è molto utilizzato in Russia e negli anni
ha aggiunto diversi servizi, quali mail, hosting e un browser.

2.3 Query e keywords


In informatica, la query è un'interrogazione del database con la quale si vogliono ottenere
i dati che soddisfano il criterio di ricerca.

47
Ogni volta che facciamo una ricerca attraverso un motore di ricerca stiamo lanciando una
query.
Con il termine keywords si intende una o più parole chiave, utilizzate nei motori di
ricerca per trovare contenuti relativi.
Le keywords compongono la query, che diventa quindi l'intenzione di ricerca vera e
propria.

Esistono 3 tipi di query più utilizzate:


1) di navigazione
2) informative
3) transazionali.

Vediamole più nel dettaglio.

48
2.3.1 Query di navigazione

Ha l'intento di trovare un determinato sito o pagina web, per esempio quando scriviamo
YouTube nella barra degli indirizzi del browser: potremmo digitare direttamente
l'indirizzo esatto, ma spesso, per abitudine o pigrizia, digitiamo la parola chiave "youtube"
e poi clicchiamo sull'URL esatto dalla pagina dei risultati.

2.3.2 Query informative

49
Riguardano argomenti molto vasti e poco precisi, che possono restituire migliaia di risultati. Per
esempio, una ricerca con la parola chiave “Inghilterra”, restituirà tantissimi risultati, anche molto
diversi tra loro: attualità, storia, news, gossip, geografia, musica, ecc.

2.3.3 Query transazionali


Indica la volontà di effettuare una transazione, cioè di passare da una ricerca a un'azione,
per esempio di acquisto. Se digito, come parole chiave, "macchina caffè cialde", molto
probabilmente sono interessato a valutare quale acquistare, più che a informarmi su come
funzionano meccanicamente.

Tutte le tipologie di query viste possono essere effettuate anche con una ricerca vocale,
modalità molto diffusa grazie all'utilizzo capillare degli smartphone.

50
Attraverso l'assistente vocale, il software del dispositivo è in grado di effettuare una
ricerca e restituire i risultati, sia attraverso il browser o l'app, sia attraverso la voce stessa
dell'assistente vocale.

2.4 Google

Effettuare una ricerca con Google è estremamente semplice e intuitivo. Questo è uno dei
motivi che hanno portato Google a essere il motore di ricerca più utilizzato in tutto il
mondo.
Vai all'indirizzo www.google.it
La pagina che si aprirà presenta, nel centro della pagina, il logo di Google e un campo
vuoto, detto campo di ricerca. All'interno del campo di ricerca c'è l'icona della lente di
ingrandimento che ha, convenzionalmente, il significato di ricerca. È presente anche
l'icona del microfono, che rappresenta il comando Esegui una ricerca vocale.
Sotto al campo di ricerca, ci sono due pulsanti:

6) Cerca con Google, è il comando per avviare la ricerca;


7) Mi sento fortunato, è il comando che ti porta direttamente nella pagina del primo
risultato della ricerca.

2.4.1 Effettuare una ricerca

La prima cosa da fare è avere bene in mente cosa vogliamo cercare e, quindi, le parole
chiave da inserire nel campo di ricerca.
Immaginiamo di voler effettuare una ricerca sulla parola chiave "caffè".

51
Dopo averla digitata nel campo di ricerca, possiamo cliccare il pulsante Cerca con Google
oppure premere il tasto Invio della tastiera.

Già mentre stiamo digitando la parola chiave, vediamo che Google ci dà alcuni
suggerimenti per rendere la ricerca ancora più precisa e specifica.

Cerchiamo solo "caffè" per ora e vediamo la SERP, cioè la pagina dei risultati.

Tutti i browser hanno reso la barra degli indirizzi anche un campo di ricerca: se digiti una parola chiave
nella barra degli indirizzi, il browser avvia il motore di ricerca predefinito e ti restituirà una pagina dei
risultati, invece di portarti ad un indirizzo preciso.

52
La pagina che ci appare è divisa in:

A) Risultati di bar e caffetterie vicine alla mia posizione, anticipati dalla mappa;

53
B) Anteprima della pagina relativa di Wikipedia;

c) Elenco delle pagine che hanno contenuti attinenti, in ordine di rilevanza.

Puoi scorrere la SERP fino in fondo e andare oltre cliccando su Avanti o sui numeri
progressivi delle pagine della SERP.

Per accedere a uno dei risultati, ti basta cliccarci sopra e verrai portato alla pagina web.

2.4.2 Strumenti di ricercar


Torniamo in alto alla pagina dei risultati.
Qui si trovano degli strumenti che sono utili per affinare la ricerca:
• Tutti: contiene tutte le tipologie di risultati, mescolate
• Maps: rappresenta, in una mappa, i locali vicino alla tua posizione
• Immagini: restituisce i risultati di immagini correlate alla parola chiave
• Notizie: sono news relative alla ricerca effettuata

54
• Shopping: riporta i prodotti, acquistabili online, correlati alla ricerca

• Altro: riporta le altre categorie di ricerca, quali Video, Libri, Voli, Finanza.

Cliccando sul pulsante Strumenti, saranno visibili altri filtri di ricerca per selezionare
ancora meglio i risultati della SERP:

• Qualsiasi Paese: seleziona i paesi di origine delle pagine web


• Qualsiasi lingua: seleziona la lingua con cui sono scritte le pagine web
• Qualsiasi data: filtra la data di creazione o aggiornamento delle pagine web
• Tutti i risultati: con l'algoritmo Verbatim, realizza una ricerca più aderente alla parola
chiave scritta, quindi una ricerca priva delle "interpretazioni" di Google.

Per applicare questi filtri, è sufficiente cliccare sulla freccia accanto a ogni filtro e si aprirà
il menu contestuale.

55
2.4.3 Ricerca avanzata
La funzione Ricerca avanzata consente di effettuare ricerche complesse, restringendo i
risultati. Clicca sul pulsante Impostazioni > Ricerca avanzata

Qui puoi impostare i criteri per effettuare una ricerca più precisa e che, quindi, restituirà
una SERP con un numero inferiori di pagine web, ma sicuramente più rispondenti alle tue
necessità.

Facciamo un esempio.

56
Ipotizziamo di voler cercare la poesia che contiene i seguenti versi:
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade,

Andrò a digitare i versi nel campo questa esatta parola o frase:

Ecco che la SERP sarà composta da pagine che riportano esattamente i versi della poesia
X Agosto di Pascoli.

2.4.4 SafeSearch
È il filtro per limitare i contenuti sessualmente espliciti nei risultati di ricerca. Funziona per
tutte le query relative a immagini, siti e video. Non è preciso al 100%, ma ti aiuta a
escludere la maggior parte dei contenuti violenti e per adulti. È molto utile se condividi il
computer o il dispositivo con minori, sul lavoro o in luoghi pubblici.

Per attivare SafeSearch, vai in Impostazioni > Attiva SafeSearch

57
2.4.5 Altre tipologie di ricerche su Google

Meteo
Ti basta scrivere “meteo” nel campo di ricerca per avere i risultati meteorologici della tua
località o della città che aggiungo.

58
Dizionario
Google ha un dizionario integrato, per ottenere la definizione di una parola è sufficiente
digitare “Define” prima della parola che vuoi cercare.

Calcoli matematici
Per chiedere a Google di effettuare espressioni o equazioni, ti basta digitare l’operazione
che intendi risolvere e premere invio. In questo modo vedrai apparire la calcolatrice
integrata.

59
Conversione di unità

Google è in grado di effettuare conversioni di unità, per esempio 1000 euro in btc.

60
Sport

Puoi cercare il nome della tua squadra preferita e vedrai nei risultati alcune informazioni
sulla squadra, come il calendario delle partite, i risultati, ecc.

2.4.6 Ricerca per immagini


Su Google puoi cercare anche immagini, hai due modi per farlo.

1. Utilizzando lo strumento Immagini.

61
Digita la parola chiave che vuoi cercare, per esempio Madrid, e avvia la ricerca.

62
Clicca sul comando Immagini e ti appariranno le immagini correlate alla ricerca.

63
Ogni immagine che vedi, poggia su un sito web. Per ingrandire l’immagine e avere
un’anteprima delle informazioni relative all’immagine stessa, ti basta cliccarci sopra una
volta.

Sulla destra noti la foto di Madrid, relativa alla prima delle immagini presenti nella pagina
dei risultati.
Subito sotto trovi l’indirizzo del sito web dove è presente la foto, accanto all’icona del
mondo.
A seguire trovi il nome della pagina esatta nella quale è presente l’immagine, cliccabile.
E poi ci sono le immagini correlate, simili all’immagine selezionata e presenti su altri siti
web o fonti.

Clicchiamo col tasto destro sulla foto.

64
65
Possiamo scegliere di aprire il link della pagina in un’altra scheda, in modo da non perdere
la pagina coi risultati della ricerca.

66
Oppure possiamo aprire direttamente l’immagine in un’altra scheda.

67
Spesso ci servono delle immagini che hanno delle caratteristiche ben precise, in base
all’utilizzo che vogliamo farne.

Per velocizzare la ricerca e filtrare i risultati, Google ci mette a disposizione degli strumenti:
dimensione, colore, diritti di utilizzo, tipo, ora.

I più utilizzati sono:

68
8) Dimensione, che ti consente di trovare immagini grandi, medie e piccole. Questo è
molto importante per la risoluzione dell’immagine. Se vi serve per riempire una
slide di una presentazione, per esempio, è necessario avere un’immagine grande
perché si visualizzi bene e non sgranata.

Diritti di utilizzo, che ti permette di sapere quali immagini puoi riutilizzare per i tuoi scopi.

2. Utilizzando la Ricerca inversa delle immagini.

Se stai cercando immagini simili, cioè correlate, a un’immagine già in tuo possesso, puoi
farlo caricando l’immagine che hai sul motore di ricerca.
I risultati possibili sono:

• Immagini simili
• I siti web che contengono queste immagini
• Altre dimensioni dell'immagine con cui hai effettuato la ricerca.

Dalla pagina iniziale di Google, clicca su Immagini.

69
70
Verrai portato sul motore di ricerca Google Immagini. Qui puoi cercare un’immagine
correlata caricando un’immagine o da link o da computer.

71
3 Valutare dati, informazioni e contenuti digitali
Sul web si può trovare davvero di tutto. E questo sicuramente è uno dei maggiori punti di
forza di internet, che ne ha favorito la diffusione in maniera così rapida.
Ma proprio il fatto che possa esserci di tutto, ci suggerisce che è fondamentale affinare le
nostre capacità di essere critici su ciò che troviamo, di essere abili nel filtrare e valutare i
contenuti.

3.1 Regole per effettuare ricerche sicure


Ci sono delle linee guida che possiamo seguire per orientarci nel mare di informazioni e
contenuti del web.
La prima fra tutte: guardiamo sempre con attenzione l’indirizzo del sito web su cui stiamo
navigando. Il suo protocollo è http o https?
Sappiamo che https ci garantisce maggiore sicurezza nella navigazione.

3.1.1 Valutare un sito web


Per capire se un sito è affidabile dobbiamo valutare i seguenti aspetti:

• Autorevolezza: il sito è gestito da organizzazioni o strutture riconosciute? Le fonti delle


informazioni sono dichiarate? Le informazioni sono verificabili? Compaiono nome e
riferimenti dell’autore?
• Aggiornamento: il sito viene periodicamente e costantemente aggiornato? I dati di
aggiornamento sono ben visibili?
• Contenuto: i contenuti sono chiari? L’informazione è oggettiva o è un’interpretazione?
Ci sono informazioni originali o rimandi ad altri link? I testi sono scritti in maniera
corretta o sono sgrammaticati? Il registro linguistico è adatto al tema trattato?
• Originalità: il contenuto è reperibile in altra forma o in altri luoghi? Cosa presenta in più
di altri luoghi dove c’è la medesima informazione?
• Utilizzabilità: l’interfaccia è semplice? Ci sono pubblicità, richieste di soldi, richieste di
scaricare componenti aggiuntivi? Se è così, è consigliabile lasciare immediatamente il
sito.

3.1.2 Trucchi per individuare fake news


Una fake news, spesso detta “bufala”, è una notizia credibile ma falsa. Il suo contenuto
risulta verosimile, cioè è possibile che sia accaduto, ma in realtà non è così. Queste notizie

72
hanno un forte impatto sull’opinione pubblica e di fatto vengono create proprio a
questo scopo. Infatti, i social network sono il canale privilegiato su cui si diffondono in
maniera esponenziale talvolta.
Esistono due tipologie di fake news:

• quelle completamente false, create allo scopo di aumentare i click alle proprie pagine
web;
• quelle parzialmente false, che contengono qualcosa di vero ma strumentalizzato ai
propri scopi.

Sono entrambe fake news dannose, perché creano inutili allarmismi, non garantiscono una
corretta informazione, creano confusione, manipolano le opinioni.

Quali sono i passi da seguire per scovare una fake news?

1) Verifica la fonte: l’indirizzo del sito, la pagina mission/obiettivi, la pagina about


us/chi siamo, tutte le info che trovi, i contatti…

2) Controlla attentamente l’URL: spesso sono url che imitano fonti ufficiali, per
esempio correre.it invece di corriere.it; oppure terminano con .com.co e non solo
con .com.

3) Attenzione ai titoli: spesso sono fuorvianti e creati per ottenere click e like; leggi
tutto il contenuto.

4) Cerca l’autore sul web: è reale? Qual è la sua reputazione online?

1. Controlla i link e le fonti presenti: le fake news contengono fonti false o link falsi.
Le notizie vere vengono pubblicate anche da testate affidabili e riconosciute.

2. Cerca la data: spesso vengono proposte vecchie notizie come fossero di attualità.

3. Usa il buonsenso: la notizia è credibile? che sensazioni ti provoca? Spesso le bufale


vengono create per provocare rabbia.

73
4. Fai un confronto con i siti che si occupano di fake news: ci sono siti che
raccolgono notizie false dal web sia in Italia che all’estero; per esempio
https://attivissimo.blogspot.com/ , https://www.bufale.net/ ,
https://www.butac.it/ , https://bufalopedia.blogspot.com/p/siti-dindagine-
antibufala.html.

Mettendo in atto questi atteggiamenti di attenzione verso il contenuto che abbiamo


davanti, siamo già più consapevoli e capaci di scegliere le notizie davvero utili.
Se desideri approfondire maggiormente il tema, scarica il libro di Alice Lokar, Stefano
Ondelli, Fabio Romanini ed Elia Silvestro, Credibile ma falso. Come riconoscere le fake
news (quasi senza leggerle).

3.2 Diritti di proprietà e utilizzo dei contenuti


I contenuti che troviamo in rete possono essere protetti dai diritti di proprietà, quindi
prima di utilizzarli devi verificare quali siano le licenze d’uso dei singoli contenuti.
La proprietà intellettuale è l’insieme dei principi giuridici che attribuiscono a creatori e
inventori un monopolio nello sfruttamento delle loro creazioni e invenzioni e forniscono
strumenti legali per tutelarsi da abusi di soggetti non autorizzati.

Le tipologie più comuni sono copyright, copyleft, marchio registrato e Creative Commons.

3.2.1 Copyright e copyleft

Copyright, in italiano diritto di copia, è il termine che identifica il diritto d’autore. Il


contenuto segnalato dal questa icona, seguita dal nome dell’autore, indica che non puoi

74
usare, distribuire e commercializzare l’opera senza il consenso esplicito dell’autore che ne
detiene i diritti.
Copyleft, invece, indica la massima libertà di utilizzo di un contenuto. Il termine gioca
sulla coppia di parole inglesi right e left, diritto e lasciato (nel senso di permesso).

3.2.2 Marchio registrato

Il marchio registrato indica che un bene o servizio è stato depositato per essere
registrato e ha ricevuto una concessione da parte di un ente governativo preposto.
Per tale motivo gode di una particolare tutela giuridica. Viene solitamente utilizzato dalle
imprese per loghi o prodotti.

3.2.3 Creative Commons


Creative Commons è un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata a definire diritti di
utilizzo e condivisione alternativi a All rights reserved e No rights reserved.
Le licenze CC consentono agli autori di opere creative, di scegliere e modificare, quali
diritti riservare e quali lasciare liberi.

Le licenze sono 6:

• CC BY --> Permette di distribuire, modificare e creare opere derivate


dall'originale, anche a scopi commerciali, a condizione che venga:

- riconosciuta una menzione di paternità adeguata.


- fornito un link alla licenza.
- indicato se sono state effettuate delle modifiche.

75
● CC BY-SA --> Permette di distribuire, modificare, creare opere derivate
dall'originale, anche a scopi commerciali, a condizione che venga: riconosciuta una
menzione di paternità adeguata, fornito un link alla licenza e indicato se sono state
effettuate delle modifiche; e che alla nuova opera venga attribuita la stessa licenza
dell'originale (quindi a ogni opera derivata verrà consentito l'uso commerciale).

● CC BY-ND --> Permette di distribuire l'opera originale senza alcuna modifica, anche
a scopi commerciali, a condizione che venga riconosciuta una menzione di paternità
adeguata e venga fornito un link alla licenza. Quindi non consente la distribuzione
di opere modificate, remixate o basate sull'opera licenziata con questa licenza.

● CC BY-NC --> Permette di distribuire, modificare, creare opere derivate


dall'originale, ma non a scopi commerciali, a condizione che venga: riconosciuta una
menzione di paternità adeguata, fornito un link alla licenza e indicato se sono state
effettuate delle modifiche. Chi modifica l'opera originale non è tenuto a utilizzare
le stesse licenze per le opere derivate.

76
● CC BY-NC-SA --> Permette di distribuire, modificare, creare opere derivate
dall'originale, ma non a scopi commerciali, a condizione che venga: riconosciuta una
menzione di paternità adeguata, fornito un link alla licenza e indicato se sono state
effettuate delle modifiche; e che alla nuova opera venga attribuita la stessa licenza
dell'originale (quindi a ogni opera derivata non verrà consentito l'uso
commerciale).

• CC

• BY-NC-ND --> Questa licenza è la più restrittiva: consente soltanto di scaricare e condividere i

lavori originali a condizione che non vengano modificati né utilizzati a scopi commerciali,

sempre attribuendo la paternità dell'opera all'autore.

Scopri di più all'indirizzo:

https://creativecommons.org/licenses/

3.2.4 Licenze d’uso dei software


Anche per l’utilizzo dei software sono previste delle licenze d’uso, che riguardano
soprattutto le modalità in cui il software può essere distribuito.
Vediamo come funzionano.

77
1. Software proprietario. I diritti di sfruttamento economico fanno capo all'autore
del software o a colui a cui sono stati ceduti. Solitamente la licenza d'uso viene
fornita a seguito di un compenso economico. Il codice sorgente rimane segreto.

2. Software demo. È una versione dimostrativa per illustrare le potenzialità del


software, solitamente è gratuita ma ha funzioni di base e molto limitate.

3. Software di prova, o trial in inglese. È una versione di prova con tutte le


caratteristiche del software a disposizione per un tempo limitato, al termine del
quale è necessario acquistare un codice di sblocco.

4. Software shareware. Può essere distribuito liberamente ma può essere utilizzato


in tutte le sue funzioni per un periodo limitato, al temine del quale è necessario
acquistare un codice di sblocco. Oppure, come limitazione, può avere funzionalità
limitate o watermark nei salvataggi.

5. Software freeware. È la licenza che consente di distribuire il software in maniera


gratuita. Può essere copiato e utilizzato liberamente, ma non ceduto a pagamento.
Spesso questi software ospitano banner a pubblicitari.

6. Open Source. Il software viene rilasciato insieme al suo codice sorgente. Ciò vuol
dire che in qualsiasi momento un altro sviluppatore può modificare il software e le
sue funzioni, rimettendo il codice modificato nuovamente a disposizione. Questi
software non sono necessariamente gratuiti.

4 Gestire dati, informazioni e contenuti digitali


Abbiamo visto come trovare informazioni, dati e contenuti digitali sul web, sottolineando
quanto proprio il web sia la fonte privilegiata dell'utente autonomo per reperire
informazioni e contenuti. Certamente non l'unica fonte, ma la principale.

78
Quando decidiamo di salvare o importare questi contenuti sui nostri dispositivi, abbiamo
bisogno di un criterio per organizzarli al meglio e ritrovarli quando necessario.

4.1 Desktop
Il desktop, o scrivania nei sistemi operativi MacOS, è l'ambiente a interfaccia grafica che
consente di utilizzare il computer in maniera user-friendly. Il desktop è integrato nel
sistema operativo e permette l'interazione attraverso icone, finestre, barra delle
applicazioni, menu, pulsanti ecc. Gli aspetti grafici degli elementi principali possono essere
modificati tramite i temi.

79
80
4.2 File e cartelle
Ogni singolo oggetto presente nella memoria del dispositivo è definito file. Quindi un
file può essere un documento di testo, un'immagine, un filmato, un programma, una
pagina web, ecc.
Questa mole grandissima di file deve essere organizzata in maniera efficiente dal sistema
operativo, in modo che ogni file possa essere trovato ed eseguito o dall'utente o dal
sistema stesso.
Infatti, i sistemi operativi organizzano i file in cartelle, in inglese directory, che
seguono un ordine gerarchico.

81
4.2.1 Estensione dei file
I file possono essere di diverso tipo, puoi distinguerli dall'estensione. L'estensione è un
suffisso, cioè una sequenza di caratteri alfanumerici (solitamente 3) che seguono un
punto.
Sono estensioni, per esempio, .docx, .html, .exe

L'estensione serve a far comprendere al sistema quale tipologia di contenuto e quale


formato sono presenti in un file e, quindi, con quale programma deve essere aperto. Per
esempio:
Se avrò un file .docx, il sistema utilizzerà il programma Microsoft Word o similare.
Se avrò un file .html, il sistema utilizzerà il web browser.

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Estensioni più utilizzate

.txt per file di testo;


.MP3, .ogg o .WAV per file di tracce sonore (audio);
.jpg, .png, .bmp, .gif o .psd, per alcuni formati di immagini digitali statiche;
.avi, .mpeg, .wmv, .mp4, .3gp, .flv per file di immagini digitali in movimento (video).
.exe, .com, .bat e .cmd per programmi e script eseguibili in Windows;
.htm, .html, .shtml, .shtm, .stm, per pagine web statiche;
.asp, .aspx, .php o .dtw per pagine web dinamiche o script;
.doc .docx per file generati dal programma di videoscrittura Microsoft Word;
.odt per file generati dal programma di videoscrittura LibreOffice Writer;
.ods per file generati dal programma di foglio di calcolo LibreOffice Calc;
.odp per file generati dal programma di presentazioni LibreOffice Impress;
.odb per file generati dal programma di database LibreOffice Base;
.xls e .xlsx per file contenenti fogli di calcolo generati con Microsoft Excel;
.xml per file scritti in linguaggio eXtensible Markup Language;
.pdf per documenti di tipo PDF;
.xps per file scritti in XML Paper Specification;
.zip o .rar per file compressi;

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.dwg, dxf per programmi di disegno CAD.

4.2.2 Lavorare con i file

Aprire, chiudere un file o una cartella


Per aprire un file o una cartella, posizionati sopra l'icona con il mouse e fai doppio clic
velocemente.

Per il file: il sistema, riconoscendo l'estensione del file, lo aprirà automaticamente con
l'applicazione adatta.
Per chiudere un file, clicca sulla X rossa in alto a destra.

Per la cartella: fatto il doppio clic, la cartella si aprirà in una finestra all'interno della quale
puoi vedere i file presenti o le altre cartelle presenti.
Per chiudere la cartella, clicca sulla X rossa in alto a destra.

84
Salvare un file e creare una nuova cartella

Per salvare un file, dal menu in alto, clicca su File e poi Salva o Salva con nome.
Se è il primo salvataggio che fai, utilizza Salva con nome, scegli il nome che vuoi dare al
file e la posizione in cui lo vuoi salvare.
Il comando Salva viene utilizzato per tutti i salvataggi successivi al primo, che di fatto
salvano le modifiche effettuate a un file già esistente.
Qualora ti capitasse di cliccare su Salva quando è il primo salvataggio, nessun problema: il
sistema ti chiede comunque il nome e la posizione.

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86
Per creare una nuova cartella hai due possibilità:

- posizionati dove vuoi creare la cartella, sul desktop o in un'altra cartella, clicca col
tasto destro e seleziona Nuova cartella.
-
- apri Esplora file, scegli la posizione in cui vuoi creare la nuova cartella e fai clic su
Nuova cartella.

Rinominare un file o una cartella

87
Se hai la necessità di rinominare un file o una cartella, lo puoi fare, posizionandoti su di
esse e fare due clic consecutivi ma non troppo velocemente o premendo il tasto F2. Vedrai
che il nome verrà evidenziato. Puoi semplicemente digitare il nuovo nome e poi cliccare
su un punto dello schermo.

In alternativa posizionati sul file o sulla cartella e clicca il tasto destro del mouse. Dal menu
contestuale, scegli rinomina, digita il nome e clicca Invio dalla tastiera.

88
Copiare, spostare o eliminare un file o una cartella

Per copiare un file o una cartella in un'altra posizione, clicca col tasto destro sul file o
sulla cartella e scegli il comando Copia o premendo la combinazione di tasti Ctrl + c
(Windows) o Cmd + c (Mac). Posizionati poi nella cartella in cui vuoi copiare, clicca col tasto
destro e seleziona Incolla dal menu contestuale, o premi la combinazione di tasti Ctrl + v
o Cmd + v.

Per spostare un file o una cartella hai due possibilità:


- cliccare sul file o sulla cartella e trascinarlo nella nuova posizione;
- utilizzare il tasto destro del mouse e usare i comandi Taglia (combinazione di tasti
Ctrl + x o Cmd + x) e Incolla (Ctrl + v o Cmd + V).

Infine, anche per eliminare un file o una cartella hai due possibilità:
- cliccare sul file o sulla cartella e trascinarlo nel Cestino;
- utilizzare il tasto destro del mouse e usare il comando Elimina o il tasto canc.

Ricordati che i file e le cartelle messi nel Cestino sono ancora presenti sul tuo computer.
Il Cestino è una cartella dove si posizionano gli oggetti che si vogliono eliminare. Ma
affinché l'eliminazione sia completa e definitiva, devi svuotare il cestino.

Clicca col tasto destro sull'icona


del Cestino e seleziona Svuota
Cestino.

89
Recuperare un file o una cartella
Se per errore hai messo un file o una cartella nel Cestino e ti accorgi che ti serve ancora,
puoi recuperarli ripristinandoli. Apri la cartella Cestino, seleziona il file o la cartella che
vuoi ripristinare, clicca col tasto destro del mouse e seleziona Ripristina.

90
Il file o la cartella verrà ripristinata nella posizione originale.

Visualizzare le proprietà di un file


Per visualizzare le informazioni relative a un file, clicca col tasto destro sulla sua icona e
seleziona Proprietà.

La finestra delle proprietà del file mostra informazioni quali il tipo di file, le dimensioni del
file e quando è stato modificato l'ultima volta. Da questa finestra puoi apportare alcune
modifiche.

91
4.2.3 Scaricare file e archiviarli, stampare pagine web, salvare testi e immagini
Dopo aver visto le operazioni principali che si possono svolgere sui file e sulle cartelle,
vediamo come scaricare file dal web e archiviarli.
Torniamo su Google Chrome quindi.

Ipotizziamo di voler scaricare una guida PDF di Matera.


Cerchiamo su Google "guida turistica Matera pdf".
Nella pagina dei risultati clicchiamo sul primo. Si apre la guida di Matera.
In alto, nella pagina, vediamo alcune icone che ci consentono di operare sul file.

- ruota il file in senso orario


- scarica il file
- stampa il file

Cliccando su Scarica, si apre la finestra di dialogo nella quale scegliere il nome del file (è
già presente il nome identificativo del file) e la posizione in cui salvarlo.

92
Clicchiamo su Salva.

93
Nota che la cartella di default in cui vengono salvati i file scaricati è Download. Puoi
cambiarla dalle impostazioni del browser.

Dopo aver cliccato Salva, vedrai apparire il file scaricato nella parte inferiore della finestra
del browser. Cliccando sulla freccia verso l'alto vedrai le opzioni di visualizzazione del file:

• Apri
• Apri sempre con il visualizzatore di sistema
• Apri con il visualizzatore di sistema
• Mostra nella cartella

94
Se il file da scaricare è un'immagine, fai clic col pulsante destro del mouse e seleziona Salva
immagine con nome.

Se invece preferisci puoi direttamente stampare una pagina web.


Torniamo all'esempio di Matera e apriamo una pagina web che ci interessa.

95
Dal menu Personalizza e controlla Google Chrome selezioniamo Stampa.

In questo modo visualizziamo l'anteprima di stampa e il pannello Impostazioni di stampa.

96
97
Dalla voce Destinazione puoi anche scegliere Salva come PDF in modo da salvarlo e
visualizzarlo in seguito in modalità offline.

4.3 Cloud storage


Il servizio di cloud storage consente di archiviare file online. Le funzioni di base sono:
• backup di file locali
• sincronizzazione in tempo reale tra più dispositivi
• condivisione di file e cartelle con altri utenti.

Il servizio di cloud storage è offerto da fornitori con piani gratuiti e a pagamento, a


seconda delle funzioni e dello spazio di archiviazione richiesti.

I principali servizi di cloud storage sono:

• Google Drive
• Dropbox
• OneDrive

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• iCloud

Vedremo nel dettaglio il funzionamento di Google Drive per comprenderne la logica. Per
gli altri illustriamo le caratteristiche principali, poiché il funzionamento è similare.
4.3.1 Google Drive

Uno tra i più famosi, Google Drive è offerto da Google.


Lo spazio di archiviazione cloud gratuito prevede 15 GB. Se hai bisogno di più spazio, puoi
usufruire di un piano a pagamento con Google One.
Il punto di forza di Google Drive è la presenza di strumenti aggiuntivi per la creazione e la
condivisione di documenti online. Questi servizi si definiscono cloud computing.
Inoltre, è disponibile come applicazione per smartphone e tablet.

Per usufruire del servizio, devi avere un account Google.

99
Dal google.it clicca su Accedi e poi su Crea un account.

Inserisci i tuoi dati e segui la procedura guidata per portare a termine la creazione
dell’account.

100
Accesso

Dopo aver creato l’account, clicca su Vai su Google Drive.

Sei entrato in Drive.

Sulla sinistra c’è il menù con le funzioni principali:


• Il mio Drive. Contiene tutti i documenti e le cartelle creati o caricati da te.
• Condivisi con me. Contiene tutti i documenti e le cartelle creati da altri e condivisi con
te.
• Recenti. Contiene tutti i documenti aperti di recente.
• Speciali. Contiene documenti e cartelle che hai contrassegnato come speciali per
essere ritrovati velocemente tra tutti i documenti e le cartelle.
• Cestino. Contiene documenti e cartelle eliminati.
• Copie di backup. È il sistema di backup di cartelle che hai deciso di sincronizzare con Google

Drive.

101
• Spazio di archiviazione. Indica quanto spazio hai utilizzato sul totale; ti permette
inoltre di estendere la quantità di spazio con un piano a pagamento

• Caricare e creare file


Dalla homepage di Google Drive clicca sul pulsante + Nuovo, in alto a sinistra.

102
Si aprirà un menù con delle opzioni:
• Creare una Cartella
• Caricare un file
• Caricare una cartella
• Creare un documento di testo, o un foglio di calcolo, o una presentazione
• Creare altre tipologie di file

Per caricare un file (o una cartella) hai due modi:

103
1. Cliccare sul Caricamento di file (o di cartella) e scegliere il file (o la cartella) dal percorso
sul computer.

104
2. Trascinare nella homepage di Drive il file (o la cartella) che si vuole copiare.

Quando avrai messo i file sulla nuvola di Google Drive, potrai scaricarli, modificarli o
semplicemente visualizzarli su qualsiasi dispositivo accedendo con i tuoi dati a Google
Drive.

Condividere file
Per condividere un file, selezionalo e cliccaci sopra con il tasto destro, seleziona il
comando Condividi e inserisci il nome o l’indirizzo email della persona con cui vuoi

105
condividere. Anche questa persona deve avere un account Google per poter accedere alla
condivisione.

106
La condivisione con persone che non hanno un account Google avviene attraverso
l’utilizzo di un link condivisibile. Chi riceve il link può accedere al file.

Stesso procedimento avviene per la condivisione di cartelle.

Quando condividi un file hai la possibilità di scegliere i permessi di accesso per chi riceve
il link:

107
• possibilità di modificare
• possibilità solo di commentare
• possibilità solo di visualizzare

Puoi anche applicare altre restrizioni, quali impedire la stampa o la copia del file.

108
Sincronizzazione e backup
La funzione Copie di backup ti consente di copiare automaticamente su Google Drive
ciò che hai sul computer o in alcune cartelle. Così, quando aggiungi un file in una cartella
sincronizzata, quel file verrà automaticamente copiato su Google Drive.

Per usufruire di questo servizio gratuito di Google, devi scaricare sul tuo computer il
programma Backup e sincronizzazione.

• Vai alla pagina web di Google Drive e clicca su Scarica.


• Scarica quindi il programma Backup e sincronizzazione e procedi all'installazione.

109
110
• Avvia il programma e fai il login con i dati del tuo account Google.

Decidi cosa sincronizzare.

Teoricamente puoi sincronizzare tutto il tuo hard disk con Google Drive, ma devi tenere presente
che occuperebbe tanto spazio e ci vorrebbe molto tempo per fare l’upload di tutti i file.
Una soluzione meno impegnativa in termini di risorse è di selezionare solo le cartelle che ti
interessa avere condivise o di cui hai bisogno di un backup sempre aggiornato.

• Per sincronizzare i file:


• clicca su Preferenze,
• scegli Google Drive,
• fai click su sincronizza il mio drive su questo computer,
• Decidi se sincronizzare tutto ciò che hai sul PC o solo alcune cartelle.

111
4.3.2 Dropbox

Dropbox è uno dei primi e più conosciuti servizi di archiviazione di documenti su serve
online, file hosting in inglese.

Con Dropbox puoi:


• avere il cloud storage, cioè il salvataggio su cloud, quindi server online,
• attivare la sincronizzazione automatica,
• condividere file.

Dropbox basic, ossia la versione standard, è gratuito e ha 2 GB di spazio di archiviazione. Ci sono

ovviamente i piani a pagamento che consentono di espandere lo spazio fino a 2 TB.

Si può ampliare un po’ lo spazio di archiviazione gratuito seguendo alcuni passaggi:

• 250MB se guardi la guida introduttiva al primo accesso,


• 500MB per ogni amico che porti nel servizio Dropbox.

Anche Dropbox è presente come app da installare sui dispositivi mobili.

4.3.3 OneDrive

OneDrive è il servizio di cloud storage offerto da Microsoft.

È compatibile con tutte le versioni più recenti di Windows, con Mac OS e con tutti i
principali sistemi operativi per smartphone e tablet: Android, iOS e naturalmente

112
Windows Phone. Inoltre, puoi accedere direttamente via browser, per visualizzare tutti
i file archiviati sul tuo spazio e per modificarli tramite le Web application di Office.
La versione base è gratuita e ti mette a disposizione 5GB di spazio. I piani a pagamento ti
consentono di ampliare lo spazio fino a 1 TB.
Per usare OneDrive devi avere un account Microsoft, ossia di un indirizzo email che poggia
su @outlook, @live, @hotmail.

OneDrive è incluso di default in Windows 8.1 e in Windows 10.


In Windows 7 e Windows 8.0, per utilizzare OneDrive è necessario installare un piccolo
client disponibile sul sito Internet di Microsoft.

Con OneDrive puoi:


• sincronizzare cartelle del tuo computer,
• caricare e archiviare file e cartelle,
• condividere file e cartelle,
• caricare automaticamente screenshot e foto importate da dispositivi collegati al PC.
OneDrive è anche un’app per mobile.

4.3.4 iCloud

iCloud è un insieme di servizi internet gratuiti di Apple, che funzionano con

le applicazioni di iPhone, iPad, iPod touch, Mac o PC. Con iCloud puoi:

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• archiviare in automatico e in wireless i contenuti
• sempre in automatico e in wireless, diffonderli a tutti i tuoi dispositivi.

Per utilizzarlo devi avere un account Apple, detto ID Apple.


iCloud di base ti consente la sincronizzazione automatica di dati, contatti, password,
immagini e brani musicali tra i tuoi vari dispositivi in modo automatico. Quando si
apporta una modifica su uno dei dispositivi, tutti gli altri vengono aggiornati, se connessi
ad internet.
Su iCloud.com, dopo aver effettuato l’accesso con il tuo ID Apple, hai accesso alle versioni
on line delle applicazioni che usi sui dispositivi Apple, quali Mail, Calendario, Note,
Promemoria, le versioni web di Keynote, Pages e Numbers per creare, editare e scambiare
file.

Infine, iCloud offre spazio di archiviazione gratuito fino a 5GB, per il backup dei dati dei
dispositivi. Puoi estendere lo spazio fino a 2 TB con dei piani a pagamento.

Da qualche tempo è disponibile anche iCloud Drive (che su iOS si chiama Files): un disco di
rete accessibile sia da Mac che da iOS su cui si possono collocare file, al pari di un
qualunque servizio di backup on line.

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nel rispetto di quanto disciplinato dal D.lgs. n.30 del 10 Febbraio 2005.

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