Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
649004
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
domenica 2 ottobre 2011
Unicuique suum
Anno CLI n. 227 (45.872)
.
Nicolas Sarkozy rassicura la Grecia e annuncia un vertice anti crisi con Berlino
Sostegno europeo
Clima teso ad Atene mentre si avvicina il responso della troika sui nuovi aiuti
PARIGI, 1. Aiutare la Grecia un obbligo morale ed economico: il fallimento di Atene sarebbe il fallimento di tutta lEuropa. Questo il messaggio lanciato ieri dal presidente francese, Nicolas Sarkozy, al termine dellincontro a Parigi con il premier greco, George Papandreou, che da parte sua ha garantito la determinazione del suo Paese a portare avanti i cambiamenti necessari. Sarkozy ha annunciato lintenzione di recarsi nei prossimi giorni in Germania per parlare con il cancelliere tedesco, Angela Merkel. Tema del possibile vertice, il modo in cui accelerare lintegrazione economica delleurozona e attuare il piano di salvataggio della moneta unica e della Grecia deciso nel Consiglio europeo dello scorso 21 luglio. Per motivi morali ed economici lasciar cadere la Grecia non possibile ha detto Sarkozy. LUe ha proseguito una civilt, una famiglia, un sistema di solidariet: se un membro della famiglia in difficolt, gli altri devono aiutarlo. Il capo dellEliseo ha quindi sottolineato che non c alternativa: il fallimento della Grecia sarebbe il fallimento di tutta lEuropa. Tra Francia e Germania ha specificato Sarkozy c una perfetta identit di vedute per resistere alla speculazione, la crisi dei mercati e per proteggere lEuropa. George Papandreou ha garantito che la Grecia determinata a fare i cambiamenti necessari: stiamo facendo sacrifici e rispetteremo gli impegni che abbiamo assunto, ci addosseremo le nostre responsabilit, facendo tutte le riforme necessarie, anzitutto perch vogliamo cambiare la Grecia e farne un Paese competitivo, socialmente equo e trasparente. Il premier ha anche garantito che Atene pronta ad accogliere osservatori europei o di altri Paesi affinch possano vedere in modo trasparente le riforme che stiamo facendo per cambiare il Paese. Riforme ha insistito che faranno della Grecia un Paese diverso e migliore a beneficio del popolo greco e di tutta lEuropa. Oltre allincontro con il presidente Sarkozy, Papandreou si visto ieri a Varsavia con il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy. Insieme, hanno parlato della situazione della Grecia e hanno lavorato alla preparazione del summit delleurozona del prossimo 18 ottobre a Bruxelles. Latteso via libera della troika (Ue, Bce e Fmi) per lo sblocco della nuova tranche di aiuti ad Atene dovrebbe arrivare entro luned. Lobiettivo della troika quello di monitorare il grado di realizzazione delle riforme strutturali attuate dal Governo Papandreou. La missione si svolge in un clima di grande tensione, tra le manifestazioni di protesta nelle piazze e loccupazione dei ministeri.
KHARTOUM, 1. Il Governo sudanese non ha rispettato il termine, scaduto ieri, per ritirare le sue truppe dallAbyei, la regione petrolifera contesa con il nuovo Stato del Sud Sudan, indipendente dallo scorso 9 luglio. Nelle scorse settimane, il Governo di Khartoum aveva firmato con quello sudsudanese di Juba, dopo una mediazione dellUnione africana, unintesa che fissava appunto al 30 settembre il termine ultimo per il ritiro dallAbyei delle truppe che avevano occupato la regione in estate. Nel denunciare il mancato rispetto di tale intesa, Luka Biong Deng, un alto funzionario sudsudanese, ha sottolineato come il Governo di Khartoum impedisca il ritorno nelle loro case di migliaia di sfollati dellAbyei. Non si attenua, dunque, la tensione tra il Sudan e il Sud Sudan. Nei meno di tre mesi trascorsi dal 9 luglio si sono anzi moltiplicati i motivi di attrito e acuite le crisi, con interventi armati di Khartoum anche nelle regioni sudanesi del Kordofan meridionale e del Nilo Azzurro, al confine con il Sud Sudan, accusato di sostenere i ribelli locali. Nel frattempo, restano aperte le questioni lasciate in sospeso dallaccordo generale di pace firmato il 9 gennaio 2005 tra Khartoum e lallora Esercito di liberazione del popolo sudanese, oggi trasformato in movimento e al Governo a Juba. Il principale motivo di contrasto proprio la suddivisione delle risorse petrolifere, concentrate in massima parte nelle regioni meridionali ormai indipendenti, anche senza considerare quelle rilevanti dellAbyei. Secondo
Khartoum la divisione deve rimanere quella ipotizzata dallaccordo di pace del 9 gennaio 2005, che pose fine allultraventennale conflitto civile, mentre le autorit di Juba vogliono gestire in proprio le perforazioni, limitandosi a pagare a Khartoum luso degli oleodotti.
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori: Johannes Liku Ada, Arcivescovo di Makassar (Indonesia), in visita ad limina Apostolorum; Anicetus Bongsu Antonius Sinaga, Arcivescovo di Medan (Indonesia), in visita ad limina Apostolorum; Nicolaus Adi Seputra, Arcivescovo di Merauke (Indonesia), in visita ad limina Apostolorum; Petrus Canisius Mandagi, Vescovo di Amboina (Indonesia), in visita ad limina Apostolorum; Joseph Theodorus Suwatan, Vescovo di Manado (Indonesia), in visita ad limina Apostolorum; Ludovikus Simanullang, Vescovo di Sibolga (Indonesia), in visita ad limina Apostolorum; Aloysius Murwito, Vescovo di Agats (Indonesia), in visita ad limina Apostolorum; Leo Laba Ladjar, Vescovo di Jayapura (Indonesia), in visita ad limina Apostolorum; Datus Hilarion Lega, Vescovo di Manokwari-Sorong (Indonesia), in visita ad limina Apostolorum; John Philip Saklil, Vescovo di Timika (Indonesia), in visita ad limina Apostolorum.
y(7HA3J1*QSSKKM( +#!=!"!"!?
PAGINA
pagina 2
LOSSERVATORE ROMANO
Dilaga negli Stati Uniti la protesta contro le banche accusate di aver fatto scoppiare la crisi
Shakespeare in business
ROMA, 1. Da Shakespeare in love a Shakespeare in business. I testi del cigno di Stratford on Avon diventano oggi modelli comunicativi per i manager. Sempre pi spesso si riscontra che nel mondo del lavoro chi parla, si trova ad affrontare situazioni impegnative anche sotto il profilo comunicativo: deve sapere affascinare, convincere, persuadere. Per coinvolgere attivamente i collaboratori su un nuovo progetto, per motivare una squadra, non c niente di meglio del grande bardo dichiara Dario Turrini, consulente e formatore della comunicazione, che ha ideato un corso di public speaking intitolato, appunto, Shakespeare in business. Turrini si dice convinto che lanalisi dei brani del drammaturgo inglese, messa a confronto con alcune delle pi tipiche situazioni manageriali, offre interessanti esempi di stile e tecniche persuasive. Spunti che responsabili della formazione trovano utili per sciogliere anche i dubbi pi amletici. Il resto silenzio.
PECHINO, 1. La Banca centrale cinese continuer a perseguire una politica monetaria prudente e a fare della stabilit dei prezzi una priorit. Il ritmo e lintensit della politica monetaria devono essere maneggiati con cura, ha detto la Banca del Popolo cinese in un comunicato. Leconomia sta crescendo in maniera rapida e stabile afferma listituto le pressioni inflazionistiche si sono in qualche misura atte-
nuate, ma rimangono a un livello elevato. La banca ha ribadito che il tasso di cambio dello yuan deve essere mantenuto in ultima analisi stabile a un livello ragionevole ed equilibrato. Lindice dei prezzi al consumo in Cina, uno dei principali mezzi di misura dellinflazione, salito ai massimi da 37 mesi in luglio al 6,5, prima di raffreddarsi al pi 6,2 per cento in agosto.
NAPOLI, 1. O questo Paese cresce insieme oppure non cresce. quanto affermato questa mattina il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, a margine della cerimonia per lavvio del duecentesimo anno accademico della Facolt di Ingegneria di Napoli. Per il capo dello Stato lo sviluppo dellItalia imprescindibile a partire dal Sud, anche perch ci sono grandi potenzialit di sviluppo del Paese e di Napoli. Ieri, sempre dal capoluogo campano, Napolitano era tornato a fare appello allunit del Paese: Il popolo padano aveva affermato
non esiste. Pensare a uno Stato lombardo-veneto, che si mette a fare la concorrenza alla Cina, alla Russia, allIndia grottesco, aveva continuato, aggiungendo che lo Stato italiano non esiterebbe a intervenire qualora dalle parole, dalle grida scomposte di secessione si dovesse passare ad atti preparatori. A questo proposito Napolitano ha ricordato, in particolare, cosa prevede larticolo 1 della Costituzione, ovvero, fra laltro, che la sovranit appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va Servizio culturale: cultura@ossrom.va Servizio religioso: religione@ossrom.va Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998
photo@ossrom.va www.photo.va
Carlo Di Cicco
vicedirettore
Segreteria di redazione
telefono 06 698 83461, 06 698 84442 fax 06 698 83675 segreteria@ossrom.va segretario di redazione
Tariffe di abbonamento Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198 Europa: 410; $ 605 Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665 America Nord, Oceania: 500; $ 740 Ufficio diffusione: telefono 06 698 99470, fax 06 698 82818, ufficiodiffusione@ossrom.va Ufficio abbonamenti (dalle 8 alle 15.30): telefono 06 698 99480, fax 06 698 85164, info@ossrom.va Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675
Antonio Chil
redattore capo
Piero Di Domenicantonio
redattore capo grafico
Gaetano Vallini
www.publicinque.it via Fattori 3/C, 10141 Torino telefono 011 3350411 fax 011 3828355 torino@publicinque.it via M. Macchi 52, 20124 Milano telefono 02 6695279 fax 02 6695281 milano@publicinque.it via C. A. Racchia 2, 00195 Roma telefono 06 3722871 fax 06 37512606
Intesa San Paolo Ospedale Pediatrico Bambino Ges Banca Carige Cassa di Risparmio di San Miniato Credito Valtellinese Fondazione Monte dei Paschi di Siena Banca Monte dei Paschi di Siena
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 3
Scontri a Rastan
Un uomo tratto in salvo dalle acque in piena del Mekong nella regione di An Giang (Reuters)
HANOI, 1. Dopo aver messo in ginocchio larcipelago delle Filippine, causando una cinquantina di vittime, e lisola sudorientale cinese di Hainan, il tifone Nesat ha raggiunto ieri sera le coste settentrionali del Vietnam, dove migliaia di persone sono state costrette alla fuga. Venti forti e piogge torrenziali si sono abbattute nella zona nel delta del fiume Mekong, provocando almeno otto morti e decine di feriti. Tutte le scuole sono state chiuse e i voli cancellati. Nelle ultime settimane, gran parte del sudest asiatico stato colpito da inondazioni pi vio-
lente rispetto agli anni precedenti: in Thailandia quasi 200 persone sono rimaste uccise, mentre in Cambogia i morti sono oltre 100. Oltre alle vittime, le alluvioni hanno provocato ingenti perdite economiche. A Hong Kong informano le agenzia di stampa internazionali la situazione sta lentamente tornando alla normalit, mentre nelle Filippine gi si attende larrivo di un altro tifone, Nalgae, che dovrebbe colpire lisola principale di Luzon a partire da oggi, con probabili devastanti inondazioni e smottamenti.
pagina 4
LOSSERVATORE ROMANO
Consigli del Catholic Herald ai giornalisti Riapre il Museo Gregoriano Egizio in Vaticano
Restyling faraonico
di ALESSIA AMENTA
Gonfiate i dati su chi protesta Tanto i cristiani porgono sempre laltra guancia Mentre i contestatori non citati intaseranno i centralini
le politiche di un qualsiasi Governo, anche quelle della Chiesa potrebbero essere cambiate da un momento allaltro, se solo quei tizi in tonaca si preoccupassero veramente della gente comune. Assicuratevi di far notare come gli insegnamenti della Chiesa contrastino con la morale di moda oggi, che si tratti di contraccezione, di cambiamento climatico o di immigrazione. Se potete, cercate di impadronirvi del linguaggio della Chiesa, leggete i discorsi dei vescovi e subordinateli al vostro lessico urbano e politicamente corretto di uguaglianza, correttezza e giustizia sociale. Non affidatevi solo alle tensioni percepite, ma fomentate attivamente il malcontento cercando su Google quante pi storie negative riuscite a trovare sulla Chiesa e sintetizzate le lamentele che vi sono contenute. I paragrafi dal nono al diciottesimo del vostro articolo sono perfetti per infervorarvi, rivangando qualunque risibile tirata di Johann Hari o qualsiasi infantile e rozza trovata di Richard Dawkins abbiate a disposiNon raccogliete mai e poi mai zione. Se non avete tempo per dichiarazioni di sostenitori approfondire il senso di alUsate foto con il Pontefice di spalle cuni passaggi pi significaSono fantastiche perch implicano tivi del discorso del Papa, dite semplicemente che esso che isolato e impopolare ha virato verso il tono accademico. Nessuno vi accontro un milione e mezzo), ma cuser di non prestare attenzione questo non ha impedito alle teste perch cera qualcosa di meglio da pensanti della Bbc di concentrarsi unaltra parte e in pi potrete dare quasi esclusivamente sui contestato- limpressione che il Papa un orari e di ignorare la dimensione e il tore noioso. Goal! successo della gioiosa celebrazione Raccogliere dichiarazioni pu esdei giovani cattolici. sere difficile. La regola aurea non Nello stesso modo, la scorsa set- raccogliere mai e poi mai dichiaratimana, in un altro servizio della zioni dai sostenitori, ma solo da chi Bbc sul viaggio del Papa in Germa- protesta. Andate dalla femminista nia, un paio di centinaia di conte- pi arrabbiata che potete trovare e statori sono diventati diverse mi- provocatela sullegemonia patriarcagliaia. Parole come diverse sono le e sul sacerdozio solo maschile. Se utili perch sono pi evasive delle includerete soltanto dichiarazioni cifre vere. negative, sembrer che tutte le perSe siete in dubbio, siate vaghi e sone corrette si oppongono alla approssimativi sul motivo di qual- presenza del Papa. siasi contestazione, in particolare se Faticate a dimostrare abbastanza sembra che non ce ne sia nessuna, falsa indignazione? Provate questa tanto quei simpatici cristiani por- nuova tattica, sperimentata dal gono sempre laltra guancia, non Guardian: insinuate che sia i catcome i contestatori che, se non ot- tolici sia i non cattolici sono stufi tengono i doverosi omaggi e la do- di baracca e burattini. vuta copertura mediatica, vi bomSe possibile, usate foto con il Pabardano il centralino di lamentele angosciose e inondano la blogsfera pa di schiena. Sono fantastiche perch implicano che isolato e impodi speciose contumelie per la vostra polare. Non lasciatevi convincere mancanza di precisione. dalle testimonianze oculari che lo Qualsiasi voce su possibili disacdescrivono come una persona enercordi da parte di politici o di altri leader religiosi su una visita del Pa- gica e circondata da migliaia di sopa deve essere raccontata come un stenitori. Infine, ed molto importante, fatto, in altre parole come se fosse gi accaduto. Non correggete la usate generosamente Adolf Hitler. Hitler un ingrediente principale storia se poi viene fuori che solo una piccola parte di rappresentanti della dieta di qualsiasi moderno del Governo non ha partecipato corrispondente di cronache reliallevento. Non spaccate il capello giose. Nessuna cronaca su Benedetto XVI o sulla Chiesa cattolica in quattro! Usate la triade divisa, divi- completa senza un riferimento ai dente e divisione. Abbiate que- nazisti, e soprattutto al fatto che il ste parole sempre sulla punta della Papa stato membro della Giovenlingua. Ricordate che le opinioni t hitleriana. Non perdete tempo a del Papa sono sempre pericolose e leggere le sue dichiarazioni in proallarmanti. Non permettete che la posito o a chiedere a qualcuno che passi liscia ed esprima unopinione conosca bene la storia di quel pePotreste scoprire che senza che voi inseriate nel vostro riodo. pezzo una fulminante invettiva. Ratzinger era un giovane riluttante, anche utile mischiare vari tipi di obbligato a far parte di quel grupcristianesimo, tanto i lettori non co- po equivalente a un servizio militanoscono la differenza fra larcive- re in un periodo in cui tutti i giovascovo Rowan Williams e larcive- ni erano costretti a far parte di scovo Vincent Nichols, e questo qualche organizzazione statale. Cocontribuisce a trasmettere limma- sa avreste fatto voi? No, ricordatevi gine di una Chiesa divisa e malri- soltanto che ne faceva parte. Otterdotta. rete un bonus se riuscirete a nomiCi sono molti aggettivi che si nare Hitler o i nazisti due volte nelpossono usare in modo suggestivo. lo stesso paragrafo.
opo un mese di accurato restyling, luned 3 ottobre, riaprir al pubblico il Museo Gregoriano Egizio, una delle mete preferite dei visitatori dei Musei Vaticani, che transitano quotidianamente a migliaia nelle sue sale, e anche il settore pi visitato dalle scuole insieme alla Cappella Sistina. Pur mantenendo il precedente criterio espositivo delle sue nove sale, che si deve allultimo totale riallestimento dellallora curatore Jean-Claude Grenier nel 1989, si voluta creare unatmosfera nuova che permettesse una diversa percezione degli oggetti esposti. I visitatori si troveranno dunque in un ambiente solo apparentemente stravolto, avvolti per in unatmosfera rarefatta, modulata da unilluminazione artificiale, diretta sulle opere, e da una naturale filtrata da grandi tende scure; il tessuto tecnico e sofisticato garantisce un controllato passaggio della luce e del calore, nel rispetto dei parametri della conservazione delle opere esposte. Chi scrive, curatrice del reparto, si avvalsa della collabo-
veduta la superba statua della regi- vita sottile, e lasciando scoperte le na di cui vi ho parlato (...) co- caviglie fini. La statua, in origine struita in granito nero alta pi di eretta nel tempio funerario di Rasette piedi e rappresenta la madre messe II a Tebe ovest (il cosiddetto di Ramses il grande. La fattura Ramesseo), fu verosimilmente tradella statua stupenda cos scrive sportata a Roma dallimperatore al fratello in una lettera. Si tratta Caligola come strumento di propadella colossale statua della regina ganda, insieme alle statue colossali Tuia, oggi collocata nella nicchia in granito rosa di Tolomeo II e delcentrale dellEmiciclo, allepoca dello ChampolI visitatori si troveranno avvolti lion conservata nellallora Museo Capitolino. Alta in unatmosfera rarefatta pi di due metri, in granito Un sapiente gioco di luci grigio di Assuan, rappresenta la madre del faraone permetter di cogliere ogni dettaglio Ramesse II, il sovrano che delle opere esposte fece grande limpero egizio nella seconda met del II millennio prima dellera cristiana, la sua sposa Arsinoe II, anchesse allepoca della gloriosa XVIII dina- oggi esposte nellEmiciclo. stia. Nei successivi ultimi quattro amLa sovrana indossa una splendi- bienti il colore antracite delle pareda parrucca a forma di avvoltoio, ti e unilluminazione puntuale deldalle ali che incorniciano il volto, le opere crea nuovamente un amun attributo che solo la Grande biente rarefatto, che accompagna il Sposa Reale poteva indossare. visitatore nelle cosiddette salette Una lunga tunica avvolge il corpo orientali, tra monumenti pi speTesta della dea leonessa Sekhmet slanciato, sottolineando i seni e la cificatamente di ambito vicinoorientale. Il Museo Gregoriano Egizio afferisce infatti al Reparto di Antichit Egizie e del Vicino Oriente, che raccoglie anche reperUna iniziativa dellAmbasciata dItalia in Russia dedicata al popolarissimo santo ti della cultura mediterranea orientale e mesopotamica. Nel 1971, per volont e coraggio dellallora curatore Gianfranco Nolli, il nuovo regolamento interno della Direzione dei MonumenIl patriarca Cirillo sottolinea i valori morali e culturali comuni ti, Musei e Gallerie Pontificie, faceva riferimento per la prima volta Tre monete commemorative in di San Nicola a Baa un Museo di Antichit Orientali. argento, dedicate a san Nicola, ri: ed una gioia per Lultimo suo importante accrescivescovo di Myra, coniate dalla me sottolinea il mento stata la donazione, per laBanca Centrale russa e dalla Patriarca testimoscito testamentario, di dieci rilievi Zecca italiana sono state presen- niare che la venerapalmireni ossia provenienti da tate il 27 settembre nella sede zione di questo tiPalmira in Siria appartenuti a dellAmbasciata dItalia a Mo- morato di Dio che Federico Zeri, il grande storico sca in occasione dellAnno in- per tutti i cristiani dellarte che aveva raccolto nella crociato della Cultura e della rappresenta un sua villa di Mentana una notevole lingua attualmente in corso in esempio di fede e di collezione di opere diverse. Italia e in Russia. mitezza, divenuta I rilievi, che si andarono ad agNicola, vescovo di Myra e pa- oggi un simbolo evigiungere ai tre gi appartenenti altrono di Bari, notoriamente dente di quei valori le collezioni vaticane, rendono oguno dei santi pi venerati del morali e culturali gi questo nucleo il pi importante mondo cristiano e in particolare del genere in Italia (sala VII). che storicamente ledalla Chiesa cattolica italiana e Lattento lavoro di restyling del gano il popolo russo dalla Chiesa ortodossa di Rusmuseo ha voluto, e saputo, rispetsia. Significativamente il Patriar- e quello italiano. tare e valorizzare quello che resta Anche le due moneca di Mosca e di tutte le Russie, delloriginario allestimento ottoCirillo, ha inviato, nella circo- te coniate dalla Bancentesco, inaugurato nel 1839 sotto La moneta russa da 25 rubli stanza, un messaggio di ringra- ca Centrale di Rusil pontificato di Gregorio XVI e cusia luna da 2 ruziamento allambasciatore italiarato dallegittologo padre barnabino a Mosca Antonio Zanardi bli, laltra dal valore ta Luigi Ungarelli, coadiuvato dalLandi compiacendosi tra laltro nominale di 25 rubli hanno to lo stemma della Banca di lo scultore Giuseppe De Fabris per come protagonisti san Nicola, Russia unaquila a due teste ad che la moneta coniata in Italia quanto riguarda linvenzione de(da 10 euro) raffiguri la chiesa Bari e la citt santa di Sergiev ali spiegate recante al di sotto la corativa del museo. Le sale III e Posad. Entrando scritta a semicerchio Banca di IV in particolare, dal soffitto a volRussia. Sul verso della moneta nello specifico si osta azzurro stellato, restituiscono serva che sul retto si trova al centro del disco completamente quel sapore allusidella moneta da 2 unicona di san Nicola e in basvo ed esotico che in origine avvolrubli spicca a rilievo so si vedono a colori le bandiere geva lintero percorso espositivo. il classico emblema dei due Stati: a sinistra quella Le pareti, dipinte a tempera a sidella Federazione Russa e a demoscovita di san mulare lalabastro per tutta laltezstra quella della Repubblica ItaGiorgio che sconfigza delle pareti, con finti semipilaliana. ge il drago e sul verstri a incorniciare sfondati illuIn secondo piano si coglie so della moneta di- limmagine di due quartieri citsionistici, con paesaggi nilotici, pisposto un rilievo raf- tadini: con le scritte a sinistra su ramidi e resti di strutture architetfigurante un tempio due righe in lingua russa antica: toniche, sono state restituite allancristiano sormontato Sergiev Posad e a destra: tica bellezza dallattenta mano del da una banda dove Bari. Lungo la banda circolarestauratore Marco Innocenzi. in lingua russa anti- re si legge Anno della Cultura Questa pur brusca interruzione ca scritto Tempio e della Lingua russa nella Redi atmosfera nel percorso espositiostello ecclesiastico pubblica Italiana e Anno della vo permette per di percepire il di san Nicola il Tau- Cultura e della Lingua italiana museo anche come il frutto di una maturgo. La mone- nella Federazione Russa. Le serie di profonde trasformazioni, ta da venticinque ru- monete saranno reperibili sul che sono il riflesso pi evidente La moneta italiana da dieci euro con la riproduzione bli coniata anche in territorio della Federazione Rusdellapproccio sempre mutevole aldella basilica barese di San Nicola oro reca sul suo drit- sa, ma anche allestero. la storia.
razione dellarchitetto Pierfederico Caliari (Politecnico di Milano) per la scelta delle tonalit delle pareti e la nuova grafica che accompagna le opere. Il colore antracite delle pareti e dellinterno delle vetrine permette di ammirare i reperti esposti in una diversa prospettiva, come se fossero i pezzi stessi a comunicare direttamente con il pubblico. Le steli esposte nella prima sala, dedicata allepigrafia, sembrano staccarsi dalle pareti in una dimensione autonoma che permette di distinguere ogni minimo dettaglio e di apprezzare la maestria dellartista. Tra queste spicca, su fondo rosso, la statua acefala del cosiddetto Naoforo del Vaticano, il monumento storico pi importante della collezione. La veste di questo personaggio, il sacerdote chiamato Udjahorresne, riporta infatti un lungo testo in geroglifico, che di fatto lunica fonte egiziana sulla conquista persiana dellEgitto nel 525 antecedente lera cristiana. Di grande impatto la maestosa sala dellEmiciclo (sala V) che abbraccia la cosiddetta terrazza del Nicchione di Pirro Ligorio sul cortile della Pigna. Le pareti sono state tinteggiate con uno smalto satinato rosso scuro, scandite da grandi nicchie bianco brillante che ospitano le statue pi imponenti. Una nuova illuminazione permetter di apprezzare in tutto il suo splendore questa parte del percorso anche durante le aperture serali dei Musei Vaticani. Qui sono collocate alcune icone della collezione egizia vaticana, ammirate sin dai tempi pi lontani. Quando per esempio Jean-Franois Champollion nel 1825 arriva a Roma, e in Vaticano, per studiare i monumenti egizi qui conservati, e trovare conferma alla sua teoria della decifrazione dei geroglifici, va cercando proprio alcune delle statue dellEmiciclo, rinomate per la loro straordinaria bellezza: Ho
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 5
I lavori di pulitura e conservazione della scultura di Fazzini cominceranno il 3 ottobre e dureranno circa due mesi
Il discorso di Paolo
VI
Durante il restauro un telo riproducente la stessa immagine artistica divider larea dei lavori dal resto dellAula. Per esigenze tecniche invece non si potuta realizzare laffascinante ipotesi di riproporre il grande e pregevole arazzo della scuola di Raffaello, raffigurante anchesso la Risurrezione di Cristo, che venne usa-
to per sette anni dallinaugurazione dellAula, il 30 giugno 1971. Per gli amanti delle curiosit: in quella stessa circostanza vennero anche esibiti per la prima volta i nuovi costumi viola scuro dei sediari pontifici disegnati da Massimo Sansolini in sostituzione della vecchia uniforme in damasco rosso.
Fazzini nel 1975 mentre lavora sul grande prototipo in polistirolo del suo Cristo risorto
dellAngelo che incorona Santa Maria Cabrini: lomaggio pi vistoso fatto dallo scultore, ventanni fa, al barocco romano. Conviene riflettere sulla sua religiosit cos intrisa di paure, di estasi. Essa ci fa ricordare i suoi ammirati e amati maestri, Scipione e Ungaretti, due nomi che lui ripeter sempre con devozione. Manz pi cinico e opportunista; pi devoto di Maria che di Cristo. Il cat-
pagina 6
LOSSERVATORE ROMANO
I vescovi degli Stati Uniti sulla regolarizzazione degli immigrati
agevolerebbe i ricongiungimenti familiari, restituendo alle persone lamore e laffetto dei propri cari. Il segretario Janet Napolitano, che dirige il Dhs, ha spiegato che le risorse dellorganismo governativo devono continuare a essere focalizzate sulle massime priorit e che fare altrimenti significherebbe ostacolare la nostra missione per la pubblica sicurezza e deviare lattenzione da quelle persone che pongono una reale minaccia. D allepiscopato si osserva anche che la discrezionalit delle autorit governative nellindividuazione delle persone ritenute idonee a poter rimanere sul territorio si dovrebbe basare su alcuni fattori essenziali, come let, la presenza di altri familiari, il periodo di tempo passato dallarrivo nel Paese e il contributo dato alla comunit. Nella lettera indirizzata al Dhs, monsignor Gmez auspica poi, in conclusione, unimplementazione delliniziativa gi adottata e una rapida applicazione delle politiche di riforma in tema dimmigrazione. Una nuova legge federale sullimmigrazione da tempo al centro delle necessit per il Paese indicate come prioritarie dai vescovi. In un
altro intervento, larcivescovo di Los Angeles aveva infatti sottolineato che la mancata attuazione della nuova legge provoca il moltiplicarsi di regolamentazioni da parte delle autorit locali. In diversi Stati, lultimo dei quali lAlabama, sono state approvate leggi molto severe in materia. Uno stretto giro di vite che ha provocato anche la reazione del Governo federale, il quale ha deciso di denunciare sei Stati dove sono applicate misure di prevenzione e repressione eccessivamente severe: oltre allAlabama, lArizona, lo Utah, la Georgia, lIndiana e la Carolina del Sud. Queste leggi comportano serie difficolt al punto che non si potrebbero neppure amministrare i sacramenti agli immigrati irregolari. La Chiesa cattolica, ha puntualizzato larcivescovo di Los Angeles, fornisce servizi pastorali e sociali a tutti, indipendentemente dal loro status. Il nostro mandato di fornire la cura pastorale o laiuto sociale a tutti i figli di Dio. Lo Stato non pu contravvenire a questo dovere, che i padri fondatori hanno chiaramente inserito nella nostra Costituzione.
de la socit, nel quale si evidenzia come le famiglie e la societ si evolvano in parallelo e come le prime siano in qualche modo lo specchio della seconda. Le nostre difficolt di vivere insieme in famiglia hanno un legame con le difficolt di vivere insieme in una societ individualista, dominata dai valori di libert e di uguaglianza, ha spiegato Baujard, secondo cui le famiglie si situano allincrocio fra libert individuale e responsabilit sociale. Questa una condizione caratterizzata spesso da fragilit e isolamento: Molti individui hanno poche relazioni sociali, e la famiglia, nel senso pi ampio, non presente. Le persone si trovano allora molto sole davanti alle prove della vita familiare. E questa povert relazionale colpisce ancor di pi gli ambienti materialmente sfavoriti. La famiglia, in una societ che va di fretta, richiede un investimento di tempo gratuito, ma questo tempo indispensabile, donato alla famiglia, non valorizzato dalla societ. Alla Chiesa conclude la responsabile della Conferenza episcopale chiesto di riaffermare il messaggio evangelico e di mostrare che un amore per sempre possibile, a
immagine dellamore di Dio per gli uomini. Ma la credibilit della sua parola dipende anche dalla sua capacit di sapersi fare prossima a coloro che soffrono. La gente ha bisogno di ritrovare una spiritualit del quotidiano e la Chiesa pu attingere nel patrimonio della sua tradizione spirituale per offrire agli individui le risorse necessarie per superare le prove e far durare nel tempo i loro rapporti familiari. Da un recente sondaggio, commissionato dal Consiglio episcopale famiglia e societ e dal quotidiano La Croix, emerge un dato importante: per i francesi la stabilit familiare ha, di nuovo, un ruolo fondamentale. Il 77 per cento degli interpellati si augura infatti di costruire una sola famiglia, restando con la stessa persona (la percentuale sale all89 per cento fra i giovani dai 25 ai 34 anni). Per questo chiedono ai politici, in vista delle elezioni presidenziali del 2012, un maggior impegno a favore della famiglia. Lagenda di Familles 2011 prevede altri due appuntamenti: la settima Festa delle famiglie, domenica 9 ottobre, e lincontro-pellegrinaggio a Lourdes, dal 27 al 30 ottobre.
Il cardinale Erd confermato alla guida del Ccee per un altro quinquennio
Domenica a Ivrea il cardinale Bertone presiede la beatificazione di suor Antonia Maria Verna
Lutto nellepiscopato
Monsignor Gilberto Fernndez, vescovo titolare di Irina, gi ausiliare dellarcidiocesi di Miami negli Stati Uniti dAmerica, morto venerd 30 settembre. Il compianto presule era nato a La Habana (Cuba) il 13 febbraio 1935 ed era stato ordinato sacerdote il 17 maggio 1959. Eletto alla Chiesa titolare di Irina e nel contempo nominato ausiliare di Miami il 24 giugno 1997, aveva ricevuto lordinazione episcopale il successivo 3 settembre. Aveva rinunciato allufficio pastorale il 10 dicembre 2002. Le esequie saranno celebrate luned 3 ottobre, nella cattedrale di Miami.
TIRANA, 1. Il cardinale Pter Erd, arcivescovo di Esztergom-Budapest, primate dUngheria e presidente della Conferenza episcopale ungherese, stato riconfermato per un secondo mandato alla guida del Consiglio delle conferenze episcopali dEuropa (Ccee). Lo hanno deciso ieri pomeriggio i presidenti delle conferenze episcopali europee, membri di diritto del Ccee, riuniti a Tirana, in Albania, dove in corso lannuale assemblea plenaria dellorganismo. Alla carica di vice-presidenti per il quinquennio 2011-2016 sono stati eletti il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, e monsignor Jzef Michalik, arcivescovo di Przemyl dei Latini e presidente della Conferenza episcopale polacca. I due nuovi vice-presidenti sostituiscono i cardinali Jean-Pierre Ricard, arcivescovo di Bordeaux, e Josip Bozani, arcivescovo di Zagabria. Lassemblea plenaria ha ringraziato i neo-eletti per la loro disponibilit e ha augurato un proficuo lavoro a servizio dellevangelizzazione e della Chiesa in Europa. Nello stesso tempo, i partecipanti hanno ringraziato i membri della presidenza uscente per il lavoro svolto per il bene della Chiesa e per la dedizione nel promuovere la comunione fraterna tra gli episcopati europei.
La nuova presidenza entrer effettivamente in carica al termine dellassemblea di Tirana, domenica 2 ottobre. Ieri ha portato il suo saluto al Ccee il presidente della Repubblica albanese, Bamir Topi, il quale ha ricordato il particolare contributo dato dalla Chiesa cattolica albanese durante le tappe dello sviluppo della storia del nostro Paese, nella conservazione dellintegrit territoriale, per il consolidamento dellindipendenza e dello Stato, per la conservazione dellidentit nazionale, per la coltivazione della lingua e della cultura, per la riorganizzazione delle istituzioni distruzione pubblica, per la quotidiana lotta alla povert e alla miseria, e in molti altri campi. Il cardinale Erd, rivolgendosi al presidente Topi, ha auspicato che i vari casi, concernenti la propriet ecclesiale confiscata al tempo del comunismo, vengano risolti, come in diversi altri Paesi dellEst europeo, in modo da permettere alla Chiesa di sviluppare la sua missione, nella cura dei beni spirituali e nelle opere di carit e di sostegno per i pi poveri. E ha poi proseguito riconoscendo al popolo albanese unapertura ai grandi valori che hanno Dio come loro fondamento e che sono poi alla base di una societ equa e attenta ai pi bisognosi.
LOSSERVATORE ROMANO
pagina 7
Nella cerimonia di presentazione del nuovo presidente del Governatorato dello Stato della Citt del Vaticano
Il senso di continuit Vicino al Papa di una famiglia che lavora per la Chiesa in un ascolto di fede
Nel pomeriggio di venerd 30 settembre, nel cortile della Pigna, in Vaticano, si svolta la cerimonia di presentazione del nuovo presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Citt del Vaticano e del Governatorato. Com noto, infatti, dal 1 ottobre, larcivescovo Giuseppe Bertello subentra nellincarico al cardinale Giovanni Lajolo, che il 3 settembre aveva presentato le dimissioni a norma del canone 354 del Codice di Diritto Canonico. Nella circostanza stato presentato ufficialmente anche il nuovo segretario generale del Governatorato, il vedi GIOVANNI LAJOLO Loccasione dellincontro, come sapete, triplice. La prima: introdurre il nuovo presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Citt del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Citt del Vaticano, larcivescovo monsignor Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Italia e a San Marino. A molti di voi gi ben noto. Proviene dal servizio diplomatico della Santa Sede, ed stato, tra laltro, nunzio apostolico in Rwanda, osservatore permanente della Santa Sede presso lOrganizzazione delle Nazioni scovo eletto Giuseppe Sciacca, e si congedato il vescovo Giorgio Corbellini, che dal 1993 ne stato vice segretario generale. Alla presenza di quattordici cardinali della Curia Romana, tra i quali il decano del Collegio cardinalizio Angelo Sodano, di direttori e dipendenti dei vari uffici del Governatorato e di altre personalit vaticane tra queste il direttore del nostro giornale il porporato ha pronunciato il discorso di commiato che pubblichiamo. quindi intervenuto larcivescovo Bertello, che ha sottolineato il senso di servizio e lo spirito di continuit con cui si appresta a svolgere la propria missione, come si fa in una famiglia che lavora per la Chiesa. Un senso di continuit ha detto, ringraziando il cardinale Lajolo, larcivescovo Carlo Maria Vigan, segretario generale uscente, e il vescovo Corbellini che sincastona in una vicenda di amicizia personale. Alla cerimonia poi intervenuto il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Molto numerosi erano i presenti: ecclesiastici, diplomatici e politici, tra cui il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri italiano Gianni Letta. laccompagniamo con laugurio fraterno. Credo di potermi fare interprete dei nuovi superiori del Governatorato, auspicando che egli continui ad essere vicino al Governatorato con la sua specifica conoscenza giuridica e con il suo consiglio. Il nostro pensiero va oggi anche allarcivescovo monsignor Carlo Maria Vigan, che ha lasciato lincarico di segretario generale del Governatorato, avendolo il Santo Padre nominato nunzio apostolico presso unimportante nazione. Con la gratitudine per limpegno da lui profuso nel suo ufficio al Governatorato, lo segue il nostro augurio di unattivit proficua nel nuovo ufficio di rappresentante del Santo Padre, dove potr profondere le sue migliori qualit umane e sacerdotali in favore dellunit della Chiesa e della collaborazione con le autorit statali per la tutela e promozione dei diritti umani e per la difesa della pace. Nel commiato, che in questo momento prendo dal mio ufficio del Governatorato, dovrei dire tante cose, ma tante le ho dette qui, oggi, e altre nel nostro foglio Allombra del Cupolone, e potr dunque essere brevissimo (anche perch, se dovessi esprimere i miei sentimenti, dovrei essere lunghissimo!). Un grande grazie a Sua Santit Benedetto XVI per la grande fiducia da lui sempre accordatami, e per aver accettato le mie dimissioni, a far data da domani, 1 ottobre. Poter essere al suo servizio un grande privilegio. Gli incontri personali che ho avuto la grazia di avere con lui, prima come segretario per i Rapporti con gli Stati e, negli ultimi cinque anni, come presidente del Governatorato, sono sempre stati per me motivo di grande gioia interiore: mi rimarranno indimenticabili. Un grazie alleminentissimo segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, e a tutta la Segreteria di Stato per i rapporti cordiali e proficui che nei cinque anni passati abbiamo avuto, nel rispetto delle reciproche competenze. Un grazie, dal profondo del cuore, a quanti sia da dentro che da fuori del Governatorato e del Vaticano mi hanno consigliato, aiutato, accompagnato e sostenuto nei 5 anni e 17 giorni della mia presidenza. Possano i vincoli di amicizia, che abbiamo stabilito, non spezzarsi, n allentarsi, ma confermarsi e intensificarsi negli anni a venire. Il grazie pi totale va a Dio, datore di ogni bene. E per questo termino con le parole della preghiera Te Deum laudamus: A te, Dio, la nostra lode. Sia sempre con noi, Signore, la tua misericordia. In te abbiamo sperato. Tu sei la nostra speranza. Non saremo confusi in eterno. Il sostituto della Segreteria di Stato, arcivescovo titolare di Roselle, ha presieduto la celebrazione eucaristica nel tardo pomeriggio di venerd 30 settembre, nella cattedrale di Ozieri, sua diocesi di origine. Con il presule hanno concelebrato sette vescovi della Sardegna e tutto il clero diocesano, alla presenza di numerosissimi fedeli. Dellomelia riportata per intero sul sito del nostro giornale (www.osservatoreromano.va) pubblichiamo la parte centrale. di GIOVANNI ANGELO BECCIU Da pochi mesi il Santo Padre mi ha chiamato vicino a s per collaborare direttamente con lui, a servizio della sua missione pastorale universale. In questo nuovo compito, le parole di Ges nel Vangelo odierno Chi ascolta voi ascolta me, acquistano in me una risonanza tutta particolare. Esse mi pongono davanti al Papa in un ascolto di fede pi intenso e attento: nella sua parola, nei suoi orientamenti ascolto la voce del Signore che continua a farsi guida e pastore del suo popolo. Ci rendiamo conto che spesso, in una societ senza padri n guide sicure, anche la persona del Papa tende ad essere messa in un angolo, e la sua parola ridotta ad una opinione, posta accanto alle tante altre opinioni. Tuttavia, le immagini delle folle dei giovani che hanno acclamato Papa Benedetto a Madrid e dei suoi stessi connazionali che la settimana scorsa gli hanno tributato affetto e riconoscenza, contro le pessimistiche previsioni della vigilia, ci devono far riflettere e convincerci che lamore verso il Papa e la Chiesa torna di moda e che le nuove generazioni non hanno vergogna di manifestarlo pubblicamente. Talvolta purtroppo tra i credenti che dobbiamo lamentare come la persona del Papa non sia sempre tenuta nella considerazione che domandata dal progetto di Cristo sulla sua Chiesa. Se vero che chi pensa Cristo senza la Chiesa pensa ad una persona immaginaria, mai esistita, altrettanto vero che chi pensa la Chiesa senza Pietro, pensa ad una realt che non quella voluta da Cristo. Chi abbandoner la cattedra di Pietro, sulla quale fondata la Chiesa si domandava Cipriano gi a met del III secolo , penser di essere ancora nella Chiesa?. Pietro la roccia posta da Ges come fondamento della Chiesa. Tu sei Pietro affermava Papa Leone Magno parafrasando le parole di Cristo , cio, pur essendo io la pietra irremovibile, la pietra angolare che dei giudei e dei pagani faccio un solo popolo... tuttavia anche tu sei pietra, perch sei consolidato dalla stessa forza, cos che, ci che io posseggo in virt della potest, tu labbia in comune con me per partecipazione... Su questa pietra edificher la mia Chiesa. Sulla solidit di questa pietra costruir un tempio eterno.... Come non ricordare in proposito la celebre espressione di santAmbrogio: D ov Pietro, l la Chiesa...? Si comprende la verit dellespressione non soltanto affettiva, ma teologica, con la quale Caterina da Siena si rivolgeva al successore di Pietro quale Dolce Cristo in terra. Verrebbe da chiedersi: come conciliabile una missione cos alta con uomini per certi aspetti cos deboli? Benedetto XVI consapevole di essere un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore, come ebbe a dire nel suo primo saluto dalla loggia centrale della basilica di San Pietro. Come non cogliere, in questo scarto tra la vastit della missione e la fragilit degli strumenti scelti per condurla a termine, la logica di Dio, che sceglie ci che nel mondo debole... perch nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio? Lunica condizione richiesta a Pietro e ai suoi successori per pascere il popolo di Dio amare di pi: Simone di Giovanni, mi ami tu pi di costoro?. Quel pi disse Paolo VI ... esige e suscita... un primato damore... Al primato dautorit, gi conferito a Simon Pietro, Ges vuole che corrisponda un primato di carit. Si tratta di un amore simile a quello del buon Pastore, che giunge a dare la vita per le sue pecore, al martirio. Quando penso a Benedetto XVI, quando lo incontro personalmente, quando lo accompagno nei faticosi viaggi, nella fragilit della sua persona sento il suo amore appassionato per Cristo e la sua Chiesa, come pure la saldezza della roccia. Sento la verit dellaffermazione di Leone Magno: La fermezza che Pietro ha ricevuto da Cristo, dal quale stato costituito, si trasmette anche ai suoi eredi, sino allattuale Pontefice. Guardo Benedetto XVI e vedo la lunga successione che lo riporta su quella prima roccia che Pietro, fino alla pietra angolare che Cristo. Come sono appropriate le parole di santAgostino: Se si dovesse considerare la successione regolare dei vescovi, che si succedono uno dopo laltro, con tanta maggiore certezza e vantaggio dovremmo cominciare a contare dallo stesso Pietro, al quale, come rappresentante di tutta la Chiesa, il Signore disse: Su questa pietra edificher la mia Chiesa.... A Pietro infatti successe Lino, a Lino Clemente, a Clemente Anacleto, ad Anacleto Evaristo, a Evaristo Sisto, a Sisto Telsforo, a Telsforo Iginio... e prosegue elencando tutti i successori fino ad Anastasio. Noi possiamo proseguire elencando Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, fino al nostro Benedetto XVI. In questa epoca di smarrimento e di mancanza di sicuri riferimenti dottrinali ed etici, la vicinanza con il Santo Padre mi consente di prendere maggiore coscienza anche del suo fondamentale carisma magisteriale. Le chiavi che ha ricevuto indicano anche il potere di dare linterpretazione autentica della legge di Ges. dunque Pietro che prima dogni altro dovr compiere il mandato di Ges, di insegnare ad osservare tutto ci che egli ha comandato. Ges gli ha affidato il compito di confermare i fratelli, gli altri apostoli, pregando che non venisse meno la sua fede. Al carisma petrino, Benedetto XVI associa anche il personale carisma di dottore, di teologo, forse perch in questo momento la Chiesa e la societ intera hanno bisogno di chi non soltanto riproponga la verit, ma mostri allo stesso tempo la capacit della mente umana di cercarla e di accoglierla, coniugando insieme fede e ragione. Io penso ha affermato il Santo Padre al riguardo che Dio, scegliendo come Papa un professore, abbia voluto mettere in risalto proprio questo elemento della riflessivit e della lotta per lunit tra fede e ragione. Benedetto XVI continua la missione di Pietro, luomo dellamore pi grande, e insieme luomo che conferma nella verit. La prima enciclica ha significativamente richiamato il primato dellamore che proviene dallunica sua sorgente divina: Deus Caritas est. Lultima enciclica ha mostrato che lamore verit: Caritas in veritate. La verit va cercata, trovata ed espressa nelleconomia della carit dice il Papa ma la carit a sua volta va compresa, avvalorata e praticata nella luce della verit. In questo modo egli continua non avremo solo reso un servizio alla carit, illuminata dalla verit, ma avremo anche contribuito ad accreditare la verit, mostrandone il potere di autenticazione e di persuasione nel concreto del vivere sociale. (...) Un Cristianesimo di carit senza verit pu venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali. (...) Senza la verit, la carit viene relegata in un ambito ristretto e privato di relazioni. esclusa dai progetti e dai processi di costruzione di uno sviluppo umano di portata universale, nel dialogo tra i saperi e le operativit. In queste parole sta forse la cifra del pontificato di Benedetto XVI: servire alla carit, illuminata dalla verit e insieme accreditare la verit, mostrandone il potere di autenticazione e di persuasione nel concreto del vivere sociale. Una missione esigente e spesso incompresa, eppure illuminata e illuminante. Il concetto di verit oggi talmente travisato da suscitare sospetto, divenendo quasi sinonimo di intolleranza. Tuttavia, come si esprime il Papa, mettere semplicemente da parte la verit perch ritenuta irraggiungibile ha effetti veramente devastanti. Di qui la sua lotta dichiarata alla dittatura del relativismo, che lascia come ultima misura del tutto solo il proprio io e le sue passioni, ma anche la fiducia nelluomo come capace di verit e quindi la passione per la ricerca della verit, non tanto al fine di possederla, cosa impossibile perch essa sempre ci trascende, ma per esserne posseduti. La missione di Benedetto XVI sembra proprio essere, come ha scritto nellultima enciclica: Difendere la verit, proporla con umilt e convinzione e testimoniarla nella vita mediante forme esigenti e insostituibili di carit.
anche membro delle commissioni speciali della Congregazione per la Dottrina della Fede per la trattazione delle cause di scioglimento del matrimonio in favorem fidei, e della Congregazione del Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti per la trattazione delle cause di dichiarazione di nullit della sacra ordinazione e di dispensa dagli obblighi dello stato clericale; inoltre, consultore della Congregazione per il Clero e membro della commissione speciale per la trattazione delle cause di dispensa dagli obblighi del diaconato e del presbiterato; e, se non bastasse, docente dello Studio Rotale e professore di Stylus Curiae
me appare anche dalla favola di Aci e Galatea immortalata da Ovidio nelle sue Metamorfosi (XIII, 778 e seguenti). Cos, con larcivescovo Bertello, che proviene dal Piemonte, e monsignor Sciacca, che proviene dalla Sicilia, direi che si apre sullo Stato della Citt del Vaticano un arco ideale dal Nord al Sud dellItalia, che non dubito sar un arcobaleno, segno di serenit e concordia, e di tempi migliori. Quod Deus det! Nel presente ricevimento prende commiato dal Governatorato anche monsignor Giorgio Corbellini, che stato per molti anni, dal 1993 al 2011, vice segretario generale del
Da sinistra il vescovo Corbellini, il cardinale Lajolo, larcivescovo Bertello e il vescovo eletto Sciacca
Unite a Ginevra, nunzio apostolico in Messico, e dal 2009 nunzio apostolico in Italia e a San Marino. Un curriculum prestigioso. Io ho il piacere di conoscerlo e di essergli amico dai tempi della frequentazione della Pontificia Accademia Ecclesiastica. Lo conosco come persona gentile, riservata ma benevola, misurato nella parola, chiaro nelle idee, prudente ed efficiente. Proviene da Ivrea, di cui non posso non ricordare le suggestive immagini del Carducci nellode Piemonte: Ivrea la bella che le rosse torri specchia sognando a la cerulea Dora nel largo seno (Rime e ritmi). Larcivescovo Bertello continuer ora a svolgere la sua missione al servizio del Papa sullaltra e pi vicina riva del biondo Tevere (flavus Tiber), presso il quale avr per poco tempo per sognare la sua bella Ivrea, ma che pur esso da Virgilio cantato come ceruleo: Caeruleus Thybris, caelo gratissimus amnis (Eneide 8, 64). Caelo gratissimus: valgano queste parole anche come auspicio per il suo operare nel nuovo ufficio, caro arcivescovo Bertello, nel quale entrer domani, 1 ottobre, che anche il giorno del suo compleanno. E per questo gli auguri che facciamo ora a vostra Eccellenza sono non solo sinceri e fervidi, ma anche a misura doppia. La seconda occasione di questo incontro la presentazione di monsignor Sciacca, Giuseppe anche lui. Si vede che san Giuseppe ha gradito lomaggio della nuova grande fontana, a lui dedicata accanto al Governatorato, e ha ottenuto che a capo del Governatorato ci fossero due suoi protgs. Monsignor Sciacca originario di Aci Catena. Dopo lesperienza pastorale nella sua diocesi di Acireale in cui ha avuto occasione di dimostrare anche le sue brillanti qualit di amministratore oltre che di docente di filosofia dal 1999 fino ad ora monsignor Sciacca stato prelato uditore, cio giudice, del Tribunale della Rota Romana. Egli
nella facolt di diritto canonico presso la Pontificia Universit Lateranense. Si tratta mi pare di un impressionante elenco dincarichi, che denotano il prestigio di cui gode nellambito della Curia Romana. Monsignor Sciacca giurista ed umanista, autore di numerosi studi di grande erudizione e profondit di pensiero, che sarebbe troppo lungo elencare. Io lo conosco personalmente solo da pochi anni, ma posso testimoniare che persona amabile, molto aperto ai contatti, arguto e ciceronianamente facondo. Come originario di Aci Catena, toccato dalla linfa vitale di quella costa della Sicilia tra il mare Ionio e lEtna, fecondata dal sotterraneo corso del fiume Aci, terra di antica cultura e di seducente bellezza, co-
Governatorato, e nel 2009 stato nominato vescovo titolare di Abula, in concomitanza con la sua nomina a presidente dellUfficio del Lavoro della Santa Sede (Ulsa). Il Governatorato ne ha apprezzato le doti di saggezza ed umanit, oltre che di grande cultura giuridica, soprattutto per quanto concerne il dettato e lo spirito delle leggi vaticane, per gran parte delle quali stato lispiratore ed il redattore negli anni recenti, e sulle quali ha pubblicato un ponderoso volume. Dopo la sua nomina a Presidente dellUlsa, il Santo Padre concesse, rispondendo al mio desiderio, che egli potesse rimanere ancora con me, fino al termine del mio mandato. Ora monsignor Corbellini potr dedicarsi pi intensamente al suo ufficio di presidente dellUlsa. Noi
pagina 8
LOSSERVATORE ROMANO
A colloquio con larcivescovo Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per lEvangelizzazione dei Popoli
qualche cosa di marginale, a essere protagonista del proprio sviluppo. Questo aiuter le persone, non solo a vivere nella propria patria, ma anche a valorizzare quello che hanno. Dal punto di vista della speranza cristiana, direi che si cominciano a vedere i frutti dellimpegno della Chiesa. Tre anni fa il Papa si recato in Camerun per rispondere alle attese dei vescovi africani i quali, dopo oltre dieci anni dal primo Sinodo, desideravano fare il punto della situazione circa il loro continente. A novembre prossimo il Santo Padre ritorner, dopo un Sinodo che ha portato lAfrica al centro dellattenzione universale, per consegnare il frutto di quel lavoro, una nuova esortazione apostolica. Il nostro impegno che lAfrica riprenda vigore spiritualmente, moralmente ed economicamente come protagonista della sua storia. La Chiesa le sar accanto. La diffusione sempre pi accentuata dellislam e la non meno crescente aggressivit del fondamentalismo e delle sette religiose costituiscono una sfida. Come affrontarle e come rispondere? Non si tratta di una sfida solo dei Paesi di missione, perch esiste in tutto il mondo. La differenza della sfida sta, nei nostri territori, nelle diversit delle situazioni: un conto essere minoranza, un altro essere maggioranza. Ma se la Chiesa stimata, chiaro che essa sempre in grado di incidere ovunque, anche nel mondo islamico. Io ho vissuto a lungo nel mondo islamico e ho potuto constatare come le nostre scuole ad esempio siano frequentatissime dai ragazzi musulmani, segno che le famiglie stimano ed apprezzano il nostro servizio, anzi non di rado, chiedono che i nostri principi di giustizia, di verit, di bene siano inculcati nei loro figli. La stima consente il dialogo e con il dialogo possibile la civile convivenza per tutti.
La missione della congregazione nei diversi territori a essa sottoposti comporta una serie di impegni che riguardano anche la gestione concreta delle attivit e delle iniziative necessarie al raggiungimento degli obiettivi fissati. Un campo di azione, questo, a volte oggetto di polemiche mediatiche e strumentali. Esistono dei problemi oggettivi in questo settore e come intende affrontarli? La congregazione di Propaganda Fide ha una storia di cinque secoli; nata dallintuito di Gregorio XIII, dalla visione di Clemente VIII siamo nel 1599 e dallintelligenza di Gregorio XV, che nel 1622 le diede la definitiva configurazione. Dunque ha una lunga storia. E i cristiani hanno sempre amato questa istituzione perch sapevano che aveva come prima missione levangelizzazione di tutti i popoli. La congregazione allora raccoglieva informazioni e notizie che veramente aprivano il mondo a Roma e portavano Roma al mondo. naturale che i cristiani, amandone lopera evangelizzatrice, siano stati generosi nel sostenerla anche finanziariamente. Dunque, le offerte e i beni che sono stati dati nei secoli a Propaganda Fide hanno questa originaria finalit, che noi come congregazione siamo chiamati a rispettare. Tuttavia, poich lopera di evangelizzazione e di promozione umana andata crescendo sempre pi, ecco che si sentito il bisogno di incrementare questi aiuti, per cos dire storici, con le collette della Giornata missionaria mondiale e altre iniziative di cui le Pontificie Opere Missionarie nazionali si fanno promotrici. Da parte nostra rimane un serio impegno perch ci che destinato allevangelizzazione serva per levangelizzazione; ma vorremmo pure che la generosit dei nostri cristiani sia sempre accompagnata da un grande amore per le missioni e da una fervente quotidiana preghiera in sostegno ai missionari e allannunzio del Vangelo.
Lettera in arabo di Mattia, Patriarca copto-ortodosso di Alessandria ad Urbano VIII (carta, 1627), conservata nellarchivio storico del dicastero missionario
Andrea e il Colosseo
di JULIN HERRANZ* Come stai, Andrea? lo salutavo arrivando. E lui, il cardinale Andrzej Maria Deskur, mi rispondeva con un sorriso smagliante dalla sua sedia a rotelle, che per 33 lunghi anni stata il suo trono di grazia e di vittoria. Come sto? Come il Colosseo: ridotto ad un rudere ma molto visitato! scherzava volentieri. Non rideva, sorrideva. Con un sorriso che era lirradiazione discreta, umile e attraente dellamore, del suo amorevole abbandono filiale alla volont di Dio e della generosa donazione di se stesso agli altri, a noi. Parlando con lui mi venivano spesso in mente le parole di san Paolo ai Filippesi: Gioite, gioite sempre nel Signore, che riassumevano bene, alla luce della fede, il bellissimo augurio precristiano di Seneca allamico Lucilio: Desidero che non ti manchi mai la gioia, anzi che ti nasca in casa; e nascer perch essa dentro di te. Le altre forme di allegria non riempiono il cuore, sono esteriori e vane. Andrea aveva e comunicava la sua intima gioia cristiana a quanti andavano a trovarlo nel suo appartamento, al primo piano del palazzo San Carlo in Vaticano. Riceveva infatti molte visite, soprattutto durante il pontificato di Giovanni Paolo II, ma le pi regolari probabilmente erano le nostre: quelle degli amici degli incontri sacerdotali che abbiamo tenuto il primo e il terzo venerd del mese, alle 16, tutti i mesi per trentanni, dopo quel 13 ottobre 1978, giorno in cui lo colp al primo mattino una forte ischemia cerebrale. Quello stesso giorno, vigilia del conclave in cui sarebbe stato eletto Papa il suo grande amico Karol Wojtya, sono andato subito a trovare Andrea al policlinico Gemelli. Con la mia vecchia esperienza di medico, mi sono reso conto della gravit dellictus che aveva avuto. In un suo momento di lucidit, gli ho letto, mentre lui assentiva leggermente con la testa, la preghiera della devozione privata a Josemara Escriv de Balaguer, il fondatore dellOpus Dei morto tre anni prima, di cui Andrea era molto devoto. Oltre a pregare per la sua guarigione, gli suggerii di offrire per il futuro Papa quellimprevista croce che il Signore aveva messo sulle sue spalle. Vidi che assentiva, mentre gli affioravano le lacrime agli occhi. Cinque giorni dopo, il 18 ottobre 1978, il nuovo Pontefice Giovanni Paolo II venne in quella stessa stanza a far visita al suo amico malato. Ho appena adoperato queste due parole ictus e croce, messe insieme, perch diventarono improvvisamente una dolorosa e ardua realt nella vita di un uomo giovane e pieno di vita, comera monsignor Deskur, allepoca cinquantaquattrenne. Questa realt fu subito interpretata e vissuta da lui alla luce di unespressione che san Josemara Escriv amava ripetere ed egli conosceva molto bene: La gioia cristiana ha le radici a forma di Croce. Andrea mi disse che amava meditare Cammino, tra le cui esortazioni si trova questa: La allegria che devi avere non quella che potremmo chiamare fisiologica, da animale sano, ma quella soprannaturale, che procede dallabbandonare tutto e dallabbandonare te stesso nelle braccia amorose di nostro PadreD io. Com noto, Papa Wojtya si interess sempre affinch Andrea avesse le migliori cure mediche possibili, in Italia e in Svizzera, e la necessaria assistenza personale nella sua abitazione in Vaticano. Anzi, poich nonostante lemiplegia sofferta conservava una notevole lucidit mentale e facilit di espressione, lo invitava a pranzo nellappartamento pontificio quasi tutte le domeniche. Ci che permise a Deskur di intrattenere e divertire il Pontefice con una sempre amena conversazione, arricchita spesso da barzellette. Talvolta, alla fine dei nostri incontri sulla spiritualit e il ministero sacerdotali, ci raccontava una o pi barzellette che aveva preparato per la domenica successiva, per vedere se qualcuna non era giudicata da noi del tutto opportuna. Figuriamoci, con la sua delicatezza di anima! Erano aneddoti o barzellette divertenti, talvolta dignitosamente clericali e qualcuna teneramente ingenua, come quella della bambina che considerava peccato originale lessere entrata di nascosto in cucina per mangiare una mela. Un giorno mi confid che in quelle visite allappartamento egli cercava di fare il giullare di Pietro, cio non parlare di problemi o questioni di governo (a questo ci pensano altri) ma di intrattenere, distrarre e rallegrare il Papa con un altro genere di discorsi pi ameni e distensivi, come facevano i giullari medievali nei palazzi dei re. Pensai che agendo cos, Andrea metteva bene in pratica alcune parole della nota preghiera gioiosa di san Tommaso Moro: Signore, dammi unanima che non conosca la noia, i brontolii, i sospiri, i lamenti. Dammi il senso dellumorismo. Dammi il dono di saper ridere di uno scherzo, affinch sappia trarre un po di gioia dalla vita, e possa farne parte anche ad altri. Lamicizia del cardinale Deskur con Giovanni Paolo II era, s, di lunga data (dai tempi del seminario), ma soprattutto era unamicizia sacerdotale profonda continuamente coltivata, nonostante la diversit di ministeri, tempi e luoghi nel servizio della Chiesa. In una fotografia che ho avuto da Andrea nellaprile 2005, dopo la morte del Papa polacco, lallora arcivescovo di Cracovia appare con monsignor Deskur nei primi anni Settanta in un salottino dellantica casa di Santa Marta in Vaticano. Il cardinale Wojtya era andato a visitare Andrea, non ancora vescovo (lo divenne nel 1974), come faceva regolarmente in tutti i suoi viaggi a Roma, nei quali spesso fu in seguito ospitato nellappartamento assegnato ad Andrea come prelato superiore di un dicastero della Curia. Detto questo, vorrei sottolineare che nonostante la mutua fiducia e simpatia frutto della loro lunga amicizia spirituale, Andrea era sempre delicatissimo nellevitare inopportune familiarit e nel manifestare la sua ammirazione e venerazione per la persona e le virt di Karol Wojtya, prima come suo arcivescovo e, poi, come pastore della Chiesa universale e infine come beato. Due vite parallele, innamorate dellAmore crocifisso e della Madonna, magnificamente spese al servizio della Chiesa. Dal venerd Santo alla Pasqua di Risurrezione. La gioia cristiana ha le radici a forma di Croce. Dalle radici di quella croce portata con amore da Andrea per 33 anni salita la linfa vivificante e gioiosa di unabbondantissima grazia divina, che ha fatto crescere intorno al rudere molto visitato uno splendido albero di anime innamorate di Cristo, lAmore crocifisso, il Risorto. Molte di queste persone, tra cui pi di un centinaio di figli e figlie della Croce listituzione da lui fondata erano presenti nella basilica di San Pietro il 6 settembre, giorno delle sue esequie solenni. Come noi, membri del Collegio cardinalizio, e come tutti i numerosi presenti, guardavano con amore e gratitudine davanti allaltare della Cattedra la bara in cui giaceva il corpo di Andrea, il chicco di grano che aveva saputo tanto bene morire per trasmettere la vita. *Cardinale diacono di SantEugenio