Secondo me il professor Antonini ha capito perfettamente le emozioni del giovane Holden, è
un ragazzo con un'anima nobile che stride con il mondo .
Lui è un adolescente che sta attraversando un periodo di travaglio, causato dalla sua inappartenenza al mondo. In una situazione riesce sempre a cogliere qualcosa che altri non percepiscono, questo ci fa capire non solo il suo modo di approcciare il mondo ma anche il suo punto di vista che è diverso dagli altri. Ad esempio mentre lui stava viaggiando verso la sua destinazione chiede al tassista se sa dove vanno le anatre dopo che d'inverno il lago si ghiaccia, al tassista, che probabilmente era stanco da una giornata di lavoro, questa domanda lo irritò, perché gli sembrò privo di senso. Holden in questo caso è riuscito a porsi un interrogativo che nessun altro si sarebbe posto, semplicemente perché non li riguardano, motivo per cui il tassista parve disinteressato alla questione. Questa scena rappresenta il raffronto tra la vita degli adulti, che sono come il ghiaccio del lago:freddi , e l’immaginazione degli adolescenti. Il male di vivere del sedicenne è causato dalle persone di questo mondo che hanno un'anima molto diversa dalla sua, lui si trascina nella sua vita per sopravvivere e per questo deve rispettare le regole sociali create dall'uomo e lo afferma proprio lui “Non faccio che dire “piacere d'averla conosciuta” a gente che non ho affatto piacere d'aver conosciuta. Ma se volete sopravvivere, bisogna che diciate queste cose. “ Lui non vorrebbe mentire ogni volta che vede una persona dicendo “piacere di vederla” ma deve farlo, è obbligato dalla società . Questi piccoli momenti della vita alimentano la sua sofferenza. Nella sua vita buia vediamo dei momenti di luce con le anime pure che sono quelli dei bambini ad esempio con la sorella Phoebe, per cui vorrebbe tornare a casa presto , solamente per riabbracciarla, e per trovare la sua pace . Lui riesce a trovare la felicità nei bambini perché ancora non hanno maturato il pensiero critico e il punto di vista degli adulti che lui tanto odia. Holden rappresenta molti adolescenti, che non si sentono compresi e appartenenti a questo mondo. Il mio modo di vivere i 16 anni non è proprio come quello di Holden, però c’è un aspetto che ci accomuna è quello di andare a vivere nella natura da sola non perché provi un senso di inappartenenza ma per trovare maggiore tranquillità. Gli adulti e le regole sociali non mi disturbano come a lui, semplicemente perché con il tempo ho capito che non devo dare peso alle cose che non mi piacciono, non saprei spiegare come ho maturato questo tipo di pensiero. Con il tempo ho anche creato una protezione intorno a me, che mi permette di ascoltare la mia voce, le mie emozioni senza essere influenzata da altri. Due tre anni fa ero una persona completamente diversa, volevo costantemente dimostrare agli altri di essere capace e volevo creare un'immagine di me perfetta alla società che con il passare del tempo ho scoperto che è fatta di pregiudizi, deve sempre puntare il dito , come se nessuno riuscisse a vedere la felicità altrui, dopodichè mi sono auto sfidata di non voler più dimostrare nulla a nessuno a di essere felice , ma nel farlo non voglio essere egoista, semplicemente quando avrò novant'anni vorrei poter dire di aver vissuto la vita come avrei voluto. Nonostante io ogni giorno combatta per diventare sempre più forte, non vuol dire che questo mondo non mi faccia sentire costantemente inferiore, sbagliata e diversa, ma provo a far durare questi tipi di pensieri negativi per poco nella mia mente, perché non fanno altro che strapparci la felicità. Perché dovrei sentirmi diversa e non unica, perchè dovrei sentirmi sbagliata e non giusta a modo mio, e soprattutto perchè dovrei lasciare a decidere a qualcun altro per me ? Le uniche parole che mi fanno effetto sono quelle della mia famiglia e delle persone a cui voglio bene. Probabilmente penso in questo modo perché ho già vissuto il periodo di travaglio come Caulfield Holden però durante la mia infanzia, a volte vivendo lontana da mia madre, a volte da mio padre e a volte da entrambi. Il giovane newyorkese deve ancora superare questo periodo per trovare la sua pace. Ringrazio la mia infanzia per avermi insegnato a vivere.