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accoglienza

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Presentiamoci Chi siamo
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Conoscersi Conoscersi e farsi conoscere


per lavorare bene insieme per crescere Mi presento
Hai appena incontrato nuovi compagni e nuovi Chi sono? Farsi questa domanda, cercando di di Jaqueline Wilson
insegnanti che certamente desideri conoscere scoprire la propria identità, significa fissare il punto
meglio e da cui vuoi farti conoscere. di partenza del proprio itinerario di crescita.
Sai che si lavora bene insieme, se ci si conosce. Ci si incammina per recarsi all’appuntamento
Tracy parla in modo spiritoso di se stessa, delle sue
preferenze, delle sue antipatie e dei suoi desideri.
M
Ognuno di noi ha i suoi difetti; ma con la vita.
ha anche i suoi pregi che, Il cammino della vita si intraprende con gli altri:
se sfruttati in un gruppo familiari, compagni, insegnanti... I PRESENTO
affiatato, non possono che Costruire se stessi significa proprio conoscersi e Mi chiamo Tracy Beaker. Ho 10 anni e 2 mesi.
dare buoni risultati. E farsi conoscere per aprirsi agli altri, alla realtà Il mio compleanno è l’8 maggio. Non è giusto: nello stesso giorno com-
anche i difetti si possono quotidiana, imparando ad apprezzare le piccole e pie gli anni anche quel cretinetti di Peter Ingham!
correggere meglio. grandi cose che la vita ci dona, anche quelle che Così abbiamo avuto una torta di compleanno in due, e siamo stati co-
Non c’è modo più veloce di solito diamo per scontate. stretti a tagliarla tenendo il coltello insieme e ci è toccato solo mezzo
per conoscersi subito in desiderio a testa. Vabbe’ che credere a questa storia dei desideri è ro-
una nuova classe che quello ba da poppanti. Tanto poi non si avverano.
di leggere i testi ed Per incominciare: accettarsi Sono nata a una maternità, non so bene dove. Da neonata ero molto cari-
eseguire insieme gli esercizi na, ma scommetto che strillavo da matti. [...]
preparati appositamente
e farsi accettare
I miei occhi sono neri, e so farli sembrare perfidi come quelli di una strega.
per questo. Presenta ai tuoi Essere una strega mi piacerebbe tanto: farei tutti quei diabolici incantesimi
compagni e ai tuoi Non avere paura di aprirti agli altri, accettali e fatti
accettare. Puoi cominciare presentandoti in modo e agiterei la bacchetta magica, e ZAP, cadrebbero tutti i riccioli d’oro di
insegnanti pregi e difetti del Louise, e ZAP, l’antipatica voce stridula di Peter Ingham diventerebbe an-
tuo carattere, preferenze, interessi, desideri, semplice, offrendo un piccolo assaggio della tua
personalità, della vita che vivi, dei tuoi piaceri cora più antipatica e acuta, e gli crescerebbero dei baffoni e una lunga coda,
difficoltà, senza paura di essere giudicato, ma con
e anche delle tue antipatie. e ZAP purtroppo non mi basta il resto della pagina per tutti gli altri ZAP
la certezza che, in questo modo, potrai affrontare
Oggi è così. Poi, insieme, ogni giorno si cambia. che ho nella testa.
meglio, oltre al lavoro scolastico, la tua crescita
Il cambiamento non deve farti paura, significa I miei capelli sono biondi, lunghissimi e ricci. No, sono tutte balle. Sono
insieme a quella dei tuoi compagni.
che stai crescendo. scuri e ribelli e si rizzano da tutte le parti, specialmente quelle sbagliate.
Per completare la tua immagine, presenta anche
la tua famiglia, che è tanta parte di te. I brani che seguono sono alcuni La mia pelle è tutta brufoli quando mangio troppi dolci.
Quando ti sarai fatto conoscere potrai essere esempi che ti potranno stimolare.
una pedina importante nel grande gioco dello star ALTRI PARTICOLARI
bene insieme. A casa, a scuola, nel mondo Le cose che mi piacciono
di fuori. Il mio colore preferito è il rosso sangue, perciò state in guardia, eh-eh.
La mia migliore amica è ... Be’, ho avuto mucchi e mucchi di migliori ami-
che, ma Louise si è messa con Justine e così per il momento non ne ho nes-
suna.
Mi piace mangiare di tutto. Ma soprattutto le torte di compleanno e anche
tutti gli altri tipi di torte. E gli Smarties, e i Mars e i sacchetti giganti di pop-
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accoglienza
●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●● ●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●● Uniti nel grande puzzle
Ora che ci siamo Ora sei un pezzetto del grande puzzle della tua
classe. Se all’inizio i pezzi non si incastrano ✎Io.........................................................................

conosciuti...
ancora bene, col tempo sarete in grado di farli .
combaciare costruendo un quadro bello e unico. ✎ I miei compagni (in ordine alfabetico)
Il disegno preparatorio comincia da ora. .................................................................................
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.
Insieme senza timore Tutto questo significa che hai incominciato insieme
con gli altri un anno che si annuncia già da ora ☞ Scrivi per gli altri due righe su te stesso
in modo che la tua presentazione, unita
.................................................................................
.
Ora che sei giunto alla fine di questa unità e hai pieno di promesse, di scoperte.
a quella dei tuoi compagni possa formare .................................................................................
letto i brani che certamente ti hanno intrigato, Se qualche malumore ci sarà, sarai pronto
un “quadro” della classe.
a risolverlo se terrai sempre presente che per A te ai tuoi compagni l’augurio di comporre un
invitandoti a guardarti dentro e a riflettere
smussare le asperità occorre approfondire la “quadro” splendido!
su di te in modo da presentarti
con la maggior schiettezza possibile agli altri, conoscenza reciproca, che è importante accettarsi
come ti senti? Hai vinto un po’ la timidezza e la per essere accettati, che la diversità spesso
paura? Esiti ancora a esprimere i tuoi sentimenti, significa ricchezza.
a rivelarti, a chiedere che anche gli altri si aprano Puoi per il momento interrogarti ancora sulle tue
a te? O ti riesce più facile parlare di te, delle tue nuove conoscenze rispondendo alle seguenti
necessità, dei tuoi desideri, dei tuoi sogni e anche domande:con quale compagno/a
prendere in considerazione le (o compagni/e) hai stabilito legami
necessità, i desideri, i sogni dei tuoi più stretti? Sulla base di quali affinità,
compagni? preferenze, interessi comuni, o di
quali diversità? Che cosa apprezzi

☞ eEsprimi emozioni
riflessioni in un
dilui/lei (o loro)? Quali sono
i vostri propositi? Quali le mete?
breve scritto.
☞ Parlane diffusamente in
un testo intitolato “Io e...”
Forti di affinità
e diversità ☞ Con quale compagno/a o
compagni si sono verificati screzi o sono
Hai, dunque, avuto l’opportunità di farti conoscere nati malumori in questi primi momenti di
e di incominciare a conoscere i nuovi compagni, conoscenza reciproca? Perché? Che cosa
di scoprire diversità e affinità. potete fare per non lasciarvi condizionare
Proprio su questa base, forse, si sono già delineate da eventuali malintesi? Discutetene insieme.
amicizie, piccole collaborazioni, ma anche
incomprensioni, piccoli contrasti, oppure si sono
intrecciati sguardi, formulati inviti... Per qualcuno è
già squillato il telefono, è arrivata posta elettronica
o, più semplicemente, è giunto, passato di mano
in mano, un bigliettino: un messaggio di simpatia,
una richiesta di aiuto, un saluto.

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modulo 4 Avere paura
Perché leggere questi testi Che cosa imparerai a fare


Obiettivi formativi Obiettivi cognitivi e competenze
● Per imparare a scoprire le ra- Alla fine di questo modulo sarai
gioni della paura. in grado di:
Il poeta Roberto Piumini ci dà una ● Per distinguere le paure giu- ● riferire le tue paure, racconta-
stificate da quelle esagerate. re le tue emozioni,
semplice ma efficace ricetta per scacciare ● Per riconoscere che la paura ● riconoscere gli elementi es-

la paura. può essere anche una fonte di pia- senziali del testo narrativo,
cere. ● individuare e utilizzare le tec-
niche narrative del climax e del-
la suspense.
Nella casa della paura
di Roberto Piumini Tante paure
Una tua compagna ha scritto: «Io ho una sola grande paura:
Nella casa della paura restare in casa la notte da sola». E tu di che cosa hai paura? Di chi?
Perché? Tutti abbiamo paura. Possiamo avere paura di uno scherzo,
sembra inchiostro l’acqua pura di una persona, degli spiriti, di quello che ci sembra di vedere
nelle cose, di una belva acquattata nell’ombra...
sembra un pipistrello un fiore In questo modulo, guidati dai racconti di autentici “esperti
i minuti sembrano ore. del ramo”, esplorerai l’universo delle paure: non morbosamente
ma con spirito. Imparerai a conoscerle, a capirne i motivi e anche
Nella casa dello spavento lo strano fascino che possono esercitare, per imparare a vincerle
sembra molle il pavimento e – perché no? – per ricavarne spunti e motivi di divertimento.
Ma ti abituerai anche a raccontarle, imparando gradualmente
sembra un rospo la saliera a usare le tecniche più adatte per raccontare le emozioni.
RACCONTARE

e un serpente la ringhiera. L’immagine della paura


Lunedì da casa mia ● Quale delle seguenti immagini suscita in te
il sottile piacere della paura? Esprimi le emozioni
la paura è andata via che ti procura.
Adesso, con penna e colori, trasformala
e le cose sembran cose in un’immagine che non fa più paura.

e le rose sono rose.


Martedì dalla mia casa
se n’è andato lo spavento:
cento amici l’hanno invasa
han portato luce e vento.
Da R. Piumini, Io mi ricordo, Nuove Edizioni Romane

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«Questa è una proprietà privata e voi siete entrate senza permesso. Avete un

modulo 4 Nel labirinto della paura


Avere paura è un po’ come perdersi in un
luogo sconosciuto e temere di non trovare
minuto per andarvene, altrimenti vi faccio cuocere a fuoco lento. Capito?»
Mentre uscivamo, mi aggrappai disperatamente alla mano di Nursie. Questa
non poteva camminare in fretta e, per la verità, non cercava nemmeno di far-
una via d’uscita. lo. Il mio terrore aumentava. Quando finalmente arrivammo sane e salve in
Si procede a tentoni, il cuore accelera strada, per poco non svenni dal sollievo. Dal pallore del mio viso, Nursie si
i suoi battiti, si suda freddo. Ma se
accorse delle pessime condizioni in cui mi trovavo.
manteniamo la calma, possiamo sempre
trovare una via d’uscita. «Tesoro,» disse in tono affettuoso «non diceva sul serio, lo sai, vero? Non
● Immagina di esserti perso penserai davvero che volesse cuocerti?»
in un labirinto. Che cosa provi? Io annuii in silenzio. Non solo ne ero convinta, ma mi ero già immaginata tut-
ta la scena. Un grande calderone fumante e io che venivo gettata dentro. Le
mie urla strazianti, il tutto in termini altamente realistici.
Nursie cercò di calmarmi. Non era che un modo di dire, una specie di scher-
zo. Quell’uomo era rozzo e sgradevole, ma non intendeva certo fare quello
che aveva minacciato. Aveva solo voluto scherzare.
Io, invece, non l’avevo proprio preso per uno scherzo e anche adesso quando
entro in un campo recintato, un lieve tremito mi percorre la spina dorsale.
Una paura simile non l’ho mai più provata. ●
A che punto sei?
RACCONTARE

Da A. Christie, La mia vita, trad. di M.G. Castagnole, A. Mondadori


Come te la cavi a raccontare le tue paure,
le tue emozioni? È il momento
di controllare il livello della tua abilità
prima di cominciare il percorso che ti
aiuterà a migliorarti. Ascolta il brano come racconti
che segue e svolgi l’esercizio relativo.

La mia prima grande paura ● PUNTO DI PARTENZA

di Agatha Christie ➤ Agatha Christie, una delle più famose autrici


di romanzi gialli, ha raccontato nella sua
autobiografia la sua prima grande paura,
La paura di finire cucinata a fuoco lento fa vivere nata non solo da una minaccia reale, ma
anche dalla sua fervida fantasia che la porta
ad Agatha Christie il suo primo terrore. a immaginare una tragica fine, in un
PER
INIZIA
ASCO E
R
LTA
P oco prima di compiere i cinque anni provai la mia prima grande paura.
Un giorno di primavera Nursie1 e io eravamo andate a cogliere fiori. Attra-
crescendo di momenti drammatici.
Prova anche tu a raccontare per iscritto
un tuo momento di grande paura, così come
versata la ferrovia, risalimmo Shiphay Lane, ai cui bordi le primule cresceva- sei capace. Se ciò che racconti non riesce a
no fitte. trasmettere del tutto il sentimento da te
Svoltammo in un cancello aperto e continuammo a raccogliere i fiori. Il cesti- provato, non scoraggiarti. Il percorso che
no si stava riempiendo quando udimmo una voce aspra gridare in tono irato: farai in questo modulo ti aiuterà a migliorare
«Cosa credete di fare, eh?» le tue capacità di raccontare e a rendere con
Mi si parò dinanzi un uomo gigantesco, furioso e rosso in viso. Nursie disse efficacia le tue emozioni. Potrai verificarlo
che non stavamo facendo niente di male, volevamo solo cogliere i fiori. tu stesso al traguardo, nell’esercizio di fine
modulo Ora... misura i tuoi progressi.
1. Nursie: la bambinaia.
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RACCONTARE
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MODULO 4 Avere paura

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IL
LA MAPPA DEL MODULO o r a . . . m i s u r a i t u o i p ro g re s s i
MOD Alla fine del modulo leggi la seguente mappa che riassume quanto
U
È FIN LO hai imparato sulle caratteristiche del testo narrativo, sull’ordine
ITO
della narrazione e su alcune tecniche narrative.
Il testo narrativo è il racconto di una serie di vicende che si svolgono ● PUNTO DI ARRIVO
nel tempo e nello spazio e coinvolgono uno o più personaggi.
Gli elementi del testo narrativo sono:
● l’autore;
➤ Dopo aver letto i brani del modulo, approfondito le tue conoscenze con
il Quaderno degli strumenti, eseguito gli esercizi proposti, racconta di nuovo
il momento di grande paura che hai narrato dopo l’ascolto del primo brano.

● il narratore che può essere esterno o interno; Dopo la stesura del testo, confrontalo con quello di partenza. Quali differenze
● la trama che si articola in situazione iniziale, svolgimento della situazione rilevi? Che cosa hai aggiunto di nuovo? Quali elementi del tuo testo narrativo hai
iniziale, fatto centrale, sviluppo del fatto centrale, conclusione; migliorato (i personaggi, i luoghi, la trama, la suspense...)?
● il tempo; Per valutare ciò che di nuovo hai imparato, puoi sottolineare le parti del tuo testo
● i luoghi; con i colori che, nella mappa, distinguono i diversi elementi del racconto.
● i personaggi che possono essere principali o secondari.
Il testo narrativo può svilupparsi secondo l’ordine cronologico (fabula)
o secondo un ordine artificiale scelto dall’autore (intreccio).
L’autore può coinvolgere maggiormente il lettore utilizzando le tecniche
del climax e della suspense.

esterno
autore narratore
E PER FINIRE... TORNIAMO ALL’INIZIO
interno
Presenta tu questo modulo
ha un Ora che hai completato il tuo lavoro e ne hai raggiunto
fabula
gli obiettivi, puoi mostrare in modo molto personale
di aver capito bene il senso del modulo.
Il testo costruita Trova tu ora una frase, qualche verso, una poesia
narrativo trama prevedendo che ti sembrino particolarmente adatti a introdurre il modulo,
secondo
una come abbiamo fatto noi all’inizio.
Immagina di farlo per incuriosire e stimolare un tuo compagno
racconta intreccio
fatti che sono che stia per cominciare l’attività che tu hai appena concluso.
vissuti da

che si che si svolgono


succedono nel in determinati personaggi

tempo luoghi principali secondari

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La novella
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e il racconto La novella nel Medioevo scritto verso la fine del Duecento.
È una raccolta di brevi narrazioni,
Gli exempla e il Novellino
Un importante antecedente della aneddoti, novelline appunto, con

Che cosa Come novella è l’exemplum.


L’exemplum (plurale exempla) è un
cui inizia la storia di questo genere
nella letteratura italiana.

sono nascono breve raccontino destinato a illu-


strare una norma di comportamen-
to attraverso esempi pratici e con-
Il Decameron
di Giovanni Boccaccio

la novella la novella creti. Gli exempla, di cui si serviva-


no oratori e predicatori, non sono
La novella vera e propria nasce però
alla metà del Trecento, quando Gio-
vanni Boccaccio scrive il Decame-
e il racconto e il racconto racconti fatti per il piacere di rac-
contare, ma con lo scopo di educare
e dare un insegnamento morale e re-
ron. Le novelle di Boccaccio non so-
no più semplici storielle, ma narra-
Brevi testi in prosa Origini molto lontane ligioso. zioni ampie, con una struttura com-
Nel corso del tempo, le storielle plessa e molto perfezionata rispetto
La novella e il racconto indicano Nella letteratura greca e latina la no- alle narrazioni precedenti. L’opera
per lo più la stessa cosa: un testo vella come genere narrativo autono- esemplari cominciano a essere rac-
contate anche per divertire e in- di Boccaccio, una delle maggiori
narrativo in prosa, di lunghezza va- mo non esisteva. della nostra letteratura, costituisce
riabile, ma, generalmente, meno lun- Troviamo però alcune novelle inse- trattenere, vengono scritte e riuni-
te in raccolte. La più fa- un modello per tutta la successiva
go e meno complesso, cioè meno rite in altri testi narrativi, come La novellistica europea.
ricco di personaggi e situazioni, ri- favola di Amore e Psiche, che ti ab- mosa è il Novellino,
spetto a un romanzo. biamo presentato nella sezione de-
Il termine novella ha una larghissima dicata al mito e che è tratta dall’o-
applicazione dalle origini della lette- pera di Apuleio, intitolata Le meta-
ratura italiana fino all’Ottocento, morfosi.
successivamente è il termine racconto Come genere letterario la novella
a prevalere. trae forse le sue origini dalla tradi-
Novella significa cosa nuova, notizia e zione orientale indiana e persiana,
contiene l’idea di qualcosa di nuovo che ha come esempio più famoso Le
che si vuole raccontare. mille e una notte.
La novella ha un’origine popolare e, Le radici della novella occidentale si
trasmessa oralmente per secoli, solo possono trovare nelle favole del
in un secondo tempo viene rielabo- mondo classico e orientale, nei mi-
rata e scritta; il racconto ha un’origi- ti, nel ricco patrimonio di leggen-
ne colta e nasce già come testo scrit- de e di aneddoti della tradizione
to. Se i due termini non sono sem- popolare e nelle narrazioni della
pre intercambiabili, soprattutto per tradizione cortese, che ha come
ragioni storiche e di contenuto, alcu- protagonisti i personaggi tipici
ni autori, anche del Novecento, con- della società feudale: cavalie-
tinuano a utilizzare il termine novel- ri, sovrani, dame...
la, come per esempio, Luigi Piran-
dello, altri preferiscono il termine
racconto.

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LEGGERE
POESIA
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LA POESIA LIRICA
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La lirica italiana dal Trecento al Settecento

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ne e in due terzine. Gli schemi delle ri-
S’i’ fosse foco dopo la lettura me sono diversi: nelle quartine ABAB
ABAB oppure ABBA ABBA oppure ABAB
di Cecco Angiolieri BAAB; nelle terzine CDE CDE oppure
Dopo aver sfogato il suo malumore inveendo contro tutto Il filo del discorso CDE EDC oppure CDC DCD. Ricostruisci
1. Che cosa farebbe il poeta se fosse fuo- lo schema metrico di questo sonetto.
e contro tutti, Cecco Angiolieri sdrammatizza alla fine co, vento, acqua, Dio, papa, imperato- 6. Molte delle parole del sonetto si sono
re? trasformate nel tempo passando in for-
il tono violento affermando che continuerà a essere
2. Se fosse la morte e la vita come si com- ma diversa nell’italiano moderno.
quello che è sempre stato: un innocuo scapestrato, porterebbe con i suoi genitori? Trascrivi qualche esempio con accanto
amante delle donne giovani e belle. 3. Essendo semplicemente se stesso, qual la forma attuale.
è il suo desiderio?

S ’i’ fosse foco, arderei ’l mondo;


s’i’ fosse vento, lo tempesterei;
Il linguaggio della lirica
4. Cecco Angiolieri ripete in modo martel-
Il testo e il tempo
7. Cecco Angiolieri usa un linguaggio rea-
listico, concreto, colorito, tipico della
s’i’ fosse acqua, l’annegherei; lante per ben nove volte a inizio di ver- poesia goliardica del suo tempo che
s’i’ fosse Dio, mandereil’en profondo;1 so la stessa espressione ipotetica. esaltava il piacere, il gioco, la taverna,
Sottolineala. Come si chiama questa fi- la donna come creatura terrena, sen-
s’i’ fosse papa, sare’ allor giocondo,2 gura retorica? suale, ben lontana dalla donna angeli-
1. mandereil’en ché tutti cristïani imbrigherei;3 5. La poesia che hai letto è un sonetto, un cata degli stilnovisti, e amava la dissa-
profondo: lo farei componimento che nasce nel Duecento crazione e l’invettiva.
s’i’ fosse ’mperator, sa’ che farei?
sprofondare. e diventa il metro tipico della poesia li- Quali di questi aspetti ritrovi nella poe-
A tutti mozzarei lo capo a tondo.4 sia? Indicali e giustificali riportando le
2. giocondo: ben lie- rica. Il sonetto è formato da 14 versi
to, felice. endecasillabi raggruppati in due quarti- espressioni relative.
3. ché tutti… imbri- S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
gherei: metterei nei s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:
guai tutti i cristiani. similmente farìa5 da mi’ madre.
4. a tondo: intera-
mente o, secondo al-
Entra in gioco
S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui,
tri, intorno a me.
5. farìa: farei.
torrei6 le donne giovani e leggiadre:
6. torrei: prenderei. e vecchie e laide7 lasserei altrui. E se tu fossi… che cosa faresti?
7. laide: brutte. Da C. Angiolieri, Rime Tutti abbiamo immaginato qualche volta quello che Cecco Angiolieri ha rappresentato
così efficacemente nella sua poesia: diamo perciò libero sfogo alla nostra immaginazione!
Che cosa faresti tu se fossi foco? E se fossi acqua?
Cecco Angiolieri
Ma forse vorresti diventare qualche altro elemento della natura (una valanga, una tempesta
■ Conoscere l’autore tare e i suoi figli ne rifiutaro- gioco e al piacere, sposato a o un’onda gigantesca…) o un oggetto (un’automobile da corsa, un aeroplano, un computer)
Cecco Angiolieri nasce a no l’eredità gravata da troppi una donna brutta e litigiosa, o un personaggio importante (con chi si potrebbero sostituire oggi gli imperatori? Magari
Siena intorno al 1260. debiti. Episodi che trovano ri- ma innamorato di Becchina, con il presidente di una nazione importante) o il preside o un… professore… o…
Di lui, discendente da un’anti- spondenza nella biografia let- piacente figlia di un calzolaio. E che cosa ti piacerebbe fare? Forse vorresti travolgere tutti quelli che fanno i prepotenti
ca e nobile casata, ben poco teraria che Cecco Angiolieri ci Dopo aver sperperato il patri- o magari vorresti volare lontano in cerca di avventure, oppure far dipingere la scuola
si conosce se non episodi ha lasciato nei suoi numerosi monio del padre, muore in di murales colorati, oppure… Continua tu!
marginali: venne multato per sonetti in cui si dipinge come miseria intorno al 1310. Ogni tuo compagno potrebbe elaborare un verso con il proprio “se fossi” e costruire
infrazioni alla disciplina mili- un uomo portato al vizio, al così una divertente poesia “collettiva” da appendere in classe.
Fare
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Teatro A teatro si vive la situazione narrativa concludere che il teatro utilizza non uno solo,
ma diversi linguaggi, perché non racconta la vi-
Lo spettatore, dunque, non fa solamente l’e- ta ma la rappresenta, anzi in un modo partico-
Da “lettore” a “protagonista” sperienza dell’ascolto delle parole che l’autore
ha scritto; ci sono la recitazione degli attori, i
lare la vive: per questo il linguaggio teatrale è
ricco e complesso come la vita stessa.
loro gesti, la loro interpretazione; ci sono i co- L’essenza del teatro è la “relazione” fra lo spet-
stumi, le scene, le musiche, le luci, c’è insom- tatore e ciò che avviene sul palco; la rappre-
Spettatori... ma la regia. Perché un testo teatrale sia piena- sentazione è fatta per il pubblico e ha senso so-
mente tale, non basta quindi il copione, ci vuo- lo se il pubblico guarda e partecipa alla vicen-
L’immedesimazione nei personaggi di un libro e nelle situa- le una messa in scena, un allestimento, studiato da che gli attori vivono sotto i suoi occhi.
zioni da loro vissute è un elemento fondamentale di ogni e coordinato da un regista. Questa relazione è così intensa e così partico-
valida esperienza di lettura. Ma quando leggiamo un testo Il regista interpreta il testo scritto dall’autore lare che quando mancavano altre forme di co-
teatrale le operazioni che normalmente compiamo per ca- e armonizza le scelte necessarie perché quel te- municazione a cui oggi sia-
pire altri testi letterari non ci bastano. Perché? sto diventi ciò che è nato per essere: uno spet- mo abituati, come il cine-
Perché il teatro è una forma di comunicazione particolare, tacolo a cui il pubblico, che è destinatario della ma e la televisione, rap-
in cui non sono solo le parole dell’autore a veicolare il mes- comunicazione teatrale, assiste e partecipa. presentava un’esperien-
saggio e a favorire l’immedesimazione del lettore. Ciò significa che il codice del messaggio che za unica e irripetibile;
Nel teatro il lettore si trova immerso in una situazione: dun- noi riceviamo non è solo quello della lingua: alle origini il teatro
que questa immedesimazione è totale perché lo spettatore vi- poiché insieme al linguaggio verbale c’è quello ebbe addirittura ca-
ve direttamente, insieme agli attori presenti sulla scena, la situa- dei gesti, delle immagini, dei suoni, dobbiamo rattere “sacro”.
zione narrativa rappresentata.

... e attori
In questa sezione troverai alcuni testi che possono anche essere reci-
I generi teatrali
tati. La didattica ti fornirà una serie di indicazioni e di suggerimenti,
ma prima di tutto dovrai capire bene il testo, la situazione narrativa che Il teatro è nato nella Grecia classica, e lì si so- zioni più o meno profonde, in altri tempi e in
le battute dei personaggi rappresentano. Solo dopo essere “entrato” no definiti i generi fondamentali, la tragedia, altri luoghi. Accanto a essi ne sono comparsi
davvero in una situazione potrai scegliere, se lo vorrai, di dare la tua vo- genere alto e serio, e la commedia, genere co- altri, come il dramma, un genere che fu utiliz-
ce e la tua mimica a uno di loro. mico e buffo, che furono codificati, cioè defi- zato soprattutto da Shakespeare e che ebbe
niti nelle loro caratteristiche, da Aristotele, una grande diffusione in particolare nell’Otto-
grande filosofo greco vissuto nel V secolo a.C. cento, incentrato sulla rappresentazione di vi-

Che cos’è il teatro Questi generi si sono diffusi, con trasforma- cende dolorose e di problemi esistenziali.

Quando parliamo di testo teatrale intendiamo


sia lo spettacolo rappresentato, sia l’opera let-
influenza la comunica-
zione.
La struttura del testo teatrale
teraria scritta. Il teatro non si legge, ma si
Ma i due termini non coincidono e non indi- guarda e si ascolta: è questa la sua specificità. Il testo teatrale ha una struttura particolare. Il testo teatrale ha poi una forma comunicati-
cano la stessa realtà: sulla scena infatti gli atto- Il termine stesso, teatro, lo indica, come i mol- L’intreccio della vicenda viene suddiviso in va molto particolare: è fatto solo di dialoghi,
ri non si limitano a pronunciare le parole che ti termini a esso collegati: teatro deriva dal gre- atti, ciascuno dei quali sviluppa una fase della così alla lettura si presenta come una sequenza
l’autore dell’opera letteraria ha scritto, ma uti- co teomai, che significa osservare; spettatore de- vicenda; gli atti sono divisi in scene, segmenti di battute precedute dal nome del personag-
lizzano anche molti elementi della comunica- riva dal verbo latino spectare, cioè guardare. più brevi ma autonomi dell’azione. All’inizio di gio che le pronuncia. Alcune di queste battute
zione non verbale (gesti, costumi, luci). Lo Afferma Dario Fo: «un’opera teatrale scopre i ogni scena, in apposite didascalie, l’autore in- sono precedute da un’indicazione tra parente-
stesso spazio in cui lo spettacolo viene rappre- suoi valori solo nel momento della realizzazio- dica i personaggi, il tempo e il luogo dell’azione si come a parte, o tra sé che è il modo in cui
sentato, il teatro, è un elemento importante e ne scenica». e ne descrive brevemente le caratteristiche. vengono trasmessi pensieri e riflessioni.

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INTOLLERANZA E SOLIDARIETÀ L’integrazione difficile
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gli strumenti Mio padre, l’emigrante


di Vincente Gerbasi
Leggere i dati…
Un quotidiano a grande diffusione ha pubblicato questi dati sul fenomeno dell’immigrazione in Italia. Il poeta venezuelano, nato in un villaggio sperduto
del Venezuela da genitori emigrati da un paesino vicino
Gli extracomunitari in cifre a Salerno, dedica la poesia al padre e a tutti quelli
Il numero Le nazionalità Gli illegali
Secondo i dati del ministero del- Le nazionalità più rappresentate Secondo stime dell’Organizzazio- che sono stati costretti a emigrare in terra straniera.
l’Interno, al primo gennaio 2000 gli sono: ne per lo sviluppo e la coopera-
immigrati in regola con il permes-
so di soggiorno erano 1 340 655.
Per la Caritas alla fine del 2000,
Marocco
Albania
160 mila
142 mila
zione economica (Osce), l’immi-
grazione illegale equivale a circa il
20% della popolazione straniera
V eniamo dalla notte
e nella notte andiamo.
Dietro rimangono le tombe
ai piedi dei cipressi,
contando i permessi validi non an- Romania 69 mila nel nostro paese. Sono stati
cora registrati e i minori iscritti nei Filippine 65 mila 60 057 gli immigrati rimpatriati Dietro rimane la terra solitari nella pena
permessi dei genitori, si arriva a Cina 60 mila dall’1 gennaio al 30 novembre con i suoi vapori di lontane stelle.
1 678 000 stranieri. 2000; di questi, 30 871 respinti al-
160
la frontiera. dove vive il mandorlo, Dietro rimangono le porte
160 000
In Europa
140
120 142 000 con il bimbo e il leopardo. che gemono al vento.
L’Italia è il quarto paese dell’U- 100
80
Le quote Dietro rimangono i giorni, Dietro rimane l’angoscia
nione europea, dopo Germania, 60
Il governo italiano ha stabilito con laghi, nevi e renne, come dramma dell’uomo.
69 000
Francia e Gran Bretagna per nu- 40
65 000 60 000 delle quote di ingresso per gli ex-
mero di immigrati. L’incidenza 20
tracomunitari in base alle esigen- con vulcani ormai spenti Dietro rimane la luce
0
della popolazione straniera è del Marocco Albania Romania Filippine Cina ze del mercato del lavoro (per e selve insidiose che bagna le montagne,
2,9% sui circa 57 milioni e 700 Le province a più alta densità di esempio, per la Lombardia, il go- dove abitano le ombre i parchi dei bambini
mila cittadini. immigrati sono: verno ha fissato una quota di
Immigrati 2044 presenze per il 2001). azzurre del terrore. e i candidi altari. ●
2,9%
(1 720 000) Roma 222 588 Da “Corriere della Sera”, Da V. Gerbasi, in “Corriere della Sera”, trad. di D. Puccini, 9 dicembre 2000
Italiani
Milano 174 460 13 luglio 2001
97,1%
(57 700 000)
Torino 48 737
Firenze 42 963
dopo la lettura
… e rielaborarli Il filo del discorso 5. Chiudendo la poesia su queste immagini,

☞ Scriviamo un articolo
Utilizza i dati che ti abbiamo presentato,
il commento di Lucetta Scaraffia qui sotto
scrivere un articolo per un giornale locale.
Ricordati di rispettare le caratteristiche di questo
tipo di testo che trovi analizzate a pagina 26.
1. La precarietà della situazione degli emigrati,
che si sentono senza radici ovunque vadano,
ti sembra che il poeta invii un messaggio
di speranza? Motiva la tua risposta.
è espressa nei primi due versi con due verbi
e le informazioni che hai potuto raccogliere per e un nome ripetuto. Quali? Approfondiamo il problema
2. Il poeta accenna a luoghi e momenti che L’emigrazione italiana nel Novecento
Una storica, Dove vanno a finire gli immigrati che, sem- liare, in cui non serve semplicemente forza l’emigrato si lascia alle spalle: prevalgono Poche sono le famiglie d’Italia che nel secolo
Lucetta pre più numerosi, vengono a vivere nel no- lavoro a basso costo, ma sensibilità, delica-
immagini liete o tristi? scorso non hanno visto partire un loro congiunto
Scaraffia, si è stro paese? Da quanto leggiamo sui giornali tezza e umanità. Stanno vicino a noi quando
ci accorgiamo (dice la storica Lucetta Sca- siamo più deboli per l’età o la malattia, ci 3. La nostalgia del passato è per l’emigrante verso le Americhe, i paesi ricchi d’Europa o verso
chiesta che
raffia) che «oggi queste persone ricoprono danno quel conforto e quell’aiuto così indi- un sentimento che non può essere un’altra regione italiana.
lavoro fanno gli mansioni importanti, come l’assistenza a spensabile a chi si trova nell’impossibilità di cancellato, una ferita che non può guarire. 6. Informati, consultando diversi testi di storia,
immigrati che bambini e anziani, nonché il lavoro negli fare da solo. Sono delegati all’educazione
C’è un avverbio nel testo che, ripetuto, ce sull’emigrazione italiana nel Novecento
arrivano nel ospedali come infermieri. Dunque questi dei bambini, all’insegnamento di cosa è be-
stranieri, spesso da poco tempo nel nostro ne o male fare, così importante per determi- ne comunica la persistenza. Quale? e scrivi sul fenomeno un testo di tipo
nostro paese.
Paese, stanno sostituendo gli italiani in fun- nare la tempra morale del futuro adulto». 4. Quali aspetti luminosi, sereni del passato espositivo.
zioni delicatissime della vita sociale e fami- Da “Io donna”, n. 21, 2001 sono rimpianti?

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GUERRA E PACE
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laboratorio Tenere aggiornato

laboratorio
1. Alcuni documenti
un dossier Per capire, almeno un po’, quello che
è accaduto e le conseguenze che ha
portato con sé ti proponiamo un per-
tinuare ad aggiornare per saperne di
più, per chiarire, se possibile, ragioni e
torti delle parti in causa, per poter dire
corso dentro i fatti, le immagini, le la tua in modo meno istintivo, più me-
Abbiamo già visto come si fa a realizzare un dossier emozioni, i commenti. ditato, per capire l’irrinunciabile ne-
È un piccolo dossier che tu potrai con- cessità della pace.
(vedi a pagina 28). In questo laboratorio ti diamo
alcuni materiali e ti invitiamo a tenere aggiornato il ◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆
tuo dossier su un evento che ha tragicamente sconvolto Il racconto di un testimone
il mondo e la cui evoluzione è ancora in atto. New York brucia: reggo tre ore e poi piango
◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆◆ di Jay McInerney
Una data che ha cambiato il mondo Lo scrittore americano Jay McInerney, considerato
L’11 settembre 2001 aerei di linea di- no a Washington. Tante vite ridotte in uno dei migliori testimoni della vita newyorkese,
rottati da terroristi si schiantano contro cenere, altre sconvolte da perdite irre- racconta il giorno più lungo della città.
le torri gemelle del World Trade Center parabili, i simboli della potenza econo- Una tragica
di Manhattan a New York e sul Pentago- mica e militare crollati. Da quel giorno il 12 settembre 2001.
immagine del
Oggi, il giorno dopo, c’è un buco nell’orizzonte.
mondo è cambiato al di là e al di qua disastro dell’11
Questa mattina ho alzato la tapparella della fine- settembre 2001
dell’Atlantico. Nuovi scenari, nuove
stra della camera con un cupo senso di cerimo- a New York.
paure, nuove accuse, nuove guerre.
nia. Una piuma di fumo grigio perla si è solleva-
Ecco le prime pagine di due autorevoli ta nel cielo, segnando il punto in cui c’erano le sono finalmente trovati di fronte a un fenome-
quotidiani italiani del giorno dopo. Torri gemelle – il mio panorama, e ogni altra co- no più grande della loro capacità di sopporta-
sa, cambiate per sempre. È solo acciaio e cemen- zione. Siamo famosi per non alzare mai lo
to, naturalmente – ma in questo momento, 24 sguardo verso i nostri caratteristici grattacieli.
ore dopo il crollo della seconda torre, i morti e i Li consideravamo scontati, così come conside-
feriti sono ancora in gran parte invisibili e incal- ravamo scontate la nostra superiorità e la no-
colabili. E le torri cadute erano anche un simbo- stra importanza.
lo, per quelli che le hanno prese di mira come Probabilmente, sentiremo l’assenza di queste
per quelli tra noi che vivevano, spesso inconsa- torri molto più di quanto abbiamo mai perce-
pevolmente, sotto di loro. pito la loro presenza all’apice del nostro oriz-
Sono arrabbiato. Sono depresso. Ho voglia di zonte.
piangere. Non sono assolutamente in grado di Oggi abbiamo ritrovato molta della nostra
controllare le mie emozioni. Vorrei abbracciare compostezza. Ma non dimenticheremo mai do-
gli sconosciuti. Vorrei uccidere altri sconosciuti, ve eravamo ieri quando abbiamo sentito per la
chiunque abbia qualcosa a che fare con tutto prima volta le notizie, quando abbiamo visto
questo. […] E non solo io. Tutte le persone con per la prima volta edifici di duecento piani crol-
cui ho parlato provano un’immensa pietà. E un lare...
furioso desiderio di vendetta. Io mi sono svegliato alle otto e un quarto e so-
È sempre pericoloso generalizzare su questa no rimasto a letto fino alle otto e quaranta,
massa di umanità eterogenea e controversa, ma quando mi sono alzato e ho cominciato a lotta-
penso sia chiaro che i cittadini di New York si re con la tapparella della camera da letto. […]

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