Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
COME DIVENTARE
UNA SPIA
_
ADDESTRAMENTO MENTALE
PER AGENTI DEL KGB
Indice
INTRODUZIONE
9
34
1 - CHIS
(Covert Human Intelligence Source)
58
2 - AGENTE RECLUTATORE
108
3 - AGENTE SEGRETO FREELANCE
145
4 - AGENTE DI COLLEGAMENTO
188
5 - AGENTE OPERATIVO
219
6 - ANALISTA
248
7 - AGENTE DOPPIOGIOCHISTA
267
RISPOSTE
268 RINGRAZIAMENTI
COME DIVENTARE UNA SPIA
INTRODUZIONE
COME DIVENTARE UNA SPIA
Congratulazioni! Se stai leggendo questo documento, significa che sei stato am-
messo alla scuola di intelligence.
Alla maggior parte delle persone la parola “spia” fa venire subito in mente tutta
una serie di gadget, come penne laser e accendini esplosivi, ma l’arma più im-
portante di un agente segreto è il suo cervello. Per il suo lavoro la memoria è di
vitale importanza. L’esigenza della più assoluta segretezza spesso rende impos-
sibile registrare alcunché, quindi, per mantenere e riprodurre una mole enor-
me di informazioni con la più assoluta accuratezza, gli agenti devono affidar-
si alla loro mente.
* Sebbene tutti i personaggi che compaiono in questo libro siano immaginari, e qual-
siasi somiglianza con una persona vera sia del tutto accidentale, gli eventi narrati sono
basati su una storia vera. È inoltre importante sottolineare che tutti i dati forniti pro-
vengono da fonti pubbliche.
10
Introduzione
In questo libro ci sono due tipi di esercizi: quelli interattivi, che è bene tu esegua
subito dopo averli letti, ripetendoli diverse volte per assicurarti di averli acqui-
siti. Potrai annotare i tuoi progressi negli spazi dedicati alle note. Se non riesci
a eseguire l’intero esercizio, torna alle tecniche per cui è concepito. Rileggile e
porta a termine più volte la versione meno complessa dello stesso esercizio. Per
il secondo genere di esercizi non c’è bisogno di avere davanti il libro. Puoi ese-
guirli nelle situazioni più disparate: in vacanza, in coda al supermercato o men-
tre ti rechi al lavoro...
Oltre alle tecniche, all’istruzione, agli esercizi e alle missioni, il libro tratta an-
che situazioni relative all’attenzione, all’immaginazione e alla memoria, nonché
al modo di servirsene.
11
SCONTRI PRIMA
DELLE ELEZIONI
Il 10 dicembre 1954 a Buenos Aires, Durante gli scontri la polizia si è li-
durante un comizio, tra gli elettori mitata a fermare parecchie persone.
e il candidato peronista Garcia Pu- È da sottolineare che gli arrestati
ghese si sono verificati una serie di hanno negato la propria partecipa-
eventi inusuali. Come accade nor- zione agli scontri, peraltro senza for-
malmente in situazioni del genere, nire una spiegazione sulle circostan-
si è cominciato con un discorso in- ze dell’arresto e sostenendo di essersi
troduttivo del candidato, ma le cose recati al comizio per pura curiosità.
sono ben presto degenerate in una Gli scontri sarebbero stati il frutto
violenta contesa. La richiesta di Pu- di una psicosi di massa, cominciati
ghese di un confronto diretto con i senza preavviso e conclusisi in breve
socialisti si è concretizzata nella ma- tempo.
niera più letterale. I partecipanti, cir- Gli osservatori ritengono che il par-
ca trecento, sono usciti dal cinema tito Peronista abbia grandi possibili-
mentre il meeting era in corso e si tà di vittoria. Il consenso di cui gode
sono diretti verso il quartier genera- non sarebbe stato indebolito neppu-
le del comitato elettorale socialista, re dalle recenti voci che lasciano in-
scandendo slogan. Una folla impe- tendere una collaborazione con cer-
tuosa, armata di attrezzi da giardino ti consulenti tedeschi che avrebbero
pietre e bastoni, ha spaccato i vetri, servito il regime nazista in Germa-
distrutto il mobilio e malmenato le nia e sarebbero fuggiti dall’Europa
persone. Molti attivisti sono stati ri- in seguito alla sconfitta del Terzo
coverati in ospedale, incluso il can- Reich nella primavera del 1945.
didato socialista Gabriel Acritiso.
12 dicembre 1954
PROFILO OPERATIVO
Simonov, Andrej Nikolaevich
Qualche esempio. Dopo una sola visita, il pittore russo Nikolaj Ge fu in grado
di riprodurre nei dettagli l’interno barocco di una stanza del Palazzo Monplaisir.
Mozart era in grado di trascrivere un complesso pezzo musicale dopo averlo ascol-
tato una volta sola. Dopo aver sentito il Miserere di Gregorio Allegri, fino a quel
momento tenuto segreto dal Vaticano, lo rese di pubblico dominio. Aveva 14 anni.
Nel 1960, il famoso giocatore di scacchi ungherese Janos Flash giocò contem-
poraneamente 52 partite senza guardare nessuna scacchiera. Al termine di quel
confronto, che durò oltre 13 ore, fu in grado di ricordare tutte le mosse effettua-
te su tutte le scacchiere.
Tuttavia, il dono di una memoria fuori dal comune non riguarda soltanto i geni.
I ricercatori hanno mostrato 10.000 diapositive a diversi soggetti comuni, e han-
no poi testato le loro capacità mnemoniche. Hanno scoperto che in media si rie-
scono a riconoscere le immagini con un’accuratezza dell’80%. Se le immagini
sono insolite, luminose o piene di colori, l’accuratezza raggiunge quasi il 100%.
16
Introduzione
A) 1929
B) 1930
C) 1932
D) 1928
17
<TITOLO VOLUME>
Tipi di memoria
Una spia di successo deve essere in grado di cogliere i dettagli importanti di ciò
che vede e ascolta, e anche di reinterpretare una certa informazione collegan-
dola a quanto sa. In altre parole, il genere di memoria che vogliamo sviluppare
richiede attenzione per notare le cose, e immaginazione per collegarle a ciò che
già sappiamo. È qui che comincia il nostro programma.
18
Introduzione
Attenzione e memoria
19
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
20
Introduzione
A) Anarchico
B) Comunista
C) Socialista
D) Peronista
N. 67s
Capacità di concentrazione,
la regola del 7 ± 2
È quasi impossibile superare tale numero, ma ci sono modi per aggirare l’osta-
colo: si possono raggruppare i dati in blocchi. Per esempio, il numero di tele-
fono +74957894179 contiene 11 cifre da ricordare, ma se le raggruppiamo in
+7 (495) 789 41 79 queste diventano cinque unità, che si possono ancora ridurre
a quattro, se sappiamo che il prefisso +7 (495) indica la città di Mosca.
Esercizio
22
Introduzione
In questa pagina trovi una tabella quadrata con 25 caselle. I numeri da 1 a 25 sono
collocati casualmente all’interno delle caselle. Fissa lo sguardo al centro della ta-
bella e serviti soltanto della visione periferica per identificare le altre cifre. Ini-
zialmente potrà sembrare difficile, ma se non ti arrendi subito noterai che que-
sta abilità ti sarà di aiuto in tutta una serie di attività, come un’osservazione più
accurata e una lettura più rapida.
23
19 dicembre 1954
Le spie, che spesso sono sorvegliate dal controspionaggio estero, usano gli stes-
si metodi. Una volta un’agente dell’intelligence fu perquisita da alcuni poliziot-
ti. Mentre le frugavano nella borsetta, l’agente con fare disinvolto chiese loro di
reggerle un pacchetto di fazzoletti. Alla fine non trovarono nulla di sospetto. I
documenti segreti che stava trasportando erano nascosti proprio tra i fazzoletti.
25
ACCORDO SEGRETO
CON I SERVIZI DI SICUREZZA STATALI
A.N. Simonov
19 dicembre 1954
Memoria operativa
Come abbiamo visto, in media la capacità della memoria operativa va dai cin-
que ai nove oggetti. Chi ne memorizza meno ha maggiori difficoltà a controlla-
re l’attenzione e a organizzare il proprio comportamento.
932435 378072043
27
<TITOLO VOLUME>
Prendi un mazzo di carte e scegli una sequenza di carte di due semi, per esem-
pio asso, 2, 3, 4, 5, 6 di cuori e asso, 2, 3, 4, 5, 6 di fiori. Mischiale e, senza girar-
le, disponile di fronte a te in quattro file da tre carte ciascuna.
Gira due carte per volta. Se hanno lo stesso valore (per esempio due assi o due
cinque) lasciale scoperte, in caso contrario capovolgile. Il tuo compito consiste
nel voltare tutte le carte il più rapidamente possibile.
28
21 gennaio 1955
Conduco una vita strana. Di giorno lavoro nell’ufficio del preside e la sera
studio alla scuola del KGB.
Pensavo che fosse più facile. Mi ronza la testa e a volte ho paura che
scoppi. Alcuni esercizi (costanti e metodici!) mi fanno bruciare e lacrimare
gli occhi. Ma i risultati parlano da soli! Non sono mai stato uno stupido,
ma neanche mi sono fatto notare. Osservavo ciò che volevo ed ero abituato
a notare, trascurando molto altro. Prima dimenticavo spesso le cose,
pronunciavo fin troppe parole durante una conversazione e passavo a fianco
di un conoscente senza riconoscerlo. Ora riesco a cogliere i dettagli e a
ricordare tutto. Questo mi permette di comprendere le persone meglio e più
in fretta, e sono in grado di valutare e prevedere le situazioni. Ho smesso
di dimenticare gli impegni, non ho quasi più bisogno di aprire l’agenda
telefonica e concludo due compiti meglio di come un tempo riuscivo a farne
uno soltanto. Per non parlare di quanto sia piacevole scoprire qualcosa di
nuovo e interessante mentre lo faccio.
A scuola di intelligence seguo le lezioni più strane, tenute da esperti
del settore tra i cinquanta e i sessant’anni. Ho saputo che durante la
guerra molti di loro hanno trascorso lunghi periodi di tempo oltre le
linee nemiche, in territorio tedesco, ma nessuno sa con esattezza dove.
Ci insegnano ad attaccare bottone con persone di ogni tipo, dal
bigliettaio in stazione al dirigente aziendale. Ci viene mostrato come
codificare e decodificare i messaggi, pedinare, seminare, orientarsi in
una città sconosciuta, preparare inchiostro invisibile, scattare foto e
sviluppare microfilm e molto altro.
Ci chiedono di notare e memorizzare molti dettagli. Per esempio,
ci portano in giro per la città per un’ora e poi ci chiedono il colore
dell’insegna sopra una panetteria o la scritta sulla porta della libreria:
“riapre dopo pranzo” oppure “chiuso per lavori”? Sono tornato a dare
un’occhiata per curiosità e ho scoperto che c’era scritto semplicemente
"chiuso” (a lettere rosse su cartoncino grigio).
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
30
Introduzione
Il seguente esercizio è stato a lungo utilizzato per allenare la memoria visiva dei
piloti dei caccia e degli agenti segreti.
Per addestrarsi non c’è nulla di meglio che affidarsi ai metodi che hanno resisti-
to alla prova del tempo. Se riesci a ricordare la posizione dei tre fiammiferi os-
servati per quattro secondi, potresti anche ricordare una mappa, disegnare un
oggetto a colpo d’occhio, fornire una descrizione verbale o renderti conto che
ti stanno seguendo.
Se ritieni che questo esercizio sia interessante, portati sempre dietro qualche
fiammifero e fai pratica durante le lezioni o le riunioni noiose. Copri la disposi-
zione casuale dei fiammiferi con un fazzoletto e prova a ricrearla a fianco. I ri-
sultati non tarderanno ad arrivare!
31
2 febbraio 1955
Ah, mentre camminavamo lungo il fiume, una volta usciti dalla sala,
ci tenevano d’occhio. Suppongo che mi stessero mettendo alla prova.
Siamo riusciti a seminarli alla stazione della metropolitana. È un po’
imbarazzante passeggiare con una ragazza al tuo fianco quando sei sotto
sorveglianza.
Questo esercizio è simile a quello della ricerca delle coppie di carte, ma in que-
sto caso si usano tessere di un gioco di parole o di lettere. Scegli una decina di
coppie di tessere e mescolale. Sistemale in cinque file di quattro capovolte. Poi
prova ad accoppiarle. Tieni conto del tempo che impieghi e poi prova a ridur-
lo con l’esercizio.
A) Psicologia
B) Filosofia
C) Fisica
D) Biologia
33
1
CHIS
(COVERT HUMAN INTELLIGENCE SOURCE)
1 - CHIS
Nella maggior parte dei casi, l’agente CHIS è reclutato tra coloro che hanno fa-
cile accesso a informazioni personali, come funzionari pubblici e statali, medi-
ci e addetti alle risorse umane. Possono ottenere informazioni preziose anche
coloro che frequentano quotidianamente le persone giuste, perché hanno l’oc-
casione di dare un’occhiata sulla scrivania o... nella spazzatura. Quindi, occhio
al portinaio e alla donna delle pulizie: forse sanno molto più di quel che credi...
Molti iniziano la loro carriera nell’intelligence come CHIS. È una posizione che
consente di farsi le ossa e di mettere alla prova le proprie capacità.
35
<TITOLO VOLUME>
Memoria e immaginazione
Esercizio
Ora chiudi gli occhi. Per prima cosa immagina il piano e co-
mincia a visualizzare gli oggetti a uno a uno. Immaginali nei
dettagli. Se non ci riesci, riapri gli occhi, dai un’occhiata
veloce all’oggetto che non riesci a ricordare, quindi richiudi
gli occhi e riprendi la visualizzazione.
36
1 - CHIS
Questo esercizio può essere eseguito non solo con gli oggetti
su un tavolo, ma anche con quelli che si trovano in una stanza,
o ciò che vedi dalla finestra, o ancora con le persone che ti
sono sedute di fronte in metropolitana.
Per allenare la memoria si possono utilizzare due dadi di diverso colore, che si
possono comprare in cartoleria o prendere da un vecchio gioco da tavolo.
Scattare una fotografia mentale dei dadi sul tavolo e servirsene per allenare la
memoria è un ottimo esercizio.
37
<TITOLO VOLUME>
3. Per ricordare l’ordine dei numeri o degli elementi di una lunga lista, Shereshevsky
percorreva mentalmente una strada della sua città e fissava immagini lungo il
cammino. Se l’immagine mentale veniva collocata in un posto buio o si con-
fondeva con l’ambiente circostante, perdeva un elemento. In altre occasioni
immaginava che le sue raffigurazioni intraprendessero avventure che evol-
vevano in storie inconsuete e di conseguenza memorabili.
38
1 - CHIS
Esercizio
9 febbraio 1955
caso #283
Indagine sui documenti mancanti
contenenti informazioni secretate
CON RIFERIMENTO
alla lista dei documenti mancanti
contenenti informazioni secretate
presso l’Archivio dell’Accademia delle Scienze
dell’Unione Sovietica
A) Sentieri selvaggi
B) Anna al collo
D) Intrigo internazionale
42
1 - CHIS
Questo esercizio serve ad allenare e testare la memoria dei giovani allievi dell’in-
telligence. La capacità di ricordare la collocazione di oggetti è impiegata anche
dagli agenti più esperti: per esempio, è utile per determinare se qualcuno è en-
trato in un appartamento in assenza del proprietario.
Prendi alcuni oggetti personali e disponili su un tavolo. Scatta una fotografia. Ri-
corda la loro posizione. Chiudi gli occhi, poi chiedi a un amico o a un familiare
di togliere tutti gli oggetti dal tavolo. Riprendili e prova a disporli esattamente
come prima. Puoi valutare il risultato servendoti della fotografia.
È un esercizio che puoi fare ogni giorno. Osserva la scrivania di qualcun altro.
Giraci intorno e ricostruisci mentalmente la posizione degli oggetti che vi si tro-
vano. Oppure, su un autobus o in treno, esamina le persone sedute di fronte a te.
Chiudi gli occhi e ricrea la scena con l’immaginazione. O ancora, osserva uno
scaffale, voltati, e cerca di ricordare l’ordine dei libri.
43
<TITOLO VOLUME>
Migliorare l’immaginazione
L’immaginazione è forse una delle attività più creative del cervello. Grazie a essa
possiamo rappresentare ciò che vediamo, creare nuove immagini e poi modifi-
carne le dimensioni, spostarle, ruotarle, aggiungere o sottrarre elementi. È gra-
zie all’immaginazione che l’uomo inventa e crea oggetti, film, libri e opere d’arte.
Esercizio
44
1 - CHIS
Esercizio
45
<TITOLO VOLUME>
A)
Bernstein aveva un impiego importante nella
pubblica amministrazione.
B)
Custodiva alcuni documenti contenenti
informazioni secretate.
46
1 - CHIS
47
Mosca, 4 marzo 1955 CONFIDENZIALE
Prova ad aggiungere qualche dado, sempre di colore diverso. Questa volta osser-
vali solo per una decina di secondi.
Esercizio
50
Mosca, 10 marzo 1955
PROFILO OPERATIVO
Bernstein, Simon Yakovlevich
Nel 1918 sposa E.K. Sosnova da cui divorzia nel 1921 (la moglie
lo lascia per un altro). Il figlio Yakov, nato nel 1920 durante
il matrimonio, rimane con il padre dopo il divorzio.
Chiamato alle armi nel 1941 nel reparto fanteria, viene mandato
al fronte. Partecipa ai combattimenti. Parla perfettamente il
tedesco, quindi in molte occasioni gli viene chiesto di lavorare
con gli ufficiali prigionieri. Nel luglio 1945 torna al suo lavoro.
Simonides
11 marzo 1955
Traccia dei quadrati da 5x5 caselle sui cruciverba. Cerca di ricordare la colloca-
zione delle caselle scure e di ricrearle come forme, per allenarti agli esercizi suc-
cessivi dove userai una matrice più grande.
Anche se riesci a portare a termine l’esercizio senza troppa fatica, ripetilo più
volte, perché così migliorerai le tue capacità.
53
<TITOLO VOLUME>
Anche tu potresti ritrovarti in una situazione in cui devi ricordare qualcosa d’im-
portante. In questo caso, agisci allo stesso modo: rievoca l’evento e ricorda le sen-
sazioni e le emozioni che hai provato.
54
1 - CHIS
Ricostruire una situazione in questo modo non è solo una questione di immagi-
nazione. Se possibile, recati fisicamente nel luogo in cui è avvenuto il fatto (pre-
feribilmente anche alla stessa ora) e prova a ricordare sul posto.
Esercizio
Continua ad allenare la memoria operativa: aggiungi due elementi per ogni seme
in modo da lavorare con quattro file di quattro carte.
55
<TITOLO VOLUME>
Ambiente e memoria
I ricordi sono spesso legati agli ambienti in cui sono stati registrati. È molto più
facile rammentare gli eventi scolastici se ti trovi nella stessa classe in cui hai tra-
scorso diversi anni della tua vita, anziché in ufficio. Ambiente, sensazioni, suoni e
odori creano una serie di associazioni che ci aiutano a riportare alla luce il passato.
È molto più di una semplice curiosità. Ti è mai capitato di non ricordare la ri-
sposta corretta durante un esame, ma di rammentarla non appena tornato a
casa? Una delle ragioni di questo può essere una scorretta organizzazione della
memoria. Se hai preparato l’esame in pigiama, seduto a letto con in mano una
tazza di cioccolata calda, il miglior modo per passarlo sarebbe stare in pigiama,
appoggiato ai cuscini e con una tazza in mano. Ovviamente ciò non è possibi-
le, quindi è meglio preparare il test seduto alla scrivania e concentrato sul libro.
56
1 - CHIS
Esercizio
Cerca di ricordare dove sei stato. Che cosa stavi facendo? Con
chi ti sei incontrato? Che cosa indossava? Di che cosa avete
parlato? Quando parlavi con quella persona, come stavi, come
ti sentivi? Chi hai chiamato e perché? Che cosa hai mangiato?
Quali suoni hai udito? Quanti soldi hai speso di preciso du-
rante la giornata?
A)
D ove si trova Bernstein.
57
2
AGENTE
RECLUTATORE
2AGENTE RECLUTATORE
A seconda delle circostanze, un agente può essere reclutato per una sola ope-
razione, a breve oppure a lungo termine. Può essere introdotto gradualmente o
gli si può assegnare subito una missione completa. Capita anche che gli agenti
vengano reclutati sotto falsa bandiera, così da mantenere nascosto il vero man-
dante. Per esempio un impiegato ambizioso di una certa azienda potrebbe esse-
re reclutato da un agente che si finge suo concorrente.
Variano anche le condizioni del reclutamento: l’agente può accettare per soldi,
per fare carriera o semplicemente per l’ideale in cui crede. Ma, a volte, può es-
sere reclutato sotto ricatto.
L’ingaggio viene siglato da un contratto riservato, che non ha alcun valore lega-
le, ma impegna moralmente l’agente e può essere utilizzato come prova. In altri
casi, si fa firmare un contratto che prevede un corrispettivo economico. Succes-
sivamente, a ogni agente viene assegnato lo pseudonimo con cui apparirà in tut-
ti i documenti dell’intelligence, per proteggere la sua identità.
59
<TITOLO VOLUME>
1. L’uso dell’associazione
Sai già che i segreti per mantenere una buona memoria non consistono tanto
nel ricordare quanto nell’estrarre informazioni. Ricordare qualcosa è più facile
se lo colleghi a ciò che già conosci. Seguendo una catena di associazioni, potrai
riportarlo alla memoria quando necessario.
Ecco quindi il primo principio della mnemonica: per ricordare qualcosa, colle-
galo a un elemento che ti è familiare, in modo da rievocarlo facilmente.
Il primo e il secondo principio vengono utilizzati insieme. Per esempio se devi ri-
cordare le cifre 855411, che indicano il codice di un deposito bagagli usato come
punto di scambio, che potrebbe tornarti utile tra qualche anno.
60
2 - Agente reclutatore
Un piccolo consiglio: è ancora meglio se i concetti includono anche gli altri sen-
si. Suoni, percezioni di superfici, gusti e odori aiutano a ricordare con maggior
chiarezza. Tieni presente il caso di Shereshevsky e la sua percezione sinestetica.
Se visualizzi un albero, fallo con tutti i particolari: un’ampia chioma verde con
foglie piccole e tenere, un profumo di linfa fresca e una corteccia dura e ruvida
su cui luccicano gocce di resina amara.
3. Atteggiamento emotivo
61
<TITOLO VOLUME>
Studierai altre tecniche mnemoniche. Non farti dissuadere dalla loro assurdi-
tà: sono utili perché provocano una risposta emotiva, consentendoti di ricorda-
re rapidamente e bene.
Note
62
RAPPORTO DELL’AGENTE
-----------------------------------------------
Rif.: caso #283
14 marzo 1955
Fonte: Simonides
Ricevuto da: Maggiore I.O. Miloslavsky
-----------------------------------------------
#134
<TITOLO VOLUME>
Associazioni
1. Somiglianze nell’aspetto, nella funzione, nella parola o nel suono. Le basi per
tali associazioni possono essere diverse, ad esempio:
Ecco una regola per migliorare la memoria: più sai, più ti sarà facile ricordare.
Chiunque disponga di un vasto sistema di conoscenze può facilmente collegare
nuovi dati alle informazioni che già possiede.
64
2 - Agente reclutatore
Esercizio
65
<TITOLO VOLUME>
Costruisci delle associazioni che colleghino le parole di ogni coppia. Scegli delle
immagini per ricordarle. Poi chiudi il libro per sessanta secondi. Quindi elenca
le coppie di parole ad alta voce. Quante coppie sei riuscito a ricordare?
Anguria/pipistrello
Elicottero/vestito
Albero/telefono
Fiori/pozzanghera
Macchina fotografica/monete
Cuscino/carote
Calamita/pennello
Chiavi/forchetta
Blocco di cemento/sedia
66
RISULTATO DELL’INTERROGATORIO
Comandante/zebra
Acquario/libro di cucina
Forbici/limone
Spugna/martello
Mela/forcella
Dinosauro/burro d’arachidi
Carta di credito/cioccolato
Matterello/cacciavite
Stuzzicadenti/teiera
Saliera/spada
CD/bibita
Coltello da carne/cravattino
Elastico/pigna
Profumo/bicchiere di Martini
68
2 - Agente reclutatore
Liste di parole
Questo metodo consiste nello sviluppare una storia che leghi tutte le parole da ri-
cordare, visualizzandola e impregnandola di emozioni. La storia può essere assur-
da, anzi più lo è maggiore sarà il suo impatto sulla tua memoria. Ecco un altro se-
greto: inserisci te stesso nella storia per darle significato e renderla più memorabile.
petrolio
tavolo
tassista
caffè
codice
albero
balcone
69
<TITOLO VOLUME>
Ti trovi in una taverna buia di una città portuale. Riesci a sentire lo sciabordio
delle onde, le sirene delle navi e le grida dei lavoratori del porto. C’è un fusto di
petrolio vicino alla finestra, è di ferro arrugginito ed emette l’odore caratteristico
del combustibile. Il fusto è sormontato da un coperchio di legno circolare. Come
se fosse un tavolo, vi siede un tassista che indossa una giacca di velluto e beve un
caffè. Deve guidare, e quindi il rum, la bevanda più servita della taverna, gli è
vietato. L’odore amaro del caffè si miscela con quello del petrolio. Il tassista deve
prelevare un cliente al porto, ma non sa chi è, perché il nome di quest’ultimo è
criptato, e lui non conosce il codice. Il tassista guarda imbronciato un foglio di
carta ingiallito con stampate sopra alcune parole incomprensibili. Poi, però, tu
ricevi un SMS in cui scopri che il codice cifrato è nell’albero all’esterno della ta-
verna. Sorpreso, mostri il messaggio al tassista e ti precipiti fuori con lui. Il tas-
sista prova più volte ad arrampicarsi sull’albero, ma non ci riesce perché il tron-
co è liscio e scivoloso. Così sale al secondo piano della taverna, salta sul balcone
e da lì arriva all’albero, dove trova una lettera con il codice.
Ha visualizzato la storia? Ora ripeti la lista di parole; prova a farlo anche in or-
dine inverso. Ce l’hai fatta?
Nota che abbiamo sfruttato tutti e tre i principi della mnemonica. La storia si
basa su una serie di associazioni e le parole sono state tradotte in immagini vivi-
de: il fusto di petrolio è arrugginito e puzzolente, il velluto morbido, il caffè ama-
ro, la carta ingiallita ecc. I personaggi provano emozioni: il tassista è imbroncia-
to, tu sei sorpreso dal messaggio inatteso e la storia si conclude con un lieto fine.
70
2 - Agente reclutatore
Esercizio
Cane
Occhiali protettivi
Fede nuziale
Tagliacarte
Ghianda
71
RAPPORTO DELL’AGENTE
------------------------------------------
Rif.: caso #283
21 marzo 1955
Fonte: Simonides
Ricevuto da: Maggiore I.O. Miloslavsky
------------------------------------------
#156
22 marzo 1955
Continua ad allenarti con la tecnica della storia per memorizzare altri elenchi
di parole. La lista ora è più lunga e puoi calcolare quanto tempo impieghi a ri-
peterla, dopo averla memorizzata.
Francobollo
Bottiglia d’olio
Marmo
Polpo
Gesso
Libro
Guanti di gomma
Soldatino
Seghetto da traforo
74
2 - Agente reclutatore
Per codificare questi concetti in immagini esistono due metodi diversi. Il primo
si basa sull’assonanza: scegli una parola o un insieme di parole dal suono simi-
le a quello del termine che vuoi ricordare, e poi codifica tutto in immagini. Per
esempio, puoi servirti di “saliera” per “salario”, o di “ghiaia” per “gioia”.
Se vuoi usare i simboli, un “accordo” può essere visualizzato come una stretta di
mano, oppure come l’obelisco egizio in Place de la Concorde a Parigi. Il “dovere”
può essere rappresentato da un documento ufficiale con un sigillo.
Esercizio
75
Mosca, 24 marzo 1955
Apri il libro a una pagina a caso e memorizza la prima parola di ogni riga. Se ti
imbatti in una preposizione o una parte di una parola iniziata nella pagina pre-
cedente, passa alla successiva. Ricorda le parole usando il metodo delle coppie,
poi chiudi il libro e segna la pagina. Ripeti la lista e mettiti alla prova. Puoi uti-
lizzare anche un articolo di giornale.
A)
Kovalev era un amico del figlio morto di
Bernstein.
C)
Kovalev aveva aiutato Bernstein a ottenere un
posto letto.
D)
Bernstein era interessato alla psicologia dei
grandi gruppi, e Kovalev ne era un esperto.
77
Mosca, 26 marzo 1955
RELAZIONE
Memorizzare frasi
Per esempio, sei stato informato di un nuovo incarico e ti è stato chiesto di me-
morizzare la password: “Bill Brown ha detto che le gru verranno consegnate la
settimana prossima”. Uno dei modi per ricordarla è immaginare Bill Clinton
(Bill) con un’uniforme tanto sporca da sembrare marrone (Brown) nei pressi di
un cantiere. È lui l’addetto (ha detto) alla sicurezza. Sta osservando due gran-
di gru (gru) gialle. Su una di loro è appeso un pannello che mostra una serie di
menù da asporto (consegna) e un calendario sul quale è evidenziata la settima-
na prossima (settimana prossima).
Esercizio
79
RISERVATO
------------------------------------------
Rif.: caso #283
28 marzo 1955
Fonte: Simonides
Ricevuto da: Maggiore I.O. Miloslavsky
------------------------------------------
#230
2 - Agente reclutatore
Raccogli alcuni oggetti che hai in casa, magari preferendo quelli che usi di meno.
Disponili su un tavolo o chiedi a qualcuno di farlo per te. Ancora una volta, scat-
ta un’immagine mentale del tavolo, poi copri gli oggetti con una tovaglia e visua-
lizza l’immagine mentre ridisponi mentalmente gli oggetti sul tavolo.
Note
81
RAPPORTO DELL’AGENTE
------------------------------------------
Rif.: caso #283
9 aprile 1955
Fonte: Simonides
Ricevuto da: Maggiore I.O. Miloslavsky
------------------------------------------
#168
10 aprile 1955
Memorizzare i termini
di un vocabolario straniero
Nella fase iniziale dello studio di una lingua straniera, lo studente deve memo-
rizzare coppie di parole, una delle quali è conosciuta (nella lingua madre) e l’al-
tra no (nella lingua straniera). Si procede con il seguente algoritmo.
1. La parola nella lingua madre è codificata con un’immagine (come nel meto-
do della storia).
3. Basta collegare l’immagine della parola della lingua madre alle immagini delle
parole simili di quella straniera e inserirle nel contesto di una storia inventata.
Esercizio
84
16 aprile 1955
A) 286
B) 283
C) 1955
D) 9
E) 236
87
18 aprile 1955
RELAZIONE
Spesso, però, bisogni e motivazioni giocano brutti scherzi alla memoria. Sigmund
Freud, il padre della psicanalisi, ha spiegato che il desiderio umano di conforto
emotivo spinge a far dimenticare informazioni potenzialmente sgradevoli. Freud
lo ha chiamato “repressione”.
Se dimentichi sempre di incontrarti con una certa persona, mentre ti capita as-
sai di rado con altri, esamina la situazione più a fondo. Forse comunicare con
quella persona ti causa un disagio emotivo. È difficile immaginare che qualcu-
no dimentichi di chiamare un amico per chiedergli un prestito, mentre un de-
bitore si dimentica spesso di chiamare il creditore per chiedergli una proroga.
90
2 - Agente reclutatore
91
Mosca, 21 aprile 1955
Capitano V. Nikiforov,
direttore operativo
della Settima Divisione
#36g
2 aprile 1955
La cur va dell’oblio
Verso la fine del XIX secolo, lo psicologo tedesco Hermann Ebbinghaus iden-
tificò la curva dell’oblio, per mostrare come si dimenticano le informazioni ac-
quisite. All’inizio dell’esperimento chiese agli individui oggetto dello studio di
ricordare una serie di sillabe di tre lettere ciascuna priva di significato. Usan-
do le tecniche di apprendimento standard (quindi senza usare l’immaginazio-
ne), dopo un’ora solo il 44% dei volontari ricordava l’informazione acquisita; tale
percentuale dopo una settimana scendeva al di sotto del 25%. Per fortuna, gra-
zie ai metodi di memorizzazione consapevole, le informazioni vengono dimen-
ticate molto più lentamente.
La maggior parte delle nozioni viene dimenticata nella prima ora successiva
all’acquisizione. Come rimediare? Gli esperimenti dimostrano che la ripetizio-
ne riduce la possibilità di dimenticare. Per dirla altrimenti, più un’informazione
viene ripetuta e più verrà ricordata.
94
2 - Agente reclutatore
Questa volta traccia dei riquadri di 6 caselle per 6 sugli angoli del cruciverba.
Cerca di memorizzare la posizione delle caselle bianche e di quelle nere il più
in fretta possibile.
95
<TITOLO VOLUME>
fuochi d’artificio
arancia
auto
orologio
sofà
dipinto
algebra
dottore
rivista
staff
grattacielo
meteorite
Mettiti alla prova. Le parole “fuochi d’artificio” e “meteorite” saranno con ogni
probabilità le più facili da ricordare, mentre le parole a metà della lista saranno le
più difficili. Quindi, prendi nota: l’inizio e la fine sono più facili da memorizzare.
L’effetto della posizione in una serie non riguarda soltanto gli elenchi di parole.
Se provi a ricordare gli eventi del giorno, scopri che quelli della mattina e della
sera li ricordi senza sforzo. E quando memorizzi una storia, la parte più diffici-
le è quella che si trova nel mezzo.
96
2 - Agente reclutatore
Bisogna aggiungere, però, che questa tecnica non sempre funziona. Se si tocca-
no argomenti particolarmente dolorosi per l’interlocutore, lui li ricorderà, an-
che se li menzioniamo nel bel mezzo della conversazione. L’arte dell’agente se-
greto consiste nell’individuare i punti dolenti ed evitarli.
97
<TITOLO VOLUME>
Per prima cosa concentrati sulla casella centrale e guarda gli altri numeri usan-
do solo la visione periferica. Cerca di vedere qualcosa in più del numero di cui
hai bisogno.
Ripeti l’esercizio ogni tanto. Serve per allenare la mente e ti insegnerà a osserva-
re e a pianificare le tue azioni in anticipo.
16 24 6 20 3
25 8 5 13 21
12 10 17 4 18
2 7 15 22 9
14 23 16 1 11
98
Mosca, 23 aprile 1955
Principio di interferenza
Il concetto di interferenza si basa sul fatto che i ricordi simili finiscono per me-
scolarsi. Due ricordi simili possono influenzarsi l’uno con l’altro; più si somi-
gliano e più è difficile rievocarli in modo affidabile. Non sono le informazioni
nuove a complicare il ricordo delle vecchie, ma al contrario spesso sono i ricor-
di del passato a interferire con quelli più recenti.
Per esempio, hai usato una carta di credito per un paio d’anni e ricordi perfet-
tamente il PIN. La carta scade e la banca te ne dà una nuova. Inizialmente, ogni
volta che sei al bancomat ti viene automaticamente in mente il vecchio PIN, e
devi compiere uno sforzo cosciente per ricordare quello nuovo. Ma dopo un po’
di tempo la situazione cambia: il nuovo PIN ti viene in automatico mentre per
ricordare quello vecchio dovrai fare uno sforzo. In sostanza, le memorie simili e
associate alla medesima situazione interferiscono l’una con l’altra.
100
2 - Agente reclutatore
Puoi osservare questo fenomeno anche nella vita quotidiana, quando amici o
familiari cercano di aiutarti a ricordare qualcosa, ma la loro interferenza non fa
che rendere più difficile il tentativo.
Aggiungi altri dadi colorati e concediti soltanto 5 secondi per ricordare cifre e
colori.
Note
101
<TITOLO VOLUME>
Modi e abitudini
Vuoi che una persona manifesti le sue vecchie abitudini? Prova ad affrontare un
argomento delicato o a confonderla obbligandola a reagire rapidamente con pa-
role o azioni. È probabile che ciò la induca a tradirsi per distrazione. La fatica o
l’abuso di alcol indeboliscono il controllo conscio e sono molto utili per indivi-
duare le abitudini nascoste di un sospettato.
102
25 aprile 1955
Forse avrai notato questo effetto quando non hai avuto il tempo per studiare tut-
to il materiale di un esame. La domanda relativa a ciò che non hai studiato – for-
se perché pensavi che l’argomento fosse molto difficile – si rivela essere anche
quella a cui è meno facile rispondere durante l’esame.
Per chi ricorda molte informazioni di un certo avvenimento è più difficile ri-
portare alla memoria un dettaglio se poco prima gliene è stato chiesto un altro.
Per esempio, se a un testimone viene chiesto di descrivere il colore della giac-
ca di un indiziato e poco prima gli è stato domandato di descrivere la forma dei
suoi occhiali probabilmente si troverà in difficoltà. Questo metodo viene spes-
so impiegato per confondere i testimoni durante un processo, specialmente se
hanno visto l’imputato solo per qualche breve istante. Ponendo domande rela-
tive a dettagli di minore importanza e interrompendo il testimone al momento
giusto, un avvocato abile e manipolatore può renderlo insicuro e portarlo a fare
affermazioni contraddittorie.
Se vuoi che il tuo informatore si dimentichi una domanda che gli hai posto, du-
rante l’incontro successivo ripeti tutte le altre domande tranne quella. Lui si di-
menticherà della domanda che hai tralasciato, o perlomeno questa si affievolirà
nella sua memoria. Prendi in considerazione questo metodo quando devi for-
mare un agente. Fai attenzione ai test casuali del materiale appreso: possono in-
durre l’allievo a cancellare dalla memoria le informazioni non verificate.
104
2 - Agente reclutatore
105
<TITOLO VOLUME>
Effetto Zeigarnik
L’effetto Zeigarnik prevede che gli incarichi incompiuti o interrotti vengano ri-
cordati con maggior facilità di quelli portati a termine. In un caffè, gli psicologi
Kurt Lewin e Bluma Zeigarnik notarono che il cameriere non aveva preso nota
della loro ordinazione, ma l’aveva eseguita con molta precisione. Quando gli
chiesero che cosa avessero ordinato alcuni clienti appena usciti, però, egli non
riuscì a ricordare niente.
L’effetto Zeigarnik è molto utile a livello pratico. Per esempio, se stai scrivendo
un testo molto lungo e ti interrompi a metà capitolo, senza finirlo, la volta suc-
cessiva ti sarà più facile riprendere. L’interruzione ti aiuterà a ricordare in fretta
dove ti sei fermato e cosa volevi scrivere.
L’effetto dell’azione incompiuta può essere applicato alle interazioni con altre
persone. Se interrompi una conversazione a metà, quando la tensione è al mas-
simo e non sei ancora giunto a una conclusione, l’impatto sull’interlocutore sarà
molto intenso e lo spingerà a riflettere sulla questione e molto probabilmente a
condividere la tua opinione.
106
2 - Agente reclutatore
A)
Rimuovere il dubbio delle informazioni perce-
pite durante una trance ipnotica.
D)
La capacità di ipnotizzare chiunque senza la
sua collaborazione.
107
3
AGENTE
SEGRETO
FREEL ANCE
3 - Agente segreto freelance
109
<TITOLO VOLUME>
Dimenticare
L’atto del dimenticare dipende dal tempo: più ne è passato dal momento in cui
abbiamo recepito una certa informazione maggiori sono le possibilità che ven-
ga dimenticata. Nell’ambito di un’operazione di intelligence le pause troppo lun-
ghe possono ostacolare la soluzione del caso. Se perde il contesto, un agente po-
trebbe essere costretto a ricominciare da capo.
Detto questo, le pause brevi, di una settimana o due, possono giovare perché per-
mettono di allargare la prospettiva. I dettagli minori o insignificanti passano in
secondo piano e consentono di avere una percezione più completa e di vedere il
problema da una nuova angolazione. Certi collegamenti che magari erano stati
tralasciati diventano evidenti, ed emergono nuove idee.
In ambito psicologico c’è una teoria secondo la quale una persona non può di-
menticare un’informazione che ha assimilato, ma piuttosto perde la possibilità
di accedervi. Le informazioni dimenticate non scompaiono del tutto e, in circo-
stanze eccezionali, possono essere riportate alla memoria. Ciò è stato dimostrato
da un esperimento di neurochirurgia, in cui la stimolazione di alcune aree della
corteccia cerebrale ha consentito di evocare ricordi dimenticati.
110
3 - Agente segreto freelance
Tuttavia la stimolazione diretta della corteccia non è l’unico modo per ricorda-
re qualcosa che abbiamo scordato. In precedenza abbiamo già visto altri meto-
di. L’aspetto più importante di tutti questi è la riproduzione mentale della situa-
zione in cui l’informazione è stata ricevuta.
La tecnica della storia non è il solo modo per ricordare una lista di parole. La
storia non è importante di per sé, è solo un mezzo per associare le parole, codi-
ficarle in immagini e disporle in situazioni emotivamente forti. L’associatività,
l’immaginazione e l’emozione, che sono necessarie per giungere a una memo-
rizzazione valida, sono alla base di un altro metodo: la tecnica dei loci. Se la tec-
nica della storia collega le immagini a una trama, quella dei loci le colloca in un
luogo familiare e specifico: in casa, in una stanza o in strada.
È un metodo antico che, secondo una leggenda narrata dall’oratore romano Mar-
co Tullio Cicerone, fu inventato dal poeta greco Simonide di Ceo, vissuto tra il
VI e il V secolo a.C. Simonide stava partecipando a un banchetto quando venne
chiamato da alcuni sconosciuti. Uscì dalla casa e proprio in quel momento il tet-
to crollò. Tutti gli altri invitati morirono. Era impossibile identificare le vittime,
ma Simonide ricordava con precisione il posto in cui era seduto ciascun ospite,
e ciò permise ai parenti di recuperare i corpi dei propri cari.
Cicerone, che descrive quest’incidente nel trattato De oratore, deduce che per
memorizzare una serie di oggetti è necessario creare una loro immagine men-
tale e disporla in un luogo immaginario. L’ordine della disposizione permetterà
di ricostruire quello delle cose memorizzate.
Cicerone stesso si serviva della tecnica dei loci quando doveva memorizzare un
discorso. Lo provava camminando nella sua villa, e associava ogni argomento
o idea a una stanza.
Un altro grande esempio dell’uso di questa tecnica è il Teatro della Memoria del
filosofo e alchimista rinascimentale Giulio Camillo. Nel XVI secolo, egli cercò
di produrre un vasto sistema di organizzazione di tutta la conoscenza umana,
ponendola in un edificio particolare, il Teatro della Memoria appunto. In tale
struttura ogni area della conoscenza aveva una particolare collocazione, tutte
le aree erano collegate e componevano un’immagine completa. Giulio Camillo
111
<TITOLO VOLUME>
L’arte della memoria è sempre stata associata ai governi, alle relazioni interna-
zionali e all’intelligence. Il già citato Simonide di Ceo influenzò anche la poli-
tica della Grecia grazie ai suoi poemi sulle guerre persiane. Inoltre come diplo-
matico risolse conflitti ed evitò spargimenti di sangue. Cicerone fu una figura
importante sulla scena politica dell’antica Roma. La sua eloquenza e la sua me-
moria senza pari lo resero tanto popolare che diventò console. E Giulio Camillo
fu chiamato da Francesco I, che regnò in Francia per trent’anni.
Metodo
112
3 - Agente segreto freelance
1. Ingresso:
un attaccapanni
2. Soggiorno:
due scaffali
un sofà
una scrivania
un davanzale
una credenza
3. Corridoio
4. Cucina:
un tavolo
un piccolo sofà
eccetera
113
3 - Agente segreto freelance
fuochi d’artificio
arancia
auto
orologio
sofà
dipinto
algebra
dottore
rivista
staff
grattacielo
meteorite
115
<TITOLO VOLUME>
Entri in soggiorno. C’è una mensola ad angolo proprio vicino alla porta. Vor-
resti vedere se c’è qualcosa sopra, ma non ci riesci perché è completamente co-
perta da un grande e vistoso dipinto, messo là senza nessun motivo particolare.
Vuoi vedere la mensola, ma il dipinto è fissato saldamente. Sul primo scaffale c’è
un problema di algebra, o meglio, un grafico interattivo del problema. Il dotto-
re in matematica, seduto sul secondo scaffale, quello adiacente, ne è molto feli-
ce, perché sognava da tempo di studiare quello funzione. È entusiasta. Non ab-
bandonerà quel problema e rimarrà sullo scaffale per un bel po’. Sul sofà c’è una
rivista, messa lì dal dottore; è grande e pesante. Ed è chiaro perché è abbando-
nata sul sofà: non c’è nessun altro posto disponibile. Il suo peso schiaccia i cu-
scini del sofà. Ma come ha fatto il dottore a portarla là dentro? Lo staff della
rivista è seduto sulla scrivania. Non c’è abbastanza spazio e stanno tutti stretti
stretti, dal direttore al fattorino, che è aggrappato al bordo della scrivania, dove
è stato spinto dai giornalisti che discutono animatamente di qualcosa. Sul da-
vanzale vicino alla scrivania c’è un modellino del grattacielo in cui lo staff del-
la rivista sogna di trasferirsi. Tuttavia, la sua forma è talmente bizzarra che nes-
suno riuscirà mai a costruirlo. Sembra che i giornalisti siano destinati a vagare
nelle stanze altrui. Noti qualcosa di curioso sull’angolo della credenza. È un me-
teorite, la cui superficie è fusa, frastagliata, rossastra per via della ruggine; sem-
bra quasi un edificio di Gaudí. Probabilmente è caduto da poco, perché è anco-
ra caldo ed emana odore di ferro rovente. In realtà è l’unica cosa interessante di
questo appartamento. È stato portato lì da poco e tu te ne stai davanti alla cre-
denza a esaminare la tua scoperta.
116
3 - Agente segreto freelance
1. Associatività: gli oggetti sono collegati con posti che conosci bene e talvol-
ta sono in relazione tra loro.
3. Emozioni: hai paura di bruciarti con i fuochi d’artificio; vorresti bere il succo
d’arancia, ma una smorfia si disegna sul tuo viso quando immagini il gusto
aspro e come si appiccica sulle pareti della credenza; provi pietà per la pove-
ra auto arrugginita; sei sorpreso perché un tizio si porta sempre appresso un
sofà; sei curioso di vedere cosa c’è dietro il dipinto; ti preoccupi per il dotto-
re, che si è dovuto trascinare dietro quella pesantissima rivista.
117
<TITOLO VOLUME>
Per impiegarla, devi avere la massima familiarità con un certo luogo. Devi saperti
muovere in quello spazio con facilità, spostandoti mentalmente tra le varie stan-
ze, ricordando cosa viene dopo con chiarezza. Tanto per esser chiari, non è suf-
ficiente ricordarsi che dietro la porta c’è un guardaroba. Devi visualizzarne ogni
dettaglio: la forma, il colore, la sensazione al tatto, il cigolio della porta, l’odore
che emana dall’interno. È meglio scegliere loci diversi tra loro. Due librerie vici-
ne (l’una di fronte all’altra o l’una di fianco all’altra) possono causare un’interfe-
renza di memoria e spingerti a confondere gli oggetti lì collocati.
Per praticare la tecnica dei loci è opportuno scegliere luoghi reali, in particolare
quelli che puoi visitare fisicamente. Una volta acquisito il metodo, potrai met-
terti alla prova cercando di usare mondi completamente inventati. Rendili dav-
vero indimenticabili, arricchendoli di una moltitudine di dettagli. Torna spesso
a ripercorrerli e ti saranno molto utili.
Esercizio
Per far pratica della tecnica dei loci scegli tre luoghi di-
versi. Ispezionali mentalmente, immaginando ogni angolo, ogni
oggetto contenuto. Tutto ciò che vedi deve avere una forma, una
dimensione, un colore, un peso, una struttura e un odore spe-
cifici. E poi utilizzalo: prova a spostare il mobilio immagina-
rio, tamburella sul tavolo, apri una porta e tasta il bracciolo
della poltrona.
118
3 - Agente segreto freelance
Per ricordare brevi elenchi, puoi anche servirti delle parti del corpo. Supponi di
preparare un discorso da tenere in pubblico e di doverne ricordare lo schema.
Colloca l’immagine del contenuto della prima parte sui tuoi piedi e legala alle
scarpe. Collega la seconda parte al ginocchio e la terza all’anca.
Come minimo, puoi disporre sul corpo almeno dieci parole, in questi punti:
1. piedi
2. ginocchia
3. stinchi
4. anche
5. vita
6. pancia
7. petto
8. spalle
9. gola
10. testa
119
<TITOLO VOLUME>
Acquista padronanza della tecnica dei loci servendoti di questo semplice eserci-
zio. Nel momento in cui devi memorizzare una lista, colloca mentalmente i con-
cetti in un luogo familiare. Prova a servirti del corpo come spazio mnemonico.
Note
120
Mosca, 28 aprile 1955
Note
122
30 aprile 1955
Conosci già due metodi per memorizzare liste di parole: la tecnica della storia
e quella dei loci. Queste due procedure hanno molto in comune, e soprattutto
soddisfano entrambe i tre principi della mnemonica: associatività, immagini ed
emozioni. Tuttavia ci sono alcune differenze: nella tecnica della storia le asso-
ciazioni vengono costruite passando da un oggetto a un altro; nella tecnica dei
loci i collegamenti sono costruiti in base alla collocazione di un certo oggetto in
un ambiente immaginario.
Uno dei vantaggi più importanti della tecnica dei loci è che non ti costringe a
ricordare tutta la storia per ritrovare uno degli oggetti memorizzati. Per esem-
pio, se cerchi il quinto oggetto della lista precedente, l’immaginazione va subito
all’attaccapanni, dove vedi appeso il sofà.
I limiti sono ovvi. Innanzitutto, per ricordare un elenco lungo bisogna imma-
ginare uno spazio grande. E poi bisogna trovare molti luoghi familiari, per non
confondere liste diverse. È uno degli ostacoli principali. Eppure, molte persone
preferiscono la tecnica dei loci a quella della storia.
Dobbiamo specificare infatti che lo stesso spazio può essere riutilizzato più volte.
Quando una lista memorizzata non serve più, puoi muoverti mentalmente nel-
lo spazio immaginario e svuotarlo delle immagini. Ispezionalo per bene e assi-
curati che non ci sia più nulla. Adesso puoi servirtene di nuovo.
Prendi un libro, sfoglialo e scegli un sostantivo in alto a sinistra per ogni pagina
memorizzandoli tutti con la tecnica dei loci. Questo metodo è spesso più prati-
co ed efficace di quello della storia.
124
3 - Agente segreto freelance
Esercizio
Lista 1:
caffè
mare
schermo
porta
gru
cavallo
tuono
tordo
fine
mito
Lista 2:
frigorifero
interpolazione
suffisso
pastoia
sorpresa
navigazione
simmetria
ruota panoramica
luminescenza
creatività
125
RAPPORTO DELL’AGENTE
------------------------------------------
Rif.: caso #283
30 aprile 1955
Fonte: Simonides
Ricevuto da: Maggiore I.O. Miloslavsky
------------------------------------------
#215
1 maggio 1955
Ora che hai acquisito la tecnica della storia e quella dei loci, continua ad allenar-
ti memorizzando elenchi sempre più lunghi, riducendo il tempo necessario per
ogni sessione. Alterna le tecniche ogni tre o quattro liste.
128
Mosca, 3 maggio 1955
caso #283
Alterna la tecnica della storia e la tecnica dei loci per memorizzare elenchi di pa-
role. Cerca di dedicare soltanto tre secondi a ogni parola.
10 maggio 1955
Cifre e numeri
Molti hanno difficoltà a ricordare i numeri. Forse perché i numeri sono informa-
zioni astratte, meno tangibili e meno reali delle parole e dei nomi. Per rendere i
numeri più specifici, e quindi più facili da ricordare, puoi codificarli in immagi-
ni. Per cominciare, impara a rappresentare i numeri a una sola cifra, e in segui-
to crea immagini anche per quelli a due o tre cifre. Per memorizzare i numeri,
di solito i sistemi degli altri funzionano poco, per cui, quando sarai un esperto
in mnemonica, potrai crearti il tuo personale.
I numeri possono essere codificati in modi diversi. Un’opzione può essere quella
di servirsi della somiglianza con certe immagini o oggetti. Per esempio:
6 – u
na proboscide arrotolata, una carriola con la ruota, un
cocomero con un picciolo
9 – u
n palloncino con uno spago, un monocolo con la catenella,
un lecca-lecca
131
<TITOLO VOLUME>
Un’altra possibilità consiste nel codificare le cifre servendosi della rima o di suo-
ni simili:
0 – Zorro
2 – Stanlio e Ollio
3 – I tre moschettieri
7 – I sette nani
8 – O
tto e mezzo
9 – La compagnia dell’anello
132
3 - Agente segreto freelance
Puoi usare un sistema esistente o idearne uno più adatto alle tue esigenze. L’im-
portante è che le immagini siano dettagliate, facili da visualizzare e chiare. Inol-
tre, è meglio se non si somiglino l’una con l’altra, altrimenti potrebbero esser-
ci interferenze.
Per ricordare una sequenza di numeri, devi immaginare una storia, codificando
ogni cifra con un’immagine. Ipotizziamo di dover ricordare il nostro numero di
telefono: 120 15 80. Ecco una possibile storia: una piuma (1) volteggia nel ven-
to. Si è staccata da un cigno bianco (2), che vola con un cappello nero (0). Con
una zampa regge una candela accesa (1), proteggendola dall’aria con un mesto-
lo (5). Una clessidra (8) è attaccata al manico del mestolo e misura il tempo che
impiega il cigno per tracciare un cerchio in volo (0).
Ecco un altro esempio. Supponi di dover ricordare il PIN del bancomat: 4837.
Potresti immaginare questa storia: una barca a vela (4) naviga nel mare. Il mare
è piatto e quindi i marinai hanno attaccato delle biciclette (8) alla nave e peda-
lano come matti per avanzare più rapidamente. Ma ecco che nel cielo passa una
nuvola (3) con una maniglia (7). I marinai non hanno più bisogno di pedalare:
devono solo afferrare la maniglia e farsi trainare.
Questa tecnica si basa sul principio universale della mnemonica: le cifre astrat-
te vengono codificate in immagini, che fanno parte di una storia; dal canto suo,
l’assurdità stessa della storia la rende facile da ricordare.
Esercizio
133
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
134
15 maggio 1955
136
Mosca, 16 maggio 1955
#102a
Mosca, 16 maggio 1955
Risultati dell’indagine
su S.Y. Bernstein
(caso #283)
Scegli quindici coppie di lettere e sistemale in sei righe da cinque. Girane due
alla volta, cercando le coppie di lettere. Fai del tuo meglio per non girare la stes-
sa lettera due volte. Fidati della tua memoria.
Note
141
<TITOLO VOLUME>
Memoria e identificazione
142
3 - Agente segreto freelance
Memoria professionale
Ti sarà forse capitato di notare che gli appassionati di calcio ricordano una gran-
de mole di informazioni. Prima di una partita importante, il tifoso scommette
sul risultato e le sue previsioni risultano spesso fondate. Ricorda i risultati degli
incontri passati in condizioni simili, i dati statistici dei giocatori chiave, i mar-
catori decisivi, gli errori dell’arbitro ecc. Il giorno dopo la partita il tifoso sfega-
tato può parlarne per ore, discutendo ogni dettaglio, ogni azione.
I tifosi non sono gli unici dotati di grande memoria. La stessa cosa accade per i
collezionisti, gli appassionati di cinema e gli scienziati. Tutti ricordano un sacco
di fatti, date, numeri, caratteristiche, situazioni e descrizioni. Eppure, i veri ap-
passionati di rado memorizzano queste informazioni intenzionalmente: le ap-
prendono senza alcuno sforzo.
Oltre all’alto livello motivazionale, il fenomeno può essere spiegato da una va-
sta rete di associazioni. Ogni nuovo evento, fatto o numero viene associato con
un’informazione già acquisita: quel centometrista ha migliorato il suo record di
un tot di millesimi di secondo, quella squadra ha vinto per la prima volta nella
stagione ecc. Il cervello ricorda facilmente le cose a cui è già abituato, soprattutto
se sono significative e suscitano emozioni forti. È proprio per questo motivo che
i tifosi più esperti riescono a prevedere con accuratezza i risultati delle partite,
sebbene essi stessi non sappiano spiegare come siano arrivati a quel pronostico.
143
<TITOLO VOLUME>
A)
I l maggiore Miloslavsky
B) L’agente Michael
C) L’agente Simonides
D)
I l colonnello Rukin
144
4
AGENTE DI
COLLEGAMENTO
<TITOLO VOLUME>
Ci sono operazioni che richiedono la presenza diretta di uno scout, ovvero un’a-
vanguardia in territorio straniero. Per assolvere alle sue funzioni, questo agente
deve avere non solo conoscenze specifiche ma anche i necessari contatti.
Ne consegue che spesso gli agenti di collegamento lasciano sul campo conoscen-
ze, contatti e soprattutto informazioni di copertura per altri agenti operativi. Il
lavoro di un agente di collegamento all’estero è pericoloso, ma non solo: lavo-
rare sotto la sorveglianza dei servizi segreti nemici richiede abilità particolari.
146
Mosca, 19 maggio 1955
Presentazioni e discorsi
Non c’è nulla di più deprimente di un oratore che legge il suo discorso anziché
esporlo a memoria. Non si può certo giustificare tale mancanza di riguardo ver-
so il pubblico sostenendo che salire su un palco è stressante. La paura di parla-
re in pubblico è una delle fobie più diffuse. Nella storia dell’umanità, gli oratori
sono stati tra i primi a servirsi di tecniche mnemoniche. Se non ha bisogno di
leggere le frasi su un foglio, l’oratore può dimostrarsi più fiducioso e gestire me-
glio lo stress cui è sottoposto.
Per conseguire una buona performance, non c’è bisogno di memorizzare l’intero
discorso parola per parola. È sufficiente ricordare i punti principali e il modo in
cui sono collegati tra di loro. Così non si perderà il filo e ci sarà spazio per l’im-
provvisazione e per una comunicazione vivace con il pubblico.
1. Dividi il tuo discorso in unità semantiche. Non serve ridurlo ai minimi ter-
mini: per una breve presentazione basta disporre di 5-10 unità.
2. Sintetizza le tesi (il concetto principale di ogni blocco) in frasi di tre o quat-
tro parole.
3. Codifica ogni tesi con una singola parola chiave che la definisca chiaramente.
4. Ricorda la lista di parole chiave utilizzando la tecnica dei loci o quella della
storia. Per esempio puoi servirti del corpo come spazio mnemonico.
Gli attori teatrali memorizzano testi molto lunghi, parola per parola, e la loro
esperienza può esserci molto utile. Per preparare uno spettacolo, l’interprete non
comincia imparando le battute a memoria, ma comprendendo lo stato d’animo
del suo personaggio e come esso cambi con lo svilupparsi della trama. Quando
ha raggiunto l’essenza del personaggio, il testo diventa chiaro e logico, e lo ricor-
derà meglio e più rapidamente.
148
4 - Agente di collegamento
Pensa alle emozioni che vuoi suscitare nel pubblico per ogni punto del discor-
so. Vivi quelle emozioni e trasformale in parole.
Esercizio
149
<TITOLO VOLUME>
Memorizzazione e struttura
Per esempio, immaginiamo che tu debba ricordare gli oggetti presenti sulla tua
scrivania, magari per assicurarti che nessuno abbia curiosato nel tuo ufficio in
tua assenza. Ecco una lista degli oggetti che potrebbero trovarsi sulla scrivania:
- un computer portatile
- un temperamatite
- una matita
150
4 - Agente di collegamento
Ricordare questo elenco nella sua forma originaria non è facile, ma gli oggetti si
possono classificare. Per esempio, potresti dividerli in congegni elettronici e al-
tro. La lista assumerebbe quindi questa forma:
1. Congegni elettronici
- un portatile
2. Il resto
- una stilografica
- un temperamatite
- una matita
151
<TITOLO VOLUME>
1. Congegni elettronici
A)
Memorizzazione dati:
- un portatile
B) Altri congegni:
2. Altro
A)
Materiale per scrivere:
- una stilografica
- un temperamatite
- una matita
B)
Libri e riviste:
C) Decorazioni:
152
4 - Agente di collegamento
Costruire una struttura del genere richiede un po’ di tempo, ma la ricerca ha di-
mostrato che le informazioni ordinate sono dieci volte più facili da ricordare ri-
spetto a una lista semplice.
Quindi impara a dare un senso alle informazioni di cui disponi, costruisci dia-
grammi e tabelle, classificale e organizzale.
A) District 9
B) La compagnia dell’anello
C)
A lla ricerca di Nemo
D) I Goonies
153
<TITOLO VOLUME>
Mappe mentali
Per creare una rappresentazione visiva della struttura dei dati, si può utilizza-
re il sistema delle mappe mentali, una tecnica sviluppata dallo psicologo inglese
Tony Buzan, che, fra l’altro, è il fondatore del Campionato mondiale della me-
moria, in cui i migliori mnemonisti del mondo si sfidano ricordando e riprodu-
cendo con precisione ogni tipo di informazione.
2. indica l’argomento principale della mappa al centro della pagina. Può essere
un’immagine, una parola o una frase, come preferisci. La cosa importante è
che tu riesca a comprenderlo e a ricordarlo;
3. espandi e precisa l’argomento principale. Traccia delle linee che partono a rag-
giera dal centro e raggiungono altre parole o immagini chiave.
4. Opera nello stesso modo con ogni linea, trattandola come un argomento se-
parato. Al termine di ognuna, traccia nuove derivazioni e collegale a nuove
parole o immagini chiave.
5. Continua a tracciare linee, dal centro alla periferia, finché non hai messo tut-
te le tue idee sulla mappa.
154
4 - Agente di collegamento
1. Anche se non sei bravo a disegnare, è meglio trasformare idee e parole in im-
magini: rimangono più impresse.
2. Se usi le parole, scrivine una per ogni concetto, altrimenti la mappa diven-
terà troppo grossa e confusa.
6. Cerca di non superare sette diramazioni per ogni concetto. Se hai bisogno di
tracciarne di più, aggiungi un altro livello gerarchico.
P.S.: Mantieni segreta la tua mappa. Non dimenticare di distruggerla dopo aver-
la memorizzata.
155
<TITOLO VOLUME>
156
4 - Agente di collegamento
157
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
Note
158
Mosca, 23 maggio 1955
Non avrei mai pensato che la vita potesse portarmi tanto lontano
in così poco tempo.
Non ho mai scritto articoli così in fretta. Ma, a dirla tutta, gli
archivi del KGB sono una miniera d’oro per chi vuole studiare
la storia della psicologia. La mia relazione è stata approvata e le
pratiche sono state smaltite rapidamente. Ho ricevuto istruzioni
precise e ho avuto tutto il tempo di analizzarle con cura. Il
controspionaggio locale probabilmente ci terrà d’occhio, quindi
dovrò fare particolare attenzione.
Peccato che il periodo non sia dei migliori: qui in Argentina giugno
e luglio sono mesi freddi; ci saranno circa 11 gradi e le spiagge
sono deserte. Probabilmente fa più caldo a Mosca.
11 luglio 1955
------------------------------------------
Rif.: caso #283
2 giugno 1955
Fonte: Simonides
Ricevuto da: Maggiore I.O. Miloslavsky
------------------------------------------
#479
4 - Agente di collegamento
Crea un percorso più lungo da memorizzare utilizzando una mappa diversa dal-
la precedente. Puoi facilitarti il compito scegliendo una zona che conosci. Dat-
ti un minuto per scrivere le indicazioni. Percorri le vie segnate sulla mappa, im-
maginando le case sui due lati della strada, i parchi, i laghetti, i canali. Fermati
agli incroci, poi imbocca la via giusta. Ricordati le sensazioni di ciò che vedi.
163
MESSAGGIO CIFRATO
------------------------------------------
Rif.: caso #283
13 luglio 1955
Fonte: Simonides
Ricevuto da: Maggiore I.O. Miloslavsky
------------------------------------------
Su José Alvarez
Buenos Aires
#418
MESSAGGIO CIFRATO
----------------------------------------
Rif.: caso #283
25 luglio 1955
Fonte: Simonides
Ricevuto da: Maggiore I.O. Miloslavsky
-------------------------------------------------------------
Buenos Aires
#378
<TITOLO VOLUME>
Prova a memorizzare elenchi di dieci parole con costanza, servendoti della tec-
nica della storia o di quella dei loci, alternando i due metodi ogni due o tre liste.
166
4 - Agente di collegamento
Cosa si può fare per mantenere prestazioni e rendimento elevati? Ci sono vari
aspetti da prendere in considerazione:
• alimentazione adeguata;
• attività fisica;
167
<TITOLO VOLUME>
Qui sotto trovi una versione ancora più complessa delle Tabelle di Schulte, con-
tenente 49 caselle. Cerca di completare l’esercizio il più rapidamente possibile,
senza spostare lo sguardo dalla casella centrale. Una griglia 7×7 è piuttosto gran-
de e questo esercizio metterà alla prova i limiti della tua vista periferica.
168
4 - Agente di collegamento
Il cervello umano rappresenta soltanto il 2% circa del peso corporeo, eppure con-
suma quasi il 20% dell’energia totale. Per mantenere prestazioni del sistema ner-
voso di alto livello, la dieta deve includere:
• grassi sani (frutti di mare, olio extravergine d’oliva, salmone, sardine, arin-
ghe, avocado).
Circa il 60% della materia cerebrale è composto da grassi, ragion per cui è op-
portuno non escluderli del tutto dall’alimentazione. Ovviamente, non tutti i gras-
si sono consigliabili. Quelli idrogenati – come la margarina – sono nocivi per
le cellule nervose, perché ostacolano la rimozione delle scorie. Cerca di evita-
re cibi contenenti grassi vegetali. Gli oli vegetali non raffinati sono invece utili:
puliscono i vasi sanguigni e migliorano la circolazione.
Una delle più importanti funzioni del cervello è di aiutarci nella ricerca del cibo.
L’attività cerebrale dipende da quanta fame ha una persona: se lo stomaco è pie-
no, il cervello rallenta e si prova sonnolenza. Quindi prima di svolgere un com-
pito importante è opportuno non mangiare troppo, perché una fame modera-
ta stimola l’attività mentale.
169
<TITOLO VOLUME>
Si discute molto sui benefici e i rischi di stimolanti come caffè e tè. Ovviamente,
una tazza di caffè ravviva e migliora la capacità mentale, ma l’abuso prolungato
genera dipendenza, che ha effetti collaterali negativi. La cosa più saggia è usare
gli stimolanti naturali con moderazione.
A) Miles Hewstone
B) Michael Rutter
C) Tony Buzan
D) Alexander Haslam
170
4 - Agente di collegamento
L’attività fisica
L’attività fisica dona vigore. Se ti senti intorpidito, fa, qualche esercizio: ruota il
capo, alza e abbassa le braccia, esegui una decina di piegamenti sulle braccia o
sulle gambe. Se stai affrontando un problema complicato e sei bloccato, esci a
fare una passeggiata. Mentre la mente si distrae, l’inconscio continuerà a cerca-
re la soluzione, e presto o tardi emergeranno associazioni inattese e nuove idee.
C’è un metodo che gli appassionati di arti marziali conoscono e che rinvigorisce
in fretta il corpo e la mente. Alzati in piedi. Fa’ un respiro profondo sollevando
lentamente le mani, poi espira, portando rapidamente le mani verso il basso, te-
nendo la pancia in dentro. Il sangue si sposterà dagli organi interni agli arti e alla
testa, e il cervello verrà irrorato di sostanze nutritive e ossigeno.
171
<TITOLO VOLUME>
Programmi e memoria
Per evitare di alterare il ritmo naturale del corpo, non modificare gli orari nel
fine settimana. Se non hai un motivo per alzarti presto la mattina del sabato o
della domenica, la tentazione di restare a letto è forte, ma prova a resistere. Al-
trimenti rischi di perdere le ore più produttive della giornata.
Anche la capacità mnemonica dipende dalla qualità del sonno. C’è una teoria
secondo cui l’elaborazione delle informazioni ricevute durante la giornata e il
suo trasferimento nella memoria a lungo termine avvengono mentre dormiamo.
Gli esperimenti confermano che durante il sonno immagazziniamo non solo le
informazioni apprese, ma anche le nuove capacità motorie. Un sonno di buona
qualità è quindi un prerequisito per una preparazione e un addestramento effi-
caci in ogni ambito professionale.
172
4 - Agente di collegamento
Capita spesso che un agente dell’intelligence non abbia abbastanza tempo per
dormire. Questo può causare attacchi di sonnolenza improvvisi durante il gior-
no. In questi casi c’è un metodo particolare cui far ricorso. Mettiti comodo e
concediti un pisolino di una ventina di minuti, non di più. Appena ci addor-
mentiamo, il cervello entra in una fase di sonno lieve, che può essere facilmente
rilevato nell’elettroencefalogramma sotto forma di onde theta di grande ampiez-
za. In questa fase, svegliare la persona che dorme è molto facile. Una ventina di
minuti dopo, nel cervello subentrano le onde delta, più lente. Se ti svegliano in
quel momento, ti sentirai fiacco e irritabile. Quindi metti la sveglia dopo venti
minuti, o chiedi a qualcuno di svegliarti. Nella maggior parte dei casi, quel bre-
ve sonnellino sarà sufficiente a eliminare la fatica e ti permetterà di completare
i lavori più urgenti. Quando ti alzi, bevi un tè molto forte.
Esercizio
173
<TITOLO VOLUME>
L’esercizio con i fiammiferi si fa più difficile: ora devi prestare attenzione alla
struttura che formano sul tavolo e anche alla direzione in cui punta la capoc-
chia dei fiammiferi. Memorizza entrambe le posizioni.
174
4 - Agente di collegamento
Quello dell’intelligence non è soltanto un lavoro: è uno stile di vita che richie-
de sacrifici. In particolare, non c’è spazio per rimandare i compiti a un momen-
to successivo. Un agente non può permettersi di guardare la televisione, leggere
un libro o farsi un caffè invece di portare a termine un incarico.
4. Riduci gli stimoli esterni: spegni il cellulare, non guardare la televisione men-
tre lavori. La ricerca dimostra chiaramente che la voce umana distrae e ridu-
ce la produttività. Mettiti le cuffie, scegli un tipo di musica che favorisca la
concentrazione, oppure lavora in silenzio.
7. Dedica una parte della giornata al lavoro e un’altra al divertimento e allo sva-
go, e non mescolarle tra loro. Se ti dedichi anima e corpo al lavoro, avrai più
tempo per goderti un meritato riposo. Quando devi lavorare, controllare l’e-
mail e navigare su internet rappresentano una distrazione.
175
<TITOLO VOLUME>
8. Se non riesci ad affrontare un certo lavoro, prova questa tecnica. Lavora per
trenta minuti senza distrazioni. Se durante quel periodo non trovi il ritmo
adatto al compito da portare a termine, concediti una pausa o fai qualcos’al-
tro per quindici minuti, poi riprova ad affrontare il lavoro precedente per altri
trenta minuti. Se finalmente ti coinvolge, com’è probabile, continua più a lungo.
Esercizio
176
4 - Agente di collegamento
Flusso
• hai una visione distorta del tempo: talvolta scorre rapidamente e senza che
te ne accorga, altre volte si prolunga e ti consente di portare a termine più di
quanto pensavi;
• trovi un equilibrio fra le tue capacità personali e la difficoltà del compito, che
non è mai così facile da risultare noioso ma nemmeno così difficile da rive-
larsi impossibile;
177
<TITOLO VOLUME>
Sebbene ognuno trovi il suo personale stato di flusso, ci sono alcune linee gui-
da di ordine generale:
• stabilisci un obiettivo;
• cerca un feedback: tieni conto dei progressi e osserva come ti avvicini alla so-
luzione del problema;
Se sei nel flusso, non c’è spazio per procrastinare. Osservati con attenzione e sce-
gli le tecniche che ti aiutano a entrare in questo stato.
Esercizio
178
4 - Agente di collegamento
Quando sei sommerso di lavoro e non hai il tempo di portare a termine tutto
quello che hai in programma per la giornata, cadi facilmente nella tentazione di
fare più di una cosa alla volta, soprattutto se alcuni compiti prevedono delle in-
terruzioni obbligate.
Per esempio: devi finire una relazione e controllare le e-mail. Non è forse logico
aprire la posta mentre sei bloccato davanti a un paragrafo difficile della relazione?
Non cercare di fare due cose alla volta. Forse risparmieresti un po’ di tempo, ma
è probabile che tu finisca per commettere un errore nella relazione o che ti per-
da un messaggio importante. Inoltre, ti stancheresti più rapidamente.
La concentrazione iniziale richiede uno sforzo notevole. Una volta che sei im-
merso in un compito mantenere l’attenzione è più facile, il che si traduce in un
risparmio di energia.
179
<TITOLO VOLUME>
Ora ripetiti le prime parole senza guardare le frasi. La risposta corretta è: cani,
rane, gomiti, treni, elefanti, pesci, rane. Difficile, vero? Questo perché la valu-
tazione della veridicità delle affermazioni ha interferito con la memorizzazio-
ne delle parole.
180
1 agosto 1955
Stress e memoria
Quasi tutti i metodi per riprendersi dalle situazioni di stress si fondano sulle
tecniche di rilassamento: training autogeno, meditazione, yoga, stretching ecc.
Sono pratiche ampiamente documentate, ma il metodo più efficace per gestire
lo stress cronico è prevenirlo. Concediti regolarmente delle pause, dimentica i
problemi che non puoi risolvere e smetti di fare il perfezionista.
183
23 agosto 1955
Berlino
------------------------------------------
Rif.: caso #283
3 settembre 1955
Fonte: Simonides
Ricevuto da: Maggiore I.O. Miloslavsky
------------------------------------------
Berlino
#560
<TITOLO VOLUME>
Età e memoria
Per un agente è utile sapere che in età avanzata le persone ricordano bene ciò
che hanno imparato nel corso della loro esistenza, ma non altrettanto il passato
recente. Le capacità professionali rimangono intatte a lungo, se non per sempre.
Ci sono casi di persone che hanno perso la memoria ma riescono comunque
a esercitare la professione che hanno svolto per tutta la vita. Spesso non sanno
spiegare le loro azioni, né ricordano dove e quando hanno imparato a eseguirle.
Le abitudini professionali aiutano gli anziani a mantenere la loro identità, an-
che se hanno smesso di lavorare molti anni prima. Un militare in pensione può
essere individuato dal suo portamento e dal passo sicuro.
186
4 - Agente di collegamento
A)
G li hanno lasciato una mancia generosa.
C)
U no degli ospiti era straniero.
D)
A veva già visto Kovalev prima di allora.
187
5
AGENTE
OPERATIVO
5 - Agente operativo
189
<TITOLO VOLUME>
Osserva una persona. Prendi nota dei suoi segni particolari: fronte alta o bas-
sa, naso o orecchie dalla forma caratteristica, occhi ravvicinati o distanti l’uno
dall’altro, fossetta sul mento, nei o cicatrici. Poi costruisci una storia che colleghi
il nome a questi tratti. Per ricordare meglio la storia, prendi nota delle tue sensa-
zioni: ti piacciono le sue caratteristiche principali oppure no? Perché?
Quando incontri qualcuno per la prima volta, osservalo bene in volto e ascolta
attentamente la sua voce. Memorizza i particolari insoliti della sua fisionomia.
Se possibile, rivolgigli la parola chiamandolo per nome. Durante la conversazio-
ne cerca di ripetere il nome, richiamandolo alla memoria dalla prima impressio-
ne. Non esitare a domandarglielo di nuovo se l’hai dimenticato.
Esercizio
Comincia con un tipo di volto comune nel tuo Paese. Poi passa a
quelli di persone originarie di altri continenti.
190
Mosca, 7 settembre 1955
------------------------------------------
Rif.: caso #283
15 settembre 1955
Fonte: Michael
Ricevuto da: Luogotenente Simonov
------------------------------------------
#735
------------------------------------------
Per ricordare un nome devi collegarlo a un attributo insolito della persona e as-
sociarlo a un’emozione. Puoi collegare anche altre informazioni all’immagine.
Le sue preferenze e i suoi interessi ti aiuteranno poi a trovare dei punti in co-
mune con lui.
Per esempio: Mark Walker ha la fronte alta, gli piace giocare a scacchi, segue la
serie televisiva “Dr. House” e si infastidisce quando le persone guardano il cal-
cio alla televisione. Immaginalo con una fronte esagerata dipinta a quadri bian-
chi e neri. In centro a questa scacchiera visualizza una casa (house) e un gruppo
di ragazzini che giocano a calcio lì davanti. All’improvviso il pallone vola den-
tro dalla finestra e colpisce il televisore. Un vecchio infastidito esce spingendo
un deambulatore. Scrive: “Vietato giocare al pallone” su un cartello bianco e lo
appende alla porta.
Con un po’ di pratica, sarai in grado di creare immagini del genere in un paio di
secondi, e di ricordarle a lungo.
195
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
Sfoglia un giornale e ricorda il nome e il volto delle persone che vedi. Nota le
loro caratteristiche insolite e associale al nome con un’immagine vivida. Colle-
ga un’emozione a quella persona.
196
Mosca, 29 settembre 1955
Descrizioni verbali
La procedura per descrivere l’aspetto di una persona, sviluppata nel XIX secolo
dal criminologo francese Alphonse Bertillon, ha rivoluzionato la scienza dell’in-
dagine criminale. Questa tecnica può contribuire all’identificazione di una per-
sona, a rintracciarla e a confermare la sua presenza sulla scena di un crimine.
Il ritratto verbale non è solo una descrizione generale del volto e dell’aspetto, ma
la valutazione di ogni caratteristica in base a un insieme limitato di parametri.
Per esempio, di profilo la fronte può essere inclinata, diritta o sporgente. Il sog-
getto non viene descritto, ma classificato, e questo semplifica moltissimo la com-
prensione di una descrizione redatta da un altro.
198
5 - Agente operativo
1. Caratteristiche anatomiche
A) Genere
D) S tatura. Per gli uomini: bassa (inferiore a 1,65 m), media (da 1,65 a 1,75),
alta (da 1, 75 a 1,85), molto alta (superiore a 1,85). Per le donne calcolare
cinque centimetri in meno
F) Capelli
– Colore: neri, castani, castano scuri, castano chiari, biondi, rossi, grigi
– Tipo: lisci, ondulati, ricci
– Barba, basette, baffi
G) ronte
F
– Altezza: alta, media, bassa
– Profilo: inclinato, diritto, sporgente
H) F
orma del viso
– Visto di fronte: rotondo, ovale, rettangolare, trapezoidale, triangolare
– Visto di profilo: convesso, dritto, concavo
K) Sopracciglia
– Colore: chiare, scure
– Aspetto: dritte, arcuate, ricurve, unite
– Forma: inclinate all’interno, inclinate all’esterno
199
<TITOLO VOLUME>
L) Occhi
– Posizione: infossati, sporgenti
– Colore: chiari, scuri, grigi, azzurri, blu, verdi, castani, neri
M) N
aso
– Lunghezza: piccolo, medio, grande
– Ampiezza: sottile, medio, largo
– Forma: dritto, concavo, convesso, ondulato
N) Bocca
– Dimensioni: piccola, media, grande
– Angoli della bocca: orizzontali, sollevati, contratti
O) L
abbra
– Spessore: sottili, medie, spesse
– Posizione del labbro superiore relativamente a quello inferiore: supe-
riore sporgente, inferiore sporgente, uguali
P) Orecchie
– Dimensioni: piccole, medie, grandi
– Aderenza: a sventola, attaccate alla testa
2. Caratteristiche dinamiche
C) odi (azioni uniche): mani nelle tasche, braccia lungo i fianchi, braccia
M
dietro la schiena, sfrega le mani, si accarezza i baffi, la barba o la fronte.
Si morde le unghie, sputa, tiene la sigaretta in un certo modo ecc.
200
5 - Agente operativo
3. Caratteristiche distintive
Cicatrici, voglie sulla pelle, calvizie, pelosità, tatuaggi, asimmetria del viso o del
corpo e qualsiasi altro segno particolare.
4. Altre caratteristiche
201
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
Esercizio
202
2 ottobre 1955
204
Nome: Alexei Popov Nome: Dina Petrov
Data di nascita: Data di nascita: 03/12/1978
17/03/1971 Impiego: Donna delle
Impiego: Diplomatico pulizie
A) 247
B) 346
C) 735
D) 125
E) 925
206
5 - Agente operativo
Stabilire un contatto
Un ottimo inizio può essere il suo hobby preferito. Tutti hanno qualcosa di cui
amano parlare: francobolli, scacchi, fotografia, calcio; oppure qualcosa di raro:
coltivare cactus o la calligrafia cinese e così via. Se scopri l’hobby del tuo interlo-
cutore, dovrai parlare poco e ascoltare molto. Non dovrai preoccuparti di come
avviare una conversazione, ma soltanto di come portarla a termine.
Se non hai idea di quale sia la sua passione, rivolgi l’attenzione a qualcosa di im-
portante. Comincia dalla sua professione. Parlerai di automobili e macchinari
con un ingegnere o di studenti con un insegnante. Le persone amano parlare di
se stesse. Ascolta con attenzione, alimenta la conversazione e prima o poi sco-
prirai l’argomento giusto.
207
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
208
Mosca, 12 ottobre 1955
Capitano V. Nikiforov,
direttore operativo
della Settima Divisione
#124 b
<TITOLO VOLUME>
Se ancora non l’hai fatto, porta a cinque il numero di oggetti sul tavolo. Per me-
morizzare la loro collocazione, forse ti servirà un metodo. Cerca di visualizzare
in che modo gli oggetti cadrebbero se inclinassi il tavolo, e che posizione avreb-
bero sul pavimento. Se non fa al caso tuo, escogita un’altra tecnica e usala. Spe-
rimenta, esplora le caratteristiche individuali della tua memoria.
Note
210
Mosca, 13 ottobre 1955
La storia di copertura
Talvolta si crea anche una seconda storia di copertura, da usare nel caso che la
prima venisse scoperta. Serve per limitare i danni e allentare la pressione sull’a-
gente implicato.
Di norma, le storie di copertura vengono preparate da persone che non sono di-
rettamente coinvolte nelle operazioni di intelligence. Compito dell’agente è me-
morizzare la storia, entrare nel personaggio ed essere in grado di ripeterla con
precisione se necessario. Non è sempre facile.
212
5 - Agente operativo
Esercizio
213
Mosca, 15 ottobre 1955
Crea un percorso su una mappa che non conosci, questa volta più lungo e com-
plesso del precedente. Immagina che aspetto hanno le strade che percorri men-
talmente. Prendi nota delle svolte. Come cambia il modo in cui appare la stra-
da? Cosa vedi? Rendi vivido e inconsueto questo viaggio di fantasia. E aggiungi
dettagli nitidi e strani.
216
5 - Agente operativo
La memoria olfattiva
L’olfatto è una fonte di informazioni vitali per tutti gli esseri viventi. È una sor-
ta di sistema d’allarme, che segnala un pericolo, o la prossimità di cibo e di altri
animali. Per alcune specie è anche uno strumento di comunicazione. Nel corso
dell’evoluzione, il nostro senso dell’olfatto si è ridotto, ma la sua influenza è an-
cora significativa.
La memoria olfattiva è molto più forte di quella visiva o uditiva. Forse ciò è do-
vuto alle forti connessioni neurali tra l’area del cervello che riceve i segnali dai
recettori olfattivi e l’ippocampo, responsabile della memoria a lungo termine.
Gli odori possono richiamare eventi che avevamo dimenticato da tempo, non-
ché le sensazioni a essi associate. Per esempio, l’odore di casa non si scorda mai
e si riconosce immediatamente, riportando alla memoria le gioie e le frustra-
zioni dell’infanzia. Il profumo di una donna amata può stimolare le emozioni di
un uomo persino molti anni dopo la separazione, facendo emergere sentimen-
ti apparentemente estinti.
Gli psicologi che lavorano con persone che soffrono di amnesia sanno bene che,
in alcuni casi, gli odori familiari possono favorire il ricordo di eventi passati. Gli
ipnotisti riportano mentalmente le persone in situazioni dimenticate, per aiutar-
le a concentrarsi sugli odori correlati.
Anche noi possiamo sfruttare il rapporto tra memoria e olfatto. Per immergerti in
una situazione che tu o il tuo informatore volete ricordare, cominciate dagli odori.
217
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
B)
Il fatto che Kovalev evitasse di visitare
luoghi associati a Bernstein.
C)
L’improvviso interesse di Kovalev per le
implicazioni morali del tradimento.
218
6
ANALISTA
<TITOLO VOLUME>
La parte più sofisticata del lavoro analitico è il grande gioco dello spionaggio,
quello in cui si inganna l’intelligence nemica servendosi di agenti doppiogiochi-
sti, si trasforma la verità in menzogna e la menzogna in verità per metter sot-
to scacco l’avversario.
Un analista esperto può scoprire i segreti di un altro Stato senza mai lasciare il
suo ufficio, ma usando solo fonti pubbliche: articoli e servizi, voci e fughe di no-
tizie. Queste forniscono il 70% delle informazioni di intelligence. Il restante, solo
un terzo, proviene dalle missioni segrete.
220
Mosca, 17 ottobre 1955
222
6 - Analista
La memoria prospettica
Per ricordare il futuro bisogna usare tecniche diverse, poiché non ci sono pos-
sibili associazioni a esperienze o ricordi passati. Non si possono usare stimoli
esterni, e la memoria viene richiamata solo dalla persona stessa.
Possiamo chiarire la differenza principale fra le due memorie con l’esempio che
segue.
223
<TITOLO VOLUME>
Nel settore aeronautico esistono molte regole che servono proprio a compensa-
re i possibili errori legati alla memoria prospettica. Queste procedure organiz-
zano le azioni cruciali per evitare che dipendano solo dall’attenzione e dalla me-
moria di una singola persona. Per esempio, le fasi di preparazione del velivolo
sono elencate in una lista prestampata, e vanno spuntate da almeno due membri
dell’equipaggio: il primo esegue l’operazione e riferisce ad alta voce al secondo,
che la controlla. Esiste una procedura memorizzata, abituale ed eseguita senza
riserve su qualsiasi manovra. Eppure, malgrado queste misure, talvolta i pilo-
ti commettono errori.
Gli sbagli legati alla memoria prospettica possono risultare molto costosi per
un servizio di intelligence. Un “corriere” che dimentichi di aspettare la contro-
parola alla sua parola d’ordine mette a repentaglio tutta la sua rete di spie. Per
evitare che ciò accada, i servizi hanno adottato alcuni metodi già collaudati nel
campo aeronautico.
Complichiamo ancora un po’ le cose: sistema sei oggetti su un tavolo. Poi volta-
ti e indica la loro posizione.
224
6 - Analista
Per determinare la qualità della tua memoria prospettica, rispondi alle doman-
de che seguono.
• Ti capita di entrare in una stanza, di distrarti e di scordarti perché eri andato lì?
225
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
Esercizio
226
6 - Analista
Esercizio
Esercizio
227
<TITOLO VOLUME>
Il metodo più facile per ricordare qualcosa consiste nel modificare l’ambiente
per renderlo inusuale, e quindi significativo. Per esempio, puoi mettere le scar-
pe da tennis vicino allo spazzolino da denti per non dimenticare di fare l’alle-
namento mattutino. Oppure lasciare le chiavi dell’auto in frigorifero; trovando-
le in un posto insolito, ti ricorderai che quel giorno devi portarti dietro un libro
che hai promesso a un collega.
Tabelle e calendari sono utili per pianificare gli impegni che oltrepassano la sin-
gola giornata. Per non dimenticare compleanni e anniversari, segnali sul calen-
dario e abituati a controllare gli eventi dell’intera settimana ogni lunedì. Puoi
usare lo stesso sistema per annotare gli appuntamenti con il medico, il vaccino di
cani e gatti, le scadenze delle bollette, la denuncia dei redditi ecc. Ti aiuterà a fare
tutto in tempo e a non dimenticare gli eventi che accadono di rado. Ovviamente,
puoi usare un calendario elettronico, con promemoria automatici, ma in questo
caso tu non partecipi al ricordo e finisci per indebolire la memoria prospettica.
228
6 - Analista
A) dicembre 1954
B) gennaio 1954
C) marzo 1956
D) giugno 1955
229
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
230
6 - Analista
Esercizio
231
Mosca, 11 novembre 1955
(caso #283)
Indagine sui documenti mancanti
contenenti informazioni secretate
segue
Possiamo anche ipotizzare che il 21 aprile Alvarez
abbia avvelenato Kovalev durante il loro incontro
al ristorante Kolos. Kovalev era un agente pagato
da Alvarez, probabilmente senza neppure saperlo, ma
deve aver capito di essere implicato nell’omicidio
di Bernstein. Nemmeno il coinvolgimento di Alvarez
nell’omicidio di Kovalev può essere provato, poiché
dall’autopsia non sono emerse tracce di veleni
conosciuti.
#15g
6 - Analista
A questo livello gli esercizi sono molto difficili. Non rinunciare se non ci rie-
sci subito.
Durante l’allenamento alterna le due tecniche, quella della storia e quella dei loci.
235
<TITOLO VOLUME>
Per questo la raccolta dei dati è un importante passo ausiliario per costruire un
quadro realistico di una certa situazione. Puoi accumulare informazioni all’infi-
nito, ma devi presentare il tuo rapporto entro una scadenza prestabilita. In base
all’incarico specifico e al tempo disponibile, l’analista pianifica quali dati e qua-
le grado di affidabilità siano necessari.
È importante comprendere che i dati provenienti da fonti diverse hanno vari li-
velli di affidabilità. Di norma, un agente cerca un equilibrio tra affidabilità e tem-
pestività, e non sempre preferisce la prima. L’analista non soppesa solo la veri-
tà, ma anche la probabilità.
Sei un analista dell’intelligence e hai ricevuto un certo incarico: ecco cosa devi
fare. Per prima cosa valuta quanto tempo hai a disposizione. Nei servizi di intel-
ligence la tempestività ha un grande valore. Molte informazioni diventano obso-
lete in fretta, e spesso non c’è tempo per stilare un rapporto completo e verificato.
Poi prendi familiarità con il problema, ossia definisci i limiti dell’analisi. Iden-
tifica i dati primari e secondari e concentrati su quelli più rilevanti. Raccogliere
ogni genere di informazione senza un piano sarebbe troppo dispendioso in ter-
mini di tempo e di risorse.
236
6 - Analista
L’analisi di dati indiretti è utilissima. Per esempio, la data esatta del lancio di un
veicolo spaziale con equipaggio è top secret, ed è quasi impossibile scoprirla di-
rettamente. Tuttavia si sa che il cibo per gli astronauti viene preparato al mas-
simo entro una o due settimane dal lancio, in modo che sia più fresco possibi-
le. Nel servizio di ristorazione la sicurezza è meno severa che nei reparti tecnici.
Monitorare l’attività delle società di servizi alimentari associate a una determi-
nata missione spaziale oppure stabilire un contatto al loro interno ti consente di
determinare la data del lancio con un’approssimazione di una settimana.
237
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
238
6 - Analista
Nel lavoro dell’analista è più utile confrontare i fatti che analizzarli singolarmen-
te. Per esempio, il fatto che il numero di studenti di un dato Paese che studiano
fisica nucleare all’estero sia raddoppiato di per sé non ci dice molto. Forse la cre-
scita corrisponde a una fuga generale dei giovani da quel Paese.
Ma se si confronta il dato con altri, ci si può fare un quadro della situazione diverso:
• una fabbrica di una provincia remota del Paese ha comprato una potente cen-
trifuga industriale;
• presso una centrale nucleare del Paese è iniziata la costruzione di una nuova
vasca di raffreddamento del combustibile.
Presi nel loro insieme, questi dati ci consentono di formulare un’ipotesi ragione-
vole: il governo di quel Paese sta sviluppando la tecnologia per trattare e arric-
chire il combustibile nucleare esaurito. Il monitoraggio della ferrovia e la regi-
strazione dei treni in arrivo all’impianto ci consentiranno di determinare a che
punto è arrivato il progetto.
Nota che questa ipotesi non richiede un’operazione sotto copertura nella cen-
trale nucleare del Paese in oggetto. È sufficiente monitorare le commesse degli
enti pubblici, scambiare quattro chiacchiere con gli operai stagionali coinvol-
ti nella costruzione dell’impianto e con qualche informatore che vive nei pres-
si della ferrovia.
239
<TITOLO VOLUME>
potremmo dedurre che A abbia stretto amicizia con B, un rapporto che è ter-
minato a inizio aprile, o che è passato a un’altra fase (e i due si incontrano fuo-
ri dal lavoro). Ovviamente non è una conclusione definitiva, ma un’ipotesi, fa-
cile da verificare.
240
6 - Analista
Esercizio
241
<TITOLO VOLUME>
Fase 1: Fatti Raccogli i dati fondamentali sul soggetto. Visualizzali, crea uno sche-
ma o una mappa mentale. Se possibile, studia tutte le teorie esistenti, le opinioni
e i punti di vista. Ricorda che alcuni dati possono non essere del tutto accurati
e affidabili e che le teorie possono essere incomplete o errate. In questa fase, un
investigatore esamina la scena del crimine e interroga i testimoni.
Fase 2: Ipotesi Formula un’ipotesi (una supposizione che spiega i fatti nel modo
migliore possibile). Nel corso di un’indagine, l’investigatore si fa un’idea di chi
ha commesso il crimine e di come lo ha fatto, sulla base delle prove e delle di-
chiarazioni dei testimoni. Per esempio, supponiamo che il capo di una grande
società sia stato ucciso con un’arma da fuoco. Le indagini sulla scena del crimi-
ne e le testimonianze dei colleghi ci consentono di ipotizzare che il crimine sia
stato commesso da uno dei subordinati della vittima e che il motivo potrebbe
essere il desiderio di prendere il suo posto.
Fase 3: Conclusioni Pensa alle conseguenze della tua ipotesi, e valuta la loro ve-
ridicità. Le ripercussioni vanno oltre i limiti dei fatti disponibili e spiegano più di
quanto si sapesse inizialmente. Proseguendo con l’esempio precedente, l’investi-
gatore potrebbe giungere a queste conclusioni: il corpo è stato scoperto mezz’ora
dopo il crimine. Secondo l’addetto alla sicurezza, nessuno dei presenti ha lascia-
to l’ufficio prima dell’arrivo della polizia, quindi l’arma del delitto e l’assassino
devono ancora trovarsi nell’edificio.
Fase 4: Verifica Sviluppa un’ipotesi. Cerca nuovi fatti che confermino o confutino
le conclusioni tratte in virtù dell’ipotesi che hai formulato nella fase precedente.
Uno dei metodi per ottenere nuovi fatti è eseguire un esperimento. Se le nuove
informazioni smentiscono la tua teoria, escludi o modifica l’ipotesi e torna alle
fasi 1 e 2. Formula una nuova ipotesi sulla base dei nuovi dati. Se invece riesci a
242
6 - Analista
Fase 1 – Fatti
5. All’interno di uno dei principali impianti nucleari del Paese è in corso la co-
struzione di una nuova vasca di raffreddamento del combustibile esaurito.
243
<TITOLO VOLUME>
Fase 2 – Ipotesi
Il governo di quel Paese sta sviluppando una tecnologia per trattare e arricchire
il combustibile nucleare esaurito. La costruzione di una nuova vasca di raffred-
damento testimonia la volontà di accumulare elementi di combustibile esauri-
to. Le misure di sicurezza lungo la ferrovia potrebbero indicare un cambiamen-
to nella direzione e nel volume dei trasporti di merci importanti. L’aumento del
numero di specialisti è sintomatico di una nuova politica, seria e a lungo termi-
ne, nel settore dell’energia nucleare. Dimostra anche che si tratta di uno svilup-
po delicato, altrimenti il Paese ingaggerebbe specialisti stranieri.
Fase 3 – Conclusioni
Per giungere a queste conclusioni è sufficiente fare qualche ricerca sulla tecno-
logia necessaria per trattare le scorie nucleari. Puoi utilizzare solo materiali di
pubblico dominio, reperibili per esempio sui siti degli enti nucleari internazio-
nali o delle organizzazioni di tutela ambientale.
244
6 - Analista
Fase 4 – Verifica
2. Trattala in modo critico. È facile cedere alla tentazione di cercare solo i fat-
ti che confermano l’ipotesi.
4. Per produrre una buona ipotesi ci vuole tempo. Se ti trovi in un vicolo cie-
co, prenditi una pausa.
245
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
Esercizio
246
6 - Analista
A)
Alvarez conosceva Kovalev, che era amico di
Bernstein.
C)
Alvarez conosceva Bernstein, come ha scoperto
Simonides durante l’incontro con il primo a
Buenos Aires.
E)
Alvarez ha mostrato all’agente Simonides
una copia dei documenti dell’ RSHA durante un
incontro a Mosca.
F)
L e copie dei documenti scomparsi dall’Archivio
dell’Accademia delle Scienze – di cui Bernstein
era responsabile – sono state rinvenute nella
camera di Alvarez dopo il suo arresto.
247
7
AGENTE
DOPPIOGIOCHISTA
7 - Agente doppiogiochista
Se l’agente segreto conduce una doppia vita, il doppiogiochista conduce una tri-
pla vita. Non può permettersi di perdere l’autocontrollo neppure per un istante,
né di lasciarsi confondere o dimenticare un particolare.
249
<TITOLO VOLUME>
Rimozione
Freud afferma che la mente umana è costituita da una parte conscia e una in-
conscia, ognuna delle quali è governata da regole specifiche. Per illustrare l’idea,
usa la metafora dell’iceberg: l’osservatore vede solo una piccola parte, mentre il
90% della massa di ghiaccio è sommerso. Analogamente, la maggior parte del-
la psiche umana si trova al di là della coscienza, e influenza di nascosto le emo-
zioni, i pensieri e il comportamento della persona.
250
7 - Agente doppiogiochista
Esercizio
251
<TITOLO VOLUME>
Freud dava molta importanza all’interpretazione dei sogni: la chiamava “la via
maestra che conduce all’inconscio”. I sogni hanno un grande valore e possono
aiutarci a risolvere problemi e difficoltà. In alcuni casi hanno portato a impor-
tanti scoperte scientifiche, come la struttura circolare della molecola del benze-
ne e la tabella periodica degli elementi.
3 6 7 8
11
14
17 18 19
252
7 - Agente doppiogiochista
Falsi ricordi
253
<TITOLO VOLUME>
Non bisogna pensare che i falsi ricordi servano solo a riempire i vuoti legati
all’amnesia infantile. Possono nascere da errori di percezione: vediamo solo quel
che vogliamo vedere e ignoriamo tutto ciò che contraddice le nostre convinzio-
ni, e spesso completiamo il quadro della situazione basandoci su queste ultime.
Se un testimone è convinto che la maggior parte dei crimini siano commessi dai
senzatetto, tenderà a descrivere un criminale come senzatetto. Potrebbe ignorare
tutti i particolari che indicano altrimenti e integrare la sua descrizione con altri
dettagli. In sostanza, ricostruirà gli eventi in base ai suoi stereotipi, e sarà certo
di ricordare con esattezza e accuratezza.
I falsi ricordi differiscono dalle menzogne vere e proprie, perché il soggetto che
li riproduce è sincero. Parla con sicurezza, crede nelle sue parole, e spesso il ri-
cordo ha una certa logica.
Gli agenti dell’intelligence che lavorano sempre con gli informatori devono fare
i conti con i falsi ricordi. Ciò significa ricontrollare i dati. Il primo metodo per
separare il vero dal falso è confrontare le informazioni provenienti da fonti di-
verse. Se coincidono, sono probabilmente corrette. Se differiscono, occorre va-
lutare quale fonte sia più affidabile.
Un altro metodo per distinguere i ricordi autentici è accertare più volte e con
accuratezza ciò che il testimone ha realmente visto e udito, e quali erano i suoi
pensieri mentre lo faceva.
254
7 - Agente doppiogiochista
A) Una ferrovia
B)
U n sistema di videosorveglianza
C) Materiali pericolosi
D) Una centrifuga
Esercizio
255
<TITOLO VOLUME>
Esercizio
Esercizio
256
7 - Agente doppiogiochista
La fragilità della memoria getta qualche ombra sulle testimonianze degli infor-
matori. I ricordi possono essere falsati dagli errori o dai suggerimenti premedi-
tati di una terza persona.
Per esempio, quando gli chiedono il colore della Citroën con cui i rapinato-
ri hanno raggiunto la banca a gran velocità, il testimone risponde: «Verde». Le
pressioni dell’avvocato lo inducono a ricordare il colore. Egli infatti non ha vi-
sto l’auto avvicinarsi alla banca e non è stato in grado di identificare il model-
lo. Tuttavia, guidato dalle domande del legale, fabbrica un ricordo e, soprattut-
to, comincia a crederci : «Sì, era proprio una Citroën verde, ed è arrivata alla
banca a tutto gas». Dopo aver ascoltato la testimonianza, l’avvocato la confron-
ta con le registrazioni di una videocamera in cui si vede una vecchia Ford ver-
de che arriva lentamente fino alla banca. L’apparente discrepanza scredita la te-
stimonianza e induce il teste a dubitare di tutti i suoi ricordi legati alla rapina, e
soprattutto dell’identificazione dei rapinatori. Questi ultimi avranno una con-
creta possibilità di evitare la condanna.
Le prove, tanto quelle dell’accusa quanto quelle della difesa, possono contene-
re falsità. Gli annali della giurisprudenza sono pieni di errori, di processi in cui
i ricordi errati hanno portato alla condanna di persone innocenti. Le testimo-
nianze dei bambini sono particolarmente sospette: la forte immaginazione e l’e-
levata suggestionabilità li rendono poco affidabili come testimoni.
257
<TITOLO VOLUME>
4. Sarà più facile da credere se coinvolge sensi diversi: immagini, sapori e odori.
258
7 - Agente doppiogiochista
La manipolazione della memoria può essere del tutto innocente (“Babbo Natale
ti ha portato un regalo!”), ma può anche essere molto pericolosa: la propagan-
da politica spesso mente mentre cerca di riscrivere la storia di un Paese, la me-
moria collettiva dei suoi cittadini.
Esercizio
259
<TITOLO VOLUME>
Quando racconta una bugia, una persona vive un conflitto interiore. Si sente in
colpa e teme che prima o poi la verità verrà a galla e che ci sarà una conseguen-
te punizione. I conflitti interiori generano emozioni forti, che possono facil-
mente essere individuate dal poligrafo. Tuttavia va ricordato che l’apparecchio
non individua le bugie direttamente, ma rivela uno stato di eccitazione emotiva
che, se interpretata correttamente, può dimostrare che il soggetto sta mentendo.
Il 90% dei risultati del test poligrafico dipende dalla competenza e dall’esperienza
dell’operatore. Innanzitutto la reazione varia in base alle domande, che vanno pre-
parate con cura e poi formulate nell’ordine corretto. Poi l’operatore deve sapere rico-
noscere una bugia nelle diverse reazioni emotive del soggetto. In fin dei conti, questi
potrebbe essere preoccupato anche se dice la verità, per via della procedura stessa.
Alla fine l’operatore decide se il soggetto ha detto la verità o no, ma si tratta pur
sempre di un’interpretazione per molti versi personale. Nell’interpretare gli in-
dicatori fisiologici, l’operatore può commettere due errori: dichiarare vera una
testimonianza falsa, o accusare un soggetto onesto di mentire.
La qualità del test della macchina della verità dipende molto dalle domande. Sono
di due tipi: pertinenti e di controllo. Il primo tipo è legato direttamente all’obiet-
tivo del test, mentre il secondo si propone di comprendere cosa succede quando
il soggetto mente. Le domande di controllo sono selezionate in modo che il sog-
getto sia costretto a mentire per tutelare la propria reputazione.
Per esempio, una domanda rilevante può essere: “Lei ha passato documenti se-
cretati a persone non autorizzate?”, mentre una domanda di controllo può esse-
re: “Si è mai impadronito di beni altrui?”. Normalmente, almeno in un’occasione
nella vita, tutti si appropriano di qualcosa che non gli appartiene. Tuttavia, non
volendo passare per ladre, le persone di solito mentono. Ciò scatena una reazio-
ne emotiva, che è necessaria per l’analisi della reazione alla domanda pertinente.
260
7 - Agente doppiogiochista
Il poligrafo può essere ingannato, e un bravo agente sa come farlo. Ci sono così
tanti modi di passare il test che gli esperti li hanno raccolti in gruppi.
261
<TITOLO VOLUME>
Non c’è un metodo sempre infallibile per ingannare il poligrafo, proprio come
non ne esiste uno per interpretare in modo certo gli indicatori fisiologici che
esso rileva. Tuttavia, per superare un test con la macchina della verità servono
conoscenza e addestramento.
Esercizio
262
7 - Agente doppiogiochista
interes-
moglie giovane liscio esterno ruvido morbido
sante
spaven-
grasso veloce lontano ampio audace seduto
tato
263
7 - Agente doppiogiochista
Hai fatto un bel po’ di strada. Ti sei addestrato molto. Senza dubbio la tua memo-
ria è migliorata. Inoltre, avrai anche migliorato la capacità di elaborare le infor-
mazioni, organizzare il tempo e comunicare. Non fermarti qui. Torna agli eser-
cizi contenuti nel libro. Limita l’uso di strumenti elettronici e carica la memoria.
È così che manterrai e migliorerai le tue capacità mentali.
Oltre alle tecniche necessarie per elaborare le informazioni, questo libro descri-
ve i metodi per comunicare con le persone utilizzati dai servizi di intelligen-
ce. Alcuni di essi possono provocare danni, quindi usali con molta attenzione.
<
265
Alvarez-Finke è stato condannato a venticinque
anni di carcere. È morto in prigione.
p. 17 B)
p. 21 C)
p. 33 B)
p. 42 B)
p. 46 B)
p. 57 A), C), D) ed E)
p. 77 B)
p. 87 B)
p. 107 D)
p. 144 C)
p. 153 B)
p. 170 C)
p. 187 B) e C)
p. 206 C)
p. 218 B) e C)
p. 229 A)
p. 247 B) e F)
p. 255 D)
267
Ringraziamenti
268
Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può
essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o
trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di
quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle
condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto
dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata
di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche
sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e
dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto
previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.
www.librimondadori.it