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Mamala bay, Hawaii, USA

In questo sito è stato svolto un esame destinato al monitoraggio archeologico e per


individuare e rimuovere un pericoloso rifiuto liquido contenuto in bottiglie di vetro sepolte. Il
luogo in cui si è effettuata l’aqnalisi è il campo da golf inserito nella base dell’aeronautica
militare di Hickam, all’inizio di febbraio del 2002 da Michael Desilets.
Il tereno è costituito da dune sabbione in posizione litoranea, ora non più visibili in
superficie, ma ancora presenti nel sottosuolo. Il sito presenta tracce di occupazione da
parte degli abitanti indigeni, con sedi insediative e sepolture in posizione adiacente alla
costa, quasi totalmente obliterate dalla recente occupazione dell’area. L’insediamento,
risalente all’epoca precedente all’arrivo del primo europeo (James Cook nel 1776), attesta
lo sfruttamento delle risorse marine, in quanto la pianura sembra insufficiente per il
mantenimento della popolazione: i terreni calcarei facilmente drenanti, l’intensità delle
radiazioni solari e le scarse precipitazioni non hanno favorito lo sviluppo delle coltivazioni,
costringendo gli abitanti a spingersi verso il mare, mentre le dune litoranee sono state
utilizzate per le sepolture.
Al di sotto del campo da golf si trova un deposito di esplosivi, che dovrà essere
bonificato, cogliendo l’occasione si potrà indagare la zona costiera, sede preferita per
numerosi insediamenti; infatti due villaggi (Poi e Kumumau) si trovano a breve distanza
dall’area che verrà investigata, entrambi documentati storicamente nel 1840 e nel 1888,
che potrebbero però avere una continuità di occupazione dall’epoca pre-contact.
L’intensità di occupazione della zona ed il successivo abbandono sono i testimoni
del passaggio da una sussistenza tradizionale hawaiana, all’ insarimento dei locali in un
sistema sociale basato sul mercato ed importato dai colonizzatori occidentali.
Il metodo georadar è stato utilizzato per fissare la posizione dei contenitori di
esplosivo, oltre che per definire l’area in cui essi si trovano, tramite una griglia quadrata di
15 metri di lato. Lo scavo è stato limitato alle posizioni delle anomalie identificate usando i
dati di GPR, ed è stato effettuato tramite l’asportazione di terreno da pozzetti attorno alle
irregolarità.
Sono stati riscontrati due strati: il più recente costituito da argilla di importazione
dovuta alla costruzione del campo da golf, mentre in quello inferiore, costituito da sabbia
calcarea, ghiaia corallina e ciotoli, erano presenti le bottiglie contenenti esplosivo. Fra i
due strati non è stato riscontrato mescolamento, evidente segno della deposizione degli
ordigni anteriormente alla fabbricazione del campo da golf.
Oltre a questo non è stato rilevata la presenza di depositi culturali di epoca
hawaiana, né di epoca pre-contact, né di epoca storica.
Questo esempio mosta come l’utilizzo del GPR possa essere utile
nell’individuazione di specifiche anomalie, oltre all’indiduazione dell’estensione delle
stesse, caratteristica questa utile nell’archeologia d’emergenza.
Test sites of Illinois and Washington, USA

I cambiamenti di umidità e la percentuale di acqua nel terreno sono, dall’inizio delle


applicazioni, stati riternuti fattori determinanti per la riuscita di un’analisi su di un sito;
la propagazione delle onde inviate dal GPR e la riflessione dalle interfacce sepolte
vengono disturbate. Inoltre sono state notate delle differenze nei risultati ottenuti nei
medesimi luoghi, ma raccolti in momenti diversi; queste variazioni sono a volte notevoli
secondo la stagione e a volte si riscontrano differenze persino giornaliere.
In questo esperimento Lawrence Conyers raccoglierà dei dati utilizzando il georadar
in due diversi siti archeologici con diverse condizioni ambienteli, sistemi GPR e antenne.
Verranno sotterrate dei manufatti simili a quelli riscontrati nei contesti d’indagine ed il
terreno di copertura è stato compresso per simulare la stratificazione originale. Gli oggetti
sepolti variano da focolari a oggetti di legno, di metallo e di ceramica, pavimentazioni. I
due siti in cui verranno eseguiti i test sono composti da argilla e limo umidi nell’Illinois e
sabbia asciutta nello stato di Washington. Le caratteristiche sono state sepolte ad una
profondità di 30 – 60 cm nel sito dell’Illinois, mentre in quello di Washington ad una
profondità maggiore ( 50 – 150 cm). Sono state raccolte 49 griglie utilizzando tre diversi
sistemi GPR, in un momento in cui il terreno risultava asciutto, e dei campioni di sono stati
raccolti ed esaminati per definirne le caratteristiche chimiche e fisiche; le misure di
saturazione dell'acqua del terreno inoltre sono state effettuate in campo quando ogni
griglia di dati è stata raccolta. I dati sono stati trasformati con software che permettono la
costruzione di modelli tridimensionali
Il limite spaziale delle caratteristiche e degli oggetti conosciuti è stato confrontato
con i risultati offerti dai software, determinado quale è stato il risultato migliore. Questo
paragone fra mappe d’ampiezza e la posizione conosciuta dimostra come la presenza di
umidità o di acqua in un terreno possa modificare i risultati, a seconda che il terreno sia
saqbbioso o argilloso. Alcune caratteristiche sepolte hanno prodotto riflessioni di ampiezza
bassa, quasi invisibile, quando la terra era asciutta, ma hanno prodotto delle riflessioni
distinte quando l'acqua era in quantità costante.
I dati sono stati raccolti usando i sistemi di GSSI SIR-10, 2000 e 3000 con delle
antenne accoppiate da 300, 400 e 900 Mhz. I dati sono stati raccolti nel test site dell’Illinois
quando il terreno era completamente asciutto, e successivamente ad una tempesta in cui
sono caduti 10 cm di pioggia in 24 ore. Nel sito dello stato di Washington il clima è arido
ed il terreno risulta composto da sabbia secca e molto permeabile; l’area è stata
sommersa da uno strato di 30 cm di acqua spruzzata da un idrante per due giorni prima di
effettuare le registrazioni. Tutti i dati sono stati filtrati se necessario, e la profondità
convertita da nanosecondi a centimetri, basandosi sulla posizione degli oggetti conosciuti,
con una profondità massima di 20 cm, producendo un cubo spaziale con le relative
altezze.
Nel sito dell’Illinois gli obiettivi erano formati da quattro pavimenti attigui della casa
che contengono i focolari, le cisterne e le buche di immagazzinaggio. Tre di questi piani
sono composti di argilla locale, il quarto, anch’esso formato dal medesimo materiale, fu
bruciato in antichità, conferendogli durezza ed impermeabilità. I radargrammi, quando la
terra era asciutta, hanno rilevato perfettamente i piani, con una buona risoluzione che ha
consentito di individuare piccole buche o focolari, ma non anomalie di minore entità in
quanto il materiale di costituzione ed il terreno limitrofo risultano identici. Si possono
differenziare soltanto da una minima percentuale di acqua che è mantenuta nel sottosuolo.
Quando il terreno era bagnato il pavimento bruciato è diventato molto più distinto,
mentre gli altri erano quasi del tutto invisibili; l’acqua, che poco prima era penetrata nel
suolo, veniva fermata del piano impermeabile, mentre quelli vicini, della stessa
composizione del materiale in cui sono immersi, assorendo umidità, venivano
omologati con il circostante terreno.
Le misure ottenute in laboratorio indicano che la costante dielettrica può essere
modificata con cambiamenti anche molto piccoli della percentuale di umidità, modificando
la visibilità di caratteristiche archeologiche sepolte. Con una piccola percentuale di acqua
si può passare da una costante dielettrica paria a 3 quando il materiale è asciutto, ad una
pari a 10-15 quando è bagnato.
Nel sito dello stato di Washington una serie di diversi oggetti di metallo, plastica,
legno, ceramica, oltre che rocce e mattoni, risutavano facilmente visibili. Il metallo produce
una grande riflessione; il pozzo di mattoni e l’anello di roccia erano anch’essi ben visibili,
come i rifiuti moderni; questo in quanto le caratteristiche chimico-fisiche del terreno
sabbioso in cui sono stati interrati è molto diverso dagli oggetti, e le riflessioni sono quindi
ben distinguibili. L'unico elemento sepolto non visibile era il legno: tre travi quadrate con
un diametro di 30 cm; questo perchè le caratteristiche fisiche e chimiche del legno sono
molto simili a ciò che lo circonda, quindi non si hanno riflessioni abbastanza grandi da
essere viste. Il sito, dopo le prime indagini, verrà sommerso da 30 cm di acqua, questo per
notare le differenze fra le indagini eseguite prima e quelle svolte con un suolo umido. Nel
secondo esame le travi di legno risultavano più evidenti, probabilmente perché il legno
aveva assorbito l'acqua, mentre veniva dilavata dalla sabbia attorno. Il metallo risulta
ancora ben visibile, ma altri targets meno riflettenti produssero riflessioni distorte o diverse
da quelle rilevate precedentemente.
Con questo esempio si è voluto notare come la presenza di acqua possa modificare
i risultati ottenuti, soffermandosi sulle risposte ricavate indagando vari materiali, sia su di
un terreno argilloso che su di uno sabbioso, entrambi con diverse percentuali di umidità.

Komochi-mura, Gumna, Giappone


Il moderno villaggio di Komochi-mura è stato costruito sopra una coltre di pomice
derivante dall’eruzione di tipo esplosivo, risalente alla metà del VI secolo d.C., di un
vulcano situato a 10 km di distanza; sotto questo spesso strato si trova l’antico villaggio.
Lo strumento utilizzato per le indagini è il GeoRadar-2 prodotto da OYO con
un’antenna di frequenza di centro banda pari a 350 Mhz. L’esame verrà svolto su di un
terreno costituito da pomice, la quale possiede una costante dielettrica molto bassa, su di
uno spessore di circa 2 m, dovuto a più eruzioni (sicuramente due, ma se ne contano
anche più).
Le evidenze archeologiche presenti nel sito e rilevabili con il GPR si compongono di
due tipi di abitazioni e di tombe. Quest’ultime sono composte da un tumulo di terreno di
forma quadrata o circolare, delimitate da un fossato, il quale per primo si è riempito di
pomice e successivamente l’intero mound ha fatto lo stesso.

Le abitazioni risultano di due diverse tipologie: le più diffuse erano semi-


sotterranee, scavate nel terreno (chiamate pit-dwelling), e le case in superficie (dette
surface-dwelling), entrambi i tipi costruiti in legno che ovviamente non ha resistito al peso
del materiale depositato sopra di esso nel momento dell’eruzione..
Grazie allo studio della disposizione dei lapilli depositati è stato possibile definire in
che modo le abitazioni sono state distrutte: nelle riflessioni ottenute esaminando le pit-
dwelling si possono notare due diversi strati di pomice, all’interno della fossa in cui era
inserita la pavimentazione, sono visibili entrambe, segno che il tetto non ha resistito
nemmeno alla prima eruzione. Per quanto riguarda la seconda tipologia edilizia è più
difficile ricostruire le modalità in cui sono state distrutte, in quanto il radargramma risulta
più disturbato, derivato dalla struttura stessa delle case, si è comunque potuto riscontrare
la loro dimensione in 8 m, cioè la larghezza dell’anomalia.
In un secondo momento è stato possibile ricostruire la pianta dell’intero villaggio,
grazie all’identificazione delle anomalie riferibili alle abitazioni.
Valenza, Spagna.
Il metodo georadar può essere anche utilizzato all’interno di edifici; nel caso che
verrà presentato, l’esame è stato svolto nella cattedrale di Valenza. Il GPR è stato
impiegato per confermare la presenza di strutture sotterranee presenti in vecchie mappe e
documenti conservati nell’archivio della cattedrale, e per analizzare una macchia di
umidità che comparse sul pavimento.
La costruzione della cattedrale di Valenza prese inizio nel 1266, sopra le rovine di
epoca romana e di una moschea; la prima fase documentata vide l’ultimazione nel 1330,
nei cento anni successivi vi fu la costruzione della torre campanaria, mentre fra il 1430 ed
il 1530 vi furono svolti lavoria di ampliamento ed alcune modifiche strutturali.Il terreno su
cui sorge la cattedrlae è composto da depositi alluvionali con una profondità di 20 metri,
ma soltanto nei primi tre metri si riscontrano oggetti di interesse; per questo motivo si è
deciso di utilizzare un’antenna da 500 Mhz, compromesso tra la potenza necessaria e la
risoluzione richiesta per individuare oggetti di piccole dimensioni. Per determinare l’esatta
profondità delle anomalie ci si è basati su di oggetti interrati, di cui si conosceva la
posizione, comparando il tempo di andata e ritorno dell’onda con la profondità nota, si è
ottenuta la costante dielettrica del terreno che è pari a 9. una volta noto questo parametri
si può senza difficoltà ottenere la posizione verticale degli oggetti.

Le vecchie mappe indicavano la presenza di tre cripte, la più grande delle quali
(Cripta di Capuchinos), è stata localizzata sotto la navata centrale, posta a 0,5 m dal
pavimento, si estende per 4 metri di lunghezza.. Un corpo metallico posto sul tetto delle
cripte spiega la grande riflessione. Sono state identificate inoltre una cripta, svariate
sepolture o tombe, un muro di epoca romana e degli ossari, anch’essi ben documentati dai
documenti, ma la cui localizzazione precisa non era ancora avvenuta.
Il secondo scopo dell’analisi è stato quello di individuare, monitorare ed analizzare
le tracce di umidità sul pavimento, probabilmente causate da un bacino sotterraneo posto
a 7-9 m di profondità. Sulla pavimentazione composta da marmo nero posato su un fondo
di cemento, si possono riscontrare macchie bianche di sale dovute all’evaporazione
dell’acqua. Proprio in queste zone si sono svolte le ricerche con un’antenna da 900 Mhz.
Si sono riscontrate notevoli differenze fra due aree: una umida ed una secca; nella prima
zona, in cui si concentrano le macchie, si trovano numerose riflessioni dovute non soltanto
alle differenze fra marmo e cemento, in modo differente nella parte secca si hanno
anomalie meno accentuate, riferibili alle sole interfacce fra i due materiali. Fra le due aree
si ottengono diversi risultati di costante dielettrica causati dalla presenza di umidità, che
altera le caratteristiche dei materiali.
Con questo esempio si sono potute vedere due diverse applicazioni del
metodo georadar, da una parte l’utilizzo in un luogo chiuso, dall’altra impiegandolo
per capire la provenienza, e l’estensione dell’umidità.

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