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D E L L U N I T A P A S T O R A L E D I
N 520
18 SETTEMBRE 2011
L' E L E M O S I N A
Un giorno di molto tempo fa, in Inghilterra, una donnetta infagottata in un vestito lacero percorreva le stradine di un villaggio, bussando alle porte delle case e chiedendo l'elemosina. Molti le rivolgevano parole offensive, altri incitavano il cane a farla scappare. Qualcuno le vers in grembo tozzi di pane ammuffito e patate marce. Solo due vecchietti fecero entrare in casa la povera donna. Siediti un po' e scaldati, disse il vecchietto, mentre la moglie preparava una scodella di latte caldo e una grossa fetta di pane. Mentre la donna mangiava, i due vecchietti le regalarono qualche parola e un po' di conforto. Il giorno dopo, in quel villaggio, si verific un evento straordinario. Un messo reale port in tutte le case un cartoncino che invitava tutte le famiglie al castello del re. L'invito provoc un gran trambusto nel villaggio, e nel pomeriggio tutte le famiglie, agghindate con gli abiti della festa, arrivarono al castello. Furono introdotti in una imponente sala da pranzo e ad ognuno fu assegnato un posto. Quando tutti furono seduti, i camerieri cominciarono a servire le portate. Immediatamente si alzarono dei borbottii di disappunto e di collera. I solerti camerieri infatti rovesciavano nei piatti bucce di patata, pietre, tozzi di pane ammuffito. Solo nei piatti dei due vecchietti, seduti in un angolino, venivano deposti con garbo cibi raffinati e pietanze squisite. Improvvisamente entr nella sala la donnetta dai vestiti stracciati. Tutti ammutolirono. Oggi - disse la donna - avete trovato esattamente ci che mi avete offerto ieri. Si tolse gli abiti malandati. Sotto indossava un vestito dorato. Era la Regina. Un riccone arriv in Paradiso. Per prima cosa fece un giro per il mercato e con sorpresa vide che le merci erano vendute a prezzi molto bassi. Immediatamente mise mano al portafoglio e cominci a ordinare le cose pi belle che vedeva. Al momento di pagare porse all'angelo, che faceva da commesso, una manciata di banconote di grosso taglio. L'angelo sorrise e disse: "Mi dispiace, ma questo denaro non ha alcun valore". "Come?", si stup il riccone. "Qui vale soltanto il denaro che sulla terra stato donato", rispose l'angelo.
IL SERVO INUTILE Dopo che avete fatto tutto quello che dovevate fare, dite, "Siamo servi inutili", non prima... Essere servo inutile, significa comprendere e accettare che il Vangelo non un'operazione di marketing aziendale e i cui risultati non si misurano grazie ad una buona campagna promozionale. Essere servo inutile, significa fidarmi di Dio, credere che attraverso il mio piccolo contributo, lui, potr realizzare il suo regno nel mondo. Essere servo inutile, significa dimenticare ci che la gente pensa di me e preoccuparmi di essere grande agli occhi di Dio. Solo cos potr vivere nella pace e sperimentare la gioia di camminare nella verit. Essere servo inutile, significa diventare testimone di Ges, senza fanatismi e senza ansie, vivendo sempre alla luce della resurrezione. Essere servo inutile, significa non cercare le cose complicate, ma essere fedele, sempre, nelle piccole come nelle grandi cose. Essere servo inutile, significa donare se stessi, rinunciando per sempre di raccogliere i frutti del proprio lavoro. Essere servo inutile, significa "farsi" per amore, saper sorridere, sempre, essere pazienti, sempre, perdonare, sempre.
Il frutto del servizio la pace Le opere dell'amore sono sempre opere di pace. Ogni volta che dividerai il tuo amore con gli altri, ti accorgerai della pace che giunge a te e a loro. Dove c' pace c' Dio; cos che Dio tocca le nostre vite e mostra il Suo amore per noi, riversando pace e gioia nei nostri cuori. E' soltanto Dio che ha il potere di donare e di togliere: condividi dunque tutto ci che ti stato dato, compreso te stesso. Non ci vuole molto, pu bastare un sorriso: il mondo sarebbe diverso se sorridessimo di pi. Perci sorridi, sii allegro, contento che Dio ti ami.
L'ALFABETO DI DIO A - Anche se non sei corrisposto, ama lo stesso, mi assomiglierai. B - Benedici sempre, perch tu sei una benedizione di Dio. C - Chiamami Padre, solo cos potrai chiamare tutti gli altri fratelli. D - Dona con gioia. I musi lunghi sono figli delle tenebre. E - Esci dal guscio del tuo egoismo: troverai un mondo che ti aspetta. F - Fa della tua vita una sinfonia di gioia; darai frutti saporiti. G - Gira l'ago della tua calamita sempre dove ti porta il cuore: sempre e solo a Dio. H - Hai un dono straordinario, per cui mi assomigli: l'amore; sfruttalo con gioia. I - Intorno a te c' tanta morte, odio e tenebre; ma tu sii sole che illumina e riscalda. L - La terra non la tua patria. Sei di terra, ma hai la mia vita: guarda allora in alto. M - Metti la tua vita nel cuore di mio Figlio e di Maria: sarai dono d'amore. N - Non permettere che ti si togli la tua libert. Aggrappati a me e sarai libero. O - Odia il peccato, ma ama il peccatore: impara a perdonare e ama chi sbaglia, lo conquisterai. P - Porta la pace di Dio col tuo sorriso: c' bisogno di un raggio di sole e luce negli occhi. Q - Quadro stupendo ti ho dipinto; sei il mio capolavoro. R - Resta un po' con me, figlio, quando si fa sera: io ti guardo e tu mi guardi ed pace. S - Senza il tuo mattone, la costruzione vuota. Sii strumento docile nelle mie mani. T - Tutto ho messo nelle tue mani, sei il signore della natura: conservala senza macchia. U - Unisci cuore e mente: con la mente progetti, ma col cuore che salvi e realizzi. V - Vuoi essere felice? Sgombra tutto ci che ti impedisce di volare e sciogli le vele. Z - Zaino di eucaristia, preghiera e servizio sar il tuo compagno di viaggio: farai miracoli.