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I Promessi 

Sposi Irene Grassi

1)Da dove entrò la peste in Italia? La peste in Italia entrò dal Nord a causa dell'arrivo dei Lanzichenecchi

2)Cosa intende Manzoni con questa frase “Così, ne’ pubblici infortuni, e nelle lunghe perturbazioni

di quel qual si sia ordine consueto, si vede sempre un aumento, una sublimazione di virtù; ma, pur

troppo, non manca mai insieme un aumento, e d’ordinario ben più generale, di perversità.” Conosci

qualche altro esempio? Significa che nei momenti di emergenza ci sono persone che fanno la carità ma ci sono
anche persone malvagie. Esempio: righe 50-56cap 32

3) Chi erano i monatti? A quali eccessi li spingeva il progredire del contagio? i monatti erano delle persone che
erano guariti dalla peste e che avevano il compito di trasportare i morti o i malati nei Lazzaretti, e rubavano
oggetti nelle casa in cui entravano.

4) Come mai Manzoni sostiene che “del pari con la perversità, crebbe la pazzia: tutti gli errori già

dominanti più o meno, presero dallo sbalordimento, e dall’agitazione delle menti, una forza

straordinaria, produssero effetti più rapidi e più vasti”. Perché a quel tempo le persone avevano anche delle
convinzioni errate.

5) La seguente frase di Manzoni indica il più grave danno che la peste inflisse alla società. Spiega

perché.

“Non del vicino soltanto si prendeva ombra, dell’amico, dell’ospite; ma que’ nomi, que’ vincoli

dell’umana carità, marito e moglie, padre e figlio, fratello e fratello, eran di terrore: e, cosa orribile e

indegna a dirsi! la mensa domestica, il letto nuziale, si temevano, come agguati, come nascondigli

di venefizio“. La peste ha rovinato anche i rapporti familiari dato che avevano paura di venir contagiati

6) Chi erano gli untori’ Perchè gli appestati talvolta si autoaccusavano di unzione? Ricorda almeno

un caso tra quelli citati da Manzoni. Gli untori erano persone accusate di diffondere la peste spalmando degli
unguenti in luoghi pubblici; si narra che ad un uomo venne chiesto di spargere l'unguento in cambio di soldi ma
lui rifiutò.

7) Leggi attentamente questo importante passaggio e spiega come mai queste opinioni sulle comete

venivano date per certe. Vedevano, la più parte di loro, l’annunzio e la ragione insieme de’ guai in

una cometa apparsa l’anno 1628, e in una congiunzione di Saturno con Giove, “inclinando, – scrive

il Tadino, – la congiontione sodetta sopra questo anno 1630, tanto chiara, che ciascun la poteua

intendere. “. Questa predizione, cavata, dicevano, da un libro intitolato Specchio degli almanacchi

perfetti, stampato in Torino, nel 1623, correva per le bocche di tutti. Un’altra cometa, apparsa nel

giugno dell’anno stesso della peste, si prese per un nuovo avviso; anzi per una prova manifesta
dell’unzioni. Pescavan ne’ libri, e pur troppo ne trovavano in quantità, esempi di peste, come

dicevano, manufatta: citavano Livio, Tacito, Dione, che dico? Omero e Ovidio, i molti altri antichi

che hanno raccontati o accennati fatti somiglianti: di moderni ne avevano ancor più in abbondanza.

Citavano cent’altri autori che hanno trattato dottrinalmente, o parlato incidentemente di veleni, di

malìe, d’unti, di polveri:…. A quei tempi non si conosceva bene l'astrologia e le stelle avevano vari significati

8) Come mai le autorità tardarono tanto a prendere provvedimenti contro la peste? Perché credevano che le
persone morivano a causa della carestia

9) In che modo Manzoni utilizza l’argomento della peste per mostrare chiaramente la sua

ammirazione nei confronti della Chiesa? Narrando gli aiuti che offriva ai malati di peste.

10) Chi introdusse, secondo la tradizione, la peste a Milano? Il contagio si diffuse subito a tutta la

città? Secondo la tradizione la peste l'ha portata un soldato italiano a servizio della Spagna; il contagio si diffuse
prima lentamente e poi in tutta la città.

11) Cosa significa “pigionale”? Pigionale è un coinquilino

12) I medici avevano capito subito che si trattava di peste? No i medici non l'avevano capito subito ma
pensavano che fosse una malattia stagionale.

13) Quali fatti straordinari scatenarono in Milano la credenza che esistessero gli untori?

La sera del 17 maggio si credeva che delle persone avessero unto le banche in chiesa e la mattina seguente su
certe porte c'era una sostanza.

14) Cita un caso di vittima del sospetto di unzione oltre a quello del barbiere Mora. Un uomo in chiesa aveva
"pulito" la panca prima di sedersi e delle signore credevano che l'avesse contaminata e venne arrestato.

15) Secondo Manzoni, il cardinale Federigo era un uomo capace di razionalità al di là delle sue

convinzioni religiose? Perchè? Perchè rifiutò di fare la processione sapendo che la situazione sarebbe
peggiorata.

16) Rifletti su questa frase di Pietro Verri e proponi un commento. A proposito, chi era Pietro

Verri?

“come osservò acutamente, a questo stesso proposito, un uomo d’ingegno (P. Verri, Osservazioni

sulla tortura: Scrittori italiani d’economia politica: parte moderna, tom. 17, pag. 203.), le piace più

d’attribuire i mali a una perversità umana, contro cui possa far le sue vendette, che di riconoscerli

da una causa, con la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi.”

Verri era uno dei maggiori esponenti dell'illuminismo in Italia. Secondo me ha ragione dato che spesso le
persone trovano delle spiegazioni senza trovare le vere ragioni senza avere delle prove.

17) Nell’episodio della malattia di don Rodrigo, Manzoni utilizza la figura retorica del climax. Sai
spiegare perché? Utilizza la figura retorica del climax perchè vuole far capire in che condizioni è Don Rodrigo

18) Un personaggio come don Rodrigo può fare affidamento sull’amicizia? No perchè le persone hanno
solamente paura di lui

18b) Cosa era il lazzaretto? Il lazzaretto era un luogo dove portavano le persone malate di peste, e venivano
assistite dai frati cappuccini

19) Leggi questo passaggio e spiega perché l’ultima frase è sarcastica. Se non sai cosa vuole dire,

prova a cercare.

– Ah traditore infame!… Via, canaglia! Biondino! Carlotto! aiuto! son assassinato! – grida don

Rodrigo; caccia una mano sotto il capezzale, per cercare una pistola; l’afferra, la tira fuori; ma al

primo suo grido, i monatti avevan preso la rincorsa verso il letto; il più pronto gli è addosso, prima

che lui possa far nulla; gli strappa la pistola di mano, la getta lontano, lo butta a giacere, e lo tien lì,

gridando, con un versaccio di rabbia insieme e di scherno: – ah birbone! contro i monatti! contro i

ministri del tribunale! contro quelli che fanno l’opere di misericordia!

Don Rodrigo dicendo queste cose è sarcastico dato che i monatti non fatto altro che trasportare i malati e non
sono da definire opere di misericordia

20) Ma il Griso si vergona almeno un po’? Che fine farà? Sì il Griso si vergognava un po'; il giorno seguente è
morto malato di peste

21) Cita almeno due fatti che fanno capire come Renzo a Milano incontri ostilità. Spiega il seguente

passaggio, provando a svolgere qualche considerazione generale:

– Oh oh! – gridò il giovine anche lui; rimise il cappello in testa, e, avendo tutt’altra voglia, come

diceva poi, quando raccontava la cosa, che di metter su lite in quel momento, voltò le spalle a quello

stravagante, e continuò la sua strada, o, per meglio dire, quella in cui si trovava avviato.

L’altro tirò avanti anche lui per la sua, tutto fremente, e voltandosi, ogni momento, indietro. E

arrivato a casa, raccontò che gli s’era accostato un untore, con un’aria umile, mansueta, con un viso

d’infame impostore, con lo scatolino dell’unto, o l’involtino della polvere (non era ben certo qual

de’ due) in mano, nel cocuzzolo del cappello, per fargli il tiro, se lui non l’avesse saputo tener

lontano. – Se mi s’accostava un passo di più, – soggiunse, – l’infilavo addirittura, prima che avesse

tempo d’accomodarmi me, il birbone. La disgrazia fu ch’eravamo in un luogo così solitario, ché se

era in mezzo Milano, chiamavo gente, e mi facevo aiutare a acchiapparlo. Sicuro che gli si trovava

quella scellerata porcheria nel cappello. Ma lì da solo a solo, mi son dovuto contentare di fargli

paura, senza risicare di cercarmi un malanno; perché un po’ di polvere è subito buttata; e coloro
hanno una destrezza particolare; e poi hanno il diavolo dalla loro. Ora sarà in giro per Milano: chi

sa che strage fa! – E fin che visse, che fu per molt‘anni, ogni volta che si parlasse d’untori, ripeteva

la sua storia, e soggiungeva: – quelli che sostengono ancora che non era vero, non lo vengano a dire

a me; perché le cose bisogna averle viste.

Renzo viene fatto allontanare da quel signore dato che aveva paura che fosse un untore ma non sapendo di ciò
che stavano dicendo non capisce il perché di quella reazione. Quell'uomo sosteneva che gli untori esistevano e
raccontava la sua storia

22) Cita almeno due passaggi relativi a Milano afflitta dalla peste che ritieni significativi, a parte

quello della madre di Cecilia.

- Renzo che vede passare un carro pieno di cadaveri e immagina che li ci sia Lucia

- Renzo che aiuta la donna con i figli rinchiusa in casa

23) Chi era la madre di Cecilia? La madre di Cecilia una donna con una figlia che stava per morire ed una già
morta

24) Come mai Renzo viene scambiato per un untore e come si salva? Mentre stava bussando in modo insistente
sul portone della casa di Don ferrante passò una donna che lo scambiò per un untore; per salvarsi saltò su un
carro di cadaveri

25) Sintetizza il contenuto del dialogo di Renzo e Lucia quando si incontrano al lazzaretto. come si

risolve il problema del voto? Lucia vuole che Renzo se ne vada ma lui rimase e provò a farle cambiare idea e le
disse che Fra Cristoforo avrebbe potuto sciogliere il voto ma rifiutò; in seguito arrivò il frate, riuscirono a farle
cambiare idea e sciolsero il voto.

26) Perché Renzo e Lucia non si trovano bene nel primo paese in cui si stabiliscono?

una nuova cuccagna. Perché gli abitanti rimasero delusi vedendo Lucia e giravano voci di lei; ciò fece innervosire
Renzo il quale decise di cambiare paese

27) Spiega e commenta la morale che i due trovano alla fine della storia. L’espressione “povera

gente” può essere considerata paternalistica?

Secondo me solo Dio può aiutare in certe situazioni però in cambio deve ricevere la fede; sì secondo me
l'espressione "povera gente" può essere considerata paternalistica dato che Manzoni si è appassionato al
racconto

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