Sei sulla pagina 1di 2

Il “popolo del web”, fra apocalittici e integrati, determinismo e anti-determinismo tecnologico

- Apocalittici: sosteneva che i mezzi di comunicazione di massa, per rivolgersi a un pubblico molto vasto ed
eterogeneo, dovevano per forza omologare e livellare i loro prodotti, perdendo originalità, offrendo una
visione conformista della società, della politica, dei consumi, della vita stessa, incoraggiando atteggiamenti
passivi
- Integrati: rilevavano come i mass media svolgessero una funzione fondamentale nel mettere a disposizione
di un insieme vastissimo di persone informazioni che un tempo erano accessibili solo a una élite di pochi, e
vedevano la cultura di massa, anche nei suoi aspetti più omologati e omologanti, come un fatto comunque
positivo perché capace di introdurre nuovi linguaggi, nuovi stili, nuovi schemi percettivi

I primi erano quelli del “dove andremo a finire”, i secondi, invece, gli entusiasti più disponibili a cavalcare il nuovo.

Le parole per dire i media: ambigue, polisemiche, vaghe

Le parole che designano i mass media sono tutte o ambigue, o polisemiche, o generiche e vaghe. A nessuno dei
media contemporanei corrisponde una sola forma di comunicazione, ma tutti, vecchi e nuovi, ne permettono una
molteplicità.

Mail, chat, social media (…) vengono trattate come se ognuna fosse una sola forma comunicativa, un solo ambiente
di comunicazione, mentre queste tecnologie permettono ognuno una varietà di usi e di pratiche sociali e
comunicative che andrebbero tutte considerate e analizzate separatamente.

La mail ad esempio non può essere trattata come se fosse un mezzo unico e generale, perché se ne fanno usi molto
informali (fra amici, innamorati) o molto strutturati (al lavoro, in azienda), e ognuno di questi usi va indagato come
un genere di comunicazione specifico, nell’ambito del quale le persone e i gruppi sociali producono testi che hanno
caratteristiche distintive e seguono regole anche molto diverse per stile di scrittura, organizzazione del discorso,
rituali di cortesia (…).

Analogamente, non ha senso parlare di Web ingenerale, ma occorre piuttosto concentrarsi, di volta in volta, sui
diversi generi di siti web e, all’interno di ciascun genere di sito, sui diversi tipi di azioni che il sito prevede e permette.

Quando si possono fare comparazioni per trovare analogie e differenze, è necessario mettere le azioni, le abitudini,
le pratiche che si prendono in esame sempre in strettissima relazione, da un lato, al contesto geografico, socio-
culturale, economico in cui le persone agiscono, dall’altro, al periodo di tempo in cui agiscono: ciò che oggi si fa su
Facebook, Twitter, Instagram, infatti, è diverso da ciò che vi si faceva un anno fa e vi si farà l’anno prossimo.

Apocalittici e integrati: due varianti di determinismo tecnologico

Pensare che ciascuna parola che designa un mezzo di comunicazione individui una sola forma di comunicazione, è
una sorta di determinismo nascosto o cripto-determinismo. È vero che il mezzo determina il messaggio, nel senso
che le caratteristiche fisico-materiali di una tecnologia condizionano, favoriscono, indirizzano il modo in cui la usiamo
e i contenuti che vi immettiamo, ma è pur vero che ciascun messaggio, ciascun contenuto, non è solo il mezzo,
casomai è anche il mezzo.

I fattori che influiscono sul modo in cui usiamo una tecnologia:


- Fattori economici
- Fattori culturali
- Fattori macro e micro sociali
- Fattori personali
- Fattori contestuali

Sia la posizione degli apocalittici sia quella degli integrati implicano lo stesso cripto-determinismo tecnologico. In
entrambi i casi, infatti, si ragiona come se ci fosse un’implicazione logica: se si usa una certa tecnologia, individuata
da un certo nome, allora necessariamente accadono certe conseguenze, conseguenze che sono o negative (nel
discorso degli apocalittici) o positive (nel discorso degli integrati).

Téchne
“Non designa forse la parola téchne una qualità o uno stato della mente? Vi sono buone ragioni etimologiche per
estendere la definizione classica di tecnologia a includere il campo di abilità” (Platone, Cratilo)

In questa prospettiva, qualunque tipo di scrittura (non solo elettronica) va intesa come téchne, nel senso che implica
la capacità generale (mentale e corporea) di inserire segni in uno spazio visivo.

Potrebbero piacerti anche