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001 — 1
Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni
Modificata da:
Gazzetta ufficiale
n. pag. data
►M1 Direttiva 2004/78/CE della Commissione del 29 aprile 2004 L 231 69 30.6.2004
►M2 Direttiva 2006/119/CE della Commissione del 27 novembre 2006 L 330 12 28.11.2006
►M3 Direttiva 2006/96/CE del Consiglio del 20 novembre 2006 L 363 81 20.12.2006
►M4 Direttiva 2013/15/UE del Consiglio del 13 maggio 2013 L 158 172 10.6.2013
Modificata da:
►A1 Atto relativo alle condizioni di adesione della Repubblica ceca, della L 236 33 23.9.2003
Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di
Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria,
della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repub
blica di Slovenia e della Repubblica slovacca e agli adattamenti dei
trattati sui quali si fonda l'Unione europea
2001L0056 — IT — 01.07.2013 — 004.001 — 2
▼B
DIRETTIVA 2001/56/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL
CONSIGLIO
del 27 settembre 2001
relativa al riscaldamento dei veicoli a motore e dei loro rimorchi,
che modifica la direttiva 70/156/CEE del Consiglio e abroga la
direttiva 78/548/CEE del Consiglio
(3) Alla luce del progresso tecnico, vari tipi di veicoli sono attual
mente muniti di dispositivi di riscaldamento a combustione, ge
neralmente alimentati a gasolio, benzina o gas di petrolio lique
fatto, per il riscaldamento del vano passeggeri (ad esempio negli
autobus), del vano di carico (ad esempio autocarri e rimorchi) o
del vano di riposo (ad esempio autocarri e autocaravan), in modo
efficace ed evitando il rumore e le emissioni gassose prodotte dal
▼B
funzionamento del motore di trazione quando il veicolo staziona.
Per motivi di sicurezza, è necessario ampliare l'ambito di appli
cazione al fine di introdurre i requisiti relativi ai dispositivi di
riscaldamento e alla loro installazione. Detti requisiti devono ri
specchiare le norme più rigorose compatibili con le attuali tecno
logie.
Articolo 1
Articolo 2
Articolo 3
Articolo 4
▼B
— rifiutare, per un tipo di veicolo o di sistema di riscaldamento, l'omo
logazione CE o l'omologazione nazionale, o
Articolo 5
Articolo 6
▼B
Articolo 7
Applicabilità
Numero della di Estremi della
Argomento
rettiva Gazzetta ufficiale
M1 M2 M3 N1 N2 N3 O1 O2 O3 O4
2) Nell'allegato XI:
a) La voce 36 nell'appendice 1 è sostituita dalla seguente:
Articolo 8
Articolo 9
Articolo 10
Articolo 11
▼B
ELENCO DEGLI ALLEGATI
▼B
ALLEGATO I
▼B
6. CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE
6.1. I provvedimenti intesi a garantire la conformità della produzione sono
presi a norma dell'articolo 10 della direttiva 70/156/CEE.
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▼B
Appendice 1
2001L0056 — IT — 01.07.2013 — 004.001 — 10
▼B
►(1) (2) M1
2001L0056 — IT — 01.07.2013 — 004.001 — 11
▼B
Appendice 2
MODELLO
[Formato massimo: A4 (210 mm × 297 mm)]
2001L0056 — IT — 01.07.2013 — 004.001 — 12
▼B
Addendum
al certificato di omologazione CE n. … concernente l'omologazione di un tipo di veicolo per quanto riguarda la direttiva
2001/56/CE
►(1) M1
2001L0056 — IT — 01.07.2013 — 004.001 — 13
▼B
Appendice 3
►(1) M1
2001L0056 — IT — 01.07.2013 — 004.001 — 14
▼B
Appendice 4
MODELLO
[Formato massimo: A4 (210 mm × 297 mm)]
2001L0056 — IT — 01.07.2013 — 004.001 — 15
▼B
Addendum
al certificato di omologazione CE n. … concernente l'omologazione di un tipo di dispositivo di riscaldamento a
combustione per quanto riguarda la direttiva 2001/56/CE
2001L0056 — IT — 01.07.2013 — 004.001 — 16
▼B
Appendice 5
1. DATI GENERALI
1.1. Il marchio di omologazione CE di componente è costituito da:
1.1.1. un rettangolo all'interno del quale è scritta la lettera «e» minuscola, se
guita dalle lettere o dal numero distintivo dello Stato membro che ha
rilasciato l'omologazione CE:
1 per la Germania
2 per la Francia
3 per l'Italia
4 per i Paesi Bassi
5 per la Svezia
6 per il Belgio
▼A1
7 per l'Ungheria
8 per la Repubblica ceca
▼B
9 per la Spagna
11 per il Regno Unito
12 per l'Austria
13 per il Lussemburgo
17 per la Finlandia
18 per la Danimarca
▼M3
19 per la Romania
▼A1
20 per la Polonia
▼B
21 per il Portogallo
23 per la Grecia
24 per l'Irlanda
▼M4
25 per la Croazia
▼A1
26 per la Slovenia
27 per la Slovacchia
29 per l'Estonia
32 per la Lettonia
▼M3
34 per la Bulgaria
▼A1
36 per la Lituania
CY per Cipro
MT per Malta
▼B
1.1.2. in prossimità del rettangolo, il «numero di omologazione di base» speci
ficato nella sezione 4 del sistema di numerazione di cui all'allegato VII
della direttiva 70/156/CEE, preceduto dal numero progressivo di due cifre
attribuito alla più recente modifica tecnica significativa della ►M1 di
rettiva 2001/56/CE ◄ alla data in cui è stata concessa l'omologazione CE
di componente. Per la presente direttiva il numero progressivo è 00.
1.2. Il marchio di omologazione CE di componente deve essere chiaramente
leggibile e indelebile.
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▼B
2. ESEMPIO DI MARCHIO DI OMOLOGAZIONE CE DI COMPO
NENTE
2.1.
▼B
ALLEGATO II
1. CAMPO DI APPLICAZIONE
1.1. La presente direttiva si applica a tutti i veicoli delle categorie M, N e O
muniti di un sistema di riscaldamento.
2. DEFINIZIONI
Ai fini della presente direttiva, s'intende per:
2.5. «sistema di riscaldamento con ricupero del calore» qualsiasi tipo di dispo
sitivo che ricupera il calore del motore di propulsione del veicolo per
aumentare la temperatura all'interno del veicolo e che utilizza come mezzo
di trasferimento l'acqua, l'olio o l'aria;
2.6. «interno», la parte interna del veicolo riservata agli occupanti e/o al carico;
▼B
— e emissioni di scarico prodotte dai dispositivi di riscaldamento a com
bustione devono essere mantenute entro limiti accettabili.
3.2.1. La tabella che segue indica quali allegati si applicano a ciascun tipo di
sistema di riscaldamento, in funzione della categoria del veicolo:
Allegato
Allegato Allegato
Catego Allegato VIII
IV V
Sistema di riscaldamento ria del VI Sicu
Qualità Tempe
veicolo Scarico rezza
dell'aria ratura
GPL
Dispositivo di riscalda M 1 1 1 1
mento a combustibile gas
soso N 1 1 1 1
►M1 Vedi nota 3 ◄
O 1 1 1 1
Dispositivo di riscalda M 1 1 1
mento a combustibile li
quido N 1 1 1
Vedi Nota 3
O 1 1 1
Nota 1: I veicoli conformi alle prescrizioni dell'allegato III non sono sog
getti a queste prescrizioni di prova.
▼M1
__________
▼B
▼B
ALLEGATO III
4.1. qualora siano usati altri materiali (compresi quelli compositi o rivestiti), lo
spessore della parete deve essere calcolato in modo da assicurare allo
scambiatore di calore una durata di servizio pari a quella ottenuta appli
cando il precedente punto 4;
5.1. nella zona indicatrice di corrosione, lo spessore della parete non deve
superare quello delle condutture dei gas di scarico disposte all'interno dello
scambiatore di calore; i materiali e le caratteristiche della superficie di
questa zona devono essere equivalenti a quelli di queste condutture;
6. Per quanto riguarda i sistemi di riscaldamento con ricupero del calore che
utilizzano l'aria di raffreddamento del motore come aria di riscaldamento,
le prescrizioni del punto 3.2 dell'allegato II sono considerate soddisfatte
senza utilizzare uno scambiatore di calore qualora siano rispettate le se
guenti condizioni:
6.1. una guaina attorno ad ogni candela evacua le eventuali fughe all'esterno del
circuito dell'aria di riscaldamento;
6.2. il giunto tra la testata e il condotto di scarico è situato fuori dal circuito
dell'aria di riscaldamento;
6.3. vi è doppia tenuta stagna tra la testata e il cilindro, con evacuazione fuori
dal circuito dell'aria di riscaldamento delle eventuali fughe in provenienza
dal primo giunto, oppure:
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▼B
la tenuta stagna tra la testata e il cilindro è ancora assicurata quando i dadi
di fissazione della testata sono stretti a freddo ad un terzo della coppia
nominale prescritta dal costruttore, oppure:
▼B
ALLEGATO IV
1.3. I valori letti devono essere registrati per una durata rappresentativa di 10
minuti.
1.4. Il valore misurato al punto (b) non deve superare di più di 20 ppm CO
quello misurato al punto (a).
2.1. il circuito primario dello scambiatore di calore deve essere sottoposto ad una
prova di tenuta per verificare che l'aria inquinata non si mescoli con l'aria
riscaldata destinata all'abitacolo.
▼B
ALLEGATO V
2.1. Nel caso in cui una o più parti del sistema di riscaldamento si trovano dietro
il sedile del conducente e in caso di surriscaldamento, la temperatura non
deve superare 110° C.
3.1. Per i veicoli delle categorie M1 e N, la temperatura delle parti del sistema
che possono entrare in contatto con i passeggeri seduti durante l'uso normale
del veicolo su strada, ad eccezione della grata di uscita dell'aria, non deve
superare 110° C.
3.2. Per i veicoli delle categorie M2 e M3, la temperatura delle parti del sistema
che possono entrare in contatto con i passeggeri seduti durante l'uso normale
del veicolo su strada, non deve superare 70° C per il metallo non rivestito o
80° C per gli altri materiali.
▼B
ALLEGATO VI
▼B
ALLEGATO VII
PRESCRIZIONI RELATIVE AI DISPOSITIVI DI RISCALDAMENTO A
COMBUSTIONE E ALLA LORO INSTALLAZIONE
1. PRESCRIZIONI GENERALI
1.1. Ogni dispositivo di riscaldamento deve essere accompagnato da istruzioni
relative al funzionamento e alla manutenzione e, per i dispositivi destinati
al mercato dei ricambi, da istruzioni relative all'installazione.
1.2. Devono essere installati dispositivi di sicurezza (come parte del dispositivo
di riscaldamento oppure del veicolo) per controllare il funzionamento del
dispositivo di riscaldamento in caso di emergenza. I dispositivi di sicu
rezza devono essere concepiti in modo che, se non si ottiene una fiamma
al momento dell'accensione o se la fiamma si spegne durante il funziona
mento, i tempi di accensione e di collegamento all'alimentazione di com
bustibile non siano superiori a 4 minuti per i dispositivi a combustibile
liquido o, per i dispositivi a combustibile gassoso, a un minuto per i
dispositivi termoelettrici di controllo della fiamma o a 10 secondi per i
dispositivi automatici di controllo della fiamma.
▼B
2.2. Posizione del dispositivo di riscaldamento
2.2.1. Le parti della carrozzeria e qualsiasi altro componente situato in prossimità
del dispositivo di riscaldamento devono essere protetti dal calore eccessivo
e dal rischio di fuoruscita di combustibile o di olio.
2.2.4. L'etichetta di cui al punto 1.4, o un suo duplicato, deve essere apposta in
modo da essere facilmente leggibile quando il dispositivo di riscaldamento
è installato nel veicolo.
2.5.2. L'entrata dell'aria deve essere situata o protetta in modo da non poter
essere ostruita da bagagli o rifiuti.
2.6.2. Il condotto d'aria deve essere protetto da una grata o da altri mezzi
adeguati.
2.7.2. L'uscita dell'aria deve essere situata o protetta in modo da non poter essere
ostruita da bagagli o rifiuti.
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▼B
2.8. Controllo automatico del sistema di riscaldamento
In caso di interruzione della combustione il motore del veicolo deve
spegnersi automaticamente e l'alimentazione del combustibile deve essere
interrotta entro 5 secondi. Se è già stato attivato un dispositivo manuale, il
sistema di riscaldamento può restare in funzione.
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▼M1
ALLEGATO VIII
PRESCRIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA PER DISPOSITIVI DI
RISCALDAMENTO A COMBUSTIONE DI GPL E SISTEMI DI
RISCALDAMENTO A GPL
▼M2
1. IMPIANTI DI RISCALDAMENTO A GPL DESTINATI ALL’USO SU
STRADA DEI VEICOLI A MOTORE
▼M1
1.1. Se un sistema di riscaldamento a GPL in un veicolo a motore può essere
utilizzato anche quando il veicolo è in movimento, il dispositivo di
riscaldamento a combustione di GPL e il suo sistema di alimentazione
devono essere conformi alle seguenti prescrizioni:
___________
(1) Comunicazione della Commissione nel quadro dell’applicazione della direttiva
90/396/CEE del Consiglio, del 29 giugno 1990, concernente il ravvicinamento delle
legislazioni degli Stati membri in materia di apparecchi a gas (GU C 202 del 18.7.2001,
pag. 5).
(2) Regolamento UN/ECE n. 67:
Disposizioni uniformi relative a:
I. Approvazione di apparecchi specifici dei veicoli a motore che usano GPL nel loro
sistema di propulsione.
II. Approvazione di un veicolo dotato di apparecchi specifici per l’uso di GPL nel suo
sistema di propulsione per quanto riguarda l’installazione di tali apparecchi.
)
E/ECE/324 Rev.1/Add.66/Rev.1
E/ECE/TRANS/505
)
E/ECE/324 Rev.1/Add.66/Rev.1/Amend.1
E/ECE/TRANS/505
)
E/ECE/324 Rev.1/Add.66/Rev.1/Corr.1
E/ECE/TRANS/505
)
E/ECE/324 Rev.1/Add.66/Rev.1/Corr.2
E/ECE/TRANS/505
)
E/ECE/324 Rev.1/Add.66/Rev.1/Amend.2
E/ECE/TRANS/505
(3) La norma EN 1949:2002 è stata preparata dal Comitato europeo di normalizzazione
(CEN). La norma EN 624:2000 fa riferimento alla EN 1949:2002 (cfr. punto 1.1.1).
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▼M1
1.1.5. L'uscita di liquido del contenitore di GPL installato in modo permanente
per alimentare il dispositivo di riscaldamento deve essere munita di una
valvola di servizio comandata a distanza con valvola regolatrice di flusso,
come previsto al punto 17.6.1.1 del regolamento UN/ECE n. 67. La
valvola di servizio comandata a distanza con valvola regolatrice di flusso
dev’essere controllata in modo da essere chiusa automaticamente entro
cinque secondi dal momento in cui il motore del veicolo si ferma, indi
pendentemente dalla posizione dell’interruttore di accensione. Se l’inter
ruttore di accensione del dispositivo di riscaldamento o del sistema di
alimentazione del GPL è attivato entro questi cinque secondi, il sistema
di riscaldamento può rimanere in funzione. Il riscaldamento può sempre
essere fatto ripartire.
1.1.6. Se l’alimentazione avviene nella fase gassosa del GPL a partire dal
contenitore di GPL installato in modo permanente o da uno o più cilindri
di GPL portatili separati, occorre adottare le misure adeguate affinché:
1.1.6.1. il GPL liquido non entri nel regolatore di pressione o nel dispositivo di
riscaldamento a combustione. Può essere usato un separatore;
▼M2
1.1.6.2. non avvenga un rilascio incontrollato dovuto a un distacco accidentale. È
necessario disporre di mezzi atti a fermare il flusso del GPL installando
un dispositivo immediatamente dopo, o all’interno, di un regolatore mon
tato sul cilindro o sul serbatoio o, se il regolatore è montato lontano dal
cilindro o dal serbatoio, installando il dispositivo immediatamente prima
del tubo proveniente dal cilindro o dal serbatoio e installandone un
secondo dentro o dopo il regolatore.
▼M1
1.1.7. Se l’alimentazione del GPL avviene nella fase liquida, il vaporizzatore e
il regolatore di pressione devono essere riscaldati appropriatamente da
una fonte di calore adeguata.
1.1.8. Nei veicoli a motore che usano GPL nel loro sistema di propulsione, il
dispositivo di riscaldamento a combustione di GPL dev’essere collegato
con lo stesso contenitore di GPL installato in modo permanente che
convoglia il GPL al motore, purché le prescrizioni di sicurezza del si
stema di propulsione siano rispettate. Se si usa un contenitore di GPL
separato per il riscaldamento, detto contenitore dev’essere dotato di una
propria unità di riempimento.
▼M2
2. IMPIANTI DI RISCALDAMENTO A GPL DESTINATI SOLO AL
L’USO STAZIONARIO DEI VEICOLI A MOTORE E DEI LORO
RIMORCHI
▼M1
2.1. Il dispositivo di riscaldamento a combustione di GPL e il suo sistema di
alimentazione di un sistema di riscaldamento a GPL che può essere
utilizzato soltanto quando il veicolo non è in movimento devono essere
conformi alle seguenti prescrizioni:
▼M2
ALLEGATO IX
2. DEFINIZIONI
Ai fini del presente allegato, si applicano le definizioni dei veicoli desi
gnati come EX/II, EX/III, AT, FL e OX, di cui al capitolo 9.1 dell’al
legato B della direttiva 94/55/CE.
3. PRESCRIZIONI TECNICHE
3.1. Prescrizioni generali (veicoli EX/II, EX/III, AT, FL e OX)
3.1.1. I riscaldamenti a combustione e i loro impianti di scarico dei gas devono
essere concepiti, situati, protetti o coperti in modo da impedire qualunque
inaccettabile rischio di riscaldamento o di incendio del carico. Tale re
quisito si può considerare soddisfatto quando il serbatoio del carburante e
il sistema di scarico del riscaldatore sono conformi alle disposizioni di
cui ai punti 3.1.1.1 e 3.1.1.2. La conformità a tali disposizioni va veri
ficata sul veicolo completo.
3.3. Veicoli FL
3.3.1. I riscaldatori a combustione devono essere disattivati almeno con i se
guenti metodi:
▼M2
punto 3.3.1, al termine di un ciclo di funzionamento inerziale non supe
riore a 40 secondi, l’alimentazione dell’aria destinata alla combustione va
interrotta con mezzi adeguati. Si devono usare solo riscaldatori per i quali
è stato dimostrato che lo scambiatore di calore resiste al ciclo di funzio
namento inerziale ridotto di 40 secondi durante il normale periodo di uso.