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dal 1924

Sicurezza & Benessere


Senza Compromessi

Con gli UV Hanovia in Piscina:


Cloro combinato (cloroammine) sempre sotto ai limiti di legge. Disinfezione efficace anche per i patogeni resistenti al cloro. Ambiente pi salubre e confortevole per i nuotatori e lo staff. Mai pi occhi rossi e minor rischio di asma bronchiale. Riduzione del consumo dacqua e dei prodotti chimici. Pi tranquillit e risparmio per il gestore.
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Note introduttive sul cloro in piscina


Limpiego del cloro, per la disinfezione dellacqua, fin dallinizio del secolo scorso ha contribuito in modo importante al miglioramento della salute pubblica riducendo le epidemie. Negli anni 70 emerge per la conoscenza dei problemi causati dai sottoprodotti del cloro, che si formano quando tale elemento si combina con sostanze organiche di vario genere. Vennero decise, quindi, regole per limitare la presenza di alogenati e trialometani, nelle acque potabili, a livelli residuali. Purtroppo non sembra che la questione abbia creato lo stesso allarme sociale nelle piscine, dove la presenza di questi dannosi sottoprodotti raggiunge livelli elevati e i nuotatori ne subiscono gli effetti per un tempo molto prolungato. Come fatto aggravante si aggiunga che in piscina i sottoprodotti del cloro, triclorammine in particolare, sono diffusi nellaria oltre che nellacqua e ci causa danni non solo ai nuotatori ma anche allo staff che resta nellambiente piscina per tutta la giornata lavorativa assorbendone quantit spesso maggiori dei nuotatori. Il pubblico, in larga parte, conosce poco le cause del fenomeno, che comunque lo coinvolge negativamente, e non in grado di sapere cosa fare per proteggersi dagli indesiderati disagi dellambiente piscina che frequenta invece per il proprio svago e benessere. Solo da poco tempo la stampa sta proponendo il tema citando pronunciamenti di varie istituzioni e ricercatori. Ha fatto notizia la decisione di un pediatra del nord'Italia che ha negato il nulla osta per una neonata, pur in buone condizioni di salute, che la madre avrebbe voluto portare in piscina. Incomprensibilmente molti degli addetti ai lavori, pur consapevoli della problematica, mostrano poca risolutezza nel porre rimedio alla situazione con tecnologie risolutive ormai consolidate, quali ozono e UV, di modesto valore economico e di rapido ritorno dallinvestimento. Gli impianti UV per il trattamento delle acque di piscina di cui parliamo pi avanti, pi semplici ed economici di quelli a ozono, sono stati installati per la prima volta nel 1993 da Hanovia Ltd di Londra, azienda leader del settore che pu contare ad oggi su oltre 1500 applicazioni nelle Piscine di tutto il mondo, al Riverside Leisure Centre di Exeter, UK. Nel 2005 il Ministero della Sanit francese ha conferito agli apparati UV di Hanovia la definizione di Decloramminatori autorizzandone limpiego nelle piscine pubbliche. In Italia abbiamo applicato per primi, nel 2001, la tecnologia UV a media pressione Hanovia, alla Piscina Pensile del CONI, al Foro Italico di Roma. A distanza di dieci anni limpianto perfettamente funzionante.

Gli impianti UV, a media pressione, migliorano l ambiente della piscina.


Gli obiettivi dellapplicazione sono labbattimento delle cloroammine, una disinfezione efficace anche per i microrganismi cloro resistenti e la riduzione dei costi di gestione. Il ritorno dallinvestimento rapido e in molti casi si verificato anche in soli 12-18 mesi. Limpianto UV in piscina si aggiunge al trattamento di disinfezione con il cloro ed risolutivo senza eseguire altre operazioni. Linstallazione semplice e il reattore UV sinserisce sulla condotta di immissione dellacqua in vasca, dopo i filtri e prima delliniezione del disinfettante.

Lo scopo dellapplicazione
Le condizioni di rischio ambientale in piscina sono dovute essenzialmente a: Sviluppo di sottoprodotti tossici e nocivi del cloro Importante presenza di microrganismi patogeni. Una risposta completa, ecologica, a questa problematica offerta dallimpiego di impianti UV, a media pressione, che hanno lampade le cui radiazioni, a varie lunghezze donda, sono adatte a eliminare le cloroammine, espressioni del cloro combinato, come qui indicato: 245 nm, attiva per le monocloroammine 297 nm, attiva per le dicloroammine 340 nm, attiva per le tricloroammine N.B.: = lunghezza donda; nm = nanometri

Il rischio batteriologico
Inevitabilmente i nuotatori introducono nellacqua una certa quantit di microrganismi patogeni, anche se sono osservate tutte le raccomandazioni igieniche, per laccesso alla vasca natatoria. Il disinfettante residente in vasca (cloro, bromo, ecc.) non sempre riesce ad abbattere efficacemente le colonie batteriche che si formano, sia perch in concentrazione insufficiente nellacqua, sia per propria imperfetta distribuzione nella vasca o altro ancora. La possibile presenza di Cryptosporidium parvum e Giardia, insidiosi microrganismi classificati come cloro resistenti, rende pi allarmante il rischio di contaminazione batteriologica in piscina. Gli UV con tecnologia a media pressione, oltre a ridurre ben al disotto dei limiti di legge il valore del cloro combinato, esercitano per tutti i microrganismi tipici della piscina, tra cui Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, Shigella, Stafilococchi, Salmonella, unazione di disinfezione ben pi efficace del solo cloro. Lefficacia degli UV dimostrata anche per Cryptosporidium e Giardia sui quali le quantit di cloro ammesse in piscina non hanno alcun effetto (con le normali concentrazioni del cloro in piscina, occorrono circa 7000 ore per il loro abbattimento).

I sottoprodotti tossici e nocivi del cloro.


Il cloro un disinfettante ad azione lenta, che richiede concentrazioni elevate per esercitare la sua funzione. Nellacqua della piscina combinandosi con il materiale organico dei bagnanti produce una molecola complessa genericamente indicata come cloro combinato. La formazione del composto rapida e da luogo, in veloce successione, a cloroammine, dicloroammine e tricloroammine. I danni oltre che nel disagio dei bagnanti e lo staff, sono rilevabili anche nella corrosione degli apparati elettromeccanici, dei sistemi di ventilazione, degli infissi e finanche nelle strutture dell'edificio. Le tricloroammine, industrialmente usate anche per la produzione dei gas lacrimogeni, sono la prima causa degli occhi arrossati e dello sgradevole odore di straccio bagnato. Ricercatori dellUniversit di Modena e Reggio Emilia (Prof.sse Aggazzotti, Fantuzzi e altri), hanno accertato che ben Il 95% della frazione volatile del cloro combinato costituito dal cloroformio. risultato che nuotatori abituali di piscine disinfettate con il solo cloro, espirano cloroformio fino a due ore dopo la sessione natatoria. Il tentativo di ridurre gli effetti negativi dei sottoprodotti del cloro, nella normale gestione della piscina, affidato a consistenti diluizioni giornaliere dellacqua della vasca, clorazioni shock periodiche, ecc., procedure purtroppo approssimative messe in atto, il pi delle volte, con risultati modesti rispetto alle attese e quando i valori del cloro combinato hanno gi superato la soglia dallarme. Nella gestione corrente, per, lincidenza di tale metodica ha costi elevati non recuperabili.

Lazione fotochimica degli UV a media pressione.


Gli UV a media pressione, hanno un effetto fotochimico che dissocia-spezza le cloroammine e consente il ritorno del cloro attivo libero nellacqua per la disinfezione di base. Il cloro combinato si riduce, conseguentemente, a valori anche del 50% inferiori a quelli prescritti dalle norme di settore che si rifanno allAtto dintesa Stato-Regioni del 2003. Questo trattamento non ha bisogno di ricambi dacqua e clorazioni shock, producendo quindi risparmi sensibili di acqua, energia e prodotti chimici. I costi dinvestimento e duso dellimpianto UV sono ampiamente compensati dai vantaggi che consente. Inoltre il tempo occorrente per il recupero della spesa, anche meno di soli due anni, pu ritenersi un fattore veramente decisivo a favore dellinvestimento, tenuto conto che limpianto, correttamente gestito, pu durare ben pi di ventanni.

Applicazione per tipologia di piscina


Nelle piscine coperte, la percezione dei fenomeni, dovuti ai composti tossici del cloro che si sviluppano in vasca, pi immediata, per un ricambio dellaria non sempre adeguato che provoca la saturazione dellambiente. La distruzione del cloro combinato nellacqua da parte degli UV, evidenzia, anche a bordo vasca, una forte differenza rispetto alla situazione preesistente. Nelle piscine scoperte i disagi dovuti al cloro combinato si avvertono meno, ma il composto si forma ugualmente e agisce essenzialmente sui nuotatori. Negli impianti scoperti aumentano invece i rischi di inquinamento batteriologico poich sono pi alte le possibilit di contaminazione dellacqua, in modo speciale di Cryptosporidium e Giardia, a causa delle deiezioni dei volatili e altri animali e di quanto portato dal vento. La dissociazione del cloro combinato attuato dagli UV, compensa la perdita di cloro dovuta allirradiazione solare, e si riduce sensibilmente, spesso si annulla, la necessit dutilizzo degli isocianurati, costosi prodotti promossi proprio per stabilizzare il cloro.

La selezione dellimpianto UV
La Dose UV, intesa come valore dellenergia UV irradiata, per il tempo cui ne esposto il microrganismo trasportato dallacqua, quando si deve disinfettare lacqua destinata alluso umano, acque di balneazione comprese, di almeno 30 mJ/cm2. Negli impianti UV applicati alle piscine, con lo scopo primario di ridurre il cloro combinato a valori in linea con le leggi vigenti (di solito si ottengono valori anche pi del 50% inferiori), la Dose UV impiegata di almeno 60 mJ/cm2. Questo valore, doppio di quello richiesto per la disinfezione, come detto prima, permette un abbattimento batterico molto pi elevato rispetto a quello possibile con limpiego del solo cloro, specialmente per i microrganismi cloro-resistenti. Per il raggiungimento di un risultato ambientale di massimo benessere, per i nuotatori e lo staff, il flusso dacqua da trattare sar quello complessivo gestito dalle pompe. Ci, tra laltro, impedir la colonizzazione batterica a valle degli UV, possibile con una derivazione parziale (by-pass) del flusso.

Schema idraulico piscina con inserimento dellimpianto UV

Il ritorno dallinvestimento in una piscina con vasca da 25 metri.


Per far rientrare il cloro combinato entro livelli compatibili con le regole correnti (Atto dIntesa Stao Regioni 2003) e assicurare alla clientela e al proprio staff, condizioni ambientali quantomeno discrete, il gestore della piscina che non ha ancora installato un impianto UV a media pressione, dovr operare in modo tradizionale cambiando, essenzialmente, una certa quantit dacqua al giorno e facendo superclorazioni periodiche. Queste operazioni, spesso non sufficienti per risolvere il problema, causano spese a fondo perduto, anche importanti.
3 Calcolando, per difetto, i costi di gestione per una vasca da 25 m e volume di circa di 600 m , susseguenti allinstallazione UV, si possono definire allincirca questi valori:

Energia elettrica e ricambio lampada: Minore spesa per lacqua riscaldata ( 30 m3 giorno)

7,00 al giorno, pari a 210,00 al mese 90,00 al giorno, pari a 2700,00 per mese.

Al bilancio mensile attivo, quindi, per almeno 2500 Euro, si possono aggiungere altri risparmi derivanti da un minor uso di prodotti chimici, sia perch non buttati via con il ricambio dacqua sia perch il cloro libero in vasca pu essere tenuto ad un valore anche di poco sopra al limite inferiore delle concentrazioni ammesse (0,7 mg/l). In queste condizioni agevole prevedere il ritorno dallinvestimento anche prima di 18 mesi.

Applicazione UV alla Piscina pensile del CONI al Foro Italico in Roma- Flusso trattato 130 m /h
1,00 cl. comb.

0,90

0,80

0,70

Cloro Combinato (mg/l)

0,60

0,50 Avviamento Sistema UV Hanovia

0,40

0,30

0,20

0,10

0,00
10 /0 9/ 20 17 05 /0 9/ 20 24 05 /0 9/ 20 01 05 /1 0/ 20 08 05 /1 0/ 20 15 05 /1 0/ 20 22 05 /1 0/ 20 29 05 /1 0/ 20 05 05 /1 1/ 20 12 05 /1 1/ 20 19 05 /1 1/ 20 26 05 /1 1/ 20 03 05 /1 2/ 20 10 05 /1 2/ 20 17 05 /1 2/ 20 24 05 /1 2/ 20 31 05 /1 2/ 20 07 05 /0 1/ 20 14 06 /0 1/ 20 21 06 /0 1/ 20 28 06 /0 1/ 20 04 06 /0 2/ 20 11 06 /0 2/ 20 18 06 /0 2/ 20 25 06 /0 2/ 20 04 06 /0 3/ 20 11 06 /0 3/ 20 18 06 /0 3/ 20 06

Cloro combinato in vasca prima e dopo lattivazione dellimpianto UV

Meno Cloro, Pi Sicurezza & Benessere!


I risultati ottenibili in piscina, con limpiego dei sistemi UV a media pressione, sono cosi riassumibili: gestione igienico-sanitaria della piscina pi facile: si abbattono le clorammine e si ha una disinfezione pi efficace anche per i microrganismi cloro resistenti. cambiamento radicale, nella qualit dell'acqua e dellaria, che determina una condizione dellambiente piscina del tutto nuova, immediatamente percepibile dal pubblico e spendibile in migliore soddisfazione del cliente (mai pi occhi rossi!). la gestione degli UV ha sostituito, nella maggior parte degli impianti natatori cos attrezzati, i costi abitualmente necessari per tenere sotto controllo il processo con pratiche tradizionali, quali diluizioni, clorazioni shock, ecc., quasi sempre non risolutive.

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