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2- Paga i tuoi debiti in tempo. Nel contempo fai pagare a chi ti deve o scegli di
lasciarlo andare, se ormai non lo può fare.
3- Mantieni le tue promesse. Se non l'hai fatto, domandati perché fai fatica. Hai
sempre il diritto di cambiare opinione, scusarti, compensare, rinegoziare e offrire
un'alternativa ad una promessa non mantenuta; ma non
farlo diventare un'abitudine. Il modo più semplice di evitare di non fare una cosa
che prometti di fare e dire NO subito.
4- Elimina nel possibile e delega i compiti che preferisci non fare e dedica il tuo
tempo a fare quelli che ti piacciono.
7- Dà priorità alla tua salute, senza il macchinario del tuo corpo lavorando al
massimo, non puoi fare molto. Fai delle pause.
10-Perdona, lascia andare una situazione che è causa di dolore, puoi sempre
scegliere di lasciare il dolore del ricordo.
La vita non può essere posseduta. Non puoi tenerla in pugno. Se vuoi averla, devi tenere
le mani aperte.
Ma la cosa è andata così, per il verso sbagliato, per secoli; è diventata parte integrante di
noi, quindi non riusciamo più a separare l’amore dalla gelosia. Sono diventati quasi
un’unica energia.
Per esempio, sei gelosa se l’uomo che ami va con un’altra donna. In questo momento è
questo che ti disturba, ma vorrei dirti che se non ti sentissi gelosa, saresti ancora di più nei
pasticci, perché penseresti di non amarlo; penseresti: se lo amassi sarei gelosa. A tal
punto si sono mescolati amore e gelosia.
In realtà, essi sono ai poli opposti. Una mente che può essere gelosa non può amare, e
viceversa una mente che ama non può essere gelosa.
Qual è il problema? Devi osservare la domanda come se non l’avessi posta tu – come se
fosse la domanda di qualcun altro, il problema di qualcun altro – in modo da poterti
mettere da una parte e vederne la struttura complessiva. L’emozione della gelosia è un
prodotto del matrimonio.
Nel mondo degli animali, degli uccelli, non c’è gelosia. Ogni tanto accade che lottino per
un oggetto d’amore, ma lottare è meglio che sentirsi gelosi, è una cosa molto più naturale
che essere intrappolati in questa emozione, e straziarsi il cuore con le proprie mani.
Il matrimonio è un’istituzione creata dall’uomo, non una cosa naturale; la natura non gli ha
fornito una mente che si possa adattare al matrimonio. L’uomo ha trovato necessario un
qualche tipo di contratto legale tra amanti, perché l’amore in se stesso è fatto della
sostanza dei sogni, non è affidabile… In questo momento c’è, e nel prossimo è
scomparso.
Tu vuoi una sicurezza per il momento successivo, per sempre, per il futuro. Ora sei
giovane; presto sarai vecchio e vorresti avere con te nella vecchiaia, nella malattia, tua
moglie o tuo marito. Ma, a questo scopo, devi fare alcuni compromessi, e quando ci sono
compromessi, ci sono sempre dei problemi.
Questo è il compromesso fatto dall’umanità: per essere certo del futuro, per essere certo
del domani, devi avere una garanzia cha la donna che ti ama adesso, ti amerà per
sempre, che non si tratta di un episodio temporaneo…
Ecco perché le persone religiose dicono che i matrimoni sono “voluti dal cielo”…
dev’essere un cielo ben strano, perché allora come sarebbero quelli voluti dall’inferno? I
matrimoni non mostrano i segni, la fragranza, la freschezza, la bellezza del cielo. Sono
brutti, disgustosi… mostrano di sicuro la qualità dell’inferno. Ma l’umanità ha accettato il
matrimonio perché era l’unico modo di proteggere la proprietà privata.
Gli animali non hanno proprietà privata, sono tutti comunisti, e comunisti molto migliori di
quelli che sono apparsi nella storia dell’umanità. Non hanno la dittatura del proletariato e
non hanno perso la loro libertà, ma non hanno neanche la proprietà privata.
Anche l’uomo ha vissuto per migliaia di anni senza il matrimonio, ma quelli erano i giorni in
cui non c’era proprietà privata. Erano i giorni della caccia: l’uomo viveva di caccia. E quella
gente di migliaia di anni fa, non aveva un sistema di conservazione del cibo con la
refrigerazione, né altri tipi di tecnologie: il cibo che avevano, doveva essere consumato in
fretta. Potevano solo sperare di trovare dell’altro cibo il giorno dopo.
Dato che non c’era nulla da accumulare, non sorgeva la questione del matrimonio. La
gente viveva in comuni, in tribù; amava, si riproduceva, ma all’inizio non esisteva neppure
una parola per ‘padre’. La parola ‘madre’ è molto più antica e più naturale. Ti sorprenderà
sapere che la parola ‘zio’ è più antica della parola ‘padre’, perché tutte le persone dell’età
di tuo padre… non conoscevi l’identità di tuo padre. Uomini e donne si mescolavano
gioiosamente, senza obblighi, senza legami legali, in base ai loro desideri spontanei.
Quando volevano incontrarsi e stare insieme, non sorgeva la questione di chi dovesse
avere il predominio. I bambini non sapevano mai chi fosse il padre, conoscevano solo la
madre. E conoscevano tanti uomini della tribù; uno di loro doveva essere il padre, quindi
per loro erano tutti zii.
Quando, con l’inizio della coltivazione dei campi, è arrivata anche la proprietà privata…
Con la caccia, l’uomo non poteva sopravvivere a lungo. Intere specie di animali erano
state distrutte, centinaia di specie che una volta avevano danzato su questo pianeta…
erano state uccise per mangiare, fino alla completa estinzione. Bisognava fare qualcosa,
non ci si poteva basare solo sulla caccia: un giorno trovi del cibo, domani potresti anche
dover soffrire la fame. Era un lavoro durissimo; e la caccia agli animali non permetteva
all’uomo di sviluppare gli altri suoi talenti, il suo genio. La coltivazione ha cambiato
completamente la vita umana.
Devi anche tenere bene in mente il fatto che la coltivazione dei campi è stata
un’invenzione delle donne, non degli uomini. La donna era confinata in casa, non poteva
andare a caccia: la maggior parte del tempo era incinta, era debole, portava dentro di sé
un’altra anima. Aveva bisogno di cure e di protezione… quindi rimaneva a casa. Ha
iniziato a rendere più bello lo spazio in cui viveva, e lo puoi vedere anche oggi, migliaia di
anni dopo.
Se entri nella camera di uno scapolo, puoi dire subito che è la camera di uno scapolo.
Magari non riesci, quando vedi lo scapolo di persona, a dire che è scapolo, ma con la sua
stanza è chiarissimo! Manca la donna, il suo tocco. La casa di uno scapolo non dà mai la
sensazione di casa, è solo il posto dove dorme. Non è una cosa con cui sente una certa
intimità, una certa relazione creativa.
La casa, il villaggio, la città, la civiltà nel suo complesso, esistono grazie alla donna,
perché essa non partecipava alla caccia e aveva valori diversi sia del cuore che della
mente; aveva più senso estetico, era più aggraziata, più collegata alla terra, era priva di
qualsiasi interesse nell’inferno, nel paradiso, in dio e nel diavolo, e in tutta quella
spazzatura! Nessuna donna ha mai creato una scrittura religiosa. Nessuna donna è mai
stata un filosofo che si occupa di cose astratte e distanti.
A poco a poco i nomadi, le tribù itineranti… perché i cacciatori non possono rimanere fissi
in un posto. Devono continuamente spostarsi per seguire gli animali. Quando la caccia
venne abbandonata e l’agricoltura divenne il nostro metodo di sopravvivenza, accadde
anche un’altra cosa.
C’erano persone fisicamente potenti e persone più deboli. Chi era più forte fisicamente
riuscì a rivendicare il possesso di un’estensione maggiore di terra. Ricavavano di più… a
poco a poco iniziò un sistema di baratto, perché se hai una quantità troppo grande di un
prodotto, cosa puoi farne? Devi scambiarla con qualcos’altro; puoi avere molte più cose.
La vita diventò più complessa, più eccitante.
È per una questione economica, non attraverso la comprensione dell’amore, che si arrivò
alla nascita del matrimonio. La sua stessa nascita è stata sbagliata: il matrimonio è nato
sotto una cattiva stella.
Ma questa è una cosa contro natura. Anche se tu avessi il desiderio di farlo, la natura non
ti sosterrà. La natura sostiene la libertà, non i legami, di qualsiasi genere siano.
Perciò cominciarono ad apparire nuovi problemi. Gli uomini cominciarono a trovare delle
prostitute che non erano sposate con nessuno, o, come si diceva in India, la prostituta era
la moglie di tutta la città: nagarvadhu. Non appartiene a nessuno, è solo un oggetto da
usare; devi pagare per usare il suo tempo e il suo corpo. Con il matrimonio, era difficile
incontrare donne sposate, perché questo creava difficoltà ancora più grandi: c’erano i
mariti… Le prostitute andavano meglio.
E ti sorprenderà sapere che in India ogni città aveva la sua prostituta più importante: era la
ragazza più bella nata in quella città. Proprio perché era così bella, non era giusto lasciare
che sposasse solo una persona, doveva essere condivisa. Era così bella che se si fosse
sposata, ci sarebbero stati dei problemi: altre persone si sarebbero innamorate di lei. Era
meglio tenerla libera per chiunque potesse pagarla.
Il matrimonio ha creato il sospetto. Il marito non era sicuro se il bambino che nasceva a
sua moglie, fosse davvero suo. E il problema è che il padre non ha alcun modo di
determinare se il bambino è suo oppure no. Solo madre lo sa. Proprio perché non aveva
modo di essere sicuro, il padre creò sempre più barriere intorno alla donna – era l’unica
possibilità, l’unica alternativa – in modo da tagliarla fuori dal resto dell’umanità. Nessuna
istruzione per lei, perché l’istruzione dà nuove possibilità alle persone, dà spazio alla loro
mente, le rende capaci di ribellarsi; quindi nessuna istruzione per le donne. E neanche
istruzione religiosa, perché la religione fa di te un santo, una persona sacra, e invece in
una società dominata dall’uomo per secoli, un uomo non può accettare che una donna
vada più in alto, o sia più santa di lui.
L’uomo ha tagliato alle radici ogni possibilità di crescita per la donna. Lei è solo una
fabbrica per produrre bambini; in nessuna cultura del mondo viene accettata come uguale
all’uomo. Ci sono persino culture, come quella cinese, che hanno negato l’esistenza
dell’anima nella donna; la donna è solo una macchina, senza un’anima.
In Cina potevi uccidere tua moglie: nessuna legge lo impediva. La moglie era una
proprietà e, se volevi distruggerla, nessuno poteva metterci il naso per impedirlo.
In tutto il mondo la donna è stata repressa. E più è stata repressa, più la sua energia si è
inasprita. Non avendo libertà – mentre l’uomo ha ogni libertà – tutte le sue emozioni
represse, i suoi pensieri, la sua individualità, si trasformano nel fenomeno della gelosia.
Ha sempre paura che il marito la lasci, che vada con un’altra donna. Se l’abbandonasse,
lei avrebbe dei problemi: non ha un’istruzione, non è capace di stare sulle sue gambe a
livello economico. È stata allevata in modo tale da non poter andare nel mondo; le è stato
detto dall’inizio che è troppo debole….
Le scritture indiane dicono che la donna dovrebbe essere protetta da bambina dal padre,
da giovane dal marito, e da vecchia dal figlio. Deve essere protetta dalla culla alla tomba,
non può ribellarsi contro questa società sessista. Tutto ciò che può fare è trovare dei difetti
– che ci saranno per forza – trovare qualcosa che non va, brontolare. Di solito non ha
torto; ha pienamente ragione.
E poi quando un uomo si innamora di un’altra donna, qualcosa in lui cambia rispetto alla
prima donna. Sono di nuovo degli estranei, non c’è più un collegamento. Lei è stata resa
un’invalida, una schiava, e ora viene abbandonata. Tutta la sua vita è una vita di
sofferenza, di agonia.
Da questa agonia nasce la gelosia. La gelosia è la rabbia dei deboli: quelli che non
possono far nulla tranne bollire dentro, che vorrebbero bruciare il mondo, ma non possono
fare altro che piangere e gridare e fare scenate.
Adesso non c’è più bisogno del matrimonio. Poteva essere utile nel passato, o magari
poteva anche allora essere solo una scusa per rendere la donna schiava. Si sarebbe
potuto agire in modo diverso, ma non ha senso ora rivangare il passato.
L’uomo, che voleva che la donna fosse imprigionata, ha creato le scritture religiose che le
insegnano la paura dell’inferno, che creano in lei l’ambizione per il paradiso… dove può
arrivare solo se segue le regole. Quelle regole esistono solo per le donne, non per gli
uomini. Lasciare che le donne vivano in questa situazione avvelenata dalla gelosia, è
chiaramente in contrasto con la loro salute mentale.
E la salute mentale delle donne influenza quella dell’umanità intera: anche l’uomo nasce
da una donna. La donna deve diventare un individuo indipendente.
Osho