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Eravamo Giovani e Incoscienti, Laurent Fignon, alvento, 291p.

Laurent Fignon è uno dei ciclisti più famosi della storia. Tale fama è dovuta al fatto di
essere stato protagonista, dalla parte sbagliata, se ne esiste una, di uno dei Tour de
France più famosi della storia. 1989. Fignon si arriva alla cronometro finale, l 'ultima
tappa, da Versailles a Parigi, con 58 secondi di vantaggio sull'americano LeMond. È
convinto che Lemond, per quarto superiore nella specialità, non possa recuperare
quel distacco nei 24,5 km della crono. Al traguardo, però, LeMond è davanti a
Fignon di 58 secondi e, quindi, vince il Tour di 8 secondi. Ad oggi è ancora il più
esiguo distacco fa un primo e un secondo classificato al Tour de France. Quello del
1989 è ricordato come il Tour più emozionante della storia e, come tutti i grandi
eventi, oscura con la sua luce troppo forte, tutto quello che gli sta intorno, anche i
suoi stessi protagonisti. Fignon, ha vinto due Tour ( '83 e '84), un Giro (‘89), due
Milano S.Remo (‘88 e '89), una Freccia Vallone (‘88) e molte altre corse. Soprattutto,
come racconta bene il libro, è stato, uno dei corridoi più entusiasmanti e sfrontati di
un ciclismo che si avviava al periodo più buio della sua storia, non volo per il doping,
ma anche per uno spettacolo che avrebbe spesso latitato per quasi vent'anni, fino
alla nuova generazione di corridori esplosi negli ultimi anni (il libro, uscito in Italia
quest'anno, è stato pubblicato in Francia nel 2009 e sotto quest’aspetto può a
risultare datato).

Fignon racconta la sua storia dall'infanzia attraverso tutta la sua carriera, e si


percepisce che Fignon usa tutta la sincerità di cui è capace per descrivere le
dinamiche di corsa, i rapporti con manager e colleghi, il doping (a quei tempi in
transizione da artigianato e scienza).

Un libro, al netto di qualche refuso ed errore di troppo, presente, impressione mia,


solo nella versione italiana, scorrevole, con molti aneddoti interessati soprattutto se
si è appassionati di ciclismo.

Il finale, purtroppo, è tragico. Le ultime pagine del libro, uscito, lo ricordo, nel 2009),
sono adombrate dal male che ho colpito Fignon alla fine del primo decennio di 2000.
Fignon descrive la sua lotta contro un tumore al pancreas. Oggi sappiamo che non
ce l'ha fatta, andandosene nel 2010. Leggendo il libro non si fatica a immaginare che
una figura con la sua avrebbe fatto comodo al ciclismo, e in generale allo sport, del
nostro tempo.

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