Sei sulla pagina 1di 11

POST – MODERNISMO – si è sviluppato intorno al 1960 ed è un approccio che sostiene che la

prospettiva di una persona che interpreta una realtà culturale diversa dalla propria sia influenzata
dal proprio background culturale ed esperienziale. Di conseguenza anche il termine verità assume
significati diversi in base a chi lo uso.

CULTURA E VERITÀ – parla degli Illongot (un gruppo che vive filippine e che pratica il taglio
delle teste). Questo taglio avviene perché le persone provano dolore e questo tipo di rito viene
studiato da Rosaldo. Questa caccia delle teste viene considerato tra i più importanti tra gli Illongot
e lui riesce a spiegare soltanto dopo aver perso la moglie e il fratello. Cioè lui riesce a capire che
queste persone provavano dolore perché avevano perso qualcuno. Gli Illongot non potevano più
tagliare le teste quando è arrivata la dichiarazione della LEGGE MARZIALE da parte di
FERDINAND MARCUS nel 1972 cioè dopo le 1972 gli Illongot non potevano più tagliare le
teste. Quindi per risolvere questo dolore che loro provavano quando moriva qualcuno si sono
rifugiato nel cristianesimo, quindi nella religione per far smettere il dolore per cacciare via il dolore.
Dopo l’arrivo di questa legge Rosaldo cercò appunto di capire perché loro facevano questo alcuni
antropologi pensavano che gli Ilongot tagliassero le teste perché gli aiutava a pareggiare i conti.
Qualcuno moriva e qualcuno altro veniva ucciso per pareggiare i conti. In realtà loro lo facevano
perché avevano bisogno di sfogare questa rabbia che si impossessavano di loro.

La differenza tra gli Illongot e Rosaldo è che Rosaldo non tagliava le teste ma sfogava la sua
rabbia nella scrittura e scrisse IL DOLORE E LA RABBIA DI UN CACCIATORE DELLE TESTE
quindi utilizzo la sua esperienza personale per far capire ai lettori l’intensità di questa rabbia. Si
parla anche di questa ceremonia che aiuta a dimenticare i dolori altrimenti i dolori rimanerebbe
dentro le persone.

o Come possiamo descrivere il Rituale?

Risaldo ha dato una nuova definizione il rito non è un fatto puntuale cioè che accade in un
momento preciso, è un processo che inizia è continua. Dopo il fatto rituale, il rito in sé.

L’EMOZIONI cioè emozioni, discorsi e politica della vita quotidiana di Lila Abu Lughod e
Catrine Lutz: parla delle emozioni che non sono soggetta a controllo, sono universali e quindi noi
abbiamo una posizione essenzialista nel confronto delle emozioni. Pensiamo che tutte le
emozioni siano uguali e si presentano nella vita dell’uomo sempre allo stesso modo. Quindi
abbiamo delle emozioni con delle strutture universali. Questo è sbagliato perché ci può portare a
considerarle come scontate. La strategia di essenzializzazione per le emozioni ha delle sfortunate
conseguenze innanzitutto se le sensazioni sono considerate come l’essenza dell’emozione il modo
più affidabile per esplorare l’emozioni sarebbe attraverso dei resoconti introspettivi. Considerando
soltanto l’aspetto l’introspettivo automaticamente non si darebbe attenzione alla vita sociale.
Quindi l’essenzialismo è negativo. Ci sono diversi studi sulle emozioni e una delle strategie quella di
considerare le emozioni come dei fenomeni socio culturali e quindi anche di storicizzarle. Questo
significa analizzare i discorsi sulle emozioni. Il discorso deve essere considerato una parte della
vita sociale.

Quindi come diceva Faucault i discorsi sono pratiche che formano gli oggetti dei quali essi
palano. I discorsi si descrivono ma allo stesso tempo formano parte dell’interazione sociale. Quindi
l’emozione e il discorso non dovrebbero essere considerati come dei variabili separate. Cioè
devono essere due caratteristiche da considerare insieme. L’emozione deve essere studiata solo
dopo aver accettato il suo carattere che sia parte della vita sociale e culturale e quindi ha un
carattere discorsivo.
o A quale corrente appartiene Ingold?

MAKING – TIM INGLOLD secondo Ingold noi possiamo esprimere ciò che noi sappiamo
attraverso la pratica e l’esperienza però ciò che noi non esprimiamo tramite la pratica e
l’esperienza lo esprimiamo tramite le parole. Per Ingold dire non è spiegare ma tracciare un
sentiero cioè fare una guida per coloro che vengono dopo. Un esempio è il cacciatore. Il cacciatore
tramite le storie della caccia impara a trovare la sua preda quindi le storie offrono delle indicazioni
si dove andare e cosa cercare perché guidano la persona.

o Il concetto della mano:

Ingold parla anche della mano che può raccontare le storie del mondo tramite gesti e anche i
gesti che sono sulla mano. Se vediamo una mano che ha dei graffi sappiamo che quella mano ha
avuto delle esperienze che ha lavorato o che si è mossa. La mano inoltre viene considerata come
un’estensione del cervello viene vista come la facoltà di umanità perché è soggetto alla parola,
perché la mano racconta delle storie, e quindi è soggetto alla parola. Di conseguenza la mano
viene vista come qualcosa che ha la facoltà di essere umana. Grazie al linguaggio il mondo si apre
all’essere umano in un modo diverso rispetto all’animale. Perché l’uomo riesce a dire e non solo
parlando, raccontando ma anche scrivendo. Si parla di ciò che la mano può fare, ciò che la mano
può fabbricare però ci sono state delle critiche perché alcuni antropologi hanno parlato di ciò che
la mano dell’uomo può fare e non di ciò che la mano della donna può fare come per esempio
cucire.

Alla fine Ingold parla del fatto di aver prodotto la corda cioè lui stesso utilizza la sua mano per
imparare a utilizzare le mani per far prendere a loro famigliarità con i materiali e poi capire anche
che le mani utilizzano un ritmo cioè il falegname può pensare ad un mobile da costruire ma senza
il ritmo giusto che le mani si muovono in un certo modo l’immagine mentale che hanno non si
realizzerà mai. Quindi il movimento della mano e tutto ciò che viene creato dipendono dal ritmo.
Alla fine Ingold parla anche del ciò che è fatto a mano, cioè tutto ciò che è fatto a mano ha una
storia è autentico infatti lui critica la scrittura con la macchina da scrivere perché per lui non ha
sentimento.

GRATITUDINE DI OLIVER SACKS Questo autore aveva sempre pensato di essere in ottima
salute. Però poi i dottori gli dissero che aveva delle metastasi ovvero delle malattie e nonostante
queste malattie lui si sentiva grato che dopo la diagnosi (dopo aver saputo delle sue malattie
aveva pochi anni da vivere) Quindi lui non si è arreso è decide che doveva vivere molto più ricco
intenso e anche produttivo, si è ispirato a Davide Hume un filosofo, si sentiva fortunato per aver
superato gli 80 anni. Pubblicò 5 libri, completo un’autobiografia e lui pensava alla sua vita come
qualcosa che doveva guardare dall’esterno. Cioè lui non si voleva preoccupare dei problemi che
riguardavano il mondo erano dei problemi che lui affidava ai giovani del futuro perché in quel
momento lui era grato di avere ancora del tempo a disposizione per vivere e realizzarsi e quindi
voleva trascorrere nella speranza approfondendo le amicizie, dicendo addio ai suoi cari, scrivendo
e viaggiando. Questa è la gratitudine lui si sentiva grato di aver avuto ancora la possibilità dopo le
notizie brutte del dottore e di aver vissuto e di aver fatto quello che voleva fare.

L’OCCHIO DELLA MENTE DI OLIVER SACKS in questo saggio lui parla della perdita della vista.
Innanzitutto nel 1990 John HULL pubblica il dono scuro e parla del fatto che all’inizio soffriva
per aver perso la vista però arrivò ad accettarlo. Afferma di essere una di quelle persone che vede
con tutto il corpo quindi di aver reso i suoi sensi, i sensi rimasti tranne la vista iper-acuti (molto più
sensibili).
Successivamente Sacks riceve una lettera da uno psicologo Australiano ZOTEN TOREY, In questa
lettera Torey dice di aver perso la vista ma che non si voleva arrendere lui non aveva deciso di
iper-acutizzare i sensi come per esempio l’udito, lui aveva deciso di passare a una modalità visiva
cioè un occhio interiore che nonostante la perdita della vista gli permetteva ancora di vedere,
vedere tramite l’immaginazione visiva.

SABINE TENBERKEN – che parla di un’immaginazione che permette di essere un cieco


visualizzatore. Visualizzare un’immagine che viene proiettata e quindi permette alla persona di
creare questa immagine mentale per rappresentare una persona o un luogo con l’occhio della
mente e quindi vedere. L’immaginazione è molto importante perché ci aiuta anche di Alan Rock
che mette in evidenza il ruolo essenziale di queste immagini che hanno permesso ai dei scienziati
di dare vita alla molecola di Benzene come August Qhecule che grazie al suo sogno ad occhi aperti
ha dato vita alla molecola di Benzene. In questo caso si può parlare di Mentalese tramite
VOGOTSKIJ c’è un linguaggio della mente. Mentre che ci sono quelli che avevano deciso di passare
a una modalità uditiva hanno potenziato i lori sensi. Ci sono coloro che hanno si sono arresi al
fatto di essere cechi e quindi rendono molti più sensibili gli altri sensi per esempio l’udito altri che
invece non si arrendono come nel caso che abbiamo citato che passano alla modalità di
immaginazione.

Infine l’autore parla di coloro che hanno la cecità congenita cioè essere cechi fin dalla nascita
quindi uno spirito di immaginazione di tipo non visivo o comunque un linguaggio molto più
sviluppato così anche come un orecchio della mente. O dei sensi che sono molto più sviluppati.

TEORIE GENERALI DELLE MAGIE DI MARCEL MAUSS in questo saggio Mauss parla delle
descrizioni delle tecniche del corpo cioè tutti i modi in cui le diverse società si servono del loro
corpo cioè si legano alla tradizione tramite il loro corpo che fa determinate cose. Un esempio viene
dato dall’autore che si trovava a New York e vede delle infermiere che camminavano come delle
infermiere che lui vedeva in Francia a casa sua e si chiede il perché? Arriva a darsi una risposta
che aveva visto queste stesse infermiere al cinema. Quindi il modo in cui le infermiere americane
camminavano nei film avevano influenzato anche le infermiere che vivevano in Francia.

Queste abitudini quindi limitazione non cambiano solo con gli individui e le loro imitazioni ma
anche con il variare della società, del modo in cui si viene educati, del modo in cui si cambia,
quindi la nozione di educazione si può sovrapporre a quella di imitazione cioè noi ci educhiamo,
quando imitiamo glia altri, noi creiamo noi stessi quando facciamo quello che gli altri fanno.

Il corpo è il primo oggetto tecnico dell’uomo è il corpo può fare tantissime cose innanzitutto c’è
una distinzione tramite sesso ed età, ad esempio per quanto riguarda il sesso ci sono delle
opinioni che parlano del fatto che l’uomo stringe il pugno nella maniera diversa dalla donna.

Per quanto riguarda l’età invece si fa l’esempio del bambino che quando è piccolo si accovaccia
cioè si chiude per dormire mentre gli adulti non lo fanno. Si tengono a dormire in posizione dritta.

Poi si parla anche delle tecniche del corpo quelle tecniche che danno abilità all’uomo. Quindi
queste tecniche che arrivano sempre tramite l’imitazione possono essere classificate in tecniche
della nascita perché si parla del fatto che alcune donne partoriscono in maniera orizzontale ma non
è l’unico modo in cui si può partorire.

Poi ci sono le tecniche dell’infanzia o dell’allevamento del bambino che parlano del fatto che la
donna, che la mamma può avere attacamento con il bambino e il bambino cresce in maniera
diversa in base al fatto di avere un attacamento con la madre.

Le tecniche dell’adolescenza quelle che portano all’età adulta.


Le tecniche dell’età adulta che si dividono in tecniche del sonno e tecniche della veglia: Le
tecniche del sonno sono il modo in cui si dorme, noi pensiamo che tutti ci dormiamo distesi su
un letto in realtà ci sono dei gruppi di persone che non hanno un letto o non hanno un cucino
magari dormono per terra come ad esempio alcuni popoli. Per quanto riguarda le tecniche della
veglia c’è il riposo o il movimento attivo. Per definizione il riposo è quando una persona non si
muove mentre il movimento l’assenza di riposo come la marcia, la danza e la corsa.

ANTROPOLOGIA STRUTTURALE DI CLAUDE LEVI – STRAUSS in questo saggio si parla di un


incantesimo, lo scopo di questo incantesimo era di aiutare un parto difficile. Questo incantesimo lo
si fa perché in genere le donne dell’America centrale partoriscono facilmente. Invece questa donna
di cui si parla in questo saggio aveva difficoltà a partorire. L’incantesimo inizia con la confusione
della levatrice. Questa levatrice va dallo sciamano, che è colui che interviene quando c’è un parto
difficile e quindi alla donna serve l’aiuto dello sciamano.

Lo sciamano si reca dove vive questa donna che deve partorire e lui si prepara portando con sé
delle immagini sacre e vengono chiamati nuchu è sono degli spiriti protettori che lo assistono
durate il parto. In questo caso si parla di MUU che è la potenza responsabile che porta alla
formazione del feto del bambino. Questa MUU si è impadronito della PURBA cioè l’anima della
futura madre. MUU però non è una potenza cattiva. È quella potenza che si verifica quando la
donna ha un parto difficile. Quando l’utero della donna ha scombussolato tutte gli altri parti del
corpo. In questo caso si parla anche di MUU IGALA ovvero la strada di MUU che è l’apparto
femminile con il quale lo sciamano deve avere a che fare.

In questo caso notiamo la levatrice anche lo sciamano parla con la donna e le permettono di
tornare a contatto con la realtà. Il più grande problema è che questa donna si è disconnessa
mentalmente a causa del dolore molto forte. Dopo aver lo sciamano fatto partorire questa donna
in questo testo si nota che lo sciamano fornisce a l’ammalata perché la donna che deve partorire
ed è in difficoltà considerata l’ammalata fornisce un linguaggio che permette alla donna di
comunicare nuovamente con la realtà.

o La psicanalisi nell’efficace simbolica: Levi Strauss tuttavia ritiene che sia giusto definire
questa popolazione come selvaggi se mettono in atto comportamenti primitivi. Infatti a
dimostrazione di ciò Levi Strauss fa una comparazione con la cultura occidentale prendendo
in esame l’esempio della psicoanalisi. (in entrambi i casi la cura si effettua senza toccare i
pazienti). La differenza tra la cura sciamanica e la psicanalisi sta nel fatto che tra i KUNA il
MITO e condiviso e l’efficace dei simboli passa attraverso la condizione di credenze mentre
nella psicanalisi il MITO si costruisce nel corso dell’analisi stessa.

o Metafora dello stomaco: Levi Strauss per spiegare il rapporto che c’è tra la cura sciamanica
e la psicanalisi utilizza l’esempio del rapporto che c’è tra l’apparato digerente e il cibo.
Ovvero l’apparato digerente è sempre lo stesso ciò che cambia è il cibo. Di conseguenza
rito e psicanalisi hanno una struttura comune ovvero la creazione o la condivisione di miti e
credente. Quello che cambia invece è la cultura.

[Lo strutturalismo è un approccio che si sviluppa intorno al 1950 e ha contributo a definire il


concetto di struttura nell’ambito dell’organizzazione sociale e culturale].
GEERTZ – è considerato il padre fondatore del post – modernismo ma lui non è post –
modernista e fu erede di una tradizione ermeneutica che riteneva che le culture potessero essere
lette come testi. Quindi l’antropologo nell’interpretazione di una cultura ricostruisce i propri testi
che hanno con la realtà rapporti più o meno distaccati. Inoltre nell’opera descrizione densa Geertz
rigetta l’idea che gli spazi sociali siano immediatamente osservabili. In quanto sono da ricollegare
alle circostanze sociali e culturali. Quindi il compito dell’antropologo e quello di tentare di vedere la
realtà dal punto di vista dell’altro. La riflessione di Geertz parte da un ripensamento del metodo
etnografico: non basta più andare sul posto e osservare ma bisogna comprendere i sistemi di
significati che i nativi attribuiscono alla vita sociale e interpretarli.
Geertz inoltre rielabora il concetto di cultura di Taylor utilizzando la metafora del ragno e
della ragnatela: l’essere umano è un animale bloccato nella rete di significato che egli stesso ha
tessuto. La cultura è una produzione dell’uomo ed è qualcosa all’interno della quale egli vive e per
questo non riesce ad analizzarla in maniera oggettiva. Per questo l’analisi della cultura è una
scienza interpretativa in cerca di significato.

ANTROPOLOGIA INTERPRETATIVA DI CLIFFORD GEERTZ in questo saggio si parla di


relativismo conoscitivo ovvero una serie di tentativi che cercano di evitare una falsità cioè che
la cultura si concentra sul pensiero scritto. Si parla anche di pluralizzazione.

Pluralizzazione nel confronto del pensiero, quindi un pensiero che viene visto in modi diversi quindi
in modi plurali.
E si parla di pensiero sia come prodotto sia come processo. Ciò che rientra nelle scienze sociali
come norma e che il pensiero viene visto multiplo come prodotto e singolo come processo.

Questo perché il pensiero è uno però si sviluppa in maniera diversa in base e il modo in cui viene
tradotto alle diverse società. L’unica soluzione è che il pensiero deve essere compreso in maniera
ETOGRAFICA. Cioè deve permettere all’uomo di descrivere il mondo in cui assume significato.
Cioè il pensiero all’interno di una determinata società di un determinato evento deve permettere di
descrivere quel tipo di evento. Dato che il pensiero è una questione di scambi soprattutto di
traduzioni bisogna analizzare tutte le forme che permettono lo scambio. In questo caso il
linguaggio, arte o mito.

Alla fine si parla anche del modo in cui la modernità è caratterizzata da molteplicità. Ci sono
diversi modi per vedere la modernità quindi modi molteplici. E alla base di tutto ciò è manca un
umanesimo unitario che porta a dare importanza ai libri, i vecchi libri o le antiche regole di
comportamento. Quindi servirebbe a dare nuovamente l’importanza ai vecchi testi quelli che
avevano l’autorità. L’unico modo per trovare una soluzione a tutto questo è trovare un’unitarietà
che toglie di mezzo la molteplicità che si può fare accentando la profondità delle differenze,
comprendere cosa siano le differenze e poi costruire un tipo di vocabolario che vada bene per tutti.
I SOGNI VENGONO DA FUORI DI ARIANNA CECCONI in questo testo si parla di un archivio
a Lima in Perù dove si parla dei sogni. Questi sogni venivano fatti a causa della guerra cioè in tre
momenti.

o Dei sogni premonitori che riguardavano la guerra


o Dei sogni durante la guerra perché ossessionavano le persone durante la guerra
o Dei sogni dopo la guerra perché il trauma era rimasto

Tutto inizia nel modo in cui vengono bruciate le urne elettorali del 1980 all’interno di questa
comunità da parte di Sendero Luminoso che andava contro la democratizzazione quindi inizia
questa guerra. La guerra dei senderisti e dei militari con i comuneros. I comuneros erano i civili
che cercavano di difendersi ma non sapevano come. Molti comuneros parlavano di una guerra non
fatta con armi e battaglie ma una guerra avvenuta di notte quindi persone che venivano portate
via, derubate all’insaputa dei genitori. Molti parlano di una bambina che era considerata una
antenna unirica (antenna unirica significa che lei sapeva cosa sarebbe accaduto). Quindi
immaginava già tutto ciò che sarebbe accaduto dopo a causa della guerra.

La particolarità di questa guerra di tutto ciò che avviene dopo è che le persone comuneros
descrivono questa esperienza come un sogno. Si sentivano come in sonno. Questo perché durante
la guerra si consumava anche l’alcol. L’alcol rende le persone confuse e quindi dava loro più
coraggio per affrontare la guerra senza troppa paura. Dopo la guerra molte persone erano in
contrasto tra di loro, si accusavano tra di loro. Quindi c’era ancora il rischio di entrare in guerra.
Un’altra caratteristica è il fatto delle anime. Le anime dei desaperecidos degli scomparsi
apparivano nei sogni dei parenti che rimanevano in vita, li tormentavano a volte dicevano a dei
arenti dove sono stati seppelliti perché alcuni non sapevano dove i desaperecidos erano andati a
finire e grazie a sogni riuscivano a trovare il corpo dello scomparso per dargli una degna sepoltura.

Quindi si parla di questi sogni che hanno avuto un valore magico nel confronto dei comuneros e
che riescono a far trovare la pace tra chi è rimasto in vita e chi è morto tramite i sogni. Perché
all’inizio le anime nei sogni si presentano come tormentate, piangono, soffrono con il passare del
tempo poi si presentano come calmi e quindi permettono anche alle persone a coloro che sono
rimasti in vita di non soffrire più o troppo per i loro famigliari scomparsi.

INTRODUZIONE ALL’ANTROPOLOGIA DI CLAUDE RIVIERE

La corrente evoluzionista si afferma nella seconda metà del 19esimo secolo e si concentra sulle
ricerche di Darwin che riguardano l’origine delle specie attraverso la selezione naturale. Tra gli
evoluzionisti principali abbiamo LUIS MORGAN che 1877 pubblica la società antica in cui lui
parla dell’evoluzione dell’uomo dividendo questa evoluzione in tre grandi fasi ovvero

o SELVAGGIA, BARBARA, e CIVILE.

Morgan parla anche di evoluzione come idea di governo, le fasi evolutive della famiglia e le
trasformazioni della proprietà.

Gli altri autori furono TAYLOR e FRAZER. Frazer studia in particolare i miti, il Toteismo e il
sacrificio del re divino.

Lo scopo dell’evoluzionismo intende costruire un corpus etnografico quindi un insieme di


informazioni che vadano bene per tutta l’umanità quindi un solo tipo.
La corrente Diffusionista che mira a studiare la distribuzione dei tratti culturali, dal punto di
vista geografico attribuendola la presenza di questi tratti al modo in cui questi venivano prestati tra
un gruppo e l’altro. Cioè i tratti si spostavano in base al modo in cui un gruppo li utilizzava per
esempio se un gruppo aveva un tratto e arrivava un altro gruppo che iniziava a utilizzarlo e quindi
si spostavano così. Questa corrente Diffusionista viene rappresentata da tre scuole:

o La scuola Britannica
o La scuola austro tedesca
o Scuola americana

Però ci sono degli errori in questa scuola Diffusionista ovvero la sottovalutazione della capacità
inventiva dell’uomo cioè che questa diffusione veniva vista come troppo schematica cioè si
spostava da un gruppo all’altro in realtà non è così. Perché è importante anche il modo in cui
l’uomo può agire attivamente.

La corrente di cultura e personalità che si sviluppa negli stati uniti negli anni 30 con LINTON,
KARDINER, MEAD e definisce la cultura come un sistema di comportamento che vengono
appresi tramite l’educazione e limitazione cioè la gente riesce a formare la propria educazione e la
propria cultura imitando gli altri.

La scuola socio antropologica francese che si forma sul concetto di Durkheim. Si occupano
del concetto di religione. Secondo Durkheim la società di tipo arcaica offre l’occasione di osservare
forme elementari della vita religiosa. Credenze, riti e religione assicurano la continuità della
società. Durkheim che parla di mana ovvero forza, totem e anche i tabu (i divieti). Uno dei
principali esponenti è Mauss che non esegui le ricerche sul campo ma contribuì facendo delle
riflessioni sul fenomeno sociale totale anche lo scambio e il dono.

La corrente Marxista (anni 60 – 70’) corrente principale economica. È incentrata sulle forze
produttive, sulla natura e lo sviluppo economico e mezzi di produzione.

Il Funzionalismo si fonda sugli studi di Malinowski e Radcliffe Brown e secondo loro ciò che
era più importante è lo studio empirico sul campo.

Lo studio sul campo spiegare un fenomeno sociale osservandolo. I concetti che hanno contribuito
lo sviluppo di questo funzionalismo sono quelli di utilità, causalità e sistema. Per Malinowski
invece importante era l’indagine sul campo e lui utilizza il metodo dell’osservazione
partecipante cioè lui partecipa all’osservazione.

Radcliffe Brown invece dice che la funzione contribuisce all’organizzazione dell’insieme pero non
è la cosa più importante.

Lo Strutturalismo uno degli esponenti più importante è Radcliffe Brown che definisce la
struttura come la disposizione ordinata cioè un insieme di parti che sono ordinate che messe
insieme compongono un tutto.

Sempre dello strutturalismo abbiamo Claude Lévi Strauss che si concentra di più sui linguisti.
Quindi il linguaggio inteso come un sistema di segni e che permette di analizzare anche il sistema
della parentela, come sistema di comunicazione
ETNOGRAFIE DELLE IMMIGRAZIONI in questo saggio si parla della migrazione che non è una
scelta casuale ma neanche una somma di decisione individuali ma sono delle decisioni che
dipendono anche dal gruppo al quale si fa parte. Infatti si potrebbe pensare che questa pratica sia
legata soltanto ai problemi economici ma questa pratica è legata anche ai valori e la comunità ad
esempio in alcune comunità chi non aspira a volersi spostare e quindi emigrare per trovare una
situazione economica migliore viene giudicato in maniera negativa.

Si parla di una cultura che non è soltanto tradizione ma si parla anche delle immagini, le immagini
che creano un immaginario nella mente persone, creano un’idea di un luogo di un posto che
magari non è come le immagini lo mostrano. Ad esempio in Albania in tv l’Italia veniva mostrato
come un paese bello, ricco, con un’economia migliore quindi la gente albanese sperava di arrivare
in Italia proprio perché la tv aveva spiegato che questo paese poteva dare delle speranze migliori.
Quindi si forma un immaginario nella mente delle persone.

Ci sono state delle analisi che hanno parlato delle migranti come delle persone che non
singolarmente decidono di spostarsi ma spostano tramite una catena migratoria cioè fanno parte di
gruppi che li influenzano a spostarsi. Un esempio viene dato dalle donne peruviane che si spostano
oppure Poalo Boccagni che studia gli spostamenti degli Equadoriani in Italia. Un altro esempio
viene fatto da Capello che parla del modo in cui molti marocchini che rientrano in estate nel loro
paese d’origine mostrano tutto ciò che hanno tenuto nel paese straniero quindi anche questo crea
un immaginario nella mente della persona che pensa guardando il connazionale che ritorna con
tutti quei beni magari un amico torna con una macchina nuova quindi chi era rimasta ad esempio
in Marocco pensa anch’io voglio andare in questo paese dove posso ottenere una macchina nuova.

Ciò che è negativo è rappresentato dalle storie dei corpi di migranti che invece non rispecchiano
quell’immaginario che viene dato alle persone che sperano di potersi spostare. Quindi corpi di
migranti vengono trattati all’arrivo con sospetto, diffidenza da chi si trovano nel paese. Superato
l’ingresso riuscendo ad entrare all’interno di questo paese si apre poi una lunga fase di attesa per
richiedere l’asilo che fa vivere i migranti come in un limbo. Quindi stanno male.

Per quanto riguarda invece la situazione economica si parla di processo di successione


ecologica o di sostituzione ovvero chi è migrante arriva in un determinato paese spesso ricopre il
ruolo lavorativo di chi invece da quel paese se ne va in un altro paese. La situazione è anche
peggiore per le donne. Molte donne per esempio devono accettare determinati lavori per riuscire
ad entrare in un paese. Molti entrano nei giri di prostituzione cosa che è negativo.

Alla fine si parla anche di stereotipi, secondo un modello diffuso nelle metropoli nord americane
molto spesso le aree in cui vivono i migranti vengono considerate come delle aree che è negative,
fatti di criminali dove non c’è legge e quindi questo porta a creare anche lo stereotipo.

PER UN ANTROPOLOGIA DELLA MOBILITÀ DI MARC AUGÉ in questo saggio si parla del
modo in cui da un lato la mobilità è molto facile per esempio per le star del cinema dello sport.
Dall’altro lato per chi deve lasciare in paese povero e trovare una situazione migliore lo
spostamento è molto difficile. Tutto ciò è paradossale perché se noi pensiamo alla mobilità
SURMODERNA ovvero la globalizzazione riusciamo a pensare anche al fatto che oggi noi
riusciamo a mandare u messaggio da una parte del mondo all’altra molto velocemente. Quindi
anche spostarsi dovrebbe essere molto veloce. Invece la FRONTIERA superare un paese è molto
difficile perché le frontiere che sono anche fisiche, linguistiche e culturali e le frontiere il loro
compito è quello di ferire chi si sposta. Inoltre si parla in questo caso dello scandalo del turismo
sempre legato al movimento cioè oggi le agenzie turistiche sono dei luoghi che ci danno un
iterinario già prefissato quindi quando partiamo grazie all’agenzia turistica come turista stiamo
semplicemente seguendo un iterinario non esploriamo.

Quello che esplora è etnologo che colui che viaggia da solo si ferma allungo, osserva in maniera
prolungata deve spiegare spesso alle persone che osserva perché lui si trova lì. Quindi c’è molta
differenza tra il turista e l’etnologo anche perché il turista ricerca il conforto. L’etnologo no.

LO STRANIERO CHE VIENE DI MICHEL AGIER in saggio si parla di KANT che era un filosofo
è parla del principio di ospitalità e anche di diritto cosmopolitico ovvero il diritto naturale di visita.

Secondo Kant questo diritto non deve essere legato a nessuno cioè tutti devono potersi spostare
liberamente. Però questa sua teoria non era fattibile anche perché lui era politicamente
cosmopolitica ma epistemologica mente nazionalista dato che per lui la soluzione era trovare un
accordo tra stati e nazione. E perché è un progetto utopistico questo perché secondo lui questo
diritto di visita si poteva ottenere tramite una visione troppo pacificata.

Secondo Tassin questo progetto che pecca di idealismo ha bisogno di conflitto ha bisogno di
lottare. Inoltre si parla del concetto di COSMOPOLITA che deve essere accettato anche per la sua
alterità quindi anche per il suo essere umano che si sposta. Per questo a metà degli anni 90’ NINA
SCHILLER parla del COSMOPOLTISMO DEL MIGRANTE che si sposta.

CAMILLA SCHMOLL invece fa l’esempio del COSMOPOLITISMO QUOTIDIANO nell’economia


dei piccoli commercianti che si trovano a Napoli. Attività che fanno coabitare e dialogare i
lavoratori italiani, tunisini, cinesi. La Schmoll dimostra che le persone, confrontandosi tra loro,
trasformano il loro modo di agire e di pensare e di coltivare altri legami rispetto a quelli del proprio
gruppo di appartenenza. Le persone si spostano e circolano saperi, relazioni, modi di fare.
L’antropologia non vede culture che si incontrano, ma studiando l ’antropos , cioè l’uomo che studia
gli individui che si incontrano, indipendentemente dal luogo di nascita, dalla lingua che parlano o
dal colore della pelle.

CORSO DI LINGUISTICA GENERALE DI SAUSSURE per noi la lingua non è come il


linguaggio. La lingua è una parte del linguaggio e il linguaggio fa parte sia della sfera individuale
sia della sfera sociale. Il linguaggio poggia sulla facoltà che per noi deriva dalla natura cioè
qualcosa che per noi è naturale. Mentre la lingua è qualcosa di acquisito, qualcosa che noi
impariamo vivendo all’interno della società.

Tuttavia non è provato che la lingua sia qualcosa di naturale come per noi è naturale camminare
non significa che è anche naturale parlare. Anche se molti antropologi pensano di si. Per trovare
nel linguaggio la sfera ciò che corrisponde alla lingua. Cioè per trovare la lingua all’interno del
linguaggio dobbiamo innanzitutto collocarci all’atto individuale che permette di creare questo
circuito di parole che formano il linguaggio. Tutto questo si lega agli individui che interagiscono tra
loro quindi al legame sociale. In questo caso possiamo parlare di LANGUE e PAROLE.

Quindi se noi volessimo considerare tutte le immagini che sono immagazzinate in tutti i cervelli
degli individui in questo caso parliamo di lingua.

E questa facoltà cioè tutte le immagini che fanno parte non di un cervello soltanto e quindi di una
sola persona ma dei cervelli della comunità fa parte della PAROLE.
La lingua invece non è una funzione del soggetto è un prodotto che l’individuo registra
passivamente che a differenza delle parole che invece è la performance è qualcosa che si innesta
nel cervello dell’uomo. Quindi carattere della lingua sono: La LINGUA è la parte sociale del
linguaggio è la parte sociale del linguaggio, è esterna all’individuo ed esiste solo quando c’è
contatto tra i membri della comunità. Il LINGUAGGIO invece è eterogeneo ed è un sistema in cui
la parte fondamentale sono i segni. I segni che portano all’unione di senso e di immagine acustica.
La lingua inoltre è classificabile tra i fatti umani e se volessimo definirla come una scienza
potremmo definirla come segno logia. Perché può dirci in cosa consistono i segni e quali leggi le
regolano.

Il compito del linguista infine è definire ciò che fa della lingua un sistema speciale nell’insieme
dei fatti semiologici se volessimo parlare di lingua come semiologia.

IO SONO CONFINE KHROSRAVI scrive questo libro utilizzando il senso francese della parola
essaye ovvero essayer che significa tentare. Lui non vuole risolvere i dei dubbi anche perché
tornando al punto di partenza alla fine del suo viaggio lui ha ancora delle domande riguardo a dei
problemi che sono irrisolti. Innanzitutto lui parla del regime delle FRONTIERE.

Le frontiere tendono a tenere le persone al loro posto quindi a non farle spostare per non
modificare le gerarchie. Quindi le frontiere sono un problema per chi non le può attraversare per
chi è povero, per chi non ha soldi per investire o nella cittadinanza. Si parla anche del fatto che chi
viola queste frontiere viene visto come colui che trasgredisce la legge.

In questo caso si parla tramite Khrosravi della crisi dei profughi del 2015 o del 2016 quindi molti si
ribellano perché molti si ribellano perché quando venivano fermati si sedevano sui binari delle
ferrovie e quindi protestavano. Quindi in questo caso la forza del corpo è una forza simbolica che
protesta.

La storia di Khrosravi si basa innanzitutto sul fatto che l’autore non voleva arrolarsi (che significa
andare a morrire). Quando poi decide di farlo perché non voleva più scappare la madre lo
proibisce perché non voleva che suo figlio morisse. Quindi lui intraprende un viaggio, per spostarsi
e trovare una realtà migliore però ha delle difficoltà viene fermato dalla polizia va a finire in cella,
solo dopo grazie a domayun un amico che incontra in prigione a raggiungere il confine tra Iran e
Afganistan. Dove lui si sentiva uno straniero. Ma qui impara molte cose tra cui molte parole
straniere. (collegare al linguaggio le parole che lui impara muzafer che significa viaggiatore senza
documenti). Arriva alla fine a Caraci e riesce anche a proseguire in aereo, arriva alla Kants station
di Caraci dove lui incontra coloro che erano i trafficanti delle persone che lavoravano nel mercato
dei migranti. Quindi aiutavano le persone a spostarsi però in cambio di soldi.

Un aspetto rilevante dei confini è anche lo stupro dei migranti che lo attraversano, questo
stupro non viene fatto per scoraggiare chi vuole superare i confini. Viene fatto invece come
pagamento di un pedaggio. Questo permetteva di passare da un confine all’altro. E un rito di
passaggio che permette di definire anche i confini. Le donne che sono con la cittadinanza non
vengono stuprate invece quelle senza sono stuprabile e quindi definisce la gerarchia.

Quando si parla dei diritti viene citata Anna Arenth secondo cui la dichiarazione universale dei
diritti umani non aiuta veramente chi ha bisogno dei propri diritti. Cioè esistono le leggi sulla carta
dal punto di vista teorico invece dal punto di vista pratico non c’è molto aiuto.

Alla fine si parla del concetto di ospitalità. L’ospitalità è qualcosa che può essere visto dalpunto
di vista negativo. Khrosravi dice che l’ospitalità innanzitutto viene offerta da qualcuno che deve
decidere di ospitarti, oltre a decidere deve decidere chi ha diritto ad essere ospitato e chi no.
Quindi può anche chiudere la porta in faccia chi non vuole ospitare in questo caso si parla non solo
di ospitalità ma di OSTIPITALITÀ. Quindi di un’ospitalità che OSTILE. Quindi è un mix tra la
parola ostile e ospitale.

o Il concetto di identità in khrosravi legato all’immigrazione?

Cosa è identità in generale poi lo possiamo vedere in Khosravi perché abbandona la sua casa, la
sua famiglia ecc

Khrosravi prende in esame il tema del diritto di avere diritti e della critica che Anna Arendt
ha fatto alla dichiarazione dei diritti umani. Per la Arendt infatti esiste un unico diritto umano
ovvero il diritto di avere diritti. O in altre parole il diritto di rivendicare questi diritti. Secondo la
Arendt il problema stava nel fatto che i diritti umani si basavano su quelli civili (diritti riconosciuto a
cittadino) di conseguenza i diritti umani si posseggono solo nel contesto di una comunità politica.
Secondo questa visione il migrante avendo abbandonato la propria patria è avendo rinunciato al
proprio status di cittadino non avrebbe accesso ai diritti umani.

Potrebbero piacerti anche