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Le Vacanze

Ciao ragazzi, finalmente la suola è finita ed abbiamo del tempo da


dedicare a noi ed inoltre abbiamo tempo per andare in vacanza :
al mare, in montagna o in altri strani posti;
Oggi vi racconterò della mia vacanza più “bella”.
Era domenica mattina mio fratello entrò in camera e mi disse:
“domani partiamo, andiamo in vacanza”; Ero stupefatta iniziai
subito a preparare la valigia mentre immaginavo dove fossimo
andati, ma il giorno dopo…

“Eccoci siamo arrivati”esclamò mia madre, io e mio fratello


iniziammo a ridere perché eravamo arrivati in un bosco dove
c’era una casetta con un’anziana signora affacciata alla finestra,
papà disse che era la nostra bisnonna.
Mentre entravamo in casa, con i sogni infranti, la bisnonna ci fece
accomodare nelle “camere”, apposto dei letti c’erano delle
“tegole” con una coperta sopra! una candela faceva luce solo in
un angolo della stanza e poi c’era il tappeto fatto da giornali
ammuffiti;
Dopo un po', s’era fatta ora di pranzo, entrammo in cucina e a
tavola c’era un piatto pieno di verdure secche e puzzolenti, infatti
tutti lo guardammo con “stupore”;
La bisnonna non poteva mangiare perché aveva una strana
malattia, ma non era una cosa grave: era una specie di sciopero
perenne della fame;
Scoprimmo dopo, durante la vacanza, che lei viveva in una
foresta “magica” andava vicino i fiori e le api gli donavano
tantissimo nettare, gli alberi gli davano del succo buonissimo, gli
animali erano come dei figli per lei, perché l’ascoltavano, la
guidavano e proteggevano.
Nel pomeriggio andammo al fiume era un fiume “fatato”, la sua
acqua era come uno specchio, sembrava di essere i un sogno, la
cascata brillante, scorreva velocemente, le creature di quel fiume
erano di ogni forma e colore, e si avvicinavano a decine se la
bisnonna si avvicinava all’acqua.
Però c’era un piccolo problemino!
Una di quelle creature si chiamava Ortsom, un essere bruttissimo
e spaventoso, che fuggiva la luce del sole, aveva i denti aguzzi e
mangiava qualunque cosa che si avvicinasse a lui.
Ortsom viveva nell’insenatura sotto la cascata, era divertente
vederlo lì bloccato, perché si poteva liberare solo la notte.
Durante il giorno si poteva nuotare e tuffarsi, ma Tutti evitavano
di andare al fiume di notte, perché raccontavano che ogni volta
che si avvicinava qualcuno alla cascata, Ortsom lo trasformava in
una statua, pietrificandolo con il suo sguardo.
Arrivò la sera e dopo la “cena” andammo nelle nostre camere, la
prima notte fu un vero disastro!!! Il letto era scomodo, la
camera era piena di fumo e la bisnonna cantava a squarcia gola
perché se non avesse cantato, avrebbe avuto difficoltà a
dormire.
Dopo 15 giorni, pieni di sorprese sulla “natura” che Nonna non si
stancava di mostraci, ce ne dovemmo andare; sapevo che tutto
quello mi sarebbe mancato.
L’anno successivo io e mio fratello decidemmo di tornare lì,
perché anche se era un brutto posto, era stato come vivere in una
“magia”, era piacevole stare lì con Nonna.
Solo che quell’anno la bisnonna non c’era più, ci mancò molto
perché ci faceva ridere e raccontava storie bellissime.
Purtroppo, in una notte di luna piena, la nonnina era stata
trasformata in statua da quella creatura, si pensa che l’abbia
guidata la natura per qualche rito.
Quell’estate non fu proprio come la precedente, la bisnonna era
molto speciale, per ogni problema aveva una soluzione, ogni
giorno era sempre più felice ed aveva i suoi amici animali sempre
al suo fianco.
Sfortunatamente, la seconda volta, non è stata una delle migliori
vacanze;
Unica consolazione, per mia fortuna, che dormivamo senza la
bisnonna che cantava.

GIORGIA D’ANTONIO IIB 17\11\2019

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