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LUIGI XIV

● divisione religiosa dei Regni


● La guerra dei Trent’anni
● La salita al trono di Luigi XIV
● L’assolutismo del nuovo sovrano francese
La pace di Augusta del 1555 conclusa da Carlo V prima della sua abdicazione, aveva
posto fine alla guerra tra protestanti e cattolici, ma nonostante ciò l’uniformità
religiosa non era del tutto risolta. In alcune città imperiali a cattolici e luterani furono
riconosciuti pari diritti religiosi e politici. Dopo la conclusione del Concilio di Trento
ogni Regno iniziò ad avere una propria religione: all’interno del Regno di Francia,
Enrico IV Di Borbone favorì una situazione di tolleranza e offrì privilegi nei confronti
degli ugonotti. La religione cattolica divenne la religione del Regno; l’Inghilterra si
riconobbe come Chiesa anglicana; I Paesi Bassi e la Spagna si riconobbero come
cattolici; la Repubblica delle province unite invece come calvinisti.
La guerra dei trent’anni scoppiò nel momento in cui l' imperatore Mattia d’Asburgo
nominò sul trono di Boemia e Ungheria un cattolico, Ferdinando D’Asburgo. Il Regno
di Boemia aveva come capitale Praga, una città indipendente e il fatto di aver
nominato un sovrano cattolico non venne tollerato in quanto si pensó che sarebbe
stato di parte, favorendo i cattolici. Infatti, il nuovo sovrano fece arrestare alcuni
nobili, rase al suolo chiese protestanti e vietò la riunione del consiglio che si
occupava delle questioni ecclesiastiche. Questo clima violento spinse un gruppo di
nobili a compiere la defenestrazione di Praga, atto compiuto dai rappresentanti del
parlamento che condannarono a morte gli emissari dell’imperatore gettandoli dalla
finestra. A questo punto scoppiò la guerra dei trent’anni che coinvolse tutta l’Europa
in modo diretto e indiretto:
- la Francia, il Bassopiano Renano, una parte dell’Italia del Nord vennero coinvolti in
maniera diretta, perchè furono territori attraversati da eserciti in guerra. Ciò
provocò la distruzione dei raccolti, l’uccisione di molti cittadini e l’arrivo dei flagelli
causati dalla distruzione dei raccolti, dalla fame, dalle carestie e dalla diffusione di
malattie come la peste.
-la Spagna fu colpita in maniera indiretta, dove l'imposizione di nuove tasse provocó
rivolte.
Nel 1610, dopo l’assassinio di Enrico XIV, salì al trono Maria De’ Medici come
reggente per il figlio Luigi XIII di appena nove anni, il quale venne affiancato da un
ministro: il cardinale Richelieu. In questo periodo i ministri presero il posto dei
consiglieri. La Francia preoccupata per i successi asburgici decise di intervenire a
fianco dei protestanti nel 1635 e nel 1643 sconfisse l’impero a Rocroi. Nel 1648 con
la pace di Vestfalia venne sancito il principio di autodeterminazione dei popoli, che
prevedeva l’indipendenza dell’Olanda e della Svizzera; la fine delle guerre di
religione e il riconoscimento del cattolicesimo protestantesimo e calvinismo. Per la
prima volta nella storia d’Europa si affermò il principio dell’accordo multilaterale in
cui tutti i regni trovarono collaborazione e gettando le basi per l’applicazione di un
diritto internazionale degli Stati.
La partecipazione alla guerra provocò un enorme sforzo finanziario, cui Richelieu
poteva far fronte solo attraverso l’aumento dell’imposizione fiscale e delle tasse, ma
tra il 1635 e il 1637 ci fu una guerra contadina che attraversó la Francia del sud-
ovest seguita da un’insurrezione in Normandia.
Alla morte di Richelieu e Luigi XIII, salì al trono Luigi XIV, erede di soli cinque anni,
guidato dal ministro Mazzarino, che firmò la pace di Vesfalia, alla quale seguì la
rivolta dei Parlamenti che si ribellarono in seguito all’imposizione fiscale dettata dal
ministro. Dal 1648 al 1653 in Francia scoppiò una guerra civile, la Fronda. In assenza
degli Stati generali, il parlamento si sentì in diritto di esaminare gli editti regi e di
valutare la correttezza costituzionale. Gli aristocratici si schierarono anch’essi contro
Mazarino per rivendicare il loro diritto-dovere di assistere e di condividere con lui le
scelte politiche e la gestione dello Stato. Non fu un periodo di benessere per il
popolo francese, ma dopo la fine dell’epoca dei ministri, fu un periodo di gloria per i
ceti superiori della società del tempo, legata all’audacia delle gesta militari che
permisero di rafforzare la monarchia. Le decisioni più importanti vennero prese da
un consiglio ristretto formato dal re stesso e da tre ministri: Colbert (finanze), Le
Tellier (guerra) e degli Esteri. Colbert fu l’ispiratore del colbertismo, che portó alla
riduzione delle importazioni e l'aumento delle esportazioni, al fine di valorizzare i
prodotti interni allo Stato, sviluppando e proteggendo l’economia di quest’ultimo.
Luigi XIV prese spunto , come il suo predecessore, dai consigli e obiettivi scritti nel
testamento da Richelieu stesso prima della sua morte. Gli obiettivi riguardavano tali
aspetti:
-abbassare l’orgoglio della grande nobiltà;
-unificare il Regno, distruggendo il partito ugonotto;
-conquistare territori, combattere e sconfiggere i sovrani stranieri.
Con il primo punto Luigi XIII miró a inflazionare i titoli nobiliari ma non intendeva
distruggere il ceto nobiliare, piuttosto cercó di limitarne i poteri; con il secondo
punto Richelieu intendeva ridimensionare il partito ugonotto, emanando l’editto di
grazia con il quale gli concedeva libertà di culto, ma nello stesso tempo lo privava
delle piazzeforti con lo smantellamento della loro organizzazione politico-militare.
Successivamente nel 1680 Luigi XIV con l’editto di Fontainebleau, affermò e impose
che l’unica religione da professare era quella del sovrano. Con il terzo punto Luigi
XIV cercò di imporre la Francia come la Nazione più potente del tempo.
Il sovrano, conosciuto anche come re sole, aveva istituito una monarchia assoluta,
nella quale il potere era incentrato sulla propria persona. La costruzione della reggia
di Versailles fu considerata come l’ostentazione del potere del sovrano che aveva
come obiettivo di essere una grande gabbia dorata, all’interno della quale concentrò
la nobiltà in modo tale da allontanarla da Parigi e controllare che non tramasse alle
sue spalle. Il sovrano invitò così la nobiltà a risiedere e alloggiare gratuitamente
all'interno, dandogli vantaggi e onorificenze.

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