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d’annunzio la produzione del superuomo

nel 1892 la lettura dell’opera di nietzsche,il filosofo che aveva elaborato la teoria del
superuomo,segna l’avvio di una nuova vitalità poetica in d’annunzio,che applicò questa
teoria alla figura del poeta,rendendolo un essere superiore,svincolato da ogni regola
morale,cultore del bello,sostenitore di una visione politica aggressiva e imperialistica e del
dominio di una classe privilegiata e violenta,l’ideologia del superuomo stimolò in d’annunzio
una grande creatività che si espresse nella progettazione di cicli di romanzi (della rosa,del
giglio,del melograno)di un nutrito programma di opere teatrali e di un’opera in versi in 7
libri,le laudi.si tratta di ambiziosi progetti che rimasero in parti incompiuti .

il mito del superuomo è incarnato dai protagonisti di 4 romanzi di questo periodo:


-il trionfo della morte,
-le vergini delle rocce

fu l’incontro con l’opera del filosofo tedesco NIETZSCHE ,anche se intesa da d’annunzio in
modo parziale e superficiale,a segnare una svolta nella produzione dell’autore.per nitzche il
superuomo è l’individuo capace di esprimere una nuova libertà creatrice,una volta constata
la morte di dio,ovvero il tramonto di tutti i valori considerati fondamentali dalla società
occidentale.d’annunzio sovrappose l’idea del superuomo nicciano a quella del poeta
creatore,quale uomo superiore capace di rappresentare un mondo migliore.Nei romanzi il
trionfo della morte le vergine delle rocce,si assiste a un sistematico ed esplicito richiamo
al superuomo nietzschiano,esaltato soprattutto nel suo porsi al di la del bene e del male e
nella sua volontà di potenza e di dominio sulla massa.
sposandosi con l’ideologia nazionalistica,l’ideale superomistico riconosceva il diritto a
personalità d’eccezione,di affermare se stesse per cancellare la meschinità del mondo e
legittimava il ricorso a una poltiica aggressiva.ma anche il superuomo è fragile:vittima delle
sue aspirazioni irrealizzabili,ostacolato dalla presenza del nemico,di solito una donna,è
condannato alla sconfitta e la sua vicenda si conclude spesso tragicamente.

il panismo dannunziano:strettamente connessa al mito del superuomo considerato come


superamento dei limiti umani,è l’opposizione tra lo stato dionisiaco,inteso come piena
esaltazione dei momenti panici,di esaltazione ed ebbrezza dei sensi che portano l’uomo a
fondersi con la natura,e lo stato apollineo ,contraddistinto da equilibrio e da razionalità.
In d'Annunzio la componente dionisiaca si esprime in una compenetrazione gioiosa tra
uomo e natura,in un rapporto fondato su una totale fusione tra stato umano e stato vegetale
e viceversa.
in questo reciproco scambio di attribuzioni,la natura subisce un processo di personificazione
in divinità.da qui la definizione di panismo,termine che deriva dal dio pan (in greco pan
significa tutto),un essere semidivino della mitologia greca che incarna le forze primordiali
della vita,è proprio in questo senso di comunione con le forze della natura,l’uomo può
liberarsi dai propri vincoli naturali ed elevarsi.

il pensiero e la poetica:
gli esordi poetici di d’annunzio risentono dell’influenza di giosuè carducci .Nelle raccolte di
novelle torre vergine e novelle della pescara,e nel dramma la figlia di iorio,il modello è
invece verga,ma l’ambientazione regionale e popolare è spesso finalizzata alla
rappresentazione di un mondo violento e selvaggio,dominato da istinti primordiali.
influenzato dalla cultura francese,d’annunzio incarnò l’eroe decadente raffinato,amante del
bello,aristocraticamente lontano dalla mediocrità della massa,e allo stesso tempo,in preda
all’esaltazione di un’esistenza vissuta come eroica e grandiosa.
il modello letterario,che impersonava l’ideale di sensualità e ricercatezza,e contribuì a creare
il mito del vivere inimitabile,d’annunzio ne trovò incarnazione in andrea sperelli del piacere e
in altri protagonisti dei suoi romanzi,tuttavia il mito dell’esteta presentava i suoi limiti,l’esteta
nella sua aspirazione a distinguersi dalla meschinità della società borghese di fine secolo
era un perdente.L’atteggiamento aristocratico che lo contraddistingueva,il disprezzo pe rla
società perbenista,e le sue regole lo portavano a un isolamento sterile e privo di senso,alla
chiusura in un mondo fittizio,dominato dalla solitudine e dalla menzogna.

con la figura del superuomo,il poeta promuove la rinascita di un’umanità eroica,portatrice


della vitalità,per farlo si serve di una parola poetica profondamente evocativa che diventa
strumento per attingere all’essenza segreta delle cose,questa concezione della poesia
risente della lezione di baudelaire.

l’ultima fase della produzione di dannunzio detta notturna,inaugura una prosa


autobiografica:il poeta registra sensazioni fuggevoli e intime e presta particolarmente
attenzione ai propri sentimenti e ricordi.la parola allusiva ed evocativa si accompagna alla
forma del frammento e della prosa lirica
il notturno pubblicato nel 1921,nel quale d’annunzio riprende lo stile frammentario e
impressionistico dei drammi in francese,l’opera fu composta durante il periodo di
convalescenza seguito all’incidente aereo che gli aveva provocato lesioni a un occhio(1916)

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