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La giovane donna, moglie di Camillo Borghese e sorella di Napoleone, viene ritratta nelle
vesti di Venere vincitrice.
Stringe ancora con orgoglio il pomo del giardino delle Esperidi donatole da Paride, e si
adagia su di un letto ricoperto da morbidi cuscini.
Il sottostante supporto ligneo nasconde un sofisticatissimo meccanismo, che permetteva in
origine di ruotare la scultura su se stessa offrendone molteplici visioni.
La composizione pare sapientemente organizzata, così da contrapporre la massa scultorea
del busto della ritrattata al vuoto che si allunga alla sua destra.
Con il prolungando del letto l’artista ha ottenuto un graduale e misurato crescendo, che parte
dalla morbida linea del piede per proseguire lungo la gamba sinistra, l’anca e il braccio fino alla
spalla.
Qui il viso ruota con fare altero verso sinistra, bilanciando la posizione frontale del corpo.
La scultura rivela anche una cura minuziosa dei dettagli nella resa dell’elaborata
acconciatura, delle qualità materiche delle stoffe e dei cuscini, nella morbidezza e levigatezza
dell’epidermide.
Qui la fredda superficie del marmo è stata coperta da un sottile strato di cera, che ne attenua
il biancore ed esalta la morbidezza, animandola di un fremito vitale.
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