Jean-Louis-Charles Garnier

1861 - 1875
Parigi

L’espressione architettonica più grandiosa del Secondo Impero è l’Opéra, costruita fra il e il su
progetto di Jean-Louis-Charles Garnier (1825-1898). Raccordato al terreno con un’ampia scalinata e con le
rampe per le carrozze, l’edificio dell’Opéra è un significativo esempio di architettura eclettica: il riferimento
alla grandeur francese diviene esplicito nell’uso di un classicismo barocco, che intende evocare la
magnificenza del Seicento. All’interno, i vasti e sfarzosi ambienti del foyer divengono luogo di ritrovo
mondano: qui, lo spettacolo offerto dal pubblico parigino sembra essere ancora più interessante di quello
offerto dai melodrammi rappresentati sul palcoscenico. Però, dietro la vistosa immagine, l’Opéra è anche un
teatro che funziona perfettamente e la cui efficienza si misura nella complessità delle strutture sceniche, una
vera e propria macchina per produrre spettacoli.

L’Opéra, il più celebre teatro parigino, rappresenta l’apoteosi del gusto del Secondo Impero e, col
suo quartiere, compendia il rinnovamento urbano voluto da Napoleone III e realizzato da Haussman, al cui
nome è dedicato il grande boulevard che corre alle sue spalle. Il grande edificio, di stile eclettico, introdotto
dall’ampia prospettiva di Avenue de l’Opéra, troneggia sull’animatissima piazza omonima, collocata
sull’asse di boulevard des Capucines. All’angolo con la grande arteria, all’interno del Grand Hôtel, si trova il
sontuoso Café de la Paix, per decenni ritrovo del bel mondo, di artisti e intellettuali.

L’Opéra, sfarzoso scrigno concepito per grandi allestimenti, è stata al centro della brillante vita
mondana della capitale sinché il suo primato artistico è stato ridimensionato dall’apertura dell’Opéra de la
Bastille.

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