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Tratto dal sito dell'AIRC

Diagnosi precoce
Fare diagnosi precoce significa individuare un tumore in fase iniziale, quando ancora non si è diffuso in
altri organi tramite metastasi. In genere è più semplice trattare un tumore nei primi stadi: gli interventi
chirurgici possono essere più circoscritti e le terapie farmacologiche meno pesanti, con una
conseguente migliore qualità della vita del paziente.

La diagnosi precoce in oncologia può essere casuale, quando per esempio il tumore viene individuato
grazie a un esame effettuato per altri motivi e non con lo scopo specifico di cercare un cancro. Più
spesso la scoperta precoce di alcuni tra i tumori più diffusi, come seno, collo dell'utero, colon, avviene
nell'ambito di un programma di screening di popolazione.

In Italia, secondo le indicazioni del Ministero della Salute, il Servizio sanitario nazionale fornisce
gratuitamente accertamenti per la diagnosi precoce oncologica di questi tipi di tumore:

 tumore del seno: mammografia ogni due anni per le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni;
 tumore del collo dell'utero: il test HPV da eseguire ogni anno a partire dai 30 anni sta
gradualmente sostituendo il Pap test, che è ancora raccomandato ogni tre anni per le donne più
giovani;
 tumore del colon-retto: per uomini e donne ricerca del sangue occulto nelle feci ogni anno tra i
50 e i 75 anni; se il primo esame risulta positivo, si esegue una colonscopia; in caso di
familiarità per questo tumore si consiglia una colonscopia ogni cinque anni dopo i 50 anni.

Le modalità e l'adesione delle autorità sanitarie regionali a queste campagne di screening possono
variare a seconda del territorio.

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