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risorse umane
Seconda edizione
Raymond A. Noe
John R. Hollenbeck
Barry Gerhart
Patrick M. Wright
Edizione italiana a cura di
Daniele Boldizzoni e
Francesco Paoletti
Entra nel mondo del lavoro lavoratori part-time ha diritto all’assicurazione sanitaria,
ai permessi retribuiti per malattia e a bonus e stock option.
Starbucks: riportare il focus sul Starbucks offre a tutti i dipendenti e al loro partner (quale
prodotto attraverso le prassi che sia il loro orientamento sessuale) un’assicurazione
di gestione delle risorse umane sanitaria che copre cure mediche, dentali e oculistiche,
oltre che il rimborso per le spese legate ad attività di
Starbucks, la catena di caffetterie nata a Seattle, ha formazione, stock option, ferie e il piano pensionistico
registrato una notevole crescita negli ultimi anni, con integrativo 401(k).
l’apertura di oltre quattro negozi e l’assunzione di 200 Per via della congiuntura economica negativa, i
dipendenti ogni giorno. L’azienda ha però dovuto modi- clienti di Starbucks hanno ridotto la frequenza mensile
ficare la propria strategia e riposizionare il marchio per alle caffetterie. Per garantire che siano soddisfatti e che
fare fronte alla recessione che ha indotto i consumatori il caffè servito risponda a standard qualitativi elevati, a
a ridurre la spesa corrente. Nel tentativo di centrare gli febbraio 2008 Starbucks ha abbassato le saracinesche di
obiettivi di crescita, Starbucks ha selezionato male i gran parte dei suoi punti vendita per tre ore e mezza per
luoghi per l’apertura dei nuovi punti vendita, ha riempito un evento formativo di un’intera giornata. La formazio-
i negozi di mercanzie e ha perso il focus sul prodotto. ne è essenziale affinché Starbucks possa competere con
Howard Schultz, tornato a rivestire la posizione di Am- successo in un’economia in crisi. Lo scopo dell’evento,
ministratore Delegato nel 2008, ha riportato il focus sul denominato “Perfect the Art of Expresso”, era aiutare i
caffè. L’azienda ha modificato le politiche di gestione baristi a servire caffè espresso di alta qualità. Una delle
delle risorse umane e assegnato maggiore importanza ad attività previste consisteva nel preparare un espresso e
alcune prassi anziché ad altre, cercando nel contempo di poi valutare il processo e il prodotto (Il colore è quello
mantenere l’approccio ‘premia e tratta bene i dipendenti’ giusto? La preparazione è stato troppo lenta o troppo ra-
che appartiene alla cultura aziendale. Uno dei sei prin- pida?). In tutti i punti vendita, il personale ha discusso di
cipi guida di Starbucks, infatti, è “creare un ambiente come la formazione avrebbe arrecato benefici ai clienti.
di lavoro ottimale e trattare tutti con rispetto e dignità”. È stato detto ai dipendenti di salutare per nome i clienti
Per sopravvivere al brusco calo delle vendite, Star- fissi e di non montare nuovamente il latte già montato. Per
bucks ha applicato una serie di misure drastiche alle contrastare la percezione che da Starbucks il caffè costi
prassi di gestione delle risorse umane. Nel 2008, per 4 dollari, l’azienda ha dato istruzioni ai baristi di comu-
via della cattiva performance finanziaria dell’azienda, nicare alla clientela che il prezzo medio di una bevanda
l’Amministratore Delegato Howard Schultz e altri top Starbucks è inferiore a 3 dollari e il 90% delle bevande
manager non hanno ricevuto il bonus. Schultz ha chiesto costa meno di 4 dollari, incoraggiandoli inoltre a pro-
al Consiglio di Amministrazione di ridurgli la paga base porre caffè e colazione al prezzo scontato di 3,95 dollari.
da 1,2 a 1 milione di dollari. Sono stati chiusi 300 punti Secondo Schultz, uno dei problemi principali di
vendita dal rendimento insoddisfacente, licenziando Starbucks è l’eccessiva cautela causata dai tanti successi
6.700 dipendenti. L’azienda ha inoltre annunciato che non ottenuti: in parte, ciò accade perché Schultz è conside-
avrebbe più versato contributi pari a quelli dei lavoratori rato l’anima dell’azienda e questo induce i dipendenti
nel programma di pensione integrativa 401(k) (piani a a domandarsi che cosa penserebbe prima di prendere
contribuzione definita offerti ai dipendenti negli Stati una decisione. La figura dell’Amministratore Delegato
Uniti, cui il datore di lavoro può facoltativamente aggiun- infonde passione, ma suscita anche ansia. Schultz sta
gere un contributo pari a quello versato dal lavoratore); quindi tentando di modificare la propria immagine e al
continua però a offrire buoni programmi di assistenza tempo stesso di trasformare Starbucks in un’azienda
medica, più generosi di quelli forniti da altre catene al più innovativa. Quando il dipendente di una caffetteria
dettaglio. L’85 per cento dei dipendenti ha un contratto californiana ha affermato di saper dipingere quadri più
part-time, ma ha diritto ai benefit erogati ai lavoratori belli di quelli esposti nel negozio, Schultz lo ha invitato
full-time se effettua 240 ore di lavoro per trimestre. Va ad appendere le sue creazioni dicendogli: “Non chiedere
ricordato che negli Stati Uniti meno del 30 per cento dei il permesso, chiedi perdono”.
Fonti: Tratto da G. Weber, “Preserving the Counter Culture,” Workforce Wall Street Journal, 23 gennaio 2009, B3; J.Adamy, “Starbucks Could Cut
Management, febbraio 2005, pp. 28–34; J. Adamy, “Schultz’s Second Act 410(k) Match,” The Wall Street Journal, 24 dicembre 2008, p. B3; J.Adamy, “At
Jolts Starbucks,” Wall Street Journal, 19 maggio 2008, pp. A1, A11; M. Starbucks, a Tall Order for New Cuts, Store Closures,” The Wall Street Journal,
Weinstein, “Fresh Cup of Training,” Training, maggio 2008, p. 10; J. Adamy, 29 gennaio 2009, pp. B2, B3; J.Adamy, “Starbucks Shift Focus to Value, Cost
“Starbucks Plays Common Joe,” The Wall Street Journal, 9 febbraio 2009, p. Cutting,” The Wall Street Journal, 5 dicembre 2008, p. B1.
B3; J. Adamy,”Starbucks CEO, Top Officials Didn’t Get Bonuses for 2008,” The
Introduzione
I
l caso Starbucks chiarisce il ruolo chiave della gestione delle risorse umane (GRU)
nell’assicurare la sopravvivenza, l’efficacia e la competitività delle imprese. Per
Competitività: capacità competitività si intende la capacità di un’organizzazione di mantenere e guada-
dell’azienda di mantenere e gnare quote di mercato nel proprio settore. Le prassi di gestione delle risorse umane
guadagnare quote di mercato della Starbucks hanno sostenuto l’azienda nella realizzazione della propria strategia
nel proprio settore.
competitiva e nell’offerta di servizi apprezzati dai clienti. Il valore di un prodotto o
di un servizio è dettato dalla sua qualità e dalla capacità di soddisfare al meglio le
necessità del cliente.
La competitività è legata all’efficacia, che a sua volta dipende dalla capacità di
un’organizzazione di soddisfare le attese degli stakeholder (gli attori istituzionali:
gruppi di persone che hanno un interesse diretto per il modo in cui un’organizzazione
persegue le proprie strategie).
I principali attori istituzionali sono gli azionisti, che si aspettano di ottenere un
ritorno economico dal proprio investimento; i clienti, che esigono un prodotto o un
servizio di elevata qualità; e i dipendenti, che desiderano svolgere un lavoro gratifi-
cante e ricevere una retribuzione adeguata. La comunità territoriale di riferimento,
interessata a coinvolgere l’azienda in attività e progetti a sfondo sociale e a ottenerne
l’impegno a ridurre l’inquinamento ambientale, è un altro importante attore istitu-
zionale. Le imprese che non riescono a soddisfare le esigenze dei loro stakeholder
difficilmente sapranno costruire una condizione di vantaggio competitivo rispetto
alle dirette concorrenti.
Gestione delle risorse uma- L’espressione gestione delle risorse umane (GRU) si riferisce all’insieme delle
ne (GRU): insieme delle poli- politiche, delle prassi e dei sistemi che influenzano i comportamenti, gli atteggia-
tiche, delle prassi e dei sistemi menti e le prestazioni dei dipendenti. La Figura 1.1 mostra che la GRU si articola in
che influenzano i comporta-
menti, gli atteggiamenti e le molteplici attività; peraltro, per massimizzare la loro influenza sui risultati aziendali
prestazioni dei dipendenti. è necessario valutarle complessivamente, considerando la strategia sottostante. Come
risulta dalla figura, esse comprendono: l’analisi e la progettazione delle mansioni;
la determinazione dei fabbisogni di risorse umane (pianificazione del personale); la
ricerca dei potenziali collaboratori (reclutamento); le decisioni di assunzione (sele-
zione); l’erogazione di formazione ai dipendenti perché svolgano al meglio il proprio
compito e in preparazione a una crescita futura (formazione e sviluppo); la gestione
delle ricompense (retribuzione); la valutazione e la gestione delle prestazioni e la
creazione di un ambiente sicuro e di un clima lavorativo favorevole (relazioni inter-
ne). Il caso discusso in apertura di questo capitolo dimostra che la definizione delle
prassi di GRU può essere di supporto per il raggiungimento di traguardi e obiettivi
aziendali. In questo senso esse risultano strategiche.
Formazione e sviluppo
Relazioni interne
delle mansioni
Reclutamento
Retribuzione
Selezione
Risultati
aziendali
Figura 1.1
Le prassi di gestione
delle risorse umane Diversi studi empirici hanno dimostrato che una valida gestione delle risorse umane
consente di migliorare le prestazioni organizzative contribuendo alla soddisfazione dei
clienti e dei dipendenti, incrementando l’innovazione e la produttività, favorendo lo
sviluppo di una reputazione positiva dell’azienda nella sua comunità di riferimento.1
Peraltro, questo ruolo potenziale della GRU per il successo delle imprese è stato rico-
nosciuto solo di recente.
Nella prima parte di questo capitolo si descrivono il ruolo e le competenze necessarie
a una direzione del personale e/o ai manager di linea per poter rendere competitiva un’im-
presa. Nella seconda parte vengono delineate le sfide che le imprese si trovano a dover
affrontare di questi tempi, e che influiscono sulla loro capacità di soddisfare i bisogni di
azionisti, clienti, dipendenti e altri attori istituzionali. Si considera in che modo tali sfide
stiano influenzando la GRU. Il capitolo si conclude evidenziando le diverse prassi di GRU
che vengono trattate in questo libro, e il modo in cui esse possono essere utilizzate per
sostenere la capacità delle aziende di affrontare la competizione.
Tabella 1.1
Sottofunzione Attività esemplificative
Responsabilità
della funzione RU. Reclutamento Reclutamento, interviste, test e altre prove di selezione, gestione
e selezione dei lavoratori temporanei
Formazione Orientamento, addestramento, interventi di miglioramento
e sviluppo della produttività, formazione e sviluppo professionale
Ricompensa Amministrazione di salari e stipendi, analisi delle mansioni, gestione
dei premi di produttività, retribuzione per quadri e dirigenti, politiche
di incentivazione e valutazione delle posizioni
Benefit Gestione di assicurazioni, piani di pensionamento, stock option
e via dicendo
Servizi per dipendenti Programmi di assistenza per i dipendenti, gestione dei trasferimenti,
piani di outplacement
Relazioni con i Indagini di clima, relazioni sindacali, contenzioso, provvedimenti
dipendenti disciplinari.
Dati sul personale Gestione del Sistema Informativo per il Personale
Fonte: Adattato da SHRM-BNA Research 66, ”Policy and Practice Forum: Human Resource Activities, Budgets, and Staffs,
2000-2001” Bulletin to Management, Bureau of National Affairs Policy and Practice Series, 28 Giugno 2001. Washington, DC:
Bureau of National Affairs.
e l’esecuzione dei compiti di amministrazione del personale. Per altre attività, quali
per esempio lo svolgimento di interviste di selezione, la gestione delle prestazioni e i
programmi di miglioramento della qualità e della produttività, essa in genere collabora
con le direzioni di linea. Le imprese più grandi tendono molto più spesso di quelle mi-
nori ad assumere specialisti di GRU, con una esperienza professionale prevalente nel
campo delle Relazioni Sindacali e del Diritto del Lavoro. Altre aree di specializzazione
piuttosto diffuse riguardano il reclutamento e la selezione, le politiche di ricompensa,
la formazione e lo sviluppo organizzativo.3
La funzione RU può svolgere vari ruoli e assumere diverse responsabilità in re-
lazione alle dimensioni dell’azienda, alle caratteristiche dell’organismo personale,
al settore e al sistema di valori in cui si riconosce la direzione aziendale: in alcune
aziende essa esercita una responsabilità piena sulle attività di GRU, mentre in altre si
trova a doverla condividere con i manager di altre funzioni aziendali quali per esem-
pio la finanza, la produzione e i sistemi informativi. In alcune aziende la direzione
del personale viene consultata dell’Alta Direzione; in altre prende autonomamente
decisioni su aspetti come le assunzioni, la formazione e la retribuzione in base alle
politiche decise dai vertici.
Un modo per esaminare i ruoli e le responsabilità della funzione RU è considerarla
un’attività appartenente all’azienda e dotata di tre linee di prodotto, come mostrato nella
Figura 1.2. La prima linea di prodotto, servizi amministrativi e transazioni, è quella tra-
dizionalmente fornita dalla funzione RU, mentre il ruolo di partner di servizi e quello di
partner strategico sono i prodotti più innovativi attualmente richiesti dall’alta dirigenza.
Si considerino per esempio le aspettative e le percezioni degli amministratori delegati
di Hyperion, Revlon Cosmetici e Vodafone rispetto alla funzione RU. L’Amministratore
Delegato di Hyperion desidera che i leader della funzione RU siano in grado di mettere
in discussione il suo ruolo e quello dei membri della squadra dirigenziale e di garantire
la gestione ottimale delle funzioni gestionali di base; in questo modo, il team RU può
evidenziare un livello di prestazioni più elevato all’interno dell’azienda e garantire che i
dipendenti lavorino al massimo delle loro potenzialità. Revlon si aspetta che la funzione
RU sia in grado di farsi portatrice di un pensiero strategico e innovativo, di pianificare
e sviluppare un rapporto solido con l’azienda. Secondo l’Amministratore Delegato di
Vodafone, la funzione RU è essenziale per il successo dell’azienda nel lungo periodo
perché può infondere entusiasmo nei dipendenti contribuendo a vincere la naturale
resistenza al cambiamento mostrata da gran parte delle persone.
La funzione RU di SYSCO Corporation, colosso nordamericano nella commercia-
lizzazione e distribuzione di prodotti alimentari, sta rivestendo con successo i ruoli
di partner di servizi e partner strategico.4 Il direttore del personale e il responsabile
amministrativo si assicurano che la strategia RU sia allineata alla strategia competi-
tiva. SYSCO cerca di differenziarsi dalla concorrenza sul mercato fornendo valore
attraverso i prodotti e i servizi al cliente. La funzione RU si dedica ad assicurarsi
che siano in atto cinque processi: una visione comune dei valori e degli obiettivi
della missione aziendale, l’individuazione di aspettative chiare tra i dipendenti e la
dirigenza attraverso il processo di gestione delle prestazioni, il rispetto delle leggi, il
Figura 1.2 mantenimento di un alto livello di entusiasmo tra i dipendenti e la disponibilità delle
La funzione RU come attività capacità e delle tecnologie richieste per offrire un contributo significativo all’azienda.
dotata di tre linee di prodotto
La funzione RU, partner strategico in tutti i processi, lavora con i senior manager
Fonte: Adattato dalla Figura allo sviluppo di programmi e linee guida di supporto ai processi, che offre ai ma-
1, “HR Product Lines,” in E. E.
Lawler, “From Human Resource nager di linea incaricati di eseguirli e adeguarli alle necessità specifiche della loro
Management to Organizational attività. Il funzionamento dei processi viene valutato mediante tre indicatori chiave:
Effectiveness,” Human Resource
Management 44 (2005), pp. la soddisfazione dei dipendenti, il numero di dipendenti impiegati dall’azienda per
165–169.
vendere 100.000 scatole di prodotti e i dati relativi alla fidelizzazione del personale
per ogni funzione dell’azienda. L’alta dirigenza si riunisce quattro volte all’anno per
esaminare i dati e verificare se sono in linea con le spese di gestione e gli utili lordi.
Per esempio, a partire dalla fine degli anni Novanta, SYSCO ha registrato un aumento
del tasso di fidelizzazione dei suoi 10.000 addetti alla vendita dal 70 all’80%, con un
conseguente risparmio di oltre 70 milioni di dollari all’anno.
Figura 1.3
Le sei competenze degli
specialisti di GRU
Attivista credibile
• Conseguire risultati con
integrità
• Condividere informazioni
• Instaurare relazioni basate sulla
fiducia
• Influenzare gli altri, esprimere osservazioni
schiette, assumere rischi adeguati
Tabella 1.2 1. Quali attività svolte dalla funzione RU costituiscono dei servizi a valore aggiunto per i propri
Domande per determinare se
clienti interni?
le Risorse Umane svolgano un
ruolo strategico nella gestione 2. In che modo la funzione RU può contribuire ai risultati di bilancio?
aziendale 3. In che modo si sta misurando l’efficienza della funzione RU?
4. Come si può reinvestire risorse sui dipendenti?
5. Quale strategia di gestione delle risorse umane viene adottata per favorire lo sviluppo
competitivo dell’azienda?
6. Che cosa convince un dipendente a rimanere nella nostra azienda?
7. Con quali investimenti nei sistemi di GRU potremo avere una funzione RU migliore di quella
dei nostri concorrenti?
8. Cosa dovremmo fare nell’ambito delle RU per migliorare la nostra posizione nel mercato?
9. Qual è il miglior cambiamento che possiamo attuare per preparaci al futuro?
Fonte: tratto da A. Halcrow, “Survey Shows HR in Transition”, Workforce, giugno 1988, p. 74.
partner strategico.17 Molte attività sono oggi svolte ricorrendo all’outsourcing, o uti-
lizzando la tecnologia informatica.
La General Motors sta tentando di formare degli specialisti di GRU affinché possano
ricoprire il ruolo di consulenti interni. L’azienda ha sviluppato un percorso professio-
nale completo che consente ai dipendenti di comprendere quali sono gli obiettivi della
funzione, che cosa comportano i cambiamenti nelle prassi aziendali di GRU per loro,
e quali sono i piani di evoluzione della funzione. I corsi hanno l’obiettivo di aiutare gli
specialisti del personale ad acquisire conoscenze di business in campi come la finanza
aziendale, la gestione del cambiamento e lo sviluppo di relazioni interpersonali. La GM
spera che in un prossimo futuro coloro che si occupano di personale siano in grado di
lavorare insieme alle unità di business per diagnosticarne i problemi. Mentre gli spe-
cialisti vengono formati, i responsabili del personale ai massimi livelli operano a stretto
contatto con i top manager della linea con l’obiettivo di convincerli che la funzione è a
loro completa disposizione per aiutarli a implementare la strategia aziendale, e non solo
per svolgere le attività transazionali. Ora i manager di linea stanno assumendo diretta-
mente la responsabilità di diverse attività di GRU. Per esempio, GM ha recentemente
introdotto un nuovo piano di ricompense per dipendenti che è stato implementato dai
manager di linea senza nessun aiuto da parte della funzione RU.
La principale organizzazione professionale nel campo della GRU è la Society for
Human Resource Management (SHRM): si tratta della più grande associazione a livello
mondiale, alla quale sono iscritti oltre 210.000 fra professionisti e studenti di tutto il
mondo. La SHRM offre servizi di formazione ed informazione, organizza conferenze
e seminari, gestisce relazioni con organi governativi e con i media, rende disponibili
servizi on-line e pubblicazioni ( per esempio HR magazine). Si può visitare il sito web
www.shm.org per avere ulteriori informazioni.
In Italia, le associazione più importanti sono l’AIDP (Associazione Italiana Direttori del
Personale) e il GIDP (Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale). Esse offrono servizi
analoghi a quelli della SHRM, e dispongono di propri siti (www.aidp.it e www.gidp.it).
Sostenibilità: capacità di
Le sfide competitive che influenzano
un’azienda di sopravvivere la gestione delle risorse umane
in un ambiente competitivo
e dinamico. Questa definizio- Tre sfide competitive che le aziende stanno affrontando in questo momento accresceranno
ne implica un approccio alle l’importanza delle prassi di gestione delle risorse umane: si tratta della sfida della soste-
decisioni organizzative che nibilità, della sfida della globalizzazione e di quella tecnologica (si veda la Figura 1.4).
considera l’impatto a lungo
termine delle strategie sugli
attori istituzionali.
La sfida della sostenibilità
Attori istituzionali (stake-
holder): comprendono i diversi Tradizionalmente, la sostenibilità è stata considerata un aspetto della responsabilità so-
gruppi di soggetti che hanno
relazioni con un’organizzazione
ciale aziendale legata all’impatto che un’organizzazione ha sul proprio ambiente.18 Noi
e, conseguentemente, vedono assumeremo una prospettiva più ampia. Per i nostri fini, la sostenibilità fa riferimento
i propri interessi strettamente alla capacità dell’azienda di sopravvivere ed aver successo in un ambiente competitivo
intrecciati a essa (per esempio: e dinamico. Il successo dipende da quanto essa sappia soddisfare i bisogni degli attori
dipendenti, fornitori, clienti, istituzionali. Con questo termine ci si riferisce agli azionisti, alla comunità, ai clienti,
azionisti e comunità territoriali).
• Fornire un ritorno per gli • Espandersi in mercati esteri • Cambiare i ruoli dei
azionisti • Preparare i dipendenti dipendenti e manager
• Fornire prodotti e servizi a lavorare in ambienti • Integrare la tecnologia e i
di elevata qualità e valide internazionali sistemi sociali
esperienze lavorative ai • Sviluppare l’e-commerce e
dipendenti l’e-HRM
• Accrescere il valore della
conoscenza
Figura 1.4
Sfide competitive
per le aziende ai dipendenti e a tutti gli altri soggetti che sono portatori di un interesse significativo nei
confronti dell’azienda. La sostenibilità include la capacità di far fronte a cambiamenti
economici e sociali, di impegnarsi a operare secondo prassi etiche e socialmente re-
sponsabili, di fornire prodotti e servizi di elevata qualità e di porre in essere metodi per
determinare se l’azienda risponda effettivamente ai bisogni dei propri attori istituzionali.
Molti cambiamenti economici esercitano un impatto sulla gestione delle risorse
umane. Peraltro, per rimanere competitivi in un’economia globale sono necessarie
non solo nuove competenze; ma anche orari di lavoro impegnativi e contratti di nuova
concezione. L’emergere di nuove occupazioni, l’invecchiamento dei dipendenti e la loro
conseguente uscita dalla forza lavoro, la crescita lenta della popolazione e la mancanza
di personale con le competenze necessarie a svolgere le mansioni oggi più richieste
confermano che la domanda di personale tenderà a essere superiore all’offerta. Questa
situazione ha causato la cosiddetta “guerra dei talenti”, aumentando l’attenzione delle
aziende su come attrarre e trattenere le risorse umane.
Cambiamenti economici
Attualmente l’economia statunitense e l’economia globale sono in recessione. La con-
trazione economica registrata negli Stati Uniti e in Europa è la peggiore dal secondo
dopoguerra. La recessione ha molteplici possibili cause, tra cui la crisi dei prestiti sub-
prime e il fallimento di grandi istituti finanziari come Lehman Brothers e Merril-Lynch.19
Le cattive notizie sul fronte economico hanno contribuito ad alimentare una mancanza
di fiducia nell’economia, rendendo molto difficile l’ottenimento di credito e prestiti
da parte di imprese e consumatori. Gran parte dei settori industriali – in particolare il
commercio al dettaglio, l’industria automobilistica, il settore manifatturiero e quello
edilizio – sono stati gravemente colpiti dalla crisi. La congiuntura economica negativa
non ha investito solo gli Stati Uniti: le economie della Cina e dell’India hanno evidenziato
un rallentamento, mentre l’Europa, il Messico e il Giappone sono entrati in recessione.
Le conseguenze di questa congiuntura economica negativa sulla gestione delle risorse
umane sono difficili da valutare. La fragilità dell’economia induce un numero crescente
di aziende a ridurre la forza lavoro, posticipare i piani per nuove operazioni e crescita e
rivedere i budget destinati alle risorse umane tagliando programmi e costi non essenziali.
Per esempio, a gennaio 2009 sono stati persi oltre 655.000 posti di lavoro, con licenziamenti
in aziende come Pfizer, Texas Instruments, Home Depot, General Motors, Boeing, Alcoa,
Andersen e World Wrestling Entertainment.20 Secondo una stima, la crisi economica indur-
rà le aziende a ridurre il budget per la formazione di oltre il 10%;21 molto probabilmente
i primi obiettivi dei tagli saranno le attività legate al morale e al team building, seguite
dallo sviluppo professionale, la formazione per tutto il personale e il reclutamento.22
Anche in Italia si sta registrando una significativa riduzione dei posti di lavoro, mentre
le riforme pensionistiche obbligano i lavoratori a rimandare il proprio pensionamento.
Nonostante le misure di austerità, in molti casi le funzioni RU stanno aiutando le
aziende ad adattarsi alla congiuntura economica negativa, preparandole a essere ben
posizionate quando il clima economico migliorerà. Molte aziende chiedono ai manager
di determinare il carico di lavoro corrente e le necessità di assunzioni.23 I dati vengono
elaborati dalla funzione RU per effettuare previsioni sulle variazioni della forza lavoro
e, grazie a questo sistema, si è in grado di prevedere le necessità future con maggiore
precisione, evitando di assumere nuovi dipendenti per poi doverli licenziare. Alla
IVECO di Brescia nel 2012 è stato attivato un contratto di solidarietà che comporta
una riduzione dell’orario di lavoro del 46% e coinvolge 2500 dipendenti. I dipendenti
accettano una riduzione salariale corrispondente al minor lavoro, che viene parzialmente
compensata da una integrazione pagata dall’INPS: in questo modo si cerca di evitare il
licenziamento collettivo preservando l’organico in previsione di una lunga ripresa. Altre
aziende reagiscono con la cancellazione degli straordinari e obbligando i dipendenti a
utilizzare le ferie accumulate. Nucor Corporation ha attuato un programma di solidarietà
denominato “Share the Pain”, che determina una riduzione del costo del lavoro senza
inficiare la produttività attraverso orari di lavoro e salari ridotti. Isis Pharmaceutical
capitalizza il rallentamento dell’economia per assumere talenti offrendo una paga più
bassa. Xilinx Inc. ha reagito alla crisi con riduzioni del salario, ferie obbligatorie e un
programma sabbatico che prevedeva una retribuzione ridotta per i dipendenti disposti
a tornare a studiare oppure a lavorare per organizzazioni no profit, con un risparmio
complessivo rispetto al costo del lavoro di oltre 35 milioni di dollari.
Sia Philips Electronics che Estée Lauder hanno deciso di investire nei programmi
per la gestione dei talenti.24 Philips Electronics ha ridotto il budget per la formazione,
ma continuerà a offrire il programma Inspire ai dipendenti ad alto potenziale, con una
particolare enfasi sugli aspetti legati alla strategia competitiva e alla leadership perso-
nale. L’azienda crede che gli investimenti in tal senso possano contribuire ad alleviare
l’impatto della recessione e preparare il terreno per la ripresa economica. Estée Lauder
Companies, azienda produttrice di cosmetici, ha registrato una diminuzione di vendite e
profitti, con il conseguente taglio di oltre 2000 posti di lavoro nel giro di due anni; non ha
però eliminato i programmi per lo sviluppo della leadership, incentrati sull’importanza
dell’innovazione e la gestione del cambiamento durante le fasi di turbolenza economica.
Struttura dell’economia. La concorrenza nel mercato del lavoro dipende dalla crescita o
dal declino di settori industriali, mansioni e occupazioni. È molto rilevante anche il numero
totale e la competenza delle persone che si rendono disponibili per lavorare a tempo pieno.
Alcune previsioni elaborate negli Stati Uniti indicano che quindici delle trenta occupazioni
a maggiore velocità di crescita sono legate al settore della sanità (per esempio, assistente
medico e igienista dentale), sette a quello dei computer (per esempio, ingegnere del softwa-
re, sistemista software e manager di sistemi informativi), tre all’educazione (per esempio,
insegnanti d’asilo) e, infine, tre al settore ambientale (per esempio, responsabile dello
smaltimento di materiali pericolosi).26 Le occupazioni ad alto tasso di crescita sono quelle
per cui si prevede un incremento superiore alla media generale di un mercato del lavoro.
Le occupazioni che richiedono formazione universitaria di primo o secondo livello
per una posizione di primo impiego evidenzieranno una crescita più alta della media di
tutte le altre occupazioni. Diciotto delle 30 occupazioni a maggiore velocità di crescita
sono legate al settore delle professioni, dieci a quello dei servizi; quindici di esse richie-
dono una laurea di primo livello o un titolo superiore come fonte primaria di istruzione
e formazione. Gran parte delle 30 occupazioni a crescita più rapida sono considerate
di carattere professionale, legate al settore della sanità, dell’istruzione e della scienza.
Il futuro mercato del lavoro sarà un’economia della conoscenza e un’economia dei
servizi,27 con numerosi impieghi altamente qualificati di tipo manageriale o professio-
nale e impieghi poco qualificati nel settore dei servizi. Le barriere tra lavoro legato alla
conoscenza e lavoro legato ai servizi diventano sempre più sfumate con l’emergere
di occupazioni legate al “tecnoservizio”, che associano la tecnologia dei servizi alle
applicazioni software. L’ingegneria del software, l’assistenza tecnica e la consulenza
scientifica sono ambiti in cui si lavora a diretto contatto con i clienti, che possono eser-
citare un’influenza sulla progettazione del prodotto.
La Tabella 1.3 mostra le aree di contenuto e competenze più essenziali nei prossimi
cinque anni secondo i top manager intervistati in un sondaggio. Tuttavia, i neo assunti
di norma non possiedono queste e altre capacità necessarie alle imprese per competere
in un’economia globale. Secondo uno studio condotto dalla National Association of
Manufacturing statunitense tra gli operatori del settore manifatturiero, il 36% degli
intervistati sosteneva che i dipendenti mostrassero capacità di lettura, scrittura e comu-
nicazione insufficienti.28 Numerosi candidati non presentano le capacità di alto livello
richieste dalle imprese. Da altri sondaggi condotti tra gli imprenditori è emerso che se-
condo oltre la metà degli intervistati coloro che sono in possesso di un diploma di scuola
superiore mostrano carenze nelle capacità di problem solving e pensiero critico, nella
comunicazione orale e scritta e nella professionalità/etica del lavoro.29 In un sondaggio
online condotto tra i membri della American Society for Training and Development,
il 97% dei partecipanti segnalava la presenza di uno skill gap (carenza di competenze
Tabella 1.3
Classifica Conoscenze di base e competenze applicate Percentuale
Aree di contenuto e di
competenze di crescente 1 Pensiero critico/problem solving (77,8%)
importanza secondo le 2 Applicazioni informatiche (77,4%)
previsioni
3 Lavoro di squadra/collaborazione (74,2%)
4 Creatività/innovazione (73,6%)
5 Diversità (67,1%)
6 Leadership (66,9%)
7 Comunicazione (65,9%)
8 Professionalità/etica del lavoro (64,4%)
9 Etica/responsabilità sociale (64,3%)
10 Comunicazione scritta (64%)
Fonte: J. Casner-Lotto e L. Barrington, “Are They Really Ready to Work?” Research Report, The Conference Board, Corporate
Voices for Working Families, Partnership for 21st Century Skills, and Society for Human Resource Management, ottobre 2006.
specifiche) nella propria azienda.30 Inoltre, leader aziendali come Bill Gates hanno
espresso preoccupazione per il basso numero di studenti iscritti a facoltà scientifiche e
ingegneristiche negli Stati Uniti rispetto ad altri paesi. Il numero di laureati in ingegneria
in Cina è quattro volte superiore rispetto agli Stati Uniti (anche se non tutti ricevono
una formazione di livello pari a quella degli ingegneri statunitensi)31, in Giappone è
due volte superiore mentre nella Corea del Sud è equivalente. Ciò ha determinato una
carenza di professionisti nel settore ingegneristico e tecnico negli Stati Uniti.
Al fine di migliorare le competenze della forza lavoro attuale e futura, le imprese
investono nella formazione dei dipendenti e collaborano con scuole e università. Per
esempio, il programma “Transition to Teaching” di IBM consente ai dipendenti di
prendere un periodo di congedo dal lavoro di tre mesi per insegnare; per superare la
selezione, gli interessati devono presentare requisiti come dieci anni di servizio presso
IBM, una laurea di primo livello o un titolo di studio superiore in discipline matema-
tiche o scientifiche ed esperienza come insegnanti, tutor o volontari nelle scuole. IBM
auspica che molti dei dipendenti più anziani dotati di una formazione matematica o
ingegneristica aderiscano al programma, trasformandosi in insegnanti di alto profilo di
matematica e scienze per le scuole pubbliche.
Un altro modo di guardare alla crescita occupazionale è considerare la relazione fra
retribuzioni e mansioni. Gli impieghi che crescono più velocemente promettono anche
retribuzioni più elevate (con guadagni medi nella metà superiore della distribuzione dei
guadagni di tutti gli impieghi); tra questi, figurano analista di sistemi di reti e comunica-
zione di dati, amministratore di banche dati, assistente medico, ingegnere del software,
grafico e operaio siderurgico.32 È importante notare che le occupazioni a maggiore ve-
locità di crescita e più retribuite non sono esclusivamente legate ai settori della sanità e
dell’informatica e non sempre richiedono un diploma universitario. Ciononostante, gli
imprenditori dimostrano di preferire per l’assunzione persone con competenze formate
attraverso una preparazione scolastica superiore, che spesso si traducono in un livello
retributivo più elevato per il dipendente.
Tabella 1.4
Capitale umano
Esempi di risorse intangibili
• Conoscenza tacita
• Istruzione
• Know-how professionale
• Competenze pratiche
Capitale cliente
• Relazioni con la clientela
• Marchi
• Fedeltà del cliente
• Canali di distribuzione
Capitale sociale
• Cultura aziendale
• Filosofia di gestione
• Prassi di gestione
• Sistemi informali di networking
• Relazioni di coaching/mentoring
Capitale intellettuale
• Brevetti
• Diritti d’autore
• Segreti commerciali
• Proprietà intellettuale
Fonti: Adattato da L. Weatherly, Human Capital: The Elusive Asset (Alexandria, VA: 2003 SHRM Research Quarterly); E. Holton e
S. Naquin, “New Metrics for Employee Development,” Performance Improvement Quarterly 17 (2004), pp. 56–80; M. Huselid,
B. Becker e R. Beatty, The Workforce Scorecard (Boston: Harvard University Press, 2005).
re dopo gli attentati terroristici dell’undici settembre 2001. Attribuisce inoltre grande
importanza alla formazione e allo sviluppo, di modo che i dipendenti acquisiscano le
capacità necessarie per svolgere molteplici mansioni: i velivoli Southwest vengono
rapidamente sottoposti alle operazioni di pulizia e controllo in aeroporto perché i di-
pendenti dispongono di molteplici insiemi di competenze applicabili a svariati aspetti
delle procedure di preparazione al decollo. Grazie a queste politiche di gestione delle
risorse umane, i dipendenti Southwest sono fedeli, produttivi e flessibili (apportando un
notevole contributo al successo della compagnia aerea). Le concorrenti possono disporre
di risorse finanziarie uguali o superiori oppure di risorse fisiche paragonabili a quelle di
Southwest (per esempio, aeromobili e gate simili), ma sono le risorse intangibili, e in
particolare il capitale umano, a determinare il successo di Southwest e la sua posizione
di vantaggio competitivo. American Airlines e United Airlines dispongono di risorse
finanziarie e fisiche analoghe (se non superiori), ma i loro tentativi di competere con
Southwest offrendo voli lungo le stesse rotte non sono andati a buon fine.
Consapevole dell’importanza del capitale umano e del capitale sociale, l’Ammini-
stratore Delegato di Cisco Systems John Chambers ha trasformato un’azienda con uno
o due prodotti primari e dieci persone al vertice responsabili delle decisioni più impor-
tanti in un’azienda in cui reti di comitati e consigli di dipendenti e applicazioni Web
2.0 favoriscono la collaborazione.36 I direttori delle unità operative sono responsabili
l’uno del successo dell’altro; la directory è elaborata in maniera tale da consentire a
tutti di trovare la risposta a una domanda, il demo di un prodotto o la persona giusta per
rivolgersi a un cliente in qualsiasi lingua, ovunque nel mondo. Grazie a una maggiore
collaborazione diretta e virtuale, Cisco Systems ha sviluppato la capacità di far arrivare
i prodotti sul mercato più rapidamente.
È stato dimostrato che esiste una relazione tra le risorse intangibili e i profitti di
un’azienda. Secondo uno studio condotto dalla American Society for Training and
Development su oltre 500 società statunitensi quotate in Borsa, le imprese che hanno
investito di più in formazione e sviluppo presentavano un rendimento per gli azionisti
superiore dell’86% rispetto alle aziende che hanno investito meno e del 46% rispetto
alla media del mercato.37
Un numero crescente di aziende si dimostrano interessate ad accrescere il proprio
capitale intellettuale per conseguire un vantaggio competitivo sui concorrenti. Come con-
Lavoratori della conoscenza seguenza, esse cercano di attrarre, sviluppare e trattenere i lavoratori della conoscenza
(knowledge workers): dipen- (knowledge workers). Si tratta di prestatori d’opera che contribuiscono all’azienda non
denti che possiedono i mezzi attraverso il lavoro manuale, ma grazie a una conoscenza tecnica altamente specializzata
intellettuali per produrre un
bene o servizio. o a ciò che sanno dei clienti. Ai dipendenti non va semplicemente chiesto di svolgere dei
compiti, ma di saper condividere il loro sapere, collaborando alla ricerca di soluzioni. I
lavoratori della conoscenza hanno molte possibilità di impiego: se lo desiderano, possono
lasciare un’azienda ed offrire la loro esperienza al concorrente. La loro presenza è sempre
più richiesta a causa della crescita delle occupazioni che ne hanno necessità.
Si prevede che la sanità, i servizi professionali e sociali, le occupazioni nel campo
dell’ingegneria e del management, determineranno circa la metà delle nuove occupazioni
Empowerment: Processo a esclusione dei lavori agricoli e di bassa manovalanza.
che consiste nel trasferire ai Per beneficiare delle conoscenza dei dipendenti è necessario adottare uno stile di
dipendenti la responsabilità direzione che faccia leva sullo sviluppo professionale e la responsabilizzazione. Il pro-
e l’autorità di prendere delle
decisioni. cesso di empowerment consiste nel trasferire al personale la responsabilità e l’autorità
necessarie per assumere le decisioni riguardanti tutti gli aspetti dello sviluppo dei pro-
dotti e del servizio assistenza ai clienti.38 I dipendenti si trovano così a dover rendere
conto dell’andamento dei prodotti e dei servizi, condividendo i risultati sia positivi che
negativi. Affinché il processo di empowerment abbia successo, i dirigenti devono essere
formati a favorire il collegamento dei dipendenti con risorse interne ed esterne all’azienda
(persone, siti web, e via dicendo), aiutare i lavoratori a interagire con i loro colleghi
ed assicurarsi che essi siano costantemente aggiornati sulle questioni più importanti e
sappiano collaborare vicendevolmente. Inoltre i dipendenti devono saper usare il web,
l’e-mail e tutti gli strumenti per comunicare, raccogliere e condividere informazioni.
Poiché le aziende sono sempre più basate sulla conoscenza, è importante promuovere
e consolidare il sapere a tutti i livelli (di singolo individuo, gruppo o aziendale). Presso
uno stabilimento produttivo Nissan Motors negli Stati Uniti, sedici squadre, ciascuna
composta da 8-16 dipendenti provenienti da reparti diversi, si incontrano settimanalmente
per discutere di aspetti come la qualità, la diversità e il supply chain management.39 I
membri, selezionati dalla dirigenza, sono considerati ad alto potenziale e ricettivi rispetto
alle nuove idee. Le squadre hanno il compito di mettere in discussione l’organizzazione
e proporre nuove iniziative per rendere l’azienda più creativa e innovativa. Per esempio,
a seguito di un dibattito all’interno di una squadra su come contenere i costi, è stata
sviluppata una proposta di lavoro a domicilio e si è condotto un esperimento per deter-
minare gli eventuali benefici. Secondo i risultati di uno studio pilota che ha coinvolto
41 dipendenti, il lavoro a domicilio si traduceva in una riduzione dei costi di gestione,
un miglioramento dello stato d’animo e un incremento della produttività dei lavoratori
partecipanti al progetto. Ne è nata un’iniziativa di ufficio virtuale presso il quartier
generale Nissan a Nashville (Tennessee), mentre i dipendenti incaricati di analizzare le
tendenze del mercato e identificare i concept lavorano presso la loro abitazione.
Oltre ad attrarre e trattenere i lavoratori della conoscenza, le aziende devono essere in
grado di adattarsi ai cambiamenti. Per cambiamento si intende l’adozione di una nuova
idea o comportamento. Gli avanzamenti tecnologici, i mutamenti nella forza lavoro e
nelle leggi, la globalizzazione e l’emergere di nuovi competitori sono alcuni dei fattori
che determinano forti pressioni al cambiamento. Il processo è inevitabile poiché i pro-
dotti, le aziende e i settori sperimentano cicli di vita sempre più brevi.40 Per esempio,
la Samsung Electronics ha tagliato un terzo della retribuzione, rimpiazzato metà dei
manager più anziani, venduto rami d’azienda per un valore pari a 1,9 miliardi di euro
e introdotto nuovi prodotti per evitare il fallimento.
Un ambiente in continua trasformazione richiede ai dipendenti di comprendere e
Learning organization: un seguire una filosofia orientata all’apprendimento. Una learning organization abbrac-
contesto lavorativo che sti- cia la cultura dell’apprendimento continuo, mettendo tutti i dipendenti in condizione
mola i dipendenti ad acquisire di acquisire e condividere continuamente le proprie conoscenze. I miglioramenti nella
continuamente nuove cono-
scenze. qualità dei prodotti e servizi non si arrestano mai, anche quando termina la formazione.41
I dipendenti devono avere accesso alle risorse finanziarie, al tempo e ai contenuti (corsi,
esperienze e opportunità di sviluppo) necessari per accrescere la loro conoscenza. I diri-
genti ricoprono un ruolo centrale nell’identificare i fabbisogni formativi e nell’accertare
che i dipendenti utilizzino la formazione ricevuta nel loro lavoro. I prestatori d’opera
dovrebbero essere incoraggiati a condividere le proprie conoscenze con i colleghi e gli
altri gruppi di lavoro utilizzando Internet.42 In una learning organization di successo
le squadre di lavoro collaborano per soddisfare i bisogni dei clienti. I dirigenti devono
Coinvolgimento del perso- Impegno nel coinvolgimento del personale. Per coinvolgimento del personale si
nale: il livello di coinvolgi- intende il livello di coinvolgimento e il grado di impegno verso il lavoro e l’azienda
mento e il grado di impegno dimostrati dai dipendenti.46 Il personale impegnato nel proprio lavoro e nei confronti
profuso dai dipendenti verso
il lavoro e l’azienda. dell’azienda determina un vantaggio competitivo attraverso una maggiore produtti-
vità, un migliore servizio ai clienti e un tasso di turnover più basso.47 Secondo un
sondaggio condotto su 50.000 dipendenti impiegati in aziende statunitensi, il 13 %
circa dei dipendenti sono poco coinvolti, evidenziano prestazioni poco soddisfacenti
impegnandosi il minimo indispensabile e potrebbero lasciare l’organizzazione. Il
76% circa mostra un coinvolgimento moderato, cioè un impegno marginale nei
confronti dell’azienda, ed esegue i compiti al livello atteso dai manager. Solo l’11%
dei dipendenti mostra un coinvolgimento elevato: animati da un forte impegno verso
l’azienda, questi lavoratori aiutano i colleghi, si rendono disponibili ad assumersi
nuove responsabilità e sono alla continua ricerca di nuovi modi per eseguire le proprie
mansioni sempre meglio.48
Forse il modo migliore per comprendere che cosa sia il coinvolgimento è esaminare
come viene misurato dalle aziende. Di norma, il coinvolgimento del personale viene
misurato attraverso indagini sugli atteggiamenti o sondaggi di opinione. Nonostante la
tipologia vari da un’azienda all’altra, secondo alcune ricerche le domande generalmente
vertono su 10 temi comuni, illustrati nella Tabella 1.5. Come è facile comprendere con-
sultando la tabella, il coinvolgimento del personale è influenzato dall’atteggiamento dei
manager nei confronti dei dipendenti e da prassi di gestione delle risorse umane come il
reclutamento, la selezione, la formazione e lo sviluppo, la gestione delle prestazioni, la
forma di organizzazione del lavoro e la retribuzione. Per esempio, le aziende dovrebbero
reclutare e selezionare dipendenti in grado di svolgere la mansione richiesta, disponi-
bili a impegnarsi per la realizzazione della strategia aziendali e positivamente reattivi
all’ambiente di lavoro. I sistemi di gestione delle prestazioni devono offrire ai dipendenti
l’opportunità di ricevere un feedback sul loro operato e un riconoscimento per i loro
successi. La retribuzione, comprensiva di incentivi, benefit e benefici non monetari come
asili nido aziendali, contribuisce ad accrescere il livello di coinvolgimento del personale,
mentre la formazione e lo sviluppo offrono opportunità di crescita personale all’interno
dell’azienda. Una forma di organizzazione del lavoro mirata a rendere significativa la
mansione di ciascuno e a consentire l’uso di una molteplicità di competenze incide su
diversi aspetti del coinvolgimento del personale, tra cui la soddisfazione, la propensione
a restare, l’orgoglio e l’opportunità di svolgere compiti stimolanti.
Tabella 1.5
Orgoglio rispetto all’azienda
Temi comuni
nel coinvolgimento Soddisfazione rispetto all’azienda
del personale Soddisfazione rispetto al lavoro
Opportunità di svolgere compiti stimolanti
Riconoscimenti e riscontri positivi rispetto ai contributi apportati
Incoraggiamento individuale da parte della dirigenza
Sforzi superiori o inferiori al minimo indispensabile
Consapevolezza del nesso tra la propria mansione e la missione dell’azienda
Prospettive di crescita in azienda
Propensione a restare in azienda
Fonte: Basato su R. Vance, Employy Engagement and Commitment (Alexandria, VA: Society for Human Resource Management,
2006).
una divisione ricambi risultavano molto coinvolti e Fabick ha scoperto che il dato era riconducibile alle
prassi di gestione delle risorse umane. Ha cominciato così a investire nello sviluppo dei talenti e dei punti
di forza dei manager responsabili di ricambi, assistenza e operazioni, con iniziative di formazione mirate
ad accrescere il coinvolgimento, per esempio come operare una selezione ottimale del management e dei
nuovi dipendenti dotati delle capacità e competenze giuste per svolgere al meglio il proprio lavoro. Le
nuove prassi di gestione delle risorse umane hanno determinato un effetto rilevante sui profitti dell’azienda:
suddividendo i gruppi di vendita in base al livello di coinvolgimento in più e meno coinvolti e raffrontando
i risultati, è emerso che i più coinvolti avevano incrementato la percentuale di vendite nette del settore
del 24% rispetto all’8% del gruppo meno coinvolto. Inoltre, per i gruppi di vendita più coinvolti, i risultati
complessivi di coinvolgimento del cliente sono risultati superiori dell’8% rispetto a quelli relativi ai gruppi
di vendita meno coinvolti.
Gestione dei talenti: sforzi La gestione dei talenti. Per gestione dei talenti si intendono gli sforzi strategici piani-
strategici pianificati e sistema- ficati e sistematici delle aziende per attrarre, trattenere, sviluppare e motivare dipendenti
tici delle aziende per attrarre, e manager dotati di elevate competenze. Secondo quanto riferito dalle stesse aziende,
trattenere, sviluppare e mo-
tivare dipendenti e manager le sfide più difficili nell’ambito della gestione dei talenti consistono nell’identificare i
dotati di elevate competenze. dipendenti dotati di talento manageriale e curarne la formazione e lo sviluppo necessari
per rivestire posizioni dirigenziali.50 In molti casi, mancano dipendenti dotati delle
competenze necessarie per ricoprire un ruolo dirigenziale in un’economia globale.51
Per operare con successo in un contesto globalizzato, i manager devono mostrare con-
sapevolezza di sé e capacità di costruire team internazionali, creare prassi globali di
gestione e marketing e curare la gestione e l’interazione con dipendenti dotati di bagagli
culturali diversi. I manager contribuiscono ad accrescere il coinvolgimento del personale
attraverso funzioni gestionali di base (pianificazione, organizzazione, controllo, guida),
ma anche mediante buone capacità comunicative, contributi allo sviluppo del personale
e lavoro collaborativo.
Si pensi per esempio a Schwan Foods e Yum!Brands.52 La prima azienda, che produce
pizze e torte surgelate, seleziona dipendenti dotati di talento per la leadership per inserirli
in programmi che prevedono lezioni di management e sessioni di coaching. Considerati
manager “ad alto potenziale”, i partecipanti devono inoltre svolgere compiti impegnativi
(per esempio, collaborare al lancio di una nuova joint venture in Messico) che li indu-
cono a capitalizzare le loro competenze migliori e svilupparne di nuove. Yum!Brands
possiede oltre 35.000 ristoranti KFC, Pizza Hut e Taco Bell in tutto il mondo e deve
formare un nutrito gruppo di manager per la gestione dei nuovi ristoranti previsti nei
piani di crescita, che prevedono per esempio l’apertura di due ristoranti KFC al giorno
in Cina. Per promuovere e sostenere la crescita globale, Yum! sta formando nuovi ma-
nager identificando i candidati con il giusto potenziale e assegnando loro compiti relativi
all’innovazione del prodotto, al marketing e allo sviluppo di capacità di management.
Secondo i risultati di alcuni sondaggi, le opportunità di crescita professionale, ap-
prendimento, sviluppo e svolgimento di compiti entusiasmanti e impegnativi sono tra i
fattori che più incidono sul coinvolgimento e sull’impegno del personale nei confronti
dell’impresa.53 È importante individuare i dipendenti che desiderano sviluppare le
proprie capacità e ambiscono a promozioni per consentire loro di crescere attraverso la
formazione e nuove esperienze di lavoro. Per esempio, Liz Claiborne cerca di evitare
il turnover dei dipendenti migliori creando mansioni con potenziale di crescita.54 Tali
mansioni prevedono nuovi compiti che richiedono l’applicazione delle competenze in
Forme contrattuali alterna- Ricorso a forme contrattuali alternative. Le forme contrattuali alternative compren-
tive: consulenti individuali, dono i contratti di consulenza individuali, il lavoro a richiesta, temporaneo e interinale.
lavoratori a chiamata, tem- Secondo le stime del Bureau of Labor Statistics, negli Stati Uniti le forme contrattuali
poranei e interinali che non
ricadono nella fattispecie dei alternative rappresentano circa l’11% dell’occupazione complessiva.55 Ci sono 10,3
tradizionali contratti lavorativi milioni di consulenti indipendenti, 2,5 milioni di lavoratori a richiesta, 1,2 milioni di
a tempo indeterminato. lavoratori temporanei e circa 813.000 interinali. La percentuale di occupati che operano
come consulenti indipendenti è aumentata di circa il 6% dal 2001 e la proporzione è
simile per altre forme contrattuali alternative. I lavoratori flessibili, coloro che non si
aspettano che l’incarico perduri nel tempo o lo ritengono temporaneo, rappresentano
negli USA dal 2 al 4% circa della forza lavoro totale. Sempre più persone preferiscono
non legarsi a una sola azienda e cercano forme di lavoro flessibili. Per esempio, posso-
no desiderare di lavorare meno ore per meglio bilanciare le responsabilità lavorative e
familiari. Coloro che sono stati licenziati ricorrono a questi strumenti mentre cercano
un’occupazione a tempo pieno. Dal punto di vista dell’azienda, è più facile aggiungere
dei lavoratori temporanei quando è necessario e porre fine al loro impiego quando non
lo è più. I lavoratori part-time possono essere utilizzati per apportare competenze di
valore non presenti nell’azienda, ovvero perché necessari per un progetto che deve
essere completato entro una certa data. Nike si avvale di 3.700 lavoratori temporanei
ogni anno, che vanno ad aggiungersi alla forza lavoro complessiva di 28.000 persone;56
aiutano l’azienda a gestire fasi specifiche del ciclo economico e soddisfano la necessità
di talenti specializzati per iniziative strategiche come lo sviluppo di nuovi prodotti o
nuovi concept per i punti vendita. Aziende come BMW si avvalgono dei lavoratori
flessibili che affiancano il personale nelle nuove linee di produzione oppure lo sostitu-
iscono in linee di produzione più obsolete mentre i dipendenti a tempo indeterminato
vengono formati per seguire nuovi processi di produzione. Tra coloro che optano per
forma contrattuali non tradizionali vi sono lavoratori ad alta qualificazione come gli
insegnanti, gli ingegneri, i manager, le infermiere e i bancari.
Molte organizzazioni stanno lanciando dei programmi per offrire orari più flessi-
bili, garanzie di tempo libero ed un impiego più produttivo della giornata di lavoro.
È un modo per attrarre e trattenere i dipendenti, aumentando la soddisfazione e la
produttività. I lavoratori infatti considerano gli orari flessibili un’ottima soluzione
per ridurre le pressioni e i conflitti che sorgono nel tentativo di bilanciare lavoro e
vita personale.
Best Buy, il più grande rivenditore di beni elettronici di consumo degli Stati Uniti,
ha completamente ridisegnato il luogo di lavoro dopo che i dipendenti del quartier
generale hanno sostenuto di sentirsi controllati dai manager per via di una mancanza
di fiducia nei loro confronti e di ricevere valutazioni influenzate dal carico di lavoro
apparente, e non reale.57 Il sistema Results-Only Work Environment (ROWE) lascia
liberi i dipendenti di lavorare come, quando e dove preferiscono. Che si rechino in uffi-
cio o scelgano di lavorare altrove, i lavoratori devono semplicemente portare a termine
i compiti loro assegnati impiegando il tempo necessario. L’obiettivo dell’esperimento
è ridisegnare il luogo di lavoro, ottenere un equilibrio migliore tra vita professionale
e familiare e ridefinire la natura stessa del lavoro. La partecipazione di persona alle
riunioni è opzionale e la sola richiesta è che i dipendenti raggiungano gli obiettivi
di produttività. Quando il responsabile delle relazioni con i dipendenti Steve Hance
prende parte a una teleconferenza mattutina con colleghi o clienti aziendali, è libero di
collegarsi tramite telefono cellulare mentre è a pesca sul lago o va a caccia di anatre:
“Nessuno a Best Buy sa dove mi trovo in realtà e nessuno se ne cura”. Dai sondaggi
condotti tra i dipendenti delle unità operative passate al sistema ROWE emerge un
miglioramento dei rapporti familiari e sociali e un maggior coinvolgimento nel lavoro:
le persone sono più concentrate ed entusiaste rispetto al lavoro e più impegnate nei
confronti dell’azienda.
Presso Dow Corning, ogni trimestre è prevista una settimana libera da riunioni,
per consentire ai dipendenti di ridurre gli spostamenti e lavorare senza interruzio-
ni.58 Grazie a questo sistema, la global manager Laura Asiala può beneficiare di uno
stacco dalle sue normali giornate lavorative, che iniziano alle cinque del mattino
e possono terminare anche a mezzanotte, e trascorrere le serate con i suoi due figli
senza ricevere telefonate internazionali di lavoro. IBM ha lanciato l’iniziativa “Thin-
kFridays”, concedendo il venerdì pomeriggio libero in modo che i programmatori
sparsi in tre continenti possano dedicarsi a condurre ricerche su nuove tecnologie o
lavorare ai loro articoli e brevetti senza doversi preoccupare di telefonate, e-mail e
comunicazioni via chat.
fusione del lavoro in team; la riduzione dei tempi di sviluppo dei prodotti e dei servizi
e l’orientamento della gestione al lungo termine.
Il Balance Scorecard differisce dalle tradizionali metodologie di misurazione
dei risultati aziendali perchè utilizza indicatori critici scelti in funzione della
strategia aziendale e delle sfide competitive: le organizzazioni devono tarare
il proprio sistema in relazione alle differenti situazioni di mercato, prodotto e
ambiente competitivo.
Un numero crescente di aziende ha fatto della sostenibilità una competenze comunicative e interculturali e capacità di feedback
componente essenziale della propria strategia competitiva. Per e project management. Novartis ha trasformato i programmi
esempio, General Mills mette in pratica i valori aziendali anche di formazione aziendale affinché risultassero efficaci anche per
attraverso il volontariato: l’Amministratore Delegato e i vertici REPSSI, con modalità di esposizione dei contenuti attraverso
aziendali siedono nel consiglio di amministrazione di organizza- lezioni in presenza e apprendimento online. Novartis e i partner
zioni no profit e sono attivi all’interno della comunità territoriale che curano la formazione, tra cui anche alcune Business School,
di riferimento. Cinque anni fa, dopo l’acquisizione di Pillsbury, finanziano le trasferte in Africa degli istruttori, che si rendono
i vertici aziendali della Divisione Alimentari di General Mills disponibili per attività di follow-up dopo la conclusione del corso.
hanno portato il team di neo-dipendenti a fare volontariato per Wal-Mart, spesso nel mirino dei critici per le prassi di lavoro
il Perspectives Family Center, che aiuta le famiglie in difficoltà. adottate, ha attivamente promosso numerose iniziative all’inse-
L’iniziativa è nata dall’idea che il volontariato potesse aiutare a gna della sostenibilità. Gli obiettivi ambientali di Wal-Mart sono
consolidare le nuove squadre di lavoro. I dipendenti della Divi- semplici e chiari: utilizzare esclusivamente energia rinnovabile,
sione si dedicano a progetti come imbiancare le aule dell’asilo ridurre a zero i rifiuti e vendere prodotti rispettosi dell’ambiente e
nido, raccogliere materiale scolastico da donare ai bambini più delle risorse naturali. Il Personal Sustainability Project (PSP) è pro-
svantaggiati e consegnare alberi di Natale. Sebbene il coinvol- gramma facoltativo mirato ad aiutare i partecipanti ad adottare
gimento dei dipendenti in tali attività sia nato da una necessità uno stile di vita più sostenibile modificando le proprie abitudini
aziendale, ora il volontariato è parte integrante dell’attività quotidiane. Gli obiettivi sono migliorare la salute e il benessere
dell’azienda. Il centro per l’assistenza clienti di General Mills del personale e dell’ambiente. Secondo i dati pubblicati sul sito
collabora con Catholic Charities USA offrendo pasti ai senzatetto dell’azienda, i dipendenti hanno riciclato circa 306 tonnellate
e prestando assistenza presso un centro per bambini abban- di alluminio, 128 tonnellate di vetro, 2700 tonnellate di carta
donati, insegnando loro come seguire una dieta equilibrata, e cartone e 1441 tonnellate di plastica. Hanno inoltre percorso
offrendo lezioni di ginnastica e contribuendo a progetti come più di 688.950 chilometri a piedi, in bici e a nuoto, cucinato
la ristrutturazione della sede del centro. I dipendenti Yoplait, in 368.779 pasti sani e perso peso per un totale complessivo di 83
partnership con la Greater Minneapolis Crisi Nursery, aiutano tonnellate circa. Oltre 19.000 dipendenti hanno riferito di aver
a preparare pasti caldi. Secondo il Presidente di General Mills smesso di fumare o ridotto il numero delle sigarette giornaliere.
Steve Sanger, oltre a prestare aiuto alla comunità, i dipendenti Oltre ad affiancare i partecipanti nei loro tentativi di seguire
stanno sviluppando capacità di leadership e altre competenze. uno stile di vita sostenibile, il programma incoraggia il lavoro
La casa farmaceutica Novartis sostiene REPSSI, un ente di bene- di squadra in progetti per la comunità territoriale: un punto
ficienza africano che fornisce supporto emotivo e psicologico ai vendita, per esempio, ha avviato un progetto per il riciclaggio di
bambini sieropositivi e malati di AIDS. Gli istruttori dell’azienda pneumatici usati, mentre un altro ha aiutato la comunità locale
offrono ai dipendenti REPSSI un programma di formazione a ripulire un’area naturale.
per lo sviluppo della leadership. L’ente di beneficienza punta a
espandere il proprio campo d’azione, arrivando a prendersi cura Fonti: Basato su M. Weinstein, “Charity begins @ Work,” Training, maggio
2008, pp. 56–58; M. Laff, “Triple Bottom Line,” T + D, febbraio2009, pp.
di 5 milioni di bambini entro il 2011; per raggiungere l’obiettivo, 34–39; www.walmartstores.com per i punti vendita Wal-Mart, Sustainability
i manager REPPSI hanno bisogno di formarsi per sviluppare Progress Update, 4 marzo 2009.
sulla comprensione dei suoi bisogni correnti e sull’anticipazione di quelli futuri, sulla
riduzione dei difetti e degli errori, sulla capacità di soddisfare le richieste evitando le
lamentele. Le modalità di intervento in caso di difetti ed errori è altrettanto importante
per attrarre e mantenere i clienti.
Oggi, a causa di un generale miglioramento delle conoscenze e della competizione,
i consumatori sono molto preparati ed esigenti. Le modalità di interazione con i clienti
degli impiegati amministrativi, dei venditori, del personale di contatto e di servizio
influisce sulla reputazione aziendale e sui risultati finanziari. I dipendenti devono co-
noscere bene il sistema di prodotto e servizio e devono avere ben chiare le decisioni
che possono prendere nel trattare con un cliente.
Per competere tanto a livello locale quanto in un business globale, le aziende devono
fornire un prodotto o un servizio di qualità. Se non riescono ad adeguarsi agli stan-
dard, la loro capacità commerciale con i rivenditori, i distributori e i clienti finali sarà
limitata. Alcuni paesi hanno addirittura degli standard di qualità che le aziende devono
Total Quality Management obbligatoriamente seguire se vogliono essere presenti. Con l’espressione Total Quality
(TQM): un approccio coope- Management (TQM) si intende lo sforzo pervasivo in tutta un’organizzazione volto a
rativo alla gestione aziendale migliorare continuamente il modo in cui le persone, le macchine e i sistemi portano a
che fa affidamento sulle capa-
cità e sulla propensione tanto termine un dato lavoro.66 I valori principali del TQM sono:67
dei dipendenti quanto dei ma-
nager a operare nell’intento di • la progettazione di metodi e processi in grado di soddisfare i bisogni dei clienti
migliorare continuamente la interni ed esterni;
qualità e la produttività. • la formazione alla qualità di ogni dipendente;
• la progettazione in funzione della qualità di ogni prodotto o servizio allo scopo di
prevenire gli errori (invece di doverli individuare e correggere);
• la promozione di forme di cooperazione con i rivenditori, i distributori e i clienti
finali per migliorare la qualità e tenere bassi i costi;
• la misurazione dei progressi attraverso la rilevazione di dati quantitativi.
Non esiste una definizione universale di qualità. Le maggiori differenze nelle diverse
definizioni dipendono dalla maggior enfasi posta sul cliente, il prodotto o il processo di
fabbricazione. Per esempio, quella del famoso guru della qualità W. Edwards Deming
mette in evidenza il grado di corrispondenza di un prodotto o servizio con i bisogni
dei consumatori; l’approccio di Phillip Crosby, invece, si focalizza sulla capacità del
processo di fabbricazione di corrispondere agli standard ingegneristici.
A cosa servono gli standard? I clienti possono essere interessati a sapere se il prodotto
ordinato soddisfi la necessità per la quale è stato richiesto. Uno dei modi più efficienti
per fare ciò è proprio quello di verificare se le sue caratteristiche siano state definite
secondo gli standard internazionali. In questo modo sia il cliente che il fornitore si
trovano sulla stessa lunghezza d’onda, anche se localizzati in paesi diversi, visto che
hanno gli stessi punti di riferimento. Oggi molti prodotti devono essere esaminati per
verificare la conformità a standard di sicurezza o ad altri regolamenti prima di essere
immessi sul mercato. Anche prodotti molto semplici possono richiedere documenta-
zioni di supporto che comprendono i dati delle prove. Data la rilevanza del commercio
internazionale, non sarebbe pratico far effettuare queste prove ai fornitori o ai clienti, è
più opportuno ricorrere a terze parti. Oltre a ciò, spesso le legislazioni nazionali richie-
dono che i controlli siano effettuati da enti indipendenti, specialmente quando si tratta
di prodotti che hanno un impatto sull’ambiente e sulla salute. Un esempio di standard
ISO è quello che si trova sulla copertina finale di questo libro, e ciò vale per quasi
tutti i libri. Si tratta del numero ISBN, sigla che racchiude le iniziali dell’espressione
“International Standard Book Number”. Gli editori e venditori di libri hanno familia-
rità con questi numeri, dal momento che sono strettamente necessari per ordinare e
comprare libri. Provate a ordinare un volume via Internet e capirete immediatamente
l’importanza del codice ISBN. A ogni libro corrisponde un unico numero basato su
uno standard ISO.
Oltre a competere per premi legati alla qualità e cercare di ottenere certificati ISO, molte
Sistema Six Sigma: sistema aziende usano il Sistema Six Sigma. Si tratta di un meccanismo per la misurazione,
di misurazione, analisi, mi- l’analisi, il miglioramento e il controllo dei processi, una volta che essi siano stati esa-
glioramento e controllo dei minati in base ai criteri piuttosto restrittivi di tolleranza e agli standard di qualità del Six
processi una volta che essi
abbiano raggiunto lo standard Sigma. L’obiettivo è di indurre un forte orientamento al cliente, ossia di consegnare ai
di qualità. consumatori ciò che essi effettivamente desiderano e quando lo vogliono. Per esempio,
l’introduzione del sistema Six Sigma in General Electric ha comportato la riduzione
da 35.000 difetti ogni milione di operazioni (media per la maggior parte delle azien-
de, compresa la GE), a meno di 4 per milione per ciascun elemento di ogni processo
aziendale (dalla fabbricazione di una parte di locomotiva all’offerta di un servizio di
carta di credito, all’avvio di una istruttoria per un mutuo o alle risposte al telefono).69
La formazione è una componente importante di questo sistema. Six Sigma prevede che
alcuni dipendenti molto preparati, con la qualifica di Campioni, Maestri Cintura Nera,
Pensiero snello (lean thin- Cintura nera e Cintura Verde, dirigano e formino i gruppi che si occupano di un numero
king): approccio impiegato in continuo aumento di progetti per la qualità che mirano a incrementare l’efficienza
per determinare come ridurre e a ridurre gli errori nei prodotti e sevizi. Oggi la GE ha più di 100.000 dipendenti ad-
gli sforzi, il tempo, i macchinari
e lo spazio impiegati soddisfa- destrati al sistema Six Sigma, impegnati su oltre 6000 progetti. Per acquisire maggiore
cendo comunque le richieste competitività, Cardinal Fastener ha adottato l’approccio del pensiero snello, mirato a
dei clienti. eliminare gli “sprechi”. Il pensiero snello (lean thinking) è una strategia per fare di
più con meno sforzi, in minor tempo e utilizzando meno macchinari e meno spazio,
soddisfacendo comunque le necessità e i desideri dei clienti. Consiste in parte nel for-
mare i dipendenti affinché acquisiscano nuove competenze o apprendano a utilizzare
quelle che già possiedono in un modo nuovo, diventando in grado di assumersi nuove
responsabilità più velocemente o di impiegare le nuove competenze per evadere gli ordini
dei clienti. Seguendo l’approccio del pensiero snello, la disposizione dei macchinari
è stata modificata per consentire agli operatori di produrre un bullone o una chiusura
dall’inizio alla fine, riducendo così il tempo necessario per ottenere un prodotto finito.
La qualità è praticamente perfetta e le giacenze sono state ridotte del 54%.
Oltre a sviluppare prodotti o fornire servizi che soddisfino le esigenze dei clienti, una
delle strategie più importanti per migliorare la soddisfazione del cliente è migliorare la
qualità dell’esperienza lavorativa dei dipendenti. Secondo i risultati di alcune ricerche,
esistono più probabilità che i dipendenti forniscano un servizio di alta qualità ai clienti se
sono soddisfatti. Come dimostra la Tabella 1.7, aziende rinomate per l’eccellente qualità
dei loro servizi puntano molto su prassi di gestione delle risorse umane all’avanguardia,
con una selezione rigorosa dei dipendenti, attenzione alla fedeltà del personale, alla
formazione e alla soddisfazione dei dipendenti attraverso l’offerta di generosi benefit.
Tabella 1.7
Wegmans
Esempi di prassi di GRU che
Offre a 19.000 dipendenti borse di studio per un valore di 59 milioni di dollari. I top manager
migliorano il servizio ai clienti
siedono accanto ai dipendenti e ascoltano le telefonate che arrivano al call center dell’azienda.
Ritz Carlton
Nonostante i 20 standard di servizio disponibili, si lascia ai dipendenti a contatto con il
pubblico un margine di libertà per rendere l’esperienza del cliente più personalizzata, insolita e
indimenticabile.
Four Seasons Hotels
L’assunzione avviene esclusivamente dopo il superamento di quattro colloqui. Si offre un
pernottamento a ciascun dipendente e a un accompagnatore nonché una cena gratuita durante
la fase di orientamento. Il soggiorno gratuito aiuta i neo-assunti, per la maggior parte persone
che non avrebbero possibilità di pernottare presso hotel di pari categoria, a vivere l’esperienza
nei panni del cliente. Si offre inoltre l’opportunità di valutare i servizi dell’hotel, come il tempo
di attesa per il servizio in camera e il numero di squilli del telefono alla reception prima della
risposta.
Cadillac
Le prestazioni dei meccanici vengono attentamente monitorate per evitare che si ripetano errori
durante le riparazioni. I concessionari che secondo i sondaggi condotti tra i clienti mantengono
buoni standard di servizio ricevono incentivi monetari.
Starbucks
I baristi al primo impiego ricevono 24 ore di formazione, durante le quali vengono preparati a
mantenere la calma ed essere cortesi nei momenti di maggiore affluenza di clienti.
Publix Super Markets
I dipendenti ricevono bonus legati alla performance dell’unità in cui lavorano e condividono
borse di studio previste nei piani di incentivi.
Cabela
I candidati all’assunzione devono superare un test molto selettivo di 150 domande mirato a
valutarne le competenze in materia di sport all’aperto.
Fonte: Basato su J. McGregor, “Customer Service Champs,” BusinessWeek, 5 marzo 2007, pp. 52-64.
come strada per la realizzazione di sé, ossia come mezzo per poter utilizzare al meglio
le proprie capacità e abilità, soddisfare i propri interessi e vivere la propria vita secondo
lo stile desiderato.71 Così, una ricerca ha dimostrato che i dipendenti ai quali viene of-
ferta l’opportunità di usare e sviluppare al meglio le proprie competenze e di assumere
maggiori responsabilità, che ritengono eque le politiche di carriera e hanno fiducia che il
loro capo agisca anche nel loro miglior interesse sono molto più legati alle loro aziende.72
Promuovere questi valori significa sviluppare prassi di GRU in grado di offrire maggiori
opportunità di contribuzione e di iniziativa individuale.73 Dato che molti lavoratori attri-
buiscono più valore alle attività non strettamente lavorative e alla vita familiare piuttosto
che alla retribuzione e alla produttività, essi chiederanno un’organizzazione del lavoro
sempre più flessibile, che consenta di scegliere gli orari e i luoghi di lavoro.
Non è facile stabilire quali siano le implicazioni dei cambiamenti nel mercato del
lavoro per la gestione delle risorse umane. Poiché la crescita avverrà principalmente nella
componente femminile e negli immigrati le aziende dovranno garantire che i dipendenti
e i sistemi di gestione delle risorse umane siano liberi da pregiudizi per poter trarre pieno
vantaggio dalle prospettive originali e dai valori che questi gruppi possono apportare,
contribuendo ad aumentare la qualità dei prodotti, il servizio di assistenza ai clienti, lo
sviluppo dei prodotti e il valore azionario. Gestire la diversità significa creare una cultura
organizzativa che sappia valorizzare le differenze, costruire sistemi di GRU non discrimi-
nanti, offrire maggiori opportunità di carriera, promuovere la conoscenza e l’accettazione
delle dissonanze culturali, favorire l’interesse per programmi educativi interni o esterni
e gestire la resistenza dei dipendenti nei confronti della diversità.74 La Tabella 1.8 elenca
i modi per creare vantaggio competitivo attraverso la gestione della diversità culturale.
Come illustra la tabella, i benefici generati da politiche efficaci riguardano la creatività,
il problem solving, la capacità di trattenere dipendenti qualificati e lo sviluppo di nuovi
mercati per i prodotti e servizi forniti dall’azienda. Per gestire con successo una forza
lavoro “diversa”, i manager devono sviluppare una serie di capacità che comprendono:
Obiettivi Modalità
Contenimento dei costi Dal momento che le organizzazioni stanno diventando sempre più diverse, aumenterà il costo
dell’attività di integrazione dei lavoratori. Coloro che sapranno gestire bene la situazione
otterranno dei vantaggi a livello di costi rispetto agli altri.
Acquisizione di risorse Le aziende costruiscono una reputazione nel mercato del lavoro basata anche sulle politiche
di assunzione di donne e gruppi minoritari. Quelle considerate più brave a gestire la diversità
vinceranno anche la competizione per avere i migliori dipendenti. Poiché diminuisce la forza
lavoro e cambia la sua composizione, questo aspetto diventerà sempre più importante.
Politiche di marketing Per le organizzazioni multinazionali, le percezioni e la sensibilità culturale di membri che hanno
le proprie radici in altri paesi dovrebbe migliorare l’efficacia delle azioni di marketing. La stessa
logica vale per iniziative dedicate a gruppi specifici di consumatori nel mercato domestico.
Creatività La diversità di vedute e una minore conformità alle norme tradizionali (che caratterizzano un
approccio avanzato alla gestione della diversità) dovrebbe incrementare il livello di creatività.
Problem solving L’eterogeneità nei gruppi potenzialmente produce migliori decisioni grazie alla varietà delle
prospettive e alla tendenza a sviluppare un’analisi critica più profonda delle situazioni.
Flessibilità del sistema Un effetto del modello multiculturale di gestione della diversità è che il sistema diventerà
meno determinato e standardizzato, e di conseguenza più fluido. L’aumentata fluidità dovrebbe
determinare maggiore flessibilità e capacità di reazione ai cambiamenti ambientali (in altri termini,
le reazioni dovrebbero essere più veloci e a minori costi).
Tabella 1.8 Fonte: Academy of Management Executive, di T. H. Cox e S. Blake. Copyright © 1991 by Academy of Management. Riprodotto
Alcune modalità per su autorizzazione della Academy of Management via Copyright Clearance Center, N. Lockwood, Workplace Diversity:
conseguire vantaggio Leveraging the Power of Difference for Competitive Advantage (Alexandria, VA: Society for Human Resource Management,
2005).
competitivo attraverso la
gestione della diversità
il numero di donne che ha portato a termine il programma RLP è aumentato del 37%.
Safeway ha ottenuto riconoscimenti a livello nazionale come azienda che promuove
l’avanzamento di carriera delle donne e delle minoranze. Secondo quanto rilevato da
analisti finanziari indipendenti, la valorizzazione delle donne e delle minoranze ha
determinato un incremento delle vendite e dei profitti.
Oltre alle donne e alle minoranze, un’altra fonte di diversità per la forza lavoro è
rappresentata dalle persone disabili, che possono anche diventare una fonte di vantaggio
competitivo. Per trovare dipendenti specializzati capaci di utilizzare torni a controllo
numerico l’IBM si è rivolta al National Technical Institute for the Deaf:77 si tratta della
più grande università tecnologica al mondo riservata a studenti che hanno problemi con
l’udito, e offre diplomi di informatica applicata alle tecnologie meccaniche. Se non
avesse trovato dipendenti con queste competenze, la IBM avrebbe dovuto affidare queste
mansioni a fornitori di servizi esterni, e ciò avrebbe causato lentezze nello svolgimento
dei compiti e un aumento dei costi. Assumere lavoratori disabili consente all’azienda
di disporre di una più vasta riserva di talenti e la espone a nuove idee, fornendo anche
punti di vista che sono molto importanti per una azienda che produce e vende anche
tecnologie per disabili. Non si tratta semplicemente di fare del bene, ma di fare la cosa
giusta per il proprio business. L’IBM ha sviluppato anche altri programmi per attrarre
studenti disabili e interessarli a una carriera in ambito tecnologico.
L’idea di fondo è che per ottenere un vantaggio competitivo nella prossima decade,
le aziende devono fare leva sulle potenzialità di una forza lavoro diversificata. Le prassi
descritte sono necessarie non solo per soddisfare i bisogni del personale ma anche per
ridurre i costi del turnover e garantire ai consumatori il miglior servizio possibile. Le impli-
cazioni della diversità per le prassi di GRU saranno messe in evidenza nel corso del libro.
USA il Sarbanes-Oxley Act del 2002 stabilisce regole severe prevedendo pesanti
multe e pene carcerarie per chi non le rispetta. Per esempio, il direttore generale che
riporti in modo ingannevole i dati finanziari di un’azienda può essere multato fino
a un massimo di 5 milioni di dollari e condannato a 20 anni di prigione. La legge
richiede che i direttori generali e i direttori finanziari certifichino personalmente i
bilanci aziendali, proibisce i prestiti personali ad amministratori e alti dirigenti, e
vieta la compravendita di azioni da parte degli stessi amministratori in alcuni casi
specifici.83 Inoltre, richiede la conservazione per fini ispettivi di tutti i documenti
rilevanti, e delinea anche una serie di condizioni che hanno un effetto diretto sulla
relazione imprenditore-dipendente.84 Per esempio, è vietata esplicitamente ogni forma
di ritorsione contro le “gole profonde” (in inglese whisteblowers), ossia quei dipendenti
che denunciano gravi irregolarità compiute dalla loro azienda. Per essere in linea con
queste condizioni, le imprese devono adottare nuove politiche: per esempio, a tutte
le aziende pubbliche si chiede di sviluppare un codice etico per i funzionari di grado
più elevato, e i responsabili RU devono verificare che i dipendenti ricevano il codice
e partecipino ai corsi di formazione in materia.
Anche in Italia sono state promulgate delle leggi in materia di responsabilità sociale
dell’impresa. Esse stabiliscono che i sistemi organizzativi e di gestione delle risorse
umane devono essere realizzati in modo tale da prevenire comportamenti illeciti, per
esempio la corruzione di pubblici ufficiali o la messa in commercio di prodotti adul-
terati. Se non è così, quando viene scoperta una violazione l’azienda è considerata
responsabile insieme al dipendente che ha commesso il fatto, e può essere sanzionata
con pene molto severe, per esempio l’interdizione dalla partecipazione a gare pubbliche
nei casi di corruzione.
I responsabili delle risorse umane devono soddisfare tre criteri di base perché
le prassi di gestione siano considerate etiche.85 Per prima cosa, esse devono essere
disponibili nel modo migliore e per il maggior numero di persone. In secondo luogo,
devono rispettare i diritti umani basilari per la privacy, la correttezza, la consensualità
e la libertà di parola. In terzo luogo, esse devono fare in modo che i manager trattino i
dipendenti e i consumatori con equità e giustizia.
La sfida globale
Le aziende stanno scoprendo che per sopravvivere devono competere nei mercati inter-
nazionali e respingere le imprese straniere che cercano di guadagnare terreno nei mercati
domestici. Per fronteggiare queste sfide, devono sviluppare un approccio globale ai
mercati, usare le prassi gestionali al fine di migliorare la competitività su scala globale
e formare al meglio i dipendenti per assumere responsabilità globali.
La globalizzazione non riguarda solo le imprese che esportano o gestiscono attività
internazionali. Anche aziende domestiche che comprano o usano beni prodotti all’estero
assumono dipendenti con diversi background culturali o si trovano a competere sul pro-
prio mercato con le filiali di imprese estere. Per tutte diventa importante comprendere
le differenze culturali e investire in risorse umane.
Molte aziende entrano nei mercati internazionali esportando i loro prodotti, co-
struendo impianti produttivi in altri paesi, entrando in alleanze con aziende straniere e
Molte aziende sono coinvolte in attività di acquisizione e fusione la condivisione di informazioni, la collaborazione e il lavoro di
a livello mondiale per conquistare quote di mercato. Spesso però squadra sono superiori del 10% rispetto a quelle manifestate in
tali operazioni non apportano le sinergie e il valore atteso perché alcuni sondaggi dai dipendenti di altre aziende in fase di fusione
l’unione di due culture aziendali diverse è un’operazione poten- o riorganizzazione. Diciotto mesi dopo la fusione, nessun mem-
zialmente complessa e spesso condotta inefficacemente (si pensi bro della nuova squadra dirigenziale aveva lasciato l’azienda.
per esempio ai problemi insorti durante la fusione di Chrysler e Quali fattori hanno contribuito al successo dell’operazione? In
Mercedes-Benz). L’azienda tedesca Merck aveva 11.000 dipendenti occasione dell’annuncio dell’accordo, Merck ha comunicato che
impiegati nella produzione di farmaci cardiaci e anti-tumorali, men- la cultura di Serono non sarebbe stata schiacciata dalle proprie
tre la svizzera Serono S.A. operava nel settore delle biotecnologie politiche ed è stato istituito un ufficio centrale per l’integrazione,
offrendo farmaci all’avanguardia per la cura di patologie legate alla con l’annuncio della nomina della squadra dirigenziale. Conclusa
neurologia, all’infertilità, alla dermatologia e all’endocrinologia. l’acquisizione, una squadra di integrazione RU composta da
Le due aziende sembravano compatibili sulla base dell’offerta di membri provenienti da entrambe le aziende si è messa al lavoro.
prodotti, ma erano caratterizzate da una cultura e un modello Il motto dell’integrazione era “il meglio di entrambe” e tra le
di business profondamente diversi. La cultura di Merck ruotava priorità della squadra figuravano un’operazione rapida, aperta,
attorno al controllo familiare, alla stabilità e alla crescita di lungo equa e trasparente per l’assunzione di oltre 2.000 dipendenti nel
periodo, mentre la cultura di Sarono S.A. era incentrata sulla ra- mondo per posizioni dirigenziali; comunicazioni frequenti con i
pidità, l’agilità e lo spirito imprenditoriale. Serono era organizzata dipendenti attraverso Webcast, riunioni e newsletter; creazione
per funzioni (commerciale, sviluppo, ricerca e operazioni tecniche), di una filosofia di retribuzione e benefit unitaria per ridefinire i
mentre Merck era organizzata per paesi, con un country head piani di incentivi e trattenimento, integrare due sistemi diversi di
manager responsabile di tutte le attività. gestione delle prestazioni e identificare una cultura comune che
Nel 2007 Merck ha concluso l’acquisizione di Serono senza unisse i dipendenti delle due aziende. Pur ritenendo che le due
perdere dipendenti di talento nelle divisioni scientifica, mana- culture aziendali fossero molto diverse, come indicato dai risultati
geriale, di vendita e di produzione. Merck Serono International di alcuni sondaggi, i dipendenti identificavano punti in comune
S.A., la nuova azienda, opera utilizzando un modello misto, come l’attenzione alla qualità, l’innovazione, il lavoro di squadra,
per funzione e per paese. Il processo di acquisizione e fusione è il servizio al cliente e un lessico comune. Per aiutare i dipendenti
andato a buon fine sotto tutti i punti di vista: la nuova azienda ad adattarsi alla fusione ed elaborare piani di azione personali,
ha evidenziato una crescita superiore al 7% nel 2007 e nel sono stati organizzati workshop sulla gestione del cambiamento.
2008, più rapida del mercato farmaceutico nel suo insieme. Il
coinvolgimento del personale è molto elevato: la soddisfazione Fonte: Basato su N. Davis, “Merger Kept ‘the Best of Both,’ ” HR Magazine,
dei dipendenti rispetto alla retribuzione e ai benefit, la fiducia, novembre 2008, pp. 54–56.
il proprio contributo alle aziende, i dipendenti IBM hanno riferito che l’esperienza li ha
aiutati a comprendere le differenze culturali, potenziare le capacità di comunicazione e
lavoro di squadra e approfondire le conoscenze su marketing e strategia globali.
molto più contenuto, come India, Cina, Messico, Brasile e Filippine. Per quale moti-
vo si effettua l’offshoring?89 La ragione principale riguarda i differenziali salariali: i
lavoratori in questi paesi guadagnano spesso una frazione dello stipendio di un lavo-
ratore europeo, nonostante svolgano lo stesso compito. Per esempio, i programmatori
indiani di computer ricevono circa 10 dollari all’ora contro i 60 di quelli statunitensi.
Una seconda ragione è rappresentata dalla disponibilità di una forza lavoro altamente
preparata e motivata; sia l’India che la Cina hanno un numero molto elevato di lau-
reati in ingegneria e scienze. Infine, le convenienza delle telecomunicazioni globali
consente alle aziende di svolgere attività di progettazione con ingegneri distanti anche
10.000 chilometri, interagendo come se si trovassero alla porta accanto. Per queste
ragioni per esempio il gruppo italiano Maire Tecnimont, fra i leader mondiali nella
progettazione di impianti petroliferi, ha recentemente acquisito una società indiana
con oltre 2000 ingegneri che svolgono a costi più contenuti rispetto all’Italia le attività
di progettazione di dettaglio.
Inizialmente, l’offshoring riguardava essenzialmente impieghi nel settore
manifatturiero che non richiedevano particolari capacità e prevedevano compiti
definiti da specifiche e procedure molto dettagliate. Ora è molto frequente anche
nei settori della tecnologia per l’informazione e dei servizi, quali per esempio i call
center telefonici, la contabilità e la gestione delle paghe, l’ingegneria del software,
l’architettura e il design.
Nonostante le aziende siano attratte dall’offshoring per i potenziali risparmi nel
costo del lavoro, tale pratica ha fatto emergere anche una serie di problemi piuttosto
rilevanti. Innanzitutto, i dipendenti che occupano posizioni offshore sono davvero in
grado di fornire lo stesso servizio, o addirittura uno migliore, nell’assistenza ai clienti? E
poi, l’offshoring può peggiorare il morale dei dipendenti storici, al punto che i vantaggi
ottenuti potrebbero essere annullati dalla ridotta motivazione e da tassi di turnover più
elevati? In terza istanza, i manager locali sono formati in modo adeguato a motivare e
trattenere i dipendenti offshore? Infine, che impatto può avere l’offshoring sull’imma-
gine pubblica di un’azienda? I consumatori attuali e potenziali potrebbero decidere di
non acquistare dei prodotti o servizi visto che l’offshoring influisce sull’occupazione
facendo perdere posti di lavoro? L’offshoring può avere un effetto negativo sulla ricerca
di nuovi dipendenti? Dell ha recentemente aperto un call center a Twin Falls nell’Idaho,
dopo averne chiuso uno in India a causa delle lamentele dei clienti. La US Bank ha
preso in considerazione l’idea di aprire un call center in India, ma poi vi ha rinunciato
a causa della pubblicità negativa che ne sarebbe derivata. Ha scelto invece di progettare
un call center a Coeur d’Alene (sempre nell’Idaho) dove i 500 posti di lavoro previsti
darebbero un grande contributo alla riduzione della disoccupazione locale.90
Ci si domanda anche se l’offshoring comporti una perdita di lavoro, o se possa invece
portare a un incremento nel numero di nuovi impieghi. Aziende quali la GE Medical
Systems stanno assumendo ingegneri indiani altamente qualificati ma che ricevono
stipendi inferiori a quelli americani (un ingegnere laureato in India guadagna circa un
ottavo della retribuzione offerta per un primo impiego negli Stati Uniti) permettendo in
questo modo di potenziare i team di ricerca e di velocizzare lo sviluppo dei prototipi e i
lanci di nuovi prodotti, migliorando anche la qualità.91 Ciò permetterà alla GE Medical
Systems di tagliare i costi di ricerca e sviluppo, introducendo nuovi prodotti e creando
nuova occupazione anche negli U.S.A.
La sfida tecnologica
La tecnologia ha modificato il modo in cui giochiamo (per esempio, attraverso i giochi
interattivi su Internet), comunichiamo (la telefonia cellulare), organizziamo le nostre
vite (le agende elettroniche che consentono di accedere a internet) e dove lavoriamo
(i piccoli personal computer che ci permettono di lavorare a casa, mentre viaggiamo
o addirittura in spiaggia). Internet ha anche permesso l’introduzione di un nuovo mo-
dello di business: l’e-commerce, che consente di gestire elettronicamente transazioni e
relazioni. Internet è il risultato di un insieme globale di reti di computer che agevola lo
scambio di dati e informazioni tra gli utenti. Oggigiorno, l’80% degli americani utilizza
Internet, passando circa 11 ore alla settimana in Rete.92 Circa il 70% accede spesso
da casa, mentre il 37% dal luogo di lavoro. I clienti per esempio ora possono leggere
online The Wall Street Journal e molte altre testate di tutto il mondo, anche locali. Essi
possono usare il personal computer per inviare cartoline di augurio gratuite agli amici,
comprare vestiti e biglietti aerei, spedire fiori e richiedere la consegna a casa della spesa.
Le aziende invece cercano candidati interessati a proposte di lavoro in tutto il mondo
attraverso siti come www.monster.com e social network come LinkedIn e i lavoratori si
collegano con amici, familiari e colleghi usando Facebook ecc.
possono lavorare dal luogo in cui si trovano senza doversi spostare o lavorare in orari
poco comodi. Inoltre, i progetti gestiti a livello globale possono coinvolgere dipendenti
dotati di bagaglio culturale e prospettive diversi, contribuendo a fornire servizi e pro-
dotti che possono soddisfare meglio le esigenze dei clienti in tutto il mondo. La sfida
sta nell’organizzare il lavoro in maniera tale che squadre situate in luoghi diversi e con
turni di lavoro non coincidenti possano seguire lo stesso progetto con un’interazione
minima. I dipendenti devono essere formati su principi di selezione del personale,
qualità produttiva e gestione dei servizi di assistenza ai clienti, e devono essere in
grado di analizzare i dati finanziari in modo da cogliere il legame esistente fra la loro
prestazione e quella aziendale.
Tabella 1.9
Pratica di GRU Conseguenze dell’e-HRM
Conseguenze dell’e-HRM
per le prassi di GRU Analisi e programmazione Dipendenti collocati in aree geograficamente disperse possono
del lavoro lavorare assieme in squadre virtuali usando video, e-mail e
Internet.
denti possono consultare le prassi applicate nel luogo di lavoro, le informazioni circa i
programmi di formazione e iscriversi online, scegliere benefit e modificare le deduzioni
dalla paga e rivedere i contratti di impiego. Grazie al self-service, i dipendenti e i ma-
nager di Mapics, sviluppatore di software di Atlanta, possono tenere sotto controllo il
calendario delle ferie.110 Lo strumento si rivela molto utile in fase di pianificazione e
permette ai manager di incoraggiare i dipendenti a sfruttare le ferie non godute. Mapics
ha modificato la propria politica in relazione alle ferie, stabilendo che i giorni di ferie
non goduti vengono cancellati alla fine dell’anno. Prima dell’introduzione del self-
service, Mapics non disponeva di informazioni affidabili sui periodi di ferie e questo
si traduceva in una perdita di un milione di dollari di giorni di ferie accumulati e non
goduti; il self-service ha accresciuto la soddisfazione della dirigenza e dei dipendenti
rispetto ai servizi RU e ha ridotto i costi.
I sistemi più complessi sono dotati di applicazioni relative al processo decisio-
nale rispetto alla retribuzione e alla gestione delle prestazioni. I manager possono
programmare colloqui di lavoro o valutazioni delle performance, con la guida del
sistema per fornire le informazioni richieste e seguire ogni passaggio richiesto dalla
procedura.111 Uno degli impieghi più creativi della tecnologia Internet è lo sviluppo
Dashboard delle risorse di dashboard delle risorse umane. Un dashboard delle risorse umane fornisce una
umane: parametri RU quali serie di indicatori e parametri cui manager e dipendenti hanno accesso attraverso
la produttività e l’assentei- l’intranet aziendale o il sistema informativo del personale. Per esempio, poiché Cisco
smo cui manager e dipendenti
hanno accesso attraverso l’in- Systems considera prioritario lo sviluppo dei talenti, ha aggiunto al dashboard di pa-
tranet aziendale o il sistema rametri relativi alle risorse umane un indicatore per rilevare quanti persone avanzano
informativo del personale. di carriera e per quali motivi.112 In questo modo, l’azienda identifica le divisioni che
stanno sviluppando nuovi talenti.
produttività, del livello di servizio e dei profitti a breve termine, essi implementano una
nuova tecnologia (per esempio una rete informatica) o decidono una riprogettazione
delle mansioni (come la gestione in squadre dei servizi relativi a un prodotto) senza
considerare il modo in cui queste scelte potrebbero influenzare l’efficienza o l’effica-
Aena Corporation è leader negli Stati Uniti nel settore della caricate nel database identificano le competenze e le capacità
sanità, offrendo assicurazioni per cure dentali, spese farma- essenziali necessarie per ciascuna posizione. I dipendenti for-
ceutiche, disabilità, assicurazioni di gruppo sulla vita e benefit niscono le informazioni personali, il curriculum, un inventario
per dipendenti. La missione di Aena è aiutare le persone a delle competenze e informazioni riguardanti piani di sviluppo e
raggiungere una sicurezza sanitaria ed economica fornendo obiettivi di carriera. I manager valutano i dipendenti sulla base
facile accesso a cure sanitarie sicure, vantaggiose in termini di delle capacità e delle competenze dimostrate, con valutazioni e
costi e di alta qualità, tutelandone il patrimonio rispetto ai rischi commenti su prestazioni lavorative e potenziale che i dipendenti
legati alla salute. La visione di Aena è conquistare il privilegio di stessi sono liberi di consultare. Manager, personale e specialisti
essere, sul piano finanziario e della reputazione, l’assicurazione RU possono aggiornare la descrizione della mansione, l’insieme
sanitaria legata ai benefit aziendali preferita. di competenze e le valutazioni delle prestazioni del dipendente.
Una componente importante della strategia competitiva di Aena Il sistema Talent Manager fornisce rapporti e analisi dei dipen-
è promuovere una cultura inclusiva che sviluppa un insieme ete- denti a tutti i livelli. La funzione RU può identificare i dipendenti
rogeneo di talenti e riconosce e premia il contributo apportato migliori, i dipendenti a rischio ed eventuali sfasamenti tra man-
da ciascuno degli oltre 35.000 dipendenti, consentendo loro di sione e dipendente. Inoltre, la funzione RU e i manager possono
svolgere al meglio il proprio lavoro. L’Amministratore Delegato analizzare carenze ed eccedenze di talenti per ciascuna delle
e il Direttore risorse umane lavorano insieme per concretizzare cinque categorie del personale Aena: infermieristico, clinico,
questo aspetto della strategia competitiva attraverso la creazione attuariale, operativo e assicurativo. Manager e specialisti RU
di un sistema completo per la gestione dei talenti che aiuti tutti i possono visualizzare tutte le informazioni relative a ciascuna
dipendenti a realizzare il loro pieno potenziale. Ronald Williams, posizione all’interno dell’organizzazione, con una descrizione
Presidente e Amministratore Delegato di Aena, dedica circa il aggiornata, le competenze necessarie per il successo e la ca-
30% del proprio tempo al personale, concentrandosi sul tasso di tena o la “panchina” di candidati pronti ad assumere un dato
turnover, avvicendamento e perdita di talenti. Spesso Williams si ruolo. Inoltre, il Talent Manager serve a divulgare notizie sulle
rivolge al Direttore risorse umane per ottenere informazioni sulla posizioni aperte e consente ai manager di identificare potenziali
gestione dei talenti, domandando per esempio come accertarsi candidati. In passato, i dipendenti venivano a conoscenza delle
che i manager stiano valutando e formando le persone. Williams opportunità di lavoro mediante gli annunci; utilizzando Talent
ha pertanto chiesto al Direttore risorse umane di elaborare un Manager, possono esprimere il proprio interesse per le posizioni
sistema che aiutasse i manager a identificare, formare e seguire aperte e inviare le loro qualifiche ai manager interessati all’as-
i talenti presenti in azienda perché, ai fini della competitività, sunzione. Talent Manager consente ai dirigenti di ciascuna delle
ritiene essenziale la gestione di tutto l’insieme di talenti e non quattro aziende Aena di identificare i dipendenti con capacità o
solo dei dipendenti che evidenziano le prestazioni migliori. competenze specifiche che potrebbero essere i candidati giusti
La funzione RU sta caricando i dati riguardanti i circa 34.000 per una posizione aperta effettuando una ricerca nel sistema
dipendenti dell’azienda in un sistema per la gestione dei ta- attraverso parole chiave come “parla portoghese” o “ha espe-
lenti accessibile alla dirigenza e ai dipendenti. I dati relativi a rienza di lavoro in India”.
ogni lavoro e a ogni persona, ottenuti dalla funzione RU, dalla
dirigenza e dai dipendenti, saranno presto consultabili con un
semplice clic. I manager RU forniscono le informazioni che Fonti: Basato su R. Grossman, “Steering a Business Turnaround,” HR
Magazine, aprile 2008, pp. 73–80; sito web Aena Corporation www.aena.
collegano i singoli dipendenti alla descrizione della mansione e com; Authoria Talent Management Software al sito web Authoria, Inc. www.
alle relative capacità e competenze. Le descrizioni delle mansioni authoria.com.
Tabella 1.10 Organico • I dipendenti partecipano alla selezione di nuovo personale (per esempio,
Come le prassi di GRU
svolgendo interviste a persone di simile condizione professionale).
possono sostenere i sistemi
lavorativi ad alta prestazione
Organizzazione • I dipendenti comprendono come la loro mansione contribuisce al prodotto
del lavoro o servizio offerto.
• I dipendenti partecipano alla progettazione di azioni di cambiamento
nell’attrezzatura, nel layout e nei metodi lavorativi
• Se possibile, il lavoro viene organizzato in squadra
• La rotazione delle mansioni viene utilizzata per sviluppare le competenze.
• I processi di lavoro e le attrezzature sono strutturati impiegando la
tecnologia in modo da stimolare la flessibilità e l’interazione fra i dipendenti.
• La progettazione del lavoro permette ai dipendenti di usare una varietà
di competenze.
Gestione della • I dipendenti ricevono un feedback sulla loro prestazione e sono attivamente
performance coinvolti nel processo di miglioramento dei risultati economici.
Fonte: basato su S. Way, “High Performance Work Systems and Intermediate Indicators of Performance within the U.S: Small
Business Sector. “Journal of Management 28(2002), pp. 765-85; J. A. Neal and C. L. Tromley, “From Incremental Change to
Retrofit: Creating High-Performance Work Systems”, Academy of Management Executive 9 (1995), pp. 42-54; M. A. Huselid,
“The Impact of Human Resource Management Practices on Turnover, Productivity and Corporate Financial Performance”,
Academy of Management Journal 38 (1995), pp. 635-72.
nizzazioni locali per la difesa dei diritti civili per creare una forza lavoro eterogenea. I
dipendenti full time, con uno stipendio iniziale di 21 dollari all’ora che aumenta a 30
dollari nell’arco di cinque anni, devono essere in possesso di un titolo di studio tecnico,
qualifica da operaio specializzato oppure cinque anni di esperienza nell’ambito della
lavorazione avanzata.
I candidati all’assunzione devono superare un difficile processo di screening della
durata di 12 ore, durante il quale devono eseguire dei test, partecipare ad attività di
gruppo in cui si misurano con le problematiche dello stabilimento (per esempio, l’inef-
ficienza del processo di lavorazione) e sottoporsi a colloqui con i manager operativi e
i leader delle squadre. Quando lo stabilimento è in anticipo rispetto al programma di
produzione, i dipendenti ricevono formazione teorica e pratica su argomenti che variano
dall’assemblaggio del motore alla matematica.
GEMA offre ai suoi dipendenti accesso a tecnologie utili per monitorare la produtti-
vità. Grandi schermi elettronici appesi al soffitto mostrano segnalazioni su componenti
dei macchinari vicine al termine del ciclo di vita, da sostituire prima che presentino
malfunzionamenti. Un sistema di gestione delle prestazioni accessibile attraverso
• collegare le prassi di GRU agli obiettivi aziendali, ossia gestire le risorse umane in
chiave strategica;
• garantire che le prassi siano conformi alle leggi e ai regolamenti;
Figura 1.5
Esempi di prassi di GRU che
consentono alle aziende di Sfida Sfida
affrontare le sfide competitive globale della sostenibilità
Prassi di GRU
La sfida
tecnologica
Figura 1.6
Le dimensioni principali
delle prassi di GRU che Dimensioni delle prassi di GRU
contribuiscono alla
Gestione Assunzione Valutazione e Gestione delle
competitività aziendale
dell’ambiente e formazione sviluppo delle ricompense
delle risorse delle risorse risorse umane
umane umane Competitività
• progettare mansioni che motivino e soddisfino i dipendenti e che, allo stesso tempo,
massimizzino il servizio di assistenza ai clienti, la qualità e la produttività.
Tabella 1.11
I L’ambiente delle risorse umane
Temi affrontati nel libro e
capitoli di riferimento 2 La gestione strategica delle risorse umane
3 L’analisi e la progettazione delle mansioni
4 La pianificazione e la ricerca del personale
5 La selezione e l’inserimento
6 La formazione
7 Gestione delle prestazioni
8 Sviluppo del personale
9 La politica retributiva
10 La gestione dei riconoscimenti economici
11 La negoziazione collettiva e le relazioni sindacali
12 La gestione strategica della funzione Risorse Umane
Temi speciali
In alcune aziende, i dipendenti sono rappresentati da organizzazioni sindacali. Gestire
le risorse umane in un ambiente sindacalizzato richiede la conoscenza delle leggi spe-
cifiche che regolano i rapporti di lavoro e la capacità di gestire processi di negoziazione
collettiva. Questo tema assume in genere una notevole rilevanza nel contesto italiano.
Molte aziende stanno espandendosi a livello globale attraverso joint venture, fusio-
ni, acquisizioni o l’apertura di nuove sedi all’estero. Una crescita globale di successo
dipende tanto dal grado di allineamento fra le prassi di gestione delle risorse umane
con le dimensioni culturali dei paesi di nuovo insediamento quanto dalla qualità nella
gestione del personale inviato all’estero.
Infine, anche la gestione dei manager e degli specialisti della stessa funzione RU
devono risultare allineate agli obiettivi strategici aziendali e contribuire al loro rag-
giungimento. L’ultimo capitolo di questo libro si sofferma proprio su come integrare
in modo efficace i diversi sistemi di gestione delle risorse umane.
Domande
1. Considerate le prassi di GRU mostrate in Figura 1.6. Per ciascuna di esse, descri-
vete il ruolo che può assumere nell’aiutare un’azienda che vive una situazione di
recessione e mantenere la qualità del servizio?
2. Ritenete che le pratiche utilizzate da Starbucks potrebbero essere applicate anche
da aziende di altri settori, quali per esempio la sanità, la produzione o la ricerca e
sviluppo? Spiegate perché sì o no.
3. Pensate che Starbucks potesse avere successo anche senza l’utilizzo delle pratiche
HR utilizzate? Spiegate il perché.
Entra nel mondo del lavoro breve tempo dopo la liberalizzazione del settore. Proprio
come la JetBlue, anche People Express costruì la propria
Volare alto alla JetBlue reputazione su un personale molto motivato, offrendo un
buon servizio a un costo inferiore alla media, e fu capace
In un settore che ha subito forti perdite negli ultimi di raggiungere un fatturato pari a un miliardo di dollari
25 anni, la compagnia aerea JetBlue sembra andare in in meno di cinque anni, ma nel tentativo di espandersi
contro tendenza. Fondata nel 1999 e operativa a partire velocemente finì con il tirare troppo la corda. Il sistema
dal 2000, la JetBlue ha conseguito profitti per ben 12 organizzativo non fu in grado di sostenere un’espan-
trimestri consecutivi, anche dopo gli eventi dell’11 set- sione così rapida, le persone si trovarono sommerse
tembre 2001, ed è stabilmente fra le imprese del settore dal lavoro e non riuscirono a mantenere quel livello di
che conseguono i migliori risultati in termini di gestione servizio che aveva condotto l’azienda al successo. Nel
economica, saturazione dei posti e puntualità degli arrivi. giro di un solo anno, seguì il fallimento.
Il fondatore e direttore generale David Neeleman ha piani Quali sfide specifiche dovrà affrontare la JetBlue? Per
molto ambiziosi: da ultimo arrivato, con 57 aerei e 6.000 cominciare, il vantaggio in termini di bassi costi deriva
dipendenti, egli intende nel giro di sette anni raggiungere almeno in parte dal fatto di utilizzare una flotta quasi
le prime posizioni fra gli operatori del trasporto aereo, nuova, ma quando gli aeromobili invecchieranno sicu-
con 290 apparecchi e 25.000 dipendenti. ramente aumenteranno anche i costi di manutenzione.
È una sfida, se si considera che già altre imprese in Oltre a ciò, tutti i dipendenti hanno cominciato a lavo-
passato si sono proposte obiettivi simili, fallendo mi- rare a un salario minimo, e anche i loro stipendi sono
seramente. La JetBlue ha costruito la propria identità destinati ad aumentare man mano che l’azienda cresce
distintiva sull’entusiasmo dei dipendenti, un eccellente e si consolida. Infine, con la crescita, per assicurare
orientamento al cliente e una immagine un po’ contro una certa affidabilità, sarà necessario standardizzare i
corrente; ma è certo molto più facile sviluppare e mante- processi e gli strumenti operativi realizzando un sistema
nere queste caratteristiche quando le dimensioni azien- informatico molto esteso e costoso. La JetBlue deve
dali sono modeste rispetto a quando ci si ingrandisce. Se affrontare queste sfide preoccupandosi di preservare i
poi la crescita avviene molto rapidamente, conservare propri tratti distintivi.
certi attributi è ancora più problematico.
Per esempio, agli inizi degli anni Ottanta, una nuova Fonte: C. Slater,”And now the hard part”, FastCompany, maggio 2004, p. 67;
compagnia aerea chiamata People Express si affermò in pf.fastcomany.com/magazine/82/jetblue.html.
Introduzione
C
ome risulta dal caso JetBlue, le imprese operano in ambienti competitivi. Per
reggere alla concorrenza, esse possono far leva su diverse risorse: fisiche (im-
pianti, attrezzature, tecnologie), organizzative (strutture, sistemi di pianificazione,
controllo e coordinamento e relazioni interpersonali) e umane (esperienze, competenze
e capacità dei dipendenti). Sono proprio le risorse gestite da un’azienda la fonte del suo
vantaggio competitivo.1
L’obiettivo dei processi di gestione strategica consiste nell’individuare e allocare
le risorse secondo modalità che assicurino il vantaggio competitivo di un’organizza-
zione. Due classi di risorse su tre (quelle organizzative e umane) risultano strettamente
collegate alla GRU. Si è già avuto modo di rilevare nel Capitolo 1 che il ruolo della
direzione del personale consiste nel garantire che le risorse umane siano fonte di van-
Figura 2.1
Il modello di business
di General Motors
Vecchio modello
di business
Profitti di GM
Costi
fissi
Pressione
sui margini
Nuovo
$ modello
Margine lordo
di business
di GM
Perdite
Mentre il difficile scenario economico costringe le aziende a una il 70 per cento dei clienti la fase del pagamento e dell’uscita dal
gestione più attenta dei costi del lavoro, le aziende operanti nel punto vendita era migliorata. Secondo la portavoce di Wal-Mart
settore della distribuzione stanno facendo ricorso a strumenti Sarah Clark, “I benefici sono evidenti: l’azienda conseguirà
informatici per organizzare l’orario di lavoro del personale in un vantaggio migliorando l’esperienza di acquisto dei clienti
modo da ottimizzare il servizio ai clienti riducendo al minimo attraverso l’individuazione del numero di dipendenti necessario
il costo del lavoro. Aziende retail di tutto il mondo operanti in per soddisfarne le esigenze.”
svariati settori industriali – per esempio Wal-Mart, GameStop, Lungi dall’essere una soluzione che favorisce lo sfruttamento
IKEA, Payless e PUMA – si avvalgono di “software di ottimizza- dei lavoratori, l’ottimizzazione avanzata dei turni di lavoro di
zione dei turni di lavoro” per accrescere la produttività dei punti fatto crea la turnazione ideale per ciascun dipendente a seconda
vendita, tenere sotto controllo il costo del lavoro e minimizzare delle sue capacità, della disponibilità e delle preferenze espresse
i rischi di non conformità alle norme. Tali sistemi integrano dati rispetto a lavoro/vita personale. Consente inoltre alle aziende di
come il numero di clienti in diverse fasce orarie della giornata, adottare prassi conformi alle leggi federali e statali e alle norme
il tempo necessario per la vendita di alcuni prodotti e/o il tempo riguardanti orari di lavoro, turnazione, pasti, pause, regole
necessario per scaricare la merce in arrivo per prevedere quanti sindacali e impiego di dipendenti minorenni.
dipendenti debbano essere presenti nel punto vendita in un dato Secondo una ricerca condotta da Kronos, il 71 per cento degli
momento della giornata. Ciò consente di ridurre i costi evitando intervistati riteneva che tale tecnologia di gestione del personale
di retribuire i dipendenti inattivi nelle fasce orarie in cui il carico contribuisce a ridurre il costo del lavoro e, un aspetto ancora più
di lavoro è minore. Secondo Nikki Baird di Forrester Research interessante, l’88 per cento dichiarava che i dipendenti avevano
Inc., “Noto un nuovo stimolo all’ottimizzazione del lavoro: si va reagito positivamente alla nuova modalità di elaborazione dei
alla ricerca di maggiore flessibilità per adeguare meglio i turni turni di lavoro.
dei dipendenti al flusso della domanda.” Attraverso un test Fonte: “Kronos® for Retail Schedules 1.5 Million Associates,” Computer
condotto in 39 punti vendita, Wal-Mart ha rilevato che secondo Technology Journal, 29 gennaio 2009,p. 275.
un’analisi del costo del lavoro. Questo può essere elevato per i dipendenti iscritti ai sin-
dacati in Nord America ed Europa oppure per via degli obblighi finanziari nei confronti
di ex dipendenti: per esempio, le tre grandi case automobilistiche di Detroit versano
assegni pensionistici e benefit sanitari a numerosissimi dipendenti ormai in pensione
o licenziati. Tali costi rappresentano una componente significativa della base di costi
fissi e rendono più difficile la competizione con i concorrenti che non devono sostenerli
perché le pensioni e l’assistenza sanitaria sono finanziate dallo Stato sociale. Il riquadro
“Competere attraverso la tecnologia” spiega come alcune aziende operanti nel settore
distributivo si stiano avvalendo della tecnologia per allineare l’orario di lavoro dei
dipendenti all’afflusso dei clienti e accrescere l’efficacia del servizio.
Il termine strategia deriva dalla parola greca strategos, che trova radice nel linguaggio
militare e fa riferimento alla pianificazione di una guerra o di una battaglia a opera di
un generale. In effetti, il dizionario Webster’s definisce la strategia come “l’utilizzo
competente e coordinato di tattiche” o “la magistrale pianificazione e gestione” di una
certa situazione.
La gestione strategica è il processo attraverso cui un’organizzazione decide come
affrontare le sfide competitive che la riguardano o, in altri termini, “il metodo o il processo
di pianificazione che viene usato in una organizzazione per gestire in modo integrato
e coerente i principali obiettivi, le politiche e le sequenze di azioni”.3 La strategia può
rappresentare un approccio generico alla competizione o la risposta specifica adottata
per gestire una particolare situazione.
In prima battuta, le imprese adottano strategie generiche che spesso corrispondono
ad alcune tipologie. Una, per esempio, è quella che distingue fra strategie di “costo,
differenziazione o focalizzazione”;4 un’altra fra “difensive, analizzatrici, anticipatrici
o reattive”.5 Le organizzazioni che operano nel medesimo settore in genere ricorrono a
diverse strategie generiche, che di fatto descrivono come esse cerchino di porsi rispetto
ai concorrenti.
A ogni modo, la definizione di una strategia generica è solo una piccola parte del
processo di gestione strategica, che comprende anche la determinazione delle linee
d’azione attraverso cui raggiungere gli obiettivi aziendali in funzione della situazione
ambientale. Oltre a definire una strategia generica, le aziende compiono anche scelte
su come intimorire i concorrenti, come mantenerli deboli, come reagire ai cambiamenti
legislativi o influenzarli, come gestire diversi stakeholder e gruppi d’interesse, come
abbassare i costi di produzione e aumentare il fatturato, quale tecnologia implementare
e quali persone assumere.
La gestione strategica è molto più di un insieme di tipologie. Si tratta di un pro-
cesso che consente di analizzare la situazione competitiva dell’azienda, definire degli
obiettivi strategici e impostare un piano d’azione e di allocazione delle risorse (umane,
organizzative e fisiche) che aumenti la probabilità di raggiungerli. Un simile approccio
dovrebbe essere utilizzato anche nella gestione delle risorse umane. I responsabili RU
dovrebbero essere formati a identificare gli aspetti della loro attività che impattano sulla
situazione competitiva e a pensare strategicamente a come affrontarli.
Gestione strategica delle La gestione strategica delle risorse umane può essere definita come “l’insieme delle
risorse umane: insieme delle attività e delle decisioni relative alle risorse umane pianificate allo scopo di sostenere
attività e delle decisioni rela- l’organizzazione nel raggiungimento dei suoi obiettivi”.6 Per esempio, molte aziende, per
tive alle risorse umane piani-
ficate allo scopo di sostenere migliorare la propria posizione competitiva, sviluppano sistemi di produzione integrati
l’organizzazione nel raggiun- che comprendono tecnologie di automazione avanzate, metodi di gestione just in time
gimento dei propri obiettivi. delle scorte e sistemi di qualità totale. Queste soluzioni però devono essere gestite da
persone. Un approccio di gestione strategica delle risorse umane richiede di mappare le
capacità necessarie al personale per gestire tali sistemi e il ricorso a prassi, per esempio
di selezione e formazione, che assicurino lo sviluppo di competenze adeguate.7 Per fare
ciò, prima si deve analizzare l’impatto delle attività di gestione delle risorse umane nella
realizzazione della strategia.
Libro_3104-8 Risorse_II_ED.indb 62
di gestione strategica
Un modello del processo
Figura 2.2
Formulazione Implementazione
della strategia della strategia
Strategie emergenti
Capitolo 2
28/09/12 15.04
La gestione strategica delle risorse umane 63
Figura 2.3
Strategia e decisioni inerenti
1. Dove competere?
alla competizione
In quale mercato o mercati (settori industriali, famiglie di prodotti e via dicendo)
essere presenti?
2. Come competere?
Su quali caratteristiche distintive? Il costo? La qualità?
L’affidabilità? La velocità di risposta?
3. Con che cosa competere?
Quali risorse potrebbero consentire di battere i concorrenti?
Come acquisire, sviluppare e impiegare tali risorse?
Un numero crescente di organizzazioni trasferisce i posti di Le organizzazioni devono quindi curare la gestione dei lavora-
lavoro in India e si ritrova a fronteggiare sfide impreviste. Le tori appartenenti alla nuova generazione attraverso modalità
imprese del settore dell’informatica, che avevano l’obiettivo innovative. Infosys, per esempio, ha dato voce ai dipendenti
di ridurre il costo del lavoro dell’80 per cento, sono alle prese più giovani istituendo il “Voice of Youth Council”, composto
con una guerra per i talenti e salari in vertiginosa crescita. La da dodici membri di età inferiore a 30 anni appartenenti al
situazione è legata all’emergere di una nuova generazione di comitato esecutivo incaricato di mettere a punto la strategia
lavoratori indiani che, molto diversamente da genitori e nonni, aziendale e le politiche di GRU; il gruppo ha svolto un ruolo
mostrano un atteggiamento simile a quello dei lavoratori nei di primo piano nella creazione di un programma per identi-
paesi occidentali come gli Stati Uniti. ficare e prmuovere l’innovazione. IBM ha messo a punto un
Le aziende sono chiamate ad affrontare il difficile compito di programma MBA interno, articolato in test, formazione sul
gestire le frustrazioni e i desideri di questa giovane generazione: posto di lavoro, seminari e quiz tramite email su come gestire
molti per esempio criticano la pratica dei matrimoni combinati efficacemente i problemi lavorativi. Il programma era mirato
e il sistema castale e sono insoddisfatti delle interazioni con gli specificamente a trattenere i neo assunti più ambiziosi e
occidentali, dai quali talvolta si sentono trattati con condiscen- fornire loro la formazione necessaria per gestire un organico
denza. Numerosi ingegneri sono attratti dalle tecnologie più in crescita.
all’avanguardia, ma sono costretti a servirsi di strumenti e tecniche
tradizionali nel loro lavoro con i clienti. Infine, sono impazienti Fonte: S. Hamm, “Young and Impatient in India; Workers Raised in an Age of
di ottenere promozioni e incarichi all’estero e non considerano i Economic Optimism Want It All, and They Want It Now,” BusinessWeek, 28
vincoli pratici che limitano la rapidità dell’avanzamento di carriera. gennaio 2008, p. 45.
Figura 2.4
Collegamenti tra il piano
strategico e la funzione RU Collegamento Collegamento Collegamento Collegamento
amministrativo a una via a due vie integrato
Funzione
Funzione Funzione Funzione RU
RU RU RU
Fonte: ripreso da K. Golden e V.
Ramanujam, “Between a dream
and nightmare: on the integration
of the human resource function
and the strategic business
planning process”, Human
Resource Management 24
(1985), pp. 429-51.
Il collegamento amministrativo
Nel collegamento amministrativo (il più basso livello di integrazione), la funzione RU
focalizza l’attenzione sulle attività operative correnti. Il responsabile RU non ha il tempo
e nemmeno l’opportunità di considerare le questioni di sua competenza in un’ottica strate-
gica. La pianificazione aziendale non richiede nessun input alla funzione GRU, che rimane
avulsa a tutte le componenti del processo di gestione strategica, tanto nella fase di formu-
lazione quanto in quella successiva di implementazione. Essa si occupa semplicemente
dei compiti amministrativi non collegati alle esigenze di fondo della gestione aziendale.
Il collegamento integrato
Il collegamento integrato è di tipo dinamico e multidimensionale, essendo basato su un
processo di interazione continuo piuttosto che sequenziale. In molti casi il responsabile
RU è un membro a tutti gli effetti del gruppo dirigente di vertice. Piuttosto che operare
attraverso uno scambio reiterato di informazioni, le aziende che cercano di realizzare
il collegamento integrato fanno in modo che le funzioni RU partecipino direttamente
alla formulazione delle strategie e alla loro implementazione. La parte rimanente di
questo capitolo sarà proprio dedicata a come rendere operativa questa impostazione.
In questo modello, come si è detto, la funzione RU è coinvolta sia nella fase di
formulazione sia in quella di implementazione. Il responsabile RU fornisce ai decisori
strategici informazioni sulle capacità organizzative e del personale che, di solito, dipen-
dono dalle prassi di GRU.12 Queste informazioni aiutano i top manager nella scelta della
migliore strategia, poiché consentono di valutare come potrebbe essere implementata
ciascuna opzione. Una volta effettuata la scelta, il ruolo della GRU è quello di sviluppare
e allineare le prassi che renderanno disponibili dipendenti con le competenze necessarie
a implementare la strategia.13 In aggiunta, le prassi di GRU devono essere progettate
Figura 2.5
La formulazione
Analisi esterna
della strategia
Opportunità
Minacce
Analisi interna
Punti di forza
e di debolezza
Tabella 2.1
DICHIARAZIONE DELLA MISSIONE
Missione e valori
della Merck & Co. Merck & CO. è un’azienda leader nella ricerca sui prodotti e servizi farmaceutici. Merck
identifica, sviluppa, produce e commercializza un’ampia gamma di prodotti innovativi per
Fonte: www.merck.com/about/ migliorare la salute degli uomini e degli animali. La divisione Merck-Medco Managed Care
home.html
gestisce l’assistenza farmaceutica per oltre 40 milioni di americani, incoraggiando un uso
appropriato dei medicinali e offrendo programmi per la cura delle malattie.
La nostra missione
La missione della Merck consiste nell’offrire alla comunità prodotti e servizi superiori –
innovazioni e soluzioni che siano in grado di migliorare la qualità della vita e di soddisfare i
bisogni dei clienti; ai dipendenti un ambiente di lavoro che consenta la loro realizzazione,
offrendo opportunità di carriera; agli investitori un rendimento superiore alla media.
I nostri valori
1 Il nostro business consiste nel preservare e migliorare la vita umana. Tutte le nostre azioni
vanno misurate in relazione al nostro successo nel raggiungere questo traguardo. Noi
consideriamo al di sopra di tutto la nostra capacità di servire tutte le persone che possono
trarre beneficio dal corretto utilizzo dei nostri prodotti e servizi, e nel fare ciò, intendiamo
anche soddisfare i clienti.
2 Ci impegniamo a rispettare i più alti standard etici e d’integrità. Siamo responsabili nei
confronti dei nostri clienti e dipendenti e delle rispettive famiglie, verso l’ambiente in
cui viviamo e le comunità sociali che serviamo a livello mondiale. Nell’assolvere le nostre
responsabilità, non utilizziamo scorciatoie etiche o professionali. I nostri rapporti con tutti
i segmenti della società devono riflettere gli standard elevati che noi professiamo.
3 Siamo orientati verso il livello più alto di eccellenza scientifica e indirizziamo la nostra ricerca
verso il miglioramento della salute umana e animale e della qualità della vita in generale.
Ci impegniamo a identificare i bisogni più critici per i clienti e usiamo le nostre risorse per
soddisfare le loro necessità.
4 Ci aspettiamo profitti, ma solo da attività che soddisfano i bisogni dei clienti e dalle quale trae
beneficio l’umanità. La nostra capacità di adempiere alle nostre responsabilità dipende
dal mantenimento di una posizione finanziaria che stimola investimenti per la ricerca
d’avanguardia e che rende possibile l’effettiva trasposizione al mercato dei risultati della
ricerca.
5 Riteniamo che la capacità di eccellere, ossia di soddisfare nel modo più competitivo i bisogni
dei clienti e della società, dipende dall’integrità, dalla conoscenza, dall’immaginazione, dalle
competenze, dalla diversità e dal lavoro di gruppo e valorizziamo sopra ogni cosa queste
qualità. Ci impegniamo a costruire un ambiente di lavoro basato sul reciproco rispetto, sul
sostegno costante e sul lavoro in squadra, che premi l’impegno e la prestazione e risponda
ai bisogni del personale e delle rispettive famiglie.
Analisi esterna: l’esame Le analisi esterne servono per esaminare l’ambiente in cui opera un’azienda in modo
dell’ambiente in cui opera l’or- da identificare le opportunità strategiche e le minacce. Esempi di opportunità sono: i
ganizzazione al fine di identi- mercati di sbocco non ancora serviti, lo sviluppo delle tecnologie che possono interessare
ficare opportunità strategiche
e minacce. l’azienda e le riserve di forza lavoro che non siano state ancora impiegate. Le minacce
comprendono: rischi potenziali di carenze nella forza lavoro, nuovi concorrenti che
entrano nel mercato, leggi che potrebbero avere un effetto negativo sull’organizzazione
e innovazioni tecnologiche a opera dei competitori.
Analisi interna: il processo di L’analisi interna è finalizzata a identificare i punti di forza e di debolezza dell’or-
analisi dei punti di forza e di ganizzazione. Essa è focalizzata sulla quantità e qualità delle risorse (finanziarie, di
debolezza dell’organizzazione. capitale, tecnologiche e umane) disponibili per realizzare la strategia. Le aziende devono
valutare obiettivamente e in modo accurato ogni risorsa per stabilire se costituisca un
punto di forza o di debolezza.
La combinazione di analisi interna ed esterna viene indicata con il termine SWOT
analysis (l’acronimo in inglese richiama i termini strenghts, punti di forza, weaknesses,
debolezze, opportunities, opportunità e threats, minacce). Dopo aver svolto quest’analisi
il gruppo che si occupa della pianificazione strategica possiede tutte le informazioni
necessarie per delineare un certo numero di opzioni alternative: esse vengono confron-
tate valutando la loro capacità di condurre l’organizzazione verso il raggiungimento
Decisione strategica: la de- dei propri obiettivi, e ciò conduce alla decisione strategica. Essa descrive le modalità
finizione delle modalità at- attraverso le quali l’organizzazione cercherà di raggiungere i propri obiettivi a lungo
traverso cui l’organizzazione termine, in linea con la missione aziendale.
intende realizzare la propria
missione e raggiungere gli Molte opportunità e minacce presenti nell’ambiente esterno riguardano le persone.
obiettivi a lungo termine. A causa della continua diminuzione di risorse umane qualificate all’entrata del mercato
del lavoro, le organizzazioni competono tanto sul fronte dei clienti che dei dipendenti.
È compito della GRU svolgere precise analisi sull’ambiente esterno rilevando le oppor-
tunità e le minacce che riguardano le risorse umane: i rischi per potenziali carenze nella
forza lavoro, i livelli retributivi offerti dai concorrenti, le leggi dello stato che impattano
sulle relazioni d’impiego e via dicendo. Per esempio, a proposito di quanto detto nel
Capitolo 1, le aziende statunitensi stanno prendendo atto del fatto che un numero sem-
pre maggiore di diplomati delle scuole superiori non possiede le competenze di base
che servono per lavorare, il che è una delle ragioni della avvertita “carenza di capitale
umano”.16 D’altra parte, le stesse aziende, non avendo riconosciuto per tempo questa
minaccia ambientale, hanno incoraggiato l’uscita di lavoratori anziani più qualificati,
e assunto giovani meno preparati, che poi necessitano di una formazione specifica per
poter recuperare le capacità basilari di cui sono sprovvisti.17
L’analisi interna richiede anche degli input da parte della funzione RU, dato che le
risorse umane rappresentano uno dei fattori di produzione più importanti.
L’incapacità di valutare i punti di forza e di debolezza della propria forza lavoro può
condurre alla scelta di strategie che poi non si è in grado di portare avanti.18 Peraltro,
diverse ricerche empiriche hanno rilevato che solo in pochi casi si rileva un adeguato
livello di coinvolgimento della funzione RU nella pianificazione strategica.19 Per
esempio, un’impresa manifatturiera ha deciso una strategia di riduzione dei costi da
realizzare attraverso un impianto tecnologicamente avanzato. Fu realizzato un sistema
di fabbricazione integrato, gestito da computer in base a controlli statistici sui processi.
Anche se questa poteva essere una scelta corretta, l’azienda comprese in breve tempo
di aver commesso un errore scoprendo che il 25% della sua forza lavoro non aveva le
competenze necessarie per utilizzare il nuovo impianto.20
In sostanza, nel modello del “collegamento integrato” chi si occupa della pianifica-
zione strategica prende in considerazione tutte le questioni che riguardano le persone
prima di effettuare le proprie scelte. Tali questioni vengono analizzate tenendo conto
della missione, degli obiettivi, e di opportunità, minacce, punti di forza e di debolezza,
guidando il gruppo della pianificazione strategica verso decisioni più consapevoli.
Anche se questo processo da solo non garantisce il successo, le organizzazioni che
adottano l’impostazione integrata riescono più spesso a compiere scelte che alla fine
si rivelano positive.
Diverse ricerche condotte negli ultimi anni hanno dimostrato l’importanza di avere
responsabili RU coinvolti integralmente nella fase di formulazione della strategia. Uno
studio svolto in un campione di raffinerie petrolchimiche statunitensi ha rilevato che
il livello di coinvolgimento della GRU è positivamente correlato alla valutazione di
efficacia della funzione da parte del direttore della raffineria.21 Un secondo studio in un
gruppo di aziende manifatturiere ha concluso che il coinvolgimento della GRU è mag-
giore quando i dirigenti di vertice considerano i dipendenti come “risorse strategiche”,
e che tutto ciò conduce anche a minori abbandoni.22 Peraltro, in entrambe le ricerche
il coinvolgimento della GRU ha esercitato un impatto diretto sui risultati economico-
finanziari delle unità operative di riferimento.
Le ricerche empiriche dimostrano che poche aziende hanno integrato completamente
la GRU nel processo di formulazione strategica.23 Come si è già detto, solo ora si sta
iniziando a riconoscere che in un contesto concorrenziale la gestione strategica delle
risorse umane può diventare una fonte di vantaggio competitivo. Pertanto, le organiz-
zazioni caratterizzate da un legame di tipo “amministrativo” devono evolvere verso
una maggiore integrazione.
È di fondamentale importanza considerare le questioni che riguardano le persone nella
formulazione delle strategie. Meccanismi operativi o strutture finalizzate a integrare la
funzione RU nella fase di formulazione potrebbero aiutare il gruppo di pianificazione
strategica ad assumere decisioni più efficaci. Quando la decisione strategica è determi-
nata, la GRU deve svolgere un ruolo attivo nella fase d’implementazione. Discuteremo
di questo nella prossima sezione.
Figura 2.6
Variabili da considerare
nell’implementazione di una
strategia.
Struttura
organizzativa
Tipi Progettazione
di del compito
informazioni
Strategia
di mercato Prestazione
e prodotto
Selezione,
Sistemi
addestramento
premianti
e sviluppo
del personale
lenti che affiancasse i clienti aziendali nell’implementazione di tali sistemi. Inoltre, man
mano che IBM si differenziava come fornitore di “soluzioni integrate”(cioè in grado
di vendere hardware, software, consulenza e servizi per tutte le necessità informatiche
di un’azienda), i dipendenti dovevano adottare una nuova mentalità incentrata sulla
collaborazione tra funzioni aziendali diverse e non più sul lavoro individuale. Il cam-
biamento della direzione strategica richiedeva pertanto un nuovo insieme di capacità
e di dipendenti nonché l’adozione di comportamenti diversi. Il riquadro “Competere
attraverso la sostenibilità” illustra in che modo IBM cura lo sviluppo dei leader del
futuro fornendo al contempo un servizio alla società.
Come può conseguire questi obiettivi la funzione RU? Come mostra la Figura 2.7,
essenzialmente attraverso prassi, quali: analisi e progettazione delle mansioni, recluta-
mento, sistemi di selezione, programmi di formazione e sviluppo, sistemi di gestione
della prestazione, sistemi retributivi e gestione delle relazioni di lavoro. Gli aspetti
specifici connessi a ciascuna di queste prassi sono argomento dei capitoli seguenti.
Peraltro, a questo punto è importante fornire un quadro d’insieme delle prassi di GRU
e del loro ruolo nell’implementazione della strategia. In seguito discuteremo le varie
strategie perseguite dalle aziende e i tipi di sistemi GRU congruenti con esse.
In un contesto globale, i dipendenti di grandi aziende multi- ma. L’azienda ha ridotto la rosa di candidati selezionando i
nazionali come IBM devono essere in grado di collaborare con dipendenti considerati più dinamici, dotati di esperienza in
sconosciuti in paesi lontani, spesso occupandosi di progetti attività di volontariato e autori delle migliori composizioni
poco familiari. Mentre in genere le competenze necessarie per scritte su come la partecipazione al programma li avrebbe
svolgere tale ruolo vengono sviluppate mediante costosi incarichi aiutati a sviluppare capacità di leadership. Le domande che
all’estero, IBM ha messo a punto il progetto Service Corps per hanno superato il primo esame sono state inviate ai direttori
aiutare i dipendenti ad acquisire tali competenze apportando delle otto regioni geografiche IBM, che hanno selezionato i
un prezioso contributo sociale. partecipanti al programma.
Cento dipendenti IBM provenienti da 33 paesi saranno suddivisi Alla conclusione del progetto, della durata di quattro settima-
in 12 squadre impegnate in progetti in Romania, Turchia, Viet- ne, i partecipanti saranno sottoposti a due mesi di debriefing
nam, Filippine, Ghana e Tanzania. L’azienda conta di selezionar- intensivo per analizzare che cosa hanno appreso sulla leadership
ne altri cento durante il primo anno del programma, per arrivare e sui paesi che hanno visitato.
a 600 partecipanti nell’arco dei successivi tre anni. I progetti sono “È straordinario poter lavorare in un paese in via di sviluppo
coordinati da organizzazioni non profit e, nonostante presentino migliorando nel contempo il proprio percorso di carriera,” af-
tutte le caratteristiche dei piani di beneficienza aziendale, non ferma Julie T. Lockwood, una supply chain manager di 31 anni
sono stati creati né saranno impiegati a tale scopo. impiegata nello stabilimento IBM di Boulder (Colorado) che farà
“Si tratta di un esercizio di sviluppo delle capacità gestionali parte del gruppo diretto in Ghana. “Questa esperienza arricchirà
per i dipendenti IBM ad alto potenziale,” ha affermato il vice il mio curriculum interno molto più rispetto a un incarico in un
presidente senior della funzione RU Randy MacDonald. paese sviluppato.”
Come si può immaginare, i dipendenti IBM hanno trovato mol-
to allettante l’idea alla base del progetto: oltre 5.500 persone, Fonte: S. Deutsch, “Volunteering Abroad to Climb at IBM,” New York Times, 26
da più di 50 paesi, hanno richiesto di partecipare al program- marzo 2008, Sez. C, p. 4.
Le prassi di GRU
Selezione Analisi delle
Formazione mansioni
Gestione della Progettazione
prestazione delle mansioni
Relazioni Selezione
sindacali Sviluppo
Relazioni con Struttura
il personale retributiva
Incentivi
Decisione Fabbisogni di Prestazione
strategica risorse umane organizzativa
Competenze Produttività
Comportamenti Qualità
Cultura Profitto
Profilo delle Azioni delle
risorse umane risorse umane
Competenze Comportamenti
Capacità Risultati
Conoscenze (produttività,
assenteismo
e turnover)
Strategie emergenti
Figura 2.7
Implementazione
di una strategia Le prassi di GRU
Si può pensare la funzione RU come composta da sei menu di prassi, dai quali le aziende
possono scegliere quelle più appropriate per implementare la propria strategia. Ciascun
menu risponde a una particolare area funzionale della GRU: analisi e progettazione delle
mansioni, reclutamento/selezione, formazione e sviluppo, gestione della prestazione,
sistemi retributivi/incentivazione/benefit, relazioni sindacali e con il personale.28 I menu
sono elencati nella Tabella 2.2.
Fonte: adattato da R. S. Schuler e S. F. Jackson, “Linking competitive strategies with human resource management practices”,
Academy of Management Executive 1 (1987), pp. 207-19; e C. Fisher, L. Schoenfeldt e B. Shaw, Human Resource Management,
2 edizione (Boston: Houghton Mifflin, 1992).
rere a misure quantitative delle prestazioni per valutare i manager poiché i dirigenti di
vertice hanno minori conoscenze su come si dovrebbe operare nelle posizioni che si
collocano alle loro dipendenze.34
Analogamente, i dirigenti che hanno una conoscenza approfondita dei comporta-
menti che conducono a una prestazione efficace utilizzano sistemi di gestione della
prestazione centrati sui comportamenti richiesti ai loro subordinati, mentre quando non
sono in grado di determinare con certezza tali comportamenti essi tendono a valutare
soprattutto i risultati oggettivi delle prestazioni dei loro sottoposti.35
e la produttività. Per esempio, uno studio svolto in impianti di montaggio delle automobili
in tutto il mondo ha rilevato che le fabbriche dove si registrano insieme una eccellente
qualità produttiva ed elevati indici di produttività ricorrono alle “prassi ideali di GRU”:
processi di ricerca e selezione del personale molto rigorosi, sistemi retributivi legati alle
prestazioni, assenza di differenziazione di status, consistenti investimenti in formazione
tanto sui neo assunti quanto sui dipendenti più esperti, forme di partecipazione orga-
nizzativa del personale attraverso strutture quali le squadre di lavoro e i gruppi dedicati
alla risoluzione di specifici problemi.40 Un altro studio ha dimostrato che prassi di GRU
che comprendono sistemi avanzati di selezione e formazione, retribuzione variabile,
valutazione delle prestazioni, indagini di clima, partecipazione del personale e condivi-
sione delle informazioni conducono a risultati di produttività ed economico-finanziari
superiori e a un più basso livello di abbandono dei dipendenti.41 Infine, una ulteriore
ricerca ha messo in evidenza il fatto che le aziende comprese nell’elenco “Best Places
to Work” (luogo di lavoro ideale) conseguono dei risultati finanziarie migliori rispetto
a un campione di organizzazioni corrispondenti non inserite nella lista.42 Conclusioni
simili sono state raggiunte in numerosi altri studi.43
Oltre a ciò, negli attuali contesti competitivi le imprese si trovano a dover modificare
rapidamente le proprie strategie e, conseguentemente, le competenze e i comportamenti
dei prestatori di lavoro. In uno studio i ricercatori hanno rilevato che la flessibilità delle
prassi di GRU, delle competenze e dei comportamenti dei dipendenti sono fattori che
risultano positivamente correlati ai risultati finanziari, ma solo la flessibilità delle com-
petenze si riflette anche sul contenimento dei costi.44 Peraltro, anche se queste relazioni
sono significative, la direzione di causalità non è ancora stata provata. In sostanza, se
prassi efficaci di GRU pare aiutino le imprese a migliorare le loro performance, è anche
vero che le imprese più profittevoli si possono permettere di investire maggiori risorse
in tali prassi.45 In sintesi, le ricerche empiriche dimostrano che anche se la relazione fra
buone prassi di GRU e risultati aziendali è consistente, utilizzarle in maggiore misura
non determina automaticamente un aumento nella profittabilità.46
Tipi di strategie
Come si è visto, le aziende possono essere classificate in base alle strategie generiche
adottate. È importante sottolineare che con questa espressione non ci si riferisce al con-
tenuto del piano strategico, ma piuttosto alla modalità seguite per competere nel proprio
settore. Diverse tipologie sono state proposte, ma qui si concentrerà l’attenzione sulle
strategie generiche descritte da Porter: costo e differenziazione.47
Secondo Michael Porter, professore ad Harvard e caposcuola degli studi di strategia
aziendale, il vantaggio competitivo deriva dalla capacità di un’azienda di creare valore
nel proprio processo produttivo attraverso due modalità alternative: in prima battuta,
riducendo i costi; oppure, differenziando il proprio prodotto o servizio in modo tale da
poter praticare un prezzo più elevato rispetto ai concorrenti.
La “leadership di costo” consiste nel diventare il produttore che è in grado di operare
ai prezzi più bassi in un settore puntando sulla costruzione di impianti efficienti e a larga
scala, sulle opportunità di riduzione dei costi connesse allo sfruttamento delle curve
di esperienza e sul controllo delle spese generali e relative a funzioni come la ricerca
e descritte solo a vaghi tratti. Esse tendono ad assumere personale all’esterno anche
per posizioni superiori, investono poco sulla socializzazione dei neo assunti e offrono
percorsi di carriera multidirezionali. Le attività di formazione e sviluppo si incentrano
sulla cooperazione, mentre il sistema retributivo è definito in relazione all’equità esterna,
essendo guidato di fatto da esigenze legate alla ricerca di personale. I sistemi di gestione
delle prestazioni sono basati sui risultati, valutati anche a livello divisionale o aziendale,
per incoraggiare l’assunzione di rischio da parte dei manager.49
Strategie di concentrazione
Strategia di concentrazio- Le strategie di concentrazione richiedono di mantenere le competenze esistenti
ne: mira a incrementare la all’interno di una organizzazione. Ciò significa che i programmi di formazione devono
quota di mercato, ridurre i costi offrire strumenti che premettono di mantenere tali competenze a un livello molto ele-
o creare e mantenere una nic-
chia di mercato per i prodotti vato in tutto l’organismo personale, mentre le politiche di ricompensa si focalizzano
e servizi esistenti. sull’esigenza di trattenere le persone che le hanno sviluppate. Le valutazioni tendono
a riguardare maggiormente l’ambito comportamentale poiché l’ambiente è più stabile
e i comportamenti necessari per raggiungere una prestazione efficace possono essere
desunti dall’esperienza maturata.
Fusioni e acquisizioni
Stiamo assistendo sempre più spesso alla ristrutturazione di interi comparti industriali
e a fusioni fra aziende di settori diversi. Per esempio, il recente accordo fra la British
Petroleum per l’acquisizione di Amoco Oil costituisce una razionalizzazione, com-
portando una riduzione del numero di aziende che operano nel settore. Al contrario, la
fusione fra Citicorp e Traveller’s Group per dare vita a Citigroup si riferisce ad aziende
che provengono da settori differenti (servizi finanziari e assicurativi) che si combinano
per cambiare la dinamica di entrambi i settori. Indipendentemente dalla tipologia, una
cosa è certa: le fusioni e le acquisizioni sono in aumento, e la GRU deve essere coinvolta
nella loro gestione.51
Secondo una ricerca del Conference Board, “i problemi legati al personale” possono
essere una delle ragioni principali per cui le fusioni non raggiungono i risultati attesi.
Alcune aziende ora danno molta importanza alle culture delle imprese prima di avviare
una fusione o un’acquisizione
Prima di acquisire ValueRx, i dirigenti della Express Scripts, Inc., hanno intervistato
i vertici e i manager dell’azienda nel loro mirino per farsi un’idea della sua cultura
organizzativa.52 Malgrado ciò, meno di un terzo dei responsabili RU che hanno parte-
cipato alla ricerca del Conference Board ha dichiarato di aver esercitato una rilevante
influenza nella pianificazione delle fusioni, pur avendo riconosciuto nell’80% dei casi
che i problemi del personale hanno un impatto significativo dopo la chiusura degli
accordi.53
Se è desiderabile che la GRU abbia un ruolo centrale nella valutazione delle op-
portunità di una fusione, essa senz’altro ricopre un ruolo chiave nell’effettiva imple-
mentazione. È necessaria una specifica formazione sulla gestione dei conflitti quando
le aziende adottano una strategia di crescita esterna. I vantaggi conseguibili attraverso
l’integrazione dei sistemi operativi delle diverse realtà devono essere bilanciati in fun-
zione della specificità dei contesti ambientali di riferimento delle singole aziende. Per
esempio, se si prendono in considerazione le politiche retributive, si potrebbe optare per
una omogeneizzazione delle strutture salariali in modo da mantenere la percezione di
equità dei dipendenti nel gruppo che si viene a costituire. Nello sviluppo di una nuova
area d’affari nel gruppo IBM i dipendenti hanno convinto l’azienda a mantenere la strut-
tura salariale già adottata nel resto dell’organizzazione. Peraltro, alcuni rami d’azienda
si trovavano a confrontarsi con ambienti nei quali le prassi retributive erano fortemente
ancorate a uno specifico mercato del lavoro. In questo caso, adottare politiche definite
in altri contesti poteva portare a una struttura salariale non efficace.
Peraltro sarebbe difficile ignorare la “guerra dei talenti” che si è combattuta nella
seconda parte degli anni Novanta, soprattutto in relazione all’esplosione delle imprese
dot.com. Le organizzazioni in quel periodo si sforzavano di essere considerate “emplo-
yer’s of choice” (cioè datori di lavoro di prima scelta), di sviluppare un “employement
brand” (cioè un marchio riconosciuto nel mercato del alvoro) e di mettere a punto la
propria proposizione di valore per le risorse umane allo scopo di attrarre e trattenere
dipendenti di talento. Oggi la crisi economica le mette di fronte a nuove sfide: come
possono costruirsi una reputazione eccellente come luogo di lavoro ed ottenere un pieno
coinvolgimento dei dipendenti nel raggiungimento dei loro obiettivi strategici mentre si
trovano a gestire licenziamenti collettivi che spesso riguardano una parte significativa
della forza lavoro?
Malgrado la maggiore frequenza del downsizing, diverse ricerche hanno rilevato
che questa strategia non riesce sempre a realizzare gli obiettivi di incremento della
produttività e del profitto. La Tabella 2.3 mostra i risultati di una ricerca condotta dalla
American Management Association dalla quale risulta che soltanto un terzo circa delle
aziende che sono passate da un processo di downsizing, hanno effettivamente raggiunto
i loro obiettivi economici. Un’altra ricerca, sempre condotta dalla AMA, ha dimostrato
che oltre i due terzi delle aziende che hanno effettuato un ridimensionamento dell’or-
ganico hanno ripetuto tale strategia l’anno successivo.54 Inoltre, le ricerche svolte
dalla società di consulenza Mitchell & Company hanno dimostrato che le imprese che
hanno avviato il downsizing negli anni Ottanta hanno avuto un andamento della loro
quotazione azionaria peggiore rispetto a quello dei settori di appartenenza negli anni
Tabella 2.3
PERCENTUALE DI AZIENDE
Risultati delle azioni
di ridimensionamento RISULTATI AUSPICATI CHE LI HA CONSEGUITI
dell’organico rispetto Riduzione dei costi 46%
alle attese
Aumento dei profitti 32%
Aumento del cash flow 24%
Aumento della produttività 22%
Crescita del ROI 21%
Conseguimento di maggiori vantaggi competitivi 19%
Riduzione della burocrazia 17%
Miglioramento del processo decisionale 14%
Aumento della soddisfazione dei consumatori 14%
Incremento delle vendite 13%
Incremento della quota di mercato 12%
Miglioramento della qualità del prodotto 9%
Sviluppi tecnologici 9%
Aumento dell’innovazione 7%
Impedimento di scalate 6%
Fonte: da The Wall Street Journal, Eastern Edtion, 6 giugno 1991. Copyright © 1991 Dow Jones & Co. Inc. Riprodotto con il
permesso di Dow Jones & Co. Inc. tramite Copyright Clearance Center.
Strategie emergenti
Parlando di gestione strategica, è necessario distinguere fra le strategie intenzionali e
quelle emergenti. La maggior parte delle persone considerano le strategie in chiave pro-
attiva, ossia come delle decisioni razionali che mirano a obiettivi predeterminati. Questa
visione, proposta finora nel corso del capitolo, si focalizza sulle strategie intenzionali,
elaborate dal gruppo dirigenziale di vertice in accordo con la definizione che vede la
strategia come “il modello o il piano in cui sono sviluppati in modo coerente e integrato
i principali obiettivi aziendali, le politiche e la sequenza delle azioni da svolgere”.61
Molte strategie esplicitate dalle aziende appartengono a questa categoria. La maggior
parte delle strategie che vengono riportate dalle imprese sono di tipo intenzionale, ma
spesso il loro successo dipende da evoluzioni successive che sono guidate da processi
emergenti. Per esempio, quando Howard Schultz fondò Starbucks parti dall’idea di
creare un nuovo spazio intermedio fra i luoghi di lavoro e le abitazioni dove le persone
potessero gustare un caffè secondo la tradizione italiana. Sapeva che l’aroma del caffè e
un gusto più profondo e forte avrebbe attratto un nuovo tipo di consumatore. Questa idea
ebbe successo, ma con la crescita di Starbucks i consumatori cominciarono a chiedere
se potevano avere latte magro o aggiungere altri gusti (vaniglia, miele, e quant’altro)
al loro caffè. Schultz era convinto che queste opzioni avrebbero rovinato il caffè e si
rifiutò di aggiungerle. Solo dopo molte insistenze da parte dei gestori dei punti vendita,
che continuavano a sentirsi chiedere le stesse cose dai consumatori Schultz finalmente
si arrese e si decise ad inserirle nella propria offerta.
Le strategie emergenti sono quelle che si sviluppano alle radici dell’organizzazione
e possono essere intese come ciò che esse effettivamente fanno rispetto a ciò che inten-
dono fare. Si può allora considerare la strategia “un modello in un flusso di decisioni e
azioni”.62 Quando per esempio la Honda Motor Company entrò per la prima volta nel
1959 nel mercato statunitense con le moto di cilindrata 250 e 350 pensava non ci fosse
nessuno spazio di mercato per le sue moto di cilindrata inferiore. Invece, le vendite
delle moto più grandi andarono a rilento mentre i dirigenti giapponesi che giravano per
Los Angeles con i cinquantini attirarono la curiosità e l’attenzione generale, compresa
quella del responsabile acquisti della catena di grandi magazzini Sears. Honda indivi-
duò un mercato fino a quel momento sconosciuto e nuovi canali distributivi senza aver
fatto alcuna pianificazione in materia. Questa strategia emergente permise all’azienda
di raggiungere una quota di mercato pari al 50% nel 1964.63
La distinzione fra strategie emergenti e intenzionali ha delle implicazioni per la ge-
stione delle risorse umane.64 La recente attenzione della GRU per i processi strategici
si è rivolta inizialmente alle strategie intenzionali. In questa prospettiva il ruolo della
GRU consiste nell’individuare i problemi che riguardano le persone e sono rilevanti
per la formulazione delle strategie, per poi sviluppare sistemi che sostengano l’imple-
mentazione del piano strategico.
D’altra parte, la maggior parte delle strategie emergenti vengono identificate da co-
loro che si trovano ai livelli più bassi della gerarchia. Spesso sono gli operai a generare
idee per nuovi mercati, nuovi prodotti e nuove strategie. La GRU gioca allora un ruolo
importante nel facilitare la comunicazione in tutta l’organizzazione, ed è proprio ciò
a permettere che strategie emergenti efficaci possano raggiungere i vertici aziendali.
Nelle parole pronunciate all’inizio degli anni Ottanta dal presidente della Ford Phillip
Caldwell: “È sciocco negare la capacità intellettuale e l’atteggiamento costruttivo di
decine di migliaia di operai”.65
Per esempio, il Frappuccino è un prodotto di Starbucks di grande successo ed è stato
inventato dai dipendenti di un negozio in California. I dirigenti dell’azienda (compreso
Schultz) pensavano che fosse un pessimo prodotto e lo bocciarono in diverse riunioni, ma
gli inventori continuavano a riproporlo con nuovi dati che dimostravano il gradimento
dei clienti. Alla fine anche i dirigenti di vertice decisero di lanciarlo su vasta scala, e il
successo fu subito notevole, sia in termini di fatturato (oltre un miliardo di dollari per
anno) che soprattutto per il contributo al successo dell’immagine e del marchio aziendale.
costituire un aiuto, sono in ultima istanza le persone (il capitale umano) a fornire le
materie prime in una learning organization.67
La flessibilità consente a una strategia emergente di scaturire direttamente dal mer-
cato rispondendo al meglio ai desideri dei consumatori. Questa strategia richiede però
lavoratori in possesso di capacità di adattamento.68 Come ha affermato Gorge Walker,
presidente di Delta Wire: “Tutti possono entrare in questo settore comprando macchi-
ne come le mie. La differenza sta nelle conoscenze di chi lavora per me”.69 Questa
affermazione conferma la crescente importanza delle risorse umane nello sviluppare e
mantenere un vantaggio competitivo.70
Figura 2.8
Competenze
delle risorse umane
Conoscenza Conoscenza tecnica
del “business” e professionale
Esperti di RU
rappresentato dalle liste di controllo elaborate da Jetblue per verificare tutto ciò che
può accadere nel momento in cui si avvia una nuova rotta. Queste liste consentono di
gestire al meglio le entrate in un nuovo mercato.
Peraltro, i processi organizzativi da soli non possono fare la differenza se viene a
mancare la cultura organizzativa, e proprio per questo Neeleman dedica gran parte della
propria attenzione al suo sviluppo. Ogni settimana viaggia in aereo con 8-12 membri
degli equipaggi, osservandoli mentre svolgono i loro compiti. “Devono sapere che io
attribuisco grande valore a quello che loro fanno”. Oltre a ciò, pur sostenendo di non
essere contrario ai sindacati, egli si sforza di costruire un’azienda nella quale la loro
presenza non è considerata necessaria nella convinzione che “se c’è fiducia reciproca
tra il management e i prestatori di lavoro e se le persone si sentono adeguatamente re-
tribuite (come è successo lo scorso anno, con la distribuzione di un premio di risultato
pari al 17%), non vi è alcun bisogno di una terza parte”.
Nel primo giorno del corso di inserimento Neeleman spiega ai nuovi dipendenti come
l’azienda genera i propri profitti e come essi possono contribuire al risultato finale. Con
le sue parole: “Faccio sempre l’esempio del treppiede: costi bassi, un ottimo prodotto
e una elevata capitalizzazione di borsa. Se ogni persona nell’azienda comprende l’im-
portanza di ogni gamba del treppiede, allora si può dire di avere un modello di business
molto stabile”. Questi elementi base di cultura d’impresa, insieme alla partecipazione
ai risultati economici aziendali, fanno si che tutti i dipendenti si sentano coinvolti nel
successo della JetBlue.
Infine, dopo aver rilevato grazie a un’indagine di clima che un terzo dei dipendenti
aveva espresso insoddisfazione nei confronti del propri supervisori, è stato realizzato un
corso alla durata di cinque giorni intitolato “Principi di leadership”. Il corso stimolava
i supervisori e i manager a seguire queste cinque regole: “Gestisci bene le persone”,
“Comunica con il tuo team”, “Ispira generosità negli altri”, “Incoraggia iniziativa e
innovazione” e “Fai la cosa giusta”. L’obiettivo del progetto formativo consisteva nel
rendere i partecipanti “i principali depositari della cultura aziendale”, in modo da avere
800 persone, anziché le 25 che ricoprono posizioni di leadership, che credono nella
cultura Jetblue.
Fonte: C. Slater, “And now the hard part”, FastCompany, maggio 2004, p.67; pf.fastcompany.com/magazine/82/jetblue.html.
Domande
1. Pensate che Jetblue riuscirà a mantenere la propria cultura pur aumentando le di-
mensioni di quattro volte nei prossimi anni?
2. Cosa dovrebbe fare in più Jetblue per allineare la sua strategia con le caratteristiche
delle persone?
Riepilogo
Un approccio strategico alla gestione delle risorse umane cerca di sviluppare proatti-
vamente il vantaggio competitivo attraverso la risorsa chiave di ogni azienda: la forza
lavoro. La funzione competente deve essere coinvolta totalmente nella formulazione
delle strategie al fine di identificare i problemi legati al persone che si dovranno affron-
tare. Definita la strategia, la GRU impatta profondamente sulla sua implementazione
attraverso la progettazione di prassi che assicurino un personale motivato e in possesso
delle competenze necessarie. Infine, il ruolo strategico emergente della funzione RU
richiede agli specialisti di sviluppare, in futuro, competenze di business, tecnico-
professionali, di gestione del cambiamento e di integrazione. Come si avrà modo di
vedere più chiaramente nei capitoli successivi, l’approccio strategico richiede molto
più della semplice capacità di sviluppare valide procedure di selezione o sistemi di
gestione delle prestazioni.
Entra nel mondo del lavoro Rispetto alle mansioni legate al settore vendite,
Ritorno al futuro: Toyota e la perseguendo obiettivi di mercato ambiziosi, spesso il
personale esercitava una forte pressione sui potenziali
progettazione delle mansioni acquirenti per velocizzare il processo di acquisto e
Nel 2007, Toyota ha sottratto a General Motors lo consegnava i veicoli senza averli sottoposti a un’ade-
scettro di maggiore casa automobilistica al mondo, guata ispezione. Di conseguenza, anche quando i
raggiungendo un obiettivo di lungo periodo che si è clienti erano soddisfatti del veicolo, spesso avevano
potuto concretizzare solo attraverso un forte focus su un ricordo negativo dell’esperienza di acquisto. Toyota
rapida crescita ed espansione. Secondo molti insider, ha tempestivamente affrontato il problema inviando
però, tentando di centrare tale obiettivo, l’organizza- team di valutazione composti da cinque persone nelle
zione si è allontanata da alcuni valori essenziali, in unità vendita con i peggiori risultati di soddisfazione
particolare sul piano della struttura organizzativa e del cliente e riesaminando tutte le mansioni, dal top
della progettazione delle mansioni. Nel 2009, Toyota manager agli addetti all’autolavaggio. Il compito
ha registrato le prime perdite operative dal 1938 e, del team consisteva nel creare un rapporto personale
per via della recessione economica, aveva una capa- tra clienti e responsabili della vendita, rallentando il
cità produttiva eccedente così elevata che ha dovuto processo di acquisto ma accrescendo la soddisfazione
attuare piani di ridimensionamento dell’organico dei clienti.
per la prima volta dal 1950. Secondo un analista del Infine, in relazione alle mansioni manageriali, i
settore della Tokai Gakuin University, “Toyota aveva manager di livello intermedio hanno lamentato che,
concentrato tutti gli sforzi nel diventare la maggiore contrariamente al processo decisionale lento, basato
casa automobilistica a livello mondiale che nel 2008, sul consenso e con una prospettiva di lungo periodo
quando la crisi economica colpiva il suo principale tradizionalmente adottato dall’organizzazione, di
mercato, gli Stati Uniti, non ha ridotto la produzione recente molte decisioni erano state prese autonoma-
con la tempestività necessaria.” mente dal presidente Katsuki Watanabe. Per esempio,
Le misure adottate per ripristinare la redditività i manager di livello intermedio hanno notato che
dell’azienda rappresentano una lezione su come com- Watanabe aveva cambiato spesso opinione su dove
petere attraverso la progettazione organizzativa e delle costruire nuovi stabilimenti produttivi, aumentando
mansioni. In primo luogo, in relazione alle mansioni la produzione all’estero quando lo yen giapponese era
manifatturiere, in alcuni casi la rapida espansione degli forte (e quindi faceva lievitare i costi della produzione
stabilimenti produttivi Toyota in Giappone e negli Stati in Giappone) e abbassandola rapidamente al diminuire
Uniti era stata realizzata al prezzo di standard di qualità del valore dello yen. Poiché le fluttuazioni dei tassi
più bassi. I ritiri per difetti di fabbricazione si erano di cambio possono essere marcate nell’arco di brevi
triplicati nell’arco degli ultimi tre anni e le valutazioni periodi di tempo, l’incremento a breve della reddi-
di qualità di analisti come J.D. Powers and Associates tività spesso causava inefficienze nel lungo periodo
erano peggiorate sensibilmente. L’azienda ha dunque legate all’avviamento e alla chiusura degli impianti.
semplificato le mansioni, snellito le descrizioni delle Watananbe è stato sostituito da Akio Toyoda, nipote
posizioni e potenziato i corsi di formazione seguendo del fondatore dell’organizzazione Kiichiro Toyoda,
una strategia che rallentava la produzione ma accre- che ha promesso di tornare ad adottare l’approccio
sceva la qualità. Per esempio, gli ispettori incaricati tradizionale alla struttura organizzativa e alla proget-
del controllo qualità dovevano indossare un guanto e tazione delle mansioni.
passare la mano con un delicato movimento circolare
sullo sportello di ogni Camry per circa 15 minuti al fine Fonti: D. Welch, “Staying Paranoid at Toyota,” BusinessWeek, 2 luglio 2007, pp.
80–82; I. Rowley, “Even Toyota Isn’t Perfect,” BusinessWeek, 11 gennaio 2007,
di individuare eventuali piccole ammaccature prima di pp. 33–36; N. Shirouzu, “Toyota to Change Leader Amid Sales Slump,” The Wall
autorizzare il passaggio del veicolo al punto successivo Street Journal, 28 dicembre 2008, pp. A1–A2; N. Shirouzu e J. Murphy, “A Scion
Drives Toyota Back to the Basics,” The Wall Street Journal, 24 febbraio 2009,
della linea di produzione. pp. B1-B3.
Introduzione
N
el Capitolo 2 sono stati approfonditi i processi di formulazione e implementa-
zione delle strategie. La formulazione della strategia consiste nel decidere come
competere sul mercato. L’implementazione corrisponde alla traduzione del piano
strategico in attività svolte dai membri dell’organizzazione. Sono state individuate cinque
componenti nel processo d’implementazione, tre delle quali direttamente riconducibili
alla gestione delle risorse umane. Una di esse è l’oggetto di questo capitolo: si tratta
dell’analisi e progettazione delle mansioni.1
Molti aspetti centrali nella formulazione della strategia determinano come deve
svolgersi il lavoro, a livello di singole mansioni, meccanismi di coordinamento e strut-
tura organizzativa.
Per esempio, se un’impresa come Toyota si intende competere con una strategia di
leadership di costo, occorre massimizzare l’efficienza e il coordinamento. Di conseguen-
za sarà necessario dividere i compiti in piccole e semplici attività che vengono eseguite
in modo ripetitivo da lavoratori a bassa qualificazione e retribuzione. L’efficienza si può
ottenere anche eliminando i servizi di supporto, e raggruppando le mansioni secondo
una logica funzionale, in modo tale che tutti gli operatori inseriti in una unità svolgano
gli stessi compiti. In questo modo, essi imparano a fare leva sulle proprie competenze
al fine di conseguire miglioramenti continui e di tipo incrementale, mentre i manager
di livello superiore focalizzano la loro attenzione esclusivamente sul coordinamento
delle varie unità funzionali.
All’opposto, se l’azienda intende competere attraverso l’innovazione, deve massi-
mizzare la flessibilità. Per fare ciò, conviene aggregare i compiti in unità più ampie e
omnicomprensive, ossia in team formati da lavoratori più qualificati e con retribuzio-
ne superiori. La flessibilità è anche favorita dal fatto di assegnare direttamente a tali
unità le strutture di supporto che le riguardano e una elevata autonomia decisionale,
rendendo in questo modo possibile lo sfruttamento di opportunità legate alle specificità
dei mercati locali o della produzione di beni specializzati. Le persone che operano in
team interfunzionali generano idee più creative e innovative, che possono condurre a
miglioramenti meno frequenti, ma di ampia portata.
Da quanto detto, dovrebbe risultare chiaro che “non esiste il modo migliore in
assoluto” per progettare le mansioni e strutturare le organizzazioni. Si tratta invece di
ottenere un allineamento fra ambiente, strategia competitiva e filosofia aziendale da una
parte, e progettazione delle mansioni e dell’organizzazione dall’altra. Così, il caso che
apre questo capitolo descrive come la Toyota è diventata l’azienda leader per volume di
vendita seguendo un approccio, salvo doverlo poi modificare quando fu deciso di porre
maggiore enfasi sulla qualità dei prodotti e la soddisfazione della clientela. Gli errori
nella progettazione degli assetti organizzativi possono determinare serie implicazioni
per la capacità competitiva delle imprese. Una ventina di anni or sono vi era chi pensa-
va che la differenza fra i produttori di automobili degli Stati Uniti e i loro concorrenti
esteri dipendesse dalla forza lavoro; ma quando aziende come Toyota e Honda si sono
insediate negli Stati Uniti dimostrando di saper rendere profittevoli fabbriche di auto-
mobili che occupavano lavoratori americani si è cominciato a porre maggiore attenzione
ai processi e agli assetti organizzativi. Oggi è chiaro che il successo di queste imprese
dipende dal modo in cui sono strutturati i flussi produttivi e i ruoli organizzativi. Per
esempio, l’ultimo impianto aperto dalla Toyota a San Antonio nel Texas è diverso in
molti aspetti da quello della General Motors nella vicina Arlington, ma le caratteristiche
della forza lavoro non sono certamente uno di questi.2
Questo capitolo affronta il tema dell’analisi e progettazione delle mansioni pre-
sentando le diverse alternative in merito alla ripartizione dei compiti e ai meccanismi
di coordinamento. Esso è suddiviso in tre sezioni: nella prima si affronta in modo più
generale l’analisi dei flussi di lavoro e delle strutture organizzative; le due rimanenti
riguardano temi più specifici, quali l’analisi delle posizioni e la progettazione delle
mansioni. Anche se sussistono consistenti sovrapposizioni, questi temi sono spesso
trattati separatamente:3 l’analisi delle posizioni si focalizza sulle mansioni esistenti
e sui metodi attraverso cui raccogliere le informazioni necessarie per definire le altre
prassi di GRU, quali la selezione, l’addestramento e la retribuzione.4 La progettazione,
invece, riguarda i modelli attraverso cui intervenire sulle mansioni in modo da renderle
più efficienti o più motivanti per chi le svolge.5 In sostanza, la seconda attività implica
un orientamento pro-attivo al cambiamento, mentre la prima corrisponde a un approccio
passivo, focalizzato sulla raccolta di informazioni. Peraltro, come viene evidenziato nel
corso del capitolo, nella prassi operativa le due attività sono spesso strettamente correlate.
Figura 3.1
Analisi delle attività di
un’unità lavorativa
Materie prime
Output
Strumenti Attività
Che tipo di prodotto,
Quali strumenti, Quali compiti bisogna
servizio o informazione
supporti e sistemi sono eseguire per produrre gli
viene fornito? Come si
necessari? output?
misura l’output?
Risorse umane
Quali conoscenze,
competenze e capacità
sono necessarie per
svolgere i compiti?
determinare se un’unità disponga di personale in eccesso o meno. Per fare ciò, occorre
specificare quali sono i compiti di ogni persona ed eliminare le attività non essenziali.
Toyota, l’azienda protagonista del caso di apertura, è stata all’avanguardia nell’appli-
cazione del concetto di “produzione snella”, poi diffusamente adottato da numerose altre
organizzazioni che hanno condotto studi approfonditi sui propri processi di lavoro al fine
di individuare ed eliminare sprechi, eccessi di personale e inefficienze. Per esempio, tra
il 2003 e il 2006 IBM ha tagliato 14.000 posti di lavoro snellendo il management presso
le attività in Europa, considerate troppo burocratizzate. Gran parte del lavoro svolto dai
manager licenziati è stato affidato a singoli consulenti dotati di maggiore autonomia nel
processo decisionale. Oltre a sfoltire i livelli di management, IBM ha chiuso e messo
in vendita molti uffici, incoraggiando il personale a lavorare da casa, presso la sede dei
clienti o in piccoli uffici satellite situati in tutto il mondo.12 Come dimostrato dal caso
presentato nel riquadro “Competere attraverso la tecnologia”, la produzione snella non
solo contribuisce ad accrescere l’efficienza, ma aiuta a evitare tagli del personale in
caso di un peggioramento dello scenario economico.
IBM non è la sola organizzazione che ha scelto di eliminare il livello intermedio
di management. Alla Unifi Inc., un’azienda tessile, linee dati ad alta velocità collega-
no i macchinari dello stabilimento di produzione alla sede centrale, consentendo agli
analisti di consultare in tempo reale i dati sulla produzione ed eliminando la necessità
di supervisori in loco.13 Questa forma di monitoraggio remoto sta incontrando diffusa
applicazione soprattutto nelle grandi multinazionali come metodo di standardizzazione
degli output del lavoro. Sebbene non tutti i dipendenti reagiscano positivamente alle
innovazioni tecnologiche, tali cambiamenti assumono un’importanza sempre maggiore
nell’attuale ambiente competitivo.14
A prescindere dalla dimensione quantitativa, in una grande eco- Secondo molti, la diminuzione dei licenziamenti che ha caratte-
nomia la perdita di posti di lavoro determina serie conseguenze rizzato la recessione più recente è legata a iniziative di riprogetta-
negative sul piano umano. Coloro che studiano la relazione tra zione delle mansioni che prediligono l’approccio della produzione
le condizioni generali dell’economia e i livelli di occupazione snella alle prassi tradizionali. Per produzione snella si intendono
hanno notato una curiosa discrepanza tra la bassa percentuale i processi nati in Giappone, e successivamente adottati in tutto
di licenziamenti nel settore manifatturiero e il sensibile calo dei il mondo, volti a ottimizzare la produzione dei beni impiegando
livelli di produzione durante la recessione del 2008-2009 negli meno tempo, materiali, risorse e persone. La produzione snella fa
Stati Uniti. Quattordici mesi dopo l’inizio della recessione del leva sulla tecnologia e su personale in numero ridotto composto
2000, nel settore manifatturiero si era registrato un taglio dei da individui flessibili, ben addestrati e competenti per ottenere
posti di lavoro del 9,5 per cento a fronte di una diminuzione della prodotti su misura per il cliente abbattendo i costi. Tale approccio
produzione del 2 per cento, mentre quattordici mesi dopo l’inizio è in netto contrasto con i metodi di “produzione per lotti”, in
della recessione del 2009 la stessa percentuale di licenziamenti base ai quali gruppi numerosi di lavoratori poco qualificati sfor-
si è accompagnata a una diminuzione della produzione del 12 nano quantità considerevoli di prodotti di massa che vengono
per cento. Se nel 2009 si fosse registrata la stessa proporzione poi conservati in magazzino per le vendite future. Nei sistemi di
tra il taglio della produzione e i licenziamenti che nel 2000, produzione snella, i dipendenti sono meno numerosi e sono dotati
il tasso di licenziamento nel settore manifatturiero avrebbe di competenze tali che la possibilità di tagliare i costi riducendo
superato il 50 per cento. il personale risulta meno realizzabile.
Per via della crescente complessità del lavoro e dell’accresciuta invece avvalersi dei portali dell’innovazione per creare dei ponti tra
importanza del fattore tempo nelle sfide competitive, gran parte specialisti interni e consulenti indipendenti o specialisti impiegati
delle organizzazioni hanno modificato il processo di progetta- in altre aziende. La collaborazione globale può essere ispirata a
zione delle mansioni adottando un approccio basato sui team molteplici modelli le cui variabili essenziali dipendono dall’efficacia
anziché sugli individui. La globalizzazione dei mercati di sbocco nella strutturazione del problema e dalla posizione dominante di
e dei mercati del lavoro ha inoltre determinato la necessità di uno qualsiasi dei membri in termini di comando e controllo. Per
favorire la rapida collaborazione all’interno di team globali. esempio, il “modello orchestra” è caratterizzato da un problema
Una risposta a tale esigenza è stata la creazione di “portali ben strutturato e un membro dominante del gruppo che controlla il
dell’innovazione”, ovvero tecnologie che consentono a singoli processo. Nel progetto del Boeing 787, la Boeing ha impiegato un
dipendenti alle prese con un problema o desiderosi di proporre portale di proprietà per reclutare i partner dall’elenco dei fornitori
un’idea innovativa di attingere alla rete globale di talenti all’in- coinvolgendo anche aziende appaltatrici indipendenti nello sviluppo
terno dell’organizzazione o anche al di fuori. delle componenti per il nuovo aeromobile. Boeing deteneva chia-
Alla IBM, per esempio, i portali del’innovazione sono “chat ramente il controllo del progetto, ben delineato e pianificato, ma
room” appositamente progettate all’interno delle quali qualsiasi ha potuto andare oltre la base interna di talenti per creare team
dipendente che desideri proporre un’idea o un progetto può globali incaricati di realizzare compiti complessi.
reclutare i membri del team, selezionare le risorse e servirsi delle In alternativa, alcuni portali seguono un “modello jam session”,
competenze di ricerca di mercato o ingegneristiche offerte da nel quale il problema non è strutturato e non ci sono membri
qualsiasi unità della grande multinazionale. Un dipendente del gruppo dominanti. Per esempio, il Tropical Disease Initiative
IBM dotato di spirito di iniziativa può creare nell’arco di appena è un portale dell’innovazione che ha riunito numerosi studiosi e
due ore un team virtuale globale con le competenze trasversali scienziati impegnati nella lotta a malattie globali non sufficien-
giuste per risolvere qualsiasi problema. In un caso, per esempio, temente diffuse da determinare un forte potenziale di profitto
seguendo un cliente che doveva lanciare un nuovo servizio per per le case farmaceutiche. Questa comunità di scienziati gestita
abilitare lo streaming di contenuti video sui telefoni cellulari, democraticamente tendeva a concentrarsi non su problemi ben
un project leader IBM ha creato in sole due settimane un team strutturati (per esempio, la cura della malaria), ma su opportunità
composto da venti colleghi provenienti da dieci paesi e l’intero emergenti studiando la letteratura scientifica alla ricerca di nuove
progetto è stato portato a termine nel giro di due mesi. Secondo scoperte potenzialmente utili nella cura di una qualsiasi malattia
le ricerche interne IBM, in media l’uso di portali dell’innovazione inserita in un elenco prestabilito di “malattie non redditizie”.
ha portato il tempo necessario per avviare nuovi progetti da sei A prescindere dal modello impiegato, i portali dell’innovazione
mesi a trenta giorni. Solo negli ultimi tre anni, IBM ha impiegato consentono di creare team globali in grado di realizzare compiti
oltre 90.000 dipendenti in team globali e questi gruppi hanno che sono molto al di fuori della portata di uno qualsiasi dei membri.
guidato 70 nuove attività e creato 10 prodotti innovativi.
Per via delle dimensioni e dell’impronta globale, IBM tende a uti- Fonti: P. Engardio, “Managing a Global Workforce,” BusinessWeek, 20 agosto
2007, pp. 48–51; J. Marquez, “Connecting a Virtual Workforce,” Workforce
lizzare i portali per creare team composti da dipendenti interni. Le Management, 22 settembre 2008, pp. 18–28; S. Nambison e M. Sawhney, The
piccole aziende che non operano su scala internazionale possono Global Brain, (Philadelphia, PA: Wharton School Publishing, 2008).
non è solo andare nei paesi a basso costo del lavoro, ma piuttosto dove si può trovare
con la maggiore convenienza le professionalità necessarie. Strategie simili vengono
oggi perseguite anche da grandi imprese italiane. Per esempio Maire Tecnimont,
un’azienda di progettazione impiantistica, ha operato una acquisizione in India riu-
scendo in questo modo a raddoppiare il numero degli ingegneri nel proprio organico.
Del resto, come si può leggere nel riquadro “Competere attraverso la globalizzazione”
nuove tecnologie come i “portali dell’innovazione” rendono oggi possibile creare e
coordinare team globalmente dispersi.
Struttura organizzativa
Mentre la progettazione dei flussi di lavoro offre una visione longitudinale delle rela-
zioni dinamiche attraverso le quali gli input vengono trasformati in output, la struttura
organizzativa offre un punto di vista trasversale delle reazioni statiche che intercorrono
tra gli individui e le unità che generano gli output. La struttura organizzativa viene
rappresentata attraverso organigrammi che mostrano i collegamenti verticali (relazioni
di dipendenza) e orizzontali (aree di responsabilità).
Configurazioni strutturali
Nonostante esistano molti modi di combinare la centralizzazione e la specializzazio-
ne, due sono le configurazioni maggiormente ricorrenti nelle organizzazioni. Il primo
tipo, definito struttura funzionale, è illustrato nella Figura 3.2. In questa forma, viene
adottata il raggruppamento per funzioni insieme a un grado relativamente elevato di
centralizzazione, reso necessario dal fatto che le unità operative sono così specializzate
che i loro membri hanno in genere una visione molto limitata della missione aziendale.
In altri termini, essi tendono a identificarsi con l’unità di appartenenza e non si può
fare sempre affidamento sulla loro capacità di valutare le decisioni in relazione al bene
comune di tutta l’organizzazione.
In alternativa, è possibile ricorrere alla struttura divisionale, rappresentata con tre diversi
esempi nelle Figure 3.3, 3.4 e 3.5. Questa configurazione combina un raggruppamento
per divisioni con livelli di accentramento decisionale relativamente bassi. Le unità
agiscono autonomamente, comportandosi come entità indipendenti, autosufficienti e
Direttore
generale
Direttore
generale
Figura 3.3
Struttura divisionale
per prodotti possono avvenire anche a spese di un’altra (per esempio, in General Motors potrebbe
accadere che un’azione commerciale della divisione Buick aumenti le sue vendite so-
Fonte: ripreso e adattato da J.
A. Wagner e J. R. Hollenbeck, prattutto a scapito di quelle della Chevrolet, piuttosto che di altri concorrenti).
Organizational Behaviour: All’opposto, le strutture funzionali risultano molto efficienti e poco ridondanti, e non
Securing Competitive Advantage,
a
3 edizione, Prentice Hall, 1998. lasciano spazio alla cannibalizzazione, ma tendono anche a essere rigide e meno orien-
tate al mercato. Prima del cambiamento, Microsoft disponeva solo di due divisioni
organizzate in funzione delle tecnologie di base, una per le applicazioni (come Office),
l’altra per i sistemi operativi. Questa configurazione aveva favorito l’efficienza e il co-
Figura 3.4 ordinamento, consentendo di realizzare prodotti molto integrati. L’obiettivo strategico
Struttura divisionale era di produrre dei software talmente integrati da non richiedere nessun servizio di
geografica consulenza, come per esempio quelli offerti da IBM. Si avvertiva, però, una limitazione
Fonte: Adattato da J. A. Wagner della creatività e dell’innovazione e la mancanza di una specifica attenzione per i diversi
e J. R. Hollenbeck, Organizational mercati; di conseguenza, quando è cambiato l’obiettivo strategico, è stato necessario
Behaviour: Securing Competitive
Advantage, 3a ed., Prentice Hall, rivedere anche la struttura. Con l’organizzazione attuale il rischio è che una delle nuove
1998.
Direttore
generale
Direttore
generale
Direttore
Direttore Direttore Direttore Direttore
prodotti a largo
contratti militari contratti statali contratti aziendali servizi finanziari
consumo
Figura 3.5
Struttura divisionale:
per cliente divisioni possa sviluppare un prodotto o un servizio che risulta incompatibile con gli
altri o – peggio – che cerchi addirittura di sottrarre delle vendite alla altre divisioni della
Fonte: Adattato da J. A. Wagner
e J. R. Hollenbeck, Organizational stessa Microsoft. Queste riflessioni ci portano a concludere che non esiste una struttura
Behaviour: Securing Competitive ottimale, valida per tutte le situazioni.
Advantage, 3a ed., Prentice Hall,
1998. Le strutture funzionali sono adatte ad ambienti stabili e prevedibili, dove è possibile
pianificare le esigenze in modo anticipato e il coordinamento fra le unità può essere
migliorato e standardizzato nel tempo dal momento che le attività risultano molto ripe-
titive. Questo tipo di struttura favorisce imprese che competono sui costi e considerano
l’efficienza un fattore critico di successo.
Le strutture divisionali sono più adatte ad ambienti mutevoli e poco prevedibili,
dove risulta difficile anticipare le esigenze e formalizzare dei processi per coordinare
attività che non si ripetono nello stesso modo nel tempo. Questo tipo di struttura è
coerente con imprese che competono sulla differenziazione o l’innovazione, strate-
gia questa che richiede flessibilità e capacità di adattamento in tempi rapidi. Con le
parole del fondatore di Microsoft, Bill Gates: “Ora ai leader delle nostre nuove divi-
sioni chiediamo di pensare e agire come se fossero imprese indipendenti, e questo ci
garantirà la flessibilità necessaria per rispondere velocemente ai cambiamenti nella
tecnologia e nel mercato”.16
delle attività tipiche di questa configurazione la rende infatti meno sensibile alle dif-
ferenze individuali fra i lavoratori. Le caratteristiche strutturali esercitano un impatto
anche sulle relazioni di lavoro, nel senso che in organizzazioni accentrate e funzionali le
persone pensano all’equità in termini di regole e procedure, mentre in quelle divisionali
più decentrate esse fanno riferimento alle ricompense e a come si sentono trattate nella
relazione interpersonale.18
Nella prossima sezione vengono descritti degli approcci specifici per l’analisi delle
posizioni e la progettazione delle mansioni. Essi sono certamente validi, ma considera-
no le mansioni come singole entità, senza tenere conto di come si collochino nel flusso
operativo o nella macrostruttura. Per utilizzare efficacemente queste tecniche, bisogna
invece considerare l’assetto organizzativo nella sua totalità, altrimenti si potrebbe giun-
gere alla decisione di riprogettare una mansione secondo modalità che possono sembrare
opportune in quell’ambito, ma che non sono coerenti con il flusso operativo, la struttura
o la strategia. In un’organizzazione strutturata efficacemente le persone sono consapevoli
che la loro mansione e quelle altrui si inseriscono perfettamente nel quadro d’insieme.
Quando un manager della Microsoft afferma “Non ho dubbi in merito a chi rivolgermi
perché si faccia una certa cosa, ora c’è molta chiarezza in più”, questo significa che la
nuova struttura probabilmente risponde effettivamente alle necessità interne dei membri.19
tutto se l’analisi viene usata per fini retributivi, essi potrebbero essere portati a esagerare
le loro responsabilità. In questo caso si chiede di verificare le informazioni raccolte
anche ad altri soggetti che operano a stretto contatto con la mansione, per esempio i
supervisori. Altre figure, per esempio degli esperti esterni, possono rappresentare fonti
altrettanto utili, in particolar modo per l’analisi delle posizioni nei servizi.
In ogni caso, l’accuratezza dell’informazione dipende direttamente dalla qualità della
fonte, e i risultati di alcune ricerche consentono di valutare al meglio quando rivolgersi
ai supervisori piuttosto che ai titolari.30 Questi ultimi tendono a fornire informazioni
più attendibili sui tempi richiesti dall’esecuzione dei compiti. Inoltre, offrono indica-
zioni più precise sui fattori di rischio e i problemi di sicurezza del lavoro, aspetti sui
quali quanto più si sale lungo la scala gerarchica tanto meno accurate risultano essere
le valutazioni.31 I supervisori, invece, sono più affidabili quando si tratta di stabilire
l’importanza delle responsabilità che ricadono in una data posizione.
Una questione sulla quale permane una certa controversia riguarda la relazione fra
il livello di prestazioni della fonte e la qualità delle informazioni. Nonostante si possa
pensare che chi è capace di una prestazione superiore restituisca informazioni diverse
(più accurate) rispetto a un dipendente di basso livello, finora in diversi studi non si
è potuto ancora dimostrare questa ipotesi. In particolare, non sono emerse differenze
significative nella valutazione del tempo richiesto per l’esecuzione dei compiti o della
loro importanza,32 mentre si sono rilevate discordanze nei tipi di “incidenti critici”
riportati33 e nei giudizi circa la loro rilevanza.34
A chi risponde al questionario (per esempio, il titolare della posizione) si chiede in primo
luogo di determinare per ciascun item se possa essere rilevante nel suo caso. Succes-
sivamente, per ogni item giudicato rilevante occorre esprimere un giudizio su cinque
scale: grado di utilizzo, tempo, importanza per la posizione, frequenza, applicabilità.
Queste valutazioni sono effettuate mediante un supporto informatico, e vengono inviate
alla banca dati PAQ dove un programma genera direttamente un report con i punteggi
della posizione per diverse dimensioni di analisi (Tabella 3.2). Il software realizza
automaticamente la specificazione della posizione, e individua in una batteria di test
quelli che potrebbero essere utilizzati nella selezione del personale; inoltre, consente
facili confronti con altre mansioni, anche molto diverse, che possono costituire una base
informativa appropriata per determinare il valore monetario della posizione al fine di
predisporre le politiche retributive.
Malgrado l’ampio utilizzo, il PAQ presenta alcuni problemi. Il primo è legato al fatto
che per completarlo bisogna possedere una capacità cognitiva a livello universitario. Per
questa ragione, si prevede che i supervisori e i titolari della posizione non procedano di-
rettamente alla compilazione, ma vengano intervistati da analisti appositamente formati,
che traducono le loro indicazioni nelle valutazioni immesse nel programma.36 Questo
clienti vengono messi in grado di ottenere dei servizi attraverso sistemi “fai da te” in
modo più efficiente e veloce, mentre l’organizzazione consegue risparmi sui costi di
esecuzione della transazione.
Questi cambiamenti nella natura del lavoro, e il sempre più frequente ricorso a strut-
ture organizzative temporanee “per progetti”, rendono necessaria una comprensione più
ampia del sistema lavorativo attraverso l’analisi dei flussi operativi. Quando le attività
cambiano rapidamente diventa impossibile riscrivere ogni settimana le job description,
e si rende necessaria una maggiore flessibilità tanto nella loro stesura quanto nella
specificazione delle posizioni.
produzione di Wichita registrava profitti per oltre 250 milioni di dollari (in gran parte servendo Boeing) e nel
2007 ha raccolto 1,4 miliardi di dollari nell’ambito di un’offerta al pubblico di titoli azionari. Tutti i dipendenti
iscritti ai sindacati hanno ricevuto un assegno del valore di oltre 60 dollari nell’ambito di un piano di compar-
tecipazione dei profitti. Come ha commentato uno dei dipendenti sindacalizzati dell’azienda, “È questo che
dobbiamo fare per rimanere competitivi a livello mondiale.”
Fonti: S. Power, “Top Volkswagen Executive Tries U.S.-Styled Turnaround Tactics,” The Wall Street Journal, 17
luglio 2006, pp. A1, A11; S. Holmes, “Soaring Where Boeing Struggled,” BusinessWeek, 19 febbraio 2007, pp. 72.
Progettazione delle man- La progettazione delle mansioni (job design) è il processo di definizione delle
sioni (job design): processo modalità lavorative e dei compiti da svolgere. La riprogettazione (job redesign) im-
di definizione delle modalità plica cambiamenti in questi aspetti. Per progettare efficacemente le mansioni, è neces-
lavorative e dei compiti.
sario fare riferimento all’analisi della posizione e dei flussi operativi. Una conoscenza
Riprogettazione delle man- completa dei compiti consente di individuare modalità alternative di organizzazione
sioni (job redesign): cam- del lavoro. Questo processo può essere compiuto in modo più efficace se si conosco-
biamento nei compiti o nelle no i trade-off esistenti fra i quattro approcci di base alla progettazione che sono stati
modalità di esecuzione di una
mansione. sviluppati nell’ambito di diverse discipline scientifiche (la psicologia, il management,
l’ingegneria e l’ergonomia).42 Nella prossima sezione vengono presentati, esaminando
le loro caratteristiche distintive (Tabella 3.3).
Approccio meccanicistico
L’approccio meccanicistico ha radici nell’ingegneria industriale classica. L’obiettivo è
di identificare il modo più semplice di strutturare il lavoro massimizzando l’efficienza.
Questo molto spesso significa semplificare le mansioni per ottenere una maggiore effi-
cienza nelle risorse umane, agevolando e velocizzando i tempi di formazione. I principi
di progettazione seguiti prevedono la specializzazione dei compiti, la semplificazione
delle capacità e la ripetitività.
Una delle prime applicazioni dell’approccio meccanicistico è stato il ben noto approc-
cio dello scientific management.43 In questa impostazione si cercava di massimizzare
la produttività seguendo un metodo scientifico nella progettazione delle mansioni che
prevedeva in primo luogo di identificare il modo migliore per effettuare una prestazione
lavorativa, cioè una procedura ottimale. Fatto questo, si procedeva con una selezione
dei lavoratori basata sulle competenze tecniche, l’addestramento all’uso delle procedure
ottimali e un sistema di incentivazione monetaria che motivasse i dipendenti a operare
al meglio delle loro capacità.
L’approccio meccanicistico portava dunque a compiti semplificati e poco significa-
tivi in termini di contribuzione al risultato generale. In questo modo, l’organizzazione
minimizza la necessità di lavoratori ad alto potenziale, e di conseguenza risulta meno
dipendente dagli individui. Il personale è facilmente sostituibile anche perché i costi di
formazione risultano minimizzati.
Approccio motivazionale
L’approccio motivazionale ha radici nella psicologia organizzativa e nella letteratura
manageriale. In opposizione all’approccio meccanicistico, focalizza l’attenzione sulle
caratteristiche delle mansioni che influiscono sul significato psicologico e sul potenziale
motivazionale, e considera gli atteggiamenti lavorativi (soddisfazione, motivazione
intrinseca, coinvolgimento) e le variabili comportamentali (riduzione dell’assenteismo
Nel caso di apertura del capitolo, si è visto attraverso quali Per reinventare l’azienda rendendola più ecocompatibile, è
strategie Toyota è diventata la maggiore casa automobilistica a stato creato un team di progetto incaricato di esaminare tutti gli
livello mondiale nel 2007 e come l’approccio alla progettazione aspetti del processo di produzione di un veicolo nonché le sue
del lavoro doveva essere modificato per fronteggiare le sfide caratteristiche di prestazione per mettere a punto processi più
legate alla recessione economica del 2008. Nel 2007 il primato di rispettosi dell’ambiente sia per il produttore sia per l’acquirente.
casa automobilistica più redditizia è andato a BMW, un’azienda Il progetto, denominato Project i, era guidato dall’ingegnere
dotata di un approccio alla progettazione organizzativa e delle senior Ulrich Kanz, che ha creato un team trasversale costituito
mansioni talmente peculiare che spesso viene denominata da 80 a 100 specialisti cui è stata conferita grande autonomia
l’“anti-Toyota”. Mentre la casa automobilistica giapponese mira e libertà di mettere in discussione tutte le prassi e le politiche
a semplificare e standardizzare il più possibile le prassi di lavoro applicate dalla casa automobilistica. Anziché accrescere la
e il processo decisionale, BMW adotta un approccio calibrato su standardizzazione e l’efficienza delle prassi di lavoro (come alla
complessità e creatività. La differenza può essere ricondotta alla Toyota), il progetto ha dato vita a un approccio alle modalità di
strategia aziendale BMW, rispetto alla quale l’amministratore esecuzione del lavoro improntato a una maggiore autonomia,
delegato Helmut Planke osserva: “Non credo di aver mai notato sperimentazione e ricerca del rischio; per esempio, alcuni dei
una relazione chiara e convincente tra le dimensioni e il successo. modelli su cui si sperimenta sono dotati di due o tre ruote.
Il nostro obiettivo è chiaro: essere leader in tutti i segmenti di L’obiettivo è apportare rapidità e classe alla nicchia dei veicoli
alta gamma del settore automobilistico internazionale.” ecocompatibili, interessante ma piatta.
L’obiettivo di diventare il produttore di punta di una categoria La MINI E BMW, lanciata nel 2009, è uno dei primi prodotti
di nicchia – e non il maggiore produttore del settore – induce realizzati dal team: alimentata da circa 270 chilogrammi di
BMW ad adottare un approccio al funzionamento delle strut- batterie al litio e dotata di un motore elettrico da 200 cavalli,
ture diverso rispetto a Toyota, soprattutto a fronte di una crisi va da 0 a circa 96 chilometri orari in otto secondi e raggiunge
come la recessione. una velocità massima di circa 160 chilometri orari. Caratteristica
Essendo un marchio di alta gamma con clienti in gran parte be- ancora più importante per gli amanti delle BMW, secondo i test
nestanti, da una parte BMW ha evidenziato performance migliori driver affronta le curve ad alta velocità con la stessa stabilità di
rispetto a gran parte delle case automobilistiche durante l’ultima un treno che viaggia su un binario. Un insider dell’azienda ha
recessione, ma dall’altra deve fronteggiare sfide future molto commentato: “Il focus sul puro piacere di guidare non basta
diverse. In particolare, deve restare sempre all’avanguardia della più: occorre anche essere accettati socialmente.” Solo il tempo
cosiddetta “alta gamma” e, di recente, tale obiettivo è sempre potrà dire se l’approccio BMW alla progettazione calibrato sulla
più legato alla sostenibilità anziché alla potenza e alle prestazioni sperimentazione anziché sull’efficienza porterà a ridefinire il
dei veicoli. A fronte dell’invecchiamento della base tradizionale di significato di “alte prestazioni” negli anni a venire.
clienti, per mantenere una posizione di vantaggio competitivo, in
futuro BMW deve essere in grado di attrarre clienti giovani, colti Fonti: A. Taylor, “Bavaria’s Next Top Model,” BusinessWeek, 30 marzo 2009,
pp. 100–105; J. Ewing, “BMW’s Push into Electric Cars,” BusinessWeek,
e benestanti, molti dei quali vivono in aree urbane e mostrano 12marzo 2009, pp. 21–22; A. Aston e M. Vella, “BMW Takes an Electric Mini
una certa sensibilità rispetto ai problemi ambientali. for a Spin,” BusinessWeek, 24 marzo 2009, p.33.
va, e questo porta a concludere che quando la progettazione delle mansioni effettuata con
l’obiettivo di massimizzare l’efficienza si riduce la componente motivazionale.
Un’altra ricerca ha dimostrato che l’ampliamento di compiti di tipo amministrativo
generava maggiore soddisfazione nei dipendenti, una riduzione della noia, l’indivi-
duazione immediata degli errori e una migliore qualità nelle relazioni con i clienti. Gli
svantaggi sono connessi ai costi che occorre sostenere per i programmi di formazione,
alla necessità di competenze di base di livello superiore e al conseguente aumento delle
retribuzioni.49
Nonostante i due approcci, meccanicistico e motivazionale, operino in parziale con-
trapposizione, non esiste una corrispondenza immediata degli effetti. Di conseguenza,
non tutti i cambiamenti apportati per migliorare l’efficienza creano insoddisfazione,
e non tutte le modifiche effettuate per promuovere la soddisfazione comportano inef-
ficienze. Rivolgendo la loro attenzione contemporaneamente a entrambi gli aspetti
i manager, a volte, sono in grado di ottenere risultati eccellenti.50 Presso l’ospedale
Tabella 3.4 Indiana Heart di Indianapolis, parte del lavoro è stato digitalizzato al fine di evitare
Sintesi delle conseguenze
dei diversi approcci alla
l’eccesso di documentazione cartacea. Ci sono oltre 600 terminali, e i dottori e lo staff
progettazione delle mansioni infermieristico possono accedere direttamente alle informazioni desiderate. Questo
sistema ha eliminato gli uffici per la tenuta dei registri medici, le stanze per archivio
Fonte: Tratto da Organizational
Dynamics, Vol. 15, di M. A. e le macchine fotocopiatrici. Gli effetti positivi si riscontrano anche nelle percezioni
Campion, et al., “Job design: della clientela. I pazienti rimangono in ospedale in media per un periodo di circa tre
Approaches, Outcomes and Trade-
Offs”. Copyright © 1987, su giorni contro i cinque riscontrati in altri ospedali. Tutto ciò si sostanzia in un vantaggio
licenza Elsevier.
competitivo rispetto ai concorrenti, dal momento che l’Indiana Hearth riesce a visitare
e trattare un numero maggiore di pazienti a parità di organici.51
Infine alcune ricerche hanno esaminato la relazione fra gli approcci alla progetta-
zione delle mansioni e la retribuzione. Partendo dal presupposto che la valutazione
delle posizioni è strettamente connessa alle caratteristiche delle mansioni, oltre che alle
forze di mercato, i ricercatori hanno esaminato il rapporto fra i diversi approcci e le
retribuzioni conseguenti. È emerso che le mansioni che comportano un elevato livello
di competenze e alle quali viene attribuito un valore più elevato sono quelli progettate
secondo l’approccio motivazionale. All’opposto, quelle definite secondo l’approccio
meccanicistico e moto-percettivo sono caratterizzate da bassi livelli di competenze e
retribuzioni inferiori. Infine, quando viene seguito l’approccio biologico le mansioni
richiedono uno sforzo fisico minore e si traducono in retribuzioni intermedie. Si può
concludere che l’approccio motivazionale comporta costi più elevati in termini di ca-
pacità richieste, formazione e retribuzione.52
In sintesi, è importante considerare i trade-off che derivano dalla scelta di un parti-
colare approccio alla progettazione delle mansioni valutando i costi e i vantaggi relativi
e bilanciandoli in funzione dell’orientamento strategico aziendale.
Domande
1. Sulla base dei contenuti del capitolo, secondo voi quali sono le tre decisioni più
importanti da prendere riguardo alla progettazione organizzativa? Se foste l’ammi-
nistratore delegato di un’azienda che deve competere con Toyota, quale struttura
organizzativa scegliereste?
2. Nel caso di apertura, si è ricostruito il passaggio di Toyota da una struttura orga-
nizzativa orientata alla quantità a una struttura orientata alla qualità. Immaginate
un’azienda che desideri implementare un cambiamento di tipo contrario: pensate che
modificare la progettazione secondo direttrici diverse determini problemi specifici?
Se sì, quali cambiamenti potrebbero risultare più semplici da implementare?
3. L’attività di Toyota ha una componente legata alla produzione di veicoli e una com-
ponente di servizio ai clienti legata alle vendite. Qual è il livello di integrazione delle
due attività? Quali misure si potrebbero adottare per creare un legame strutturale più
forte tra le due sottostrutture oppure tra le mansioni legate alla produzione e quelle
legate al servizio ai clienti?
Riepilogo
L’analisi e la progettazione delle mansioni rappresentano due delle componenti più
importanti per lo sviluppo e il mantenimento del vantaggio competitivo. L’implementa-
zione della strategia è virtualmente impossibile senza rivolgere una speciale attenzione
all’analisi dei flussi operativi, all’analisi delle posizioni e alla progettazione delle man-
sioni. I manager devono conoscere l’intero flusso operativo della loro unità in modo
da garantire soluzioni che massimizzino l’efficienza e l’efficacia. Essi devono disporre
di informazioni chiare e dettagliate sulle attività svolte e l’analisi delle posizioni è il
mezzo che consente di ottenerle. Solo a questo punto saranno in grado di riprogettare le
mansioni in modo da garantire il raggiungimento degli obiettivi organizzativi, mentre
gli individui potranno conseguire vantaggi in termini di motivazione, soddisfazione,
sicurezza, salute e successo. Questa è una delle chiavi per ottenere il vantaggio com-
petitivo attraverso le persone.
Entra nel mondo del lavoro erogare. Inoltre, l’azienda non aveva tenuto conto
dell’incremento dei costi delle cure sanitarie che si
Le previsioni impongono impegnava a coprire né della riduzione della domanda
un cambiamento di cassonati, SUV e Hummer legata all’aumento del
prezzo della benzina e a questioni ambientali. Per via
Dopo aver accumulato perdite per oltre 80 miliardi di delle previsioni poco realistiche, la task force riteneva
dollari tra il 2004 e il 2008, nel 2009 General Motors che GM avrebbe accumulato un’eccedenza di lavoro
era sull’orlo della bancarotta. Trattandosi di uno dei più di gran lunga superiore a quella attesa. Anche il piano
grandi datori di lavoro negli Stati Uniti, un tale sviluppo aziendale per la gestione dell’eccesso del personale è
avrebbe determinato serie conseguenze di natura eco- stato criticato perché essenzialmente prevedeva l’in-
nomica e simbolica a livello nazionale. Secondo molti, serimento dei lavoratori in esubero nella tristemente
GM era “troppo grande per fallire” e persino alcuni dei nota banca JOBS, che erogava lo stipendio ai lavoratori
principali concorrenti della casa automobilistica, tra cui licenziati e inoperosi.
Toyota, Honda e Ford, erano favorevoli all’intervento La task force ha concluso che GM avrebbe dovuto
del governo per rimettere in piedi il gigante in difficoltà, elaborare un piano di tagli e licenziamenti ben più
consapevoli che il fallimento di GM avrebbe probabil- doloroso di quello suggerito dalle previsioni e dai
mente portato alla bancarotta le aziende fornitrici di piani aziendali, richiedendo in primis il licenziamento
componenti automobilistici dalle quali si rifornivano. dell’amministratore delegato Rick Wagoner. Dal suo
Il fallimento della grande casa automobilistica avrebbe arrivo alla guida dell’organizzazione nel 2000, la
quindi danneggiato la concorrenza distruggendo la base quota di mercato di GM era scesa dal 28 al 22 per
di fornitori, anziché favorirla. cento e il prezzo delle azioni era diminuito da 70 a 3
Quando gli aiuti per 13 miliardi di dollari concessi dollari. Rick Wagoner si è attirato anche le critiche dei
dall’amministrazione Bush si sono rivelati insufficienti, membri del Congresso statunitense perché si recava
GM si è rivolta nuovamente al governo chiedendo un a Washington a chiedere denaro pubblico a bordo di
nuovo salvataggio. Dopo aver studiato le previsioni e un jet privato. Molti commentatori esterni all’azienda
i piani per il futuro dell’organizzazione, la Automotive auspicavano che la task force affidasse il ruolo di
Task Force istituita dal Presidente Obama ha rigettato Amministratore delegato a un outsider perché, come
la richiesta, concedendo alla casa automobilistica 60 evidenziato da un analista del settore, “il punto è che
giorni per elaborare nuovi piani e previsioni. Secondo la leadership di GM è troppo vecchia per avviare una
la task force, infatti, le previsioni fornite erano poco trasformazione radicale”. Il ruolo di amministratore
realistiche e troppo rosee, mentre i piani per il futuro delegato è stato poi conferito a Fritz Henderson, un
erano troppo cauti e incrementali rispetto ai cambia- insider, perché la task force ha reputato che solo un
menti rivoluzionari che le circostanze sembravano profondo conoscitore dell’organizzazione potesse
richiedere. essere in grado di rivedere le previsioni e i piani in
Nello specifico, la task force ha duramente criti- soli 60 giorni. Sebbene secondo alcuni la task force
cato le previsioni elaborate dall’azienda rispetto alla abbia emesso un giudizio troppo severo su Wagoner,
domanda di veicoli GM in rapporto ai prodotti delle conviene sottolineare che l’ex amministratore dele-
case automobilistiche estere nonché la prevista ripresa gato non è stato messo alla porta in malo modo: ha
delle vendite di cassonati e SUV, prodotti di punta GM. ricevuto infatti un’indennità di licenziamento di 20
Secondo la task force, l’organizzazione era sempre milioni di dollari.
stata incapace di elaborare previsioni affidabili, una
delle cause principali della difficile situazione in cui si
trovava: si citava il fallimento della GM nel prevedere Fonti: M. Dolan, “Task Force Says GM Can Bounce Back with Changes,” The
Wall Street Journal, 30 marzo 2009, p. A1; J. D. Stoll, “Wagoner, With Knacks
con precisione che l’aumento della durata della vita for Survival, Finally Hits a Dead End,” The Wall Street Journal, 30 marzo 2009,
avrebbe determinato serie conseguenze sui generosi p. A3; P. Ingrassia, “Wagoner Had to Go,” The Wall Street Journal, 1 aprile
2009, p. B1-B2; M. Krantz e D. Jones, “GM CEO Rick Wagoner’s Pension Plan
piani pensionistici che per contratto era vincolata a Valued at $20million,” USA Today, 1 aprile 2009, p. C1.
Introduzione
C
ome risulta dall’approfondimento introduttivo, le imprese e chi vi opera non si
trovano in uno spazio vuoto. I cambiamenti tecnologici e sociali possono influire
sull’ambiente competitivo, e le organizzazioni e i lavoratori devono decidere se
adattarsi o soccombere alla concorrenza globale. Da una parte, questo aspetto dinami-
co della GRU rende questo campo di attività molto difficoltoso. D’altra parte proprio
questo elemento di complessità fa sì che si possa generare una condizione durevole di
vantaggio competitivo se la funzione RU riesce a governare il processo di pianificazione
del personale meglio rispetto a quanto si faccia nelle imprese concorrenti. Le aziende
che riescono ad essere efficaci nelle previsioni e nella definizione delle corrispondenti
linee di azione crescono e prosperano mentre quelle che commettono errori rischiano
di finire fuori mercato, come succede alla General Motors. L’obiettivo di questo capi-
tolo è di esplorare in che modo ci si possa riuscire attraverso processi di acquisizione e
pianificazione delle risorse umane che mettano le imprese in condizione di affrontare i
cambiamenti provenienti dall’ambiente esterno.
Le tendenze e gli eventi sociali influiscono sulle decisioni dei datori di lavoro at-
traverso (1) i mercati di sbocco, che determinano la domanda dei beni e servizi e (2) i
mercati del lavoro, che influenzano l’offerta delle persone necessarie a produrli. In alcuni
casi, un evento di mercato può alterare drasticamente l’offerta di lavoro, conducendo al
rischio di un improvviso eccesso. In altri casi, l’aumento della domanda di un prodotto
può far sì che un’organizzazione si venga a trovare a corto di personale. Conciliare
le differenze fra la domanda e l’offerta di lavoro è una sfida per le organizzazioni, e
il modo in cui esse riescono a conseguire tale obiettivo esercita senz’altro un impatto
sulla loro capacità competitiva.
Per usare i mercati del lavoro in modo da accrescere il proprio vantaggio competi-
tivo bisogna compiere tre valutazioni chiave. In primo luogo, occorre avere una chiara
visione del profilo delle risorse umane esistenti in una organizzazione. In particolare,
si devono identificare i punti di forza e di debolezza del personale. In secondo luogo
è indispensabile sapere quale sarà la direttrice di sviluppo strategico per il futuro, per
poter valutare quanto il profilo esistente corrisponda a quello che si renderà necessario.
In terzo luogo, se emergono discrepanze fra i due profili (presente e futuro) si devono
delineare dei programmi atti a risolvere le incongruenze. In caso di eccesso di personale
si imposterà un intervento di ridimensionamento degli organici, mentre se si rilevano
delle carenze si attiveranno delle campagne di ricerca del personale.
Questo capitolo approfondisce gli strumenti e le tecniche che possono aiutare le
organizzazioni a sviluppare e implementare strategie che consentano di far leva sui
“problemi” del mercato del lavoro volgendoli in opportunità attraverso cui conseguire
una posizione di vantaggio competitivo. Nella prima parte di questo capitolo vengono
elencate le fasi di sviluppo e implementazione di un piano delle risorse umane, soffer-
mandosi sulle tendenze e le prassi (downsizing, assunzione di lavoratori temporanei e
outsourcing) che possono avere un impatto sui risultati e sull’immagine di un’azienda.
Nella seconda parte ci si concentra sul processo seguito dalle persone quando cercano
e trovano lavoro, e sul ruolo degli addetti alla ricerca di personale nell’individuazione
dei potenziali candidati e nell’influenza sulle loro scelte.
Figura 4.1
Rappresentazione generale Previsione Previsioni
delle attività di pianificazione dei fabbisogni sull’offerta
delle risorse umane di personale di personale
Previsione di carenze
o eccessi di personale
Implementazione e valutazione
dei programmi
Previsione
Previsione: attività finalizzata La prima fase del processo di pianificazione consiste nella previsione della disponibilità
a determinare la disponibilità e dei fabbisogni relativi alle diverse famiglie professionali di risorse umane. L’obiettivo
e i fabbisogni di personale per fondamentale è l’individuazione delle aree dell’organizzazione nelle quali si potrebbe
la varie famiglie professionali,
allo scopo di individuare le riscontrare una carenza o un eccesso di personale.
aree dell’organizzazione nelle In questa fase, sia dal lato della domanda che dell’offerta, si può fare ricorso a metodi
quali si potrebbero manifesta- statistici o basati su giudizi euristici. I primi consentono di rappresentare l’andamento
re in futuro carenze o eccessi storico tendenziale delle domanda di lavoro in un’impresa e, in determinate condizioni,
di personale. offrono previsioni più precise di quelle ricavabili dai giudizi soggettivi di un esperto
del personale. D’altro canto, molti accadimento che influenzano il mercato del lavoro
non hanno precedenti storici e i metodi statistici basati sul passato non sono di grande
aiuto in questi casi. Per esempio, la recessione del 2008 è stata la più ampie dai tempi
della Grande Depressione degli anni Trenta e nessuno è stato in grado di prevederla.
Come conseguenza, basarsi su serie storiche per fare previsioni sulle dimensioni del
mercato automobilistico e sull’andamento della domanda per i modelli della General
Motors nei prossimi anni può condurre a risultati erronei. In situazioni di discontinuità
bisogna basarsi sui giudizi soggettivi degli esperti e le loro “intuizioni” diventano l’unica
possibilità per produrre valide inferenze sul futuro. Data la complementarietà dei punti
di forza e di debolezza dei due approcci, le imprese che si impegnano in un processo di
pianificazione delle risorse umane adottano in genere un’impostazione bilanciata, che
comprende analisi statistiche e giudizi euristici.
Figura 4.2
Indicatori guida del
fabbisogno di manodopera
per un produttore ipotetico di I costruttori clienti Il produttore dei pezzi di ricambio
pezzi di ricambio per auto
Vendite
Domanda di
Livello dei magazzini
manodopera nei reparti
Numero di occupati
di produzione
Profitti
(8) Non più nell’organizzazione .00 .20 .50 .00 .10 .20 .30
Tabella 4.2
Alternativa Velocità Impatto sulle persone
Alternative per ridurre un
eccesso atteso di personale (1) Ridimensionamento (licenziamenti) Rapida Elevato
(2) Riduzione delle retribuzioni Rapida Elevato
(3) Spostamento a mansioni inferiori Rapida Elevato
(4) Mobilità orizzontale Rapida Medio
(5) Contratti di solidarietà Rapida Medio
(6) Blocco delle assunzioni Lenta Moderato
(7) Uscite fisiologiche Lenta Moderato
(8) Pensionamento anticipato Lenta Moderato
(9) Riqualificazione Lenta Moderato
Tabella 4.3
Alternativa Velocità Revocabilità
Alternative per evitare
un’inaspettata carenza di (1) Lavoro straordinario Rapida Elevata
manodopera (2) Lavoratori temporanei Rapida Elevata
(3) Outsourcing Rapida Elevata
(4) Riqualificazione e mobilità Lenta Elevata
(5) Riduzione del turnover Lenta Media
(6) Nuove assunzioni dall’esterno Lenta Limitata
(7) Innovazioni tecnologiche Lenta Limitata
Come è accaduto per molte altre imprese messicane, lo stabili- La prima possibilità è quella di mantenere l’orientamento al
mento Jabil Circuit’s di Guadalajara ha avuto successo compe- costo, abbandonando però la fabbricazione di prodotti semplici
tendo a livello di costi con i concorrenti statunitensi. Nel 1998, per concentrarsi sulla realizzazione di beni più complessi. Presso
il costo del lavoro in Messico era di circa 1,50 dollari l’ora. Con lo stabilimento di Guadalajara, per esempio, si è deciso di cessare
un salario così basso, quando entro in vigore il Trattato NAFTA la produzione di semplici quadri elettrici, e di cominciare invece
che consentiva alle aziende messicane di esportare liberamente a fabbricare sistemi router. Attualmente, le aziende cinesi non
sul mercato statunitense, lo stabilimento di Guadalajara visse sono particolarmente abili in questo tipo di produzione, che
una fase di rapida crescita, fino a raggiungere i 3.500 dipen- richiede di assemblare oltre 3.000 componenti, e l’adozione di
denti nel 2001. Purtroppo, all’inizio del 2002 la domanda è questa strategia ha permesso allo stabilimento di Guadalajara di
improvvisamente diminuita, e il personale è stato dimezzato. tornare a competere con le aziende statunitensi ad alto costo.
Paradossalmente, proprio quella strategia di basso costo che I lavoratori erano abituati a una produzione standardizzata, e
aveva contribuito al successo iniziale stava ora minacciando la si sono trovati inizialmente in grandi difficoltà nella realizza-
stessa esistenza dello stabilimento dal momento che le imprese zione dei router, ma nel giro di sette mesi si è cominciato a
cinesi erano in grado di produrre gli stessi beni a costi ancora produrre sistemi uguali a quelli realizzati negli Stati Uniti, ma
inferiori. più economici.
L’impatto della manodopera economica cinese è stato rilevato in Oltre a fabbricare prodotti più complessi e non standard, si
tutto il mondo, ma in modo particolare nel Messico, dove molte può cercare di sviluppare la capacità di competere sul tempo.
imprese hanno in passato deciso di competere sui costi. Negli Il direttore dello stabilimento di Guadalajara, Ernesto Sanchez,
ultimi tre anni il Messico ha perso circa 400.000 posti di lavoro sostiene che: “il divario che i cinesi non sono in grado di col-
a causa della Cina, e ora la stessa Cina è il secondo esportatore mare è quello del tempo e della distanza, mentre noi abbiamo
(dopo il Canada) sul mercato statunitense. Per rispondere al imparato a gestire queste due variabili”. In effetti, i rivenditori
cambiamento del contesto ambientale, molte aziende messicane statunitensi sono sempre più motivati a tenere scorte limitate
stanno tentando di competere in modo diverso, e il caso della sugli scaffali, rimpiazzando il più velocemente possibile i prodotti
Jabil Circuit è un buon esempio di strategie che si possono venduti. Mentre i beni cinesi impiegano due o tre settimane
applicare a questo scopo. per raggiungere gli U.S.A., molte aziende messicane possono
per i soggetti coinvolti: si determinano seri problemi personali per coloro che perdono
Downsizing: licenziamento il posto di lavoro4 e fenomeni di perdita di motivazione e riduzione della fiducia verso
collettivo pianificato di una l’organizzazione nei “sopravvissuti”, il che spesso conduce a un progressivo declino e
parte significativa del persona- addirittura a fallimenti.
le al fine di accrescere la com-
petitività dell’organizzazione La risposta più frequente di un’organizzazione alla carenza di manodopera è quella
di assumere lavoratori temporanei o di ricorrere all’outsourcing, alternative queste
che possono essere implementate rapidamente e risultano facilmente revocabili. Data
l’ampia diffusione di queste strategie, dedicheremo apposite sezioni di questo capitolo
al loro approfondimento.
Downsizing
Si definisce downsizing il licenziamento pianificato di una parte del personale al fine
di accrescere la competitività dell’organizzazione. Anche se si è portati a pensare che
le riduzioni degli organici si verifichino in periodi di crisi come quello fra il 2008 e il
2009 in realtà molte organizzazioni hanno attuato queste strategie anche fra il 2002 e
il 2007, e in più dell’80 per cento dei casi si trattava di imprese che in quel momento
avevano un bilancio in profitto.5 Per esempio, nel 1998 la General Electric ha dato il via
a un programma di ristrutturazione investendo in
esso 2 miliardi di dollari, e ciò malgrado tutte le
divisioni generassero un ROI a due cifre.6
Alla base dei progetti di downsizing non vi è
in genere il tentativo di risollevarsi rapidamente
da una situazione di crisi economica, quanto
piuttosto il desiderio di migliorare la capacità
di competere in futuro. Le ricerche individuano
quattro principali ragioni che spingono le imprese
consegnare direttamente ai dettaglianti in soli due/tre giorni.
Così, lo stabilimento di Guadalajara ha avviato la produzione
a ridimensionare i propri organici.
di una linea di beni destinati ai grandi distributori al dettaglio, In primo luogo, molte organizzazioni puntano
che non intendono sottostare ai lunghi tempi di consegna dei a ridurre le spese, e dato che le voci relative al
fabbricanti cinesi. lavoro rappresentano una quota importante dei
Infine, si può cercare sempre più di competere a livello di costi totali aziendali gli organici sono senz’altro
flessibilità.La chiave di volta in questa direzione consiste nel
il primo elemento che viene considerato. Quando
potenziare le competenze del personale ed eliminare il turno-
ver. Per esempio, nel suo stabilimento Sanchez ha introdotto per esempio l’indice azionario del Dow Jones
un sistema di rilevazione delle lamentele dei lavoratori, un scese da 11.000 a meno di 9.000 nel 2001, molte
nuovo meccanismo di incentivazione che premia i dipendenti banche d’affari dovettero affrontare il problema
che partecipano a una formazione polifunzionale e imparano dei costi di struttura, che potevano essere ridotti
a svolgere nuovi compiti, e una nuova mensa che offre pasti solo diminuendo il numero dei dipendenti. Merril
di qualità superiore. Il turnover è stato ridotto del 5% grazie a
questi provvedimenti, molto importanti soprattutto ora che lo
Lynch, Bank of America, J.P. Morgan, Chase e
stabilimento sta nuovamente crescendo: nel 2004 si è addirit- Deutsche Bank licenziarono così circa il 10%
tura raggiunta una dimensione superiore a quella precedente della forza lavoro nel tentativo di mantenersi
all’entrata nel mercato dei concorrenti cinesi. profittevoli.7
La secondo ragione è la chiusura di stabili-
menti obsoleti o l’introduzione di cambiamenti
tecnologici in impianti datati tali da ridurre il fab-
Fonte: C. Condon, “A Chillwind Blows from the East”, BusinessWeek (1 bisogno di manodopera. Per esempio, la Eastman
settembre 2003), pp. 44-45; F. Balfour, “China’s Dream Team”, BusinessWeek
(1 settembre 2003), pp. 50-51; D. Luhnow, “As Jobs Move East, Plants in Machine di Buffalo (nello stato di New York) è
Mexico Retool to Compete”, The Wall Street Journal (5 marzo 2004), pp. 1-2.
un’azienda che produce attrezzature per tagliare la stoffa. Per resistere alla competizione
cinese, la Eastman ha deciso di espandersi nel mercato delle macchine da taglio ad alta
automatizzazione e computerizzate, che non sono ancora fabbricate in Asia. Questi si-
stemi sostituiscono gran parte del lavoro manuale svolto negli stabilimenti, e consentono
di produrre con 80 persone le quantità che in passato richiedevano una forza lavoro di
120, fatto questo che comporta una riduzione degli organici di un terzo.8 L’esperienza
di Eastman non è l’unica nel suo genere. Il riquadro “competere attraverso la sosteni-
bilità” evidenzia il fatto che la crescita della produttività ha avvantaggiato solo alcune
categorie di occupati in termini salariali e di prospettive professionali.
Ancora, i processi di fusione e acquisizione hanno reso ridondanti molte strutture
organizzative, portando al licenziamento di manager e specialisti dello staff di servizio.
Per esempio, per mantenere elevata la profittabilità molte imprese del settore farmaceu-
tico hanno perseguito strategie di fusione allo scopo di gestire più prodotti con strutture
commerciali composte da meno persone. Quando la Glaxo si è fusa con la Smith Kline
Beecham anche in Italia le due strutture commerciali sono state accorpate, riducendo la
forza lavoro del 20%. Una tendenza simile si è verificata anche nelle fusioni bancarie:
nel 2002, al termine del processo di integrazione, Banca Intesa ha annunciato 7800
esuberi, corrispondenti a oltre il 10% del proprio organismo personale.
Da ultimo, le riduzioni degli organici possono dipendere dal trasferimento delle sedi.
Come si è visto nel caso di apertura, oggi spesso questo avviene spostando posti di lavoro
in paesi a basso costo, ma può anche accadere che ragioni economiche suggeriscano la
chiusura di un sito produttivo e la sua sostituzione con un altro nello stesso paese. Per
esempio, la Universal Studios ha spostato molte attività da Los Angeles a Orlando, in
Florida, dove i costi di produzione degli show televisivi sono inferiori del 40%.9
Anche se non si è ancora in grado di stabilire se le azioni di downsizing aumentino
effettivamente l’efficacia delle organizzazioni, alcuni elementi indicano che i risultati non
corrispondono in genere alle aspettative. Uno studio compiuto su 52 delle 100 aziende
più grandi secondo la classifica di Fortune dimostra che la maggior parte delle imprese
che hanno avviato un progetto di ridimensionamento dell’organico hanno conseguito
negli anni seguenti risultati economico-finanziari peggiori.10 Diverse ragioni spiegano
questi insuccessi.
In primo luogo, sebbene i risparmi sui costi del personale possano costituire un van-
taggio nel breve periodo, gli effetti a lungo termine di un downsizing impropriamente
gestito possono essere negativi. Il ridimensionamento dell’organico non solo comporta
la perdita di talenti, ma in molti casi distrugge le reti sociali necessarie per promuovere
la creatività e la flessibilità.11 Nella fusione farmaceutica fra Rouche Holding e Syntex
molti dipendenti uscirono volontariamente per trarre vantaggio dal pacchetto di incen-
tivi, un “paracadute” che riconosceva da due a tre anni di retribuzione completa a chi
presentava le dimissioni. Si trattava in gran parte dei migliori ricercatori e manager, che
erano in grado di ricollocarsi più facilmente nel mercato. Uno di loro, che proveniva
dalla ricerca, si trovò a chiedere: “Cosa fa loro pensare che potranno continuare ad aver
successo nella scoperta di nuovi farmaci dato che hanno perso gran parte dei dipendenti
più qualificati nella ricerca?”.12
Un altro problema è legato al fatto che molte campagne di downsizing inducono
all’uscita persone che si rivelano poi non facilmente rimpiazzabili. Una ricerca ha
rilevato che nell’80% dei casi le imprese si trovano a sostenere costi molto elevati per
Durante l’ultima recessione, gran parte delle organizzazioni Richard Hartnett commentò: “Non vogliamo ritrovarci mai più
ha implementato piani di ridimensionamento dell’organico: in una situazione del genere”. Questa volta, al momento di
secondo i dati, le uscite hanno interessato principalmente i ridimensionare l’organico, in pochi casi l’abbandono del posto
lavoratori più giovani e i livelli di impiego per i lavoratori di età di lavoro è stato volontario: l’organizzazione ha selezionato
superiore ai 55 anni sono di fatto aumentati. La tendenza è con- chi doveva restare e chi doveva andare via e, nella maggior
fermata dai dati relativi al livello di retribuzione: secondo i dati parte dei casi, i lavoratori dotati di maggiore esperienza hanno
più recenti, mentre i salari adeguati all’inflazione dei lavoratori conservato il posto di lavoro.
nella fascia d’età tra i 25 e i 55 anni sono diminuiti in media Nel settore petrolifero, in passato gli eccessi di personale
del 2 per cento, i dipendenti di età superiore ai 55 anni hanno sono stati gestiti mediante aggiustamenti “legati alle uscite”:
ricevuto aumenti di stipendio di oltre il 4 per cento. Le aziende anziché licenziare i lavoratori, gran parte delle organizzazioni
operanti in diversi settori sono sembrate particolarmente attente ha deciso di non sostituire i dipendenti andati in pensione.
a tutelare i lavoratori più anziani, una strategia che può essere Per via della carenza di assunzioni, molti giovani hanno
spiegata alla luce delle prassi adottate in passato nella gestione smesso di puntare a una carriera nel settore e, nel periodo
degli eccessi di personale. dal 1982 al 2003, le immatricolazioni a corsi legati all’indu-
Per esempio, nel 2009 la Boeing ha tagliato 10.000 posti di stria petrolifera hanno evidenziato una diminuzione dell’85
lavoro senza rinunciare a gran parte dei dipendenti più anziani. per cento. Con oltre il 40 per cento della forza lavoro di età
In parte tale scelta è motivata dall’esperienza dell’azienda negli superiore ai 50 anni e ben pochi sostituti disponibili, aziende
anni Novanta, quando la riduzione del personale fu realizzata come Conoco stanno tentando a tutti i costi di ritardare il
offrendo piani di incentivazione all’uscita volontaria. Lasciati pensionamento dei dipendenti più anziani offrendo stipendi
liberi di decidere autonomamente, i dipendenti dotati di mag- più alti e benefit più vantaggiosi. Come sottolineato da
giore esperienza, e quindi di opportunità di impiego alternativo Michael Killalea, vicepresidente della International Asso-
migliori, accettarono l’offerta. Al termine della recessione, però, ciation of Drilling Contractors, “Abbiamo perso un’intera
quando l’organizzazione tentò di espandersi fu penalizzata da generazione di lavoratori e non siamo in grado di effettuare
carenze di personale per le mansioni che richiedevano maggiore una transizione rapida senza prolungare la vita lavorativa dei
esperienza. Nel 2009 il direttore del personale della Boeing nostri dipendenti più anziani.”
butivi ricevuti nel tempo. Quando il valore dell’esperienza supera i costi, la situazione
è vantaggiosa per gli imprenditori; ma quando accade il contrario, è difficile poter
trasferire i costi in eccesso ai consumatori. In secondo luogo, i lavoratori più anziani di
solito ricoprono posizioni più elevate e meglio retribuite, e questo può indurli talvolta
a ostacolare l’assunzione o gli avanzamenti di carriera dei più giovani. Questa è una
situazione che può determinare la loro demotivazione, lasciando l’organizzazione in
una situazione rischiosa qualora i “senior” decidessero di andare in pensione. Infine,
occorre garantire che anche i lavoratori meno giovani curino il costante aggiornamento
delle proprie competenze per mantenersi produttivi, e nelle organizzazioni vi è scarsa
esperienza sull’erogazione della formazione e la gestione dello sviluppo per soggetti
che superano i cinquant’anni di età.
Il riquadro “Competere attraverso la sostenibilità” descrive alcune strategie attuate
da grandi imprese con l’obiettivo di trattenere i lavoratori più esperti.
dei lavoratori a tempo pieno percepiscono i temporanei come una minaccia alla loro
stessa sicurezza; questo può condurre a un ridotto livello di collaborazione e, in alcuni
casi, addirittura a delle forme di sabotaggio.
Alcune cautele consentono di evitare questi problemi. In primo luogo, bisogna aver
completato qualsiasi iniziativa di downsizing prima di procedere all’assunzione di lavo-
ratori temporanei. Un ridimensionamento dell’organico è quasi come un lutto in famiglia
per i dipendenti che sopravvivono, e bisogna far passare del tempo prima di introdurre
nuovi soggetti. Se ciò non accade, verrà percepita un’associazione fra la strategia di
downsizing (che ha costituito una minaccia) e i nuovi lavoratori temporanei (visti come
estranei assunti per rimpiazzare i vecchi colleghi). Un aumento nella domanda di lavoro
che segua una strategia di downsizing dovrebbe essere gestito in prima battuta con il
ricorso agli straordinari. Se poi l’aumento si dimostra persistente, e si è certi che non
sarà necessario effettuare dei licenziamenti in futuro, gli straordinari alla fine verranno
vissuti come un peso dai dipendenti a tempo pieno, che si dimostreranno più recettivi
alla prospettiva di assumere dei temporanei con cui condividere il loro carico di lavoro.
In secondo luogo, se si è preoccupati per le reazioni verso i temporanei da parte dei
lavoratori a tempo pieno, si potrebbe cercare di non assumere soggetti potenzialmente
minacciosi. Per esempio, anche se molti temporanei desiderano ottenere un lavoro
a tempo pieno (come hanno dichiarato circa il 75% dei rispondenti alle ricerche in
merito), questo non vale per tutti. Alcuni preferiscono le libertà derivanti dal lavoro
temporaneo, e questi sono i dipendenti ideali per un’impresa con un personale a tempo
pieno timoroso.
Peraltro, nel tentativo di convincere i dipendenti a tempo pieno che essi sono tenuti
in considerazione e non saranno sostituiti da lavoratori temporanei, è sbagliato diffon-
dere la percezione che questi ultimi godano di diritti di cittadinanza organizzativa di
seconda classe. Ciò può portare a perdite di motivazione, e addirittura a controversie
legali. Per esempio, nel 2000 la Microsoft è stata coinvolta in un caso che è arrivato fino
alla Corte Suprema: il diverso trattamento dei lavoratori temporanei rispetto a quelli
a tempo pieno è stato giudicato illegale, e la Corte ha stabilito un risarcimento di 100
milioni di dollari per i circa 10.000 ricorrenti.17 Esattamente come per i lavoratori a
tempo pieno, bisogna gestire anche le preoccupazioni dei temporanei. Per quanto pos-
sibile, essi dovrebbero essere trattati allo stesso modo dei dipendenti permanenti. Per
esempio, agli ingegneri che operano come temporanei presso la Ford Motor Company
di Detroit vengono distribuite le stesse memo, newsletter e bollettini aziendali previste
per gli altri dipendenti, sebbene molti dei progetti a loro assegnati abbiano poco a che
vedere con le attività chiave dell’organizzazione. Joe O’Hogan, capo ingegnere alla Ford,
afferma: “Li trattiamo come se fossero parte a tutti gli effetti del nostro team, e perché
uno si senta parte deve conoscere quello che sanno tutti gli altri. Abbiamo lavorato per
assicurarci che avessero ben compreso il quadro d’insieme”. 18
Outsourcing e offshoring
Mentre un dipendente temporaneo è addestrato a gestire una singola mansione, in
alcuni casi un’impresa potrebbe essere interessata a ottenere un servizio complesso
Outsourcing: un’impresa erogato da un’organizzazione esterna. Questa strategia è nota come outsourcing.
ricorre a un’organizzazione Per esempio Vodafone in Italia ha trasferito il proprio personale addetto alle ma-
esterna per ottenere un servi- nutenzioni delle reti telefoniche ad un’azienda del gruppo Ericcson alla quale ha
zio complesso.
mantiene le attività ad alto valore aggiunto che riguardano il design, lo sviluppo del
prodotto e le strategie di marketing.
Ignorare per partito preso queste opportunità è come mettere la testa sotto la sabbia,
e può condurre a seri danni. Per esempio, Levi-Strauss ha tentato per anni di compe-
tere con i produttori di jeans a basso costo che adottavano una strategia di offshoring.
L’azienda è andata avanti chiudendo uno stabilimento dopo l’altro finché, nel 2003,
finalmente si arrese e decise di sospendere la produzione negli Stati Uniti. Se la mossa,
che molti consideravano inevitabile, fosse stata effettuata prima, l’azienda avrebbe po-
tuto evitare di perdere oltre 20 milioni di dollari. Peraltro, come si può constatare dalla
lettura dell’approfondimento “Competere attraverso la globalizzazione”, anche nazioni
come il Messico, che per tradizione sono considerati concorrenti a basso costo, hanno
scoperto di non essere immuni da competitori che producono a costi ancora inferiori.
Alcuni fattori critici devono essere attentamente valutati quando si prende la deci-
sione di trasferire all’estero certi prodotti o servizi. Chi ha preso sotto gamba problemi
come il controllo della qualità, le violazioni di sicurezza, l’imitazione dei prodotti,
l’effetto sulla soddisfazione della clientela e via dicendo ha in molti casi vanificato i
risparmi ottenuti in virtù delle retribuzioni inferiori. Ci sono diverse valutazioni che
dovrebbero essere tenute in considerazione per rendere questa strategia vincente. In
primo luogo, i compiti più adatti per il trasferimento sono quelli ripetitivi, prevedibili
e facili da apprendere. Per esempio, la Dell trasferisce quasi tutti i suoi servizi di
call center per PC in India, ma poiché i problemi che possono incontrare gli uomini
d’affari sono più complessi e spesso imprevedibili, ha deciso di mantenere un call
center negli Stati Uniti per le sue attività business to business.19 In secondo luogo,
dovendo scegliere un fornitore di servizi in outsourcing all’estero, meglio rivolgersi
a imprese consolidate e di grandi dimensioni. Imprese piccole e da poco sul mercato
tendono a promettere più di quanto siano in grado di mantenere, e si assumono rischi
che difficilmente si corrono in aziende più grandi, e con maggiore esperienza nel
settore.20 In terzo luogo, non si dovrebbero trasferire compiti che coinvolgono diritti
di proprietà o che richiedono una totale sicurezza. Uno sviluppatore di software che
aveva assunto un’impresa indiana per ripulire i suoi programmi dai virus, scoprì poco
dopo che l’azienda aveva copiato i suoi programmi e li aveva venduti utilizzando
il proprio marchio.21 Infine, è sempre una buona idea partire da piccoli progetti per
poi monitorare da vicino come opera l’outsourcer, soprattutto nella fase iniziale. Di
solito, se devono sorgere dei problemi questi vengono individuati velocemente se si
presta grande attenzione.22
Figura 4.3
Schema riassuntivo delle
Scelte professionali
relazioni fra scelte individuali
di lavoro e processo di ricerca
del personale
Caratteristiche Scelta Caratteristiche dei
delle posizioni profes- candidati
sionale
Tratti
Politiche e comportamenti Fonti
del personale di chi svolge della ricerca
la ricerca
retributive; per ora, è solo importante sottolineare che retribuzioni “sopra mercato”
rendono le posizioni offerte più attrattive agli occhi dei candidati.
Le organizzazioni che competono nella ricerca del personale attraverso la retribuzione
usano sempre più spesso anche forme di ricompensa alternative rispetto agli stipendi e
ai salari. Negli anni Novanta, per esempio, molti datori di lavoro attirarono dipendenti
promettendo piani di stock option. Questa strategia ebbe successo per un certo periodo
di tempo, fino a quando la recessione del 2001 causò una decisiva caduta del valore
delle azioni, diminuendo di conseguenza la forza attrattiva di questo incentivo. Molti
presero atto dei limiti di questi piani quando ci fu la bancarotta di Enron, nel dicembre
del 2001. Alcuni dipendenti di livello medio e inferiore possedevano stock option per
un valore complessivo superiore al milione di dollari, ma quando la quotazione di borsa
cominciò a oscillare l’azienda impedì l’esercizio delle opzioni, che con il fallimento
persero tutto il loro valore. La situazione si fece ancora più drammatica quando la
SEC (Securities and Exchange Commission: è la commissione che controlla la borsa
americana) scoprì che i dirigenti di vertice della Enron avevano guadagnato più di 1
miliardo di dollari vendendo le loro azioni poco prima dell’annuncio della bancarotta.38
Per queste ragioni oggi molti lavoratori non attribuiscono grande importanza ai piani
di stock option quando decidono dove occuparsi.
Immagine aziendale
Spesso le organizzazioni pubblicizzano le posizioni vacanti (si veda la trattazione più
approfondita alla sezione “Fonti di reclutamento”). A volte, però, esse utilizzano la
pubblicità, o più in generale la comunicazione istituzionale, per promuovere la propria
immagine di contesto eccellente in cui lavorare.39 Questa strategia è particolarmente
importante per le organizzazioni che hanno a che fare con mercati del lavoro molto
competitivi.40
Sebbene non fornisca alcuna informazione sulle posizioni offerte, una campagna
pubblicitaria rivolta all’immagine è spesso efficace perché le aspettative professionali e
di carriera dei candidati risentono della reputazione di un’impresa41 (legata, per esem-
pio, alla notorietà dei suoi marchi), ed essi sono poco propensi ad accettare offerte da
organizzazioni poco conosciute, o mal considerate.42
Inoltre, le ricerche in materia hanno messo in evidenza il fatto che il linguaggio
utilizzato per promuovere un marchio è spesso simile alla descrizione dei tratti di per-
sonalità con cui si descrive una persona (si pensi a termini quali innovativo, competente
Di fronte a tutti i vantaggi elencati, ci si potrebbe chiedere per quale motivo un’or-
ganizzazione dovrebbe mai decidere di utilizzare delle fonti esterne. Le ragioni sono
molteplici.49 Innanzitutto, questa scelta è inevitabile per le posizioni di entrata, che si
pongono alla base della piramide organizzativa. Inoltre, potrebbero non essere disponi-
bili candidati interni in grado di ricoprire posizioni di livello superiore corrispondenti
a ruoli specializzati. Ancora, l’inserimento di personale proveniente dall’esterno per-
mette di accogliere nuove idee, o nuovi modi per gestire le attività. Ricorrere soltanto
Auto-candidature: persone a fonti interne può causare un appiattimento del modo di ragionare del personale, con
che si propongono per una conseguenze negative soprattutto per le imprese che perseguono strategie orientate
posizione vacante senza essere all’innovazione.50
stimolati dall’organizzazione.
Auto-candidature e segnalazioni
Segnalazioni: persone incen-
tivate da qualcuno all’interno Le auto-candidature provengono da persone che si offrono spontaneamente per una
dell’organizzazione a candi- posizione vacante, senza essere stimolati dall’organizzazione. Le segnalazioni corri-
darsi per una posizione. spondono ai soggetti che vengono invitati a candidarsi da qualcuno che opera all’interno
del settore: “Credo che la ricerca di personale alla Papa John’s sia la grande fonte del
suo vantaggio competitivo. Una volta che si comincia bene inserendo i dipendenti in
questo modo, non si può far altro che migliorare.”55
In Italia, un caso interessante è quello della iGuzzini Illuminazione di Porto Re-
canati. Questa azienda, produce impianti di illuminazione per grandi spazi espositivi
(per esempio, fiere, teatri, centri congressuali e via dicendo) ed esporta oltre il 70% del
proprio fatturato. Le due funzioni critiche sono la ricerca e sviluppo, dato che molte
componenti sono prodotte appositamente per uno spazio in funzione delle caratteristiche
architettoniche e dei parametri di illuminotecnica, e la produzione. Una categoria di
risorse umane che evidenzia una particolare criticità in termini di copertura dei fabbisogni
è quella dei giovani Periti Industriali, una risorsa purtroppo insufficiente sul territorio
per le richieste di tutte le imprese locali. Per questa ragione la iGuzzini ha avviato una
partnership con il locale Istituto Tecnico Industriale, che prevede l’“adozione” di una
classe di quarta superiore. Gli studenti partecipano a varie attività integrative che si
svolgono presso l’azienda e danno modo a loro di conoscerla meglio, e sanno che al
termine degli studi potranno ricevere delle proposte di lavoro.
E-recruitment
La diffusione degli accessi a Internet ha aperto nuove opportunità per le organiz-
zazioni che vogliono trovare dei talenti. Ci sono diversi modi di utilizzare questo
medium, e le organizzazioni stanno raffinando sempre più le proprie capacità. Una
indagine svolta nel 2001 fra i Direttori del Personale negli Stati Uniti ha rilevato che
tali sistemi costituiscono la fonte più efficace per la ricerca di personale per oltre
il 36% degli intervistati, molto più delle percentuale ottenuti dai giornali (21%) e
dalle fiere del lavoro (4%).57 L’approfondimento “Competere attraverso la tecno-
logia” nelle pagine seguenti evidenzia come, in prospettiva, questo canale potrà un
giorno sostituire totalmente i giornali e offre un quadro delle sfide competitive che
caratterizzano questo settore.
Come è ovvio, uno dei modi più semplici per utilizzare una strategia di ricerca
del personale online consiste semplicemente nell’utilizzare la pagina web dell’or-
ganizzazione per sollecitare candidature spontanee. Questo consente di rendere più
chiari i messaggi e le informazioni sulle specifiche posizioni, indirizzandoli a precise
categorie di persone. Inoltre, l’interattività del media consente di far compilare ai
candidati dei moduli, che descrivono esattamente quello che essi stanno cercando e
quello che possono offrire all’organizzazione. I dati possono essere valutati all’istante,
restituendo a chi ha risposto un feedback sul livello di compatibilità riscontrato con
le esigenze dell’organizzazione. Diversi studi dimostrano che feedback di questo
genere sono vantaggiosi sia per le persone che per l’organizzazione perché consen-
tono di ridurre velocemente e a basso costo le incongruenze e le incomprensioni da
entrambi i lati.58
Peraltro, le imprese minori e meno conosciute potrebbero non avere una visibilità
sufficiente per indurre i candidati a visitare i loro siti web. In questo caso una possi-
bilità più vantaggiosa potrebbe essere quella di utilizzare i grandi e ben noti portali
web della ricerca di personale, quali Monster.com, HotJobs.com o CareerBuilder.com.
Questi siti attraggono varie tipologie di candidati, che possono inserire curriculum
vitae standardizzati, sui quali le aziende possono poi operare delle ricerche elettro-
niche. Gli stessi candidati possono esplorare direttamente le offerte delle aziende.
Le grandi dimensioni dei portali si riflettono in un numero molto elevato di
contatti, candidature e posizioni, e ciò aumenta la probabilità che si possano riscon-
trare delle compatibilità. Uno svantaggio che deriva dalla dimensione è peraltro
legato alla scarsa differenziazione tematica: spesso le ricerche per competenze più
specifiche si rivelano poco fruttuose. Per questa ragione stanno diventando sempre
più popolari i siti di “nicchia”, che si focalizzano su singoli settori (per esempio, le
telecomunicazioni), famiglie professionali (per esempio, nell’ambito informatico)
o aree geografiche (come accade per il sito della Comunità della Baia di San Fran-
cisco). I grandi portali non stanno a guardare, e provano a loro volta a reagire con
delle sottosezioni più specifiche.59 Quest’area della gestione delle risorse umane
è estremamente dinamica, e chi riesce a pensare in modo innovativo e ponendosi
all’avanguardia può conseguire dei vantaggi competitivi.
Un’altra innovazione che riguarda la ricerca di personale è la videoconferenza,60
oggi molto usata nei campus universitari: questa tecnologia evita gli spostamenti
fisici, consentendo a coloro che offrono lavoro e ai candidati di entrare in contatto
in modo personale e di comunicare secondo modalità interattive faccia a faccia.
Scuole e università
La maggior parte delle università offrono dei servizi per aiutare i laureati a trovare una
occupazione. In genere i colloqui svolti nei campus costituiscono la fonte principale
di candidati per posizioni professionali e manageriali a livello di primo impiego.61 Le
imprese tendono a focalizzare le loro ricerche soprattutto sulle Facoltà con una buona
reputazione per le aree di competenza da loro considerate più critiche (spesso corri-
spondenti a lauree scientifiche).62
Per esempio, la 3M negli Stati Uniti ha selezionato 30 università con cui instaurare
una relazione di lungo termine, tornando ogni anno a proporre nuove opportunità. Nei
colloqui vengono impiegati molti manager di linea, che spesso hanno una conoscenza più
approfondita delle posizioni e delle condizioni lavorative offerte rispetto agli specialisti
di risorse umane. Questi si occupano invece anno dopo anno del coordinamento di tutte
le attività con le strutture dell’università, assicurando in questo modo una continuità
di contatto. Infine, la 3M si impegna nel miglioramento continuo chiedendo frequen-
temente agli studenti che partecipano di dare dei feedback sul processo, se possibile
confrontandolo con quello adottato da altre imprese incontrate nella stessa università.63
Molte organizzazioni hanno scoperto che per poter competere efficacemente nell’as-
sunzione dei migliori laureati si deve fare molto più che ottenere la loro partecipazione
a colloqui. Per rinforzare la propria presenza in una università può essere utile imple-
mentare dei programmi di partnership. Dun & Bradstreet, per esempio, offre stage estivi
per studenti MBA che appartengono a gruppi minoritari, e spesso assume questi ragazzi
quando poi si laureano.64 Iniziative di questo genere consentono di entrare in contatto
Nell’arco dei dieci anni dal 1999 al 2008, nell’ambito di un anni, si erano completamente svuotate perché il governo offriva
grande piano di privatizzazione, gran parte del lavoro un tempo esclusivamente adeguamenti dello stipendio al costo della vita
svolto dal governo federale statunitense è stato esternalizzato generalizzati senza tracciare alcuna distinzione tra prestazioni
al settore privato. Alla sua elezione, il Presidente Barack Obama eccellenti e prestazioni mediocri. Tale politica aveva indotto molti
ha promesso di invertire questa tendenza: prima del 2008 i dei lavoratori migliori a spostarsi nel settore privato dopo aver
dipendenti pubblici del governo federale erano circa 2 milioni maturato esperienze e raggiunto posizioni manageriali interme-
e, durante la campagna elettorale, Obama aveva manifestato die. Come osservato dall’Amministratore delegato del Center
l’intenzione di assumere altre 500.000 persone. Tale scelta era for Strategic and International Studies John Hamre, “Negli
in parte motivata dalla percezione generalizzata che gli appalta- ultimi 15 anni, abbiamo trascurato il reclutamento sistematico
tori privati non fossero all’altezza di affrontare adeguatamente di nuovi talenti.”
alcuni problemi (per esempio la crisi legata all’uragano Katrina). Cambiare tale situazione era tutt’altro che semplice. Chiunque
Inoltre, la promessa di Obama di accrescere la trasparenza nella abbia tentato di candidarsi per una posizione nel pubblico impie-
gestione della spesa pubblica richiedeva un livello più alto di go federale sa che il processo è molto complesso: esistono una
internalizzazione: è difficile monitorare la gestione dei fondi da molteplicità di moduli da compilare e il periodo di tempo che
parte di imprese terze e l’amministrazione era consapevole che intercorre tra la candidatura e la ricezione di una conferma può
le possibilità di uso improprio o errato dei fondi e corruzione durare mesi, senza considerare il tempo necessario per ricevere
erano molto elevate. un’offerta. Scott Cameron, direttore di una grande azienda di
Ci si è poi domandati se il livello di talento tra i dipendenti del consulenza del settore pubblico, osserva: “Candidarsi per un la-
governo federale fosse adeguato ad affrontare questo nuovo voro nel pubblico impiego federale è un incubo. Se una qualsiasi
ruolo più ampio e se il governo fosse in grado di reclutare i azienda americana reclutasse il personale seguendo le stesse
talenti necessari per supplire a eventuali carenze. Secondo molti modalità del governo federale, finirebbe fuori dal mercato.”
osservatori, la risposta a entrambe le domande era tutt’altro che Forse perché la campagna elettorale di Barack Obama ha avuto
scontata. Per esempio, molte carenze di personale interessavano un successo senza precedenti utilizzando Internet come stru-
le posizioni manageriali intermedie che, nel corso degli ultimi 20 mento per attirare consensi e sostenitori, non sorprende affatto
Fonte di reclutamento
Tabella 4.4
Le percentuali di rendita di
cinque fonti di reclutamento università locali e i programmi di segnalazione da parte di dipendenti. Gli annunci sui
giornali garantiscono il maggior numero di potenziali candidati, ma pochi di essi risultano
realmente qualificati e adatti per la posizione. La ricerca presso università nazionali di
grande notorietà consente di individuare candidati altamente qualificati, ma pochi di
loro alla fine accettano il lavoro. Infine, sebbene le società specializzate nella ricerca del
personale riescano a produrre elenchi pre-selezionati di candidati altamente qualificati,
esse risultano piuttosto costose rispetto ad altre alternative.
Area professionale di provenienza del reclutatore. Una decisione che si rivela spesso di
grande importanza è se individuare gli addetti al reclutamento fra gli specialisti di risorse
umane o gli esperti di una specifica posizione (i capi, o chi la ricopre). Alcuni studi indi-
cano che i candidati considerano il reclutatore meno credibile se si tratta di uno specialista
del personale.70 Questo fatto non deve indurre a sottovalutare il contributo della funzio-
ne personale nel processo di ricerca, ma indica quanto meno che gli specialisti devono
compiere dei passi in avanti per far si che i candidati li giudichino preparati e credibili.
Caratteristiche del reclutatore. Dall’analisi delle reazioni dei candidati nei confronti
dei reclutatori, due sono le caratteristiche che emergono come critiche. La prima, che
possiamo definire “calorosità”, riflette il livello di accoglienza riservato al candidato e
l’entusiasmo dimostrato per il suo potenziale contributo futuro. La seconda, è la capacità
di informare. In generale, i candidati rispondono in maniera più positiva ai reclutatori
che dimostrano entrambe queste qualità, che si rivelano sono più importanti rispetto a
variabili demografiche quali età, sesso o etnia, con effetti complessi e inconsistenti.71
Realismo del reclutatore. Il grado di realismo che il reclutatore dovrebbe incorporare nei
suoi messaggi è forse l’aspetto sul quale si sono maggiormente concentrate le ricerche
empiriche. Poiché l’obiettivo di questa attività è quello di convincere i candidati, spesso
si tende a esagerare le caratteristiche positive della posizione offerta, lasciando invece
sullo sfondo gli aspetti potenzialmente negativi: diversi studi hanno rilevato che i sog-
getti più qualificati tendono effettivamente a non accettare un’occupazione se ricevono
anche informazioni negative.72 Peraltro, se il reclutatore pone un’enfasi eccessiva sugli
aspetti positivi, il candidato è spinto ad accettare il lavoro da premesse che si rivelano
poi false,73 con il rischio che tutto ciò possa condurre a una successiva demotivazione
e a un elevato tasso di turnover.74 Descrizione non realistiche delle mansioni offerte
possono anche indurre chi si trova poi a ricoprirle a pensare che l’impresa sia scorretta.75
Molti studi si sono concentrati sulla capacità delle “anteprime realistiche delle posizioni”
di circoscrivere questo problema, contribuendo a contenere il turnover nei primi tempi.
In generale, le ricerche hanno rilevato che l’effetto sul turnover è debole e incostante,76
e che l’idea che informando le persone sulle caratteristiche negative di una mansione
si possa “immunizzarle” appare infondata, per lo meno in base a quanto emerso fino
a ora.77 Si è portati a concludere che le politiche del personale che influenzano in via
diretta le proposte professionali (retribuzione, sicurezza, opportunità di carriera e via
dicendo ) sono probabilmente più importanti delle caratteristiche e dei comportamenti
del reclutatore nell’influenzare le scelte professionali. Peraltro, degli interventi strut-
turati che aiutino i candidati a prendere buone decisioni occupazionali, individuando
le attività più adatte rispetto al loro potenziale si rivelano molto efficaci tanto per le
imprese quanto per le persone, anche se non conducono a una assunzione immediata.78
Tabella 4.5 Inizialmente non volevo parlare con quella impresa, ma poi loro mi hanno chiamato per un
Affermazioni di candidati
incontro. Ho accettato e il reclutatore è stato molto maleducato, sì, decisamente maleducato e
insoddisfatti dei reclutatori
questa situazione l’ho vissuta un paio di volte (laureato in ingegneria).
Fonte: S. L. Rynes, R. D. Bretz, Jr.,
and B. Gerhart, “The Importance Ho avuto una brutta esperienza con una persona che mi ha contattato all’ultimo minuto per
of Recruitment in Job Choice : intervistarmi in università …credo avesse nei miei confronti alcuni pregiudizi, e durante
A Different Way of Looking”, l’intervista è stato molto scortese. Mi ha quasi sbadigliato in faccia… un’altra cosa che ricordo è
Personnel Psychology 44 (1991),
pp. 487-521. Riprodotto su il fatto che continuava a enfatizzare il fatto che avevo sospeso gli studi per più di 10 anni (MBA
autorizzazione. con 10 anni di esperienza lavorativa).
La _______ha un programma di formazione che l’intervistatrice mi ha descritto in dettaglio.
Parlava delle straordinarie competenze che la _________avrebbe formato, sebbene quella
donna fosse poca acculturata. Era imbarazzante. Se quello era il loro massimo, non avevo
alcuna intenzione di far parte della loro organizzazione. Inoltre, la ______e i suoi reclutatori
sembravano avere dei reali problemi di atteggiamento. Ho pensato anche che fossero degli
sciovinisti. (laureando triennale)
La ______aveva preso un appuntamento con me che fu modificato. Gli orari si accavallarono,
e una persona mi trattenne troppo a lungo, accumulando una giornata di ritardo. Sembrava
addirittura volessero incolpare me per il mio ritardo all’incontro successivo! Credo che molte
delle cose che hanno fatto hanno dimostrato una mancanza di professionalità. Rispetto alla
maggior parte delle aziende che ti chiamano un taxi, questa invece mi ha lasciato solo alle prese
con una bufera di neve a Chicago affermando: “Puoi prendere un taxi al piano inferiore”. Non
c’erano taxi. Ho dovuto camminare chilometri con il mio bagaglio alla ricerca di un trasporto
per raggiungere l’aeroporto. Non mi hanno prenotato un albergo per la notte della bufera di
neve e quindi sono stato in aeroporto per otto ore in attesa di un altro volo… Non intendevano
nemmeno rimborsarmi le spese aggiuntive del volo non previsto. (studente laureato in relazioni
industriali).
Il tipo dell’intervista ha fatto una battuta su quanto fossero belle le mie unghie e come si
sarebbero rovinate a causa del duro lavoro. (laureanda in ingegnera)
vandone sensazioni poco positive (qui non sono interessati alla mia assunzione). Poi
si devono evitare i comportamenti che potrebbero veicolare una impressione sbagliata
dell’organizzazione.80 La Tabella 4.5 elenca diverse affermazioni di candidati che
hanno dichiarato esperienze negative nell’incontro con un reclutatore. In terzo luogo, si
possono far gestire i colloqui a un team piuttosto che a singoli individui: questo perché
i candidati, come si è già avuto modo di constatare, reputano più credibile il personale
di linea (titolari e supervisori) rispetto agli specialisti del personale, che andrebbero
comunque inclusi per le loro competenze nella valutazione delle persone.
Domande
1. A livello nazionale, quali passi possono compiere i politici e i leader che si occupano
di lavoro per aiutare i loro cittadini e membri a competere in un mercato in continua
trasformazione?
2. A livello aziendale, quali azioni possono compiere i leader delle organizzazioni e gli
specialisti delle risorse umane per aiutare le loro imprese a prosperare in un periodo
di rapidi cambiamenti e turbolenze?
3. A livello individuale, cosa potete fare voi, e cosa possono fare le persone in cerca
di lavoro, per avere la certezza di avere accesso a retribuzioni elevate e mansioni
che considerate interessanti e sfidanti?
Riepilogo
La pianificazione delle risorse umane utilizza le previsioni di domanda e offerta di
personale al fine di anticipare mancanze o eccessi di manodopera. Utilizza anche
programmi per ridurre il surplus (quali il downsizing e i programmi di pensionamento
anticipato) e far fronte alle mancanze (assumendo lavoratori temporanei o aumentando
le ore lavorative). Se gestita correttamente, la pianificazione può determinare il succes-
so dell’organizzazione riducendo nel contempo l’insoddisfazione delle persone per le
mancate previsioni di eccessi o carenze. La ricerca di personale permette di avere una
rosa di candidati potenziali da assumere in caso di necessità. Alcune politiche del per-
sonale (per esempio, politiche di promozione interna o di sicurezza del posto di lavoro)
hanno un effetto sulle richieste d’impiego determinando le caratteristiche delle posizioni
vacanti. Si possono anche influenzare le caratteristiche delle persone che si candidano
per tali posizioni utilizzando diverse fonti per la ricerca (per esempio, università versus
annunci sui giornali). Infine le organizzazioni possono puntare sulla capacità dei reclu-
tatori per orientare il modo in cui gli individui percepiscono le mansioni (eliminando
fraintendimenti o chiarificando dubbi) o se stessi (cambiando le loro valenze in relazioni
alle varie condizioni lavorative).
Entra nel mondo del lavoro impedito alle persone interessate di segnalare la pro-
pria candidatura; così le promozioni venivano decise
Stabilire criteri di selezione direttamente dai responsabili dei punti vendita che,
coerentemente con la filosofia aziendale orientata
L’assegnazione delle posizioni manageriali alla Wal- al decentramento, godono di un’ampia autonomia
Mart non avveniva seguendo una procedura definita. operativa. In secondo luogo, ogni responsabile finiva
Nelle parole di un dipendente: “Funzionava a pacche con l’assumere queste decisioni secondo il proprio
sulla spalla – il responsabile del punto vendita scendeva approccio personale, senza specificare le motivazioni
fra i comuni mortali e toccava chi voleva promuovere in base alle quali alcuni soggetti venivano prescelti
a una posizione più elevata”. e altri scartati. Come conseguenza, quando è emerso
I processi decisionali decentrati presentano alcuni van- con chiarezza che il processo decisionale seguito eser-
taggi, e la Wal-Mart li ha sfruttati bene nella gestione citava un impatto sfavorevole per le donne in termini
degli acquisti e nel merchandising, ma quando si ap- di retribuzione e carriera, la Wal-mart si è trovata in
plicano alle risorse umane possono provocare diversi grandi difficoltà nel dimostrare che ci potevano essere
problemi. Per esempio, nella cultura maschilista e su- spiegazioni diverse da una forma di discriminazione
dista che pervade questa organizzazione, spesso hanno sessuale.
danneggiato le donne: molte dipendenti che avevano Per quanto attiene all’approccio generale, Wal-Mart
operato per anni ricevendo sempre ottime valutazioni ha sempre adottato un’impostazione molto minimali-
hanno avvertito un crescente senso di frustrazione sta nella gestione delle risorse umane. Gli specialisti
vedendosi preferire per le posizioni manageriali colle- di questo ambito di solito venivano selezionati fra i
ghi di sesso maschile, anche se apparentemente meno dipendenti che già operavano in azienda, piuttosto che
qualificati. inserendo soggetti qualificati da corsi di formazione
Anche se la mancata definizione di uno standard uffi- professionale o universitari. L’intera funzione risor-
ciale di selezione rende difficile capire cosa sia davvero se umane era considerata come un costo e, in piena
avvenuto, è un fatto che alla Wal-Mart le donne costitu- coerenza con la filosofia aziendale, i costi devono
iscono oltre i 2/3 della forza lavoro, ma ricoprono meno essere ridotti al minimo. Questo approccio, oltre a
di 1/3 delle posizioni manageriali. Questa situazione è determinare i rischi legali di cui si è detto, l’ha resa
sfociata nell’azione legale collettiva più ampia di tutta vulnerabile a concorrenti come Costco che adottano
la storia, alla quale partecipano come ricorrenti oltre un approccio più aggressivo nella gestione delle
1.500.000 lavoratrici (in buona parte ex dipendenti). risorse umane.
Per avere un’idea delle possibili conseguenze econo- Anche Costco cerca di ridurre i prezzi per i clienti,
miche, si consideri un caso analogo del 1997 contro ma non a spese dei lavoratori che ricevono buone
l’impresa petrolifera Texaco: l’azienda dovette pagare retribuzioni e hanno opportunità di fare carriera indi-
in media circa 125.000 dollari a ciascuno dei 1400 pendentemente dal proprio sesso. Come ha affermato
lavoratori afro-americani che non erano stati presi in l’amministratore delegato di Costco, James Sinegal:
considerazione per una promozione a posizioni mana- “Noi pensiamo che quando ci si preoccupa dei clienti
geriali nonostante le buone prestazioni. Come hanno e dei dipendenti, sono gli azionisti che ne trarranno
dichiarato i suoi dirigenti, se la Wal-Mart si trovasse vantaggio nel lungo periodo. Non intendiamo fare
condannata a pagare una cifra simile a oltre 1 milione qualcosa solo per ottenere un vantaggio di breve ter-
di lavoratrici non riuscirebbe senz’altro a sopravvivere mine che potrebbe distruggere il collante della nostra
al verdetto. azienda, e le nostre stesse credenze”. Questa filosofia
Questa difficile situazione è la conseguenza di due ha permesso a Costco di ottenere dei tassi di turnover
prassi specifiche, oltre che di un approccio generale che sono la metà rispetto a quelli di Wal-Mart; questo
alla gestione delle risorse umane. Stando alle prassi, dato, combinandosi con prassi di selezione interna
in primo luogo la scelta dell’azienda di non rendere che valorizzano le competenze piuttosto del genere
pubbliche le aperture di posizioni manageriali ha maschile o femminile, si traduce in una struttura mana-
geriale più efficace ed esperta. Così, anche se Costco ha umane. Stanno imparando, ma lo stanno facendo nella
meno negozi, questi generano un fatturato che è circa maniera più difficile.”
il doppio rispetto a quello ottenuto da punti vendita di Fonte: D. P. Shuit, “People Problems on Every Aisle”, Workforce, febbraio
analoghe dimensioni appartenenti a Wal-Mart. Come 2004,pp. 26-34; J. Useem, “Should We Admire Wal-Mart?”, Fortune (8 marzo
ha affermato un ex dipendente: “Non credo che Wal- 2004), pp. 118- 120; W. Zellner, “A New Pay Scheme for Wal-Mart Workers”,
BusinessWeek (14 giugno 2004), p.39; J. Helyer, “The only Company that Wal-
Mart si renda conto di quanto siano importanti le risorse Mart Fears”, Fortune (24 novembre 2003), pp. 158-166.
Introduzione
Q
ualsiasi organizzazione intenda competere attraverso le persone deve dedicare la
massima cura al modo in cui vengono scelti i propri membri, specialmente per le
posizioni manageriali. Queste decisioni sono troppo importanti per lasciarle nelle
mani di persone non qualificate, come si desume anche dal caso di apertura. Tralascian-
do le conseguenze legali, le organizzazioni che non riescono a ottimizzare i processi di
selezione pagano senz’altro un prezzo molto elevato in termini di capacità competitiva.
Nelle parole di Jack Welch, lo storico e leggendario Amministratore Delegato che ha
rilanciato il colosso General Electric: “Cosa ci può essere di più importante di chi viene
assunto? La competizione è una gara, e come in tutte le gare la squadra che mette in campo
i migliori giocatori e riesce a farli giocare insieme alla fine vince. È tanto semplice.”1
Per esempio, non considerando le donne per le posizioni gestionali, Wal-Mart trascura
un’ampia riserva di talenti manageriali di un certo valore. I responsabili dei punti vendita
hanno le loro convinzioni sulle capacità del genere femminile, ma 50 anni di ricerche e
centinaia di studi offrono un ampio supporto alle seguenti conclusioni. Innanzitutto, in
termini di stile di direzione, le donne leader sembrano essere più degli uomini capaci di:
(a) fare appello all’orgoglio del lavoratore e al suo bisogno di essere rispettato; (b) pun-
tare sui fattori emotivi per stimolare la motivazione; (c) disporre di un maggior numero
di schemi cognitivi attraverso cui assumere decisioni; (d) dare importanza alle persone
(piuttosto che alle procedure); (e) erogare incentivi e premi in funzione delle prestazioni.
Gli stessi studi dimostrano che i leader di genere maschile sono meno attivi, e più
propensi a: (a) adottare uno stile di direzione per eccezioni, ossia intervenire solo quando
qualcosa non sta andando per il verso giusto; (b) mettere in atto tattiche di laissez-faire ed
evitare un coinvolgimento in prima persona. In termini di risultati, il ruolo più attivo delle
donne leader si traduce in dipendenti che affermano di essere (a) più disponibili a un impe-
gno speciale; (b) più soddisfatti dei loro leader; (c) più efficaci nel raggiungere gli obiettivi.
Peraltro, le differenze emerse in questi studi sono minime, e molti uomini sono
risultati più efficaci rispetto alle donne. Perciò, non si tratta tanto di decidere a priori
quale genere (maschile o femminile) privilegiare nella selezione, ma piuttosto di mi-
surare effettivamente le capacità, le competenze, le esperienze e il temperamento dei
candidati, per poi assumere i migliori indipendentemente dal sesso.
L’obiettivo di questo capitolo è di rendervi familiari i metodi attraverso cui minimiz-
zare gli errori di selezione, migliorando in questo modo la capacità competitiva delle
imprese. Il capitolo inizialmente si focalizza su cinque criteri che occorre soddisfare,
per poi descrivere come possono essere utilizzati nella valutazione dei diversi strumenti
di selezione.
Attendibilità
Gran parte delle attività rivolte alla selezione del personale richiedono la valutazione
di alcune caratteristiche delle persone da assumere. Per esempio, vi potrebbe essere un
interesse per alcune abilità fisiche dei candidati (quali la forza e la resistenza), per le
loro capacità cognitive (per esempio, la capacità matematica o di ragionamento verbale),
o per altri aspetti della personalità (come l’iniziativa o l’integrità). Indipendentemente
da quale sia l’oggetto, alla fine si tratta di misurare in qualche modo le dimensioni di
interesse, così da poter ordinare le persone secondo una scala di preferenza su cui basare
la decisione di assunzione.
Il criterio di partenza che deve essere soddisfatto da ogni strumento di misurazio-
Attendibilità: consistenza ne è quello dell’attendibilità. Con questo termine ci si riferisce alla coerenza dello
delle misure ottenute con uno strumento con ciò che viene misurato, ossia alla capacità di escludere errori dovuti a
strumento. Il grado di attendi- disturbi casuali.2 Per esempio, si dirà che lo strumento di misurazione di una caratteri-
bilità corrisponde a quanto la
misurazione è esente da errori stica considerata stabile come l’intelligenza è attendibile quando il punteggio ottenuto
casuali. da una persona si dimostra consistente nel tempo e in diversi contesti.
Figura 5.1 A
Misurazioni
dell’atteggiamento di uno
studente verso la scuola
(questionario SAT)
Figura 5.1 B
Misurazione in base alla
valutazione di un pedagogista
Valutazione del pedagogista all’ultimo anno
nell’ultimo anno
Figura 5.1 C
Valutazione attraverso
il lancio dei dadi
12
11 8
9 19 9 1
8 15 10 5
7 18 4
6 16 11 6
5 20 12 2
4 17 7
3 13
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Lancio dei dadi al penultimo anno
Passando alla Figura 5.1B, si nota che la relazione fra le valutazioni effettuate nei
due anni da parte dei consulenti pedagogici, sebbene ancora positive, non sono più
così forti. La correlazione, e di conseguenza la doppia valutazione di attendibilità, si
attestano su valore prossimo a .50, e ciò significa che questa modalità di misurazione
è meno consistente nei due anni rispetto a quella basata sul test.
Infine la Figura 5.1C illustra una situazione ancora peggiore, dove gli atteggiamenti
degli studenti sono stati valutati lanciando due dadi. Come ci si può aspettare questa
procedura genera risultati del tutto casuali, e non vi è di fatto alcuna correlazione fra i
punteggi ottenuti in un anno e quelli dell’anno successivo. In questo caso la correlazio-
ne e la stima di attendibilità ottenuta con la doppia valutazione sono pari a .00. È del
tutto evidente che nessuno prenderebbe seriamente in considerazione il lancio dei dadi
come metodo per misurare un atteggiamento, ma senza una verifica di attendibilità non
si può mai sapere a priori se uno strumento (per esempio il test SAT) sia effettivamente
consistente. Chi si avvicina per la prima volta a questi temi spesso rimane sorpreso nello
scoprire quanto inattendibili siano in realtà molte misure su cui si fondano importanti
decisioni organizzative. Per esempio, numerosi studi empirici hanno dimostrato che la
correlazione fra le misure del grado di adeguatezza dei candidati a una certa mansione
date da due diversi valutatori tendono a essere prossime a .00 quando sono ricavate da
interviste che non seguono un metodologia strutturata.
di abilità, anche se nessun rispondente è posto di fronte alle stesse domande, cosa che
qualche volta può determinare una sensazione di iniquità; proprio questo aspetto può
generare delle difficoltà nel ricorso a questa modalità nei pubblici concorsi.
Validità
Validità: il grado in cui la mi- Si definisce validità il grado di corrispondenza fra la misurazione di una caratteristica e la
surazione di una caratteristica prestazione successivamente riscontrata nello svolgimento di un compito. Perchè una misura
consente di valutare tutti gli sia valida prima deve risultare attendibile. All’opposto, si possono misurare in modo affidabile
aspetti rilevanti – e solo quelli
rilevanti – di una prestazione molte caratteristiche (per esempio, l’altezza di una persona) che non hanno nessuna relazio-
lavorativa. ne con la capacità di prestazione in un compito. Per questa ragione, si può concludere che
l’attendibilità è una condizione necessaria ma non sufficiente per la validità di una misura.
Figura 5.2
Correlazione fra i punteggi
SAT del 2009 e le medie delle Punteggi nel SAT (2009)
matricole nel 2010
validità. Si noti che si è fatto ricorso all’indice di correlazione per determinare sia la
validità che l’attendibilità, e ciò potrebbe indurre a qualche confusione. Il punto chiave
per distinguere i due utilizzi è il fatto che la correlazione riflette una stima di attendi-
bilità quando si confrontano due rilevazioni della medesima caratteristica (i punteggi
SAT al quarto e quinto anno di scuola superiore), mentre esprime la validità quando si
cerca di collegare una caratteristica (il SAT) a una prestazione (la media negli esami).
Validità predittiva: strategia Ci sono due modi per stabilire la validità sulla base di criteri. Negli studi di validità pre-
di validazione che tenta di dittiva si cerca di determinare la relazione empirica fra i punteggi conseguiti nei test effettuati
stabilire la relazione empirica prima dell’assunzione e i livelli di prestazione lavorativa. È quindi necessario attendere un
fra i punteggi dei test sommi-
nistrati ai candidati e le suc- certo periodo di tempo, da destinarsi all’osservazione delle prestazioni di un sottogruppo
cessive prestazioni lavorative dei candidati iniziali (quelli effettivamente assunti), prima di poter disporre dei risultati.
dei soggetti assunti. Per questa ragione, e per l’elevato impegno richiesto da uno studio di validità predittiva,
Validità concomitante: stra- in molte organizzazioni si preferisce impostare verifiche di validità concomitante: in questo
tegia di validazione che consi- caso i test vengono somministrati a persone che già operano in una certa mansione, per poi
ste nel somministrare i test a correlare i punteggi ottenuti con i loro dati di prestazione. La logica su cui si regge questa
tutte le persone che svolgono
una certa mansione, per poi strategia è il principio secondo cui si può pensare che il test sia valido se i best performer
correlare i loro punteggi con i conseguono un punteggio superiore a quello ottenuto da chi esprime una prestazione
dati esistenti relativi alle loro scadente. (La Figura 5.3 mette a confronto i due procedimenti di validazione descritti.)
prestazioni lavorative. Peraltro, malgrado lo sforzo richiesto e il tempo necessario, la validità predittiva è
preferibile a quella concomitante per diverse ragioni. Innanzitutto i candidati (che sono in
cerca di lavoro) sono in genere più motivati a svolgere al meglio il test rispetto ai dipen-
denti (già assunti). In secondo luogo, i dipendenti si sono formati un’esperienza diretta
nella mansione che i candidati all’assunzione non hanno: la correlazione fra i punteggi
nel test e la prestazione rilevata nel loro caso potrebbe non essere corrispondente a quella
di candidati meno esperti. In terzo luogo, i dipendenti tendono a essere più omogenei fra
di loro in diversi aspetti rispetto ai candidati:3 in altre parole, il campione può presentare
una varianza ridotta (restrizione di rango) per caratteristiche che possono risultare rile-
vanti per determinare il successo in una mansione. Si può supporre che pochi dipendenti
dimostrino uno scarso livello in tali caratteristiche, e ciò può ostacolare il tentativo di
stabilire una correlazione fra i punteggi dei test e quelli delle prestazioni. Per esempio, la
stabilità emozionale è una dote importante per le carriere infermieristiche, ed è ovvio che
coloro che hanno cinque o sei anni di esperienza in simili mansioni ottengono comunque
un punteggio abbastanza elevato. Tuttavia, per determinare la validità di un test di stabilità
emozionale per la selezione di infermiere sarebbe necessario poter analizzare una popola-
zione comprendente soggetti che raggiungono valori superiori (che dovrebbero esprimere
una buona prestazione lavorativa) insieme con individui che conseguono risultati scarsi
(ai quali dovrebbe corrispondere una prestazione insoddisfacente). In sintesi, anche se
gli studi di validità concomitante a volte consentono di anticipare i risultati di quelli di
validità predittiva, non possono comunque sostituirli.4
Come è ovvio, si cerca sempre di ricorrere alla misura più valida, ma, come si è visto
anche per l’attendibilità, occorre in ogni caso saper valutare se si sia raggiunto il livello
minimo accettabile. A questo scopo di solito si ricorre ai test di significatività statistica,
che rispondono alla seguente domanda: “Qual è la probabilità che una correlazione di
questa entità possa dipendere da un caso fortuito?”.
La Tabella 5.1 mostra quanto debba essere elevato il coefficiente di correlazione fra
una misura di selezione e quella di prestazione per ottenere una significatività statistica a
Figura 5.3
Rappresentazione grafica Validità concomitante
degli studi di validità
predittiva e concomitante Misurare tutti i titolari
di una posizione in base
a una specifica
caratteristica Verificare la correlazione
fra queste due serie di
numeri
Misurare le loro
prestazioni
Validità predittiva
Assumere alcuni
candidati
Verificare la correlazione
fra queste due serie di
numeri
Attendere per un periodo
di tempo
Misurare le prestazioni di
tutti i nuovi assunti
livello .05 (ossia, perché vi siano meno di cinque probabilità su 100 che la correlazione
sia del tutto fortuita). Per quanto sia vero in generale che valori più elevati sono sem-
pre preferibili, per stabilire la significatività occorre considerare anche la dimensione
del campione di indagine e, dal momento che molti dei metodi di selezione trattati
nella seconda parte di questo capitolo generano correlazioni fra .20 e .30, in genere
si deve ricorrere a campioni di almeno 80-90 persone.5 Uno studio di validità svolto
su un campione troppo piccolo (per esempio, 20 persone) è destinato al fallimento fin
dall’inizio. Ne consegue che per molte organizzazioni è impossibile utilizzare strategie
di validazione basate su criteri per la maggior parte delle mansioni, se non per tutte.
Tabella 5.1
Dimensione del campione Correlazione richiesta
Livello di correlazione
necessario per raggiungere 5 .75
una significatività statistica in 10 .58
funzione della dimensione del 20 .42
campione. 40 .30
80 .21
100 .19
Validità di contenuto
Quando i campioni sono ridotti, si può optare per una strategia di validazione alternativa:
Validità di contenuto: strate- la validità di contenuto. L’obiettivo è dimostrare che gli item, le domande o i problemi
gia di validazione che si basa contenuti nel test corrispondono a un campione rappresentativo delle situazioni che
sulla dimostrazione del fatto si devono affrontare nella mansione.6 Un test valido dal punto di vista del contenuto
che gli item, le domande o i
problemi contenuti nel test mette alla prova il candidato ponendolo in condizioni analoghe a quelle reali, per poi
sono un campione rappresen- valutare se egli possiede o meno le conoscenze, le competenze o le capacità necessarie
tativo delle diverse situazioni per gestire il contesto.
o problemi che si manifestano Per esempio, un’impresa che realizza costruzioni edili attraverso subappalti doveva
effettivamente nello svolgi- assumere un responsabile per organizzare, supervisionare e ispezionare il lavoro dei
mento della mansione.
numerosi appaltatori coinvolti nel processo di costruzione.7 I test furono progettati per
questa posizione in modo da rispecchiarla perfettamente. Una prova consisteva in una
lista di appaltatori posti in ordine casuale (carpentieri, idraulici, elettricisti, muratori,
cementisti ecc.) da riordinare ponendoli nell’ordine ideale di intervento nel cantiere.
Un’altra prova misurava la capacità di riconoscere degli errori nella costruzione. In que-
sto test il candidato veniva portato in un cantiere costruito appositamente con 25 gravi
errori (finestre montate al contrario, fili elettrici non a posto e via dicendo) e doveva
indicare tutto ciò che non andava. Dato che il contenuto delle prove è così simile alle
attività della posizione, si può supporre che esse consentono di valutare correttamente
i candidati in base a un processo di inferenza, dove è un esperto a dover giudicare le
loro prestazioni in base ai comportamenti osservati.
La validità di contenuto è più facilmente applicabile rispetto a quella basata sui
criteri, anche in piccole organizzazioni o per mansioni con poche posizioni. Due sono
i principali limiti.8 In primo luogo, si parte dall’assunto che chi viene valutato debba
disporre già di tutte le conoscenze, competenze o capacità richieste dalla posizione;
di conseguenza, non è corretto ricorrere a questa strategia di validazione quando si
prevede che il candidato apprenda alcune competenze dopo l’assunzione. In secon-
do luogo, dato che il giudizio dei valutatori diventa essenziale, è importante ridurre
l’influenza della loro soggettività. Pertanto, le valutazioni devono essere espresse in
relazione a comportamenti concreti e osservabili (per esempio: “il candidato riesce a
individuare solo i difetti di costruzione più comuni”, oppure “programma in un ordine
ottimale le attività dei contraenti”). La validità di contenuto non è invece appropriata
se si vogliono rilevare caratteristiche più astratte, quali l’intelligenza, la leadership
e l’integrità.
Tradizionalmente, la valutazione di test e metodi di assunzione starne l’evoluzione (“collo di bottiglia”). Stabilire a chi debba
si è sempre basata sui giudizi soggettivi dei supervisori come essere attribuito il merito di aver proposto una grande idea è
criterio primario: un test era giudicato valido se risultava in linea sempre stato un processo carico di polemiche e controversie
con il giudizio espresso dai supervisori dopo aver osservato il all’interno delle organizzazioni che impiegano metodi di valuta-
dipendente all’opera per un breve periodo di tempo. Come è zione soggettivi; mediante la nuova “tecnologia di monitoraggio
facile immaginare e come si approfondirà nel Capitolo 7, le del processo”, invece, quando il mercato decreta il successo
percezioni dei supervisori spesso risultano parziali, inaffidabili e di un’idea, l’organizzazione può ricostruire il processo che ha
basate su informazioni incomplete. È quindi lecito interrogarsi portato alla sua creazione, determinando obiettivamente la
sulla reale efficacia di tali test e metodi: di fatto, la necessità di fonte dell’idea e il percorso da essa seguito.
trovare criteri alternativi più affidabili, validi e obiettivi resta una Oltre a ricostruire il processo di elaborazione delle idee, nel lungo
questione aperta nell’ambito della gestione delle risorse umane. periodo i software di questo tipo possono essere impiegati per
La combinazione di software per il social networking e di tecno- identificare chi occupa posizioni centrali o periferiche nelle reti
logia mirata ad analizzare i dati raccolti attraverso tali software sociali dell’organizzazioni. Alla IBM, per esempio, gli artefici di
sta aprendo una nuova epoca nei metodi di valutazione dei idee che vengono generalmente riprese da un elevato numero
dipendenti. Il data mining, cioè il processo di analisi elettronica di persone, funzioni aziendali o fonti (supervisori, colleghi,
di grandi quantità di dati generati da computer collegati in rete, subordinati e clienti) vengono identificati come dipendenti che
si è dimostrato molto prezioso in numerosi ambiti dell’attività dovrebbero rivestire ruoli di leadership. Una volta identificati,
aziendale. Per quanto concerne la produzione, è stato utilizzato vengono avviati a posizioni di leadership ed esclusi dai piani di
per ottimizzare la catena di fornitura, mentre nel marketing ridimensionamento del personale come quelli attuati durante
è servito per comunicare più efficacemente con i mercati di la recessione del 2008. Nonostante si possano utilizzare sistemi
riferimento. Attualmente, nell’ambito della gestione delle del genere con modalità e fini diversi, come peraltro accade con
risorse umane, il data mining viene impiegato per identificare qualsiasi indicatore obiettivo, software di questo tipo dimostrano
i dipendenti di maggiore rilievo e importanza all’interno delle che alcune organizzazioni mirano ad andare oltre le impressioni
organizzazioni. soggettive individuali dei supervisori quando si tratta di stabilire
La Microsoft, per esempio, dispone di un software che consente il valore dei dipendenti.
di individuare chi comunica con chi, con quale frequenza e su
quali argomenti; attraverso il software si identifica chi tende a Fonti: S. Baker, “How Much Is That Worker Worth,” BusinessWeek, 23
marzo 2009, pp. 46–48; S. Baker, “Putting a Price on Social Networks,”
proporre idee (“candela di accensione”), chi sembra svilupparle BusinessWeek, 8 aprile 2009, pp. 45–47; S. Baker, “Reading the Body
e comunicarle ad altri (“super-connettore”) e chi sembra arre- Language of Leadership,” BusinessWeek, 30 marzo 2009, p. 48.
Generalizzabilità
Generalizzabilità: proprietà La generalizzabilità viene definita come il grado di trasferibilità della validità accertata
di trasferibilità della validi- per un metodo di selezione in uno specifico contesto anche in altri contesti. Tre sono le
tà stabilita per un metodo di principali caratteristiche dei contesti che pongono problemi di generalizzabilità: situa-
selezione in un determinato
contesto qualora esso venga zioni differenti (mansioni o organizzazioni); campioni diversi di persone; diversi periodo
applicato in altri contesti. temporali. Come si è visto per l’attendibilità, la validità è una condizione necessaria ma
non sufficiente per la generalizzabilità.
Un tempo si pensava che i coefficienti di validità fossero specifici, ossia che il livello
di correlazione fra i test e le prestazioni variassero da un’organizzazione all’altra anche
nel caso di mansioni pressoché identiche. Ricerche empiriche successive hanno dimo-
strato che tutto ciò non è vero. I test mostrano tendenzialmente correlazioni simili anche
quando le mansioni non sono perfettamente uguali (almeno, per quanto riguarda i test
di intelligenza e di capacità cognitiva). I coefficienti di validità possono cambiare se si
prendono in considerazione mansioni molto diverse, e in linea generale per molti test
tendono a migliorare quanto più aumenta la complessità dei compiti.9
Un tempo si riteneva anche che i test mostrassero una validità che variava in re-
lazione all’etnia o al genere delle persone. Anche questa credenza è stata smentita da
ricerche successive, che hanno rilevato livelli di correlazioni molto simili anche per
diversi sotto-gruppi di persone.10
Dato che le evidenze empiriche suggeriscono che la validità di un test si estende
spesso anche ad altre situazioni, una valutazione di generalizzabilità è un’alternativa
per validare un metodo di selezione in organizzazioni dove non si possa utilizzare
la validità basata sui criteri o sul contenuto. La generalizzazione è un processo a tre
fasi: (1) l’azienda trova evidenze derivanti da precedenti studi di validità predittiva
svolti in altre organizzazioni che dimostrano che uno specifico test (per esempio,
sulla stabilità emotiva) è un predittore valido per una certa mansione (per esempio,
le infermiere in un grande ospedale); (2) l’azienda dimostra, per esempio attraverso
l’analisi della mansione, che la posizione vacante (per esempio, infermiera in un pic-
colo ospedale) è simile sotto molti aspetti a quella per la quale è stata già dimostrata
la validità del test (l’infermiera in un grande ospedale); (3) a questo punto, se viene
utilizzato un test identico o molto simile a quello usato nello studio di validazione,
si può “generalizzare” la sua validità estendendola dal primo contesto (l’ospedale
grande) al secondo (quello minore).11
Utilità
L’utilità è il grado in cui le informazioni ottenute attraverso i metodi di selezione si
riflettono sui risultati economici dell’organizzazione.12 Gli approcci strategici alla ge-
stione delle risorse umane danno un peso molto rilevante alla determinazione del valore
finanziario del capitale umano, e molti progressi sono stati compiuti in questo senso.13
In generale, quanto più un metodo di selezione è affidabile, valido e generalizzabile,
tanto più si rivelerà anche utile. Tuttavia, molte caratteristiche degli specifici contesti
nei quali avviene la selezione possono incrementare o diminuire l’utilità di un metodo,
a parità di affidabilità, validità e generalizzabilità.
Le Figure 5.4A e 5.4B, per esempio, mostrano due diversi scenari sulla correlazione
riscontrata fra i livelli di estroversione di un campione rappresentativo di venditori e il
fatturato conseguito da ciascuno di essi in due diverse organizzazioni. Sebbene la corre-
lazione rilevata sia uguale, l’azienda B ricava maggiore utilità da questa misura. Come
indicano le frecce che partono dai riquadri (che evidenziano le persone selezionate), la
media delle vendite ottenute da tre persone selezionate nell’azienda B (Figura 5.4B) è
pari a 850.000 euro rispetto ai 780.000 euro della società A (Figura 5.4A).
Figura 5.4 A
Azienda A
Entrate (2004)
Figura 5.4 B
Azienda B
Entrate (2004)
Questioni legali
Un aspetto che deve essere considerato in tutte le procedure di selezione è loro confor-
mità alle normative legali. Queste pongono problemi differenti in diverse nazioni e per
diversi tipi di organizzazioni.
Negli Stati Uniti, per esempio, è necessario ricorrere a metodi di selezione neutrali, in
conformità con la legge per i diritti civili del 1991, che protegge le persone dalle discri-
minazione di razza, colore, sesso, religione ed etnia. Le imprese possono operare come
credono, ma di fronte a situazioni che possono lasciar presumere la penalizzazione di una
categoria (come avviene per le donne nel caso Wal-Mart riportato in apertura al capitolo)
devono dimostrare che le loro procedure risultano valide in relazione a un criterio di pre-
stazione, altrimenti possono essere condannate a dover risarcire i dipendenti svantaggiati.
Effetti simili produce la legge contro la discriminazione per età (del 1967) che
protegge le persone di oltre 40 anni. Poiché è noto che un test di capacità cognitiva
sfavorisce questa categoria, potrà essere utilizzato solo se si dimostra che è un valido
predittore di efficacia in una certa mansione. Peraltro, come si desume dal riquadro
“Competere attraverso la sostenibilità”, molte organizzazioni stanno oggi cercando
lavoratori meno giovani per implementare progetti strategici volti a migliorare la loro
performance e competitività.
Infine, la legge contro le disabilità del 1991 limita le domande che si possono porre
nelle interviste pre-selezione. Per esempio, è illegale chiedere a un candidato: “Quanti
giorni di lavoro hai perso per malattie nella tua ultima occupazione?” perché questa
domanda potrebbe rivelare una disabilità.
In Italia la situazione è diversa. La cause collettive non sono ammesse, e non esistono
al momento legislazioni che generino conseguenze così rilevanti. Alcune restrizioni
sono legate alla qualificazione professionale richiesta a chi usa determinati strumenti
di selezione, e al consenso dei candidati, ma le aziende private godono in generale di
ampia libertà nella definizione delle proprie prassi. Il quadro potrebbe però evolvere
nei prossimi anni, anche per effetto delle probabile promulgazione di nuove normative
europee volte a garantire la mobilità internazionale dei lavoratori.
Diversa è la situazione per gli Enti Pubblici, che in genere adottano procedure con-
corsuali basando la selezione solo su caratteristiche “oggettive” dei candidati proprio
per evitare il rischio di controversie e ricorsi legali. Spesso in questo caso i criteri di
selezione rispettano queste esigenze, ma non garantiscono la validità del processo.
Fra la fine del 2003 e l’inizio del 2004, una Commissione del locale per infermieri, oltre a richiamare le sue stesse infermiere
Congresso degli Stati Uniti ha svolto un’indagine sulle cause del andate in pensione. Una situazione analoga si riscontra anche
fallimento nella prevenzione degli attacchi terroristici dell’11 nel settore del mobile in Brianza: per la difficoltà di trovare
settembre. Una delle conclusioni raggiunte è che il program- giovani falegnami ed ebanisti le imprese del settore incentivano
ma per il pensionamento obbligatorio a 57 anni dell’FBI aveva i dipendenti in età pensionabile a restare al loro posto di lavoro.
determinato una carenza nelle capacità analitiche necessarie I datori di lavoro che adottano queste politiche sono consapevoli
“per collegare i fatti” in questo caso. Al tempo degli attacchi che la generazione dei cinquantenni offre delle opportunità
terroristici oltre il 40% degli agenti dell’FBI avevano meno di e pone di fronte a delle sfide che, se gestite correttamente,
cinque anni di esperienza e, con una mossa che molti giudica- possono contribuire ad accrescere la competitività delle orga-
rono fuori tempo, l’agenzia tentò di assumere di nuovo e velo- nizzazioni. Essi, per esempio, hanno spesso tassi di assenteismo
cemente molti degli agenti in pensione perché collaborassero inferiori rispetto ai lavoratori più giovani. Peraltro, per trarre
come analisti di informazioni ed esaminatori di prove. grandi vantaggi da questi lavoratori bisogna operare dei cam-
L’idea di assumere nuovamente i lavoratori anziani sta diventando biamenti anche in altri ambiti della gestione delle risorse umane.
un moda sempre più diffusa in molte attività commerciali di settori Spesso, per esempio, è necessario formarli alle nuove tecnologie
diversi. In molti casi questa scelta è dettata dal desiderio di attrarre informatiche. In altri casi può essere necessario riprogettare
uno specifico segmento di clientela. Per esempio, alla Home Depot, alcune caratteristiche delle mansioni per rispondere alle esigenze
una catena di rivendita di arredamenti, materiali edili e prodotti di lavoratori non più giovani, per esempio alleggerendo con
per il giardino, la maggior parte dei clienti sono anziani che hanno servomeccanismi i compiti più faticosi.
molto tempo libero, e desiderano occuparsi di persona dei lavori di In futuro, l’invecchiamento della popolazione e il miglioramento
ristrutturazione delle loro case. Per attrarre questi clienti, l’azienda delle condizioni di salute generale degli anziani renderanno an-
ha deciso di assumere dei commessi della loro età. cora più importante la capacità delle organizzazioni di sfruttare
In altri casi, la necessità di assumere personale meno giovane è questa fascia generazionale per realizzare le proprie strategie
dovuta alle gobbe demografiche della popolazione che deter- competitive, promuovendo nel contempo la salute psicologica
minano una scarsa disponibilità di lavoratori con determinate ed economica di un’intera generazione di lavoratori.
competenze in altre fasce di età. Per esempio, il centro medico
St. Mary a Huntington (Virginia) ha dovuto affrontare una situa- Fonte: J. Mullich, “They Don’t retire Them: They Hire Them”, Workforce,
dicembre 2003, pp. 49-54; D. Jones, “Home Depot’s Net Rises 39% Aided by
zione critica di carenza di personale infermieristico, e ha risolto il Reconstructuring Efforts”, The Wall Street Journal (24 febbraio 2004), p. A1; J.
problema contattando gli studenti di vecchia data di una scuola Mullich, “New Ideas Draw Older Workers”, Workforce, marzo 2004, pp. 44-46.
Le interviste
L’intervista di selezione è stata definita come “un dialogo fra una o più persone al fine
di generare informazioni utili a valutare l’appropriatezza di un candidato per una certa
occupazione”.14 Si tratta del metodo più comunemente utilizzato nella selezione del
personale, e per questa ragione sono stati condotti centinaia di studi sulla sua efficacia.15
Le ricerche hanno messo in evidenza che questo strumento, se non correttamente
gestito, può generare informazioni non attendibili e senza validità,16 ed essere causa di
penalizzazioni per i soggetti appartenenti a specifiche categorie.17 Inoltre, le interviste
sono relativamente costose in termini di tempo richiesto all’intervistatore per valutare
i diversi candidati. Infine, per quanto attiene agli aspetti legali, la soggettività insita
nello strumento può urtare il candidato, che potrebbe provare un senso di rabbia, se
dopo aver risposto a domande che considera poco pertinenti non ottiene il lavoro. Negli
Stati Uniti la Corte Suprema ha stabilito che i metodi soggettivi di selezione, come le
interviste, devono essere prima validati attraverso le metodologie (in base a criteri o di
contenuto) che sono state descritte nella prima parte del capitolo.18
Peraltro, le ricerche più recenti hanno individuato una serie di passi concreti che si
possono intraprendere per incrementare l’utilità dell’intervista di selezione.19 In primo
luogo, si dovrebbero condurre delle interviste strutturate, standardizzate e focalizzate
su obiettivi limitati e mirati. Il fine è quello di generare dei punteggi quantitativi su
un numero limitato di dimensioni direttamente osservabili (quali lo stile di relazione
o la capacità di espressione), evitando di valutare altri aspetti che sono più facilmente
rilevabili attraverso i test (per esempio, l’intelligenza). Oltre a produrre giudizi quanti-
tativi, gli intervistatori dovrebbero essere capaci di prendere note secondo un sistema
strutturato, che consenta in un secondo tempo di giustificare i punteggi assegnati.20
In secondo luogo, è importante formulare domande inerenti a situazioni specifiche
che è probabile possano verificarsi in un dato contesto lavorativo: ciò consente di
valutare come si comporterebbe il candidato in quella situazione. È stato dimostrato
Intervista situazionale: che questo tipo di intervista situazionale garantisce una elevata validità predittiva.21
procedura di intervista nella Come illustra la Tabella 5.2 vi sono due possibili varianti di questa impostazione: le
quale il candidato è posto di interviste “basate sull’esperienza”, che richiedono al candidato di raccontare come si è
fronte a situazioni, questioni e
problemi specifici che possono comportato in un’esperienza già vissuta in passato; e quelle “orientate al futuro”, nelle
facilmente manifestarsi nello quali si chiede di considerare una situazione ipotetica. Le ricerche empiriche dimostra-
svolgimento della mansione. no che entrambe le varianti assicurano una buona validità, e che in particolare quelle
basate sull’esperienza spesso conducono ai risultati migliori22 perché offrono meno
spazio a forme di “recitazione” dei candidati mirate a ingraziarsi i valutatori.23 Peraltro,
questa impostazione non è utilizzabile per soggetti al primo impiego, se non facendo
riferimento a esperienze extra-lavorative che potrebbero però risultare poco predittive.
Indipendente dal focus al passato o al futuro, un altro vantaggio delle interviste situa-
zionali è legato alla loro standardizzazione e alla natura concreta e comportamentale
delle informazioni raccolte, fatto questo che consente l’utilizzo di questa impostazione
anche da parte di intervistatori che non abbiano una specifica professionalità nella
valutazione psicologica.24
La Ameritech, che offre servizi di telefonia mobile, adotta questa impostazione nelle
proprie interviste. I candidati rispondono a domande direttamente legate a esperienze
Tabella 5.2
Interviste basate sull’esperienza
Esempi di interviste “basate
sull’esperienza” e “orientate Motivare i dipendenti: “Pensate una situazione nella quale avete dovuto motivare un
al futuro” collaboratore a svolgere un lavoro che non gli piaceva, ma che
era necessario. Come avete gestito la situazione?”
Risolvere i conflitti: “Quale è stata la più grande divergenza che avete avuto con un
vostro collega? Come avete risolto la questione?”
Vincere la resistenza al “Quale è stato il cambiamento più difficile che avete dovuto
cambiamento: affrontata in passato, e in che modo avete stimolato le
persone intorno a voi a modificare le proprie opinioni o
comportamenti?”
Interviste orientate al futuro
Risolvere i conflitti: “Immaginate di avere una divergenza con un vostro collega su
come gestire al meglio un problema di assenteismo con un altro
membro del gruppo. Come risolvereste questa situazione?”
Vincere la resistenza al “Supponete di essere convinti che cambiare le procedure
cambiamento: operative potrebbe migliorare la qualità, ma che alcuni membri
del vostro gruppo di lavoro siano dubbiosi in merito. Come
agireste in questa situazione?”
L’utilizzo di più di un intervistatore è altrettanto importante per evitare gli errori dovuti
alla soggettività che possono verificarsi quando a un essere umano si chiede di valu-
tarne un’altro. In molte organizzazioni le interviste sono video-registrate, e le cassette
vengono fatte visionare a diversi soggetti (evitando che sia il candidato a dover soste-
nere ripetuti colloqui). Alcuni considerano questo metodo come una soluzione molto
economica per consentire a più valutatori di formulare un giudizio sul candidato in una
situazione omogenea.26
Il controllo delle componenti di soggettività del processo è l’aspetto su cui si
concentra la formazione degli intervistatori. Le ricerche empiriche suggeriscono che
l’approccio ideale consiste nel chiedere loro di operare come “testimoni” di fatti, che
possono essere analizzati in un secondo momento attraverso metodi oggettivi, piuttosto
che come “giudici” liberi di valutare quei fatti secondo le proprie opinioni personali fino
al giudizio finale.27 Oltre a essere un testimone, l’intervistatore deve a volte ricoprire i
panni del procuratore giudiziario poiché in alcuni casi i candidati tentano di trasmettere
un’immagine troppo positiva di se stessi e delle loro qualifiche professionali. Pertanto ai
selezionatori si richiede di sviluppare uno spirito critico e di saper individuare eventuali
incongruenze nelle storie o esperienze raccontate, e sempre più spesso essi partecipano
a corsi di formazione per imparare a decifrare segnali non verbali, quali il tremolìo
delle mani, un parlare non sciolto e l’incapacità di mantenere il contatto visivo, che
possono evidenziare la necessità di un’analisi più attenta di quanto viene riportato in
quel momento.28
Una delle immagini più memorabili della guerra in Iraq è stata un’operazione della moglie, Hamill aveva disperatamente biso-
la registrazione televisiva del rapimento di Thomas Hamill, un gno di denaro, e persone di questo genere, secondo Deming,
autista di camion della Kellogg che faceva parte di un convo- sono inadatte perché: “Non sono sufficientemente attente,
glio destinato all’approvvigionamento di carburante e cibo per e corrono dei rischi dei quali non sono neppure consapevoli
i soldati statunitensi. Quando i ribelli iracheni attaccarono il perché sono disperate”.
convoglio, Hamill venne catturato e condotto in macchina in una I candidati ideali sono soggetti che godono di una certa sta-
località ignota. La cassetta venne mandata in onda molte volte, bilità finanziaria, desiderosi di ottenere il lavoro perché attratti
e tutti erano incollati quotidianamente al televisore in attesa dall’avventura, o da un senso di patriottismo, o semplicemente
di un felice epilogo. Successivamente, Hamill riuscì a scappare perchè attaccati all’impresa. Le persone che si lanciano in queste
raggiungendo un posto di blocco americano dove fu curato situazioni devono aver maturato una certa esperienza in am-
in attesa del rimpatrio. Una sorte meno fortunata è toccata bienti ostili, essere sicure di sé, flessibili, innovative e possedere
purtroppo a Fabrizio Quattrocchi, un addetto alla sicurezza che una buona sensibilità culturale per la regione e l’etnia che
lavorava per conto di alcune aziende italiane il cui rapimento si incontreranno. Una precedente esperienza di servizio militare,
è concluso con una agghiacciante esecuzione. sebbene non costituisca un prerequisito essenziale, è senz’altro
Molte vittime nelle zone di guerra non sono soldati, ma lavo- una carta in più.
ratori che operano a contratto per conto di aziende private. La Peraltro, anche nel rispetto degli standard di assunzione più ri-
selezione di queste persone presenta aspetti di assoluta criticità. gorosi, molti rimangono critici rispetto alla presenza di lavoratori
Per esempio, nell’opinione dello specialista di sicurezza Phillip privati sugli scenari bellici.
Deming: “Thomas Hamill è esattamente il tipo di persona che
non si dovrebbe volere”. Egli aveva una fattoria, che ha poi Fonte: S. E. Ante, “The Other Military”, BusinessWeek, 31 maggio 2004), pp.
76-78; J. Kahn e N. D. Schwartz, “Private Sector Soldiers”, Fortune (3 maggio
dovuto vendere a causa della caduta del prezzo del latte. Di- 2004), pp. 33-36; S. A. Feeney, “Dangerous Business”, Workforce, giugno
soccupato, e indebitato fino al collo per le spese sostenute per 2004, pp. 32-40.
che si occupa fra l’altro della sicurezza degli aeroporti, in una verifica svolta dopo gli
attentati dell’11 settembre, ha scoperto di aver assunto oltre 1200 persone per posizioni
delicate che hanno una fedina penale “sporca”.35 L’assunzione di personale addetto
alla sicurezza è un processo che richiede notevoli cautele, per i rischi connessi alle
posizioni e per quelli che si possono far correre ad altri. Come mette in evidenza il
riquadro “Competere attraverso la globalizzazione” questo è il caso tipico dei dipen-
denti che vengono mandati a lavorare all’estero in zone dove si combatte una guerra.
Anche se questo non risolve tutti i problemi, chiedere ai candidati di elaborare le
risposte fornite a domande biografiche a volte può essere utile.36 Per fare ciò bisogna
stimolarli a riportare informazioni di dettaglio, indicando le altre persone coinvolte,
le date, i luoghi e altre prove oggettive su cui eventualmente compiere delle verifiche
incrociate. Insomma, piuttosto che chiedere semplicemente a una persona se ha mai
gestito un gruppo di venditori, si dovrebbe chiedere di indicare dove e quando si è
formato questo gruppo, i nomi dei membri del team e quali vendite venivano gestite,
riportando anche dati e indicazioni sui prodotti e sui clienti. Alcuni studi hanno dimo-
strato che forzando il candidato a offrire indicazioni di dettaglio si riducono i rischi
di falsificazioni.37
Abilità di ragionamento: le abilità di ragionamento, un concetto più ampio che comprende la capacità di un
capacità propria di chi sa in- individuo di individuare le soluzioni per svariati problemi.
dividuare soluzioni per molti Alcune occupazioni richiedono soltanto una o due di queste componenti della capacità
problemi diversi.
cognitiva. In questo caso, può essere opportuno rilevarle separatamente. In molte altre
situazioni, per esempio per mansioni di complessità più elevata, è necessaria una loro
combinazione e, di conseguenza, è preferibile un test generale.45 Esistono in commercio
numerosi test altamente affidabili che possono essere usati per valutare queste capacità,
ed è dimostrato che essi sono validi predittori di prestazioni lavorative in molti diversi
contesti.46 Peraltro, la validità dipende dalla complessità dei compiti: è più elevata
quando le mansioni sono particolarmente complesse e dinamiche47 e richiedono una
costante capacità di adattamento e di apprendimento al titolare della posizione,48 aspetti
che oggi assumono una importanza sempre maggiore in molte imprese. Le persone
che possiedono una elevata capacità di adattamento dimostrano in genere di possedere
anche altre competenze quali: (a) la capacità di gestione dell’emergenza, (b) la gestione
dello stress, (c) il problem solving, (d) la velocità di apprendimento, (e) la gestione di
contesti interculturali.49
Uno degli svantaggi che si riscontrano nell’uso dei test cognitivi è che penalizzano
alcune minoranze, per esempio gli afro-americani negli Stati Uniti. Le differenze sono
così ampie che alcuni hanno proposto di non utilizzarli più per evitare il rischio di
controversie legali. Altri suggeriscono di tarare la valutazione dei soggetti sui valori
normali riscontrati nelle popolazioni di riferimento, oppure di utilizzare delle bande al
posto dei valori puntuali, in pratica attribuendo lo stesso punteggio a persone che hanno
espresso una prestazione con differenze minime.50
Inventari di personalità
Mentre i test di abilità (fisica o cognitiva) si propongono di valutare le persone in base
a ciò che sanno fare, le misure di personalità riconoscono ciò che sono. Due recenti
analisi della letteratura scientifica sulla personalità sono giunte in modo indipendente a
individuare cinque tratti di sintesi.51 Questi sono noti come “i Big Five” e comprendono:
(1) l’estroversione, (2) l’adattamento, (3) la disponibilità, (4) la coscienziosità e (5) la
curiosità intellettiva. La Tabella 5.3 elenca queste dimensioni, riportando per ciascuna
una serie di aggettivi in grado di caratterizzarle.
Anche se sono disponibili in commercio misure affidabili per ciascun tratto, le
verifiche sulla loro validità e generalizzabilità offrono risultati discordanti.52 La co-
scienziosità è di fatto l’unico tratto che si è rivelato valido in contesti anche molto
diversi, e molti manager considerano questa caratteristica come l’aspetto più impor-
tante da ricercare nelle persone.53 Chi ha un’alta coscienziosità dimostra una elevata
energia in ambito lavorativo, tende a impegnarsi molto per raggiungere traguardi
difficili differenziandosi dalla massa, e di conseguenza è più facilmente motivabile. 54
Questo tratto risulta essere un buon predittore di prestazioni lavorative quando viene
combinato a test che valutano l’abilità cognitiva, poiché esiste una forte relazione
fra la coscienziosità e i livelli di prestazione per i soggetti che hanno elevate capa-
cità.55 Quando le mansioni sono caratterizzate da una componente di relazione con
la clientela, o quando la valutazione delle prestazioni avviene con metodi soggettivi
attraverso il giudizio dei capi, è invece utile combinare alla coscienziosità anche
elevate competenze sociali.
Malgrado la coscienziosità sia l’unica dimensione di personalità ad avere dimostrato
una validità di previsione indipendentemente dalle situazioni, ci sono dei contesti nei
quali le altre componenti dei Big Five risultano correlate alle prestazioni lavorative.
L’estroversione e la disponibilità sembrano essere correlate alle prestazioni nell’ambito
delle vendite e del management, e non è difficile immaginare il perché;56 inoltre, questi
fattori sembrano anche predittivi delle performance dei gruppi di lavoro, per quanto in
molti casi siano le qualità riscontrate nel peggior membro del gruppo a determinare il
risultato complessivo (in altri termini: basta un solo individuo poco disponibile, intro-
verso e con scarsa coscienziosità per rovinare un intero gruppo).57
Peraltro, la validità dei tratti Big Five come predittori delle prestazioni lavorative
pare essere più elevata quando i punteggi non sono ricavati da risposte fornite dal
candidato, ma da altri soggetti.58 La minore validità conseguita nel primo caso dipen-
de da tre fattori. (1) Le persone a volte non hanno una percezione corretta della loro
personalità (o non sono a conoscenza della percezione altrui), di conseguenza le loro
risposte sono imprecise e non completamente affidabili. (2) Il comportamento degli
individui può variare a seconda del contesto. Per esempio, una persona potrebbe essere
particolarmente coscienziosa in attività relazionali, quali la programmazione di una
cerimonia nuziale o della festa di una associazione, meno quando si tratta di svolgere
il proprio lavoro. Una persona potrebbe lavorare con impegno in ufficio, ma poi non
alzare nemmeno un dito nelle faccende di casa. Comunque, la validità predittiva di
molti strumenti può essere aumentata aggiungendo l’espressione “al lavoro” a tutti
gli item (per esempio “Normalmente porto a termine il lavoro iniziato” oppure “Non
mi abbatto se devo aggiungere ore all’orario lavorativo”).59 (3) I candidati a volte
provano a manipolare le risposte. Gli studi empirici dimostrano che i tentativi di falsi-
ficazione60 sono più frequenti per i tratti della coscienziosità e della stabilità emotiva,
che vengono rilevati attraverso domande più trasparenti.61 Questo rischio, peraltro,
si presenta solo per i punteggi elevati; se una persona riporta un livello molto basso
di coscienziosità è probabile che ciò dipenda effettivamente dalle sue caratteristiche,
e non dalla manipolazione di un aspetto che non saprebbe neppure come falsificare.
Pertanto, si può concludere che gli inventari di personalità sono più utili per scartare
i candidati con i punteggi inferiori piuttosto che per prendere la decisione finale fra
coloro che hanno ottenuto valori elevati.62
Tabella 5.3
1. Estroversione Socievole, collaborativo, assertivo, facile alla conversazione,
I cinque tratti principali
espressivo
della personalità
2. Adattamento Emozionalmente stabile, non depresso, sicuro e contento
3. Disponibilità Cortese, degno di fiducia, di buon carattere, tollerante, cooperativo,
paziente
4. Coscienziosità Organizzato, perseverante, orientato al risultato
5. Curiosità intellettiva Curioso, immaginativo, artistico, aperto mentalmente
Prove a campione
Gli strumenti che appartengono alla famiglia delle “prove a campione” si propongono di
simulare la mansione futura. Per esempio, molte organizzazioni utilizzano simulazioni
individuali chiamate in-basket per selezionare i futuri manager; in queste prove si chiede
al candidato di risolvere alcuni problemi che si sono presentati in passato a chi ricopriva
quella mansione. L’elemento essenziale per la loro validità è l’effettiva consistenza fra
i comportamenti richiesti dalla mansione e quelli sollecitati nella prova.63
Le prove a campione sono in genere progettate su misura per una specifica mansio-
ne. Questo consente di dimostrare la validità in base a criteri. Oltre a ciò, le evidenti
analogie fra l’attività simulata e la mansione reale determinano un’elevata validità
di contenuto. In generale, il loro utilizzo riduce la probabilità che i candidati respinti
critichino la procedura, e diversi studi hanno dimostrato che non presentano rischi di
discriminazione.64
Esistono però anche degli svantaggi. Le prove, essendo specifiche, non sono ge-
neralizzabili. Per questa ragione richiedono molto tempo per la loro progettazione e
messa a punto. Può essere più conveniente comprare dei test di abilità cognitiva che
sono facilmente reperibili, e possono essere utilizzati per molte mansioni, piuttosto che
progettare una prova a campione per una sola occupazione. Per questa ragione, molti
considerano i test di abilità cognitiva più utili delle prove a campione, sebbene queste
garantiscano una validità superiore.65 D’altro canto, gli sviluppi tecnologici possono
ridurre il costo di questi strumenti, che possono essere reperiti in rete e adattati, conse-
guendo notevoli economie.66
Nell’ambito della selezione per posizioni manageriali, le prove a campione carat-
Assessment center: processo terizzano in modo particolare gli assessment center. Questo termine corrisponde a un
nel quale differenti valutatori processo nel quale vengono utilizzati diversi metodi di selezione per valutare il poten-
osservano le prestazioni dei ziale manageriale dei candidati. Essi dovranno affrontare dei test generali di abilità e
partecipanti in diverse prove
simulate. personalità e delle prove simulate svolte individualmente (come l’in-basket) o attraverso
le dinamiche di gruppo. Combinando diversi metodi, l’assessment center assicura in
genere una elevata validità in base a criteri, specie per la valutazione delle capacità di
problem solving e di tipo relazionale.67 Alcuni studi hanno dimostrato che quando si
prevede lo svolgimento di più prove simulate, seguite da interviste strutturate e da un
test generale di abilità cognitiva il coefficiente di validità supera spesso il valore .60.68
Domande
1. In base a quanto avete letto, quali sono i metodi più efficaci per ottenere informazioni
sui candidati?
2. Quali sono le caratteristiche più importanti da rilevare in un candidato e quanto
dipendono dalle caratteristiche delle mansioni?
3. Se poteste utilizzare solo due dei metodi descritti in questo capitolo per rilevare solo
due delle caratteristiche considerate, quali metodi scegliereste? Perché?
Riepilogo
In questo capitolo si sono approfonditi i cinque criteri ai quali tutti i metodi di selezione
del personale dovrebbero conformarsi: affidabilità, validità, generalizzabilità, utilità e
rispetto dei requisiti legali. Si sono anche individuati sette metodi di selezione comu-
nemente impiegati nelle organizzazioni, che sono stati valutati in relazione alle cinque
proprietà descritte. La Tabella 5.4 riassume i diversi metodi e aiuta a individuare quello
più appropriato in una determinata situazione. Sebbene si sia considerata ciascuna tipolo-
gia di prove separatamente, è importante sottolineare che non è necessario utilizzare una
solo modalità per una data mansione. Negli assessment center, processo dalla durata di
due o tre giorni, vengono impiegati diversi metodi al fine di ottenere il maggior numero
di informazioni possibili sui candidati. Di conseguenza, spesso vengono ottenute delle
previsioni molto accurate, e la validità è sicuramente più elevata di quella riscontrabile
con il ricorso a un singolo metodo.
I processi di selezione
Tabella 5.4 Tabella riassuntiva dei metodi di selezione del personale
Referenze Bassa, specialmente Bassa, per la mancanza di Bassa Bassa, sebbene i costi
se si tratta di lettere scale per la valutazione richiesti non siano elevati
Informazioni Alta, se le informazioni sono Alta validità comprovata In genere, abbastanza Alta; metodo poco costoso
biografiche verificabili da criteri; bassa validità specifica rispetto alle che consente di raccogliere
di contenuto mansioni già svolte una enorme quantità di dati
potenzialmente rilevanti
Test di abilità fisica Alta Validità moderata Bassa; vale solo per Moderata, per mansioni che
comprovata da criteri; mansioni che richiedono richiedono sforzo fisico;
alta validità di contenuto sforzo fisico potrebbe prevenire lesioni
in alcuni casi
Test di abilità cognitiva Alta Validità moderata Alta, soprattutto per Alta; costi contenuti e
comprovata da criteri; mansioni complesse ampia applicabilità a diverse
validità di contenuto non categorie lavorative
applicabile
Inventari di personalità Alta Bassa validità basata su Bassa; pochi tratti sono Bassa, sebbene non sia
criteri per molti tratti; predittori validi per molte un metodo costoso per
validità di contenuto mansioni mansioni in cui singoli tratti
non applicabile appaiono rilevanti
Prove simulate Alta Alta validità comprovata In genere, specifica Alta indipendentemente dal
28/09/12 15.05
179
da criteri e da contenuto per una mansione costo relativamente alto
Libro_3104-8 Risorse_II_ED.indb 180 28/09/12 15.05
La formazione 6
OBIETTIVI Dopo la lettura di questo capitolo, sarete in grado di:
Entra nel mondo del lavoro Un altro obiettivo di Wegmans è trasmettere i valori
aziendali, tra i quali figurano un atteggiamento pre-
Alla Wegmans Food Markets muroso e la fiducia: l’azienda cerca dipendenti che
l’apprendimento è sempre fresco si prendano cura dei clienti e dei colleghi. Standard
di giornata elevati di sicurezza dei prodotti alimentari sono altret-
tanto essenziali e vengono messi in luce nelle sessioni
La catena di supermercati Wegmans Food Markets ha di formazione tecnica.
scelto di differenziarsi dalla concorrenza attraverso Wegmans offre inoltre programmi speciali per i gio-
l’apprendimento, che coincide con la strategia azien- vanissimi impiegati nei punti vendita. Per esempio,
dale, anziché esserne una semplice componente. rende disponibile un programma di apprendistato
Wegmans Food Markets è nota tanto perché offre 700 cui partecipano circa 250 persone ogni anno: gli ap-
tipi di formaggi ed è una delle migliori aziende per le prendisti vengono coinvolti in un progetto di gruppo
quali lavorare: nel 2008 figurava al quinto posto nella legato a un aspetto specifico del reparto in cui sono
classifica della rivista Fortune delle “100 migliori impiegati; dopo cinque mesi, il gruppo è tenuto a
imprese per cui lavorare”, nella quale è comparsa per illustrare i risultati del lavoro svolto in una presenta-
undici anni consecutivi attestandosi tra le prime dieci zione. Si offrono anche programmi di studio-lavoro:
per cinque volte. Wegmans investe somme conside- il programma di studio-lavoro della durata di tre anni
revoli nella formazione: in occasione dell’apertura prevede oltre 1500 ore di lavoro retribuito e monito-
di due punti vendita in Virginia, nell’ambito della rato dall’istituzione scolastica, associato a formazione
recente espansione oltre l’area territoriale storica di mirata a scuola. I ragazzi coinvolti hanno la possibi-
insediamento (New York, Pennsylvania e New Jersey), lità di ottenere un buon numero di crediti scolastici
l’azienda ha speso oltre 1 milione di dollari per la grazie a questa esperienza. Il programma prevede
formare il personale. una rotazione strutturata delle mansioni in molteplici
Poiché la qualità del servizio è importante quanto la reparti (panetteria, frutta e verdura, pesce e non solo)
conoscenza del prodotto, Wegmans offre sia formazio- a seconda degli interessi professionali e con l’aiuto di
ne in aula che formazione sul lavoro. Per gli operatori un mentore. Gli studenti apprendono e potenziano le
del settore food, è molto importante apprendere con proprie capacità di servizio ai clienti, lavoro di grup-
i cinque sensi e i dipendenti seguono corsi molto po, conoscenza del prodotto, sicurezza dei prodotti
rigorosi in ambiti quali le attività di produzione, la alimentari e competenze tecniche. I ragazzi all’ultimo
conoscenza del prodotto e la cucina. Il personale ap- anno di scuola secondaria superiore acquisiscono nuo-
prende anzitutto a conoscere i prodotti, imparando che ve esperienze negli ambiti del merchandising, della
cosa li rende buoni e come prepararli perché, secondo preparazione del prodotto e delle vendite e concludono
l’azienda, grazie a queste conoscenze può offrire un il programma presentando un progetto di ricerca. Chi
servizio realmente prezioso. Come evidenziato nella porta a termine il programma con successo riceve
strategia aziendale, è importante aiutare i clienti a un’offerta di lavoro a tempo pieno oppure, se decide
conoscere i prodotti per stimolarli ad acquistarne di di proseguire gli studi, ottiene una borsa di studio
nuovi. Circa un milione di persone riceve per posta la e l’opportunità di svolgere un tirocinio estivo sulla
rivista Menu ogni anno, con ricette, tecniche culinarie gestione dei punti vendita. Wegmans incoraggia tutti
e consigli, un invito a visitare i punti vendita alla i dipendenti all’apprendimento attraverso il Wegmans
ricerca degli ingredienti necessari e di suggerimenti Scholarship Program che, dalla sua creazione, ha
su come prepararli. Per questo motivo, si organizza offerto borse di studio per oltre 67 milioni di dollari
settimanalmente una sessione durante la quale gli chef a più di 210.000 persone. Perché l’azienda investe
formatori e il personale di vendita mettono a punto tempo e denaro nella formazione degli studenti? Il
il pasto della settimana, un’occasione formativa che personale di Wegmans è costituito da molti giovani,
accresce la conoscenza dei prodotti e rende il perso- responsabili di fare la differenza per i clienti offrendo
nale più disinvolto nella vendita. un servizio eccellente. Secondo l’azienda, inoltre, il
successo dei programmi di formazione contribuisce ci domandiamo se stiamo ottenendo successo come
a consolidarne la reputazione come datore di lavoro azienda, se stiamo ricevendo feedback positivi dal
di alto profilo, accrescere il favore della comunità e personale sui vari corsi che offriamo e se questi sono
trattenere i dipendenti motivati. percepiti come un fattore importante per la gratifica-
Come si misura il rendimento dell’investimento in for- zione personale e lavorativa.”
mazione? L’amministratore delegato Denny Wegman
afferma: “I dipendenti apprendono costantemente e
sono più sicuri di sé. Non abbiamo una formula per Fonti: Tratto dal sito web dell’azienda www.wegmans.com e da T. Bingham e P.
misurare il rendimento dei nostri investimenti, ma Galagan, ‘A Higher Level of Learning,’ TD, settembre 2005, pp.32–36.
Introduzione
C
ome ha evidenziato il caso d’apertura, la formazione è una componente impor-
tante della strategia aziendale. La formazione alla Wegmans aiuta i dipendenti
a sviluppare competenze specifiche che permettono loro di svolgere i compiti e
crescere professionalmente. L’azienda è consapevole del fatto che l’apprendimento non
comprende soltanto i corsi formali, ma anche le esperienze lavorative e le relazioni tra
i dipendenti. In questa prospettiva, la formazione e lo sviluppo contribuiscono all’ot-
tenimento di una forza lavoro in grado di gestire i cambiamenti, rispondere alle sfide
del settore delle telecomunicazioni e formare la leadership futura dell’azienda. Nella
Wegmans vi è la consapevolezza che l’ambiente competitivo sta diventando sempre
più complesso, e che per avere successo saranno sempre più necessari collaboratori
capaci e motivati, con la forza emotiva necessaria per rispondere ai bisogni di clienti
sempre più esigenti.
Perché si può dire che la formazione è fondamentale? Le aziende esistono per fare
profitto, e ogni funzione aziendale è sotto pressione dovendo dimostrare come contribu-
isce al successo dell’organizzazione, rischiando altrimenti di subire dei tagli o di essere
esternalizzata. In questa logica, la formazione ha valore se supporta l’implementazione
della strategia competitiva.
Esistono due tipi di collegamenti, uno diretto e l’altro indiretto, fra formazione, stra-
tegia e obiettivi aziendali. La formazione aiuta i dipendenti a sviluppare le competenze
necessarie per svolgere le loro mansioni, fatto questo che influisce direttamente sulle
prestazioni organizzative. Inoltre, offrendo ai dipendenti opportunità di apprendimento
e di sviluppo si viene a creare un clima positivo nell’ambiente di lavoro, e tutto ciò
sostiene indirettamente la strategia aziendale attraverso la motivazione di chi già opera
nell’organizzazione e l’attrazione esercitata su nuovi talenti.
Per quale ragione la Wegmans e altre aziende ritengono che gli investimenti in for-
mazione possano contribuire ad aumentare il loro vantaggio competitivo?
La formazione può:
• aumentare le conoscenze dei dipendenti sui concorrenti e sulle loro culture, aspetto
questo critico per avere successo nei mercati internazionali;
• assicurare che i dipendenti siano in possesso delle competenze di base per utilizzare
le nuove tecnologie;
In questo capitolo saranno messe in evidenza le condizioni che permettono alle attività
di formazione di contribuire al vantaggio competitivo aziendale. Inizialmente si ap-
profondisce un approccio sistematico alla progettazione formativa. In seguito vengono
considerate le metodologie disponibili e gli approcci alla valutazione dei risultati.
• offerta di opportunità formative per tutti i dipendenti, non solo attraverso i programmi
interni, ma anche con il sostegno nella frequenza a corsi esterni, lo studio individuale
e la possibilità di apprendere attraverso la rotazione delle mansioni;
• definizione di un processo continuo di miglioramento delle prestazioni che generi
risultati misurabili in luogo dell’organizzazione di eventi a sé stanti;
• necessità di dimostrare ai vertici aziendali i vantaggi della formazione;
• progettazione di sistemi di apprendimento che possano seguire l’intero arco di vita
professionale dei dipendenti;
• uso della formazione per facilitare il raggiungimento degli obiettivi aziendali, con-
tribuendo in questo modo all’ottenimento di condizioni di vantaggio competitivo.
Indicatori
Iniziative Attività
che dimostrano
Strategia aziendale di formazione di formazione
il valore
e sviluppo strategico e sviluppo
della formazione
Figura 6.1
La formazione strategica e il
150.000 utenti ogni anno con più di 6000 corsi, 12.000 sessioni di formazione in aula
processo di sviluppo e 19.000 lezioni virtuali sul web. PricewaterhouseCoopers si avvale di un sistema di
gestione dell’apprendimento funzionale a fornire un unico punto di accesso per tutte
le attività formative. Per garantire che i dipendenti si avvalgano della formazione in
funzione dei propri fabbisogni, il progetto di e-learning aziendale comprende audio e
videoconferenze, un’aula virtuale e un sistema di webcasting. Per misurare l’efficacia
della formazione, il team L&E ne valuta l’impatto su fattori quali la fidelizzazione dei
talenti e organizza focus group per monitorare la soddisfazione di discenti e dei manager
rispetto alle attività formative. È stato messo a punto un programma sulla sostenibilità
per aiutare i partner a comprendere come fornire soluzioni ai clienti. L’investimento
nel programma di formazione si è rivelato redditizio, determinando secondo l’azienda
un rendimento di oltre il 1000 per cento in termini di espansione dell’attività e conso-
lidamento di una buona reputazione nel mercato. I progetti per il futuro del team L&E
prevedono un ulteriore consolidamento della relazione tra formazione, sviluppo e atti-
vità aziendale rendendo le attività formative più accessibili e sempre più rispondenti ai
fabbisogni del personale. L’obiettivo è integrare l’apprendimento e la conoscenza per
velocizzare lo sviluppo dei dipendenti e potenziarne le competenze.
Queste considerazioni non devono indurre a sottovalutare l’importanza della
“formazione tradizionale” (focalizzata sull’acquisizione di conoscenze, competenze
e capacità), alla quale tuttavia in molte aziende si aggiunge una grande attenzione per
l’apprendimento e la creazione di conoscenze condivise.
valutazione). La Tabella 6.1 elenca le sei fasi in cui si articola questo processo e dimo-
stra che per programmare un’iniziativa efficace non è certo sufficiente preoccuparsi di
scegliere il metodo didattico più popolare o appariscente.
La fase 1 consiste nell’analisi dei fabbisogni formativi. Nella fase 2 si procede a
valutare la preparazione dei potenziali destinatari in termini di motivazione e di ade-
guatezza delle competenze di base necessarie. La fase 3 prevede la definizione delle
caratteristiche del contesto di apprendimento. Segue (fase 4) l’identificazione delle
condizioni che assicurino il trasferimento di quanto appreso al contesto lavorativo.
Questa fase necessita del sostegno dei manager e dei colleghi, così come dell’assunzione
in prima persona da parte dei dipendenti della responsabilità di migliorare le proprie
competenze. La fase 5 riguarda la scelta del metodo formativo. Come si vedrà, esistono
molti metodi, da quelli tradizionali a quelli più innovativi, e si tratta di adottare quello
che offre il setting più adeguato rispetto agli obiettivi che si intendono raggiungere. La
fase 6 conclude il processo con la valutazione dei risultati in termini di raggiungimento
degli obiettivi di apprendimento e/o a livello economico-finanziario.
La progettazione formativa dovrebbe sempre seguire una impostazione sistematica,
rimanendo comunque sufficientemente flessibile per potersi adeguare alle specifiche
esigenze aziendali. Più fasi possono essere svolte simultaneamente, ma nessuna può
essere trascurata. Se un’azienda, ad esempio, sceglie il metodo formativo prima di aver
individuato i fabbisogni o di aver accertato la preparazione dei potenziali partecipanti,
aumenta il rischio che alla fine il programma non risulti adeguato. Qualche volta emerge
che la formazione non è nemmeno necessaria, dal momento che i dipendenti posseggono
Analisi delle persone: pro- L’analisi delle persone si focalizza sui destinatari e comprende: (1) l’individuazione
cesso volto a determinare gli delle cause delle carenze di prestazioni, valutando se siano riconducibili a mancanza
effettivi fabbisogni di forma- di competenze, conoscenze, capacità (e quindi a un problema formativo) o ad aspetti
zione, individuare i destinatari
e verificare la preparazione di motivazione e progettazione delle mansioni, (2) la definizione della popolazione
all’intervento dei potenziali destinataria e (3) la verifica della preparazione di base dei potenziali partecipanti.
partecipanti. L’analisi dei compiti consiste nell’identificare i compiti e le conoscenze rilevanti,
nonché le competenze e i comportamenti che devono essere posti in evidenza nell’attività
Analisi dei compiti: processo formativa perché i partecipanti siano in grado di svolgere le loro mansioni.
di identificazione dei compiti, Nella pratica, le tre analisi non seguono un ordine preciso. Di solito, l’analisi organiz-
delle conoscenze, delle com- zativa che valuta l’adeguatezza del programma rispetto alla strategia aziendale è la prima
petenze e dei comportamenti
da inserire nel programma di ad essere eseguita, mentre quelle del personale e dei compiti vengono condotte simulta-
formazione. neamente perché spesso è difficile determinare se le carenze di prestazione possano essere
migliorate con la formazione senza conoscere le mansioni e i contesti lavorativi.
Quali sono i risultati dell’analisi dei fabbisogni? Come mostra la Figura 6.2 essa
consente di individuare i destinatari e i contenuti dell’intervento formativo, e aiuta a
stabilire se acquistare il programma da fornitori esterni o svilupparlo con il contributo
di risorse interne.
Steelcase investe considerevoli risorse in termini di tempo ed energie nell’analisi
dei fabbisogni.11 Gli incaricati della progettazione dei corsi sono responsabili di
garantire che tutte le iniziative di formazione e sviluppo della Steelcase University
contribuiscano a migliorare le prestazioni aziendali e a guidare il cambiamento stra-
tegico. L’università studia come modificare i comportamenti per allinearli ai nuovi
standard di prestazione e ai progetti futuri, cerca di comprendere i fabbisogni aziendali
essenziali e fornire soluzioni adeguate. I consulenti per la formazione fanno parte
di gruppi funzionali chiave interni all’azienda: in questo modo, possono valutare le
sfide competitive poste alle funzioni aziendali, identificare i risultati attesi e indivi-
duare soluzioni formative che suppliscano alle carenze comportamentali. I consulenti
cercano soluzioni che associno lo sviluppo delle competenze e della conoscenza, il
coinvolgimento della dirigenza e le necessità dettate dall’ambiente di lavoro perché,
in mancanza di uno di questi tre elementi, le prestazioni non potranno evidenziare
miglioramenti. Inoltre, i consulenti creano un collegamento tra le funzioni aziendali
e un team composto da project manager, progettisti di corsi formativi e sviluppatori
comunicando i fabbisogni formativi. Il team risponde a tali fabbisogni somministrando
corsi già disponibili oppure progettando soluzioni di apprendimento specifiche per
le necessità dei dipendenti.
Analisi organizzativa
I manager della formazione devono considerare tre aspetti per essere certi che la for-
mazione possa soddisfare le esigenze aziendali: il supporto dei manager e dei colleghi;
la coerenza con la strategia competitiva; e le risorse disponibili.
Diversi studi hanno dimostrato che il sostegno dei colleghi e dei manager è una
condizione critica per l’efficacia dei programmi formativi. Esso si traduce in atteggia-
menti positivi rispetto alla partecipazione alle attività formative e nella propensione a
segnalare come utilizzare efficacemente le conoscenze, le competenze o i comporta-
menti appresi nel lavoro; oltre a ciò, è necessario che vi siano concrete opportunità per
i partecipanti di applicare i contenuti formativi ai compiti svolti.12 Se l’atteggiamento
e il comportamento dei colleghi e dei manager non è supportivo, è poco probabile che
la formazione venga effettivamente trasferita nel contesto operativo.
Con riguardo alla strategia competitiva sono evidenziabili diversi tipi di obiettivi
che la formazione dovrebbe aiutare ad implementare. La Tabella 6.2 elenca degli
Iniziative strategiche di for- esempi di iniziative strategiche di formazione e di sviluppo, cioè insiemi di azioni
mazione e sviluppo: Azioni finalizzate all’apprendimento che possono essere intraprese per raggiungere gli obiettivi
finalizzate all’apprendimento aziendali.13 Si tratta di una sorta di lista generale di opzioni da valutare in funzione
intraprese da un’azienda per
realizzare la propria strategia dell’ambiente competitivo, delle strategie perseguite e delle competenze distintive su
competitiva. cui si fondano. Per ogni opzione vengono indicate le priorità organizzative alle quali
dedicare attenzione perché formazione possa contribuire a raggiungere gli obiettivi
strategici e a generare valore.
È importante identificare l’orientamento strategico aziendale per valutare la con-
gruenza dei budget destinati alla formazione, i suoi contenuti e le modalità di eroga-
zione.14 Per esempio, le aziende che adottano una strategia di crescita interna devono
aggiornare continuamente le conoscenze dei dipendenti in relazione allo sviluppo di
nuovi prodotti e servizi. Alla Mediolanum questo obiettivo viene conseguito chiedendo
a tutti i promotori finanziari di dedicare ogni settimana alcune ore alla formazione, che
viene impartita mediante supporti multimediali come Internet e un canale televisivo
satellitare interno. In questo modo si riesce ad accelerare il lancio dei nuovi prodotti
finanziari sul mercato, riducendo al minimo il tempo necessario per passare dalla fase
di ideazione al collocamento presso i risparmiatori.
Nonostante la contrazione economica, invece di ridurre gli orari di lavoro o attuare
provvedimenti di ridimensionamento del personale, Toyota Motor Corporation sta
offrendo ai dipendenti l’opportunità di seguire programmi di formazione mirati a
migliorarne le competenze e trovare metodi di assemblaggio dei veicoli più efficienti
ed efficaci.15 Presso GM, Ford e Chrysler, sulla base di accordi sindacali, i dipendenti
percepiscono lo stipendio anche quando le catene di montaggio sono chiuse: se uno
stabilimento produttivo sospende temporaneamente le attività, i lavoratori ricevono
gran parte dello stipendio ma non devono presentarsi al lavoro. Nello stabilimento
di Princeton, Toyota sfrutta i periodi di scarsa attività per potenziare le competenze
dei dipendenti in materia di controllo qualità e produttività, mantenendo l’impegno
a non licenziare alcuno dei lavoratori a tempo pieno. La formazione si è già tradotta
in costanti miglioramenti (un processo denominato anche kaizen), come per esempio
un anello in Teflon progettato da un addetto alla catena di montaggio per evitare
danni alla vernice durante il montaggio di un interruttore elettrico sullo sportello
di un veicolo.
L’ultima verifica riguarda la disponibilità dei budget, del tempo e dell’esperienza
necessarie per realizzare i propri programmi formativi. Per esempio, un’azienda che si
trovasse ad installare degli impianti di produzione computerizzati potrebbe ricorrere a tre
diverse soluzioni per aggiornare i dipendenti. La prima consiste nel chiedere a specialisti
interni di occuparsi della loro formazione. La seconda, più efficace in termini di costi,
si basa sull’individuazione dei dipendenti con una migliore preparazione informatica
di base attraverso test e prove simulate. Chi è meno predisposto viene destinato ad
altre mansioni, in questo modo di fatto l’azienda dedica risorse alla selezione interna
Fonte: basato su S. Tannenbaum, “A Strategic View of Organizational Training and Learning”, in Creating, Implementing and
Managing Effective Training and Development, ed. K. Kraiger (San Francisco: Jossey-Bass, 2002), pp. 10-52.
Fonte: Adattato da R. Zemke e J. Armstrong, “Evaluating Multimedia Developers”, Training Magazine, novembre 1996.
piuttosto che alla formazione. La terza via, che viene seguita in mancanza di tempo e
dell’esperienza necessaria, prevede il coinvolgimento di formatori esterni.
Quando si ricorre alla terza soluzione, per individuare i fornitori si procede in genere
Richiesta di proposte: do- attraverso la richiesta di proposte16, ossia predisponendo un documento nel quale viene
cumento nel quale viene spe- specificato il tipo di servizio che si vuole ottenere, la tipologia e il numero di referenze
cificato il tipo di servizio che si necessarie, il numero dei partecipanti, le modalità di finanziamento del progetto, le
vuole ottenere, la tipologia e il
numero di referenze necessa- attività di follow-up attraverso cui si intende valutare la qualità del servizio, la data di
rie, il numero di partecipanti, le completamento prevista per il progetto e la data ultima per la ricezione delle proposte.
modalità di finanziamento, le Questo documento può essere inviato ai potenziali fornitori, oppure pubblicato sul sito
attività di follow-up, la data di web dell’azienda. Successivamente, si tratterà di scegliere con chi operare in base alle
completamento del progetto e informazioni ottenute. La Tabella 6.3 offre una serie di esempi di richieste specifiche
la data entro la quale l’azienda
intende ricevere le proposte. che si possono porre ai fornitori.
Figura 6.3
Fattori che influiscono
sulla prestazione e
sull’apprendimento dei Caratteristiche della persona
dipendenti • Capacità e competenze
• Atteggiamenti e motivazione
Fonte: Adattato da G. Rummler,
“In Search of the Holy
Performance Grail”, Training and Input
Development, april 1996, pp. • Conoscenza di cosa, come e quando svolgere
26-31. un certo compito
• Risorse necessarie (strumenti,…)
• Interferenze esterne
Prestazione e
apprendimento
Output
• Livello di prestazione attesa
Conseguenze
• Incentivi alla prestazione
Feedback
• Informazioni frequenti e specifiche
sull’andamento della prestazione
6.3, occorre porsi diverse domande per stabilire se la formazione è la soluzione più
adeguata per superare una carenza di prestazione.18 È necessario valutare se:
a iniziative educative, o hanno scarsa esperienza delle questioni trattate nel corso. Per
esempio, l’introduzione di impianti di produzione computerizzati può costituire una
minaccia per dipendenti particolarmente intimiditi dalle nuove tecnologie, e che non
abbiano fiducia nella loro capacità di sviluppare le competenze necessarie per l’utilizzo
dei computer. Una ricerca ha dimostrato che l’autoefficacia è collegata alla performance
nei programmi di formazione.23 I manager possono incrementare il livello di autoeffi-
cacia dei partecipanti:
1. fornire materiali, spazi temporali, informazioni e altri aiuti necessari ai lavoratori per
sperimentare nuove competenze o comportamenti prima di partecipare ai programmi
di formazione;
2. parlare sempre in modo positivo dei programmi formativi aziendali con i dipendenti;
3. far sapere ai dipendenti che stanno operando bene quando dimostrano di applicare
quanto appreso nel corso al loro lavoro;
4. incoraggiare chi opera in squadra ad applicare i contenuti appresi e le nuove compe-
tenze sollecitando feedback e condividendo le esperienze formative con i colleghi;
5. dare ai dipendenti tempo e opportunità di mettere in pratica le nuove competenze o
comportamenti nel loro lavoro.
Molte aziende puntano su programmi welfare-to-work per le competenze avanzate, con l’obiettivo di aiutare i partecipanti a
politiche di reimpiego e collaborano con organizzazioni non trovare un lavoro. Gli studenti apprendono inoltre veri e propri
profit per offrire occupazione e formazione a disoccupati e valori come la puntualità, il senso di responsabilità, il lavoro di
lavoratori svantaggiati, instaurando relazioni che apportano gruppo e l’impegno. Come ha detto ai suoi 17 studenti una delle
vantaggi ai dipendenti, alle imprese e alle comunità locali. Le istruttrici durante il primo giorno di lezione, “se vi presentate
persone coinvolte ricevono un lavoro retribuito, le aziende al lavoro con un quarto d’ora di ritardo, avranno già chiamato
ottengono una forza lavoro impegnata e motivata e si registra qualcuno che vi sostituisca”. Il 70 per cento dei partecipanti
un innalzamento del tenore di vita e degli standard di lavoro al programma trova un lavoro nel giro di un mese e oltre il 65
a livello locale. per cento mantiene il primo impiego per almeno sei mesi. Gli
Mark Goldsmith, un ex dirigente della Revlon, ha dato vita a studenti che ottengono risultati positivi riescono così a uscire
un’organizzazione non profit denominata Getting Out and dal circolo vizioso della povertà.
Staying Out (GOSO). La GOSO lavora con oltre 200 detenuti Standard Aero San Antonio, un’azienda che fornisce servizi di
nello stato di New York, aiutando in particolare giovani che riparazione e manutenzione di motori a reazione alla Marina
stanno frequentando la scuola e hanno scontato solo un breve militare e all’Aeronautica statunitensi, era alla ricerca di nuovi
periodo di detenzione. Fornisce consulenza individuale in ma- tecnici ma riusciva a trovare pochi dipendenti qualificati. Ha
teria di occupazione e istruzione e preparazione ai colloqui di dunque instaurato una partnership con un community college
lavoro, gestisce una banca dati di offerte di lavoro presso aziende locale e con un’organizzazione che aiuta disoccupati e sotto-
disposte ad assumere ex detenuti e offre borse di studio e semi- occupati nell’area di San Antonio (Texas). Il college ha messo a
nari. Uno di questi, tenuto dal dirigente di un’impresa edilizia punto un programma di formazione su misura della durata di
ormai in pensione, era incentrato sulle competenze necessarie cinque mesi per soddisfare il fabbisogno dell’azienda. Ciascuno
per avere successo nella professione di venditore. GOSO ha ot- studente riceve il salario e tutti i benefit sin dall’inizio del corso
tenuto ottimi risultati: meno del 10 per cento di 400 ex detenuti e può avvalersi dei servizi forniti dall’organizzazione (assisten-
che ha seguito sono stati arrestati di nuovo, rispetto ai due terzi za all’infanzia e trasporti), pensati per aiutare i partecipanti a
degli ex detenuti a livello nazionale, e il 75 per cento lavora o portare a termine il programma. Su 42 partecipanti, ben 37
studia. Molti di loro restano in contatto con l’organizzazione hanno seguito il corso fino alla conclusione e sono stati assunti.
condividendo le novità che li riguardano in ambito lavorativo, Standard Aero stima un risparmio di 105.000 dollari per il primo
chiedendo aiuto in merito a problemi personali o di lavoro, gruppo che ha partecipato all’iniziativa e un tasso di fidelizza-
tornando ad avvalersi dei servizi di consulenza qualora perdano zione dei dipendenti pari al 95 per cento. Il programma offre
l’impiego, non riescano a trovarne uno, desiderino cambiare o benefici alla comunità locale, che vede crescere il numero dei
tornare sui banchi di scuola. contribuenti, e all’azienda, che coglie i vantaggi di disporre di
La missione principale di Greater Chicago Food Depository, una forza lavoro formata e qualificata.
un banco alimentare non profit, è sempre stata dare aiuto alle
persone più svantaggiate. Affiliato a America’s Second Harvest,
ha offerto 30 programmi di formazione per cuochi a circa 1000 Fonte: Basato su G. Johnson, “Grab Your Partner,” Training, giugno 2004, pp.
studenti. Tali programmi sono rivolti a studenti a basso reddito 32–38; C. Hymnowitz, “Executives Teach Inmates How to be Employees,” The
Wall Street Journal, 17 marzo 2008, pp. B1, B3; R. Thurow, “To Tackle Hunger,
e vertono sia su competenze di base in ambito culinario (per a Food Bank Tries Training Chefs,” The Wall Street Journal, 28 novembre 2006,
esempio tecniche di taglio e di cottura degli alimenti) che su pp. A1, A13.
Competenze di base: com- Da ultimo, la motivazione ad apprendere dipende anche dal livello delle competenze
petenze (lettura, scrittura e di base, che comprendono le abilità cognitive, di lettura e scrittura necessarie a com-
comunicazione) necessarie prendere i contenuti dei programmi formativi.
per comprendere il contenuto
di un programma di addestra- Le capacità cognitive riguardano le capacità di comprensione verbale (compren-
mento. sione e utilizzo della lingua scritta e parlata), computazionali (velocità e accuratezza
nella risoluzione di problemi quantitativi) e di ragionamento (logica nella risoluzione
Capacità cognitiva: Com- dei problemi)28. Diverse ricerche empiriche hanno dimostrato che queste capacità si
prende tre dimensioni: com- collegano al successo nelle prestazioni lavorative in qualsiasi mansione, e che la re-
prensione verbale, capacità lazione è tanto più forte quanto più aumenta la complessità dei compiti29. Oltre a ciò,
quantitativa e capacità di ra-
gionamento. si è verificato che la capacità cognitiva influisce sulla capacità di apprendimento nei
programmi formativi:30 i partecipanti con scarse capacità cognitive hanno maggiore
difficoltà nel portare a compimento un percorso di formazione, di conseguenza il sostegno
motivazionale da parte dei manager dovrebbe essere molto più continuo.
Le competenze di lettura e scrittura devono invece essere considerate in relazione ai
supporti di apprendimento che si pensa di utilizzare. Per esempio, se esse risultano molto
modeste occorre valutare se non convenga utilizzare delle videocassette che richiedono
solo capacità di osservazione e di messa in pratica piuttosto che supporti basati sulla
lettura.31 L’innovazione dei metodi formativi è in questo caso la sola alternativa alla
rinuncia alla formazione. Il riquadro “Competere attraverso la sostenibilità” approfon-
disce la questione di come si possano sfruttare alleanze con organizzazioni non profit
allo scopo di sviluppare le competenze di base dei propri lavoratori.
Fonte: basato su R. M. Gagne, “Learning Processes and Instruction”, Training Research Journal 1 (1995/1996), pp. 17-28; M.
Knowles, The Adult Learner, 4th ed. (Houston: Gulf, 1990); A. Bandura, Social Foundations of Thought and Action (Englewood
Cliffs, NJ: Prentice Hall, 1986); E. A. Locke e G. D. Latham, A Theory of Goal Setting and Task Performance (Englewood Cliffs, NJ:
Prentice Hall, 1990).
svolgono varie attività in risposta a una sospensione della fornitura elettrica, il docente
ne analizza le prestazioni e si discute su quanto si è imparato (e quanto ancora occorre
imparare). È inoltre previsto un esame scritto per garantire il consolidamento dei con-
tenuti appresi. La ArvinMeritor ha apportato delle modifiche alla formazione offerta
ai tecnici addetti ai camion per renderla più coinvolgente. I partecipanti al programma
studiano preventivamente online le componenti dell’asse posteriore, le operazioni e
le attività di manutenzione previa. Durante le successive lezioni in aula dal vivo, si
svolgono attività pratiche come lo smontaggio e il riassemblaggio delle componenti e
l’aggiustamento dell’asse. Il corso si conclude con una sessione di riesame dei concetti
studiati durante la fase pratica. Ogni quattro-sei mesi, i discenti sono tenuti a fare pratica
online utilizzando una tecnologia di simulazione che consente loro di selezionare gli
attrezzi dalla cassetta per misurare, aggiustare o effettuare altre operazioni sui pezzi
dell’asse posteriore utilizzando il mouse.
Le aziende possono favorire l’apprendimento attraverso le comunità di pratiche.
Comunità di pratiche: gruppi Le comunità di pratiche sono gruppi di persone che lavorano assieme, imparano
di dipendenti che lavorano l’uno dall’altro e sanno collaborare per raggiungere gli obiettivi prefissati.34 Questo
assieme, apprendono l’uno concetto sottintende l’idea che l’apprendimento nei luoghi di lavoro è anche il prodotto
dall’altro e collaborano nel
raggiungere gli obiettivi pre- di processi di interazione sociale. Le comunità di pratiche ricorrono a piattaforme
fissati. per la discussione interattiva e ad altre forme di comunicazione mediata da computer
Figura 6.4
Caratteristiche del contesto Clima
lavorativo che influiscono Opportunità
sull’applicabilità di quanto di utilizzare Supporti
appreso le capacità tecnologici
apprese
Applicazione
della formazione
Capacità Sostegno
di autogestione dei manager
e dei colleghi
Conseguenze
dell’applicazione (rinforzi)
Tabella 6.6
Cosa dovrebbero fare • Conoscere i contenuti del programma.
i manager per sostenere • Individuare il collegamento fra la formazione e i comportamenti richiesti ai dipendenti.
la formazione • Nella valutazione della prestazione, considerare anche come i dipendenti applicano quanto
appreso.
• Sostenere i dipendenti nella fase di applicazione.
• Accertare che i dipendenti dispongano degli strumenti e delle tecnologie necessarie
per applicare i contenuti appresi.
• Prima dell’avvio del programma, discutere con i dipendenti la modalità che adotteranno
per applicare i contenuti.
• Dare riconoscimenti ai dipendenti appena formati che applicano quanto appreso.
• Concedere ai dipendenti il tempo necessario per partecipare al corso.
• Spiegare ai dipendenti il motivo per cui è stato chiesto loro di frequentare il corso
di formazione.
• Fornire ai dipendenti un feedback sulle competenze o sui comportamenti che stanno
cercando di migliorare.
Fonte: Basato su A. Rossett, “That Was a Great Class, but…”, Training and Development, luglio 1997, p. 21.
programmati fra il manager e i discenti per discutere dei miglioramenti ottenuti grazie
all’impiego delle nuove capacità apprese.
L’applicabilità della formazione può essere sostenuta anche attraverso la creazione
Network di supporto: di network fra i partecipanti.41 Un network di supporto è un gruppo di discenti che si
gruppo di dipendenti che si confrontano periodicamente in riunioni o via e-mail sui loro progressi nell’utilizzo delle
incontrano per confrontarsi capacità apprese. Essi possono così condividere le proprie esperienze dirette e discutere
sui progressi nell’utilizzo delle
capacità apprese. come superare eventuali ostacoli incontrati nel contesto lavorativo.
Per i programmi che coinvolgono un numero elevato di partecipanti si può anche
utilizzare delle newsletter con interviste ai dipendenti che hanno ottenuto dei successi
nell’applicazione delle nuove competenze. Invece, per programmi più mirati si può
ricorrere alla figura del mentore, ossia un dipendente con una consolidata esperienza che
ha partecipato in passato al medesimo programma ed è in condizione di offrire consigli
e sostegno per la messa in pratica dei contenuti (per esempio, aiutando ad individuare
delle opportunità di applicazione).
Opportunità di messa in Le opportunità di messa in pratica riguardano le possibilità concrete di applicare
pratica: esperienze lavorati- quanto appreso nel contesto lavorativo.42 Esse possono essere gestite dai manager
ve offerte ai dipendenti che attraverso l’assegnazione di compiti (per esempio, la risoluzione di certi problemi o
consentono di usare le co-
noscenze, le competenze o i attività di progetto) che stimolino a utilizzare le competenze acquisite. Peraltro, anche
comportamenti appresi. la propensione del dipendente a promuovere attivamente tali occasioni gioca un ruolo
importante. Chi ha numerose occasioni di messa in pratica ha una probabilità molto
maggiore di mantenere l’apprendimento nel lungo periodo.43
Sistemi elettronici di sup- I sistemi elettronici di supporto alla prestazione (in sigla, EPSS: Electronic Per-
porto alla prestazione: ap- formance Support Systems) corrispondono ad applicazioni informatiche che forniscono
plicazioni informatiche che su richiesta risorse formative per specifiche competenze e accesso ad informazioni e
forniscono su richiesta risorse
formative e accesso a informa- consigli di esperti44 e possono essere utilizzati anche per agevolare l’applicazione dei
zioni e consigli di esperti contenuti appresi.
I dipendenti della Reuters, agenzia di stampa specializzata nel settore della finanza,
che gestiscono gli ordinativi di informazioni e dati sui sistemi finanziari avevano biso-
gno di ottenere risposte ad hoc alle proprie domande perché non avevano il tempo di
frequentare corsi di formazione.45 Alcuni dei quesiti più comuni erano come registrare
gli operatori finanziari per consentire l’accesso alle informazioni e ai sistemi di Reuters
e come coordinare l’installazione della tecnologia Reuters nelle sale di contrattazione.
L’agenzia di stampa ha acquistato un sistema elettronico di supporto alla prestazione che
fornisce ai dipendenti schede di aiuto consultabili sui terminali durante lo svolgimento
delle mansioni e utili a completare le fasi di diversi processi (come la registrazione
degli utenti).
Gestione della conoscenza: Per gestione della conoscenza si intende il processo di miglioramento delle presta-
processo di miglioramento zioni aziendali attraverso la progettazione e l’implementazione di strumenti, processi,
delle prestazioni aziendali at-
sistemi, strutture e culture mirati a migliorare la creazione, la condivisione e l’uso della
traverso la progettazione e
l’impiego di strumenti, proces- conoscenza.46 Le aziende fanno leva su svariate strategie per creare e condividere le
si e culture mirati a migliorare conoscenze. Per esempio, la società di consulenza nel settore ingegneristico e ambien-
la creazione, la condivisione e tale MWH Global utilizzava un software per analizzare i dati forniti dai dipendenti sui
l’uso della conoscenza. colleghi con i quali interagivano più di frequente e ai quali si rivolgevano per sfruttarne
le competenze.47 Il programma ha disegnato una rete di nodi e linee interconnessi che
rappresenta individui e relazioni, fornendo una mappa aziendale della gestione del la-
voro, elencando gli esperti tecnici ben connessi e contribuendo a identificare i rapporti
informali tra dipendenti che di norma non trovano spazio nel tradizionale organigramma
aziendale.
Caterpillar Inc. si è trasformata in una learning organization grazie alla gestione della
conoscenza.48 Mentre trenta anni fa il valore dell’azienda produttrice di macchinari
per l’industria edilizia e mineraria, motori e turbine a gas era in gran parte costituito
da stabilimenti produttivi e attrezzature, oggi esso è dato da risorse intangibili come
il capitale intellettuale. Il sistema di gestione della conoscenza di Caterpillar, basato
sul web denominato Knowledge Network, comprende 3000 comunità di pratiche che
variano da piccoli gruppi a gruppi composti da centinaia di dipendenti disseminati in
tutto il mondo. Le comunità di pratiche vengono utilizzate per divulgare informazioni,
porre domande, offrire materiali di riferimento e fornire link a standard e normative
interessanti per i membri; per esempio, una di esse era incentrata su viteria e bulloneria.
La comunità di pratiche consente a ingegneri specializzati che di norma lavorano da
soli negli stabilimenti produttivi di consultare colleghi e ricevere un parere in merito
alla progettazione e ad altri problemi. L’azienda dispone inoltre di comunità di pratiche
esterne, che coinvolgono concessionari, fornitori e clienti.
Le comunità di pratiche che si avvalgono del sistema Knolwedge Network hanno
determinato un miglioramento del processo decisionale, maggiore collaborazione e
lavoro di gruppo, migliore qualità del lavoro e maggiore efficacia nella progettazione
e nello sviluppo dei prodotti.
Infine, i programmi di formazione dovrebbero preparare i dipendenti a gestire auto-
nomamente l’utilizzo delle loro nuove competenze e comportamenti sul lavoro.49 Nello
specifico, essi dovrebbero imparare a stabilire degli obiettivi specifici, a identificare le
condizioni che potrebbero ostacolare l’applicazione dei contenuti appresi e ad identificare
le conseguenze positive e negative che ne potrebbero derivare. Inoltre, occorre renderli
consapevoli che è del tutto naturale incontrare delle difficoltà in fase di applicazione.
Infine, dato che non sempre i colleghi e i capi creano un contesto favorevole e forni-
scono feedback, i dipendenti dovrebbero imparare anche a creare un proprio sistema
incentivante e a sollecitare personalmente dei feedback sulla loro prestazione.
Si consideri, per esempio, l’enfasi posta dal Vanderbilt University Medical Center
(VUMC) sull’applicazione dei contenuti appresi nei programmi di formazione.50 Per
migliorare la qualità del servizio e accrescere la sicurezza dei pazienti, il VUMC ha
avviato un programma di formazione al lavoro di gruppo incentrato sugli errori più
comuni legati agli standard di sicurezza e come evitarli, il team building, il controllo
incrociato e la comunicazione, il processo decisionale e il feedback sulle prestazioni. I
discenti ricevono formazione in aula che dimostra come i concetti dell’addestramento
dei membri degli equipaggi di volo possano essere applicati alla sicurezza del paziente e
alla qualità delle cure sanitarie illustrando come creare un gruppo efficace (equipaggio),
comunicare efficacemente (briefing o riunioni informative), individuare potenziali pro-
blemi e affrontarli, prendere decisioni informate e criticare le prestazioni (debriefing o
riflessione ex post). Per esempio, il modulo sulla gestione delle risorse dell’equipaggio
è incentrato sull’applicazione di tale concetto alle cure sanitarie e sui benefici che esso
può determinare per la sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure.
Si adottano svariate misure per garantire l’applicazione dei contenuti formativi alla
pratica lavorativa quotidiana. Prima dell’avvio dei corsi di formazione, i dirigenti VUMC
vengono preparati a contribuire al buon esito della formazione: amministratori senior,
60
Fonte: Tratto da “2008 Industry
Percentuale delle ore di formazione
formale somministrate per metodo
30
20 16
8 9
10
0
tro
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w le
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Al
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Le
ud
St
Lezioni d’aula. Le lezioni in aula restano il metodo più utilizzato, e si basano sulla figura
del docente. In genere, esse consentono di combinare la presentazione dei contenuti con
scambi di domande e risposte, discussioni e analisi di casi, esempi concreti ed esercizi: la
partecipazione attiva viene incentivata perché agevola e rende più efficace l’apprendimento.
L’apprendimento a distanza viene usato in aziende geograficamente disperse per
fornire anche a chi opera in siti decentrati informazioni organizzative (nuovi prodotti,
politiche o procedure) e opportunità per sviluppare nuove competenze.51 Due tipi
Teleconferenza: scambio sin- principali di tecnologie vengono utilizzate a questo scopo: la tele-conferenza e l’ap-
crono di audio, video o testua- prendimento personalizzato.52 La prima consiste nello scambio sincrono audio, video o
le fra individui o gruppi situati testuale tra due o più individui o gruppi situati in luoghi diversi. I discenti partecipano
in luoghi diversi.
ai programmi formativi in ambienti appositamente attrezzati, che consentono una co-
municazione a due vie via telefono o PC. L’apprendimento personalizzato53 consiste
nell’offrire opportunità di accesso individualizzate (anche in asincrono) ai discenti,
attraverso l’utilizzo di piattaforme informatiche integrate che consentono di scaricare
dei materiali e di utilizzarli, per poi comunicare via e-mail o anche in modo interattivo.
L’apprendimento a distanza ha addirittura portato alla nascita di nuove istituzioni
formative. Per esempio, negli Stati Uniti la National Technological University gestisce
corsi che consentono di ottenere laureee specialistiche in ingegneria e sono frequentati
dai dipendenti di aziende come IBM, Digital Equipment e Eastman Kodak.54 In Europa
vi sono numerosi casi analoghi: lauree a distanza sono offerte in Gran Bretagna dalla
Open University (nata nel 1971!) e in Italia dal Consorzio Nettuno.
Il vantaggio principale dell’apprendimento a distanza consiste nel risparmio delle
spese di viaggio e nella tempestività delle azioni formative. Lo svantaggio principale è
la potenziale mancanza di interazione tra il docente e i discenti, e fra gli stessi discenti,
che è invece fondamentale e può essere assicurata con un’attenta impostazione delle
infrastrutture tecnologiche. Per esempio, la catena di grandi magazzini statunitense
JCPenney crea ogni anno oltre 200 programmi per la formazione interattiva a distanza
(FID) e si avvale di tale modalità per coinvolgere tutti gli associati nei programmi di
formazione.55 Ciascun punto vendita dispone di una sala per la formazione, dove fino
a un massimo di 12 dipendenti iscritti al programma seguono la lezione su un grande
schermo, sono dotati di una tastiera per l’interazione e possono assistere alla lezione
trasmessa via satellite dal vivo oppure guardare in seguito una registrazione. Che seguano
la lezione in diretta o in differita, possono rispondere a domande relative, per esempio,
all’estensione in metri quadri del reparto lingerie all’interno del loro punto vendita; al
termine del programma, manager e discenti possono accedere a una valutazione sulle
risposte fornite da ciascun gruppo. Le valutazioni della formazione a distanza via satellite
sono state positive: grazie alla FID, JCPenny ha potuto formare tutti i dipendenti e ben
l’86 per cento del personale ha riferito di avvalersi del programma di formazione per
svolgere efficacemente il proprio lavoro.
L’apprendimento online presenta però anche degli svantaggi. Per esempio, la File
NeTCorporation voleva mantenere la propria forza vendita di tutto il mondo costante-
mente aggiornata sullo sviluppo dei suoi software.56 Per conseguire questo obiettivo, era
stato sviluppato un sistema di apprendimento online, scoprendo però che molti venditori
non amano acquisire le informazioni sui nuovi prodotti leggendo materiali scritti tratti
Webcasting: formazione in dal web. Per risolvere la situazione, si è deciso di utilizzare il webcasting, che prevede
aula fornita attraverso trasmis- la trasmissione di vere e proprie lezioni d’aula online dal vivo. Il sistema ha contribuito
sioni online dal vivo. a spalmare la formazione della forza vendita durante tutto l’anno, anziché concentrarla
in riunioni vendite biennali, e a garantire che tutti i venditori ricevessero le stesse in-
formazioni. Il personale ha molto apprezzato questa modalità, che consente di ricevere
informazioni tempestive e utili nell’interazioni con i clienti nonché di porre domande
e ricevere risposte immediate. Il sistema di webcasting non ha sostituito la formazione
in presenza: le lezioni in aula costituiscono ancora l’80 per cento della formazione
offerta, con una diminuzione del 10 per cento rispetto al passato. Il nuovo sistema ha
inoltre consentito di risparmiare 500.000 dollari all’anno, grazie alla cancellazione di
una delle due riunioni vendite.
Lo svantaggio principale dell’apprendimento a distanza è la potenziale mancanza
di interazione tra il docente e i discenti. Un grado elevato di interazione di tale genere
è una caratteristica importante della fase di apprendimento mancante nei programmi di
formazione a distanza che prevedono semplicemente l’uso della tecnologia per trasmet-
tere una lezione a dipendenti dispersi geograficamente; in questo caso, i programmi si
limitano ad adattare una lezione tradizionale (con tutti i suoi limiti per l’apprendimento
e il trasferimento dei contenuti formativi) alle nuove tecnologie. È dunque importante
stabilire un contatto tra i discenti e il docente e rendere disponibili istruttori o facilita-
tori in loco per rispondere alle domande e moderare sessioni informative di domande
e risposte.
Le tecnologie mobili: iPod e palmari. Grazie alle tecnologie mobili come iPod e
palmari, la formazione e l’apprendimento possono svolgersi senza difficoltà durante la
giornata lavorativa o nel tempo libero, consentendo ai dipendenti di collegarsi a comunità
di apprendimento e offrendo loro la possibilità di apprendere seguendo i propri ritmi,
rivedendo i materiali e saltando i contenuti con i quali abbiano già dimestichezza.58 I
tipici fruitori della formazione attraverso i dispositivi mobili sono lavoratori che tra-
scorrono molto tempo in viaggio, in visita a clienti o in varie sedi dell’azienda, come
per esempio venditori, incaricati della sicurezza, dirigenti o ispettori, e hanno poco
tempo a disposizione per le attività classiche di formazione o l’apprendimento online.
I tecnici del servizio manutenzione e riparazione della Tyco International Ltd., azienda
produttrice di dispositivi per la sicurezza, utilizzano un palmare per gestire le richieste
dei clienti, condurre ispezioni e preparare preventivi.59 L’azienda si serve dei palmari
anche per somministrare un breve corso di formazione ai tecnici di vendita su come
programmare e impostare un allarme antifurto, comprendente una simulazione della
pulsantiera dell’allarme. La formazione attraverso i palmari è perfetta per i tecnici che,
essendo sempre in viaggio per evadere le richieste dei clienti, hanno poco tempo da
dedicare alla formazione tradizionale e all’apprendimento online.
Capital One, una società di servizi finanziari, fornisce iPod (lettori di musica
portatili) ai dipendenti iscritti ai corsi di formazione.60 Nell’ambito del programma
di Audio Learning sono stati distribuiti oltre 2000 iPod, che possono essere utilizzati
per attività lavorative o di svago, per esempio ascoltare musica. Capital One ha scelto
la nuova modalità di formazione sulla base di sondaggi condotti tra i dipendenti, dai
quali è emerso che in molti non avevano tempo per partecipare alla formazione in aula
durante la giornata lavorativa. L’azienda ha quindi deciso di sperimentare con un canale
audio per l’apprendimento: i dipendenti erano entusiasti dell’idea di usufruire della
formazione attraverso l’iPod, accedendo a corsi che non avrebbero potuto frequentare
in aula. Capital One rende disponibili file audio, per esempio file mp3, da scaricare e
trasferire sull’iPod. La nuova metodologia è stata impiegata per circa 30 programmi di
formazione: i dipendenti hanno accesso a una molteplicità di corsi, per esempio sullo
sviluppo delle capacità di leadership e la gestione dei conflitti, e a libri e casi studiati
dalla Harvard Business School; lo stesso sistema è stato impiegato in programmi sulla
leadership per i manager e sul servizio ai clienti per i neo assunti. Oltre a utilizzare
l’iPod come sistema primario per il trasferimento dei contenuti della formazione, alcuni
programmi prevedono l’utilizzo del dispositivo per fornire libri o articoli da studiare
prima di frequentare un corso in aula oppure per potenziare l’applicazione dei contenuti
formativi nell’attività lavorativa giornaliera. Per esempio, possibili situazioni e attività
di role-playing svolte in aula vengono registrate e rese disponibili affinché i dipendenti
possano caricarle sull’iPod. I discenti possono riascoltare il role-play, un’attività utile
per consolidare l’applicazione dei contenuti formativi e accrescere la motivazione ad
applicare le competenze apprese. Capital One ha rilevato che, nonostante i costi di
acquisto degli iPod, se i dipendenti usufruiscono dei contenuti formativi per un lasso
di tempo che varia tra quattro e sei ore, al di fuori della formazione in aula, il bilancio
si chiude in pareggio. I programmi formativi tramite iPod offrono svariati vantaggi,
per esempio un maggiore entusiasmo dei dipendenti per le attività di apprendimento, la
disponibilità ad assumersi nuovi ruoli e responsabilità più ampie e un notevole risparmio
di tempo rispetto ai metodi didattici tradizionali.
Metodi partecipativi
Metodi partecipativi: metodi I metodi partecipativi comprendono le tecniche formative che richiedono al discente
di formazione che richiedono di assumere un ruolo attivo, e fra queste: la formazione sul posto di lavoro, le simu-
la partecipazione attiva del lazioni, i business game e le analisi di casi, i programmi interattivi e di formazione
discente.
attraverso il web. Essi risultano ideali quando si vuole sviluppare le competenze
specifiche per una certa mansione, e far comprendere come esse possano trovare ap-
plicazione nel contesto operativo; inoltre, consentono di sperimentare tutti gli aspetti
legati allo svolgimento di un compito e alla gestione delle relazioni interpersonali
che ne possono derivare.
Formazione sul posto di lavoro. È stato calcolato che le aziende spendono risorse da
3 a 6 volte superiori nella formazione sul posto di lavoro rispetto a quelle investite nei
programmi d’aula.61 Questo vale soprattutto per i neo assunti con scarsa esperienza, ai
quali spesso si chiede di imparare osservando i colleghi o i capi per poi imitare i loro
comportamenti; ma la formazione sul posto di lavoro si rivela molto efficace anche
quando si tratta di migliorare le competenze di dipendenti esperti in seguito all’introdu-
zione di nuove tecnologie, di rendere più omogenei i dipendenti che operano all’interno
di una unità organizzativa o di orientare alla loro nuova occupazione dei lavoratori
trasferiti o promossi.
La formazione sul posto di lavoro assume diverse forme: dai programmi di appren-
distato ai programmi di apprendimento auto-gestiti. Rispetto ad altri metodi, richiede
un minore investimento di tempo o denaro per acquistare materiali, retribuire docenti
e progettare i percorsi. In effetti, basta lasciar fare a esperti selezionati e incaricati
formalmente di trasmettere il loro sapere. Ci sono peraltro anche diversi svantaggi
potenziali.62 Non è detto che tutti i capi o colleghi esperti seguano lo stesso metodo nel
portare a termine un certo compito: come conseguenza, essi potrebbero insegnare anche
cattive abitudini insieme a informazioni e competenze utili. Inoltre, non sempre essi sono
consapevoli che la dimostrazione, la pratica e il feedback sono condizioni fondamentali
di efficacia nei processi formativi, e finiscono con il trascurare questi aspetti. Per essere
efficace, la formazione sul posto di lavoro deve essere strutturata secondo i principi
descritti nella Tabella 6.7 e desunti dalla teoria dell’apprendimento sociale: un docente
credibile, un manager o un collega che serva per definire il modello di comportamento
e di competenza, la comunicazione esplicita dei comportamenti critici, la pratica, il
feedback e il rinforzo. Per esempio, nella Divisione Igiene Ambientale della AGAC di
Reggio Emilia i guidatori esperti insegnano in questo modo ai neo-assunti come condurre
e manutenzionare correttamente il veicolo a loro affidato. Più in generale, processi di
formazione invisibile di questo tipo sono caratteristici del trasferimento di competenze
in molte imprese di minori dimensioni, e sono all’origine della formazione dei distretti
industriali, molto diffusi nel nostro paese.
Auto-apprendimento: un L’auto apprendimento presuppone che i discenti siano lasciati autonomi nelle de-
programma in cui i discenti cisioni che riguardano il loro apprendimento, per esempio in merito a quando svolgere
sono direttamente responsabili certe attività, cosa fare e chi coinvolgere. Un caso celebre è quello della Corning Glass,
del loro apprendimento.
il gigante del vetro e delle fibre ottiche che ha acquisito qualche anno fa anche le attività
italiane nel settore della Pirelli Cavi: i giovani ingegneri neo-assunti partecipano a un
programma formativo63 nel quale è previsto che ciascuno di loro cerchi le risposte a una
serie di domande visitando gli impianti e incontrando tecnici e manager esperti. Dopo
Fonte: basato su W. J. Rothwell e H. C. Kazanas, “Planne oJT Is Productive OJT”, Training and Development Journal, ottobre
1990, pp. 53-55; P. J. Decker e B. R. Nathan, Behaviour Modeling Training (New York: Praeger Scientific, 1985).
aver risposto alle domande, essi vengono valutati da un comitato di pari che hanno già
completato lo stesso percorso. Nel tempo si è verificato che questa modalità formativa
riduce il periodo di tempo richiesto per l’inserimento nelle nuove mansioni da sei a tre
settimane. Questo per una serie di ragioni. Il programma incoraggia la partecipazione
attiva del neo assunto e consente una certa flessibilità nell’organizzazione del tempo
da dedicare alla formazione. La valutazione dei pari motiva i partecipanti a cercare di
rispondere correttamente a tutte le domande. Inoltre, l’incontro con tecnici ed esperti
permette di allacciare contatti in tutta l’azienda e di farsi un’idea più precisa delle risorse
tecniche e umane disponibili al suo interno.
In generale l’auto apprendimento comporta diversi vantaggi e svantaggi.64 In so-
stanza, permette ai discenti di apprendere da soli e di ottenere dei feedback sulla loro
prestazione. Inoltre, richiede un numero minore di docenti, e può consentire di ridurre
i costi per i trasferimenti e per le strutture di formazione. Ancora, l’apprendimento
risulta più realistico, e riesce in parte a catturare le conoscenze, spesso implicite, degli
esperti. Infine, il discente si abitua a ricercare da sé materiali, informazioni e occasioni
formative. Uno svantaggio è legato al fatto che non sempre i discenti sono desiderosi
e fiduciosi di poter apprendere da soli; in altre parole, non si può dare per scontato che
questo processo sia sempre vissuto come motivante. Inoltre, comporta costi più elevati
e tempi di sviluppo prolungati rispetto ad altri metodi. Probabilmente, questi metodi si
diffonderanno sempre di più in futuro, dato che le aziende hanno necessità di formare i
dipendenti ad essere flessibili, a sfruttare la tecnologia e ad occuparsi pro-attivamente
del loro apprendimento piuttosto che ad attendere passivamente le indicazioni di qual-
cun altro.65
La Four Season Regent è una catena USA di hotel di lusso con oltre 22.000 di-
pendenti, di cui oltre 13.000 all’estero. Recentemente è stato aperto un nuovo hotel
Realtà virtuale: tecnologia La realtà virtuale è una tecnologia computerizzata che offre ai partecipanti
computerizzata che offre ai esperienze coinvolgenti di apprendimento. Il ricorso ad apparecchiature speciali, o la
partecipanti esperienze di ap- visione di un modello virtuale sullo schermo di un computer, consentono di muoversi
prendimento tridimensionale.
Le persone agiscono in un in un contesto simulato e di interagire con le varie componenti.73 La tecnologia viene
contesto simulato che risponde usata per stimolare i sensi:74 dispositivi come interfacce audio, guanti che danno la
alle loro reazioni e compor- sensazione del tatto, macchinari che simulano movimenti e piattaforme mobili ven-
tamenti. gono utilizzati per trasferire informazioni sensoriali e permettono ai dipendenti di
sperimentare la percezione di trovarsi in un particolare contesto. Gli stessi dispositivi,
inoltre, trasferiscono al computer informazioni sulle loro reazioni e i loro movimenti.
Motorola, per esempio, utilizza la realtà virtuale nei suoi percorsi formativi avanzati
per gli addetti alla produzione che devono imparare ad azionare l’impianto robotizzato
per la produzione dei dispositivi di telefonia cellulare. Sulla loro testa vengono posi-
zionati dei dispositivi che consentono di vedere un mondo virtuale comprendente lo
spazio del laboratorio, dei robot, strumenti di lavoro e operazioni di assemblaggio. I
partecipanti ascoltano suoni e vedono immagini come se fossero reali, e le attrezzature
rispondono a tutte le loro azioni.
Second Life è un mondo virtuale online, con una rappresentazione tridimensio-
nale del mondo reale e uno spazio per programmi ed esperienze di apprendimento.
All’interno di questa realtà virtuale, i discenti interagiscono tra loro attraverso avatar
durante lezioni, webinar, simulazioni ed esercizi di role-play. Second Life può essere
utilizzato per l’apprendimento individuale o in gruppo e per creare aule virtuali; il punto
di forza è la possibilità di creare simulazioni delle realtà che coinvolgono attivamente
il discente, per esempio attraverso un’attività di role-play nella quale l’avatar deve
interagire con un cliente nervoso. L’azienda petrolifera norvegese Stapoil utilizza una
piattaforma petrolifera in Second Life per la formazione sugli standard di sicurezza: i
discenti possono esplorarla e, quando scoppia un incendio, devono trovare le scialuppe
per abbandonarla mettersi in salvo.75
I dipendenti di Silicon Image vengono formati sulla produzione di chip in silicone
esplorando un campus aziendale virtuale in Second Life e interagendo con avatar.76
I discenti possono visitare le unità operative dell’azienda guardando video e pre-
sentazioni che ne spiegano le attività. British Petroleum ha utilizzato Second Life
per insegnare ai neo assunti nelle stazioni di servizio i dispositivi di sicurezza dei
serbatoio di immagazzinaggio del carburante e delle tubature.77 I discenti possono
vedere repliche tridimensionali del serbatoio e delle tubature e osservare l’azione dei
dispositivi di sicurezza per il controllo del flusso del carburante, un’attività altrimenti
irrealizzabile.
Come si può comprendere dagli esempi, le simulazioni possono rivelarsi efficaci
per diversi motivi.78 Il primo, i discenti possono utilizzarle sul proprio computer,
senza necessità di raggiungere un centro per la formazione; il secondo, le simulazio-
ni sono significative, coinvolgono i discenti nel processo di apprendimento e sono
coinvolgenti (in molti casi, sono divertenti), contribuendo a potenziare la memoria e
accrescere la disponibilità a esercitarsi e migliorare le competenze. In terzo luogo, i
simulatori forniscono contenuti formativi coerenti, consentono ai partecipanti di ap-
prendere seguendo i propri ritmi e, rispetto al metodo didattico in presenza, possono
includere un maggior numero di situazioni e problemi che i lavoratori potrebbero
trovarsi ad affrontare e sono efficaci per consentire ai dipendenti di sperimentare
situazioni che nella vita reale potrebbero porre pericoli. Infine, si è rilevato che le
simulazioni determinano buoni risultati abbreviando i tempi di completamento dei
corsi di formazione rispetto ai metodi didattici tradizionali e determinando un ROI
positivo. Il ricorso alle simulazioni è stato finora limitato dagli elevati costi di svi-
luppo ma, man mano che questi si abbassano, è probabile che tale metodo didattico
incontri una maggiore diffusione.
Business game e studio di casi. Si tratta di metodi impiegati soprattutto per lo sviluppo
di competenze manageriali, basati su situazioni che richiedono di raccogliere informa-
zioni, analizzarle e prendere delle decisioni. Un’organizzazione che ha utilizzato lo
studio di casi in modo efficace è la CIA (Central Intelligence Agency),79 che utilizza
materiali ricavati da dati reali del proprio archivio storico. Per esempio, “L’attacco alla
Libia” viene impiegato nei corsi di management per formare capacità di leadership. La
CIA ha sviluppato un centinaio di casi di studio; un terzo di essi sono focalizzati sul
management, gli altri sull’addestramento operativo, il controspionaggio e l’analisi delle
informazioni e la risoluzione di situazioni complesse ed ambigue. La CIA ha verificato
che, perchè i casi siano credibili e significativi, il materiale deve essere il più possibile
autentico e stimolare gli studenti a prendere decisioni simili a quelle che essi si tro-
veranno ad assumere nel contesto operativo. Per garantire la massima accuratezza, la
loro stesura è affidata ad ufficiali in pensione formati attraverso un workshop dedicato
alla scrittura dei casi.
I giochi stimolano l’apprendimento poiché i lavoratori partecipano attivamente in
un contesto che simula le dinamiche competitive del business. Le decisioni che essi
devono assumere riguardano tutti gli aspetti della pratica manageriale, comprese le rela-
zioni di lavoro (negoziazioni sindacali), il marketing (il prezzo da applicare a un nuovo
prodotto) e la finanza (come reperire i mezzi necessari per l’investimento in una nuova
tecnologia). Per esempio, la Harley-Davidson utilizza i business game per insegnare ai
nuovi concessionari come rendere redditizia la loro attività.80 La simulazione coinvolge
fra 15 e 35 persone, divise in squadre che competono fra di loro. Ogni squadra gestisce
una concessionaria in 5 mani di gioco, mentre fra una mano e l’altra vengono tenute
delle lezioni e discussi dei casi per enfatizzare i concetti chiave. I facilitatori modificano
continuamente lo scenario introducendo variazioni come l’aumento o la riduzione dei
tassi di interesse, il lancio di nuovi prodotti, la variazione del turnover del personale o
addirittura l’ipotesi dello scoppio di un incendio. La simulazione consente di sviluppare
competenze di lavoro in squadra, ascolto e pensiero strategico.
I riscontri empirici sull’efficacia dei business game sono di tipo aneddotico.81 In
generale, sembra che consentano di favorire una rapida acquisizione degli schemi di
pensiero e aiutino a sviluppare la coesione nei gruppi. I manager di livello più elevato
li considerano più concreti delle lezioni teoriche.
I casi sono adatti per sviluppare capacità intellettuali come l’analisi, la sintesi e la
valutazione; inoltre, insegnano ai partecipanti ad assumere dei rischi, prendendo delle
decisioni in situazioni incerte. Per rendere efficace il loro utilizzo, il contesto di appren-
dimento deve consentire ai partecipanti di preparare e discutere le loro analisi (anche
attraverso modalità di comunicazione elettronica) prima del confronto in plenaria ed
essere pronti a comunicare e difendere le loro posizioni, aspetto questo critico per la
gestione del loro coinvolgimento.
E-learning: metodo di ap- E-learning. L’e-learning o apprendimento online è un metodo che prevede l’utilizzo di
prendimento che prevede l’uti- Internet o di intranet aziendali85 per realizzare programmi che possono prevedere l’ap-
lizzo di Internet o di intranet
prendimento a distanza, le classi virtuali, l’utilizzo di video (anche attraverso CD ROM),
aziendali.
lo svolgimento di simulazioni e l’accesso a portali. Tre sono gli aspetti caratteristici di
questo metodo: (1) l’e-learning si basa sulla possibilità di consegnare, condividere e
aggiornare continuamente informazioni e istruzioni per via elettronica; (2) l’erogazione
del corso avviene tramite computer e connessione Internet; (3) il metodo è centrato su
soluzioni di apprendimento che vanno oltre i metodi d’insegnamento tradizionali, fino
a comprendere informazioni e strumenti che consentono di migliorare le prestazioni.
La Figura 6.7 illustra le diverse caratteristiche dell’e-learning: collaborazione e
condivisione fra i partecipanti, link per l’accesso a risorse, auto-controllo del discente,
erogazione di materiali e informazioni per via elettronica, gestione e monitoraggio
dell’apprendimento. Come mostra la figura, il sistema non offre solo dei contenuti
Contenuto
• Testi
• Video
• Grafica
• suoni
Gestione/
amministrazione
• Iscrizione
• Monitoraggio
• Rilevazione Erogazione
del progresso • Internet/intranet
• Web
• CD-ROM
• Apprendimento a
distanza
specifici per coloro che desiderano ottenere la certificazione come partner commerciali,
che consente di ottenere sconti speciali sugli acquisti. La Lucent ha verificato che la
formazione in e-learning esercita un impatto sulla soddisfazione della clientela e sulla
capacità di vendita e assistenza dei propri partner commerciali, e sta cercando di au-
mentare la percentuale di clienti che partecipano ai corsi online.
Il principale vantaggio dell’e-learning è che stimola l’apprendimento attraverso mezzi
quali video, grafica, suoni e testi che stimolano i sensi delle persone. Inoltre richiede
ai discenti di partecipare attivamente, svolgendo attività pratiche e interagendo con gli
altri. Ancora, può consentire di ridurre i costi e i tempi, permettendo di formare persone
lontane geograficamente senza incorrere in spese di viaggio.
Per rendere efficace l’e-learning occorre combinare le opportunità offerte da Internet
con i principi di un contesto d’apprendimento favorevole. La semplice trasposizione di
corsi tradizionali, basati sull’aula e la didattica in presenza, in un ambiente online ottiene
risultati negativi. Un aspetto essenziale è il fatto di lasciare al discente il pieno controllo del
processo, facendo leva sulla sua capacità di imparare attivamente attraverso l’autogestione,
gli esercizi, l’esplorazione di altri materiali e l’interazione con altri discenti ed esperti,
senza poter contare sulla compresenza fisica all’interno di un’aula. Si tratta da un lato di
sviluppare materiali significativi, con esempi rilevanti ed esercitazioni che favoriscono la
messa in pratica di quanto appreso nella soluzione dei problemi che sorgono sul lavoro;
dall’altro di offrire costantemente occasioni di feedback attraverso problemi, compiti e test.
Blended learning. Dal momento che l’apprendimento online non è privo di limiti le-
gati alla tecnologia (insufficiente ampiezza della banda, connessioni lente), e poiché i
discenti spesso preferiscono il contatto fisico con gli insegnanti e gli altri partecipanti
o non sono in grado di trovare tempo durante la giornata per auto-gestire la propria
formazione, molte aziende si stanno muovendo verso un approccio ibrido o blended
(integrato). L’apprendimento integrato combina e-learning, lezioni d’aula e altri metodi
di erogazione. Per esempio, si possono usare lezioni dal vivo in avvio e alla conclu-
sione di un seminario, favorendo in questo modo lo sviluppo di relazioni sociali fra i
partecipanti, usando la tecnologia per gestire l’analisi di casi, sessioni di domande e
risposte e simulazioni nell’interciclo. I discenti possono comunicare fra loro attraverso
le chat room, scambiarsi riflessioni, organizzare incontri virtuali e formulare domande
per i docenti. Si possono anche istituire poi ruoli di coach o mentori, che offrono altri
supporti, stimolano la ricerca di materiali aggiuntivi e valutano l’apprendimento sulla
base di piani di azione elaborati dai discenti. Il riquadro “Competere attraverso la
tecnologia” mostra come la formazione blrended può essere utilizzata dalle aziende.
Metodi basati sulla crea- Metodi basati sulla creazione di gruppi. Questo insieme di metodi viene utilizzato allo
zione di gruppi: tecniche di scopo di migliorare non solo le competenze dei singoli, ma anche l’efficacia complessiva
formazione dirette al miglio- di un gruppo di lavoro. La formazione prevede la condivisione di idee ed esperienze, la
ramento di competenze che
prevedono la condivisione di costruzione di un’identità collettiva, la comprensione delle dinamiche di relazioni interper-
idee ed esperienze, la forma- sonali e l’individuazione dei propri punti di forza e di debolezza. Sono disponibili tecniche
zione di un’identità collettiva, specifiche per migliorare il lavoro e la prestazione di un gruppo, per formare un nuovo
la comprensione delle dinami- team o per stimolare la collaborazione e interazione fra gruppi diversi. Tutte le tecniche
che di relazioni interpersonali prevedono l’analisi dei sentimenti, delle percezioni e delle credenze sul funzionamento
e l’individuazione dei propri
punti di forza e di debolezza. del team, la discussione e lo sviluppo di piani di applicazione di quanto appreso.
I metodi di group building (creazione di gruppi) comprendono spesso l’apprendi-
mento esperienziale. Si tratta di programmi di formazione che includono simulazioni
comportamentali, analisi di attività e collegamenti fra teoria e pratica nel contesto
lavorativo.91 Perché abbiano successo, occorre seguire alcune linee guida. Il program-
ma deve riguardare un problema specifico; i discenti devono essere distolti dalle loro
abitudini di lavoro, ma entro certi limiti per non ridurre la loro motivazione o capacità
di comprendere gli obiettivi formativi. Si dovrebbero impiegare diversi metodi quali
audio e video. Nella fase di preparazione delle attività, si dovrebbe chiedere ai discenti
di fornire input per gli obiettivi del programma. Aspettative chiare circa gli obiettivi, i
risultati attesi e il ruolo dei partecipanti al programma sono aspetti importanti. Infine i
programmi dovrebbero essere adeguati ai cambiamenti negli atteggiamenti, nei com-
portamenti e nei risultati dei dipendenti.
L’azienda californiana Quantum Corporation ha sviluppato un progetto per implementa-
re l’infrastruttura aziendale online in tutte le operazioni globali.92 Il progetto comprendeva
diversi gruppi provenienti dai settori dell’IT, ingegneria, marketing e design grafico. Il
team era formato da dipendenti di talento che non erano abituati a lavorare in gruppo.
Molti membri del team provenivano da zone distinte e ciò aumentava le difficoltà a livello
lavorativo. L’azienda assunse un attore affinché guidasse il team durante una serie di attività
improvvisate progettate per incentivare i membri a condividere racconti. L’attore aveva il
compito di segnalare le persone che esprimevano sentimenti di frustrazione e di isolamento.
Durante la sessione ciascun membro poteva formulare delle domande dirette all’attore o
ai colleghi. Lo sviluppo delle relazioni personali ha creato legami interpersonali positivi
cha hanno aiutato il team a corrispondere le linee guida e a portare a termine i progetti.
Molte organizzazioni, consapevoli dei vantaggi e degli svantaggi cato di riferimento, formatori e responsabili operativi visitano
delle lezioni dal vivo e dei metodi di formazione basati sulla tec- il punto vendita per fornire valutazioni, formazione continua,
nologia, hanno deciso di seguire un approccio ibrido o blended. sostegno e coaching. A seconda dei risultati delle valutazioni,
La formazione attraverso la tecnologia può essere impiegata per si sviluppano nuovi programmi di formazione mirati per le aree
somministrare contenuti coerenti (conoscenze e competenze) a problematiche. Si utilizzano svariati sistemi per misurare il buon
dipendenti dispersi geograficamente, che possono così lavorare esito della formazione: ciascun programma si accompagna a una
seguendo i propri ritmi, fare pratica e interagire online con do- valutazione dell’apprendimento sulla base della capacità dell’af-
centi e colleghi. In una fase successiva, i discenti possono essere filiato di svolgere dei compiti durante l’attività del ristorante e
radunati presso una sede centrale per sessioni di formazione l’organizzazione riceve il feedback dei partecipanti.
faccia a faccia (lezioni in aula, action learning, giochi e attività Cisco System offre ‘Management 101’, un programma di base
di role-playing) utili al fine di porre enfasi sull’applicazione di per lo sviluppo del management. In passato l’organizzazione
conoscenze e capacità attraverso casi e problemi che richiedono offriva sette corsi diversi ai manager, mentre il programma at-
l’applicazione dei contenuti dei corsi. L’insegnamento faccia a tuale integra l’intero curriculum. Nella fase uno, ciascuna delle
faccia è utile anche per facilitare l’interazione tra i discenti, la nove settimane del corso è dedicata a un argomento diverso
collaborazione, le attività di networking blended e il dibattito. attraverso l’apprendimento online, che comprende test (per as-
Dunkin’Donuts adotta un approccio integrato alla formazione sicurarsi che i discenti abbiano acquisito le conoscenze), esercizi
che prevede lezioni online e in aula, training on the job e at- multimediali, studi di casi e dibattiti settimanali online. Nella fase
tività di follow up e consolidamento. Gli affiliati seguono un due, i discenti partecipano a un corso della durata di quattro
corso introduttivo incentrato sull’attività, sul loro ruolo e le loro giorni, durante il quale vengono riuniti in aula per discutere e
responsabilità (nonché su quelli dell’azienda), apprendendo consolidare le competenze apprese. Durante la fase tre, infine,
e costruendo relazioni con le persone e i gruppi importanti ciascun partecipante è affiancato e impara dal proprio manager.
all’interno dell’organizzazione. Successivamente, completano Al termine del programma, i discenti ricevono una valutazione a
60 ore di formazione online sulla preparazione delle ciambelle, 360° che costituisce il punto di partenza per elaborare un piano
la manutenzione dei macchinari, gli standard di sicurezza dei di sviluppo individuale.
prodotti alimentari e la gestione dei turni. Contemporanea- Gilbrane Inc., un’azienda di costruzione e sviluppo, organizza un
mente, seguono un corso tenuto da un docente della durata di corso sulla gestione del cambiamento che prevede un modulo
cinque settimane e mezza e un programma per la certificazione, online della durata di tre ore sui principi di base della gestione
entrambi progettati per simulare situazioni reali, con l’obiettivo del cambiamento seguito da otto ore di lezione in aula durante le
di facilitare la pratica sul lavoro. Durante le sessioni pratiche si quali i partecipanti applicano quanto appreso a potenziali scenari
utilizzano liste di controllo delle competenze per monitorare i di progetto. L’azienda ha anche messo a punto un sistema di
progressi e rivedere i contenuti formativi. Prima dell’apertura supporto alle prestazioni cui i discenti possono fare riferimento
del ristorante, gli affiliati formano il personale, lavorando fianco durante la pratica lavorativa.
a fianco con docenti e responsabili operativi della Dunkin’Do-
nuts. L’obiettivo è fare in modo che all’apertura tutti svolgano Fonti: Basato su W. Webb, “Training = Franchisee Success,” Training, ottobre
la propria mansione con efficienza ed efficacia. La formazione 2008, pp. 54–55; M. Weinstein, “A Better Blend,” Training, settembre 2008,
prosegue anche dopo l’apertura del ristorante: esperti del mer- pp. 30-39.
Apprendimento outdoor: Apprendimento outdoor. Si tratta di una modalità di apprendimento che mira a sviluppare
apprendimento focalizzato lo spirito di gruppo e le competenze di leadership attraverso attività esterne all’azien-
sullo sviluppo di uno spirito da.93 Può essere il metodo più adatto per sviluppare competenze legate all’efficacia
di gruppo e di competenze di
leadership attraverso attività del lavoro di gruppo (autoconsapevolezza, problem solving, gestione dei conflitti e
esterne all’azienda). assunzione di rischi). L’apprendimento potrebbe consistere in attività fisiche faticose e
sfidanti oppure in attività strutturate individuali e di gruppo quali scalare muri, percor-
rere sentieri con le corde, cadere all’indietro nelle braccia di altri membri del gruppo,
salire scale e spostarsi da una torre all’altra attraverso un meccanismo attaccato a una
corda che collega le due torri.
A un manager del ristorante Chili’s, durante un outdoor fu richiesto di scalare un
muro.94 A due terzi della salita, il manager si sentì molto stanco. Raggiunse a ogni
modo il traguardo grazie ai consigli e agli incoraggiamenti degli altri membri. Quando
fu chiesto che cosa avesse imparato da questa esperienza, rispose che l’attività gli aveva
fatto capire che il raggiungimento del successo personale dipende dalle altre persone.
Per questa ragione nel suo ristorante viene incentivata la collaborazione per garantire
la soddisfazione dei clienti.
Per essere efficaci i programmi di formazione outdoor devono prevedere esercizi
legati alle competenze che i partecipanti devono sviluppare. Inoltre, in seguito agli
esercizi, il facilitatore delle competenze dovrebbe gestire una discussione sull’eserci-
zio, sui contenuti appresi, sul collegamento con il lavoro e su come stabilire obiettivi
e applicare quanto appreso.95
L’outdoor funziona? Fino a ora non sono state condotte ricerche che valutino l’impatto
di tale apprendimento su produttività e prestazione. A ogni modo, i partecipanti sosten-
gono di arrivare a una maggiore consapevolezza di se stessi e delle proprie modalità di
interazione con gli altri. Una chiave per il successo di questo metodo potrebbe essere
l’insistenza sul fatto che tutti i gruppi partecipano assieme affinché le dinamiche che
inibiscono l’efficacia possano emergere ed essere discusse.
La natura fisica di tale apprendimento e il fatto che ai partecipanti venga chiesto di
entrare in contatto l’uno con l’altro potrebbero accrescere il rischio che l’azienda debba
affrontare lamentele e accuse di negligenza a causa di incidenti, angoscia intenzional-
mente generata e invasione della sfera privata.
Formazione del team lea- sicurezza del volo. La formazione del team leader consiste nell’insegnare ai manager
der: formare il manager o fa- in che modo risolvere i conflitti all’interno del team o aiutare il gruppo a coordinare le
cilitatore di un team. attività o le competenze.
Questa tipologia di formazione impiega diversi metodi. Per esempio la lettura e la
proiezione di video possono trasmettere informazioni a livello di capacità comunica-
tive. I role playing o le simulazioni permettono ai discenti di applicare le competenze
comunicative evidenziate durante la lezione. La Boeing ha utilizzato questa tipologia di
formazione per migliorare l’efficienza dei team che si occupavano della progettazione
dei Boeing 777 (in particolare 250 team, dagli 8 ai 15 membri ciascuno).97 Si trattava
di ingegneri specializzati in diversi ambiti (ingegneri di produzione e di progettazione),
esperti della qualità e professionisti del marketing. In questo tipo di team che è noto
come concurrent engineering team, i membri devono capire in che modo il processo o
il prodotto sul quale lavorano si collega al prodotto finale. Poiché ciascun velivolo 777
contiene milioni di parti è importante che volino assieme!
L’approccio della Boeing consisteva inizialmente in un orientamento che enfatizzava
le modalità lavorative di gruppo. In seguito si assegnavano i compiti e gli addestratori
aiutavano i gruppi a livello di capacità relazionali, soluzione di conflitti e leadership.
Alcune ricerche sostengono che team efficaci sviluppano procedure per identificare
e correggere gli errori, coordinano la raccolta e la condivisione di informazioni e si
sostengono a vicenda.98
Action learning. Ai team vengono assegnati dei problemi sui quali dovranno lavorare
delineando un piano d’azione al quale dovranno attenersi.99 Normalmente questa tipo-
logia di apprendimento prevede la partecipazione di un minimo di 6 persone fino a un
massimo di 30 (compresi anche i clienti e i fornitori). Ci sono diverse possibili variazioni
nella composizione dei gruppi. A volte i team comprendono membri di gruppi interfun-
zionali coinvolti nella soluzione del problema. Il gruppo potrebbe anche essere formato
da dipendenti provenienti da diverse funzioni, concentrati sulle questioni specifiche della
funzione di appartenenza e che partecipano alla soluzione dei problemi identificati. La
società ATC che si occupa della gestione dei servizi pubblici nell’Illinois, ha utilizzato
questa tipologia per accrescere i profitti riducendo i costi operativi.100 I dipendenti sono
stati raggruppati in team che dovevano identificare delle strategie per ridurre i costi e
formulare delle soluzioni efficaci attraverso brainstorming. Gruppi di 5-7 persone si
incontravano una volta la settimana per un paio di ore per un totale di 45-60 giorni. I
gruppi studiavano i problemi e questioni quali la manutenzione preventiva, l’assenteismo,
l’inventario dei pezzi e le procedure d’ispezione per la sicurezza. I team formulavano
idee classificandole in base alla priorità e valutandole considerando i risultati ottenuti.
Le soluzioni proposte permisero all’azienda di risparmiare 1,8 milioni di dollari.
ciò, il passo successivo consiste nel valutare fino a che punto un metodo è in grado di
facilitare l’apprendimento, di favorire l’applicazione dei contenuti, quali siano i suoi
costi di sviluppo (legati alla progettazione del programma) e di esercizio (che si ripe-
tono ad ogni utilizzo, e comprendono le spese per i materiali, le strutture, i formatori e
i discenti) nonché la sua efficacia.
Le ricerche empiriche hanno messo in luce alcune tendenze. In primo luogo, esiste
una certa sovrapposizione fra i risultati di apprendimento che è possibile ottenere con
diversi metodi, ma quelli basati sulla costruzione dei gruppi sono gli unici che si fo-
calizzano tanto sull’apprendimento individuale quanto sulla dimensione collettiva. Se
si vuole migliorare l’efficacia di un gruppo o di una squadra, conviene adottare uno di
questi metodi. In secondo luogo, i metodi basati sulla partecipazione garantiscono un
contesto di apprendimento e possibilità di applicazione dei contenuti formativi migliori
rispetto a quelli basati sulla presentazione. L’e-learning e il blended learning possono
essere molto efficaci quando si tratta di coinvolgere partecipanti dislocati in diverse aree
geografiche, specialmente se comprendono materiali ben progettati, collegamenti con
altre risorse, possibilità di collaborazione e condivisione, e lasciano il controllo nelle mani
dei discenti. L’e-learning e gli altri metodi basati sulla tecnologia sono molto costosi,
ma i risparmi nell’esercizio compensano nel tempo gli elevati costi di sviluppo.
Il budget a disposizione per lo sviluppo può influenzare la scelta del metodo. Se le
risorse finanziarie sono limitate conviene ricorrere alla formazione sul posto di lavoro,
un metodo relativamente economico e comunque efficace. Se le risorse sono consistenti
si possono prendere in considerazione i metodi basati sulla partecipazione, che facilitano
la messa in pratica dei contenuti, come per esempio le simulazioni.
1. Per identificare i punti di forza e di debolezza del programma. Per fare ciò si deve
verificare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la qualità del contesto
formativo e le effettive opportunità di applicazione dei contenuti all’ambito lavora-
tivo.
2. Per verificare se il contenuto, l’organizzazione e la gestione del programma (com-
presi gli orari, la sede, gli insegnanti e i materiali) contribuiscono positivamente
all’apprendimento e all’utilizzo dei contenuti nel contesto lavorativo.
3. Per identificare le popolazioni aziendali che hanno tratto benefici superiori o inferiori
da un programma.
4. Per raccogliere dati di marketing chiedendo ai partecipanti se raccomanderebbero
ad altri il programma, per quale ragione vi hanno preso parte e il loro livello di
soddisfazione.
5. Per valutare i benefici finanziari e i costi del programma.
6. Per confrontare i costi e i benefici della formazione con quelli di investimenti in altre
attività (per esempio, la riprogettazione delle mansioni o una migliore selezione del
personale)
7. Per confrontare i costi e i benefici di diversi programmi e scegliere quello migliore.
Risultati della formazione: I risultati della formazione possono essere classificati in: cognitivi, di competenza,
modalità attraverso cui valuta- emotivi, ricadute organizzative e ROI.101 Nella Tabella 6.8 sono riportati diversi esempi
re l’efficacia di un programma di risultati, e i relativi oggetti e metodi di misurazione. Per valutare l’efficacia di un
formativo.
programma bisogna considerare quelli che corrispondono maggiormente agli obiettivi
iniziali enunciati ai discenti affinché potessero comprendere lo scopo del percorso.
Se questi comprendevano ricadute organizzative quali il miglioramento del sevizio
alla clientela, allora bisogna includere questa dimensione nella valutazione. I risultati
cognitivi e le reazioni dei partecipanti di solito sono raccolti prima che lascino il luogo
in cui avviene la formazione; di conseguenza, queste misure non aiutano a determinare il
livello di applicazione dei contenuti appresi. Le competenze e i risultati emotivi possono
essere impiegati per determinare l’applicazione valutando fino a che punto la formazione
ha modificato i comportamenti, le competenze o gli atteggiamenti, o ha influito diret-
tamente sulle misure di efficacia aziendale (per esempio, l’andamento delle vendite).
La Walgreens è una catena di farmacie negli Stati Uniti che ha deciso di valutare la
formazione in base ai risultati. L’azienda da qualche anno ha introdotto un programma
per gli addetti neo-assunti in sostituzione dell’addestramento sul lavoro impartito tra-
dizionalmente dai responsabili delle farmacie. Il corso consisteva in 20 ore d’aula e 20
Tabella 6.8 ore di supervisione sul posto di lavoro. Poiché l’azienda ha migliaia di negozi, sono stati
Risultati su cui valutare i investiti molto tempo e denaro nello sviluppo di questo progetto, e conseguentemente
programmi di formazione
Non esiste un metodo di valutazione migliore in assoluto. Diversi fattori devono essere
presi in considerazione prima della scelta:103
Determinare i benefici. Per valutare i potenziali vantaggi della formazione, bisogna ri-
considerare le motivazioni alla base dell’intervento. Ad esempio, la formazione potrebbe
essere stata decisa allo scopo di ridurre i costi di produzione o le spese per straordinari,
o per incrementare le vendite. Un certo numero di metodi possono aiutare a valutare i
vantaggi della formazione:
Tabella 6.9 Storia Tradizioni, prassi e miti aziendali; bagaglio di esperienze dei membri
Obiettivi di apprendimento e
di sviluppo durante il processo Obiettivi aziendali Norme, valori e principi che regolano l’organizzazione
di socializzazione Linguaggio Slang e gergo specifici dell’azienda; linguaggio tecnico professionale
Politica Acquisizione di informazioni riguardanti i rapporti di lavoro formali
e informali e le strutture di potere all’interno dell’organizzazione
Persone Rapporti di lavoro positivi e soddisfacenti con i colleghi
Efficacia della prestazione Contenuti da apprendere; efficacia nell’acquisizione e nell’utilizzo
della conoscenze, delle competenze e delle capacità necessarie per
svolgere la mansione
Fonte: Basato su G. T. Chao, A. M. O’Leary-Kelly, S. Wolf, H. Klein e P. D. Gardner, “Organizational Socialization: Its Content and
Consequences,” Journal of Applied Psychology 79 (1994), pp. 730–743.
Socializzazione anticipatrice
• Fornire una descrizione realistica
delle mansione e informazioni
accurate circa gli aspetti positivi
e negativi, tra cui le condizioni Incontro
di lavoro, le caratteristiche • Fornire formazione, lavoro sfidante
dell’azienda e l’ubicazione. e orientamento, riducendo così lo
shock e l’effetto sorpresa. I manager
possono aiutare i neo assunti a
comprendere il proprio ruolo, fornire
informazioni sull’azienda e mostrarsi Integrazione
solidali rispetto allo stress causato • Fornire una valutazione
dal nuovo lavoro delle prestazioni e
informazioni sulle
opportunità di carriera
Socializzazione anticipato- La socializzazione anticipatoria si verifica prima che l’individuo entri a far parte
ria: processo durante il quale dell’organizzazione. Durante questa fase si sviluppano aspettative rispetto all’azienda,
gli individui sviluppano aspet- alla mansione, alle condizioni di lavoro e ai rapporti interpersonali attraverso l’interazio-
tative sull’organizzazione, la
mansione, le condizioni di la- ne con i rappresentanti dell’organizzazione (reclutatori, potenziali colleghi e manager)
voro e i rapporti interpersonali. durante il reclutamento e la selezione. Tali aspettative si basano sulle esperienze di lavoro
pregresse in posizioni analoghe. La fase dell’incontro si avvia quando un dipendente
Fase dell’incontro: fase della inizia un nuovo lavoro; a prescindere da quanto fossero realistiche le informazioni
socializzazione che si verifica fornite durante i colloqui e le visite, gli individui che intraprendono un nuovo lavoro in
quando un dipendente inizia genere avvertono una sensazione di shock e sorpresa.111
un nuovo lavoro.
Nella fase di integrazione, i dipendenti iniziano a gestire con più disinvoltura i
Fase di integrazione: fase propri compiti e i rapporti sociali, sviluppano la capacità di gestire i conflitti lavorativi
della socializzazione durante (per esempio, il troppo lavoro o le richieste contraddittorie) e i conflitti tra le attività
la quale i dipendenti si abi- lavorative e personali e sono interessati alla valutazione delle prestazione da parte
tuano a gestire le necessità
dettate dal lavoro e i rapporti dell’azienda e alle potenziali opportunità di carriera.
sociali. Per poter apportare un contributo pieno ed efficace all’interno dell’organizzazione,
gli individui devono imparare le tre fasi descritte. Per esempio, è probabile che i dipen-
denti convinti di non aver instaurato buoni rapporti di lavoro con i colleghi investiranno
tempo ed energie preoccupandosi di tale aspetto, anziché dedicarsi ad attività di sviluppo
dei prodotti oppure al servizio ai clienti. I dipendenti che completano con successo il
processo di socializzazione, invece, sono più motivati, mostrano maggiore impegno nei
confronti dell’azienda e sono più soddisfatti del proprio lavoro.112
visualizzare moduli sulle fondamenta del settore, la storia e la cultura aziendali. Ogni
modulo è seguito da un gioco che simula un quiz finalizzato a valutare i contenuti ap-
presi, con feedback immediato. Il programma può essere seguito nei tempi scelti dai
partecipanti, è accessibile in varie lingue e da tutto il mondo. L’azienda ha risparmiato
notevoli risorse: le spese di sviluppo del gioco ammontano a circa il 10 per cento della
spesa per l’orientamento in lezioni faccia a faccia. IBM utilizza Second Life per illustrare
ai nuovi assunti la cultura e le prassi aziendali, organizzando riunioni e presentazioni e
favorendo l’interazione tra avatar all’interno di una comunità IBM virtuale.
Il programma di inserimento fornisce ai nuovi manager un’introduzione al lavoro
che dovranno gestire nonché una presentazione della cultura e dei processi dell’azienda.
Per esempio, alla Pella Corporation, produttore di serramenti con sede in Iowa, i nuovi
manager visitano gli stabilimenti produttivi, incontrando i dipendenti e i capi reparto.
Durante le visite, acquisiscono una conoscenza più approfondita del mercato e del pro-
cesso di progettazione, assemblaggio e distribuzione dei prodotti.117 Alla The Limited,
che opera nel settore della vendita al dettaglio di abbigliamento a Columbus (Ohio), i
manager neo assunti trascorrono alcune giornate interagendo con i clienti, leggendo la
storia aziendale, lavorando all’interno dei punti vendita, studiando la concorrenza e le
attività passate e presenti dell’azienda. Per un mese, non hanno alcuna responsabilità
per i compiti legati al loro nuovo incarico. Secondo la filosofia aziendale, i manager
svolgeranno meglio il proprio lavoro se viene concesso loro del tempo per comprendere
le persone, i clienti, l’azienda e le operazioni che dovranno gestire.
Domande
1. Supponete che un manager vi chieda di valutare se un programma di formazione stia
sostenendo la strategia aziendale. Come condurreste questo tipo di analisi? Quali
informazioni cerchereste?
2. Esiste una differenza tra una azienda che favorisce l’apprendimento e una azienda
che favorisce la formazione?
Riepilogo
Le innovazioni tecnologiche, i nuovi mercati e i cambiamenti nelle caratteristiche e
nelle aspettative dei lavoratori hanno portato le aziende a dover rivedere le loro prassi
formative. In questo capitolo si è approfondito l’approccio sistematico alla progetta-
zione formativa, che comprende l’analisi dei fabbisogni, la costruzione di un contesto
di apprendimento, la valutazione della predisposizione dei dipendenti e le questioni
schermo assieme al dipendente ed è tenuto a certificare Secondo Michele Stancer, che lavora allo zoo da ben 28
che l’incontro sia di fatto avvenuto. anni, “Se lavori bene, guadagni di più. È giusto che le
Secondo la funzione RU, il sistema computerizzato di persone si assumano le proprie responsabilità. Lavoro
valutazione della prestazione ha contribuito a richiamare qui da tanto tempo e vedo molti colleghi che si compor-
dipendenti di talento. Gli individui sono attratti da orga- tano come se fossero già in pensione, un atteggiamento
nizzazioni che operano in base a obiettivi di prestazione che non fa bene a nessuno.”
ben definiti, offrono feedback tempestivi e determinano
le politiche salariali sulla base delle prestazioni. I di-
pendenti di vecchia data apprezzano il sistema perché Fonti: T. Henneman, “Employee Performance Management: What’s Gnu at
incoraggia il confronto con i capi, la definizione degli the Zoo?” Workforce Management Online (settembre 2006); J. McGregor,
“Performance Review Takes a Page from Facebook,” BusinessWeek, 12 marzo
obiettivi e gli aumenti di stipendio legati alle prestazioni. 2009, p. 58.
Introduzione
L
e organizzazioni che intendono costruire il proprio vantaggio competitivo sulle
persone devono saper gestire i contributi (comportamenti e risultati) di tutti i
dipendenti.
Un sistema formalizzato di valutazione è lo strumento primario per gestire le pre-
stazioni, ma spesso esso viene inteso come un dovere razionale della funzione risorse
umane che viene trasferito ai manager. Molti di loro vivono la valutazione come un
noioso rituale annuale: completano velocemente e in modo poco accurato le schede
e, dal momento che non amano i confronti e non si sentono in grado di effettuare
valutazioni corrette, finiscono con il dedicare meno tempo possibile alla restituzione
dei feedback. Non deve sorprendere che la maggior parte dei manager e dei loro
collaboratori non amano questo processo! Le ragioni principali sono l’assenza di
confronti periodici, lo scarso coinvolgimento dei valutati e il mancato riconoscimento
delle buone prestazioni.1
Alcuni studiosi arrivano addirittura a sostenere che i sistemi di valutazione sono così
distorti da risultare manipolativi, umilianti, autocratici e controproducenti. La Tabella
7.1 riporta alcune aree di criticità e le possibili soluzioni. È importante prendere atto del
fatto che le carenze non sono dovute alla valutazione in sé, ma piuttosto alle modalità di
sviluppo e impiego del sistema. Come si vedrà in questo capitolo, se gestita correttamen-
te, la valutazione della prestazione può offrire una serie di vantaggi sia ai dipendenti che
all’azienda. Una fase importante del processo di gestione della prestazione è l’esplicita-
zione delle attese nei confronti dei dipendenti, che devono essere collegate agli obiettivi
strategici aziendali. Ciò comporta che i manager almeno una volta all’anno comunichino ai
loro collaboratori i punti di forza e di debolezza nelle loro prestazioni. Un sistema efficace
assicura anche che coloro che svolgono una mansione simile vengano valutati secondo i
medesimi standard. In questo modo si possono identificare i talenti e i dipendenti di minor
valore, e assumere decisioni in merito a promozioni, aumenti e licenziamenti.
Ogni anno, la rivista Fortune pubblica l’elenco delle aziende più reputate a livello
globale. Il Gruppo Hay, che produce questa classifica, sostiene che esse sono guidate
da amministratori delegati consapevoli che una buona valutazione della prestazione
dipende dalla capacità di imparare a motivare le persone legando i contributi alle
Fonte: basato su J. A. Siegel, “86 Your Appraisal Process?” HR Magazine, ottobre 2000, pp. 199-200.
retributivi e promozioni. Infine, potrebbero anche accadere che vengano posti in essere
comportamenti efficaci senza raggiungere i traguardi prefissati. Per esempio, un venditore
eccellente potrebbe in un certo periodo ottenere scarsi risultati pur operando al meglio
perché la situazione economica non è buona, e le persone non comprano.
In sintesi, come si vede nella Figura 7.1, i dipendenti devono possedere determinate
caratteristiche per mettere in atto certi comportamenti e raggiungere i risultati desiderati.
Per ottenere un vantaggio competitivo, le caratteristiche, i comportamenti e i risultati
devono essere collegati alla strategia aziendale. Indipendentemente dalle mansioni e
dall’azienda, sistemi efficaci di gestione della prestazione misurano determinate dimen-
sioni (per esempio, le vendite o certi comportamenti) nel modo più preciso possibile.
Inoltre, tali sistemi svolgono una funzione strategica collegando le misure alle richie-
ste dei clienti interni ed esterni e prevedendo un processo che consente di adattare gli
obiettivi in funzione dei vincoli situazionali. Oltre al fine strategico, i sistemi di gestione
della prestazione assolvono anche a finalità amministrative e di sviluppo. Questi aspetti
verranno esaminati nel paragrafo seguente.
Figura 7.1
Modello di gestione
della prestazione nelle
organizzazioni
Strategia
aziendale
Obiettivi di breve
e lungo termine
Risultati
Caratteristiche Comportamenti
(competenze
individuali individuali
e capacità)
Limiti
situazionali
Cultura
organizzativa
Condizioni
economiche
Obiettivi strategici
Un sistema di gestione della prestazione dovrebbe in primo luogo collegare le attività
dei dipendenti agli obiettivi aziendali. La via primaria per implementare una strategia
consiste proprio nel definire i risultati, i comportamenti e, in una certa misura, le carat-
teristiche dei dipendenti necessarie per la sua attuazione, per poi sviluppare sistemi di
valutazione e feedback in grado di massimizzare la propensione dei dipendenti a esibire
tali caratteristiche, a impegnarsi nei comportamenti e a produrre i risultati desiderati.
Alla Just Born, azienda produttrice di caramelle, il sistema di gestione della presta-
zione rientra nel People Development System (PDS) dell’organizzazione, progettato
per garantire che l’apprendimento e lo sviluppo siano allineati alla strategia aziendale,
contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi e che i dipendenti siano dotati delle
capacità necessarie per svolgere con successo le mansioni presenti e future.4 Il PDS
comprende il processo di gestione della prestazione, i processi legati alla formazione e
allo sviluppo del personale e il processo di pianificazione delle successioni. Le infor-
mazioni contenute in ciascuno di questi sistemi vengono condivise per fare in modo
che, attraverso la formazione e le esperienze sul posto di lavoro, i dipendenti sviluppino
le capacità necessarie per svolgere l’attuale mansione e si preparino a perseguire gli
obiettivi di carriera. Il processo si avvia con un incontro tra il dipendente e il suo capo,
durante il quale si discute del ruolo del dipendente e degli obiettivi strategici della
funzione aziendale in cui opera. Si concordano fino a quattro obiettivi individuali che
contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi della funzione aziendale e consenti-
ranno al lavoratore di eseguire i compiti specifici menzionati nella descrizione della
posizione. Si identificano due competenze che il dipendente deve acquisire o potenziare
e si mette a punto un piano di apprendimento. Durante l’anno, il dipendente e il capo
si incontrano per valutare i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi e nel
miglioramento delle competenze. Le decisioni sullo stipendio prese alla fine di ogni anno
si basano proprio sul raggiungimento degli obiettivi di prestazione e di apprendimento.
Il riquadro “Competere attraverso la globalizzazione” descrive come in questo modo si
possa contribuire anche alla realizzazione di efficaci strategie di internazionalizzazione.
Obiettivi gestionali
Le organizzazioni usano le informazioni sulla gestione della prestazione (le valutazioni,
in modo particolare) per molte decisioni amministrative: gestione delle retribuzioni
(aumenti), premi individuali, promozioni, piani di sviluppo e via dicendo.5
Nonostante si tratti di decisioni importanti, molti manager, che sono la fonte delle
informazioni, considerano il processo di valutazione della prestazione solo come una
procedura necessaria, che bisogna rispettare per adempiere ai propri compiti. Essi non
Obiettivi di sviluppo
La terza finalità della gestione della prestazione consiste nello sviluppare le persone in
modo che siano efficaci nel loro lavoro. Quando qualcuno non consegue una prestazione
a livello delle attese, occorre agire per migliorare le sue aree di debolezza. Il feedback
che viene fornito nel processo di valutazione consente di rendere consapevole un indi-
viduo delle proprie carenze e delle loro cause: per esempio, mancanza di competenze,
di motivazioni o altri vincoli.
I manager spesso non si sentono a proprio agio quando si tratta di porre i loro
collaboratori di fronte alle loro debolezze: anche se sono consapevoli che questo è im-
portante per migliorare l’efficacia del gruppo, sanno che tali confronti possono influire
sulle relazioni quotidiane. Valutare positivamente tutti i collaboratori significa evitare
conflitti, anche se così le finalità legate allo sviluppo non vengono raggiunte.7
Come si vedrà in questo capitolo, ci sono molti aspetti da considerare e una grande varietà
di scelte progettuali che riguardano i sistemi di gestione della prestazione (per esempio:
fonti informative, metodi di misurazione e via dicendo). Non esiste un sistema ideale che
possa essere implementato in tutte le aziende. Per conseguire le finalità strategiche, ge-
stionali e di sviluppo si devono peraltro soddisfare una serie di condizioni, riassunte nella
Tabella 7.2.8 In primo luogo, si deve garantire la coerenza con i valori e le credenze che
definiscono la cultura organizzativa. Per esempio, se si considera fondamentale il coin-
volgimento dei dipendenti si dovrebbe fare ricorso alle auto-valutazioni e al giudizio dei
pari. Poi, è necessario ottenere il sostegno esplicito dell’Amministratore Delegato e di tutto
il gruppo dirigenziale di vertice. Le ricerche empiriche dimostrano che in molte aziende
questi soggetti svolgono un ruolo centrale nella progettazione e nell’implementazione del
sistema, e quanto più questo accade, tanto più i loro collaboratori a livelli inferiori assume-
ranno su di sé la responsabilità di garantire il completamento delle valutazioni e il corretto
utilizzo del processo in tutta l’organizzazione.9 La terza condizione è che siano identificate
delle misure per le aree di prestazione più critiche a livello aziendale. Esse vengono a
costituire una sorta di barometro, o quadro di controllo, attraverso cui formarsi un’idea
sull’andamento dell’azienda rispetto al raggiungimento dei suoi obiettivi strategici. Ancora
(quarta condizione), i valutati devono poter individuare con chiarezza il collegamento
fra i compiti svolti, la descrizione della posizione e i risultati o gli obiettivi che vengono
inseriti nel loro piano di prestazione. Bisogna anche accertare che la valutazione avvenga
in modo equo e obiettivo, rispetto a standard di prestazione prefissati e ben compresi da
tutti o considerando i contributi dei singoli in termini comparativi in relazione a quelli
Fonte: basato su L. Weatherly, Performance Management: Getting It Right from the Start (Alexandria, VA: Society for Human
Resource Management, 2004); H. J. Bernardin, C. M. Hagan, J. S. Kane, e P. Villanova, “Effective Performance Management: A
Focus on Precision Customers, and Situational Constraints,” in Performance Appraisal: State of the Art in Practice, d. J. S. Smither
(San Francisco: Jossey-Bass, 1998), pp. 3-48.
forniti dai colleghi. In questo modo si possono identificare e distinguere livelli di eccel-
lenza, adeguatezza e insufficienza. I valutatori (sesta condizione) devono essere formati
su come utilizzare il sistema e su come fornire feedback in modo continuativo e durante
gli incontri formali di valutazione. Per rendere efficace il sistema (settima condizione) si
deve prevedere un collegamento fra le valutazioni e le ricompense monetarie, e perché
tutto ciò si traduca in motivazione è necessario che il programma di incentivazione sia
comunicato e compreso da tutti. Anche la formazione e lo sviluppo del personale (ottava
condizione) devono essere collegate agli esiti delle valutazioni, definendo obiettivi spe-
cifici quali per esempio la partecipazione a corsi o altre azioni mirate. Infine, è necessario
dedicare attenzioni e risorse alla valutazione dell’efficacia del sistema: si tratta di accertare
La Kimberly-Clark ha sviluppato un nuovo sistema di gestione obiettivi raggiunti. Le informazioni più recenti sulla prestazione,
della prestazione meglio allineato al piano strategico dell’or- come risultati e osservazioni comportamentali, sono rese dispo-
ganizzazione di trasformarsi da azienda produttrice di prodotti nibili per essere utilizzate durante le riunioni di valutazione. Tutti
di consumo ad azienda globale nel settore dell’igiene e della gli utenti sono stati formati all’utilizzo del sistema attraverso
salute. La base del nuovo sistema era una valutazione mul- lezioni in aula tradizionali e online.
tidimensionale che consentiva alla funzione RU di stabilire le Il nuovo sistema ha consentito di raggiungere ottimi risultati.
aspettative e valutare le prestazioni in base a obiettivi aziendali È disponibile in 14 lingue di modo che tutti i dipendenti di
e comportamenti sul posto di lavoro. Il sistema è incentrato su Kimberly-Clark nel mondo abbiano accesso a un sistema
quali obiettivi sono stati raggiunti e attraverso quali modalità. comune di gestione della prestazione. Sono stati inoltre
I dipendenti forniscono un elenco di colleghi che desiderano sviluppati un nuovo modello di sviluppo delle competenze
includere nel proprio gruppo di valutazione; è inoltre previsto un di leadership e un sistema di retribuzione legato al sistema
processo di calibrazione secondo il quale i manager si riuniscono di gestione della prestazione, che consente ai manager di
per esaminare insieme le valutazioni assegnate ai membri del differenziare meglio il salario e i premi dei dipendenti che
proprio team e garantire la coerenza delle valutazioni a livello evidenziano prestazioni eccellenti, adeguate e insufficienti.
aziendale. Tutti i cosiddetti “colletti bianchi” devono stabilire La valutazione del nuovo processo è stata condotta attraverso
obiettivi individuali allineati al settore di business e agli obiettivi indagini tra i dipendenti e focus group; secondo il personale,
aziendali. Per i manager, la gestione della prestazione prevede il nuovo sistema si è rivelato utile per favorire feedback e coa-
una valutazione di sei competenze di leadership globale: visione, ching più costanti dai rispettivi capi e allineare maggiormente
ispirazione, innovazione, capacità decisionale, collaborazione e gli obiettivi di prestazione alla strategia aziendale, rendendoli
sviluppo dei talenti. L’intero sistema è online: gli obiettivi indivi- così più rilevanti e significativi.
duali sono consultabili in un’area sicura dell’intranet aziendale
e manager e dipendenti possono accedere per esaminare gli Fonte: S. Miller, “Kimberly-Clark Corp.,” HR Magazine, novembre 2006, pp. 64–68.
in quale misura esso favorisca l’allineamento fra le prestazioni individuali, gli obiettivi
strategici e indicatori finanziari, quali il ROI. In base a queste valutazioni il sistema di
gestione della prestazione potrebbe richiedere degli aggiustamenti.
La General Semiconductor ha dipendenti sparsi in tutto il mondo, alcuni dei quali
capaci di parlare anche cinque lingue. La sede centrale è a Long Island, vicino a New
York, ma solo 200 persone sulle 5.600 assunte lavorano negli Stati Uniti. Ogni giorno
le fabbriche dislocate in varie sedi europee, a Taiwan e in Cina producono oltre 17 mi-
lioni di componenti destinati a molti settori, dalla produzione di automobili ai telefoni
cellulari e alle lavastoviglie.
Per sostenere la propria crescita, la General Semiconductor ha avvertito il bisogno
di identificare un set di valori di base e di verificare che fossero seguiti nelle sedi di
tutto il mondo. Sono stati definiti otto valori, che vengono chiamati “principi cultura-
li”: integrità, passione per la soddisfazione dei clienti, rispetto ed empowerment nei
confronti dei dipendenti, tecnologia e innovazione, miglioramento continuo, teamwork,
soddisfazione sul lavoro e uno spirito competitivo e vincente. Per diffondere tali valori
in tutta l’azienda è stato utilizzato un programma di leadership e di problem-solving
Congruenza strategica
Congruenza strategica: livel- La congruenza strategica riguarda il livello di coerenza fra il sistema di gestione della
lo di coerenza fra le prestazioni prestazione e la strategia, gli obiettivi e la cultura aziendale. Per esempio, se si intende
che il sistema di valutazione puntare sulla qualità del servizio reso alla clientela, allora il sistema di gestione della
richiede nei diversi ruoli or-
ganizzativi e la strategia, gli prestazione dovrebbe valutare quanto i dipendenti stiano effettivamente operando in
obiettivi e la cultura dell’azien- questa direzione. Il criterio della congruenza strategica evidenzia la necessità che il
da. sistema orienti i dipendenti a operare in modo da contribuire al successo dell’organiz-
zazione. Ciò significa anche che il sistema deve essere sufficientemente flessibile da
poter essere modificato in base ai cambiamenti nella direzione strategica aziendale.
Molte aziende quali Hewlett-Packard, Federal Espress e Coca Cola hanno intro-
dotto la misurazione dei fattori critici di successo (FCS) nei sistemi di gestione della
prestazione.11 Con questa locuzione si designano i fattori dai quali dipende il vantaggio
competitivo nella realizzazione della strategia aziendale; le aziende elencate valutano
esplicitamente i comportamenti dei dipendenti che si riflettono nel conseguimento
dei fattori critici di successo, aumentando per questa via l’importanza attribuita a tali
comportamenti. I dipendenti sono considerati responsabili, e possono essere premiati
per comportamenti che aiutano l’azienda a migliorare questi aspetti.
Si prenda per esempio un’azienda farmaceutica che intenda aumentare la propria
quota nel mercato europeo con prodotti dermatologici.12 Per fare ciò, essa dovrà ridur-
re il ciclo di sviluppo dei nuovi prodotti, attrarre e trattenere i talenti nelle funzioni di
ricerca e ottenere la massima efficacia nella gestione dei gruppi che lavorano sui pro-
getti di innovazione. Si tratta di competenze fondamentali per avere successo in questo
settore, e a esse occorre collegare direttamente le misure di prestazione, che potranno
riguardare per esempio: il numero delle domande di immissione di nuovi farmaci sul
mercato presentate alle autorità competenti; la percentuale di approvazioni; il tasso di
abbandono volontario da parte dei ricercatori più esperti; il grado di collaborazione nel
gruppo di ricerca. Le fonti informative su cui si basano tali misure comprendono le de-
cisioni di autorità esterne, il feedback ottenuto attraverso indagini di clima nei team di
ricerca, e i tassi di turnover. Le misure descritte possono essere utilizzate per assegnare
responsabilità a singoli individui o a interi gruppi.
Una sfida che le aziende si trovano oggi ad affrontare riguarda la misurazione di
molti aspetti difficilmente quantificabili, ma che influiscono notevolmente sulla profit-
tabilità quali, per esempio, la fiducia dei consumatori e la soddisfazione dei dipendenti.
Per costruire sistemi efficaci di valutazione per queste dimensioni i manager devono:13
hanno un impatto significativo sulla soddisfazione della clientela e sui risultati eco-
nomici. In conseguenza di ciò è stato predisposto un programma di formazione per
i responsabili di reparto con l’obiettivo di aiutarli a interpretare in modo ottimale il
loro ruolo nella gestione delle risorse umane;15
• verificare che le azioni intraprese e gli investimenti fatti abbiano prodotto il risultato
desiderato.
La maggior parte dei sistemi di valutazione della prestazione tendono a rimanere inva-
riati nel tempo, ma se si modifica la strategia aziendale dovrebbero cambiare anche i
comportamenti richiesti ai dipendenti.16 L’eccessiva stabilità dei sistemi di valutazione
forse spiega perché molti manager ritengono che abbiano un impatto molto limitato
sull’efficacia organizzativa.
Validità
Validità: grado in cui una mi- Una misurazione è valida se è in grado di rilevare tutti gli aspetti rilevanti – e solo quelli
sura riesce a cogliere tutti gli rilevanti – di una prestazione. Questo concetto viene spesso reso attraverso l’espressio-
aspetti rilevanti di una presta- ne “validità di contenuto”. Per essere valida una misura non deve essere contaminata.
zione lavorativa.
Come si può vedere nella Figura 7.2, uno dei cerchi rappresenta la “vera” prestazione
lavorativa: tutti gli aspetti della prestazione sono rilevanti per avere successo in quella
mansione. Le aziende però dispongono solo di alcune misure, per esempio giudizi dei
supervisori su alcuni aspetti dimensioni o risultati. Il criterio della validità consiste
nell’operare in modo da massimizzare la sovrapposizione fra la prestazione lavorativa
e la misurazione della stessa (area di intersezione fra i due cerchi).
Una misura di prestazione è deficiente se non considera molti aspetti rilevanti
(cerchio a destra). Per esempio, se in una grande università si stabilisse di valutare i
professori solo per le attività di ricerca la misura potrebbe essere considerata deficiente
dal momento che trascura un aspetto rilevante della prestazione come l’insegnamento.
Una misurazione si dice contaminata quando considera aspetti irrilevanti, o che non
si collegano alle mansioni svolte (cerchio a sinistra). Si dovrebbe cercare di minimizzare
Figura 7.2
Contaminazione e deficienza
in una misura di prestazione
Misura
Prestazione
della
reale
prestazione
Attendibilità
Attendibilità: consistenza L’attendibilità si riferisce alla consistenza di una misura. In particolare, l’“attendibilità
di una misura di prestazione, intersoggettiva” corrisponde alla consistenza dei giudizi emessi da diversi valutatori
o grado di purezza rispetto a che si trovino a giudicare la prestazione di un dipendente. In sostanza, si dirà che una
errori casuali.
misura di prestazione soddisfa la proprietà di attendibilità quando due soggetti giungono
indipendentemente a una valutazione uguale, o molto simile, sull’operato di un terzo
soggetto. Le ricerche empiriche dimostrano che le misure basate su giudizi soggettivi
da parte dei supervisori sono in genere poco attendibili.17
Oltre a quella intersoggettiva, è importante anche l’attendibilità “nel tempo”. Una
misura che sia soggetta a forti variazioni non assicura questa proprietà. Per esempio,
se si decidesse di valutare i commessi di un grande magazzino per le vendite effettuate
mese per mese ci si troverebbe a dover considerare i fenomeni di stagionalità. A maggio
chi lavora nel settore giardinaggio ottiene facilmente volumi di vendita elevati, mentre
nel settore abbigliamento uomo risultano piuttosto bassi. Per ottenere misure più at-
tendibili nel tempo converrebbe allungare l’orizzonte della valutazione considerando
le vendite su base annuale.
Accettabilità
Accettabilità: quanto una L’accettabilità riguarda la reazione dei valutatori e dei valutati a una misura di presta-
misura è considerata soddisfa- zione. Molte misure estremamente elaborate sono valide e attendibili, ma richiedono
cente e adeguata da parte di talmente tanto tempo che i manager preferiscono non usarle. Altre volte capita che siano
coloro che la utilizzano.
i valutati a non accettare una determinata misura.
L’accettabilità da parte dei dipendenti è influenzata dalle loro percezioni in merito
all’equità complessiva del sistema di gestione della prestazione. Come si vede nella
Tabella 7.3, esistono tre categorie di equità percepita: procedurale, interpersonale e di-
stributiva. La tabella mostra in modo particolare come lo sviluppo, l’uso e i risultati di
un sistema di gestione della prestazione possano agire sulle percezione di equità. Molti
studi empirici hanno dimostrato che sistemi percepiti come non equi vengono criticati,
non sono utilizzati in modo corretto e diminuiscono la motivazione dei dipendenti a
migliorare.18 Per questa ragione i manager dovrebbero seguire le avvertenze riportate
nella colonna “implicazioni” della tabella.
Tabella 7.3
Categoria Rilevanza per il sistema di Implicazioni
Categorie di equità percepita
di equità gestione della prestazione
e implicazioni per i sistemi di
gestione della prestazione Equità Sviluppo • Dare ai manager e ai dipendenti l’opportunità
procedurale di partecipare allo sviluppo del sistema.
• Sviluppare standard consistenti nella
valutazione dei diversi dipendenti.
• Minimizzare gli errori e le distorsioni nella
valutazione.
Equità Uso • Fornire un feedback continuo e completo.
interpersonale • Permettere ai dipendenti di mettere in
discussione la valutazione.
• Fornire feedback in un clima di rispetto e
cortesia.
Equità Risultati • Comunicare le aspettative riguardanti le
distributiva valutazioni e gli standard di prestazione.
• Esplicitare i collegamenti con i sistemi di
ricompensa.
Fonte: Adattato da S. W. Gilliland and J. C. Langdon, “Creating Performance Management Systems That Promote Perceptions
of Fairness,” in Performance Appraisal: State of the Art in Practice, ed. J. W. Smither. Copyright ©1998 Jossey- Bass, Inc. Questo
materiale è utilizzato con l’autorizzzione di John Wiley & Sons, Inc.
Specificità
Specificità: grado in cui una La specificità di una misura riguarda la chiarezza delle indicazioni che offre ai dipendenti
misura di prestazione esplicita in merito alle aspettative che gravano su di loro, e ai comportamenti che devono attuare
con chiarezza le aspettative per corrispondere a tali attese. La specificità è rilevante sia per le finalità strategiche
che gravano sui dipendenti e
le modalità per corrispondere che per quelle di sviluppo. Se una misura non specifica adeguatamente cosa deve fare
alle stesse. un dipendente per aiutare l’azienda a conseguire gli obiettivi strategici, non raggiunge
la prima finalità; se non consente di evidenziare eventuali carenze, è molto improbabile
che il dipendente possa correggere la propria prestazione.
Il riquadro “Competere attraverso la sostenibilità” descrive come il sistema di valuta-
zione che enfatizza i risultati finanziari di breve termine possa pregiudicare i risultati
futuri dell’azienda.
L’approccio comparativo
L’approccio comparativo prevede che il valutatore operi ponendo a confronto i soggetti
valutati. In questa impostazione di solito la prestazione o il valore di un individuo sono
colti solo in termini generali, dato che lo scopo è essenzialmente quello di stabilire una
scala ordinata. Sono almeno tre le tecniche che possono essere utilizzate a questo scopo:
la graduatoria, la distribuzione forzata e il confronto a coppie.
Azionisti e proprietari delle aziende si aspettano che manager e alla rischiosità dei prestiti e alla capacità creditizia del contraente;
dipendenti lavorino per far crescere il valore dell’organizzazione, tali obiettivi, anche ove presenti, venivano ignorati per via di
di norma misurato in base al prezzo delle azioni. Un altro obiet- condizioni del mercato favorevoli che offrivano a dipendenti,
tivo finanziario è l’incremento dei profitti attraverso l’aumento manager e dirigenti degli istituti di credito ipotecario opportunità
del volume delle vendite o la riduzione dei costi. Un’attenzione di guadagnare bonus e profitti da record. Si pensi per esempio
eccessiva a tali obiettivi non potrebbe tuttavia danneggiare, all’attività di base del settore mutui, cioè la concessione di pre-
anziché accrescere, la sostenibilità dell’organizzazione? stiti ipotecari per l’acquisto di immobili. I funzionari del servizio
L’ossessione del raggiungimento degli obiettivi finanziari trime- prestiti vengono valutati sulla base del numero e dell’entità dei
strali spesso risulta controproducente per il conseguimento di prestiti concessi e di norma ricevono una commissione per ogni
una crescita sostenibile dei profitti. Secondo i risultati di uno mutuo accordato, così come gli agenti ipotecari che favoriscono i
studio condotto tra 31 società quotate in borsa, le organizzazioni contatti tra prestatori e creditori; con tutta probabilità, riceveran-
che raggiungevano i risultati finanziari migliori erano guidate da no valutazioni negative e perderanno il lavoro se non dimostrano
amministratori delegati che stabilivano obiettivi finanziari sfidan- di raggiungere l’obiettivo del loro lavoro, cioè concedere mutui.
ti e comunicavano una visione dell’azienda incentrata non solo Le valutazioni della prestazione non erano influenzate negati-
sul profitto, ma su fattori quali la creazione di prodotti innovativi, vamente dalla concessione di prestiti “rischiosi” o dall’invio di
l’offerta di un servizio eccellente ai clienti o il miglioramento richieste poi bocciate. Nel breve periodo, l’obiettivo era far sì
della qualità della vita. Secondo un altro studio, la causa prin- che le richieste di mutuo superassero con successo la fase di
cipale delle difficoltà dei dipendenti nell’incrementare i profitti valutazione e approvazione. Le conseguenze nel lungo periodo
e innovare era un’attenzione eccessiva ai risultati finanziari di dell’insolvenza dei contraenti non si sarebbero ripercosse né sul
breve periodo. Del 40 per cento circa dei dipendenti che hanno funzionario né sull’agente perché i mutui venivano venduti in
dichiarato di lavorare in un gruppo con carenze di prestazione, pacchetti ad altri istituti finanziari.
un terzo affermava che il proprio gruppo evidenziava prestazioni Il fallimento degli istituti di credito ipotecario ricorda dramma-
eccellenti, ma ha mostrato un calo quando i manager hanno ticamente che i manager sono consapevoli del forte potenziale
innalzato gli standard di prestazione, riducendo al tempo stesso motivazionale degli obiettivi di prestazione, in particolare di
il budget e il personale . quelli legati agli incentivi finanziari individuali. Devono per-
La crisi finanziaria, aggravata dal fallimento di società di credito tanto accertarsi che tali obiettivi incoraggino comportamenti
ipotecario come Countrywide Financial, rappresenta un impor- che l’azienda desidera premiare e non causino conseguenze
tante insegnamento sull’importanza degli obiettivi finanziari indesiderate. Inoltre, è importante considerare non solo “quali
per motivare la prestazione e sugli svantaggi legati all’eccessiva risultati” si ottengono, ma anche “come”: ciò implica la valu-
enfasi su obiettivi di prestazione limitati. Funzionari del servizio tazione dei comportamenti e delle competenze e la verifica che
prestiti, periti incaricati delle valutazioni immobiliari, dipendenti i risultati siano ottenuti seguendo un modello etico in linea con
dei gruppi operanti nel mercato dei capitali e amministratori i valori aziendali.
delegati ricevevano bonus e generavano attività future se rag-
giungevano gli obiettivi di concedere mutui, valutare immobili Fonti: C. Hymowitz, “When Meeting Targets Becomes the Strategy, CEO Is on
the Wrong Path,” The Wall Street Journal, 8 marzo 2005, p. B1; W. Cascio e P.
o accorpare e vendere prestiti ipotecari. Le valutazioni della Cappelli, “Lessons from the Financial Services Crisis,” HR Magazine, gennaio
prestazione non contemplavano obiettivi di prestazione legati 2009, pp. 47–49.
La graduatoria semplice consiste nell’ordinare i valutati secondo una scala dal migliore
al peggiore. Nella graduatoria con metodo alternato si parte dalla lista dei valutati e si
comincia a stabilire chi sia il migliore in assoluto, cancellandolo. Tra i nomi rimasti si
provvede poi a identificare il peggiore, cancellandolo. Il processo viene ripetuto alter-
nando ogni volta la designazione del migliore e del peggiore fra chi resta.
Il metodo della distribuzione forzata prevede l’utilizzo di una tavola che indica al mana-
ger le percentuali di valutati da collocare nelle diverse categorie di giudizio. L’esempio
riportato nella Tabella 7.4. mostra come la Merck combini la prestazione della divisione
con quella individuale per stabilire la distribuzione che deve essere seguita. Per esempio,
se la divisione ha una prestazione “non accettabile” la valutazione più elevata (TF=
Top 5%) può essere utilizzata solo per l’1% dei dipendenti, mentre in una divisione che
riporta una prestazione “eccellente” la percentuale sale all’8%.
Il metodo della distribuzione forzata costringe i manager a valutare i dipendenti in
base a una regola distributiva e non rispetto alle prestazioni effettive. Per esempio, in
una divisione che raggiunga un WD (“distinto”) anche se tutti i dipendenti avessero
ottenuto una buona prestazione il manager dovrebbe comunque attribuire nel 2% dei
casi un giudizio “non accettabile”.
I sostenitori di questa impostazione ritengono che siano i metodi migliori per identifi-
care da un lato i dipendenti ad alto potenziale, per i quali prevedere corsi di formazione,
promozioni e premi monetari, dall’altro quelli meno produttivi, che devono essere aiutati
a migliorare o ai quali verrà chiesto di lasciare l’azienda. In questo modo si evita il
rischio che a uscire siano i dipendenti più validi, cosa che accadrebbe sicuramente se
si sentissero trattati come quelli peggiori, e si evita che chi ha scarse prestazioni possa
Tabella 7.4 impedire di fatto a soggetti di talento di entrare nell’azienda. I sostenitori sono convinti
Linee guida della distribuzione che le distribuzioni forzate costringano i manager ad assumere decisioni difficili – che
forzata in Merck verranno perciò basate sulle effettive prestazioni – piuttosto che essere generosi con
tutti. I critici invece sostengono che queste procedure sono arbitrarie, e potrebbero ab-
Distribuzione delle valutazioni
individuali in relazione alla
prestazione della divisione di bassare il morale imponendo una valutazione negativa anche qualora in un gruppo tutti
appartenenza i membri esprimano una prestazione di qualità. Il rischio è ovviamente molto superiore
Valutazione Tipo EX WD HS RI NA
dei dipendenti di valutazione Eccezionale Distinta Elevata Migliorabile Non accettabile
TF Top 5% Relativa 8% 6% 5% 2% 1%
OU Distinta Assoluta
VG Molto buona Assoluta 71% 75% 75% 78% 79%
GD Buona Assoluta
LF Peggiore 5% Relativa
NA Non accettabile Assoluta 1% 2% 5% 8% 10%
Fonte: Pubblicato su concessione di The Conference Board, New York City. Dati offerti da Merck & Co.; Tabella di Kevin J. Murphy, University of Rochester.
se non si considera la prestazione del gruppo: una squadra molto efficiente si troverebbe
in questo caso con una percentuale di soggetti con prestazioni valutate non adeguate
uguale a quella di una squadra non efficiente.
Nonostante i potenziali problemi, molte aziende adottano le valutazione forzate. Per
esempio la Merck le applica anche nella sua consociata italiana. Esse possono essere
considerate etiche solo se la procedura è comunicata con chiarezza, il sistema è parte
di una cultura aziendale orientata a valori positivi (per esempio, innovazione, miglio-
ramento continuo e via dicendo) e se i dipendenti hanno la possibilità di discutere le
valutazioni ricevute.
Nel metodo del confronto a coppie si valutano tutti i dipendenti di un gruppo di lavoro
a due per volta, assegnando un punteggio pari ad 1 a quello che ha una prestazione
considerata migliore. Una volta confrontate tutte le coppie, si possono sommare i punti
ottenuti ottenendo così un punteggio totale, che viene assunto come prestazione del
dipendente.
Il confronto a coppie richiede più tempo quanto più l’organizzazione è piatta. Un
manager che supervisiona 10 dipendenti dovrà effettuare 45 confronti, ma se i compo-
nenti del gruppo aumentano a 15 ne serviranno 105.
L’approccio comparativo è utile per differenziare le prestazioni dei dipendenti,
eliminando di fatto i problemi legati alla generosità, all’appiattimento o alla severità.
Questo è importante soprattutto se le valutazioni vengono usate come base per assumere
decisioni gestionali, quali aumenti retributivi e promozioni. Oltre a ciò, le procedure
sono relativamente semplici da costruire e, in molti casi, anche facili da usare. Per queste
ragioni spesso vi è una buona accettabilità da parte dei valutatori.
Uno svantaggio è legato alla difficoltà di legare le valutazioni agli obiettivi strategici
aziendali, se non in modo molto generale. Inoltre, la loro effettiva validità e attendibi-
lità dipendono dai valutatori, e in generale sono modeste. Alcune aziende ricorrono a
valutazioni multiple per ridurre l’effetto di possibili pregiudizi, ma questa soluzione è
costosa e complessa e viene adottata molto di rado.
Inoltre, queste tecniche non soddisfano il requisito della specificità rispetto all’esigenza
di feedback. Potendosi basare solo su una valutazione relativa, gli individui sono totalmente
inconsapevoli di cosa dovrebbero fare per migliorare la loro prestazione. Ciò comporta
che il manager deve impegnarsi a fornire un feedback specifico che vada oltre l’aspetto
puramente valutativo. Infine, molti soggetti sono poco propensi ad accettare giudizi basati
su un approccio comparativo, che dipendono dal rapporto fra la loro prestazione e quella
dei colleghi (standard normativo) piuttosto che da un criterio assoluto.
Le scale di valutazione grafiche sono la tecnica più comune nell’approccio per attributi.
La Tabella 7.5 mostra un esempio desunto da un’azienda manifatturiera. Come si vede,
esse si sostanziano in una lista di tratti o caratteristiche che vengono usati per valutare
Tabella 7.5 Le seguenti aree della prestazione sono rilevanti per la maggior parte delle posizioni. Indicate il
Esempio di una scala di
vostro giudizio in merito a ciascuna dimensione cerchiando il punteggio appropriato.
valutazione grafica
VALUTAZIONE
Dimensione della prestazione Eccellente Distinto Lodevole Adeguato Non sufficiente
Conoscenza 5 4 3 2 1
Comunicazione 5 4 3 2 1
Capacità di giudizio 5 4 3 2 1
Competenze manageriali 5 4 3 2 1
Qualità della prestazione 5 4 3 2 1
Teamwork 5 4 3 2 1
Competenze interpersonali 5 4 3 2 1
Iniziativa 5 4 3 2 1
Creatività 5 4 3 2 1
Problem solving 5 4 3 2 1
un dipendente alla volta su una scala a cinque livelli. Il valutatore indica il livello di
possesso per ogni singolo tratto da parte del soggetto valutato. Le scale possono presen-
tare dei punteggi (scala discreta) o corrispondere a un continuum sul quale il valutatore
porrà un segno (scala continua).
Iniziativa + + + 7
Intelligenza 0 + + 6
Relazioni interpersonali – – 0 2
L’approccio comportamentale
Questa impostazione mira a individuare i comportamenti che un dipendente deve porre
in atto per essere efficace nello svolgimento del proprio lavoro. I manager sono chiamati
a rilevare fino a che punto i valutati abbiano adottato tali comportamenti. Di seguito
vengono approfondite tre tecniche basate su questo approccio.
La tecnica degli incidenti critici consiste nel tenere un registro in cui annotare specifici
esempi di prestazioni efficaci e non per ciascun dipendente. Ecco un esempio relativo
a un riparatore di elettrodomestici:
Un cliente chiama telefonicamente per lamentarsi del frigorifero che non raffredda e fa dei rumori (un colpo)
ogni cinque minuti. Il tecnico diagnostica la causa del problema e controlla che nel suo camion ci siano tutti i
pezzi e i ricambi necessari. Quando scopre di non averli, li prenota nel magazzino centrale in modo da poter
procedere alla riparazione al più presto.
Gli incidenti critici offrono un feedback specifico al valutato sulla sua prestazione in
termini di punti di forza e di debolezza e di comportamenti da adottare per essere in linea
con la strategia aziendale. Molti manager però non sono inclini a rilevarli ogni giorno o
almeno una volta alla settimana. Inoltre, può essere difficile confrontare le prestazioni
di più dipendenti poiché ciascun episodio è specifico per un singolo individuo.
Figura 7.3
Esempio di scala
di valutazione dei Prepararsi per il compito
comportamenti BARS per un
agente di polizia stradale È sempre in anticipo, con tutto
l’equipaggiamento necessario e pronto
Fonte: adattato da R. Harvey, per operare. Impiega il tempo a sua
“Job Analysis,” in Handbook
of Industrial & Organizational disposizione per rivedere le note sul turno
Psychology, 2nd ed., ed. M. precedente e per aggiornarsi con tutte
Dunnette and L. Hough (Palo Alto, le informazioni disponibili prima di uscire,
CA.: Consulting Psychologists prendendo degli appunti.
Press, 1991), 138.
È sempre in anticipo, con tutto
l’equipaggiamento necessario e pronto
per operare. Verifica cosa è accaduto nei
turni precedenti prima di uscire.
al servizio fornito agli utenti e le attività di feedback e rinforzo hanno migliorato le pre-
stazioni del personale. La Figura 7.4 illustra i miglioramenti evidenziati dai dipendenti
nella gestione contabile dopo l’intervento di feedback e rinforzo: la dicitura “situazione
iniziale” si riferisce agli indicatori della gestione della contabilità prima dell’intervento,
mentre la dicitura “settimane dei colloqui” si riferisce alla fase in cui si conducevano
colloqui con i dipendenti per illustrare loro le rispettive mansioni. Risultati analoghi
Figura 7.4
Il miglioramento nella
sono stati osservati rispetto alla frequenza dell’adozione di comportamenti di sicurezza
gestione contabile dopo il in uno stabilimento produttivo.28
ricorso alle tecniche OBM
100
95
La gestione contabile in percentuale
90
85
80
75
70
65
60
55
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21
Situazione iniziale Settimane dei colloqui Intervento
Fonte: K. L. Langeland, C. M. Johnson e T. C. Mawhinney, “Improving Staff Performance in a Community Mental Health Setting: Job Analysis, Training, Goal Setting,
Feedback, and Year of Data,” Journal of Organizational Behavior Management 18 (1998), pp. 221–243.Le parti che ho evidenziato variano inspiegabilmente
rispetto ai dati contenuti nella nota 33 della bibliografia a fine capitolo
L’assessment center
Nonostante sia generalmente impiegato per decisioni relative al reclutamento e alla
promozione, il processo dell’assessment center è stato anche utilizzato come metodo
Assessment center: processo per la misurazione delle performance manageriali.29 Durante un assessment center di
durante il quale molteplici norma i partecipanti svolgono una serie di compiti simulati, come discussioni di gruppo
valutatori giudicano le pre- senza leader, esercizi di in-basket e attività di role-playing. I valutatori osservano il
stazioni dei dipendenti in una
serie di esercizi. comportamento dei partecipanti e ne valutano le capacità o le potenzialità manageriali.
Tale metodologia offre il vantaggio di fornire una valutazione in un certo senso
obiettiva delle prestazioni individuali nello svolgimento di compiti manageriali; inol-
Gli effetti positivi sulla prestazione aziendale sono spiegabili in primo luogo con-
siderando il processo di fissazione degli obiettivi: il coinvolgimento dei dipendenti
in questa fase aumenta la probabilità che le prestazioni dei singoli risultino collegate
efficacemente agli obiettivi strategici aziendali. SecureWorks Inc., una piccola azienda
di 100 dipendenti che fornisce servizi di sicurezza informatica, retribuisce il personale
in base alle prestazioni.37 La retribuzione è legata ai risultati, non agli sforzi profusi nel
lavoro. Quando le politiche retributive sono collegate alla prestazione, è essenziale che i
dipendenti comprendano quali sono gli obiettivi di prestazione e come conseguirli, notino
che il salario è di fatto basato sulla prestazione (in altri termini, coloro che evidenziano
prestazioni insufficienti ricevono uno stipendio inferiore e ricompense diverse rispetto
a coloro che mostrano prestazioni eccellenti) e siano persuasi che il sistema di gestio-
ne della prestazione impiegato per determinare il salario sia equo. Alla SecureWorks,
la squadra dirigenziale stabilisce gli obiettivi aziendali all’inizio dell’anno e questi
vengono esposti nella sede dell’azienda, di modo che i dipendenti possano vederli. I
manager collaborano con i rispettivi gruppi per fissare obiettivi di reparto allineati agli
obiettivi aziendali e ciascun dipendente riceve un set di obiettivi che viene esaminato e
concordato con il capo. Gli obiettivi sono realistici, misurabili, raggiungibili e allineati
agli obiettivi dell’azienda. Durante l’anno si offrono svariate opportunità ai dipendenti
di ottenere ricompense per le loro prestazioni, per esempio con aumenti di salario legati
all’andamento del costo della vita o la possibilità di ottenere premi in azioni vincolate
e bonus. A seconda della prestazione evidenziata, i dipendenti possono ricevere tutti i
premi offerti oppure nessuno. L’amministratore delegato esamina le proposte salariali per
ciascun lavoratore basate su un’autovalutazione della prestazione e su una valutazione
operata dal manager, entrambe riviste dal vicepresidente della funzione risorse umane.
officina perché non funzionanti dopo il primo intervento e (2) le ispezioni di controllo
qualità superate in percentuale. La terza fase è dedicata a stabilire le corrispondenze tra
la dimensione quantitativa degli indicatori e il livello di valutazione ad essa associato.
Infine, nella quarta fase si sviluppa un sistema di feedback che fornisce ai dipendenti e
ai gruppi di lavoro informazioni riguardanti il livello specifico di prestazione mostrato
in relazione a ciascun indicatore. È possibile calcolare un punteggio complessivo di
produttività sommando i punteggi ottenuti nei diversi indicatori.
Dalle ricerche sinora condotte emerge chiaramente che tale tecnica è efficace ai fini
dell’accrescimento della produttività e come meccanismo di feedback. Secondo gli utenti,
tuttavia, la fase iniziale di sviluppo del sistema è molto dispendiosa in termini di tempo.
obiettivi minimi, obiettivi adeguati e obiettivi ottimali, in ordine di difficoltà da minimo a massimo. Le categorie
sono definite in base al periodo di tempo durante il quale la fattura resta inevasa. Se raggiungono l’obiettivo
minimo, le squadre ricevono un contributo trimestrale di 500 dollari che sale rispettivamente a 1000 e 1500
dollari in caso di raggiungimento dell’obiettivo adeguato e dell’obiettivo ottimale. Il premio viene suddiviso
tra i membri della squadra a seconda delle ore lavorate; per centrare gli obiettivi, i membri del gruppo devono
lavorare insieme fattura per fattura al fine di velocizzarne la gestione.
Per assicurarsi che i dipendenti avessero compreso il piano, l’ospedale ha tenuto una serie di riunioni incentrate
sul valore monetario di ogni giorno in cui una fattura resta inevasa e sulle ripercussioni dello scarso flusso di
cassa per l’attività dell’organizzazione. Quando i dipendenti sono diventati consapevoli che il loro operato
determinava delle conseguenze sul flusso di cassa e hanno compreso come migliorare la situazione, hanno
iniziato a lavorare come una vera squadra. Hanno dunque iniziato a prendere l’iniziativa contattando i pazienti,
le compagnie assicurative e il personale incaricato della gestione delle cartelle cliniche. Se uno dei membri non
faceva la propria parte, la pressione del gruppo contribuiva a renderne più efficiente l’operato. I dipendenti
ricevono settimanalmente relazioni sui progressi compiuti attraverso le quali possono monitorare le proprie
prestazioni. Il nuovo sistema di gestione della prestazione ha determinato risultati positivi: alla fine del primo
anno, i dipendenti sono riusciti a ridurre il periodo di tempo medio durante il quale le fatture restano inevase
a soli 76 giorni. Inoltre, il programma ha aiutato l’ospedale a reclutare e trattenere dipendenti di talento nella
squadra dell’ufficio contabilità.
Fonte: D. Cadrain, “Put Success in Sight,” HR Magazine, maggio 2003, pp. 85–92.
• consideri misure per la valutazione di dimensioni legate sia alla persona che al
sistema organizzativo;
• ponga enfasi sulla collaborazione fra manager e dipendenti per la risoluzione dei
problemi;
• coinvolga i clienti interni ed esterni nella definizione delle attese e nella misurazione
della prestazione;
• utilizzi più fonti per valutare le dimensioni personali e del sistema.42
È chiaro che queste caratteristiche non sono peculiari dell’approccio delle qualità, ma
rappresentano condizioni di efficacia per tutti i sistemi di valutazione. Peraltro, i fau-
tori di questo approccio ritengono che molte prassi in uso nelle organizzazioni siano
incompatibili con la filosofia della qualità per una serie di ragioni:
3. le ricompense monetarie non sono distribuite ai dipendenti in base alla loro contri-
buzione al successo organizzativo;
4. le ricompense non sono collegate ai risultati di business.43
mente collegabili alla prestazione lavorativa, a meno che l’azienda non sia stata
organizzata per squadre.
CRITERI
Approccio Congruenza strategica Validità Attendibilità Accettabilità Specificità
Comparativo Bassa, a meno che Può essere alta Dipende dal Moderata; facile Molto bassa
i manager non se le valutazioni valutatore, da sviluppare e
dedichino tempo sono effettuate normalmente utilizzare, ma si rileva
a creare attentamente non si misura un’opposizione agli
collegamenti il livello standard normativi
di accordo
Per attributi Normalmente Di solito bassa; Normalmente bassa, Alta; facile Molto bassa
bassa, è necessario può essere buona può essere migliorata da sviluppare
che i manager se il sistema specificando le e utilizzare
creino dei è progettato caratteristiche
collegamenti con attenzione
Comportamentale Potrebbe essere Normalmente Normalmente alta Moderata; è difficile Molto alta
abbastanza alta alta, riduce la da sviluppare,
contaminazione ma è ben accetto
e la carenza l’utilizzo
Risultati Molto alta Normalmente alta, Alta (può porre Alta; normalmente il Alta in merito ai
ma le misure problemi solo di sistema è sviluppato risultati, ma bassa
potrebbe essere attendibilità “nel grazie agli input dei per quanto riguarda
sia contaminate tempo”) valutati i comportamenti
che carenti necessari per
raggiungerli
Qualità Molto alta Alta, ma potrebbe Alta Alta; grazie Alta in merito ai
essere contaminata agli input risultati, ma bassa
e carente dei valutati per quanto riguarda
i comportamenti
necessari per
raggiungerli
risultati.
Responsabilità Standard Feedback Valutazione
Risultati effettivi Aree di sviluppo Azioni
e risultati chiave di prestazione intermedio della prestazione
Risultati chiave che i Modalità di misurazione I dipendenti e i manager Analisi della prestazione Valutazione della Conoscenze, competenze Cosa faranno i dipendenti
dipendenti dovranno dei risultati chiave (qualità, discutono la prestazione corrente per ciascun area prestazione in relazione ai e comportamenti specifici e i manager per soddisfare
raggiungere nel periodo costi, quantità). Il focus in corso chiave risultati chiave. che aiuteranno i dipendenti i fabbisogni di sviluppo
valutato e devono essere è sui comportamenti 1. Eccellente a raggiungere i risultati
in linea con i valori e lavorativi e sui traguardi 2. Molto efficace chiave
gli obiettivi aziendali da raggiungere 3. Positiva
e la descrizione della 4. Non adeguata
posizione.
Sviluppo del progetto Sviluppare i preliminari I preliminari sono A fine anno le 3 Migliorare le conoscenze Leggere articoli, fare
Assicurare il del progetto in modo da completati per tempo approvazioni sono al 75% dei software di project ricerche e incontrare i
raggiungimento dello ottenere l’approvazione (5% in meno di quanto management venditori del software
scopo nel rispetto entro 4 settimane. richiesto)
dei costi e dei tempi L’80% dei progetti ottiene
programmati l’approvazione e le stime
di costi iniziali non si
discostano più del 5%
da quelle finali.
Capitolo 7
28/09/12 15.05
La gestione della prestazione 263
un esempio in questo senso. I risultati (sviluppo del progetto) sono collegati agli obiettivi
aziendali. Gli standard di prestazione comprendono i comportamenti che i dipendenti
devono mettere in atto per raggiungere i loro traguardi. È previsto un feedback esplicito
ai dipendenti, che sono responsabilizzati insieme ai manager al miglioramento.
Manager
I manager sono le fonti più frequentemente considerate per ottenere informazioni sulle
prestazioni. Di solito assicurano una buona conoscenza delle mansioni e hanno buone
opportunità di osservare i loro dipendenti, in altre parole sono nella condizione di poterli
valutare. Oltre a ciò, dato che essi stessi hanno qualcosa da guadagnare o da perdere in
relazione alla prestazione dei dipendenti, si può ritenere che siano motivati a produrre
giudizi corretti.46 Infine il loro feedback può essere molto circostanziato, e da questo
dipende la percezione del livello di accuratezza della valutazione da parte dei valutati.47
La Roche ha migliorato il processo di gestione della prestazione stabilendo che i
manager sono responsabili di varie attività: annualmente devono esplicitare le attese di
prestazione (goal setting), stabilire dei piani di sviluppo, erogare feedback e svolgere
azioni di coaching. Un sistema online consente di gestire l’intero processo. Alla Procter
& Gamble il gruppo dirigente di vertice stabilisce gli obiettivi aziendali, che vengono
comunicati a cascata a tutte le funzioni e ai singoli dipendenti, posti in questo modo
in condizione di comprendere come contribuire al successo aziendale. Tutti possono
accedere a dati aggiornati sull’andamento della loro prestazione e dell’unità organiz-
zativa di appartenenza. I manager si concentrano sul coaching e sul feedback, e la loro
efficacia in queste azioni viene monitorata attraverso controlli periodici per verificare
se essi dialogano con i dipendenti secondo una comunicazione a due vie.
I problemi con i capi come fonte informativa possono dipendere da alcune situazio-
ni. In alcuni mansioni, come quelle di vendita esterna, essi non hanno l’opportunità di
osservare la prestazione del dipendente. Per questa ragione si cerca di supplire con degli
affiancamenti: l’area manager trascorre un’intera giornata accompagnando il venditore
nei suoi spostamenti, ma è evidente che questi cercherà di porre in atto la sua prestazione
migliore, che non si ripeterà con certezza nei giorni seguenti. Questa prassi peraltro
consente quanto meno di migliorare la qualità dei feedback e delle azioni di coaching.
Inoltre, può accadere che un capo nutra dei particolari pregiudizi verso un dipendente.
Per questa ragione è necessario ricorrere anche ad altre fonti. I favoritismi sono una
componente della vita organizzativa, ma devono essere ridotti il più possibile.48 Per
minimizzare la loro influenza sulle valutazioni è meglio non dipendere soltanto dalla
valutazione di un singolo supervisore.
Colleghi
Un’altra fonte informativa eccellente sono i colleghi, e questo vale particolarmente
per quelle mansioni nelle quali il capo non ha spesso la possibilità di osservare il col-
laboratore. I colleghi conoscono bene i compiti, hanno molte possibilità di osservare il
valutato nello svolgimento delle attività quotidiane e considerano la sua prestazione da
una diversa prospettiva che può contribuire a delineare un quadro globale più preciso.
Ricerche condotte in diversi contesti hanno dimostrato che in questo modo si ottengono
spesso valutazioni molto accurate.49 Uno svantaggio evidente dipende dalla possibilità
che i rapporti di amicizia possano influire sulle valutazioni.50 Questo accade soprattutto
quando le valutazioni hanno delle ricadute di tipo gestionale, che li pongono in una
situazione di disagio. Se invece le informazioni sono usate solo per fini di sviluppo non
si pongono eccessivi problemi né di qualità né di reazione.51
Collaboratori
I collaboratori sono la fonte ideale per valutare i comportamenti di gestione del personale
da parte dei capi. Peraltro, uno studio recente ha messo in evidenza che i capi preferiscono
ricevere questo tipo di feedback in modo nominativo, mentre i collaboratori vogliono
piuttosto fornirlo in forma anonima e, se sono identificati, tendono a “gonfiare” le loro
valutazioni.52 Per evitare il timore di reazione da parte dei manager è necessario assi-
curare l’anonimato e coinvolgere come fonte almeno tre soggetti per ciascun valutato.
Un problema con il ricorso ai collaboratori come fonte è il fatto che in questo modo
si dà loro un certo potere sui manager, che si sentono in una situazione difficile:53 essi
potrebbero reagire preoccupandosi più della soddisfazione dei dipendenti che della pro-
duttività. Peraltro, si è verificato che questo rischio si pone solo quando le valutazioni
vengono usate per decisioni gestionali; come per quelle dei colleghi, rimane una buona
idea utilizzarle per fini esclusivi di sviluppo.
Auto-valutazione
Sebbene le auto valutazioni non vengano usate spesso come fonte esclusiva di informa-
zione, esse possono comunque avere una certa utilità.54 Gli individui hanno la possibilità
di osservare i propri comportamenti e normalmente hanno accesso a informazioni sui
risultati ottenuti. Un problema è senz’altro la tendenza alla sopravvalutazione, dovuta
essenzialmente a due ragioni. In primo luogo, se i giudizi sono usati per assumere
decisioni gestionali (quali aumenti retributivi) è nell’interesse del dipendente gonfiare
la valutazione; inoltre, come è stato dimostrato dalla ricerca socio-psicologica, le per-
sone tendono ad attribuire a cause esterne (per esempio, colleghi poco cooperativi) le
prestazioni negative e a sé stesse quelle positive. Sebbene le auto-valutazioni siano più
corrette quando i capi forniscono un feedback frequente sulla prestazione, si consiglia di
non utilizzarle per finalità gestionali.55 Il loro impiego migliore è come preludio a una
sessione di feedback: il dipendente ha modo di riflettere prima sulla sua prestazione, e
il capo può focalizzare la sua attenzione sulle aree di disaccordo.
I clienti
Nei prossimi anni si prevede un ulteriore sviluppo del settore dei servizi.56 Ci si aspetta
di conseguenza un maggiore coinvolgimento dei clienti nei sistemi di valutazione. Uno
studioso ha definito il servizio in questo modo: “I servizi sono qualcosa che si può
comprare e vendere, ma che non può caderti fisicamente sul piede”.57 Questo aspetto è
peculiare dei servizi: essi sono prodotti e consumati all’istante, e per questa ragione i capi,
i colleghi e i collaboratori spesso non hanno l’opportunità di osservare i comportamenti
di un soggetto valutato. Il cliente è la sola persona che può osservare la prestazione, e
diventa pertanto la più completa fonte di informazioni.
Molte aziende hanno preso atto della situazione. Nelle catene alberghiere viene
lasciata in ogni stanza una scheda di rilevazione della soddisfazione, e in molti casi il
cliente viene contattato successivamente al soggiorno per conoscere le sue opinioni. La
divisione della Whirlpool che si occupa del servizio ai clienti conduce delle ricerche sia
via e-mail sia via telefono dopo che i tecnici hanno fornito un servizio di assistenza. In
questo modo l’azienda può valutare i comportamenti presso il cliente.
L’utilizzo delle valutazioni da parte dei clienti risulta appropriato sotto due condi-
zioni.58 La prima è che il compito di un dipendente consista nel servire direttamente il
cliente o metterlo in contatto con altre strutture aziendali. La seconda è che l’azienda sia
interessata a raccogliere informazioni per individuare quali prodotti e servizi desidera
il cliente. Le sue valutazioni hanno un ruolo strategico poiché integrano le strategie di
marketing con le attività e le politiche delle risorse umane. Esse sono utili anche per
determinare se cambiamenti in altri sistemi di GRU (formazione o retribuzione) siano
necessari per migliorare la qualità del servizio.
Le ricerche che coinvolgono i clienti sono molto costose. La stampa, la spedizione, le
telefonate e il lavoro richiedono notevoli investimenti anche per un singolo dipendente.
Molte aziende perciò conducono queste valutazioni solo una volta all’anno e per un
breve periodo di tempo.
Tabella 7.10
FONTE
Frequenza dell’osservazione
delle varie fonti informative Capo Colleghi Collaboratori Valutato Clienti
sulla prestazione
Compiti
Comportamenti Occasionale Frequente Raro Sempre Frequente
Risultati Frequente Frequente Occasionale Frequente Frequente
Relazioni interpersonali
Comportamenti Occasionale Frequente Frequente Sempre Frequente
Risultati Occasionale Frequente Frequente Frequente Frequente
Fonte: adattato da K. Murphy and J. Cleveland, Performance Appraisal: An Organizational Perspective (Boston: Alyn & Bacon,
1991).
Errore di similarità. È la tendenza ad avere una opinione più positiva delle persone che
sono percepite come simili. La maggior parte delle persone hanno una opinione positiva
di se stesse, e tendono a trasferirla a soggetti che presentano caratteristiche demografiche,
di personalità, di storia personale, di identità in cui si riconoscono.
Errore di contrasto. Si tratta di un errore comune che deriva dalla tendenza a confron-
tare gli individui fra di loro anziché ricorrere a standard obiettivi. Per esempio, se una
persona molto competente si trova a lavorare con colleghi di grande talento potrebbe
ricevere una valutazione inferiore a quella meritata a causa del termine di confronto
particolarmente sfidante (all’opposto: chi si trova paragonato a soggetti mediocri tende
a risaltare in senso positivo).
Errori di distribuzione. Sono conseguenti alla tendenza del valutatore a utilizzare solo
una parte della scala di valutazione. Si parlerà di generosità quando si ricorre a giudizi
elevati per tutti i dipendenti, e di severità nel caso opposto. Il fenomeno dell’appiatti-
mento si verifica quando tutti ricevono un giudizio che si colloca nella fascia intermedia.
Errori di questo tipo pongono due problemi: non si riesce a differenziare i dipendenti
valutati; e si incontrano serie difficoltà se si volessero confrontare le loro prestazioni
con quelle di soggetti che hanno avuto altri valutatori.
Effetto alone. È l’errore che si verifica quando non si distinguono abbastanza i diversi
aspetti della prestazione, nel senso che la valutazione (positiva o negativa) di una dimen-
sione si estende a tutte le altre. L’effetto alone non consente di effettuare una corretta
Numerose organizzazioni stanno adottando sistemi di gestio- 55.000 dipendenti. Il processo ha inizio dagli obiettivi strategici
ne della prestazione basati sul web o informatizzati. Questi aziendali più importanti, noti come le quattro B: Best team
offrono svariati vantaggi, per esempio aiutando le aziende a (miglior team), Best partner (miglior partner), Best investments
garantire l’allineamento degli obiettivi di prestazione a tutti i (migliori investimenti) e Best citizen (miglior “cittadino”
livelli organizzativi, fornendo ai manager maggiore accesso alle dell’organizzazione). Il gruppo dirigenziale di vertice stabilisce
informazioni sulla prestazione dei dipendenti nonché strumenti gli obiettivi per ciascuna categoria: i 150 dirigenti di massimo
per comprendere e utilizzare i dati e migliorando l’efficienza livello determinano conseguentemente i loro, che vengono
dei sistemi di valutazione. La Serono, azienda operante nel poi distribuiti ai vari dipendenti. Un sito web fornisce una linea
settore delle biotecnologie, si serve di un sistema di gestione guida su come scrivere gli obiettivi, e i risultati ottenuti sono
della prestazione online attraverso il quale i manager posso- considerati nell’analisi della prestazione aziendali e usati per le
no visualizzare le prestazione di tutti i dipendenti di cui sono politiche retributive. Un manager dell’azienda ha affermato: “Il
responsabili e la distribuzione totale delle valutazioni. L’alta maggior beneficio deriva dalla digitalizzazione e dall’informazio-
dirigenza può visualizzare le valutazioni effettuate dai mana- ne sulla prestazione. Un tempo mettevano queste informazioni
ger e analizzare il rapporto tra la produttività della funzione nei cassetti per tirarle fuori una o due volte all’anno. Ora invece
aziendale e le prestazioni medie complessive dei dipendenti questo strumento mi consente di capire meglio quelle che sono
che vi lavorano; qualora esista una mancanza di corrisponden- le aspettative della Baxter su di me e sul mio team”.
za, è chiaro che i dipendenti sono sopravvalutati. Alla Amcor Alla New Balance Athletic Shoe Inc. di Boston, l’automatizza-
Sunclipse, azienda che opera nel settore della distribuzione in zione del sistema di gestione della prestazione ha conferito alla
tutti gli Stati Uniti e ha sede nella California meridionale, le funzione di gestione delle risorse umane un ruolo più attivo e
valutazioni annuali non erano mai puntuali, erano poco legate meno amministrativo. La RU ora è costantemente aggiornata sui
agli obiettivi aziendali e si rivelavano poco utili per assegnare problemi relativi alla prestazione, anziché venirne a conoscenza
i dipendenti a programmi di formazione o coprire le posizioni per la prima volta al completamento delle valutazioni. Il nuovo
aperte. Il nuovo sistema online prevede l’invio tramite email di sistema offre accesso completo ai dipendenti (e alla funzione
notifiche ai dipendenti e ai manager, che segnalano la necessità RU), di modo che possano monitorare i progressi e inserire
di completare le valutazioni della prestazione, e semplifica i successi ottenuti. Anche i manager accedono al sistema e
il compito di soppesare l’importanza relativa di obiettivi di possono inserirvi dati relativi alla prestazione.
prestazione diversi. Per esempio, tutti i dipendenti vengono A prescindere dai vantaggi dei singoli sistemi di gestione della
valutati in relazione ai comportamenti di sicurezza, ma la sicu- prestazione basati sul web o informatizzati che l’organizzazione
rezza è un fattore più importante per alcune mansioni (come può decidere di acquistare, è imprescindibile che dipendenti e
quelle legate alla produzione) che per altre. Il sistema online manager utilizzino diversamente le informazioni sulla valuta-
può essere impostato per soppesare automaticamente le aree zione della prestazione: in altri termini, occorre che prendano
di prestazione (sicurezza, riduzione dei rifiuti, ecc.) a seconda atto e si avvalgano delle informazioni sulla prestazione non
della loro importanza nell’ambito di mansioni specifiche. Per solo in occasione delle valutazioni annuali o semestrali. Per
esempio, per un supervisore del processo di produzione, il accrescere l’utilizzo di qualsiasi nuovo sistema, è importante
miglioramento delle condizioni di sicurezza può rappresentare formare i dipendenti e i manager e comunicare chiaramente
il 40 per cento della valutazione complessiva della prestazione le modalità di utilizzo. Per esempio, la New Balance ha scelto
rispetto al 5 per cento di un impiegato. l’approccio “forma il formatore”: i membri della funzione RU
La Baxter Healthcare Corporation possiede un sistema auto- hanno ricevuto per primi la formazione e tenuto i corsi per tutti
matizzato per allineare gli obiettivi al quale partecipano circa gli altri dipendenti.
Distorsioni politiche della Aspetti politici nelle valutazioni. La dimensione politica interviene quando i va-
valutazione: situazione in cui lutatori manipolano intenzionalmente i giudizi per raggiungere obiettivi personali o
i valutatori manipolano inten- aziendali. Le ricerche empiriche dimostrano che diversi fattori inerenti al sistema di
zionalmente le valutazioni per
raggiungere obiettivi personali valutazione e alla cultura aziendale determinano questi fenomeni. Le manipolazioni
o aziendali. si verificano soprattutto quando i valutatori temono la reazione dei valutati, il sistema
di valutazione presenta serie incongruenze e i giudizi sulla prestazione conducono
direttamente all’erogazione di premi. Inoltre, tendono a manifestarsi quando i dirigenti
di vertice mostrano di tollerare le distorsioni o addirittura di approvarle, al punto che
tali strategie diventano parte di un “folklore aziendale” e vengono tramandate dai
dipendenti più esperti ai novizi.
Si possono adottare due approcci per cercare di ridurre gli errori di valutazione.62
Una formazione finalizzata a ridurre gli errori (RET: dall’inglese rater error training)
serve per insegnare ai valutatori a stare in guardia e a sviluppare delle strategie volte
a minimizzare le distorsioni più comuni.63 Programmi di questo tipo prevedono la
visione di filmati che rappresentano visivamente dei casi. I partecipanti effettuano le
loro valutazioni, e discutono ciò che ha determinato eventuali errori, ricevendo infine
suggerimenti su come evitarli. Questo approccio risulta empiricamente molto efficace
nella riduzione degli errori, ma alcuni studi hanno dimostrato che può contribuire a
ridurre anche l’accuratezza.64
La formazione finalizzata a migliorare l’accuratezza, chiamata anche formazione
ai termini di riferimento (FOR: frame of reference training) pone enfasi sulla natura
multidimensionale della prestazione e cerca di familiarizzare i valutatori con le diverse
dimensioni della prestazione. In questo caso vengono forniti diversi esempi di prestazione
per ciascuna dimensione, discutendo quale sia il livello di giudizio corrispondente.65
Questa tecnica formativa sembra aumentare effettivamente l’accuratezza, a condizio-
ne che siano utilizzate scale appropriate alle mansioni svolte e che i valutatori siano
considerati responsabili dei loro giudizi e tengano registrazioni aggiornate in merito ai
comportamenti osservati.66
Uno strumento importante per contribuire a far sì che i manager valutino coerente-
mente le prestazioni e ridurre errori di valutazione e distorsioni politiche è il calibration
Calibration meeting: riunioni meeting.67 I calibration meeting rappresentano un’occasione per discutere delle pre-
cui partecipano i manager stazioni dei dipendenti con l’obiettivo di assicurare che nelle valutazioni si applichino
durante le quali si discute delle i medesimi standard. Sono organizzati da un rappresentante della funzione RU interna
valutazioni della prestazione
dei dipendenti e si forniscono oppure da un consulente esterno e vedono la partecipazione dei manager responsabili
prove a sostegno delle valuta- della valutazione e dei loro capi. Si discute della valutazione della prestazione di ciascun
zioni. Sono finalizzate a ridurre dipendente e delle motivazioni che hanno indotto il manager a elaborarla. È prevista
gli errori e le distorsioni politi- la possibilità di discutere della definizione di ciascuna valutazione e porre domande.
che della valutazione. I calibration meeting aiutano i manager a comprendere se le valutazioni sono troppo
positive o negative o tendono a basarsi sulle prestazioni più recenti del dipendente.
Inoltre, ci sono maggiori probabilità che le valutazioni fornite dai manager siano ben
documentate quando essi sono tenuti a giustificarle e motivarle durante una riunione.
È difficile eliminare totalmente gli errori di valutazione, e le ricerche svolte in questo
ambito sono rare. Per minimizzare le manipolazioni i manager dovrebbero avere bene
in mente le caratteristiche di un sistema di valutazione corretto proposte nella Tabella
7.3. Oltre a ciò, essi dovrebbero:
Il feedback deve essere frequente, non essere dato solo una volta l’anno. Questo per due
ragioni: occorre cercare di correggere le carenze immediatamente, nel momento stesso
in cui si rilevano. Se un problema di prestazione si manifesta in gennaio e si aspetta fino
a dicembre per la valutazione si rischia di incorrere in una perdita molto consistente.
Inoltre, si è verificato che una importante determinante di efficacia del processo di
feedback si ha quanto la valutazione finale non sorprende troppo il dipendente. Come
regola generale, si può concludere che i dipendenti dovrebbero ricevere un feedback
così frequente da conoscere in modo quasi perfetto la loro valutazione formale.
Focalizzare il feedback sui comportamenti o i risultati, non sulla persona. Una delle
cose più importanti da fare quando si fornisce feedback è evitare di giudicare il valore
del dipendente come persona. Bisogna focalizzare l’attenzione su comportamenti e
risultati, non sulle sue caratteristiche. Affermare, per esempio, che una persona non
è motivata può causare degli effetti negativi rispetto a frasi come “non hai raggiunto
questo obiettivo poiché hai dedicato troppo tempo a un altro progetto”.
Concordare specifici obiettivi di miglioramento e fissare una data per valutare i progres-
si. Non si corre mai il rischio di sovrastimare l’importanza del processo di definizione
degli obiettivi.72 Le ricerche empiriche hanno offerto prove conclusive dell’impatto sulla
soddisfazione, la motivazione a migliorare e l’effettivo incremento della prestazione.73
Per questa ragione il manager dovrebbe concludere il processo stabilendo degli obiettivi
di miglioramento e fissando anche una data successiva in cui analizzare i progressi. In
questo modo si incentiva ulteriormente il dipendente a dedicare le proprie energie alle
linee di azione concordate.
Figura 7.6
I fattori da esaminare
nell’analisi di prestazioni Input
problematiche
Il dipendente conosce le aspettative nei suoi confronti?
Fonte: G. Rummler, “In Search Il fl usso e le procedure di lavoro sono logici?
of the Holy Performance Grail,” Il dipendente dispone delle risorse (strumenti, macchinari, tecnologia, tempo) necessarie per
Training and Development, aprile offrire prestazioni eccellenti?
1996, pp. 26–31; C. Reinhart, Gli altri compiti che rientrano nella mansione interferiscono con le prestazioni relative a un’area
“How to Leap over Barriers
to Performance,” Training and specifi ca?
Development, gennaio 2000, pp.
20 – 24; F. Wilmouth, C. Prigmore
e M. Bray, “HPT Models: An Caratteristiche del dipendente
Overview of the Major Models
in the Field,” Performance
Improvement 41 (2002), pp. Il dipendente è in possesso delle capacità e delle conoscenze necessarie?
14–21. È consapevole del perché il livello atteso di prestazione sia importante?
Dal punto di vista emotivo, fi sico e mentale, è in grado di fornire la prestazione attesa?
Feedback
Obiettivi/standard di prestazione
Conseguenze
Tabella 7.11
Capacità
Modi per gestire la
prestazione dei collaboratori ALTA BASSA
Performer solidi Sforzo gestito non correttamente
• Premiare le prestazioni efficaci • Coaching
• Identificare opportunità di • Feedback frequente
crescita • Goal setting
Alta
• Fornire un feedback onesto e • Formazione o assegnazione
diretto temporanea per sviluppare
competenze
• Cambiamento delle mansioni
Motivazione Sottoutilizzati Pesi morti
• Fornire un feedback onesto e • Evitare gli aumenti
diretto • Riduzione delle responsabilità
• Fornire counseling • Outplacement
• Agire per risolvere eventuali • Licenziamenti
Bassa
conflitti • Feedback specifico e diretto sui
• Collegare le ricompense ai problemi di prestazione
risultati
• Offrire corsi di formazione
• Gestire lo stress
Fonte: basato su M. London, Job Feedback (Mahwah, NJ: Lawrence Erlbaum Associates, 1997), pp. 96-97. Used by permission.
Aspetti legali
Dal momento che le misure della prestazione rivestono un ruolo centrale in decisioni
gestionali quali promozioni, aumenti e sviluppi professionali nel loro sviluppo si deve
tener conto di possibili implicazioni legali. Per esempio, misure di tipo soggettivo si
prestano a cause per casi di discriminazione. Se l’azienda si trova esposta a questo
rischio conviene seguire alcune caratteristiche che sono considerate anche dal punto di
vista giurisprudenziale indice di correttezza.75
1. Il sistema dovrebbe risultare da una analisi della posizione che espliciti le componenti
fondamentali della prestazione. Le attese devono essere comunicate ai dipendenti
in modo chiaro.
2. Il sistema dovrebbe basarsi sui comportamenti o sui risultati; meglio evitare le va-
lutazioni di tratti ambigui.
3. I valutatori dovrebbero essere formati su come usare il sistema piuttosto che ricevere
semplicemente i materiali.
4. Si dovrebbe implementare un processo di controllo delle valutazioni espresse dai
manager a opera dei loro superiori, e dare ai dipendenti la possibilità di esprimere
il loro disaccordo in merito alla valutazione che ritengono ingiusta.
5. L’organizzazione dovrebbe offrire dei servizi di counseling o di supporto per aiu-
tare i lavoratori in difficoltà nel loro percorso di miglioramento al fine di evitare il
licenziamento. Gli obiettivi di prestazione a breve termine e a lungo termine devono
essere inclusi.
6. L’ideale è impiegare più valutatori e che i valutati abbiano la possibilità di esprimere
i loro commenti. Ci dovrebbe essere dialogo tra manager e dipendenti.
In Italia le questioni legali legate alla prestazione non hanno la rilevanza che assumono
in altri Paesi, per esempio in USA, ma le caratteristiche descritte corrispondono ad
aspetti che occorre spesso negoziare con le organizzazioni sindacali quando si decide
di introdurre un sistema di gestione della prestazione, specialmente nell’ambito del
pubblico impiego.
Domande
1. Considerate i cinque criteri per una performance efficace espressi nel capitolo e va-
lutate in quale misura il nuovo sistema di valutazione risponde a ognuno dei criteri
indicati.
2. Quali sono le forze o le debolezze di un sistema di valutazione basato sul Web?
Quali cambiamenti sviluppereste per la Zoological Society?
Riepilogo
La misurazione e la gestione della prestazione rappresentano una sfida difficile, ma cen-
trale per accrescere il vantaggio competitivo di un’organizzazione. I sistemi di gestione
della prestazione assolvono a finalità strategiche, gestionali e di sviluppo e dovrebbero
soddisfare criteri di congruenza strategica, validità, attendibilità, accettabilità e speci-
ficità. Gli approcci comparativi, per attributi, comportamentale, per risultati e orientati
alla qualità hanno dei punti di forza e di debolezza relativi. Di conseguenza, la scelta
dell’approccio e delle fonti informative dipende spesso dalle mansioni considerate.
Bisogna conoscere le implicazioni delle diverse impostazioni per determinare il metodo
migliore, o la combinazione di metodi più adatti in una specifica situazione. Una volta
misurata la prestazione, il manager dovrebbe fornire al dipendente un feedback in modo
da stimolare il suo miglioramento. Si tratta anche di stabilire dei piani d’azione in base
alle carenze rilevate: capacità, motivazione o entrambe.
Entra nel mondo del lavoro delle carriere, la funzione risorse umane interna dedica
molte energie a comunicare più efficacemente al per-
Accenture Consulting trattiene i sonale i vari percorsi di carriera disponibili; inoltre, i
dipendenti aiutandoli a gestire consulenti di carriera interni devono frequentare una
sviluppo e carriera sessione di formazione della durata di un giorno incen-
trata proprio sui percorsi di carriera offerti dall’azienda.
La società di consulenza Accenture Consulting dispone Accenture ha sostituito la vecchia filosofia del “ottieni
di uffici in 150 città in tutto il mondo, in paesi come una promozione o vai via” con una visione che sotto-
l’Argentina, il Botswana, la Corea del Sud, la Polonia e linea il contributo specifico e complementare di tutto
gli Stati Uniti, ma incoraggia i dipendenti a trascorrere il personale, fortemente eterogeneo. Uno dei pilastri
il loro tempo con i clienti anziché dietro una scrivania: della strategia aziendale è proprio la capacità dei tanti
chi desidera usufruire di un ufficio nelle sedi aziendali e diversi collaboratori di operare come un gruppo
è costretto a prenotarlo! Attraverso il management unitario integrato per aiutare l’azienda e i suoi clienti
virtuale Accenture gestisce 178.000 dipendenti che a conseguire livelli di prestazione più elevati. Di con-
lavorano a latitudini e fusi orari diversi. I consulenti seguenza, oggi Accenture offre molteplici opportunità
di Accenture analizzano i fabbisogni dei clienti e pro- che variano sia per la tipologia di lavoro (consulenza,
gettano e implementano soluzioni mirate, lavorando tecnologia e outsourcing) sia per la tipologia di cliente
talvolta in team a seconda dell’importanza del cliente (imprese commerciali e non profit).
e della rilevanza del progetto. Il lavoro e i continui L’azienda ha sviluppato un sito web denominato
spostamenti possono essere sicuramente entusiasmanti, Careers Marketplace per fornire ai dipendenti informa-
ma anche molto faticosi: a un certo punto della propria zioni su come cambiare percorso di carriera restando
carriera, molti preferiscono scegliere un’occupazione in azienda, con link alle posizioni aperte. In uno dei
più stabile e spesso vengono assunti da uno dei clienti video visualizzabili sul sito, una dipendente illustra il
con i quali hanno collaborato in passato. Il fatto che suo percorso di carriera con i passaggi dalla consulenza
un consulente passi alle dipendenze di un cliente non al lavoro legato ai processi aziendali alle risorse umane,
è completamente disfunzionale perché può contribuire spiegando come ogni cambiamento l’abbia aiutata a
al mantenimento, e forse all’ampliamento, delle attività sviluppare nuove capacità ed esperienze. Accenture
di Accenture. Tuttavia, un aspetto negativo rilevante riconosce anche il ruolo importante della vita perso-
è la perdita economica causata dalla perdita di talenti. nale per il successo nel lavoro: offre, per esempio, un
Accenture ha adottato svariate misure per ridurre programma di congedo (Future Leave) in base al quale
il turnover aiutando i consulenti a gestire la propria i dipendenti possono scegliere di accantonare parte
carriera cogliendo le opportunità esistenti all’inter- dello stipendio per godere in futuro della possibilità di
no dell’azienda. Per esempio, subito dopo la fase di assentarsi dal lavoro per un periodo di tempo fino a tre
orientamento, tutti i nuovi assunti sono affiancati da un mesi. L’azienda chiede inoltre ai dipendenti di valutare
consulente di carriera, un dipendente senior che opera l’efficacia con la quale sta offrendo loro un’elevata
nello stesso settore e si rende disponibile per incontri qualità della vita e di stilare una classifica personale
faccia a faccia o virtuali per discutere della mansione di aspetti come la diversità, la reputazione, il lavoro,
attuale e delle potenziali opportunità di carriera. Il le ricompense e lo sviluppo della carriera, in ordine
sistema di gestione della prestazione e ricompensa è di importanza. Così facendo, Accenture è in grado di
calibrato in maniera tale da incoraggiare i dipendenti valutare l’equilibrio tra vita personale e professionale
senior a dedicare parte del proprio tempo all’attività di del personale; inoltre, le indagini vengono utilizzate dai
consulente di carriera. Nell’ambito della valutazione consulenti di carriera nei loro colloqui con i dipendenti.
annuale della prestazione, ciascun collaboratore viene
valutato rispetto alla capacità di sviluppo delle perso- Fonti: J. Marquez, “Accentuating the Positive,” Workforce Management, 22
ne e il punteggio ottenuto è legato a una percentuale settembre 2008, pp. 18–25. Si veda anche il sito web dell’azienda, www.
accenture.com; S. Needleman, “New Career, Same Employer,” The Wall Street
dell’aumento retributivo. Per incoraggiare lo sviluppo Journal, 21 aprile 2008, p. B9.
Introduzione
C
ome illustra il caso Accenture Counsulting, lo sviluppo del personale è un fattore
chiave per organizzazioni che basano la loro strategia sul capitale intellettuale, ma
questo vale più in generale per ogni azienda che voglia stare al passo con l’inno-
vazione tecnologica e i cambiamenti nell’organizzazione del lavoro. Questo processo
serve a garantire che la forza lavoro abbia le competenze necessarie per servire i clienti
e per creare nuovi prodotti e soluzioni e che il gruppo dirigente sia in possesso del ta-
lento manageriale necessario per portare avanti con successo una strategia di crescita.
Inoltre, indipendentemente dalla strategia, lo sviluppo è fondamentale per trattenere le
persone di talento. Perché tutto questo possa accadere è necessario impostare sistemi che
consentano ai lavoratori di assumere direttamente la responsabilità delle loro carriere.
In questo capitolo inizialmente si approfondisce la relazione fra sviluppo, forma-
zione e carriere. In seguito, si considerano i diversi approcci allo sviluppo, compresa
la formazione, l’assessment, le esperienze professionali e le relazioni interpersonali,
chiarendo quali competenze, conoscenze e comportamenti possono essere rafforzati con
ciascun metodo. La scelta dell’approccio rientra nel processo di pianificazione dello
sviluppo, che viene descritto nella terza sezione. Prima di adottare una o più imposta-
zioni, le persone e l’azienda devono avere un’idea dei fabbisogni di sviluppo e di come
essi si colleghino alle esigenze strategiche. Inoltre, occorre stabilire le responsabilità
degli attori in ciascuna fase del processo. Il capitolo termina con l’approfondimento
di alcune questioni specifiche, come la pianificazione delle successioni e la ricerca di
soluzioni che aiutino le donne e i gruppi minoritari ad abbattere il “soffitto di vetro” e
a risalire la scala gerarchica verso posizioni di livello superiore.
Sviluppo e formazione
Sviluppo: acquisizione di Lo sviluppo comprende le attività formative, le esperienze lavorative, le relazioni e le
conoscenze, competenze e valutazione della personalità e delle capacità che permettono alle persone di prepararsi
comportamenti che migliorano per il futuro. In virtù dell’orientamento al lungo termine, l’apprendimento non è ne-
la capacità dei collaboratori
di far fronte ai cambiamenti cessariamente collegato alla mansione corrente assegnata ai collaboratori.1 La Tabella
nei requisiti lavorativi e nella 8.1 riporta le differenze fra la formazione e lo sviluppo. Tradizionalmente, la prima si
domanda del mercato e dei focalizzata sul miglioramento della prestazione lavorativa, mentre lo sviluppo prepara
clienti. le persone per altre posizioni nell’azienda e accresce la loro capacità di ricoprire ruoli
nuovi che potrebbero emergere in futuro.2 Lo sviluppo inoltre favorisce l’adattamento ai
cambiamenti causati dalle nuove tecnologie, dalla riprogettazione delle mansioni e dalla
gestione di nuovi clienti o mercati. Nel Capitolo 6 si è trattato del ruolo strategico della
formazione: quanto più essa assume una valenza strategica (ossia, si lega agli obiettivi
aziendali), tanto più la distinzione con le attività di sviluppo risulterà meno netta.
Sviluppo e carriere
Tradizionalmente, le carriere sono state descritte in vari modi:3 (1) come sequenza di
posizioni all’interno di un’occupazione (per esempio, un membro della facoltà univer-
sitaria può ricoprire il ruolo di ricercatore, professore associato e professore ordinario),
oppure (2) con riferimento alla mobilità interna. Per esempio, un ingegnere può iniziare
la carriera come membro di una squadra di progettisti, ma la maturazione di esperienze
e le prestazioni possono consentirgli di risalire la scala gerarchica occupando i ruolo
di specialista, esperto e capo progettista. Infine, (3) la carriera è stata rappresentata
come una caratteristica del collaboratore, ossia come una sequenza unica di mansioni,
posizioni ed esperienze.
Carriera multiforme: carriera Il concetto emergente di carriera è legato all’idea di una carriera multiforme,4 che
che cambia continuamente in cambia continuamente in base agli interessi, le capacità e i valori di una persona e alle
base agli interessi, alle capa- caratteristiche del contesto lavorativo. Rispetto alla prospettiva tradizionale, questo
cità ,ai valori di una persona
e alle caratteristiche del con- punto di vista presuppone una maggiore responsabilità del singolo lavoratore nella
testo lavorativo. gestione della sua carriera.
I cambiamenti nel contratto psicologico fra i dipendenti e le loro aziende hanno
Contratto psicologico: influenzato il passaggio al concetto di carriera multiforme.5 Un contratto psicologico
aspettative che i datori di lavo- consiste nelle aspettative che i datori di lavoro e i dipendenti hanno l’uno rispetto all’al-
ro e i dipendenti hanno l’uno tro. In passato, si tendeva a porre enfasi sulla certezza del posto di lavoro (job security)
rispetto all’altro.
e sulle prospettive di avanzamenti per coloro che fossero rimasti nell’organizzazione,
fornendo nel contempo una buona prestazione. Gli aumenti retributivi e lo status erano
direttamente collegati alla progressione verticale (promozioni).
Invece di promettere la sicurezza del posto di lavoro, le aziende possono offrire
l’opportunità di frequentare corsi di formazione e di partecipare ad attività in grado di
aumentare le probabilità di impiego in futuro, nello stesso contesto o in altre imprese.
Per esempio, l’espressione “colletto blu” ha sempre designato un lavoro manifatturiero,
ma ora la tecnologia ha modificato radicalmente il suo significato.6 La mansioni di puro
assemblaggio, che richiedono competenze poco qualificate, tendono a essere esternaliz-
zate. Oggi i colletti blu sono sempre più coinvolti in processi produttivi personalizzati
sulle esigenze del cliente (customization). Alla U.S. Steel, si producono oltre 700 tipi
diversi di acciaio, e per questo gli addetti devono conoscere gli additivi e saper com-
prendere al meglio le esigenze dei clienti. Mansioni che un tempo erano considerate a
vita sono ora temporanee, e costringono chi le svolge ad adattarsi spostandosi da uno
stabilimento all’altro, o cambiando i turni di lavoro. I colletti blu frequentano corsi per
aggiornarsi sulle ultime innovazioni nel processo di produzione degli acciai e, malgrado
non abbiano garanzie di impiego a vita, in molti casi svolgono occupazioni più sicure
e meglio retribuite rispetto a 10 anni fa.
La carriera multiforme comporta una serie di implicazioni per lo sviluppo del perso-
Successo psicologico: senti- nale. La finalità ultima di questa impostazione è il successo psicologico: il sentimento
mento di orgoglio e soddisfa- d’orgoglio e soddisfazione che derivano dall’aver raggiunto obiettivi personali che non si
zione che deriva dall’aver rag- limitano agli aspetti lavorativi (per esempio, avere una famiglia e godere di buona salute).
giunto gli obiettivi personali.
Il successo psicologico, diversamente dagli obiettivi di carriera tradizionali che erano
influenzati anche dalla disponibilità di posizioni organizzative, è posto maggiormente
sotto il controllo della persona; esso è auto-determinato, non dipendendo soltanto dai
segnali ricevuti dall’azienda (per esempio, aumenti retributivi e promozioni), e questo
sembra essere particolarmente rilevante per le nuove generazioni che entrano nel mondo
del lavoro, e spesso non sembrano essere influenzate da simboli di status, quanto invece
dalla flessibilità delle mansioni e dalla soddisfazione dei propri desideri che possono
trarre nello svolgimento del lavoro.7
Le persone hanno necessità di sviluppare nuove competenze piuttosto che dipendere
da una conoscenza stabile di base; ciò deriva dall’esigenza delle aziende di poter for-
nire servizi efficace alla clientela e di saper rispondere alle variazioni nella domanda.
Sono cambiate le tipologie delle conoscenze necessarie.8 Nella carriera tradizionale
il “know how” (possesso delle competenze appropriate e delle conoscenze necessarie
per fornire un servizio o realizzare un prodotto) era un fattore critico. Anche se questo
rimane importante, ora è necessario sapere anche il “perché” e il “per chi”. Il “perché”
si riferisce alla comprensione della strategia e della cultura organizzativa necessarie al
collaboratore per poter sviluppare e applicare conoscenze e competenze che possano
contribuire al successo aziendale. Il “per chi” riguarda invece le relazioni che occorre
instaurare con venditori, fornitori, membri della comunità, clienti o esperti del settore.
Nelle carriere multiformi, l’apprendimento di questi due aspetti deriva sempre più dalle
relazioni e dalle esperienze lavorative piuttosto che dalla formazione tradizionale.
L’enfasi sull’apprendimento continuo e che va oltre il saper fare, insieme ai cam-
biamenti nel contratto psicologico, stanno modificando la direzione e la frequenza dei
movimenti di carriera (ossia i percorsi).9 Quelli tradizionali consistevano in una serie
di gradini organizzati in una progressione gerarchica: i più alti corrispondevano a
posizioni di maggiore autorità, responsabilità e retribuzione. I percorsi di carriera pro-
fessionale prevedevano un impegno a vita in un determinato settore (legge, medicina
o management). Questi percorsi non scompariranno del tutto, anche se diventeranno
prevalenti quelli che si basano sulla mobilità attraverso diverse specializzazioni o di-
scipline (modello di carriera a spirale): questo perché sviluppare le persone e far si che
esse assumano il controllo della loro carriera richiede sempre più di fornire opportunità
di (a) determinare i propri interessi, punti di forza e aree di debolezza e (b) sulla base
di queste informazioni, ricercare le opportunità di sviluppo più appropriate, che com-
prendono oltre ai corsi di formazione anche le esperienze professionali e le relazioni
in ambito lavorativo.
La visione di carriera più appropriata è quella che viene definita “senza confini”,10
e prevede che la mobilità si snodi attraverso diverse organizzazioni e occupazioni. Già
oggi, alcune statistiche indicano che la permanenza media in un’azienda di tutti i lavo-
ratori americani è di soli cinque anni.11 Il dato medio aggregato in Italia risulterebbe
senz’altro superiore, ma anche nel nostro Paese le carriere manageriali e professionali
Formazione
Programmi di formazione: I programmi di formazione comprendono iniziative progettate in modo specifico per le
programmi di sviluppo dei col- esigenze aziendali, oltre a corsi brevi a catalogo offerti da società specializzate o dalle
laboratori che comprendono università e a programmi MBA e universitari. Essi possono prevedere anche lezioni da
corsi brevi in azienda, nonché
la partecipazione a MBA dedi- parte di esperti aziendali, business game e simulazioni, outdoor e incontri con i clienti.
cati a soggetti in carriera e ad Molte aziende (per esempio, Motorola, IBM, General Electric, Assicurazioni Generali)
altri corsi universitari hanno dei centri di formazione che offrono programmi consistenti in lezioni d’aula e
formazione online, oltre a prevedere esperienze sul posto di lavoro. General Electric
(GE) possiede uno dei centri per la formazione manageriale di più lunga tradizione
e più noti al mondo e investe circa un miliardo di dollari all’anno nei programmi di
istruzione e formazione per il personale.14 Nell’arco degli ultimi 15 anni, i 189 dirigenti
con maggiore esperienza all’interno dell’azienda hanno dedicato almeno 12 mesi alla
formazione e allo sviluppo professionale. La GE cura lo sviluppo dei manager presso
il John F. Welch Leadership Center di Crotonville (New York),15 una struttura dotata di
un residence presso il quale i partecipanti ai programmi possono soggiornare nonché di
aule per corsi e seminari. Ogni anno, dipendenti selezionati dai rispettivi capi in base
alle prestazioni e al potenziale frequentano programmi per la formazione manageriale
incentrati sullo sviluppo di capacità professionali e specializzati in settori come l’ana-
lisi del rischio e la strutturazione dei prestiti, con enfasi sulla teoria e sull’applicazione
pratica e l’esame delle questioni correnti riguardanti l’attività dell’azienda. I corsi sono
tenuti da istruttori interni, professori universitari e, talvolta, anche dall’amministratore
delegato. La Tabella 8.2 illustra alcuni esempi dei programmi per la formazione mana-
geriale: come si può notare, la GE fa leva su un insieme di formazione ed esperienze di
lavoro per lo sviluppo dei manager neo assunti e dei dirigenti di vertice. Altri program-
mi, come il Business Manager Course e l’Executive Development Course prevedono
attività di action learning. Come si è visto nel Capitolo 6, l’action learning consiste
nell’assegnazione di un compito relativo a un problema reale dell’azienda, rispetto al
quale i partecipanti devono proporre dei suggerimenti all’amministratore delegato. Oltre
a corsi e programmi per la formazione manageriale, la GE organizza anche seminari
mirati a comprendere meglio le aspettative dei clienti e conferenze sulla leadership
progettate appositamente per i manager appartenenti alle minoranze e incentrate sulle
capacità direttive e l’apprendimento.
Tabella 8.2
Esempi di programmi per Ci sono diverse tendenze importanti nella formazione manageriale. La leadership,
lo sviluppo della leadership l’imprenditorialità e l’e-business sono fra le tematiche oggi più rilevanti. I programmi
presso la General Electric
Fonte: Tratto da “Undergraduate Leadership Programs” e “Masters and MBA Leadership Programs” consultabili sul sito web www.gecareers.com (6 aprile 2009).
IBM è un’organizzazione all’avanguardia nell’impiego della di breve periodo per dei clienti italiani e successivamente ha
tecnologia per la gestione delle carriere e lo sviluppo del insegnato le competenze apprese a ingegneri dotati di meno
talento manageriale. Il programma Blue Opportunities serve esperienza. Anche i manager beneficiano del programma
a ricordare ai dipendenti che coltivare la propria carriera è Blue Opportunities, seguendo i dipendenti nello sviluppo delle
importante per ottenere mansioni sfidanti e interessanti e competenze e della carriera e condividendo il proprio bagaglio
che devono assumersi delle responsabilità e collaborare con di esperienze tra funzioni e aree dell’attività aziendale diverse.
i capi per identificare attività di formazione e sviluppo di loro Role of the Manager @ IBM è un sistema avanzato che fornisce
interesse. Inoltre, comunica le opportunità di formazione e un portfolio di attività di apprendimento personalizzate ai ma-
sviluppo offerte dall’azienda come rotazione delle mansioni nager a seconda delle esperienze acquisite, della formazione e
di breve e lungo periodo, attività di job shadowing e progetti dello stile manageriale, nonché attività preliminari da comple-
trans-funzionali attraverso un sito web dedicato al personale tare prima della frequenza ai laboratori. Il consolidamento dei
accessibile a tutti negli Stati Uniti e non solo. Gli obiettivi di contenuti appresi avviene attraverso l’impiego di un sistema di
Blue Opportunities sono sviluppare le capacità e le conoscenze gestione della conoscenza che consente di postare suggerimenti
dei dipendenti e offrire loro potenziali cambiamenti di lavoro o e proporre nuove idee. I manager che hanno completato il
di carriera. Il programma è uno strumento attraverso il quale il programma hanno messo a punto piani di azione che hanno
personale può sviluppare le proprie capacità trasversalmente generato profitti per 184 milioni di dollari.
rispetto alle funzioni aziendali ed esplorare opportunità di
carriera che altrimenti sarebbero state trascurate. Per esempio, Fonti: T. Barron, “IBM’s New Fangled, Old-Fashioned Pep,” T + D, aprile 2004,
un dipendente brasiliano ha avuto l’opportunità di seguire un pp. 64–65; D. Robb, “Succeeding with Succession,” HR Magazine, gennaio
progetto con un manager in Irlanda, apprendendo così molte 2006, pp. 89–92; N. Lewis e P. Orton, “The Five Attributes of Innovative
E-Learning,” Training and Development, giugno 2000, pp. 47–51; N. Davies,
informazioni sulle opportunità presenti in un’altra funzione “One-on-One Training Crosses Continents,” HR Magazine, novembre 2007,
aziendale. Un dipendente indiano ha completato un progetto pp. 54–56.
sufficiente. Verizon Wireless ha avviato corsi di laurea in loco presso 14 sedi aziendali, ciascuna delle quali
offre corsi di laurea di primo e secondo livello ed MBA. Il tasso di partecipazione al programma è del 18 per
cento. Il conseguimento di un MBA non è necessario per ricoprire tutte le posizioni, ma ottenendo questo
titolo i dipendenti possono acquisire una maggiore consapevolezza dell’attività dell’organizzazione e dei
risultati aziendali e prepararsi a ricoprire future posizioni dirigenziali. I dipendenti che conseguono un nuovo
titolo di studio hanno 1,5 probabilità in più rispetto ai colleghi di ottenere una promozione o un’offerta di
mobilità orizzontale.
Fonti: A. Meisler, “A Matter of Degree,” Workforce Management, maggio 2004, pp. 32–38; K. Merriman, “Employers Warm Up
to Online Education,” HR Magazine, gennaio 2006, pp. 79–82; “Flexibility Fuels Employee Development,” TD, aprile 2006, pp.
96–97; B. Yovovich, “Golden Opportunities,” Human Resource Executive, agosto 2008, pp. 30–34.
Assessment
Assessment: raccolta di in- L’assessment consiste nella raccolta di informazioni e nell’erogazione di feedback
formazioni e erogazione di alle persone in merito ai loro comportamenti, stili di comunicazione o competenze.21
feedback alle persone in me- I valutati, i loro colleghi, i capi e i clienti possono fornire informazioni. L’assessment
rito ai loro comportamenti,
stili di comunicazione o com- viene frequentemente utilizzato per riconoscere fra i prestatori d’opera chi ha potenzialità
petenze. manageriali, e per misurare i punti di forza e di debolezza di chi già occupa posizioni
con responsabilità gestionali. Inoltre, può essere impiegato anche per individuare fra i
manager coloro che hanno il potenziale per ricoprire posizioni di alta direzione, e nei
gruppi di lavoro per identificare i punti di forza e le aree di miglioramento di tutti i
membri, e le caratteristiche del processo decisionale o gli stili comunicativi che possono
ostacolare la produttività.
Le aziende differiscono nei metodi e nelle fonti informative usate per l’assessment.
Quelle che adottano dei sistemi di sviluppo sofisticati ricorrono a test psicologici per
misurare le competenze, i tipi i personalità e gli stili comunicativi. A volte vengono
raccolte anche delle auto-valutazioni e i giudizi dei colleghi o dei capi sugli stili e i
comportamenti di relazione interpersonale. Gli strumenti più usati comprendono gli
assessment center, le valutazioni della prestazioni e i sistemi di feedback a 360°.
Assessment center
Assessment center: processo Durante un assessment center, diversi valutatori (assessor) analizzano la prestazione dei
durante il quale più valutatori valutati in un certo numero di attività.22 È prevista la partecipazione contemporanea di
analizzano le prestazioni dei più soggetti (da un minimo di 6, a un massimo di 12) con l’obiettivo di stabilire se essi
valutati in una serie di esercizi
possiedono le caratteristiche di personalità, competenza gestionale e capacità interper-
Discussione di gruppo senza sonale richiese per ricoprire ruoli manageriali. L’assessment center inoltre viene sempre
leader: esercizio nel quale un più spesso utilizzato per verificare che i dipendenti siano in grado di operare in team.
team composto da cinque a
Gli esercizi utilizzati comprendono le discussioni di gruppo senza leader, le inter-
sette persone deve risolvere
un problema entro un certo viste e i role playing.23 In una discussione di gruppo senza leader un team composto
lasso di tempo. da cinque a sette persone deve risolvere un problema entro un certo lasso di tempo. Il
problema potrebbe riguardare, per esempio, l’acquisto o la vendita di una fornitura, la
Intervista: i dipendenti ri- scelta di un collaboratore in una rosa di candidati per l’assegnazione di un premio o la
spondono a una serie di do-
definizione delle caratteristiche di un prodotto. Nelle interviste, i valutati rispondono
mande sul loro lavoro, sulle
esperienze personali, sui punti a una serie di domande sul loro lavoro, sulle esperienze personali, sui punti di forza e
di forza e di debolezza e sui di debolezza e sui progetti di carriera.
progetti di carriera.
In-basket: simulazione di L’in-basket è una simulazione di compiti gestionali caratteristici di un ruolo manage-
compiti gestionali caratteristici riale. L’esercizio consiste nel fornire ai valutati una serie di documenti che un manager
del lavoro manageriale. si trova nella posta o sul proprio tavolo; una volta visionati i materiali, essi dovranno
stabilire le azioni che ritengono più opportune, per esempio delegare dei compiti, in-
dire delle riunioni, rispondere direttamente o ignorare totalmente una questione. In un
Role playing: al partecipante role playing, il valutato deve ricoprire il ruolo di un manager o di un altro dipendente,
si chiede di ricoprire il ruolo svolgendo una certa attività. Per esempio, gli si potrebbe chiedere di fornire un feedback
di un manager o di un altro a un collaboratore per una prestazione negativa in un incontro dalla durata di circa 45
dipendente.
minuti. Il ruolo del collaboratore può essere assegnato a un assessor, o a un altro par-
tecipante alla valutazione. A volte negli assessment vengono utilizzati anche dei test
attitudinali per valutare, per esempio, le capacità cognitive e dei test di personalità per
rilevare tratti – come per esempio la tolleranza dell’ambiguità – che possono fornire
informazioni sul potenziale manageriale di una persona.
Le prove sono progettate per valutare le capacità interpersonali e gestionali (lea-
dership, comunicazione orale e scritta, capacità di giudizio, capacità organizzative e
tolleranza dello stress). La Tabella 8.3 riporta un esempio delle competenze che vengono
analizzate in un assessment center. Come si può vedere, ciascun esercizio consente di
mettere in evidenza diversi aspetti: per esempio, l’esercizio di programmazione sollecita
soprattutto le capacità gestionali, mentre la discussione di gruppo senza leader consente
di rilevare al meglio quelle di relazione interpersonale e comunicazionali.
Tabella 8.3
Esempi di competenze
I manager spesso vengono coinvolti in qualità di assessor, dopo una formazione
misurate in un assessment specifica sull’osservazione dei comportamenti caratteristici delle competenze valutate.
center
ESERCIZI
Competenze
Leadership X X X X
(dominanza, coaching, influenza,
possesso di molte risorse)
Problem solving X X X X
(capacità di giudizio)
Interpersonali X X X
(sensibilità, soluzione di conflitti,
cooperazione, comunicazione orale)
Gestionali X X X
(organizzative, pianificazione,
comunicazione scritta)
Personali X X X
(tolleranza dello stress
e self confidence)
Ogni assessor osserva e annota i comportamenti messi in atto in ogni esercizio da parte
di uno o due partecipanti; successivamente, rivede le proprie note e formula un giudizio
sulle competenza (in genere su una scala, dove 5 equivale a un livello di totale eccel-
lenza, 4 corrisponde a un punto di forza, 3 designa una dimensione di potenziale che
si può far crescere, mentre 2 indica una competenza poco attitudinale e difficilmente
sviluppabile e 1 una seria carenza). Una volta completati tutti gli esercizi, gli assessor
discutono fra loro le osservazioni e le valutazioni, cercando di raggiungere un accordo
nei giudizi per ciascuna competenza di ogni soggetto.
Le ricerche empiriche dimostrano che le valutazioni degli assessment center sono
predittive delle prestazioni, e degli avanzamenti di carriera.24 Questi strumenti sono
utili in ottica di sviluppo, in quanto i partecipanti ricevono un feedback sui loro atteg-
giamenti, competenze, e punti di debolezza.25
Benchmarks
Benchmarks®: strumento Benchmarks® è uno strumento progettato per misurare i fattori importanti per il
progettato per misurare i fat- successo in posizioni manageriali. Gli item misurati da Benchmarks si basano su ricer-
tori importanti per il successo che incentrate sulle lezioni apprese dai dirigenti durante i momenti chiave della loro
in posizioni manageriali.
carriera,26 e valutano per esempio le capacità dei manager di relazionarsi con i colla-
boratori, di acquisire risorse e di creare un ambiente di lavoro produttivo. La Tabella
8.4 illustra le 16 capacità e prospettive ritenute importanti per diventare un manager di
successo; è stato dimostrato che esse sono relazionate alle valutazioni della prestazione,
alle valutazioni effettuate dai capi in merito a potenziali promozioni e alle promozioni
di fatto ottenute.27 Per ottenere una panoramica completa delle capacità dei manager,
i superiori, i colleghi e i manager stessi si servono di questo strumento. Il risultato è
una relazione contenente le auto-valutazioni e le valutazioni altrui, che il manager esa-
minato può consultare assieme al confronto coni risultati ottenuti da altri manager. È
inoltre disponibile una guida per lo sviluppo con esempi di esperienze che potenziano
ciascuna capacità e di come i manager di successo applicano determinate competenze.
Iniziativa Dimostra pensiero strategico, adotta un processo flessibile di problem solving e collabora
efficacemente con l’alta dirigenza.
Determinazione Dimostra perseveranza e concentrazione di fronte agli ostacoli.
Apprendimento rapido Acquisisce rapidamente la padronanza di nuove conoscenze tecniche e gestionali.
Rapporti interpersonali Sa come instaurare e mantenere rapporti di lavoro con colleghi e attori esterni.
Comando È capace di delegare efficacemente i compiti ai collaboratori, ampliandone le opportunità,
e adotta un comportamento equo nei loro confronti.
Comprensione e sensibilità Mostra sincero interesse verso gli altri e sensibilità per i bisogni dei collaboratori.
Lealtà e padronanza di sé È degno di stima e leale.
Creazione di un clima Crea un clima sfidante per favorire lo sviluppo dei collaboratori.
favorevole allo sviluppo
Gestione dei collaboratori Agisce con decisione ed equità nella gestione dei collaboratori problematici.
problematici
Orientamento al lavoro Porta a termine i compiti gestendo efficacemente il lavoro altrui.
di gruppo
Equilibrio tra vita personale Riesce a conciliare l’attività lavorativa alla vita personale, senza trascurare alcuna delle due.
e professionale
Risolutezza Predilige azioni rapide e approssimative a misure precise e lente in numerose situazioni
di management.
Consapevolezza di sé Conosce a fondo i propri punti di forza e di debolezza ed è pronto a migliorarsi.
Reclutamento di collaboratori È capace di scegliere individui di talento per il suo team.
di talento
Empatia Dimostra empatia e un buon senso dell’umorismo.
Flessibilità Riesce ad assumere comportamenti che potrebbero essere considerati del tutto contrastanti.
Fonte: Adattamento autorizzato da C. D. McCauley, M. M.Lombardo e C. J. Usher, “Diagnosing Management Development Needs: An Instrument Based on How
Managers Develop,” Journal of Management 15 (1998), pp. 389–403.
Tabella 8.4
Capacità legate Nella Tabella 8.5 viene offerto un esempio di valutazione della capacità decisionale
al successo manageriale di un manager in un sistema a 360°. Ciascuno dei cinque item di giudizio si collega a
un aspetto specifico del processo decisionale (per esempio, la capacità di assumersi la
responsabilità dei risultati dei singoli e delle decisioni di gruppo). Ai valutatori viene
chiesto di rilevare per ogni item se esso corrisponda a un punto di forza, o identifichi
invece un fabbisogno di sviluppo, oppure di indicare la frequenza in cui sia loro capitato
di osservare la competenza sottostante (per esempio: sempre; a volte; raramente; mai).
Processo decisionale
Identifica le decisioni chiave che hanno un maggiore impatto sugli obiettivi aziendali.
Bilancia il senso degli affari con i dati e la logica per prendere delle decisioni efficaci.
Tabella 8.5
Esempio di competenze Si assume la responsabilità dei risultati delle decisioni individuali e di gruppo.
rilevate in un sistema di
Individua il corretto trade-off fra un’analisi completa e la velocità nella presa delle decisioni.
feedback a 360°
Esperienze lavorative
Esperienze lavorative: re- Lo sviluppo delle persone avviene soprattutto attraverso le esperienze lavorative:33
lazioni, problemi, domande, relazioni, problemi, richieste, compiti o altri aspetti che esse devono affrontare nello
compiti e altre questioni af- svolgimento delle loro mansioni. L’assunto di base è che quando esiste un divario fra
frontate dai dipendenti sul
posto di lavoro le competenze e le esperienze passate e quelle richieste per svolgere adeguatamente
l’incarico assegnato un individuo si trovi a dover far leva sulle proprie competenze,
ossia sia stimolato ad apprenderne di nuove, ad applicare quelle che possiede con diverse
modalità, e a padroneggiare nuove esperienze.34
Ciò che si sa sullo sviluppo attraverso le esperienze lavorative deriva in grande
misura da una serie di studi condotti dal Center for Creative Leadership.35 A dirigenti
di livello elevato è stato chiesto di identificare gli eventi chiave nella loro carriera che
hanno fatto la differenza nel loro stile manageriale e le lezioni apprese in quelle espe-
rienze. Gli eventi riportati comprendevano l’assegnazione di incarichi particolari (per
esempio: sistemare un’attività in crisi), situazioni critiche dal punto di vista delle relazioni
interpersonali (per esempio: in cui era necessario trovare un’intesa con un capo) e fasi
che hanno richiesto una transizione specifica (perché non si disponeva della esperienza
professionale necessaria). Le situazioni lavorative e ciò che si può apprendere da esse
sono riportate nella Tabella 8.6.
Ci si può chiedere fino a che punto un’esperienza lavorativa sfidante sia effettivamente
positiva. Lo è nella misura in cui stimola il dipendente ad apprendere, ma se comporta un
divario di competenze eccessivo può determinare una condizione di stress assolutamente
dannoso per la persona. Studi recenti hanno dimostrato che tutte le situazioni lavorative
possono favorire lo sviluppo, ma quelle che comportano la rimozione di ostacoli e la
creazione di cambiamenti conducono più spesso a situazioni di stress negativo rispetto
alle altre. Conseguentemente, si dovrebbe valutare con maggiore attenzione il profilo
delle persone che vengono poste in simili situazioni.
Sebbene le ricerche sullo sviluppo abbiano riguardato soprattutto i manager, anche
il personale di livello operativo può apprendere dalle esperienze. Come si è osservato in
precedenza, perché un team abbia successo, i suoi membri devono possedere competenze
che un tempo si pensava fossero necessarie solo ai manager (come trattare direttamente
con i clienti, analizzare i dati per determinare la qualità del prodotto e risolvere i con-
flitti all’interno del team). Al di la dell’apprendimento iniziale che si verifica quando
viene formato il team, i membri possono sviluppare ulteriormente le loro competenze
scambiandosi i ruoli nel tempo.
La Figura 8.1 illustra i vari modi attraverso cui utilizzare le esperienze lavorative in
una prospettiva di sviluppo del personale. Si tratta di ampliare i compiti, di favorire la
loro rotazione, di gestire la mobilità, le promozioni e, qualche volta le retrocessioni, di
programmare distacchi temporanei ad altre organizzazioni. Nelle aziende multinazionali
non è insolito che le politiche di sviluppo si traducano in assegnazioni di incarichi che
comportano frequenti viaggi o trasferimenti da un paese all’altro.
Allargamento della man- L’allargamento della mansione (job enlargement) consiste nell’assegnare ulteriori
sione (Job enlargement): compiti o responsabilità al dipendente. Possono essere dei progetti speciali, dei cam-
assegnazione di ulteriori com- biamenti di ruolo all’interno del team, o attività di progetto, come cercare nuovi modi
piti o responsabilità a un di-
pendente. per servire la clientela. Per esempio, a un dipendente dell’area ingegneria si potrebbe
Transizioni Responsabilità inconsuete: il manager deve gestire responsabilità nuove, molto diverse o molto più ampie
rispetto a quelle precedenti
Mettersi alla prova: il manager è posto in una situazione di pressione aggiuntiva per dimostrare agli altri che è
in grado di gestire il proprio lavoro.
Cambiamento Sviluppare nuove direttrici: il manager è responsabile dell’avvio di un nuovo piano, di realizzare un
cambiamento strategico, di una riorganizzazione o di trovare una risposta a situazioni di rapido cambiamento
ambientale.
Problemi ereditati: il manager deve risolvere i problemi creati da chi lo ha preceduto.
Decisioni di ridimensionamento: situazioni in cui si devono chiudere impianti o ridurre gli organici.
Problemi del personale: i dipendenti mancano di esperienze adeguate, sono incompetenti o resistenti al
cambiamento
Responsabilità Alti interessi in gioco: scadenze critiche, pressione da parte dei senior manager, elevata visibilità e responsabilità
superiori nelle decisioni chiave che rendono il successo o il fallimento nel proprio incarico del tutto evidente.
Eterogeneità dei compiti: l’ampiezza della mansione comporta responsabilità su funzioni, gruppi, prodotti,
clienti o mercati molto diversi.
Sovraccarico lavorativo: il lavoro richiede un enorme investimento in termini di tempo ed energia
Pressioni esterne: occorre gestire fattori esterni che esercitano un impatto sul business (per esempio: negoziare
con i sindacati o gli enti governativi; affrontare opposizioni nella comunità territoriale; trattare con una cultura
diversa dalla propria)
Relazioni Influenzare senza autorità: dover influenzare i colleghi, i capi, gruppi di interesse esterni o altre persone chiave
informali verso cui non si ha alcuna autorità per raggiungere i propri obiettivi.
Ostacoli Condizioni lavorative avverse: l’unità o la linea produttiva deve affrontare problemi finanziari o condizioni
economiche difficili.
Carenza di supporti: l’Alta Direzione è restia a fornire direzione, supporto o risorse per il lavoro da svolgere o
per i nuovi progetti.
Mancanza di supporti personali: il manager è escluso dai gruppi decisionali e di potere fondamentali, e riceve
poco sostegno da parte degli altri.
Capo difficile: le opinioni o gli stili manageriali del manager differiscono da quelli del capo, o questi ha alcune
gravi carenze
Fonte: C. D. McCauley, L. J. Eastman e J. Ohlott, “Linking Management Selection and Development through Stretch Assignments”, Human Resource Management 84
(1995), pp. 93-115. Copyright ©1995 Wiley Periodicals, Inc., a Wiley Company.
Tabella 8.6
Situazioni lavorative e chiedere di unirsi a una task force incaricata di sviluppare nuovi percorsi di carriera
opportunità di apprendimento
per i tecnici. Al termine del progetto, egli non solo avrà appreso nuove conoscenze sui
processi di carriera, ma avrà anche utilizzato capacità di leadership e organizzative per
contribuire al raggiungimento degli obiettivi della task force.
Rotazione delle mansioni La rotazione delle mansioni (job rotation) consiste nell’assegnare ai dipendenti una
(Job rotation): processo di serie di compiti in diverse aree funzionali dell’azienda, o nei ruoli interni a una sin-
spostamento sistematico di gola funzione. Questi movimenti sono programmati in base ai fabbisogni di sviluppo
un individuo da una posizione
a un’altra nel tempo. I compiti del singolo. A chi ruota nelle diverse posizioni si chiede di documentare la propria
assegnati possono riguardare esperienza e quanto appreso, evidenziando in modo particolare come quella mobilità
diverse aree funzionali, o di- si sia tradotta in una migliore comprensione del business. La durata della permanenza
verse posizioni all’interno di in una determinata posizione varia a seconda delle competenze ed esperienze che
una stessa funzione o ufficio.
Figura 8.1
Utilizzo delle esperienze
lavorative per lo sviluppo
del personale
Promozione
Allargamento delle
Rotazione Trasferimento
(mobilità (mobilità
orizzontale) orizzontale)
mansioni correnti
Distacco
Retrocessione
temporaneo
(movimento
in un’altra
verso il basso)
organizzazione
devono essere acquisite; alcuni poi ritornano al lavoro iniziale, altri vengono trasferiti
ancora in nuove funzioni. Per esempio, alcuni anni or sono la Fiat Auto aveva stabi-
lito di inserire tutti i neo-laureati con un programma di mobilità interfunzionale che
prevedeva il passaggio nei primi anni attraverso la rete di vendita, uno stabilimento
di produzione e una unità di staff, come per esempio la logistica. Con questa politica
l’azienda intendeva sviluppare la capacità di pensare in modo strategico assumendo
un orientamento generalista alla gestione complessiva, anziché focalizzato sulle esi-
genze delle singole funzioni.
La rotazione interfunzionale aiuta in effetti i dipendenti ad acquisire una visione
generale degli obiettivi aziendali e delle diverse funzioni, favorendo nel contempo lo
sviluppo di una rete di relazioni e contatti interpersonali e di capacità decisionali.36
Inoltre, si è dimostrato che favorisce l’acquisizione di nuove competenze, la crescita
delle retribuzioni e le probabilità di promozione. Vi sono peraltro anche una serie di
problemi e svantaggi: le rotazioni possono indurre i dipendenti a risolvere i problemi
in una prospettiva di breve termine, comportano uno sviluppo meno profondo delle
competenze specialistiche e causano nell’immediato perdite di produttività ogni volta
che un soggetto esperto in una certa area viene sostituito da un collega che non lo è,
spostandosi a sua volta in un contesto per lui nuovo.
Tabella 8.7 1. Il meccanismo delle rotazione viene usato per sviluppare competenze, oltre a offrire le
Caratteristiche di un sistema
esperienze lavorative necessarie per le posizioni manageriali.
di rotazione delle mansioni
efficace 2. I dipendenti individuano le competenze specifiche che verranno sviluppate attraverso la
rotazione.
3. Il meccanismo viene usato per tutti i livelli e le categorie di dipendenti.
4. La rotazione delle mansioni è collegata al processo di gestione delle carriere affinché i
dipendenti sappiano quali sono i fabbisogni di sviluppo soddisfatti da ciascuna posizione.
5. I vantaggi della rotazione sono massimizzati e i costi minimizzati attraverso una bilanciata
gestione dei tempi.
6. Tutti i dipendenti hanno le stesse opportunità di partecipare alla rotazione
(indipendentemente dal gruppo demografico di appartenenza).
Fonte: Basato su L. Cheraskin e M. Campion, “Study Clarifies Job Rotation Benefits,” Personnel Journal, novembre 1996,
pp. 31-38.
• fornire informazioni sul contenuto, sulle sfide e sui vantaggi potenziali derivanti dal
nuovo lavoro e nuova posizione;
• coinvolgere nella decisione lo stesso dipendente mandandolo a fare un sopralluogo
della nuova posizione, o offrendogli informazioni sulla comunità;
• stabilire obiettivi chiari di prestazione e promettere feedback anticipati e frequenti.
• prevedere una figura di supporto nella nuova sede che aiuti il dipendente ad adattarsi
alla comunità e al nuovo ambiente lavorativo;
• dare informazioni su come l’opportunità lavorativa influirà sulle sue entrate;
• promettere rimborsi e assistenza nella vendita, nell’acquisto o nell’affitto di una casa;
• predisporre un programma di orientamento al nuovo ambiente e al nuovo lavoro;
• indicare come la nuova esperienza si collochi rispetto ai piani di carriera del dipendente;
• offrire assistenza ai membri della famiglia, per esempio trovando le scuole per i figli
e risolvendo i problemi di assistenza sanitaria per tutti i membri della famiglia;
• aiutare il/la consorte nel trovare un nuovo lavoro.41
Externship: strategia che per- Il termine externship fa riferimento a una situazione in cui si permette ai dipendenti
mette ai dipendenti di ricoprire di ricoprire temporaneamente un ruolo operativo in un’altra organizzazione. La Mer-
un ruolo a tempo pieno presso cer Management, una società specializzata nella consulenza strategica con sedi in
un’altra organizzazione
tutto il mondo, utilizza questa strategia per sviluppare esperienze in specifici settori
industriali.42 Per esempio, un consulente dopo cinque anni è diventato Direttore dei
servizi Internet presso un’impresa cliente: voleva provare a implementare il progetto
che aveva sviluppato piuttosto di limitarsi a proporlo, per poi andare a occuparsi di
un altro cliente. È rimasto dipendente della Mercer, anche se il suo stipendio viene
pagato dal cliente. L’azienda è convinta che chi partecipa al programma di externship
mantenga un elevato senso di commitment perché gli viene data la possibilità di
imparare e crescere professionalmente senza dover sconvolgere la propria vita per-
sonale e professionale alla ricerca di un diverso lavoro. Naturalmente, vi è il rischio
che alcuni dipendenti decidano infine di lasciare la società, ma Mercer è convinta che
questa non solo rimanga in ogni caso una buona strategia di sviluppo, ma che possa
anche contribuire al successo in fase di ricerca del personale: il programma segnala
infatti ai potenziali dipendenti che l’azienda è creativa e flessibile nella gestione delle
risorse umane.
Prassi di questo genere sono molto frequenti nelle imprese giapponesi, dove spesso
capita che le imprese focali in una rete di sub-fornitura prestino i propri dipendenti alle
organizzazioni partner, con benefici per le persone che possono sviluppare le proprie
competenze e per le aziende riceventi, che hanno accesso a know-how e capacità ma-
nageriali qualificate.
Periodo sabbatico: assen- I compiti temporanei possono consistere anche in un periodo sabbatico (un’assen-
za temporanea autorizzata za autorizzata per rinnovare le competenze o svilupparne di nuove). Spesso in questo
dall’azienda per rinnovare o caso i dipendenti mantengono la retribuzione completa, o subiscono solo una riduzione
sviluppare le proprie com-
petenze parziale, e hanno la possibilità di lasciare temporaneamente il lavoro e lo stress quoti-
diano per acquisire nuove competenze e punti di vista. I periodi sabbatici permettono
anche di dedicare più tempo alle questioni personali, e sono una pratica comune a
molti settori, dalle società di consulenza al settore del fast food.43 Fallon Worlwide,
un’agenzia di pubblicità, offre un programma chiamato “Dreamcatchers” (acchiappa
i tuoi sogni) ai membri dello staff che desiderano lavorare su un proprio progetto o
organizzare un viaggio.44 Questa politica è stato introdotta per aiutare a evitare il burn
out dei dipendenti e la perdita del loro potenziale creativo. C’è stato chi ha dedicato del
tempo alla scrittura di romanzi, al kayak e ai viaggi in moto attraverso le Alpi. La Fallon
Worlwide offre alcuni contributi economici per un periodo massimo fino a due anni. I
partner dell’agenzia ritengono che questo programma abbia consentito ai partecipanti
di ricaricare la loro creatività, fattore chiave per fornire servizi di successo, aiutando a
trattenerli nell’azienda e facilitando la ricerca di nuovi collaboratori.
Anche lo svolgimento di attività di volontariato può rivelarsi utile ai fini dello svi-
luppo dei dipendenti: esse possono offrire ai collaboratori la possibilità di apprendere
a gestire il cambiamento, di insegnare, di avere maggiori responsabilità e di essere
esposti ad altre necessità lavorative. Alla General Mills, per esempio, il coinvolgi-
mento in attività di volontariato e la partecipazione a progetti per le comunità locali
è una delle strategie impiegate per mettere in pratica i valori aziendali.45 I dipendenti
lavorano in organizzazioni non profit di vario tipo, svolgendo compiti come servire
pasti ai senzatetto, ridipingere le pareti degli asili nido locali o fungere da membri di
consigli di amministrazione. Oltre a fornire un prezioso servizio alle organizzazioni
locali, secondo General Mills le attività di volontariato aiutano i dipendenti a migliorare
i rapporti interpersonali all’interno dei gruppi e a sviluppare capacità di leadership e
di pensiero strategico.
Il riquadro “Competere attraverso la globalizzazione” illustra come Pricewa-
terhouseCoopers stia facendo leva su tali attività per migliorare le capacità dei
manager di relazionarsi con i clienti di tutto il mondo aiutando al tempo stesso le
comunità locali.
PricewaterhouseCoopers (PwC) ha progettato il programma del luogo a comprendere come ottenere aiuto per la gestio-
Ulysses per rispondere alle sfide globali interconnesse che si ne di programmi di prevenzione. Altri progetti prevedevano
ritrova a fronteggiare. Gli obiettivi chiave del programma sono la collaborazione con un collettivo di ecoturismo in Belize,
lo sviluppo di leader responsabili, in grado di assumere ruoli se- piccole aziende agricole a coltivazione biologica in Zambia,
nior di leadership internazionale, comprendere la misura in cui un’organizzazione che fornisce aiuto alle persone affette da
l’attività dell’azienda incide sul benessere economico, politico, malattie mentali in Ghana e un’organizzazione che favorisce
sociale e ambientale delle comunità e dei mercati internazionali lo sviluppo rurale attraverso il microcredito e la promozione
e fornire soluzioni responsabili e sostenibili. I partecipanti al dell’imprenditorialità in Paraguay. L’azienda dispone di prove
programma vengono selezionati in tutto il mondo sulla base che dimostrano il successo del programma e sta sviluppando
delle capacità e potenzialità di leadership dimostrate presso altri indicatori, per esempio un indice dell’impatto sui tassi di
l’impresa locale per cui lavorano. Generalmente lavorano come produttività.
partner da circa dieci anni, provengono da regioni e paesi Tutti i 24 partecipanti a Ulysses lavorano ancora per la PcW, metà
diversi e sono competenti in aree che variano da contabilità e di loro ha ottenuto una promozione e gran parte ha assunto
finanza, strategia, consulenza fiscale a consulenza manageria- nuove responsabilità. La loro capacità di ottenere contratti
le. Il programma Ulysses prevede che i partecipanti trascorrano con clienti internazionali sembra essere migliorata. Coloro che
otto settimane in regioni del mondo in via di sviluppo dove sono stati coinvolti nel programma ritengono che l’esperienza
dovranno ricorrere alle loro capacità per apportare benefici alle li abbia aiutati a relazionarsi più efficacemente con i colleghi e
comunità locali, relazionarsi con individui dotati di un bagaglio i clienti. Il partner che ha gestito il progetto sulla prevenzione
culturale diverso dal proprio e individuare soluzioni a problemi dell’AIDS in Namibia si è reso conto di quanto possa risultare
complessi. Di norma si richiede loro di occuparsi di progetti non lento il processo decisionale e tale consapevolezza lo ha aiutato
relativi alla propria sfera di competenze e di entrare a far parte a diventare più paziente con i suoi collaboratori. Inoltre, adesso
di gruppi multiculturali collaborando con organizzazioni go- preferisce gli incontri faccia a faccia alle email perché più utili
vernative o civiche locali, esponenti dell’imprenditoria sociale per costruire rapporti basati sulla fiducia, una lezione che ha
e istituzioni internazionali. Il costo che l’azienda sostiene per appreso in Namibia, dove elettricità, email e presentazioni Power
ciascun partecipante ammonta a 15.000 dollari e comprende Point non esistono.
trasferimenti, spese e tre mesi di stipendio. Ogni partecipante
si sottopone a due settimane di formazione per prepararsi al
viaggio ed è tenuto a riferire sullo svolgimento del progetto Fonti: J. Hempel, “It Takes a Village – and A Consultant,” BusinessWeek,
al suo ritorno. Per esempio, uno dei partner è stato mandato 6 settembre 2004, pp. 76–77; J. Marquez, “Companies Send Employees
in un villaggio in Namibia, nel continente africano, assieme on Volunteer Projects Abroad to Cultivate Leadership Skills,” Workforce
Management, novembre 2005, pp. 50–51. Si veda anche “The Ulysses
a colleghi messicani e olandesi, per affiancare i capi locali Project” e le pagine web collegate al sito web www.pwc.com, la pagina
nella gestione dell’epidemia di AIDS. Ha aiutato le persone di PricewaterhouseCoopers, 6 aprile 2009.
Relazioni interpersonali
I dipendenti possono sviluppare le loro competenze e incrementare le conoscenze
sull’azienda e sui clienti interagendo anche con un membro dell’organizzazione parti-
colarmente esperto. Le attività di mentoring e coaching sono due tipologie di relazioni
interpersonali che possono essere usate per tali finalità.
Mentoring
Mentore: un dipendente Un mentore è una persona che ha maturato molte esperienze, un dipendente senior
esperto ed efficace che aiuta efficace che aiuta a sviluppare le potenzialità di un dipendente meno esperto (il
a sviluppare le potenzialità di protégé). Molte relazioni di mentoring si possono creare grazie alla condivisione
un soggetto meno navigato
di interessi e valori fra un mentore e l’allievo. Alcune ricerche suggeriscono che i
dipendenti con certe caratteristiche di personalità (per esempio stabilità emotiva,
capacità di adattare i comportamenti in base alle situazioni e bisogni di potere e
di achievement) tendono a cercare più facilmente un mentore e a essere da questi
apprezzati come discenti.46
1. La partecipazione di mentori e protégé è volontaria. È possibile terminare la relazione in qualsiasi momento senza timore
di essere puniti.
2. L’abbinamento mentore-discente non limita la possibilità di sviluppare altre relazioni informali. Per esempio, può essere
creata una rosa di mentori lasciando ai discenti la scelta.
3. I mentori vengono scelti in base alla loro esperienza nello sviluppo del personale, alla disponibilità per questa attività e di
competenze efficaci di coaching, comunicazione e ascolto.
4. L’obiettivo del programma è chiaro a tutti. I progetti e le attività che gli attori devono portare a termine sono chiaramente
esplicitati.
5. Viene specificata la lunghezza del programma. Il mentore e il discente sono incoraggiati a instaurare una relazione che
vada oltre il periodo formale.
6. È previsto un livello minimo di interazione fra mentore e protégé.
7. I discenti sono incoraggiati a contattarsi a vicenda per discutere dei problemi e condividere i successi raggiunti.
8. Il programma viene valutato. Le interviste con i mentori e i discenti forniscono un immediato feedback in merito alle
specifiche aree di insoddisfazione.
9. Lo sviluppo dei dipendenti viene premiato e ciò comunica ai manager che il mentoring e le altre attività di sviluppo
hanno un valore.
non avere occasione di conoscere. I discenti valutano l’operato dei mentori servendosi
del sistema di valutazione della prestazione. La società ha ridimensionato i salari dei
manager che hanno evidenziato prestazioni deludenti in veste di mentori, evitando di
concedere loro promozioni.
Un fattore di successo dei programmi di mentoring è che il mentore e il discente
abbiano frequenti opportunità di interazione fra di loro. Quando questo non è possibile
in persona, si possono applicare soluzioni virtuali ricorrendo a conversazioni telefoniche
e videoconferenze.
I vantaggi delle relazioni di mentoring. Sia i mentori che i discenti possono trarre van-
taggio dalle relazioni di mentoring. Alcune ricerche dimostrano che i primi offrono un
Supporto alla carriera: at- sostegno psico-sociale e professionale ai secondi. Il supporto alla carriera da parte dei
tività volte al coaching, alla mentori prevede attività di coaching, protezione e sponsorship, la proposta di incarichi
protezione, alla sponsorship, sfidanti, la creazione di condizioni di esposizione e visibilità del protégé.
all’assegnazione di incarichi
sfidanti, all’esposizione e alla Il sostegno psico-sociale consiste nel proporsi in qualità di amico o come modello di
visibilità. riferimento, ottenendo un’accettazione positiva incondizionata e diventando una valvola
di sfogo per il protégé, che sente di poter esporre ansie e timori. I vantaggi aggiuntivi
Sostegno psico-sociale: per il discente comprendono maggiori probabilità di promozioni, aumenti salariali e
proporsi in qualità di amico o influenza organizzativa.50
come modello di riferimento, Le relazioni di mentoring offrono ai mentori la possibilità di sviluppare le loro com-
ottenere un’accettazione po-
sitiva incondizionata e offrire petenze interpersonali e di accrescere il proprio livello di autostima. Chi opera in settori
una sponda al discente, che tecnici, per esempio l’ingegneria di stabilimento o i servizi sanitari, può essere aiutato
può esporre le sue ansie e i dal discente ad accrescere le proprie conoscenze in merito a recenti sviluppi scientifici
suoi timori. (e, di conseguenza, prevenire il rischio di obsolescenza tecnica). Per esempio, quando
General Electric, decise di sviluppare l’e-business molti manager si trovarono di fronte
alla sfida di riuscire a capire come usare efficacemente questa tecnologia. Jack Welch,
allora Amministratore Delegato dell’azienda, creò un programma di mentoring per i
suoi 600 manager51 che prevedeva la partecipazione in qualità di mentori di giovani
dipendenti con esperienza nell’utilizzo di Internet. Welch partecipò in prima persona al
programma, scegliendo un mentore giovane ma molto esperto in Internet. L’obiettivo
del programma era di aiutare i manager a familiarizzare con i siti web dei concorrenti,
sperimentare le difficoltà che si incontravano nell’ordinare prodotti online e capire
quali erano i fattori chiave del successo di certi siti. Welch riteneva che la conoscenza
dell’e-business fosse generalmente inversamente correlata con l’età e la posizione nella
gerarchia aziendale. I manager della GE incontravano i loro mentori in sessioni durante
le quali essi riflettevano sulla struttura di siti, discutevano di articoli e libri sull’e-
commerce e ponevano domande ai mentori. Le sessioni sono risultate vantaggiose per
tutti i partecipati. I discenti hanno appreso molti contenuti, mentre i giovani mentori
hanno imparato a comunicare senza timore con i loro manager, sviluppando anche altre
competenze che occorre possedere per guidare e gestire dei business complessi (per
esempio, la capacità di comunicare con persone differenti).
almeno una volta al mese negli ultimi sette anni per discutere problemi, condividere
informazioni e offrire consigli, come previsto dal programma di mentoring.52 Lui è
un manager responsabile della pianificazione nella divisione ricerche di Du Pont; lei
è un’assistente amministrativo del laboratorio tossicologico dove una volta lavorava
Steve. Da una lista di volontari, i discenti scelgono i mentori (manager e alti diri-
genti in possesso di competenze ed esperienze di un certo valore). Croft, il mentore,
ha risposto alle domande sui programmi aziendali e offerto a Janet l’opportunità
di incontrare scienziati e manager. La donna ha anche imparato qualcosa in più sul
ruolo delle altre funzioni aziendali e sulle priorità di budget. Anche Croft ha tratto
vantaggio dalla relazione. Ha imparato molto su come le decisioni di management
possono influire sui dipendenti. Per esempio, quando il laboratorio tossicologico ha
dovuto iniziare a fornire servizi a pagamento alle altre funzioni (piuttosto che poter
contare su un budget di spesa annuale), Croft ha ottenuto molte informazioni sulle
reazioni e le ansie dei dipendenti.
Programma di mentoring Alcune aziende hanno avviato dei programmi di mentoring di gruppo. In essi, a
di gruppo: a un dipendente un dipendente esperto di successo viene assegnato un gruppo di quattro o sei discenti da
esperto di successo viene as- formare. Un vantaggio potenziale di questa soluzione è che i discenti possono imparare
segnato un gruppo di quattro
o sei discenti da formare. anche l’uno dall’altro, oltre che dal senior. Il leader aiuta i partecipanti a capire meglio
l’organizzazione, li guida nell’analisi delle loro esperienze e a chiarire le direzioni di
carriera. I membri possono impegnarsi nella realizzazione di compiti individuali o
lavorare in gruppo sui questioni e problemi di maggiore complessità .53
Il riquadro “competere attraverso la sostenibilità” aiuta a capire come i programmi
di mentoring possono generare valore per tutti i portatori di interesse dell’azienda.
Coaching
Coach: un collega o un mana- Un coach è un collega o un manager che lavora con un dipendente al fine di motivarlo
ger che lavora con un dipen- e aiutarlo a sviluppare competenze, fornendo un supporto e feedback. Il coach può rico-
dente al fine di motivarlo e aiu- prire tre ruoli.54 Una parte del coaching consiste in una relazione a due con il discente
tarlo a sviluppare competenze,
fornendo supporto e feedback. (per esempio quando si tratta di fornire feedback). Un secondo ruolo è di aiutarlo ad
apprendere da solo, per esempio guidandolo nella individuazione di esperti che possano
assisterlo nell’affrontare determinati problemi e insegnandogli come ottenere feedback
dagli altri. Infine, il coaching può richiedere la presenza di mentori, l’organizzazione
di corsi o l’assegnazione di esperienze lavorative alle quali il discente non potrebbero
accedere senza l’aiuto del coach.
Per sviluppare le competenze di coaching i programmi di formazione devono affron-
tare in modo particolare alcune questioni che spiegano la resistenza dei manager nello
svolgere questa attività.55 Innanzitutto, essi potrebbero non voler discutere questioni
legate alla prestazione anche con un dipendente capace perché preferiscono evitare il
confronto; questo avviene soprattutto quando il manager è meno esperto del dipendente.
In secondo luogo, essi potrebbero essere in grado di identificare i problemi legati alla
prestazione, ma non di aiutare il dipendente a risolverli. Il terzo aspetto da considerare
è che i manager potrebbero pensare che il dipendente reputi il coaching uno strumento
di critica. Infine, dato che le aziende tendono a ridurre gli organici e a operare con meno
dipendenti rispetto al passato, i manager potrebbero ritenere che non ci sia abbastanza
tempo da dedicare al coaching.
La sostenibilità di un’azienda è determinata dalla capacità di sod- attesi dalla partecipazione al programma. Dopo aver completato
disfare i bisogni di azionisti, clienti, dipendenti, comunità e società. il profilo, le discenti TWA possono avvalersi della funzionalità
KLA-Tencor, un fornitore di soluzioni per il controllo dei processi per di ricerca per individuare la persona ideale nel gruppo di men-
il settore dei semiconduttori, utilizza dei programmi di mentoring tori. Il mentore selezionato riceve un’email, può visualizzare il
per migliorare le competenze dei senior manager, i quali vengono profilo della richiedente e accettare o declinare la proposta. Il
affiancati da mentori (membri dell’azienda o dirigenti in pensione). programma di mentoring TWA è stato avviato nel luglio del
I senior manager devono aumentare la loro competenza funzio- 2007, attualmente vede attive 60 relazioni di mentoring ed è in
nale, identificare gli obiettivi specifici di prestazione e le attività di espansione perché si è rivelato uno strumento utile per superare
sviluppo per indirizzare i punti di debolezza nel lavoro e aumentare la difficoltà di trovare un mentore autonomamente.
la loro comprensione della cultura, della vision e della struttura Alla General Electric, le dipendenti più brillanti ricevono ruoli di
politica dell’azienda. La KLA-Tencor possiede anche un programma leadership all’interno dei gruppi locali e regionali della Women’s
di mentoring online per i manager che si ritiene abbiano un elevato Network dell’azienda (GEWN) per acquisire nuove esperienze.
potenziale di crescita. Il programma prevede l’accoppiamento Le donne possono inoltre cogliere opportunità di incontro e di
mirato e un sistema di valutazione a 360° da usare nella relazione confronto con la squadra dirigenziale senior frequentando semi-
di mentoring per migliorare i punti di debolezza. nari, workshop e cene finalizzate al networking. Tali opportunità
La Women’s Alliance (TWA) della Xerox ha creato un software le aiutano a instaurare rapporti che possono poi evolversi in una
di accoppiamento mentore-discente utilizzabile dalle dipendenti relazione di mentoring.
per risolvere uno dei problemi più comuni nell’instaurare una
relazione di mentoring, cioè trovare un mentore adeguato. Fonti: T. Galvin, “Best Practices: Mentoring, KLA-Tencor Corp.,” Training,
Mentori e protégé compilano un profilo online, comprendente marzo 2003, p. 58; A. Poe, “Establishing Positive Mentoring Relationships,” HR
Magazione, febbraio 2002, pp. 62–69; H. Dolezalek, “Got High Potentials?”
informazioni su bagaglio di esperienze e interessi, aree di com- Training 44 (2007), pp. 18–22; B. Carvin, “The Great Mentor Match,” T + D,
petenze, fabbisogni di sviluppo (riservato alle discenti) e benefici gennaio 2009, pp. 46–50.
Responsabilità Identificare le opportunità Identificare quali Identificare gli obiettivi e Identificare le fasi
del dipendente e i fabbisogni di fabbisogni sono le modalità di valutazione e la tempistica per
miglioramento realmente soddisfabili dei progressi raggiungere l’obiettivo
Figura 8.2
Fasi e responsabilità nel vengono assistititi nel processo di auto-valutazione da consulenti che interpretano i
processo di gestione delle risultati dei test psicologici.
carriere Attraverso l’auto-valutazione si possono anche identificare dei fabbisogno di sviluppo
dovuti a un divario fra le competenze possedute e/o gli interessi e il tipo di lavoro o
posizione desiderata.
Attività (Fine)
Fase 1: Dove mi trovo? (esaminate la posizione corrente nella vita personale e nella carriera)
Pensate alla vostra vita passata, presente e futura. Tracciate una linea del tempo su cui rappresentare gli eventi più importanti.
Fase 2: Chi sono? (esaminate ruoli diversi)
Utilizzando delle schede per ogni ruolo che occupate nella vostra vita, scrivete una risposta su ciascuna di esse alla domanda
“Chi sono”.
Fase 3: Dove vorrei essere e cosa vorrei accadesse? (questo aiuta a identificare gli obiettivi)
Considerate la vostra vita dal presente al futuro. Scrivete un’autobiografia rispondendo alle seguenti domande: cosa vorreste
aver raggiunto; quali altri progetti intendete portare a termine e per cosa vorreste essere ricordati.
Fase 4: L’anno ideale (identificate le risorse necessarie)
Considerate un periodo di un anno da oggi. Se aveste a disposizione un numero illimitato di risorse cosa fareste? Come
sarebbe il vostro ambiente ideale? Esso rispecchia quanto detto nella fase 3?
Fase 5: Un lavoro ideale (stabilite l’obiettivo immediato)
Pensate a un lavoro ideale avendo a disposizione illimitate risorse. Considerate il vostro ruolo, le risorse e il tipo di formazione
necessaria.
Fase 6: La carriera attraverso un inventario oggettivo (sintetizzate la situazione corrente)
• Cosa vi stimola ogni giorno?
• Cosa realizzate con successo? Per cosa siete conosciuti?
• Per quale ragione volete raggiungere i vostri obiettivi?
• Cosa potrebbe interferire?
• Cosa dovreste fare ora al fine di raggiungere i traguardi prefissati?
• Qual è il vostro obiettivo professionale a lungo termine?
Fonte: basato su J. E. McMahon e S. K. Merman, “career Development,” in The ASTD Training and Development Handbook, 4th ed., ed. R. L. Craig. Copyright 1996
The McGraw-Hill Companies. Riprodotto con autorizzazione.
Tabella 8.9
Esempio di un esercizio
di self-assessment Nella fase di pianificazione dell’azione, i dipendenti stabiliscono in che modo raggiun-
geranno gli obiettivi e breve e lungo termine. I piani d’azione potrebbero consistere
nell’adozione di uno o più approcci allo sviluppo trattati nel capitolo (per esempio,
iscriversi a corsi e seminari, effettuare degli assessment aggiuntivi, ricercare l’oppor-
tunità di nuove esperienze lavorative o trovare un mentore o coach).57 L’approccio da
utilizzare varia in base ai fabbisogni e agli obiettivi di sviluppo.
Figura 8.3
Piano per lo sviluppo
adeguatezza alla mansione” che aiuta i dipendenti a raffrontare le proprie caratteristi-
di carriera. che a quelle richieste per posizioni che potrebbero desiderare di ricoprire in futuro. In
questo modo, i collaboratori si assumono il compito e la responsabilità di identificare
le carenze di competenze e sono spronati a confrontarsi con i manager per progettare
un piano di sviluppo che li aiuti a raggiungere gli obiettivi di carriera. Hanno accesso
alle competenze richieste per ciascuna posizione e possono preparare un curriculum
vitae online per uso interno nel sistema aziendale di annunci di lavoro, ottenendo così
visibilità agli occhi dei manager di tutta l’azienda. Nei primi tre mesi di funzionamento
del sistema online, il personale ha effettuato oltre 10.000 ricerche tra gli annunci di
lavoro pubblicati e sono stati caricati oltre 6.000 curricula.
Tabella 8.10 1. Il sistema è pensato per rispondere a uno specifico bisogno dell’azienda
Fattori di progettazione
dei sistemi di gestione 2. i dipendenti e i manager partecipano allo sviluppo del sistema
delle carriere 3. I dipendenti sono incoraggiati a ricoprir un ruolo attivo nella gestione delle loro carriere
4. La valutazione è continua e viene usata per migliorare il sistema
5. Le unità organizzative possono personalizzare il sistema a seconda dei loro fini (con alcuni
vincoli)
6. I dipendenti devono poter accedere alle fonti informative (compresi i consulenti e le
posizioni disponibili)
7. Il senior management sostiene il sistema
8. La gestione delle carriere è collegata alle altre prassi di gestione delle risorse umane quali la
gestione della prestazione, formazione e sistemi di reclutamento
Fonte: Basato su B. Baumann, J. Duncan, S. E. Former e Z. Leibowitz, “Amoco Primes the Talent Pump,” Personnel Journal,
febbraio 1996, pp. 79-84.
Tabella 8.11 Esser certi che il senior manager fornisca un sostegno e sia coinvolto nel programma.
Suggerimenti di Deloitte &
Touche per l’abbattimento del Considerare il cambiamento una questione molto importante.
soffitto in vetro. Far sì che il cambiamento sia pubblico.
Raccogliere dati sui problemi che causa il soffitto in vetro utilizzando task forse e focus group e
questionari.
Accrescere la consapevolezza di come le discriminazioni di genere influiscono sul contesto
lavorativo.
Stimolare la responsabilità attraverso una rivisitazione dei tassi di promozione e delle decisioni
riguardanti gli spostamenti.
Promuovere lo sviluppo di tutti i dipendenti.
Fonte: Basato su D. McCracken, “Winning the talent War for omen,” Harvard Business Review, novembre-dicembre 2000, pp.
159-67.
Pianificare le successioni
Molte aziende stanno perdendo un numero consistente di top manager a causa dei
pensionamenti e delle ristrutturazioni aziendali e stanno scoprendo che i loro quadri
intermedi non sono pronti per posizioni manageriali superiori poiché sono carenti a
Pianificazione delle suc- livello di competenze o di esperienza. Di conseguenza, è necessaria una pianificazione
cessioni: identificazione dei delle successioni. Si tratta di un processo che consiste nell’identificare e individuare
dipendenti ad alto potenziale coloro che sono potenzialmente in grado di sostituire i dipendenti che ricoprono le
in grado di ricoprire posizioni
manageriali di livello superiore posizioni di grado più elevato, assicurando in questo modo la continuità dell’azien-
da. La pianificazione delle successioni offre diversi vantaggi.64 Richiede ai dirigenti
di vertice di verificare sistematicamente lo stato del talento all’interno dell’azienda;
consente di predisporre esperienze di sviluppo che evitino promozioni premature di
Dipendenti ad alto poten- soggetti che non sono ancora pronti; aiutano anche a trattenere i dipendenti ad alto
ziale: persone che l’azienda potenziale, ossia le persone che l’azienda ritiene possano avere successo nelle posizioni
ritiene possano avere successo di livello più elevato (per esempio: Direttore generale, Direttore di una funzione critica
nelle posizioni manageriali ai
massimi livelli o Amministratore Delegato).65 I dipendenti ad alto potenziale solitamente partecipano
a programmi individuali di sviluppo che prevedono attività di formazione, mentoring,
coaching, rotazione delle mansioni e assegnazioni di incarichi speciali, come la guida
di una task force.
Alcune ricerche suggeriscono che lo sviluppo dei dipendenti ad alto potenziale pre-
vede tre fasi.66 Dovrebbe inizialmente essere identificata una ampia rosa di dipendenti
ad alto potenziale, ma i numeri si riducono nel corso del tempo a causa del turnover, di
prestazioni basse o per la scelta personale di non voler combattere per ottenere posizioni
più alte. La prima fase consiste nel selezionare i dipendenti ad alto potenziale, cosa che
si può fare considerando i trascorsi formativi (per esempio, un MBA in una prestigiosa
università), l’eccellenza delle prestazioni o assessment center.
Nella seconda fase ai dipendenti ad alto potenziale vengono assegnate delle esperien-
ze di sviluppo, che devono essere portate a termine continuando a dimostrare un’ottima
prestazione. Si chiede anche di essere disposti a fare dei sacrifici in nome dell’azienda
(per esempio, accettare dei trasferimenti). Le competenze comunicative scritte e orali,
essenziali per le relazioni interpersonali sono in genere quelle più critiche.
Per approdare alla terza fase, i dipendenti devono essere considerati in linea con la
cultura aziendale da parte dei manager di massimo livello e possedere tutte le caratte-
ristiche necessarie per rappresentare con successo la propria azienda. In questa fase, di
solito l’Amministratore Delegato partecipa attivamente allo sviluppo dei dipendenti,
che hanno modo di operare a stretto contatto con le personale chiave dell’azienda. È
importante notare come lo sviluppo di un alto potenziale sia un processo lento. L’approdo
alla fase 3 potrebbe richiedere anche 15 o 20 anni.
La Tabella 8.12 illustra il processo usato per progettare un piano di successione. La
prima fase consiste nell’identificare quali posizioni rientrano nel piano, ossia se rientrano
tutte le posizioni di management o solo i livelli più elevati. La seconda fase consiste
nell’identificare i dipendenti da includere nel sistema di pianificazione; per esempio, in
molte aziende si inseriscono solo i dipendenti ad alto potenziale. Nella terza fase l’azienda
deve identificare come verranno valutate le posizioni. Per esempio, l’enfasi sarà posta
sulle competenze necessarie per ciascuna posizione o sulle esperienze che un individuo
deve maturare prima di occupare un nuovo ruolo di livello superiore? Nella quarta fase
Fonte: basato su B. Dowell, “Succession Planning,” in Implementing Organizational Interventions, ed. J. Hedge e E. Pulaskos
(San Francisco: Jossey-Bass, 2002), pp. 78-109.
Domande
1. In che modo le esperienze dei consulenti con differenti tipi di abilità possono essere
utilizzate in un’ottica di sviluppo del personale?
2. Per essere efficace, cosa dovrebbe includere un piano di sviluppo destinato a un
dipendente di Accenture Counsulting?
3. Le attività di sviluppo di consulenti caratterizzati da alte performance dovrebbero
essere diverse da quelle degli altri consulenti. Perché?
Riepilogo
In questo capitolo si sono approfonditi i vari metodi di sviluppo usati dalle aziende:
formazione, assessment, esperienze lavorative e relazioni interpersonali. Molte aziende
usano uno o più approcci per lo sviluppo del personale. La formazione prevede corsi
o seminari offerti dalle società specializzate o dalle istituzioni educative. L’assessment
consiste nel rilevare in specifiche esercitazioni la prestazione dei partecipanti, i loro
comportamenti, le competenze o le caratteristiche della personalità. Le esperienze
lavorative comprendono l’allargamento delle mansioni, la rotazione, le promozioni e i
trasferimenti. Un collega con maggiore esperienza (un mentore) può aiutare i dipendenti
a capire meglio la strategia aziendale e a ottenere maggiore visibilità. Altre volte, dei
manager vengono posti come responsabili in affiancamento (coach) dei dipendenti.
Indipendentemente dall’approccio adottato, i dipendenti dovrebbero disporre di un
piano per lo sviluppo che identifica (1) il tipo di sviluppo necessario; (2) gli obiettivi;
(3) il miglior approccio da utilizzare; e (4) come valutare il livello di raggiungimento
degli obiettivi. Perché questo piano funzioni, è necessario che l’azienda e le persone si
sentano entrambe responsabilizzate sul processo.