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coperta ottobre.

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ITAS METTE IN CIRCOLO LA SICUREZZA. Alle pagine 2/3/4/6

Anno 2
Numero 10_19
Mensile
• 4,50 €
31_10_2019
29_11_2019
ATP FINALS
Berrettini stop a Parigi
ma è ancora in lizza
Meloccaro Dipende tutto
Nostalgia canaglia dai risultati di Monfils
Se Matteo ce la fa, sarà
il Master più giovane
Il tennis di oggi
i personaggi di ieri

Gli ultimi ingressi? Jannik SINNER e Salvatore CARUSO


Da ottobre la Top 100 è un po’ più italiana. I tennisti azzurri
sono otto, ed è un record che indica un cambio di passo
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Sommario Una proposta ITAS ai Circoli italiani


leggere alle pagine 2 / 3 / 4 / 5

54/60

6/21
okTennis L’Analisi.GRAND’ITALIA
SPECIALE
Forza otto.
Ma nessuno è imbattibile
Nuovo Sistema Italia
Posteraro
Renzoni
28-34
6-10
6-21
MAGAZINE
Periodico mensile a 11 uscite/anno Stats. Il Club dei primi 100 9
Una copia 4,50 euro Intervista. Caruso, l’ottavo uomo Bertellino 12-16
Direttore responsabile Primo piano. La meglio Next Gen Facchinetti 18-21
Daniele Azzolini Retali DUNLOP C’è tutto un mondo intorno D’Alessandro 22-23
Pubblicità
e settore commerciale: SPECIALE ATP FINALS 24-38
Roberto Bartolozzi
Il torneo. Una poltrona per due Azzolini 24-31
Servizi fotografici:
Chryslene Caillaud Gianni Ciaccia
Intervista. Daniil Medvedev Perugini 32-38
Adelchi Fioriti Stats. Vincitori e finalisti nei “1000” 36-37
Stampa: Digital Team, Fano
Editore: A-COM ALTA DEFINIZIONE Nostalgia Canaglia Meloccaro 40-43
Absolutely Communication coop a r.l. Primo piano. Rafa dice di sì (a tutto) Facchinetti 46-47
via G.B. Belzoni, 8 - Roma
IN LIBRERIA Nadal l’Extraterrestre Martucci 48-51
I nostri sponsor BORDOCAMPO È bello rivederti Gattone Andy D’Adamo 52-53
Lavazza manchette Primo piano. Gauff, prove di Coco Barbiani 54-60
Brotini 2ª di copertina In vetrina. Emil Ruusuvuori Facchinetti 54-60
ITAS per i Circoli 2/5
Uliveto 11 PANATTA Un circolo per insegnare il tennis classico 68-70
Lavazza 15 L’intervista: Ricomincio da Federer
Banca Generali 17
Dunlop 1 / 2 29 / 39 UNINDUSTRIA E dieci! D’Adamo 72-73

79
K-Swiss 31 E il Padel ha già i suoi vincitori 74
Bardahl 44 / 45
Mantoflex 57 / 59 LE PAGINE Baby Boom
Federcon 61 DEL Iscrizioni record
Edizioni Slam 62 / 63 NEW COUNTRY alle Scuola Tennis 76-79
Neri Alimentari 67 FRASCATI Bellifemine trionfa
Mp Broker 71
Soluzioni Arredamenti 75 ai Regionali
New Country 78 / 80 Under 18 79
3ª e 4ª cover

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Matteo Fabio Fognini


Berrettini numero 12
numero 9 best ranking: 9
nuovo
best
ranking

C’È UNA GRANDE NOVITÀ NELLA CLASSIFICA ATP: SI CHIAMA ITALIA


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Salvatore Caruso Lorenzo Sonego


numero 96 numero 54
best ranking 95 best ranking: 46
Jannik
Sinner
n. 93
nuovo
best rank

Andreas Seppi
numero 74
best ranking: 18

Marco Cecchinato
numero 71
best ranking: 16

Stefano
Travaglia
n. 88
best:
79

OTTO AZZURRI FRA I PRIMI 100, È RECORD. A QUANDO IL NONO?


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C
Nuovo Sistema Italia
C’È UNA GRANDE NOVITÀ NELLA CLASSIFICA ATP: SI CHIAMA ITALIA

Ora c’è spazio per tutti



è pure Jannik Sinner, Adesso, il treno ha smesso di andare all’incon-
ormai, tra i primi cento. trario e i risultati sono esattamente quelli deside-
E sono otto. Che scritto rati. E fa effetto pensare che alla base di tutto
in lettere, forse, fa pure questo boom ci sia qualcosa di molto poco tenni-
un effetto maggiore. stico, almeno in apparenza. Si chiama gioco di
Puoi leggerlo al contra- squadra, e si sta dimostrando chiave del successo
rio, da sinistra a destra, nell’ambito di una disciplina fisiologicamente in-
e vale lo stesso: otto. dividuale.
MATTEO Giusto per sottolineare Spazio all’iniziativa privata, che è di sicuro la
RENZONI l’evidenza e la gran- parte migliore, più attiva e al passo con i tempi del
dezza del risultato rag- nostro tennis, purché inserita in una logica comune
giunto dal tennis di raggio molto più ampio.
italiano maschile. Un record. Prima di quest’anno È questo il principio cardine attorno al quale
non era mai successo. ruota la filosofia tutta nuova che la federazione ha
Al massimo erano stati in sette, tutti insieme, i studiato e introdotto ormai da qualche tempo.
tennisti italiani in top100. Per trovarli bisogna tor- Chiamiamola f.i.t.osofia, allora. Tanto per giocare
nare un bel pezzo indietro nel librone magico del con l’acronimo che identifica la federazione ita-
tennis: 1992, venti-
sette anni fa, evento
che si è ripetuto venti
anni dopo, nel 2012,
e poi, come lieta con-
suetudine dal 27
maggio di que-
st’anno, prima di
passare di categoria
e trasformarsi inun
bell’otto.
Così, oggi il po-
meriggio della rac-
chetta è più azzurro e
lungo di sempre. Ec-
cola l’estate cercata
per tutti questi anni. Berrettini, un selfie a Vienna con Ajla Tomlianovic
Arrivata non esatta- e uno scatto prima del match con Dimitrov.
mente all’improvviso e popolata da una rosa di ra- liana tennis. Si tratta di un vero e proprio insieme
gazzi di gran valore: Fognini, Berrettini, Sonego, di principi e idee che, finalmenti acquisiti, miscelati
Cecchinato, Seppi, Travaglia, Caruso, Fabbiano e, e messi sul campo, hanno aiutato quella crescita
da ultimo, Sinner (ma è sceso Fabbiano, se no sa- del movimento maschile alla quale stiamo assi-
rebbero stati nove). stendo. Passo dopo passo, grazie al lavoro coordi-

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OTTO AZZURRI NELLA TOP 100, È RECORD.

Il Club dei primi 100 nato dal responsabile del settore maschile Filippo Vo-
landri, sono cambiati i rapporti con giocatori e alle-
GIOCATORE BEST DATA natori privati, ossia i coach slegati dalla federazione
stessa.
1. Adriano Panatta 4 24.08.1976 Tutto nell’ottica di fare sistema, come dicono i
2. Corrado Barazzutti 7 21.08.1978 professori di economia nelle aule universitarie. Che
3. MATTEO BERRETTINI 9 28.10.2019 tradotto significa guardare tutti nella stessa dire-
FABIO FOGNINI 9 15.07.2019
zione, creando una fitta rete di interazione e collabo-
5. Paolo Bertolucci 12 23.08.1973
razione tra i protagonisti della palla gialla e tutti i
6. MARCO CECCHINATO 16 25.02.2019
soggetti capaci di contribuire al loro processo di cre-
7. Omar Camporese 18 10.02.1992
Andrea Gaudenzi 18 27.02.1995
scita. Così i tennisti in maglia azzurra possono con-
ANDREAS SEPPI 18 04.02.2013
tare a tutto campo sulle forze della federazione, quel
10. Renzo Furlan 19 15.04.1996 poco dal punto di vista economico, molto di più per
11. Francesco Cancellotti 21 15.04.1985 quanto riguarda un sistema di consulenze legate al
12. Tonino Zugarelli 24 12.06.1976 miglioramento degli aspetti tecnici, mentali, fisici e
13. Filippo Volandri 25 23.07.2007 tattici. Qualcosa di parecchio organizzato, insomma,
14. Paolo Canè 26 21.08.1989 che aiuta i ragazzi di talento “intercettati” dai coach
Cristiano Caratti 26 22.07.1991 privati per aiutarli a diventare giocatori strutturati.
16. Potito Starace 27 15.10.2007 Se i nostri eroi sono diventati famosi anche al li-
17. Gianni Ocleppo 30 03.12.1979 vello internazionale, una percentuale di merito spetta
18. PAOLO LORENZI 33 15.05.2017 al nuovo approccio della fit. Nato per centrare due
19. SIMONE BOLELLI 36 23.02.2009 obiettivi decisamente ambiziosi: svecchiare il team
20. Gianluca Pozzi 40 29.01.2001 di Coppa Davis e, soprattutto, aumentare la truppa
21. Stefano Pescosolido 42 02.03.1992 italiana nel grup-
Davide Sanguinetti 42 31.10.2005 pone dei giocatori
23. Martin Mulligan 44 01.05.1974 che si dividono la
24. Claudio Panatta 46 18.06.1984 torta più importante.
LORENZO SONEGO 46 01.07.2019 Detto, fatto. In ma-
26. DANIELE BRACCIALI 49 08.05.2006 niera progressiva e
27. Simone Colombo 60 17.11.1986 decisamente vin-
28. Diego Nargiso 67 10.10.1988
cente. Solo per ci-
29. Alessio Di Mauro 68 23.02.2007
tare i casi più
30. Flavio Cipolla 70 23.04.2012
luminosi, Berrettini
THOMAS FABBIANO 70 18.09.2017
32. Claudio Pistolesi 71 17.08.1987
si è fatto conoscere
33. Laurence Tieleman 76 26.04.1999
fino a New York ar-
34. Massimiliano Narducci 77 23.05.1988 rivando a disputare
35. STEFANO TRAVAGLIA 79 05.08.2019 la semifinale contro
36. ALESSAND. GIANNESSI 84 24.07.2017 quel mostro di Na-
37. Federico Luzzi 92 11.02.2002 dal, e Sonego ha co-
38. JANNIK SINNER 93 28.10.2019 minciato ad alzare
39. SALVATORE CARUSO 95 14.10.2019 trofei importanti. La
40. Marzio Martelli 96 08.09.1997 crescita di Matteo e Lorenzo, primi profili che hanno
41. Stefano Galvani 99 02.04.2007 beneficiato del nuovo corso, rappresenta una doppia
42. Vincenzo Santopadre 100 03.05.1999 conferma di come stia funzionando il nuovo schema
LUCA VANNI 100 11.05.2015 organizzativo. I loro allenatori storici continuano ad
• NOTA • I giocatori in giallo sono attualmente nel circuito avere un ruolo centrale ma sono affiancati trecento-

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C’È UNA GRANDE NOVITÀ NELLA CLASSIFICA ATP: SI CHIAMA ITALIA


sessantacinque giorni l’anno da Umberto Rianna, femminile. È qualche anno, in effetti, che i numeri
tecnico della federazione. Ecco un esempio pratico rosa non tornano. Torneranno? È un augurio, sen-
di collaborazione vincente tra uomini qualificati. timento identico a quelli espressi negli anni della
Anche il centro federale di Tirrenia ne ha tratto lunga carestia al maschile. D’altra parte la federa-
beneficio proponendosi come elemento d’appog- zione oggi è parecchio attenta anche agli aspetti
gio di un piccolo universo fatto di strutture decen- legati alle statistiche. In pochi sanno, per esempio,
trate in grado di soddisfare standard di alto livello. che nella squadra di consulenti fit c’è anche Craig
Si lavora insieme, anche da O’Shannessy, noto nel circuito per essere il
questo punto di vista. 7 marzo 1992*
mago dei numeri che sta dietro ai successi
F.i.t.osofia ma anche Omar Camporese 26 di Djokovic. Statistiche innovative che il guru
f.i.t.oterapia – tanto per prose- Stefano Pescosolido 42 australiano mette a disposizione del nostro
guire con i giochi di parole – Renzo Furlan 53 tennis vengono prese e rielaborate dai nostri
con l’idea di prendersi cura dei Gianluca Pozzi 60 tecnici. Parametri che rappresentano la base
giocatori in crescita come fos- Claudio Pistolesi 83 di una metodologia di allenamento decisa-
sero piante da coccolare. Un Cristiano Caratti 85 mente d’avanguardia.
po’ come il Piccolo Principe Paolo Canè 99 Tutto senza tralasciare gli aspetti mentali,
del libro con la sua rosa. Com- per 3 settimane* anzi. Diventare tennisti grandi significa so-
piuta la missione legata al lan- dalla seconda settimana, prattutto affinare l’arte dello stare in campo.
cio definitivo di Berrettini e Nargiso al posto di Canè La figura di riferimento in questo senso è
Sonego, lo staff quella di Lorenzo Beltrame, che collabora con i
dal pollice verde
7 aprile 2012
preparatori mentali di Berrettini e Sonego, ed è già
sta accompa- Andreas Seppi 46 7 27 maggio 2019* in contatto con gli esperti che si
gnando la fioritura Fabio Fognini 57 occupano di allenare la testa dei
di altri campioni in Filippo Volandri 62 Fabio Fognini 12 prospetti più young. L’attenzione
erba: Lorenzo Mu- Flavio Cipolla 70 Marco Cecchinato 19 al dettaglio è massima. Così è
setti – vincitore a Potito Starace 76 Matteo Berrettini 23 stato introdotto anche l’innova-
gennaio dell’Au- Paolo Lorenzi 84 Andreas Seppi 71 tivo sistema visuo-motorio
stralian Open Simone Bolelli 100 Lorenzo Sonego 74 ideato dall’optometrista Andrea
nella versione dei Thomas Fabbiano 96 Cagno. Si lavora su spazio e
piccoli – Giulio Paolo Lorenzi 99 tempo allenando la reattività vi-
Zeppieri e Luca Nardi. Insomma, il sistema per 13 settimane* siva con l’obiettivo di trovare le
prosegue a cascata dai più grandi ai più ju- Dal 27.05 al 3 giugno, il 17 misure giuste. L’occhio vede, il
giugno, poi dal 22 luglio
nior. E dall’anno scorso riguarda anche al 30 settembre, e di nuovo cervello codifica, il corpo si
l’universo del tennis femminile, decisa- Travaglia il 21 ottobre, con l’ingresso di muove.
a contenere le uscite
mente depresso dalla fine del periodo d’oro a turno di Fabbiano e Lorenzi Il salto di qualità di Berrettini,
di Pennetta, per citare un caso, è arrivato
Schiavone, Errani 8 07 ottobre 2019* 8 28 ottobre 2019 quando Matteo ha messo a
e Vinci. Filosofia punto il tempo d’impatto e lo
del diritto, in que- Fabio Fognini 12 Matteo Berrettini 9 speed step in fase di risposta. In
sto caso. Non solo Matteo Berrettini 13
Fabio Fognini 12 poche parole il gioco di squadra
inteso come di- Lorenzo Sonego 55 Lorenzo Sonego 54 ha permesso al nostro tennis
ritto e rovescio, Marco Cecchinato 69
Marco Cecchinato 71
ma anche come Andreas Seppi 72 Andreas Seppi 74 maschileIldiprossimo
aggiustare la mira.
passo ri-
diritto di tornare a Stefano Travaglia 85
Stefano Travaglia 88 guarda le donne. Intanto, l’Italia
contare, giusta- Thomas Fabbiano 91
Jannik Sinner 93 del tennis, può contare fino
mente rivendicato Salvatore Caruso 98
Salvatore Caruso 96 otto, sapendo di rimanere den-a
dal movimento per 2 settimane* tro i primi cento.
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GRAND’ITALIA. L’INTERVISTA: SALVATORE CARUSO


Il suo ingresso nella Top 100, il 7 novembre scorso, al numero 98, regala
al ventiseienne di Avola l’obiettivo più alto fissato per questa stagione e spinge
l’Italia del tennis verso il record delle presenze nei piani alti del ranking

«Ho due desideri,


essere convocato
per la Davis
e giocare su tutti
e quattro i campi
centrali dello Slam»

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I
Il siciliano rivive per i lettori di OkTennis Magazine i momenti caldi di una stagione
che lo ha visto battere giocatori importanti come Goffin, Simon e Cuevas
e dare battaglia sul Centrale del Roland Garros al numero uno Novak Djokovic

Come la rivive questa stagione


così ricca di obiettivi rincorsi
e per la gran parte centrati?
«Non era partita benissimo, ma io sono una
l momento speciale del sorta di diesel e ho bisogno di giocare molte par-
tennis italiano al ma- tite per trovare il giusto ritmo. Da Indian Wells la
schile è fotografato situazione è cambiata e ho cominciato a espri-
dalla presenza di otto mere il meglio del mio tennis ottenendo anche
a cura di azzurri in Top 100, due successi importanti come quello con David Goffin,
ROBERTO dei quali, Matteo Ber- nel Challenger di Phoenix. Da incorniciare anche
BERTELLINO rettini e Fabio Fognini la vittoria ottenuta nel 250 di Estoril, in Portogallo,
addirittura in lotta per contro Pablo Cuevas, nel turno decisivo delle qua-
accedere alle Atp Finals di Londra. lificazioni, anche se poi è seguita la
L’ultimo a entrare in questa schiera di eletti sconfitta con lo stesso giocatore
è stato Salvatore Caruso, salito lunedì 14 ot- due giorni dopo, in tabellone. Ma
tobre al numero 95 del ranking, altro “best” ci sta...».
dopo quello di n° 98 conquistato otto giorni
prima grazie al successo nel Challenger di Escalation che ha avuto
Barcellona, secondo in carriera a livello l'apice al Roland Garros, con
Challenger dopo quello di Como 2018. il primo ingresso
«La ciliegina sulla torta di una nel tabellone principale di
stagione importante sotto tutti i uno dei tornei dello Slam.
punti di vista», esordisce Ca- Emozionante?
ruso, «vissuta all'insegna «Ho giocato partita dopo partita,
del miglioramento pensando solo a quella singola che avevo
costante». di fronte a me, senza guardare troppo avanti,
ciò che ho continuato a fare nel resto della sta-
gione. Un percorso esaltante quello parigino nel
quale ho vinto cinque partite con avversari forti,
vedi Munar e Simon in tabellone. Contro Djokovic
me la sono giocata per due set poi la forza del ri-
vale e un po' di stanchezza hanno fatto la diffe-
renza. Ma essere lì, in quel contesto, è stato
fantastico».

Poi Wimbledon e soprattutto Umago,


con la prima semifinale Atp interrotta
per un infortunio. Tanto rammarico?
«Non mi posso lamentare – afferma senza
mezzi termini il 26enne di Avola – perché fa parte
del gioco per un professionista e tutti ne siamo

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GRAND’ITALIA. L’INTERVISTA: SALVATORE CARUSO

consapevoli. Peccato, ma la dietrologia in questi Un traguardo giunto grazie


casi non serve, non funziona. Non è stato facilis- al successo nel Challenger di Barcellona
simo rientrare e ritrovare i ritmi giusti, cui ero «Dal punto di vista del gioco non è stata la mia
ormai abituato, ma ci sono riuscito». miglior settimana, ma ho messo in campo una
dannata voglia di vincere. In finale, contro Kovalik,
Un salto di qualità complessivo ha fatto la differenza».
da imputare a quali fattori?
«La maturità acquisita, frutto dell'esperienza Ora si va verso la chiusura
e di tanti anni di lavoro, affiancato da Paolo Can- di stagione, con quali obiettivi?
nova e dal preparatore atletico. Non ci sono se- «Consolidare questa classifica in chiave Au-
greti particolari, ma la forza dell'impegno alla fine stralian Open 2020. Per farlo valuteremo le pre-
emerge». senze nei tornei in calendario di settimana in
settimana. Dopo le qualificazioni nell'Atp 250 di
Cosa rappresenta la Top 100, Anversa (dove poi è stato eliminato al 1° turno
così tanto a lungo inseguita? n.d.r), parteciperò al Challenger di Amburgo. De-
«Numeri, certo, da leggere in ottica punti e cideremo di volta in volta con Paolo Cannova le
possibilità di entrare in tabelloni di tornei di mag- altre partecipazioni, ma sempre con un occhio ri-
gior livello e, non nascondiamolo, di plusvalore volto al mantenimento della classifica attuale, che
anche sotto il profilo economico. Ciò vale sia in mi consente l’ingresso diretto nel tabellone nei
termini di programmazione che di ulteriore inve- tornei del Grand Slam, sui quali conto di poter co-
stimento su me stesso e sullo staff che mi segue». struire il prossimo pezzo della mia carriera».

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GRAND’ITALIA. L’INTERVISTA: SALVATORE CARUSO

Analizziamo invece la svolta brerà di toccare il cielo con un dito».


da un punto di vista tecnico.
Quali sono stati i pezzi mancanti E questo è il primo obiettivo.
sui quali avete operato? E il secondo?
«I maggiori progressi – spiega Salvatore – li «Dopo aver provato le magiche atmosfere del
ho fatti con il diritto, mentre con il servizio ho la- centrale del Roland Garros, il mitico Philippe Cha-
vorato ma ho ancora margini di miglioramento. La trier, sarebbe il massimo fare altrettanto sui cen-
gestione dei momenti delicati dei match è un altro trali degli altri Slam. Ecco, potrei dire così, mi
aspetto sul quale ho colmato nell'ultimo anno dei piacerebbe conquistare il Grande Slam dei Cen-
gap. Prima magari affrettavo le soluzioni, sba- trali, giocare su ognuno di loro, gustarne le vibra-
gliando. Ora sono più attento e riesco a trovare il zioni che ti sanno dare. Wimbledon con la sua aria
modo per ottimizzare il mio tennis nei passaggi rarefatta, Melbourne con il suo pubblico di grandi
chiave degli incontri». conoscitori del tennis, e l’Arthur Ashe di Flushing
Meadows, con le tribune che sembrano a picco
Non manca a Salvatore Caruso sul campo. Lo sapete, si gioca per se stessi, per
un sogno nel cassetto? le vittorie, per misurare le proprie capacità contro
Anzi, sveliamone due... Quali? i più forti, ma anche per il piacere di mettere da
«Su tutto metto la convocazione in Coppa parte un ricordo e poter dire... Be’, io su quel
Davis... Sarebbe il massimo per uno come il sot- campo ho giocato!».
toscritto che ama profondamente il proprio Paese Ma ora si torna sul “pezzo”, tornei e allena-
e non disdegna di definirsi un patriota. Spero che menti, perché l’imperativo d’obbligo è non perdere
un giorno il sogno prenda forma reale, mi sem- tempo prezioso e cavalcare l’onda.
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GRAND’ITALIA. ALL’ALLIANZ COURT DI MILANO (DAL 5 NOVEMBRE)


I forfait di Tsitsipas (che sarà in campo a Londra) e di Auger Aliassime (anca)
spingono il finalista dell’anno scorso, Alex De Minaur, al ruolo di favorito.
Ma quest’anno la concorrenza è alta e i valori in campo appaiono molto
ravvicinati. Il discorso vale anche per il diciottenne Jannik Sinner, che entra
grazie a una wild card ma è già considerato una delle stelle del tennis giovane

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L
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LA TERZA EDIZIONE DELLE NEXT GEN FINALS

a prima novità della terza edizione delle "Next


Gen Atp Finals" è rappresentata dall'assenza del
detentore Stefano Tsitsipas, sebbene sia al co-
servizio speciale mando con largo vantaggio nella "Race to
ANDREA Milan". Il talento greco, qualificato per le Atp Fi-
FACCHINETTI nals di Londra, ha preferito concentrarsi sul tor-
neo britannico degli otto maestri.
La seconda è che la tradizionale sede della
Fiera Milano di Rho si sposta nel più centrale
"Allianz Cloud", l'ex Palalido riaperto da poche
settimane al pubblico.
La terza riguarda Jannik Sinner, nuovo feno-
meno italiano appena entrato nella Top100 (è il
più giovane) al 92° posto.
È con queste premesse che la più impor-
tante manifestazione riservata ai migliori otto
under 21 del ranking mondiale si appresta a
ravvivare le serate milanesi dal 5 al 9 novembre.
Un torneo che nell'edizione d'esordio del 2017
timbrò il primo successo internazionale di un
certo peso del coreano Chung Hyeon ma soprat-
tutto mostrò le gesta di un Daniil Medvedev già
sorprendente, finito fuori in semifinale proprio
per mano del futuro trionfatore, nonostante
fosse stato l'ultimo ammesso per diritto di clas-
sifica come numero 63 del mondo.

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TERZA EDIZIONE DELLE NEXT GEN FINALS


Il canadese Shapovalov è l’unico a essersi qualificato
per tre anni di seguito, ma ha dato forfait la scorsa
edizione. Così, il solo che si presenterà a Milano
per la terza volta di fila è lo statunitense Frances Tiafoe,
che fu riserva nella prima edizione. I nomi nuovi
sono quelli del serbo Kecmanovic, del francese Humbert,
del norvegese Ruud e dello svedese Ymer, entrato grazie
al forfait di Auger Aliassime. Si gioca “3 su 5” ma con i set corti

Nel 2018 fu invece Alex De Minaur a impres- Benoit Paire) e Rio de Janeiro (da Laslo Djere), oltre
sionare per solidità e tenuta mentale, piegato sol- alle semifinali di Queen's e Key Biscayne.
tanto dal talento di Tsitsipas, mentre l'ultimo Così, numero uno è diventato Alex De Minaur,
ammesso fu il polacco Hubert Hurkacz (allora n°82 finalista la scorsa stagione, che per tutto il 2019
del mondo). ha gravitato fra il numero 24 (best ranking) e il nu-
Anche quest'anno i mero 38, e ha ottenuto addirittura un tris di
protagonisti saranno di- 2017 vittorie negli Atp250 di Sydney (a spese di
PLAyERS ATP C’ERA
visi in due gironi da quat- Andreas Seppi) Atlanta (su Taylor Fritz) e
tro, con i primi due 1 A. Zverev 4 no Zhuhai (su Adrian Mannarino).
classificati di ciascun 2 A. Rublev 35 sì Alle sue spalle c'è il canadese Denis
raggruppamento a gio- 3 K. Khachanov 44 sì Shapovalov, l'unico tennista entrato di diritto
care le semifinali incro- 4 D. Shapovalov 49 sì in tutte e tre le edizioni disputate. L'anno
ciate. Confermate le 5 B. Ćorić 51 sì scorso rinunciò a poche ore dall'inizio della
regole innovative del tor- 6 J. Donaldson 54 sì competizione, quest'anno ha toccato il best
neo (incontri al meglio 7 H. Chung 55 sì ranking al numero 20, prima di una leggera
dei 5 set brevi, che pre- 8 D. Medvedev 63 sì flessione estiva che gli ha fatto perdere
vedono il raggiungi- 9 G. Quinzi 294 wc qualche posizione. È stato semifinalista
mento di 4 games con negli Atp250 di Chengdu e Winston-Salem,
eventuale tie break sul RISERVE: TIAFOE E TSITSIPAS, NON UTILIZZATE ma soprattutto ha vinto il primo titolo ATP
FINALE: CHUNG B. TIAFOE 34 43 42 42
3-3), la possibilità di della carriera a Stoccolma ed è stato fra i
chiedere l'aiuto dei rispettivi coach du- 2018 migliori quattro del Masters
rante i cambi campo, l’assenza dei PLAyERS ATP C’ERA 1000 di Key Biscayne.
giudici di linea sostituiti da un’occhio Grande curiosità desta
di falco a tutto campo. 1 A. Zverev 5 no il serbo Miomir Kecmanovic
Se l'entry list del 2019 si apriva 2 S. Tsitsipas 14 sì (n°55, best al numero 50), che
con Tsitsipas (vincitore di due Atp250 3 D. Shapovalov 27 no molti tifosi italiani ricordano
a Marsiglia ed Estoril, semifinalista agli 4 A. De Minaur 33 sì per essere arrivato a un passo
Australian Open e quartofinalista nel 5 F. Tiafoe 43 sì dallo sconfiggere Lorenzo So-
Masters1000 di Madrid e negli Atp500 6 T. Fritz 45 sì nego nella finale sull'erba del-
di Dubai e Pechino), non sono da meno 7 A. Rublev 70 sì l'Atp250 di Antalya. Il ragazzo
anche gli altri protagonisti, sebbene un 8 J. Munar 74 sì di Belgrado che vive e si al-
altro forfait sia intervenuto proprio in 9 H. Hurkacz 82 sì lena a Bradenton è entrato da
queste ultime settimane, quello di Felix 10 L. Caruana 622 wc poche settimane nella top-50
Auger-Aliassime (per un problema al- RISERVE: HUMBERT E MMOH, NON UTILIZZATE e ha mostrato grandi margini
l’anca), salito al n°17 Atp con un gua- FINALE: TSITSIPAS B. DE MINAUR 24 41 43 43 di miglioramento, per il mo-
dagno di quasi 100 posizioni rispetto all'inizio della mento si è fermato ai quarti di finale nel Masters
stagione grazie a tre finali perdute sull'erba di Stoc- 1000 di Indian Wells partendo dalle qualificazioni
carda (da Matteo Berrettini), sulla terra di Lione (da e ai quarti di finale nell'Atp250 di Atlanta.
20
Forza otto.qxp_Layout 1 30/10/19 11:37 Pagina 16

Il tennis statunitense si affida nuovamente a 400 posizioni saltate quest'anno (chiuse il 2018 al
Frances Tiafoe (n° 46), il cui maggiore squillo è numero 551) ne giustificano la sua convocazione,
giunto agli Australian Open, dove ha estromesso frutto dei titoli nei challenger di Bergamo e Lexin-
Kevin Anderson, prima di arrendersi a Rafael Nadal. gton, la sconfitta nella finale del challenger di
In carniere anche i quarti di finale Ostrava, la doppietta nel World Ten-
2019
nel Masters1000 di Key Biscayne e PLAyERS ATP GIOCA
nis Tour fra Trento e Santa Marghe-
i quarti negli Atp250 di Winstom rita di Pula, i quarti di finale
Salem ed Estoril. 1 S. Tsitsipas 7 no nell'Atp250 di Anversa, il secondo
Il ruolo di outsider spetta al fi- 2 A. De Minaur 18 sì turno nell'Atp250 di Budapest, il se-
glio d'arte Casper Ruud, norvegese 3 F. Auger Alias. 19 no condo turno agli Internazionali d'Ita-
specialista della terra rossa, dove è 4 D. Shapovalov 28 sì lia e le qualificazioni superate agli
stato finalista nell'Atp250 di Hou- 5 F. Tiafoe 46 sì Us Open.
ston, semifinalista negli Atp250 di 6 M. Kecmanovic 55 sì Ultimo entrato, lo svedese nero
Kitzbuehel e San Paolo, quartofina- 7 U. Humbert 62 sì Mikael Ymer, allenato dall’ex Top-10
lista nell'Atp 250 di Rio de Janeiro, 8 C. Ruud 63 sì Robin Soderling, grazie ai titoli chal-
ma ancora da verificare sui terreni 9 M. ymer 73 sì lenger di Noumea, Tampere, Orle-
indoor, dove ha ottenuto i quarti di 10 J. Sinner 92 wc ans, Mouilleron e al 2° turno del
finale nell'Atp250 di San Pietro- RISERVE: ALExEI POPyRIN E CORENTIN MOUTET Roland Garros. Dietro scalpitano altri
burgo. talenti come Corentin Moutet, Alexej
Chi invece è specialista del veloce è il francese Popyrin e Alejandro Davidovich Fokina, mentre il
Hugo Humbert (entrato per qualche settimana nella resto della pattuglia azzurra si deve accontentare
top-50 con un guadagno rispetto all'anno scorso di delle briciole, con un torneo di qualificazione a otto
una cinquantina di posizioni, oggi al n. 62). Dalla sua da giocare allo Sporting Club Milano 3, il cui vincitore
parte la doppietta nei challenger di Istanbul e Cher- godrà del posto di riserva, mentre il finalista parte-
bourg e le semifinali negli Atp250 di Newport e Mar- ciperà al Red Bull Next Gen Open, torneo organizzato
siglia. Risultati simili a quelli di Sinner, al quale l'Atp da Red Bull e Atp. Fra questi Gian Marco Moroni, En-
ha riservato addirittura una wild card. L'altoatesino rico Dalla Valle, Giulio Zeppieri, Lorenzo Musetti,
è ancora di rincorsa rispetto agli avversari (seppur Francesco Forti, Jacopo Berrettini, Ric-
di poco, è 92) in termini di classifica, tuttavia le oltre cardo Balzerani ed Emiliano Maggioli.
21
Da Dunlop in poi.qxp_Layout 1 31/10/19 01:48 Pagina 1

Dunlop,, c’’è tutto


DUNLOP AL CENTRO DELLE NEXT GEN FINALS A MILANO. POI SARÀ A

D
un mondo
intorno
unlop ancora al centro delle Next Gen Finals milanesi per continuare il suo
momento di rivoluzione e crescita. Dunlop oggi è “Palla Ufficiale” in più
tornei rispetto a qualsiasi altro brand. Basta ricordare gli accordi pluriennali
JASON con l’Australian Open e con l’ATP in cui è “Palla Ufficiale” con le omonime
D’ALESSANDRO palle: “Australian Open” e “ATP”. E le partnership con alcuni tra i tornei più
prestigiosi del circuito: oltre al primo Slam dell’anno, Dunlop è a Wimble-
don – dove si gioca con palle Slazenger – a Miami, grazie a un accordo
appena firmato, agli Internazionali BNL d’Italia, a Madrid, Monte-Carlo, Shanghai e ancora Barcellona,
Tokyo, Anversa, Basilea, Vienna e, cer-
tamente, alle Next-Gen ATP Finals di
Milano e alle Nitto ATP Finals di Lon-
dra.
La palla ATP è la Regina! Una palla
pensata per i professionisti, spinta
dall’avanguardia tecnologica del del futuro e, in molti casi, del presente.
brand. Sono orgoglioso di vedere Dunlop come
“Palla Ufficiale”. Sarà un gran torneo,
Due tecnologie, una palla come ogni anno!», ha dichiarato Daniel
HD Pro Core e HD Pro Cloth le tec- Beswick, General Manager di Dunlop in
nologie utilizzate: HD sta per “High Italia.
Definition”, il nucleo (core) prevede
degli inserti in carbonio per mante- Gli elementi del gioco
nere la pressione costante – caratte- Dunlop è stata acquisita nel 2017
ristica richiesta espressamente dal colosso Sumitomo Rubber Indu-
dell’ATP – e il feltro (cloth) è prodotto stries (SRI).
con lana pregiata della Nuova Ze- Oltre a rafforzare giorno dopo giorno
landa. l’impatto globale con le palle da tennis,
«Considero le Next-Gen ATP Finals Dunlop sta investendo risorse ed ener-
un evento innovativo, divertente e gie nella produzione di racchette al-
spettacolare: si ammirano i tennisti l’avanguardia.

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Da Dunlop in poi.qxp_Layout 1 31/10/19 01:48 Pagina 2

LONDRA PER LE ATP FINALS, AGLI AUSTRALIAN OPEN, A MIAMI, E...

Dagli Australian Open alle Atp Finals


di Londra passando per Miami,
Monte-Carlo, Barcellona, Roma,
Madrid, Tokyo, Shanghai, Anversa,
Basilea, Vienna e Milano...

La rivoluzione Dunlop,
oggi “palla ufficiale”
dor del brand, affiancati da altri mostri sacri del
nostro sport: James Blake a Michael Chang.

di un numero di tornei
Dunlop Sport fa parte del gruppo “Sumitomo

di gran lunga superiore


Rubber Company”. Dunlop Tennis ha una storia
leggendaria nello sport del tennis, con decine di
a qualsiasi altro brand
titoli vinti, e vanta anche oggi importanti testimo-
nial come Kevin Anderson, Qiang Wang, Zarina
Diyas, Misaski Doi, Kurumi Nara, Jamie Murray e
Roberto Marcora (per saperne di più
La nuova campagna del brand www.dunlopsports.com). Sumitomo Rub-
si chiama “Elements of The ber Industries (SRI) nasce nel 1909 a
Game”, dove gli elementi del gioco Kobe, in Giappone; oggi impiega oltre
si manifestano nelle linee di rac- 37000 persone in tutto il mondo con un
chette “powered by Srixon”: fatturato di circa 8 miliardi di dollari. SRI
• CX, legata al controllo, lan- ha acquisito i diritti del marchio Dunlop
ciata a fine 2018; ad aprile 2017 e possiede anche i mar-
• SX, dove la “S” sta per Spin, chi Srixon, Cleveland e XXIO. SRI è spe-
lanciata a settembre 2019... cializzata nell’industria dei pneumatici
• E infine FX, legata alla po- ma fornisce molti altri prodotti a base di
tenza, che verrà lanciata nel 2020. gomma a industrie mediche, di costru-
zione, navali e altre ancora.
Con le grandi accademie La nuova edizione delle Next-Gen
Dunlop, inoltre, è partner di al- ATP Finals, la terza a Milano, ma la prima
cune delle più importanti accade- all’Allianz Court, in pieno centro, è vis-
mie di tennis del mondo: la IMG di suta da Dunlop con grande entusiasmo.
Nick Bollettieri e la Mouratoglou I migliori giovani tennisti del mondo in
Academy di Patrick Mouratoglou. una delle città più vive e dinamiche del
I due coach, a tutti gli effetti mondo con la migliore palla da tennis
delle icone e parte della storia del del mondo: la ricetta perfetta per un
tennis, sono i principali Ambassa- nuovo grande successo!

23
Da Dunlop in poi.qxp_Layout 1 31/10/19 01:48 Pagina 3

ATP FINALS. Otto maestri, un posto libero. Berrettini ci spera

B
9315 punti Race 8035 punti 6190 punti 5705 punti
errettini è quello che «non perde mai, o vince o impara», e il fatto che il conio
dell’espressione sia a dir poco pregiato, dà a sufficienza la misura della fi-
ducia che scorta il nostro nella navigazione, affatto agevole, verso l’approdo
londinese delle ATP Finals, proprio sulla banchina di lato alla O2 Arena già
santificata dall’agente 007 Pierce Brosnan in una delle sue carambole ci-
nematografiche, all’inseguimento della bella Cigar Girl interpretata da una
sfuggente (in quel caso lo era, essendo inseguita) Maria Grazia Cucinotta.
“Il Mondo non basta”, il titolo del film…
DANIELE E non stiamo divagando, caso mai lo aveste pensato.
AZZOLINI Anche Matteo, di fatto, sta cercando di raggiungere Londra fra una ca-
rambola e l’altra, e non tutte potrebbero rivelarsi prive di ecchimosi ed ema-
tomi come quella di Shanghai, giunta in una semifinale giocata da Sascha
Zverev a un tanto così dalla perfezione (e comunque dispensatrice di doni
preziosi: 360 bei punticini, l’ottavo posto nella classifica della Race e l’un-
dicesimo nel ranking Atp, insieme con l’investitura a primo tennista d’Italia),
o la successiva, di nuovo in semifinale, questa volta però a Vienna, battuto
da un Thiem capace davanti al “suo” pubblico di triplicare gli sforzi eppure
a lungo in sofferenza contro il nostro giocatore, che gli ha sfilato il primo
set, è andato avanti nel secondo, e si è riportato ancora in testa dopo essere

UNA POLTRO
24
Da Dunlop in poi.qxp_Layout 1 31/10/19 12:11 Pagina 4

5025 punti 3910 punti 2945 2670 vs. 2440

L’ultima sfida,
sul campo indoor
stato agguantato dall’austriaco. Un match chiuso da un terzo set tutt’altro

di Parigi-Bercy,
che banale, e in generale giocato più che bene dai due, apparsi ancora una

si annunciava
volta (come a Shanghai, dove a vincere era stato Matteo) nient’affatto lontani

come una volata a


per qualità di gioco ed esplosività nelle conclusioni.

otto per l’approdo


Ma i conti si devono fare con le sconfitte e non solo con la sfilza di buoni

alle ATP Finals.


risultati che il nostro ha confezionato in questa rincorsa alle Finals, comin-

Ma Berrettini è
ciata non benissimo a San Pietroburgo con una caduta evitabile in secondo

subito caduto (con


turno (Gerasimov), proseguita a Pechino con un match che l’ha visto a lungo

Tsonga) così come


avanti, per poi finire risucchiato dalla combattività di un ritrovato Andy Mur-

si sono fatti da
ray, infine assestatasi sulla giusta velocità di crociera nel “1000” di Shan-

parte Bautista Agut


ghai – vittorie in due set su Struff, Garin, Bautista Agut e Thiem, prima di

Fognini e Goffin.
cedere a Zverev – e proseguita con successo nell’ATP500 di Vienna met-

Ora l’unico che


tendo in riga Edmund, Dimitrov e Rublev, prima dei tre set sull’orlo del pre-

possa sfilare a
cipizio contro Thiem.

Matteo il biglietto
E la sconfitta è arrivata al primo impatto con il “1000” di Parigi-Bercy, in

per Londra è il
secondo turno contro il vecchio Jo-Wilfried Tsonga, che la pessima serata

francese Monfils
di Matteo ha fatto sembrare un fanciullino pieno di slanci e di ardimento.
Una caduta che ha scombinato le carte sul tavolo delle Finals, anche perché
giunta in una giornata che ha visto cadere tutti gli inseguitori del Berretta

ONA PER DUE 25


Da Dunlop in poi.qxp_Layout 1 31/10/19 01:48 Pagina 5

ATP FINALS. Otto maestri, un posto libero. Berrettini ci spera

(Bautista Agut piegato da De Minaur, Fognini


frullato da Shapovalov, Goffin rimbischerito da
Dimitrov, per finire con Schwartzman rimpiccio-
lito da Edmund), tranne uno, Gael Monfils. La
kermesse “tutti contro tutti” è dunque passata
allo stato di “volata a due” con il francese però
costretto a salire fino alla semifinale per ag-
guantare l’azzurro.
Vi abbiamo voluto aggiornare ugualmente,
almeno fin dove abbiamo potuto e nonostante nome, ha sfilato a Nelson Mandela per condirla
le riviste non siano fatte per le cronache quoti- in salsa tennistica e riconsegnarla all’allievo,
diane. Vada come vada, il Berretta è alle battute forse per convincerlo che il bicchiere vada sem-
finali di una stagione magnifica, nella quale, fra pre visto dalla parte mezza piena... Matteo è uno
le molte doti messe in mostra, figura anche che “o vince o impara”.
quella che coach Santopadre, forte di tanto L’ottavo posto della Race, trattenuto da
26
Da Dunlop in poi.qxp_Layout 1 31/10/19 01:48 Pagina 6

condo quest’anno. E se la Race lo spinge più su


di una posizione, significa che Matteo ha chance
concrete di chiudere la stagione in Top Ten, una
collocazione importante, giunta con l’incedere ra-
pido, vorticoso, che solo i campioni possono per-
SPETTACOLO DA DIECI
Spettacolo Federer nella finale mettersi.
di Basilea contro De Minaur. In queste settimane, il pericolo prima è stato
Decima vittoria, come ad Halle...
Bautista Agut, battuto da Matteo sul campo e sor-
passato, poi addirittura distanziato e oggi in nona
molte settimane, è già tanta roba. Undicesimo posizione a 130 punti di distacco. Poi c’è stato il
nel ranking ATP in uscita da Shanghai, Berrettini sorpasso di Zverev, che ha fornito forse la sua
si è preso i punti che servivano al successivo miglior prestazione dell’anno proprio nella semi-
salto di qualità, e oggi siede al nono posto della finale di Shanghai contro Berrettini, mentre nella
classifica principale, quarto italiano a infilarci il finale si è dovuto piegare al gioco criptico di Da-
naso (dopo Panatta, Barazzutti e Fognini), il se- niil Medvedev. Infine, scartati via via Goffin e lo
27
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ATP FINALS. Otto maestri, un posto libero. Berrettini ci spera

NESSUNO CI CREDEVA
Ancora oggi, non tutti sono
convinti delle qualità del russo
Daniil Medvedev, ma i risultati
parlano per lui. Da Wimbledon
sei finali consecutive, con due
Masters 1000 conquistati

Finale di stagione
a braccetto per
stesso Fognini, come potenziali rivali nella corsa alle Finals, è spuntato lo

Djokovic e Nadal.
spauracchio di Monfils. Per gli italici appassionati di tennis, che hanno vis-

Il 4 novembre
suto da vicino gli anni Settanta, la riscoperta di un mondo di attese, di calcoli,

la classifica ATP
di valutazioni dei rivali, che forse avevamo dimenticato. Sono i giorni del

riproporrà Rafa
tennis “minuto per minuto”, quelli del “che ha fatto Matteo?”, e devo dire

al primo posto
che aggiungono un bel po’ di spezie al nostro quotidiano sforzo di tenere

(mentre per quella


informati i lettori e i fruitori del nostro sito.

di fine anno
A Parigi si sono rivisti Djokovic e Nadal, che presto (con la classifica del

saranno le Finals
4 novembre) si scambieranno le insegne. Nole scenderà al numero due,

a decidere). Intanto
Rafa tornerà, almeno per una settimana al numero uno. Se per restarci lo

i due hanno giocato


stabilirà Londra con il suo Master di fine anno. Si allenano insieme, e insieme

in esibizione
sono stati anche in Medio Oriente, a Nur Sultan capitale del Kazakhstan, per

a Nur Sultan
un’esibizione in occasione dell’apertura di un centro di tennis per bambini.

(Kazakhstan) e ha
Ha vinto Nadal 63 36 11-9, cinque giorni dopo il matrimonio (che l’ingaggio

vinto lo spagnolo
di Bulat Utemuratov, il paperone del tennis kazako, avrà di sicuro reso eco-
nomicamente più sostenibile). A Basilea, invece, Roger Federer è tornato
sugli scudi, capace di un tennis a tratti travolgente. Non ha concesso diritto
di replica a Stefanos Tsitsipas in semifinale, spazzato via, e lo stesso ha
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ATP FINALS. Otto maestri, un posto libero. Berrettini ci spera


LA PRIMA VOLTA
Prima partecipazione alle Finals
per il greco Stefanos Tsitsipas,
che l’anno scorso si aggiudicò il Master
Next Gen under 21 a Milano.
Nella foto, Stefanos è steso sul cemento
degli Open d’Australia dove a gennaio
ha raggiunto la semifinale. Una “prima
volta” anche in quella occasione

Se la classifica
“Race” precedente
fatto con il giovane, ardimentoso e ricco di slanci Alex De Minaur (62 62),

il torneo
che appena finita la partita – così ha detto – ne avrebbe volentieri giocata

di Parigi Bercy
subito un’altra, dato che Federer gli aveva mostrato un lato del tennis a lui

verrà confermata
ancora oscuro e sconosciuto, che non vedeva l’ora di approfondire.

(con Zverev settimo


A Londra, per la prima volta, sarà un Master con una precisa connota-

e Berrettini ottavo),
zione giovanile. È successo un po’ alla volta, ma alla fine è successo. Negli

alle Atp Finals vi


ultimi due tornei alla O2 Arena abbiamo visto prevalere prima il mid-tennis

sarà una una forte


di Dimitrov e Goffin (2017), poi c’è stato il confronto dell’anno scorso fra un

componente
Fab, Djokovic, e un Next Gen (ancora lo era), Sascha Zverev, e a vincere è

giovanile con
stato quest’ultimo.

quattro giocatori
La prossima edizione, invece, cambia i suoi connotati alla radice: ci sono

tra i 21 e i 23 anni.
i tre grandissimi di sempre, c’è un Thiem a rappresentare il tennis giovane

Senza dimenticare
ma già adulto, e quattro ragazzi che vanno dai 21 anni di Tsitsipas (prima

che il campione
volta) ai 23 di Medvedev e Berrettini –ammesso che riesca a entrarci – con

uscente, il tedesco
i 22 di Zverev a fare da giuntura. Mai Master ha avuto, negli ultimi 15 anni,

Sascha Zverev,
campioni tanto giovani. Favoriti i vecchi Fab, probabilmente, ma con certezze

ha solo 22 anni
limitate dal tipo di tennis che i più giovani mettono in pratica. Zverev, Med-
vedev, lo stesso Berrettini colpiscono duro, Tsitsipas e Thiem non sono da
meno... Magari, a volte, colpiscono e non li beccano, ma se per caso li bec-
cassero anche i tre Fab finirebbe a gambe all’aria.
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Washington / Finale Montreal / Finale Cincinnati / Vittoria

ATP FINALS. L’INTERVISTA: DANIIL MEDVEDEV

E
Sei finali consecutive, tre vittorie
due Masters 1000 e cinque set
contro Nadal nel match decisivo degli Us Open.
Daniil Medvedev si propone oggi come il tennista
delle ultime leve più vicino al vertice del tennis.
Cura molto la preparazione mentale, gioca
a scacchi e ha un passato tennistico da farsi perdonare.
«Ma so che quando sono al meglio posso battere tutti»

al settimo torneo monsieur Daniil si riposò da tutti i tornei che aveva fatto.
Mise da parte la racchetta e pensò che fosse giusto e saggio ammirare la
da Cannes nuova classifica che aveva creato...
FABRICE Di curioso, in Daniil Medvedev, tennista futuribile, c’è che sa benissimo
PERUGINI dissimulare. Nell’esercizio di non far trasparire dall'aspetto o dal compor-
tamento le proprie intenzioni, emozioni o reazioni, lui è maestro.
Lo fa sul campo, dove si ingegna a rendere l’uno diverso dall’altro i game che conquista, sebbene
li giochi per lo più su un unico schema, ma grondanti di variazioni al loro interno, cui il ventitreenne
russo si dedica cambiando all’impronta i colpi che porta, qui piazzando un raid a rete, lì un drop shot
pescato fra i morbidi sensori della sua mano fatata.
Lo fa nella vita, della quale fa trapelare pochissimo, addirittura niente sul matrimonio, al punto
che in molti si chiedono se sia davvero sposato, e da quando, e se sia quella bionda dallo sguardo
riservato e un po’ amletico la prediletta. La biografia ufficiale spiega che lei si chiama Daria, e che
hanno pronunciato il “sì” a settembre del 2018. Ma di più lui non gradisce far sapere.

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Us Open / Finale S.Pietroburgo / Vittoria Shanghai / Vittoria

Stats. Le finali consecutive

18 Ivan Lendl 15 titoli


(Da Madrid 1981 a Forrest Hills 1982)
17 Roger Federer 12 titoli
(Da Halle 2005 all’Open del Canada 2006)
17 Novak Djokovic 13 titoli
(Dagli Aus Open 2015 a quelli del 2016)
9 Rafael Nadal 7 titoli
(Da Vina del Mar 2013 a Parigi 2013)
7 Andy Murray 4 titoli
(Da Madrid 2016 a Cincinnati 2016)
6 Daniil Medvedev 3 titoli
(Da Washington 2019 a Shanghai 2019)

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ATP FINALS. L’INTERVISTA: DANIIL MEDVEDEV


Dissimula appunto. Lo fa anche quando dice di voler
giocare ininterrottamente fino alle Finals londinesi, che ov-
viamente ha tutta l’intenzione di conquistare. Lo dice,
quando già sa che il suo coach francese, Gilles Cervara,
non glielo permetterà, perché dopo sei finali, l’una via l’al-
tra, è giunto il momento di prendersi una pausa.
C’è uno strano tipo al centro del tennis. Vive in Francia,
a Cannes, gioca bene e con una continuità che ha sorpreso
tutti, dato che le doti tecniche erano alla luce del sole, men-
tre alla voce “tenuta mentale” Daniil non aveva dato modo
di far capire quanto potesse diventare forte. Un tipo che
preferisce siano i risultati a parlare per lui. Si sa solo che è
un ottimo giocatore di scacchi (secondo tradizione russa).
Del resto, non è questa l’attività che favorisce chi sappia
dissimulare con tanta naturalezza?
Dunque i risultati, ammucchiati l’uno sull’altro dalla fine
di Wimbledon in poi, quasi che a renderli possibili sia stato
un intervento divino. Medvedev esce dai Championships
con un terzo turno né buono né cattivo, che gli consente
però l’approdo sulla decima poltrona, grazie alla spinta ri-
cevuta dalla vittoria di Sofia a febbraio, dalle finali di Bri-
sbane a gennaio e di Barcellona ad aprile, con un ottavo da
non buttare agli Open d’Australia, battuto da Djokovic in
quattro set. Prima di Sofia le vittorie nel circuito sono tre,
tutte nel 2018, Sydney, Winston Salem e Tokyo. Si intuisce
che sta crescendo, ma nessuno lo indica come l’unico au-
tentico crack della stagione tennistica in corso di svolgi-
mento. E invece, sta per diventarlo.
Comincia da Washington, con la finale persa contro Nick
Kyrgios. Il torneo successivo, a Montreal, lo vede ancora fi-
nalista. Perde contro Rafa Nadal, ma è la sua prima finale
a livello Masters 1000. Non gli basta: va a Cincinnati e sta-
volta fa centro pieno, con tanto di vittoria su Djokovic in se-
mifinale (e in finale su Goffin). Il quarto torneo è lo Slam: Us
Open... Daniil ha un buon tabellone: Gunnesva-
ran, Dellien, Feliciano Loez, Koepfer, poi
Wawrinka nei quarti e Dimitrov in se-
mifinale. Lascia per strada 4 set, litiga
con il pubblico che lo becca per un
asciugamano tirato in faccia a un
ballboys, mostra il dito medio, fa
del sarcasmo nelle interviste di fine
partita, poi chiede scusa, e soprat-
tutto vince. Fino a Nadal, che però
impegna fino al quinto set di una fi-
Il nuovo tubo di Palle Dunlop ATP nale che era sembrata scontata, per
scelte per ATP Finals e il Master Next Gen
34
Daniil.qxp_Layout 1 30/10/19 12:30 Pagina 4

«Aspettavo
che qualcosa
mi scattasse
dentro, ed è
successo
davvero. Ho
avvertito
il famoso clic.
Ero a Tokyo
un anno fa
e vinsi contro
Nishikori
e il pubblico.
Fu lì la prima
volta in cui
mi venne
naturale dirmi
“Okay, Daniil
a questo punto
poi rivelarsi zeppa di trabocchetti e di sprofondi. Inarrestabile, ricomincia da San Pie- sai di poter
troburgo e batte Coric in finale, vola a Schnghai e mette in fila Fognini, Tsitsipas e diventare
davvero forte”
Sascha Zverev cui lascia cinque game appena. Il conto stagionale, a questo punto
La serie dei
parla di due vittorie nei Masters 1000 (Cincinnati e Shanghai) i successi a Sofia e
buoni risultati
San Pietroburgo, le finali a Brisbane (250), Barcellona (500), Montreal (1000) e Us

del 2019 la
Open (Slam). Difficile ricordare chi abbia fatto meglio di lui, fra i tennisti fuori dalla

devo a quella
cerchia dei campioni più celebrati. La classifica sale fino alla quarta posizione, ma la

vittoria»
Race lo indica come terzo. Lì Daniil ha tirato giù dal podio anche Federer...

Da alcuni mesi, a partire da questa estate, hai trovato una incredibile


fiducia in te stesso. Come lo spieghi?
«Ho capito che quando gioco al meglio posso battere tutti, be’, diciamo... Quasi tutti. È davvero importante
per me sentirlo. Prima non avevo questa fiducia. Sapevo di poter giocare bene, l’ho sempre saputo, ma non
mi sentivo in grado di vincere tanto. Penso che tutto nasca dall'esperienza accumulata nei grandi tornei, di
fronte agli avversari migliori. Ma ci è voluto tempo per far scattare quel famoso “clic”».

Quando è stato il momento?


«A Tokyo, l'anno scorso. Una vittoria importante, seppure non fosse la prima. Fu davvero un clic, un in-
terruttore che si accese all’improvviso. L’ho sentito dentro. Ero intorno al trentacinquesimo posto nella clas-
sifica, in quei giorni, il che non è male, ma era comunque un ranking lontano dalle posizioni che sapevo di
poter conquistare. Quel titolo vinto mi ha fatto salire al ventesimo posto e la sensazione più forte venne dal
fatto che riuscii a battere quasi tutti facilmente. E fra questi anche Kei Nishikori, che riuscii in pratica domi-
nare davanti al suo pubblico (62 64 il risultato della finale; ndr). Fu lì che mi venne naturale dirmi: "Okay, a
questo punto so che posso diventare davvero forte!”».
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1990-2019. Vincitori e finalisti nella categoria


I.W. Miami Monte Roma Amb. Mad.2 Can. Cinc. Stm. Essen Stc. Mad.1 Shan. P.Ber. TOTALI
GIOCATORE W F W F WF WF W F WF WF WF WF WF WF WF WF WF W F
1 Rafael Nadal 3 1 – 5 11 1 9 2 1 1 4 3 5 – 1 – – – – – – – 1 – – 2 – 1 35 16
2 Novak Djokovic 5 1 6 1 2 2 4 5 – – 3 – 4 1 1 5 – – – – – – – – 4 – 4 1 33 16
3 Roger Federer 5 4 4 1 – 4 – 4 4 1 2 1 2 4 7 1 – – – – – – 1 1 2 1 1 – 28 22
4 Andre Agassi 1 2 6 2 – – 1 – – – – – 3 1 3 – – – – – – – 1 – – – 2 – 17 5
5 Andy Murray – 1 2 3 – – 1 – – – 1 1 3 – 2 1 – – – – – 1 – 3 1 1 1 14 8
6 Pete Sampras 2 1 3 1 – – 1 – – – – – – 1 3 2 – – – – – 1 – – – – 2 2 11 8
7 Thomas Muster – – 1 – 3 1 3 – – – – – – – – 1 – – 1 – – – – – – – – – 8 2
8 Michael Chang 3 – 1 – – – – – – – – – 1 – 2 2 – – – – – – – – – – – – 7 2
9 Gustavo Kuerten – 1 – 1 3 – 1 2 1 – – – – 1 1 – – – – – – – – – – – – – 6 5
10 Boris Becker – – – – – 2 – 1 – 1 – – – – – – 3 – – – 1 – – – – – 1 2 5 6
11 Andy Roddick – 1 2 – – – – – – – – – 1 2 2 1 – – – – – – – – – – – – 5 4
12 Marat Safin – – – – – – – – – 2 – – 1 – – – – – – – – – 1 – – – 3 1 5 3
13 Marcelo Rios 1 – 1 – 1 1 1 1 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 5 2
14 Jim Courier 2 – 1 – – – 2 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 5 –
15 Stefan Edberg 1 – – 1 – – – – 1 – – – – – 1 2 – 2 – – – – – – – – 1 – 4 5
16 Juan C. Ferrero – – – – 2 – 1 – – 1 – – – – – 1 – – – – – – 1 – – – – – 4 2
17 Andrei Medvedev – – – – 1 – – – 3 – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 4 1
18 Carlos Moya – 1 – 1 1 1 1 – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – 3 3
Alexander Zverev – – – 1 – – 1 1 – – 1 – 1 – – – – – – – – – – – – – 0 1 3 3
20 Thomas Enqvist – 1 – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – 1 – – – – – 1 – 3 1
21 Nik. Davydenko – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 – 1 – 3 –
22 Guillermo Coria – – – 1 1 2 – 1 1 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – 2 5
Lleyton Hewitt 2 1 – – – – – – – – – – – – – 2 – – – – – 1 – – – – – 1 2 5
Goran Ivanisevic – – – 1 – – – 1 – 1 – – – – – – 1 2 – – – – – – – – 1 – 2 5
25 Richard Krajicek – – 1 – – – – 1 – – – – – 1 – – – – – – 1 2 – – – – – – 2 4
David Nalbandian – – – – – – – 1 – – – – – 1 – – – – – – – – 1 1 – – 1 1 2 4
Patrick Rafter – – – – – – – 1 – – – – 1 1 1 2 – – – – – – – – – – – – 2 4
28 Sergi Bruguera – – – 1 2 1 – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 2 3
And. Chesnokov – 1 – – 1 – – 1 – 1 – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – 2 3
Alex Corretja 1 – – – – 1 1 – – 2 – – – – – – – – – – – – – – – – – – 2 3
Guy Forget – 1 – – – – – – – – – – – – 1 – – 1 – – – – – – – – 1 1 2 3
32 J.-Wil. Tsonga – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – 1 1 1 2 2
33 Wayne Ferreira – 1 – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – 1 – – – – – – – 2 1
Daniil Medvedev – – – – – – – – – – – – – 1 1 – – – – – – – – – 1 – – – 2 1
Michael Stich – – – – – – – – 1 1 – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – 2 1
36 David Ferrer – – – 1 – 1 – 1 – – – – – – – 1 – – – – – – – – – 1 1 1 1 6
37 Tomas Berdych – – – 1 – 2 – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – 1 – 1 4
John Isner – 1 1 1 – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – 1 1 4
39 J.M. Del Potro 1 1 – – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – 1 – – 1 3
Tim Henman – 2 – – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – 1 – 1 3
Ivan Ljubicic 1 – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 – – – 1 1 3
Stan Wawrinka – 1 – – 1 – – 1 – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – 1 3
43 Albert Costa – – – – – 1 – 1 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 2
hard hard terra terra terra terra hard hard indoor indoor indoor indoor hard indoor TOTALI

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“1000” (fino a Shanghai)


I.W. Miami Monte Roma Amb. Mad.2 Can. Cinc. Stm. Essen Stc. Mad.1 Shan. P.Ber. TOTALI
GIOCATORE W F W F WF WF W F WF WF WF WF WF WF WF WF WF W F
Petr Korda – 1 – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – 1 – – – – – – – 1 2
Cedric Pioline – – – – 1 2 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 2
Dominic Thiem 1 – – – – – – – – – – 2 – – – – – – – – – – – – – – – – 1 2
47 Guillermo Canas – – – 1 – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – 1 1
Sebast. Grosjean – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 – 1 1
Tommy Haas – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – 1 1
Felix Mantilla – – – – – – 1 – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 1
Andrei Pavel – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – 1 1 1
Ma. Philippoussis 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 1 1
Greg Rusedski – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 – 1 1
54 Juan Aguilera – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
Roberto Carretero – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
Marin Cilic – – – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – 1 0
Grigor Dimitrov – – – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – 1 0
Fabio Fognini – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
Karen Khachanov – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 – 1 0
Tomas Johansson – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
Magnus Norman – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
Karel Novacek – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
Mikael Pernfors – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
Albert Portas – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
Tommy Robredo – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
Emilio Sanchez – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
Jack Sock – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 – 1 0
Robin Soderling – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 – 1 0
Chris Woodruff – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – 1 0
70 Evge. Kafelnikov – – – – – – – – – 1 – – – 1 – – – – – – – 1 – – – – – 2 0 5
Kei Nishikori – – – 2 – 1 – – – – – 1 – 1 – – – – – – – – – – – – – – 0 5
72 Mardy Fish – 1 – – – – – – – – – – – 1 – 2 – – – – – – – – – – – – 0 4
73 Richard Gasquet – – – – – – – – – 1 – – – 2 – – – – – – – – – – – – – – 0 3
Gael Monfils – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 2 0 3
Milos Raonic – 1 – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – 1 0 3
76 Hycham Arazi – - – – – 2 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 0 2
James Blake – 1 – – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – 0 2
Franc. Gonzalez – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – 1 – – – – 0 2
Dominik Hrbaty – - – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 0 2
Ivan Lendl – – – – – – – – – – – – – 1 – 1 – – – – – – – – – – – – 0 2
Alberto Mancini – – – 1 – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 0 2
Gilles Simon – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 – 1 – – 0 2
Radek Stepanek – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – – – 1 0 2
Stefan. Tsitsipas – – – – – – – – – – – 1 – 1 – – – – – – – – – – – – – – 0 2
Mal. Washington – – – 1 – – – – – – – – – – – – – – – 1 – – – – – – – – 0 2
86 Seguono 31 tennisti con una finale, fra cui Kyrgios, Goffin, Lajovic, Verdasco, Ramos, Krajinovic, Coric, Bautista Agut 0 1
hard hard terra terra terra terra hard hard indoor indoor indoor indoor hard indoor TOTALI

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ATP FINALS. L’INTERVISTA: MEDVEDEV


Bella condizione la fiducia, vero? Tutti passato la mia vita tennistica da squalificato. E agli
fummo molto colpiti, durante la semi di Us Open ci sono andato a un tanto così... Ma voi
Cincinnati contro Djokovic, nel vederti non potete nemmeno immaginare come fossi dav-
colpire la seconda di servizio con la vero quando avevo diciannove anni... Non so da
stessa potenza della prima. Finì 36 63 63... dove mi venisse, ma all'età di dieci anni ho iniziato
«Onestamente, quella non fu esattamente una a fare qualsiasi cosa in campo. Fortunatamente ho
scelta legata alla fiducia... Ero sul 4-3, 30-40 e ri- sempre avuto una grande forza interiore, che nasce
schiavo il controbreak. A disposizione avevo una tutta dal fatto che odio perdere. E anche questa
seconda palla sul mio servizio. Ho pensato: “Contro forza, alla fine si è fatta sentire, e mi ha fatto capire
di lui ho una possibilità di successo del 10% ap- che fosse il momento di cambiare il mio compor-
pena con la seconda palla, quindi se faccio un dop- tamento mentale».
pio fallo non cambierà molto, perderò comunque il
punto se non provo qualcosa di diverso”. Ho pro- Perdonaci, ma cosa combinavi in campo?
vato a tirare una seconda “prima” senza pensarci «Oh, be’, di tutto. Urlavo, piangevo, mettevo le
troppo e ha funzionato. Ma in quel momento il racchette sotto i piedi e le usavo come fossero rac-
match era come una partita a scacchi». chette da neve... Tutto quello che potete immagi-
nare l’ho fatto. I miei genitori avevano un grande
Come hai lavorato sugli aspetti budget per le racchette (ride). Loro mi dicevano di
mentali del tuo tennis? non farlo, e io lo facevo ancora di più. Peraltro,
«Ho un allenatore mentale. Facciamo molti senza mai piacermi. Dopo ogni sconfitta mi chie-
esercizi. Decide, mi dice cosa devo fare per giocare devo... “Ma perché lo faccio?”. Insomma, giravo in-
meglio, mi fido di lui. E spesso funziona. Quando torno al problema da molto tempo, ma finché il

«L’obiettivo è quello di
mi arrabbio in mental trainer non mi ha indirizzato nei modi giusti

condurre l’avversario
campo, e non non sono riuscito a uscirne».

a non sapere più che


sono applicato
sull'obiettivo di E ora, con il tuo stile di gioco, sei tu
cosa fare, mentre il mio vincere la par- a spezzare mentalmente i tuoi avversari...
gioco si adatta a tutte tita, quando non «Il mio obiettivo è che l’avversario non sappia
le condizioni possibili»
sono al cento più cosa fare. Il mio stile è quello di far pensare l'al-
per cento... Vo- tro, in modo che si chieda che cosa debba cam-
glio darmi il biare per giocare contro di me. So anche come
massimo delle possibilità di riuscita. Mentalmente, adattare il mio gioco alle condizioni. Fra le cose
in termini di concentrazione, queste ultime setti- buone dell’anno c’è stata anche quella di eviden-
mane sono state le più belle della mia vita. Posso ziare che sulla terra rossa posso non essere così
esserne orgoglioso. Ma ciò non significa che non ci male. Ho capovolto il problema, so difendermi ma
sarà una partita in cui, d’un tratto, dentro la mia non sono un difensore nell’animo, dunque ho cer-
testa, accadrà il finimondo. Ci sono ancora mo- cato un gioco per il possibile offensivo e ha funzio-
menti in cui sento di poter esplodere dentro. Faccio nato piuttosto bene».
di tutto per evitarlo, ci lavoro ma non posso pro-
metterlo». Sei finali consecutive, tre vittorie.
Ora le Atp Finals. Con quali convinzioni?
Quando ti sei reso conto «Voglio viverle bene, aggiungere esperienza.
che dovevi evolvere sul piano mentale? Non mi metto pressione. Voglio scoprire nuovi se-
«Quando inizi a giocare sul circuito principale, greti dei miei avversari. Nadal e Federer mi hanno
ci sono più telecamere, più attenzione ed è stato sempre battuto, Rafa è un animale vero, Roger a
più facile rendersi conto che non potevo continuare volte non lo capisco. Le Finals ne li mettono tutti lì.
con le cazzate che facevo prima, altrimenti avrei Sarà un grande momento».
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ALTA DEFINIZIONE
di stefano meloccaro
Il tennis degli anni Settanta e Ottanta era
più divertente rispetto a quello di oggi, ma
nel complesso si giocava peggio. La contraddizione

I
è facile da spiegare. Il livello medio attuale

Nostalgia
surclassa quello di allora, ma per fascino, appeal
sul pubblico e riconoscibilità dei personaggi
non c’è storia. Gli “antichi” vincono a mani basse

canaglia
l tennis degli anni ‘70/‘80 era appeal sul pubblico, fascino, riconoscibilità dei
più divertente rispetto a personaggi, non c’è storia. I moderni saranno
rubrica di quello di oggi. Non è que- pure più forti, ma divertono meno. Spesse volte
STEFANO stione di effetto nostalgia, è danno l’impressione di divertirsi poco loro stessi.
MELOCCARO un fatto. Si giocava nel com- Per divertimento si intende la somma di: tennis
plesso peggio, ma lo spetta- più annessi e connessi extra campo. In estrema
tore si divertiva di più. sintesi, tutto ciò che accade quando la palla non
Contraddizione apparente, in realtà facile da è in gioco. I tempi morti, il 90% circa della durata
spiegare. A patto di separare il ragionamento tec- di un match. Oggi sono momenti interlocutori, nei
nico da quello sull’appeal dei personaggi in quali non accade un bel niente. al massimo qual-
campo. Se parliamo di tennis, non c’è partita. Il che bottiglietta sistemata con cura. Anni fa quei
livello medio attuale surclassa quello di allora. minuti valevano il prezzo del biglietto, e pure il
Non certo per colpa degli atleti, ma per via dei supplemento.
mostruosi passi avanti di tecnologie e materiali.
Con le racchette di legno la palla viaggiava la Quando i tennisti se la spassavano
metà rispetto a oggi. Serviva meno atletismo, i Un nome su tutti, a puro titolo esemplifica-
muscoli contavano poco, c’era spazio per il tocco tivo: Ilie Nastase. Campione di Slam, mano vel-
e per i ricami. Con tutto l’affetto possibile per i bei lutata, artista, istrione, mattatore. Uno che si fa
tempi andati, la differenza è imbarazzante. Fede- portare un gatto nero in campo se gioca contro
rer batte 61 61 61 il miglior McEnroe e Nadal fa Panatta, notoriamente molto superstizioso.
lo stesso con Borg. Sì, negli anni ‘70 funzionava così. I tennisti
se la spassavano da pazzi, con essi il pubblico.
Il fascino del genio Jimmy Connors, numero uno pure lui. Il più cat-
Al netto della pecoreccia banalizzazione, le tivo. Il primo che esulta platealmente sugli errori
cose stanno così. Se invece vogliamo discutere dell’avversario. Litiga con arbitro, giudici di
del resto, il rapporto si capovolge, stavolta gli an- linea e pubblico. Spesso contemporaneamente.
tichi sovrastano i contemporanei. Elementi come: Nessuno è stato odiato e amato quanto lui. An-

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tipatico per definizione, da giovane. Poi osannato,


durante il viale del tramonto. Oscar per il miglior in-
sulto di sempre a un arbitro: «Se penso una paro-
laccia mi puoi squalificare? No? Allora penso che tu
sia un fottutissimo stronzo». Un genio. La gente im-
pazziva per lui, in un senso o nell’altro.
Come per McEnroe. Altro inarrivabile, quanto a
talento e capacità di infiammarsi. Con Connors si
misero le mani in faccia, un paio di volte. Del suo
grande rivale Ivan Lendl – avrebbe ammazzato pure
lui, potendo – ebbe a dire: «Ho più talento io nel mio
mignolo che Lendl in tutto il suo corpo». Quasi
uguale al politically correct dominante di oggi, in-
Una foto famosa, Ilie
somma. Nastase con l’ombrello
a Wimbledon.
I viveur della Golden Era John McEnroe e
Vitas Gerulaitis suonano
Altri notabili, in ordine sparso. Ion Tiriac, che di con Steve Tyler.
sé dice: «sarei Adriano Panatta con
Loredana Bertè
stato il miglior e Mia Martini. Vilas e
giocatore Carolina di Monaco.
d e l Bjorn Borg scherza
con Muhammad Ali.
mondo,
se solo
avessi sa-
puto giocare a tennis».
Vilas, il poeta della
Pampa. Borg, asociale e
glaciale. Gerulaitis, viveur.
Adriano Panatta, altro che
incanta e si gode la vita.
Qualche anno dopo Noah, Leconte, fino
a Becker. Safin, forse l’ultimo vero cam-
pione irregolare del nostro tempo. La lista
è ancora lunga, richiederebbe una tratta-
zione enciclopedica. Non la finiremmo
più.
Quel periodo è stato ribattezzato Gol-
den Era, lo fu per davvero, un decennio
straordinario. Vigeva una libertà di
comportamento quasi totale. Le
sceneggiate quotidiane di allora,
oggi sarebbero da radiazione. Gli ar-
bitri scrollavano il capo e invitavano
i tennisti a riprendere il gioco. I codici non
erano restrittivi come oggi. Su Youtube potete
rivedere Nastase –sempre lui – prendere ad

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ALTA DEFINIZIONE di stefano meloccaro

“asciugamanate” uno spettatore in prima fila a globali cominciano a pompare soldi nello sport. È
Wimbledon. Quello lo provoca e Ilie non ci pensa l’era del jet-tennis, dei premi in denaro e delle
due volte. Di aneddoti così se ne potrebbero nar- prime pecette pubblicitarie sulle magliette. I mo-
rare a centinaia. Non esistono i coach né i clan. derni farebbero bene a erigere una statua ai loro
La sera, dopo essersi insultati in campo, i gioca- colleghi anziani. Avrebbero conti in banca ben di-
tori vanno a cena assieme. Parlano, sono amici, versi senza le battaglie di quel tempo.
si frequentano.
Succede perché il mondo è cambiato in pochi Meravigliose macchine da tennis
anni, le vecchie regole non valgono più e le nuove Gli stessi moderni che hanno portato il tennis
sono ancora da scrivere. Il ‘68 ha rivoluzionato e su livelli mai raggiunti in passato. Nei '90 Sam-
abbattuto gli stereotipi del tennis aristocratico, pras e Agassi. Per arrivare a Federer, capofila del
che resistevano dall’800. Nel 1972, dopo lunga e nuovo millennio. Poi Nadal e Djokovic. Di seguito
controversa gestazione, nasce l’ATP. È tutto di- tutti gli altri.
verso, i ragazzacci del tempo non hanno modelli Meravigliose macchine da tennis, capaci di ri-
cui uniformarsi. Per decenni erano stati tutti petere gli stessi gesti all’infinito. Su ogni superfi-
uguali. Omologati per vestiario, pettinatura e at- cie, in ogni parte del mondo. In ogni stagione
teggiamento. All’improvviso diventano variegati, dell’anno. Sempre uguali, sempre perfetti. Ac-
capelloni, alternativi, colorati. In qualche caso compagnati da comportamenti sempre corretti.
maleducati. E molto popolari. Compaiono nel cir- Rilasciano dichiarazioni pre e post match sempre
cuito i primi grandi sponsor. Televisioni e marchi uguali. Tutto troppo perfetto.
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Un percorso inesorabile, che ha portato il cir- un po’ diventi lo scemo del villaggio.
cuito a essere quello di oggi. Ineccepibile e un po’ Il tennis non è solo dritto e rovescio. Non lo sarà
noioso. Supremo per qualità di gioco, moscio per mai.
qualità dei personaggi e delle rivalità. È il rovescio Rotazioni e vincenti contano, ma non sono tutto.
della medaglia. Il prezzo che gli spettatori pagano All’interno del rettangolo si muovono anime, per-
per avere giocatori così forti, vincenti e longevi in sonalità, contrasto di stili, sentimenti.
vetta alle classifiche. Protagonosti meno interes- Un match racconta sempre almeno una storia.
santi e meno storie extra-campo da raccontare. Lo E su questo piano gli anni d’oro restano insu-
show latita, solo rare scintille qua e là. perabili.
I big ricercano la prestazione senza errori, non
Aggrappati a Fognini, Paire, Monfils... lo show. L’iper professionalità porta con sé l’omo-
Siamo aggrappati agli umori di Fognini o alle logazione dei caratteri. La ricerca della perfezione,
follie di Paire. Monfils è simpatico, ma prossimo al il rigore maniacale, l’esistenza monastica che que-
capolinea. Promette bene Medvedev, speriamo non sti campioni conducono.
si guasti col crescere. Kyrgios pareva dovesse di- Elementi imprescindibili per un atleta di vertice,
ventare il nuovo Nastase, ma se continua così fini- certo. Al tempo stesso fattori di appiattimento.
sce preda del suo stesso personaggio. Ormai recita Verso l’alto, ma pur sempre di appiattimento si
un copione prevedibile. E poi c’è un distinguo so- tratta.
stanziale. Se fai casino e sei un campione, entri Esaltante, se valutato mentre la palla è in gioco,
nella leggenda. Se rompi le palle e non vinci, dopo tristanzuolo se paragonato al tennis che fu.
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PRIMO PIANO.
NADAL, MATRIMONIO E NUMERO UNO

P
Rafa dice sì
(a tutto!)
rende tutto Rafa Nadal, com’è nelle sue abitudini. Meglio, dice sì a tutto,
a cominciare dal matrimonio celebrato tra sfarzo e segretezza a Sa For-
MATTEO taleza di Maiorca, con una Xisca quanto mai bella e abbagliante di sorrisi,
NANNI e onorato dalla presenza di Re Juan Carlos, molto amico degli sposi. Per
proseguire con il numero uno del tennis, che gli cadrà sulla racchetta
prima delle Finals di Londra, e che poi dovrà provare a mantenere. Se
vorrà... Visto che è stato lui il primo a dichiarare di non rincorrere alcun primato, quanto quel be-
nessere fisico che gli ha permesso dal torneo di Roma di confezionare una stagione con due Slam
(Parigi e New York) e due Masters 1000 (Roma e Canada) vinti, successi che gli hanno permesso di
salire a “meno uno” da Federer nella classifica delle vittorie Slam (19 a 20) e di tenersi saldamente
in testa a quella dei Masters 1000, con 35 vittorie.
È un fatto... Nadal tornerà numero uno del mondo il 4 novembre, a un anno e una settimana dal-
l’ultima volta che si è seduto sulla poltrona più alta. Conseguenza della sconfitta di Djokovic nei
quarti di finale di Shanghai con Stéfanos Tsitsipas (36 75 64). Nole avrebbe potuto facilmente ri-

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Un matrimonio da re
Giungono le prime foto dal blindatissimo matrimonio di Rafa Nadal, 33 anni, con
Maria Francisca Perellò, per tutti Xisca, 31, svoltosi sabato 19 ottobre a Sa Fortaleza,
Maiorca. Fra gli invitati (nelle foto) il re di Spagna, Juan Carlos (colto mentre saluta
dalla vettura), Feliciano Lopez, David Ferrer e Carlos Moya con le mogli. Rafa indos-
sava un tight Brunello Cucinelli in due tonalità di grigio, per Xisca invece due abiti
firmati dalla stilista Rosa Clarà, uno per la cerimonia l’altro per la giornata di festa.

mettersi in carreggiata accettando di giocare un torneo in più,


ma ha fatto sapere che non era interessato. Il maiorchino non
gioca dalla Laver Cup a causa di problemi al polso ma spera
di riapparire a Parigi.
«Penso di non poter perdere tempo cercando di essere il
numero 1. Devo cercare invece di essere preparato
a giocare al massimo livello nelle settimane in
cui gareggio. Se questo mi porta al numero
1, tanto meglio». Fino a oggi Rafa è stato il
numero 1 al mondo per 196 settimane e
ne aggiungerà almeno un’altra.
La prima volta fu undici anni fa, il 18 ago-
sto 2018, in coincidenza con la medaglia
d'oro alle Olimpiadi di Pechino. È il sesto
giocatore nella lista dei leader. Davanti a
tutti c’è Federer (310 settimane) mentre
Djokovic è il terzo con 275 settimane.
«L'anno è stato molto buono», il giudizio
di Nadal. «Lo fu anche l'anno scorso, ma
ho lasciato molti tornei a causa di pro-
blemi fisici. Ora, spero di continuare a
seguire il mio calendario. Faccio ciò che
mi piace e quando qualcuno fa ciò che
gli piace, non c'è sacrificio. Ciò di cui
sono veramente soddisfatto è la capa-
cità di continuare a crescere, anche
dopo aver raggiunto molti traguardi e
superato momenti delicati, come
quando il corpo non risponde».

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IN LIBRERIA. “Nadal l’extraterrestre” di Vincenzo Martucci


Le librerie sono piene di pubblicazioni su Federer, ma almeno in Italia c'era un buco nero
su Rafa Nadal. Vincenzo Martucci, per 34 anni inviato della Gazzetta dello Sport
su tutti i principali eventi sportivi mondiali e grande specialista di tennis, ha cercato
di colmarlo con una storia dello straordinario mancino di Spagna. Che è andato oltre

I nemici-amici
la superficie dov'è nato, aggiudicandosi 12 edizioni-record del Roland Garros, crescendo
così tanto negli anni da minacciare il record di 20 Slam di Roger. Vi proponiamo stralci
di un capitolo di "Nadal l'extraterrestre" che si può prenotare su Amazon e in libreria.

P. oi, Roger Federer e


Rafa Nadal sono
diventati amici.
“Roger è sicuramente una buona
persona, ed è anche un mio buon
samente la mano verso quel suo
altro io che, nel tennis, subisce e
alla fine accetta, con difficoltà e
sofferenza. Perché anche Roger
è generoso e ama intimamente i
amico. Il nostro rapporto è diven- bambini e lo sport, perché anche
tato sempre più stretto, nel lui, come Rafa vuole restituire
tempo, e oggi quando siamo in- qualcosa del tanto che ha rice-
sieme ci sentiamo a nostro vuto dallo sport, perché è sincero
agio”. Eppure sono stati molto e legato ai valori della famiglia,
nemici. Proprio così, non avver- oltre che alla sua terra. Anche se
sari, antagonisti, rivali, proprio le definizioni, i colori, le tempe-
nemici. Come si può essere ne- rature stesse sono totalmente di-
mici ed odiarsi, autenticamente verse fra loro, come possono
odiarsi, su un campo da tennis. essere diverse le realtà di uno
(...) Quand’ormai l’autunno svizzero tedesco e di uno spa-
sembra arrivato anche nelle gnolo isolano. Che, molto presto,
loro carriere e l’altro, il terzo in- scoprono di non poter più fare a
comodo, Re Novak Djokovic da meno l’uno dell’altro. Per cre-
Belgrado, si prende tutti i loro scere, per avere punti di riferi-
feudi e regna incontrastato sul- mento. Perciò, la storia di Roger
l’impero delle racchette, sgualcendo via via tutti i loro è anche la storia di Rafa, il famoso “Fedal”, che li lega
record. Ecco, soltanto poi, Roger va a Canossa: “Ero indissolubilmente, per sempre. Passano pochi mesi ed
molto colpito da questa storia dell’Accademia, di come eccoli di fronte, a sorpresa, nella finale degli Australian
l’avesse comprata, di quanto fosse coraggioso, generoso Open, tre anni dopo l’ultima puntata Slam (Melbourne
e bello che avesse fatto una cosa così per la sua gente, 2014), addirittura sette anni dopo l’ultima finale di un
in un’iniziativa nella quale tutti quelli che lo seguono nei Major (Roland Garros 2011). Col ricordo sbiadito e poco
tornei sono ugualmente coinvolti, dalla sorella alla fidan- significativo dell’ultima puntata della saga, con la finale
zata ai genitori all’agente. E ho pensato che la cosa più di Basilea 2015, vinta da Roger a casa Federer. Eccoli
giusta da fare fosse offrire il mio aiuto. E l’ho fatto, sem- che accendono di nuovo i loro tifosi e il tennis, con le
plicemente così, ho alzato il telefono e gliel’ho chiesto: loro caratteristiche così diverse, che sembrano fatte ap-
“Fammi sapere se ti serve un giorno di clinic per i bam- posta per creare contrasto ed interesse. Eccoli ripartire
bini, media, apertura…. Dimmi tu”. Penso che se fosse verso l’ultimo capitolo della storia di due nemici-amici,
successo il contrario, il mio più grande rivale avrebbe con un’ultima versione, un’ultima spartizione, un epilogo
fatto lo stesso”. Così, si presenta all’apertura della Nadal inedito. Dopo essere caduti, si sono rialzati, sorreggen-
Academy a Maiorca, tendendo platealmente e clamoro- dosi a vicenda in quel giorno d’autunno a Maiorca. (...)

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Quando la rivalità è un cocktail perfetto quel 28 marzo 2004, e si impressiona proprio, accusa la
pressione di quel continuo mulinello di là del net, si fa
Le rivalità sono il sale dello sport. Per mescolarsi rubare il tempo, si impaurisce vedendosi così indifeso,
bene, per garantire un cocktail perfetto, per esaltarsi ed incassa un improvvido quanto clamoroso ko, per 6-3
e produrre equilibrio, pathos e spettacolo, i protagonisti 6-3, in 70 minuti. Anche se fa il superiore, da cattivo per-
devono essere completamente diversi, in tutto, esatta- dente quale è sempre stato, e da cattivo analizzatore
mente come Roger & Rafa. L’antagonismo fra personalità delle sconfitte.
così diverse, proprio come lo svedese di ghiaccio, infal- La superiorità fisica e mentale di Rafa
libile da fondocampo e il mancino statunitense tutto fan-
tasia e servizio-volée, segna per sempre il tennis. (...) Curiosamente, si ritrovano di fronte esattamente
Caratterizzando i tornei di vertice anche più dei pionieri un anno dopo, sempre a Miami, ma in finale, dove
anni 80. Monopolizzando la scena, in pratica, nel periodo Roger recupera da due set a zero e 4-1 al terzo sotto
2005-2010, in assenza di altri grandissimi protagonisti, per imporsi per 2-6 6-7 7-6 6-3 6-1. Approfittando
finché non appare Novak Djokovic ed Andy
Murray non si guadagna per un paio d’anni
uno spicchio di gloria, allargando la famiglia
ai “Fab Four”. I Beatles del tennis. (...) Ten-
nisticamente parlando, Rafa è l’incubo di
Roger. “È semplice: non ti fa sentire a tuo
agio, con quella palla sempre alta e pe-
sante, e quella velocità che ha nell’arrivare
sempre bene all’impatto, nessuno gioca
nemmeno vicino a come gioca lui, e quindi
non so con proprio con chi potrei allenarmi
per abituarmi alle situazioni che lui propone
in partita. La sua palla è sempre profonda e
mi spinge sempre fuori campo …”. Tutta
quella prorompente vitalità, quella baldanza
gladiatoria, quella superiorità sulla terra in-
fluenza fortemente il loro duello anche sulle
altre superfici. Finché l’equilibrio non si spo-
sta decisamente dalla parte di Nadal, dal
sorpasso a Wimbledon 2008 e la tragica de- Rafa e Roger nel giorno dell’apertura
lusione degli Australian Open 2009. dell’Accademia Nadal a Manacor
L’istinto di Roger della maggiore esperienza nel dosare le energie sulla di-
In realtà, Roger, da giocatore tanto istintivo, capisce stanza lunga. Vantaggio che, sulla terra rossa del Roland
da subito, dal terzo turno del torneo di Miami 2004, Garros, pochi mesi dopo, svanisce, consentendo a Nadal
quando lo incrocia sul campo nel primo duello uffi- il 6-3 4-6 6-4 6-3 decisivo. Il giorno del diciannovesimo
ciale, che quel ragazzino che gli sfreccia davanti ine- compleanno, sulla strada del primo trionfo a Parigi. Roger
sauribile gli renderà la vita estremamente difficile. si dice ancora convinto di poter superare Rafa sulla terra:
Un po’ perché è la sua nemesi, un po’ perché lo ammira “Ho le chiavi tecniche per farcela, ma devo essere al me-
al volo, istintivamente, per lo spirito, il coraggio, il desi- glio”. In realtà, sta già somatizzando pesantemente la
derio di migliorarsi. E ammirare un rivale non è mai il superiorità fisica e mentale dello spagnolo, che non riu-
massimo, se davvero vuoi batterlo. Già, ma che strari- scirà più a battere per altre cinque finali di fila: Dubai,
pante ed affascinante personalità ha già quello scugnizzo Montecarlo, Roma e Parigi 2006. (...) Al Foro Italico, nella
spagnolo dai capelli lunghi, dall’abbigliamento strava- finale più bella del torneo e forse in assoluto del tennis
gante e dai colori accesi come i suoi modi che, a 17 anni, Open, il terribile mancino la spunta poi per 6-7 7-6 6-4
da numero 34 del mondo, sfida a viso aperto il numero 2-6 7-6, dopo che Roger, impacciato e timoroso, sbaglia
1, nel loro primo confronto di sempre? Roger ha 22 anni, il lunghezza due match point di dritto, estenuato da un

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IN LIBRERIA. “Nadal l’extraterrestre” di Vincenzo Martucci


avversario che recupera qualsiasi proiettile; nella finale l’orgoglio del povero Federer, quella degli Australian Open
di Parigi, lo stoppa quindi sulla strada del possibile Grande 2009 è addirittura cruenta. Lo svizzero è decisamente il
Slam, imponendogli un 1-6 6-1 6-4 7-6, un punteggio favorito per il titolo, ancor più dopo la drammatica ed
particolare, come le emozioni di Federer davanti al gran- estenuante semifinale di Nadal contro Verdasco. Ma, sotto
dissimo difensore col cuore da leone. Tutto quello che lui gli occhi del suo idolo, Rod Laver, sul campo intitolato al-
non è. l’unico campione di due Slam nel tennis, quand’è a un
Col 6-0 7-6 6-7 6-3 della finale di Wimbledon e poi col solo passo dall’eguagliare il record di Slam di Pete Sam-
7-4 7-5 delle semifinali di Shanghai 2006, Roger ferma pras a quota 14, Roger accusa la pressione e paga il
l’emorragia nei testa a testa contro il rivale. Quanto meno prezzo (...) della sudditanza psicologica nei confronti del
si rinfranca sulla superiorità, sia pur minima, che ancora rivale.
possiede sullo spagnolo sulle superfici rapide. (...) Rafa si auto-incorona, così, il primo spagnolo a con-
Il gelo dopo Amburgo quistare il Major australiano in assoluto, e primo anche
nell’era Open ad imporsi in uno Slam sul duro (gli Us Open
(...) Nel 2007, dopo il nuovo ko in finale sulla terra di di Santana sono datati 1965). E poi ancora una volta si fa
Montecarlo (6-4 6-4), Roger si gela proprio, dopo l’il- apprezzare per come si comporta sul palco del vincitore.
lusorio successo di Amburgo, per 2-6 6-2 6-0, dove Federer crolla affranto sotto la tensione e, soffocato dalla
pensa di aver trovato la soluzione all’enigma-Rafa. delusione, scoppia in lacrime in mondovisione (...) Rafa
In realtà, a falsare quel match dalle due facce completa- l’abbraccia fraternamente, e gli dice dolcemente: “Beh,
mente diverse, nelle condizioni molto veloci del torneo prima di tutto, scusami per oggi. (...) So esattamente
tedesco, contribuisce la prestazione monstre di Roger al come ti senti. Ricorda solo che sei un grande campione,
servizio della seconda parte. Infatti, subito dopo, nella uno dei più grandi della storia, e di sicuro eguaglierai
nuova sfida, nella finale del Roland Garros, Rafa mette Sampras”.
perentoriamente la terza firma consecutiva nello Slam sul L’augurio è profetico. Col nuovo anno, nel 2009, Roger
rosso, per 6-3 4-6 6-3 6-4. Cancellando addirittura le supera Rafa nell’unico scontro diretto, sulla terra in
prime dieci palle-break dello svizzero – alla fine 16 su altura di Madrid, che resta peraltro l’ultima volta in
17! – a riprova di una incapacità totale di lucidità contro cui lo svizzero batte lo spagnolo sulla terra. E poi, per-
quell’avversario. E vanificando anche la prima grande dendo a sorpresa contro Robin Soderling nel quarto turno,
prova di rovescio di Federer contro il famoso gancio-cielo gli lascia clamorosamente via libera nella conquista del
di dritto maiorchino. La finale di Wimbledon, vinta per 7- primo ed unico Roland Garros. È un lapsus, soltanto un
6 4-6 7-6 2-6 6-2 e la semifinale di Shanghai per 6-4 6- lapsus. Nel 2010, Rafa è più scatenato che mai sulla
1 restituiscono il sorriso al Magnifico sul finire della terra: dopo aver perso appena due set in 14 match, a Ma-
stagione 2007. Ma ormai Rafa gli è entrato nella testa. drid ritrova Roger e batte anche lui, anche se in due set
(...) A Roger può andare sempre peggio, infatti, va sempre molto combattuti, 6-4 7-6. Ma al Masters, dopo aver
peggio. Il 7-5 6-7 6-3 che subisce ad Amburgo, è ancor perso sei degli ultimi sette confronti col rivale, Roger sem-
più sanguinoso, perché si fa riprendere addirittura da 5- bra ristabilire gli equilibri del passato e quindi un po’ di
1 nel primo set, che poi perde, e da 5-2 nel secondo, che superiorità che, sul veloce indoor, gli assicurano il servizio
vince, sprecando però energie decisive per i momenti to- e i suoi colpi d’attacco, inclusa la volée. Ma, soprattutto,
pici, dove evapora. Il risultato psicologico è sconvolgente: spinge il rovescio come non mai, assecondando i sugge-
nella finale del Roland Garros, Rafa gli infligge una lezione rimenti di coach Paul Annacone. E così la spunta per 6-3
memorabile, dominandolo per 6-1 6-3 6-0. Il Magnifico, 3-6 6-1. Peccato che, subito dopo, nel marzo 2011, nelle
colpevole anche di 49 errori gratuiti, non subiva un set in semifinali di Miami, il campione svizzero ricada nel solito
bianco addirittura dal 1999. vizietto, e venga rispedito dietro la lavagna dallo spa-
gnolo, anche sul cemento americano, sommerso dal
La prima conquista australiana troppo netto 6-3 6-2 e dai primi, eclatanti, miglioramenti
Il momento è davvero terribile per lo svizzero, che dello spagnolo anche con la prima di servizio. Migliora-
appare groggy come un pugile contato dall’arbitro. menti che lanciano l’eroe di Maiorca sulla terra rossa,
Infatti, ancora fortemente toccato nel morale, il 6 luglio, nelle semifinali di Madrid, per 5-7 6-1 6-3, e quindi nella
accusa la pressione nello sconvolgente epilogo della fi- finale del Roland Garros, dove prende ancora per stan-
nale di Wimbledon 2008, che farà la spartiacque fino al chezza lo svizzero, siglando l’eloquente 7-5 7-6 5-7 6-1.
2017 nella storia dei confronti diretti fra i due campioni. Così, delude per l’ennesima volta Roger, ringalluzzito dalla
E se la finale di Wimbledon 2008 risulta sanguinosa per strabiliante semifinale contro Djokovic, che stoppa dopo

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Rafa consola Roger al termine


della finale di Melbourne 2009

41 partite di fila, e si at- consueti regali dell’av-


tenderebbe un duello versario. Chissà, forse è
molto più acceso per il ti- troppo sorpreso per ana-
tolo. Si consola appena lizzare la contro-mossa.
un po’, a fine anno, an- Di sicuro, affronta un
cora al Masters, schiac- problema tecnico-tattico
ciando Nadal sotto 28 inedito: il nuovo Federer
vincenti e una serata reagisce, attacca, rischia
delle sue alla O2 Arena di il tutto per tutto, tira i vin-
Londra, l’unica oasi felice centi di rovescio e rove-
che gli resta. Strangolato scia la situazione,
E dallo stesso, micidiale imponendosi sul rivale
controllo del campo, per la prima volta nei
delle emozioni, delle si- Majors al di fuori dal-
tuazioni, delle palle im- l’erba, e firmando lo
portanti, del punteggio, di Slam numero 18. Di più:
Rafa il terribile. Che è de- sulla spinta emotiva,
stinato a spuntarla anche nelle semifinali degli Australian Roger domina in due set anche la successiva puntata, a
Open 2012, con un punteggio che fotografa un grande Indian Wells, e quella nella finale di Miami. Poi, dopo aver
equilibrio: 6-7 6-2 7-6 6-4. Una piccola-grande soddisfa- giocato per la prima volta nella stessa squadra e anche in
zione che influenza la partita praticamente perfetta di Fe- coppia, in doppio, alla Laver Cup, organizzata da Federer
derer nelle semifinali di Indian Wells, e il 6-3 6-4. Ma che e dal suo manager Godsick, i due campioni simbolo del
non ferma l’emorragia: Rafa si rifà con gli interessi ben tennis degli ultimi venti anni rivivono nella finale di Shan-
quattro volte sul quattro nel 2013, nella rivincita proprio ghai l’esperienza di fronteggiarsi da numero 1 e 2 del
nel torneo sul cemento nel deserto californiano, con un al- mondo come non accade dal Masters 2010, addirittura
trettanto netto 6-4 6-2, nei quarti, nella finale sulla terra di sette anni prima. E Federer la spunta ancora, firmando ad-
Roma, con un chiaro 6-1 6-3, e poi anche a Cincinnati e dirittura la quinta affermazione di fila contro la sua bestia
persino al Masters. Sfatando anche quel tabù sui campi nera. Mai successo, dal primo scontro di Miami 2004.
veloci indoor.
Un 2019 diviso a metà
Ljubicic, l’altra faccia del rovescio Nel 2018 non ci sono nuove puntate “Fedal”. Nel 2019,
Semplicemente, lo spagnolo non lascia più tregua allo Rafa, di nuovo acciaccato, rinuncia alla semifinale di
svizzero. E, assolutamente implacabile, nel 2014, lo Indian Wells, dove il rivale potrebbe segnare un punto in
doma per la terza volta su tre anche agli Australian più dalle imprevedibili ripercussioni psicologiche sulla sta-
Open, e in soli tre set. Lasciandogli le briciole, soltanto gione europea sulla terra rossa. Meglio rinviare tutto al Ro-
dopo cinque sberle di fila, nel novembre 2015, nel torneo land Garros dai precedenti tanto confortanti: 5-0 per (4
di Basilea dove Roger ha fatto da raccattapalle, sognando finali), con appena quattro set persi. (...) Nadal boccia an-
un giorno di giocare da tennista pro. Lì, il sipario sembra cora una volta le aspirazioni terraiole del rivale con un netto
calare definitivamente sul “Fedal”, almeno a livello più alto: 6-3 6-4 6-2. Anche se, subito dopo, sempre in semifinale,
il duello più eccitante del tennis è ormai troppo sbilanciato si inchina a Wimbledon al ruggito del vecchio campione,
dalla parte dello spagnolo e lo svizzero, sfiduciato, costretto per 7-6 1-6 6-3 6-4. Fissando il computo delle loro 40
a cambiare racchetta e coach, s’infortuna per la prima sfide sul 24-16: Federer è 11-9 sul cemento, 3-1 sull’erba
volta seriamente, si opera al ginocchio ed esce di scena. e 5-1 indoor, Nadal 14–2 sulla terra, 8-6 sul cemento al-
Al rientro, però, l’amico Ivan Ljubicic lo convince a tirare il l’aperto, con 14–10 nelle finali in generale (6–0 al Roland
rovescio in anticipo e lo rimette clamorosamente in sella Garros, 3-1 agli Australian Open, 1-2 a Wimbledon). Fede-
con un gioco più semplice ed offensivo. Che sorprende rer con 20 titoli Slam e Nadal con 19 sono i primi due più
Rafa. Tanto da perderci per la prima volta negli Slam ad- vincenti della storia, sono l‘unica coppia della storia che
dirittura dal 2011, e in modo clamoroso, quando è avanti ha chiuso ai primi due posti della classifica mondiale per
di un break al quinto set e sembra proprio avere in pugno sei stagioni di fila dal 2005 al 2010, e poi ancora nel 2017,
anche la finale degli Australian Open 2017. Chissà, forse, con una striscia di settimane al vertice dal luglio 2005 al-
intimamente, lo spagnolo si ferma un attimo in attesa dei l’agosto 2009. (...)

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BORDOCAMPO di massimo d’adamo


La vittoria e le lacrime di Anversa ci restituiscono un campione che pensavamo

È bello rivederti,
di avere perduto, fra i pochi capace di elaborare un tracciato tattico

C
ad alta velocità e per questo meritevole della sua quota nel bottino dei Fab Four

“Gattone” Andy
onfesso un debole per Andy Murray! Rivedo in lui quel
Gattone Mecir che incantava le folle con la sua tattica
all’olio d’oliva. Al pari del campione slovacco, lo scoz-
zese gode di una visione di gioco analoga, seppure na-
turalmente evoluta rispetto al suo illustre prototipo. Sua
è la spiccata abilità nel giocare uno scambio per l’altro,
che attiene a pochi campioni, e suo è quel pensiero tat-
tico che lo pone al posto giusto nel momento giusto per
una rubrica di fare la cosa giusta.
MASSIMO Una grande capacità di ragionamento tattico elabo-
D’ADAMO rato ad alta velocità che gli è valsa, giustamente, la sua
quota parte nel bottino dei Fab Four.
Così, quando Andy nel giugno del 2017 aveva fatto il suo applaudito ingresso
sul centrale del Queen’s da numero uno del mondo, avevo aggrottato la fronte
nel vederlo incedere con un’andatura più simile all’ambio del cammello che alla
naturale deambulazione di un bipede. Da qualche settimana girava voce di pro-
blemi fisici sorti dopo la semifinale di Parigi persa al quinto con Wawrinka dopo
una lotta tra i suoi acciacchi e quelli dello svizzero, dolorante a un ginocchio.
Quel giorno in Barons Court, tuttavia, per eccesso di ottimismo, avevo ricon-
dotto lo strano incedere a calzature difettose.
Un’illusione dalle gambe corte poiché la doccia fredda sarebbe arrivata, di lì
a poco, con la partitaccia persa contro l’australiano Jordan Thompson. In confe-
renza stampa il fastidio all’anca destra era uscito dall’anonimato e tutti ci eravamo
sentiti un po’ più tristi.
L’asso scozzese era entrato in campo trainando al seguito i segni di una pa-
tologia che una complicatissima definizione definisce come “Impingement fe- Andy Murray torna
a vincere una prova
moro-acetabolare”, qualcosa che una rapida semplificazione riduce a seri disturbi del circuito ATP
dell’anca. La destra! Quella fondamentale per un destroso, la stessa che frena, in singolare dopo
riparte e spinge da dietro nell’esecuzione del diritto e che è destinataria del peso due anni e mezzo
dall’ultima, ottenuta
corporeo nel ritorno del rovescio. Un fianco fondamentale! a Dubai nel 2017.
Il resto lo sappiamo. Ad Anversa (Atp250)
ha sconfitto Stan
Intervento, fisioterapia, assenza dal circuito e la prima poltrona mondiale che Wawrinka in rimonta,
se ne va! Quindi una cattivo rientro in Oceania e le lacrime di Melbourne quale per 36 64 64

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"Rivedo in
Murray quel
preludio a un possibile ritiro.

Mecir che
Sceso negli inferi del ranking, pensavamo di averlo perso! Ma “anche la notte

a rischiararsi dopo la seconda operazione che ha riacceso le speranze e lo ha ri- incantava con
più buia, eterna non è” diceva Bertolt Brecht, e quella di Andy Murray ha iniziato

la sua tattica
amata del Queen’s e, pian piano, in perfetta autonomia nei tornei cinesi fino que- all’olio d’oliva.
messo in campo. Prima accanto a Feliciano Lopez in un doppio vincente sull’erba

Al pari dello
slovacco,
sta rinascita in Anversa, opposto, ironia della sorte, a un Wawrinka rinato, anche

lo scozzese
lui, a nuova vita.

gode di una
Nell’immaginario collettivo, Murray è sempre rimasto parte dei Fab Four e

visione di
frettolose sono state, in questo lasso di tempo, quelle voci che, alludendo al ver-

Fab. Dalle lacrime di Melbourne a quelle ben diverse di Anversa sono passati tanti gioco analoga”
tice più forte della storia, sono scese dai “four ai three” parlando dei magnifici

mesi, tutti alle spalle. Un rientro oltremodo eroico in un momento in cui è forse in Ora lo attende
l’esame più
come Cilic, Del Potro, Nishikori e lo stesso Wawrinka, giocatori che non hanno difficile: dovrà
atto quel cambio generazionale che farà vittime soprattutto tra le seconde leve

abbastanza forza per sfondare verso l’alto né sufficiente resistenza per contenere dimostrare che
il suo ritorno
Anche il ritorno di Murray potrebbe incagliarsi fuori dalla ristretta cerchia dei può riproporlo
il nuovo che avanza da sotto.

nella cerchia
dei più forti
migliori ma sarà pur sempre un pezzo importante di quei superquattro che hanno
segnato la storia di questo sport.

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PRIMO PIANO. NEL FUTURO DI FENOMENO GAUFF


Siamo tutti ammaliati
dalla facilità con cui
gioca e vince, ma
Cori “Coco” Gauff
sta ancora imparando
a stare nel tennis adulto
Il successo a Linz apre ufficialmente
la stagione delle sue vittorie. Il nemico
da battere, ora, è l’enorme attenzione
che c’è intorno alla sua persona

L’
atteggiamento, le facce, sono quelli di chi sta camminando dentro a un
grande luna park, ha appena fatto strike e vinto un mega lecca-lecca. La
foto di Coco Gauff a Linz, col trofeo in mano a forma, guarda un po’, pro-
prio di lecca-lecca è significativa di come il 2019 stia radicalmente cam-
biando le carte in tavola nella Wta. Una ragazzina del 2004, poco più di
15 anni, che si impone alle prime esperienze assolute tra le professioniste
non è cosa normale, eppure il titolo in Austria ha fatto seguito agli ottavi
a Wimbledon e al terzo turno dello US Open, due giganti che dicono molto
DIEGO di più in termini di raggiunta maturazione, sebbene Linz potrebbe rap-
BARBIANI presentare per lei il vero punto di partenza.
Sono tantissimi i discorsi, le ipotesi, i pensieri che si potrebbero espri-
mere, ma il fatto di non aver mai accennato al termine “favola” lungo
tutta la settimana del torneo a Linz, è forse la dimostrazione di come sia riuscita, Coco, a rendere
tutto una logica conseguenza di quanto di buono messo in campo. Ed è forse il complimento migliore
che si possa fare a una debuttante.

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Vestita elegante, Cori “Coco”


Gauff si fa fotografare con
il primo trofeo della carriera
vinto a Linz. Sullo sfondo
le altre tenniste che hanno
vinto nel circuito femminile
alla stessa età di Coco.

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NEL FUTURO DI FENOMENO GAUFF


Abbiamo davanti un prototipo di fenomeno che impressiona a li-
vello fisico, offre sensazioni di grande bilanciamento e controllo, sem- Bimbe
bra quanto mai solido senza titillare rischi eccessivi. Nello scomodo sul podio
gioco dei paragoni il suo modo di essere in campo, la mobilità e il bi- Nove
lanciamento sono molto vicini alla miglior versione di Sloane Ste-
phens, la regolarista intercambiabile tra difesa e attacco o, perché
teenager
no, a una primissima Venus Williams. La testa, però, è di ben altro li- da
vello rispetto alla campionessa dello US Open 2017. Un problema che record
si sta notando anche adesso, riguardo a Sloane, è la scarsa capacità
di rimanere concentrata nel lungo periodo, dando a volte l’impressione
di accendersi solo quando arriva nelle fasi conclusive dei tornei.
In Austria Gauff ha superato vari momenti potenzialmente delicati, non ultimo 1 Tracy Austin
un set decisivo in finale dominato malgrado il netto 6-1 subito contro una Alona A 14 anni e 28 giorni
Ostapenko divenuta improvvisamente ispirata. Una gestione dei momenti importante l’americana vince
aiutata anche dal padre Corey, fondamentale quando l’ha tranquillizzata sul 5-2 nel a Portland nel 1977
terzo set. E questo, adesso, sarà quanto di cui avrà maggiormente bisogno la giovane
Coco: una luce, una guida, una persona che abbia la testa sulle spalle e non veda in
lei solo una fonte di guadagno.
La storia del tennis femminile ha visto tante giocatrici in grado di accendere i
primi lampi in età così giovane, ciò malgrado le regole che impediscono alle ragaz-
zine di giocare più di un certo numero di eventi, limitando la loro presenza in campo
per evitare un sovraccarico di stress. Dovrà essere questo l’obiettivo più importante
per Coco: avere la possibilità di crescere, sbagliare e fare esperienza senza l’assillo
di dover vincere a tutti i costi. Ma chissà se il management dal quale è circondata,
la pensa allo stesso modo...

Strategia Mouratoglou 2 Kathy Rinaldi


Nella sfera della bimba orbita da tempo una figura piuttosto importante come Vince a Kyoto 1981
Patrick Mouratoglou che attira grande attenzione per la sua Accademia dove Gauff all’età di 14 anni,
si è spesso allenata e, soprattutto, come coach di Serena Williams, ormai troppo 6 mesi e 24 giorni
spesso paragonata a Coco. E “The Coach” già lo scorso anno durante il Roland Gar-
ros, si lamentava del fatto che la “age eligibility rule” (AER da adesso in avanti) fosse
un grave errore nei confronti della sua giocatrice. Quest anno, poi, il clamore intorno
alla giovane tennista è aumentato quando a Wimbledon Coco si è qualificata ed è
stata sorteggiata contro Venus Williams. Proprio Mouratoglou, quel giorno, disse che
non si sarebbe presentato nel box di Gauff per non mancare di rispetto a Venus, che
ormai considera una di famiglia. Un clamore che ormai segue ogni passo di Coco e
le è piombato addosso fin dal 2017 quando raggiunse a 13 anni e mezzo la finale
dello US Open junior. Tecnicamente non poteva neppure partecipare, ma la USTA
come spesso accade richiese una deroga, fattore ripetutosi quest’anno quando Coco
non avrebbe potuto giocare nel tabellone principale di Flushing Meadows. Dagli
uffici federali hanno spinto perché si superasse per lei il limite di wild-card imposto
in un anno (3) e dalla WTA, sostanzialmente, hanno fatto finta di nulla dicendo che 3 Jennifer
essendo lo Slam sotto egida dell’ITF l’ultima parola spettava a loro. Capriati
Lei, nel frattempo, vive nel mondo degli adolescenti di oggi, delle dirette Insta- Vince a Portorico
gram e dei social super connessi con ogni angolo del mondo. Ma la pressione che 1990: ha 14 anni,
le giunge dall’esterno non bada né all’età né ai bisogni della giocatrice. Fa ancora 6 mesi e 29 giorni
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PRIMO PIANO. NEL FUTURO DI FENOMENO GAUFF


rumore il contratto Barilla da 1 milione di dollari l’anno firmato ancor prima che entrasse in top-300. Coco
fa parte del Team8, l’agenzia di management di Roger Federer e Tony Godsick, e allo US Open c’erano 15
persone presenti nel suo box con una t-shirt bianca sulla quale era stato stampato lo slogan del suo brand:
“Call me Coco!”. Gli interessi aumentano, la speranza per lei è che tutti possano essere lì per fare il suo
bene e non per dei tornaconto personali.

Il peso del sensazionalismo


Dovrà imparare a reggere l’urto, questo è sicuro, e confermarsi nel lunghissimo periodo malgrado i
gravami del sensazionalismo che le ronza intorno. Casi simili nella Wta ce ne sono stati fin dalla sua fon-
dazione, con una percentuale magari scesa negli ultimi anni anche grazie alla AER, ma raramente si era
vista un’attenzione così. I casi più recenti (e parliamo solo di tenniste tra i 15 e i 16 anni) sono molto si-
gnificativi: Donna Vekic, Tamira Paszek, CiCi Bellis e, se vogliamo, Marta Kostyuk. Ragazze che facevano
ottimi risultati, anche senza titoli vinti, e che poi sono crollate tra aspettative, pressioni e (alcune) gravi

5 Mirjana
Lucic
4 Andrea Jaeger A Bol nel 1997, la 6 Nicole Vaidisova
Vince Las Vegas 1980 croata ha 15 anni, Trionfa a Vancouver 2004
a 14 anni, 7 mesi, 14 giorni 1 mese, 25 giorni a 15 anni, 3 mesi, 23 giorni

problemi fisici. La croata si sta ritrovando ora e ogni tanto fa riferimento a quei momenti di grandi difficoltà
dopo la finale del 2012 a Tashkent. L’ucraina, addirittura, quest anno ha deciso di staccare col tennis per
3 mesi dopo non aver confermato il terzo turno all’Australian Open del 2018 e prendersi tutto il tempo per
ripartire. Aveva vissuto nella scorsa stagione dei mesi fantastici pur non giocando sempre al meglio, ma
i problemi alla spalla hanno rovinato la seconda metà della stagione fino a portarla a gennaio con gran
parte del suo ranking da difendere e senza la possibilità di sbagliare. Lo ha fatto, ed è crollata.
Scendendo un po’ indietro nel tempo c’era Michelle Larcher de Brito, portoghese in top-100 a 16 anni
appena compiuti e bloccatasi nel momento in cui i risultati non stavano arrivando, con un brutto infortunio
al polso che di fatto le ha chiuso la carriera. Ora fa la maestra in un circolo tennis in Florida, dove si era
trasferita (scuola Bollettieri) all’età di 9 anni, prima ancora gestiva un rifugio per gli animali abbandonati.
Con lei c’erano anche Nicole Vaidisova e Tatiana Golovin. La ceca forse è stata tra le migliori enfant prodige,
capace di essere n.7 del mondo a 17 anni, di passare a 15 anni dal non avere ranking (gennaio) a 72 del
mondo (ottobre), portatrice di un dritto devastante ma “bruciatasi” già a 20 anni. Percorso uguale per la
francese e Michaella Krajicek, entrambe afflitte da una marea di problemi con Golovin costretta al ritiro
nel 2009 e l’olandese che ha continuato a girovagare dentro e fuori dal circuito.
L’esaltazione c’è e non potrebbe essere altrimenti, fa tutto parte di un momento in cui la WTA sta ra-
dicalmente cambiando pelle. Quest’anno su 54 tornei giocati solo uno è finito a una giocatrice nata negli
anni ’80: Auckland, in cui ha prevalso Julia Goerges. L’età media è crollata in ogni settore, dalle vincitrici
Slam all’età delle giocatrici in vetta al ranking. Ashleigh Barty la numero 1 avrà 23 anni ad aprile, Naomi
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PRIMO PIANO. NEL FUTURO DI FENOMENO GAUFF


Osaka n.3 22 anni il 16 ottobre, e Bianca Andreescu n.4 19 anni il 16 giugno. C’è una nuova generazione
che si sta imponendo, con 9 grandi titoli vinti nel 2019 su 13 giocati e lei, Gauff, è addirittura del gruppo
successivo, quello che in teoria dovrebbe arrivare tra qualche anno ma che già, con la Anisimova in semi-
finale a Parigi o la Kostyuk che si sta riprendendo bene, ha dimostrato di avere numeri importanti.

Meglio abbassare i toni


Maria Sharapova è forse il caso di maggior successo negli ultimi 25 anni di una carriera nata così
presto (a 16 anni) e poi durata nel corso del tempo malgrado gli infortuni (e non solo). Martina Hingis è
quella che ha avuto il rendimento migliore, ma in un momento in cui il tennis era molto diverso dall’attuale.
La testimonianza di questo è che al di là del quasi Grande Slam nel 1997 si è imposta “solo” a Melbourne.
Il dominio portato nel tour dalle Williams con i primi successi proprio tra 1998 e 1999: la forza fisica, la
potenza atletica e le indubbie qualità tennistiche hanno dato loro un vantaggio enorme rispetto a tutte le
altre e la stessa Hingis, bravissima e inappuntabile, non ha trovato le contromisure perdendo il tempo e

8 Gabriela
7 Monica Seles Sabatini 9 Cori Gauff
Vince Houston 1989 Nel 1985 l’argentina conquista l’importante Vince Linz 2019
a 15 anni e 4 mesi torneo di Tokyo a 15 anni, 5 mesi e 4 giorni a 15 anni e 7 mesi

l’anticipo sulla palla, indietreggiando e faticando sempre più nel contrastare una nuova filosofia di gioco
che avrebbe poi dato luogo a un cambio radicale nel modo di vivere e di allenarsi delle tenniste.
Gauff è annunciata come una che può avere un percorso simile se non proprio cambiare il modo di
giocare come ci sono riuscite le Williams. Bisognerebbe forse abbassare i toni perché ancora la ragazzina
non ha quella superiorità tecnica così evidente e il fattore fisico da solo potrebbe non bastare. Andrà
incontro a una generazione (quella delle giocatrici nate tra il 1996 e il 2000) già ricca di protagoniste e di
caratteri distintivi, bruciando il confronto con quella precedente (91/95) in cui le maggiori esponenti in ter-
mini di costanza (Halep, Svitolina e Karolina Pliskova) sono arrivate lassù solo tra i 22 e i 23 anni.
Bisognerebbe tenere a mente, più che il titolo a Linz, quello che è successo a New York. Talmente ri-
coperta di attenzioni e popolarità dopo la vittoria in rimonta contro Anastasia Potapova, a Coco gli orga-
nizzatori hanno dato libertà di scelta per il campo in cui giocare al secondo turno, opzione che a malapena
viene data ai big “veri” di entrambi i tabelloni. E dopo la pesante sconfitta contro Naomi Osaka, con 25.000
persone presenti sull’Arthur Ashe solo per lei in un match prime time della sessione serale, voleva correre
a piangere nello spogliatoio. Ora forse si può capire ancor di più come mai la giapponese la fermò per
farle dire due parole al pubblico: non c’era voglia di umiliarla, o fare la finta carina, ma di spingerla ad af-
frontare il momento e a capire che non c’è nulla di male in tutto ciò che sta facendo. Ha 15 anni, ha appena
cominciato a scrivere la sua storia. “Call me Coco” è pure azzeccato, ma ogni tanto bisogna anche fermarsi
e capire che adesso serve la giusta misura delle cose e fare molta attenzione a una crescita che deve es-
sere gestita con cura e lungimiranza.
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NEXT GEN. NUOVI PERSONAGGI: EMIL RUUSUVUORI

Da scioglilingua

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C ’
a futuro campione è un po' d'Italia nell'esplosione a tutto tondo di Emil Ruusuvuori, ventenne
"acciughino" di Helsinki che a metà giugno era addirittura numero 410 del
mondo e poche settimane fa ha toccato la posizione numero 141. Dietro ai
titoli ottenuti nei challenger sui terreni veloci di Fergana, Maiorca e Glasgow
e alla finale giocata sulla terra tedesca di Augsburg, c'è infatti la mano di
un tecnico italiano, Federico Ricci, l'allenatore che lavora alla "Jarkko Nie-
minen Tennis Academy", e che guida dentro e fuori dal campo il ragazzino.
Il loro è un sodalizio consolidato, tanto che dura da sei anni. Correva il
servizio speciale 2013 quando Ruusuvuori abbandonò il quartiere di Töölö per trasferirsi nel
ANDREA centro, dove Ricci (reduce da un'esperienza di nove anni alla Evert Tennis
FACCHINETTI Academy negli Stati Uniti dove ha seguito, fra le altre, Beatrice Capra, Lau-
ren Davis, Madison Keys e il finalista di Wimbledon juniores Henri Kontinen)
era nel frattempo direttore tecnico del centro. Ora, con la collabora-
zione dell'ex pro di casa Veli Paloheimo, si dedica a questo Next
Gen che ha tutta l'aria di diventare sempre meno Next e sempre
più attuale. E magari, proporsi un giorno come colui che riuscirà
a battere il record appartenente proprio a Jarkko Nieminen, il
più forte finlandese della storia, capace di raggiungere il nu-
mero 13 Atp nel 2006.

Un talento dal fisico fragile


Contrattaccante dal fondo, un servizio che arriva potente
dall'alto dei suoi 186 centimetri, Emil era invischiato fino alla
scorsa primavera nel pantano del World Tennis Tour (l'ex circuito
future), dove ha infilato nel 2019 due titoli fra Oslo e Sunderland.
Ma la crescita tennistica quasi incontrollabile lo ha praticamente
"obbligato" a salire di livello, una volta che è riuscito a lavorare più a
lungo con il suo staff per consolidare un fisico che in età giovanile gli
aveva dato fastidiosi problemi alla schiena (e lo ha costretto a stare ai
box per numerosi mesi) e un virus con il quale ha convissuto per quattro
mesi nel 2018. In mezzo, una semifinale agli Us Open junior e il trionfo nell’Itf
Junior Masters di Chengdu, in Cina, giocati nel 2017, dove non doveva nemmeno
essere iscritto e invece spazzò via la concorrenza dopo un paio di rinunce dell'ul-
timo minuto.

Emil Ruusuvuori fa sognare la Finlandia. A vent’anni il ragazzo


di Helsinki si è imposto in tre Challenger ed è salito fino al n. 141
della classifica Atp e al n. 14 della Next Gen. Nieminen lo ospita
nella sua Academy e lo ha già convocato in Davis, dove ha battuto
Thiem. Ma il suo segreto è un coach italiano, Federico Ricci

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NEXT GEN. NUOVI PERSONAGGI: EMIL RUUSUVUORI

«I primi mesi lontani da mamma Eva e papà obiettivo da raggiungere sia sotto l'aspetto tec-
Jari sono stati difficili», racconta Ricci del suo nico, sia sotto quello mentale. In questo sta
nuovo allievo, «a un certo punto Emil voleva addi- avendo un ruolo di primo piano il mental coach
rittura smettere per via dei continui infortuni e dei Satu Kaski, impegnato a migliorare la gestione dei
pochi successi sul circuito del tennis Europe. La momenti chiave del match e nel consolidamento
sua bravura è stata quella di non avere mollato, delle situazioni più o meno favorevoli che inevita-
insieme a Nieminen lo abbiamo convinto a insi- bilmente caratterizzano una carriera.
stere». Ma tutta la famiglia è impegnata a sostenere
il ragazzo. Se il padre vigilia senza intromissioni
La “chiamata” di Nieminen sui comportamenti, la madre ne cura la gestione
Grande è stata la soddisfazione dello stesso manageriale, mentre la sorella Aino e il fratello
Nieminen, diventato nel frattenpo capitano di Elias non mancano di sostenerlo con il loro incon-
Coppa Davis, nel convocare lo scorso mese di set- fondibile tifo sulle tribune.
tembre il suo "protetto" nel match di Coppa Davis
(gruppo 1) che vedeva la Finlandia affrontare l'Au- Nato per il tennis
stria di Dominic Thiem. «Il mio obiettivo? Far sì che il tennis sia parte
Qual è stato il risultato? Due vittorie, contro il della mia vita il più a lungo possibile», ha dichia-
numero 5 del mondo e Sebastian Ofner (numero rato qualche tempo fa Emil, quando ancora il suo
161), insufficienti a ribaltare il pronostico, ma am- cognome sembrava quasi uno scioglilingua.
piamente sufficienti per rimettere in moto un mo- Archiviati i primi successi nel mondo challen-
vimento che oltre a lui non vanta nemmeno un ger, Ruusuvuori è entrato con maggiore facilità nel
giocatore nella top-500. lessico dei protagonisti del circuito e appare de-
Ricci e il suo staff stanno lavorando per fargli stinato a rimanere in tempi brevi nella memoria
mettere ancor di più i piedi dentro al campo, un di parecchi antagonisti.
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«Ricomincio

P
ADRIANO PANATTA. Un circolo a Treviso per insegnare il tennis classico

da Federer»
Ha detto La notizia
Dall’intervista pubblicata rima la società. Si chiama A&P International
il 20 ottobre su “La Verità” e sta per Adriano Panatta solo in parte. Di-
a firma Maurizio Caverzan. ciamo... Al 50 per cento. In realtà, la A è di
Adriano e la P di Philippe, Donnet, Ceo di
Qual è stata la molla Generali, amico di Panatta e socio in questa
di questa decisione? iniziativa che ha previsto 550 mila euro di
«Desideravo un’attività più MATTEO controvalore sottoscritto e ne prevede da qui
stanziale, per non essere NANNI al 2020 altri 2 milioni e 500 mila di investi-
sempre in giro. Viene il mento per la riqualificazione dell’area del
momento in cui si ha vo- Circolo Sporting Club Zambon, in via Meda-
glia di fermarsi. A me glie d’Oro a Treviso, città nella quale Adriano vive da qualche anno
piace molto lavorare e con con Anna Bonamigo. Un’istituzione cittadina il club che Adriano e il
gli anni alcune attività suo socio hanno rilevato per rilanciarlo. Panatta sarà l’amministratore
sono cambiate. Ma mi delegato, Donnet terrà a posto i conti. Inaugurazione a ottobre 2020.
sento pieno di energie e Il Tennis Club di Bepi Zambon, uno dei maestri più noti nella zona
ho trovato come partner trevigiana era gravato da un pignoramento promosso dalle banche
una persona che mi tran- creditrici, ed era già andato all’asta – andata sempre deserta – per
quillizza in tutti i sensi. quattro volte. Appena rilevato, il circolo è solo all’inizio di un lungo iter
Philippe Donnet, ceo mon- che dovrà resituirlo agli antichi fasti. È stato presentato il piano finan-
diale del Gruppo Generali, ziario, poi c’è stata la presentazione al Comune di Treviso. Panatta ha
è un grande amico, gli ho intenzione di farne un circolo “vecchio stile”, di quelli che invitavano
i soci a frequentarlo per l’intera giornata, un club per bambini e adulti,
segue a pagina 68
donne e nonni... Non resta che da trovargli il nuovo nome.

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In alto le strutture
odierne del club
di Treviso che
Panatta ha preso
per rilanciarlo

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ADRIANO PANATTA. Un circolo a Treviso per insegnare il tennis classico


raccontato il mio progetto e la risposta è stata: “Se Il tennis è lo sport individuale più
lo vuoi fare, sto con te”. È stata la molla decisiva». complesso, drammatico
e totalizzante che esista?
Sarà un circolo nel quale insegnerà «È l’unico sport nel quale sei totalmente solo
il tennis di una volta: stanco del troppo perché non c’è l’allenatore in campo. Te la devi sbri-
agonismo e della poca armonia di oggi? gare, devi trovare le soluzioni, venir fuori da situa-
«Stanco di una certa esa- zioni complesse. Sai quando cominci, ma non
sperazione. Non approvo quando finisci, fino all’ultima palla può succedere di
l’insegnamento ai bambini tutto, anche se stai sotto 6-0 5-0. Ci sono la ten-
concepito in modo estre- sione, la tenuta nervosa... Ho visto tanti ragaz-
mo, parlo di impugnature e zini giocare benissimo, ma non riuscire a
impostazione tecnica. Un con- sfondare perché non solidi mentalmente».
to sono i professioni-
sti, un altro i ragaz- Oggi per eccellere servono più doti
zini. La mia idea è temperamentali che ai suoi tempi?
promuovere il tennis «Sul piano del talento non credo che le cose
classico, non vecchio di mezzo se- siano cambiate molto. I giocatori sono alti due
colo. Più federer e meno Nadal. Oggi metri e tirano il servizio a 240 all’ora anche con
il gioco è improntato sulle grandi ro- l’aiuto dei nuovi attrezzi. Noi avevamo le racchette
tazioni, solo se uno è forte fisicamente di legno, adesso con quelle nuove fanno a cazzotti.
e mentalmente può andare avanti. Ma chi ha impa- Se guardo Federer mi diverto, con altri meno, lo
rato e praticato il tennis così esasperato, molto scambio dura finché uno dei due sbaglia. Essendo
spesso con l’avanzare dell’età, smette». la palla più veloce si ha meno tempo per pensare e
si va d’istinto».
Mentre il tennis più classico è compatibile
anche con over 50 e 60? L’Italia ha due giocatori a ridosso
«Ho tanti amici che giocavano con me a livello della Top Ten come Fognini e Berrettini
di club e anche se non hanno fatto la mia carriera, «A Fognini mancano un po’ di servizio e di tenuta
ancora oggi si divertono e non fanno solo fatica. mentale. Se sei in difficoltà, ma hai un servizio po-
Questo è il concetto. Le scuole di tennis vengono tente puoi venirne fuori. Su come gioca bene a tennis
concepite come fabbriche di campioni, ma ne nasce nessuno può dirgli niente, ha una mano eccelsa».
uno ogni morte di Papa. I genitori li iscrivono perché
pratichino uno sport e si divertano. Poi, certo, se si Berrettini?
vedono doti di un certo tipo, allora si può e si deve «Ha cominciato da un anno a essere un gioca-
intervenire in modo più specifico». tore forte, diamogli un po’ di tempo. Ma ha tante doti,
solidità mentale, sta bene in campo, è un giocatore
Allevare dei campioni non sarà moderno di quasi due metri e con un gran dritto, è
il suo obiettivo? un ragazzo educato. Infine, Vincenzo Sanropadre, il
«Non principalmente. Vorrei che questo circolo suo allenatore, sa come si fa».
diventasse una casa dello sport per le famiglie, per
i quarantenni e i cinquantenni, per le donne. Questo circolo con il tennis classico
Ci saranno i campi da tennis, ma anche di pad- è una cosa nostalgica e un po’ vintage?
dle, una grande piscina, il centro benessere, la pa- «No, assolutamente. È una scelta da imprendi-
lestra, un ristorante vero, una club house molto tore in un campo che credo di conoscere bene per-
accogliente dove ritrovarsi con gli amici, per incontri ché ci sono nato. E, dal punto di vista affettivo, mi
di lavoro o semplicemente per trascorrerci una gior- consente di stabilirmi a Treviso e di stare un pò di
nata». più con la mia compagna».
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E dieci!
2009

I
Rispoli e Tani vincitori del doppio
Soriani e Sassanelli finalisti

... n abbrivio fu questione di doppio: cinquantatre coppie prive di classifica,


pronte a darsele di santa ragione sui campi del Foro Italico lungo una splen-
dida ottobrata romana del 2008. Nasceva “Trofeotennis”, parentesi sportiva
votata a fidelizzare aziende associate a Unindustria. Fu solo nella seconda
edizione che entrarono nel cast i singolari, maschile e femminile, mentre
dalla terza in poi, il torneo ha spalancato i battenti ai classificati lasciando
che l’happening di mezzo autunno vestisse i panni del grande evento.
Senza sottrarsi a pruriginosa curiosità, di anno in anno l’appuntamento
MASSIMO si è abbellito di altre chicche così come testimonia il tabellone dei CEO, nato
D’ADAMO come Doppio Unindustria e giunto alla decima come Coppa BNL. Una gara
in cui Presidenti e Amministratori Delegati possono replicare tra le righe di

Le pagine di OkTennis Magazine Manager e tenniste: i premi per

2013 2014
sulle premiazioni del Trofeo 2013 Fiorella Albano e Marilena Gasbarro
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2010 Il Gran Gala di fine torneo diventa


uno dei momenti clou dell’evento
2011 Bonamici e Armenia in campo. I vincitori del Premio
Unindustria vengono premiati da Nicola Pietrangeli

Nato nel 2008 con la sola gara di doppio il Trofeo


Unindustria di tennis festeggia la prima decade
scoprendosi migliorato sotto tutti i punti di vista

un campo comprovate capacità professionali. E in nome


dell’aggregazione da un paio d’anni il programma si è aperto
anche al Family Tennis, stage tecnico per gli eredi dei par-
tecipanti attratti dalla magia che il tennis può sprizzare sui
campi frequentati da Federer e Nadal.
Infine, contaminati dal resto del mondo, ha fatto capolino
il paddle ed è stato un successone: due edizioni, di cui l’ul-
tima appena conclusa, che hanno regalato ai giocatori mo-
menti ludici di forte impatto. Insomma, giunto alla sua
decima replica, l’appuntamento di Unindustria, è in grado di
soddisfare ogni sfizio di natura tennistica.
E visto il principio ispiratore, l’evento non loda solo i vin-
citori ma, fin dai primordi, getta un occhio anche ai vinti,
consolandoli amabilmente nella Coppa del Presidente.
Un appuntamento, “Trofeotennis”, che a tutt’oggi vanta

Amici e avversari: Le serate si arricchiscono di grandi personaggi dello sport.

2015 2017
Aurelio Regina e Luigi Abete Stefano Meloccaro intervista l’olimpionica Josepha Idem
Da aziende a Frascati.qxp_Layout 1 30/10/19 19:34 Pagina 3

SCENARI
numeri importanti grazie a una partecipazione complessiva che va
oltre le 1.300 presenze consumate in rappresentanza di 153
aziende! Al punto che, giunti alla decima replica, si può parlare
ormai di tradizione con tanto di albo d’oro: una sfilza di nomi in
bella mostra che sono solo l’apice di una più ampia adesione votata
al risultato ma anche a quei rapporti associativi di cui Unindustria

In dieci edizioni, il Trofeo


può andare fiera.

Unindustria di tennis
A me il piacere di fare da skipper insieme a un equipaggio di

ha coinvolto 153 aziende


prim’ordine messo in acqua dall’Unione.

e 1.300 partecipanti
E Dieci… dunque, il nastro è tagliato, il varo avvenuto! E come
scrivevo già qualche anno fa “... Trofeotennis scorre parallelo al Ci-
nefestival Internazionale di Roma e tra i due eventi capitolini si
scorge una certa simbiosi, giacché il torneo di Unindustria è un
soggetto in piena evoluzione degno di Spielberg, ma cullandosi nel
fascino antico del Foro Italico, sprizzano anche i toni vintage di un
affresco alla Pupi Avati!”

E il Padel ha già i suoi vincitori

Il tabellone del torneo di Padel Trofeo Unindustria. Sedici coppie al via, con le otto coppie sconfitte al primo
turno che hanno imboccato la strada del tabellone B mentre le otto vincenti si sono date battaglia nel tabellone
A. Alla fine, Negro e Quaglione hanno prevalso nel tabellone principale dall’alto di una qualità che solo la
coppia De Rosa-Massa ha posto in dubbio, mentre Maggi e Presicci hanno dominato nel tabellone B.
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T
RECORD D’ISCRIZIONI PER LA SCUOLA TENNIS DEL CLUB DI FRASCATI: 180 IN CAMPO

radizione e qualità, qualità e


tradizione. La scuola tennis
del Tennis Club New Country
S.S.D. di Frascati è più “in
a cura della voga” che mai e anche
Direzione
del Tc New quest’anno le risposte dei pic-
Country coli appassionati (e delle loro
famiglie) è stata entusia-
smante. Oltre 180 iscritti tra
bambini e ragazzi (dai 4 ai 16 anni) che sono stati affidati
alle “cure” dei maestri Sonia Milazzo, Annalisa Ricci, Fe-
derica Cucca, Francesco Pitone, Marcello Molinari, Marco
Marte e Matteo Giudizi: un staff tecnico di prim’ordine.
«Il tennis è uno sport sempre più apprezzato dalle fami-
glie», dice il direttore sportivo Marcello Molinari, «Il mo-
tivo? Probabilmente molti
Assalto alla segreteria del Club
pensano, a ragione, che non ci
per le iscrizioni ai corsi della
sia l’esasperazione agonistica ti-
Scuola Tennis. Significa che

Babyb
pica di altre discipline a causa
il percorso di crescita scelto
della quale il giovane atleta ri-
da Molinari e dagli altri
schia di finire in secondo piano o
maestri piace ai soci del Club
si sente troppo sotto pressione».
Molinari ricorda gli appunta-
menti settimanali delle varie
fasce d’età: «Gli Under 10 e 12 si
possono allenare per due volte a
settimana a scelta dal lunedì al
venerdì dalle 17,30 alle 19,30 o
il sabato dalle 14,30 alle 16,30.
Gli Under 14 e 16 dalle 16,30 alle
18,30, mentre gli adulti hanno
una fascia all’ora di pranzo
(13,30) e una serale (19,30):
questi ultimi possono anche ag-
giungere le sedute di prepara-
continua a pagina 79

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Visita agli Internazionali


e, sotto, i ragazzi dopo
la partecipazione a uno stage

yboom 77
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Bellifemine,
il titolo regionale
Under 18 è tuo!
L
a scuola tennistica del New Country ha
colpito ancora. Alessandro Bellifemine,
atleta classe 2001 nato e cresciuto nel
circolo di via dell’Acqua Acetosa, ha conqui-
stato il titolo regionale Under 18. Nelle finali di-
sputate a Vigna di Valle (frazione di Bracciano),
Bellifemine ha dovuto “sudare” solo ai quarti
contro Morucci piegato col punteggio di 76 64,
Alessandro Bellifemine mentre la semifinale con Russo (duplice 6-0)
ha un Coppa da mostrare. e la finalissima con Cardone (doppio 6-1) non
Un trofeo vero, significativo
perché parla di un hanno praticamente avuto storia. «Già l’anno
traguardo ormai raggiunto: scorso ero arrivato a un passo dal vincere il
a livello Under 19, nel Lazio,
lui è il numero uno. titolo e persi in finale, quindi quest’anno ci te-
Qui accanto un momento nevo in modo particolare», racconta Bellife-
di lavoro alla scuola tennis mine. «Tra l’altro in contemporanea ho giocato
del New Country Club
anche le finali regionali Open dove sono uscito
zione atletica speci- ai sedicesimi finale, senza riuscire a brillare».
fiche per il tennis Settimane importanti per Bellifemine: «Recen-
che si tengono il temente ho battuto il mio primo avversario
martedì e il giovedì classificato 2.3 della carriera, vale a dire Spin-
alle 19,30. La prepa- nato che ho piegato in un torneo Open al Ten-
razione atletica, in- nis Roma. Quel successo mi ha dato carica e
vece, è già autostima notevoli». Alessandro, che si allena
compresa nelle due ore di seduta di al- al Tennis Club New Country assieme al fratello Federico più
lenamento dei bambini e dei ragazzi”. grande di due anni, coi maestri Marcello Molinari, Marco
Dalla scuola tennis, poi, si può sce- Marte e Matteo Giudizi e da qualche tempo anche con Marco
gliere di fare un ulteriore salto in Viola, è letteralmente esploso nelle ultime stagioni: «Ho co-
avanti. «C’è chi è più pronto o è vo- minciato a giocare a tennis in questo circolo all’età di 7 anni,
glioso di fare un’attività di perfeziona- ma fino a qualche tempo fa non riuscivo ad avere la giusta
mento che è più intensa e che curiamo coordinazione. Sicuramente mi ha fatto molto bene iniziare
direttamente io, Marco Marte e Matteo a giocare con la prima squadra (che attualmente milita in
Giudizi», spiega Molinari. «La quasi to- serie C, ndr) perché questo ha aumentato il mio bagaglio di
talità dei ragazzi che fanno parte del esperienza. Ora farò un torneo al Tennis Club Panda nel
settore agonistico del Tennis Club New week-end, poi dall’anno prossimo probabilmente inizierò a
Country S.S.D. di Frascati, a esempio, fare attività internazionale, cercando di crescere ancora.
è partita proprio dalla nostra scuola L’obiettivo è migliorare gradualmente e continuamente senza
tennis per arrivare a giocare tornei fe- fare troppi voli pindarici, seguendo le indicazioni dei maestri
derali, avendo un impegno quotidiano del mio circolo», dice con umiltà Bellifemine.
con questa disciplina».
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