5.

L’IDOLATRIA ADDOMESTICATA
L’ANALISI DI LAS CASA POGGIAVA TUTTA SULLA SCISSIONE LATRIA / IDOLTRIA.
ACOSTA PER IL PERU’, TORQUEMADA PER IL MESSICO RINCARANO LA DOSE.
MOLINA E DURAN, I DUE CRONISTI  - APPORTANO QUALCHE MODIFICA
- SCOPRONO DELLE LACUNE
- ABBANDONANOLA PISTA CONTRASSEGNATA DAI CULTI E
DAI RITUALI

GARCILASO
GARCILASO DE LA VEGA, DETTO L’INCA  - FU UN METICCIO PERUVIANO
- AUTORE DEI “DIALOGHI D’AMORE”
- FU L’UOMO DEI CONTINUI SRADICAMENTI E DEI
PIU’ ARDITI PRESTITI E METICCIAGGI INTELLETTUALI
- NATO A CUZCO, FIGLIO DI UNA PRINCIPESSA
PERUVIANA E DI UN CONQUISTADOR, ARRIVA IN
SPAGNA NEL 1560, ALL’ETA’ DI VENT’ANNI, DOVE
SCRIVERA’ I SUOI “COMMENTARIOS REALES”
(1609)
- FU UOMO DI LETTERE, MA ANCHE UOMO D’ARMI
- ALLA MORTE DELLA MADRE, CHE IL PADRE AVEVA
RIPUDIATO PER SPOSARE CRISTIANAMENTE UNA
SPAGNOLA, L’INCA (GARCILASO) COMINCIA A
SCRIVERE
- TRENT’ANNI DOPO, ALL’INIZIO DEL XVII SECOLO,
RICEVE GLI ORDINI RELIGIOSI POCO TEMPO PRIMA
DI MORIRE, SPAGNOLO E CATTOLICO.

LA TERMINOLOGIA CHE EGLI USA NEI “COMMENTARIOS” è LA STESSA USATA DA LAS CASAS E I
CRONISTI : è SEMPRE QUESTIONE DI DEI, SACRIFICI, TEMPLI, SACERDOTI, RITI E CERIMONIE,
RELIGIONE.
EGLI USA CON MAGGIORE CONVINZIONE LA DISTINZIONE TRA SACRO E PROFANO, COME SE IL
RELIGIOSO DIVENTASSE LA CONTROPARTE DEL PROFANO,COME SE LE CATEGORIE DI TEMPORALE
E SPIRITUALE FORMASSERO UNA COPPIA TANTO INSEPARABILE QUANTO INEVITABILE.

COSA SUCCEDE ALL’IDOLATRIA NELL’OPERA DI GARCILASO ?

L’AUTORE UNA VERSIONE DEL TUTTO PARTICOLARE DELL’IDOLATRIA DEGLI INCAS 
- UN’IDOLATRIA CHE ARRIVA A SFIORARE IL MONOTEISMO ED ENTRA IN PROFONDO
CONTRASTO CON GLI ALTRI CULTI AUTOCTONI
- PACHACAMAC (IDOLO NELLA DESCRIZIONE DI MIGUEL DE ESTETE, COMPAGNO D’ARMI
DEL PIZARRO) DIVENTA IL CREATORE E GARCILASO NE FA IL ‘DIOS INVISIBLE’ A CUI GLI
INCAS NON DEDICARANO NE TEMPLI, NE SACRIFICI, RISERVANDOSI DI ADORARLO
NELL’INTIMO DEI LORO CUORI
- QUESTA IDOLATRIA VA COLLOCATA NELQUADRO IDILLIACO DIUNA DOMINAZIONE
INCAICA IN CUI TUTTO è SOTTOMESSO ALL’ORDINE E ALLA RAGIONE

CON GARCILASO SI HA L’EMERGERE DI QUESTA NUOVA GRIGLIA CONCETTUALE DELL’IDOLATRIA,

CON LA SUA ORIGINALITA’ EGLI RICOSTRUISCE UN MODO SPECIFICO DI DISPORSI DEL RELIGIOSO.
IL PASSAGGIO ALLA RELIGIONE DELL’INCA è CONCEPITO COME UN CONVERSIONE 
- DA UN PARTE, UN INCA CHE PREDICAVA LA RELIGIONE E LE COSE SANTE,
VENUTO A DIFFONDERE UNA NUOVA RELIGIONE E NUOVI COSTUMI
- DALL’ALTRA IL VOLER ABBANDONARE GLI IDOLI, RITI E COSTUMI
L’OPPOSIZIONE/DUALISMO SUSSITE, MA SI SPOSTA ALL’INTERNO STESSO DELL’IDOLATRIA DOVE
INTERVIENE A DIVIDERE I CULTI BARBARI RESI AD ALCUNI IDOLI DA UNA RELIGIONE DEL SOLE DI
CUI SI CELEBRANO I BENEFICI.

IN OGNI CONFLITTO E CONSEGUENTE CONQUISTA DELLE REGIONI, SI HA LO STESSO ESITO FINALE :

VITTORIA DEL MONOTESIMO SOLARE CONTRO IL POLITEISMO 
QUESTA CONVERSIONE è UN ATTO D’AMORE PERCHE’ IL SOLE INVESTE GLIINCAS DI UNA
MISSIONE CIVILIZZATRICE : << IL SOLE LI AVEVA INVIATI SULLA TERRA PER FARE USCIRE
GLI UOMINI DALL’ESISTENZA SELVAGGIA CHE
CONDUCEVANO E INSEGNARE LORO LA VITA CIVILE >>.
LE FORME DI QUESTA ACCULTURAZIONE SONO SEMPRE DOLCI, FONDATE SULLA
COMPRENSIONE E SULLA PROTEZIONE, ANCHE SE I FATTI CONTRADDICONO QUESTA
VERSIONE EDULCORATA DELLE CAMPAGNE DI CONQUISTA INCAICHE.

QUANDO LE TRUPPE INCA ARRIVANO NEL TERRITORIO AL NOR DELL’ODIERNO ECUADOR, INVIANO
DEI MESSAGERI A QUESTI INDIOS CANNIBALI CHE MANGIAVANO LA CARNE UMANA, PER
PROPORRE LORO IL PERDONO DELL’INCA IN CAMBIO DELLA SOTTOMISSIONE.
FU IN CONSEGUENZA DELLORO OSTINATO RIFIUTO DELLA ‘PAX INCAICA’ CHE FURONO DECIMATI
DAI PERUVIANI A YAHUARCOCHA, NOME CHE LETTERAMENTE SIGNIFICA ‘LAGO DI SANGUE’,
IN RICORDO DEL MASSACRO.

GARCILASO ATTRIBUISCE ALL’INCA  - L’INTENZIONE DI ESTIRPARE GLI IDOLI DI PIETRA E DI

LEGNO
- SCAGLIARE PER TERRA I LORO DEI
- DENUNCIARE L’INGANNO DEI LORO VACUI DEI

LA CONVERSIONE RELIGIOSA DEI VINTI VIENE DESCRITTA COMEUN PROCESSO VOLONTARIO,

COME IL FRUTTO DI UNA DISCUSSIONE E DI UNA RIFLESSIONE, COME IL RICONOSCIMENTO DELLA
SUPERIORITA’ DI UN ALTRO CULTO E DI UN ALTRO ORDINAMENTO SOCIALE.

LA NOZIONE DI ACCULTURAZIONE RELIGIOSA ACQUISTA UNA GRANDE FORZA, MA IN ALCUNE

CIRCOSTANZE QUESTA ACCULTRAZIONE VIENE ANCHE INTERPRETATA IN TERMINI DI POLITICA
IMPERIALISTA, E ALLORA LA CONVERSIONE è SOLO UNA MASCHERA DELL’ESPANSIONISMO
INCAICO : << DIETRO L’ACCUSA DI IDOLATRIA, ESSI NASCONDEVANO LA LORO AMBIZIONE E IL
DESIDERIO DI INGRANDIRE IL LORO REGNO >>.
ANCHE LA COLONIZZAZIONE SPAGNOLA SEPPE SFRUTTARE, PER I PROPRI FINI ESPANSIONISTICI,
L’EVANGELIZZAZIONE.

GARCILASO CONCENTRA LA SUA ATTENZIONE SULLA DISTINZIONE TRA LE VARIE REGIONI E TRA
LE
VARIE EPOCHE O ETA’.
EGLI DEDICA UN GRANDE IMPEGNO A CONTRAPPORRE DUE SOCIETA’ PAGANE 
1) è CARATTERIZZATA : - DALLA BARBARIE E DALLE SUPERSTIZIONI
- DAL CULTO DEGLI ANIMALI
- DALLA BESTIALITA’ E CRUDELTA’
- VI SONO PRATICATI IL SACRIFIO UMANO E
L’ANTROPOFAGIA
- AL SUO INTERNO GARCILASO INDIVIDUA UNA
CONDIZIONE DI ESTREMA BARBARIE IN CUI VIVONO
POPOLI SENZA DIO, CHE NON SANNO COSA SIGNIFICA
ADORARE, CHE VIVONO NUDI, SENZA RACCOGLIERSI IN
VILLAGGI, SENZA COSTRUIRE CASE

2) CORRISPONDE ALLO STATO INCAICO : - è RICCA DI PRESTIGIO

- ESSA SI FREGIA DI RITI E CERIMONIE
MAN MANO CHE SI ALLARGA LA DOMINAZIONE DEGLI INCAS, GLI INDIOS ABBANDONANO IL
PRIMO STATO IN FAVORE DEL SECONDO.
IL MOVIMENTO è INSIEME DI ORDINE CRONOLOGICO E GEOGRAFICO  UN PERIODO SUCCEDE
AL PRECEDENTE COME
IL CENTRO SI ESTENDE
VERSO LE PERIFERIE

LA PROSPETTIVA IN CUI GARCILASO CONCEPISCE L’ESPANSIONE INCAICA è AL CONTEMPO

DIFFUSIONISTA ED EVOLUZIONISTA, MA NON NEL SENSO IN CUI LO ERA LAGRIGLIA DI LAS CASAS.
PER IL DOMENICANO (LAS CASAS), IL PASSAGGIO DA UNA FORMA A UN’ALTRA ALL’INTERNO
DELL’IDOLTRIA EQUIVALE AD UNA SPIRALE DEMONIACA, A UN APPROFONDIMENTO E A UN
AFFINAMENTO, MA MAI AD UN PROGRESSO O A UNA PURIFICAZIONE NEL SENSO IN CUI LI
INTENDE GARCILASO.
IN LAS CASAS D’ALTRONDE IL SACRIFICIO UMANO NON HA NULLA DI UNA SUPERSTIZIONE
BARBARA, AL CONTRARIO, è UN RITO COMPLESSO CHE MANIFESTA NEL MODO PIU’
SPETTACOLARE E RADICALE IL RISPETTO DOVUTO ALLA DIVINITA’, QUALUNQUE ESSA SIA.

VIENE STABILITO UN PARALLELO TRA IL CRISTIANESIMO E L’IDOLATRIA INCAICA.

GLI INCAS ADORAVANO UN DIO SUPREMO  - NON ADORAVANO ALTRO DIO AL DI FUORI DEL
SOLE
- AVEVANO UN SOLO DIO VISIBILE E NOMINABILE,
IL SOLE, MENTRE VENERAVANO
INTERIORMENTE PACHACAMAC DI CUI
AVEVANO LA PIU’ GRANDE CONSIDERAZIONE
(ORA IL SOLE ORA PACHACAMAC, OCCUPANO IL
POSTO CHE COMPETE ALL’ESSERE SUPREMO)

GARCILASO RITIENE CHE PACHACAMAC SAREBBE COLUI CHE ANIMA L’UNIVERSO MONDO,
LA DIVINITA’ CREATRICE DI TUTTE LE COSE, DIO SENZA TEMPLI NE SACRIFICI.
PACHA  SIGNIFICA UNIVERSO
CAMAC  PARTICIPIO PRESENTE DEL VERBO CAMA, ANIMARE

LA CONCEZIONE DELL’ANIMA ESPOSTA DA GARCILASO PER SPIEGARE IL CARATTERE DIVINO DI

PACHACAMAC FA PRBLEMA  EGLI ATTRIBUISCE AGLI INCAS UN’INTERPRETAZIONE DELL’ESSERE
UMANO, RADICATA NELLA TRADIZIONE FILOSOFICA
OCCIDENTALE, CHE VEDE NELL’UOMO LA CONGIUNZIONE DI DUE
SOSTANZE DISTINTE : L’ANIMA E IL CORPO.
MA LE CONCEZIONI INCAICHE DEL CORPO NON POSSONO ESSERE INTERPRETATE IN TERMINI
EUROPEI.
PER I CRISTIANI, L’ANIMA UMANA, CONTRARIAMENTE A QUELLA DEI VEGETALI CHE è NATURALE,
E A QUELLADEGLI ANIMALI CHE è SENSITIVA, è INTELLIGENTE E DI CONSEGUENZA PARTECIPA DI
UN’ESSENZA SUPERIORE E LA SUA LIBERAZIONE PUO’ CONSEGUIRE SOLTANTO
DALL’ANNIENTAMENTO DEL CORPO, COSA IMPENSABILE DA UN PUNTO DI VISTA INCAICO.
L’INADEGUATEZZA DEL TERMINE ‘ANIMA’ ALLE CREDENZE INCAICHE, HA ORIGINE
NELL’IMPOSSIBILITA’ CHE IL PENSIERO OCCIDENTALE DI FINE 1500 HA DI CONCEPIRE L’ESSERE
UMANO AL DI FUORI DELLA DICOTOMIA ANIMA/CORPO.

SECONDO GARCILASO , GLI INCAS OLTRE ALLE LORO TENDENZE MONOTEISTICHE, COLTIVARONO
UNA CONCEZIONE RISTRETTA DELLA RESURREZIONE UNIVERSALE, IN QUANTO IL LORO
INTENDIEMNTO NON ANDAVA AL DI LA’ DI QUESTA VITA TERRENA .

ESSI RICONOSCEVANO CHE L’UOMO ERA COSTITUITO DI UN’ANIMA E DI UN CORPO.

AVEVANO UN DIAVOLO, CHE ABORRIVANO E CHE CHIAMAVANO ZUPAY :
- SIGNORE DEL MONDO SOTTERANEO DI UCU PACHA
- UN DIAVOLO CHE AVEVA FATTO DI TUTTO PER INGANNARLI E FARSI PASSARE PER
LA DIVINITA’ SUPREMA VENERATA DAGLI INDIOS  QUESTA FU L’ORIGINE DEGLI
ORACOLI DEI TEMPLI,
DEI CULTI DOMESTICI E
DEGLI SVARIATI OGGETTI
CHE PORTAVANO SU UNA
STRADA SBAGLIATA
L’ADORAZIONE DEGLI
INDIGENI

GLI INCAS  - AVEVANO RITI INOFFENESIVI

- NON PRATICAVANO IL SACRIFICIO UMANO, MA LO ABORRIRONO E LO MISERO AL
BANDO
- NON ADORAVANO IDOLI, SALVO UN’IMMAGINE DEL SOLE

VIENE ESTESO AGLI INCAS IL PRIVILEGIO RICONOSCIUTO CON PARSIMONIA DALLA CHIESA AD
ALCUNI SPIRITI DELL’ANTICHITA’ CHE, GRAZIE AD UN’ILLUMINAZIONE NATURALE, AVREBBERO
RAGGIUNTO LA CONOSCENZA DEL VERO DIO.
GLI AMAUTAS, I CONSIGLIERI DEGLI INCAS, CHE INSEGNEVANO LE LORO SCIENZE, LAPOESI, LA
FILOSOFIA E L’ASTROLOGIA NELLE SCUOLE FONDATE DAL SOVRANO, MENTRE L’INCA
GOVERNAVA
CON LE LEGGI PIU’ MITI E TUTTO PROCEDEVA NEL MODO MIGLIORE, PERCHE’APPUNTO NON SI
LEGGE DI NESSUN ANTICO RE D’ASIA,AFRICA ED EUROPA,CHE SI SIA MOSTRATO VERSOI SUOI
VASSALLI TANTO PREMUROSO, PACIFICO, UTILE, GENEROSO E LIBERALE, QUANTO LO FURONO I
RE INCAS VERSO I LORO SUDDITI.

GRAZIE A GARCILASO  - DIVIENE POSSIBILE PENSARE IL RELIGIOSO SENZA CHE SI DEBBA

RAPPORTARE OGNI COSA ALLA MISURA DEL CRISTIANESIMO,
DELLA VERA RELIGIONE
- POSSIAMO AFFRONTARE DELLE CREDENZE E DELLEPRATICHE NON
CRISTIANE SENZA DOVERVI SCOVARE REGOLARMENTE L’OMBRA DEL
DIAVOLO
- SEMBRA CHE IL LEGAME ORIGINALE CHE UNISCE LA CATEGORIA DI
RELIGIONE AL PENSIERO CRISTIANO COMINCI AD ATTENUARSI

DIFFERNZA TRA GARCILASO E LAS CASAS RISIEDE  IN UNA RIVALUTAZIONE DELLE IDOLATRIE :
- LAS CASAS  SI è ADOPERATO PER VALORIZZARE DETERMINATE FORME DI IDOLATRIA
(I CULTI AMERICANI) RISPETTO AD ALTRE (I CULTI ANTICHI), MA RESTA
UNA VALORIZZAZIONE PARZIALE, I CUI CRITERI SI MANTENGONO POLEMICI
- GARCILASO  AL CONTARIO, SI IMPEGNA NELLA RIABILITAZIONE DI DETERMINATE
MANIFESTAZIONI, CERCANDO DI SOTTRARLE ALLA CONDANNA GENERALE
E METTE L’ACCENTO, ALL’INTERNO DELLA STESSA IDOLATRIA,
SULL’OPPOSIZIONE MONOTEISMO/POLITEISMO

IL DIO NASCOSTO
GARCILASO NON è IL SOLO A DARSI DA FARE PER MODIFICARE IL CONTENUTO CHE VENIVA
ATTRIBUITO ALL’IDOLATRIA INDIGENA, NELLO STESSO PERIODO LO FA ANCHE UN ALTRO
CRONISTA , ANCHE LUI MEITCCIO  DON FERNANDO DE ALVA IXTLILXOCHITL
- NATO INTORNO AL 1578 E MORTO NEL 1650
- FIGLIO DI UNO SPAGNOLO CHE FU CAPOMAESTRO DI CITTA’ DEL MESICO
- RAPPRESENTA IL TIPICO ESEMPIO DI NOTABILE ACCULTURATO CHE CRESCE IN UN MONDO
NEL QUALE DI FIANCO AI FUNZIONARI DELLA CORONA SUSSITONO I RAMPOLLI
DELL’ARISTOCRAZIA INDIGENA
- IL PROGETTO A CUI SI ISPIRA è QUELLO DI ILLUSTRARE LA DINASTIA DEI SOVRANI DI
TEXCOCO DI CUI EGLI SI VANTA DISCENDENTE

PER ALVA IXTLIXOCHITL, COME PER GARCILASO, C’E’ IDOLATRIA E IDOLATRIA, ANCHE SE LE LORO
PROSPETTIVE DIVERGONO.
IL PROGETTO DI DON FERNANDO è PIU’ CLASSICO E PRODUCE QUATTRO IMMAGINI – FORZA :
1) ALL’INIZIO VIENE PROPOSTA UNA PREISTORIA DELL’IDOLATRIA,
CORRISPONDENTE AD UNO STATO PREIDOLATRICO.
GLI AVI DEI SOVRANI TEXCOCANI SAREBBERO STATI DEI NOMADI 
- CONDUCEVANO UNA VITA
RUDIMENTALE
- AL RIPARO DELLE GROTTE E VESTITI DI
PELLI ANIMALI
- COME ARMI CONOSCEVANOSOLO LE
CERBOTTANE, ARCHI E FRECCE
- VIVEVANO DI CACCIA
- NON AVEVANO NESSUN IDOLO
- HANNO RITI MOLTO RUDIMENTALI,
LE LORO PRIME PREDE LI SACRIFICANO
AL SOLE, ERA QUESTA LA LORO FORMA
DI IDOLATRIA E NON RICONOSCEVANO
PER DIO NESSUN ALTRO IDOLO
QUESTO STATO PREIDOLATRICO (GRADO ZERO DELL’IDOLATRIA) SUBENTRA AD UNA CULTURA
RAFFINATA, IMMAGINE PER ECCELLENZA DELLA CIVILTA’  LA SOCIETA’ TOLTECA
I TOLTECHI  - NON SONO GLI INCAS
- INVENTORI DELLE ARTI, DELLA SCULTURA
- SONO DEGLI IDOLATRI NEL SENSO PIENO DEL TERMINE, DISPONDENDO IN
ABBONDANZA DI IDOLI, TEMPLI E SACERDOTI
- ADORANO DEGLI UOMINI DISTINTISI IN PASSATO PER LE LORO PRODEZZE (RE)
- PRATICARONO IL SACRIFICIO UMANO

IL COPIONE DELL’EVANGELIZZAZIONE O QUELLO DELLA CONQUISTA INCAICA RIVISITATA DA

GARCILASO, VIENE CON I TOLTECHI E QUINDI CON DON FERNANDO DE ALVA IXTLILXOCHITL
ROVESCIATO  SI TRATTA INFATTI DI UNA CONVERSIONE ALL’IDOLTRIA , QUELLA IMMAGINATA
DAL CRONISTA
IL LINGUAGGIO RESTA LO STESSO  IL CAMBIAMENTO CULTURALE è PERCEPITO SEMPRE SOTTO
FORMA DI ACCULTURAZIONE RELIGIOSA, DI CONVERSIONE
A UN’ALTRA RELIGIONE

NEZAHUALCYOTL  - QUESTO SOVRANO ACQUISTA LE MOVENZE DI UN PERSONAGGIO

PARACRISTIANO, EROE SOLITARIO IN UN MONDO IDOLATRA, AL QUALE
SAREBBE MANCATA SOLO LA CONOSCENZA DELLA LEGGE DEL VANGELO
- MORTO NEL 1472 VIENE PRESENTATO COME UN SAGGIO PIU’ SAPIENTE
DEL DIVINO PLATONE, COME IL SOLO CHE SEPPE ELEVARSI ALLA
CONOSCENZA DI UN CREATORE UNICO, CREATORE DELLE COSE VICIBILI
ED INVISIBILI
- AVREBBE SPIEGATO I SACRIFICI UMANI CON LA PAURA GENERATA DAI
DEI
- AVREBBE SOSTENUTO CHE LA LUNA E IL SOLE ERANO COSE CREATE CHE
SI MUOVEVANO PER VOLONTA’ E PER DECRETO DEL CREATORE
- NON POTENDO PROIBIRE I SACRIFICI UMANI, NE AVREBBE ALMENO
OTTENUTO LA LIMITAZIONE, VIETANDO DI IMMOLARE BAMBINI E SERVI
- AVREBBE RIVOLTO DELLE PREGHIERE A UN DIO SCONOSCIUTO E IN SUO
ONORE AVREBBE COMPOSTO DEI CANTOS. A QUESTO DIO AVREBBE
FATTO INNALZARE UN TEMPIO DI 9 PIANI E QUESTO DIO SCONOSCIUTO
RESTA INVISIBILE E DI LUI NON FU FATTA MAI NESSUNA IMMAGINE 
L’OMBRA DEL MONOTEISMO CHE SI ALLUNGA SU UN SOVRANO CHE,
NONOSTANTE TUTTO, CONTINUO’ AD ESSERE IDOLATRA
IMPERIALISMO A FINE RELIGIOSO  LE CONQUISTE DEI MESSICANI SI FONDAVANO
SULL’OBBLIGO IMPOSTO AI POPOLI DI ADORARE I LORO IDOLI

LA CINA E’ VICINA
I ‘’COMMENATARI’’ VIDERO LA LUCE IN UN’EPOCA IN CUI IL DIBATTITO MISSIONARIO SI ERA
SPOSTATO DAL TERRENO AMERICANO ALLA CINA, ED è IMPOSSIBILE NON RIMANERE COLPITI
DALLE SIMILITUDINI CHE SI SVILUPPANO TRA L’IMPERO INCA SECONDO GARCILASO E L’IMPERO
DEL CIELO SECONDO LA COMPAGNIA DI GESU’  - IN ENTRAMBI I CASI, ABBIAMO DEI SOVRANI
DOTATI DI UNA PROFONDA SAGGEZZA CHE,
CONSIGLIATI DA LITTERATI ED AMAUTAS,
GUIDANO I DESTINI DI POPOLAZIONI QUASI
MONOTEISTE
- ALCUNI GESUITI ADOTTANO IN CINA
CONDOTTE SIMILI A QUELLA DI GARCILASO,
QUANDO SI IMPEGNANOA RIABILITARE O A
RENDERE ACCETTABILI LE CREDENZE E I RITI
CINESI
- SONO NOTI I RAPPORTI TRA L’INCA E LA
COMPAGNIA, GARCILASO MANTENNE
INFATTI STRETTI RAPPORTI CON I GESUITI DI
CORDOVA

IL FONDATORE DELLE MISSIONI GESUITE A PECHINO, PADRE MATTEO RICCI, SI STABILISCE IN CINA
NEL 1582.
FIN DAL SUO ARRIVO PRENDE A INTERESSARSI DELLE TRE RELIGIONI, DELLE TRE SETTE DEL PAESE
:
1) CONFUCIANESIMO 2) BUDDISMO 3) TAOISMO
GLI IDOLI SONO NUMEROSI IN TUTTA LA CINA  - RICCI NON IGNORA CHE I MANDARINI
DECEDUTI SONO FATTI OGGETTO DI
IDOLATRIA, POICHE’ IN LORO ONORE SONO
COSTRUITI TEMPLI E ALTARI IN CUI
METTONO LA LORO STATUA FATTA SUL
MODELLO DELLE LORO FATTEZZE DA VIVI
- PROSPERANO LE SUPESTIZIONI, COME LA
DIVINAZIONE, OLTRE ALLE DIVERSE MAGIE E
ALLA POLIGAMIA
A TUTTO QUESTO SI CONTRAPPONE L’ATEISMO DEI LETTERATI CHE 
- COLTIVANO UN CONFUCIANESIMO SENZA IDOLI
- VENERANO UN’ENTITA’ TANTO LONTANA QUANTO ASTRATTA,
IL SIGNORE DEL CIELO E DELLA TERRA

COMEGLI INCAS DI GARCILASO, GLI ANTICHI CINESI AVREBBERO RICEVUTO LA RIVELAZIONE DI

UN
DIO UNICO E INVISIBILE  IL SIGNORE DEL CIELO.
QUANDO MATTEO RICCI CERCA DI RACCOGLIERE TUTTO CIO’ CHE GLI SEMBRA COMPATIBILE CON
IL CRISTIANESIMO AL FINE DI UNA MIGLIORE DIFFUSIONE DEL MESSAGGIO EVANGELICO,
EGLI CONSIDERA LE CULTURE CINESI DA UN ANGOLO ESSENZIALMENTE RELIGIOSO, E LA
PERTINENZA DEI TRATTI CHE PRENDE IN CONSIDERAZIONE è VALUTATA IN FUNZIONE DELLA LORO
MINORE O MAGGIORE ADATTIBILITA’ ALLO SCHEMA CRISTIANO.
LA SUA ESPERIENZA CINESE GLI INSEGNA CHE IL CONFUCIANESIMO è UN’ALTRA COSA DA UNA
RELIGIONE E CHE ESSO AGEVOLA L’APPARTENENZA AL BUDDISMO E AL TAOISMO 
ED è PROPRIO QUESTO CHE LO SPINGE A DEFINIRE IL CONFUCIANESIMO COME UN SISTEMA
MORALE E NON COME UN’ESPRESSIONE RELIGIOSA COLMA DI SUERSTIZIONI E DI CREDENZE.
LE OFFERTE AGLI ANTENATI NON SONO ALTRO CHE DELLE TESTIMONIANZE DI PIETA’ FAMILIARE
ED AFFETTO (RITUALE NON IDOLATRICO).

LA STRATEGIA DI EVANGELIZZAZIONE SI FONDA SU UN ISOLAMENTO DEL RELIGIOSO 

LA CONOSCENZA DELLE COSE DELL’OCCIDENTE, LA SCOPERTA DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA
EUROPEE DOVREBBERO PROGRESSIVAMENTE DESTARE I CINESI AL CRISTIANESIMO E CONDURLI
COSI SUL TERRENO DEL RELIGIOSO  LA GRIGLIA RELIGIOSA E LA CESURA
RELIGIOSO/NON RELIGIOSO GUIDANO L’APPROCCIO DI
RICCI.

DIETRO L’ESEMPIO DI MATTEO RICCI, UN ALTRO GESUITA ITALIANO ROBERTO DE NOBILI, SI

DEDICO’ NELLA PRIMA META’ DEL XVII SECOLO ALLA CRISTIANIZZAZIONE DELLA SOCIETA’ E
DELLE
CULTURE INDU’, COME SE ANCHE LI FOSSE ISOLABILE, ALL’INTERNO DI QUELLE CULTURE E DI
QUELLE SOCIETA’, UN CAMPO RELIGIOSO  A QUEL TEMPO L’INDIA CONTINUAVA A RICOPRIRE
IL RUOLO DI IMMENSO TEATRO DELL’IDOLATRIA,
A SCAPITO DI UN’AMERICA ORMAI CRISTIANIZZATA
E QUINDI FUORI GIOCO

LA CINA DEI GESUITI SEPPE ISPIRARE A LUNGO TERMINE LA RIFLESSIONE EUROPEA, ARRIVANDO
PERFINO A MINARE IL PRIMATO DEL CRISTIANESIMO, DIMOSTRANDO CHE UNA MORALE CIVICA
(ES. IL CONFUCIANESIMO) POTEVA FARE A MENO DELLA RELIGIONE CRISTIANA E DUNQUE DI UN
SUPPORTO RELIGIOSO.

MAN MANO CHE L’AMERICA CESSA DI FIGURARE AL PRIMO POSTO NELLE PREOCCUPAZIONI DELLA
CHIESA E L’ENORME MOLE DELL’ASIA VIENE PROFILANDOSI ALL’ORIZZONTE, ABBIAMO
L’IMPRESSIONE CHE LA RIFLESSIONE OCCIDENTALE ABBANDONI L’IDOLATRIA MESSICANA E
PERUVIANA, PER IMMERGERSI NELLA QUESTIONE DEI RITI CINESI.
NELL’AMERICA DI INZIO 1600, SOTTOMESSA AD UNA SPAGNA LENTAMENTE AVVIATA VERSO IL
DECLINO,  - LE POPOLAZIONI INDIGENE SCOMPAIONIO, DECIMATE DALLE EPIDEMIE
- SI ATTENUA IL RICORDO DELLE GRANDI CULTURE PRECOLOMBIANE
- SU QUESTO SFONDO SORGE IL PERU’ INCAICO DI GARCILASO CON LA SUA
IDOLATRIA MONOTEISTA
- LA QUESTIONE CINESE SI PONE ALLA CHIESA IN MODO SEMPRE PIU’ URGENTE,
PORTATA AVENTI DALLA POTENTE COMPAGNIA DI GESU’ ED è VERSO
QUEST’ASIA CHE SI ORIENTANO GLI SGUARDI

6. ESTIRPAZIONI
TRA IL 1625 E IL 1626, SU RICHIESTA DI ISABELLA CHIARA EUGENIA,VEDOVA DELL’ARCIDUCA
ALBERO E GOVERNANTE DEI PAESI BASSI, RUBENS DISEGNA I CARTONI DI UNA SERIE DI ARAZZI
DESTINATI ALLA DECORAZIONE DI UN MONASTERO MADRILENO DOVE VENGONO A MORIRE
PRINCIPESSE E RELIGIOSE DI SANGUE REALE.
IL TEMA è ISPIRATO AI ‘TRIONFI DELL’EUCARESTIA’ E TRA I VARI CARTONI FIGURA UN
‘’TRIONFO DELL’EUCARESTIA SULL’IDOLATRIA’’, NEL QUALE SI VEDE UN ANGELO METTERE IN
FUGA DAI PAGANI CHE STAVANO PER SACRIFICARE UN TORO DAVANTI ALL’ALTARE DI GIOVE.
QUESTA SERIE DI ARAZZI CI RIVELA UN’EPOCA  - ESALTA LO SPIRITO CONQUISTATORE DELLA
CONTRORIFORMA
- TRADISCE DEFINITIVAMENTE L’INCAPACITA’
DI PENSARE L’IDOLATRIA ATTRAVERSO
REFERENTI CHE NON SIANO QUELLI ANTICHI

CACCIA AGLI IDOLATRI NEL MESSICO BAROCCO

L’ALBA DEL XVII SECOLO MESSICANO  UNA POPOLAZIONE IN VIA DI ESTINZIONE.
- NEL 1625, SI CONTANO ORMAI POCO PIU’ DI 750 000 INDIOS, OVVERO IL 5% DI QUELLA
CHE FORSE ERA LA POPOLAZIONE INDIGENA ALL’ARRIVO DEGLI SPAGNOLI UN SECOLO
PRIMA
- LA DOMINAZIONE COLONIALE HA MESSO SOLIDE RADICI IN OGNI PARTE DI QUELLA CHE
NEL FRATTEMPO è DIVENTATA LA NUOVA SPAGNA
- IL NUMERO DI METICCI, DEI NEGRI, DEI MULATTI CRESCE IN CONTINUAZIONE COME
QUELLO DEI BIANCHI
- PROSPERANO NUOVE CITTA’, VENGONO INNALZATE CATTEDRALI
- SI AFFIEVOLISCE IL RICORDO DELLE SOCIETA’ PREISPANICHE, MANTENUTO SOLO NELLA
MEMORIA DI UNA NOBILTA’ INDIA CRISTIANIZZATA, AIUTATA DA CRONISTI IN LOTTA
CONTRO L’OBLIO

QUANDO SI POTREBBE PENSARE CHE LA QUESTIONE INDIGENA SIA STATA DEFINITIVAMENTE

REGOLATA IN VIRTU’ DELL’AVVENUTA EVANGELIZZAZIONE DEGLI INDIOS, ALCUNI CURATI DI
INDIOS MANIFESTANO LA LORO PREOCCUPAZIONE PER UNA RINASCITA DELL’IDOLTRIA 
INTORNO AL 1604 – 1605, POICHE’ L’IDOLATRIA ERA TANTO BEN SEMINATA NEI CUORI DEGLI
INDIOS, ESSA RIPRESE A CRESCERE  SI PROVA A REPRIMERE E SOPRATTUTTO SI PROVA A
METTERE IN ALLARME, SENSIBILIZZARE, LE AUTORITA’
ECCLESIASTICHE, MA CON UN SUCCESSO RELATIVO
A DEDICARSI ALL’IMPRESA FU UN GRUPPO RIDOTTO DI ESTRIPATORI DI IDOLATRIE :
- PEDRO PONCE
- HERNAN RUIZ DE ALARCON
- JACINTO DE LA SERNA
- PEDRO SANCHEZ DE AGUILAR
- DIEGO JAIME RICARDO VILLAVICENCIO

SOTTO LA DOMINAZIONE SPAGNOLA, SI SVILUPPARONO CREDENZE E PRATICHE INDIGENE E

QUESTO FENOMENO ATTIRO’ L’ATTENZIONE, CONTRIBUENDO, DEL TUTTO INVOLONATRIAMENTE,
A DARE NUOVO SMALTO ALLE CATEGORIE DI IDOLATRIA.
LE GRIGLIE CONCETTUALI DEL XVI SECOLO ERANO INNANZITUTTO RINASCIMENTALI, QUINDI
COPIATE DALL’ANTICO  IL LORO OGGETTO ERA IL PASSATO PREISPANICO.
QUESTE NUOVE IDOLATRIE VENGONO PERCEPITE ESSENZIALMENTE ATTRAVERSO L’ESPERIENZA
VISSUTA DALL’OSSERVATORE E ALL’INTERNO DELLO SCENARIO DI UNA ESTIRPAZIONE DELLE
CREDENZE INDIGENE.
FINITI I TEORICI DELLA SOCIETA’ E DELLA RELIGIONE, ECCO GIUNTA L’ERA DEGLI ESTIRPATORI,
DEGLI INQUISITORI DI INDIOS, DEI CACCIATORI DI SUPERSTIZIONI.
GLI ESTIRPATORI MESSICANI, SULLA BASE DELLA LORO ESPERIENZA, ENUNCIANO UN CERTO
NUMERO DI CASI CONCRETI ACCURATAMENTE DESCRITTI E SELEZIONATI A SOSTENGNO DELLE
LORO ACCUSE E DELLO LORO INTERPETAZIONI  L’INVOCAZIONE DELL’ESPERIENZA PERSONALE ,
SI FA QUASI RITUALE :
<< DI TUTTO QUESTO HO AVUTO ESPERIENZA
DIRETTA E IL RESTO L’HO SENTITO A VOCE E
PER QUESTA REGIONE OSO RIPORTARLO PER
ISCRITTO.. HO OSSERVATO DIRETTAMENTE
QUANTO MI È CAPITATO >>.
CI VENGONO FORNITI LUOGHI, DATE, RITRATTI DI COLPEVOLI, STORIE DELLA LORO VITA,
DESCRIZIONI DETTAGLIATE DELLE LORO PRATICHE E PERFINO LE PAROLE INDIGNE USATE PER
GUARIRE O ESERCITARE ALTRI TIPI DI POTERE.
I TRATTATI DI ESTIRPAZIONE SFRUTTANO INCHIESTE E PROCESSI ECCLESIASTICI INDETTI IN
SEGUITO A FATTI DI IDOLATRIA, I CUI ATTI COSTITUISCONO DEGLI AUTENTICI STUDI DI CASI.

JACINTO DE LA SERNA  - ESTIRPATORE, PARROCO DI INDIOS

- PER TRE VOLTE RICOPRI’ LA CARICA DI RETTORE DELL’UNIVERSITA’
DELLA CAPITALE (CITTA’ DEL MESSICO)
- MORI’ NEL 1681
IL SUO TRATTATO è COSTITUITO 
- PER LA MAGGIOR PARTE SULL’ESAME DELLE INCRIMINAZIONI PROMOSSE DAI
SUOI PREDECESSORI
- SULLE NOTE RACCOLTE SUL CAMPO E SULLE INFORMAZIONI CHE SI VANTA DI
AVER RACCOLTO DI PERSONA
- IL RAGIONAMENTO SEMBRA PROGREDIRE IN MODO CONFUSO E CAOTICO,
PERCHE’ SEGUE L’ENUNCIAZIONE E IL COMMENTO DI CASI PRECISI, RITENUTI
SIGNIFICATIVI DELL’AMPIEZZA DEL FENOMENO DENUNCIATO
- IL DISCORSO SEGUE LA SUCCESSIONE DEI CASI EVOCATI
- LA STESSA MINUZIOSITA’ NELLA DESCRIZIONE DEI CASI CARATTERIZZA
L’OSSERVAZIONE DELLE IDOLATRIE ANDINE

GLI ESTIRPATORI INVOCANO IN CONTINUAZIONE MAGGIORI TESTIMONIANZE, MAGGIORI

INFORMAZIONI.
GLI ESTIRPATORI VIVONO LA CREDENZA INDIGENA IN UN MESSICO IN CUI LE AUTORITA’ CIVILI ED
ECCLESIASTICHE ATTRIBUISCONO SEMPRE MENO IMPORTANZA ALLE IDOLATRIE INDIGENE.

GLI ESTIRPATORI ERANO COSTANTEMENTE COSTRETTI A CONFRONTARSI CON IL LORO CAMPO

D’INDAGINE E INTUISCONO L’IMPORTANZA CAPITALE DI MANIFESTAZIONI CHE NON RIENTRANO
NE’ NELLA SFERA DELLE STREGONERIA EUROPEA, NE’ IN QUELLA DELLA MAGIA, NE’ TANTOMENO
IN QUELLA DEL RELIGIOSO.

ERESIA E REPRESSIONE
LA CATEGORIA DI IDOLATRAIA CAMBIA : VEDIAMO COSA CI PROPONGONO GLI ESTIRPATORI
MESSICANI.
L’IDOLATRIA COLONIALE SMETTE DI ESSERE CONSIDERATA COME UNA PRATICA NATURALE,
NEL SENSO IN CUI LA INTENDEVA LAS CASAS.
LA CATEGORIA SUBISCE UN MUTAMENTO, IN QUANTO SI INSERISCE NEL QUADRO DI UNA
SOCIETA’ COLONIALE E CRISTIANIZZATA : << L’ERRORE IN VERITA’ NON è UN FATTO DI NATURA,
MA UN ACCIDENTE PROVOCATO ED INCORAGGIATO
DAL DIAVOLO INVIDIOSO DEL BENE CHE DIO CI HA
FATTO >>.
LA NUOVA IDOLTRIA  - è IN PARTE CONCEPITA COME UNA DOTTRINA, QUELLA DEGLI
ANTENATI E DEI MAESTRI DI IDOLATRIA
- è UNA FALSA DOTTRINA CHE SI CONTRAPPONE AL CRISTIANESIMO E
 ALLA FEDE CRISTIANA
- L’ACCENTO NON è PIU’ PORTATO SU DELLE ISTITUZIONI, SU SUPPORTI
CHE NON ESISTONO PIU’ (TEMPLI, SACRIFICI UMANI SONO
PRATICAMENTE SCOMPARSI) MA VIENE SPOSTATO SU QUELLO CHE
SI RITIENE ESSERE UN CORPO DI INSEGNAMENTI
- è UNA GRIGLIA RELIGIOSA CHE SERVE PER PERCEPIRE L’ALTRO NELLA
SUA DEVIANZA, MA QUESTA VOLTA LA GRIGLIA RICALCA MOLTO DA
VICINO IL CRISTIANESIMO  IN PRIMO LUOGO FA INFATTI
AFFIDAMENTO SULL’EFFICACIA
DELL’INSEGNAMENTO,
DELLA PREDICAZIONE E
DELLA CATECHESI AL FINE DI
SRADICARE LA DOTTRINA IDOLATRICA

L’IDOLATRIA COLONIALE è L’EQUIVALENTE DI UN’APOSTASIA (Ripudio, rinnegamento della propria

religione per seguirne un’altra) E DI CONSEGUENZA DI UN’ERESIA.
NEL MESSICO A PARTIRE DALLA FINE DEL XVI SECOLO, LA TOTALITA’ DEI COMPORTAMENTI
INDIGENI NON CONFORMI ALLALEGGE CRISTIANA VIENE CONSIDERATA COME UNA DEVIANZA DI
NATURA ESSENZIALMENTE RELIGIOSA E REPRESSA COME TALE.

PARLARE DI ERESIA EQUIVALE ANCHE AD ESPRIMERE LA MINACCIA SOCIALE CHE L’IDOLATRIA

FAREBBE ALEGGIARE SULLA COLONIA.
L’IDOLATRIA VIENE SPESSO PRESENTATA COME LA FONTE DEL POCO RISPETTO DEGLI INDIOS NEI
RIGUARDI DEGLI SPAGNOLI.
PARLARE DI ERESIA VUOL DIRE ANCHE CERCARE DI OTTENERE A QUALUNQUE COSTO I MEZZI PER
UN’ESTIRPAZIONE RADICALE SUL MODELLO SPERIMENTATO DALL’INQUISIZIONE, MA GLI INDIANI
D’AMERICA SONO SOTTRATTI ALLA COMPETENZA DEI TRIBUNALI DELL’INQUISIZIONE E VENGONO
SORVEGLIATI DA DEI GIUDICI ECCLESIASTICI CHE NON POSSIEDONO NE I MEZZI, NE I POTERI DEL
SANT’UFFIZIO.

QUESTA RIDEFINIZIONE DELL’IDOLATRIA  - MIRA AD INSTAURARE E GIUSTIFICARE UNA

REPRESSIONE DI QUESTO DELITTO
- I CASI EVOCATI SERVONO A DRAMMATIZZARE LA
SITUAZIONE
- A PREPARARE UNA REVISIONE DI UNA
LEGISLAZIONE A LUNGO INVOCATA E GIUDICATA
TROPPO LASSISTA
- A GIUSTIFICARE UNA SERIE DI MISURE VOLTE AD
ASSICURARE LA CONCENTRAZIONE DEI POTERI
DELLO STATO E DELLA CHIESA DI FRONTE AI
PERICOLI INCOMBENTI
LA LOTTA CONTRO L’IDOLTRIA PREVEDE  - UN CONTROLLO PIU’ SEVERO DELLE POPOLAZIONI
INDIGENE
- UNA SORVEGLIANZA FONDATA SU UNA STRETTA
COLLABORAZIONE TRI I DIVERSI POTERI

GLI ESTIRPATORI RITENGONO CHE L’IMPOSIZIONE DEL CATTOLICESIMO SIA INDISPENSABILE PER
LA STABILITA’ DEL POTERE SPAGNOLO : << AFFERMARE LA RELIGIONE CATTOLICA E LA SUA VERA
DOTTRINA NEI CUORI DEI SUDDITI VUOL DIRE
AFFERMARE E STABILIRE TUTTI E DUE I POTERI,
QUELLO SPIRITUALE COME QUELLO TEMPORALE >>.

L’IDOLATRIA VIENE GENERALMENTE PRESENTATA COME UN MALATTIA DI CUI BISOGNA TEMERE

IL CONTAGIO  - CHE HA UNA DIMENSIONE COLLETTIVA
- UN CARATTERE INCONTROLLABILE, EPIDERMICO, DELLA SUA DIFFUSIONE
- è IDENTIFICATA CON LA PESTE E LE SUE VITTIME AGLI APPESTATI
LA METAFORA DEL CONTAGIO PERMETTE DI DESCRIVERE E INTERPRETARE I PROGRESSI DELLE
IDOLATRIE ALL’ESTERNO DELLA POPOLAZIONE INDIGENA :
<< CHI FREQUENTA ASSIDUAMENTE GLI INDIOS, SPECIE SE SI TRATTA DI PERSONE DI UMILI
ORIGINI, VIENE FACILMENTE INFETTATO DAI LORO COSTUMI E DALLE LORO SUPERSTIZIONI >>
SIAMO COSTRETTI A CONSTATARE CHE L’IDOLATRIA è SEMPRE MENO UN VIZIO INDIGENO.

IDOLATRIA E SFRUTTAMENTO
L’IDOLATRIA DI LAS CASAS  SOFISTICATA E CIVILIZZATA, AVEVA CONTRIBUITO A RIABILITARE
LE
SOCIETA’ INDIGENE.
L’IDOLATRIA ANTILASCASIANA  QUELLA CON CUI HANNO A CHE FARE I NEMICI DEL
DOMENICANO, ODIOSA, BARBARA E SANGUINARIA,
GIUSTIFICAVA QUALUNCUE GUERA DI CONQUISTA E
QUALUNQUE MASSACRO.
L’IDOLATRIA COLONIALE  RENDE UN PREZIOSO SERVIZIO ALL’INTERNO DI QUELLA CHE SI è
CONVENUTO CHIAMARE ‘IDEOLOGIA IMPERIALE’.

IDOLATRIA E MISERIA SONO IN RAPPORTO CAUSA – EFFETTO 

LE CALAMITA’ CHE CONTINUANO A COLPIRE LE POPOLAZIONI INDIGENE DOPO LA CONQUISTA
SPAGNOLA COSTITUISCONO IL PREZZO DELL’IDOLATRIA COLONIALE.
QUESTO RAGIONAMENTO VIENE ESPOSTO IN MESSICO E PERU’ IN UN PERIODO IN CUI LA
POPOLAZIONE INDIGENA TOCCA IL FONDO DELLA CADUTA DEMOGRAFICA 
LA POPOLAZIONE INDIEGENA CONTINUAVA A CALARE E L’IDOLATRIA GIUNGEVA PER DARE UN
SENSO RELIGIOSO A QUESTO DISASTRO.

MEMORIA, TRADIZIONE E SOPRAVVIVENZA

GLI ESTIRPATORI INTERROGANDOSI SULL’IDOLATRIA COLONIALE, SI IMBATTONO NEL PROBLEMA
DELLA TRASMISSIONE E QUINDI DELLA MEMORIA INDIGENA DELLA TRADIZIONE.
ESSI SI IMPEGANO QUINDI SU TERRENI CHE NON HANNO PIU’ MOLTO A CHE VEDERE CON IL
RELIGIOSO  - LA MEMORIA : <<NON HANNO SMARRITO IL RICORDO DEI NOMI DEI LORO DEI>>
- LA TRADIZIONE : << SONO INTRISI DI QUESTO DELITTO (L’IDOLATRIA) COME
PERSONE CHE L’ABBIANO EREDITATO DI PADRE IN FIGLIO E
DI FIGLIO IN NIPOTE E PER SUCCESSIONE DAGLI UNI AGLI
ALTRI >>.
GLI ESTIRPATORI SI INTERESSANO COSI AL MODO IN CUI LA
TRADIZIONE VIENE DIFFUSA E RILEVATA DI GENERAZIONE IN
GENERAZIONE, VALUTANDO L’USANZA EREDITATA E
L’INIZIATIVA PERSONALE.

IL RUOLO DEL LINGUAGGIO  TRA GLI INDIOS NAHUA

(Gli antichi indiani che abitavano l'altopiano del Messico e parte
dell'America Centrale prima della conquista di questi territori
dagli spagnoli) ABBIAMO UN LINGUAGGIO EQUIVOCO,
CAMUFFATO, CHE SERVE A TRASMETTERE FORMULE E CREDENZE
 è IL NAHUATLATOLLI.
IL SUPPORTO VERBALE VIENE DENUNCIATO CON INSISTENZA
DAGLI ESTIRPATORI, POICHE’ ESSI SONO CONSAPEVOLI CHE
L’ACCESSO ALLA REALTA’ INDIGENA PASSA PER LA
DENOMINAZIONE E PER LA METAFORA, TUTTO FORMA
UN’ALLEGORIA ININTERROTTA.

ATTRAVERSO L’INSEGNAMENTO PRODIGATO AI FIGLI DELLA NOBILTA’ E GRAZIE

ALL’INSTAURAZIONE DI UN’AMMINISTRAZIONE COLONIALE, LO SCRITTO ALFABETICO FA LA SUA
COMPARSA ALL’INTERNO DI SOCIETA’ CHE CONOSCEVANO SOLO L’IMMAGINE DIPINTA 
LO SCRITTO SERVE A FISSARE DELLE INVOCAZIONI SU FOGLI O LIBRETTI MAGICI E A DIFFONDERLE
E INFATTI GLI INDIOS SI SONO FAMILIARIZZATI CON QUESTO MODO D’ESPRESSIONE E TANTO
ASTUTAMENTE HANNO SAPUTO VOLGERLO A PROPRIO VANTAGGIO PER FISSARE I LORO SAPERI,
CHE GLI ESTIRPATORI, ACCORTOSI DI QUESTO, SI METTONO A CONFISCARE QUESTI TESTI E SE NE
SERVONO PER SORPRENDERE E SMASCHERARE LE LORO VITTIME.

UNA VOLTA INCRIMINATE E ISOLATE LE CONDIZIONI DI VITA DEGLI INIDGENI, LA CORONA

SPAGNOLA, APPOGGIATA DALLA CHIESA, DECIDE DI CONCENTRARE LE POPOLAZIONI INDIGENE IN
UN NUMERO PIU’ LIMITATO DI VILLAGGI O IN NUOVE SEDI, PER POTER PRESTAR LORO UNA
MAGGIORE SORVEGLIANZA E FARLA FINITA CON LE IDOLATRIE.

DALLA ‘’COMMISTIONE’’ AL SINCRETISMO

IL TERMINE IDOLATRIA, COSI COME VIENE USATO DAGLI ESTIRPATORI MESSICANI, è DI FATTO
ANCHE UN SINONIMO DI ‘SINCRETISMO’ (Accordo o fusione di dottrine di origine diversa nella
sfera delle credenze religiose. Nella storia delle religioni, fusione di motivi e concezioni religiose
differenti, o anche la parziale contaminazione di una religione con elementi di altre: la forte
tendenza al sincretismo di religioni diverse tra le popolazioni indigene dell’Africa).

L’IDOLATRIA COLONIALE VIENE IN GENERE COLTA COME LA CONGIUNZIONE DELLA LUCE E DELLE
TENEBRE : << VENERANO I SANTI (ALCUNI LI SCAMBIANO PER DEI) CONGIUNTAMENTE AI LORO
IDOLI >>.
UNIRE, CONFONDERE, MESCOLARE  SONO I VOCABOLI CHE SCANDISCONO LE VARIE
DESCRIZIONI, SONO I TERMINI CHE CARATTERIZZANO LE
INTERPRETAZIONI E SOPRATTUTTO LE DENUNCE DEGLI
ESTIRPATORI.
GLI INDIOS  - MESCOLANO LE COSE DIVINE E L’IDOLATRIA
- ADORANO IDOLI E SANTI ASSIEME
- ESSI METTONO LE DIVINITA’ PAGANE E CRISTIANE SULLO STESSO PIANO

IL SINCRETISMO DIVENTA UN CAMUFFAMENTO, UNA SOSTITUZIONE DI APPELLATIVI CHE

PERMETTE DI ADORARE UN ANTICO DIO SOTTO UN NOME CRISTIANIZZATO 
IL FENOMENO PROLIFERA A LIVELLO DEI NOMI, DEI RITI E DELLE CREDENZE, DELLE IMMAGINI E
DELLE FORMULE  - NOMI CRISTIANI VENGONO ATTRIBUITI A DIVINITA’ ANTICHE
- RITI ANTICHI VENGONO USATI COME SOSTITUTI DI RITI CRISTIANI
- LA CELEBRAZIONE DELLE FESTE DEI SANTI PATRONI VIENE PRECEDUTA DA
SACRIFICI PAGANI

PER GLI ESTIRPATORI QUESTA COMMISTIONE è INTOLLERABILE  è LA CONCRETA

MANIFESTAZIONE DEL
RELATIVO INSUCCESSO
DELL’EVANGELIZZAZIONE

L’IDOLATRIA
L’IDOLATRIA è FREQUENTEMENTE PRESENTATO NEI PANNI DI UN MALATO, POICHE’ L’IDOLATRIA
E LA DEVIANZA SONO ASSIMILATE A UNA MALATTIA E AD UN’EPIDEMIA.

PER LBERARSI DELL’INDIO IDOLATRA SI PENSAVA CHE BASTAVA PRENDERLO E RINCHIUDERLO IN

UNA PRIGIONE A VITA, RITENDENDO CHE FARLI USCIRE E TIRARLI FUORI DAI LORO PUEBLOS,
EQUIVALE A STRAPPARE LE RADICI DELL’IDOLATRIA.
IL XVII SECOLO IMPARA A RINCHIUDERE I DEVIANTI, ANCHE SE BEN PRESTO SORGONO ALCUNE
VOCI A CONTESTARE LE VIRTU’ DELLA RECLUSIONE : << LE PRIGIONI NON CONVERTONO,
NON PIU’ DI QUANTO GUARISCONO >>.

NASCE QUINDI LA NECESSITA’ DI IDENTIFICARE CON TUTTI I MEZZI POSSIBILI L’IDOLATRA,

METTENDO A PUNTO INTERROGATORI IN GRADO DI SMASCHERARE IL COLPEVOLE 
L’ARTE DELLA CONFESSIONE è COMPLETAMENTO NECESSARIO DELL’ESTIPAZIONE.

CI SONO IDOLATRIE E IDOLATRIE, IDOLATRI E IDOLATRI E CONVIENE DISTINGUERE TRA :

IDOLATRI/IDOLATRIA PASSIVI  - POSSONO LIMITARSI A COPIARE QUELLO CHE
VEDONO FARE DA ALTRI INDIOS,
 SENZA PREOCCUPARSI DELLA NATURA DEI GESTI E
DEGLI ATTI PRATICATI
- ESSI COSTITUISCONO LA MAGGIORANZA DEGLI
INDIOS E SAREBBERO MOSSI ESCLUSIVAMENTE
DALLA RICERCA DEI BENI MATERIALI E DELLA SALUTE
- GLI ESTIRPATORI DEL MESSICO RITENGONO CHE SI
TRATTI DI UNA IDOLATRIA PROFONDA ED
INTERIORIZZATA, SECONDO LORO INFATTI QUESTI
INDIOS ADERISCONO PASSIVAMENTE ALLE PRATICHE
DIFFUSE DAI DOGMATISTI E TENFONO MOLTO A
CONVINCERSI DI CIO’ CHE LI SI VUOLE FAR CREDERE
- PER ALCUNI ESTIRPATORI L’ORIGINE DI QUESTA
ATTITUDINE è CARATTERIALE :
<< HANNO UNA VARIETA’ DI OPINIONI COSI GRANDE E
UNA VOLONTA’ COSI DEBOLE CHE LA INDIRIZZANO
CON DISINVOLTURA VERSO UNA SUPERSTIZIONE O
VERSO UN’ALTRA >>
- QUEST’IDOLATRIA PASSIVA SAREBBE INOLTRE ANCHE
CONGENITA : << IL LORO STESSO SANGUE è INTRISO
DI QUESTA INCLINAZIONE
ALL’IDOLATRIA E ALLA
SUPERSTIZIONE >>
- IL RAGIONAMENTO SUBISCE DELLE MODIFICHE ALLA
FINE DEL 1600 E ASSUME UNA PIEGA SOCIOLOGICA
QUANDO SI RITIENE CHE NEGLI INDIOS DEL REGNO
DEL MESSICO RIBOLLE, SI AGITA E VIVE IL SANGUE DEI
LORO ANTENATI CHE SI DEDICARONO ALL’IDOLATRIA

IDOLATRI/IDOLATRIA ATTIVI  - SONO PIU’ PERICOLOSI, PIU’ SCALTRI, PIU’ DIABOLICI

- PER GLI ESTIRPATORI, L’IDOLATRA ATTIVO è SEMPRE
IN MOVIMENTO, SA PASSARE DA UNA REGIONE
ALL’ALTRA PER DIFFONDERE LA SUA DOTTRINA E I
SUOI DOGMI, PER VENDERE IDOLI
- è UNO SPECIALISTA DELLA PROPAGANDA
CLANDESTINA, DEL TERRORISMO INTELLETTUALE,
DEL RICATTO E DELLA MINACCIA
- ESSI ATTUANO DELLE LOSCHE MANOVRE :
<< SI INTRODUCONO CON DELICATEZZA E PRECAUZIONE
NEI PUEBLOS DOVE SI TIENE UN CATECHISMO O UN
INSEGNAMENTO, SENZA METTERE IN MOSTRA IL
LORO VELENO SE NON RIMA DI ESSERSI BENE
ASSICURATI DELLE PERSONE, DELLE CIRCOSTANZE E
DEI LUOGHI, PER NON ESSERE SCOPERTI O
RICONOSCIUTI. ALL’INZIO SONO I PRIMI
ESECUTORI DELLE PRATICHE IDOLATRICHE, POI
PIANO PIANO ISTRUISCONO ALTRE PERSONE
AFFICHE’ PRENDANO IL LORO POSTO IN QUEI
LUOGHI E DIVENTINO MAESTRI IDOLATRI E
INSEGNANO QUINDI LE LORO ESATTE
PAROLE DELLE INVOCAZIONI, I RITI E LE CERIMONIE
DEI LORO SACRIFICI, TUTTO QUESTO SEMPRE CON
PRECAUZIONE E PRUDENZA POICHE’ NON SI FIDANO
DI NESSUNO >>.
- EGLI SFRUTTA ASTUTAMENTE LECONTRADDIZIONI
DELLA DOMINAZIONE COLONIALE, METTERE INFATTI
UNA GIURISDIZIONE CONTRO L’ALTRA, AIZZANDO I
GIUDICI DELLA CORONA CONTRO GLI UOMINI DI
CHIESA E ACCUSERA’ ANCHE IL CURATO UN PO’
TROPPO ZELANTE DI ESSERE MOSSO DALL’ASTIO E
DAL LUCRO O DI OSTENTARE UN ECCESSIVO
 RIGORISMO, TANTO DA PORTARE GLI INDIOS AD
ABBANDONARE IL VILLAGGIO, SMETTENDO
COSI DI VERSARE IL TRIBUTO, A TUTTO SVANTAGGIO
DELLE CASSE REALI.

IDOLATRI PASSIVI ED IDOLATRI ATTIVI SI CARATTERIZZANO ENTRAMBI PER LA LORO IPOCRISIA,

PER COME PRATICANO GLI INGANNI  << QUESTI INDIOS VOGLIONO SEMBRARE CRISTIANI
QUANDO INVECE SONO IDOLATRI >>.

GLI ESTIRPATORI DISTINGUONO DUE TIPI DI ATTEGGIAMENTI :

- C’È CHI SI NASCONDE DELIBERATAMENTE DIETRO A UNA VESTIZIONE CRISTIANA
- C’È CHI GIUDICA CONCILIABILE L’INCONCILIABILE  VOGLIONO SEMBRARE CRISTIANI
QUANDO INVECE SONO IDOLATRI,
PERCHE’ A LORO SEMBRA CHE
L’UNO E L’ALTRO POSSANO
ANDARE INSIEME, CREDONO CHE
DIO ESISTE MA SONO ANCHE
SICURI CHE LE COSE TEMPORALI
VENGANO LORO PER MANO DEI
LORO IDOLI.

L’ASSOCIAZIONE DI PRATICHE, GESTI, TRATTI E ISTITUZIONI INDICATA DAGLI ECCLESIASTICI CON

L’ESPRESSIONE VERA RELIGIONE è PER PRINCIPIO INCONCILIABILE CON L’EQUIVALENTE INDIGENO
CHE GLI ESTIRPATORI DISTINGUONO E ISOLANO SOTTO IL NOME DI IDOLATRIA.
POSTO IN QUESTI TERMINI DUALISTICI, VERA RELIGIONE/FALSA RELIGIONE, LO SCONTRO è
INEVITABILE E IMPENSABILE IL COMPROMESSO.

L’EVANGELIZZAZIONE DEGLI INDIOS DEL MESSICO E LE REAZIONI INDIGENE DA ESSE PROVOCATE

RICOPRIRONO AMBITI EXTRARELIGIOSI  - LA CONQUISTA DEI CORPI
- L’IMPOSIZIONE DI UNA CONCEZIONE
DELL’INDIVIDUO
- LA RIVOLUZIONE DELLE TECNICHE DI
COMUNICAZIONE

LE ESTIRPAZIONI IN NUOVA SPAGNA (all'interno dell'Impero coloniale spagnolo, fu il primo ad

essere istituito e anche il più esteso, esso occupava tutta la metà centro-occidentale degli attuali
Stati Uniti più tutto l'attuale Messico e la gran parte dell'America Centrale) 
- ESTIRPAZIONI RMASTE DI SECONDARIA IMPORTANZA, COME SE GLI ESTIRPATORI
NON FOSSERO RIUSCITI A FAR CONDIVIDERE ALLA AUTORITA’ LE LORO PAURE E LE
LORO OSSESSIONI
- L’ESTIRPAZIONE RESTA UN’IMPRESA INDIVIDUALE, ISOLATA, COSTRETTA AD
AFFRONTARE L’INDIFFERENZA DEI RAPPRESENTANTI DELLA CORONA E DELLA
CHIESA
A DIFFERENZA DELLE ESTIRPAZIONI NEL MONDO ANDINO DOVE I FAUTORI DELLE CAMPAGNE DI
ESTIRPAZIONE APPARTENGONO ALLA COMPAGNIA DI GESU’.

ESTIRPAZIONI PARTE II : IL PERU’

<< NON SIAMO VENUTI PER PUNIRVI MA PER ISTRUIRVI >>  SONO LE PAROLE CON CUI
COMINCIA OGNI VISITA DEI
GESUITI NEI VILLAGGI ANDINI AGLI
INIZI DEL XVII SECOLO.

I PRIMI CONTATTI DEL MISSIONARIO SONO SEMPRE DELICATI  - EGLI SI INFORMA DEI MALATI
E LI VA A VISITARE
- LUNGO IL CAMMINO REGALA
QUA E LA UN TOZZO DI PANE
PER DIVERSI GIORNI IL MISSIONARIO INTRAPRENDE LA CATECHESI DEGLI INDIOS, PERCHE’I SUOI
PREDECESSORI NON SONO STATI IN GRADO DI SRADICARE LE IDOLATRIE DAI LORO CUORI.
SERMONI, PREDICHE, DISCUSSIONI, MA ANCHE PROCESSIONI E CANTI, PARABOLE E RACCONTI DI
MISTERI, CHE PRENDONO IL POSTO DELLE FAVOLE DEI TEMPI ANTICHI.

LE CAMPGNE DI ESTIRPAZIONE DELLE IDOLATRIE NON SONO, COME IN MESSICO, IMPRESE

INDIVIDUALI CHE DIPENDONO DALLO ZELO E DALLA MANIA REPRESSIVA DI UN CURATO, MA
COSTITUISCONO DELLE VERE INCHIESTE, IL CUI FINE è L’INTIMIDAZIONE PIUTTOSTO CHE LA
PUNIZIONE, L’ACCERTAMENTO RAZIONALE DEGLI INDIZI.

I GERMI DELL’ESTIRPAZIONE DELLE IDOLATRIE IN PERU’ APPAIONO NELLA SECONDA META’ DEL
XVI SECOLO, QUANDO I RITI E LE CREDENZE INDIE VENGONO DEFINITI COME ERRORI E
SUPERSTIZIONI.

IL TERZO CONCILIO DI LIMA (1585)  INSISTEVA SULLA NECESSITA’ DI RIPRENDERE IN ESAME LE

MODALITA’ DELLA CONVERSIONE DEGLI INDIOS,
RIMASTI ANCORATI NONOSTANTE GLI SFORZI DEI LORO
CURATI, ALLE LORO PRATICHE PAGANE.
ALLA COMPAGNIA DI GESU’ TOCCO’ LA RESPONSABILITA’ DI CONDURRE CON DETERMINAZIONE
UNA LOTTA CONTRO TUTTE LE FORME DI IDOLATRIA.

ANCHE IN PERU’ L’IDOLATRIA è PERCEPITA COME UNA PESTILENZA, COME UN MALE INTRINSECO
AGLI INDIOS, EREDITATO DI PADRE IN FIGLIO.

LA REIFICAZIONE DELLE CREDENZE

PER ESTIRPARE CON EFFICACIA OCCORRE PRIMA INDIVIDUARE IL NEMICO 
POSIZIONE GIA’ ESPRESSA NEGLI SCRITTI DI MOLINA E DURAN, PER I QUALI LE NOZIONI RACCOLTE
SUL PASSATO DOVEVANO AVERE UN’UTILITA’ PRATICA, MA IL METODO DEI GESUITI è BEN
DIVERSO DA QUELLO DI QUESTI DUE CRONISTI DELLA META’ DEL 1500.

IL GESUITA PABLO JOSE’ DE ARRIAGA NON MIRA A RIPERCORRERE LA STORIA DEGLI INCAS NE’ A
DESCRIVERE I LORO COSTUMI, MA SI PROPONE DI FORNIRE UN INVENTARIO POSSIBILE E PRECISO
DI TUTTI I CASI CHE SI POSSONO PRESENTARE ALL’INQUISITORE, COMINCIANDO DALLE COSE CHE
SONO ADORATE DAGLI INDIOS  EGLI ESTENDE UNA LISTA DI OGGETTI DI CULTO, CON AL PRIMO
POSTO IL SOLE E GLI ASTRI, LE MONTAGNE, I POZZI E ALTRE
FORME TOPOGRAFICHE, GLI IDOLI DI PIETRA, LE MUMMIE E LE
PICCOLE PIETRE TENUTE DA OGNI FAMIGLIA NELLA PROPRIA
CASA (PARAGONATE AI PENATI DEI ROMANI).
QUESTE COSE SONO ORDINATE IN DUE CATEGORIE LOGICHE :
LE HUACAS IMMOBILI  (IL TERMINE QUECHUA è INTRODOTTO COME CATEGORIA
OGGETTUALE E NON COME UNA FORMA DELLA DIVINITA’)
- SONO PER DEFINZIONE INDISTRUTTIBILI
- SONO PIU’ FACILMENTE INDIVIDUABILI E SCOVABILI DAL
SACERDOTE, INSIEME CON I CULTI AD ESSE COLLEGATI
- ESSE MARCANO LO SPAZIO DEL VILLAGGIO E POSSONO
ESSERE NEUTRALIZZATE SOVRAPPONENDO LORO DEI SEGNI
MATERIALI DELLA PRESENZA DI DIO : LE CROCI, AD ESEMPIO,
ELEVATE PROPRIO SUL LUOGO DOVE SORGONO QUESTE
HUACAS
LE HUACAS MOBILI  POSSONO ESSERE DISTRUTTE FACILMENTE, BASTA FARE
UN INVENTARIO IN BASE ALLE DENUNCE DEGLI STESSI
INDIOS E ALLE OSSERVAZIONI CHE DA PARTE SUA PUO’
FARE L’INQUISITORE E IL FUOCO è IL MODO MIGLIORE DI
ESTIRPARLE PER SEMPRE

GLI INDIOS NON CREDONO IN FALSI DEI, MA IN COSE CHE ASSOMIGLIANO A FETICCI SCOPERTI DAI
PORTEGHESI IN AFRICA.
NELL’AMERICA INDIGENA L’AUTODAFE’ (Proclamazione solenne della sentenza dell’inquisitore
(«atto di fede»), in Spagna e nei suoi domini. L'autodafé, era una cerimonia pubblica, facente parte
soprattutto della tradizione dell'Inquisizione spagnola, in cui veniva eseguita, la penitenza o
condanna decretata dall'Inquisizione) RIGUARDO’ ESCLUSIVAMENTE DEGLI OGGETTI CHE
L’IMMAGINAZIONE DEI NATIVI AVREBBE UTILIZZATO IMPROPRIAMENTE :
VESTITI, PEZZI DI LEGNO, VASI, CADAVERI, LE MUMMIE CHE GLI INDIOS DISSOTTERRAVANO DALLE
CHIESE E DAI CIMITERI PER CUSTODIRLE NELLE LORO NICCHIE SCAVATE NELLA PIETRA, DOVE I
CORPI VENIVANO INTRODOTTI PER EVITARE CHE IL PESO DELLA TERRA LI SOFFOCASSE E LI
CORROMPESSE.

LE CAMPAGNE DI ESTIRPAZIONE MIRAVANO PIU’ AD IMPRESSIONARE GLI INDIOS CHE A PUNIRLI.

PER QUANTO RIGUARDA I MORTI  - PER I MESSICANI, L’INCENERAZIONE ERA PRATICA
CORRENTE
- GLI INDIGENI PERUVIANI TEMEVANO L’ANNIENTAMENTO
DEL CORPO PER MEZZO DEL FUOCO

BRUCIARE LE MUMMIE NON SIGNIFICAVA SOLO METTERE FINE A UNA DELLE PIU’ GRAVI FORME
IDOLATRICHE, MA EQUIVALEVA SOPRATTUTTO A RECIDERE DEFINITIVAMENTE IL LEGAME CHE
UNIVA GLI INDIOS AI LORO ANTENATI  OSSESSIONE PER LE MUMMIE PRESENTE IN TUTTE LE
CAMPAGNE DI ESTIRPAZIONE DELLE IDOLATRIE IN PERU’.
ALLA FINE DEL XVI SECOLO LE MUMMIE NON SUSCITARONO MAI UNA REAZIONE COSI OSSESSIVA :
A QUELL’EPOCA GLI ORACOLI E GLI AUGURI ERANO CONSIDERATI MANIFESTAZIONI IDOLATRICHE
BEN PIU’ GRAVI.

LIMITI DEI PROCESSI DI ESTIRPAZIONE  è POSSIBILE OTTENERE IL DISTACCO TRA I

LUOGHI,OVVERO L’ESPULSIONE DELL’IDOLATRIA IN UN ALTROVE REMOTO, DIFFICILMENTE
ACCESSIBILE AGLI STESSI CONTADINI, AL DI LA DEI CONFINI DEI TERRITORI.

ALTRO MODO DI LOTTARE CONTRO LE HUACAS MOBILI CONSISTE NEL CONTRAPPORRE ALLE
INTERPRETAZIONI SUPERSTIZIOSE E FANTASTICHE, SPIEGAZIONI GIA’ SCIENTIFICHE 
COSI I PADRI DEVONO CERCARE DI INSEGNARE AGLI INDIOS COME SI PRODUCONO LE ECLISSI,
COME SI FORMA IL FULMINE.
LE FAVOLE INIDGENE SONO CONCEPITE COME MODI ERRONEI DI SPIEGAZIONI, TIPICI DI POPOLI
CHE IGNORANO L’ESISTENZA DELLE CAUSE NATURALI.
L’IDOLATRIA, IL CUI SIGNIFICATO GENERALE DIVENTA ORA QUELLO DI SUPERSTIZIONE, SI
CONTRAPPONE ALLA SCIENZA E NON ALLA RELIGIONE, POICHE’ PER GLI ESTIRPATORI ESSA NON è
CHE UNA SOMMA DI ERRORI.
LA COSTRUZIONE DI UN UNIVERSO SACRO CHE COMPENSA L’ESTIRPAZIONE DELLE IDOLATRIE è
UNA FONDAMENTALE LINEA D’AZIONE DELLA CHIESA COLONIALE OLTRE CHE LA PROVA DEL SUO
SUCCESSO.

LA REIFICAZIONE (Processo mentale per cui si converte in qualche cosa di concreto, o si viene a
considerare tale, ciò che ha soltanto esistenza astratta) DELLE CREDENZE, LA TRASFORMAZIONE
DELL’IDOLATRIA IN UNA COLLEZIONE DI COSE COMPORTA ALTRE CONSEGUENZE 
- IL VALORE ACCORTATO DAGLI INDIOS ALLE HUACAS MOBILI E LA LORO RARITA’
DOVUTA ALLA DISTRUZIONE DI CUI SONO STATE FATTE OGGETTO E ALLE
DIFFICOLTA’ CHE SI FRAPPONGONO ALLA LORO FABBRICAZIONE
- L’ESISTENZA NELLA SOCIETA’ COLONIALE DI SVARIATE RETI DI RAPPORTI SOCIALI
CHE SFUGGONO AL CONTROLLO DEI GESUITI, FINISCONO PER CONVERTIRE IN
MERCE QUESTI OGGETTI (AD ESEMPIO PIANTE UTILIZZATE IN DIVERSI RITUALI E IN
PRATICHE DI STREGONERIA, COME LE CONCHIGLIE
OFFERTE DAGLI INDIOS ALLE LORO HUACAS E AI LORO
SANTI, DIVENTANO ARTICOLI COMMERCIALI) 
MERCANTI SPAGNOLI COMMERCIANO COSE IDOLATRICHE, CHE SONO OGGETTI
PROIBITI O MINACCIATI DI ESTRIPAZIONE.

GLI INDIOS ATTRIBUIVANO AI SANTI IL RUOLO DI MEDIATORI, ERANO INFATTI PARAGONATI DAI
NATIVI ALLE LORO HUACAS.

VI è UN RAPPORTO AMBIGUO TRA L’EFFICACIA SIMBOLICA DI UN OGGETTO RITUALE E IL MODO IN

CUI VIENE ACQUISITO  ALCUNI OGGETTI COME I ROSARI VENGONO TRASFORMATI IN MERCE,
INFATTI SI INSEGNA AGLI INDIOS A FABBRICARLI E QUINDI SI VIENE A
CREARE IL ROSARIO – MERCE.
NEPPURE LA SOSTANZA CHE RAPPRESENTA LA FOLLIA IDOLATRICA DEGLI INDIOS, VALE A DIRE
L’ALCOOL, SFUGGE ALLA DIFFUSIONE COMMERCIALE E I GESUITI DENUNCIANO LA
COMMERCIALIZZAZIONE DI QUESTO ALCOOL, FAVORITA DALLE AUTORITA’ CIVILI E DAI PARROCI
DEL VILLAGGIO, DIETRO IL PRETESTO DELLE VIRTU’ MEDICINALI (UN TEMPO ERA STRUMENTO
INDISPENSABILE DEI SACRIFICI E DELLE OFFERTE), MA IN REALTA’ CONVIENE AI LORO INTERESSI E
AL LORO COMMERCIO.

LA REIFICAZIONE DELLE IDOLATRIE INDIGENE HA PER OBIETTIVO LA LORO DESACRALIZZAZIONE

E
DISTRUZIONE MATERIALE, MA QUESTA TENDENZA SI SCONTRA CON L’ESPANSIONE
DELL’OGGETTO – MERCE (TUTTO CIO’ è ESTRANEO DAI PROPOSITI DELLE CAMPAGNE
MISSIONARIE).

NELLE ANDE VIENE NEGATA LA FUNZIONE RITUALE DEI FETICCI AFRICANI SENZA SOSTITUIRLI
CON
NESSUNA EQUIVALENTE, I COMMERICNATI INVENTANO LA MATERIALITA’ DELL’OGGETTO CHE
VIENE COSI RICONDOTTO SOLO AL SUO VALORE COMMERCIALE E NON ANCHE RITUALE.
IN PERU’ INVECE LA REIFICAZIONE OPERATA O TENTATA DAGLI ESTIRPATORI GESUITI,
ASSECONDATA ANCHE DAI MERCANTI SPAGNOLI, AVREBBE DOVUTO CONDURRE ALLO STESSO
RISULTATO, SE NON FOSSE STATO PER IL RITORNO IN FORZE DI FORME DI VENERAZIONE CHE
HANNO DI NUOVO RICOPERTO LA MATERIALITA’ DELL’OGGETTO.

IL PENSIERO OCCIDENTALE, SOLLEVANDO LA QUESTIONE DEL VALORE ATTRIBUITO ALLE COSE,

SIA
CHE RICONOSCA SIA CHE NEGHI UNA FUNZIONE RITUALE AGLI OGGETTI IN CIRCOLAZIONE NEL
MONDO INDIGENO, SI ACCANISCE NELL’ISOLARE LA SFERA DEL RELIGIOSO (PAGANA, IDOLATRA O
CATTOLICA) CHE CONTRAPPONE DECISAMENTE AL REGISTRO DEL MATERIALE E DLL’ECONOMICO.

IDOLATRIE DOMESTICHE
NEL SUO CATALOGO DI IDOLATRIE, CLASSIFICATE SECONDO IL CRITERIO DI MOBILITA’, ARRIAGA
SEGNALA LA DIFFERENZA TRA : - CULTI PUBBLICI
- CULTI DOMESTICI  GLI SEMBRANO PIU’ PERICOLOSI,
PERCHE’ PIU’ DIFFICILI DA SCOPRIRE E
DA ESTIRPARE

CRISTOBAL DE MOLINA  PER LUI I RITI FAMILIARI NON SONO AUTENTICHE IDOLATRIE, LA SUA
ATTENZIONE ERA ATTIRATA DAI SACRIFICI E DALLE CERIMONIE DEGLI
INCAS, MANIFESTAZIONI CHE ERANO CONSIDERATE COME L’ESSENZA
DELLA RELIGIONE.
DURAN, PER IL MESSICO, SI COMPORTA ALO STESSO MODO.

OGNI ESPRESSIONE COLLETTIVA DEL PAGANESIMO ERA STATA SOPPRESSA INSIEME CON LA
SCOMPARSA DI CIO’ CHE LA LEGITTIMAVA, L’AUTORITA’ DEGLI INCAS, E CI SI POTEVA ASPETTARE
QUINDI UNA RAPIDA ESTINZIONE DELL’IDOLATRIA E UNA SUA PROGRESSIVA SOSTITUZIONE CON
LA FEDE CRISTIANA.
LE COSE ANDARONO DIVERSAMENTE E L’IDOLATRIA VENNE SCOPERTA NELLE CASE E NELLE
RELAZIONI DI PARENTELA.

PER ARRIGA, è NELLA VITA QUOTIDIANA CHE SI ANNIDA L’IDOLATRIA COLONIALE ED è LI CHE LA
CONVERSIONE DEVE AVERE SUCCESSO SE VUOLE ESTIRPARE L’IDOLATRIA ALLA RADICE.

LA FAMIGLIA HA RAPPRESENTATO IL PUNTO D’ARRIVO FONDAMENTALE DELL’ACCULTURAZIONE

DEGLI INDIOS E DUE ASPETTI LE SONO STRETTAMENTE CONNESSI : - IL COGNOME
- LA PARENTELA
ANCH’ESSI DIVENUTI NELL’OCCASIONE DELLE IDOLATRIE, AL PARI STESSI DEGLI IDOLI E DI TUTTI
GLI OGGETTI CHE ERANO LORO STATI ASSIMILATI.

ARRIAGA PARTE DALLA SEGUENTE CONSTATAZIONE : I COGNOMI INDIGENI SONO QUELLI DELLE
 HUACAS O DEGLI ANTENATI E ANCHE
ALCUNI NOMI SPAGNOLI COME SANTIAGO,
IN VIRTU’ DI CORRISPONDENZE
METAFORICHE (L’APOSTOLO è ASSOCIATO
AL LAMPO), DESIGNANO IN EFFETTI IL
LAMPO – TUONO, UNA DELLE DIVINITA’
INCAICHE.
GLI ESEMPI DI SUPERSTIZIONE RIVELANO COME IL NOME DEFINISCA LA RELAZIONE CHE LEGA UN
INDIVIDUO AL SUO GRUPPO.
IL NOME NON ERA IL SEMPLICE RICORDO DI UN HUACA, BENSI’ UN MODO DI STABILIRE LA
CONTINUITA’ DEL LIGNAGGIO (gruppo di individui che discendono da un antenato comune.
complesso delle persone che discendono dalla stessa linea genealogica, stirpe) E I VINCOLI DEL
LIGNAGGIO CON UN DATO TERRITORIO.
IN QUESTA LOTTA CONTRO L’IDOLATRIA SI TRATTA QUINDI DI SCALZARE I FONDAMENTI DEL
SISTEMA DI PARENTELA, DI SRADICARLI DALLA LORO PREISTORIA PAGANA E ARRIAGA SI
PROPONE DI PROIBIRE QUESTI ANTROPONIMI (è il nome proprio attribuito a una persona)
IDOLATRICI E DI RIMPIAZZARLI CON NOMI DI SPAGNOLI E DI SANTI, NOMINATIVI LIBERI DA
LEGAMI MATERIALI  LA SOSTITUZIONE DI SANTIAGO CON DIEGO, SI INSERISCE NELLA
MEDESIMA LOGICA DELLA DISTRUZIONE DELLE MUMMIE CON IL FUOCO.

I GESUITI AL TERMINE DELLE LORO CAMPAGNE DI ESTIRPAZIONE, ERANO SOLITI INSTAURARE

DELLE CONFRATERNITE SEGUENDO IL MODELLO DIE QUELLE CHE PROLIFERAVANO IN SPAGNA
NELLA STESSA EPOCA  QUESTE ISTITUZIONI, POSTE SOTTO LA PROTEZIONE DI UN SANTO,
ERANO DESTINATE A FORNIRE AIUTO AI LORO MEMBRI IN CASO DI
MALATTIA O DI MORTE.
I GESUITI INTRODUSSERO ANCHE DELLE SCISSIONI ALL’INTERNO DELLE COMUNITA’, SCISSIONI
CHE
SI FORMARONO A PARTIRE DALLE PRESSIONI ESERCITATE SU CHIUNQUE DISPONESSE DI UN
BRICIOLO DI POTERE O DI INFLUENZA  - GLI STREGONI E I GUARITORI
- GLI ANZIANI CONSIDERATI COME I CONOSCITORI PIU’
AFFIDABILI DELLE TRADIZIONI ANTICHE
- I CACIQUES (è un termine con cui si definivano
tradizionalmente i capi di alcune
comunità tribali in America latina.
Ancora oggi viene usato in Messico per
indicare il capo del villaggio)
MANIPOLABILI SOTTO LA MINACCIA DELLA PERDITA
DEI PRIVILEGI.

NELLA SUA APPLICAZIONE CONCRETA, OGNI SISTEMA DI CONTROLLO DEVE APPOGGIARSI SU UN

CERTO NUMERO DI SANZIONI.
GLI ESTIRPATORI STABILISCONO DELLE PENE SEVERE :
- PER I CACIQUES IDOLATRI E GLI STREGONI  SONO PREVISTI IL TAGLIO DEI CAPELLI,
FRUSTA, PRIVAZIONE DEI PRIVILEGI FINO
AD ARRIVARE ALL’INCARCERAMENTO

TRA LE CAUSE INTRINSECHE DELL’IDOLATRIA, ARRIAGA NE METTE IN RISALTO DUE CHE

SEMBRANO IN ANTITESI  1) DA UNA PARTE LA CREDENZA RADICATA PROFONDAMENTE TRA
GLI INDIOS NELL’ESISTENZA DI DUE MONDI SEPARATI
(CREDENZA VIVA IN DIVERSE REGIONI DEGLI ODIERNI PERU’ ED
ECUADOR) : QUELLO DEGLI INDIOS E QUELLO DEGLI SPAGNOLI
2) L’AFFERMAZIONE DELLA COMPATIBILITA’ TRA RITI CRISTIANI E RITI
INDIGENI

L’ATTEGGIAMENTO OPPOSTO, LA TEORIA DELLA SEPARAZIONE DEGLI INDIOS DAGLI SPAGNOLI, è

PERICOLA PERCHE’ INVALIDA LA DOTTRINA CRISTIANA NEL SUO FONDAMENTO 
ADAMO ED EVA COME COPPIA PRIMORDIALE E IL PECCATO ORIGINALE LORO ASSOCIATO.

UNO DEI COMPITI FONDAMENTALI DEI MISSIONARI FU INSEGNARE AGLI INDIOS CHE TUTTI NOI
PROVENIAMO DAGLI STESSI PRIMI ANTENATI, MA MALGRADO GLI SFORZI RIPETUTI DELLA LORO
CATECHESI, NON RIUSCIRONO NE AD EVITARE LE COMMISTIONI (UNIONE) NE’ AD ELIMINARE LA
SEPARAZIONE TRA I DUE MONDI.

STREGONI
IL CASO DEGLI STREGONI è SIGNIFICATIVO DELL’EMERGERE DELLA CATEGORIA DI IDOLATRIA NEL
CORSO DEL XVII SECOLO.
LE PAROLE IMPIEGATE PER DESIGNARE INDOVINI, GUARITORI, STREGONI PONGONO UN
PROBLEMA DI TRADUZIONE  - DA UNA PARTE GLI ESTIRPATORI, FANNO USO AL PARI DEI LORO
PREDECESSORI DI CATEGORIE VERNACOLE
(FAMILIARI, DOMESTICHE, IL VERNACOLO è IL DIALETTO)
- DALL’ALTRA QUESTA DIVERSITA’ DI TERMINI è ALLA FIN FINE
NEGATA, IN QUANTO TUTTI I TERMINI VENGONO INGLOBATI
DENTRO QUELLO DI ‘HECHICEROS’ (STREGONI) :
IMPIEGATO DAI GESUITI COME SINONIMO DI MINISTRI
DELL’IDOLATRIA.

GLI STREGONI COMPRENDONO LE SEGUENTI CATEGORIE :

- CHI RICOPRE LA FUNZIONE DI CUSTODE DELLE HUACAS E DELLE MUMMIE, UNITA
A QUELLA DI LORO INTERPRETE.
SONO LE PERSONE CHE EFFETTUANO I SACRIFICI.
SONO GLI UOMINI DELLA PAROLA, POICHE’ FANNO DA TRAMITE TRA LE HUACAS E
GLI UOMINI, ENUNCIANDO IL LORO MESSAGGIO MISTERIOSO.
TRASMETTONO LE FAVOLE O RACCONTI MITICI CHE SONO INSERITI IN UN
CONTESTO GERARCHICO (IL MITO TRASMESSO DA ‘COLUI CHE DICE, CHE
ANNUNCIA’ NON SEMBRA AVERE LO STESSO VALORE DI
QUELLO CHE CIRCOLA NELLE CONVERSAZIONI PRIVATE),
INOLTRE LA FAVOLA FA PARTE DEGLI INSEGNAMENTI DI QUESTI INTERMEDIARI
TRA GLI UOMINI E I LORO ANTENATI.

L’ATTEGGIAMENTO DEI MISSIONARI NEI CONFRONTI DI QUESTI INDIVIDUI è INDECISO 

IN GENERALE SONO CONSIDERATI DEI CIARLATANI CHE SI FANNO PASSARE PER I PORTAVOCE
DELLE HUACA PER CONTINUARE LA TRADIZIONE DEI LORO AVI E NON COMPROMETTERE I
RACCOLTI.

QUESTI MINISTRI DIVENTANO IL NEGATIVO DEGLI ESTIRPATORI, SONO ADDETTI AL SERVIZIO DEL
DEMONIO, CHE SI SERVE DI LUI PER FRENARE LA CONVERSIONE E DISFARE LA TELA TESSUTA DAI
MISSIONARI.

I GUARITORI CURANO CON INCANTESIMI E ANCHE CON PIANTE E DI CONSEGUENZA PER TRARRE
PROFITTO DALL’AZIONE DI DETERMINATE ERBE MEDICINALI, GLI ESTIRPATORI DOVEVANO
SPOGLIARE LE CURE DELLE LORO AGGIUNTE IDOLATRICHE.
TROVIAMO IN QUESTO ATTEGGIAMENTO IL RIFLESSO DI UNA TENDENZA GENERALE PRESENTE
NELLA MEDICINA OCCIDENTALE DELL’EPOCA CHE INDUCE A PRIVILEGIARE IL MEDICINALE A
SCAPITO DELLA PAROLA E DEI GESTI TERAPEUTICI  LE IDOLATRIE PRATICATE DAI GUARITORI
CONSISTEVANO NELL’INVOCARE LA HUACA
PERSONALE DEL MALATO E FARLE DELLE
OFFERTE.
I GESUITI ATTACCAVANO LE CONCEZIONI INDIGENE DELLA MALATTIA E DEL MALE COME COLPA
SOCIALE.

IMPORTANTE è MOSTARE COME L’AZIONE DEI MISSIONARI NON MIRI TANTO A DISTRUGGERE DEI
ED IDOLI, QUANTO PIUTTOSTO A SPEZZARE I LEGAMI CHE UNIVANO TRA LORO GLI INDIOS E A
SRADICARLI DALLA STORIA E DALLO SPAZIO CHE ERANO I LORO.

IL PROGETTO DI ELIMINAZIONE SISTEMATICADI TUTTI QUESTI OGGETTI MESS IN ATTO DAL

GESUITA ARRIAGA, RIVELA QUANTO EGLI TEMA LA LORO UTILIZZAZIONE DA PARTE DEGLI INDIOS,
SIA PERCHE’ LI ALLONTANA DALLA VERITA’, SIA PERCHE’ PUO’ AVERE UNA QUALCHE EFFICACIA
PER QUANTO SIMBOLICA.
GLI HECHIEROS VENGONO CONDANNATI COME RESPONSABILI DEGLI ERRORI E DELLE
SUPRESTIZIONI, MA QUESTA RESPONSABILITA’ NON VIENE GETTATA SOLO SUGLI STREGONI,
POICHE’ ESSI LA DIVIDONO CON GLI STESSI CURATI E CON L’IGNORANZA GENERALIZZATA E LA
RISTRETTEZZA MENTALE DEI CONTADINI CHE NON SANNO VEDERE PIU’ LONTANO DEL LORO
ORIZZONTE IMMEDIATO (LA COLTURA DEI CAMPI), NE SANNO DISTINGUERE IL BENE DAL MALE.

PER I GESUITI, L’IDOLATRA PERUVIANO è REDIMIBILE E DI CONSEGUENZA NON è CATTIVO,

POICHE’ PUO’ ESSERE VITTIMA DEL DIAVOLO, COSI’ COME PUO’ CADERE PREDA DELLE SUE STESSE
AMBIZIONI  DA QUESTO PUNTO DI VISTA GLI INDIOS IDOLATRI APPAIONO COME ESSERI PASSIVI
IL NUCLEO FONDAMENTALE DELLA STREGONERIA è IL MESSAGGIO TRASMESSO DALLA HUACA O
DAL DEMONIO O DALLA MENTE IMPAZZITA DEL MINISTRO, INDICATO NEL CORSO DEL XVII SECOLO
CON IL NOME DI ‘DOGMATISTA’  L’IDOLATRIA SI TRASFORMA COSI IN UNA PAROLA
SOVVERISIVA, IN UN DOGMA CHE PAROLA PER PAROLA SI
CONTRAPPONE A QUELLO DELLA CHIESA.

TRA IL 1656 E IL 1658 IL RUOLO DI DOGMATISTA, RISERVATO NEI TEMPI ANTICHI A POCHE
PERSONE ECCEZIONALI, è ORMAI RICOPERTO DALLA MAGGIOR PARTE DEGLI INDIGENI, COME SE
QUESTA ESTENSIONE DEL FENOMENO TRADUCESSE UN’URGENZA AVVERTITA DAGLI INDIOS DI
CONSERVARE E TRASMETTERE DELLE CONOSCENZE MINACCIATE DAGLI EFFETTI DELETERI DEL
CATTOLICESIMO.

7. LUMI
CATEGORIA CHIAVE NEL XVI SECOLO, L’IDOLATRIA SCOMPARE O QUASI NEL XVIII.

L’IDOLATRIA DEI FILOSOFI : UNA CATEGORIA ALLA DERIVA

NEL 1600 IL PROBLEMA DELL’ORIGINE DELL’IDOLATRIA AVEVA ALIMENTATO NELL’EUROPA
OCCIDENTALE LA POLEMICA TRA CATTOLICI E PROTESTANTI.
NEL 1700 L’IDOLATRIA GODE DI UNA CATTIVA REPUTAZIONE ANCH SE CONTINUA A FAR PARTE
DEL COMUNE BAGAGLIO CULTURALE DEGLI UOMINI DI CHIESA.

I FILOSOFI HANNO INFLITTO UNO STRANO DESTINO ALL’IDOLATRIA, è COME SE AVESSERO

SFRUTTATO LA COPPIA LATRIA/IDOLATRIA, GIOCANDO SULLA SIMMETRIA E SUL PARALLELISMO
DELLE DUE PARTI PER SCHIACCIARE LA PRIMA SOTTO IL PESO DELLA SECONDA.

ALLA FINE DEL XVI SECOLO IL GESUITA ACOSTA VEDEVA NELL’IDOLATRIA UNA PARODIA
GROTTESCA DEL CRISTIANESIMO.
ERA FACILE SCOPRIRE NEL CATTOLICESIMO IL RIFLESSO DELL’IDOLATRIA TANTO CHE VIENE
TRASCINATO ANCHE IL PAPA DI ROMA NEL RIDICOLO, DEFINITO VECCHIO IDOLO.
FIN DAL 1500 LA POLEMICA PROTESTANTE AVEVA RIGUARDATO SENZA TREGUA L’IDOLATRIA DEI
PAPISTI.
CON IL XVIII SECOLO FURONO RIABILITATE LE IDOLATRIE TRADIZIONALI, ALL’INIZIO NEGANDO
CHE
LO FOSSERO STATE VERAMENTE, QUINDI SCARICANDO SUI CATTOLICI ROMANI L’ACCUSA DI
IDOLATRIA  SE CI SONO DEGLI IDOLATRI, NON ANDIAMO A CERCARLI IN UN PASSATO REMOTO
O IN ALTRE TERRE, SIAMO NOI QUEGLI IDOLATRI.

VOLTAIRE  - IL FILOSO DEDICA UN LUNGO ARTICOLO DEL SUO “DIZIONARIO FILOSOFICO”

ALLE VOCI IDOLO, IDOLATRA E IDOLATRIA
- VOLTAIRE RESTRINGE IL CAMPO DELL’IDOLATRIA AL CULTO DEGLI IDOLI, QUINDI
CERCA DI DIMOSTRARE CHE L’IDOLATRIA CLASSICA è UNA FALSA NOZIONE CHE
NON CORRISPONDE A NULLA E CHE GLI ANTICHI NON ERANO PIU’ IDOLATRI DI
NOI
- IL PROCEDIMENTO ADOTTATO DA VOLTAIRE CONSISTE NEL LASCIAR CAPIRE CHE
SE L’IDOLATRIA ESISTE, SI TROVA FORSE PIU’ NEL CULTO DEI SANTI, NEI NOSTRI
ALTARI CARICHI DI STATUE E IMMAGINI
 - IL FILOSOFO NON HA NASCOSTO LA SUA AMMIRAZIONE PER LA CIVILTA’ DEGLI
INCAS E PER IL LORO CULTO DEL SOLE
- IL SUO PENSIERO MIRA A TUTT’ALTRA COSA CHE A UNA RIVALUTAZIONE DELLE
GRANDI CIVILTA’ AMERICANE, PIU’ CHE A RIABILITARE IL PAGANESIMO EGLI
TENDE INFATTI A RELATIVIZZARE IL CRISTIANESIMO CERCANDO DI DISTINGUERE
LE RELIGIONI IN BASE A CRITERI POLITICI E SOTTOLINEARE IL LORO NECESSARIO
ADATTAMENTO ALLE CONDIZIONI DEL PAESE
- ALLA NOZIONE DI IDOLATRIA EGLI PREFERISCE QUELLA DI POLITEISMO DI CUI
SOTTOLINEA L’APERTURA E LA TOLLERANZA
- IL FILOSO FRANCESE SI INTERESSA COSI TANTO AL MONOTEISMO DA FARE DEI
MESSICANI E DEI PERUVIANI I FEDELI DI UN SOLO DIO E PER L’OCCASIONE
SVILUPPA LA NOZIONE DI DIO PROTETTORE, IN QUANTO GLI STESSI MESSICANI E
PERUVIANI AVEVANO UN SOLO DIO : UNO ADORAVA MANKO KAPAC, L’ALTRO
(I MESSICANI) ADORAVANO IL DIO DELLA GUERRA A CUI DAVANO IL NOME DI
UITZLIPUZTLI  INTERESSE PER LE DIVINITA’ TUTELARI DEI GRUPPI ETINICI
RICORDA LE RICERCHE MESSICANISTE :
<< OGNI VILLAGGIO SENTI’ LA SUA DEBOLEZZA E IL BISOGNO DI
UN FORTE PROTETTORE E NE IMMAGINO’ UNO SOLO >>
- CERCA DI ELIMINARE OGNI POSSIBILE ELEMENTO DI SEPARAZIONE TRA VERA
RELIGIONE E FALSA RELIGIONE DISTINGUENDO COSI LA RELIGIONE ISTITUIITA
DALLA RELIGIONE DEI FONDATORI, LA RELIGIONE DI STATO DALLA RELIGIONE
TEOLOGICA, LA RELIGIONE COLTA DALLA RELIGONE POPOLARE
- VOLTAIRE INSISTE PIU’ VOLTE SULL’OPPOSIZIONE TRA TEOLOGIA SACRA ED
ERRORE POPOLARE, TRA RELIGIONE DEI SAGGI E RELIGIONE DEL VOLGO.
LA PRIMA TENDE AL MONOTEISMO, LA SECONDA INCLINE ALL’IDOLATRIA E AL
POLITESIMO O ALLA SUPERSTIZIONE
- EGLI SOLLEVA QUESTIONI CHE VERTONO AD ESEMPIO SUI RAPPORTI TRA CHIESA
E STATO, SULL’IMPATTO DELL’ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL RLEIGIOSO E SULLE
MODIFICHE CHE ESSA DETERMINA IN SENO ALLE CREDENZE

- PER VOLTAIRE I CINESI NON SONO IDOLATRI : NESSUNA SUPERSTIZIONE,

NESSUNA ASSURDA LEGGENDA
E IL MODELLO CINESE RENDE QUINDI INAPPLICABILE LA CATEGORIA DI IDOLATRIA
E RELATIVIZZA LA NOZIONE STESSA DI RELIGIONE 
I LEGISLATORI DELLA CINA MESCOLANO LA RELIGIONE, LE LEGGI, I COSTUMI E LE
MANIERE E QUINDI LA CINA OFFRE L’ESEMPIO DI UNA SOCIETA’ CHE NON
STABILISCE NESSUNA DISTINZIONE TRA IL RELIGIOSO E CIO’ CHE NON LO è ,
FONDENDO TUTTO IN UNA PRATICA ISTITUZIONALIZZATA, IN UNA SERIE DI
PRATICHE ESTERIORI E A TUTTO QUESTO INSIEME FU DATO IL NOME DI RITI.

IL CREPUSCOLO DELL’IDOLATRIA
L’IMMAGINE CHE L’EUROPA ILLUMINATA SI FACEVA DELL’AMERICA ERA ANCOR MENO
LUSINGHIERA DI QUELLA CHE AVEVA DELLA SPAGNA  L’AMERICA VENIVA VISTA COME UN
CONTINENTE GIOVANE E IMMATURO,
POPOLATO DI SELVAGGI DEGENERATI,
PRIMITIVI.
VIENE MESSO IN DISCUSSIONE IL GRADO DI SVILUPPO RAGGIUNTO DALLE CIVILTA’ DEI MESSICANI
E DEGLI INCAS E VENNE RESA CADUCA LA NOZIONE DI IDOLATRIA, CHE PRESUPPONEVA TRA GLI
INDIOS UN LIVELLO DI CULTURA MESSO INVECE IN DUBBIO DALL’EUROPA DEI LUMI.

ANTONIO DE ULLOA, UN NATURALISTA SPAGNOLO CHE A PARTIRE DAL 1735 ACCOMPAGNO’

ALCUNI FRANCESI NELLALORO SPEDIZIONE ATTRAVERSO LE ANDE SETTENTRIONALI, SI STUPISCE
DI INCONTRARE DOVUNQUE ESSERI MISERABILI, SPORCHI, SIMILI AD ANIMALI, UNA REALTA’
LONTANISSIMA DA QUELLA CHE AVEVA LETTO IN GARCILASO, AL PUNTO CHE SI CHIEDE SE GLI
INCAS NON FOSSERO STATI DEGLI STRANIERI ANDATI A FINIRE PER CASO IN QUELLE REGIONI.
ALL’IMMAGINE IDEALIZZATA DELL’INCA ATTINTA DA GARCILASO, ANTONIO DE ULLOA SI TROVA
COSTRETTO A CONTRAPPORE QUELLA DI MASSE INDIGENE OGNI CUI AZIONE EMANAVA
IRRAZIONALITA’  L’IRRAZIONALITA’ DEI CONTADINI COLONIALI VIENE COSI AD INSERIRSI IN
UNA TRADIZIONE DI BESTIALITA’ CHE GLI INCAS CERCARONO DI ELIMINARE
LE ELITE CREOLE, CIOE’ GLI SPAGNOLI NATI NELLE AMERICHE, REAGIRONO IN MODO VIOLENTO A
QUESTI ATTACCHI, ANCHE PERCHE’ I GIUDIZI DEGLI EUROPEI TENDEVANO A INGLOBARE NELLO
STESSO DISPREZZO TUTTI GLI ABITANTI DEL CONTINENTE SENZA DISTINZIONI.

ALCUNI AUTORI PRENDONO LE DISTANZE DAL TERMINE E DALLA CATEGORIA DI IDOLATRIA

PERPOTER DIFENDERE MEGLIO ILPASSATO PREISPANICO.
SI CERCA DI RENDER CONTO DELL’EVOLUZIONE RELIGIOSA DEI POPOLI PRECORTESIANI.
L’IDOLATRIA DEGLI INDIOS VIENE VISTA COME UNA FORMA DEGRADATA DELLA RELIGIONE,
DECADENZA NATURALE DEL VERO CULTO.
AVANZA LA TESI DI UN MONOTEISMO INDIGENO ORIGINARIO, VENGONO VISTE NUMEROSE
SOMIGLIANZE TRA IL CATTOLICESIMO E LE RELIGIONI PREISPANICHE.
SE L’IDOLTRIA FA LA SUA COMPARSA è COLPA DELL’IGNORANZA E DEGLI INTRIGHI DEI
SACERDOTI.
SI RITENEVA CHE GLI INDIOS ATTRIBUISSERO AL DEMONIO I NOMI CHE SPETTAVANO A DIO DI
DIRITTO ( RITIENE TORQUEMADA) E DA QUESTA PRATICA, DA QUESTA OMONIMIA SI IPOTIZZA
CHE IN MESSICO E PERU’ VI SI UN MONOTEISMO ANTICO.

LA NUOVA GRIGLIA RELIGIOSA NON RAPPRESENTA SOLO UN’ULTERIORE TRASFORMAZIONE DELLA

LETTURA DEL PASSATO (STORIA PREISPANICA), MA APPARE COME UN FONDAMENTO STORICO DI
UN RIFIUTO DELLA SOTTOMISSIONE O DELLA PRETESA INFERIORITA’ AMERICANA E QUESTO
IMPLICA CHE QUESTO CONTINENTE NON è RIMASTO LA CONSERVATORIA DI IDOLATRIE MA HA
PARTECIPATO PIENAMENTE ALLA STORIA UNIVERSALE (SVILUPPO DI UN SENTIMENTO
NAZIONALISTA).
SI HA UN’EVOLUZIONE DECISIVA DELL’APPROCCIO DEGLI STORICI CHE RIVELANO IN CHE MODO IL
RECUPERO DEL PASSATO PRECORTESIANO A FINI POLITICI E POLEMICI PASSAVA PER
L’ABBANDONO O L’ALLONTANAMENTO DELLA NOZIONE DI IDOLATRIA.
L’ABBANDONO DEL TERMINE IDOLATRIA (A FAVORE DELL’UTILIZZO DEL TERMINE RELIGIONE) VA
A
VANTAGGIO DI UNA VISIONE CHE CONTINUA A ESSERE COSTRUITA SU MODELLI ECCLESIASTICI E
ACCADEMICI.
SI PASSA DA UN’IDOLATRIA MESSICANA ALLA RELIGIONE DEI MESSICANI, SUL SENTIERO DI UNA
RIABILITAZIONE DEL PASSATO PRECORTESIANO CHE LO TRASFORMA IN UNA SORTA DI ANTICHITA’
CLASSICA.
SI PUO’ QUINDI AFFERMARE CHE GLI ERUDITI MESSICNI ABBANDONANO IL TERMINE IDOLATRIA.
L’ARGOMENTO RIGURDA L’USO IMPROPRIO CHE SI FA DEL TERMINE ‘IDOLATRA’ OGNI VOLTA
CHE SI PRETENDE DI APPLICARLO ALLE SOCIETA’ PRECEDENTI ALLA CONQUISTA.
LA FINE DELLA NOSTRA RICERCA RIGUARDA L’ABOLIZIONE DELLA NOZIONE DI IDOLATRIA E LA
ROTTURA CON LA GRIGLIA INTERPRETATIVA DI LAS CASAS (COSI’ COME L’AVEVA RIPRESA E
DIFFUSA TORQUEMADA).

DALL’IDOLATRIA ALL’ARRETRATEZZA MENTALE

CHE NE è DELL’IDOLATRIA COLONIALE DI QUESTO PERIODO ?
PER TUTTA L’AMERICA ISPANICA TRIONFA L’OPINIONE CHE GIA’ ANDAVA AFFERMANDOSI NEL
CORSO DEL XVII SECOLO : L’ARRETRATEZZA MENTALE DELLE POPOLAZIONI INDIGENE.
GLI INDIOS  - NON SONO CHE DEGLI IGNORANTI
- DEGLI ESSERI INFERIORI E FISICAMENTE RIPUGNANTI
- TUTT’ALTRO CHE BELLI
- IL LORO APSETTO è SGRADEVOLE
- HANNO UN COLORITO PESSIMO
- SI DISTINGUONO PER LA TRASANDATEZZA E PER LA TOTALE ASSENZA DI
PULIZIA, DI CULTURA E RAZIONALITA’
- RECUPERABILI O MENO A SECONDA DELL’UMORE E DELLE CONVINZIONI
DELL’OSSERVATORE
LO STATO IN CUI SI TROVANO GLI INDIOS, VIENE ATTRIBUITOALLO SFRUTTAMENTO CHE HANNO
PATITO E ALLA MANCANZA DI ISTRUZIONE.

NELLA SECONDA META’ DEL 1700 VIENE PROPOSTA L’ISPANIZZAZIONE DELLA POPOLAZIONE
INDIGENA E L’AUMENTO DELLE SCUOLE DI CASTIGLIANO PER ISTRUIRE COSI L’INCOLTA NAZIONE
INDIA IN MODO CHE NEL GIRO DI POCHI ANNI POSSA RIPRENDERSI DALLA MALATTIA
DELL’IGNORANZA.

INVECE CHE DI IDOLATRIA, è ORMAI QUESTIONE DI USI E COSTUMI, DI PRATICHE SPESSO

GIUDICATE SENZA NESSUN RIMEDIO.

LA CONCLUSIONE è CHE L’EDUCAZIONE DOVREBBE MIGLIORARE LE SORTI DEGLI INDIOS 

ESSA PRESUPPORREBBE L’ABBANDONO DELLA LINGUA INDIGENA, IL QUECHUA, CHE SI RITIENE
ISOLI QUESTE POPOLAZIONI NELLA LORO MARGINALITA’ E OSTACOLI LA COMUNICAZIONE TRA IL
MONDO INDIGENO E IL RESTO DELLA SOCIETA’, A DIFFERENZA DI QUANTO AVVIENE NELLE CITTA’
DOVE GLI INDIOS SONO COSTRETTI A PARLARE CASTIGLIANO E AD USCIRE COSI’ DALLA LORO
CERCHIA RISTRETTA  GLI INDIOS, A CAUSA DELLA LORO LINGUA, SONO PRIGIONIERI
DELL’IGNORANZA E NON C’E’ COMUNICAZIONE ISTRUTTIVA CHE POSSA
AIUTARLI A LASCIARE LE TENEBRE IN CUI LI HA SPROFONDATI LA LORO
CONDIZIONE.

GLI UOMINI DEI LUMI RIPRENDONO QUINDI IL TEMA DELL’ARRETRATEZZA MENTALE E

DELL’OPPOSIZIONE TRA CITTADINI E RUSTICI (CONTADINI) AGGIUNGENDOVI UN TOCCO DI
MODERNITA’  L’IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE E DEGLI SCAMBI IN UNA SOCIETA’
PLURIETNICA IN CUI ILMESCOLARSI INEVITABILE DELLE POPOLAZIONI PUO’,
INVECE DI COSTITUIRE UN OSTACOLO, DIVENTARE UNA FONTE DI PROGRESSO.

TUTTI SONO D’ACCORDO NEL GIUDICARE IL RITARDO DELLE POPOLAZIONI INDIGENE IN TERMINI
SOCIALI E CULTURALI  I DANNI DELL’UBRIACHEZZA, L’IGNORANZA SONO ANNOVERATI TRA GLI
‘ACCEDENTI MORTALI’ CHE COLPISCONO QUESTE POPOLAZIONI E CHE
LE AUTORITA’ ILLUMINATE (1700 : SECOLO DEI LUMI) CERCANO DI
CORREGGERE.

LE ELITE ILLUMINATE DEI TERRITORI AMERICANI, CERCAVANO DI DISTINGUERSI DI FRONTE

ALL’OPINIONE EUROPEA DA QUELLE POPOLAZIONI MISERABILI, QUELLE MASSE ANONIME,
RIPUGNANTI E SENZA PASSATO.

IL MESSICO DEL LUMI (NELLA SECONDA META’ DEL 1700), CHIESA E STATO INDISTINTAMENTE,
AVEVA REPRESSO LE MANIFESTAZIONI DELLE CULTURE POPOLARI (INDIGENE) E SVILUPPATO
DOVUNQUE L’ISTRUZIONE PRIMARIA.

L’IDOLATRIA NON RISCUOTE PIU’ SUCCESSO PRESSO IL MONDO LETTERATO, ALCUNI CURATI E
ALCUNE AUTORITA’ CONTINUANO AD ADOTTARE IL TERMINE MA PIU’ PER ABITUDINE CHE PER
CONVINZIONE  L’IDOLATRIA SERVE SEMPRE MENO A CONNOTARE IL PASSATO
PRECORTESIANO E SEMPRE MENO SERVE A SPIEGARE LE ABITUDINI DEGLI
INDIOS DEL XVIII SECOLO.
QUESTI INDIOS SONO SUPERSTIZIOSI, DOVE SUPERSTIZIONE STA PER IGNORANZA E IN MESSICO
L’ESILITA’ DELLE TRADZIONI ORALI, L’OBLIO DELLE COSE ANTICHE E LO SVILUPPO DI UN
CRISTIANESIMO INDIGENO RENDONO OGNI GIORNO PIU’ IMPROBABILE QUALSIASI RITORNO
DELL’IDOLATRIA.

FETICCIO E FETICISMO : IL CAMBIO DELLA GUARDIA

ALL’INIZIO I RELIGIOSI SPAGNOLI E I CONQUISTATORI APPLICARONO IL TERMINE DI IDOLATRIA
ALLE SOCIETA’ PRECOLOMBIANE  IMPEGNO ASSOLTO NEL XVI SECOLO.
GLI ESTIRPATORI DEL XVII SECOLO MODIFICARONO LA PORTATA DI QUELLA CATEGORIA PER
STIGMATIZZARE (INFLEUNZARE, IMPORRE UN MARCHIO) I COMPORTAMENTI, LE PRATICHE E LE
CREDENZE CHE SI OPPONEVANO AL CRISTIANESIMO O LO COMPENETRAVANO 
L’IDOLATRIA COLONIALE DESIGNA IN QUESTO CASO LA CONTROACCULTURAZIONE O IL
SINCRETISMO.

L’IDOLATRIA HA CONTINUAMENTE FORNITO UNA SERIE DI ALIBI TANTO COMODI QUANTO VARI :
- GIUSITIFICANDO DI VOLTA IN VOLTA LA CONQUISTA DELL’AMERICA
- L’EVANGELIZZAZIONE
 - L’OPPRESSIONE COLONIALE
- LA DECIMAZIONE DELLE POPOLAZIONI INDIGENE
- LA REPRESSIONE DELLE SOPRAVVIVENZE PAGANE
IMPIEGATA NELLA GRIGLIA INTERPRETATIVA, HA PERMESSO ANCHE DI INDIVIDUARE NELLE
CULTURE INDIGENE DEI PUNTI TOPICI, DI CIRCOSCRIVERE AMBITI DA DISTRUGGERE O SU CUI
INNESTARE L’IMPRESA DI CRISTIANIZZAZIONE.

SI HA IL DECLINO DELLA NOZIONE DI IDOLATRIA E CONTEMPORANEAMNETE A QUESTO LA LENTA

ASCESA DEL FETICISMO.
LA PAROLA FETICCIO  - è ANTICA, MA LA NOZIONE è DI ORIGINE PORTOGHESE
- EMERGE A CONTATTO CON I NEGRI D’AFRICA CHE I PORTOGHESI
ESPLORARONO NEL XV SECOLO
- SI SVILUPPA NEL 1600 NEGLI SCRITTI DEI MERCANTI OLANDESI CHE
SOPPIANTANO I PORTOGHESI
- SI TRATTA DI UNA NOZIONE NUOVA, SENZA PRECEDENTI, FORGIATA
IN UN BEN PRECISO CONTESTO SOCIOCULTURALE, QUELLO DELLE
AGENZIE COMMERICIALI E DELLE TRASAZIONI DI MERCI SULLA COSTA
AFRICANA, A DIFFERENZA DELL’IDOLO E DELL’IDOLATRIA CHE SONO
IL PRODOTTTO DI UNA LUNGA SERIE DI EREDITA’ CULTURALI E
INTELLETTUALI.

L’IDOLATRIA  è LA CIVILTA’ PIU’ IL DIAVOLO, OPPURE LA CIVILTA’ SENZA IL VERO DIO MA CON
IL CULTO DEVIATO DELLE IMMAGINI
IL FETICCIO  - DOVEVA DESIGNARE L’ARCAICO, IL PREIDOLATRICO
- LE PRATICHE E GLI OGGETTI SCELTI DALL’IMMAGINAZIONE DEI SELVAGGI
- ALL’INIZIO è COSTRUITO SULLA MATERIALITA’ FISICA DI UN OGGETTO
(E SULLA RELAZIONE CHE VI è COLLEGATA) MENTRE L’IDOLATRIA NON PASSA
ATTRAVERSO L’IDOLO
- NEL XVIII SECOLO CHARLES DE BROSSES (1709 –1777 fu un magistrato, filosofo,
linguista e politico francese)
DIFFONDE IL TERMINE FETICISMO CON CUI VUOLE ESPRIMERE LA PRESENZA
TRA I POPOLI PRIMITIVI DI CULTI DIRETTI, SENZA MEDIAZIONE, RIVOLTI AD
OGGETTI, PIANTE O ANIMALI

L’IDOLATRIA è LIQUIDATA, RESTANO LA RELIGIONE E IL RELIGIOSO DI CUI SI DOTANO LE

POPOLAZIONI RECENTEMENTE SCOPERTE.

MISSIONE
ALL’EPOCA IN CUI JOSE’ DE ARRIAGA E MOLTI ALTRI ESTRIPAVANO LE IDOLATRIE IN PERU’, LA
COMPAGNIA DI GESU’ FODAVA UNO STATO AUTONOMO FORMATO DA DIVERSI VILLAGGI
(REDUCCIONES)  - ABITATI DA INIDIOS CHE VIVEVANO SOTTO LA PROTEZIONE DEI PADRI
- QUESTE RIDUZIONI SFUGGIVANO AL CONTROLLO DELLE AUTORITA’
MILITARI E CIVILI COSI COME ALLE INCURSIONI DEI MAMMALUCCHI, COME
ERANO CHIAMATI I PORTOGHESI CACCIATORI DI SCHIAVI
- MONDO UTOPICO DOVE IL DENARO, L’UBRIAHCEZZA E LE RISSE ERANO
SCONOSCIUTI E DOVE UOMINI UN TEMPO CANNIBALI E BELLICOSI SI
DEDICAVANO PACIFICI AI LAVORI MANUALI, E ALL’AGRICULTURA
- LE LEGGI DELLE MISSIONI FURONO CONSIDERATE IL MODELLO DI
UN’AMMINISTRAZIONE FATTA PER DARE AGLIUOMINI LA FELICITA’ E LA
SAGGEZZA

GLI INTERESSI COMMERCIALI DEGLI SPAGNOLI E DEI PORTOGHESI SPINSERO LA CORONA DI

SPAGNA AD OPERARE UN BRUSCO RIESAME DELLA SUA POLITICA 
DOPO PRESSIONI CONSIDEREVOLI LE ‘REDUCCIONES’ FURONO SCIOLTE O DISTRUTTE CON LA
FORZA, UNA PARTE DEL LORO TERRITORIO VENNE CEDUTA AL PORTOGALLO E NEL 1767 FU
DECRETATA L’ESPULSIONE DEI GESUITI DA TUTTO IL CONTINENTE
APPARE NECESSARIO SEGUIRE LE TRASFORMAZIONI DEL RELIGIOSO COME DOTTRINA E COME
STRUEMENTO INTELLETTUALE IN UN’EPOCA IN CUI L’INFLUENZA DELLA CHIESA COMINCIA A
PERDERE TERRENO E IN CUI I GESUITI DEVONO CONCENTRARE I LORO SFORZI SU DUE FRONTI
RADICALMENTE OPPOSTI  - QUELLO DEI CATTIVI CRISTIANI
- QUELLO DEI SELVAGGI

NEL XVIII SECOLO L’ATTIVITA’ MISSIONARIA PROSEGUE E SI ESTENDE NEL PARAGUAY,

ARGENTINA
E ALTRI TERRITORI E I GESUITI CONCEPISCONO QUINDI IL LORO TERRENO DI MISSIONE IN UNA
PROSPETTIVA MOLTO AMPIA.

FILIPPO V DESIDEROSO DI CONSOCERE MEGLIO LE COSTE ATLANTICHE MERIDIONALI, INVIO’ NEL

1745 UNA FREGATA CON L’INCARICO DI RECENSIRE I PORTI NATURALI E GLI ACCAMPAMENTI DEI
PATAGONI  DOPO LUNGHE SETTIMANE DI NAVIGAZIONE, GLI SPAGNOLI SCOPRIRONO UNA
TERRA DOVE I SACERDOTI SBARCARONO ALLA RICERCA DI ESSERI UMANI E VI
TROVARONO SOLO UN ROZZO SEPOLCRO SUL QUALE GIACEVA IL CADAVERE DI
UN CAVALLO.
COME I LORO PREDECESSORI, QUESTI MISSIONARI MODERNI SONO UOMINI DA AZIONE SUL
CAMPO , CAPACI DI SOPPORTARE SITUAZIONI ESTREME ED ABITUATI AD ADATTARE GLI
INSEGNAMENTI TEOLOGICIALLE REALTA’ CONCRETE 
QUESTE SIMILITUDINI PERO’ NON DEVONO COPRIRE LE DIFFERENZE DOVUTE AL CONTESTO
STORICO E ALLA LIBERTA’ D’AZIONE DI CUI ILRE LI AVEVA INVESTITI :
- IN PERU’ GLI ESTIRPATORI ERANO LO STRUMENTO PRIVILEGIATO DEL POTERE
COLONIALE
- I GESUITI DEI LUMI (1700) AGISCONO IN BASE AI LORO PROPRI INTERESSI, CHE
NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI SI SCONTRANO CON QUELLI DEI GOVERANTORI E
DEI COLONI SPAGNOLI (DOPO DIO, IL RE DI SPAGNA RESTA IL LORO UNICO
INTERLOCUTORE)

LE TRIBU’ INCONTRATE ERANO ESEMPI DI SOCIETA’ SENZA DEI NE TEMPLI (COERENTEMENTE CON
LA GRIGLIA DI LAS CASAS) E CHE, A SECONDA DEI CASI E DEGLI OSSERVATORI, AVEVANO
QUALCHE
INTUIZIONE SULL’IMMORTALITA’ DELL’ANIMA, SUL BENE E SUL MALE 
CONTRARIAMENTE AI MESSICANI E AI PERUVIANI, I POPOLI DELL’AMERICA AUSTRALE
(MERIDIONALE) SONO VERI E PROPRI SELVAGGI E APPARTENEVANO A QUESTO NUTRITO
GRUPPO DI INDIOS SENZA IDOLTRIA.

ERANO TRASCORSI PIU’ DI DUE SECOLI DALLA CONQUISTA DELL’AMERICA, SONO PASSATI I TEMPI
DEI PROCESSI DELL’INQUISIZIONE E DELLE SCOPERTE DELLE IDOLATRIE RURALI, ORMAI
INTEGRATE
AD UN CATTOLICESIMO, E LO SPIRITO DEI LUMI è ARRIVATO NELLE TERRE AMERICANE.

ALL’ESTREMO SUD DEL CONTINENTE, LE FRONTIERE CHE SEPARANO LE CITTA’ E GLI

INSEDIAMENTI
COLONIALI DAI BARBARI SONO MAL PROTETTE DALLE INCURSIONI DI QUESTI ULTIMI, COSA CHE
RENDE I TRASPORTI, LE COMUNICAZIONI E GLI SCAMBI COMMERICIALI PARTICOLARMENTE
RISCHIOSI  - QUESTI POPOLI CHE MINACCIAVANO A OGNI ISTANTE LA STABILITA’ COLONIALE
SONO PER LA MAGGIOR PARTE NOMADI CHE VIVONO DI CACCIA E SACCHEGGIO,
SENZA FISSA DIMORA COME GLI ZINGARI
- GRAZIE ALL’ADOZIONE DEL CAVALLO è AUMENTATA LA LORO MOBILITA’
- L’INDICATORE PRINCIPALE DELLE LORO BARBARIE, L’EQUITAZIONE, SIA IL
RISULTATO DELLA LORO ACULTURAZIONE
- IN MESSICO E IN PERU’ GLI INDIOS, FATTA ECCEZIONE PER I NOBILI E I NOTABILI,
NON AVEVANO DIRITTO DI ANDARE A CAVALLO, IN QUESTI VASTI TERRITORI
INVECE L’ASSENZA DI CONTROLLO E LA PROLIFERAZIONE DEI BRANCHI
TRASFORMANO DEI RACCOGLITORI – CACCIATORI IN TEMIBILI CAVALIERI
I PRIMI CONTATTI TRA QUESTI SELVAGGI E I MISSIONARI SONO SEMPRE DIFFICILI :
I SELVAGGI  - PARLANO LINGUE DIVERSE E COMPLICATE
- SONO DIFFIDENTI
I MISSIONARI  ASSOMIGLIANO TROPPO AGLI ODIATI SPAGNOLI PERCHE’ I SELVAGGI
POSSANO PRESTAR LORO FIDUCIA

IN BOLIVIA AD ESEMPIO UN MISSIONARIO DEVE SPIEGARE CHE L’AUSTRIA, IL SUO PAESE, SI TROVA
MOLTO LONTANO DALLA SPAGNA E CHE DI CONSEGUENZA EGLI APPARTIENE AD UNA RAZZA
DIVERSA DA QUELLA DEGLI UOMINI CHE SFRUTTANO E MASSACRANO GLI INDIOS.
AL TERMINE DEL DISCORSO IL CAPO INDIGENO GLI OFFRE DEI PANI IN REGALO E IL MISSIONARIO
LI ACCETTA GENTILEMENTE MA LI RESTITUISCE SUBITO NEL CASO CHE SI TRATTI DI REGALI
AVVELENATI  LO SCAMBIO è LA FORMA PRIMARIA DI COMUNICAZIONE NEL MONDO
INDIGENO

QUESTI INDIGENI  - SONO UOMINI ABBANDONATI AI LORO ISTINTI E PER QUESTO CRUDELI,
COME ATTESTATO DAL CANNABALISMO DI ALCUNE TRIBU’, DALLE
INTERMINABILI GUERRE CHE GLI INDIOS INGAGGIANO TRA LORO E DALLE
SACRIFICAZIONI CHE SI INFLIGGONO (DEFINITE TORTURE DAI GESUITI NEL
CONTESTO DEL XVIII SECOLO)
- L’ESISTENZA NATURALE CHE CONDUCE, FA DI LUI UN UOMO SANO E
ROBUSTO
- I LORO COSTUMI SONO SEMPLICI
- LE LORO CONSIDERAZIONI FISICHE (IL COLORE DELLA PELLE,
MORFOLOGIA) SONO OGGETTI DI CAPITOLI DETTAGLIATI IN APERTURA
DELLE OPERE, NEI RACCONTI DELL’EPOCA ( COME UNA VOLTA LO ERANO
LE ‘FAVOLE’ DEGLI IDOLATRI)
- A DIFFERENZA DEGLI EUROPEI DECADENTI, QUESTI INDIOS NON SI DANNO
A NESSUN TIPO DI PIACERE E L’AMORE MATERNO PREVALE SULLA
ROZZEZZA DELI USI (LE MADRI ALLATTANO I BAMBINI E NON LI AFFIDANO
MAI A DELLE NUTRICI)
- QUESTI UOMINI MANGIANO (LA CARNE COSTITUISCE LA LORO
PRINCIPALE SELVAGGINA, MENTRE PER GLI EUROPEI A QUELL’EPOCA ERA
ANCORA UN GENERE DI ALIMENTAZIONE PRIVILEGIATO)

I SELVAGGI DEL SECOLO DEI LUMI NON HANNO RELIGIONE, INFATTI VENGONO CERCATI INVANO
NEL LORO VOCABOLARIO UNA PAROLA CHE TRADUCA L’IDEA DI DIO, VOCABOLI CHE POTEVANO
ESSERE INTERPRETATI COME RIFLESSI DI UN’INTUIZIONE DELLA DIVINITA’.
ANCHE A CAUSA DELL’INFLUENZA DEL MODELLO CINESE, L’ATEISMO è ENTRATO NEL PENSIERO
FILOSOFICO OCCIDENTALE, è DIVENUTO UNA CASELLA SUPPLEMENTARE DELLA GRIGLIA
RELIGIOSA  GLI INDIOS DELL’AMERICA AUSTRALE SONO DUNQUE ATEI E LA RAGIONE DI
QUESTO ATEISMO VIENE INDIVIDUATA NEL CARATTERE PRAGMATICO O ANCHE IN
UN’INNATA INCAPACITA’ D’ASTRAZIONE DOVUTA AL FATTO CHE CAPISCONO
SOLO QUELLO CHE VEDONO.
CON QUESTI SELVAGGI RAGGIUNGIAMO IL GRADO ZERO DELLA RELIGIONE, QUI MANCANO LE
PAROLE PER NOMINAR L’ESSERE SUPREMO, MA IN QUESTE VUOTO RELIGIOSO SONO PRESENTI I
TEMI TRADIZIONALI : - CERIMONIE
- RITI
- HECHICEROS  SONO I RIVALI DEI GESUITI , OSTACOLANO L’AZIONE
MISIONARIA (GIA’ NEL 1500 LAS CASAS E I GESUITI
DEL BRASILE AVEVANO CONSTATATO CHE COSTORO
ERANO I PIU’ ACCANITI AVVERSARI DEI PREDICATORI
DEL VANGELO)

GLI STREGONI PRESENTI IN QUESTE SOCIETA’ 

- PARLANO CON IL DIAVOLO E PRONOSTICANO L’AVVENIRE
- POSSONO RITROVARE OGGETTI PERDUTI E GUARIRE GLI AMMALATI
- POSSIEDONO LE CARATTERISTICHE ENERALI DI QUEI PERSONAGGI DESIGNATI DALLA
LETTURATURA ANTROPOLOGIOCA CON IL NOME DI SCIAMANI
- NEL XVIII SECOLO LO SGUARDO DEI GESUITI VERTE SUL RUOLO TERAPEUTICO DI QUESTI
GUARITORI E NEL SECOLO DEI LUMI, IL LORO SAPERE SI è RIDOTTO A NIENT’ALTRO CHE
UNA FRODE  IL MISSIONARIO DENUNCIA L’IMPOSTURA SENZA PERO’ CHE L’EVIDENZA
DELLA FRODE RIESCA A SCUOTERE LA CONVINZIONE DEI SELVAGGI.
COME FARE QUINDI AD EVITARE QUESTA INFLUENZA DI QUESTI
GUARITORI ?
I GESUITI POSSONO CONTARE SOLO SULL’AIUTO DI DIO, INFATTI DI
FRONTE A QUESTA DIFFICOLTA’ IMISSIONARI PROPRONGONO AI
SELVAGGI L’ALTERNATIVA DELLA CARITA’ : I PADRI SI RECANO DAI
MALATI ABBANDONATI DAI
LORO PARENTI PER TIMORE
DELLA CONTAMINAZIONE,
ORGANIZZANO I SOCCORSI E
ALLEVIANO LE SOFFERENZE
DEGLI INDIGENI

ALTRA IMPORTANZA è DATA AI RITI DI UBRIACATURA, LE CUI LUNGHE DESCRIZIONI

COSTITUISCONO CON QUELLE DELLA GUERRA I MOMENTI MIGLIORI DELLE RELAZIONI
GESUITICHE.
IN MESSICO E IN PERU’ IL CONSUMO RITUALE DI BEVANDE INEBRIANTI ERA STATO CONSIDERATO
LA FONTE DELLE IDOLATRIE, A CAUSA DEL CARATTERE LIBERATORIO DELL’EBBREZZA CHE
CANCELLAVA OGNI CENSURA E OGNI RITEGNO.

L’UNICO SCOPO DI QUESTE MISSIONI DEL XVIII SECOLO è QUELLO DI PREDICARE UMANITA’ E
RELIGIONE  - TRASFORMARE I SELVAGGI IN ESSERI UMANI
- INSEGNAR LORO A VIVERE IN SOCIETA’ CON TUTTE LE COSTRIZIONI CHE CIO’
IMPLICA
ERA QUESTO IL LORO PROGETTO RELIGIOSO.

NELLA SUA IMMERSIONE NEL MONDO SELVAGGIO, IL CATTOLICESIMO DEI GESUITI RIPENSA LA
RELIGIONE NON COME UN INSIEME DI ISTITUZIONI E PRATICHE RITUALI, MA COME UNA
DETERMINATA CONCEZIONE DELL’UOMO, MESSO DI FRONTE ALLE GRANDI QUESTIONI 
I RAPPORTI DELL’INDIVIDUO CON LA COLLETTIVITA’ A CUI APPARTIENE.
QUESTA è LA LEZIONE CHE CI VIENE IMPARTITA DA QUEST’ULTIMO VIAGGIO IN QUESTO
SETTECENTO DEI LUMI  - LA NOZIONE E IL TERMINE IDOLATRIA VENGONO ABBANDONATI
- ANCHE LA CATEGORIA DEL RELIGIOSO SI DISSOLVE SOTTO LA
PRESSIONE DI TUTTO CIO’ CHE I MISSIONARI CERCANO DI
INTRODURVI E SI VA AL DI LA’ DELLA SALUTE DELLE ANIME E DELLA
DANNAZIONE DEI PECCATORI.
È PARADOSSALE CONSTATARE COME SIANO STATI DEGLI UOMINI VOTATI ALLA RELIGIONE A
PUNTARE IL DITO SUI SUOI LIMITI, MOLTO PRIMA CHE ALTRI UOMINI, SPESSO LONTANI DALLA
CHIESA E DAL CRISTIANESIMO.

CONCLUSIONE
DELL’IDOLATRIA
PRENDE IL VIA IN EUROPA UN’ALTRA AVVENTURA INTELLETTUALE  QUELLA DELLO STUDIO
SCIENTIFICO DELLE RELIGIONI

QUESTA ANTROPOLOGIA RELIGIOSA, CARATTERIZZATA DALLO SVILUPPO DELLA SCIENZA E

DALL’INCREDULITA’ RELIGIOSA, SAREBBE FORSE LA CONSEGUENZA DI UNA CRISI DI COSCIENZA
SENZA PRECEDENTI NELLA STORIA DELL’UMANITA’.
FURONO MOLTE LE OPERE PUBBLICATE IN EUROPA SU QUESTI ARGOMENTI 
MULLER, SPENCER, FRAZER E DURKHEIM ILLUSTRANO QUESTO TENTATIVO DI AFFRONTARE LA
RELIGIONE COME UN FATTO SOCIALE NECESSARIO ED UNIVERSALE CHE NON FA
PIU’OBBLIGATORIAMENTE RIFERIMENTO A DIO.
IL TOTEMISMO, DOPO IL FETICISMO  DIVIENE UNA NOZIONE CHE CONSENTE DI PENSARE LA
RELIGIONE IN UN SENSO PIU’ AMPIO, INCLUSIVO DELLE
ISTITUZIONI E INSIEME DEI MODI DI PENSARE E DELLE
EMOZIONI.

DISTINZIONE CHE È STATA STABILITA CON LAS CASAS TRA :

- LA RELIGIONE CONCEPITA COME UN INSIEME ARTICOLATO DI ISTITUZIONI
- IL RELIGIOSO FONDATO SU UNA CONOSCENZA INNATA DI DIO  CONOSCENZA
UNIVERSALE
MA QUEST’ULTIMA AFFERMAZIONE NON TIENE PIU’ QUANDO CIO’ CHE LA SOSTIENE, L’ESISTENZA
DI DIO O SEMPLICEMENTE LA NOZIONE DI DIO, VIENE CONTESTATA O ESCLUSA IN QUANTO DATO
NON VERIFICABILE.
IL SUO CROLLO VENNE FAVORITO PROPRIO DALL’ANTROPOLOGIA RELIGIOSA (IL CUI DECLINO è
STATO COLLOCATO NEL PERIODO SUCCESSIVO ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE E LA CAUSA
RISIEDE NEL DISINTERESSE DEGLI EUROPEI PER I FENOMENI RELIGIOSI) DEL 1800 – 1900 CHE
SOSTITUI’ ALLA CONOSCENZA INNATA DI DIO, IL BISOGNO (INNATO) DI COMPRENDERE CIO’ CHE
SFUGGE ALL’APPRENDIMENTO IMMEDIATO  IL RELIGIOSO DIVENTA COSI UNA FORMA DI
ATTIVITA’ INTELLETTUALE

L’UNIVERSALITA’ DELLA CONOSCENZA INNATA DI DIO VA CONTRO LA PROVA DEI FATTI EMPIRICI :
NEL XVIII SECOLO, I GESUITI SCOPRONO L’ESISTENZA DI POPOLAZIONI CHE NE SONO DEL TUTTO
PRIVE E CHE VIVONO IN UNA LIBERTA’ TOTALE, ASCOLTANDO SOLTANTO CIO’ CHE VIENE LORO
DETTATO DALL’ISTINTO.
DI FRONTE ALLA DIFFICOLTA’ DI FORMARE IL PENSIERO DEI SELVAGGI ALL’ASTRAZIONE, I
MISSIONARI ADOTTANO UN PROCEDIMENTO CHE è COSTITUITO DAL FATTO DI FARE DELL’AMORE
LA VIA PRIVILEGIATA ALLA CONOSCENZA DIVINA  LA RELIGIONE SI CONFONDE CON LA SFERA
DELLE EMOZIONI E DEI SENTIMENTI,
SFUGGENDO IN QUESTO MODO A QUALSIASI
CONCETTUALIZZAZIONE

RIVOLGIAMO LA NOSTRA ATTENZIONE ALLE GRANDI CIVILTA’ DEL MESSICO E DEL PERU’ E
CONSTATIAMO COME LA RELIGIONE O PIU’ PRECISAMENTE LA FALSA RELIGIONE, L’IDOLATRIA,
EMERGE DALL’INSIEME DEI FATTI RACCOLTI GRAZIE ALLA GRIGLIA CONCETTUALE
DETTAGLIATAMENTE ORGANIZZATA DA LAS CASAS E DI VOLTA IN VOLTA RIADATTATA DAI SUOI
SUCCESSORI (GRIGLIA RICALCATA SUL PAGANESIMO ANTICO O MEGLIO SULL’INTERPRETAZIONE
CHE SE NE DAVA ALL’EPOCA).

GLI INDOEUROPEI NON CONCEPIVANO LA RELIGIONE, CHE è UNA REALTA’ ONNIPRESENTE, COME
UN’ISTITUZIONE SEPARATA E QUINDI NON AVEVANO TERMINI PER DESIGNARLA.

VIENE ANALIZZATO IL CONCETTO IL CONCETTO LATINO DI ‘RELIGIO’ 

APPOGGIANDOSI SU CICERONE (“DE NATURA DEORUM”) SI AFFERMA CHE ALL’ORIGINE ‘RELIGIO’
NON DESIGNA LA RELGIONE NEL SUO INSIEME MA TRADUCE PIUTTOSTO UN’ESISTAZIONE CHE
TRATTIENE, UNO SCRUPOLO E NON UN SENTIMENTO CHE DIRIGE VERSO UN’AZIONE O CHE INCITA
A PRATICARE IL CULTO  DISPOSIZIONE INTERIORE QUINDI E NON PROPRIETA’ OGGETTIVA DI
ALCUNE COSE NE INSIEME DI CREDENZE E PRATICHE, LA RELIGIO DI
CICERONE è BENE DIVERSA DA QUELLA DEI PENSATORI CRISTIANI 
PER I QUALI L’ESSENZIALE è STABILIRE UN LEGAME DI PIETA’, UNA
DIPENDENZA DEL FEDELE NEI CONFRONTI DI DIO.
MENTRE CICERONE COLLEGA RELIGIO A LEGERE (RACCOGLIERE, RADUNARE, RIPORTARE A SE’),
IL CRISTIANESIMO SPIEGA RELIGIO CON LIGARE (LEGARE) TRASFORMANDO COSI
RADICALMENTE IL SUO SIGNIFICATO.

A QUESTI SLITTAMENTI SEMNATICI ANDRA’ A SOMMARSI L’INTERPRETAZIONE DELLE RELIGIONI

AMERICANE IN TERMINI DI IDOLATRIE, CONCEPITE COME LO SPECCHIO DEFORMATO DEL
CATTOLICESIMO ROMANO.
SE L’IDOLATRIA IN FIN DEI CONTI NON è ALTRO CHE UNA RELIGIONE SIMILE AL CRISTIANESIMO
PER QUANTO FONDATA SU PREMESSE FALSE, IN TEORIA DOVREBBE ESSERE POSSIBILE DELIMITARE
TUTTO QUANTO RIENTRA NEL SUO CAMPO E QUANTO INVECE NE RESTA FUORI 
QUESTA OPERAZIONE SI DIMOSTRA TUTTAVIA INFATTIBILE, POICHE’ GLI UOMINI CHE OPERANO
SUL TERRENO SCOPRNO TRATTI IDOLATRICI IN TUTTE LE ATTIVITA’ INDIGENE, COMPRESE LE PIU’
BANALI.
I FATTI TRASFORMANO L’IDOLATRIA DA IMMAGINE FALSIFICATA DELLA RELIGIONE IN UN MODO
DI VIVERE DIVERSO DA QUELLO EUROPEO.
LA LOTTA CONTRO L’IDOLATRIA è UN’IMPRESA DI NOTEVOLI DIMENSIONI E LA STRATEGIA
SEGUITA DAGLI SPAGNOLI CONSISTE NELL’INDEBOLIMENTO DI QUESTO INSIEME E NELLA
DISARTICOLAZIONE DELLE SUE COMPONENTI.
ALCUNE MANIFESTAZIONI DIFFICILI DA SRADICARE, COME FESTE E RITI DI PASSAGGIO, SI VEDONO
PRIVATE DI QUANTO CONFERIVA LORO UN SENSO : SACRIFICI UMANI O ANIMALI, OFFERTE, E
COSTRETTE COSI A DIVENTARE ESPRESSIONE DI UN COSTUME SENZA FINALITA’ PRECISE, DI UNA
TRADIZIONE RIDOTTA A UN’INESAURUBILE RIPETIZIONE DI GESTI.
ALTRE ATTIVITA’ PIU’ APERTAMENTE RELIGIOSE (RITI DI ADORAZIONE, DIVINAZIONE) DEVONO
ESSERE ESTIRPATE E RIMPIAZZATE DA SOSTITUTI CRISTIANI (CROCI, IMMAGINI).
LA COMMISTIONE TEMUTA DAGLI UOMINI DI CHIESA DEL XVI SECOLO E INIZIO XVII, S’IMPONE
NELLA REALTA’ DEI FATTI, MA PIU’ CHE UNA COMMISTIONE DI CREDENZE, QUESTO PROCESSO SI
BASA ESSENZIALMENTE SULLA SCISSIONE TRA SACRO E PROFANO CHE LA CHIESA PROIETTA
SULLE
CULTURE INDIGENE FIN DALL’INZIO DELLA SUA COLONIZZAZIONE.

NONOSTANTE L’AMPIEZZA DELLA GRIGLIA DI LAS CASAS, LA RELIGIONE DEGLIO INDIOS è COSI
DIFFICLMENTE INDIVIDUABILE CHE I CRONISTI SI SERVONO DI ARGOMENTI TRATTI DALLA SFERA
DEL POLITICO PER SPIEGARE GLI STRETTI RAPPORTI CHE LEGANO L’IDOLATRIA CON LE FORME DI
GOVERNO  DI QUI L’IMPORTANZA CONCETTUALE DELLE BEHETRIAS, SOCIETA’ LA CUI
INSTABILITA’ ISTITUZIONALE RIFLETTE LA MANCATA SOTTOMISSIONE DEGLI
UOMINI ALLE LEGGI NATURALI.
L’OBBEDIENZA AD UN SIGNORE AUTOCTONO, L’INSTAURAZIONE DI UNA DINASTIA STABILE CHE
RAPPRESENTI INCARNANDOLO L’INSIEME DEL GRUPPO E NE STABILISCA I FONDAMENTI,
FAVORISCONO LA NASCITA DELLA RELIGIONE  SI VEDA IL MODELLO INCAICO.

Per CIEZA DE LEON  IL POLITICO SEMBRA PRECEDERE IL RELIGIOSO

PER GARCILASO  LA RIVELAZIONE DIVINA ISPIRA L’INCA CHE COSI ILLUMINATO DIVENTA
L’ARTEFICE DI UN IMMENSO IMPERO FONDATO SU LEGGI MORALI.

L’IDEA DI CORRISPONDENZA TRA IL POTERE ASSOLUTO E LA RELIGIONE è ACCETTATA ANCHE DAI

MISSIONARI DEL SECOLO DEI LUMI CHE, A PROVA LAMPANTE DELLA FEDE DEI SELVAGGI
CONVERTITI, INVOCANO LA SOTTOMISSIONE DI QUESTI INDIOS ALLA CORONA DI SPAGNA.

FETICCIO  TERMINE PORTOGHESE DESIGNA UN OGGETTO INVESTITO DI UN POTERE

SOPRANNATURALE.

DI FIANCO ALLE CATEGORIE DI IDOLATRIA E RELIGIONE, VE NE SONO ALTRE COLLEGATE AD ESSE :

MAGIA, STREGONERIA, SUPERSTIZIONE  LA LINGUA SPAGNOLA DELL’EPOCA UTILIZZA L’UNICO
TERMINE DI ‘HECHICERIAS’ CHE RICOPRE AREE
DIVERSE COME LO SCIAMANESIMO, LA DIVINAZIONE,
LA COMUNICAZIONE CON GLI SPIRITI, L’ASTROLOGIA.

DELLA RELIGIONE
RIDUZIONE DEL RELIGIOSO AL SOCIOLOGICO MESSA IN ATTO DA DURKHEIM QUANDO MOSTRA
COME LA RELIGIONE SIA L’ESPRESSIONE DEL FATTO SOCIALE.