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C’ERA UNA

VOLTA ...

Raccolta di favole scritte dagli alunni di prima B


a.s. 2016-17
IL BRUCO E LA FORMICA

Da piccoli il bruco e la formica giocavano sempre insieme,


ma un giorno il bruco senza dire nulla si arrampicò su un
albero, fece un bozzolo, vi si infilò dentro e lo chiuse.
La formica si informò dal saggio Formicone il quale le
disse che il suo amico sarebbe restato chiuso nel bozzolo
per tre mesi.
La formica era molto triste per la notizia ricevuta, si
sentiva sola e ogni giorno passava sotto l’ albero a
controllare se l’ amico si era risvegliato ed era uscito dal
suo rifugio, ma purtroppo dormiva sempre rinchiuso nel
bozzolo.
I giorni passarono e superato l’ inverno finalmente arrivò
la bella stagione : la primavera . La formica passò come
di consueto sotto l’albero e si accorse che il bozzolo
dell’amico era caduto a terra, vuoto. Sopra di lei vide
svolazzare di qua e di là una bellissima farfalla
variopinta . “ Ehi! Non mi riconosci?”
Era proprio il bruco che si era trasformato in farfalla.
La formica piena di gioia per l’ amico ritrovato lo salutò e
sperava di poter di nuovo giocare insieme, ma la farfalla
volò via .
La formica rimase delusa e tornò nel formicaio dove
conobbe nuovi amici che in poco tempo le fecero
dimenticare la triste separazione dalla farfalla.
Christian C. e Matilde C.
Il GHEPARDO E L’ASINO

In un giorno lontano lontano, in una piccola zona della savana


tutti gli animali vivevano in pace e armonia. Il ghepardo era
ammirato da tutti per la sua velocità, di cui lui se ne vantava;
un asino furbo ma lento era stato da sempre invidioso del
ghepardo. Ad una cerimonia dedicata al ghepardo, l’asino si
fece coraggio e sfidò il ghepardo ad una corsa: se avesse vinto
l’asino sarebbe diventato il più veloce, ma in caso contrario
l’asino avrebbe dovuto andarsene.
Durante la corsa il ghepardo continuava a vantarsi davanti
all’asino, ma nella corsa una spina gli si conficcò nella zampa
e dovette fermarsi . L’asino invece proseguì e vinse.
Da questa favola abbiamo imparato che non dobbiamo
mai vantarci delle nostre capacità.

Vanessa
IL LEONE & LA GIRAFFA

C’ era una volta nella savana un leone che si credeva


superiore e dava comandi a tutti gli animali.
Un giorno il figlio del leone, non si trovava più.
Il leone disperato cercò da tutte le parti e alla fine trovò
il cucciolo bloccato su un albero molto alto.
Per caso di lì passava una giraffa e il leone disperato la
supplicò: - aiutami, ti prego mio figlio e’ bloccato su un
albero-.
La giraffa accettò e aiutò il leoncino a scendere da lassù .
Il leone la ringraziò e le promise che non avrebbe più
mangiato le giraffe.
La morale di questa storia è che anche i più potenti hanno un
punto debole.
Vittoria e Giada
IL GATTO E IL CONIGLIO

C’erano una volta un gatto e un coniglio.


Ogni giorno il gatto si arrampicava sugli alberi e ogni volta
invitava il coniglio a salire sull’albero, sapendo che non ci
sarebbe riuscito, e lo prendeva in giro per questo.
Ma un giorno il gatto si incastrò su un ramo. Passava di lì il
coniglio e il gatto gli chiese se lo poteva aiutare. Il buon
coniglio accettò, ma non sapeva come fare. Chiese aiuto
all’amico falco. Alla fine i due amici salvarono il gatto e da
quel giorno il gatto non lo sottovalutò più.

Diana e Samuele
L’ELEFANTE DISPETTOSO

Un agnello pascolava tranquillo nel suo recinto. Passò un


camion con degli elefanti a bordo, diretto allo zoo del paese.
Il camion viaggiava molto velocemente : ad un certo punto si
aprì il portellone posteriore e un elefante cadde per strada.
L’elefante lanciò un barrito per attirare l’attenzione, ma il
camion era già lontano.
Successivamente si guardò intorno e vide l’ agnellino
pascolare nel recinto . Si incamminò verso di lui e lo raggiunse
per fargli uno scherzo .
Prese dell’erba con la proboscide e gliela lanciò addosso.
L’agnellino gli chiese: “perchè mi lanci dell’erba addosso?”
L’elefante rispose: “Non prendertela così tanto e’ solo uno
scherzo tra amici “ .
Poi l’elefante prese con la proboscide dell’acqua e spruzzò
ancora una volta il mite agnello .
La bestiola si offese ancor di più e non gli parlo più e l’elefante
rimase da solo senza amici. Questa favola insegna che non
bisogna fare brutti scherzi.

Erica e Desi
IL PANDA CHE VOLEVA TROPPO

Un panda si vantava di essere speciale con il suo bel manto


bianco e le macchie nere. Un giorno vide una chiocciola che
lentamente passava di lì e rimase colpito dal fatto che poteva
portare la sua casa ovunque.

Allora desiderò anche lui di avere una casa come quella della
chiocciola.

Allora smontò la sua casa e ne costruì un’altra più piccola, poi


se la mise in spalla e iniziò a camminare.

Ma il peso della casa lo fece cadere, la dimora andò in pezzi e


il panda rimase senza nulla e imparò la lezione.

La morale della favola è: chi troppo vuole nulla stringe.

Tommaso A. e Camilla
IL FORMICHIERE DISPETTOSO E
L’USIGNOLO INTELLIGENTE

C’era una volta un usignolo che stava cantando il suo valzer


preferito.
All’improvviso spuntò da un cespuglio un formichiere che
iniziò a prendere in giro l’uccellino, urlandogli che non era
bravo a cantare. L’usignolo lo ignorò e continuò a cantare la
sua melodia. Il formichiere indispettito tese un inganno
all’usignolo e quest’ultimo rimase intrappolato .
Gli uccellini suoi amici riuscirono a liberarlo e l’usignolo decise
di vendicarsi del formichiere.
Gli raccontò così che esisteva un formicaio gigante che si
chiama “LA MONTAGNA”
La bestiaccia incuriosita provò a scalare la montagna, ci provò
e ci riprovò finché arrivato in cima inciampò rotolando a gran
velocità e andando a sbattere violentemente contro una
vecchia quercia.
Il formichiere dolorante capì che se si fa del male ritorna
tutto indietro.
Chi la fa l’aspetti !

Marco C. e Cristian F.
LA VOLPE E IL CORVO

Un giorno una volpe decise di dedicarsi al suo giardino , spianò


il terreno e piantò degli alberi da frutto.
La volpe aspettò e aspettò finchè giunse la primavera e i suoi
alberi diedero i primi frutti che al sole maturarono in fretta.
La volpe li guardò e disse tra sé “ Aspetterò ancora qualche
giorno, tanto ho tempo, andrò a casa e farò altro!”
Passò di lì un corvo , vide quei frutti meravigliosi e si mise a
mangiarli avidamente.
Quando la volpe tornò vide il corvo con la pancia piena e i suoi
alberi spogli.
“Uccellaccio, vattene via! Lascia stare i miei frutti”
Il corvo rispose “ E tu, volpe, perché sprechi il tuo tempo? Non
ti sei accorta che i tuoi frutti erano maturi?”
La favola insegna che non bisogna sprecare il proprio tempo.
Ivana e Matilde B.
IL PAPPAGALLO E IL LOMBRICO

Un pappagallo dalle piume variopinte se ne stava solo soletto


nella sua gabbia senza mangiare nulla perché desiderava
essere libero .
Un giorno passò di lì un lombrico e il pappagallo gli chiese se
poteva liberarlo . Il lombrico ,che era invidioso delle
magnifiche piume colorate del pappagallo, gli fece una
proposta : “ se io ti libero , mi darai una delle tue penne
colorate ? Voglio quella blu ...anzi anche una gialla e una verde
!”
Il pappagallo era un po’ infastidito dalle richieste del lombrico,
che gli sembravano eccessive, ma forte era il desiderio di
libertà, perciò accettò.
Si strappò tre piume e le consegnò al lombrico. Il verme quindi
aprì la gabbia , ma il pappagallo una volta liberato, dalla fame
si mangiò il lombrico in un boccone .
La favola ci insegna che bisogna accontentarsi di ciò che
possediamo.

Nicolò e Adriano
IL SERPENTE SUPERBO

Un giorno un cobra, più forte dei compagni, decise di sfidare


un’aquila, nonostante gli altri serpenti gli avessero detto che
sarebbe stato impossibile.
Così salì su un monte e ne trovò una accovacciata nell’erba e le
disse:<< Ehi tu, rapace! Sfidami, se non hai paura di me! >>.
L’aquila si girò di scatto e cercò di colpirlo, ma il serpente
reattivo la schivò e con un colpo di coda fece cadere un masso
sull’ala del povero uccello, che si mise a sbraitare
ininterrottamente, sconfitto e incapace di volare.
Il serpente si mise a ridere e disse: << Ahahah, lo sapevo che
sarei riuscito a sconfiggerti! Ora ti distruggerò una volta per
tutte! >>.
Una mangusta però sbucò dall’erba e disse: << Aspetta un
attimo! >> e addentò il collo del serpente, che morì.
A questo punto tolse il masso dall’ala dell’uccello, e nel
frattempo i compagni del cobra, che avevano assistito alla
scena, dissero in coro: << Ride bene chi ride ultimo! >> e
l’aquila volò via.

Alessio , Diego e Tommaso C.


LA TARTARUGA, IL TOPO E
LO SCOIATTOLO

C’era una volta una tartaruga che stava facendo una


passeggiata.
Ad un certo punto incontrò un topo. Il topo le propose una
gara di corsa. La tartaruga rispose: “Ok, va bene.”
Subito dopo arrivò uno scoiattolo, che le chiese: “Giochiamo
insieme a nascondino?”. Così la tartaruga si fermò e pensò –
Adesso cosa faccio? Vado con il topo o con lo scoiattolo? –
Intanto lo scoiattolo si era già nascosto sopra un albero.
La tartaruga, non vedendo lo scoiattolo, andò dal topo e iniziò
la gara.
Era quasi a metà percorso quando si accorse che lo scoiattolo
stava aspettando impazientemente. La tartaruga allora disse:
“Scusa, ma non ti vedevo più!” Lo scoiattolo ribattè: “Certo che
potevi avvisarmi!”. Questo dimostra che, cercando di
accontentare tutti, si finisce per non piacere a nessuno.
Stefano e Marco S.

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