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figurativa la "mano" si vide scarica- Nel XVI e XVII secolo di solito veni-
ta per la prima volta delle più vano riprodotti testi d'informazione,
importanti incombenze artistiche, ma nessun miglioramento tipogra-
che ormai erano di spettanza del- fico era ancora intervenuto per la
l'occhio che guardava dentro leggibilità a distanza di questi testi.
l'obiettivo. Poiché l'occhio è più Durante il XVIII secolo comparvero
rapido ad afferrare che non la i manifesti illustrati delle compa-
mano a disegnare, il processo gnie di spettacolo o dei proprieta-
della riproduzione figurativa venne ri di serragli, con rappresentazioni
accelerato al punto da essere in di imprese o di animali esotici;
grado di star dietro al parlato. Più anche i governanti si servivano di
tardi l'operatore cinematografico, figure di eleganti soldati per reclu-
manovrando la sua manovella, tare uomini nei loro reggimenti. Gli
riescì a fissare le immagini alla originali di questi primi tentativi arti-
stessa velocità in cui l'interprete stici erano forniti da disegnatori
parlava; se nella litografia era vir- anonimi e riprodotti in bianco e
tualmente contenuto il giornale nero in stile naturalista e, talvolta,
illustrato, nella fotografia si melodrammatico.
nascondeva il film sonoro.5 In tale contesto si colloca la nasci-
Sotto forma di annuncio, il manife- ta del graphic design che ha una
sto è sempre stato conosciuto duplice origine. Da un lato, il tipo-
anche in tempi antichi: il ritratto grafo è il più diretto progenitore
del re Hammurabi (2067-2025 come tecnico e cultore dell'arte
a.C.); la descrizione figurata di della stampa e come ricercatore
due prigionieri slavi in una figura- dei rapporti compositivi, degli
zione egiziana (146 a. C.) con equilibri e delle proporzioni negli
offerta di ricompensa per chi li elementi fondamentali dello
avesse ritrovati; una tavoletta stampato; un tempo lo stesso tipo-
greca a Gerusalemme, al tempo grafo è stato spesso progettista e
di Erode il Grande, che rappresen- disegnatore di caratteri, basti pen-
tava il divieto d'accesso al tempio, sare a Giambattista Bodoni, Firmin
per i forestieri, con la pena di Didot e John Baskerville. Dall'altro
morte per i trasgressori. A Parigi, lato, invece, è il pittore da consi-
sotto Francesco I, furono emessi i derarsi il padre del graphic design
primi regolamenti sull'affissione, in quanto spirito orientato verso
per la quale, nel 1633, bisognava una maggiore libertà espressiva e
chiedere un permesso speciale. una differente ricerca di valori cro-
il manifesto e la nascita del graphic design 3
per soggetto una donna che pub- mente e con l'utilizzo di tinte piatte
blicizzava cipria, paraffina, bici- e forti ombre.6 Nel caso di attori da
clette o lucido da scarpe; intro- rappresentare ne coglie le carat-
dusse a Parigi il poster di grande teristiche principali accentuando-
formato e fu considerato il mae- ne alcuni aspetti particolari.
stro del linguaggio tecnico-artisti- Eugéne Grasset, influenzato dai
co che si caratterizzò con l'elimi- pre-raffaelliti, si inserì nel movimen-
nazione dei dettagli superflui, l'ac- to dell'Art Nouveau, rivelando nei
centuazione del motivo principale suoi lavori anche elementi della
e l'uso sottile di ampie zone di pittura e della grafica giapponesi;
colore. Uno dei maggiore interpre- Théophile Alexandre Steinlin, sviz-
ti dello stile Art Nouveau fu zero ma residente a Parigi, diven-
Adolphe Mucha, d'origine ceco-
slovacca ma trapiantato a Parigi, il
cui estro e notorietà sono legati
all'incontro con la famosa attrice
Sarah Bernhardt per la quale lavo-
rò sei anni; simbolismo, gusto raffi-
nato e sensualità sono gli elemen-
ti che caratterizzano le sue opere.
Fu quindi la volta del celeberrimo
Henri de Toulouse-Lautrec che sta-
bilì precisi criteri figurativi, fonda-
mentali per la storia del manifesto.
Le invenzioni, ogni volta rinnovate,
dei caratteri strettamente correlati
alle immagini sia nelle forme che
nei colori costituiscono a tutt'oggi
una base da cui partire per l'ela-
borazione di una affiche. A lui,
inoltre, va riconosciuto il merito di
aver creato un manifesto profon-
damente nuovo in cui la realtà
narrata viene trasfigurata e sia i
luoghi sia i personaggi sono rap-
presentati attraverso l'uso di più
punti prospettici contemporanea-
6 SULLA GRAFICA
Glasgow" si espresse con succes- nei suoi lavori, soprattutto sulle xilo-
so anche nel campo della grafi- grafie di Morris e sulle quelle giap-
ca. Arthur H. Mackmurdo è consi- ponesi con illustrazioni caratteriz-
derato tra i fautori di quello che zate da severe divisioni di superfi-
sarà chiamato Modern Style; di lui cie, da incisività di contorni e dal-
si ricorda il noto frontespizio elabo- l'uso limitato al minimo del colore,
rato per il libro dedicato alle chie- spesso solo in bianco e nero.
se di Christopher Wren, dove l'alter- Famose sono le sue eleganti tavo-
narsi dei grafismi positivo-negativi le elaborate per Salomè di Oscar
è evidenziato dalla tecnica xilo- Wilde, dove appare <la più con-
grafica. Aubrey Beardsley si basò, vincente e raffinata interpretazio-
ne della donna Art Nouveau, vista
come una creatura simbolica e
morbosa>.7
Koloman Moser e Alfred Roller furo-
no invece rappresentanti principa-
li della cosiddetta Secessione
viennese che, fondata per respin-
gere lo stile neo-accademico
della Vienna fine secolo, propose
la formulazione di un nuovo lin-
guaggio che investe la pittura, la
grafica, il manifesto e le illustrazio-
ni. Geometria e grafica medioe-
vale si fusero in equilibrio; la volon-
tà di un ritorno alle radici più pro-
fonde dell'essere fu espressa attra-
verso l'aulica eleganza lontana
dai modelli classici, legata invece,
all'estetismo simbolico che va
dall'Antico al Medioevo..
Molti altri pittori famosi contribuiro-
no a questa corrente viennese
con elaborazioni grafiche dise-
gnandone anche i manifesti delle
mostre come Gustav Klimt, che ne
fu il primo presidente, e più tardi
il manifesto e la nascita del graphic design 9
14
il manifesto e la nascita del graphic design 15
26
il manifesto e la nascita del graphic design 27
Evoluzione dei segni dei tagliapietre della cattedrale di Strasburgo nei cinque anni della sua
costruzione (XIII-XVIII secolo)
riferimenti alla croce: a. simbolo del cristianesimo diffuso con l'arte bizantina, probabile combi-
nazione con un simbolo orientale più antico che raffigurava il sorgere del sole dove i raggi sosti-
tuivano la croce. b. versione latina del monogramma di Cristo; le lettere che compongono i
molti nomi del Salvatore, in greco ed in latino, sono state combinate, attraverso i secoli, in diversi
modi secondo uno schema cruciforme. c. simbolo della cristianità diffuso dalla Chiesa d'Oriente
è un simbolo della "buona pesca" di fede e di propagazione del verbo.
in senso orario
marchio con gli attributi cosmologici del cerchio e della doppia croce, adottato da Nicolas
Jenson e Giovanni da Colonia per la loro stamperia di Venezia, 1481
ying e yang sono il simbolo del perfetto equilibrio secondo l'antica filosofia cinese e rappresenta-
no anche il positivo ed il negativo, il maschile ed il femminile, il cielo e la terra
motivi araldici giapponesi che prendono lo spunto dalla forma della farfalla, Tokyo, 1864
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38 SULLA GRAFICA
in senso orario
marchio grafico cosmopolita del disciolto
PSIUP (partito socialista di unità proletaria)
emblema dei Democratici di Sinistra e simbo-
lo dell'Ulivo
progetti di marchio grafico della casa cine-
matografica Gaumont elaborati dagli studenti
del corso di Percezione e comunicazione visi-
va
42 SULLA GRAFICA
logotipo dell'Alitalia di Walter Landor del 1970 aal marchio grafico all’immagine coordinata
e la sua applicazione alle auto di servizio
ne globale.
Tutto fa parte di un meccanismo,
di elementi e categorie più varie
che lavorano sinergicamente in
un unico progetto di comunicazio-
ne integrata con l’obiettivo comu-
ne di rappresentare coerente-
mente ed efficacemente l’identità
dell’azienda. Esprimendo al
meglio la propria immagine e la
propria individuazione, l'azienda si
impone come fatto culturale che
rende possibile la sua progressiva
affermazione nella realtà sociale.
L'immagine coordinata, a cavallo
tra architettura e design, a metà
strada tra grafica e disegno urba-
no, consente di estendere ed uni-
ficare ogni comunicazione prove-
niente dall'azienda, assumendo
connotati culturali precisi legati
allo stile nella sua globalità ed
attualità. Ed è proprio questo ruolo
culturale, l'orditura implicita che
supporta ogni individuazione d'im-
magine, la qualità del prodotto ed
il modo con cui esso viene confe-
zionato e presentato.
Nell'immagine coordinata si riflet-
tono da un lato, i destinatari ed i
fruitori che trovano soddisfazione
alle loro richieste e, dall'altro, gli
operatori ed il personale che pro-
ietta in essa le proprie aspirazioni
ed il proprio prestigio professiona-
le.
Il product design è il protagonista
48 SULLA GRAFICA
Le principali divisioni dell'azienda Kartell sono: l'habitat, mobili ed accessori per la casa e
l'ufficio e il labware, articoli e strumentazioni tecniche per laboratori. La grande intuizione di
Kartell è stata l'elaborazione di un'acuta strategia di prodotto che punta al connubio tra tec-
nologia, sperimentazione, innovazione e design unita ad una politica commerciale e di
comunicazione volta ad affermare l'immagine di Kartell secondo parametri sempre più
internazionali.
L'azienda, nata nel 1908 ad Ivrea per volontà di Camillo Olivetti, raggiunse già nel 1945 una chiarezza d'immagine esemplare grazie alla collabo-
razione fra Adriano Olivetti, il designer Marcello Nizzoli ed il grafico Giovanni Pintori, dimostrando come ritenere il design uno dei fattori chiave
della politica aziendale conduca nel tempo ad una posizione di leader nel settore delle attrezzature per ufficio, non progettando mai solo il singo-
lo prodotto, ma riferendosi sempre a l'immagine complessiva.
Olivetti ha sempre mantenuto, a livello internazionale, una fortissima immagine unitaria, promuovendo il valore culturale dell'architettura, dell'arte e
del design; ritiene, infatti, che il design abbia un valore di sostanza e non solo di forma. È lo strumento con cui l'azienda, attraverso i prodotti, la
grafica e l'architettura, trasmette all'esterno la sua immagine. La macchina da scrivere Studio 42, ad esempio, è progettata nel 1935 dagli
architetti Figini e Pollini e dal pittore Schawinsky.
dal marchio grafico all’immagine coordinata 51
Esiste una storia della pubblicità della Coca-Cola e della sua politica di immagine, a partire dallo slogan "Drink Coca-Cola. Delicious. Refreshing"
voluto da John Pemperton per il lancio della bibita ad Atlanta, per arrivare ad "Always Coca-Cola" dei giorni nostri. La pubblicità di Coca-Cola
gioca un duplice ruolo, solo apparentemente contraddittorio, che è quello di far sì che la stessa lattina di Coca-Cola sembri proposta esclusiva-
mente per le esigenze della singola "sete" ma contemporaneamente interpreti "sentimenti universali" che vanno al di là di quel momento di sete
proprio di un consumatore. La componente più importante del successo di Coca-Cola è l'attenzione ad una pubblicità globale e locale sui vari
mezzi, coordinata e mirata su promozioni e concorsi che coinvolgono il consumatore.
Un cavallo di battaglia della comunicazione Coca-Cola in Italia è il suo accostamento con i cibi e con i momenti sereni in cui vengono consuma-
ti: la bibita viene associata ai più famosi piatti locali ossia pizza e spaghetti.
54 SULLA GRAFICA
lare:
· strategie collettive, dalla forte filo-
sofia aziendale
che definiscono un programma
sostanzialmente uniforme definen-
do delle costanti per determinate
componenti di identità per il mar-
chio, per l’uso di gamme di colore
selezionate in base alle varie cate-
gorie di prodotto oppure nella
standardizzazione di elementi
costruttivi (ad esempio, Olivetti).
· strategie individuali con varietà
nella filosofia aziendale
che utilizzano contributi di diversi
progettisti le cui varie personalità
vengono correlate all’azienda tra-
mite un’accurata comunicazione
esterna che ne rafforzi l’immagine
aziendale (ad esempio, Alessi).
Se facciamo un passo indietro
possiamo considerare il primo cor-
porate designer che operò nella
costruzione di un’identità azienda-
le e cioè Peter Beherens (1868-
1927) che fu chiamato da Paul
Jordan all’AEG in qualità consulen-
te artistico. Il suo intervento riguar-
dò, in primo luogo, la grafica pub-
blicitaria dell’azienda con la pro-
gettazione del logotipo, dei cata-
loghi e delle istruzioni d’uso dei
nuovi prodotti sempre più numero-
si e mai commercializzati prima di
allora; all’epoca, infatti, grazie alle
nuove tecnologie, potevano esse-
re realizzati a livello industriale e
dal marchio grafico all’immagine coordinata 55
note
negozio, solo una cortina d’aria, invisibile, e una specie di vetrina oriz-
zontale>19.
1
Le prime stampe su carta ricavate da matrici in legno incise sono state realizzate in
Cina e risalgono al VIII secolo d.C. In Europa, la produzione delle prime xilografie (sem-
plici figure di santi e carte da gioco) risalgono alla fine del XIV secolo o agli inizi del XV
secolo. Queste antiche stampe votive erano immagini essenzialmente lineari, spesso
abbellite dalla coloritura a mano.
2
L'acquaforte è la prima tecnica indiretta in cavo e molto usata per la libera gestualità
dell'operatore a differenza di altre che hanno bisogno di lungo tirocinio.
Nell'interpretazione più plausibile, l'origine dell' acquaforte risale al Medio Evo, periodo in
cui si usava l'acido nitrico (in latino aqua-fortis, definizione medioevale degli antichi
alchimisti) per incidere fregi e decorazioni su armi e armature. Successivamente il nome
e la tecnica vennero adottati dagli artisti incisori: questo passaggio risale al periodo tra
la fine del XV e l'inizio del XVI secolo.
3
La litografia è stata inventata da Senefelder alla fine del XVIII secolo. Il suo trattato der
Steindruck: Vollstandiges Lehrbuch è stato pubblicato, in primo luogo, a Monaco di
Baviera e a Vienna nel 1818; l'anno seguente in Inghilterra ed in Francia. Il lavoro è divi-
so in due parti: il primo è una storia dell'invenzione e dei relativi processi tecnici; il secon-
do fornisce le istruzioni pratiche per la relativa applicazione. L'Inghilterra è stato il primo
paese fuori della Germania ad avere una pressa litografica; è grazie all'editore Rudolph
Ackermann, che la litografia si è affermata all'attenzione del pubblico inglese.
4
immagine fotografica è ottenuta mediante lastre di rame argentato esposte nel buio
a vapori di iodio in modo che producano ioduro d'argento; l'immagine è poi sviluppa-
ta sottoponendo la lastra a vapori di mercurio e diventa il positivo, non riproducibile con
la stampa.
5
cfr. Walter BENJAMIN, L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica (del
1936), Einaudi, Torino 1966.
6
scrive Attilio ROSSI in I Manifesti, Fratelli Fabbri 1966 <Quello che sorprende di più in
questo incontro tra Lautrec e la litografia è l'immediato dominio d'una tecnica che l'ar-
tista piega ai suoi fini espressivi. Le tinte piatte con rapporti cromatici esaltanti, le scan-
sioni compositive e l'apparire improvviso e dominante dell'immagine creata da un
segno sintetico ed energico e al medesimo tempo addolcito dalla matita grassa che
sembra piegarsi naturalmente all'arabesco…>.
7
S. TSCHUDI MADSEN, Fortuna dell'Art Nouveau, Il Saggiatore, Milano 1967.
8
su Peter Beherens vedere anche il capitolo sull'immagine coordinata.
9
il Manifesto ufficiale del Futurismo fu pubblicato a Parigi sul Figaro nel 1909.
10
cfr. Massimo SCOLARI, Elementi per una storia dell'axonometria, in Il disegno obliquo,
una storia dell'antiprospettiva, Marsilio 2005.
11
per approfondire la trasformazione della didattica artistica in quel periodo vedere Vieri
QUILICI, Il Costruttivismo, Laterza, Bari 1991.
spazi commerciali 69
12
scrive H. RADEMACHER in Arte del Manifesto in Germania: 1896-1933, La Pietra, Milano
1965 <…una suprema importanza alla presentazione tipografica del testo la quale,
costituendo il vero mezzo di comunicazione del manifesto, doveva essere massima-
mente curata. Ciò comportava l'invenzione di un nuovo linguaggio tipografico che sfrut-
tasse pienamente le molteplici possibilità offerte dalla tecnica di composizione: da
quella di un duttile impiego dei caratteri da stampa, all'uso del colore nei testi; da una
suddivisione geometrica delle superfici, alla combinazione di caratteri diversi e di bloc-
chi di scritto contrapposti>.
13
cfr. REBELLO S. and ALLEN R., Real Art, Great Poster from the Golden Age of the Silver
Screen, Alleville Publishers, New York 1988.
14
Daniele BARONI, Il manuale del design grafico, Longanesi & Co, Milano 2003.
15
cfr. Giovanni BRUNAZZI, Immagine coordinata 2, Antonio Ghiorzo, Milano 1990.
16
cfr. Giovanna PICCINNO, Progetto.Corporate.Identity & Product design, Liguori, Napoli
1999.
17
Maurizio VITTA, Il sistema delle immagini, Liguori, Napoli 1999, p.212.
18
un contributo importante, infatti, si è avuto con l'avvento dell'elettricità che ha permes-
so la realizzazione di un'architettura "luminosa" prolungando il tempo di vita delle città,
con flussi e targets diversi tra il giorno e la notte.
19
S KWINTER, M. RAINÒ, Rem Koolhaas. Verso un'architettura estrema, Postmedia books,
Milano 2002.